Le Marcelline - Istituto Marcelline Quadronno

Il fondatore
Abbiamo accennato a lui come un “prezioso seme”. E allora, è forse il momento
di fare le presentazioni ufficiali.
Luigi Biraghi nasce a Vignate (Milano) nel 1801. Nel 1825 è ordinato sacerdote
e nel ’37 matura l’idea di aprire un istituto religioso per l’educazione delle
ragazze. Siamo ancora sull’onda storica dell’Illuminismo: il laicismo imperante,
l’educazione affidata alle madame secolari francesi, la soppressione degli
ordini religiosi da parte di Napoleone nel 1810, spingono il Biraghi a un ritorno
al valore, dove per valore si intende un’applicazione pratica, nel quotidiano,
degli insegnamenti evangelici. In questo senso, Biraghi, al di là della
sua persona mite, riflessiva e pacata, fu un vero “rivoluzionario”. Per la prima
volta introduce la figura della suora impegnata nella vita-insieme con le alunne
e con le educande; dentro una promessa di fedeltà al vangelo e di appartenenza
al Cristo, le Marcelline si spendono totalmente per l’educazione delle
ragazze. All’epoca fu criticato su più fronti: e dagli educatori laici, e da quelli
religiosi che nella sua formula ibrida non vedevano una linea conduttrice chiara.
Eppure, il Biraghi, mosso da un’intuizione sempre più definita, venderà i
possedimenti familiari per fondare la prima casa Marcellina di Cernusco.
“Femminista” ante litteram, per la sua attenzione alla realizzazione della donna,
come madre e come figura sociale, fonderà la congregazione delle Marcelline
nel 1838. Il collegio di Quadronno, primo a Milano, nasce nel 1854, dedicato
a Maria Immacolata, il pezzettino di terra pulita su cui Dio ha voluto posare
il piede.
Direttore spirituale in seminario a Milano, dottore della biblioteca Ambrosiana,
Luigi Biraghi morirà serenamente, assistito dalle sue Marcelline, l’11
agosto 1879.
Don Luigi Birahi,
dottore dell’Ambrosiana.
Santa Marcellina
ha educato i fratelli
Ambrogio e Satiro.
Immagine
dell’Immacolata
nella cappella
di Quadronno.
Biraghi, uomo di oggi
L’impegno che Biraghi indicava alle sue Marcelline
era quello per il raggiungimento di una
santità divinamente umana: «La vera santità è
fare il proprio dovere senza cose straordinarie».
Una santità che, interpretata in senso laico,
è lo svolgimento al meglio dei propri doveri
(e sappiamo che il mestiere dell’educatore
non è solo una professione legata al livello delle
competenze curricolari), una “santità” alla
portata di tutti, che si coniuga inevitabilmente
con pazienza e costanza come valori da interiorizzare
e strade da percorrere.
E poi, una cosa bellissima che sottolineava
spesso Luigi Biraghi: l’ottimismo come virtù.
Ma come essere ottimisti nel mondo di oggi?
L’ottimismo è inteso come serbatoio di fiducia
e di speranza. Diceva Biraghi: «Il nostro cuore
è come il mare, or su, or giù, ora in tempesta,
ora in bonaccia, ma la volontà come bravo pilota
deve dirigere la nave del cuore dritta al porto
di salute...».
Servono quindi per i bambini e i ragazzi mo-
Cancello del rustico
di Quadronno.
delli positivi, forti. E questo si unisce a un’altra parola importante del fondatore:
il silenzio, la riflessione. Oggi più che mai ne abbiamo bisogno, non nel
senso del mutismo, ma come vaccino anticompulsività dei tempi dove si dice
tutto e il contrario di tutto, dove spesso il buon senso, ciò che anticamente
veniva chiamata saggezza, viene meno.
Appunti di viaggio...
Rappresentazione
di I promessi sposi
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