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A. 06 – n 01 [31] – maggio 2012 - Unità Pastorale Madonna di ...

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Il 4 novembre 2<strong>01</strong>0 si è aperto il Processo Diocesano per la<br />

Beatificazione e Canonizzazione del Servo <strong>di</strong> Dio don Alfonso Ugolini. Il<br />

Processo <strong>di</strong>ocesano si è concluso in poco più <strong>di</strong> un anno [08/12/2<strong>01</strong>1].<br />

Il 5 <strong>maggio</strong> 2<strong>01</strong>2, presso la Congregazione dei Santi in Vaticano, sono<br />

stati aperti gli Atti del Processo <strong>di</strong>ocesano e ha preso il via il<br />

proce<strong>di</strong>mento romano.<br />

PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE<br />

E LA GLORIFICAZIONE DEL SERVO DI DIO<br />

DON ALFONSO UGOLINI<br />

Ti bene<strong>di</strong>ciamo, o Padre, per averci dato la gioia e la grazia <strong>di</strong><br />

conoscere e amare il tuo servo e sacerdote Don Alfonso, ammirato<br />

come maestro <strong>di</strong> vita evangelica, sempre illuminato e guidato da una<br />

fede incrollabile nella tua Provvidenza.<br />

Docile all’azione dello Spirito, col cuore fisso all’Eucaristia e alla<br />

Mamma santissima del tuo Figlio, ha speso la vita nella totale<br />

de<strong>di</strong>zione agli ammalati, ai piccoli, ai poveri.<br />

L’amore e la presenza assidua al confessionale lo hanno reso<br />

strumento cre<strong>di</strong>bile e ricercato della tua Misericor<strong>di</strong>a.<br />

Per la comunione dei santi che tutti ci unisce in Cristo, sollecitati<br />

dall’esempio <strong>di</strong> Don Alfonso, sostenuti dalla sua preghiera, conce<strong>di</strong>ci,<br />

o Dio, <strong>di</strong> imitarlo nella fede e nella carità; umilmente t’imploriamo<br />

con fiducia <strong>di</strong> poterlo onorare e venerare nella gloria dei beati in Cielo.<br />

Ti ren<strong>di</strong>amo grazie, o Padre, per i doni che, nella tua bontà e<br />

misericor<strong>di</strong>a, vorrai elargire per intercessione <strong>di</strong> Don Alfonso [in<br />

particolare ti chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> concedere la grazia ……………………………..…].<br />

Per Cristo nostro Signore. Amen.<br />

------------------------------------------------------------------------<br />

Chi ricevesse grazie per l’intercessione del Servo <strong>di</strong> Dio Don Alfonso Ugolini<br />

è pregato <strong>di</strong> darne notizia al Parroco <strong>di</strong> San Giorgio - Sassuolo [MO]<br />

------------------------------------------------------------------------<br />

Via Toschi nº 8 <strong>–</strong> 42<strong>01</strong>4 Castellarano [RE] - Telefono/Fax: 0536 85 <strong>01</strong> 27<br />

E. Mail: parrocchiamassunta@libero.it - Sito: www.psmassuntacastellarano.it<br />

“Qualsiasi cosa vi <strong>di</strong>ca, fatela” [Gv 2, 5]<br />

Perio<strong>di</strong>co degli Amici del Santuario della B. V. <strong>di</strong> Campiano - ANNO <strong>06</strong> - n <strong>01</strong> [<strong>31</strong>] - <strong>maggio</strong> 2<strong>01</strong>2<br />

1ª MARCIA PENITENZIALE MARIANA<br />

Domenica 13 <strong>maggio</strong> 2<strong>01</strong>2<br />

La 1ª Marcia Penitenziale Mariana del 2<strong>01</strong>2, delle Comunità parrocchiali del<br />

Vicariato 8 [Valle del Secchia] ricorda la 1ª apparizione della <strong>Madonna</strong>, 13<br />

<strong>maggio</strong> 1917, ai Pastorelli <strong>di</strong> Fatima. Accogliamo anche noi l’invito che Maria<br />

ha fatto loro <strong>di</strong> recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo<br />

e la fine della guerra. In questo primo incontro vogliamo conoscere il<br />

Servo <strong>di</strong> Dio DON ALFONSO UGOLINI<br />

22 - 08 <strong>–</strong> 1908 + 25 <strong>–</strong> 10 <strong>–</strong> 1999


IL SERVO DI DIO SACERDOTE ALFONSO UGOLINI<br />

ALFONSO UGOLINI nasce il 22 agosto 1908 in una poverissima casa, nei pressi <strong>di</strong><br />

Thionville (Alsazia-Lorena) da Enrico e Maria Anna Rondanelli, giunti da Pianorso<br />

(Lama Mocogno) in cerca <strong>di</strong> lavoro. Nel 1915 la famiglia si stabilisce a Sassuolo, la città<br />

adottiva. Il lavoro del papà è saltuario e mal retribuito, in casa c’è tanta miseria. Alfonso<br />

ha 12 anni quando la sua santa mamma muore <strong>di</strong> tubercolosi. La sorellina è messa fra le<br />

orfanelle <strong>di</strong> S.Giuseppe. Diverrà Suora. Il papà <strong>di</strong> frequente è lontano per lavoro. Alfonso<br />

spesso è solo e triste.<br />

Un tardo pomeriggio avverte come un richiamo, corre in chiesa davanti alla <strong>Madonna</strong> <strong>di</strong><br />

Lourdes. Piange … la Vergine lo rassicura: “Non avere paura … ci sono io con te … ci<br />

sarò sempre”. Da quel momento avverte viva la sua presenza. Verso i 17 anni Alfonso si<br />

ammala come la mamma. Inspiegabilmente per i me<strong>di</strong>ci che gli avevano <strong>di</strong>agnosticato trequattro<br />

mesi <strong>di</strong> vita, guarisce per una grazia della <strong>Madonna</strong> da lui invocata con una<br />

novena.<br />

Con felice intuito, il parroco don Zanichelli lo introduce nella vita parrocchiale: <strong>di</strong>venta<br />

sagrestano <strong>–</strong> segretario parrocchiale <strong>–</strong> catechista <strong>–</strong> tuttofare. Alfonso, in perfetta sintonia<br />

con gli ideali e i fini caritativi dell’Istituto secolare “Servi della Chiesa” fondato dal Servo<br />

<strong>di</strong> Dio don Dino Torreggiani, sacerdote reggiano, ne entra a fare parte. Con il boom della<br />

ceramica, inizia a Sassuolo il fenomeno dell’immigrazione. Alfonso, figlio <strong>di</strong> un povero<br />

emigrato, si rende subito <strong>di</strong>sponibile per trovare un lavoro, un letto, una camera, un<br />

appartamento a chi arriva a Sassuolo <strong>di</strong>sorientato e povero. Ha il “carisma” <strong>di</strong> suscitare<br />

collaboratori. Istituisce il F.A.C. (Fraterno Aiuto Cristiano) per procurare mezzi a favore<br />

dei poveri e per visitarli nelle loro case. Grazie alla Provvidenza passano molti sol<strong>di</strong> fra le<br />

sue mani: un fiume <strong>di</strong> carità. Ogni giorno si forma una fila <strong>di</strong> persone che attendono <strong>di</strong><br />

incontrarlo, accoglie tutti, con <strong>di</strong>sponibilità piena e senza alcuna <strong>di</strong>scriminazione. Registri<br />

e rubriche si riempiono <strong>di</strong> migliaia e migliaia <strong>di</strong> nomi, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi con le richieste più<br />

<strong>di</strong>verse. Lui promette, si dà da fare, telefona, scrive lettere. Non sempre ottiene, ma<br />

nessuno resta deluso perché avverte che agisce con rettitu<strong>di</strong>ne, con amore. Confida a un<br />

giornalista: “Vede, quando io sono fra i poveri, fra i sofferenti, fra i derelitti, fra coloro<br />

che hanno bisogno, io mi senso a mio agio, sto bene”. Quando proprio deve rimandare<br />

qualcuno a mani vuote ad Alfonso viene il “mal <strong>di</strong> stomaco”.<br />

Fonda a Sassuolo la Sottosezione Unitalsi e partecipa con entusiasmo ai pellegrinaggi a<br />

Lourdes, a Loreto e altri santuari mariani. Ha una devozione particolare alla “<strong>Madonna</strong><br />

della Medaglia Miracolosa” e ne <strong>di</strong>stribuisce in continuazione. Nel 1953 può finalmente<br />

realizzare un sogno: costruisce, in località S.Polo, un “piccolo santuario” de<strong>di</strong>cato alla<br />

<strong>Madonna</strong>. Quando vi può andare si sente trasfigurare.<br />

A 65 anni, per una grazia che attribuisce alla <strong>Madonna</strong>, <strong>di</strong>venta sacerdote. La gioia<br />

sembra inesauribile. “Ormai <strong>–</strong> ripete <strong>–</strong> non ho più nulla da desiderare se non il Para<strong>di</strong>so”.<br />

Il suo amore per la persona ora si estende a 360 gra<strong>di</strong>: a chi è povero <strong>di</strong> cose, <strong>di</strong> salute, <strong>di</strong><br />

cuore. La Messa <strong>di</strong>venta il momento più forte della giornata. Ogni giorno passa ore e ore<br />

nel confessionale per amministrare il sacramento della Riconciliazione, per incoraggiare,<br />

per consolare, per guidare le anime ad amare sempre più Gesù e la <strong>Madonna</strong>.<br />

Esce dal confessionale stanco ma felice. Uno spazio privilegiato lo riserva ai malati che<br />

visita quoti<strong>di</strong>anamente in luoghi <strong>di</strong> cura o in casa. Sempre desiderato e benedetto.<br />

La morte lo coglie a 91 anni, la sera del 25 ottobre 1999 senza un sussulto, come un lieve<br />

sonno, mentre chi lo assiste sta pregando il Rosario, la sua preghiera preferita.<br />

Nella religiosità del Servo <strong>di</strong> Dio don Alfonso Ugolini nelle sue pratiche <strong>di</strong> devozione<br />

tanto semplici da apparire puerili e ingenue, c’è qualcosa che sfugge. E’ una carica<br />

religiosa che riscalda, innalza, avvicina all’ineffabile, alla trascendenza <strong>di</strong>vina. Sembra <strong>di</strong><br />

cogliere un misto <strong>di</strong> ingenuità e <strong>di</strong> misticismo, <strong>di</strong> doni e <strong>di</strong> ricchezze perché in lui prevale<br />

il <strong>di</strong>vino sull’umano. Un confratello dell’Istituto “Servi della Chiesa” afferma: “Dal suo<br />

corpo, così gracile e debole, traspariva la luce <strong>di</strong> Dio e la sua presenza tra <strong>di</strong> noi ci era <strong>di</strong><br />

stimolo e <strong>di</strong> guida alla preghiera”. La sua fragilità umana è sorretta dalla forza <strong>di</strong> Cristo al<br />

quale si è affidato con la semplicità e l’umiltà del bambino secondo il Vangelo che lo ha<br />

reso strumento luminoso <strong>di</strong> grazia per chi lo ha avvicinato.<br />

“Donandoci don Alfonso <strong>–</strong> afferma l’attuale vescovo <strong>di</strong> Brescia Mons. Luciano Monari,<br />

<strong>di</strong> origine sassolese, il Signore ci ha regalato un pochino della sua presenza. Sorprende il<br />

coraggio e l’audacia <strong>di</strong> questo pugno <strong>di</strong> polvere (come si definisce) quando si tratta <strong>di</strong><br />

aiutare i poveri o <strong>di</strong> rimproverare chi è su strade sbagliate. Umanamente è come un vaso<br />

<strong>di</strong> terracotta che si può rompere facilmente ma dentro c’è la forza <strong>di</strong> Cristo Risorto: una<br />

grandezza interiore, inimitabile, originale, che affascina.”<br />

Alla sorgente c’è un amore intenso a Dio, c’è una devozione illimitata alla <strong>Madonna</strong>.<br />

Sorprende la facilità con cui si pone in atteggiamento <strong>di</strong> preghiera davanti al Tabernacolo,<br />

a una stratua della <strong>Madonna</strong>, ad una immagine sacra. Si <strong>di</strong>rebbe che ha un carisma<br />

speciale … all’orazione. Sentiva la <strong>Madonna</strong> sempre vicina, al suo fianco. Ripeteva<br />

spesso: “Io ho fiducia in lei perchè mi ha sempre aiutato … Lei è potente presso il Cuore<br />

<strong>di</strong> Gesù”. Si può affermare: “Guardava Gesù attraverso Maria”.<br />

Aveva un cuore traboccante <strong>di</strong> amore. Sul suo volto e nella sua voce molti coglievano la<br />

dolcezza che doveva avere Gesù con i malati, i poveri, i peccatori. Sono molteplici le<br />

testimonianze che affermano che don Alfonso guardava le persone negli occhi e le capiva,<br />

leggeva dentro, rassicurava, dava pace. L’amore sovrabbondante <strong>di</strong> Dio che era in lui<br />

emanava un profumo interiore che confortava e dava fiducia e ritornavano felici. Tanti<br />

accanto a lui, soprattutto attraverso i suoi occhi luminosi, sentivano la presenza <strong>di</strong> Dio.<br />

“Era più per il cielo che per la terra” … bastavano 10 minuti <strong>di</strong> conversazione con lui<br />

(anche in incontri casuali) e ti faceva volare più in alto, ti staccava dai problemi terreni e ti<br />

dava una pace interiore e quasi quasi ti vergognavi <strong>di</strong> essere stato preoccupato per le cose<br />

<strong>di</strong> questa terra. Quando ci fermavamo con lui a parlare non potevi non sentire che ti<br />

voleva bene … Ti teneva strette le mani fino a quando lo salutavi e ti sentivi <strong>di</strong>verso”.<br />

Riaffiora spesso nel Servo <strong>di</strong> Dio il desiderio <strong>di</strong> correre veloce a trovare le anime, <strong>di</strong><br />

correre con il cuore in mano per trasfondere in esse un po’ dell’amore <strong>di</strong> Dio che lo allieta<br />

nel profondo. Vorrebbe trasmettere la sua gioia <strong>di</strong> servire il Signore.<br />

Con il suo sorriso luminoso che trasluce dagli occhi, ripete spesso: “Se sapessero … se<br />

sapessero”! Le parole del Servo <strong>di</strong> Dio sono semplici ma trasmettono forza e fiducia:<br />

hanno una carica terapeutica. E’ un piccolo faro che riflette attorno a sé la presenza <strong>di</strong><br />

Dio, che stimola e guida alla preghiera.<br />

Ha un volto gau<strong>di</strong>oso, pienamente realizzato perché ha scoperto che la vera grandezza<br />

viene unicamente dal Signore. La vita del servo <strong>di</strong> Dio Alfonso Ugolini ancora una volta<br />

<strong>di</strong>ce al mondo <strong>di</strong> oggi che Dio c’è, che Dio è amore e gioia, che è il solo che può dare<br />

tono e luce alla vita. Al tempo stesso ci assicura che non sono in<strong>di</strong>spensabili lauree,<br />

visioni, carismi eccezionali ma che occorrono fedeltà alla preghiera e <strong>di</strong>sponibilità agli<br />

altri, senza farlo pesare e senza suonare la tromba. E tutto con la <strong>Madonna</strong> al fianco.

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