Brevissima Relazione della Distruzione delle Indie - Nativi Americani
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Presagi aztechi <strong>della</strong> conquista del Messico, Las Casas http://www.mexicoart.it/Ita/azttest.htm#casas<br />
persino conosciuto certi suoi parenti a Siviglia), non volle farlo; mise anzi, di sua mano, dei bastoni<br />
nelle lor bocche per soffocame gli urli, e poi attizzò il fuoco finché morirono come lui voleva, bruciati<br />
lentamente. Le cose che vengo -raccontando, e infinite altre, le ho viste con i miei occhi.<br />
Tutti quelli che riuscivano a fuggire si rifugiavano nelle foreste o si inerpicavano sulle montagne a<br />
cercar scampo da uomini tanto inumani e spìetati, da belve così sanguinarie, da quei distruttori e<br />
nemici mortali dell'umano lignaggio. Furono allora allevati e ammaestrati certi levrieri, cani<br />
ferocissimi che appena vedevano un indiano lo facevano fuori in un ave: gli balzavano addosso e lo<br />
divoravano come se fosse un cinghiale. Con questi cani si son compiute grandi stragi e carneficine. E<br />
poiché alcune volte, poche invero e di rado, accadeva che gli indiani, con giusta ragione e santa<br />
giustizia uccidessero dei cristiani, questi decretarono che per ognuno dei loro ammazzato si<br />
mettessero a morte cento indiani.<br />
Dell'isola di Cuba<br />
Nell'anno 1511 gli spagnoli entrarono nell'isola di Cuba," che s'estende in lunghezza, come ho già<br />
detto, per un tratto eguale alla distanza tra Valladolid e Roma. Vi trovarono grandi e popolose<br />
province, dove cominciarono e finirono le loro opere nei modi ormai noti, anzi, con molta più<br />
crudeltà. Ma accaddero qui cose degne d'essere ricordate. Un cacicco, signore di grande importanza,<br />
che aveva nome Hatuey, era passato dall'isola Spagnola a Cuba con molte <strong>delle</strong> sue genti per trovar<br />
scampo dalle calamità e dalle azioni disumane dei cristiani. E qui un giorno certi indiani lo<br />
informarono che gli spagnoli stavan giungendo anche a Cuba. Egli riunì i suoi in gran numero, si che<br />
quasi nessuno ne mancava, e disse loro: " Saprete già come corra voce che stian venendo i cristiani, e<br />
non sarete certo all'oscuro di quel che han fatto ai signori tale e tale e tale; ebbene, quella gente di<br />
Haiti (che è l'isola Spagnola) ha ora in mente di venir qua per continuare a condursi nella medesima<br />
maniera con noi. E sapete perché lo fanno? ". Risposero: " No, ma sappiamo che sono di natura<br />
crudele e malvagia ". E lui riprende:<br />
" Non è solo per questo, ma anche perché v'è un dio che amano<br />
molto e che adorano; ed è per averlo da noi onde adorarlo che si dan<br />
tanta briga per sottometterci e ci uccidono".<br />
Aveva presso di sé un piccolo canestro pieno di gioielli d'oro e disse:<br />
"Ecco qui il dio dei cristiani"<br />
Festeggiamolo, se volete, con degli areito (che sono balli e danze): chissà che in questo modo non lo<br />
si contenti, sì che ordini ai cristiani di non farci del male ". Tutti risposero ìn un sol grido: " E' giusto,<br />
è così ". Danzarono davanti all'oro fino a esserne stanchi. Dopo di che il signore Hatuey disse: " Ora<br />
ascoltate. Comunque vadano le cose, se ce lo teniamo finiranno coll'ammazzarci per portarcelò via:<br />
gettiamolo nel fiume ". Furono tutti dell'avviso che cosi si facesse sicché buttarono il canestro in un<br />
gran fiume che scorreva lì appresso. Questo cacicco e signore andò sempre fuggendo dai cristiani<br />
dacché questi giunsero all'isola di Cuba, perché li conosceva bene, e teneva loro testa quando li<br />
incontrava: ma alla fine lo catturarono. E solo perché fuggiva da gente tanto iniqua e crudele, perché<br />
si difendeva da chi voleva ammazzarlo e angariarlo a morte con tutta la sua gente e la sua<br />
discendenza, lo bruciarono vivo. Legato già al palo, un frate di San Francesco, sant'uomo che viveva<br />
in quella contrada, gli andava dicendo nel brevissimo tratto concesso dai carnefici certe cose di Dio e<br />
<strong>della</strong> nostra fede, di cui egli non aveva mai inteso parlare. Aggiunse infine che se avesse voluto<br />
credere a quello che gli diceva sarebbe andato in cielo, dov'è gloria ed eterno riposo; ma che se non<br />
l'avesse fatto gli sarebbe toccato di andare all'inferno a patire eterni tormenti e supplizi. Quel<br />
signore,.dopo avere un poco pensato, domandò al frate se in cielo andavano anche i cristiani. Il<br />
francescano gli disse che sì, certo, quelli buoni vi andavano. Rispose subito il cacicco, senza più<br />
esitare, ch'egli non voleva andarci, che:<br />
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