La felicità è reale solo se condivisa - oratorio
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“L’ultima Cena” di Leonardo<br />
“Un sogno per domani”<br />
Regia di Mimi Leder<br />
Anno 2000<br />
Oggi con<strong>se</strong>rvato nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa<br />
Maria delle Grazie a Milano, “L’Ultima Cena” (conosciuta anche come “Cenacolo”)<br />
di Leonardo <strong>è</strong> uno dei dipinti più discussi negli ultimi anni (soprattutto dopo<br />
la pubblicazione del thriller di Dan Brown “Il Codice da Vinci”). A causa di<br />
una singolare sperimentazione del geniale artista fiorentino e dell’umidità<br />
tipica del luogo dove l’affresco venne realizzato tra il 1494 e il 1498, <strong>è</strong> oggi<br />
difficile distinguere totalmente nell’immagine i tratti tracciati molti <strong>se</strong>coli fa da<br />
Leonardo. Secondo alcune testimonianze, <strong>se</strong>mbra addirittura che subito dopo<br />
aver terminato di dipingere la<br />
parete, lo stesso pittore si sia<br />
accorto di alcune crepe che<br />
andavano formandosi sulla<br />
superficie. Nel corso degli<br />
anni l’opera fu naturalmente<br />
sottoposta a numerosi restauri,<br />
l’ultimo dei quali risale al 1977<br />
ed <strong>è</strong> durato circa vent’anni.<br />
Il ritocco ha riportato in luce<br />
una vivacità cromatica fino ad<br />
allora totalmente sconosciuta.<br />
L’affresco appare finemente<br />
studiato in tutti i suoi minimi<br />
dettagli, dal complesso reticolo<br />
di linee prospettiche all’illuminazione che invade tutta la scena. I volti degli<br />
apostoli, <strong>se</strong>condo la riconoscibilissima tecnica di Leonardo, sono dolci, aggraziati<br />
e dalle tinte pastello. Alle spalle dei convitati si aprono tre finestre, rivelatrici di<br />
un paesaggio naturale (identificato con un territorio dell’alto <strong>La</strong>rio). Nonostante<br />
le figure siano poco visibili, il dipinto attira milioni di visitatori ogni giorno.<br />
Consiglio quindi, a chiunque voglia ammirare “L’Ultima Cena” di Leonardo, di<br />
prenotare i biglietti con largo, anzi larghissimo anticipo.<br />
un momento di solidarietà<br />
Eugene, un in<strong>se</strong>gnante di scienze sociali, dà un tema ai suoi studenti di scuola media:<br />
“pensare a un modo per cambiare il mondo e metterlo in pratica”.<br />
Elis<br />
Trevor, un ragazzino della clas<strong>se</strong>, cercherà di risolvere il problema e di attuare la sua<br />
idea anche a rischio della sua vita. Il tutto si svolge con lo sfondo di una vicenda<br />
familiare difficile, una città complicata, una storia d’amore tra l’in<strong>se</strong>gnante e<br />
la mamma del ragazzino, Arlene. Il ‘sogno per domani’ di Trevor stupirà sia<br />
l’in<strong>se</strong>gnante che la madre ma darà i suoi incredibili risultati.<br />
Trevor prende sul <strong>se</strong>rio il compito e formula la sua ipotesi: “Ognuno deve<br />
fare tre favori a tre persone diver<strong>se</strong> che, a loro volta, devono ricambiare la<br />
buona azione, e che a loro volta lo ricambieranno ancora, così da espandere<br />
in breve tempo un’onda di bontà e di solidarietà in grado di migliorare il mondo”.<br />
Il ragazzino chiarisce poi cosa occorre fare per mettere in pratica la sua idea:<br />
“Una buona azione che sia veramente di aiuto a una persona (cio<strong>è</strong> fare qualcosa<br />
per qualcuno che non può fare da <strong>solo</strong>) vale come salvare una vita, ed una volta fatta<br />
bisogna dire a questa persona fortunata di non restituire il favore ma di ripetere a sua<br />
volta l’azione ad altre tre persone, e così di <strong>se</strong>guito, in modo da generare una catena<br />
infinita di solidarietà e amore “.<br />
Tutto il film si fonda sulla “buona azione”, sulla capacità di amare sinceramente l’altro, volere il suo bene<br />
ed avere fiducia in lui. Trevor non chiede molto, <strong>solo</strong> che la buona azione venga ripetuta almeno tre volte.<br />
E tutto questo sta a ribadire quanto in realtà sia <strong>se</strong>mplice donare affetto e riuscire con dei piccoli gesti a<br />
cambiare il mondo, e <strong>se</strong> questo parte da un bambino ci può far capire molte co<strong>se</strong> in piu.<br />
Ve lo consiglio vivamente perché vi farà ragionare su un argomento che, purtroppo, molti di noi sottovalutano<br />
o addirittura non prendono nemmeno in considerazione.<br />
Jaguar 90<br />
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