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commento di S Grubenmann e J Roncoroni 1F 2006 - ZyXEL NSA210

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Italo Calvino, Funghi in città (tratto da Marcovaldo)<br />

Riassunto e un primo <strong>commento</strong> <strong>di</strong> Selina <strong>Grubenmann</strong> e Juliane <strong>Roncoroni</strong>, 1° F, Liceo Lugano 2<br />

Savosa, settembre <strong>2006</strong>.<br />

1. Definizione del genere<br />

Funghi in città è una narrazione, un racconto <strong>di</strong> genere realistico.<br />

2. Inquadramento del testo<br />

Il racconto appartiene alla raccolta Marcovaldo, Le stagioni in città, pubblicato per la prima volta<br />

nel 1962, durante gli anni in cui l'Italia conosce un rapido sviluppo industriale, durante il quale si ha<br />

un forte urbanesimo (spostamento della popolazione dalle campagne alla città), la formazione <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> masse <strong>di</strong> lavoratori (spesso sottopagati, sfruttati) intorno alle gran<strong>di</strong> industrie, e un rapido<br />

sviluppo del consumismo.<br />

Italo Calvino è uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento.<br />

Ha esor<strong>di</strong>to come scrittore pubblicando nel 1947 Il sentiero dei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> ragno. Negli anni Cinquanta<br />

pubblica la trilogia I nostri antenati (Il barone rampante, Il visconte <strong>di</strong>mezzato, Il cavaliere<br />

inesistente).<br />

3. Riassunto<br />

La vicenda si svolge in una città industriale della metà del Novecento, probabilmente in una città<br />

industriale italiana (Torino, Milano, Genova). Il protagonista è Marcovaldo, un operaio che vive in<br />

con<strong>di</strong>zioni modeste; infatti, è uomo <strong>di</strong> fatica in una certa <strong>di</strong>tta “Sbav”. La sua esistenza è misera.<br />

Nel suo intimo ha una pre<strong>di</strong>lezione per la natura e non ama la vita <strong>di</strong> città. E sposato con Domitilla<br />

ed è padre <strong>di</strong> sei figli.<br />

Come si è detto, Marcovaldo è un uomo poco adatto alla vita <strong>di</strong> città; è invece attratto dalla natura.<br />

Un giorno, andando al lavoro, scopre dei funghi che stanno crescendo alla fermata del tram.<br />

Ama<strong>di</strong>gi, uno spazzino occhialuto e spilungone, antipatico a Marcovaldo perché cancella ogni<br />

traccia <strong>di</strong> natura nella città, scopre l’esistenza dei funghi. Qualche giorno dopo i funghi sono maturi.<br />

Marcovaldo, pur <strong>di</strong> non farseli rubare tutti da Ama<strong>di</strong>gi, invita le persone nei paraggi ad unirsi alla<br />

raccolta.<br />

Quella sera si ritrovano tutti all’ospedale perchè i funghi erano velenosi.<br />

4. I sensi del racconto<br />

Accanto a quello letterale, esposto sopra, possiamo trovare nel racconto altri significati, che si<br />

situano a due livelli <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong>versi. Il primo ci mostra un Calvino "ecologista", sensibile ai<br />

problemi dell'inquinamento provocato dalla città industriale, prima che l'ecologia <strong>di</strong>ventasse una<br />

preoccupazione comune, come lo è <strong>di</strong>ventata fortunatamente oggi.<br />

Il secondo livello <strong>di</strong> lettura ci mostra che Calvino guarda criticamente la società industriale, che<br />

mortifica la vita degli uomini, rendendola "grigia e misera", e che non sembra offrire altro che la<br />

paga mensile.<br />

4.1 Un messaggio "ecologista"<br />

In questo racconto si posso riconoscere due universi <strong>di</strong>fferenti: la civiltà, rappresentata dalla città, e<br />

la natura, rappresentata dai funghi. Marcovaldo è il punto d’incontro tra questi due mon<strong>di</strong>; una parte<br />

<strong>di</strong> lui appartiene alla città poiché ci vive e lavora in fabbrica, ma nel suo intimo ha una pre<strong>di</strong>lezione<br />

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per la natura. Ama<strong>di</strong>gi incarna la città che <strong>di</strong>strugge la natura (cfr. ultima riga del primo capoverso<br />

della seconda pagina).<br />

Il fatto che i funghi siano spuntati proprio in mezzo alla città lascia intendere che in fondo questi<br />

due mon<strong>di</strong> possano convivere, andare d’accordo e che siano compatibili. Ma il fatto che alla fine i<br />

funghi si rilevano essere velenosi contrad<strong>di</strong>ce quest’ipotesi, smentendola.<br />

La natura e la civiltà sono due <strong>di</strong>mensioni in conflitto, in contrasto, dunque sono incompatibili.<br />

4.2 La critica della società industriale<br />

Per Marcovaldo la sua vita in città è grigia, monotona, noiosa e misera. La vita <strong>di</strong> città gli impone<br />

non solo <strong>di</strong> accontentarsi, ma anche <strong>di</strong> essere felice con la misera paga mensile.<br />

Lui invece dalla vita s’aspetta qualcosa <strong>di</strong> più, è alla ricerca <strong>di</strong> una felicità più autentica, e non<br />

materiale come lo sono i sol<strong>di</strong>. I funghi rispecchiano la speranza <strong>di</strong> Marcovaldo <strong>di</strong> una vita<br />

<strong>di</strong>fferente, che alla fine, per il fatto ch’essi erano velenosi, si rivela essere soltanto un’illusione.<br />

Selina <strong>Grubenmann</strong> e Juliane <strong>Roncoroni</strong>, 1° F, <strong>2006</strong><br />

Per altre informazioni su Marcovaldo, cfr. http://www.italocalvino.net/Marcovaldo.html<br />

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