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Tutto il numero - Associazioni Milano

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Il primo ministro francese dalla cosiddetta<br />

“Collina dei disertori” lancia un appello<br />

Jospin: riab<strong>il</strong>itare<br />

i soldati francesi<br />

uccisi<br />

nelle rappresaglie<br />

Una autorevole voce, quella del primo ministro francese<br />

Lionel Jospin, si era levata per la riab<strong>il</strong>itazione dei soldati<br />

fuc<strong>il</strong>ati per “diserzione” o “ammutinamento” durante<br />

la prima guerra mondiale. Lo ha fatto - come si ricorderà<br />

- dalla cosiddetta “Collina dei disertori” di Craonne.<br />

Quell’operazione m<strong>il</strong>itare costò quasi duecentom<strong>il</strong>a morti francesi;<br />

trecentom<strong>il</strong>a furono gli ammutinati, quarantam<strong>il</strong>a i processati<br />

per alto tradimento, quaranta i fuc<strong>il</strong>ati.<br />

“Questi soldati - propose Jospin - fuc<strong>il</strong>ati per dare l’esempio,<br />

in nome di una disciplina <strong>il</strong> cui rigore aveva come eguale solo<br />

la durezza dei combattimenti, facciano ritorno oggi, pienamente,<br />

nella nostra memoria collettiva nazionale.”<br />

In Italia l’allora ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio,<br />

aveva fatto eco alle posizioni di Jospin, dichiarando che “i nostri<br />

soldati fuc<strong>il</strong>ati non furono meno eroici dei loro comm<strong>il</strong>itoni<br />

caduti in combattimento”, tanto più “che i veri colpevoli<br />

furono comandanti che tentavano di nascondere la loro incapacità”.<br />

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