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INTRO<br />
...e stavolta vi faremo vedere le <strong>stelle</strong><br />
Matteo Sordi<br />
L’argomento che ispira il presente numero dell’<strong>Atipico</strong> è le <strong>stelle</strong>, tematica che non<br />
esito a definire cosmica. Ebbene sì, la pattuglia Atipica per questo bimestre (in<br />
barba a NASA, ESA ed enti spaziali affini) snobba la Luna, se ne frega dell’acqua di<br />
Marte e degli anelli di Saturno, ignora i buchi neri e punta dritta alla conquista delle<br />
<strong>stelle</strong>. Nel leggere in anteprima gli articoli del numero (onore dell’editorialista), e<br />
tentando di proporvi un sintetico riassunto (onere dell’editorialista), vi posso dire<br />
che quei “buchi attraverso i quali passa la luce dell’infinito”, hanno ispirato in diverse<br />
maniere quelle simpatiche canaglie degli Atipici, che si sono lasciati andare in<br />
riflessioni romantiche, poetiche, ma anche sociali ed esistenziali. Sì che in un cielo<br />
sempre più invaso da smog, missili a lunga gittata, satelliti, aerei (spia e non) risulta<br />
sempre più difficile vedere le <strong>stelle</strong>. Ma questo non è vero per tutti, anzi qualcuno<br />
vede brillare in cielo la stella di donne fiere, forti e coraggiose che ormai non ci sono<br />
più; <strong>stelle</strong> vere, che non hanno nulla in comune con le <strong>stelle</strong> e stelline da calendario<br />
alle quali ci stanno abituando. Per fortuna le false <strong>stelle</strong> non ingannano neanche<br />
gli immancabili poeti e sognatori, che sanno ancora distinguere e lasciarsi incantare<br />
e guidare dalle <strong>stelle</strong> vere. Potevano poi mancare le <strong>stelle</strong> cadenti? quelle che<br />
di estate ci fanno stare con il naso all’insù, permettendoci di sognare e sperare in<br />
qualcosa di migliore; ma ci sono anche le <strong>stelle</strong> cadute, che sono ormai ridotte ad<br />
ombre sul marciapiede. In tutto questo sfavillare di corpi celesti c’è posto anche per<br />
le <strong>stelle</strong> e strisce della bandiera americana, nella speranza che tornino al più presto<br />
a rappresentare quegli ideali di libertà di un tempo. Detto ciò permettetemi di aggiungere<br />
una piccola nota personale, ricordate che le <strong>stelle</strong> sono come gli amici, ci<br />
sono sempre anche quando non le vedi. Con questo è davvero tutto, quindi adesso<br />
non posso che invitarvi a leggere questo nuovo numero dell’<strong>Atipico</strong>, nel quale noi ce<br />
l’abbiamo messa davvero tutto e comunque è sicuramente il modo meno doloroso<br />
che abbiamo per farvi vedere le <strong>stelle</strong>!<br />
l’atipico - 3