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Quante sono le <strong>stelle</strong> in cielo?<br />
l’atipico - 6<br />
Giacomo Gostinicchi<br />
C hi non si è mai posto questa domanda? <strong>Le</strong> <strong>stelle</strong> in cielo sono tante. Sono così tante che si fa<br />
fatica anche ad immaginarlo un numero tanto grande. Senza contare che quelle che riusciamo<br />
a vedere sono le più luminose, la cui luce è in grado di penetrare la barriera della nostra atmosfera.<br />
Ma cosa è veramente una stella? Convenzionalmente una stella è una sfera di gas in equilibrio<br />
idrostatico mantenuta attiva da reazioni termonucleari. La struttura di un astro è mantenuta stabile<br />
grazie all’equilibrio tra la pressione dei gas interni e il peso dei suoi strati esterni, ma il marchio che<br />
contraddistingue una stella da un altro oggetto è la presenza di attività termonucleari al suo interno.<br />
L’energia prodotta entra a far parte del ciclo della stella finché, emessa dalla superficie, non viene<br />
irradiata nello spazio. La composizione chimica di una stella prevede idrogeno (circa il 70%) ed elio<br />
(circa il 30%), oltre che tracce infinitesime di elementi più pesanti.<br />
Una costellazione invece altro non è che un raggruppamento apparente di <strong>stelle</strong> nel cielo; “apparente”<br />
poiché quello che noi vediamo come gruppo è un effetto della proiezione sulla volta celeste di<br />
<strong>stelle</strong> in realtà molto distanti tra loro. A conti fatti, quindi, la divisione in costellazioni è una mappatura<br />
della volta celeste che permette di individuare da Terra l’ubicazione di una precisa stella, ma,<br />
non sarebbe più valida se ci spostassimo su un altro pianeta, in quanto cambierebbe la disposizione<br />
delle <strong>stelle</strong> nel cielo.<br />
Osservando il cielo notturno anche con strumenti modesti come un binocolo o solo l’occhio umano,<br />
si possono individuare milioni di oggetti estremamente interessanti. Una prima distinzione possibile<br />
tra pianeti e <strong>stelle</strong> è immediatamente possibile, grazie alla luce più stabile dei primi. Ad occhio nudo<br />
si possono osservare nebulose (come quella in Orione), culle immense in cui nascono le <strong>stelle</strong> o galassie<br />
come M31 in Andromeda, molto simile alla nostra Via Lattea. In condizioni molto fortunate si possono<br />
distinguere anche diversi colori delle <strong>stelle</strong>, cosa che identifica la potenza della luce emessa.<br />
Con un semplice binocolo si possono anche risolvere sistemi di <strong>stelle</strong> come il sistema multiplo di “Mizar”<br />
nell’Orsa Maggiore, che permette di vedere immediatamente la compagna maggiore “Alcor”.<br />
Guardando dalla nostra piccola e sicura Terra, non abbiamo una immediata concezione di cosa siano<br />
le <strong>stelle</strong>. Esse sono la potenza estrema della natura. <strong>Le</strong> reazioni termonucleari che le alimentano sono<br />
tra i processi più energetici che esistano e che da Terra non sono ripetibili in condizioni normali. La<br />
fusione di idrogeno in elio produce energia che entra nel circolo vitale della stella e viene poi irradiata<br />
nello spazio. È grazie a questi processi che l’intera struttura della stella si mantiene stabile per<br />
miliardi di anni.<br />
Grazie ai potenti mezzi impiegati in astronomia l’uomo è in grado di osservare direttamente molti di<br />
quei corpi che affollano la volta celeste. Siamo stati in grado di osservare <strong>stelle</strong> tra i tipi più diversi.