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Cinematica scalare 1. Posizione e lettura di ... - Francescopoli.Net

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<strong>Cinematica</strong> <strong>scalare</strong><br />

<strong>1.</strong> <strong>Posizione</strong> e <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio<br />

A quale ambito ci si riferisce con le parole “cinematica <strong>scalare</strong>”?<br />

Meccanica è il nome generico della <strong>di</strong>sciplina che stu<strong>di</strong>a l’equilibrio ed il movimento;<br />

con il termine cinematica si intende invece quel ramo della meccanica che si occupa<br />

<strong>di</strong> formulare una descrizione matematica del moto dei corpi. In cinematica il moto viene<br />

solamente trasformato in equazioni, senza interessarsi delle azioni che lo hanno prodotto.<br />

La parola “<strong>scalare</strong>” in<strong>di</strong>ca invece che tutte le grandezze fisiche rilevanti possono<br />

essere espresse servendosi solo <strong>di</strong> numeri con segno: nel prossimo capitolo vedremo<br />

che questa semplice situazione si contrappone alla cinematica vettoriale, dove<br />

i numeri andranno affiancati con informazioni geometriche. Seguendo lo schema introdotto<br />

da Galileo, procederemo per gra<strong>di</strong>, cioè scomporremo il fenomeno che vogliamo<br />

stu<strong>di</strong>are, - il moto dei corpi -, nei suoi costituenti elementari, separando ciò<br />

che è essenziale da ciò che invece è accessorio. Immagineremo il modello più semplice<br />

possibile per un oggetto che si muove e ci concentreremo su <strong>di</strong> esso, riservandoci<br />

poi <strong>di</strong> aggiungere ulteriori livelli <strong>di</strong> complicazione solo quando avremo compreso<br />

appieno questo primo livello. La con<strong>di</strong>zione più elementare in cui possiamo porci è<br />

quella <strong>di</strong> prescindere dalla forma e dalle <strong>di</strong>mensioni, ed assumere che il corpo in<br />

movimento possa considerarsi come se fosse un punto. Ci riferiremo a questa semplificazione<br />

come al modello <strong>di</strong> punto materiale o <strong>di</strong> particella.<br />

Cosa significa essere piccolo oppure essere grande?<br />

Per punto materiale non si intende un oggetto “piccolo”. I termini piccolo e grande<br />

hanno significato solamente se vengono intesi come confronto. Ogni volta che si legge la<br />

parola “piccolo” bisogna sempre chiedersi rispetto a quale scala si sta facendo riferimento:<br />

una formica è piccola rispetto ad un uomo ma grande rispetto ad un batterio,<br />

il pianeta Terra è grande ripetto ad una mela ma piccolo rispetto al Sole, il quale è a<br />

sua volta piccolo rispetto all’intera Galassia.<br />

37<br />

Capitolo<br />

2


P<br />

s 0<br />

s 3.5 m<br />

P<br />

s 2.8<br />

m<br />

Si <strong>di</strong>ce punto materiale un oggetto che può considerarsi piccolo rispetto alla scala<br />

delle lunghezze coinvolte nel suo moto.<br />

Quin<strong>di</strong> un uomo può essere considerato un punto materiale solo se si sposta per tragitti<br />

<strong>di</strong> lunghezza molto maggiore della scala delle sue <strong>di</strong>mensioni, viceversa non<br />

potremo prescindere dalle informazioni sulla sua forma ed estensione. Il pianeta<br />

Marte è senz’altro un punto materiale quando stu<strong>di</strong>amo il moto <strong>di</strong> rivoluzione dei<br />

corpi celesti attorno al Sole, ma non lo è più quando dobbiamo farvi atterrare una<br />

sonda. I batteri non sono certamente punti materiale per i biologi che ne analizzano<br />

la struttura interna. Le stelle vengono considerate alla stregua <strong>di</strong> particelle da quegli<br />

astronomi che stu<strong>di</strong>ano il movimento delle strutture su grande scala all’interno della<br />

nostra galassia, e così via.<br />

Quali informazioni occorrono per descrivere il moto <strong>di</strong> una particella?<br />

L’insieme delle posizioni nello spazio occupate da una particella P che si muove è<br />

detto traiettoria.<br />

Per stu<strong>di</strong>are il moto <strong>di</strong> P dobbiamo immaginare che questo abbia già descritto la sua<br />

traiettoria e figurarcela come una linea nello spazio, una sorta binario sul quale P<br />

scorre. Adesso occorrono due informazioni, una spaziale ed una temporale, ed a tale<br />

scopo introdurremo due opportune grandezze fisiche.<br />

In che modo possiamo associare al punto un’informazione spaziale?<br />

La grandezza fisica che ci dà l’informazione spaziale si ottiene stabilendo sulla<br />

traiettoria stessa una posizione <strong>di</strong> riferimento, e scegliendo <strong>di</strong> orientarla, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dal senso del moto <strong>di</strong> P, in uno dei due possibili versi <strong>di</strong> percorrenza.<br />

Chiamiamo posizione <strong>di</strong> P il numero s che esprime la lunghezza 1 (con segno) della<br />

porzione <strong>di</strong> traiettoria da percorrere per arrivare partendo dal riferimento fino al punto.<br />

Assegneremo alla posizione un segno positivo quando per andare dal riferimento al<br />

punto ci si deve spostare nel verso della traiettoria, segno negativo se ci si deve spostare<br />

contro <strong>di</strong> esso. Ad esempio s 3.5 m vuol <strong>di</strong>re che per arrivare dalla posizione<br />

<strong>di</strong> riferimento a P si devono percorrere 3.5 m nel verso da noi scelto per la<br />

traiettoria, s 2.8 m significa invece che partendo dal riferimento per giungere in<br />

P si devono fare 2.8 m in verso contrario all’orientamento della traiettoria. E’ importante<br />

sottolineare che il valore <strong>di</strong> s non rappresenta lo spazio realmente percorso da P, ma<br />

è la <strong>di</strong>stanza da una posizione geometrica arbitraria stabilita da noi, dove ad<strong>di</strong>rittura<br />

il punto P potrebbe non essere mai stato.<br />

In che modo possiamo associare al punto un’informazione temporale?<br />

La grandezza fisica che ci dà l’informazione temporale si ottiene associando ad ogni<br />

posizione <strong>di</strong> P una simultanea <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio, che esprima il tempo t trascorso a<br />

partire da un istante zero <strong>di</strong> riferimento da noi scelto. Assegneremo alle letture <strong>di</strong> orologio<br />

un segno positivo quando in<strong>di</strong>cano un momento successivo all’istante zero, ad<br />

esempio t 4.6 s vorrà <strong>di</strong>re 4.6 s dopo l’istante zero. Il nome “istante zero” non<br />

significa che si è iniziato a misurare il tempo in quel momento, ma che quello è<br />

1 Possiamo immaginare <strong>di</strong> misurare questa lunghezza contando il numero <strong>di</strong> giri <strong>di</strong> una rotellina che scorra lungo<br />

la traiettoria.<br />

38


l’istante in cui il nostro cronometro segnava zero. Esistono quin<strong>di</strong> anche tempi precedenti<br />

l’istante zero: per queste letture <strong>di</strong> orologio useremo il segno negativo, quin<strong>di</strong><br />

t 2.3 s significa 2.3 s prima dell’istante zero. In generale l’istante zero e la posizione<br />

<strong>di</strong> riferimento sono in<strong>di</strong>pendenti, cioè P può anche trovarsi ad esempio in<br />

s 4.3 m alla <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t 0 s , tuttavia in molti dei casi che esamineremo<br />

risulterà comodo usare come posizione <strong>di</strong> riferimento proprio quella che il punto<br />

occupa all’istante zero.<br />

Per quanto tempo un punto in moto occupa una posizione?<br />

Un punto che si muove con continuità occupa ciascuna posizione per zero secon<strong>di</strong>: in<br />

altri termini una <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio non va intesa come un intervallo temporale molto piccolo,<br />

ma come un istante <strong>di</strong> durata nulla. La grandezza s è una posizione istantanea, il<br />

luogo dove il punto si trova a passare alla corrispondente <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio.<br />

Che legame esiste fra la posizione e la <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio?<br />

Alla coppia <strong>di</strong> numeri ( s, t) si assegna un nome complessivo, quello <strong>di</strong> evento, in<br />

quanto si tratta <strong>di</strong> valori senz’altro legati fra loro. Ad ogni <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t infatti<br />

corrisponde l’unica posizione s che P occupa in quell’istante. Questo viene espresso<br />

<strong>di</strong>cendo che s è funzione <strong>di</strong> t , ed usando la notazione:<br />

s( t )<br />

che si legge “s <strong>di</strong> t ”. Quin<strong>di</strong> scriveremo ad esempio s(3.5 s) 43 m (e leggeremo “<br />

s <strong>di</strong> 3.5 secon<strong>di</strong> uguale 43 metri) intendendo che alla <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio 3.5 s la<br />

posizione era 43 m . Nel caso <strong>di</strong> un moto generico i valori <strong>di</strong> s corrispondenti ad<br />

ogni tempo t possono essere ottenuti solo tramite misure e riportati in tabelle. Tuttavia<br />

esistono anche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> moto, per cui si può avere una espressione matema-<br />

tica delle posizioni in funzione dei tempi, ad esempio s( t) 2t 3t<br />

, che permetto-<br />

no, nota una qualsiasi <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio, <strong>di</strong> risalire alla posizione corrispondente.<br />

Una tale equazione viene detta legge oraria.<br />

Esercizi<br />

<strong>1.</strong> Per un punto P in movimento si rilevano le posizioni in tabella nella colonna a destra,<br />

alle letture <strong>di</strong> orologio nella colonna a sinistra. Si <strong>di</strong>ca se, fra le letture <strong>di</strong> orologio<br />

t 1 e t 2 , P si è complessivamente avvicinato od allontanato dalla posizione <strong>di</strong> riferimento,<br />

e se è avanzato nel verso <strong>di</strong> orientamento della traiettoria oppure contro <strong>di</strong><br />

esso. Si ripeta l‘esercizio fra le letture <strong>di</strong> orologio t 2 e t 3 , e fra t 3 e t 4 .<br />

Fra t 1 e 2<br />

t la posizione <strong>di</strong>minuisce, passando da s 3.4 m ad s 2.2 m<br />

quin<strong>di</strong> P si è mosso contro il verso <strong>di</strong> orientamento, avvicinandosi nel complesso<br />

alla posizione <strong>di</strong> riferimento.<br />

Fra t 2 e t 3 la posizione <strong>di</strong>minuisce, quin<strong>di</strong> P si è mosso complessivamente ancora<br />

contro il verso <strong>di</strong> orientamento, però la variabile s è passata da un valore positivo<br />

s 2.2 m ad uno negativo s <strong>1.</strong>4 m il cui valore esprime una <strong>di</strong>stanza più<br />

2<br />

3<br />

piccola dalla posizione <strong>di</strong> riferimento, quin<strong>di</strong> P si è nel complesso avvicinato ad es-<br />

sa.<br />

Fra t 3 e t 4 la posizione aumenta, quin<strong>di</strong> P si è complessivamente mosso nel verso<br />

<strong>di</strong> orientamento, però ora la variabile s è passata da negativa ( s <strong>1.</strong>4 m ) a po-<br />

39<br />

1<br />

3<br />

2<br />

2<br />

tempi posizioni<br />

t 2.5 s s 3.4<br />

m<br />

1 1<br />

t 3.0 s s 2.2<br />

m<br />

2 2<br />

t 3.5 s s <strong>1.</strong>4<br />

m<br />

3 3<br />

t 4.0 s s <strong>1.</strong>5<br />

m<br />

4 4


s( t1)<br />

s<br />

s<br />

s( t1)<br />

s<br />

s( t1)<br />

s( t2)<br />

s( t2)<br />

s( t2)<br />

sitiva ( s <strong>1.</strong>5 m ) ed il suo ultimo valore esprime una maggiore <strong>di</strong>stanza dalla<br />

4<br />

posizione <strong>di</strong> riferimento, quin<strong>di</strong> P si è nel complesso allontanato da essa.<br />

2. Con riferimento alla tabella dell’esercizio precedente, si può <strong>di</strong>re che la <strong>di</strong>fferenza<br />

s s rappresenta la lunghezza del tragitto complessivamente percorso da P fra le<br />

4 1<br />

letture <strong>di</strong> orologio t 1 e t 4 , e la <strong>di</strong>fferenza t4 t1 il tempo complessivamente trascorso?<br />

[R]<br />

3. Si ha una particella che segue la legge oraria s( t) 5.0 2.0t<br />

(unità SI). Si <strong>di</strong>ca<br />

(1) a quale <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio la particella passa nella posizione <strong>di</strong> riferimento, (2)<br />

qual è la <strong>di</strong>stanza dalla posizione <strong>di</strong> riferimento all’istante zero, (3) la lunghezza<br />

dell’arco <strong>di</strong> traiettoria compreso fra le posizioni occupate agli istanti t 5.5 s e<br />

t 7.0 s .<br />

2<br />

(1) La posizione <strong>di</strong> riferimento corrisponde ad un valore zero per la posizione, quin<strong>di</strong><br />

dobbiamo trovare il valore <strong>di</strong> t che sod<strong>di</strong>sfa la con<strong>di</strong>zione:<br />

s( t) 5.0 2.0t 0 t ( 5.0<br />

/ 2.0)<br />

s 2.5 s<br />

e quin<strong>di</strong> ha occupato la posizione <strong>di</strong> riferimento 2.5 s prima dell’istante zero.<br />

(2) La <strong>di</strong>stanza dalla posizione <strong>di</strong> riferimento all’istante zero è semplicemente il valore<br />

della grandezza s quando t 0 s :<br />

s(0 s ) (5.0 2.0 0 ) m 5.0 m<br />

(3) La <strong>di</strong>fferenza fra le posizioni finale s( t 2)<br />

ed iniziale s( t 1)<br />

, (eventualmente presa<br />

con segno positivo) rappresenta la lunghezza della porzione <strong>di</strong> traiettoria compresa:<br />

s( t ) (5.0 2.0 7.0) m 19 m s( t ) (5.0 2.0 5.5) m 16 m<br />

2<br />

s( t ) s( t ) (19 16) m 3 m<br />

2 1<br />

Qual è il significato della <strong>di</strong>fferenza fra i valori <strong>di</strong> due posizioni?<br />

Per esprimere la <strong>di</strong>fferenza fra il valore che una certa grandezza fisica assume alla<br />

fine <strong>di</strong> un processo e quello che aveva all’inizio si usa come simbolo la lettera greca<br />

Delta maiuscola . In generale quin<strong>di</strong>:<br />

grandezza valore finale valore iniziale<br />

In questo caso la <strong>di</strong>fferenza fra il valori <strong>di</strong> s all’istante t 2 e quello in t 1 si scrive:<br />

s s( t ) s( t )<br />

40<br />

1<br />

2 1<br />

Il segno <strong>di</strong> s è positivo quando nel complesso la particella si è spostata in avanti e<br />

quin<strong>di</strong> s( t2) s( t1)<br />

, negativo se si è spostata in<strong>di</strong>etro e quin<strong>di</strong> s( t2) s( t1)<br />

.<br />

Il valore assoluto 2 s esprime la <strong>di</strong>stanza lungo la traiettoria, fra la posizione finale<br />

s( t 2)<br />

e quella iniziale ed s( t 1)<br />

.<br />

2 Per valore assoluto <strong>di</strong> un numero inten<strong>di</strong>amo il numero stesso preso sempre con segno<br />

positivo, ad esempio 3 3 , 7 7 .<br />

1


E’ bene riflettere sul fatto che in generale, questa lunghezza non coincide:<br />

con la <strong>di</strong>stanza percorsa dalla particella, la quale nel tempo che va da t 1 a t 2<br />

può aver viaggiato avanti ed in<strong>di</strong>etro ripassando su quella parte <strong>di</strong> traiettoria<br />

anche più volte;<br />

con la lunghezza del pezzo <strong>di</strong> triaiettoria effettivamente percorso nel tempo<br />

che va da t 1 a t 2 : si pensi al caso in cui la particella, dopo aver viaggiato<br />

s( t ) s( t ) . In tal caso si avrebbe s 0 ,<br />

torna al punto iniziale, quin<strong>di</strong> 2 1<br />

in<strong>di</strong>pendentemente da quanto spazio ha percorso.<br />

Qual è il significato della <strong>di</strong>fferenza fra due letture <strong>di</strong> orologio?<br />

La <strong>di</strong>fferenza fra una <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t 2 ed un’altra ad essa precedente t 1 rap-<br />

presenta sempre la durata complessiva t del tempo trascorso fra questi due istanti:<br />

t t2 t1<br />

ed in quanto <strong>di</strong>fferenza fra un tempo successivo ed uno precedente, per definizione<br />

risulta in ogni caso t 0 . La grandezza t è chiamata intervallo temporale.<br />

E’ possibile visualizzare una legge oraria?<br />

La legge oraria può essere visualizzata su <strong>di</strong> un piano cartesiano ( s, t ) come quello in<br />

figura, riportando le letture <strong>di</strong> orologio t sull’asse orizzontale, e le posizioni s su<br />

quello verticale. L’andamento del grafico della legge oraria non ha nulla a che vedere<br />

con la forma della traiettoria, ma <strong>di</strong>ce solo come cambia la posizione lungo la traiettoria,<br />

e questa può essere una retta oppure una qualunque curva, una circonferenza e<br />

così via. I tempi sull’asse orizzontale crescono a mano a mano che il moto procede,<br />

ed il il moto della particella va letto sull’asse verticale. Mentre la variabile t avanza<br />

verso destra, la coor<strong>di</strong>nata sull’asse verticale, cioè la <strong>di</strong>stanza dalla posizione <strong>di</strong> riferimento,<br />

può crescere o <strong>di</strong>minuire. Per capire il tipo <strong>di</strong> moto con cui si ha a che fare è<br />

utile partire da un punto e posizionare il <strong>di</strong>to sull’asse verticale, in corrispondenza<br />

della sua proiezione. Al crescere del tempo si fa poi scivolare il <strong>di</strong>to su e giù in conseguenza<br />

dello spostamento della proiezione del punto. Ad esempio partendo con il<br />

<strong>di</strong>to dalla proiezione <strong>di</strong> A sull’asse verticale, mentre il tempo scorre fino alla <strong>lettura</strong><br />

<strong>di</strong> orologio in D, il nostro <strong>di</strong>to scivola sull’asse avvicinandosi all’origine, poi se ne<br />

allontana <strong>di</strong> nuovo fino alla proiezione del punto B, e dopo risale su fino ad E, trovandosi<br />

ancora nell’origine. Alcune caratteristiche del grafico della legge oraria ci<br />

permettono <strong>di</strong> dedurre informazioni sul moto. In particolare:<br />

quando la coor<strong>di</strong>nata s aumenta (come fra gli istanti C e A, oppure fra B ed<br />

E) il moto è nel verso positivo della traiettoria, cioè in avanti; quando s <strong>di</strong>minuisce<br />

il moto è contro l’orientamento della traiettoria, cioè in<strong>di</strong>etro (come<br />

fra i tempi A e D).<br />

un massimo od un minimo (come A e B) sono degli istanti in cui la particella<br />

inverte la <strong>di</strong>rezione del moto. A sinistra un massimo infatti l’or<strong>di</strong>nata<br />

cresce, e quin<strong>di</strong> il punto si muove in avanti, a destra decresce, e quin<strong>di</strong> il<br />

punto si muove in<strong>di</strong>etro. Fra questi due andamenti deve esistere un istante<br />

in cui si ferma.<br />

le intersezioni (C, D, E) con l’asse orizzontale sono istanti in cui la particella<br />

passa per la posizione <strong>di</strong> riferimento<br />

41<br />

F<br />

s<br />

A<br />

C D E<br />

B<br />

t


6<br />

4<br />

2<br />

6<br />

4<br />

2<br />

6<br />

4<br />

2<br />

6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

l’intersezione (F) con l’asse verticale è la posizione occupata all’istante zero<br />

Esercizi<br />

4. Si consideri il moto il cui andamento orario è riportato in figura. Si <strong>di</strong>ca: (1) se fra<br />

gli istanti t 2 s e t 5 s il punto sta andando in avanti o procede in<strong>di</strong>etro; (2) se<br />

esistono degli istanti in cui il punto si ferma; (3) se esistono degli istanti in cui il punto<br />

si trova nella posizione <strong>di</strong> riferimento; (4) se esistono degli istanti fra i quali il punto<br />

procede in<strong>di</strong>etro; (5) quanto è lungo il pezzo <strong>di</strong> traiettoria percorso fra gli istanti<br />

t 1 s e t 5.5 s ; (7) quanto vale la posizione all’istante zero<br />

[R: in fondo]<br />

5. Il grafico orario qui a lato descrive il moto <strong>di</strong> una particella fra l’istante t 2 s e<br />

l’istante t 8 s . (1) Si descriva a parole quello che accade e si riproduca il moto con<br />

un <strong>di</strong>to lungo il bordo del tavolo; (2) si <strong>di</strong>ca quanto è lunga la porzione <strong>di</strong> traiettoria<br />

in cui il punto si muove in questo nel lasso <strong>di</strong> tempo raffigurato; (3) si <strong>di</strong>ca quanto è<br />

lungo il tragitto effettivamente seguito dal punto.<br />

[R: in fondo]<br />

6. Relativamente al grafico orario a fianco, che rappresenta l’andamento <strong>di</strong> un moto<br />

fra i tempi t 0 s e t 9 s , (1) si descriva a parole il moto della particella e lo si<br />

riproduca con un <strong>di</strong>to lungo il bordo del tavolo; (2) si calcoli s fra gli istanti iniziale<br />

e finale rappresentati, e si <strong>di</strong>ca se la particella impegna un arco <strong>di</strong> traiettoria maggiore<br />

o minore <strong>di</strong> tale valore; (3) si <strong>di</strong>ca per quanti secon<strong>di</strong> complessivi la particella<br />

procede in avanti e per quanti in<strong>di</strong>etro; (4) se esistono dei tempi in cui passa per la<br />

posizione <strong>di</strong> riferimento; (5) per quanti secon<strong>di</strong> si trova ad essere più <strong>di</strong>stante <strong>di</strong><br />

2 m dalla posizione <strong>di</strong> riferimento. [R: in fondo]<br />

7. Si <strong>di</strong>ca se è possibile che una legge oraria abbia l’andamento riportato dalla curva<br />

rossa in figura. [R: in fondo]<br />

8. Lungo una stessa traiettoria si muovono due particelle. Dopo averne descritto a<br />

parole il moto, corrispondente agli andamenti orari raffigurati in verde ed in marrone<br />

fra 0 s e 7 s , si <strong>di</strong>ca (1) cosa accade negli istanti in cui i loro grafici si intersecano;<br />

(2) quale delle due particelle impegna un arco <strong>di</strong> traiettoria più lungo; (3) per<br />

quale delle due si ha un maggiore valore assoluto del s complessivo.<br />

[R: in fondo]<br />

42


2. Velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a<br />

Proponiamoci ora <strong>di</strong> costruire una nuova grandezza fisica che, a partire<br />

dalle due introdotte sinora, la <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t e la posizione s , permetta <strong>di</strong><br />

esprimere quanto rapidamente una particella si sta muovendo lungo la sua<br />

traiettoria. A tale scopo consideriamo due letture <strong>di</strong> orologio t 1 e t 2 , con t 2 successiva<br />

a t 1 . Esaminiamo il rapporto dove al numeratore figura la <strong>di</strong>stanza (con<br />

s s( t ) s( t ) fra le due posizioni assunte a tali tempi,<br />

segno) lungo la traiettoria 2 1<br />

ed a denominatore l’intervallo temporale t t2 t1<br />

:<br />

s<br />

t<br />

Come tutti i rapporti fra grandezze fisiche, anche questo deve essere interpretato<br />

come il quantitativo del numeratore associato ad una unità del denominatore: rappresenta<br />

quin<strong>di</strong> quanti metri dell’arco <strong>di</strong> traiettoria che separa le posizioni iniziale<br />

e finale, possono essere associati ad 1 secondo <strong>di</strong> tempo trascorso. Le sue<br />

<strong>di</strong>mensioni fisiche si ottengono osservando in quale relazione esso si trova con<br />

le grandezze fondamentali del SI da cui <strong>di</strong>pende:<br />

e quin<strong>di</strong> si misura in metri al secondo.<br />

s <br />

LT<br />

t<br />

<br />

Quale significato hanno il segno ed il valore <strong>di</strong> tale rapporto?<br />

Il segno <strong>di</strong> questa frazione è lo stesso che ha il numeratore, visto che per definizione<br />

sappiamo che è t 0 . Quin<strong>di</strong> avremo un s / t positivo, se com-<br />

plessivamente la particella si è portata in avanti, negativo se complessivamente<br />

si è portata in<strong>di</strong>etro lungo la traiettoria.<br />

A pari durata <strong>di</strong> t , il valore assoluto <strong>di</strong> s / t è un numero tanto più<br />

grande quanto più è lungo l’arco <strong>di</strong> traiettoria che separa le posizioni finale ed<br />

iniziale. Percorrere un tratto più lungo nello stesso intervallo t significa<br />

muoversi più rapidamente, quin<strong>di</strong> la grandezza s / t contiene questo tipo <strong>di</strong><br />

informazione.<br />

Esercizi<br />

8. Considerare il moto descritto in tabella e valutare il rapporto s / t fra gli<br />

istanti t 1 e t 2 , fra gli istanti t 2 e t 3 , fra gli istanti t 3 e t 4 , ed infine fra gli istanti<br />

t 1 et 5 . Interpretare quin<strong>di</strong> i risultati ottenuti.<br />

In base alla definizione data risulta:<br />

s <br />

<br />

2.5 3.2<br />

<br />

<br />

<br />

m/s 0.35<br />

m/s<br />

t <br />

4.0 2.0<br />

21<br />

43<br />

1<br />

s <br />

<br />

4.8 2.5<br />

<br />

<br />

<br />

m/s 0.48 m/s<br />

t <br />

6.5 4.0<br />

32<br />

tempi posizioni<br />

t 2.0 s s 3.2<br />

m<br />

1 1<br />

t 4.0 s s 2.5<br />

m<br />

2 2<br />

t 6.5 s s 4.8<br />

m<br />

3 3<br />

t 7.3 s s <strong>1.</strong>5<br />

m<br />

4 4<br />

t 9.6 s s 3.2<br />

m<br />

5 5


s <br />

<br />

<strong>1.</strong>5 4.8<br />

<br />

<br />

<br />

m/s 7.9<br />

m/s<br />

t <br />

7.3 6.5<br />

43<br />

s <br />

<br />

3.2 3.2<br />

<br />

<br />

<br />

m/s 0.0 m/s<br />

t <br />

9.6 2.0<br />

I risultati contengono informazioni sia nel loro segno che nel loro valore assoluto.<br />

Nell’intervallo 1-2 il segno negativo ci <strong>di</strong>ce che la particella nel complesso si<br />

è spostata in<strong>di</strong>etro, mentre nell’intervallo 2-3 il segno positivo ci <strong>di</strong>ce invece<br />

che è avanzata, ed inoltre che lo ha fatto più rapidamente che nel primo intervallo.<br />

Infatti, mentre in 1-2 ad ogni secondo trascorso possiamo associare<br />

0.35 m dell’arco <strong>di</strong> traiettoria che separa le posizioni iniziale e finale, in 2-3<br />

possiamo associare ad un secondo un tratto più lungo cioè 0.48 m .<br />

Nell’intervallo 3-4 il punto è stato ancora più rapido visto che risultano 7.9 m<br />

<strong>di</strong> spostamento in ogni secondo, ma il verso <strong>di</strong> spostamento è stato contro<br />

l’orientamento della traiettoria, come attesta il segno negativo <strong>di</strong> s / t . Infi-<br />

ne, le informazioni che s / t ci dà complessivamente fra t 1 e t 5 sono <strong>di</strong> assenza<br />

totale <strong>di</strong> spostamento, come attesta il valore nullo trovato, dovuto al fatto<br />

che la posizione finale coincide con quella iniziale. Questo non significa che il<br />

punto non si sia mosso, ma che il suo moto non ha avuto effetti sulla coor<strong>di</strong>nata<br />

<strong>di</strong> posizione.<br />

Come si vede il rapporto esaminato misura bene la rapi<strong>di</strong>tà ed il verso con i<br />

quali complessivamente cambia la coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> posizione in un dato intervallo<br />

temporale. Per questi motivi è stata inventata una grandezza fisica pari a tale<br />

rapporto, ed il nome che per essa si è scelto è velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a.<br />

Definizione operativa <strong>di</strong> velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a 3<br />

si osservano due eventi qualsiasi ( t1, s 1)<br />

e ( t2, s 2)<br />

, con 2 1<br />

ferenza s s2 s1<br />

che li separa. Diciamo velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a fra t1 e t 2 il rapporto:<br />

44<br />

51<br />

t t , e si calcola la <strong>di</strong>f-<br />

fra le loro posizioni e la durata dell’intervallo t t2 t1<br />

v<br />

m<br />

s<br />

<br />

t<br />

Ma il rapporto Δs / Δt è ciò che colloquialmente si intende per velocità?<br />

E’ bene rendersi conto che la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a non coincide con ciò che nel<br />

linguaggio <strong>di</strong> tutti i giorni chiamiamo “velocità”. Comunemente con la parola<br />

velocità inten<strong>di</strong>amo il rapporto fra la lunghezza <strong>di</strong> un percorso ed il tempo che<br />

è servito a percorrerlo, in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che questo tragitto sia stato<br />

seguito in avanti od in<strong>di</strong>etro rispetto ad un verso stabilito. La “velocità” così<br />

definita è un numero sempre positivo, e risulta nullo solo se il punto rimane<br />

fermo. Viceversa la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a è positiva per movimenti in avanti,<br />

negativa per movimenti in<strong>di</strong>etro ed ad<strong>di</strong>rittura può risultare nulla anche nel<br />

caso in cui la particella si è spostata, ma poi è tornata al punto <strong>di</strong> partenza.<br />

Come si passa da metri al secondo a kilometri all’ora e viceversa?<br />

3 Questa definizione operativa necessita <strong>di</strong> quattro misure <strong>di</strong>rette per averne una in<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> velocità. Nella realtà si<br />

usano tecniche <strong>di</strong>fferenti: ad esempio il tachimetro delle auto utilizza l’effetto elettromagnetico della velocità. La<br />

definizione operativa qui proposta vale come schema <strong>di</strong> principio.


E’ necessario calcolare a quanti metri al secondo corrisponde un kilometro<br />

all’ora ed a quanti kilometri all’ora corrisponde un metro al secondo. Osservando<br />

le regole per le cifre significative abbiamo:<br />

3<br />

1000 m<br />

110 km<br />

<strong>1.</strong>000 km/h 0.2778 m/s 1 m/s 3.600 km/h<br />

3600 s<br />

(1/ 3600) h<br />

Come valore <strong>di</strong> riferimento per un calcolo rapido, si tenga quin<strong>di</strong> presente che<br />

100 km/h 28 m/s .<br />

Esercizi<br />

t<br />

10. Che cosa misura il rapporto , reciproco della velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a?<br />

s<br />

Si tratta del numero <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> che possiamo associare ad 1 metro dell’arco <strong>di</strong><br />

traiettoria che separa la posizione finale da quella iniziale.<br />

1<strong>1.</strong> Una particella si muove lungo una traiettoria curva secondo la legge oraria<br />

2 3<br />

s( t) 3.0t 2.0t 4.0 . Se ne calcoli la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a fra gli istanti<br />

t 2.50 s e t 4.20 s specificando se essa si è mossa complessivamente avanti<br />

1<br />

2<br />

oppure in<strong>di</strong>etro. [R: 49 m/s ]<br />

12. Una bicicletta percorre 2500 m in 20 minuti esatti e poi altri 1500 m in 12 minuti<br />

esatti. Qual è la sua velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a in metri al secondo? ed in kilomentri<br />

all’ora? [R: 2.083 m/s , 0.5786 km/h ]<br />

13. Un’automobile viaggia da una città A verso una città B, partendo alle ore 12<br />

e 15 minuti e giungendo a destinazione alle ore 12 e 45 minuti. Il contachilometri<br />

segnava 20200 km al momento della partenza e 20220 km nell’istante <strong>di</strong><br />

arrivo. Possiamo <strong>di</strong>re che v 20 km /1800 s ? [R: no]<br />

m<br />

14. Mario e Carla si sfidano in una corsa, e Mario dà a Carla 50.0 m <strong>di</strong> vantaggio.<br />

Sapendo che nell’intervallo <strong>di</strong> tempo necessario a Mario per raggiungere<br />

Carla la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Mario è stata v 7.50 m/s e quella <strong>di</strong> Carla<br />

v 4.50 m/s si trovi dopo quanti secon<strong>di</strong> Mario ha raggiunto Carla, e quanto<br />

C<br />

<strong>di</strong>sta in quel momento dalla posizione da cui è partito.<br />

45<br />

M<br />

[R: 16.7 s , 125 m , no]<br />

15. Due sorelle, Ada e Bice, si corrono incontro da una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 400 m . Sapendo<br />

che nell’intervallo <strong>di</strong> tempo necessario ad Ada per abbracciare Bice la velocità<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Ada è stata v 6.50 m/s e quella <strong>di</strong> Bice v 4.00 m/s<br />

A<br />

si trovi dopo quanti secon<strong>di</strong> Ada incontra Bice e quanto <strong>di</strong>stano entrambe in<br />

quel momento dalla posizione da cui Bice è partita.<br />

[R: 38.1 s , 248 m ]<br />

Qual è l’interpretazione nel grafico orario della velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a?<br />

Nel piano dove abbiamo imparato a riportare l’andamento orario, cioè con l’asse dei<br />

tempi orizzontale e l’asse delle posizioni verticale, il significato geometrico del<br />

rapporto s / t è quello <strong>di</strong> misurare l’incilinazione della retta che unisce la posi-<br />

B<br />

s2<br />

s1<br />

s<br />

<br />

t<br />

t1 t2<br />

s<br />

t


s<br />

A<br />

B<br />

C<br />

tA tB tC<br />

t<br />

zione iniziale ( t1, s 1)<br />

e quella finale ( t2, s 2)<br />

. Per inclinazione inten<strong>di</strong>amo una informazione<br />

sull’angolo che tale retta forma con la <strong>di</strong>rezione parallela a quella dei<br />

tempi. Come si vede, viene a crearsi un triangolo rettangolo <strong>di</strong> cui s / t è il<br />

rapporto fra il cateto opposto ad e quello a<strong>di</strong>acente: più è grande è questo rapporto,<br />

maggiore risulta . La <strong>di</strong>visione s / t ci informa su quanti sono i metri<br />

s <strong>di</strong> complessivo avanzamento (od arretramento) della posizione, che si possono<br />

associare ad un secondo dell’intervallo trascorso. Pertanto la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a<br />

non <strong>di</strong>ce nulla sul dettaglio <strong>di</strong> ciò che realmente avviene fra t 1 e t 2 , ma sostituisce<br />

grossolanamente una retta alla curva che rappresenta l’andamento vero <strong>di</strong> s( t ) :<br />

maggiore è il valore assoluto del rapporto s / t , maggiore è l’angolo <strong>di</strong> pen-<br />

denza per tale retta.<br />

Quale significato geometrco ha il segno della velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a?<br />

Quando al crescere del tempo cresce la posizione, <strong>di</strong>ciamo quin<strong>di</strong> che la velocità <strong>scalare</strong><br />

me<strong>di</strong>a è positiva, e che ha pendenza positiva la retta che la rappresenta; quando<br />

invece al crescere del tempo <strong>di</strong>minuisce la posizione, <strong>di</strong>ciamo che la velocità <strong>scalare</strong><br />

me<strong>di</strong>a è negativa, e negativa sarà anche la pendenza della retta. Esaminiamo le coppie<br />

<strong>di</strong> posizioni A e B, C e D, E ed F nel grafico della legge oraria qui <strong>di</strong> seguito, tutte<br />

ottenute aumentando <strong>di</strong> t 1 s l’istante iniziale.<br />

s<br />

v <br />

m<br />

C<br />

B<br />

A<br />

s<br />

t 1s<br />

0<br />

D<br />

s<br />

t <br />

1s<br />

Come si vede, allo stesso incremento <strong>di</strong> un secondo, corrisponde una salita s<br />

sull’asse delle posizioni molto maggiore fra C e D che non fra A e B, quin<strong>di</strong> una<br />

s s da cui<br />

maggiore velocità me<strong>di</strong>a. Nell’intervallo fra E ed F invece si ha F E<br />

s<br />

s 0 e quin<strong>di</strong> la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a risulta negativa: t 0<br />

46<br />

v <br />

m<br />

. Nell’arco <strong>di</strong><br />

traiettoria corrispondente il punto si sarà dunque me<strong>di</strong>amente mosso procedendo<br />

contro il verso scelto come positivo. Attenzione però che la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a ci<br />

informa solo sullo spostamento complessivo: all’interno dell’intervallo considetato,<br />

istante per istante la posizione può in ogni caso sia crescere che <strong>di</strong>minuire, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dal segno finale della velocità me<strong>di</strong>a. Si rifletta sul dettaglio <strong>di</strong> ciò che<br />

accade muovendosi da A ad F, un tratto a cui corrisponde velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a positiva.<br />

Esercizi<br />

16. La velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a è maggiore fra t A e t B , fra t B e t C , o fra t A e t C ?<br />

E<br />

s<br />

t <br />

1s<br />

F<br />

0<br />

t


Come si vede, la pendenza della retta AB è positiva e senz’altro superiore a quella<br />

della retta AC, quin<strong>di</strong> si ha che la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> AB è maggiore della velocità<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> BC. La pendenza della retta BC è invece negativa (al crescere del<br />

tempo <strong>di</strong>minuisce la posizione) quin<strong>di</strong> sarà negativa la corrispondente velocità me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> AC.<br />

Come si calcola v m su più tragitti <strong>di</strong> pari lunghezza?<br />

Poniamo che un’auto percorra a velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v 1 la prima metà <strong>di</strong> un<br />

tragitto lungo s , ed a velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v 2 la seconda metà. In<strong>di</strong>chiamo<br />

con 1 t la durata della prima metà <strong>di</strong> percorso, e con 2 t la durata della se-<br />

conda metà:<br />

s<br />

/2<br />

t1 t2<br />

v1<br />

47<br />

s<br />

/2<br />

<br />

v<br />

osserviamo che il tempo <strong>di</strong> permanenza in ciascuna metà è tanto maggiore<br />

quanto più piccola è la velocità. Sostituendo nella definizione <strong>di</strong> v m :<br />

v<br />

m<br />

s s<br />

1<br />

<br />

<br />

t1 t2 s<br />

/2 s<br />

/2 1 1 1 <br />

<br />

<br />

<br />

v1<br />

v 2 <br />

<br />

v v<br />

<br />

<br />

2<br />

2 1 2<br />

La relazione ottenuta si <strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>a armonica dei valori v 1 e v 2 . Prendendo i reciproci<br />

<strong>di</strong> ambo i membri si ha una forma più facile da ricordare4: 1 1 1 1 <br />

<br />

<br />

<br />

v 2 <br />

<br />

<br />

<br />

v v <br />

m<br />

1 2<br />

Il risultato espresso da questa formula <strong>di</strong>ce che la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v m per<br />

l’intero percorso non è la me<strong>di</strong>a aritmetica <strong>di</strong> v 1 e v 2 ma sarà tanto più vicina a<br />

quello dei due valori che viene assunto per un tempo più lungo, e cioè il minore,<br />

il quale, figurando a denominatore nella formula, pesa <strong>di</strong> più.<br />

Come si calcola v m su più intervalli della stessa durata?<br />

Se percorriamo un tragitto andando a velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v 1 per la prima<br />

metà del tempo totale t e a velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v 2 per la seconda metà del<br />

tempo totale, risulta:<br />

t<br />

s v<br />

2<br />

<br />

t<br />

s v<br />

2<br />

<br />

<br />

1 1 2 2<br />

e la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v m per l’intero percorso viene:<br />

4 In generale <strong>di</strong>videndo un tragitto in n tratti uguali, e percorriamo ciascuno <strong>di</strong> essi ad una <strong>di</strong>fferente velocità<br />

1<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a, la v m totale è la loro me<strong>di</strong>a armonica: v<br />

1 1 n ( v<br />

1<br />

v<br />

1<br />

... v )<br />

m 1 2<br />

n<br />

v1<br />

v1<br />

s1<br />

s<br />

/ 2<br />

v2<br />

s2<br />

v2<br />

s<br />

/ 2


6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

v<br />

m<br />

s1 s2 v1( t<br />

/2) v2( t /2) 1<br />

<br />

( v1 v2)<br />

t<br />

t<br />

2<br />

cioè proprio la me<strong>di</strong>a aritmetica <strong>di</strong> v 1 e v 2 , in quanto a <strong>di</strong>fferenza del caso precedente<br />

i due valori vengono assunti per la stessa durata <strong>di</strong> tempo5. Esercizi<br />

17. Un’automobile percorre un tragitto procedendo con velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a<br />

20 m/s per la prima metà del percorso e con velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a 40 m/s per la<br />

seconda metà del percorso. La velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a complessiva è 30 m/s ?<br />

48<br />

[R: in fondo]<br />

18. Un uomo si reca in autobus al lavoro, prendendolo dopo aver camminato per<br />

900 s sino ad una fermata a 5.00 km dal portone <strong>di</strong> casa sua. Sapendo che il tempo<br />

che gli occorre per giungere alla fermata a pie<strong>di</strong>, è lo stesso che impiega l’autobus<br />

fino all’ufficio, e che i due tragitti sono il secondo doppio del primo, si trovi la velocità<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a del viaggio in km/h , in m/s ed in cm/s facendo attenzione a<br />

non alterare la precisione del risultato.<br />

[R: 15.0 km/h , 4.17 m/s , 4.17 10 cm/s ]<br />

19. Una bicicletta percorre un tragitto con una velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v 8.00 m/s .<br />

Sapendo che la prima metà del tragitto è lunga 5.000 km e che impiega 240 s a<br />

percorrerla, si trovi la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a della seconda metà.<br />

[R: 4.95 m/s ]<br />

20. Due corridori, A e B, gareggiano su tre giri <strong>di</strong> pista, registrando delle velocità<br />

scalari me<strong>di</strong>e per ciascun giro rispettivamente pari a 14.80 m/s , 15.20 m/s ,<br />

14.40 m/s per A e 14.60 m/s , 15.30 m/s , 14.40 m/s per B. Chi dei due ha tagliato<br />

per primo il traguardo? [R: in fondo]<br />

2<strong>1.</strong>Due bambini, A e B, <strong>di</strong>stanti 120 m si corrono incontro con una uguale velocità<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 3.50 m/s . Mentre si avvicinano, si rilanciano <strong>di</strong> continuo una palla<br />

da baseball. Sapendo che quando si incontrano, se la palla avesse viaggiato sempre<br />

nello stesso verso, la sua velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a per l’intera corsa sarebbe stata<br />

10.0 m/s , si <strong>di</strong>ca quanto spazio ha percorso complessivamente la palla.<br />

[R: 171 m ]<br />

22. Relativamente al grafico orario qui a lato si calcoli la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a fra<br />

t1 1 s e t2 1 s , fra t 2 e t3 9 s , e fra t 1 e t 3 .<br />

4<br />

[R: 2 m/s, m/s, 0 m/s ]<br />

5 In generale <strong>di</strong>videndo un tempo in n intervalli uguali e percorrendo ciascuno ad una <strong>di</strong>fferente velocità <strong>scalare</strong><br />

1<br />

me<strong>di</strong>a, la v m totale è la loro me<strong>di</strong>a aritmetica: vm n ( v1 v2 ... vn<br />

)<br />

9<br />

2


3. Velocità istantanea<br />

E’ possibile associare una velocità ad ogni singolo istante?<br />

Immaginiamo un’auto che attraversi il centro citta<strong>di</strong>no ed osserviamone il tachimetro<br />

sul cruscotto: quando <strong>di</strong>amo gas la lancetta si sposta in<strong>di</strong>cando valori gran<strong>di</strong>,<br />

quando freniamo si muove verso valori piccoli. Lungo una via rettilinea essa segna<br />

per lunghi tratti un numero costante, al semaforo invece segna zero. Quando l’auto<br />

avrà raggiunto l’altro capo della città potremo senz’altro eseguire la <strong>di</strong>visione fra lo<br />

spazio percorso e l’intervallo <strong>di</strong> tempo impiegato ed ottenere la veolcità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a,<br />

ma è chiaro che il tachimetro fornisce un’informazione che non ha nulla a che<br />

vedere con il numero che otterremo. La principale <strong>di</strong>fferenza è che l’informazione<br />

sulla rapi<strong>di</strong>tà del movimento che dà il tachimetro può essere associata ad ogni <strong>lettura</strong><br />

t dell’orologio, proprio come si associa ad ogni tempo una posizione s( t ) . Non si<br />

tratta pertanto della velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a, che è legata alla durata t <strong>di</strong> un intervallo<br />

temporale, ma piuttosto <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> valore istantaneo della velocità. Nel tentativo<br />

<strong>di</strong> intodurre una grandezza che misuri una tale informazione, cercheremo allora<br />

<strong>di</strong> estendere la definizione <strong>di</strong> v m guardando a cosa succede nel piano delle posizioni<br />

in funzione dei tempi, quando la durata t t2 t1<br />

dell’intervallo si restringe<br />

sempre <strong>di</strong> più, fino a ridursi idealmente ad un “singolo istante”. Come si vede<br />

dal <strong>di</strong>segno, per avere un’informazione dello stesso tipo <strong>di</strong> quella fornita dalla<br />

velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a, dovremmo misurare la pendenza della retta tangente al grafico<br />

<strong>di</strong> s( t ) . Volendo a tale scopo inventare una strategia operativa, ci troviamo a<br />

fronteggiare la <strong>di</strong>fficoltà pratica che il “singolo” istante è inafferrabile: in un certo<br />

senso non esiste, dato che, come sappiamo, ogni <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio ha durata nulla.<br />

Come si procede operativamente?<br />

Per raggiungere il nostro obiettivo allora proveremo a rendere l’intervallo t<br />

estremamente piccolo in rapporto alla durata complessiva del moto. Questo si ottiene<br />

facendo avvicinare fra loro t 1 e t 2 finché l’intervallo non si “chiude” attorno ad<br />

un tempo interme<strong>di</strong>o t * . Se nel rapporto che definisce la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a:<br />

s<br />

vm<br />

<br />

t<br />

l’intervallo temporale t <strong>di</strong>viene molto piccolo, in generale anche lo spostamento<br />

ad esso relativo s , <strong>di</strong>viene a sua volta piccolo. Quando estremizziamo questa<br />

procedura, le grandezze t e s perdono il loro significato fisico originale: <strong>di</strong>venendo<br />

entrambe nulle non è più evidente che si tratti <strong>di</strong> un intervallo <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong><br />

un arco <strong>di</strong> traiettoria. Tuttavia il loro rapporto mantiene un significato perché una<br />

<strong>di</strong>visione fra due numeri entrambi molto piccoli non produce un risultato nullo, ma<br />

può assumere valori arbitrari. A titolo <strong>di</strong> esempio si consideri l’andamento in figura<br />

ed i valori delle posizioni e dei tempi quando l’evento ( tB, s B ) tende ad avvicinarsi<br />

all’evento ( tA, s A)<br />

. In tabella sono riportate posizioni e letture <strong>di</strong> orologio durante<br />

l’avvicinamento, alcune delle quali anche rappresentate.<br />

49<br />

s<br />

t1<br />

t*<br />

t<br />

t2<br />

s<br />

t


s<br />

s<br />

s<br />

t<br />

t<br />

s<br />

t<br />

v 0<br />

s<br />

v 0<br />

t*<br />

t<br />

v 0<br />

t<br />

s<br />

s<br />

s<br />

t<br />

t<br />

v 0<br />

t<br />

18<br />

sB<br />

16<br />

<br />

14<br />

s<br />

12<br />

10<br />

A<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

1<br />

A<br />

Nel caso qui presentato, a mano a mano che ci si avvicina a t A il rapporto s / t<br />

si stabilizza, in particolare per t 3.70 s il suo valore a due cifre significative è<br />

sempre <strong>1.</strong>6 m/s . Allora, nelle situazioni dove esiste un limite a cui tende la velocità<br />

me<strong>di</strong>a quando la durata dell’intervallo temporale tende a zero, è ragionevole introdurre<br />

una grandezza che assuma questo limite come misura della rapi<strong>di</strong>tà istantanea<br />

del moto. Tale grandezza si in<strong>di</strong>ca con v e si <strong>di</strong>ce velocità <strong>scalare</strong> istantanea o<br />

semplicemente velocità istantanea (o anche solo velocità), e si scrive:<br />

Velocità istantanea<br />

B<br />

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />

t<br />

A<br />

t<br />

B<br />

B<br />

t[<br />

s]<br />

s si legge: " limite per t<br />

che <br />

v lim <br />

t0 t s su t<br />

" <br />

tende a zero <strong>di</strong><br />

<br />

Nel grafico delle posizioni in funzione dei tempi questo valore esprime la pendenza<br />

della retta tangente al grafico nel punto attorno a cui si chiude l’intervallo t : in questo<br />

caso si tratta della tangente in t A . Per ottenerla dal grafico bisogna calcolare il rapporto<br />

s / t su <strong>di</strong> una qualunque coppia <strong>di</strong> punti appartenenti alla retta: da un pun-<br />

to <strong>di</strong> vista geometrico infatti stiamo misurando il rapporto fra i cateti <strong>di</strong> triangoli rettangoli<br />

tutti simili fra loro.<br />

Qual è il significato del valore e del segno della velocità istantanea?<br />

Maggiore è la velocità ad una certa <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio, più rapidamente il punto sta<br />

cambiano la propria posizione in quell’istante. Sul grafico delle posizioni in funzione<br />

dei tempi, quanto più grande è v tanto maggiore risulta l’inclinazione della retta<br />

tangente. Un valore positivo <strong>di</strong> velocità istantanea significa che la particella a quell’istante si<br />

sta muovendo nel verso della traiettoria; un valore negativo vuol <strong>di</strong>re che il movimento avviene<br />

contro <strong>di</strong> esso, cioè in<strong>di</strong>etro. Nel grafico orario, una velocità istantanea negativa<br />

corrisponde a quei tempi dove la retta tangente ha inclinazione tale per cui, al crescere<br />

<strong>di</strong> t , il punto sulla retta vede <strong>di</strong>minuire la propria coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> posizione.<br />

50<br />

s m s m m/s 1 1<br />

2 2<br />

3 3<br />

4 4<br />

5 5<br />

s/ t<br />

t 1<strong>1.</strong>00 s 15.0 8.00 6.00 0.750<br />

B<br />

tempi posizioni t s<br />

B<br />

t 9.90 s 16.5 6.90 7.50 <strong>1.</strong>09<br />

t 6.20 s 14.6 3.20 5.60 <strong>1.</strong>75<br />

t 5.00 s 12.0 2.00 3.00 <strong>1.</strong>50<br />

t 4.10 s 10.7 <strong>1.</strong>10 <strong>1.</strong>70 <strong>1.</strong>55<br />

t 3.70 s 10.1 0.70 <strong>1.</strong>10 <strong>1.</strong>6<br />

t 3.50 s 9.80 0.50 0.80 <strong>1.</strong>6<br />

6 6<br />

t 3.32 s 9.50 0.32 0.50 <strong>1.</strong>6<br />

7 7<br />

tA 3 .00 sA<br />

9.00 0.00 0.00 ?


Esercizi<br />

23. Relativamente al grafico orario in figura, si trovi quanto vale la velocità all’istante<br />

t 5.0 s . Si <strong>di</strong>ca quin<strong>di</strong> se nell’intervallo temporale che va dall’istante iniziale fino a<br />

5.0 s , la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a è maggiore o minore del valore v(5.0 s)<br />

trovato. Si<br />

risponda alla stessa domanda per l’intervallo fra 5.0 s e 7.0 s .<br />

Per calcolare la velocità istantanea a t 5.0 s , dobbiamo misurare la pendenza<br />

s / t della retta tangente al grafico nell’istante t 5.0 s , (in rosso nella figura).<br />

Scegliamo due istanti qualunque ed in<strong>di</strong>viduiamo le corrispondenti posizioni sulla<br />

retta, ad esempio: t 6.0 s , s 4.0 m , t 8.0 s , s 7.0 m . Risulta:<br />

1<br />

s s2 s1<br />

7.0 4.0<br />

v(5.0<br />

s ) m/s <strong>1.</strong>5 m/s<br />

t t t 8.0 6.0<br />

2 1<br />

1<br />

Come si verifica facilmente questo risultato non cambia se si sceglie una <strong>di</strong>versa<br />

coppia <strong>di</strong> punti. Infatti da un punto <strong>di</strong> vista geometrico stiamo calcolando il rapporto<br />

fra i cateti <strong>di</strong> triangoli rettangoli tutti simili fra loro.<br />

Per avere la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a fra t 0.0 s e t 5.0 s , si tratta <strong>di</strong> misurare la<br />

pendenza della retta che unisce questi due eventi. Dalla figura si deduce che deve<br />

trattarsi <strong>di</strong> un valore negativo; leggendo i valori <strong>di</strong>rettamente sul grafico:<br />

s 4.0 5.0<br />

m/s 0.20<br />

m/s<br />

t 5.0 0.0<br />

quin<strong>di</strong> un valore inferiore a v (5.0 s)<br />

. Analogamente dal grafico si deduce che fra<br />

t 5.0 s e t 7.0 s la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a dev’essere positiva e si ha:<br />

s 9.0 3.0<br />

m/s 3.0 m/s<br />

t 7.0 5.0<br />

quin<strong>di</strong> un valore maggiore <strong>di</strong> v (5.0 s)<br />

.<br />

24. La legge oraria <strong>di</strong> un moto ha equazione s( t) 3.0t 2.0t<br />

. Con una calcolatrice<br />

si costruisca una tabella con le coppie ( s, t ) per letture <strong>di</strong> orologio che partono da<br />

t 0.0 s fino a t <strong>1.</strong>4 s intervallate <strong>di</strong> t 0.1 s . Si riportino quin<strong>di</strong> le coppie su<br />

<strong>di</strong> un grafico e si uniscano i punti con una curva morbida. Si confronti quin<strong>di</strong> la velocità<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a fra istanti iniziale e finale con v (0.5 s) e v (<strong>1.</strong>0 s) .<br />

2<br />

51<br />

2<br />

3<br />

[R: in fondo]<br />

Possiamo <strong>di</strong>segnare l’andamento della velocità istantanea?<br />

La possibilità <strong>di</strong> far corrispondere ad ogni <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t il valore istantaneo <strong>di</strong><br />

velocità v della particella (unico) viene espresso <strong>di</strong>cendo che v è funzione <strong>di</strong> t ed<br />

usando la notazione:<br />

v( t )<br />

Questa corrispondenza fra tempi e velocità permette <strong>di</strong> visualizzare il moto anche<br />

tramite un grafico sul piano cartesiano avente il tempo sulle ascisse e la velocità<br />

istantanea sulle or<strong>di</strong>nate, detto piano ( v, t ) . Alcune caratteristiche <strong>di</strong> tale grafico<br />

permettono <strong>di</strong> dedurre informazioni importanti. In particolare:<br />

coor<strong>di</strong>nata v 0 (fra A e D oppure fra G ed H) significa moto in avanti;<br />

coor<strong>di</strong>nata v 0 ( fra D e G oppure prima <strong>di</strong> A) moto in<strong>di</strong>etro;<br />

s[<br />

m]<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

8<br />

6<br />

4<br />

s<br />

2<br />

t<br />

t<br />

t<br />

s<br />

s<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

A<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

v<br />

B C<br />

D<br />

E F<br />

G<br />

H<br />

t[<br />

s]<br />

t[<br />

s]<br />

t[<br />

s]<br />

t[<br />

s]<br />

t


v<br />

A B<br />

s<br />

v<br />

A B<br />

C D<br />

C D<br />

E F<br />

E F<br />

t<br />

t<br />

t<br />

là dove il grafico taglia l’asse dei tempi ( A, D e G) la velocità è istantaneamente<br />

nulla ed il moto sta cambiando verso;<br />

se coor<strong>di</strong>nata v aumenta (fra A e B, oppure fra F ed H) la velocità sta crescendo<br />

in avanti; se la coor<strong>di</strong>nata v scende (fra C ed E) la velocità sta <strong>di</strong>minuendo<br />

rispetto al verso positivo, oppure crescendo contro l’orientamento<br />

della traiettoria;<br />

lungo un tratto orizzontale (fra B e C oppure fra E ed F) la velocità è costante.<br />

Esercizi<br />

25. Assegnato l’andamento <strong>di</strong> v( t ) in figura, si <strong>di</strong>segni il corrispondente andamento<br />

qualitativo <strong>di</strong> s( t ) , facendo corrispondere i tempi più significativi contrassegnati con<br />

le lettere.<br />

Fra A e B la velocità è costante e positiva, quin<strong>di</strong> costante dev’essere la pendenza nel<br />

piano ( s, t ) cioè un tratto <strong>di</strong> retta. Fra B e C la velocità sale, quin<strong>di</strong> il grafico orario<br />

delle posizioni è un arco la cui pendenza, positiva, cresce fino al valore nuovamente<br />

costante che assume fra C e D. Qui s( t) è <strong>di</strong> nuovo un tratto <strong>di</strong> retta, ma più inclinata<br />

<strong>di</strong> quella fra B e C, data la maggiore velocità. Fra D ed E la velocità <strong>di</strong>minuisce (pur<br />

essendo il moto sempre in avanti), quin<strong>di</strong> il grafico s( t) è un arco a pendenza<br />

decrescente, fino ad arrivare ad essere orizzontale nel tratto E-F dove la velocità si<br />

annulla e quin<strong>di</strong> risulta s( t) costante .<br />

Qual è il significato della velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a nel piano (v,t)?<br />

Riscrivendo la definizione <strong>di</strong> velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a nella forma vmt s si vede<br />

che se moltipichiamo per v m l’intervallo temporale t al quale la velocità <strong>scalare</strong><br />

me<strong>di</strong>a fa riferimento, otteniamo la variazione <strong>di</strong> posizione s . Pertanto se immaginiamo<br />

<strong>di</strong> sostituire il moto vero con uno a velocità istantanea costante pari proprio<br />

a v m , otterremo la stessa variazione s <strong>di</strong> posizione del moto vero.<br />

La velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a è quel valore costante <strong>di</strong> velocità istantanea alla quale bisognerebbe<br />

muoversi per percorrere l’arco <strong>di</strong> traiettoria che separa le posizioni iniziale<br />

e finale, impiegandoci lo stesso tempo del moto reale.<br />

52


4. L’accelerazione<br />

Cosa si intende per accelerazione me<strong>di</strong>a?<br />

E’ fondamentale costruire una grandezza fisica che esprima quantitativamente il<br />

cambiamento della velocità. Con questo inten<strong>di</strong>amo non solo quanto la velocità varia,<br />

ma legare tale variazione all’intervallo temporale t durante il quale essa avviene.<br />

Un cambiamento <strong>di</strong> velocità da 10 m/s a 20 m/s produce effetti molto <strong>di</strong>ffe-<br />

renti (ad esempio se si deve salire una rampa con l’auto) qualora questo avvenga in<br />

t 10 s oppure in t 5.0 s . Ciò che ci interessa misurare è il tasso <strong>di</strong> variazione<br />

della velocità, cioè il numero <strong>di</strong> metri al secondo che ogni secondo viene aggiunto o<br />

sottratto alla velocità iniziale. E’ in questo senso che si introduce l’accelerazione 6 me<strong>di</strong>a<br />

a in un intervallo fra due istanti t i e t f , definita dal rapporto:<br />

m<br />

a<br />

m<br />

v v f i v<br />

m/s<br />

<br />

t t t s <br />

f i <br />

dove i v e v sono i valori della velocità istantanea all’inizio ed alla fine<br />

f<br />

dell’intervallo t . L’unità <strong>di</strong> misura dell’accelerazione me<strong>di</strong>a ne esprime con chiarezza<br />

il significato:<br />

a m è il numero <strong>di</strong> metri al secondo che bisogna aggiungere, per ogni secondo<br />

dell’intervallo t , alla velocità istantanea iniziale, per ottenere quella finale.<br />

2<br />

Si è soliti abbreviare questa unità <strong>di</strong> misura nella forma <strong>di</strong> [m/s ] , meno trasparente<br />

dal punto <strong>di</strong> vista concettuale.<br />

Qual è il significato del segno nell’accelerazione me<strong>di</strong>a?<br />

Nel linguaggio quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong>ciamo che un oggetto sta accelerando quando aumenta il<br />

valore assoluto delle sua velocità istantanea, altrimenti <strong>di</strong>ciamo che sta rallentando.<br />

Va subito sottolineato che questo non è espresso dal segno dell’accelerazione me<strong>di</strong>a, il<br />

quale rappresenta solo il verso in cui bisogna sommare alla velocità la sua variazio-<br />

ne. L’accelerazione me<strong>di</strong>a ha il segno del suo numeratore v v , (essendo sempre<br />

f i<br />

t t 0 ). Il segno ne in<strong>di</strong>ca la relazione con il verso scelto come positivo nel riferimento,<br />

f i<br />

proprio come accade per la velocità me<strong>di</strong>a ed istantanea. Un’accelerazione me<strong>di</strong>a positiva<br />

ad esempio <strong>di</strong> m/s 2<br />

2.5 in<strong>di</strong>ca che per ogni secondo dell’intervallo bisogna aggiungere<br />

alla velocità iniziale 2.5 m/s nel verso scelto come positivo. Questo non significa<br />

che l’intensità della velocità finale sarà maggiore: tutto <strong>di</strong>pende da come sono <strong>di</strong>retti<br />

i valori iniziale e finale. Se sono entrambi negativi, aggiungere 2.5 m/s nel verso<br />

positivo, per ogni secondo, vuol <strong>di</strong>re rallentare il moto, se sono positivi vuol <strong>di</strong>re accelerarlo.<br />

Un’accelerazione me<strong>di</strong>a negativa, ad esempio <strong>di</strong> m/s 2<br />

2.0 significa che<br />

ogni secondo bisogna aggiungere alla velocità iniziale 2.0 m/s nel verso scelto co-<br />

6 Dal latino celer = veloce: da scriversi con una sola “l ”!<br />

53<br />

La Controfisica<br />

E’ bene sempre tenere a mente che<br />

ogni grandezza fisica è un’invenzione il<br />

cui scopo è descrivere al meglio il funzionamento<br />

della natura. Gli antichi<br />

Greci fallirono in questo arduo compito<br />

anche perché non seppero inventare<br />

l’accelerazione. L’idea <strong>di</strong> misurare la<br />

variazione <strong>di</strong> velocità nell’intervallo <strong>di</strong><br />

tempo si deve a Galileo, il quale, trovatosi<br />

<strong>di</strong> fronte a dover scegliere come<br />

misurare il cambiamento <strong>di</strong> velocità,<br />

preferì usare Δv/Δt invece del rapporto<br />

Δv/Δs, (che sarebbe la variazione<br />

<strong>di</strong> velocità per ogni metro <strong>di</strong> spazio<br />

percorso). Questa seconda possibilità<br />

venne scartata dal grande scienziato<br />

pisano perché Δv/Δt permette –<br />

come vedremo – una trattazione più<br />

semplice nel fondamentale caso che si<br />

ha con oggetti in caduta libera., dove<br />

assume un valore costante.


me negativo. Quin<strong>di</strong> se le velocità iniziale e finale sono entrambe negative, l’oggetto<br />

sta accelerando, se sono positive sta decelerando. Più articolato è il caso in cui le<br />

velocità iniziale e finale sono <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>, dove prima si ha un rallentamento e poi una<br />

crescita della velocità nel verso opposto.<br />

Esercizi<br />

26. Un’automobile passa da una velocità istantanea <strong>di</strong> v 20.0 m/s ad una <strong>di</strong><br />

v 30.0 m/s durante un intervallo t 5.0 s , e poi in un successivo intervallo<br />

2<br />

1<br />

t <strong>1.</strong>2 s , scende fino a v 25.0 m/s . Calcolare la sua accelerazione me<strong>di</strong>a in<br />

2<br />

3<br />

ciascuno dei due intervalli: prima usando un riferimento avente per verso positivo<br />

quello della velocità iniziale dell’auto, e poi in un riferimento con verso opposto.<br />

Nel riferimento avente il verso della velocità iniziale si ha:<br />

a<br />

a<br />

m1<br />

m2<br />

v2 v1<br />

30.0 20.0<br />

m/s 2.0 m/s<br />

t<br />

5.0<br />

1<br />

2 2<br />

v3 v2 25.0 30.0<br />

m/s 4.2<br />

m/s<br />

t<br />

<strong>1.</strong>2<br />

2<br />

2 2<br />

Nel riferimento con verso opposto risulta:<br />

a<br />

a<br />

m1<br />

m2<br />

v2 v1<br />

30.0 ( 20.0)<br />

m/s 2.0<br />

m/s<br />

t<br />

5.0<br />

1<br />

2 2<br />

v3 v2 25.0 ( 30.0)<br />

m/s 4.2 m/s<br />

t<br />

<strong>1.</strong>2<br />

2<br />

2 2<br />

Come si vede, il verso che si sceglie per il riferimento non cambia il fatto che, tra-<br />

scorso l’intervallo 1 t il valore assoluto della velocità istantanea è aumentato, men-<br />

tre, trascorso l’intervallo 2 t , è <strong>di</strong>minuito. Questo però non ha nulla a che vedere<br />

con il segno dell’accelerazione. Infatti nel riferimento orientato verso destra si ha<br />

a 0 ed a 0 , in quello orientato verso sinistra a 0 ed a 0 .<br />

2 1 2<br />

m1<br />

20.0 m/s<br />

30.0 m/s 25.0<br />

m/s<br />

20.0 m/s<br />

30.0 m/s 25.0<br />

m/s<br />

m<br />

27. Un’automobile passa da ferma a 100 km/h in t 8.00 s . Si <strong>di</strong>ca quanti se-<br />

con<strong>di</strong> le occorrono per raggiungere i 150 km/h mantenendo la stessa a . m<br />

[R: 12.0 s ]<br />

28. Quale accelerazione me<strong>di</strong>a dovremmo avere, partendo da fermi, per raggiungere<br />

8<br />

la velocità della luce c 3.00 10 m/s in un anno? [R: m/s 2<br />

9.52 ]<br />

29. Un’automobile A ferma viene sorpassata da un’auto B che sta procedendo a velocità<br />

costante <strong>di</strong> v 15.0 m/s . In quell’istante a parte accelerando costantemen-<br />

B<br />

54<br />

m<br />

1<br />

m


te, in modo da raggiungere 100 km/h in 7.50 s . Si trovi quant’è la <strong>di</strong>fferenza fra le<br />

velocità delle due automobili dopo 4.00 s . Quanto spazio ha percorso B nel frattempo?<br />

[R: 0.2 m/s , 60.0 m ]<br />

Cosa si intende per accelerazione istantanea?<br />

In modo del tutto analogo a quello con cui si è definita la velocità istantanea, si introduce<br />

l’accelerazione istantanea come il valore che si ottiene nell’accelerazione<br />

me<strong>di</strong>a quando l’intervallo t si chiude su se stesso <strong>di</strong>venendo così piccolo da potersi<br />

considerare un singolo istante:<br />

Accelerazione istantanea<br />

v si legge: " limite per t<br />

che <br />

a lim <br />

t0 t v su t<br />

" <br />

tende a zero <strong>di</strong><br />

<br />

Qual è il significato del segno nell’accelerazione istantanea?<br />

Anche nel caso dell’accelerazione istantanea il segno in<strong>di</strong>ca solo il verso nel quale<br />

bisogna aggiungere in ogni istante l’incremento alla velocità. Quin<strong>di</strong> tanto<br />

un’accelerazione istantanea positiva quanto un’accelerazione istantanea negativa<br />

possono corrispondere ad un aumento nel modulo della velocità. In particolare,<br />

come si deduce dalla figura, si ha che se:<br />

a e v hanno lo stesso segno v aumenta<br />

a e v hanno segno opposto v <strong>di</strong>minuisce<br />

Come si rappresenta graficamente l’accelerazione?<br />

Si utilizza un piano con sulle or<strong>di</strong>nate la velocità e sulle ascisse il tempo. Il significato<br />

grafico delle accelerazioni me<strong>di</strong>a ed istantanea è lo stesso <strong>di</strong> quello delle velocità<br />

me<strong>di</strong>a ed istantanea. L’accelerazione me<strong>di</strong>a è la pendenza della retta che congiunge i<br />

due punti iniziale e finale, l’accelerazione istantanea è la pendenza della retta tangente.<br />

Ad esempio, con riferimento alla figura, si ha per le accelerazioni me<strong>di</strong>e<br />

a12 v12 / t12<br />

, a23 v23 / t23<br />

misurate sul grafico <strong>di</strong> v( t ) , mentre per<br />

l’accelerazione istantanea in t 2 si ha a( t2) v / t da misurare sulla tangente al<br />

grafico nell’istante t 2 .<br />

55<br />

v<br />

v 0<br />

v 0<br />

t1<br />

a 0<br />

v aumenta<br />

a 0<br />

v 0<br />

v <strong>di</strong>minuisce<br />

a 0<br />

v 0<br />

v <strong>di</strong>minuisce<br />

a 0<br />

v aumenta<br />

v12<br />

t12<br />

v23<br />

t23<br />

t<br />

t2 3 t<br />

v<br />

t


La Controfisica<br />

Il filosofo greco Zenone propose un<br />

paradosso secondo cui una freccia non<br />

raggiunge mai il bersaglio, dato che<br />

dopo aver percorso metà del tragitto,<br />

deve fare ancora metà del rimanente, e<br />

poi procedendo <strong>di</strong> metà in metà le ci<br />

vorranno infiniti passi. Tuttavia, per<br />

fare infiniti passi, non necessariamente<br />

occorre un intervallo <strong>di</strong> tempo infinito.<br />

Se infatti i passi sono sempre più<br />

brevi, ma la velocità è uniforme,<br />

ognuno durerà la metà del precedente,<br />

e la somma <strong>di</strong> pezzi sempre più piccoli<br />

produce un valore finito, cioè quello<br />

del tempo totale <strong>di</strong> percorrenza.<br />

8.00m/s<br />

0 x m m 1300<br />

0 500<br />

4.00m/s<br />

x<br />

5. Il moto rettilineo uniforme<br />

In quale con<strong>di</strong>zione il moto <strong>di</strong> una particella si <strong>di</strong>ce “uniforme”?<br />

Si <strong>di</strong>ce che un punto materiale si muove <strong>di</strong> moto uniforme quando esso si sposta<br />

percorrendo spazi uguali in tempi uguali.<br />

In un moto uniforme pertanto, qualunque sia la <strong>lettura</strong> <strong>di</strong> orologio t alla quale si<br />

i<br />

decide <strong>di</strong> far iniziare l’intervallo t , lo spostamento corrispondente s ha sempre lo<br />

stesso valore, una volta che si è fissato t . E se si raddoppia l’intervallo temporale raddoppia<br />

pure lo spostamento, se lo si triplica o lo si <strong>di</strong>mezza, si triplica o si <strong>di</strong>mezza<br />

anche s . In un moto uniforme la velocità me<strong>di</strong>a sarà quin<strong>di</strong> la stessa per ogni<br />

intervallo t quale che sia la <strong>lettura</strong> d’orologio t da dove inizia, e coinciderà con la<br />

velocità istantanea v . Dalla definizione <strong>di</strong> velocità me<strong>di</strong>a abbiamo:<br />

s<br />

s s<br />

vm v <br />

t t t<br />

56<br />

f i<br />

f i<br />

Il moto uniforme può avere luogo su qualsiasi traiettoria, un caso particolare si ha<br />

quando questa è rettilinea, e si <strong>di</strong>ce allora che il moto è rettilineo uniforme.<br />

Come possiamo semplificare la notazione per il moto rettilineo uniforme?<br />

Assumiamo che la <strong>lettura</strong> d’orologio iniziale sia ti 0 s . Visto che siamo lungo<br />

una retta, in<strong>di</strong>chiamo semplicemente con x , anziché con s f , la posizione ad un<br />

generico istante successivo, ed in<strong>di</strong>chiamo con t anziché t f le successive lettu-<br />

re d’orologio. Sia inoltre x 0 la posizione iniziale. Abbiamo allora:<br />

x x<br />

v <br />

t<br />

Da tale espressione possiamo ricavare una relazione che esprime la posizione x<br />

in funzione del tempo t trascorso a partire dall’istante iniziale<br />

0<br />

0<br />

x( t) x vt<br />

Una relazione che esprime una grandezza fisica in funzione del tempo si <strong>di</strong>ce<br />

legge oraria. Quella sopra è pertanto la legge oraria dello spostamento per il<br />

moto rettilineo uniforme: essa fornisce la posizione del punto materiale lungo la<br />

retta ad ogni <strong>lettura</strong> d’orologio t Su <strong>di</strong> una traiettoria curva scriveremo analo-<br />

gamentes( t) s vt 0<br />

.<br />

Esercizi<br />

30. Un ciclista si trova su <strong>di</strong> una strada rettilinea a 500 m da casa sua e procede<br />

verso il centro del paese, che <strong>di</strong>sta 800 m dalla sua posizione, pedalando ad<br />

una velocità istantanea costante <strong>di</strong> 4.00 m/s . Quanto <strong>di</strong>sta da casa quando è


trascorso un minuto? Quanto tempo dopo giunge a destinazione? Se contemporaneamente<br />

parte anche la moglie del ciclista dalla loro casa sempre verso il<br />

centro del paese, pedalando ad una velocità costante <strong>di</strong> 8.00 m/s , dopo quanti<br />

secon<strong>di</strong> lo avrà raggiunto? A quale <strong>di</strong>stanza da casa si incontrano?<br />

Contrassegniamo il ciclista con 1 e la moglie con 2. Scriviamo la legge oraria<br />

per la posizione del ciclista:<br />

x ( t) x vt 500 4.00t<br />

1 0<br />

Troviamo la sua posizione dopo 60.0 s semplicemente sostituendo questo valore<br />

del tempo:<br />

x (60.0 s ) (500 4.00 60.0) m 740 m<br />

1<br />

Imponiamo che la sua posizione sia x 1300 m e ricaviamo il tempo che gli<br />

occorre per arrivare:<br />

1300 m 500 4.00t <br />

1300 500<br />

t s 200 s<br />

4.00<br />

Scriviamo la legge oraria per la posizione della moglie, per la quale risulta<br />

x 0.00 m<br />

0<br />

x ( t) x vt 8.00t<br />

2 0<br />

Nell’istante in cui la moglie raggiunge il ciclista le loro posizioni sono uguali,<br />

x ( t) x ( t)<br />

. Imponiamo tale con<strong>di</strong>zione per trovare il tempo d’incontro e<br />

cioè 1 2<br />

risolviamo rispetto a t :<br />

500<br />

x1( t) x2( t) 500 4.00t 8.00t t s 125 s<br />

8.00 4.00<br />

Per avere la loro <strong>di</strong>stanza da casa scegliamo una delle due leggi orarie ed inseriamo<br />

il valore trovato, che verrà uguale nei due casi, come abbiamo imposto:<br />

x1(125 s ) (500 4.00125) m 1000 m x2(125) (8.00 125) m 1000 m<br />

3<strong>1.</strong> Giulia e Stefano decidono <strong>di</strong> fare una gara con i motorini. Stefano si muove<br />

con una velocità costante v 10 m/s mentre Giulia con una velocità costante<br />

S<br />

<strong>di</strong> v 7.0 m/s . Dato che il motorino <strong>di</strong> Stefano è più veloce, egli decide <strong>di</strong> da-<br />

G<br />

re a Giulia un vantaggio partendo 5.0 s dopo <strong>di</strong> lei. Ce la farà Stefano a superare<br />

Giulia prima <strong>di</strong> aver percorso 100 m ? Quanti secon<strong>di</strong> gli occorrono per raggiungerla?<br />

[R: no; 12 s ]<br />

32. Un’automobile parte da Roma verso Alessandria con una velocità costante<br />

v e contemporaneamente un’altra parte da Alessandria verso Roma con velo-<br />

A<br />

cità costante v . Si sa che dopo 50 min la prima <strong>di</strong>sta da Roma B<br />

90.0 km e che<br />

dopo 67 min la seconda <strong>di</strong>sta da Alessandria 110 km . Assumendo che la <strong>di</strong>stanza<br />

Roma-Alessandria sia 600 km , dopo quanto tempo la <strong>di</strong>stanza fra le due<br />

auto è <strong>di</strong> 150 km ? Risolvere utilizzando ore e chilometri con tre cifre significative.<br />

[R: 2.18 h ]<br />

33. Un cacciatore prende <strong>di</strong> mira verticalmente un uccello che si muove con velocità<br />

costante v 13.0 m/s volando all’altezza <strong>di</strong> 3<strong>1.</strong>5 m . Supponendo che i<br />

U<br />

pallini salgano con una velocità costante v 300 m/s , calcolare <strong>di</strong> quanti me-<br />

tri l’uccello deve <strong>di</strong>stare dalla verticale al momento dello sparo.<br />

57<br />

P<br />

[R: <strong>1.</strong>37 m ]<br />

v 10<br />

m/s<br />

S<br />

0.0 m x 0 ?<br />

vA<br />

0.00km<br />

y m v 13.0m/s<br />

U<br />

v 7.0<br />

m/s<br />

G<br />

x ?<br />

v 300<br />

m/s<br />

P<br />

x m 150km vB<br />

600km<br />

x m x


vB<br />

x0<br />

x m B<br />

d<br />

posizione x<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

x[<br />

s]<br />

t<br />

vA<br />

P<br />

x<br />

x m A<br />

v<br />

v 0<br />

x<br />

tempo t<br />

t<br />

v 0<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

x<br />

t[<br />

s]<br />

34. Da una stessa posizione due corridori partono in <strong>di</strong>rezioni perpen<strong>di</strong>colari<br />

con velocità costanti v 5.0 m/s e v 7.0 m/s . Dire quanti secon<strong>di</strong> occorro-<br />

A<br />

B<br />

no affinché la <strong>di</strong>stanza fra <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>venti 100 m . [R: 10.9 s ]<br />

35. Un treno lungo d attraversa completamente una stazione lunga 500 m in<br />

un tempo <strong>di</strong> 20 s . Sapendo che gli occorrono 5.0 s per passare il semaforo, si<br />

trovino il valore <strong>di</strong> d e la velocità del treno. Suggerimento: si scriva la legge<br />

oraria della punta P del treno. [R: 167 m ; 33.3 m/s ]<br />

36. Due treni lunghi 150 m , che marciano in senso opposto, impiegano 15 s<br />

per attraversarsi. Sapendo che la velocità del secondo è doppia <strong>di</strong> quella del<br />

primo, calcolarle entrambe. [R: 20 m/s ]<br />

37. Due treni, A e B, entrambi lunghi d , che marciano nello stesso senso, impiegano<br />

30 s per attraversarsi. Sapendo che A ha una velocità <strong>di</strong> 25 m/s e che<br />

B viaggia davanti ad esso con una velocità pari ad 1/ 3 <strong>di</strong> questo valore, si <strong>di</strong>ca<br />

quanto sono lunghi i treni. [R: 250 m ]<br />

Qual è il significato grafico della velocità nel moto uniforme?<br />

Come sappiamo la velocità me<strong>di</strong>a v in questo caso coincide con la velocità istanta-<br />

m<br />

nea v . La legge oraria dello spostamento per il moto rettilineo uniforme,<br />

x x vt , riportata in un <strong>di</strong>agramma cartesiano posizione-tempo, con la coor<strong>di</strong>-<br />

0<br />

nata <strong>di</strong> posizione x sulle or<strong>di</strong>nate ed il tempo t sulle ascisse, è rappresentata da una<br />

retta. Infatti la retta è il solo luogo <strong>di</strong> punti dove sia costante il rapporto x / t .<br />

La costanza <strong>di</strong> questi rapporti implica infatti che tutti i triangoli rettangoli <strong>di</strong> base<br />

t ed altezza x debbano essere simili, e quin<strong>di</strong> che l’angolo fra l’ipotenusa ed il<br />

cateto orizzontale sia sempre lo stesso, cosa che avviene solo se tutte le ipotenuse sono<br />

segmenti staccati sulla medesima retta. Quando il punto si allontana verso le<br />

ascisse positive si ha v x / t 0 e la retta ha una pendenza positiva, cioè al<br />

crescere della variabile t cresce la variabile x , viceversa se v x / t 0 il pun-<br />

to si allontana verso le ascisse negative e la retta si <strong>di</strong>ce che ha pendenza negativa.<br />

Esercizi<br />

38. Scrivere la legge oraria del moto in figura e <strong>di</strong>re quant’è la posizione quando<br />

t 30 s . Dalle informazioni in nostro possesso possiamo concludere che la<br />

traiettoria è rettilinea?<br />

Dalle informazioni in nostro possesso si può concludere che il moto è uniforme<br />

poiché la legge oraria è rappresentata da una retta nel piano orario. La traiettoria<br />

potrebbe essere qualsiasi: l’uso della x al posto della s per la coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong><br />

posizione lascia supporre che si tratti <strong>di</strong> una retta, tuttavia non possiamo esserne<br />

certi.<br />

Calcoliamo la velocità v attraverso la pendenza della retta, osservando che<br />

questa passa per gli eventi t 0 s , x 4 m e t 3 s , x 8 m :<br />

x2 x1<br />

8 m 4 m 4<br />

v m/s<br />

t t 3 s 0 s 3<br />

2 1<br />

1<br />

1<br />

58<br />

2<br />

2


Direttamente sul grafico leggiamo la posizione iniziale, nel punto dove la retta<br />

intersecano l’asse delle posizioni:<br />

x 4 m<br />

0<br />

e quin<strong>di</strong> scriviamo la legge oraria richiesta:<br />

4<br />

x( t) x0 vt 4 t<br />

3<br />

Quando t 30 s la posizione risulta:<br />

4<br />

x(30 s ) [4 (30 s)] m 44 m<br />

3<br />

39. Nel <strong>di</strong>agramma orario qui a fianco sono riportate le leggi orarie <strong>di</strong> due automobili,<br />

A e B, che procedono lungo una stessa strada in verso opposto a velocità<br />

costante. Si scrivano le leggi orarie dei due moti, si calcoli in quale istante si<br />

incontrano e qual è la coor<strong>di</strong>nata della loro posizione in quel momento.<br />

6 28 54<br />

[R: xA( t) 2 t , xB ( t) 6 7 t , 13 s , 13 m ]<br />

40. In un piano orario ( x, t ) si rappresentino i moti x ( t) 2.0 2.0t<br />

ed<br />

x ( t) <strong>1.</strong>0 0.5t<br />

nell’intervallo temporale che va da t 0 s a t 7 s . De-<br />

B<br />

scrivere il comportamento delle corrispondenti particelle A e B.<br />

59<br />

1<br />

A<br />

2<br />

[R: in fondo]<br />

40A. L’astronave Enterprise, ferma nello spazio, lancia un siluro fotonico con veloci-<br />

3<br />

tà v 2.00 10 c ( c 3.00 10 m/s ) contro un falco da guerra romulano che<br />

s<br />

4<br />

8<br />

12<br />

<strong>di</strong>sta <strong>1.</strong>50 10 ly ( 1ly 9.00 10 km ) cioè un anno luce sono circa novemila<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Km). Il falco da guerra, che non è stupido, appena avvistato il siluro<br />

scappa in avanti con v<br />

4<br />

10 c . Sapendo che in 5 s il falco entra<br />

falco<br />

nell’iperspazio (e quin<strong>di</strong> è salvo) ce la faranno i romulani a sfuggire al siluro? Rappresentare<br />

i moti del siluro e del falco nel piano spazio tempo.<br />

40B. Un’astronave <strong>di</strong> classe Galaxy viaggia in linea retta da Plutone verso la Terra<br />

3<br />

con una velocità pari a v 10 c mantenendola costante. Contemporanemente<br />

A<br />

parte dalla Terra verso Plutone un cargo interplanetario <strong>di</strong> seconda classe con velo-<br />

4<br />

cità costante pari a v 0.2 10 c . Quale dei due intercetta per prima l’orbita<br />

C<br />

<strong>di</strong> Giove? A quale <strong>di</strong>stanza dalla Terra si incontrano? Si assuma D(Terra-Sole)=<br />

12<br />

12<br />

12<br />

0.15 10 m, D(Plutone-Sole)= 5.9110 m, D(Giove-Sole)= 0.778 10 m.<br />

Rappresentare le leggi orarie sul piano.<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

x[<br />

s]<br />

B<br />

A<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

t[<br />

s]


x 0<br />

v0<br />

v0<br />

posizione<br />

velocità<br />

velocità<br />

v 0<br />

0<br />

t<br />

tempo<br />

tempo<br />

area v0t tempo<br />

6. Moto uniformemente accelerato<br />

La legge oraria della posizione ( ) 0 0<br />

x t x v t <strong>di</strong> un punto materiale che si al-<br />

lontana <strong>di</strong> moto uniforme dalla posizione <strong>di</strong> riferimento è rappresentata nel <strong>di</strong>agramma<br />

spazio tempo da una retta con pendenza positiva, mentre un punto materiale<br />

che vi si avvicina, da una retta con pendenza negativa 7. Nel piano velocitàtempo<br />

invece, lo stesso moto è rappresentato da una retta parallela all’asse delle<br />

ascisse perché nel moto rettilineo uniforme la velocità si mantiene costante. Secondo<br />

la terminologia sopra introdotta, questo secondo andamento si <strong>di</strong>ce legge oraria della<br />

velocità. Se con v in<strong>di</strong>co il valore <strong>di</strong> tale velocità costante, che coincide anche con la<br />

0<br />

velocità iniziale (essendo costante sarà sempre uguale al valore che aveva all’inizio)<br />

allora la legge oraria della velocità per il moto rettilineo uniforme sarà:<br />

v( t) v<br />

Il grafico nel piano velocità-tempo ha una importante proprietà: l’area sotto alla retta,<br />

fra l’istante iniziale ed un istante qualunque t, rappresenta lo spazio percorso. Nel<br />

caso in cui il punto materiale parta dalla posizione <strong>di</strong> riferimento, cioè x 0 , lo si<br />

0<br />

può verificare imme<strong>di</strong>atamentegh: in questo caso la legge oraria dello spostamento<br />

<strong>di</strong>venta: x v0t che come si vede dalla figura è proprio l’area della parte <strong>di</strong> piano<br />

che sta sotto la retta ed è compresa fra l’asse delle or<strong>di</strong>nate e la retta verticale che<br />

passa per t, detta anche area sottesa dal grafico.<br />

La relazione fra lo spazio percorso e l’area sottesa vale in ogni caso?<br />

Si, la relazione si mantiene anche nel caso in cui la velocità non sia costante. Dimostreremo<br />

questa proprietà solo nel caso del più semplice fra i moti rettilinei con velocità<br />

non costante, cioè il moto rettilineo uniformemente accelerato.<br />

Moto rettilineo uniformemente accelerato<br />

una particella si muove <strong>di</strong> moto rettilineo uniformemente accelerato se la sua velocità<br />

varia <strong>di</strong> quantità uguali in intervalli <strong>di</strong> tempo uguali, cioè quando la sua accelerazione<br />

istantanea è costante, e coincide con l’accelerazione me<strong>di</strong>a.<br />

Dalla definizione <strong>di</strong> accelerazione me<strong>di</strong>a (od istantanea, con cui coincide), introducendo<br />

i simboli vf v( t)<br />

, vi v0<br />

, tf t e scegliendo ti 0 s :<br />

vf vi v( t) v<br />

a <br />

t t<br />

t<br />

f i<br />

possiamo ricavare la legge oraria per la velocità nel moto uniformemente accelerato:<br />

0<br />

60<br />

0<br />

v( t) v at<br />

7 Attenzione che questo andamento rettilineo nel piano s,t non ha nulla a che vedere con la traiettoria.<br />

0


Per motivi analoghi a quelli visti nel caso <strong>di</strong> x x vt nel piano posizione-tempo,<br />

0<br />

anche il grafico <strong>di</strong> v v at nel piano velocità-tempo è una retta. Infatti il rappor-<br />

0<br />

to fra la variazione dell’or<strong>di</strong>nata v e la variazione dell’ascissa t è costante,<br />

v / t a , e come abbiamo visto questo è possibile solo lungo i punti <strong>di</strong> una ret-<br />

ta. Inoltre, per analogia con il caso v v , possiamo interpretare l’area sottesa dalla<br />

0<br />

retta v v at nel piano velocità-tempo come lo spazio complessivamente per-<br />

0<br />

corso. Se infatti immaginiamo <strong>di</strong> effettuare il moto in tanti tratti <strong>di</strong> durata t percorsi<br />

a velocità costante, in modo che la velocità cresca a scalini e non con continuità,<br />

si vede bene che l’area sotto alla retta è approssimabile tramite quella dei rettangoli,<br />

che in base a quanto detto prima, rappresentano lo spazio percorso in ciascuno dei<br />

tratti. La retta può essere interpretata come il caso limite in cui ciascuno degli intervalli<br />

t <strong>di</strong>venta piccolissimo.<br />

Come si ricava la legge oraria per la posizione in questo moto?<br />

Supponendo che il punto parta dalla posizione x 0 , lo spazio percorso in totale<br />

0<br />

coincide <strong>di</strong>rettamente con la posizione x( t ) . Con riferimento alla figura, si tratta <strong>di</strong><br />

calcolare l’area del trapezio evidenziato, ottenibile facendo “la metà della somma<br />

delle basi” (<strong>di</strong> misura v e v ) e moltiplicandola per “l’altezza” t :<br />

0<br />

1<br />

2<br />

x( t) A ( v v ) t<br />

Inserendo in questa relazione la legge oraria della velocità v v at : 0<br />

1 1<br />

2 0 0 0 2<br />

x( t) [( v at) v ] t v t at<br />

Nel caso più generale dovremo aggiungere ad x( t) la posizione iniziale x : 0<br />

x( t) x v t at<br />

0 0<br />

1<br />

2<br />

Relazione che costituisce la legge oraria della posizione per il moto rettilineo uniformemente<br />

accelerato.<br />

Come calcolare la velocità me<strong>di</strong>a in un moto uniformemente accelerato?<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che la velocità me<strong>di</strong>a è quella per cui se lo stesso spostamento venisse<br />

percorso con velocità costante pari ad essa, complessivamente la particella impie-<br />

gherebbe lo stesso tempo. Da questa definizione segue che che se x 0 allora ri-<br />

0<br />

sulta:<br />

x( t) v t m<br />

1<br />

1<br />

che, confrontata con la precedente x( t) ( v v ) t fornisce v ( v v ) , risul-<br />

tato noto come:<br />

2<br />

61<br />

0<br />

0<br />

2<br />

2<br />

m<br />

2<br />

0<br />

v0<br />

v<br />

v0<br />

velocità<br />

velocità<br />

v v at 0<br />

A<br />

A<br />

v v at 0<br />

t<br />

tempo<br />

tempo


Teorema della velocità me<strong>di</strong>a<br />

in un moto uniformemente accelerato la velocità me<strong>di</strong>a v m fra l’istante iniziale ed<br />

un istante t è la me<strong>di</strong>a fra la velocità iniziale e quella all’istante t :<br />

1 v ( v v )<br />

m<br />

2<br />

Il risultato si generalizza anche al caso <strong>di</strong> un qualsiasi primo istante, non necessariamente<br />

quello iniziale del moto.<br />

Esercizi<br />

4<strong>1.</strong> Si stu<strong>di</strong> il moto rettilineo uniformemente accelerato:<br />

x( t) 5.0 3.5t 4.2t<br />

.<br />

Analizziamo la legge oraria. Si deduce:<br />

1) Che un punto materiale è partito dalla posizione x 5.0 m dove aveva una<br />

velocità <strong>di</strong>retta nel verso scelto come positivo e con intensità: v 3.5 m/s . Infatti<br />

un confronto con l’espressione simbolica fornisce imme<strong>di</strong>atamente il valore costante<br />

2<br />

<strong>di</strong> accelerazione: a 8.4 m/s il che significa che la sua velocità varia, aumentando<br />

l’intensità <strong>di</strong>: 8.4 m/s ogni secondo che passa.<br />

2) Che la velocità aumenti non lo ve<strong>di</strong>amo dal fatto che il segno dell’accelerazione è<br />

positivo: questo in<strong>di</strong>ca solo che ogni secondo vengono aggiunti alla velocità 8.4 m/s<br />

nel verso scelto da noi come positivo sulla traiettoria. Questo verso non ha legami<br />

con il verso in cui il punto percorre la traiettoria: se ad esempio il punto si stava<br />

muovendo in<strong>di</strong>etro, un’accelerazione positiva <strong>di</strong><br />

62<br />

0<br />

2<br />

0<br />

0<br />

2<br />

8.4 m/s corrisponde ad una <strong>di</strong>-<br />

minuzione del modulo della velocità, se invece il punto si stava movendo avanti,<br />

corrisponde ad un aumento del modulo. Che si tratti <strong>di</strong> un aumento <strong>di</strong> velocità lo<br />

ve<strong>di</strong>amo allora dal fatto che la velocità iniziale ha lo stesso segno dell’accelerazione.<br />

3) Essa inoltre aumenta in modo uniforme, cioè ad esempio fra <strong>di</strong>eci ed un<strong>di</strong>ci secon<strong>di</strong><br />

la velocità crescerà <strong>di</strong> 8.4 m/s proprio come fra cento e centouno secon<strong>di</strong> e<br />

non <strong>di</strong> un valore <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> volta in volta. Questo può essere scritto sinteticamente<br />

tramite la legge oraria della velocità: v( t) 5.0 8.4t<br />

e quin<strong>di</strong> se volessimo calcola-<br />

re la velocità e la posizione dopo 2.0 s basterà sostituire il valore dato al posto del<br />

tempo:<br />

x(2.0 s ) (5.0 3.52.0 4.2 2.0 ) m 29 m<br />

v(2.0 s ) (3.5 8.42.0) m/s 20 m/s<br />

0.0 m<br />

2<br />

42. Si stu<strong>di</strong> il moto rettilineo uniformemente accelerato seguente, calcolando in particolare<br />

quando la particella si ferma ed in quale istante attraversa l’origine:<br />

x( t) 8.5 9.6t 0.60t<br />

.<br />

2<br />

v(0) 3.5 m/s v(2.0) <br />

20 m/s<br />

x(0) 5.0 m x(2.0) 29 m


43. Una ragazza fa jogging correndo alla velocità costante <strong>di</strong> 4.0 m/s . Ad un certo<br />

istante passa davanti ad un uomo seduto su <strong>di</strong> una panchina e comincia a rallentare<br />

costantemente <strong>di</strong> 0.40 m/s ogni secondo. Questo riflette per 5.0 s e decide <strong>di</strong> conoscerla,<br />

quin<strong>di</strong> scatta con velocità iniziale <strong>di</strong> 3.0 m/s accelerando il passo in maniera<br />

costante con m/s 2<br />

a 8.0 . A quale <strong>di</strong>stanza dalla panchina il tizio raggiunge la ragazza?<br />

Che velocità possiedono entrambi in quell’istante? Usciranno insieme quella<br />

sera stessa?<br />

Scriviamo le leggi orarie, posizione e velocità, <strong>di</strong> entrambe le persone. La prima cosa<br />

da fare è scegliere una origine della traiettoria (rettilinea) che sarà la posizione della<br />

panchina. Poi occorre uno stesso istante iniziale opportuno per entrambi: qui conviene<br />

il momento in cui il tizio si alza per iniziare la sua corsa. La legge oraria della<br />

posizione dell’uomo si ottiene facilmente:<br />

x 0.0 m , v 3.0 m/s ed a 8.0 m/s ,<br />

0U<br />

0U<br />

2<br />

x ( t) 3.0t 4.0t<br />

U<br />

U<br />

Più complesso è scrivere la legge oraria della ragazza, della quale nel riferimento<br />

scelto è nota soltanto l’accelerazione m/s 2<br />

a 0.40 :<br />

x ( t) x v t 0.20t<br />

R 0R 0R<br />

2<br />

R<br />

La posizione iniziale della ragazza x 0R è lo spazio <strong>di</strong> cui si è allontanata dalla panchina<br />

in 5.0 s e la sua velocità iniziale v 0R quella che ha dopo aver decelerato per<br />

gli stessi 5.0 s . Per calcolare questi dati dobbiamo scrivere dapprima un’altra<br />

equazione oraria per la sola ragazza, che abbia però come istante iniziale quello del<br />

passaggio alla panchina. In questo riferimento si ha x 0.0 m e v 4.0 m/s ,<br />

mentre l’accelerazione è sempre m/s 2<br />

a 0.40 :<br />

63<br />

2<br />

0R<br />

R<br />

R<br />

2<br />

R<br />

2<br />

x ( t) 4.0t 0.20 t x (5.0 s ) (4.0 5.0 0.20 5.0 ) m 15 m<br />

v ( t) 4.0 0.40 t v (5.0 s ) (4.0 0.40 5.0) m/s 2.0 m/s<br />

R R<br />

Riscriviamo quin<strong>di</strong> l’equazione oraria della ragazza usando come istante iniziale<br />

quello in cui il tizio si alza dalla panchina, in modo da poterla confrontare con<br />

quest’ultima. In questo secondo caso la posizione iniziale della ragazza sarà allora<br />

x 15 m e la velocità iniziale v 2.0 m/s , da cui:<br />

0<br />

x ( t) 15 2.0t 0.20t<br />

R<br />

2<br />

0<br />

Nell’istante in cui si raggiungono, le due posizioni xU ( t ) e xR( t ) devono essere<br />

uguali, pertanto imponiamo questa con<strong>di</strong>zione per trovare il tempo:<br />

2 2<br />

15 2.0t 0.20t 3.0t 4.0t<br />

2<br />

4.2t <strong>1.</strong>0t 15 0 t <strong>1.</strong>8 s t 2.0 s<br />

1 2<br />

dove la seconda soluzione matematica non ha significato fisico perché l’incontro avverrebbe<br />

prima del nostro istante iniziale. Il calcolo delle velocità d’incontro si fa<br />

tramite le relative leggi orarie:<br />

v ( t) 2.0 0.40 t v (<strong>1.</strong>8 s ) <strong>1.</strong>3 m/s<br />

R R<br />

v ( t) 3.0 8.0 t v (<strong>1.</strong>8 s ) 17 m/s<br />

U U<br />

I due non usciranno insieme quella stessa sera perché il tizio ha accelerato troppo e<br />

così le sfreccia affianco senza poterle <strong>di</strong>re neanche una parola…<br />

0R


44. Un’automobile procede lungo l’autostrada alla velocità costante <strong>di</strong> 12 m/s , ed<br />

inizia ad accelerare in avanti <strong>di</strong> m/s 2<br />

<strong>1.</strong>5 proprio nell’istante in cui supera un camion<br />

fermo in un’area <strong>di</strong> sosta. In quel preciso momento anche il camion parte accelerando<br />

in avanti <strong>di</strong> 3.2 m/s . In quale istante i due veicoli avranno la stessa velocità?<br />

Quanto sarà la <strong>di</strong>stanza che li separa in quel momento?<br />

64<br />

[R: 7.1 s , 42 m ]<br />

45. Un carrello del supermercato viene lanciato con velocità iniziale 2.30 m/s , ma a<br />

causa degli attriti rallenta costantemente con un’accelerazione <strong>di</strong> valore assoluto<br />

m/s 2<br />

0.140 . Si rappresenti il moto nel piano velocità-tempo e si <strong>di</strong>ca dopo quanti<br />

secon<strong>di</strong> si ferma e quanto spazio ha percorso. [R: 16.4 s ,18.9 m ]<br />

46. Una vettura parte da ferma accelerando in modo uniforme <strong>di</strong> m/s 2<br />

0.120 per un<br />

intervallo <strong>di</strong> 12.0 s , rimane a velocità costante per 6.0 s e quin<strong>di</strong> rallenta uniformememente<br />

fino a fermarsi in un tempo <strong>di</strong> 16.0 s . Dopo aver scritto le leggi orarie<br />

<strong>di</strong> posizione e velocità nei tre tratti, determinare lo spazio complessivamente percorso,<br />

la massima velocità che l’auto raggiunge e la velocità me<strong>di</strong>a mantenuta. Rappresentare<br />

il moto nel piano v t . [R: 34 m ;<strong>1.</strong>92 m/s ;<strong>1.</strong>2 m/s ]<br />

47. Un motociclista che procede alla velocità costante <strong>di</strong> 20.0 m/s , accelera per un<br />

tratto <strong>di</strong> strada lungo 300 m , alla fine del quale la sua velocità è <strong>di</strong>ventata<br />

25.0 m/s . Si calcoli la sua accelerazione. Rappresentare il moto nel piano v t .<br />

[R: m/s 2<br />

0.38 ]<br />

48. Un treno A che viaggia alla velocità costante <strong>di</strong> 150 km/h vede sulla stessa rotaia,<br />

1500 m davanti a sé, un altro treno B che avanza nello stesso verso ma a<br />

100 km/h . Quanta accelerazione uniforme minima devono imprimere i freni per<br />

2 2<br />

evitare il tamponamento? [R: 2.5 10 km/h ]<br />

49. Due veicoli A e B procedono uno verso l’altro a velocità costanti <strong>di</strong> uguale modulo<br />

18.0 m/s . Quando la <strong>di</strong>stanza fra le due è 800 m , A aumenta la sua velocità<br />

con accelerazione <strong>di</strong> modulo costante m/s 2<br />

0.120 mentre B <strong>di</strong>minuisce la sua veloci-<br />

tà con accelerazione <strong>di</strong> modulo costante m/s 2<br />

0.150 . Dopo quanti secon<strong>di</strong> si incontrano?<br />

A quale <strong>di</strong>stanza dalla posizione iniziale <strong>di</strong> A? [R: 20.0 s , 384 m ]<br />

50. Un’auto che procede alla velocità <strong>di</strong> 16.0 m/s <strong>di</strong>sta 40.0 m da un passaggio a<br />

livello incusto<strong>di</strong>to. In quel momento un treno lungo 100 m inizia ad attraversare,<br />

alla velocità costante <strong>di</strong> 35.0 m/s . Sapendo che la strada è larga 12.0 m , quale dece-<br />

lerazione minima costante devono imprimere i freni all’auto per evitarle <strong>di</strong> colpire il<br />

treno? [R: m/s 2<br />

2.19 ]<br />

5<strong>1.</strong> Due auto, A e B viaggiano fianco a fianco lungo una via rettilinea, procedendo<br />

alla velocità costante <strong>di</strong> 12.0 m/s . Ad un certo istante, entrambe iniziano ad accele-<br />

rare uniformemente, e dopo un intervallo <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> 5.00 s la velocità <strong>di</strong> A è <strong>di</strong>ventata<br />

22.0 m/s . Dell’auto B si sa invece che dopo un intervallo <strong>di</strong> 2.00 s ha percorso<br />

32.0 m . Dopo aver scritto le leggi orarie <strong>di</strong> posizione e velocità, si <strong>di</strong>ca (1)


quando ciascuna delle due vetture raggiunge un benzinaio <strong>di</strong>stante 108 m dal punto<br />

dove hanno iniziato ad accelerare, (2) qual è stata la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> entrambe<br />

in questo tratto. Si rappresentino i moti delle due auto in uno stesso piano<br />

con la velocità in funzione del tempo. Che significato hanno in questo grafico le velocità<br />

scalari me<strong>di</strong>e? [R:in fondo]<br />

52. Due particelle, A e B, seguono due moti rappresentati nel grafico a lato. Come<br />

possiamo descrivere a parole ciò che succede? E’ possibile scrivere qualche legge<br />

oraria dei due moti? E’ possibile <strong>di</strong>re se esiste un istante in cui le due particelle si incontrano?<br />

53. Stu<strong>di</strong>are le caratteristiche del moto uniformemente accelerato:<br />

2<br />

x( t) 4.0 5.0t 0.80t<br />

, in particolare si <strong>di</strong>ca se il punto si ferma mai, quante<br />

volte passa per l’origine e con quali velocità.<br />

7. Relazione fra velocità e spazio percorso<br />

v( t) v<br />

0<br />

Ricavando il tempo dalla legge oraria della velocità, t ed inserendolo<br />

a<br />

nella legge oraria della posizione si ottiene un’altra relazione fra velocità, accelerazione<br />

e spazio:<br />

65<br />

2<br />

v v<br />

v v0<br />

1<br />

x x v a<br />

0 0<br />

a 2<br />

0<br />

2<br />

a<br />

v0v x x0<br />

<br />

a<br />

2 2 2<br />

v0 v v0 v0v <br />

a 2a 2a<br />

a<br />

2 2<br />

0<br />

v v<br />

x x0<br />

<br />

2a 2a<br />

2 2<br />

<br />

0 0<br />

v v 2 a( x x )<br />

Questa relazione ha una certa utilità pratica, ma in realtà contiene le stesse informazioni<br />

fisiche delle leggi orarie, dato che è stata ricavata da esse.<br />

Esercizi<br />

54. Un’automobile viaggia alla velocità <strong>di</strong> 20 m/s . Se ad un certo istante inizia a de-<br />

celerare costantemente <strong>di</strong><br />

2<br />

2.0 m/s si <strong>di</strong>ca quanto spazio deve percorrere perché<br />

<strong>di</strong>mezzi la sua velocità e quanti secon<strong>di</strong> trascorrono. Si <strong>di</strong>ca se questo spazio è maggiore<br />

o minore della metà dello spazio necessario per fermarsi e si giustifichi la risposta<br />

con il calcolo. Si ripetano il ragionamento ed il calcolo per il tempo.


Qualunque sia la posizione iniziale 0 x , la <strong>di</strong>fferenza x x 0 rappresenta lo spazio<br />

percorso a partire da essa. Sfruttando la formula che esprime la velocità in funzione<br />

dello spazio percorso abbiamo che, per <strong>di</strong>mezzare la velocità, deve coprire una <strong>di</strong>stanza<br />

x x 0 tale che 0 /2 v v cioè:<br />

2<br />

v0 <br />

<br />

2<br />

v0 2 a( x x0)<br />

2 <br />

<br />

2 2<br />

3 2<br />

v0 2 a( x x0)<br />

0<br />

4<br />

3v0 3 20<br />

x x0<br />

m 75 m<br />

8a 8 ( 2.0)<br />

Possiamo calcolare i secon<strong>di</strong> trascorsi portando a primo membro x 0 incognito nella<br />

legge oraria ed imponendo x x 75 m :<br />

0<br />

0<br />

2<br />

0<br />

2<br />

x( t) x 20t <strong>1.</strong>0 t x( t) x 20t <strong>1.</strong>0t 75 m<br />

2<br />

10 10 75<br />

t s t1 5.0 s t2<br />

15 s<br />

<strong>1.</strong>0<br />

Il secondo valore è privo <strong>di</strong> significato fisico perché, come vedremo in fondo<br />

all’esercizio, è un tempo successivo a quello <strong>di</strong> arresto.<br />

Poiché la <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> velocità è uniforme nel tempo, cioè ogni secondo l’auto<br />

perde 2.0 m/s <strong>di</strong> velocità, il tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzamento della velocità è esattamente la<br />

metà del tempo <strong>di</strong> arresto. Invece il moto non è uniforme nello spazio: nella prima metà<br />

dei secon<strong>di</strong> necessari per l’arresto l’auto è me<strong>di</strong>amente più veloce che non nella seconda<br />

metà, quin<strong>di</strong> per fermarsi occorre meno del doppio dello spazio che <strong>di</strong>mezza<br />

la velocità, cioè meno <strong>di</strong> (75 2) m 150 m . Verifichiamo il ragionamento con il<br />

calcolo dello spazio <strong>di</strong> arresto:<br />

2<br />

2 v0 400<br />

0 v0 2 a( x x 0) x x 0 m 100 m<br />

2a 4.0<br />

e del tempo <strong>di</strong> arresto:<br />

2 10 10 100<br />

20t <strong>1.</strong>0t 100 t s t <br />

10 s<br />

<strong>1.</strong>0<br />

2<br />

66


8. Il moto in caduta libera verticale<br />

Cosa si intende per moto in caduta libera?<br />

Si definisce moto in caduta libera quello <strong>di</strong> un oggetto sottoposto alla sola attrazione<br />

da parte della Terra.<br />

Ad esempio un sasso scagliato verso l’alto, imme<strong>di</strong>atamente dopo il <strong>di</strong>stacco dalla mano<br />

che lo lancia, descrive un moto in caduta libera, tanto nella fase <strong>di</strong> salita quanto in quella<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa. Si faccia quin<strong>di</strong> attenzone al significato del termine caduta, che la fisica<br />

prende a prestito dal linguaggio quotif<strong>di</strong>ano ma lo usa attribuendogli un senso <strong>di</strong>fferente.<br />

L’attrazione da parte della Terra produce su un oggetto in caduta libera una<br />

accelerazione verticale <strong>di</strong>retta verso il basso. Se quin<strong>di</strong> il corpo viene lanciato con<br />

velocità iniziale in <strong>di</strong>rezione verticale, il moto in caduta libera che si svolge tutto<br />

lungo una traiettoria verticale rettilinea. Questo è però solo un caso particolare della<br />

situazione più generale in cui l’oggetto è scagliato con velocità inclinata e segue una<br />

traiettoria curvilinea<br />

Oggetti che cadono dalla stessa altezza sono accelerati in modo <strong>di</strong>verso?<br />

Per rispondere a questa domanda, il padre della fisica Galileo Galilei (1564-1642) ha<br />

escogitato un esperimento concettuale per mostrare come il tempo <strong>di</strong> caduta, a parità<br />

<strong>di</strong> altezza, sia lo stesso per tutti gli oggetti, in<strong>di</strong>pendentemente dalla loro massa.<br />

Immaginiamo <strong>di</strong> lasciar cadere da una fissata altezza due sfere <strong>di</strong> ugual volume, una<br />

<strong>di</strong> piombo <strong>di</strong> massa 10 kg ed una <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> massa 3 kg . Supponiamo vera l’idea<br />

che la sfera <strong>di</strong> piombo arrivi a terra prima, in un tempo t inferiore rispetto al tempo<br />

1<br />

t che occorre a quella <strong>di</strong> legno. Adesso leghiamo insieme le due sfere con una cor-<br />

2<br />

<strong>di</strong>cella e lasciamole cadere <strong>di</strong> nuovo dalla stessa altezza e chie<strong>di</strong>amoci quanto vale il<br />

tempo t che impiegano ora a cadere. Sono possibili due linee <strong>di</strong> ragionamento.<br />

*<br />

1) La veloce sfera <strong>di</strong> metallo viene rallentata dalla sfera <strong>di</strong> legno. Questo perché la<br />

sfera <strong>di</strong> legno fa più fatica a cadere, è più lenta, e quin<strong>di</strong> trattiene un poco la rapida<br />

caduta <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> piombo. Così legate le due sfere toccheranno terra un po’ dopo il<br />

tempo t che occorre alla sfera <strong>di</strong> metallo, ma comunque prima del tempo t che im-<br />

1<br />

2<br />

piega la sfera <strong>di</strong> legno da sola, cioè t t t .<br />

1 * 2<br />

2) La sfera <strong>di</strong> legno e la sfera <strong>di</strong> piombo legate sono, nel loro complesso, un oggetto<br />

<strong>di</strong> massa 10 kg 3 kg 13 kg . Se fosse vero che maggiore è la massa prima si<br />

giunge a terra, esse dovrebbero toccare il suolo prima <strong>di</strong> quando lo farebbe la più veloce<br />

delle due, la sfera <strong>di</strong> piombo, da sola. Il tempo <strong>di</strong> caduta dovrebbe essere allora<br />

minore <strong>di</strong> t perché, viste come un tutt’uno, esse hanno una massa più grande della<br />

1<br />

maggiore, che era <strong>di</strong> 10 kg . Dunque t t . * 1<br />

Siamo giunti ad un assurdo perché entrambi i ragionamenti sono vali<strong>di</strong> ma non può<br />

certo essere contemporaneamente t t t e t t . L’errore non sta nei pro-<br />

1 * 2 * 1<br />

cessi logici interme<strong>di</strong> ma nelle premesse. Non può quin<strong>di</strong> essere vero che, quando<br />

sono lasciati cadere dalla medesima altezza, gli oggetti <strong>di</strong> massa maggiore toccano<br />

67<br />

v0<br />

a<br />

t1<br />

v<br />

a<br />

legno<br />

a<br />

a<br />

a<br />

v<br />

piombo<br />

t2


y<br />

a g<br />

terra prima degli oggetti con massa minore. Quin<strong>di</strong> l’accelerazione deve essere la<br />

stessa per tutti gli oggetti.<br />

Il moto in caduta libera in verticale è uniformemente accelerato?<br />

Dire che il tempo <strong>di</strong> caduta <strong>di</strong> un oggetto non <strong>di</strong>pende dalla sua massa significa<br />

che il modo in cui aumenta la velocità - cioè la sua accelerazione - non <strong>di</strong>pende<br />

dalla massa. Oltre a non <strong>di</strong>pendere dalla massa, le osservazioni mostrano che il<br />

valore dell’accelerazione <strong>di</strong> caduta libera in prossimità della superficie terrestre<br />

è costante, cioè non <strong>di</strong>pende nemmeno dall’altezza dalla quale l’oggetto parte, e<br />

non cambia mai durante la caduta. Quin<strong>di</strong> il moto <strong>di</strong> caduta libera in verticale è<br />

uniformemente accelerato verso il basso, e con gli esperimenti si misura che il<br />

modulo <strong>di</strong> questa accelerazione vale:<br />

2<br />

g 9.81 m/s<br />

Pertanto se si lancia una pietra in verticale, durante la salita, ogni secondo sono<br />

sottratti 9.81 m/s al modulo della velocità iniziale, finché questa non si annulla,<br />

e successivamente, durante la <strong>di</strong>scesa, gli stessi 9.81 m/s sono ad<strong>di</strong>zionati ogni<br />

secondo verso il basso e quin<strong>di</strong> l’oggetto riassumerà necessariamente tutti i valori<br />

<strong>di</strong> velocità dell’andata. In altri termini la costanza dell’accelerazione assicura<br />

la simmetria del moto delle due fasi, precedente e successiva all’istante <strong>di</strong><br />

massima altezza.<br />

Come si scrivono le leggi orarie del moto verticale <strong>di</strong> caduta libera?<br />

In un riferimento con l’asse verticale delle posizioni y orientato in alto, risulta<br />

a g e dunque le leggi orarie <strong>di</strong> posizione e velocità si scrivono:<br />

1<br />

y( t) y v t gt<br />

2<br />

2<br />

0 0 ( ) 0<br />

68<br />

v t v gt<br />

Allora per un oggetto lasciato cadere da fermo ( v0 0 ) da un certa altezza iniziale<br />

y0 h , imponendo che y( t) 0 si ottiene il tempo t c <strong>di</strong> caduta:<br />

1 2<br />

y( t) h gt 0 tc<br />

<br />

2<br />

ed inserendo t c nella legge oraria per la velocità si ha la velocità <strong>di</strong> caduta vc <strong>di</strong><br />

quello stesso oggetto subito prima <strong>di</strong> toccare terra:<br />

2h<br />

g<br />

2h<br />

vc gtc g vc 2gh<br />

g<br />

Consideriamo invece un oggetto lanciato verticalmente in alto. Come già si è<br />

detto, la fase in cui all’oggetto viene impressa una velocità iniziale non è <strong>di</strong> caduta<br />

libera. Infatti l’oggetto viene sottoposto ad un’azione esterna <strong>di</strong>versa dalla<br />

gravità, ad esempio quella <strong>di</strong> una mano oppure la detonazione <strong>di</strong> polveri nella<br />

canna <strong>di</strong> un fucile. Il problema <strong>di</strong> cui ci occupiamo qui ha inizio subito dopo


quete azioni, il cui effetto è tutto espresso dal valore della velocità iniziale v 0 .<br />

Possiamo ricavare l’altezza mssima ymax che raggiungerà imponendo che<br />

nell’istante <strong>di</strong> massima quota la velocità sia nulla. Il tempo t max impiegato a sa-<br />

lire sarà:<br />

v0<br />

v( tmax) v0 gtmax<br />

0 tmax<br />

<br />

g<br />

ed inserendolo nella legge oraria della posizione:<br />

2<br />

1 2 v0 1 v 0<br />

max 0 max max <br />

0 ymax<br />

v<br />

y v t gt v g<br />

<br />

2 g 2 g <br />

<br />

2g<br />

Che tempo totale trascorre in aria un oggetto lanciato verticalmente?<br />

Se lanciamo una pietra verticalmente in alto con velocità iniziale v 0 essa dapprima<br />

raggiunge la massima altezza in tmax v0 / g secon<strong>di</strong>, <strong>di</strong>minuendo co-<br />

stantemente la sua velocità <strong>di</strong> 9.81 m/s ogni secondo che passa. Quando ricade,<br />

la velocità riassume gli stessi valori della salita in corrispondenza delle stesse<br />

altezze, però con segno opposto. Infatti un secondo prima del massimo , (dove<br />

v 0 m/s ), la pietra aveva una velocità <strong>di</strong> 9.81 m/s , ed un secondo dopo il<br />

massimo l’avrà <strong>di</strong> 9.81 m/s ; due secon<strong>di</strong> prima del massimo aveva<br />

v 2 9.81 m/s , due secon<strong>di</strong> dopo avrà v 2 9.81 m/s e così via. Il tempo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa è pertanto identico a quello <strong>di</strong> salita, e quin<strong>di</strong> trascorre in aria un totale<br />

<strong>di</strong> 2 v0 / g secon<strong>di</strong>.<br />

Esercizi<br />

55. Un oggetto è lasciato cadere da un’altezza <strong>di</strong> 100 m . Dopo quanto tempo giunge<br />

a terra? Quanto vale la sua velocità subito prima <strong>di</strong> venire arrestato dall’impatto col<br />

terreno?<br />

Se l’asse è orientato verso l’alto ed iniziamo a contare il tempo dal momento in cui<br />

l’oggetto è lasciato andare, del i dati del problema <strong>di</strong>ventano:<br />

y 100 m<br />

m/s 2<br />

a 9.81 v 0 m/s<br />

0<br />

E sostituendo nelle leggi orarie:<br />

0<br />

1 2<br />

y( t) 100 (9.81) t v( t) 9.81t<br />

2<br />

Calcoliamo il tempo <strong>di</strong> caduta imponendo che l’altezza sia y( t) 0 m :<br />

1 2<br />

200<br />

0 100 (9.81) t t s 4.52 s<br />

2 9.81<br />

Avendo scartato la soluzione negativa, priva <strong>di</strong> significato fisico in quanto precedente<br />

all’istante iniziale. Per la velocità subito prima <strong>di</strong> essere arrestata dal terreno abbiamo:<br />

v(4.52 s ) ( 9.81 4.52) m/s 44.3 m/s<br />

56. Un oggetto è scagliato verso l’alto in verticale con velocità iniziale 5.00 m/s .<br />

Quale altezza massima h raggiunge? [R: <strong>1.</strong>27 m ]<br />

69<br />

2<br />

0<br />

100 m<br />

0<br />

m<br />

y<br />

vi 0 m/s<br />

m/s 2<br />

a 9.81<br />

vf


3.0 m/s<br />

20 m/s<br />

y2<br />

y<br />

y<br />

y0<br />

<strong>1.</strong>20 m<br />

y1<br />

4.0 m<br />

57. Un bambino lascia andare un palloncino, che sale con velocità costante <strong>di</strong><br />

3.0 m/s . Quando il palloncino ha raggiunto un’altezza <strong>di</strong> 4.0 m il bambino<br />

lancia verticalmente un sasso per colpirlo, imprimendo una velocità iniziale <strong>di</strong><br />

20 m/s . Qual è l’altezza raggiunta dal palloncino nell’istante in cui scoppia? Se<br />

il bambino manca il bersaglio, dopo quanti secon<strong>di</strong> il sasso ripasserà nuovamente<br />

davanti al palloncino? [R: 4.8 m , 3.0 s ]<br />

58. Un sasso viene lasciato cadere da un grattacielo, ed il tonfo viene u<strong>di</strong>to dopo<br />

8.70 s . Sapendo che la velocità del suono nell’aria è c 340 m/s , si <strong>di</strong>ca quanto è<br />

alto l’e<strong>di</strong>ficio. Si <strong>di</strong>ca inoltre, senza svolgere alcun calcolo, se il tempo necessario perché<br />

il sasso si trovi ad un’altezza pari alla metà <strong>di</strong> quella dell’e<strong>di</strong>ficio è maggiore o<br />

minore del tempo complessivo <strong>di</strong> caduta. [R: 306 m ]<br />

59. Due palle vengono lasciate cadere dalla stessa altezza h 150 m , a 2.0 s <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza l’una dall’altra. Quale sarà la <strong>di</strong>fferenza fra le loro altezze 2.5 s dopo<br />

che la seconda palla è partita? [R: 68.7 m ]<br />

60. Un corpo lanciato verso l’alto dopo 4.0 s si trova 10 m sopra alla linea <strong>di</strong> partenza.<br />

Qual è stata sua velocità me<strong>di</strong>a? Quale sarà stata la sua velocità me<strong>di</strong>a se viene<br />

lanciato verso il basso e dopo 4.0 s si trova 10 m sotto la linea <strong>di</strong> partenza?<br />

[R: 2.5 m/s , 2.5 m/s ]<br />

6<strong>1.</strong> Se un oggetto viene sparato in alto, a metà dell’altezza massima che raggiungerà,<br />

la sua velocità sarà maggiore o minore della metà <strong>di</strong> quella iniziale? A<br />

metà del tempo totale <strong>di</strong> salita avrà percorso più o meno <strong>di</strong> metà dell’altezza<br />

massima? [R: in fondo]<br />

62. Un acrobata salta dalla finestra dopo aver posizionato un tappeto a molla<br />

sul fondo. Passa davanti alla finestra del piano <strong>di</strong> sotto, impiegando 0.125 s a<br />

percorrere la luce verticale che è <strong>di</strong> <strong>1.</strong>20 m . Quin<strong>di</strong> rimbalza perfettamente sulla<br />

molla ripartendo con la medesima velocità con cui aveva toccato terra. Risale<br />

fino a ripassare davanti alla stessa finestra ed impiega ancora 0.125 s ad attraversarla.<br />

Se, nel complesso, il tempo trascorso sotto al davanzale della finestra è<br />

2.00 s , da che altezza si è lasciato cadere? Qual è la sua velocità dopo 0.250 m<br />

<strong>di</strong> caduta?<br />

[R: 20.4 m ,7.00 m/s ]<br />

70<br />

s


Soluzioni<br />

2. La <strong>di</strong>fferenza s4 s1<br />

non è la <strong>di</strong>stanza complessivamente percorsa da P, che si è<br />

mosso avanti ed in<strong>di</strong>etro ed ha anche scavalcato queste due posizioni, come si<br />

capisce osservando i valori interme<strong>di</strong>. Si tratta invece della lunghezza del pezzo <strong>di</strong><br />

t t è<br />

traiettoria che separa la posizione iniziale e quella finale. La <strong>di</strong>fferenza 4 1<br />

invece proprio il tempo complessivamente trascorso fra le due letture <strong>di</strong> orologio.<br />

3. (1) Fra t 2 s e t 5 s la coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> posizione cresce al crescere del tempo<br />

quin<strong>di</strong> il punto procede in avanti.<br />

(2) Il punto si ferma istantaneamente nel minimo a circa t 1 s e nel massimo a circa<br />

t 5.5 s .<br />

(3) Nei tre istanti in cui l’andamento orario taglia l’asse delle ascisse (circa<br />

t 0.5 s , t 2.5 s , t 9 s ), il punto sta passando per la posizione <strong>di</strong> riferimento.<br />

(4) In base alla parte <strong>di</strong> andamento raffigurata nel grafico, il punto sta procedendo<br />

in<strong>di</strong>etro per tutti i tempi precendenti t 1 s , e per tutti i tempi successivi a<br />

t 5.5 s .<br />

(5) Da una <strong>lettura</strong> sul grafico si ha che a t 1 s risulta approssimativamente<br />

s 1 m e che a t 5.5 s risulta approssimativamente s 5 m . Il tratto percorso<br />

fra questi istanti è quin<strong>di</strong> lungo: 5 m ( 1 m) 6 m<br />

5. (1) la particella si trova nella posizione s 2 m (cioè due metri in<strong>di</strong>etro rispetto<br />

alla posizione <strong>di</strong> riferimento) quando sull’orologio si legge t 2 s (cioè due secon<strong>di</strong><br />

prima dell’istante scelto come zero). Essa procede in avanti scavalcando la posizione<br />

<strong>di</strong> riferimento all’istante t 1 s e passando per la posizione s 2 m<br />

all’istante zero. Quando sull’orologio si legge t 1 s la particella si arresta nella posizione<br />

s 4 m e vi rimane fino all’istante t 5 s . In quel momento torna in<strong>di</strong>etro,<br />

passando per la posizione <strong>di</strong> riferimento quando l’orologio segna t 7 s .<br />

(2) il moto della particella si svolge tutto fra le posizioni s 2 m ed s 4 m ,<br />

quin<strong>di</strong> la porzione <strong>di</strong> traiettoria impegnata è lunga s 4 m ( 2 m ) 6 m .<br />

(3) la particella percorre prima in avanti e poi in<strong>di</strong>etro lo spazio fra le posizioni<br />

s 2 m ed s 4 m quin<strong>di</strong> ha coperto una <strong>di</strong>stanza pari a 2s 12 m .<br />

7. Il grafico proposto non può essere l’andamento <strong>di</strong> una legge oraria dato che se<br />

scegliamo un tempo esso vi associa due <strong>di</strong>verse posizioni rendendo impossibile stabilire<br />

dove si trova la particella.<br />

8. La particella corrispondente alla traiettoria verde parte da una posizione s 6 m<br />

ed in<strong>di</strong>etreggia costantemente, raggiungendo la posizione <strong>di</strong> riferimento quando<br />

l’orologio segna t 7 s . La particella marrone occupa la posizione <strong>di</strong> riferimento<br />

all’istante zero, procede in avanti fino a quando l’orologio segna t 3 s ed in<br />

quell’istante si trova in s 6 m e poi inverte <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> marcia raggiungendo la<br />

posizione <strong>di</strong> riferimento a t 6 s , scavalvandola per portarsi in s 2 m quando<br />

t 7 s . (1) Ai tempi in cui i grafici si intersecano le particelle occupano la stessa posizione<br />

sulla traiettoria; (2) il moto della particella verde si svolge fra s 0 m ed<br />

71<br />

s[<br />

m]<br />

6<br />

4<br />

2<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

6<br />

4<br />

s ?<br />

2<br />

s ?<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

s[<br />

m]<br />

6<br />

4<br />

2<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 2<br />

4<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


s 6 m , quin<strong>di</strong> impegna un arco lungo 6 m , il moto della particella marrone è<br />

invece fra s 2 m ed s 6 m e copre un arco maggiore, lungo 8 m ; (3) per la<br />

particella verde si ha s 0 m 6 m 6 m , per la particella marrone<br />

s 2 m 6 m 8 m , quin<strong>di</strong> il vaore assoluto dello spostamento è maggiore<br />

per quest’ultima.<br />

1<strong>1.</strong> Abbiamo:<br />

2 3<br />

s1 s(2.50 s ) 3.0 (2.50) 2.0 (2.50) 4.0 m 8.5<br />

m<br />

<br />

2 3<br />

s2 s(4.20 s ) 3.0 (4.20) 2.0 (4.20) 4.0 m 91<br />

m<br />

<br />

s s2 s1 91 ( 8.5) m<br />

83 m<br />

t t2 t1 (4.20 2.50) s <strong>1.</strong>70 s<br />

ed applicando la formula per la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a si ottiene:<br />

s 83<br />

vm<br />

m/s 49<br />

m/s<br />

t<br />

<strong>1.</strong>70<br />

ed il valore negativo informa che la particella si è nel complesso mossa in<strong>di</strong>etro<br />

lungo la traiettoria.<br />

12. Risulta:<br />

s (2500 1500) m 4000 m t (20 60 12 60) s 1920 s<br />

v<br />

m<br />

vm<br />

s<br />

4000<br />

m/s 2.083 m/s<br />

t<br />

1920<br />

3<br />

<strong>1.</strong>00010 km<br />

2.083 m/s <br />

<br />

<br />

7.499 km/h<br />

<br />

<br />

1/ 3600 h <br />

13. Mentre si ha senz’altro t 30 min 1800 s , la <strong>di</strong>fferenza fra le due letture del<br />

contachilometri non corrisponde alla <strong>di</strong>fferenza delle due posizioni lungo la traiettoria,<br />

cioè può essere che s 20 km . Infatti non sappiamo se l’automobile ha<br />

viaggiato sempre per dei tratti avanti ed in<strong>di</strong>etro. In questo caso si avrebbe<br />

s 20 km .<br />

14. Fissiamo sulla pista un riferimento con l’origine nella posizione <strong>di</strong> partenza<br />

<strong>di</strong> Mario. Scriviamo la definizione <strong>di</strong> velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a per entrambi:<br />

sM<br />

sC<br />

vM<br />

vC<br />

<br />

t<br />

t<br />

M<br />

C<br />

L’intervallo <strong>di</strong> tempo necessari per incontrarsi è lo stesso per entrambi:<br />

t t t , mentre lo spazio percorso da Carla vale:<br />

M C<br />

s s 50.0 m<br />

C M<br />

da cui risulta:<br />

sM t<br />

7.50 m/s<br />

sM 50.0 m<br />

4.50 m/s<br />

t<br />

Le due equazioni devono essere contemporaneamente sod<strong>di</strong>sfatte. Ricaviamo<br />

s dalla prima in funzione <strong>di</strong> t :<br />

M<br />

s (7.50 m/s) t<br />

M<br />

ed inseriamolo nella seconda:<br />

(7.50 m/s) t 50.0 m (4.50 m/s) <br />

t<br />

72


50.0 m<br />

t 16.7 s<br />

(7.50 4.50) m/s<br />

e <strong>di</strong> conseguenza:<br />

s (7.50 m/s) 16.7 s 125 m<br />

M<br />

15. Fissiamo, sulla traiettoria che separa le due sorelle, un riferimento con<br />

l’origine nella posizione <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> Ada ed un orientamento da Ada verso<br />

Bice. In<strong>di</strong>chiamo con sx la posizione incognita nella quale si incontrano. Scriviamo<br />

la definizione <strong>di</strong> velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a per entrambe tenendo presente<br />

che l’intervallo <strong>di</strong> tempo necessario per incontrarsi è lo stesso per entrambe:<br />

t t t<br />

v<br />

A<br />

A B<br />

sA sx<br />

0<br />

<br />

t t<br />

A A<br />

v<br />

B<br />

sB sx<br />

400 m<br />

<br />

t t<br />

B<br />

d cui risulta:<br />

sx<br />

6.50 m/s<br />

t <br />

sx<br />

400 m<br />

4.00<br />

m/s<br />

<br />

t<br />

Le due equazioni devono essere contemporaneamente sod<strong>di</strong>sfatte. Ricaviamo<br />

s dalla prima in funzione <strong>di</strong> t :<br />

x<br />

s (6.50 m/s) t<br />

x<br />

ed inseriamolo nella seconda:<br />

(6.50 m/s) t 400 m ( 4.00 m/s) t<br />

400 m<br />

t 38.1 s<br />

(6.50 4.00) m/s<br />

e <strong>di</strong> conseguenza:<br />

s (6.50 m/s) 38.1 s 248 m<br />

x<br />

17. Il valore 30 m/s è la me<strong>di</strong>a aritmetica dei due valori e costituirebbe la velocità<br />

<strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a complessiva solo se i percorsi avessero la stessa durata. Per due tragitti<br />

<strong>di</strong> pari lunghezza si ha che la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a complessiva risulta:<br />

1<br />

vm m/s 27 m/s<br />

1 1 1 <br />

<br />

2<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

20 40<br />

che e come si vede è più vicino al valore <strong>di</strong> velocità scalre me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 20 m/s che si<br />

ottiene per il tempo più lungo.<br />

18. In<strong>di</strong>chiamo il cambiamento <strong>di</strong> posizione nel primo tragitto con:<br />

3 5<br />

s1 5.00 km 5.0010 m 5.00 10 cm<br />

e, supponendo che il testo intenda “un quarto d’ora” come un valore esatto al secondo<br />

minuti, <strong>di</strong> cui pren<strong>di</strong>amo tre cifre significative, in<strong>di</strong>chiamo il relativo intervallo<br />

temporale con:<br />

900<br />

t1 900 s h 0.250 h<br />

3600<br />

applicando la formula per la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a abbiamo:<br />

s1 2s1 3s1 3 5.00<br />

v km/h 15.0 km/h<br />

t t 2t 2 0.500<br />

1 1 1<br />

3 3<br />

3 5.0010 3 5.00 10<br />

v m/s <br />

2 1800 2 <strong>1.</strong>800 10<br />

3<br />

73<br />

m/s 4.17 m/s<br />

A<br />

sx<br />

s 0 m<br />

s 400 m<br />

B


6<br />

4<br />

2<br />

s[<br />

m]<br />

t[<br />

s]<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

2<br />

4<br />

2<br />

5 5<br />

3 5.00 10 3 5.00 10<br />

v m/s <br />

2 1800 2 <strong>1.</strong>800 10<br />

3<br />

m/s 4.17 10 cm/s<br />

19. In<strong>di</strong>chiamo con s 5.000 km e t 240 s i valori relativi alla prima metà<br />

1<br />

e con 2 s e 2 t quelli relativi alla seconda. La velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a nella prima<br />

metà tragitto risulta:<br />

s1<br />

5000 m<br />

v1<br />

20.8 m/s<br />

t<br />

240 s<br />

1<br />

ed inoltre sappiamo che:<br />

1 1 1 1 <br />

<br />

<br />

v 2 <br />

<br />

v v<br />

<br />

<br />

1 1 1 1 <br />

<br />

<br />

<br />

8.00 m/s 2 <br />

20.8 m/s v<br />

<br />

<br />

1 2 2<br />

1 2 1<br />

v2<br />

4.95 m/s<br />

v 8.00 m/s 20.8 m/s<br />

2<br />

20. Il traguardo viene tagliato per primo dal corridore che ha realizzato la maggiore<br />

velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a complessiva. Trattandosi <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> pari lunghezza, in<strong>di</strong>cata<br />

con L la lunghezza <strong>di</strong> un giro <strong>di</strong> pista avremo per la velocità scalre me<strong>di</strong>a complessiva:<br />

3L 3L<br />

vA<br />

<br />

tA1 tA2 t L L<br />

A3<br />

vA1 <br />

L<br />

vA2 <br />

1<br />

<br />

1 1 1 1 <br />

<br />

vA3 3 vA1 vA2 vA3<br />

<br />

<br />

1<br />

m/s 14.79 m/s<br />

1 1 1 1<br />

v<br />

B<br />

<br />

3 14.80 15.20 14.40<br />

<br />

1 <br />

1<br />

<br />

3 v<br />

1<br />

1<br />

<br />

v<br />

1<br />

<br />

v<br />

1<br />

m/s 14.76 m/s<br />

1 1 1 1<br />

<br />

<br />

<br />

3 14.60 15.30 14.40<br />

B1 B2 B3<br />

quin<strong>di</strong> è il corridore A che taglia per primo il traguardo.<br />

2<strong>1.</strong> Essendo la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a dei bambini uguale si incontrano a metà strada<br />

1<br />

percorrendo m<br />

s ciascuno, quin<strong>di</strong> impiegano un intervallo <strong>di</strong> tempo<br />

2 120<br />

che sod<strong>di</strong>sfa la relazione:<br />

s<br />

120 m /2<br />

3.50 m/s <br />

t t<br />

<br />

120 m / 2<br />

t 17.1 s<br />

3.50 m/s<br />

facendo quin<strong>di</strong> finta che la palla abbia sempre viaggiato in un solo verso, lo spazio<br />

da essa percorso si trova moltiplicando questo intervallo per la sua velocità <strong>scalare</strong><br />

me<strong>di</strong>a 10.0 m/s :<br />

10.0 m/s 17.1 s 171 m<br />

22. Leggendo sul grafico risulta s 0 m , s 4 m , s 0 m da cui:<br />

v<br />

v<br />

v<br />

12<br />

23<br />

23<br />

s2 s1 4 0<br />

m/s 2 m/s<br />

t t 1 ( 1)<br />

2 1<br />

s3 s2 0 4<br />

m/s 4/<br />

9 m/s<br />

t3 t2 9 1<br />

s3 s1 0 0<br />

m/s 0 m/s<br />

t t 9 ( 1)<br />

3 1<br />

1<br />

1<br />

74<br />

2<br />

3<br />

2


24. Dall’andamento della legge oraria s( t) 3.0t 2.0t<br />

riportato in figura si misu-<br />

ra subito la velocità <strong>scalare</strong> me<strong>di</strong>a v m fra t 0.0 s e t <strong>1.</strong>4 s :<br />

s(<strong>1.</strong>4 s ) s(0.0 s ) <strong>1.</strong>5<br />

m<br />

vm<br />

<strong>1.</strong>1<br />

m/s<br />

(<strong>1.</strong>4 0.0) s <strong>1.</strong>4 s<br />

Si vede anche solo qualitativamente che la pendenza della tangente al grafico in<br />

t 0.5 s è positiva. La corrispondente velocità istantanea si calcola facendo la <strong>di</strong>fferenza<br />

fra i valori delle or<strong>di</strong>nate y sulla retta per esempio fra t 0.3 s e t 0.5 s :<br />

y(0.5 s ) y(0.3 s ) <strong>1.</strong>25 m <strong>1.</strong>0 m<br />

v(0.5<br />

s) <strong>1.</strong>3 m/s<br />

(0.5 0.3) s 0.2 s<br />

Con la stessa tecnica si misura la velocità nell’istante t <strong>1.</strong>0 s , ad esempio riferndoci<br />

alle or<strong>di</strong>nate sulla tangente negli istanti t 0.9 s e t <strong>1.</strong>2 s<br />

y(<strong>1.</strong>2 s ) y(0.9 s ) 0.5 m <strong>1.</strong>3<br />

m<br />

v(<strong>1.</strong>2<br />

s) 2.7<br />

m/s<br />

(<strong>1.</strong>2 0.9) s 0.3 s<br />

27. Trasformiamo le velocità proposte in metri al secondo:<br />

1000<br />

100 km/h 100 m/s 27.8 m/s<br />

3600<br />

1000<br />

150 km/h 150 m/s 4<strong>1.</strong>7 m/s<br />

3600<br />

calcoliamo l’accelerazione me<strong>di</strong>a nell’intervallo dato dal testo:<br />

27.8 0.00 2 2<br />

am<br />

m/s 3.48 m/s<br />

8.00<br />

Invertendo la formula per l’accelerazione me<strong>di</strong>a si trova l’intervallo richiesto:<br />

v v vf vi<br />

4<strong>1.</strong>7 0.00<br />

am t s 12.0 s<br />

t<br />

a a 3.48<br />

m m<br />

28. Trasformiamo un anno in secon<strong>di</strong> e calcoliamo l’accelerazione me<strong>di</strong>a:<br />

1 anno 365 24 60 60 s 31536000 s 3.15 10 s<br />

am<br />

8<br />

3.0010 0.00<br />

m/s 9.52 m/s<br />

7<br />

3.1510 2 2<br />

29. Trasformiamo 100 km/h 27.8 m/s e calcoliamo l’accelerazione (costante) <strong>di</strong><br />

A:<br />

v<br />

27.8 2 2<br />

aA<br />

m/s 3.71 m/s<br />

t<br />

7.50<br />

La sua velocità dopo 4.00 s risulta:<br />

v(4.00 s) 0 a t (3.71 4.00) m/s 14.8 m/s<br />

A<br />

quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>fferenza è v v (4.00 s ) 0.2 m/s .<br />

B A<br />

In 4.00 s B percorre:<br />

s v t 15.0 4.00 m 60.0 m<br />

B B<br />

3<strong>1.</strong> Per poter confrontare le due posizioni debbo utilizzare lo stesso istante iniziale,<br />

che sarà quello in cui parte Stefano. Dovremo allora scrivere due volte la<br />

legge oraria per Giulia, la prima volta solo per calcolare lo spazio percorso durante<br />

il tempo <strong>di</strong> vantaggio, facendola partire da x 0.0 m :<br />

x ( t) x vt 7.0t t 5.0 s x (5.0) 7.0 5.0 35 m<br />

G 0<br />

G<br />

75<br />

0<br />

3<br />

7<br />

<strong>1.</strong>5<br />

<strong>1.</strong>0<br />

0.5<br />

0.5<br />

<strong>1.</strong>0<br />

<strong>1.</strong>5<br />

s[<br />

m]<br />

0.2<br />

0.4 0.6 0.8 <strong>1.</strong>0 <strong>1.</strong>2 <strong>1.</strong>4<br />

t[<br />

s]


vA<br />

v 10<br />

m/s<br />

S<br />

0.0 m x 0 ?<br />

0.00km<br />

y m 150km vB<br />

v 13.0m/s<br />

U<br />

v 7.0<br />

m/s<br />

G<br />

x ?<br />

600km<br />

x<br />

v 300<br />

m/s<br />

P<br />

x<br />

m x m La seconda volta iniziamo a contare i secon<strong>di</strong> dall’istante in cui parte Stefano,<br />

ed ora la posizione iniziale <strong>di</strong> Giulia è 3.5 m :<br />

x ( t) x vt 35 7.0t<br />

G<br />

0<br />

Scriviamo quin<strong>di</strong> la legge oraria <strong>di</strong> Stefano:<br />

x ( t) x vt 10t<br />

S<br />

0<br />

I due amici s’incontrano quando x ( t) x ( t)<br />

:<br />

S G<br />

xS ( t) xG ( t) 10t 35 7.0t <br />

35<br />

t 12 s<br />

10 7.0<br />

quin<strong>di</strong> Stefano raggiunge Giulia dopo 5.0 s 12 s 17 s . Nella durata <strong>di</strong> 12 s<br />

Stefano ha percorso:<br />

x (12) 1012 m 120 m<br />

S<br />

quin<strong>di</strong> raggiunge Giulia dopo i 100 m .<br />

32. Calcoliamo il valore delle velocità delle due auto in km/h :<br />

50 min (50/60) h 0.833 h 67 min (67 /60) h <strong>1.</strong>12 h :<br />

90.0 km 90.0 km<br />

vA 108 km/h<br />

50 min 0.833 h<br />

110 km 110 km<br />

vB 98.2 km/h<br />

67 min <strong>1.</strong>12 h<br />

Scriviamo la legge oraria della due auto, tenendo conto che la velocità istantanea<br />

<strong>di</strong> B è negativa poiché si muove contro il verso scelto come positivo:<br />

x ( t) x vt 108t<br />

A<br />

0<br />

x ( t) x vt 600 98.2t<br />

B<br />

0<br />

Imponiamo che la <strong>di</strong>stanza fra <strong>di</strong> loro sia x ( t) x ( t)<br />

150 km :<br />

x ( t) x ( t) 600 98.2t 108t 600 206t<br />

B A<br />

76<br />

B A<br />

600 150<br />

600 km 206t 150 km t h 2.18 h<br />

206<br />

33. Scriviamo la legge oraria del proiettile, adoperando la y come si fa per i moti<br />

verticali ed assumendo che parta da terra, dove y 0.00 m :<br />

y( t) y vt 300t<br />

0<br />

Imponendo che la quota sia 3<strong>1.</strong>5 m si trova il tempo che occorre al proiettile<br />

per raggiungere l’altezza dell’uccello:<br />

y( t) 300t 3<strong>1.</strong>5 m <br />

3<strong>1.</strong>5<br />

t s 0.105 s<br />

300<br />

Scriviamo ora la legge oraria dell’uccello assumendo che sia x 0.00 m<br />

nell’istante in cui parte lo sparo:<br />

x( t) x vt 13.0t<br />

0<br />

Sostituendo al posto del tempo il valore 0.105 s trovato sopra si trova lo spazio<br />

che l’uccello percorre dal momento in cui parte lo sparo:<br />

x(0.105) 13.0 0.105 m <strong>1.</strong>37 m<br />

e questa è proprio la <strong>di</strong>stanza dalla verticale alla quale deve stare l’animale nel<br />

momento in cui parte il colpo se si vuole fare centro.<br />

0<br />

0


34. Scriviamo le leggi orarie prendendo le rette <strong>di</strong> riferimento in modo che partono<br />

entrambi da posizioni iniziali nulle:<br />

xA( t) x0 vt 5.0t<br />

xB ( t) x0 vt 7.0t<br />

la loro <strong>di</strong>stanza d si calcola attraverso il teorema <strong>di</strong> Pitagora:<br />

2<br />

2<br />

2 2 2 2<br />

d x x 5.0t 7.0t 84t<br />

A B<br />

Imponendo che sia d 100 m e scartando la soluzione che produce un tempo<br />

negativo, in questo caso privo <strong>di</strong> significato fisico, si ha:<br />

2<br />

2 2 100<br />

84t 100 t s t 10.9 s<br />

84<br />

35.Scriviamo la legge oraria della punta del treno, assumendo <strong>di</strong> iniziare a contare<br />

i secon<strong>di</strong> nell’istante in cui inizia a passare davanti al semaforo, dove mettiamo<br />

la posizione 0.0 m :<br />

x( t) x vt vt<br />

0<br />

Quando tutto il treno ha attraversato il semaforo la sua punta si trova nella posizione<br />

x(5.0 s) d , da cui sostituendo si trova:<br />

d<br />

x(5.0 s ) v 5.0 s d v <br />

5.0 s<br />

Ripetiamo il ragionamento ponendo ora la posizione 0.0 m all’istante 0.0 s<br />

proprio dove inizia la stazione. Quando l’avrà oltrepassata tutta la sua punta<br />

sarà nella posizione x(20 s) 500 d . Imponiamo questa con<strong>di</strong>zione nella leg-<br />

ge oraria:<br />

x( t) x vt vt x(20 s ) v 20 s 500 m d<br />

0<br />

ma abbiamo già trovato che v d /5.0 s . Sostituendo otteniamo:<br />

d<br />

(20 s ) v 20 s 500 m d<br />

5.0 m<br />

20 s <br />

d <br />

1 <br />

500 m<br />

5.0 s <br />

500<br />

d m 167 m<br />

(20/5.0) 1<br />

mentre per la velocità: v (167 /5.0) m/s 33.3 m/s<br />

36. In<strong>di</strong>chiamo con v e v i valori assoluti delle velocità dei due treni. Scri-<br />

A B<br />

viamo la legge oraria della coda del treno A e quella della coda del treno B:<br />

x ( t) x vt 0 v t<br />

A 0<br />

A<br />

x ( t) x vt 300 v t 300 v t 300 2v<br />

t<br />

B 0<br />

B B A<br />

Come si vede dalla figura (visione dall’alto), trascorsi i 15 s che occorrono ai<br />

treni per attraversarsi, si ha x (15 s) x (15 s)<br />

:<br />

A B<br />

300<br />

xA(15) xB (15) 15vA 300 30vA vA<br />

m/s 20 m/s<br />

15<br />

37. In<strong>di</strong>chiamo con v e v i valori assoluti delle velocità dei due treni. Scri-<br />

A B<br />

viamo la legge oraria della coda del treno A e della punta del treno B iniziando<br />

a contare i tempi dall’istante in cui A inizia ad attraversare B e ponendo la posizione<br />

iniziale <strong>di</strong> A come riferimento:<br />

x ( t) x vt 0 v t 25t<br />

A 0<br />

A<br />

77<br />

vB<br />

x m B<br />

d<br />

0.0m<br />

x0.0m<br />

x0.0m<br />

vA<br />

P<br />

P<br />

x0.0m<br />

v<br />

vA<br />

P<br />

xd x m A<br />

v<br />

P<br />

x<br />

x500 d<br />

vB<br />

0.0 m<br />

x300<br />

m<br />

vB<br />

x (15 s) x<br />

(15 s)<br />

A B<br />

vA<br />

x<br />

x


vA<br />

0.0 m<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

10<br />

x (30 s) x<br />

(30 s)<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

vA<br />

A B<br />

x[<br />

s]<br />

x[<br />

s]<br />

vB<br />

B<br />

A<br />

vB<br />

x2d 2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

12 xA( t)<br />

xB ( t)<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

t[<br />

s]<br />

t[<br />

s]<br />

25<br />

( ) 2 2 <br />

B 0 B<br />

3<br />

x t x vt d v t d t<br />

Come si vede dalla figura(visione dall’alto), trascorsi i 30 s che occorrono ai<br />

treni per attraversarsi, si ha x (30 s) x (30 s)<br />

:<br />

A B<br />

25 25 20<br />

xA(30) xB(30) 25 30 2d 3 30 d m 250 m<br />

2<br />

39. Calcoliamo la pendenza della retta A, cioè la velocità v A osservando che<br />

passa per gli eventi t 0 s , x 2 m e t 6 s , x 8 m :<br />

v<br />

A<br />

x2 x1<br />

8 m 2<br />

m<br />

1 m/s<br />

t t 6 s 0 s<br />

2 1<br />

1<br />

1<br />

e la pendenza della retta B osservando che passa per gli eventi t 0 s ,<br />

x 6 m e t 7 s , x 0 m :<br />

v<br />

1<br />

B<br />

1<br />

x2 x1<br />

0 m 6 m 6<br />

m/s<br />

t t 7 s 0 s 7<br />

2 1<br />

2<br />

Direttamente sul grafico leggiamo le posizioni iniziali, nel punto dove le rette<br />

intersecano l’asse delle posizioni:<br />

x 2 m , x 6 m<br />

0A<br />

0B<br />

e quin<strong>di</strong> scriviamo le due leggi orarie richieste:<br />

x ( t) x v t 2 t<br />

A 0A<br />

A<br />

Le due auto si incontrano quando x ( t) x ( t)<br />

:<br />

78<br />

2<br />

A B<br />

6<br />

2 t 6 t<br />

7<br />

<br />

6<br />

t t 6 2<br />

7<br />

<br />

28<br />

t s<br />

13<br />

ed in quell’istante la loro posizione è:<br />

x 28 ( s ) (2 28/13) m (54 /13) m x 28 ( s)<br />

.<br />

A 13 B 13<br />

40. Si tratta <strong>di</strong> due moti uniformi. Negli istanti t 0 s e t 7 s risulta:<br />

x (0 s ) [ 2.0 2.0 (0)] m 2 m<br />

A<br />

x (7 s ) [ 2.0 2.0 (7)] m 12 m<br />

A<br />

x (0 s ) [<strong>1.</strong>0 0.5 (0)] m <strong>1.</strong>0 m<br />

B<br />

x (7 s ) [<strong>1.</strong>0 0.5 (7)] m 4.5 m<br />

B<br />

Tracciando con un righello il segmento che unisce gli eventi (0 s , 2 m)<br />

e<br />

(7 s ,12 m)<br />

nel piano orario, si ha la rappresentazione <strong>di</strong> x ( t ) , mentre trac-<br />

ciando il segmento fra gli eventi (0 s ,1 m)<br />

e (7 s , 4.5 m)<br />

si ha la rappresenta-<br />

zione <strong>di</strong> xB( t ) .<br />

Nell’istante zero la particella A si trova due metri in<strong>di</strong>etro rispetto alla posizione<br />

<strong>di</strong> riferimento ed avanza con velocità 2.0 m/s ; la particella B nell’istante zero<br />

sta un metro oltre la posizione <strong>di</strong> riferimento ed avanza più lentamente della A,<br />

con velocità 0.5 m/s . le due si incontrano quando x ( t) x ( t)<br />

cioè per:<br />

2.0 2.0t <strong>1.</strong>0 0.5t <br />

3.0<br />

t s 2.0 s<br />

<strong>1.</strong>5<br />

ed in quell’istante A supera B.<br />

2<br />

A B<br />

42. 1) In questo caso il punto parte da x 8.5 m ma con la velocità iniziale<br />

v 9.6 m/s negativa, cioè il punto sta percorrendo la traiettoria nel verso oppo-<br />

0<br />

sto a quello da noi scelto come positivo. L’accelerazione che si ricava dal confronto<br />

0<br />

A<br />

1


2<br />

con la legge simbolica, a <strong>1.</strong>2 m/s è positiva, cioè alla velocità vengono aggiunti<br />

ogni secondo <strong>1.</strong>2 m/s nel verso scelto come positivo per la traiettoria. Quin<strong>di</strong> il pun-<br />

to, dapprima rallenta, perché velocità iniziale ed accelerazione hanno verso opposto,<br />

poi si ferma, quin<strong>di</strong> cambia verso <strong>di</strong> percorrenza della traiettoria e da quel momento<br />

in poi aumenta la sua velocità <strong>di</strong> <strong>1.</strong>2 m/s ogni secondo che passa.<br />

2) Se volessimo calcolare quando si ferma basterebbe scrivere la legge oraria della<br />

velocità:<br />

v( t) 9.6 <strong>1.</strong>2t<br />

ed imporre che la velocità si annulli:<br />

9.6<br />

v( t) 9.6 <strong>1.</strong>2t 0 t s 8.0 s<br />

<strong>1.</strong>2<br />

In quell’istante si trova nella posizione:<br />

x(8.0 s ) (8.5 9.6 8.0 0.6 8.0 ) m 30 m<br />

2<br />

3) Se invece volessimo sapere con quale velocità scavalcherà l’origine del sistema <strong>di</strong><br />

riferimento, dovremmo prima calcolare l’istante in cui questo avviene, annullando<br />

la posizione:<br />

2<br />

x( t) 8.5 9.6t 0.6t 0 t 0.94 s t 15 s<br />

1 2<br />

le due soluzioni trovate in<strong>di</strong>cano che ci sono due passaggi successivi sopra<br />

all’origine, il primo con velocità verso sinistra <strong>di</strong><br />

v(0.94 s ) ( 9.6 <strong>1.</strong>2 0.94) m/s 8.5 m/s<br />

ed il secondo, dopo che si è fermato e ripartito, con velocità verso destra <strong>di</strong> :<br />

v(15 s ) ( 9.6 <strong>1.</strong>215) m/s 8.4 m/s<br />

x(8.0) 30 m<br />

0.0 m<br />

x(0.0) 8.5 m<br />

v(8.0) 0.0 m/s<br />

v(0.94) 8.5<br />

m/s<br />

v(0.0) 9.6<br />

m/s<br />

44. Fissiamo la posizione <strong>di</strong> riferimento dove si trova il camion fermo e scegliamo<br />

per istante iniziale quello in cui l’auto gli sfreccia affianco. Per le leggi orarie <strong>di</strong> posizione<br />

e velocità dell’auto abbiamo:<br />

1 2 1 2 2<br />

xA( t) x0A v0At aAt 0 12 t (<strong>1.</strong>5) t 12t 0.75t<br />

2 2<br />

v ( t) v a t 12 <strong>1.</strong>5t<br />

A 0A<br />

A<br />

per le leggi orarie <strong>di</strong> posizione e velocità del camion invece:<br />

1 2 1 2 2<br />

xC ( t) x0C v0C t aCt 0 0 t (3.2) t <strong>1.</strong>6t<br />

2 2<br />

v ( t) v a t 0 3.2t 3.2t<br />

C 0C<br />

C<br />

t in cui * *<br />

le due velocità sono uguali nell’istante * vA( t ) vC ( t ) :<br />

12 <strong>1.</strong>5t* 3.2t* <br />

12<br />

t*<br />

s 7.1 s<br />

3.2 <strong>1.</strong>5<br />

ed in quel momento le posizioni valgono:<br />

x ( t ) (12 7.1 0.75 7.1 ) 123 m<br />

A<br />

*<br />

x ( t ) <strong>1.</strong>67.1 80.7 m<br />

C<br />

*<br />

2<br />

così che la <strong>di</strong>stanza che separa i due veicoli è:<br />

2<br />

v(15) <br />

8.4 m/s<br />

79


3<br />

2<br />

<strong>1.</strong>92<br />

1<br />

3<br />

2<br />

1<br />

v[<br />

m/s]<br />

v[<br />

m/s]<br />

v( t) 2.300.140t 2 4 6 8 10 12<br />

14 16 18<br />

16 22 29<br />

t[<br />

s]<br />

t[<br />

s]<br />

x ( t ) x ( t ) 123 m 80.7 m 42 m<br />

A * C *<br />

45. Assumendo come istante iniziale e posizione <strong>di</strong> riferimento quelli in cui il carrello<br />

parte, abbiamo per le leggi orarie <strong>di</strong> posizione e velocità:<br />

1 2 1 2 2<br />

x( t) x0 v0t at 0 2.30 t (0.140) t 2.30t 0.0700t<br />

2 2<br />

v( t) v at 2.30 0.140t<br />

0<br />

Il carrello si ferma nell’istante t* in cui è nulla la sua velocità cioè:<br />

2.30<br />

v( t* ) 2.30 0.140t* 0 t*<br />

s 16.4 s<br />

0.140<br />

avendo percorso uno spazio complessivo:<br />

x( t ) (2.30 16.4 0.070016.4 ) m 18.9 m<br />

*<br />

2<br />

Nel piano v t conosciamo due punti della legge oraria cioè sappiamo che<br />

all’istante t 0.00 s si ha v 2.30 m/s e che all’istante t 16.4 s si ha<br />

v 0.00 m/s . Basta unire con un segmento questi punti per avere la porzione <strong>di</strong><br />

retta che rappresenta la legge oraria del carrello.<br />

46. Assumendo come istante iniziale e posizione <strong>di</strong> riferimento quelli in cui l’auto<br />

parte, abbiamo per le leggi orarie <strong>di</strong> posizione e velocità nella prima fase, in cui il<br />

moto è uniformemente accelerato:<br />

1 2 1 2 2<br />

x1( t) x01 v01t a1t 0 0 t (0.120) t 0.0600t<br />

2 2<br />

v ( t) v a t 0 0.120t<br />

1 01 1<br />

nella seconda fase il moto è uniforme:<br />

x ( t) x v t; v ( t) v<br />

2 02 02 2 02<br />

dove x 02 , v 02 sono valori che vanno calcolati dalla prima legge oraria inserendovi<br />

t 16.0 s :<br />

x02 x1(16.0<br />

s ) 0.060016.0 m 15.4 m<br />

v v (16.0 s ) 0.12016.0 m/s <strong>1.</strong>92 m/s<br />

02 1<br />

da cui:<br />

x ( t) 15.4 <strong>1.</strong>92 t; v ( t)<br />

<strong>1.</strong>92<br />

2 2<br />

2<br />

Il valore <strong>1.</strong>92 m/s è la massima velocità raggiunta dall’auto. Nella terza fase il moto<br />

è ancora uniformemente accelerato ma con accelerazione negativa, da calcolare<br />

usando la formula per l’accelerazione me<strong>di</strong>a, che coincide con quella istantanea:<br />

v 0 <strong>1.</strong>92 2 2<br />

a3<br />

m/s 0.27<br />

m/s<br />

t<br />

7.0<br />

la velocità iniziale vale <strong>1.</strong>92 m/s mentre la posizione <strong>di</strong> partenza x03 si ottiene inse-<br />

rendo 6.0 s in x2 ( t ) :<br />

x x (6.0 s ) (15.4 <strong>1.</strong>92 6.0) m 27 m<br />

03 2<br />

x t x v t<br />

1<br />

a t<br />

2<br />

t<br />

0.27<br />

t<br />

2<br />

v ( t) v a t <strong>1.</strong>92 0.27t<br />

2 2<br />

3( ) 03 03 3 27 <strong>1.</strong>92 <br />

1 01 1<br />

Lo spazio complessivamente percorso si ottiene calcolando x3 ( t ) all’istante in cui si<br />

è arrestata t 7.0 s :<br />

fin<br />

0.27 2<br />

x3(7.0 s ) (27 <strong>1.</strong>92 7.0 7.0 ) m 34 m<br />

2<br />

80<br />

*


Di conseguenza la velocità me<strong>di</strong>a risulta:<br />

x<br />

34<br />

vm<br />

m/s <strong>1.</strong>2 m/s<br />

t 16.0 6.0 7.0<br />

47. Mettiamo la posizione <strong>di</strong> riferimento dove la moto inizia ad accelerare e quello<br />

sia l’istante zero. Scriviamo le leggi orarie della posizione e della velocità, lasciando<br />

in<strong>di</strong>cati i valori ignoti:<br />

1 2 1 2<br />

x( t) x0 v0t at 20.0t<br />

at v( t) v0 at 20.0 at<br />

2 2<br />

In<strong>di</strong>chiamo con t * l’istante, ignoto, in cui la velocità è <strong>di</strong>ventata 25.0 m/s e la posizione<br />

300 m . Risulta:<br />

(25.0 20.0) m/s 5.0 m/s<br />

v( t* ) 25.0 m/s 20.0 m/s at* t*<br />

<br />

a a<br />

che sostituito nella legge della posizione:<br />

5.0 m/s 1 5.0 m/s<br />

x( t* ) 300 m 20.0 m a <br />

<br />

a 2 a <br />

2<br />

20.0 5.0 5.0 / 2 2 2<br />

a m/s 0.38 m/s<br />

300<br />

La legge oraria della velocità <strong>di</strong>viene quin<strong>di</strong> v( t) 20.0 0.38t<br />

. Nel piano v t<br />

conosciamo due punti della legge oraria cioè sappiamo che all’istante t 0.00 s si<br />

ha v 20.0 m/s e che all’istante t s s si ha v 25.0 m/s .<br />

* (5.0 / 0.38) 13<br />

Unendo con un segmento questi punti si ha la porzione <strong>di</strong> retta che rappresenta la<br />

legge oraria della velocità.<br />

48. La con<strong>di</strong>zione minima per evitare il tamponamento è quella per cui quando il<br />

treno <strong>di</strong>etro raggiunge quello davanti ha la sua stessa velocità. Scegliamo come posizione<br />

<strong>di</strong> riferimento quella del treno A quando vede B sta 1500 m , e quell’istante<br />

come iniziale. Scriviamo dunque le leggi orarie della punta del primo treno xA( t ) e<br />

della coda del secondo xB( t ) , usando km ed h :<br />

1 2 1 2<br />

xA( t) x0A<br />

v0At aAt 150t<br />

aAt 2 2<br />

v ( t) v a t 150 a t<br />

A 0A<br />

A A<br />

1 2<br />

xB( t) x0B v0Bt aBt <strong>1.</strong>500 100t<br />

2<br />

v ( t) v a t 100<br />

B 0B<br />

B<br />

la con<strong>di</strong>zione da imporre è che nell’istante t * in cui le velocità sono uguali anche le<br />

due posizioni coincidano:<br />

(100 150)<br />

km 50 km<br />

vA( t* ) vB( t* ) 150 aAt* 100 t*<br />

<br />

a a<br />

50 1 50 50<br />

x ( t ) 150 <br />

a x ( t ) <strong>1.</strong>500 100<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

A * A B *<br />

aA 2 a <br />

A aA<br />

2 2<br />

3 50 3 50<br />

<strong>1.</strong>500 aA<br />

km/h 2.5 10 km/h<br />

2 a<br />

2 <strong>1.</strong>500<br />

A<br />

2<br />

81<br />

2<br />

2 2 2<br />

A A<br />

49. Ponendo la posizione <strong>di</strong> riferimento dove si trovava A quando entrambe iniziano<br />

a variare la velocità inizialmente costante, orientato da A verso B, avremo:<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

v[<br />

m/s]<br />

v( t) 20.00.38t 2 4 6 8 1012<br />

14 16 18<br />

t[<br />

s]


8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

v [ m/<br />

s]<br />

A<br />

B<br />

2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />

2<br />

t[<br />

s]<br />

1 2 1<br />

2 2<br />

xA( t) x0A v0At aAt 0.0 18.0t 0.120t 18.0t 0.0600t<br />

2 2<br />

1 2 1<br />

2 2<br />

xB ( t) x0B v0Bt aBt 800 18.0t 0.150t 800 18.0t 0.0750t<br />

2 2<br />

Si noti che mentre le velocità iniziali hanno segno opposto, le accelerazioni hanno lo<br />

stesso segno in quanto per far rallentare B occorre un’accelerazione nel verso positivo<br />

del riferimento, proprio come per far aumentare la velocità <strong>di</strong> A.L’incontro ha<br />

luogo nell’istante t * in cui le due posizioni coincidono:<br />

x ( t ) x ( t ) <br />

A * B *<br />

2 2<br />

* * * *<br />

18.0t 0.0600t 800 18.0t 0.0750t<br />

2<br />

0.0150t* 36.0t* 800 0 <br />

18.0 17.7<br />

t*<br />

s 20.0 s 2380 s<br />

0.0150<br />

la soluzione è t 20.0 s . Il valore maggiore trovato <strong>di</strong> 2380 s , che corrisponde-<br />

*<br />

rebbe ad un incontro successivo, ha un significato solo matematico in quanto presupporrebbe<br />

che la moto B continui a rallentare fino a fermarsi e poi inverta la rotta<br />

raggiungendo prima o poi A data la sua maggiore accelerazione.<br />

La posizione corrispondente è:<br />

x ( t ) (18.0 20.0 0.0600 20.0 ) m 384 m<br />

A<br />

*<br />

2<br />

50. Dobbiamo innanzitutto calcolare il tempo che occorre al treno per superare completamente<br />

il passaggio al livello. Il superamento è completo quando la punta del<br />

treno ha percorso un tratto pari a tutta la lunghezza del treno stesso sommato alla<br />

larghezza della strada, e cioè 100 m 12.0 m 112 m . Il moto della punta del treno<br />

è rettilineo uniforme, se l’istante zero è quello in cui la sua punta si affaccia sulla<br />

strada che taglia la ferrovia, abbiamo:<br />

x ( t) x v t 35.0t<br />

T<br />

0 0<br />

calcoliamo l’istante t * in cui il treno ha liberato la strada:<br />

112<br />

xT ( t* ) 112 m 35.0t* t*<br />

s 3.20 s<br />

35.0<br />

Scriviamo la legge oraria dell’auto mettendo la posizione <strong>di</strong> riferimento nel punto<br />

dove si trova quando il treno inizia ad attraversare la strada:<br />

1 2 1 2<br />

xA( t) x0A<br />

v0At aAt 16.0t<br />

aAt 2 2<br />

per evitare lo scontro deve essere x(3.20 s ) 40.0 m cioè:<br />

1<br />

2<br />

16.0 m/s 3.20 s a (3.20 s ) 40.0 m<br />

aA<br />

2 A<br />

2 (40.0 16.0 3.20)<br />

m/s 2.19 m/s<br />

2<br />

3.20<br />

2 2<br />

5<strong>1.</strong> Scriviamo le leggi orarie per le posizioni e le velocità delle due vetture iniziando<br />

a misurare le posizioni e contare i tempi da quando le auto accelerano:<br />

1 2 1 2<br />

xA( t) x0A<br />

v0At aAt 12.0t<br />

aAt 2 2<br />

v ( t) v a t 12.0 a t<br />

A 0A<br />

A A<br />

xB( t) x0B<br />

v<br />

1<br />

t a t<br />

2<br />

<br />

1<br />

t a t<br />

2<br />

v ( t) v a t 12.0 a t<br />

B 0B<br />

B B<br />

Risulta per l’auto A:<br />

2 2<br />

0B<br />

B 12.0 B<br />

82


vA(5.00 s ) 22.0 m/s 12.0 m/s (5.00 s)<br />

aA<br />

22.0 m/s 12.0<br />

m/s<br />

2<br />

aA<br />

2.00 m/s<br />

5.00 s<br />

mentre per l’auto B:<br />

s m s s 2<br />

1<br />

xB (2.00 ) 120 12.0 (2.00 ) aB(2.00<br />

)<br />

2<br />

32.0 12.0 2.00<br />

2 2<br />

aB<br />

2 m/s 4.00 m/s<br />

2<br />

2.00<br />

da cui abbiamo:<br />

2<br />

x ( t) 12.0t <strong>1.</strong>00t<br />

v ( t) 12.0 2.00t<br />

A<br />

2<br />

x ( t) 12.0t 2.00t<br />

v ( t) 12.0 4.00t<br />

B<br />

A<br />

B<br />

Imponendo x 108 m si trova t 6.00 s , imponendo x 108 m si ha invece<br />

A<br />

t 4.94 s . Per il calcolo delle velocità scalari me<strong>di</strong>e:<br />

B<br />

108<br />

108<br />

vmA m/s 18.0 m/s vmB m/s 2<strong>1.</strong>9 m/s<br />

6.00<br />

4.94<br />

A<br />

56. In un riferimento con l’asse delle or<strong>di</strong>nate in verticale le leggi orarie si scrivono<br />

1 2<br />

y( t) y v t at v( t) v at<br />

0 0<br />

0<br />

2<br />

Se l’asse è orientato verso l’alto ed iniziamo a contare il tempo dal momento in cui<br />

l’oggetto è lasciato andare, del i dati del problema <strong>di</strong>ventano:<br />

y 0 m<br />

m/s 2<br />

a 9.81 v 5.00 m/s<br />

0<br />

E sostituendo:<br />

0<br />

1 2<br />

y( t) 5.00 t (9.81) t v( t) 5.00 9.81t<br />

2<br />

Prima <strong>di</strong> raggiungere il punto <strong>di</strong> massima altezza la velocità è positiva, dopo negativa,<br />

quin<strong>di</strong> nel culmine deve essere nulla: l’oggetto è fermo in quell’istante. Calcoliamo<br />

il tempo t * che impiega a raggiungere la massima altezza imponendo quin<strong>di</strong><br />

che v( t) 0 m/s :<br />

5.00<br />

v( t) 5.00 9.81t 0 t*<br />

s 0.510 s<br />

9.81<br />

Inserendo t * nella legge oraria della posizione si trova la massima altezza:<br />

1<br />

2<br />

h y(0.510 s ) 5.00 0.510 2 (9.81)(0.510) <br />

m <strong>1.</strong>27 m<br />

<br />

57. Scriviamo la legge oraria del sasso assumendo che parta dal livello del terreno:<br />

1 2 2<br />

ys y0 v0t gt 20t 4.9t<br />

2<br />

e quella del palloncino, che non è in caduta libera in quanto la sua velocità è costante<br />

(per effetto della spinta <strong>di</strong> Archimede da parte dell’aria).<br />

yp y0 v0t 4.0 3.0t<br />

Uguagliandole abbiamo:<br />

2<br />

20t 4.9t 5.0 3.0t<br />

2<br />

17 289 4 (4.0) (4.9)<br />

4.9t 17t 4.0 0 t s t1 0.25 s t2<br />

3.2 s<br />

9.8<br />

il tempo maggiore corrisponde al secondo passaggio del sasso qualora il bambino<br />

mancasse il bersaglio. Pertanto se il palloncino viene colpito questo si trova<br />

ad una altezza:<br />

83<br />

B<br />

h<br />

0<br />

m<br />

y<br />

vf <br />

m/s 2<br />

a 9.81<br />

v i<br />

0 m/s<br />

5.00<br />

m/s


y (0.25 s ) (4.0 3.0 0.25) m 4.8 m<br />

p<br />

Se invece viene mancato, fra i due istanti in cui il sasso lo sfiora passa un tempo:<br />

t2 t1<br />

(3.2 0.25) s 3.0s<br />

58. In<strong>di</strong>chiamo con y 0 l’altezza del grattacielo, che coincide con la quota iniziale del<br />

sasso, mentre la velocità iniziale è nulla. Uguagliando a zero la legge oraria della posizione<br />

del sasso si trova il suo tempo <strong>di</strong> caduta:<br />

1 2 2y0<br />

y( t) y0 gt 0 t1<br />

<br />

2<br />

g<br />

Per giungere all’orecchio percorrendo la <strong>di</strong>stanza y 0 con velocità costante il suono<br />

y0<br />

impiega un tempo t2 e la somma <strong>di</strong> queste due quantità deve fare:<br />

340 m/s<br />

2y0<br />

y0<br />

t1 t2<br />

8.70 s ,<br />

g 340 m/s<br />

per cui:<br />

<br />

<br />

340 <br />

2 <br />

<br />

<br />

g <br />

y0 y0<br />

8.70 s 340<br />

m/s<br />

84<br />

152 y y 2958<br />

0 0<br />

l’elevazione al quadrato <strong>di</strong> ambo i membri creerebbe <strong>di</strong>fficoltà con le cifre significative<br />

per cui conviene porre z y0<br />

e risolvere l’equazione nella variabile<br />

ausiliaria:<br />

2 152 <br />

z 152z 2958 0 z <br />

152<br />

2<br />

4 2958 152 187<br />

z 17.5<br />

2<br />

avendo scartato per ovvi motivi la soluzione negativa. Si ottiene quin<strong>di</strong><br />

2<br />

y z 306 m .<br />

0<br />

Per quanto riguarda il tempo necessario perché il sasso si trovi a quota 1<br />

2 0 y<br />

questo è maggiore della metà del tempo <strong>di</strong> caduta perché la velocità me<strong>di</strong>a nella<br />

prima metà dello spostamento è inferiore a quella durante la seconda metà.<br />

59. Due oggetti lasciati cadere da una stessa altezza in tempi successivi non<br />

mantengono costante la loro <strong>di</strong>stanza, dato che l’oggetto che parte per primo<br />

sarà in ogni istante più veloce dell’altro, e quin<strong>di</strong> ogni secondo percorrerà un<br />

tratto che è sempre maggiore. La <strong>di</strong>stanza pertanto cresce con il tempo.<br />

Nel caso proposto, iniziando a contare il tempo da quando parte la seconda palla,<br />

per la prima palla avremo:<br />

1 2<br />

y ( t) y v t gt<br />

1 0 0<br />

dove y 0 e 0<br />

2<br />

2<br />

v sono altezza e posizione nell’istante in cui parte la seconda palla.<br />

Calcoliamoli scrivendo la legge oraria della prima palla facendola partire da h<br />

con v 0.0 m/s<br />

0<br />

2 2<br />

y( t) 150 4.91 t y(2.0<br />

s ) [150 4.912.0 ] m 130 m<br />

v( t) 9.8 t v(2.0<br />

s ) ( 9.8 2.0) m/s 19.6 m/s<br />

Inseriamo questi valori nella legge oraria con il tempo contato da quando parte<br />

la seconda palla e calcoliamo la quota dopo 2.5 s :


y1( t) 130 19.6t 4.91t<br />

2<br />

y (2.5 s ) (130 19.6 2.5 4.912.5 ) m 50.3 m<br />

1<br />

2<br />

Scriviamo la legge oraria della seconda palla e calcoliamo la quota dopo 2.5 s :<br />

2 2<br />

2 2<br />

y ( t) 150 4.91 t y (2.5 s ) (150 4.912.5 ) m 119 m<br />

e la <strong>di</strong>fferenza fra le altezze risulta:<br />

y (2.5) y (2.5) (119 50.3) m 68.7 m<br />

2 1<br />

60. Dalla definizione <strong>di</strong> velocità me<strong>di</strong>a risulta:<br />

yf yi<br />

vm1<br />

<br />

t<br />

<br />

y0<br />

10 m y0<br />

4.0 s<br />

2.5 m/s<br />

yf yi<br />

vm2<br />

<br />

t<br />

y0<br />

<br />

10 m y0<br />

4.0 s<br />

2.5 m/s<br />

6<strong>1.</strong> A percorrere metà dell’altezza massima impiega meno della metà del tempo totale,<br />

dato che all’inizio va più veloce. Quin<strong>di</strong>, visto che alla velocità iniziale sono sottratti<br />

9.81 m/s<br />

ogni secondo che passa, la velocità a metà altezza è maggiore della<br />

metà <strong>di</strong> quella iniziale. Invece nella prima metà del tempo <strong>di</strong> salita, visto che nella<br />

fase iniziale le velocità sono maggiori, l’oggetto avrà percorso più della metà<br />

dell’altezza massima.<br />

62. Trattandosi <strong>di</strong> un moto in caduta libera, il problema è simmetrico in relazione<br />

alla caduta ed alla risalita, se quin<strong>di</strong> il tempo <strong>di</strong> permanenza sotto al davanzale<br />

è 2.00 s , dobbiamo concludere che <strong>1.</strong>00 s è <strong>di</strong> caduta ed <strong>1.</strong>00 s <strong>di</strong> risalita.<br />

Conviene scrivere la legge oraria della fase <strong>di</strong> risalita:<br />

1 2<br />

y( t) v0t gt<br />

2<br />

nella quale è ignoto il valore della velocità iniziale 0 v . In<strong>di</strong>chiamo con 1 y<br />

l’altezza del davanzale, raggiunta nell’istante t 1 , e con y 2 l’altezza del bordo in<br />

alto della finestra, raggiunta nell’istante t 2 , quin<strong>di</strong> :<br />

1 2<br />

1 2<br />

y1 v0t1 gt1<br />

y2 v0t2 gt2<br />

2<br />

2<br />

Sappiamo dal testo che:<br />

t1 <strong>1.</strong>00 s ; t2 (<strong>1.</strong>00 0.125) s <strong>1.</strong>13 s ; y1 y2 <strong>1.</strong>20 m<br />

sottraendo le due relazioni precedenti si ottiene un’equazione nella sola incognita<br />

v 0 :<br />

1 2 2<br />

y2 y1 v0( t2 t1 ) g( t2 t1 ) <strong>1.</strong>20 m<br />

2<br />

sostituendo i valori noti:<br />

1<br />

2 2<br />

v0(<strong>1.</strong>13 s <strong>1.</strong>00 s ) g[(<strong>1.</strong>13<br />

s) (<strong>1.</strong>00 s) ] <strong>1.</strong>20 m<br />

2<br />

2 2<br />

<strong>1.</strong>20 4.90 (<strong>1.</strong>13 <strong>1.</strong>00<br />

)<br />

v0<br />

m/s 20.0 m/s<br />

0.130<br />

Dalla formula 2 2 v v0 2a<br />

x si ricavano subito sia l’altezza da cui è avvenuta<br />

la caduta, che coincide con l’altezza <strong>di</strong> massima risalita, sia la velocità dopo<br />

2.50 m <strong>di</strong> caduta:<br />

85


2 2 v0<br />

20.0 v v0 2 g( h 0) 0 h m 20.4 m<br />

2g 2 9.81<br />

2 2 2 2<br />

v v0 2 g( 2.50 m ) 49.0 m /s v <br />

7.00 m/s<br />

2<br />

86<br />

2

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