I CONTORNI DELLE COSE di Eleonora Sottili ... - NavigareSicuri
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20.160 minuti pensò Lucia senza volere. L’amica le mancava<br />
certe volte. Di sera, soprattutto, quando sull’autostrada<br />
passavano i camion e qualcosa, da qualche parte, sembrava<br />
rimpicciolirsi.<br />
Poi un pomeriggio Elisa la chiamò per la festa.<br />
- Ci vieni, vero, da Robi sabato?<br />
Lucia se n’era <strong>di</strong>menticata completamente e non era neanche<br />
più sicura <strong>di</strong> volerci andare. Da una parte sì, certo, ma dall’altra<br />
le sembrava <strong>di</strong> fare un torto a Matteo. Le aveva detto che<br />
il sabato non andava al lavoro e che sarebbero stati tutta la<br />
sera collegati.<br />
- Non so - rispose. - Non so se posso.<br />
Ci fu un attimo <strong>di</strong> silenzio, come una pozza bianca tra i loro<br />
telefoni e poi Elisa <strong>di</strong>sse: - Ma cosa ti sta succedendo? La<br />
festa <strong>di</strong> Robi. Ci tenevi così tanto.<br />
Della festa ne avevano parlato per settimane e adesso Lucia<br />
si sentiva all’improvviso confusa, forse triste, e doveva cercare<br />
<strong>di</strong> smetterla che la Eli poi se ne accorgeva. E pensava che<br />
era stupido, sabato sarebbe stata una serata meravigliosa,<br />
lei e Matteo insieme su messenger e dunque perché adesso<br />
stava così?<br />
Matteo il sabato rimase collegato tutta la sera come le aveva<br />
promesso e ogni cosa sembrava <strong>di</strong> nuovo a posto, anche se<br />
ogni tanto a Lucia veniva in mente la festa. Così a un certo<br />
punto gli domandò se loro due ci sarebbero andati prima o poi<br />
a una festa.<br />
“Sì, certo, quando <strong>di</strong>venti più grande ti porto con me a tutte le<br />
feste che vuoi” le aveva risposto e lei invece intendeva adesso,<br />
se ci andavano adesso alle feste, tipo a quella <strong>di</strong> Robi. Ma<br />
poi non gli aveva detto altro.<br />
Fu allora che Matteo le domandò la foto. Lucia ci pensò un po’<br />
e poi decise <strong>di</strong> mandargli quella che le aveva regalato Elisa.<br />
Gli sarebbe piaciuta, pensò. Era la più bella che aveva, con<br />
tutto quel blu elettrico. Lui, invece, le scrisse che ne voleva<br />
un’altra.<br />
“Una tua tua, che ti si vede bene. Ti si vede tutta. Una in costume<br />
da bagno”.<br />
Nella foto col blu elettrico, pensò Lucia, i margini delle cose<br />
risplendevano quasi fossero fatti <strong>di</strong> neon e poi pensò che non<br />
sapeva perché ma d’un tratto aveva voglia <strong>di</strong> uscire.<br />
L’aria fuori sembrava vetro. Trasparente e lucida.<br />
“Che c’è? Ti vergogni? Forse non mi vuoi davvero così bene.<br />
Tutti ti possono vedere in costume e io che ti amo no?”.<br />
Si sentiva sopraffatta, vulnerabile e nello stesso tempo pensava<br />
che Matteo aveva ragione, che tutti la potevano vedere in<br />
costume e che davvero non sembrava esserci niente <strong>di</strong> male.<br />
Alla fine gli mandò la foto. E lui scrisse: “Sei bellissima”.<br />
Fissò le sue parole sullo schermo, le toccò con le <strong>di</strong>ta e ci<br />
fu una brevissima scarica, quasi impercettibile, come se le<br />
lettere friggessero.<br />
Poi Matteo le raccontò come sarebbe stato quando si fossero<br />
incontrati, che l’avrebbe portata nella sua casa e l’avrebbe<br />
baciata, baciata dappertutto. E Lucia continuava a sentirsi a<br />
<strong>di</strong>sagio, però non voleva che lui se ne accorgesse e si ripeteva<br />
che loro erano innamorati e che perciò non c’era niente, niente<br />
davvero che non andava.<br />
La domenica mattina chiamò Elisa, aveva voglia <strong>di</strong> sentirla, <strong>di</strong><br />
sapere della festa.<br />
- Ci siamo <strong>di</strong>vertiti da morire, Luci. Abbiamo ballato e c’era<br />
della musica che ti faceva tremare la Coca Cola in mano.<br />
Mi sono messa il vestito azzurro, e poi… è successa una cosa.<br />
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