I CONTORNI DELLE COSE di Eleonora Sottili ... - NavigareSicuri

Matteo era bellissimo, aveva trentacinque anni, guidava, lavorava
e quelli grandi di solito alle ragazzine come loro neanche
le guardavano e infatti Matteo l’aveva detto subito a Lucia,
che non gli era mai successo prima, che lei sembrava molto
più matura della sua età, che quasi non ci si credeva che
avesse solo quattordici anni.
Elisa fece una faccia strana, quasi spaventata, come se le
avessero puntato all’improvviso una luce fortissima negli occhi.
- No, non sono gelosa -. Poi non aggiunse altro. Rimase lì a
toccarsi i capelli, che tra le sue dita facevano un suono sabbioso.
Dopo una settimana finalmente la punizione terminò.
Lucia pranzava in fretta per andarsi a chiudere in camera e
adesso, quando faceva scattare la maniglia, quella stanza
piena di adesivi con il bordo scuro e scollato, i sussidiari plastificati
sugli scaffali, il panorama autostradale e la teoria di
pupazzi rosa fragola le sembrava il solo posto dove desiderasse
davvero stare. Accendeva il computer con una specie di
morsa allo stomaco e il cuore le partiva a mille.
Non comunicava più su Facebook con Matteo. Adesso andavano
su messenger.
“Con te ci parlo benissimo” le aveva scritto lui e le raccontava
delle storie passate e delle sue esperienze, dei rapporti sessuali
che aveva avuto e seppure a volte Lucia si sentisse un
po’ in imbarazzo, era felice, perché adesso c’era qualcuno a
cui poteva chiedere tutto e infatti una sera glielo chiese.
Si prese l’orlo della camicia da notte e se lo arrotolò mille volte
intorno al dito, finché la pelle dell’indice diventò più bianca, e
alla fine si fece coraggio e gli scrisse: “Com’è fare l’amore?”.
Qualche settimana prima, mentre Lucia era a tavola coi suoi,
uno psicologo in TV aveva detto che i genitori dovevano parla-
re in modo disteso e aperto coi figli di sesso. La madre a quel
punto era subito scomparsa in cucina, mentre il padre di Lucia
aveva abbassato gli occhi e senza dire niente si era messo a
solcare la tovaglia con la punta del coltello, disegnando nella
stoffa una serie di piccole case, un complesso di villette
a schiera, aveva pensato tra sé Lucia, in cui c’era soprattutto
silenzio.
Matteo invece le raccontò ogni cosa, senza problemi.
Lui l’ascoltava, la prendeva sul serio e Lucia adesso si sentiva
come se avesse intorno dell’acqua. Un’acqua blu, tiepida e
calma.
- E cosa ne sai se non è pericoloso?
Era stata l’ultima volta che era uscita con Elisa.
Se ne stavano sedute sul muretto del porto, con le gambe
a penzoloni sul vuoto di fronte al mare. Il sole stava tramontando
e c’era qualcosa di sanguinolento nel cielo, oppure era
Lucia che lo vedeva in quel modo. A tratti un’onda più alta
si infilava fin sotto gli scogli e l’odore pungente del fondale
le arrivava addosso. Non avrebbe voluto stare lì e però non
riusciva ad alzarsi
- Alla fine non lo conosci neanche - aveva detto la Eli. - Che
senso ha passare le giornate a chattare con uno che non conosci?
E se non è quello della foto?
Un loro compagno l’estate prima si era ritrovato con un pensionato
che fingeva di essere una ragazza e gli chiedeva di
farsi vedere con la webcam e, anche se non lo diceva esplicitamente,
Lucia sapeva che la Eli continuava a pensare a
quella storia.
- Sicura che sia tutto a posto, Luci? - le aveva domandato e a
quel punto lei aveva risposto: - Sicura - . E poi se n’era andata.
Adesso erano quindici giorni che non si vedevano.
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