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La mamma ti ha mentito - Associazione Vega

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<strong>La</strong> <strong>mamma</strong> <strong>ti</strong> <strong>ha</strong> men<strong>ti</strong>to – 10 cose che dovres<strong>ti</strong> assolutamente sapere<br />

COMPRENDERLA, poiché comprendendo il significato della malat<strong>ti</strong>a (che per Hamer<br />

è un programma biologico sensato cfr. Cap. 3) comprendiamo la persona... e solo a<br />

questo punto, la persona guarisce in maniera completa.<br />

E se la persona è arrivata ad uno stadio in cui i processi fisiologici non possono essere<br />

inver<strong>ti</strong><strong>ti</strong>? Se non c'è speranza di una guarigione? Cosa rimane?<br />

Consapevolezza.<br />

Per qualcuno potrebbe non essere abbastanza, magari credete che sia -come si dice- una<br />

ben magra consolazione, ma pensateci: preferireste morire di una malat<strong>ti</strong>a, senza<br />

conoscerne il mo<strong>ti</strong>vo, così, per una burla di un des<strong>ti</strong>no spietato o preferireste morire<br />

sapendo quale sia stata la causa che <strong>ha</strong> originato tutto, avendo imparato qualcosa da<br />

questa dolorosa esperienza?<br />

Lo so lo so... nessuno parla della morte volen<strong>ti</strong>eri, ma avere "la Morte come Consigliera"<br />

spesso porta a considerazioni che riescono ad elevarsi dal solito pensiero massificato<br />

propagandato dalle mamme (con amore e in buona fede) e dalla pubblicità.<br />

Quindi abbiamo bisogno di uscire da ques<strong>ti</strong> schemi di pensiero che vogliono la malat<strong>ti</strong>anemico-da-combattere<br />

e imparare a sen<strong>ti</strong>re come invece vi siano dei simbolismi da<br />

cogliere, come vi sia sempre un insegnamento una lezione magnifica che ci consente di<br />

entrare più in profondità in noi stessi.<br />

Per quanto riguarda i sintomi e la loro soppressione sarebbe come strappare la spia<br />

dell'automobile che segnala un guasto al motore piuttosto che andare in una autofficina<br />

per un controllo.<br />

Ma noi non siamo macchine, spesso i pezzi non necessitano di essere sos<strong>ti</strong>tui<strong>ti</strong>, ma<br />

semplicemente di attenzione, di cura, amore e consapevolezza... inoltre il processo<br />

dovrebbe essere favorito e non bloccato, perché se è vero che la malat<strong>ti</strong>a è la soluzione di<br />

un problema e non la sua causa (sempre Hamer cfr. Cap. 3) allora deve fare il suo corso.<br />

<strong>La</strong> febbre non viene come sintomo del cosiddetto "raffreddore" ma è la soluzione che il<br />

corpo u<strong>ti</strong>lizza per guarire DA SOLO il "raffreddore".<br />

E possiamo imparare molto dalla malat<strong>ti</strong>a-simbolo, ecco alcune possibilità:<br />

• per il Dr. Giuseppe Calligaris (cfr. Cap. 4 Dermoriflessolgia® ) i problemi<br />

all'apparato respiratorio sono collega<strong>ti</strong> allo stato emozionale sonno-calma, nello specifico<br />

la cavità nasale è riflette "Il Sonno e il <strong>La</strong>voro", quindi una banale sindrome influenzale<br />

potrebbe essere il modo attraverso cui l'inconscio ci evita di andare a lavorare in un<br />

periodo in cui la nostra occupazione, anche se usualmente gradita, ci <strong>ha</strong> stanca<strong>ti</strong> oppure<br />

in un momento di par<strong>ti</strong>colare stanchezza dovuta a troppo stress (l'opposto di calma)<br />

Diego Mattarocci – eBook rilasciato sotto Licenza Crea<strong>ti</strong>ve Commons Attribuzione 3.0 Italia<br />

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