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Una stagione straordinaria

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Club ilRivista Ufficiale del Ferrari Club Italia 3° Quadrimestre 2003 Anno 3 - n° 3<br />

In pista<br />

Festa in rosso<br />

Anteprime<br />

612 Scaglietti<br />

Storie<br />

Al di là dell’Atlantico<br />

Pilota Ferrari<br />

A scuola di guida<br />

<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> <strong>straordinaria</strong>


Ferrari<br />

ha scelto Marsh<br />

Marsh, il n° 1 al mondo nella gestione dei rischi, ha progettato,<br />

per Ferrari Personal Services, un sistema di soluzioni assicurative dedicate<br />

alle automobili più esclusive del mondo.<br />

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si compone di garanzie e servizi adeguati alle loro esigenze per ottenere<br />

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il<br />

Club<br />

ilClub<br />

Rivista ufficiale riservata<br />

ai soci del Ferrari Club Italia<br />

Pubblicazione Quadrimestrale<br />

3° Quadrimestre 2003<br />

Anno 3 - n° 3<br />

Presidente<br />

Luca Matteoni<br />

Direttore Responsabile<br />

Alessandro Giudice<br />

Art director<br />

Alessandro Migliorini<br />

Hanno collaborato<br />

Claudio Alfonsi, Eugenio Avitabile,<br />

Attilio Bersanelli, Roberto Casolari,<br />

Adalberto Cattabriga, Loris Ceffa,<br />

Silvia Corradetti,<br />

Andreas Kerschbaumer, Ettore Maioli<br />

Beatrice Mattei, Alessandro Migliorini,<br />

Francesco Scaletti, Georges Vaxelaire,<br />

Marco Vitali<br />

Fotografie<br />

ASA/LAT, Callo, Dino Eisele,<br />

Giovanni Dalle Nogare,<br />

Alessandro Giudice, laPresse, Luis.it,<br />

Flavio Mazzi, Marco Passaniti,<br />

Dino Sassi, Paolo Salvetti,<br />

Rino Schenetti, Solange Van Yfte,<br />

Georges Vaxelaire, Nando Vescusio,<br />

Marco Vitali, Roberto Viva,<br />

Wolfango/Carrstudio, Stefano Zanrosso<br />

Editore<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

Stampa e confezione<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

www.golinelli.it<br />

Stampata su UPM Finesse Premium silk<br />

Prodotto da UPM Kymmene<br />

Copertina 200g/Interno 115g<br />

Testata di proprietà del Ferrari Club Italia<br />

Via Abetone Inferiore, 4 41053 Maranello<br />

(Modena).<br />

Tutti i diritti riservati. Il materiale<br />

contenuto in questa pubblicazione non<br />

può essere riprodotto, né integralmente,<br />

né parzialmente senza preventiva<br />

autorizzazione del Ferrari Club Italia.<br />

Le opinioni espresse non rispecchiano<br />

necessariamente quelle dell’editore<br />

e del proprietario della testata.<br />

Analogamente, nessuna responsabilità<br />

è assunta per le inserzioni pubblicitarie<br />

contenute nella rivista. Il proprietario della<br />

testata è a disposizione di eventuali aventi<br />

diritto per il copyright fotografico nell’ambito<br />

della legislazioen internazionale.<br />

Autorizzazione del Tribunale di Modena<br />

1595/2001<br />

In questo numero<br />

E sono nove. Nove titoli in<br />

cinque anni. La Ferrari dei<br />

record parte da questi<br />

numeri, spietati per gli<br />

avversari e paradisiaci<br />

per tutti gli altri.<br />

Pochi i commenti da fare su<br />

una serie così fitta da non<br />

conoscere precedenti, se non<br />

il fatto che, quest’anno, il<br />

campionato del mondo di<br />

Formula 1 è stato in bilico<br />

fino alla corsa finale, deciso<br />

negli ultimi giri di una<br />

<strong>stagione</strong> lunghissima.<br />

Luca di Montezemolo, che di<br />

emozioni ne ha vissute tante,<br />

ne parla nel suo atteso e<br />

consueto editoriale di fine<br />

anno. Questa volta, però, non<br />

è solo: alle sue parole fanno<br />

da contraltare quelle di<br />

Candido Cannavò, il<br />

giornalista sportivo più<br />

amato, mitico direttore della<br />

“Gazzetta dello Sport”; le<br />

riflessioni di Piero Ferrari,<br />

sul carattere e lo spirito del<br />

padre; i ricordi di Franco<br />

Gozzi, una vita dedicata al<br />

Cavallino.<br />

È una Ferrari che, ora più<br />

che mai, suscita entusiasmi,<br />

provoca bagni di folla, crea<br />

nuovi adepti, come la festa<br />

del Mugello ha mostrato.<br />

È una Ferrari che, però, non<br />

vive di sola F1 ma anche di<br />

passato e di futuro, di<br />

Challenge, di eventi, in pista<br />

e su strada.<br />

Sommario<br />

3 Editoriale<br />

4 Ferrarievents<br />

6 Formula 1<br />

<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> <strong>straordinaria</strong><br />

Il beato Schumi<br />

Come la voleva lui<br />

E la storia si ripete...<br />

14 In pista<br />

Festa in rosso<br />

20 Anteprima<br />

612 Scaglietti<br />

22 Storie<br />

Al di là dell’Atlantico<br />

31 Ferrari 360 Challenge<br />

La spunta Cadei<br />

34 Historic Challenge<br />

Storiche, ma solo d’età<br />

38 Cronache<br />

Dal sud al nod del Mediterraneo<br />

46 Eventi<br />

Sfilata in abito lungo<br />

50 Iniziative<br />

Clienti protagonisti<br />

56 Dealer Story<br />

Verona si rinnova<br />

58 Pilota Ferrari<br />

A scuola di guida<br />

63 Tecnica<br />

Il brevetto<br />

64 Finanza<br />

La Crescita del 2004<br />

65 Clubeventi<br />

La copertina<br />

Schumacher che esulta è<br />

un’immagine alla quale, grazie<br />

a Dio, siamo abituati.<br />

È un’immagine ricorrente, che<br />

spiega più di mille parole, che<br />

racconta la liberazione<br />

dall’imprevisto, la tensione<br />

dell’attesa, il raggiungimento<br />

del risultato. È l’immagine<br />

emblematica di una <strong>stagione</strong> a<br />

corrente alternata, che ci ha fatto<br />

ritrovare la gioia della vittoria<br />

come mai l’avevamo gustata in<br />

questi anni di dominio a volte<br />

quasi scontato.


COLLECTOR’S SERIES<br />

FOR MEN AND WOMEN


Editoriale<br />

I<br />

bilanci, si sa, si fanno sempre<br />

alla fine: di un anno, di una<br />

<strong>stagione</strong>, di un lavoro.<br />

Per la Ferrari, in questo lungo<br />

campionato di Formula 1, il<br />

tempo dei bilanci è invece<br />

arrivato a metà del percorso,<br />

quando ad una sua esitazione<br />

ha corrisposto la crescita dei<br />

team avversari, naturale<br />

evoluzione di anni passati ad<br />

inseguire un Cavallino sempre<br />

più veloce, efficace,<br />

imprendibile.<br />

Il nuovo regolamento F1, varato<br />

in favore dello spettacolo e in<br />

contrasto con i valori<br />

naturalmente espressi dal<br />

campo di gara, ha poi fatto il<br />

resto, mettendo in difficoltà un<br />

team che ha sempre eletto<br />

l’efficienza e l’affidabilità della<br />

vettura a primo obiettivo, senza<br />

affidarsi a calcoli che non<br />

fossero altro che l’andare più<br />

forte di tutti.<br />

E i bilanci anticipati,<br />

cari Amici,<br />

hanno dato i frutti sperati,<br />

fornendo alla squadra una<br />

motivazione in più, quella di<br />

mantenere la supremazia<br />

tecnologica ottenuta con<br />

determinazione, impegno e<br />

tanto, tanto lavoro.<br />

La conquista del nono<br />

campionato del Mondo<br />

consecutivo è nata da una sfida<br />

nuova, perché colta a metà di<br />

una <strong>stagione</strong> dove erano già in<br />

molti a dare per scontata la<br />

caduta di un gigante che si<br />

riteneva non avesse più forza.<br />

La Ferrari è risorta e ha vinto.<br />

Non perché scossa dalle<br />

presunte mollezze delle vittorie<br />

degli ultimi anni, non per la<br />

ritrovata volontà di innovarsi,<br />

non per lo svanire di un torpore<br />

che si diceva aver avvolto ogni<br />

singolo elemento del team, ma<br />

perché la vittoria appartiene al<br />

Dna della Ferrari e vincere è<br />

l’ultimo effetto di ciò per il<br />

quale lavoriamo tutti da oltre<br />

mezzo secolo: l’eccellenza.<br />

Buon anno a tutti.<br />

Un abbraccio che sa di vittoria;<br />

il presidente Montezemolo si<br />

complimenta con Michael Schumacher<br />

dopo la conquista della pole position<br />

nel Gran Premio d’Italia, a Monza, lo<br />

scorso 13 settembre: la riscossa è<br />

cominciata<br />

Editoriale 3


Ferrarievents Notizie, persone<br />

e fatti: tutto<br />

ciò che succede<br />

nel mondo<br />

Ferrari, giorno<br />

dopo giorno<br />

4 Ferrari events<br />

A cura di Alessandro Migliorini<br />

Fonte Ferrari Media Centre<br />

Settembre<br />

09<br />

La Ferrari al Salone dell’Auto<br />

di Francoforte con la 575 GTC<br />

La Ferrari si e’ presentata al<br />

60° Salone di Francoforte in un<br />

momento particolarmente<br />

importante sia per le attività<br />

sportive sia per quelle<br />

commerciali. L’impegnativo<br />

confronto con i grandi<br />

costruttori mondiali in Formula<br />

1 rinnova ad ogni Gran Premio<br />

la stimolante opportunità della<br />

ricerca avanzata, volta non solo<br />

al successo sportivo, ma anche<br />

all’applicazione di tecnologie<br />

innovative alle vetture<br />

Granturismo stradali. Queste<br />

applicazioni non si limitano alle<br />

vetture per uso stradale, ma<br />

permettono di raccogliere<br />

successi anche nelle<br />

competizioni Granturismo,<br />

dove le dodici e otto cilindri di<br />

Maranello ottengono risultati di<br />

assoluta eccellenza, quali le<br />

vittorie nella classe GT della 24<br />

Ore di Le Mans e di Spa. Non a<br />

caso, insieme alla monoposto<br />

di Formula 1, sullo stand del<br />

Salone è esposta la versione<br />

racing del modello a 12 cilindri<br />

di maggior successo<br />

commerciale per la Ferrari: si<br />

tratta della 575 GTC<br />

sviluppata dal dipartimento<br />

Ferrari Corse Clienti.<br />

Il propulsore, con i suoi 5997<br />

cc, raggiunge una potenza<br />

vicina ai 600 CV ed è abbinato<br />

ad un cambio sequenziale.<br />

La struttura del telaio è in tubi<br />

d'acciaio pannellato, mentre<br />

le sospensioni sono a bracci<br />

sovrapposti con antidive<br />

regolabile. Tra le<br />

caratteristiche principali,<br />

l’allargamento della<br />

carreggiata, l'adozione di freni<br />

maggiorati e l’alleggerimento<br />

della carrozzeria, grazie all'uso<br />

di materiali compositi. Lo<br />

spoiler anteriore regolabile,<br />

l'alettone sdoppiato dotato di<br />

nolder ed il fondo piatto con<br />

estrattore posteriore sono i<br />

risultati di una lunga ricerca<br />

aerodinamica in galleria del<br />

vento. La 575 GTC è destinata<br />

ai team privati per la<br />

partecipazione al campionato<br />

FIA GT, dove esordirà nel finale<br />

della <strong>stagione</strong> 2003, e ad altre<br />

serie Granturismo, come le<br />

americane IMSA e GrandAm.<br />

16<br />

Primi 7 mesi: record di vendite<br />

Ferrari<br />

I risultati delle vendite di<br />

Ferrari nei primi 7 mesi del<br />

2003 segnano un nuovo record<br />

assoluto per la Marca. Sono<br />

infatti 2.559 le vetture<br />

consegnate ai clienti rispetto<br />

alle 2.527 dello stesso periodo<br />

dello scorso anno, che<br />

costituiva già un primato. Molto<br />

positivo anche l’andamento<br />

degli ordini, saliti di oltre il<br />

20% tra giugno e luglio grazie<br />

soprattutto alle richieste di 360<br />

Modena, anche nella più<br />

recente versione Challenge<br />

Stradale e ai grandi consensi,<br />

sia in USA che in Europa, per la<br />

12 cilindri 575M Maranello.<br />

Su queste basi si preannuncia<br />

per l’Azienda un nuovo risultato<br />

positivo per il 2003, importante<br />

premessa alla prevista<br />

espansione in 2 aree dal sicuro<br />

sviluppo. Da ottobre, infatti, la<br />

Ferrari sarà per la prima volta<br />

presente con una propria<br />

organizzazione ufficiale sul<br />

mercato russo, mentre nel<br />

2004 avrà inizio un significativo<br />

programma di potenziamento<br />

della presenza in Cina, in<br />

conseguenza della revisione<br />

dei parametri di importazione<br />

che garantiranno maggiori<br />

opportunità commerciali.<br />

17<br />

575M Maranello auto<br />

dell'anno per Forbes USA<br />

Ancora una volta prima...<br />

L'esclusivo bimestrale USA<br />

“Forbes FYI” ha scelto la 575M<br />

Maranello come “auto<br />

dell'anno 2003”. Secondo<br />

quanto riporta la stessa rivista,<br />

“pur non essendo, per la<br />

Ferrari, la nuova vettura di<br />

quest'anno, la 575 racchiude in<br />

sé l'essenza dell'esperienza di<br />

guida sportiva”. L'autorevole<br />

magazine d'oltreoceano<br />

specifica chiaramente “che non<br />

è possibile trovare di meglio”.<br />

Particolare attenzione viene<br />

data al motore V12 di 515 CV,<br />

capace di erogare ai pedali<br />

“una risposta così intensa e<br />

vibrante da far rimanere<br />

letteralmente impressionati se<br />

non fosse per il fatto che si<br />

rivela anche davvero divertente<br />

da guidare”.<br />

Ottobre<br />

09<br />

Laurea honoris causa per<br />

Jean Todt<br />

L'ateneo di Firenze ha reso<br />

noto il conferimento al<br />

Direttore Generale della<br />

Gestione Sportiva Jean Todt<br />

della laurea honoris causa per<br />

meriti scientifici. Secondo le<br />

motivazioni ufficiali, Jean Todt<br />

è stato riconosciuto “capace di<br />

integrare competenze<br />

multidisciplinari di altissimo<br />

livello, da quelle progettualimeccaniche<br />

a quelle<br />

tecnologico-costruttive e di<br />

sistema”. La cerimonia<br />

ufficiale di consegna al “neo<br />

dottore” Jean Todt si svolgerà<br />

nel febbraio del prossimo<br />

anno.<br />

09<br />

Salone di Tokio<br />

Il presidente della Ferrari<br />

Luca di Montezemolo, insieme<br />

all’ingegner Amedeo Felisa,<br />

direttore generale della<br />

divisione Granturismo e a<br />

Giuseppe Bonollo, responsabile<br />

delle strategie di sviluppo<br />

prodotto, ha incontrato al<br />

Salone di Tokyo la stampa<br />

giapponese e internazionale.<br />

Durante l’incontro, Luca di<br />

Montezemolo ha ringraziato i<br />

tifosi giapponesi e ha dedicato<br />

loro la vittoria del Gran Premio<br />

di Suzuka. E’ stato poi ribadito<br />

che la vittoria di cinque Titoli<br />

Costruttori consecutivi, contro<br />

le più importanti case


costruttrici del mondo, si può<br />

ottenere solo se si ha continua<br />

capacità di innovazione.<br />

Il successo della Ferrari,<br />

infatti, è dato anche dalla<br />

capacità di trasferire questa<br />

innovazione sulle vetture<br />

stradali, destinate ai clienti. Un<br />

esempio per tutti la Challenge<br />

Stradale, presente sullo stand,<br />

che dispone di freni in<br />

carboceramica e cambio tipo<br />

F1, di diretta derivazione<br />

dall’esperienza acquisita in<br />

Formula 1.<br />

30<br />

10 anni di Ferrari in Cina<br />

In occasione del decimo<br />

anniversario della presenza di<br />

Ferrari in Cina, gli abitanti di<br />

Pechino hanno assistito ad una<br />

inusuale e suggestiva sfilata:<br />

34 vetture di clienti cinesi<br />

Ferrari e Maserati hanno<br />

percorso in colonna la via<br />

principale della città,<br />

appositamente chiusa al<br />

traffico, per allinearsi di fronte<br />

alla “Great Hall of the People”,<br />

il gigantesco edificio di piazza<br />

Tien-an-Men sede del<br />

parlamento cinese. A bordo<br />

della prima Ferrari che ha<br />

raggiunto il palazzo del popolo,<br />

una 360 Modena gialla di<br />

proprietà di un imprenditore di<br />

Hong Kong, sedeva il<br />

vicepresidente Piero<br />

Ferrari,arrivato a Pechino per<br />

l'occasione insieme ad alcuni<br />

rappresentanti del<br />

management di Maranello.<br />

Piero Ferrari e il direttore<br />

commerciale di Ferrari, Mario<br />

Micheli, hanno parlato<br />

dell'importanza del mercato<br />

Cinese per il Gruppo in un<br />

momento di grande sviluppo<br />

dell'economia del Paese. Il<br />

parco attualmente circolante<br />

nel Paese è di circa 85 vetture,<br />

cifra destinata a salire - pur<br />

sempre nel rispetto della<br />

autolimitazione della<br />

produzione che caratterizza le<br />

Granturismo Ferrari - grazie al<br />

boom economico e al crescente<br />

entusiasmo degli appassionati<br />

cinesi per le vetture di<br />

Maranello. Dall'introduzione<br />

della prima Ferrari in Cina nel<br />

1993, infatti, l'importatore<br />

ufficiale ha consegnato ai<br />

clienti cinesi una media di 5/6<br />

vetture l'anno, aumentate a 18<br />

già nel 2002 e che si prevede<br />

arrivino fino a 30 nel 2003.<br />

Novembre<br />

18<br />

La Challenge Stradale eletta<br />

Performance Car of the Year<br />

del 2003<br />

Il settimanale inglese Autocar<br />

ha conferito alla Challenge<br />

Stradale il premio di<br />

“Performance Car of the Year<br />

2003”. La premiazione ha avuto<br />

luogo a Battersea Park, a<br />

Londra, durante l’annuale<br />

cerimonia di consegna degli<br />

“Autocar Awards”. Per<br />

l’edizione 2003, i membri della<br />

giuria hanno eletto la<br />

Challenge Stradale vincitrice<br />

tra una serie di vetture quali<br />

Porsche GT3, BMW M3 CSL,<br />

Mercedes SL55 e Pagani Zonda<br />

C12S. La motivazione del<br />

premio è stata: “La Challenge<br />

Stradale è la miglior Ferrari<br />

che sia stata prodotta dalla F40<br />

in poi ed è attualmente la<br />

macchina più emozionante del<br />

pianeta”. Roberto Fedeli,<br />

platform manager Ferrari, ha<br />

ritirato il premio consegnato<br />

da Chris Harris, giornalista di<br />

Autocar, e ha dichiarato:<br />

“Vorrei condividere questo<br />

premio con tutti i colleghi della<br />

Ferrari che hanno contribuito a<br />

questo straordinario successo”.<br />

21<br />

Schumacher in visita<br />

a Maranello<br />

Prima volta da sei volte<br />

campione del mondo per<br />

Michael Schumacher a<br />

Maranello. Il pilota tedesco ha<br />

brevemente interrotto le sue<br />

vacanze per trascorrere una<br />

giornata alla Ferrari, dove ha<br />

incontrato il Direttore Generale<br />

della Gestione Sportiva Jean<br />

Todt, Rory Byrne e Paolo<br />

Martinelli, con cui ha fatto il<br />

punto sullo sviluppo della<br />

monoposto che la Scuderia<br />

schiererà nel Campionato del<br />

Mondo di Formula 1 del 2004.<br />

La giornata è proseguita con<br />

una visita agli stabilimenti<br />

della Gestione Industriale:<br />

Michael ha potuto così<br />

festeggiare con operai ed<br />

impiegati il quarto titolo<br />

mondiale consecutivo<br />

conquistato con la Scuderia.<br />

“E’ stato bellissimo essere di<br />

nuovo a Maranello per la prima<br />

volta dopo Suzuka. Aver<br />

incontrato Jean, Rory e Paolo<br />

mi ha reso ancor più<br />

desideroso di tornare in pista,<br />

anche perché mi hanno parlato<br />

tanto della nuova vettura:<br />

sembra davvero promettente...<br />

oggi ho potuto vedere di<br />

persona gli ultimi sviluppi del<br />

progetto. Siamo ancora nel bel<br />

mezzo della preparazione per<br />

il nuovo anno ma già si sente<br />

nell’aria la voglia di tornare a<br />

gareggiare. Sono andato anche<br />

a visitare la Gestione<br />

Industriale, dove ho visto tante<br />

cose interessanti, fra cui la<br />

nuova 612 Scaglietti: è davvero<br />

bella! Ho ricevuto una grande<br />

accoglienza dalle persone che<br />

erano al lavoro: è vero, siamo<br />

una grande famiglia!”<br />

25<br />

La Scuderia Ferrari riprende<br />

i test di F1<br />

A dimostrazione che<br />

nonostante i ripetuti sucessi,<br />

l’impegno della Scuderia non<br />

è venuto meno, sono ripresi a<br />

Barcellona i test sul Circuit de<br />

Catalunya dove hanno girato i<br />

due collaudatori ufficiali, Luca<br />

Badoer e Felipe Massa,<br />

insieme a Luciano Burti: tutti<br />

e tre hanno guidato una<br />

F2003-GA, la monoposto<br />

campione del Mondo della<br />

passata <strong>stagione</strong> di Formula 1.<br />

Ferrari events 5


Formula 1 I Un anno di corsa<br />

6 Formula 1<br />

Foto<br />

ASA/LAT<br />

Callo<br />

Ercole Colombo<br />

<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong><br />

L<br />

a <strong>stagione</strong> 2003 resterà a<br />

lungo nella memoria<br />

della gente ferrarista.<br />

Il duello questa volta c’è stato,<br />

aspro come deve essere la<br />

sfida combattuta tra i<br />

migliori, spietato come<br />

quando la vittoria è l’unico<br />

risultato accettabile.<br />

Abbiamo chiesto a tre<br />

personaggi, per ragioni<br />

diverse protagonisti del<br />

mondo del Cavallino, un<br />

commento su un campionato<br />

sofferto e, per questo,<br />

indimenticabile, quasi epico.


<strong>straordinaria</strong><br />

Da Candido Cannavò, uno dei<br />

più grandi giornalisti sportivi<br />

italiani, per vent’anni<br />

direttore della “Gazzetta dello<br />

Sport”, abbiamo ricevuto una<br />

<strong>straordinaria</strong> quantità di<br />

sensazioni, raccontate<br />

magistralmente fondendo la<br />

cronaca e il cuore.<br />

Da Piero Ferrari, è arrivata la<br />

riflessione di come la Scuderia<br />

di oggi incarni le aspettative e<br />

l’idea originale di suo padre:<br />

quella di un collettivo unito e<br />

guidato con mano forte, che<br />

dà il meglio di sé anche, e<br />

soprattutto, nei momenti più<br />

critici.<br />

La testimonianza di Franco<br />

Gozzi, che al fianco di Ferrari<br />

è stato, per una vita,<br />

consigliere, segretario,<br />

direttore sportivo, è invece<br />

ricca di episodi, sensazioni,<br />

modi di decidere che<br />

dimostrano come, alla fine,<br />

sono la passione e la voglia<br />

di mettersi in gioco a fare la<br />

differenza. Nella Fomula 1<br />

come nella vita.<br />

Formula 1 7


Formula 1 I Un anno di corsa<br />

Monza,13 settembre 2003<br />

8 Formula 1<br />

H<br />

o davanti uno<br />

Schumacher radioso,<br />

come uno di quei santi<br />

sull’altare di chiesette di<br />

campagna, che sorridono<br />

sempre, immersi in fasci di<br />

luce celeste. Il mio beato in<br />

tuta rossa emerge da una foto<br />

scattata a Monza il 13<br />

settembre del 2003. Me l’ha<br />

regalata Ercole Colombo, uno<br />

che aspetta solo di seguire la<br />

Ferrari sulla Luna e di<br />

scattarle uno storico flash: per<br />

il pianeta Terra ha già<br />

esaurito il repertorio.<br />

Sullo sfondo dell’immagine,<br />

c'è il box in piena euforia. Le<br />

prove del sabato sono appena<br />

finite, Schumi ha centrato la<br />

pole position ed io sto<br />

sussurrandogli qualcosa di<br />

dolcissimo all’orecchio.<br />

Frequento quel box con<br />

rigorosa puntualità dal giorno<br />

in cui – era il settembre del<br />

2000 – cambiò il vento della<br />

storia. Da Monza partì lo<br />

scatto sublime del sorpasso su<br />

Hakkinen. E da quei tempi la<br />

Ferrari e il Mondiale sono la<br />

stessa cosa. Un filotto<br />

impressionante.<br />

Nel sorriso senza confini di<br />

Schumacher si scorge un<br />

senso di liberazione. Le foto<br />

talvolta parlano. E mi sembra<br />

che il pilota più vincente della<br />

storia ci stia raccontando<br />

quanto duro è il cammino<br />

della <strong>stagione</strong> che conduce al<br />

suo quarto titolo mondiale,<br />

quinto per Casa Ferrari. Quel<br />

giorno il leader della Rossa<br />

aveva un solo punto di<br />

vantaggio sullo scatenato<br />

Montoya. E sembrava ci fosse<br />

una sorta di incrocio, per noi<br />

rabbrividente, tra l’irrompere<br />

della Williams e l’ansimare<br />

estivo della Rossa.<br />

Lontanissime sembravano le<br />

stagioni del dominio assoluto,<br />

dei gran premi che la Ferrari<br />

trasformava in esibizioni.<br />

Lontanissimo anche il<br />

Il beato<br />

di Candido Cannavò


Schumi<br />

peccaminoso senso di noia che<br />

ci sfiorava dinanzi a quelle<br />

corse a senso unico, con una<br />

gioia programmata e puntuale<br />

che non diventava mai felicità.<br />

Il 2003 era un’altra cosa: duro,<br />

durissimo. I colossi anglotedeschi<br />

si erano rimessi in<br />

linea. Il nuovo regolamento<br />

cercava di mescolare le carte.<br />

E Monza, circuito che io<br />

adoro, veniva chiamato a<br />

interpretare una nuova svolta.<br />

Riporto gli occhi sulla foto di<br />

Schumi beato. E penso al<br />

trionfo domenicale di Monza,<br />

come a un seguito logico e<br />

inappellabile. La fedeltà<br />

ferrarista di quel box è<br />

commovente. Poi la<br />

devastante corsa di<br />

Indianapolis che consacrò<br />

Schumi e affondò Montoya. E<br />

quindi, sul filo di un destino<br />

ormai scritto, il Giappone di<br />

Barrichello. Non uno, ma due<br />

titoli mondiali: ferraristi,<br />

ancora una volta. La vera<br />

felicità viene dai momenti<br />

difficili che ti lasci alle spalle.<br />

Nel cuore di agosto, la Ferrari<br />

era uscita a pezzi<br />

dall’Hungaroring. Bastava<br />

quel tristissimo ricordo a<br />

trasformare in un pezzetto di<br />

paradiso il podio sul quale<br />

Schumacher celebrava a<br />

Suzuka il suo quarto<br />

Mondiale consecutivo.<br />

Col passare del tempo, la<br />

cronaca varca i confini della<br />

storia. A me sembra che le<br />

straordinarie imprese<br />

ferrariste degli ultimi anni si<br />

aggancino, in una chiave di<br />

modernità, ai valori antichi<br />

espressi da quella che Ferrari<br />

definiva “la più conosciuta<br />

officina del mondo”. Il Grande<br />

Vecchio, al di là della sua<br />

enorme fantasia, coltivava due<br />

valori: la fede per il suo<br />

lavoro e l’amore infinito per i<br />

motori. Li amava come fossero<br />

donne. Ora Maranello non è<br />

più un’officina. È un pianeta<br />

tecnologico. Ma i valori<br />

perseguiti da Montezemolo<br />

sono identici a quelli del<br />

Maestro, dell’Inventore,<br />

dell’uomo che ha fatto del suo<br />

cognome il più prestigioso<br />

simbolo d’Italia.<br />

Questi valori sono stati più<br />

forti e più grandi dei tanti<br />

anni vuoti e bui. Questi stessi<br />

valori hanno portato al<br />

trionfo Schumacher nella<br />

<strong>stagione</strong> più aspra e difficile,<br />

concepita anche a tavolino per<br />

far perdere la dannata Ferrari.<br />

Se dovessi scegliere il<br />

Mondiale più bello dell’ultima<br />

serie, direi: l’ultimo, questo<br />

del 2003. Ma subito penso –<br />

senza sforzi di fantasia – che<br />

ancor più bello sarà il<br />

prossimo.<br />

Formula 1 9


Formula 1 I Un anno di corsa<br />

10 Formula 1<br />

Come la voleva lui<br />

di Piero Ferrari


Q<br />

uella appena trascorsa è<br />

stata la <strong>stagione</strong> di<br />

Formula 1 più sofferta<br />

delle ultime vissute dalla<br />

Ferrari. Vittoriosa sì, su<br />

entrambe i fronti del<br />

campionato Costruttori e di<br />

quello Piloti, ma sudata sino<br />

all’ultima gara, con un<br />

risultato voluto e perseguito<br />

con tutte le forze.<br />

È una Ferrari nella quale<br />

riconosco molto mio padre.<br />

Nella caparbietà degli<br />

atteggiamenti, nel fermo<br />

desiderio di raggiungere<br />

l’obiettivo, nel metodico modo<br />

di affrontare i problemi e<br />

risolverli, fino quasi a negarne<br />

la presenza.<br />

Per mio padre i problemi non<br />

esistevano. Era così preso a<br />

guardare sempre al domani,<br />

che i problemi per lui<br />

rappresentavano sì e no i<br />

passi che era necessario<br />

compiere e la loro soluzione<br />

era naturalmente scontata, un<br />

modo di fare che snaturava i<br />

problemi nella loro essenza,<br />

trasformandoli in altro.<br />

Le sue convinzioni<br />

rasentavano la cocciutaggine e<br />

solo alla dimostrazione totale<br />

della prova contraria,<br />

cambiava idea così<br />

repentinamente che sembrava<br />

l’avesse sempre pensata in<br />

altro modo.<br />

Anche se può non sembrare<br />

così, questo rappresentava un<br />

grande vantaggio per la<br />

Ferrari e per i suoi<br />

collaboratori. Credere<br />

fermamente in un’idea ed<br />

avere il carisma per<br />

sostenerla, consentiva ad Enzo<br />

Ferrari di ottenere il meglio<br />

dai tecnici, che facevano di<br />

tutto per seguirla. Quando,<br />

alla fine, non si poteva tirarci<br />

fuori più niente, ecco allora<br />

che l’ingegno, stimolato al<br />

massimo, proponeva qualcosa<br />

di veramente nuovo e<br />

innovativo, qualcosa “made in<br />

Ferrari”.<br />

Altro capitolo è quello<br />

relativo alla sfortuna. Anche<br />

in questa mia padre non<br />

credeva. Riteneva la sfortuna<br />

la somma di una serie di<br />

eventi che, a suo avviso,<br />

eravamo perfettamente in<br />

grado di controllare o,<br />

quantomeno, di prevedere.<br />

Anche la rottura più stupida e<br />

insignificante era dovuta a<br />

disattenzione, superficialità,<br />

distrazione. Se un<br />

atteggiamento di questo tipo<br />

non rende l’ambiente di<br />

lavoro particolarmente<br />

rilassato, di certo lo rende<br />

efficiente, promuove una<br />

grande solidarietà tra le<br />

persone, unisce verso il<br />

risultato.<br />

Il concetto di team, di squadra<br />

deriva proprio da questo, dal<br />

perseguire tutti un obiettivo<br />

comune. Mio padre l’ha fatto<br />

dall’inizio e la Ferrari, oggi<br />

come allora, è forte proprio<br />

per questo.<br />

Così la voleva mio padre, così<br />

è diventata. Gli piacerebbe<br />

molto, la Ferrari di oggi.<br />

Formula 1 11


Formula 1 I Un anno di corsa<br />

12 Formula 1<br />

A<br />

nche se con diversi<br />

scenari, in uno scontro<br />

di realtà fatte di<br />

artigianalità e tecnologia<br />

lontanissime tra loro, la storia<br />

alla fine si ripete. Perché<br />

anche se distanti, le epoche<br />

vittoriose hanno un decisivo<br />

denominatore comune: la<br />

passione. Un sentimento cui<br />

Enzo Ferrari aveva sacrificato<br />

tutto: la famiglia, i soldi, il<br />

tempo, gli amici. Un<br />

sentimento che può fare<br />

ammutolire la ragione, che,<br />

per non rimanere fine a se<br />

stesso, deve essere alimentato<br />

con la volontà, il lavoro, la<br />

capacità di mettersi in gioco.<br />

Il titolo mondiale 2003 non è<br />

molto diverso da quelli vinti<br />

25, 30, 40 anni fa, più o meno<br />

sofferti, voluti, strappati con<br />

la forza e la determinazione. I<br />

ragazzi della Ges ce l’hanno<br />

fatta, a riprova che la sfortuna<br />

non esiste e che, come diceva<br />

Ferrari, essa in realtà è “ciò<br />

che non abbiamo potuto o<br />

saputo prevedere”. Facile<br />

dirlo, per lui, che aveva un<br />

approccio quasi investigativo<br />

alla vita e che, se appurava che<br />

i pro e i contro si<br />

equivalevano, si affidava al<br />

suo intuito quasi infallibile,<br />

un sesto senso che fece<br />

sospettare a sua madre che il<br />

figlio avesse doti di<br />

<strong>straordinaria</strong> lungimiranza se<br />

non addirittura di<br />

preveggenza.<br />

Anche se la formazione di una<br />

decisione qualsiasi – dalla<br />

partecipazione ad una gara<br />

all’ingaggio di un pilota o di<br />

un meccanico – pareva uscita<br />

dal gruppo di collaboratori di<br />

cui Ferrari si circondava<br />

(eravamo 8/9 intorno al tavolo<br />

delle riunioni), in realtà era<br />

frutto di un tipo di<br />

democrazia molto personale:<br />

perché, dalla sera prima, lui<br />

aveva già deciso cosa fare e<br />

passava tutta la riunione a<br />

portare gli altri verso la sua<br />

idea convincendoli che era la<br />

migliore possibile.<br />

Dopo la conquista del<br />

Mondiale F1 del 1961, passò<br />

quasi un anno e mezzo senza<br />

che riuscissimo a fare un<br />

risultato che fosse uno:<br />

qualche piazzamento ma di<br />

vittorie neanche l’ombra.<br />

Ferrari, che quando voleva<br />

una cosa faceva di tutto per<br />

ottenerla, pretese che Shell,<br />

già allora sponsor privilegiato<br />

della Scuderia, gli procurasse<br />

una grande star della guida.<br />

La scelta cadde su John<br />

Surtees, inglese, pilota di<br />

grande talento e personalità.<br />

E la storia si ripete...<br />

di Franco Gozzi


Dopo il suo arrivo, finalmente<br />

il “digiuno” cessò al<br />

Nürburgring, nel G.P. del 4<br />

agosto ’63. Ferrari era<br />

talmente felice della vittoria<br />

che diede ai meccanici un<br />

premio in danaro, anzi lo<br />

tramutò in un premio per<br />

tutte le maestranze, cosa più<br />

unica che rara per un terribile<br />

parsimonioso come lui. L’anno<br />

dopo Surtees vinse il<br />

mondiale. Nel 1966, quando<br />

stava per far suo un altro<br />

titolo, Ferrari lo licenziò. Il<br />

pilota era in disaccordo con il<br />

d.s. Dragoni e vi era il forte<br />

sospetto che fornisse a<br />

Broadley, costruttore della<br />

Lola, le informazioni relative<br />

alle nostre Sport: Ferrari pensò<br />

che la sua presenza fosse<br />

negativa per la squadra e se ne<br />

liberò, “so quello che perdo –<br />

disse – ma non so quello che<br />

perderei se lo confermassi”,<br />

nonostante i risultati e la corsa<br />

al Mondiale consigliassero,<br />

anzi imponessero, il contrario.<br />

Rinunciò deliberatamente al<br />

titolo quell’anno e dovette<br />

aspettarne altri 10 prima che<br />

Lauda mettesse una sua<br />

macchina in cima al mondo,<br />

ma la determinazione di<br />

tutelare un interesse che<br />

poteva danneggiare in futuro<br />

la sua azienda lo indusse a<br />

decidere con forte<br />

determinazione.<br />

Il potere non serve se non si<br />

possiede la forza di mettersi in<br />

gioco, prendendo le decisioni<br />

importanti quando tutti<br />

tacciono e risolvendo le crisi<br />

quando gli altri sono incapaci<br />

di reagire. La forza cresce con<br />

la passione, oggi come<br />

cinquant’anni fa, e la storia si<br />

ripete.<br />

Formula 1 13


In pista I La festa è quella, ormai tradizionale,<br />

di fine <strong>stagione</strong>. Ma quest’anno era più attesa,<br />

più sentita. Sarà stato per le alterne vicende<br />

della <strong>stagione</strong> di Formula 1, ma all’appuntamento<br />

del Mugello gli amici e sostenitori della Rossa<br />

si sono stretti con affetto intorno ai ragazzi della Ges<br />

Festa in rosso<br />

14 In pista


Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Roberto Viva<br />

A<br />

l Mugello ci si attendeva<br />

un fine settimana di<br />

festa per i due Mondiali<br />

aggiunti alla bacheca di<br />

Maranello solo una settimana<br />

prima; e festa è stata. Ancora<br />

una volta il popolo ferrarista,<br />

circa cinquantamila persone,<br />

ha voluto dare l’ennesima<br />

testimonianza di un affetto<br />

mai scontato al termine di<br />

una <strong>stagione</strong> vincente e<br />

difficile. Alla felicità dipinta<br />

sui volti di un team<br />

sottoposto ad otto mesi di<br />

tensioni straordinarie, ha<br />

fatto eco l’entusiasmo caldo e<br />

genuino di chi una Ferrari la<br />

possiede, o di chi, più<br />

semplicemente, la sogna.<br />

Così anche il clima freddo e<br />

pungente dei primi giorni ha<br />

lasciato spazio ad uno sprazzo<br />

tiepido, quasi primaverile,<br />

proprio nel momento in cui<br />

scendeva in pista la Formula 1.<br />

In pista 15


16 In pista<br />

Noblesse oblige meteorologica<br />

per chi giunge da cinque<br />

stagioni consecutive di vittorie,<br />

come ricordava quello<br />

splendido striscione rosso che,<br />

dalla festa di Vallelunga del<br />

1999, di anno in anno, di<br />

Mondiale in Mondiale, è andato<br />

allungandosi sempre più,<br />

diventando un specie di incubo<br />

per chi ferrarista non è.<br />

Nove titoli, cinque per la Casa,<br />

quattro per Michael<br />

Schumacher, un numero<br />

impressionante di gran premi<br />

vinti, pole-position, giri veloci,<br />

record. Le immagini tratte<br />

dall’ultima, inimitabile<br />

collezione di successi, si sono<br />

mescolate senza soluzione di<br />

continuità a quelle dei<br />

personaggi del passato e del<br />

presente nella tre giorni che ha<br />

sancito la conclusione<br />

dell’ennesima, trionfale<br />

<strong>stagione</strong> del Cavallino.<br />

Un 2003 lunghissimo, con la<br />

vittoria in Formula 1<br />

accompagnata dal trionfo nel<br />

campionato Fia-Gt e dalla<br />

conferma del Challenge come<br />

fenomeno internazionale unico;<br />

un anno che ha anche sancito il<br />

rilancio agonistico, oltre che<br />

tecnico, della Maserati, con un<br />

Trofeo destinato a raccogliere<br />

nell’immediato futuro i successi<br />

consoni all’impegno che il<br />

Gruppo ha profuso per<br />

riportare in alto il Tridente.<br />

<strong>Una</strong> volta di più è stato<br />

l’Historic Challenge – e non ce<br />

ne vogliano i piloti delle 360 – a<br />

regalare le emozioni più sentite,<br />

grazie alla presenza di un parco<br />

vetture davvero spettacolare,<br />

con alcune tra le più belle<br />

Ferrari e Maserati di tutti i<br />

tempi. Un rapido inventario: tre<br />

Maserati 250 F, quattro A6GCS,<br />

tre 300 S, mentre, tra le Ferrari,<br />

hanno destato sensazione le<br />

nove 250 GT berlinetta<br />

competizione passo corto e le<br />

cinque passo lungo, le due 250<br />

Le Mans, oltre ai due splendidi<br />

esemplari di 312 P portati in<br />

pista da Binnie e Christopher<br />

Stieger, alla 512 M di Patrick<br />

Stieger, alla 512 BB LM del<br />

francese Degand, alla 412 P di<br />

Leventis Harry e a molti altri<br />

esemplari assolutamente<br />

straordinari: un lotto di vetture<br />

che ha rapidamente<br />

trasformato i saliscendi del<br />

Mugello in una specie di<br />

circuito dell’Eden motoristico.<br />

Come da tradizione, non poteva<br />

mancare l’esibizione delle F1<br />

“storiche” tra le quali si è<br />

distinta una F2001 ancora


fresca di mondiale, condotta<br />

niente meno che da Renè<br />

Arnoux. Che la Formula 1 fosse<br />

per il pubblico il momento più<br />

atteso della manifestazione, lo<br />

si è capito dalla scossa di<br />

entusiasmo che lo ha<br />

attraversato nell’imminenza<br />

dell’esibizione del team<br />

campione del mondo. Le<br />

quattro GA – in pista con<br />

Schumacher, Barrichello,<br />

Badoer e Massa – hanno dato<br />

vita ad una specie di GP con<br />

tanto di pit-stop, un tributo agli<br />

uomini dei box, importanti<br />

fautori dei trionfi Ferrari.<br />

A caricare ulteriormente<br />

l’atmosfera del Mugello, hanno<br />

provveduto i saluti del<br />

presidente Montezemolo, di<br />

Jean Todt, di Rubens<br />

Barrichello, di Felipe Massa e di<br />

Luca Badoer, mentre<br />

Schumacher rimaneva<br />

“prigioniero” della Maserati<br />

Cambiocorsa usata per un giro<br />

d’onore a causa di un<br />

parcheggio dispettoso, opera di<br />

Barrichello in gran forma.<br />

Liberatosi dalla stretta della<br />

vettura con un contorsionismo<br />

degno dei piloti Nascar,<br />

Schumacher si è unito<br />

all’entusiasmo del team<br />

sottolineando, con ironia,<br />

quanto il quarto posto ottenuto<br />

in coppia con Tirella<br />

nell’esibizione del SuperTrofeo<br />

Maserati, fosse un piazzamento<br />

decisamente migliore<br />

dell’ottava posizione nell’ultimo<br />

G.P. del Giappone.<br />

Volti sorridenti e distesi anche<br />

tra i tanti personaggi che<br />

affollavano la pit-lane.<br />

Compreso Rory Byrne, fermato<br />

perché privo di pass da uno dei<br />

gentili e solerti addetti al<br />

controllo, che si coccolava la<br />

vivacissima figlia attratta dal<br />

rumore dalle macchine in pista.<br />

Presenza sempre elegante ed<br />

attenta, Jacques Swaters, gran<br />

capo dell’Ecurie-Francorchamps<br />

ed amico personale di Enzo<br />

Ferrari, si è soffermato a lungo<br />

con i mitici meccanici del<br />

Cavallino come Giulio Borsari,<br />

mentre l’entusiasmo giovanile<br />

di Renè Arnoux, protagonista in<br />

pista con la Maserati<br />

Cambiocorsa oltre che con le<br />

monoposto storiche, è divenuto<br />

presto trascinante anche per<br />

qualche gentleman-driver più<br />

In pista 17


18 In pista<br />

compassato. Al Mugello, anche<br />

il Challenge 360 ha regalato<br />

gare emozionanti ed incerte<br />

sino sotto alla bandiera a<br />

scacchi. Se le ultime prove del<br />

Campionato Italiano hanno<br />

decretato le vittorie nelle<br />

rispettive divisioni di Cadei e<br />

Lepore (la cronaca a pag. 29), in<br />

occasione della Finale Mondiale<br />

Trofeo Pirelli è stato invece<br />

Thomas Kemenater ad<br />

emergere prepotentemente<br />

dopo una <strong>stagione</strong>, la prima tra<br />

i professionisti, vissuta in un<br />

crescendo costante che ha<br />

portato l’ex-discesista azzurro a<br />

bissare il Mondiale della scorsa<br />

<strong>stagione</strong> nella Coppa Shell.<br />

Ottime anche le prove di<br />

Belluzzi, secondo, e di<br />

Santaniello, terzo. Ed è proprio<br />

ai danni del povero Kemenater<br />

che Montezemolo si inventava<br />

uno scherzo da infarto,<br />

accusandolo di aver sorpassato<br />

in regime di bandiere gialle e<br />

chiedendone l’esclusione dalla<br />

classifica. Scoperta la burla,<br />

clima goliardico e grandi risate<br />

sul podio, con premiazioni da<br />

parte di Montezemolo,<br />

Schumacher e Todt, oltre ad<br />

una meritatissima doccia di<br />

champagne per un pilota<br />

caparbio, arrivato al Ferrari<br />

Challenge solo due anni fa.<br />

Nella Coppa Shell, dopo una<br />

gara ricca di colpi di scena, è<br />

Klaus Engelhorn a conquistare<br />

il titolo, precedendo Stefana e<br />

Mucelli. Assegnati gli ultimi<br />

titoli della <strong>stagione</strong>, mentre si<br />

allungavano le ombre della sera<br />

sul tracciato del Mugello, con le<br />

vetture ancora calde, allineate<br />

nella penombra silenziosa del<br />

parco chiuso, si concludeva la<br />

festa in rosso; la celebrazione di<br />

una Ferrari che, con i suoi<br />

successi, ha scandito una volta<br />

di più le nostre domeniche,<br />

trascorse in attesa di una<br />

bandiera a scacchi. Il mito, una<br />

leggenda senza una data di<br />

scadenza come quella del<br />

Cavallino, possiede il potere<br />

magico di agitare una fede, una<br />

passione, un amore.<br />

Sarà così anche nel 2004.


The coolest club of the year<br />

cruises at 45 knots.<br />

Who’s better?<br />

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Anteprime I <strong>Una</strong> presentazione<br />

esclusiva per clienti<br />

e collezionisti, a Maranello.<br />

Con una dedica a sorpresa<br />

Luca di Montezemolo e Piero Ferrari<br />

scoprono al 612 Scaglietti. Sopra: Todt,<br />

Scaglietti, Montezemolo, Felisa e Ferrari<br />

salutano gli ospiti<br />

Testo<br />

Alessandro Migliorini<br />

Foto<br />

Dino Eisele<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

Nando Vescusio/LaPresse<br />

20 Granturismo<br />

612 Scaglietti: la<br />

ono arrivati in 350, da<br />

tutto il mondo. SL’appuntamento<br />

era per il<br />

15 e 16 ottobre a Maranello, alla<br />

Gestione Sportiva.<br />

C’era un’ospite da festeggiare,<br />

la 612 Scaglietti, la 2+2<br />

realizzata con il difficile<br />

compito di ereditare il bagaglio<br />

di eleganza, di fascino e di<br />

classe della Ferrari 456.<br />

I migliori clienti del Cavallino<br />

sono stati convocati proprio per<br />

investire la nuova creatura di<br />

Pininfarina dello status di<br />

famiglia ed accoglierla con tutta<br />

l’attenzione dovuta ad una<br />

debuttante.<br />

A riceverli, i padroni di casa,<br />

gentili e sorridenti: la<br />

presidenza, con Luca di<br />

Montezemolo e Piero Ferrari;<br />

l’industria, con l’ingegner<br />

Felisa, lo sport, con Jean Todt;<br />

lo stile, con Sergio Pininfarina;<br />

la storia, con un emozionato e<br />

commosso Sergio Scaglietti,<br />

colto di sorpresa da una dedica<br />

inaspettata. Tra le luci soffuse<br />

blu, le note ritmate della band<br />

di Lino Patruno, nel ventre da<br />

balena della nuova Logistica, tra<br />

i tavoli apparecchiati per la<br />

cena, teli rossi coprivano le<br />

ospiti d’onore. Di loro si<br />

intuivano le forme anche se,<br />

dalle pareti, facevano mostra di<br />

sé enormi gigantografie che ne


Tutti numeri della<br />

612 Scaglietti<br />

DIMENSIONI<br />

Lunghezza 4902 mm<br />

Larghezza 1957 mm<br />

Altezza 1344 mm<br />

Passo 2950 mm<br />

Carreggiata anteriore 1688 mm<br />

Carreggiata posteriore 1641 mm<br />

Peso in ordine di marcia 1840 kg<br />

Pneumatici:<br />

Anteriori 245/45 - 18”<br />

Posteriori 285/40 - 19”<br />

MOTORE<br />

Numero cilindri 12 a V di 65°<br />

Alesaggio x corsa 89 x 77 mm<br />

Cilindrata unitaria 479 cc<br />

Cilindrata totale 5748 cc<br />

Rapporto di compressione 11,2:1<br />

Potenza massima 540 CV a 7250 g/min<br />

Coppia massima 60 Kgm a 5250 g/min<br />

PRESTAZIONI<br />

Velocità massima 315 km/h<br />

Accelerazione 0-100: km/h 4,2<br />

nuova era delle 2+2<br />

raccontavano già i dettagli più<br />

esaltanti. Erano due, dai colori<br />

belli da vedere e da ascoltare,<br />

blu Mirabeau e grigio Ingrid: al<br />

momento della rivelazione,<br />

come in un film, un<br />

lunghissimo attimo di silenzio<br />

e poi l’applauso.<br />

Iniziava la cena, poco dopo, ma<br />

le chiacchiere a tavola erano<br />

discontinue, distratte: non c’era<br />

una persona che, al calare della<br />

conversazione, non girasse la<br />

testa per rubare<br />

un’occhiata, lanciare<br />

uno sguardo, dare una<br />

sbirciatina a quel<br />

nuovo sogno a quattro<br />

ruote firmato Ferrari.<br />

Granturismo21


Storie I L’avventura americana di Enzo Ferrari<br />

non ebbe solo risvolti commerciali.<br />

Con vetture derivate dalle sue Sport Prototipo,<br />

il Cavallino partecipò al campionato Can-Am<br />

popolato da “mostri” di 7 litri di cilindrata<br />

Testo<br />

Francesco Scaletti<br />

Foto<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

Peter Woolley<br />

22 Storie<br />

Al di là


dell’Atlantico<br />

Chris Amon e Jonathan Williams<br />

al G.P. Can-Am di Monterey 1967,<br />

corso sul circuito di Laguna Seca.<br />

A fine gara saranno 5° e 8°<br />

L<br />

a <strong>stagione</strong> agonistica 1966<br />

nella categoria Sport-<br />

Prototipo aveva segnato<br />

profondamente la Scuderia di<br />

Maranello con la conquista da<br />

parte della Ford del campionato<br />

del mondo Costruttori grazie a<br />

2 soli punti di vantaggio. Anche<br />

se 330 P3 ufficiali avevano<br />

ottenuto vittorie assolute a<br />

Monza ed a Spa-Francorchamps,<br />

occorreva affidare le speranze di<br />

riscossa per la <strong>stagione</strong><br />

successiva ad una nuova<br />

creazione meccanica da<br />

progettare ex-novo, partendo<br />

dal foglio bianco. Il risultato di<br />

questo intenso lavoro fu una<br />

vettura <strong>straordinaria</strong>, la 330 P4;<br />

il propulsore, 12 cilindri V 60°<br />

tipo 237, era caratterizzato da<br />

un alesaggio di 77 mm e da una<br />

corsa di 71 mm, per una<br />

cilindrata totale di 3967 cc; la<br />

distribuzione era con 4 alberi a<br />

camme, 3 valvole per cilindro,<br />

due di aspirazione ed una di<br />

scarico, l’alimentazione ad<br />

iniezione indiretta mentre<br />

l’accensione si affidava a 2<br />

candele per cilindro, due<br />

spinterogeni e 4 bobine.<br />

La potenza massima era di<br />

450 CV a 8200 giri/min.<br />

Contemporaneamente, per<br />

affiancare sui campi di gara<br />

le 330 P4 a Maranello si<br />

progettava un’altra Sport, la<br />

412 P, erede della 365 P, da<br />

affidare alle scuderie private;<br />

ne vennero realizzati quattro<br />

esemplari, due dei quali<br />

ottenuti da ex 330 P3 ufficiali e<br />

due di specifica costruzione: la<br />

0844 destinata alla N.A.R.T., il<br />

team americano di Chinetti, la<br />

0848 alla Scuderia Filipinetti, la<br />

0850 affidata alla Ecurie<br />

Francorchamps e la 0854 alla<br />

Maranello Concessionaires<br />

inglese. Il motore installato era<br />

il tipo 241 con misure analoghe<br />

all’unità 237 della 330 P4; la<br />

distribuzione era a quattro<br />

alberi a camme ma con solo due<br />

valvole per cilindro e<br />

l’alimentazione era affidata a 6<br />

carburatori doppio corpo<br />

Weber. La potenza massima<br />

risultava così di 410 CV a 8200<br />

giri/min.<br />

Storie 23


<strong>Una</strong> <strong>stagione</strong> di successi<br />

L’avvio della <strong>stagione</strong> ’67 per la<br />

Scuderia Ferrari fu eccellente,<br />

centrando la storica tripletta<br />

alla “24 Ore” di Daytona in<br />

febbraio; nelle successive<br />

competizioni sia le 330 P4 che<br />

le 412 P confermarono le<br />

speranze dei tecnici, vincendo il<br />

confronto diretto con Ford e<br />

Porsche, con il successo alla<br />

“1000 Chilometri” di Monza e<br />

piazzamenti vari a Spa, Le Mans<br />

e Brands Hatch. Risultati<br />

sufficienti a riportare a<br />

Maranello il titolo Sport-<br />

Prototipo e a completare la<br />

rivincita sul colosso americano.<br />

Intanto, verso la fine giugno del<br />

1967, la Commissione Sportiva<br />

Internazionale procedeva alla<br />

definizione del nuovo<br />

regolamento per l’anno<br />

successivo, con modifiche<br />

importanti, specie dal punto di<br />

vista della Ferrari. Le Sport-<br />

Prototipo, infatti, costruite<br />

anche in esemplare unico,<br />

avrebbero dovuto disporre di<br />

motori con cilindrata massima<br />

di 3 litri mentre per le Sport, da<br />

realizzarsi in più di 50<br />

esemplari, la cilindrata limite<br />

sarebbe stata di 5 litri.<br />

Di fronte a queste regole, Enzo<br />

Ferrari dichiarò da subito che<br />

non avrebbe schierato alcuna<br />

vettura ufficiale visto che la<br />

drastica riduzione di cilindrata<br />

per i prototipi rendeva<br />

inutilizzabili le 330 P4 e 412 P.<br />

A questo punto alla Scuderia di<br />

Maranello non rimaneva che<br />

concentrarsi su altri obiettivi,<br />

Formula 1 e Formula 2.<br />

24 Storie<br />

L’amico “americano”<br />

Pensione anticipata per le P,<br />

dunque?<br />

Ed è a questo punto che entra<br />

in scena Luigi Chinetti, un<br />

personaggio chiave nella storia<br />

del Cavallino.<br />

Milanese di nascita, parigino<br />

d’adozione, nel 1940 Chinetti<br />

approdò negli Stati Uniti non<br />

prima di aver centrato due<br />

importanti affermazioni come<br />

pilota alla “24 Ore” di Le Mans.<br />

Al volante delle primissime<br />

vetture di Maranello ottenne<br />

poi successi prestigiosi: la “12<br />

Ore” di Parigi nel ’48 e ’50, i<br />

record di velocità a Montlhéry<br />

nel ’48, la “24 Ore” di Le Mans e<br />

la “24 Ore” di Spa nel ’49, la<br />

“Carrera Panamericana” nel<br />

1951. Ma l’importanza di<br />

Chinetti fu soprattutto quella di<br />

lanciare le vetture Ferrari in<br />

America, divenendo<br />

importatore e spingendo la<br />

Casa alla realizzazione di<br />

splendidi modelli specifici per la<br />

clientela statunitense: 375<br />

America, 410 e 400<br />

Superamerica, 330 America, 275<br />

GTB/4 spider; tutto ciò senza<br />

dimenticare l’antico amore per<br />

le competizioni, fondando ed<br />

animando il N.A.R.T. (North<br />

American Racing Team), una fra<br />

le più gloriose e vittoriose<br />

scuderie Ferrari private.<br />

Visto che le P, dopo l’esaltante<br />

<strong>stagione</strong> agonistica d’esordio,<br />

non potevano essere<br />

abbandonate, Luigi Chinetti<br />

convinse il vecchio amico Enzo<br />

Ferrari alla partecipazione alla<br />

serie “Can-Am”, Canadian<br />

American Challenge Cup,<br />

competizioni riservate alle<br />

Sport gruppo 7 senza limiti di<br />

cilindrata, ammesse<br />

nell’allegato J della CSI.<br />

La 612 Can-Am viene presentata nel<br />

cortile della fabbrica, a Maranello, nel<br />

1969 (a destra). Sopra, ai box durante la<br />

Edmonton Can-Am Race, dove Chris<br />

Amon si classificò 2°. A fine anno, lo<br />

stesso Amon corse con l’evoluzione della<br />

612, la 712 (in basso, a Riverside)


Le P tornano in pista<br />

Base di una prima<br />

sperimentazione in questa<br />

avventura fu la 412 P 0844 ex-<br />

NART. La vettura venne inviata a<br />

Maranello dove l’ingegner<br />

Forghieri progettò una<br />

carrozzeria a barchetta<br />

caratterizzata da un basso<br />

parabrezza anteriore, da un<br />

piccolo arco posizionato dietro il<br />

casco, dal muso allungato dotato<br />

di fari e dal cofano motore<br />

piatto, con 12 trombette di<br />

aspirazione in evidenza. I test sul<br />

tracciato dell’Aerautodromo di<br />

Modena, con al volante Chris<br />

Amon e Jonathan Williams,<br />

anticiparono il debutto ufficiale<br />

del 17 settembre 1967 a<br />

Bridgehampton, con Lodovico<br />

Scarfiotti. Pur di fronte ad<br />

avversari temibili – McLaren-<br />

Chevrolet, Lola-Ford, Lola-<br />

Chevrolet, Chaparall – la vettura<br />

del Cavallino si comportò bene<br />

terminando settima assoluta. Più<br />

sfortunata fu invece la<br />

successiva corsa a Mosport, dove<br />

un incidente pose fine alla corsa<br />

della P.<br />

Intanto a Maranello l’impegno<br />

dei tecnici era massimo per la<br />

preparazione delle vetture in<br />

vista delle gare americane;<br />

vennero infatti allestite due 350<br />

P4 Can-Am, ottenute<br />

trasformando altrettante 330 P4<br />

ufficiali (la 0858 e la 0860), con<br />

carrozzeria simile a quella della<br />

0844 ex-NART, ma prive dei fari<br />

e con due prese di alimentazione<br />

del motore, che era il tipo 247,<br />

ottenuto rialesando l’unità 237.<br />

La nuova cilindrata di 4176 cc<br />

sviluppava 480 CV a 8500<br />

giri/min. Le due 350 P4 Can-Am<br />

vennero quindi inviate a Laguna<br />

Seca per il debutto del 15<br />

ottobre, affidate ad Amon e<br />

Williams; Amon terminò quinto<br />

a 4 giri dal vincitore McLaren<br />

mentre Williams concluse<br />

ottavo. Nell’appuntamento<br />

successivo del 29 ottobre, il GP<br />

di Riverside, Amon fu settimo,<br />

mentre Williams venne<br />

coinvolto in un incidente dopo 8<br />

giri. L’ultima gara della <strong>stagione</strong><br />

‘67, lo “Stardust GP” a Las Vegas<br />

del 12 novembre, vide entrambi<br />

i piloti messi fuori gioco da<br />

incidenti: Williams nel corso del<br />

primo giro; Amon a pochi metri<br />

dal traguardo, quando era<br />

quarto assoluto.<br />

Storie 25


26 Storie<br />

Salgono cilindrate<br />

e potenze<br />

Il 1967 volgeva al termine ma<br />

un intenso lavoro di<br />

progettazione attendeva i<br />

tecnici del Cavallino in vista<br />

della <strong>stagione</strong> ’68, con la<br />

Scuderia impegnata in Formula<br />

1 e 2 e nel programma Sport-<br />

Prototipo ’69 con l’inedita 312<br />

P; questo produsse uno<br />

slittamento per la nuova<br />

vettura Can-Am, la 612, che fu<br />

pronta solo nel mese di ottobre<br />

’68. La sigla del modello<br />

indicava le caratteristiche del<br />

motore, 6 litri 12 cilindri, il<br />

propulsore con la più elevata<br />

cilindrata (6.222 cc) finora mai<br />

realizzato a Maranello.<br />

Quest’unità, denominata 256 C,<br />

conservava il sistema di<br />

alimentazione ad iniezione, con<br />

i 4 alberi a camme che<br />

azionavano però 4 valvole per<br />

cilindro, con innovazione<br />

nell’accensione ad una sola<br />

candela per cilindro ed una<br />

potenza massima mostruosa:<br />

620 CV a 7000 giri/min.<br />

Nel 1968 la 612 Can-Am, telaio<br />

0866, venne schierata nel solo<br />

appuntamento di Las Vegas, lo<br />

“Stardust Gran Prix”, ove Amon<br />

dovette ritirarsi dopo soltanto<br />

350 metri dalla partenza. A<br />

causa di un incidente che<br />

coinvolse circa 10 vetture, la<br />

sabbia finita nella ghigliottina<br />

di alimentazione del motore,<br />

bloccò la corsa della vettura al<br />

debutto. La 612 Can-Am fu<br />

sottoposta durante l’inverno a<br />

Maranello ad evoluzioni sia di<br />

propulsore (640 CV a 7700<br />

giri/min) sia di carrozzeria con<br />

un frontale ridisegnato e<br />

caratterizzato da nuove prese<br />

d’aria, due piccole laterali per i<br />

freni ed una grande centrale. Il<br />

cofano motore conservava


Nella foto grande: Mario Andretti si<br />

piazza al 4° posto nella prima ed unica<br />

apparizione semi-ufficiali della 712<br />

Can-Am, a Watkins Glen nel 1971.<br />

A sinistra, la 612 Can-Am del ‘69<br />

l’andamento piatto, con le<br />

trombette di aspirazione in<br />

evidenza, e terminava con un<br />

grande spoiler. Le prestazioni<br />

della 612 Can-Am ’69<br />

risultarono immediatamente<br />

eccellenti. Chris Amon ottenne<br />

tre risultati consecutivi davvero<br />

notevoli: terzo a Watkins Glen,<br />

il 13 luglio, a soli 30” dal<br />

vincitore McLaren; secondo a<br />

Edmonton, in Canada, il 27<br />

luglio, a soli 4”4 dalla McLaren<br />

di Hulme; nuovamente terzo a<br />

Lexington, il 17 agosto,<br />

segnando il giro più veloce della<br />

corsa. Le successive<br />

competizioni della <strong>stagione</strong><br />

furono invece sfortunate, con<br />

ritiri dovuti a noie meccaniche<br />

(alimentazione a Elkhart Lake,<br />

motore a Bridgehampton e Las<br />

Vegas) e squalifiche (a Riverside,<br />

per una spinta non consentita).<br />

Arriva la 712<br />

La <strong>stagione</strong> agonistica ’70 vide<br />

per la Casa di Maranello il<br />

debutto delle nuove Sport-<br />

Prototipo 512 S e saranno<br />

proprio queste vetture a<br />

competere occasionalmente<br />

nelle competizioni Can-Am, con<br />

il record di partecipazioni<br />

registrato dalla scuderia Earl<br />

Card Racing con Jim Adams,<br />

pilota che porterà in pista,<br />

seppur con mediocri risultati,<br />

anche la 612 Can-Am tra la fine<br />

del ’70 e l’inizio del ’71.<br />

Nei primi mesi del 1971,<br />

quando sembrava che a<br />

Maranello, per impegni su<br />

diversi fronti, non fossero più<br />

interessati alle competizioni<br />

oltreoceano, ecco la<br />

presentazione a sorpresa di<br />

un’inedita barchetta gr.7, la 712<br />

Can-Am. Ottenuta modificando<br />

una 512 ufficiale, telaio 1010,<br />

era caratterizzata da un muso<br />

assai simile a quello della 512 M<br />

ma privo di fari, parafanghi<br />

posteriori dalle linee tese e<br />

squadrate, presa d’aria del<br />

propulsore stile M. Riguardo al<br />

motore, i pochi dati da<br />

aggiungere riguardano la<br />

cilindrata, 6,9 litri, e<br />

l’incredibile potenza, 680 CV.<br />

Il debutto della più recente Can-<br />

Am avvenne a Watkins Glen, il<br />

25 luglio, con Mario Andretti,<br />

che ottenne un eccellente<br />

quarto posto assoluto. Fu<br />

praticamente l’ultima presenza<br />

semi-ufficiale della Ferrari in un<br />

Campionato lontano, non solo<br />

geograficamente, dalla cultura<br />

europea delle competizioni<br />

motoristiche. Un’esperienza<br />

comunque positiva, che ci lascia<br />

qualche vago ricordo di Ferrari<br />

dalle forme strane e dai motori<br />

mostruosi, in cilindrata e<br />

potenza.<br />

Storie 27


La protagonista I Ferrari 712 Can-Am<br />

28 La protagonista<br />

Testo e foto<br />

Alessandro Giudice<br />

ho cercata, questo sì.<br />

Delle corse Can-Am L’ conoscevo obiettivamente<br />

poco e delle Ferrari che ci<br />

correvano ancora meno.<br />

Tutto si limitava al ricordo di<br />

qualche foto trovata sui libri,<br />

con le macchine impegnate su<br />

tracciati circondati da deserti,<br />

all’interno di aeroporti o su<br />

“catini” che delle piste europee<br />

avevano ben poco.<br />

E poi c’era una forma quasi di<br />

reticenza a raccontare della<br />

Can-Am da parte della gente<br />

Ferrari, come si fosse trattato<br />

di un’avventura trascurabile,<br />

vissuta in un mondo dove le<br />

corse venivano concepite in<br />

maniera diversa, con macchine<br />

non proprio Ferrari fino in<br />

fondo.<br />

Ce n’era abbastanza per<br />

stuzzicare la mia curiosità.<br />

Così, alla prima occasione di<br />

viaggio negli Stati Uniti, mi<br />

sono dato da fare e, dopo una<br />

decina tra telefonate e fax, l’ho<br />

trovata: la 712 Can-Am, telaio<br />

1010, l’ultima della serie, quella<br />

presentata senza che nessuno<br />

se l’aspettasse, con quel gusto<br />

di stupire tanto caro a Ferrari.<br />

La macchina era –<br />

naturalmente – in California.<br />

A prima vista mi è sembrata<br />

piccola: forse, una volta lette le<br />

cilindrate e le potenze, mi<br />

aspettavo una specie di<br />

portaerei e invece mi trovavo<br />

davanti ad una barchetta<br />

compatta e rastremata, per<br />

niente “americana”, per<br />

intenderci.<br />

Mi sarebbe piaciuto fotografarla<br />

in circuito, almeno ai box: mi<br />

sono dovuto accontentare di un<br />

parcheggio, ma tanto è bastato.<br />

L’ho ripresa “vestita” e “nuda”,<br />

aperta e chiusa, in tutti i<br />

dettagli. Insomma, mi sono<br />

tolto la voglia e, per la prima<br />

volta, rendo pubbliche le<br />

immagini del fugace ma<br />

intenso incontro con una delle<br />

auto più misteriose costruite a<br />

Maranello.


La protagonista 29


Ferrari 360 Challenge I Al pilota bergamasco<br />

di Rossocorsa il titolo italiano con la 360 nel<br />

Trofeo Pirelli mentre, nella Coppa Shell, è il<br />

debuttante di lusso Andrea Lepore a prevalere<br />

La spunta Cadei<br />

Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Roberto Viva<br />

È<br />

stato certamente un finale<br />

di campionato palpitante<br />

quello del Ferrari<br />

Challenge, giunto alla sua<br />

undicesima edizione. Vincitori<br />

sempre diversi hanno tenuto<br />

alta la tensione agonistica nel<br />

Trofeo Pirelli dove, all’ultima<br />

gara, erano ancora in quattro a<br />

contendersi il titolo, mentre<br />

nella Coppa Shell già da<br />

Vallelunga, la superiorità di<br />

Lepore aveva già dato un<br />

indirizzo preciso al campionato.<br />

Vallelunga<br />

Dopo la pausa estiva, il Ferrari<br />

Challenge riprende il cammino<br />

del campionato con<br />

l’appuntamento di Vallelunga:<br />

incerta la situazione di<br />

classifica, con quattro piloti<br />

nello spazio di trenta punti,<br />

pronti a darsi battaglia per il<br />

titolo. Condizioni climatiche<br />

particolarmente favorevoli<br />

caratterizzano l’appuntamento<br />

settembrino, premiato come al<br />

solito dal grande supporto degli<br />

appassionati della capitale,<br />

curiosi tra l’altro di assistere<br />

alle gesta dei due piloti di casa:<br />

Montani e Scalera. Proprio<br />

quest’ultimo, dopo aver<br />

conquistato la prima fila al<br />

fianco del “poleman” Cadei,<br />

Ferrari 360 Challenge 31


iesce ad ottenere la sua prima<br />

vittoria nel Challenge al<br />

termine di una serie di gare<br />

altalenanti. Con Scalera<br />

Imprendibile, sono Malucelli e<br />

Cadei a dividersi il podio<br />

mentre Santaniello, altro pilota<br />

in lotta per il campionato,<br />

conquista il quarto posto.<br />

La gara endurance vede Scalera<br />

e Malucelli scattare dalla prima<br />

fila, ma sulla testa del vincitore<br />

di gara 1 pende la “spada di<br />

Damocle” di una frizione che<br />

denuncia grossi problemi.<br />

32 Ferrari 360 Challenge<br />

Al via, Malucelli è subito<br />

davanti a Santaniello che<br />

precede Cadei, Montani e<br />

Scalera. Dopo poche tornate,<br />

Santaniello è vittima di una<br />

foratura, mentre tra Montani e<br />

Scalera sono scintille. Dal fondo<br />

risalgono Caso, Mugelli e<br />

Maceratesi agganciando il<br />

trenino dei primi tra i quali si<br />

rivede Moccia. Nei giri<br />

conclusivi, Cadei sfrutta la<br />

migliore condizione dei propri<br />

pneumatici per attaccare<br />

Malucelli in difficoltà con le<br />

gomme. I due si toccano ed è<br />

proprio Malucelli ad avere la<br />

peggio, mentre Cadei si avvia in<br />

solitudine al traguardo.<br />

In contemporanea, anche tra<br />

Moccia e Montani si arriva al<br />

contatto che estromette<br />

entrambi, così l’ordine d’arrivo<br />

viene condizionato dalle<br />

decisioni della direzione gara<br />

che decreta il successo di<br />

Mugelli davanti a Maceratesi e<br />

Caso, mentre Cadei è<br />

squalificato per aver estromesso<br />

Malucelli dalla gara proprio a<br />

pochi metri dal traguardo. Nella<br />

Coppa Shell, è ancora Lepore a<br />

dettare legge aggiudicandosi<br />

gara 1, mentre il friulano, con il<br />

secondo posto nella frazione<br />

endurance dietro al rivale<br />

Engelhorn, si porta a pochi<br />

punti dalla conquista<br />

matematica del titolo.<br />

Da registrare anche le ottime<br />

prove di Reichegger e<br />

Mantovani.<br />

Mugello<br />

Al via delle ultime due gare<br />

della <strong>stagione</strong> sono ancora<br />

quattro i contendenti al titolo<br />

italiano: Cadei, Malucelli,<br />

Montani e Santaniello.<br />

Gara 1 vede subito il dominio di<br />

Kemenater, autore della poleposition,<br />

mentre alle sue spalle<br />

si scatena la bagarre. Cadei,<br />

subito alle prese con problemi<br />

all’ABS della sua 360, è autore<br />

di un paio di digressioni sulla<br />

ghiaia, mentre tra Montani e<br />

Malucelli sono scintille ed un<br />

contatto elimina<br />

definitivamente il giovane<br />

pilota forlivese per l’intero<br />

week-end, a causa dei gravi<br />

danni riportati dalla sua 360.<br />

Ad approfittare della situazione<br />

è Santaniello che, pur partendo<br />

dalle retrovie, grazie ad una


Le classifiche finali: i primi 10<br />

Classe 1Trofeo Pirelli<br />

Pilota Squadra Punti<br />

1. Nicola Cadei Rossocorsa 151<br />

2. Sandro Montani Rossocorsa 145<br />

3. Matteo Malucelli Motor/Malucelli 144<br />

4. Fabio Santaniello Maranello 140<br />

5. Lorenzo Bontempelli Motor/Malucelli 114<br />

6. Thomas Kemenater Rossocorsa/Pellin 104<br />

7. Michele Maceratesi CDP I82<br />

8. Linos Motor/Malucelli 82<br />

9. Alessandro Scalera Maranello 77<br />

10. Dario Caso Maranello 76<br />

Classe 2 Coppa Shell<br />

Pilota Squadra Punti<br />

1. Andrea Lepore Rossocorsa 256<br />

2. Klaus Engelhorn Denzel 234<br />

3. Vincenzo Sauto Ineco 130<br />

4. Quinto Stefana Rossocorsa 129<br />

5. Cristian Francescon Forzaservice 125<br />

6. Duili Frosinini Daytona 97<br />

7. Massimo Mantovani Daytona 95<br />

8. Peter Reichegger Rossocorsa/Pellin 95<br />

9. Franco Groppi Motor 53<br />

10. Giovanni Verlato Rossocorsa 44<br />

gara accorta riesce a<br />

conquistare il secondo posto<br />

che lo riavvicina al plotone dei<br />

primi tre in classifica. A<br />

completare il podio,<br />

Bontempelli con Moccia, che<br />

precede Mugelli e Baron.<br />

Gara 2 ha nel fondo bagnato il<br />

primo protagonista. In queste<br />

condizioni di pista, emerge una<br />

volta ancora il talento di Baron<br />

su fondo umido, con Kemenater<br />

che, pur a lungo in testa, si<br />

deve accontentare del secondo<br />

posto davanti a Bontempelli che<br />

precede Linossi ed un ottimo<br />

Rossetto, in quinta posizione.<br />

Cadei, risalito dal fondo al nono<br />

posto finale, limita i danni e si<br />

aggiudica il campionato mentre<br />

Santaniello, rimasto in lotta per<br />

il titolo dopo un promettente<br />

inizio, chiude con un settimo<br />

posto che non gli consente il<br />

recupero vincente in classifica<br />

generale. Nella Coppa Shell,<br />

Andrea Lepore, aggiudicandosi<br />

gara 1, chiude i giochi a suo<br />

favore conquistando<br />

perentoriamente il campionato,<br />

mentre sono Reiccheger,<br />

Engelhorn, Stefana ed Insigne a<br />

mettersi in luce alternandosi<br />

sul podio.<br />

Ferrari 360 Challenge 33


Historic Challenge I I protagonisti sono<br />

sempre gli stessi, ma il parco partenti aumenta.<br />

Si attendono nuovi talenti<br />

Storiche, ma solo d’età<br />

34 Historic Challenge<br />

Testo<br />

Roberto Casolari<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Roberto Viva<br />

Nürburgring<br />

Lo Shell Historic Ferrari<br />

Maserati Challenge ha vissuto<br />

il suo quarto appuntamento<br />

stagionale, sul circuito del<br />

Nürburgring in Germania.<br />

Quarantotto auto d’epoca del<br />

Cavallino e del Tridente sono<br />

scese in pista per le prime<br />

competizioni di ognuna delle<br />

tre griglie previste dal<br />

regolamento.<br />

Nella “A”, vittoria in gara 1 per<br />

la Ferrari Dino 256 F1-FL del<br />

1960 di Tony Smith (Gran<br />

Bretagna), nonostante un<br />

piccolo rischio corso nella fase<br />

iniziale della gara. Seconda e<br />

terza posizione per due<br />

Maserati 250 F, rispettivamente<br />

del tedesco Thomas Bscher e<br />

dell’inglese Burkhard Von<br />

Schenk.<br />

Tre Maserati 300 S ai primi tre<br />

posti nella griglia “B”, questa<br />

volta interamente riservata alle<br />

vetture con freni a tamburo.<br />

Il giovane tedesco Max Werner<br />

ha preceduto sul traguardo il<br />

connazionale Bscher e<br />

l’americano William Binnie, che<br />

era scattato dalla pole position.<br />

Confermato il pronostico della<br />

vigilia per quanto riguarda la<br />

“C”, con il successo della Ferrari<br />

512 M (1970) dello svizzero<br />

Patrick Stieger che ha battuto la<br />

Ferrari 312 P (1971) di Binnie e<br />

la 512 BB LM (1980)<br />

dell’inglese Paul Knapfield.<br />

La domenica il Nürburgring ha<br />

ospitato la seconda e conclusiva<br />

serie di gare dell’Historic<br />

Challenge. Nella “A” si è<br />

imposta la Ferrari Dino 256 F1-<br />

FL (1960) dell’inglese Tony


Smith, bissando il successo del<br />

giorno precedente.<br />

A completare il podio, le<br />

Maserati 250 F dei tedeschi<br />

Thomas Bscher e Burkhard Von<br />

Schenk, nell’ordine.<br />

Tutto all’insegna delle Maserati<br />

300 S degli anni ’50 il vertice<br />

della classifica “B”. Primo posto<br />

per Max Werner (Germania), già<br />

dominatore della corsa di<br />

sabato. Seconda posizione per<br />

William Binnie (USA), che ha<br />

preceduto sul traguardo Von<br />

Schenk, premiato anche in<br />

questa categoria.<br />

La Ferrari 512 M (1970) dello<br />

svizzero Patrick Stieger ha<br />

concesso invece il bis nella “C”,<br />

precedendo le Ferrari 312 P di<br />

Cristoph Stieger, fratello del<br />

vincitore, e dell’americano<br />

Binnie.<br />

Mugello<br />

L’Historic Challenge ha vissuto<br />

il proprio spettacolare epilogo<br />

al Mugello, in occasione delle<br />

Finali Mondiali. A caratterizzare<br />

un momento agonistico di<br />

particolare intensità emotiva,<br />

la presenza di oltre sessanta<br />

vetture divise nelle consuete<br />

classi. Tra i piloti, colui che ha<br />

interpretato al meglio il<br />

tracciato toscano per tutto il<br />

fine settimana è stato<br />

sicuramente Irvine Laidlaw, al<br />

volante di una splendida<br />

Maserati 250S del 1957 con la<br />

quale ha a lungo duellato con<br />

William Binnie che, a bordo di<br />

un’altra Maserati, la 300S del<br />

1956 “ex-Manuel Fangio”, ha<br />

completato il successo del<br />

Tridente contro una pattuglia<br />

di Ferrari particolarmente<br />

agguerrite. Tra queste, le<br />

vetture della collezione del<br />

brasiliano Carlos Monteverde,<br />

con la 250 Testa Rossa affidata<br />

alle cure del britannico Pearson<br />

che, reduce da una intensa<br />

<strong>stagione</strong> di gare storiche corse<br />

con una Jaguar, ha<br />

conquistanto addirittura un<br />

podio, nonostante alcuni<br />

problemi ai freni posteriori, che<br />

tendevano a bloccarsi.<br />

A dare spettacolo anche un<br />

altro britannico, fedele<br />

protagonista degli<br />

appuntamenti con l’Historic<br />

Challenge: parliamo di Matt<br />

Grist, noto agli appassionati per<br />

le derapate in cui è solito<br />

prodursi alla guida della sua<br />

Alfa Romeo Tipo B “ex-Tazio<br />

Nuvolari”, impegnato per<br />

l’occasione al volante di una<br />

Ferrari 750 Monza. Ottima<br />

anche la prestazione di Federico<br />

Dubbini, alla guida della<br />

seconda Testa Rossa, mentre<br />

poco assistita dalla fortuna è<br />

stata Sally Mason-Styrron, in<br />

gara con la 166 MM del ’50, la<br />

Ferrari più anziana presente in<br />

pista. Che l’età su queste<br />

Historic Challenge 35


36 Historic Challenge<br />

Le classifiche finali, i primi 10<br />

PILOTA PUNTI<br />

1. Vincent GAYE 174<br />

2. Frederico KROYMANS 135<br />

3. Nicolas ZAPATA 127<br />

4. William BINNIE 120<br />

5. Lukas HUNI 105<br />

6. Stefan SCHOLLWÖCK 102<br />

7. Thomas BSCHER 101<br />

8. Corrado CUPELLINI 88<br />

9. Ingo GRIMM 88<br />

10. John BOSCH 82<br />

Le classifiche per categoria<br />

CATEGORIA 1<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Stefan Schollwöck GER Maserati 6CM<br />

2. Irvine Laidlaw GBR Maserati 6CM<br />

3. Urs Müller SUI Maserati 6CM<br />

CATEGORIA 2<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Thomas Bscher GER Maserati 250 F<br />

2. José Albuquerque POR Maserati 250 F<br />

3. Peter Heuberger SUI Maserati 250 F<br />

ex Burkhard Von Schenk GER Maserati 250 F<br />

CATEGORIA 3<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Lukas Huni SUI Maserati A6GCS<br />

2. Ingo Grimm GER Maserati A6GCS<br />

3. Carlo Vögele SUI Maserati A6GCS<br />

CATEGORIA 4<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Jan Biekens NED Ferrari 500 Mondial<br />

2. Irvine Laidlaw GBR Maserati 250 S<br />

3. Matt Grist GBR Ferrari 750 Monza<br />

CATEGORIA 5<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. William Binnie USA Maserati 300 S<br />

2. Michael Hinderer GER Maserati 300 S<br />

3. Carlos Monteverde BRA Ferrari 250 Testa Rossa<br />

CATEGORIA 6<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Vincent Gaye BEL Ferrari 250 GT B. p.c.<br />

2. Frederico Kroymans NED Ferrari 250 GTO<br />

3. Nicolas Zapata MEX Ferrari 250 GT B. p.c.<br />

CATEGORIA 7<br />

PILOTA NAZIONE VETTURA<br />

1. Carlo Vögele SUI Ferrari 330 LM<br />

2. Tony Smith GBR Maserati Tipo 61<br />

3. Eric Heerema GER Ferrari 330 LM<br />

vetture possa giocare brutti<br />

scherzi nei momenti meno<br />

adatti rientra nella logica delle<br />

gare per auto storiche. Così<br />

Sally Mason, appiedata già<br />

sabato da un problema alla<br />

distribuzione e “salvata” in<br />

extremis da una saldatura di<br />

emergenza, ha dovuto<br />

rinunciare quando le<br />

sollecitazioni della gara hanno<br />

avuto la meglio sul particolare<br />

ripristinato con un intervento<br />

di fortuna. Di che tempra siano<br />

i piloti dell’Historic Challenge,<br />

lo dimostrava però Dudley, il<br />

marito di Sally Mason, che, con<br />

il piglio di un grande<br />

condottiero, “taglia” metà della<br />

distribuzione alla zoppicante<br />

166 MM tanto da consentire alla<br />

moglie-pilota di riprendere la<br />

corsa, tagliando il traguardo<br />

con una sola bancata (sei<br />

cilindri su dodici) del motore e<br />

conquistando persino un punto.<br />

Nel raggruppamento C, sempre<br />

spettacolare l’esibizione della<br />

512 S di Patrick Stieger, autore<br />

nella gara della domenica<br />

mattina di una <strong>straordinaria</strong><br />

rimonta dall’ultima posizione,<br />

mentre nella divisione A, le Alfa<br />

Romeo Tipo B (P3) e 158<br />

condotte da Robert Fink e Carlo<br />

Vogele, si sono comportate<br />

egregiamente nei confronti<br />

della muta di Maserati che<br />

affollavano lo schieramento.<br />

La classifica generale assoluta<br />

dell’Historic Challenge 2003<br />

vede infine la vittoria del belga<br />

Vincent Gaye, su Ferrari 250 GT<br />

berlinetta passo corto, davanti a<br />

Fritz Kroymans ed a Nicolas<br />

Zapata, mentre nelle varie<br />

divisioni si sono registrati i<br />

successi di Stefan Schollwoeck,<br />

di Thomas Bscher, di Lukas<br />

Huni, di Jan Biekens, di William<br />

Zinnie, di Vincent Gaye, di Carlo<br />

Vogale, di Jonh Bosch, di Tony<br />

Smith, di Patrick Stieger e di<br />

Jean Guikas.


Cronache I Il mare nel<br />

ruolo di protagonista<br />

degli ultimi tre raduni<br />

del 2003<br />

Dal sud al nord del Me<br />

38 Cronache<br />

Testo<br />

Silvia Corradetti<br />

Foto<br />

Marco Passaniti<br />

Dario Segni<br />

Roberto Viva<br />

“...qui è bellissimo. Siedo sugli scogli<br />

di fronte al mare per tutto il giorno<br />

e scrivo… ti dico che è un sogno…”<br />

C<br />

osì dipingeva Sestri<br />

Levante D. Lawrence nella<br />

lettera ad Edward<br />

Garnett. Non solo per lui Sestri<br />

fu musa ispiratrice: furono tanti<br />

i poeti e gli artisti che la<br />

cantarono, da Dante a Byron, da<br />

Shelley a Wagner sino ad Hans<br />

Christian Anderson, celebre<br />

padre delle più belle fiabe per<br />

l’infanzia, in onore del quale la<br />

cittadina ligure diede ai suoi<br />

due golfi i romantici nomi di<br />

“Baia del Silenzio” e “Baia delle<br />

Favole”.<br />

A Sestri sono giunte oltre 60<br />

Ferrari, da tutta Italia e<br />

dall’estero, per un evento che,<br />

grazie anche all’impegno di<br />

Maurizio Tempo, delegato del<br />

Ferrari Club Italia per Piemonte,<br />

Liguria e Valle d’Aosta, ha<br />

saputo coniugare il fascino<br />

unico di una natura splendida e<br />

aspra alla mondanità di località<br />

mete del jet set internazionale,<br />

la bellezza di splendide chiese al<br />

rombo dei motori pronti a<br />

scattare.<br />

E da Sestri è iniziata una lunga<br />

passeggiata in barca per<br />

ammirare alcuni tra i borghi<br />

più caratteristici della riviera di<br />

Levante. Le Cinque Terre,<br />

innanzitutto: cinque miglia di<br />

costa rocciosa, a strapiombo sul<br />

mare, falesie spesso verticali<br />

alternate a baie, anfratti ed<br />

incantevoli spiaggette tra gli<br />

scogli; cinque borghi arroccati<br />

su speroni di pietra o disposti a<br />

grappoli in minuscole<br />

insenature, un’autentica opera<br />

d’arte della natura, elevati al<br />

rango di “Patrimoni<br />

dell’Umanità”. Prima tappa:<br />

Riomaggiore. <strong>Una</strong> tappa<br />

obbligata: giunti in Liguria,<br />

percorrere la Via dell’Amore,<br />

che collega Riomaggiore a<br />

Manarola, è infatti un piacere,<br />

quasi un dovere; al di là del


diterraneoLiguria<br />

5/6/7 settembre<br />

In giro per l’Italia con un partner<br />

d’eccezione, le Concessionarie<br />

della Rete Ufficiale Ferrari,<br />

che vogliamo ringraziare per il<br />

sostegno dato al Club nel corso<br />

dell’intero anno.<br />

romantico nome, è soprattutto<br />

passeggiando che si può<br />

scoprire e percepire appieno il<br />

fascino irresistibile di questi<br />

paesaggi appesi fra cielo e mare.<br />

Da Manarola a Monterosso,<br />

colorato borgo tra i più<br />

accessibili delle Cinque Terre,<br />

per poi concludere la giornata a<br />

Porto Venere, con le sue chiese<br />

arroccate sui promontori e i<br />

carrugi che si inerpicano sino al<br />

castello che domina la cittadina.<br />

Incantevole. Come incantevole è<br />

Portofino di notte, come<br />

quando siamo arrivati, venerdì<br />

in barca, sull’inconfondibile<br />

piazzetta per una cena<br />

nell’esclusivo ristorante “Il<br />

Pitosforo”.<br />

Domenica, invece, duplice<br />

programma: per gli<br />

appassionati d’arte, una visita a<br />

Dolceacqua, delizioso borgo<br />

medievale, caro alle dinastia dei<br />

Doria; per i fedelissimi del Gran<br />

Criterium, i tornanti di<br />

un’avvincente percorso<br />

cittadino, quello di Ospedaletti,<br />

dove si sono cimentati<br />

rievocando, grazie anche alla<br />

preziosa collaborazione<br />

dell’Amministrazione<br />

Comunale, lo storico circuito di<br />

F1 che animava, a cavallo tra gli<br />

anni ’40 e ’50, la cittadina<br />

ligure: fu proprio lungo quel<br />

tracciato che sfrecciarono i più<br />

potenti bolidi d’allora con alla<br />

guida nomi entrati nella storia<br />

dell’automobilismo, da Ascari a<br />

Villoresi, da Gonzalez a Serafini<br />

a Fischer e fu sempre lì che, nel<br />

1951, la Ferrari riportò un vero<br />

e proprio trionfo, piazzandosi<br />

nelle prime tre posizioni.<br />

Cronache 39


Sardegna 3/4/5 ottobre L’<br />

incanto del mare, l’acqua<br />

cristallina, il verde<br />

rigoglioso: profumi,<br />

colori e sensazioni unici come<br />

solo la Sardegna può regalare.<br />

A maggior ragione sulla costa<br />

del sud, la più selvaggia,<br />

incontaminata, vera. Parliamo<br />

di Tuaredda, di Pula, di Teulada:<br />

spiagge di sabbia bianca e<br />

finissima con, alle spalle,<br />

un’esaltante vegetazione<br />

mediterranea.<br />

Ambientazioni uniche che<br />

sicuramente hanno contribuito<br />

a far sì che i tre giorni<br />

dell’evento Ferrari organizzato<br />

sull’Isola, dal 3 al 5 ottobre,<br />

divenissero giorni di autentica<br />

festa, con un’atmosfera gioiosa<br />

e coinvolgente, grazie ad un<br />

programma che spaziava dalle<br />

fascinose vie di Cagliari vecchia<br />

ai tornanti di splendide strade<br />

panoramiche sul litorale, alle<br />

testimonianze di una civiltà<br />

antica e di antiche tradizioni.<br />

Ad accoglierci, il venerdì, nel<br />

capoluogo sardo, sindaco e vice<br />

sindaco, due guide davvero<br />

d’eccezione per una visita<br />

all’interno del Palazzo<br />

Municipale, ormai uno dei<br />

pochi municipi “storici”, un<br />

capolavoro d’epoca sabauda da<br />

ammirare sala dopo sala, tra<br />

preziosi mobili intarsiati e<br />

grandi ritratti. Poi, a bordo di<br />

un caratteristico trenino, un<br />

tour alla scoperta della città e,<br />

soprattutto, del suo quartiere<br />

medievale.<br />

Relax e divertimento puro,<br />

invece, nella giornata di sabato.<br />

In auto raggiungiamo Teulada:<br />

un itinerario emozionante, ad<br />

ogni curva un nuovo,<br />

suggestivo scorcio. Arrivati a<br />

destinazione, ci imbarchiamo<br />

su tre vele: una breve crociera<br />

che diventa l’occasione per dare<br />

vita ad una sorta di sfida tra i<br />

provetti equipaggi sino ad<br />

arrivare ad una lingua di<br />

spiaggia tutta per noi. Il sole ci<br />

è amico e lascia il tempo per<br />

uno degli ultimi bagni della<br />

<strong>stagione</strong>.<br />

Alla fine della giornata,<br />

all’interno del Forte Village che<br />

ci ha ospitato nei suoi spazi<br />

esclusivi, i soci si cimentano<br />

in un avvincente Gran Prix<br />

con i kart; e se gli uomini<br />

sembrano agguerriti, la vera<br />

battaglia la combattono le<br />

signore, o meglio le signore in<br />

pista, e i loro compagni, a metà<br />

tra team-manager e fan, sugli<br />

spalti: alla fine della corsa, sono<br />

tre bellissime bionde ad<br />

occupare il podio.<br />

Ma la Sardegna non è solo<br />

mare, seppur stupendo, mai<br />

eguale a se stesso, nella sua<br />

infinita varietà di luci e colori;<br />

la vera grandezza di questa<br />

regione è nel silenzio delle valli


interne, dal fascino aspro e<br />

suadente: secoli di tradizioni<br />

rimaste pressoché intatte, una<br />

civiltà che nel tempo ha saputo<br />

mantenere la sua anima, senza<br />

snaturarla.<br />

Domenica attraversiamo le<br />

lunghe strade di quest’isola<br />

fiera (penso che Cardarelli<br />

avesse ragione nel dire che “…a<br />

percorrerle ogni cavalcante è<br />

paladino…”). Qui è facile<br />

imbattersi in una delle 8000<br />

poderose torri, i “nuraghe”, che<br />

i re pastori eressero tremila<br />

anni fa: visitiamo la più antica,<br />

la più rappresentativa, “Su<br />

Nuraxi”, il villaggio nuragico di<br />

Barumini, 3700 anni di storia<br />

che narrano le radici di questo<br />

popolo.<br />

Cosa raccontare ancora del<br />

raduno in Sardegna? Ci sarebbe<br />

ancora tanto da dire: dello<br />

splendido resort che ci ha<br />

ospitato, della cucina prelibata,<br />

del bagno di folla che ci ha<br />

accolto festosa ad ogni sosta.<br />

Troppo per farlo stare in poche<br />

righe, sufficienti però a<br />

ringraziare, per la dedizione, la<br />

calda ospitalità, la simpatia<br />

Giuseppe Adamo e i suoi<br />

collaboratori, magistrali<br />

organizzatori di tre giorni<br />

indimenticabili.<br />

Cronache 41


Q<br />

uest’anno, la <strong>stagione</strong><br />

degli eventi del Ferrari<br />

Club si è risolta in un<br />

lungo viaggio denso di<br />

emozioni, di nuovi incontri, di<br />

luoghi straordinari visitati in<br />

modo insolito ma, soprattutto,<br />

in un viaggio percorso insieme,<br />

con lo spirito amichevole e<br />

familiare di un gruppo di<br />

persone legate dalla stessa<br />

passione. Il Principato di Monaco<br />

è stata l’ultima tappa di questo<br />

singolare viaggio: uno stato<br />

minuscolo, delle dimensioni di<br />

uno scrigno, con una atmosfera<br />

unica, lussuosa e raffinata, che<br />

si divide tra la maestosa<br />

bellezza dell’Hotel de Paris e del<br />

Casino di Monte Carlo, due<br />

dei simboli più conosciuti del<br />

Principato, ed il silenzio<br />

riposante dell’entroterra, con il<br />

suo verde rigoglioso e i suoi<br />

borghi caratteristici.<br />

42 Cronache


In alto alcune immagini della<br />

cena di benvenuto, nella<br />

suggestiva cornice della sala<br />

Belle Epoque dell’Hotel Hermitage<br />

L’appuntamento per le oltre 75<br />

auto - tra le quali spiccavano<br />

“storiche” come la 250<br />

berlinetta passo corto, la 275<br />

GTB4, la 512 BB e la potente<br />

288 GTO - era fissato per<br />

venerdì 28 novembre nel centro<br />

di Monaco dove, dopo le<br />

formalità della registrazione<br />

degli equipaggi e la<br />

sistemazione in albergo, la<br />

prima giornata trascorreva tra<br />

le vie del quartiere vecchio,<br />

ad ammirare la Cattedrale, il<br />

Museo Oceanografico e<br />

l’imponente facciata del palazzo<br />

del Principe, con sprazzi del<br />

panorama mozzafiato che<br />

occhieggiavano tra i vicoli.<br />

In serata, poi, la cena<br />

accompagnata da un concerto<br />

d’arpa, che si teneva nella<br />

sontuosa sala Belle Epoque<br />

dell’Hotel Hermitage, tutta<br />

stucchi dorati e specchi.<br />

In programma per il sabato, un<br />

percorso che comprendeva un<br />

tratto del celebre rallye di<br />

Monte-Carlo, in territorio<br />

francese, sino a Mougins con<br />

tappa obbligata in uno dei fiori<br />

all’occhiello del sud della<br />

Francia, Saint Paul de Vence,<br />

prezioso monile medievale<br />

addossato alle Alpi Meridionali,<br />

un piccolo angolo di Provenza<br />

tanto caro ad artisti di ogni<br />

genere che, nel loro soggiorno,<br />

sono soliti ritrovarsi alla<br />

“Colombe d’Or”. Saint Paul<br />

sembra un paese dove il tempo<br />

si è fermato. I bastioni, i<br />

giardini profumati, i vicoli, le<br />

gallerie e le botteghe degli<br />

artisti, la rue Grande, il campo<br />

da bocce in piazza, tutto<br />

contribuisce a ricreare<br />

un’atmosfera antica e<br />

caratteristica.<br />

La sera del sabato ha avuto<br />

come scenario la Monaco Top<br />

Cars Collection, la collezione<br />

privata del Principe Ranieri<br />

formata da oltre 100 splendide<br />

auto, dove si è anche svolta la<br />

cena di gala. È qui che Edwin<br />

Fenech, responsabile<br />

commerciale Ferrari per<br />

l’Europa, e il responsabile<br />

marketing Adalberto<br />

Cattabriga, hanno presentato la<br />

612 Scaglietti, l’ultima nata di<br />

Maranello. È stata una sorpresa<br />

che la Ferrari ha voluto fare ai<br />

soci del Ferrari Club Italia<br />

coinvolgendo con l’occasione<br />

anche i migliori clienti francesi.<br />

300 persone in tutto, che hanno<br />

potuto apprezzare in anteprima<br />

Monte Carlo 28/30 novembre


La mitica curva Mirabeau e il celebre<br />

tunnel, tra i punti piú emozionanti del<br />

circuito di F1.<br />

Alcune significative immagini della<br />

cena presso la “Monaco Top Cars<br />

Collection” del Principe Ranieri


Monte Carlo 28/30 novembre<br />

la vettura, scoperta dal<br />

presidente del Club Luca<br />

Matteoni e da Patrick Morlet,<br />

responsabile rete per la Francia.<br />

Un’altra giornata di taglio<br />

sportivo, quella di domenica.<br />

I più appassionati hanno potuto<br />

divertirsi prima girando a<br />

gruppi sul tracciato del G.P.<br />

di Formula 1 e più tardi, con<br />

test drive effettuati con le<br />

Challenge Stradale e le 575 MM,<br />

messe a disposizione dalla<br />

Ferrari, su un percorso di circa<br />

20 minuti, partendo dallo<br />

spettacolare hotel Vista Palace,<br />

in alto sul Principato, e ben<br />

seguiti dal pilota Enrico<br />

Bertaggia e da alcuni tra i più<br />

validi collaudatori Ferrari Ori,<br />

Lasagni e Guidetti.<br />

Per coloro che invece hanno<br />

preferito una scelta più<br />

turistica, la meta è stata Eze<br />

Village, altro splendido borgo<br />

medievale arroccato su una<br />

roccia a strapiombo sul mare,<br />

non distante da Monte-Carlo.<br />

L’appuntamento finale della tre<br />

giorni monegasca è stato presso<br />

l’esclusivo Monte Carlo Country<br />

Club.<br />

Cronache 45


Eventi I <strong>Una</strong> Sfilata d’Eleganza<br />

a Bologna, nello splendore<br />

di Piazza Maggiore<br />

Sfilata in abito lungo<br />

46 Eventi<br />

Foto<br />

Luis.it<br />

S<br />

pesso accade che più si<br />

possiede una cosa, più se<br />

ne vuole. È successo a<br />

Bologna, il 27 settembre scorso:<br />

non paga della sua<br />

<strong>straordinaria</strong> bellezza ed<br />

eleganza, piazza Maggiore ha<br />

“preteso” di ospitare la Sfilata<br />

d’Eleganza per auto Ferrari<br />

d’epoca; e, come se non<br />

bastasse, di avere un sestetto<br />

d’archi che accompagnasse, con<br />

le note delle “Quattro Stagioni”<br />

di Vivaldi, l’evento. Un successo,<br />

sia in termini di pubblico (che<br />

con un’apposita scheda ha<br />

attivamente partecipato<br />

all’elezione di una vincitrice)<br />

che di emozioni, esattamente<br />

ciò che il titolo della<br />

manifestazione, “Musica, Arte<br />

& Motori”, prometteva.<br />

Organizzata dal Ferrari Club<br />

Italia in collaborazione con<br />

Finalma & Francesco Amante, la<br />

Sfilata d’Eleganza ha ricalcato<br />

un genere di manifestazione<br />

automobilistica tanto in voga<br />

all’estero (Stati Uniti, Francia e<br />

Inghilterra in testa) ma che in<br />

Italia, dopo gli anni ‘60, ha<br />

avuto poca fortuna.<br />

Notevole l’elenco dei<br />

partecipanti, che annoverava<br />

non solo le più belle auto<br />

costruite a Maranello nel<br />

passato, ma anche qualche<br />

bolide moderno, grazie<br />

all’esposizione di alcuni dei<br />

migliori modelli in produzione,<br />

dalla Enzo alla Challenge<br />

stradale fino alla potentissima<br />

575 GTC. Mentre la sera,<br />

durante la cena di gala, la giuria<br />

tecnica ha eletto la 195 S di<br />

Camellini, alla presenza del<br />

Direttore Comunicazione della<br />

Ferrari S.p.A., Antonio Ghini,<br />

nel tardo pomeriggio sono state<br />

annunciate le vetture scelte<br />

dalla vasta giuria popolare.<br />

Ha vinto la rossa 275 GTB di<br />

Leonardo Freirye mentre si sono<br />

divise la seconda piazza a pari<br />

merito la 250 GT California di<br />

Massimo Sordi e la 246 GTS di<br />

Lorenzo Beltrami.<br />

Le vetture iscritte<br />

1 166 Inter, 1947<br />

2 195 S, 1950<br />

3 500 Mondial, 1953<br />

4 750 Monza, 1954<br />

5 500 TR, 1956<br />

6 250 GT Tour de France, 1958<br />

7 250 GT Tour de France, 1958<br />

8 250 GT Tour de France, 1958<br />

9 250 GT California, 1962<br />

10 250 GT Spyder II serie, 1959<br />

11 400 Superamerica, 1960<br />

12 400 Superamerica, 1960<br />

13 250 GT passo corto, 1961<br />

14 250 GTL, 1962<br />

15 275 GTB, 1964<br />

16 275 GTS (3 posti), 1964<br />

17 275 GTS, 1964<br />

18 275 GTB/4, 1966<br />

19 330 GTC, 1966<br />

20 330 GTS, 1967<br />

21 365 GTB/4 Daytona, 1969<br />

22 365 GTB/4 Daytona comp., 1970<br />

23 246 GTS, 1970<br />

24 512 BB carburatori, 1976


Da qui sopra, in senso orario: la 250 GT<br />

California, forse la più bella spider mai<br />

prodotta a Maranello; una rarissima 400<br />

Superamerica; la Dino 246 GTS;<br />

la 330 GTC; la vincitrice del Concorso<br />

d’Eleganza bolognese, la 275 GTB.<br />

Nell’altra pagina, la 246 GTS di Beltrami,<br />

esaminata da un gruppo di attenti<br />

ragazzini<br />

Eventi 47


*<br />

Se essere sul mercato significa avere sempre sotto controllo<br />

il proprio business, controllare un impianto significa verificarne<br />

il corretto funzionamento, prevenendo i problemi e risolvendoli<br />

in tempo reale, con l’intervento di personale qualificato.<br />

Il sistema di telegestione creato da Copland consente anche<br />

di intervenire sulle funzioni dell’impianto mediante le più innovative<br />

tecnologie di trasmissione dati, creando una rete dedicata con<br />

accessi sicuri e personalizzati.<br />

Copland<br />

lavora<br />

Ogni impianto gestito da un sistema Copland si avvale sia del monitoring a livello locale<br />

sia del telecontrollo da una o più stazioni remote, attivo 24 ore su 24.<br />

I servizi di Copland consentono:<br />

Il monitoraggio di un impianto<br />

tecnologico, grazie al<br />

riconoscimento in tempo reale<br />

di eventi e cambiamenti di stato;<br />

La sintesi e rappresentazione<br />

grafica dello stato di un impianto<br />

a sistemi di supervisione remoti<br />

o locali;<br />

L’attuazione di telecomandi a<br />

distanza tramite la diffusione<br />

delle informazioni realizzata<br />

con i più comuni protocolli di<br />

trasmissione dati (GSM, GPRS,<br />

RTC, TCP/IP, x-DSL);<br />

L’utilizzo della sintesi vocale<br />

per l’attuazione di telecomandi<br />

da stazione remota;<br />

Le pubblicazioni sul WEB dei<br />

dati raccolti, tramite protocolli<br />

HTTP o WAP, con soluzioni<br />

standard o personalizzate, in<br />

base alle esigenze del cliente.<br />

20134 Milano Viale E. Forlanini, 23<br />

Telefono: 02 7015131 Telefax: 02 70151340<br />

e-mail:copland@copland.it www.copland.it<br />

Copland è una realtà agile,<br />

dotata di competenze di<br />

altissimo livello e capace di<br />

creare sistemi su misura per<br />

la gestione e il controllo degli<br />

impianti nei più diversi settori<br />

della produzione e del<br />

commercio: dall’alimentare alla<br />

refrigerazione, dal trasporto allo<br />

storage.


per voi. *<br />

Per farvi<br />

lavorare meglio.


Iniziative I Le attività del Mercato Italia<br />

Clienti protagonisti<br />

50 Iniziative<br />

Foto<br />

Roberto Viva<br />

Per provare le emozioni<br />

della pista non occorre<br />

essere un pilota. Anche<br />

nel 2003, grazie all’iniziativa<br />

“Clienti in Pista”, il mercato<br />

Italia Ferrari, in collaborazione<br />

con la Rete italiana dei<br />

Concessionari, ha offerto<br />

l’opportunità ai proprietari di<br />

auto del Cavallino di scendere<br />

in pista con la propria vettura<br />

nel corso di eventi dedicati.<br />

Quest’anno le occasioni non<br />

sono mancate, grazie ai sei<br />

week-end del campionato<br />

Ferrari Challenge Trofeo Pirelli<br />

e ad altri due fine settimana<br />

organizzati sui circuiti di<br />

Monza e Vallelunga. “Clienti in<br />

Pista” si svolge secondo un<br />

programma ormai collaudato<br />

di grande soddisfazione per i<br />

ferraristi: nel corso del fine<br />

settimana, infatti, si può<br />

usufruire di cinque ore di giri<br />

liberi in pista – ripartite<br />

all’interno del programma<br />

delle gare durante il Challenge<br />

o secondo una precisa<br />

suddivisione in classi negli altri<br />

casi – e accedere all’hospitality<br />

dedicata in esclusiva, dove<br />

pranzare e prendere una pausa.<br />

Oltre a poter provare la propria<br />

vettura, quest’anno Mercato<br />

Italia ha utilizzato due delle<br />

occasioni d’incontro in circuito<br />

anche per consentire ai clienti<br />

di apprezzare le doti della<br />

Challenge Stradale, la 360<br />

super leggera dalle<br />

caratteristiche estremamente<br />

sportive. Quale posto migliore<br />

per saggiarne le prestazioni se<br />

non la pista?<br />

Il successo di queste iniziative<br />

combinate dimostra come<br />

Mercato Italia abbia centrato i<br />

desideri dei clienti più sportivi.<br />

Con una presenza media di 40<br />

macchine e 200 ospiti per ogni<br />

appuntamento in<br />

concomitanza con il Challenge<br />

e addirittura di 130 e 82<br />

vetture rispettivamente a<br />

Monza e Vallelunga (320 e 180 i<br />

presenti), “Clienti in Pista” ha<br />

confermato il successo di una<br />

formula destinata a<br />

consolidarsi nel 2004, con<br />

iniziative ancora più ricche di<br />

novità.


Iniziative 51<br />

Le Ferrari in pista a Monza 6 Aprile


Presentazione Challenge Stradale a Imola<br />

29-30 Marzo<br />

52 Iniziative<br />

Alcuni momenti della<br />

Presentazione della<br />

Challenge Stradale ad Imola.<br />

A mettere in luce le<br />

caratteristiche della nuova<br />

vettura l’imprevedibile e<br />

fantasioso Alessandro<br />

Bergonzoni<br />

Challenge Stradale<br />

Cilindrata 3586 cc<br />

Potenza 425 Cv<br />

Peso 1180 kg<br />

Freni Freni carbo-ceramici<br />

Velocità Max 300 km/h<br />

Accelerazione 0-100 km/h in 4,1 s


Vallelunga<br />

21 Giugno<br />

Iniziative 53<br />

Test drive Challenge Stradale


Clienti in pista a Vallelunga 21 Settembre<br />

54 Iniziative<br />

Il 21 settenbre si è conclusa a<br />

Vallelunga l’attività Clienti in<br />

pista del Mercato Italia per il<br />

2003 che ha visto partecipare<br />

nei cinque appuntamenti<br />

dell’anno oltre 250 Ferrari.<br />

Anche in questa occasione è<br />

stato possibile provare la<br />

575M Maranello e la<br />

Challenge Stradale con il<br />

supporto dei piloti Do.Ra.Do.


I bambini dell’ospedale infatile<br />

“Regina Margherita” di Torino,<br />

ospiti del Ferrari Club Italia.<br />

Con l’impagabile disponibilità<br />

dei piloti “Ferrari Challenge”<br />

per una giornata hanno girato<br />

sulla pista di Monza creando<br />

un’atmosfera indimenticabile<br />

Clienti in pista a Monza 7 Giugno


Dealer story I Ineco<br />

Verona si rinnova<br />

56 Dealer story<br />

Foto<br />

Paolo Salvetti<br />

S ono<br />

stati necessari poco<br />

più di 15 mesi di lavoro<br />

per riconvertire una<br />

vecchia fabbrica degli anni 60<br />

nella più grande show-room<br />

dedicata a Ferrari e Maserati<br />

d’Italia e, molto probabilmente,<br />

d’Europa. La sede veronese di<br />

Ineco, la concessionaria del<br />

Cavallino e del Tridente per le<br />

tre Venezie della famiglia<br />

Baraldini, è ora in via Flavio<br />

Gioia 20, nei pressi della Fiera<br />

e a pochi centinaia di metri<br />

dall’uscita Verona Sud<br />

sull’autostrada A4 tra Milano<br />

e Venezia. I nuovi locali sono<br />

stati inaugurati il 21 novembre<br />

scorso con una grande festa<br />

alla quale hanno partecipato<br />

oltre 250 persone, tra amici e<br />

clienti. Nei 2.000 mq di<br />

fabbricato, di cui 900 dedicati<br />

al solo spazio espositivo,<br />

trovano spazio anche l’officina,<br />

divisa su due piani, il<br />

magazzino ricambi e gli uffici<br />

commerciali. E proprio in<br />

officina, in occasione della<br />

festa di apertura, è stata<br />

organizzata un’esposizione di<br />

auto d’epoca, tra le quali<br />

spiccava una rara moto<br />

Maserati degli anni ‘50.<br />

Nel corso della serata,<br />

un’esibizione di tango<br />

argentino, con ballerini<br />

appositamente arrivati da<br />

Buenos Aires, allietava gli<br />

ospiti e preparava alla<br />

presentazione della nuova<br />

Maserati Quattroporte, al suo<br />

debutto veronese. Raggiante<br />

l’ingegner Franco Baraldini,<br />

uno dei primi concessionari<br />

italiani della Ferrari: “Questa<br />

realizzazione è stata una specie<br />

di scommessa: identificato lo<br />

stabile, abbiamo dato corpo alla<br />

ricostruzione in tempi record”.<br />

Con uno spiccato senso del<br />

restauro, visto che solo la parte<br />

posteriore è stata progettata exnovo<br />

mentre per la facciata si è<br />

mantenuto il disegno originale<br />

della precedente fabbrica.<br />

Le novità Ineco di fine 2003<br />

non si sono fermate a Verona.<br />

Lo scorso 8 novembre, infatti,<br />

è stato inaugurato il nuovo<br />

service Ferrari-Maserati di<br />

Udine, la Twin Motors.


Dall’esposizione di auto e moto d’epoca<br />

alla presentazione della Maserati<br />

Quattroporte, all’esibizione di ballerini di<br />

tango, nel corso dell’inaugurazione della<br />

sede Ineco di Verona c’è stato il tempo di<br />

raccogliere le firme degli ospiti sul cofano<br />

di una GT<br />

Dealer story 57


Pilota Ferrari I Corso di guida<br />

“Enzo Installation Driving Course”<br />

A scuola<br />

58 Pilota Ferrari


di guida<br />

Pista di Fiorano. Sono le nove del mattino.<br />

Un gruppo di piloti, istruttori, tecnici<br />

sta aspettando un cliente molto particolare<br />

per fargli trascorrere una delle giornate più intense<br />

ed emozionanti della sua vita...<br />

Pilota Ferrari 59


... la particolarità del cliente<br />

deriva dal fatto che è uno dei<br />

399 che ha acquistato una Enzo<br />

ed il corso di guida (una specie<br />

di stato dell’arte dei corsi<br />

“Pilota Ferrari”) serve per<br />

“abituarlo” a portare in giro un<br />

motore da 660 CV montato su<br />

una vettura di appena 1.400 kg:<br />

come dire, un rapporto<br />

peso/potenza da auto da corsa!<br />

Per quanto ci si sia preparati<br />

psicologicamente, l’impatto con<br />

la realtà di Fiorano è sempre<br />

molto emozionante. Anche se<br />

hai già letto nella brochure<br />

illustrativa che sarai seguito,<br />

per una giornata intera, da un<br />

pilota istruttore di altissimo<br />

livello, con esperienze anche in<br />

F1, quando vedi la tua amata<br />

Enzo parcheggiata all’interno<br />

del box dove normalmente si<br />

trovano le monoposto di<br />

Schumacher e Barrichello, la<br />

sensazione è piuttosto forte.<br />

Anche perché il protagonista,<br />

questa volta, sei tu.<br />

60 Pilota Ferrari<br />

Il giorno prima la macchina è<br />

già stata controllata dai tecnici<br />

di Maranello che, per evitare di<br />

usurare le parti di consumo<br />

(perché, lo ripetiamo, si tratta<br />

della vettura del cliente), hanno<br />

cambiato dischi, pastiglie,<br />

cerchi e gomme.<br />

“Questi li mettiamo noi” dice<br />

Claudio Degoli, responsabile<br />

dell’officina Assistenza (anche<br />

lui ha lavorato in F1) che<br />

sovrintende alla parte tecnica<br />

del corso. “La ragione è<br />

semplice. La vettura è stata<br />

costruita attorno al cliente, che<br />

è anche venuto in fabbrica a<br />

provare la taglia dei sedili e la<br />

configurazione dei pedali: è<br />

quella sulla sua misura, con la<br />

quale si sente più a suo agio.<br />

Se da una parte è giusto che<br />

debba essere l’auto con cui fare<br />

quest’esperienza, sostituire le<br />

parti di consumo mi sembra il<br />

minimo che possiamo fare”.<br />

Da questo momento si può<br />

parlare di “Installation”,<br />

termine con il quale il team<br />

Ferrari di F1 chiama i<br />

primissimi giri sulla pista di<br />

Fiorano delle monoposto.<br />

È anche un modo di assimilare<br />

l’attività svolta dai piloti della<br />

massima categoria e i<br />

possessori della Enzo<br />

utilizzando una parola che<br />

sintetizza immediatamente il<br />

trasferimento di tecnologia tra<br />

la Gestione Sportiva e la<br />

Gestione Industriale durante la<br />

progettazione di questa vettura<br />

<strong>straordinaria</strong>.<br />

Dopo le presentazioni di rito al<br />

pilota istruttore e a tutto lo


Durante il corso, l’”allievo” approfondisce<br />

il concetto di traiettoria, a video, rivedendo<br />

i suoi passaggi sulla pista di Fiorano<br />

(a destra), o direttamente, seguendo la<br />

360 dell’istruttore (in basso).<br />

Nell’altra pagina: si procede alla<br />

sostituzione delle pastiglie dei freni<br />

(sopra); la lezione sulla tecnica di guida<br />

e sull’utilizzo dei dispositivi elettronici<br />

della Enzo (in basso)<br />

staff, inizia l’attività: per le<br />

successive sei ore sarà un<br />

alternarsi di lezioni teoriche<br />

seguite da sessioni di pista,<br />

dove si mettono in pratica<br />

immediatamente i concetti<br />

appena imparati in aula<br />

briefing. Se entrare nella Enzo è<br />

molto facile ed è un’operazione<br />

compiuta già parecchie volte,<br />

diversa è la sensazione quando<br />

la macchina non è parcheggiata<br />

nel box di casa. L’attività di<br />

pista è quanto di più coordinato<br />

e coinvolgente cui si possa<br />

aspirare. Dopo l’illustrazione<br />

dei comandi del cambio F1, dei<br />

pulsanti per la modalità “race”<br />

e per la configurazione del<br />

display a cristalli liquidi (si può<br />

anche impostare la modalità<br />

per registrare il tempo sul<br />

giro!), si inizia a prendere<br />

confidenza con la pista<br />

percorrendo qualche giro al<br />

fianco di un pilota e<br />

alternandosi con lui al volante,<br />

prima a bordo di una 360<br />

Modena F1, poi della 360<br />

Challenge. Lo stesso tipo di<br />

attività graduale si svolge anche<br />

con la Enzo, con la quale le<br />

sessioni di guida<br />

progressivamente più lunghe<br />

fino a raggiungere l’apice di<br />

difficoltà, che consiste nel<br />

gestire la vetture anche nella<br />

condizione più difficile: la<br />

pioggia. Quest’ultima, creata<br />

artificialmente dall’impianto di<br />

irrigazione della pista, permette<br />

una simulazione quanto mai<br />

veritiera delle condizioni<br />

atmosferiche nelle quali ci si<br />

può trovare a guidare su strada<br />

bagnata. Questo corso di<br />

pilotaggio è un’esperienza<br />

faticosa, sia per il fisico che per<br />

la mente, con tutti i sensi<br />

impegnati a percepire le<br />

reazioni di una vettura bella e<br />

complessa come la Enzo, non<br />

tanto nella guida, semplice e<br />

sicura, ma nel desiderio di<br />

imparare a sfruttarne tutte le<br />

caratteristiche.<br />

Come si può immaginare, gli<br />

ingredienti per soddisfare<br />

completamente la passione di<br />

un cliente privilegiato ci sono<br />

tutti. E visto che, dopo l’anima<br />

e il cuore, bisogna anche<br />

alimentare il fisico, entra in<br />

gioco la tradizione emiliana,<br />

che propone ai piloti una pausa<br />

arricchita da una gustosa<br />

selezione di piatti tipici.<br />

Con un solo, grande assente:<br />

il lambrusco, barbaramente<br />

sostituito dall’acqua minerale.<br />

Perché, è il caso di ricordarlo,<br />

dopo pranzo si torna in pista…


Ora per ora,<br />

il programma del corso<br />

La Enzo Ferrari è una vettura<br />

dalle prestazioni talmente<br />

elevate e dalla tecnologia così<br />

all’avanguardia da richiedere,<br />

nonché meritare, una<br />

approfondita conoscenza da<br />

parte del possessore, anche per<br />

un suo utilizzo prettamente<br />

stradale. L’obiettivo del “Enzo<br />

Installation Driving Course”<br />

è quindi quello di valorizzare gli<br />

aspetti tecnici della vettura<br />

attraverso un programma<br />

di prove in pista che permetta<br />

di conoscere le prestazioni<br />

estreme, di assaporarne la vera<br />

essenza sportiva e di provare<br />

l’emozione di portare l’auto<br />

verso il suo limite.<br />

ore 9,00<br />

Sessione teorica iniziale:<br />

■ tecnica di guida;<br />

■ tecnologia vettura applicata<br />

alla dinamica di guida.<br />

ore 9,30<br />

■ Dimostrazione di guida del<br />

pilota-istruttore con allievo a<br />

bordo alla guida di 360 Modena<br />

con cambio F1; guida dell’allievo<br />

su 360 Modena con cambio F1<br />

con pilota-istruttore a fianco.<br />

■ Giri di pista con settaggi<br />

Sport, Race, ASR On e Off; guida<br />

ospite con pilota-istruttore a<br />

fianco, alternato con sessioni di<br />

pista con procedura pace-car. Al<br />

termine di ogni sessione di pista<br />

briefing con pilota-istruttore.<br />

ore 12,45<br />

■ Pranzo al ristorante<br />

“al Cavallino”.<br />

ore 14,00<br />

■ Sessione di guida con set-up<br />

deciso dal cliente; guida ospite<br />

con pilota-istruttore in<br />

collegamento radio.<br />

ore 14,30<br />

■ Tecnica di controllo vettura<br />

in sovrasterzo di potenza su<br />

superficie a bassa aderenza.<br />

ore 15,00<br />

■ Guida su percorso bagnato<br />

artificialmente con impianto di<br />

irrigazione della Pista di Fiorano;<br />

guida ospite con pilota-istruttore<br />

in collegamento radio.<br />

ore 16,00<br />

■ Briefing con Istruttore Corso<br />

e saluti.<br />

62 Pilota Ferrari


Tecnica I Saima per Ferrari e Maserati<br />

Il brevetto<br />

S e<br />

Saima Avandero è<br />

diventata da una decina<br />

d’anni un punto di<br />

riferimento per la logistica, non<br />

significa che abbia perso smalto<br />

e innovazione in quello che, dal<br />

1816, è il suo core business: i<br />

trasporti.<br />

Di fronte all’impianto logistico,<br />

il trasporto assume in verità<br />

quasi un ruolo minore: una fase<br />

importante, certo, ma<br />

ridimensionata confronto alla<br />

complessità di gestione della<br />

merce che la logistica comporta.<br />

Ma l’ultima volta che ci è<br />

capitato di incontrare<br />

Gianfranco Levoni, direttore dei<br />

servizi logistici, (vedi “il Club”<br />

2/2003, pag. 60) eravamo<br />

rimasti incuriositi da un<br />

brevetto appeso al muro, il n°<br />

01258544, rilasciato a suo nome<br />

per “invenzione industriale di<br />

sistema per il trasporto di<br />

autovetture in container”. Ne<br />

avevamo accennato ma, qualche<br />

tempo dopo, ci siamo chiesti<br />

che cosa potesse avere di così<br />

straordinario lo spedire delle<br />

auto via nave. Abbiamo,<br />

naturalmente, girato la<br />

domanda a Levoni.<br />

“Con il nostro sistema, tanto<br />

per incominciare, è possibile<br />

caricare quattro auto dove di<br />

solito ce ne stanno due, in un<br />

container HC da 40 piedi. Già<br />

questo comporta un risparmio<br />

del 50% sui costi vivi di<br />

viaggio”. Bene, allora è<br />

questione di costi? “Certo, ma<br />

non solo: è soprattutto una<br />

questione di qualità”.<br />

E quando si parla di qualità,<br />

Gianfranco Levoni, che di solito<br />

è persona serissima, se possibile<br />

serio lo diventa ancora di più.<br />

Ci spiega che, essendo da anni<br />

abituato a lavorare con aziende,<br />

Ferrari in testa, che della<br />

qualità non fanno solo un<br />

punto d’onore ma un must<br />

produttivo, le prestazioni di un<br />

fornitore devono essere almeno<br />

all’altezza del cliente: “Con il<br />

nostro sistema – dice – le auto<br />

sono preparate direttamente in<br />

Ferrari con la collaborazione di<br />

gente Saima e, come vengono<br />

messe nel container, così<br />

vengono ritirate dal<br />

destinatario, all’arrivo: nessuno<br />

entra in contatto con la merce e<br />

tutte le operazioni riguardano<br />

solo il container nella sua<br />

interezza”.<br />

Il mercato principale con il<br />

quale viene utilizzato questo<br />

sistema è quello statunitense.<br />

Per due motivi: innanzi tutto è<br />

il più importante per Maranello<br />

(con questo metodo sono già<br />

state spedite in USA tra le<br />

10.000 e le 12.000 Ferrari e, da<br />

poco, si è incominciato anche<br />

con le Maserati); poi perché, per<br />

ora, è l’unico ad avere una<br />

struttura di ricevimento<br />

adeguata. Già, perché il<br />

“sistema Levoni” richiede due<br />

postazioni identiche, una alla<br />

partenza ed una all’arrivo. Le<br />

auto, infatti, dopo essere state<br />

ricoperte con una pellicola di<br />

pvc applicata con un processo<br />

elettrostatico che ne preserva la<br />

vernice, sono caricate e fissate<br />

su una specie di carrello che ne<br />

porta due sopra e due sotto.<br />

Così caricato il carrello, tramite<br />

un motore elettrico e attraverso<br />

apposite rotaie, viene fatto<br />

entrare nel container e in tal<br />

modo viene ricevuto dal<br />

destinatario, senza che nessuno<br />

tocchi mai e auto.<br />

“La nostra ricerca della qualità –<br />

continua Levoni – impone<br />

sinergie con il processo<br />

produttivo e notevole<br />

integrazione. Nessuno, fin’ora,<br />

ha inventato processi analoghi”.<br />

Anche questa della spedizione<br />

di vetture oltreoceano è una<br />

realtà che le due aziende hanno<br />

studiato insieme.<br />

Il referente, in Ferrari, è infatti<br />

Nillo Zani, il responsabile della<br />

produzione, con il quale Saima<br />

ha coordinato, pianificato ed<br />

infine realizzato l’iniziativa.<br />

Ma è poi necessario un processo<br />

così complesso, visto che le<br />

altre Case che costruiscono auto<br />

di lusso per il trasporto usano<br />

ancora i così detti ro-ro, le navi<br />

garage? La risposta non<br />

ammette replica: “Un prodotto<br />

particolare va trattato con i<br />

guanti, non con le mani<br />

sporche”.<br />

Tecnica 63


Finanza I La lettura dei mercati di Banca Aletti<br />

64 Finanza<br />

N onostante<br />

il terrorismo<br />

internazionale, la guerra<br />

in Iraq ed una<br />

minacciosa epidemia planetaria<br />

(SARS), il ciclo economico<br />

mondiale è in fase di<br />

accelerazione dall’estate.<br />

Negli Stati Uniti, l’intonazione<br />

<strong>straordinaria</strong>mente espansiva<br />

delle politiche economiche (al<br />

culmine nel terzo trimestre<br />

dell’anno), si è tradotta in una<br />

energica dinamica dei consumi<br />

ed in un significativo progresso<br />

degli investimenti. Il clima di<br />

fiducia tra gli imprenditori<br />

statunitensi è elevato,<br />

anticipando un’espansione<br />

dell’attività produttiva, ma<br />

l’evoluzione positiva della<br />

situazione occupazionale è<br />

determinante per il futuro.<br />

Il profilo di crescita per il 2004<br />

La crescita del 2004<br />

Maurizio Faroni, Amministratore<br />

delegato di Banca Aletti, specializzata<br />

in attività di Private e Investment<br />

Banking<br />

sarà caratterizzato da un nuovo<br />

vigore nella prima parte<br />

dell’anno, quando verranno<br />

elargiti nuovi stimoli fiscali,<br />

seguito da un’attenuazione del<br />

ritmo di sviluppo. Sulla<br />

sostenibilità della crescita, non<br />

più assistita da stimoli<br />

straordinari permangono alcuni<br />

elementi di incertezza quali<br />

l’elevato livello di<br />

indebitamento del settore<br />

privato e del deficit pubblico<br />

(vulnerabili agli shock di tasso<br />

d’interesse) ed il progressivo<br />

deterioramento della bilancia<br />

commerciale, nonostante la<br />

debolezza del dollaro.<br />

Nel terzo trimestre, l’economia<br />

dell’Unione Monetaria è uscita<br />

dalla fase di stagnazione,<br />

registrando un saggio di<br />

sviluppo superiore alle attese.<br />

Germania, Francia ed Italia<br />

hanno sovvertito la negatività<br />

dei mesi passati, grazie<br />

soprattutto al favorevole<br />

momento della congiuntura<br />

internazionale.<br />

Nonostante il rilevante processo<br />

di apprezzamento dell’euro,<br />

Previsione di crescita economica<br />

infatti, spetta al saldo positivo<br />

del commercio estero il<br />

maggior contributo alla crescita<br />

complessiva. Il sistema<br />

economico dell’UME resta<br />

ancora incapace di creare<br />

sviluppo basato su consumi ed<br />

investimenti produttivi.<br />

La ripresa economica pare<br />

destinata a continuare nella<br />

prima parte del prossimo anno<br />

trainata dal ciclo mondiale, ma<br />

le tensioni all’interno del Patto<br />

di Stabilità rischiano di<br />

compromettere la fiducia e la<br />

ripresa.<br />

L’Area Asia-Pacifico si è<br />

confermata maggiormente<br />

dinamica ed anticipatrice della<br />

ripresa mondiale, trainata<br />

dall’economia cinese. Il sistema<br />

economico giapponese ha<br />

superato in maniera vigorosa la<br />

sua terza recessione in dieci<br />

anni, sorprendendo al rialzo le<br />

modeste previsioni di crescita<br />

stimate ad inizio anno. Il Paese<br />

sta beneficiando dell’apertura<br />

degli scambi commerciali con la<br />

vicina Repubblica Cinese,<br />

unitamente alla ripresa della<br />

congiuntura mondiale; tuttavia,<br />

restano irrisolti i nodi<br />

strutturali che da tempo ne<br />

limitano le potenzialità di<br />

sviluppo. Il sistema, infatti, è<br />

ancora sostanzialmente in<br />

deflazione, il debito pubblico<br />

resta particolarmente elevato ed<br />

il sistema bancario continua a<br />

registrare ammontari<br />

importanti di crediti inesigibili.<br />

La sostenibilità del profilo di<br />

crescita nel corso del 2004,<br />

presenta pertanto alcune<br />

fragilità, anche a causa<br />

dell’apprezzamento dello yen.<br />

a cura dell’ Ufficio Studi<br />

di Banca Aletti


Clubeventi<br />

Raduni,<br />

manifestazioni,<br />

iniziative del<br />

Ferrari Club<br />

Italia con un<br />

occhio<br />

particolare<br />

rivolto al grande<br />

mondo degli<br />

appassionati<br />

del Cavallino<br />

Sommario<br />

66 Vita di Club/news<br />

Finisce la lunga <strong>stagione</strong> del Gran<br />

Criterium con formula nuova e<br />

replica dei vincitori. Mentre a<br />

Firenze i Ferrari Club mondiali si<br />

radunano e scambiano esperienze,<br />

dall’Umbria all’Irpinia,<br />

dall’Abruzzo a Bassano fioccano<br />

le iniziative locali con eventi<br />

ricchi di momenti culturali e di<br />

solidarietà. In primo piano lo<br />

sport, con Poggi che si riconferma<br />

campione italiano Autostoriche, e<br />

l’arte, con il grande quadro di<br />

Nino La Barbera<br />

74 Gli amici della Ferrari<br />

<strong>Una</strong> nazione di grande tradizione<br />

automobilistica il Belgio e un<br />

Ferrari Club che questa tradizione<br />

la esalta e la incrementa<br />

77 Mercato Italia<br />

<strong>Una</strong> struttura giovane e piena di<br />

energia, pronta a creare nuovi<br />

stimoli e idee per i clienti del<br />

Cavallino. Eccoli, uno per uno, i<br />

protagonisti di Mercato Italia<br />

79 Modellismo<br />

A due passi dalla fabbrica, il<br />

Ferrari Store è una miniera<br />

insospettabile anche per i<br />

modellisti più esigenti<br />

80 In libreria<br />

Tre volumi di automobilismo<br />

sportivo con un denominatore<br />

comune: alta qualità a basso<br />

prezzo. Un esperimento destinato,<br />

forse, a cambiare la filosofia del<br />

settore editoriale delle auto<br />

Club eventi 65


Vita diClub/news 66<br />

Vita di Club/News<br />

Gran Criterium<br />

Il Gran Criterium 2003 ha<br />

completato gli eventi sportivi<br />

previsti nel calendario del<br />

Ferrari Club Italia con l’ultima<br />

prova svoltasi, a fine ottobre,<br />

sul Circuito di Fiorano.<br />

È stato l’epilogo di una lunga<br />

cavalcata iniziata nel mese di<br />

aprile sui monti della<br />

Repubblica di San Marino.<br />

Il calendario prevedeva infatti<br />

una serie di gare di regolarità<br />

di tipo e difficoltà differenti che<br />

andavano dalla partecipazione<br />

ad alcune prove per auto<br />

storiche del campionato<br />

italiano della specialità a<br />

rievocazioni di circuiti famosi<br />

del passato, rivisitati in chiave<br />

regolaristica, alla innovativa<br />

disputa di prove in circuito.<br />

Per i partecipanti al Gran<br />

Criterium, era quindi<br />

contemplata la possibilità di<br />

scegliersi gli impegni sportivi<br />

fra quelli più consoni alle<br />

proprie caratteristiche sempre,<br />

naturalmente, nell’ambito della<br />

regolarità automobilistica.<br />

La partenza, come detto, a San<br />

Marino, dove l’equipaggio<br />

campione del 2002,<br />

Bongiovanni-Zocca, poneva il<br />

proprio sigillo alla ricerca della<br />

conferma del titolo. <strong>Una</strong> gara<br />

difficile e resa ancora più<br />

impegnativa dal maltempo –<br />

pioggia ed anche neve – che<br />

contraddistingueva la prova sul<br />

Monte Titano. Nella classifica<br />

finale i vincitori precedevano<br />

coloro che sarebbero poi<br />

divenuti i loro più agguerriti<br />

avversari, i friulani Norbedo-<br />

Madriz, l’equipaggio viterbese<br />

Aquilani-Carlini e i piemontesi<br />

Majocco-Majocco.<br />

Da San Marino si scendeva a<br />

Napoli dove l’appuntamento<br />

era con la rievocazione del<br />

Circuito di Posillipo e il Circuito<br />

cittadino del lungomare di<br />

Santa Lucia, vera perla della<br />

manifestazione.<br />

La vittoria andava<br />

all’equipaggio siciliano<br />

D’Alia-Auccello, nella sua unica<br />

apparizione in una gara del<br />

Gran Criterium, davanti al<br />

coriaceo Norbedo, con il fido<br />

Madriz, ed ai milanesi<br />

Bartoli-Barbieri.<br />

Dopo la puntata al sud, il<br />

Gran Criterium si trasferiva in<br />

Toscana, con un circuito<br />

ricavato all’interno della<br />

protettissima base<br />

elicotteristica Nato di Luni.<br />

Sui lunghi rettilinei delle piste<br />

di decollo e atterraggio, una<br />

classifica dalla elaborazione<br />

molto travagliata, poneva sul<br />

primo gradino del podio<br />

l’equipaggio Norbedo-Madriz,<br />

seguito dai campioni<br />

Bongiovanni-Zocca e da<br />

Aquilani-Carlini. Il Campionato<br />

già cominciava a delineare chi<br />

sarebbero stati i protagonisti<br />

della <strong>stagione</strong>.<br />

L’appuntamento successivo era<br />

al Sestriere Storico, gara di<br />

campionato italiano, con<br />

partenza dalla bellissima<br />

piazza S. Carlo, a Torino.<br />

Soltanto tredici, purtroppo, gli<br />

equipaggi al via della<br />

impegnativa prova piemontese.<br />

Dopo una cavalcata sulle Alpi<br />

di oltre quattrocento<br />

chilometri, al termine di due<br />

faticose tappe, era ancora il<br />

bolognese Bongiovanni, in<br />

coppia con il fedelissimo Zocca,<br />

a vincere (mettendo nel<br />

carniere il massimo risultato<br />

grazie al coefficiente 1,5 della<br />

prova), seguito dall’equipaggio<br />

torinese Majocco, che sulle<br />

strade di casa hanno sfoderato<br />

una prestazione di altissimo<br />

livello. Al terzo posto il<br />

regolarissimo equipaggio<br />

lombardo Lamera-Franzini.<br />

Dopo il periodo estivo, il primo<br />

appuntamento era in Liguria,<br />

con la prova ricavata dalla<br />

rievocazione storica del<br />

bellissimo circuito di<br />

Ospedaletti che, grazie alla<br />

collaborazione del Comune<br />

della cittadina e dell’A.C.<br />

Sanremo, si è trasformata in<br />

un evento unico e spettacolare,<br />

con personale e servizi<br />

(commissari, cronometristi,<br />

carri attrezzi, estintori,<br />

ambulanze, etc.) simili a quelli<br />

predisposti per una prova di<br />

Formula 1.<br />

Dopo i tre giri della gara di<br />

regolarità era l’equipaggio<br />

Aquilani-Carlini a vincere,<br />

davanti a Bongiovanni-Zocca ed<br />

al sempre presente Bartoli-<br />

Barbieri.<br />

La prova successiva era anche<br />

la prima tappa corsa in<br />

circuito, a Vallelunga.<br />

Sul tracciato laziale, in una<br />

gara caratterizzata da diversi<br />

problemi, si affermavano<br />

Majocco-Majocco seguiti da<br />

Bongiovanni-Zocca e dal<br />

campione di casa Aquilani, in<br />

coppia con la sua bravissima<br />

signora.<br />

Dopo questa prima esperienza<br />

in circuito, il Gran Criterium si


Classifica Finale Gran Criterium Ferrari Club Italia 2003<br />

P. Equipaggio 1° B. 2° B. 3° B. 4° B. 5° B. 6° B. 7° B. 8° B. Tot. Scarti<br />

1 Bongiovanni-Zocca 100 10 0 0 90 10 150 10 90 10 90 10 150 10 0 0 730 730<br />

2 Norbedo-Madriz 80 10 90 10 100 10 105 10 75 10 44 10 120 10 57 10 751 630<br />

3 Majocco-Zennato 50 10 42 10 23 10 135 10 65 10 100 10 135 10 65 10 695 610<br />

4 Bartoli-Barbieri 54 10 80 10 50 10 90 10 80 10 60 10 112,5 10 80 10 686,5 562,5<br />

5 Lamera-Franzini 75 10 65 10 57 10 120 10 0 0 57 10 0 0 75 10 509 509<br />

6 Aquilani-Carlini 90 10 0 0 80 10 0 0 100 10 80 10 0 0 52 10 452 452<br />

7 Santoro-Natalizio 0 0 33 10 33 10 81 10 39 10 54 10 97,5 10 47 10 454,5 411,5<br />

8 Fossi-Montefiori 52 10 21 10 47 10 0 10 57 10 52 10 85,5 10 54 10 448,5 407,5<br />

9 Fuso-Fuso 47 10 47 10 75 10 0 0 47 10 50 10 81 10 33 10 450 407<br />

10 Giardina-Serra 57 10 0 0 0 10 85,5 10 0 0 65 10 90 10 39 10 396,5 396,5<br />

11 Scaglione-Pagliarini 0 10 0 0 70 10 97,5 10 0 0 70 10 0 10 70 10 367,5 367,5<br />

12 Galeno-Galeno 29 10 54 10 27 10 0 0 44 10 25 10 105 10 36 10 390 355<br />

13 Zocca Ad-Gardenghi 60 10 0 0 65 10 0 10 70 10 0 0 0 0 100 10 345 345<br />

14 Pinzani-Cavaciocchi 0 10 57 10 31 10 78 10 60 10 39 10 0 0 0 0 325 325<br />

15 Giordano-Marcantonio 39 10 16 10 0 10 0 0 36 10 23 10 78 10 50 10 312 302<br />

16 Monaco-Botto 0 10 70 10 60 10 0 10 6 10 36 10 0 0 60 10 302 292<br />

17 Morandi-Morandi 65 10 0 0 0 0 0 0 0 0 75 10 0 0 90 10 260 260<br />

18 Bolzan Mariotti-Tancredi 0 0 75 10 42 10 0 0 0 0 31 10 0 10 0 0 188 188<br />

19 Giordano-Chiapparino 0 0 19 10 0 0 0 0 42 10 33 10 0 0 31 10 165 165<br />

20 Simone-Carosoli 33 10 0 0 52 10 0 0 0 0 47 10 0 0 0 0 162 162<br />

1. San Marino (strada), 12/13 aprile 2. Napoli (strada), 16/17 maggio 3. Toscana (strada), 13/15 giugno 4. Sestriere storico, 21/22 giugno 5. Liguria (strada),<br />

6/7 settembre 6. Vallelunga (pista), 20 settembre 7. Avellino, 27/28 settembre 8. Fiorano (pista), 25 ottobre<br />

trasferiva sulle strade<br />

campane, ad Avellino, per<br />

disputare la seconda gara a<br />

massimo coefficiente, che<br />

aveva sostituito la Targa<br />

Abruzzo, non effettuata. Dopo<br />

due tappe impegnative e molto<br />

ben organizzate, ancora<br />

Bongiovanni-Zocca mettevano<br />

la loro firma sul primo posto<br />

della classifica finale e, con<br />

questo risultato, una robusta<br />

ipoteca sul Gran Criterium<br />

2003. Al secondo posto i<br />

torinesi Majocco-Majocco,<br />

confermando una crescita<br />

continua durante tutto il<br />

campionato, con Norbedo-<br />

Madriz terzi.<br />

Per ragioni logistiche di portata<br />

del circuito, all’ultimo<br />

appuntamento di Fiorano<br />

hanno potuto essere invitati i<br />

trenta migliori equipaggi in<br />

classifica del campionato: una<br />

sorta di premio anticipato per<br />

coloro che, per costanza e<br />

abilità, occupavano le zone alte<br />

della classifica e che, grazie a<br />

ciò, hanno potuto cimentarsi<br />

sulla pista che vede allenarsi i<br />

piloti Ferrari della massima<br />

formula.In questa atmosfera<br />

particolare, ad imporsi era<br />

l’equipaggio bolognese formato<br />

da Adriano ed Andrea Zocca,<br />

entrambi veterani del Gran<br />

Criterium. Al secondo posto i<br />

cremonesi Morandi-Morandi<br />

davanti agli agguerritissimi<br />

Bartoli- Barbieri.<br />

Il Gran Criterium 2003 ha<br />

certamente evidenziato una<br />

classifica finale rispettosa dei<br />

valori in campo, che conferma<br />

la validità e vitalità della<br />

formula su prove diversificate.<br />

Da parte loro, Bongiovanni-<br />

Zocca, vincendo il titolo anche<br />

quest’anno, hanno confermato<br />

che, in quanto a “regolarità“,<br />

sono una certezza.<br />

Il bilancio di fine <strong>stagione</strong> non<br />

può che essere positivo. La<br />

formula indovinata ha fatto sì<br />

che, attraverso l’offerta<br />

differenziata, si è resa possibile<br />

la partecipazione di nuovi<br />

appassionati tanto che, dopo<br />

l’ultima prova, sono stati ben<br />

107 i soci del Ferrari Club Italia<br />

che si sono presentati sulla<br />

linea di partenza almeno una<br />

volta. Un piccolo record che<br />

premia l’impegno e lo staff del<br />

Club. Arrivederci al 2004. (E.M.)<br />

Vita di Club/News 67


Vita diClub/news 68<br />

Vita di Club/News<br />

Ferrari Owners’<br />

Club International<br />

Meeting<br />

Ogni Ferrari Owners’ Club è un<br />

grande motore in cui la<br />

passione per il Mondo Ferrari<br />

si alimenta continuamente.<br />

Questo il punto di partenza del<br />

primo Ferrari Owners’ Club<br />

International Meeting, che si è<br />

svolto a Firenze il pomeriggio<br />

di venerdì 17 ottobre.<br />

I numeri, innanzi tutto, hanno<br />

decretato il successo<br />

dell’evento, cui hanno<br />

partecipato ben 21 Club su 25,<br />

provenienti da tutto il mondo.<br />

Per la prima volta, i Presidenti<br />

dei Club hanno avuto la grande<br />

occasione per incontrarsi e<br />

presentarsi alla Casa di<br />

Maranello, che nel corso del<br />

meeting ha proposto un piano<br />

di coordinamento e<br />

cooperazione per le attività<br />

future: un progetto importante,<br />

nel quale la dirigenza<br />

aziendale ha dimostrato di<br />

credere fortemente,<br />

destinandovi grandi risorse.<br />

Nella splendida cornice offerta<br />

dall’Hotel Astoria, infatti, erano<br />

presenti all’incontro anche il<br />

Direttore Generale della<br />

Gestione Granturismo, ing.<br />

Amedeo Felisa, ed i direttori<br />

Comunicazione e Commerciale<br />

Marketing, rispettivamente<br />

dott. Antonio Ghini e dott.<br />

Mario Micheli.<br />

Ferrari riconosce i propri<br />

Owners’ Club come soggetti<br />

con i quali è necessario<br />

instaurare un dialogo intenso<br />

poiché li considera punti di<br />

forte intermediazione verso i<br />

possessori di vetture.<br />

La Casa di Maranello si è già<br />

attivata per sviluppare una<br />

nuova Corporate Identity, un<br />

progetto che consentirà ai<br />

Ferrari Owners’ Club di<br />

tutelare la propria identità e la<br />

propria storia. Infatti, per<br />

ciascun Club è stato creato un<br />

nuovo logo, altamente<br />

riconoscibile, rispettoso<br />

dell’identità nazionale e<br />

soprattutto coerente con<br />

l’immagine del marchio della<br />

Casa. Gli organizzatori hanno<br />

optato per un week-end<br />

piacevole e dal carattere<br />

informale, per consentire a<br />

tutti gli ospiti di conoscersi e<br />

stare insieme. Terminato il<br />

meeting i rappresentanti dei<br />

Club hanno cenato in un<br />

ristorante fiorentino, dove<br />

hanno potuto gustare i<br />

particolari sapori della tipica<br />

cucina toscana.<br />

La giornata successiva, sabato,<br />

è stata trascorsa nei luoghi<br />

storici della Ferrari e della<br />

Maserati. Sono stati visitati gli<br />

stabilimenti dei due Marchi, a<br />

Maranello e a Modena, e non<br />

sono mancati i momenti di<br />

grande emozione. Il pranzo,<br />

consumato nella moderna sala<br />

conferenze della Pista di<br />

Fiorano, ha consentito agli<br />

ospiti di entrare in contatto con<br />

il mito e la tradizione del<br />

Cavallino. Ma Ferrari è anche<br />

innovazione e rinnovamento ed<br />

i presidenti dei Club hanno<br />

potuto ammirare in anteprima<br />

mondiale la nuova 612<br />

Scaglietti ed ascoltare dalle<br />

parole di Maurizio Manfredini,<br />

team leader del progetto, le<br />

caratteristiche tecniche<br />

dell’ultima nata. Nella serata si<br />

è poi entrati nell’atmosfera<br />

delle Finali Mondiali Ferrari<br />

Maserati, con una cena nel<br />

castello medievale di<br />

Cafaggiolo del Mugello.


Vita di Club/News 69


Vita diClub/news 70<br />

Vita di Club/News<br />

Attivissima<br />

la delegazione umbra<br />

del FCI<br />

Il 24 agosto una manifestazione<br />

Ferrari ha nuovamente<br />

interessato le strade<br />

dell’Umbria. Protagonista<br />

dell’evento è stata la bella<br />

cittadina di Rivotorto di Assisi,<br />

dove ben 45 vetture,<br />

provenienti soprattutto dal<br />

centro Italia, si sono ritrovate<br />

di buon ora nella piazza<br />

centrale. Dopo le consuete<br />

operazioni di registrazione, il<br />

gruppo, perfettamente guidato<br />

da una addestrata staffetta<br />

motociclistica, ha puntato<br />

verso Spello, snodando<br />

attraverso le strette stradine di<br />

questo storico centro un<br />

suggestivo serpentone rosso.<br />

La tappa successiva era alle<br />

Terme Francescane, nuovo<br />

centro termale e di relax, dove<br />

un “pit stop gastronomico” ha<br />

permesso ai partecipanti di<br />

fare uno spuntino nel bel parco<br />

dello stabilimenrto termale.<br />

Nel fine mattinata, dopo aver<br />

attraversato i centri di Cannara<br />

e Bastia Umbra, si è arrivati a<br />

S. Maria degli Angeli, sede<br />

della famosa Basilica, e quindi,<br />

percorrendo la magnifica<br />

strada panoramica, nel centro<br />

storico di Assisi dove, nella<br />

celebre Piazza del Comune, le<br />

vetture sono state schierate<br />

mentre i partecipanti si<br />

rinfrescavano e ricevevano il<br />

benvenuto del Sindaco, oltre<br />

all’immancabile bagno di folla.<br />

Si ripartiva poi per Rivotorto<br />

per un pranzo tipico che<br />

chiudeva la seconda edizione di<br />

questa allegra manifestazione<br />

dovuta all’organizzazione della<br />

Pro Loco di Rivotorto,<br />

all’impegno del delegato FCI<br />

Attilio Bersanelli e del socio<br />

Salvatore Proietti, alla<br />

disponibilità della<br />

Concessionaria CDP, puntuale<br />

nell’assistenza, ed alla<br />

simpatica ospitalità che il<br />

titolare del Gruppo Barili,<br />

appassionato collezionista<br />

Ferrari, ha offerto a molti<br />

partecipanti al termine del<br />

raduno.<br />

Ferrari in Abruzzo<br />

non solo per il trofeo<br />

Tre manifestazioni differenti<br />

hanno impegnato l’ottima<br />

squadra coordinata dal<br />

delegato regionale FCI Claudio<br />

Alfonsi, per chiudere in<br />

bellezza la <strong>stagione</strong> ferrarista<br />

in Abruzzo. È stato il Memorial<br />

Guercioni del 7 settembre ad<br />

aprire il trittico, con 36<br />

equipaggi che si sono<br />

incontrati a Villa Rosa per dar<br />

vita ad una prova di regolarità<br />

su un percorso in salita che,<br />

partito dal lungomare,<br />

terminava in collina, tra gli<br />

uliveti. Sarà stato per il<br />

panorama, unico e<br />

ipnotizzante, che anche i<br />

migliori cronometristi sono<br />

rimasti vittima di sviste<br />

macroscopiche che hanno dato<br />

luogo a inverosimili accumuli<br />

di penalità. I festeggiamenti<br />

per i 70 anni della parrocchia<br />

di Villa Rosa, con bande<br />

musicali e majorette, il pranzo<br />

e le premiazioni organizzate<br />

dal locale Fan Club, hanno<br />

comunque ridato il sorriso e il<br />

buonumore a quanti l’avevano<br />

perso per la dura sconfitta.<br />

Diverso, almeno dal punto di<br />

vista atmosferico, la<br />

manifestazione del 28<br />

settembre che, complice la<br />

pioggia e il black-out, ha avuto<br />

luogo a Lanciano. La città,<br />

fondata da Solima, compagno<br />

di Enea, che la chiamò<br />

Anxanon in onore del fratello<br />

Anxa e nota per il primo<br />

miracolo eucaristico che la<br />

Chiesa ricordi (la conversione<br />

dell’ostia in carne e del vino in<br />

grumi di sangue a seguito del<br />

dubbio che colse il monaco<br />

celebrante), si è svegliata al<br />

mattino al rombo delle 34<br />

Ferrari che ne hanno occupato<br />

il corso Trento e Trieste.<br />

L’accoglienza ed il favore dei<br />

cittadini si è manifestato nei<br />

modi più insoliti:<br />

nell’impossibilità di avere dal<br />

bar bevande calde a causa<br />

dell’interruzione di elettricità,<br />

ad esempio, una decina di<br />

famiglie hanno rispolverato le<br />

moka per offrire ai partecipanti<br />

una colazione a base di caffè e<br />

dolci caserecci. Dopo la gara di<br />

slalom e accelerazione, il<br />

pranzo e la visita all’Abbazia di<br />

S. Giovanni in Venere, grosso<br />

complesso monastico dell’anno<br />

1000 ed oggi sede dei padri<br />

Passionisti, e al belvedere di S.<br />

Vito Chetino.<br />

Ma l’epilogo più toccante del 1°


Trofeo Ferrari d’Abruzzo è da<br />

accreditare a suor Pina ed ai<br />

bambini della Casa Madre<br />

Ester di Pineto. È là, infatti,<br />

che i soci abruzzesi del Ferrari<br />

Club Italia hanno voluto<br />

festeggiare il successo<br />

mondiale in Formula 1.<br />

All’ora di pranzo, tanti bambini<br />

con i piloti, gli istitutori, i<br />

religiosi si sono raccolti<br />

insieme: è stata l’occasione per<br />

distribuire cappellini, bandiere,<br />

foto, modellini, in un clima di<br />

commozione che non ha<br />

risparmiato neppure qualche<br />

occhio umido. I piccoli tifosi<br />

sono stati poi invitati a<br />

prendere posto sulle GT di<br />

Maranello per provare<br />

l’emozione di un breve giro, nel<br />

corso del quale la colonna di<br />

Ferrari veniva sorpassata da un<br />

altro Cavallino che non<br />

sembrava rispettare le<br />

consegne di prudenza e guida<br />

attenta. All’arrivo si svelava<br />

però il mistero: alla guida della<br />

“rossa” c’era la dinamica e<br />

grintosa suor Pina. Dopo<br />

questa prova di abilità, i<br />

ferraristi hanno deciso di<br />

concederle carta bianca sul<br />

modo di condurre una Ferrari,<br />

compresa l’iscrizione alla<br />

prossima edizione del Trofeo<br />

abruzzese che, nel 2004,<br />

assumerà una veste ancora più<br />

prestigiosa con regolamento<br />

CSAI, sito Internet e<br />

abbigliamento dedicato.<br />

Ne black-out né<br />

pioggia fermano i<br />

ferraristi<br />

…in Umbria<br />

Domenica 28 settembre, in una<br />

giornata “da tragenda” a causa<br />

del black-out elettrico<br />

nazionale e delle avverse<br />

condizioni atmosferiche, ben<br />

28 Ferrari si sono presentate<br />

alla partenza del raduno<br />

“Rosso Trasimeno”, fissata<br />

nella piazza di Magione.<br />

Più del doppio delle vetture<br />

avevano dato la loro adesione a<br />

questa bella manifestazione<br />

ma, poco prima della partenza,<br />

il delegato FCI per l’Umbria,<br />

Attilio Bersanelli – che ha<br />

organizzato l’evento in stretta<br />

collaborazione con Michele<br />

Carrozza, della Scuderia<br />

Carpine di Magione – ha<br />

ricevuto decine di telefonate di<br />

ferraristi o impossibilitati a<br />

rifornirsi di carburante per<br />

l’inefficenza dei distributori o<br />

che non riuscivano ad uscire<br />

dai loro superblindati e<br />

supertecnologici garage,<br />

apribili solo elettricamente…<br />

Molti di questi equipaggi, loro<br />

malgrado, sono stati costretti<br />

al rientro tra mille peripezie.<br />

Come dicevamo, in 28<br />

arrivavano comunque alla<br />

partenza: veri “eroi” ai quali è<br />

stata garantita benzina<br />

sufficiente da un distributore in<br />

zona dotato di autogeneratore<br />

con la Concessionaria Ferrari<br />

Maserati CdP di Perugia<br />

comunque pronta ad<br />

assicurare la consueta<br />

tempestiva assistenza.<br />

Con giustificato ritardo la<br />

colonna si avviava, con un giro<br />

ridotto nel chilometraggio<br />

anche a causa della pioggia<br />

battente, prima a Castel<br />

Rigone e poi a Lisciano<br />

Niccone, bella località situata<br />

nel mezzo di una splendida<br />

vallata, verde e incontaminata,<br />

posta alle spalle del<br />

Trasimeno. Per arrivare in<br />

questa località tutta la colonna,<br />

scortata da una stoica staffetta<br />

motociclistica, percorreva una<br />

strada con un panorama che,<br />

nonostante il brutto tempo,<br />

era di una bellezza irrepetibile.<br />

A Lisciano Niccone<br />

l’Amministrazione comunale<br />

offriva ai partecipanti un<br />

rinfresco nella nuova e bella<br />

piazza di cui, per ragioni<br />

atmosferiche, si utilizzava<br />

soprattutto il provvidenziale<br />

portico.<br />

Dopo un pit stop con consegna<br />

di bottiglie di vino ad ogni<br />

equipaggio, ci si avviava verso<br />

Passignano sul Trasimeno,<br />

attraverso il percorso della<br />

classica corsa in salita<br />

Lisciano-Cima di Tuoro: doveva<br />

essere un percorso chiuso al<br />

traffico ma le condizioni<br />

strada-pioggia annullavano il<br />

programma. Arrivati nella<br />

località rivierasca le vetture<br />

venivano parcheggiate nel<br />

lungolago attirando<br />

l’attenzione di tutti i numerosi<br />

presenti che nonostante il<br />

tempo, non hanno voluto<br />

mancare l’appuntamento.<br />

Ospite più gradita del pranzo di<br />

commiato offerto<br />

dall’Amministrazione<br />

Comunale di Passignano,<br />

l’energia elettrica, accolta da<br />

caloroso applauso di autorità e<br />

partecipanti.<br />

Gran Criterium<br />

in Irpinia<br />

Sabato 27 e domenica 28<br />

settembre si è svolto in Irpinia<br />

l’ “XI Trofeo Rolando d’Amore”,<br />

gara di regolarità classica per<br />

auto storiche, valevole per la<br />

Coppa ACI/CSAI. Per i Soci del<br />

Ferrari Club Italia è stata<br />

l’occasione per disputare la VII<br />

prova del “Gran Criterium”<br />

2003. Complessivamente<br />

hanno preso parte alla<br />

manifestazione ben<br />

sessantadue vetture, ventitré<br />

delle quali erano rosse di<br />

Maranello, sia storiche che<br />

moderne.<br />

Il “Trofeo Rolando d’Amore”<br />

rappresenta l’unica gara di<br />

regolarità per auto storiche<br />

disputata in Campania e fra le<br />

poche titolate ACI/CSAI che<br />

vengono disputate nel centrosud.<br />

Sin dalla prima edizione,<br />

l’organizzazione è stata messa<br />

a punto dalla Scuderia Auto<br />

Storiche Green Racing Club<br />

con il patrocinio<br />

dell’Automobile Club di<br />

Avellino. La Scuderia irpina<br />

durante le diverse fasi<br />

dell’organizzazione si è avvalsa<br />

della preziosa collaborazione di<br />

Giovanni Galeno, delegato<br />

regionale del Ferrari Club<br />

Italia. La gara si è disputata in<br />

due tappe. Le verifiche<br />

tecniche e sportive si sono<br />

svolte a Solofra nella piazza<br />

San Michele fra la Collegiata,<br />

cattedrale della cittadina della<br />

concia, e il Palazzo Ducale<br />

degli Orsini, oggi sede del<br />

Municipio.<br />

La bella giornata di sole e<br />

l’insolito spettacolo dovuto alle<br />

splendide vetture, ha attirato<br />

un gran numero di<br />

appassionati che hanno<br />

salutato con entusiasmo la<br />

partenza degli equipaggi.<br />

La prima batteria di prove<br />

cronometrate si è avuta<br />

all’ingresso di Avellino. Poi,<br />

dopo un riordino per il pranzo e<br />

una sosta presso gli<br />

stabilimenti di Nicoloro<br />

Arredamenti, nuovo riordino<br />

nella bella piazza centrale di<br />

Torrioni. Suggestive le prove<br />

cronometrate immerse nel<br />

Vita di Club/News 71


Vita diClub/news 72<br />

Vita di Club/News<br />

verde che da Torrioni hanno<br />

portato le vetture a<br />

Montefusco, centro medievale<br />

dell’Irpinia. Il percorso ha<br />

attraversato anche Taurasi,<br />

uno dei più importanti centri<br />

enologici della provincia.<br />

Dopo Castelfranci, con l'arrivo<br />

delle vetture ad Avellino si è<br />

conclusa la prima tappa.<br />

Mentre le auto erano assediate<br />

dalla folla in piazza Castello,<br />

delimitata dalle mura e dal<br />

nuovissimo teatro comunale<br />

Carlo Gesualdo, la cena si è<br />

svolta presso l’Hotel de La<br />

Ville. La seconda tappa ha<br />

preso il via all’insegna del<br />

maltempo e del black-out<br />

nazionale dell'energia elettrica.<br />

Tuttavia, i concorrenti e gli<br />

appassionati non si sono<br />

lasciati scoraggiare e la<br />

partenza ha avuto regolare<br />

svolgimento dal centralissimo<br />

Corso Vittorio Emanuele II.<br />

Cinquantuno i chilometri<br />

percorsi, con partenza e arrivo<br />

al centro di Avellino passando<br />

per Volturara Irpina (dove in<br />

piazza Roma c'era la banda<br />

musicale del Comune ad<br />

attendere i concorrenti) e per il<br />

caratteristico “Malopasso”, che<br />

sottolinea la bellezza di un<br />

percorso completamente<br />

immerso nel verde. Quindi tutti<br />

al Grand Hotel Irpinia, dove si è<br />

svolto il pranzo e la<br />

premiazione.<br />

La pittura dinamica<br />

Ci sono cose che non si<br />

dimenticano. Si dice che i<br />

bambini assorbono come<br />

spugne ciò che trasmette<br />

l’ambiente intorno a loro:<br />

Nove su nove<br />

Nel panorama della<br />

competizioni automobilistiche,<br />

le gare di velocità in salita<br />

stanno alle corse su pista<br />

come, nell’atletica, i 100 metri<br />

stanno alla maratona: tutto si<br />

risolve in un attimo.<br />

È importante la velocità,<br />

dunque, ma anche la perfetta<br />

conoscenza del percorso<br />

perché nessun errore è<br />

ammesso, a scapito di un<br />

ritardo irrecuperabile in una<br />

gara di pochi minuti o, peggio,<br />

di una rovinosa uscita di<br />

strada. Dopo che, negli anni ‘60<br />

e ‘70, le più importanti Case<br />

automobilistiche aderirono<br />

ufficialmente a questa<br />

specialità, oggi prove come la<br />

mitica Trento-Bondone (oltre<br />

40 tornanti distribuiti su un<br />

percorso di 17 km ) fanno parte<br />

del campionato italiano<br />

autostoriche insieme ad altre<br />

famose “salite”, come la<br />

Cividale-Castelmonte e la<br />

velocissima Coppa Chianti, a<br />

sensazioni, forme, profumi.<br />

Deve essere più o meno quello<br />

che è capitato a Nino La<br />

Barbera quando, non ancora<br />

decenne, vedeva passare a<br />

Messina le macchine del “Giro<br />

di Sicilia”. Suoni e colori che si<br />

è portato dentro fino ad oggi<br />

che, pittore affermato, ha dato<br />

sfogo alla sua arte dipingendo<br />

un grande quadro dedicato alla<br />

Ferrari, la più fascinosa e<br />

intrigante di quelle auto che lo<br />

segnarono nel profondo.<br />

Siciliano di nascita e romano<br />

d’adozione, La Barbera è un<br />

pittore di ispirazione<br />

metafisica: le sue opere sono il<br />

punto di incontro di paesaggi<br />

con forti richiami<br />

all’architettura classica e<br />

figure umane emblematiche,<br />

che interpretano ruoli<br />

codificati, spesso in una<br />

Siena. A rinverdire le<br />

atmosfere da duello rusticano<br />

con Porsche e Abarth, nel 2003<br />

le Ferrari hanno offerto,<br />

generalmente, apparizioni<br />

sporadiche demandate a 250<br />

GT “Tour de France”, ad una<br />

muscolosa 365 GTB/4 Daytona<br />

competizione e, con una<br />

frequenza più assidua, alla 308<br />

GTB gr.4 in vetroresina di<br />

Giorgio Vazzola.<br />

L’unica vettura ad aver sempre<br />

partecipato al campionato<br />

italiano, vincendolo, è la 250 GT<br />

Boano del padovano Ruggero<br />

Poggi, temuta e stimata<br />

presenza (vincente) già da<br />

qualche anno. In nove gare,<br />

Poggi ha raccolto nove vittorie<br />

assolute nel primo<br />

raggruppamento, riservato alle<br />

GT e Sport costruite fino al<br />

1957. Il fatto che Poggi sia uno<br />

dei più attivi soci del Ferrari<br />

Club Italia, avrà qualche<br />

influenza positiva sulle sue<br />

prestazioni? Siamo sicuri di sì!<br />

Complimenti, Ruggero. (E.A.)<br />

dimensione onirica.<br />

Il grande quadro ad olio (m<br />

4,50 x 2) che ha dedicato alla<br />

Ferrari campione del mondo<br />

2001 rappresenta, in modo<br />

quasi futuristico, la forza<br />

dell’oggetto mobile che impatta<br />

contro l’aria, che la spezza e la<br />

perfora per poi farla scorrere<br />

su di sé. Si tratta di un quadro<br />

di enorme dinamismo, le cui<br />

dimensioni avvicinano<br />

l’osservatore alla realtà<br />

dell’evento, del quale ci si<br />

sente subito parte.<br />

Il quadro di Schumacher<br />

vincente, che ha trovato<br />

collocazione definitiva presso i<br />

nuovi locali dell’autodromo di<br />

Monza, è la prima opera di una<br />

serie che La Barbera vuole<br />

dedicare al Cavallino. Nel<br />

segno di una passione mai<br />

sopita.


Alla scoperta<br />

del Palladio<br />

Il 9 novembre una quarantina<br />

di Ferrari, moderne e d’epoca,<br />

si sono radunate proprio a<br />

Bassano, nella centralissima<br />

piazza Libertà, da dove è<br />

partito un breve giro alla<br />

scoperta della bellezze<br />

architettoniche di una città che<br />

si divide tra l’architettura<br />

veneta e medievale.<br />

Il resto della giornata ha dato<br />

soddisfazione sia agli amanti<br />

della guida, attraverso le<br />

strade più belle delle zona,<br />

sia agli estimatori della buona<br />

tavola, con soste<br />

gastronomiche di qualità, sia,<br />

infine, a coloro che vogliono<br />

approfondire la cultura dei<br />

luoghi, grazie alla visita a ville<br />

palladiane, a chiesette del 400<br />

ed alla spettacolare piazza<br />

Castello di Marostica, nota per<br />

la partita a scacchi in costume.<br />

L’evento ha avuto luogo grazie<br />

alla collaborazione del nostro<br />

delegato regionale del Veneto,<br />

Giuseppe Walter Peretti, con<br />

Mauro Marcolin nostro socio e<br />

nonchè presidente del<br />

Granturismo Club Bassano,<br />

associazione con sede<br />

all’interno del Museo Bonfanti<br />

di Romano D’Ezzelino, sorta da<br />

circa un anno ed impegnata<br />

manifestazioni di qualità.<br />

73 Vita di Club/News


Gli amici della Ferrari I Club Ferrari Belgio<br />

74 Gli amici della Ferrari<br />

Testo<br />

Georges Vaxelaire<br />

Foto<br />

Georges Vaxelaire<br />

Solange Van Hyfte<br />

Quelli di Spa<br />

P<br />

er varie ragioni il Belgio<br />

vanta una grande<br />

tradizione nello sport<br />

automobilistico, specialmente<br />

se letta in chiave ferrarista.<br />

Innanzi tutto è la sede di uno<br />

dei più affascinanti e<br />

spettacolari circuiti del<br />

mondo, quello di Spa-<br />

Francorchamps, un tracciato<br />

semi-stradale circondato da<br />

boschi e fatto di saliscendi<br />

mozzafiato, con un paio di<br />

tornanti che con la pioggia,<br />

ospite assidua di quella parte<br />

delle Ardenne, diventano una<br />

pista da pattinaggio. Poi c’è<br />

l’importatore storico della<br />

Ferrari che, nonostante le<br />

ridotte dimensioni del<br />

territorio ma grazie alla<br />

benessere diffuso, pone il<br />

piccolo stato nel novero di<br />

quelli con più numerosi<br />

clienti. Anche se le sue quote<br />

societarie si sono ridotte nel<br />

tempo, emblema del “Garage<br />

Francorchamps”, il marchio<br />

dell’importatore, è ancora oggi<br />

Jacques Swaters, già<br />

animatore dell’“Ecurie<br />

Francorchamps” con le cui<br />

macchine gialle hanno corso<br />

molti dei più importanti piloti<br />

locali, divenuti star<br />

internazionali, come Jacky<br />

Ickx, Lucien Bianchi, Paul<br />

Frère, Jean Blaton, Olivier<br />

Gendebien, Willy Mairesse ed<br />

altri ancora. Nato nel 1972, il<br />

FC Belgio non poteva che<br />

proseguire con successo una<br />

strada già segnata da una<br />

passione antica. 280 soci che<br />

comunicano fra loro con<br />

notiziari periodici, con e-mail,<br />

attraverso un sito internet<br />

(www.clubferraribelgio.be) e<br />

che editano un’elegante<br />

pubblicazione annuale.<br />

La comune passione per il<br />

Cavallino, li porta a seguire la<br />

Formula 1 e a organizzare una<br />

dozzina di eventi all’anno tra


giornate in pista, raduni, cene<br />

e rally, piccoli viaggi turisticoculturali<br />

di un paio di giorni<br />

attraverso luoghi tipici.<br />

È quello che è avvenuto a<br />

maggio, in un tour che ha<br />

visto la zona dello Champagne<br />

attraversata da un folto<br />

gruppo di Ferrari.<br />

Ospite premurosa, la Maison<br />

Laurent-Perrier, una delle più<br />

antiche e famose cantine<br />

produttrici di champagne, che<br />

ha sede a Tours-sur-Marne, nei<br />

pressi di Reims, la cui<br />

splendida cattedrale ha visto<br />

la consacrazione di diversi re<br />

di Francia. Nei due giorni di<br />

permanenza, i soci del Club<br />

hanno visitato cantine e<br />

vigneti, villaggi e castelli,<br />

pranzato nei più rinomati<br />

ristoranti e bevuto champagne<br />

delle migliori annate, come la<br />

magnum di “Cuvée Grand<br />

Siècle” che l’ottantenne conte<br />

Bernard de Nonancourt,<br />

proprietario di Laurent-<br />

Perrier, ha loro offerto come<br />

aperitivo. Uno splendido weekend<br />

dove, sempre<br />

accompagnati dalla comune<br />

passione per il Cavallino, non<br />

si sono privati dal compiere<br />

una specie di “pellegrinaggio”<br />

al vecchio circuito di Reims-<br />

Geux, dove i piloti belgi e la<br />

Ferrari sono stati artefici di<br />

imprese sportive leggendarie.<br />

Gli amici della Ferrari 75


Mercato Italia<br />

Il Who’s Who<br />

del Mercato Italia<br />

L’istituzione del Mercato Italia<br />

consente di gestire al meglio le<br />

sinergie tra Ferrari e Maserati,<br />

ottimizzando l’impiego delle<br />

risorse disponibili e<br />

permettendo un efficace<br />

Diego Briani<br />

Responsabile Mercato<br />

Italia Ferrari-Maserati<br />

Sposato, con un figlio,<br />

risiede a Verona.<br />

Dopo la laurea diventa<br />

Responsabile<br />

Commerciale di Zona per<br />

la filiale italiana di una<br />

famosa marca di<br />

automobili giapponese e,<br />

dopo qualche anno,<br />

Responsabile Sviluppo<br />

Rete Italia. Nel 1998 entra<br />

in Ferrari con il ruolo di<br />

Regional Sales Manager<br />

per Ferrari e Maserati nel<br />

Medio ed Estremo Oriente<br />

e in Sudamerica.<br />

coordinamento delle attività.<br />

Nel corso del 2004, Mercato<br />

Italia svilupperà ulteriormente<br />

le iniziative già inaugurate<br />

quest’anno: sarà quindi<br />

impegnato nelle attività clienti<br />

collegate al Challenge,<br />

nell’organizzazione di eventi<br />

sui più importanti circuiti<br />

italiani oltre che sull’esclusiva<br />

Loris Ceffa<br />

Sales Marketing<br />

Manager Italia<br />

È nato al mare, a Santa<br />

Margherita Ligure, ma<br />

vive a Formigine (MO) con<br />

la moglie, in dolce attesa<br />

di Simone, che vedrà la<br />

luce il prossimo aprile.<br />

La sua carriera lavorativa<br />

inizia in Ferrari, nel 1995,<br />

dove passa dall’ufficio<br />

Ricambi alla Logistica<br />

commerciale, al<br />

Marketing Prodotto, per<br />

gli allestimenti speciali<br />

e le personalizzazioni,<br />

prima di approdare a<br />

Mercato Italia.<br />

Francesco Balli<br />

Area Manager Italia<br />

Da Carpi (Mo) è celibe e<br />

mantiene la residenza a<br />

Portogruaro, in provincia<br />

di Venezia.<br />

Ha iniziato a lavorare in<br />

Ferrari nel 2002, dopo<br />

uno stage presso la sede<br />

italiana del più<br />

importante costruttore<br />

tedesco di auto sportive.<br />

pista di Fiorano e contribuirà<br />

ad assicurare il successo del<br />

lancio della nuova 612<br />

Scaglietti sul prestigioso<br />

mercato domestico.<br />

Un programma interessante e<br />

impegnativo, portato avanti con<br />

entusiasmo e professionalità<br />

dalle persone del team<br />

Mercato Italia.<br />

Stefano Serapini<br />

Regional Sales Manager<br />

Italia<br />

Bolognese convinto (va<br />

avanti e indietro tutti i<br />

giorni dalla città natale),<br />

è il più recente acquisto<br />

del Mercato Italia Ferrari,<br />

dove lavora dallo scorso<br />

ottobre.<br />

Dopo la laurea in Scienze<br />

Statistiche, ha sempre<br />

lavorato nel mondo<br />

dell’auto, nella gestione<br />

del post-vendita, prima,<br />

e come Responsabile<br />

Commerciale di Zona, poi,<br />

in entrambe i casi per<br />

primari gruppi mondiali.<br />

Vita di Club/News 77


modellismo<br />

A Maranello, al Ferrari Store<br />

che sta proprio davanti<br />

all’ingresso della fabbrica, non<br />

si entra solo per portarsi a<br />

casa un ricordo del Cavallino.<br />

Qui, infatti, anche gli<br />

appassionati di modellismo<br />

possono trovare pezzi esclusivi<br />

e raffinati, che lo Store fa<br />

produrre appositamente.<br />

La scelta è vasta, sia dal punto<br />

di vista delle dimensioni che da<br />

quello dei prezzi, che possono<br />

raggiungere livelli anche<br />

notevoli, come nel caso della<br />

360 Modena in scala 1/4<br />

dell’inglese Amalgam: tutta in<br />

carbonio, è in vendita per<br />

11.700 euro. Sempre ad<br />

Amalgam è dovuta la<br />

realizzazione delle monoposto<br />

delle ultime stagioni, la F2002<br />

e la recente F2003 GA, modelli<br />

di grande impatto emotivo,<br />

anche grazie alla scelta di<br />

produrle in due scale<br />

importanti, 1/10 e 1/4, per una<br />

lunghezza, rispettivamente, di<br />

45 e 112 cm. Alle proposte di<br />

qualità dei grandi modellisti<br />

che lavorano sulla classica<br />

scala 1/43 ed alle realizzazioni<br />

anche smontabili di dimensioni<br />

più grandi (1/18 e 1/10), lo<br />

Store affianca modelli<br />

“vintage” in resina, che<br />

sembrano usciti dal negozio di<br />

un giocattolaio degli anni ‘60, e<br />

la Enzo di Bell che, con le sue<br />

forme avveniristiche esaltate<br />

dalla scala 1/5, sembra più una<br />

scultura moderna che un<br />

automodello. Se però la voglia<br />

di arredare la casa con un vero<br />

oggetto artistico è troppo forte,<br />

lo Store propone le auto in<br />

alluminio lucidato di Bloechle,<br />

magnifiche nella loro<br />

semplicità, mentre chi cerca<br />

davvero il pezzo unico, non<br />

potrà fare a meno della 500 F1<br />

di Ascari che Zani ha realizzato<br />

in vetroresina e ferro, con il<br />

volante in legno ed alluminio<br />

che fa sterzare le ruote, dotate<br />

di grossi freni a tamburo.<br />

Sembra un’auto a pedali anche<br />

se, nelle dimensioni, è la metà<br />

esatta dell’originale.<br />

Le riproduzioni non si fermano<br />

però all’automobile nella sua<br />

interezza. Sono ormai diventate<br />

una piacevole abitudine per gli<br />

appassionati le realizzazioni di<br />

Dàlia che, oltre ai motori storici<br />

del Cavallino, ha allargato le<br />

proposte anche alle dime delle<br />

Ferrari GT, quelle gabbie in<br />

tondino di ferro su cui i battilastra<br />

verificavano che le dimensioni<br />

di ogni pezzo di carrozzeria<br />

fossero quelle giuste.<br />

Modellismo 79


in libreria I<br />

Ci sono tre volumi di<br />

recente uscita che hanno<br />

quattro cose in comune.<br />

Sono pubblicati da<br />

Gribaudo, editore di<br />

Savigliano, in provincia<br />

di Cuneo; hanno lo stesso<br />

autore-coordinatore,<br />

Paolo D’Alessio; sono di<br />

buona qualità; sono, infine,<br />

proposti ad un prezzo<br />

piuttosto conveniente,<br />

diciamo quasi divulgativo.<br />

Quest’ultima caratteristica,<br />

in particolare, li rende<br />

interessanti e degni di<br />

nota: in un momento in<br />

cui l’editoria di settore è<br />

un po’ in affanno, potrebbe<br />

forse essere questo il modo<br />

per dare un segnale<br />

positivo agli appassionati.<br />

libri possono essere acquistati<br />

alla Libreria dell’Automobile<br />

(Corso Venezia, 43 - Milano,<br />

telefono 02.760.066.24)<br />

usufruendo dello sconto del 15%<br />

riservato esclusivamente ai soci<br />

del Ferrari Club Italia.<br />

Gli acquisti possono essere<br />

anche fatti per corrispondenza<br />

contattando lo 02.2730.1462.8<br />

o collegandosi al sito internet<br />

www.libreriadellautomobile.it<br />

80 In libreria<br />

F1 TOP TEAMS<br />

Autore: Paolo d’Alessio<br />

Editore: Gribaudo<br />

140 pagine, cm 28x31<br />

Testo: italiano/inglese<br />

Prezzo: 34,66 euro<br />

1200 illustrazioni e 440 pagine:<br />

numeri che dicono già molto di<br />

questo libro che, nella<br />

struttura editoriale, si avvicina<br />

più ad una enciclopedia che ad<br />

un volume fotografico.<br />

Chi si aspetta che i “top team”<br />

del titolo siano quelli più<br />

famosi, quelli vincenti, avrà<br />

una piacevole sorpresa.<br />

La scelta di Paolo D’Alessio,<br />

autore della maggior parte<br />

delle foto e di tutti i disegni<br />

tecnici, è stata infatti di<br />

ricordare tutte le squadre,<br />

anche le più piccole o quelle<br />

che hanno disputato solo poche<br />

gare nelle 54 edizioni del<br />

campionato del mondo di F1.<br />

Un riconoscimento dovuto a<br />

chi, per il solo fatto di essere<br />

approdato alla massima<br />

formula, deve essere inserito di<br />

diritto sui gradini più alti della<br />

tecnologia automobilistica.<br />

GRAND PRIX EMOTIONS<br />

Autore: Paolo d’Alessio<br />

Editore: Gribaudo<br />

240 pagine, cm 28x31<br />

Testo: italiano/inglese<br />

Prezzo: 29,99 euro<br />

240 pagine che scorrono veloci,<br />

con i ritmi di un Gran Premio,<br />

in un susseguirsi di immagini<br />

colorate, coinvolgenti, curiose.<br />

Le emozioni di cui parla il<br />

titolo di questo libro fotografico<br />

spaziano in tutti gli aspetti<br />

della Formula 1:<br />

dall’evoluzione tecnica ai piloti,<br />

dai colori alla velocità, dai<br />

frenetici attimi del pit stop alle<br />

avvenenti “ragazze dei box”.<br />

L’impaginazione, chiara e<br />

pulita, permette di godere di<br />

MICHAEL SCHUMACHER<br />

Autore: Paolo d’Alessio<br />

Editore: Gribaudo<br />

192 pagine, cm 19x12,5<br />

Testo: italiano/inglese<br />

Prezzo: 8,99 euro<br />

Sei capitoli, uno per ogni titolo<br />

mondiale vinto da Schumacher.<br />

Non una biografia, per lo meno<br />

nel senso classico del termine,<br />

ma una foto storia, corredata<br />

da 250 illustrazioni, tra<br />

fotografie e i disegni tecnici<br />

delle auto protagoniste delle<br />

sei stagioni vincenti.<br />

Il risultato è un racconto che fà<br />

rivivere il ricordo del ragazzino<br />

ogni immagine senza che si<br />

sovrapponga a quella<br />

precedente o successiva, in un<br />

viaggio diverso all’interno di un<br />

mondo che, <strong>stagione</strong> dopo<br />

<strong>stagione</strong>, riserva sempre nuovi<br />

spunti di spettacolo e di<br />

riflessione tecnica e umana.<br />

tedesco semi-sconosciuto che<br />

si presenta con una grinta ed<br />

un talento fuori dal normale,<br />

tanto da portare una discussa<br />

Benetton-Ford sul gradino<br />

più alto della Formula 1.<br />

Un viaggio alle origini di un<br />

fenomeno che ha superato<br />

anche Manuel Fangio, il<br />

campione di tutti i tempi.


Come è fatto il circuito di Brands Hatch? I gruppi meccanici<br />

della mia 275 GTB sono originali? Quali sono i concessionari<br />

Ferrari della California? Cosa è la Carrozzeria Scaglietti? Posso<br />

assicurare online la mia 550 Barchetta? Dove posso trovare i pezzi<br />

di ricambio per la mia 308? Chi sono gli istruttori del corso Pilota<br />

Ferrari? Dove posso trovare la sacca da golf personalizzata per la<br />

mia 360 Modena? Che risultato ha ottenuto la Ferrari al debutto in<br />

Formula 1? Che sospensioni montava la 330 America? Come<br />

posso assistere al GP di Hockenheim? Dove posso trovare il<br />

manuale d’uso e manutenzione della mia Dino 246 GT? Cosa<br />

succede nella galleria del vento? Come faccio a contattare altri<br />

appassionati dell’Historic Challenge? Cosa è il cambio Sofast? Dove<br />

posso trovare la palestra come quella di Schumacher? A chi posso<br />

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