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Leggi il numero 3 di Capitan Abruzzo - Regione Abruzzo

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in questo <strong>numero</strong> parliamo della comunicazione nei suoi <strong>di</strong>versi significati. La<br />

comunicazione è <strong>il</strong> processo <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> informazioni e, tenendo a mente questa<br />

caratteristica, voglio rivolgermi ai granchi che lavorano a un giornalino scolastico.<br />

Comporre <strong>il</strong> giornalino è un lavoro nuovo, per molti versi impegnativo ma anche <strong>di</strong>vertente: sempre meglio avere a<br />

che fare con articoli, interviste, fotografie e vignette che con la matematica o le scienze.<br />

A voi provetti giornalisti <strong>di</strong>co che dovete tener presente una cosa forse <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e da capire ma molto semplice: la notizia<br />

è un fatto accaduto e raccontato da un giornalista, nel caso in cui non venisse raccontato sarebbe come se non<br />

fosse mai accaduto.<br />

Da ciò potete capire l'importanza dei mezzi <strong>di</strong> informazione, giornalino scolastico compreso.<br />

Nel processo che vi vede protagonisti della raccolta, dell'elaborazione e quin<strong>di</strong> del dare le notizie che interessano i<br />

vostri lettori, ricordatevi sempre <strong>di</strong> raccontare i fatti con completezza, chiarezza e obiettività.<br />

L'articolo 21 della Costituzione sancisce la libertà <strong>di</strong> stampa e voi non dovete essere con<strong>di</strong>zionati nel lavoro da giornalisti;<br />

non abbiate paura, scrivete tranqu<strong>il</strong>lamente <strong>di</strong> questo o quell'argomento e ponetevi un solo limite: la libertà<br />

<strong>di</strong> scrivere si deve fermare davanti alla tutela della <strong>di</strong>gnità della persona, minore o adulto che sia.<br />

P.S. in bocca al lupo e…buone vacanze!!<br />

2<br />

Ciao dal vostro


8<br />

Perché si cominciarono a<br />

stampare libri?<br />

I primi libri furono stampati in Cina, dove precedentemente<br />

erano stati inventati la carta e l'inchiostro, intorno<br />

al 700 d.C. La stampa dei libri <strong>di</strong>venne possib<strong>il</strong>e con l'invenzione<br />

dei caratteri mob<strong>il</strong>i, blocchi <strong>di</strong> legno, su ciascuno<br />

dei quali era modellato in r<strong>il</strong>ievo un simbolo o una lettera<br />

che potevano essere composti in modo da formare le<br />

parole. In Europa l'introduzione della stampa si deve al<br />

tedesco Johann Gutemberg, che intorno al 1438 iniziò a<br />

usare i caratteri mob<strong>il</strong>i e <strong>il</strong> torchio per la stampa. Il primo<br />

libro stampato, nel 1454, fu un'e<strong>di</strong>zione della Bibbia.<br />

Perché è possib<strong>il</strong>e stimare quante persone<br />

hanno visto un programma televisivo?<br />

Il gra<strong>di</strong>mento dei vari programmi <strong>di</strong> un campione<br />

selezionato <strong>di</strong> telespettatori viene registrato da una<br />

società chiamata Au<strong>di</strong>tel. Nelle case <strong>di</strong> circa 5000<br />

famiglie, tra <strong>il</strong> telefono e <strong>il</strong> televisore è applicato un<br />

piccolo apparecchio chiamato Meter, che raccoglie i dati<br />

provenienti da altre piccole scatolette, le unità <strong>di</strong> identificazione,<br />

appoggiate su ogni televisore della casa.<br />

Ciascuna <strong>di</strong> esse è in grado <strong>di</strong> riconoscere la frequenza<br />

sulla quale <strong>il</strong> televisore è sintonizzato, <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong><br />

permanenza su ogni singolo programma e l'identità<br />

<strong>di</strong> chi è seduto davanti allo schermo, grazie a uno speciale<br />

telecomando. Un computer elabora poi i dati per<br />

calcolare le percentuali <strong>di</strong> telespettatori.<br />

Ci troviamo in un eliporto . Una comunicazione arriva dalla<br />

torre <strong>di</strong> controllo: - Torre <strong>di</strong> controllo... torre <strong>di</strong> controllo a p<strong>il</strong>ota:<br />

comunicateci vostra altezza e vostra posizione! - Un metro<br />

e ottanta e sono seduto...<br />

Un signore dalla sua stanza <strong>di</strong> albergo chiama <strong>il</strong> centralino e<br />

chiede: "Scusi, mi può chiamare Francoforte?". "Francooo!!!".<br />

Quale fu la prima stazione<br />

ra<strong>di</strong>o ad entrare in funzione?<br />

Il 24 <strong>di</strong>cembre 1906, dalla località<br />

<strong>di</strong> Brant Rock nel Massachusetts<br />

(Usa), <strong>il</strong> fisico canadese-americano<br />

Reginald Fessenden (1866-1922)<br />

realizzò la prima trasmissione ra<strong>di</strong>o<br />

della storia con dei brani musicali e<br />

un <strong>di</strong>scorso. La prima stazione ra<strong>di</strong>o<br />

a modulazione <strong>di</strong> frequenza (FM)<br />

fu inaugurata nel 1938 dalla<br />

General Electric a Schenectady<br />

(New York).<br />

...e la prima trasmissione televisiva?<br />

Nel 1939 la società ra<strong>di</strong>ofonica americana<br />

RCA decise <strong>di</strong> stupire <strong>il</strong> mondo<br />

con la sua ultima meraviglia: la televisione.<br />

A New York, con grande <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> mezzi e <strong>di</strong> denaro, fu installata<br />

una telecamera primor<strong>di</strong>ale che si accese<br />

per inquadrare <strong>il</strong> sindaco <strong>di</strong> New<br />

York e <strong>il</strong> presidente americano. Le<br />

immagini e l'evento furono catturati da<br />

200 "scatole" presenti nelle case più ricche<br />

e importanti <strong>di</strong> New York.<br />

Un automob<strong>il</strong>ista investe un pedone.<br />

Questi si rialza molto arrabbiato e<br />

dolorante e si mette a imprecare: "Ma<br />

non è possib<strong>il</strong>e, ancora lei! Mi ha già<br />

investito ieri!" " Mi scusi," - risponde<br />

l'automob<strong>il</strong>ista - "non l'avevo proprio<br />

riconosciuta..."


Perio<strong>di</strong>co dei ragazzi. Circolo Didattico “Amiternum”, L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

9


12<br />

Gli alunni della I C dell'Istituto Comprensivo <strong>di</strong> Carsoli, con l'aus<strong>il</strong>io della<br />

prof.ssa Manuela D'Alessio, sono stati gli ideatori ed i protagonisti del<br />

primo Tg Web per ragazzi realizzato con la collaborazione degli operatori<br />

<strong>di</strong> ripresa e montaggio dell'Ufficio Stampa della Giunta Regionale<br />

d'<strong>Abruzzo</strong>. Sotto la <strong>di</strong>rezione dell'insegnante <strong>di</strong> lettere, i ragazzi hanno<br />

lavorato su tutti gli aspetti della comunicazione, e per l'occasione, hanno<br />

frequentato <strong>il</strong> laboratorio <strong>di</strong> giornalismo per un intero anno scolastico,<br />

hanno <strong>di</strong>segnato oltre 20 loghi e poi, in una riunione <strong>di</strong> redazione, hanno<br />

elaborato <strong>il</strong> logo del "TgC: telegiornale <strong>di</strong> classe". Ogni alunno della classe<br />

ha composto <strong>il</strong> testo della notizia ed ha realizzato le interviste, l'operatore<br />

addetto ha poi montato i servizi e li ha confezionati come un vero e proprio<br />

telegiornale. Il TgC può essere visto sul sito www.regione.abruzzo.it/stampa<br />

nella sezione de<strong>di</strong>cata a <strong>Capitan</strong> <strong>Abruzzo</strong>.


Alunni della classe 1 C dell’Istituto Comprensivo <strong>di</strong> Carsoli (Aq) 13


14<br />

La regola fondamentale per scrivere un articolo è la chiarezza:<br />

evitate <strong>di</strong> usare termini ricercati, frasi complicate,<br />

aggettivi <strong>di</strong> troppo. Non bisogna d<strong>il</strong>ungarsi né ripetere i<br />

concetti più volte. Meglio andare subito al sodo, entrare in<br />

argomento lasciando perdere i giri <strong>di</strong> parole. Chi legge deve<br />

trovare la notizia nelle prime righe ma anche essere attratto<br />

e spinto a continuare la lettura. State alla larga insomma<br />

dal "giornalistichese" (nella giornata <strong>di</strong> ieri alle prime<br />

luci dell'alba mi sono recato…); frasi brevi ed esatte. La precisione<br />

è un altro requisito fondamentale. Ricordate ad<br />

esempio che mentre scrivete dovete essere rigorosi sui nomi<br />

e i cognomi e non date per scontato che tutti conoscano la<br />

persona <strong>di</strong> cui state parlando, qualificatela sempre (Mario<br />

Rossi, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>dattico della scuola).<br />

La notizia è la descrizione <strong>di</strong> un fatto che riveste sempre un interesse<br />

generale. Ciò vuol <strong>di</strong>re che quando si verifica un evento che<br />

suscita l'interesse della maggior parte della gente, imme<strong>di</strong>atamente<br />

viene riportato sui giornali e <strong>di</strong>venta notizia. È ovvio che<br />

non tutti i fatti si trasformano in notizie. Se andate in vacanza<br />

con i vostri amici, lo sapranno solo in pochi. Se in vacanza<br />

ci va <strong>il</strong> Papa, tutti i giornali e le tv ne parleranno.<br />

L'intervista è uno dei pezzi più importanti in<br />

un giornale, è l'occasione per far parlare uno<br />

specialista o un personaggio su un fatto interessante<br />

da raccontare. Intervistare qualcuno<br />

non è come fare quattro chiacchiere al bar. Bisogna prepararsi le domande, che devono essere brevi,<br />

chiare e precise. Se qualcosa non vi è chiaro non abbiate timore <strong>di</strong> chiedere spiegazioni, non è una<br />

brutta figura. È importante, poi, appuntarsi <strong>di</strong>rettamente le risposte e rispettare fedelmente le<br />

<strong>di</strong>chiarazioni dell'interlocutore quando si va a trascrivere.


Ogni giornale contiene degli spazi fissi de<strong>di</strong>cati ad<br />

argomenti svariati ma che riguardano temi specialistici.<br />

Questi spazi si chiamano rubriche. Le rubriche<br />

devono essere brevi e scritte da persone competenti proprio<br />

perché <strong>il</strong> loro contenuto è specifico. Ad esempio una<br />

rubrica può parlare <strong>di</strong> numismatica, ovvero dello stu<strong>di</strong>o<br />

delle monete, che è un settore che interessa gli<br />

appassionati <strong>di</strong> monete ma non per questo <strong>il</strong> giornalista<br />

deve parlarne in maniera complicata.<br />

Al contrario degli articoli <strong>di</strong> cronaca che priv<strong>il</strong>egiano le notizie, le recensioni mettono in luce <strong>il</strong> punto<br />

<strong>di</strong> vista <strong>di</strong> chi scrive. Ovviamente <strong>il</strong> giornalista deve sapere bene <strong>di</strong> cosa si parla. Se scrivete una recensione<br />

potete <strong>di</strong>re sinceramente se vi è piaciuta o no la cosa <strong>di</strong> cui parlate, ma sempre con <strong>il</strong> massimo<br />

rispetto e la massima preparazione sull'argomento in <strong>di</strong>scussione. Non si può, per esempio, scrivere <strong>di</strong><br />

una mostra d'arte senza essere informati sulla materia. Mai parlare insomma per sentito <strong>di</strong>re o<br />

copiando o, peggio, inventando.<br />

L'avrete sentito: un'immagine<br />

vale più <strong>di</strong> m<strong>il</strong>le parole. Le foto<br />

servono a coinvolgere più da<br />

vicino <strong>il</strong> lettore.<br />

Ricordate però che testo e immagini<br />

devono essere in giusto equ<strong>il</strong>ibrio<br />

tra loro. Guai a ritrovarsi con<br />

una fotografia più grande del previsto<br />

o con un testo troppo lungo.<br />

15


16<br />

Si ringrazia la tipografia Brandolini per la concessione <strong>di</strong> immagini e foto.


18<br />

La comunicazione è parte fondamentale del processo <strong>di</strong> socializzazione ed un fattore<br />

immancab<strong>il</strong>e nella costruzione delle relazioni interpersonali.<br />

Nella comunità scolastica, la comunicazione può essere definita come un processo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

delle informazioni attraverso l'ut<strong>il</strong>izzazione <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> regole comunemente<br />

accettate.<br />

Nel contesto scolastico la comunicazione non è solo un 'fare pratica insieme', ma soprattutto<br />

un'interazione creativa per <strong>il</strong> raggiungimento <strong>di</strong> un fine comune: la crescita dell'allievo<br />

e dell'insegnante.<br />

La comunicazione umana si riferisce all'interazione tra persone che usano un linguaggio<br />

simbolico. Per esempio, può essere rappresentata dal rapporto tra produzione e valutazione tra<br />

insegnante e alunno, ma anche da tutta una serie <strong>di</strong> messaggi verbali e non verbali volti a<br />

stab<strong>il</strong>ire un legame emotivo-relazionale che va oltre i semplici fini <strong>di</strong>dattici.


I tipi <strong>di</strong> comunicazione<br />

Come per la comunicazione in generale, nel contesto scolastico possiamo trovarne <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi tipi come quella:<br />

. intrapersonale;<br />

. interpersonale;<br />

. dei piccoli gruppi;<br />

. delle organizzazioni;<br />

. pubblica;<br />

. <strong>di</strong> massa.<br />

19


20<br />

La comunicazione intrapersonale si riferisce ai pensieri, i valori ed i sentimenti che popolano <strong>il</strong> mondo<br />

interiore del soggetto e che si mantengono attraverso un continuo <strong>di</strong>alogo interno che <strong>di</strong>rige i comportamenti<br />

dell'insegnante nel suo st<strong>il</strong>e espositivo ma anche in quello relazionale.<br />

La comunicazione interpersonale è quella che avviene <strong>di</strong>rettamente tra due persone e nel contesto scolastico<br />

può riguardare confronti insegnante-insegnante, insegnante-alunno, insegnante-<strong>di</strong>rigenza,<br />

insegnante-genitore ed altre <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> minore r<strong>il</strong>evanza.<br />

La comunicazione nei piccoli gruppi avviene sia in classe che con i colleghi nelle <strong>di</strong>verse occasioni <strong>di</strong><br />

riunione è può influenzare sensib<strong>il</strong>mente i comportamenti dell'insegnante riguardo gli atteggiamenti<br />

da tenere con le <strong>di</strong>verse figure in gioco. La comunicazione delle organizzazioni avviene quando siano<br />

in gioco tutti gli appartenenti ad una scuola o ad un istituto comprensivo. Fanno parte <strong>di</strong> questo tipo<br />

<strong>di</strong> comunicazione anche messaggi scritti come circolari ed altro, che siano volti al mantenimento <strong>di</strong><br />

una rete ampia ma attiva. La comunicazione pubblica si riferisce a tutte le occasioni nelle quali un<br />

docente è chiamato a dover parlare in pubblico in un contesto allargato come convegni, conferenze, o<br />

altri eventi <strong>di</strong> questo genere. Infine, la comunicazione <strong>di</strong> massa si attua nei libri <strong>di</strong> testo, nelle <strong>di</strong>rettive<br />

ministeriali e in tutto ciò che possa essere considerato <strong>di</strong> pubblico dominio.<br />

Classe 1A, Isituto Omnicomprensivo "B. Spaventa", Città Sant’Angelo ( Pe)


"Il mondo sta cambiando. Attraversiamo <strong>il</strong> periodo in<br />

cui la comunicazione è affidata al computer e al<br />

telefonino. Quasi non esistono più i messaggi scritti<br />

su fogli <strong>di</strong> carta, con l'inchiostro <strong>di</strong> quelle vecchie<br />

penne che ormai servono a poco. Viviamo in un<br />

mondo tecnologico, informatizzato. I libri, un tempo<br />

considerati testimoni importanti della storia passata,<br />

ora sono riposti in vecchi scatoloni e <strong>di</strong>menticati<br />

chissà dove; oppure vengono riproposti in forma<br />

<strong>di</strong>gitale, così da eliminare completamente <strong>il</strong> supporto<br />

cartaceo, l'oggetto-libro. Si cerca insomma in tutti i<br />

mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> stare al passo coi tempi. C'è chi rifiuta <strong>il</strong><br />

nuovo modo <strong>di</strong> comunicare; noi ragazzi invece lo<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo totalmente, perché ormai fa parte <strong>di</strong><br />

noi e non potremmo farne a meno. E la scuola? Cosa<br />

fa per stare al passo con i tempi?<br />

Nel nostro liceo ("Corra<strong>di</strong>no D'Ascanio" <strong>di</strong><br />

Montes<strong>il</strong>vano) è partito un progetto del Ministero<br />

della Pubblica Istruzione, DIGISCUOLA, che permette<br />

ai nostri docenti <strong>di</strong> acquisire competenze<br />

metodologiche e informatiche da ut<strong>il</strong>izzare nella<br />

<strong>di</strong>dattica, attraverso la realizzazione <strong>di</strong> contenuti<br />

<strong>di</strong>dattici <strong>di</strong>gitali. Nella nostra aula la lezione frontale<br />

ha lasciato <strong>il</strong> posto al pc e alla lavagna elettronica<br />

interattiva.<br />

Sicuramente alla scuola del futuro (e del presente!)servono<br />

finanziamenti, per avere strumenti, personale<br />

tecnico, prodotti multime<strong>di</strong>ali.<br />

Con tutte le <strong>di</strong>fficoltà che si possono incontrare,<br />

tuttavia non bisogna aver paura <strong>di</strong> affacciarsi a<br />

questo mondo, ma al contrario è necessario farne<br />

parte, la scuola deve farne parte.<br />

Liceo scientifico “Corra<strong>di</strong>no D’Ascanio” , Montes<strong>il</strong>vano (Pe) 21


22<br />

<strong>di</strong> Francesca Piombini, sceneggiatrice<br />

Il fotoromanzo non è solo un racconto per immagini<br />

fotografiche. È prima <strong>di</strong> tutto questo, ma può essere<br />

anche molto <strong>di</strong> più.<br />

Il fotoromanzo può raccontare la realtà quoti<strong>di</strong>ana in<br />

maniera <strong>di</strong>retta come un f<strong>il</strong>m, perché ci narra vicende<br />

interpretate da persone reali - a <strong>di</strong>fferenza del fumetto<br />

che ci propone dei personaggi <strong>di</strong>segnati, in qualche<br />

modo astratti. Ma a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> un f<strong>il</strong>m, <strong>il</strong> fotoromanzo<br />

ci racconta una storia scan<strong>di</strong>ta per vignette,<br />

come in un fumetto, e ci regala così <strong>il</strong> tempo per una<br />

lettura "lenta", interiore e assolutamente priv<strong>il</strong>egiata.<br />

Possiamo fermarci, tornare in<strong>di</strong>etro, indugiare a osservare<br />

<strong>il</strong> volto dell'attore o dell'attrice che ci piace e che ci<br />

ricorda un'atmosfera vissuta, un pensiero su cui riflettere,<br />

un'espressione intensa… Ecco, <strong>il</strong> progetto della<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Abruzzo</strong> ha voluto puntare sulla modernità e<br />

incisività <strong>di</strong> un mezzo <strong>di</strong> comunicazione quale <strong>il</strong> fotoromanzo,<br />

nato in Italia nel lontano dopoguerra con<br />

l'intento <strong>di</strong> coniugare <strong>il</strong> romanzo rosa e <strong>il</strong> "balloon", che sta per essere riscoperto dalle nuove generazioni.<br />

Raccontiamo una storia <strong>di</strong> ragazzi! Qualcosa del loro presente, le loro ansie, le loro <strong>di</strong>fficoltà a<br />

relazionarsi con gli adulti… E gli spunti che sono venuti fuori sono stati molti e tutti interessanti.<br />

Gli studenti <strong>di</strong> due classi del Liceo della Comunicazione <strong>di</strong> Avezzano, coor<strong>di</strong>nate dalla professoressa<br />

Maria Grazia Lintozzi, hanno proposto un tema da trattare. Poi hanno sv<strong>il</strong>uppato un soggetto e<br />

quin<strong>di</strong> si sono lanciati nella stesura <strong>di</strong> una sceneggiatura vera e propria. Io, che lavoro da anni nel<br />

settore, ho fornito la consulenza necessaria alla supervisione dell'opera. Non resta che girare <strong>il</strong> fotoromanzo…<br />

Slim, un grande professionista fotografo, si è occupato del casting, cioè <strong>di</strong> scegliere gli<br />

interpreti della nostra storia, e del set, cioè <strong>di</strong> realizzare le foto nei luoghi più in<strong>di</strong>cati. C'è bisogno <strong>di</strong><br />

una vera regia, quando si gira un fotoromanzo. E <strong>il</strong> fotografo non è solo colui che conosce i m<strong>il</strong>le<br />

segreti della luce, ma anche l'esperto che dà in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> recitazione e sa cogliere l'attimo giusto per<br />

comunicare la storia al meglio. L'Accademia dell'Immagine dell'Aqu<strong>il</strong>a ha coor<strong>di</strong>nato <strong>il</strong> lavoro, gli<br />

incontri tra professionisti e studenti, mantenendo i contatti con la struttura committente,rappresentata<br />

dalla Struttura Speciale <strong>di</strong> Supporto Stampa della Giunta regionale. È stato un lavoro d'equipe,<br />

come accade in una redazione vera. Chissà che effetto farà ai ragazzi rivedersi sulla rivista, o vedere<br />

<strong>il</strong> loro compagno <strong>di</strong> banco, o anche riflettere<br />

sulla storia… Anche questo fa parte dell'esperimento<br />

e lo rende ancora più interessante.<br />

Magari qualcuno si appassionerà a tal punto<br />

da aver voglia <strong>di</strong> creare in proprio delle nuove<br />

storie per immagini. Il fotoromanzo offre<br />

grande libertà <strong>di</strong> azione, visto che lo si può realizzare<br />

con pochi comuni oggetti alla portata<br />

<strong>di</strong> tutti. E magari qualcuno saprà fare tesoro<br />

<strong>di</strong> quei piccoli trucchi del mestiere carpiti ai<br />

professionisti durante le fasi dello sv<strong>il</strong>uppo del<br />

progetto. Segno che <strong>il</strong> fotoromanzo, a suo<br />

modo, è ancora vivo e vegeto e può comunicare<br />

ancora tanto.<br />

E’ possib<strong>il</strong>e vedere <strong>il</strong> backstage del<br />

fotoromanzo sul sito www.regione.abruzzo.it/stampa<br />

nella sezione de<strong>di</strong>cata a <strong>Capitan</strong> <strong>Abruzzo</strong>.


Perché un fotoromanzo? A cosa serve? Quale ragione fa riscoprire uno strumento <strong>di</strong><br />

comunicazione che furoreggiò nel dopoguerra e che sembra <strong>di</strong>stante dai modelli <strong>di</strong><br />

comunicazione dei giovani d'oggi?<br />

Noi abbiamo deciso <strong>di</strong> raddoppiare la scommessa avviata con <strong>il</strong> "fumetto" <strong>di</strong> <strong>Capitan</strong><br />

<strong>Abruzzo</strong>: comunicare con i giovani delle scuole usando i linguaggi che preferiscono. Il<br />

fumetto è cambiato nel corso <strong>di</strong> questi decenni in modo cospicuo. La mia generazione<br />

sognava <strong>il</strong> West scorrendo le immagini <strong>di</strong> Tex W<strong>il</strong>ler, <strong>di</strong> Pecos B<strong>il</strong>l,<br />

Blek Macigno o Buffalo B<strong>il</strong>l.<br />

Poi <strong>il</strong> fumetto ha cambiato linguaggio. Ha scoperto persino la psicanalisi con le strips <strong>di</strong><br />

Crepax nelle storie <strong>di</strong> Valentina. O la rivisitazione affascinante del modello salgariano<br />

(o quello più colto e raffinato, <strong>di</strong> Conrad) del personaggio <strong>di</strong> Corto Maltese,<br />

fortunatissimo eroe del <strong>di</strong>segnatore veneziano, Hugo Pratt.<br />

Il fotoromanzo, invece, è <strong>il</strong>langui<strong>di</strong>to progressivamente dentro <strong>il</strong> carattere dolciastro,<br />

melenso delle sue storie sentimentali. I settimanali che ospitavano le storie rosa si chiamavano<br />

Grand Hotel o Bolero F<strong>il</strong>m: fecero la fortuna <strong>di</strong> e<strong>di</strong>tori come Cino del Duca o<br />

Angelo Rizzoli. Ma, alla lunga, non hanno resistito alla prova.<br />

Perché allora riproporre questo linguaggio? Noi pensiamo che la <strong>di</strong>ffusione delle macchine<br />

fotografiche <strong>di</strong>gitali e l'esplosione del cellulare, con fotocamera incorporata, abbia<br />

riacceso, soprattutto tra i ragazzi, <strong>il</strong> gusto dell'immagine fino alla trasgressione.<br />

Noi puntiamo a parlare con i ragazzi delle scuole in<strong>di</strong>cando un modello capace <strong>di</strong><br />

finalizzare, in modo attivo, positivo, questa nuova passione per le immagini fotografiche.<br />

Proponiamo storie "e<strong>di</strong>ficanti" e dai tratti esplicitamente pedagogici. Vogliamo provare<br />

a parlare con i giovani rifiutandoci <strong>di</strong> usare linguaggi istituzionali o, peggio,<br />

meta-linguaggi orrib<strong>il</strong>i come <strong>il</strong> "politichese".<br />

Ci piace l'idea che <strong>il</strong> fotoromanzo sia una sorta <strong>di</strong> specchio che riflette immagini, storie,<br />

sensib<strong>il</strong>ità, verità che i giovani guardano, ma talvolta non vedono.<br />

Questa è la ragione della nostra scommessa sul fotoromanzo: è la prova che <strong>il</strong> nostro<br />

programma <strong>di</strong> comunicazione con le scuole può solo crescere e sv<strong>il</strong>upparsi.<br />

Naturalmente chi comincia a frequentare questi sentieri nuovi può commettere molti<br />

errori. Ma l'errore che noi non commetteremo mai più è quello <strong>di</strong> continuare a stampare<br />

pubblicazioni che passano, senza soluzione <strong>di</strong> continuità, dalle rotative della<br />

tipografia, al cestino della carta straccia, senza la benché minima curiosità dei destinatari.<br />

Noi, con <strong>Capitan</strong> <strong>Abruzzo</strong>, un po'<strong>di</strong> interesse l'abbiamo suscitato.<br />

Per questo raddoppiano la scommessa.<br />

Slim è un fotografo che conosce tutti i linguaggi che nascono dall'apparecchio fotografico.<br />

Ha stampato libri importanti ed ha fornito immagini e racconti <strong>di</strong> fenomeni culturali<br />

<strong>di</strong> grande r<strong>il</strong>ievo. L'ultimo, quello che ha per soggetto i graffiti <strong>di</strong>pinti dai ragazzi sui<br />

muri, è un piccolo esempio <strong>di</strong> come la fotografia possa essere usata come una sorta <strong>di</strong><br />

"saggio", capace <strong>di</strong> esplorare fenomeni culturali complessi. Il fotoromanzo breve è<br />

un'altra delle prove della sua versat<strong>il</strong>ità. E' una fortuna, per <strong>il</strong> sistema comunicativo della<br />

<strong>Regione</strong>, poter contare sulla sua colta collaborazione.<br />

Il Presidente Ottaviano Del Turco


Gli studenti del Liceo della comunicazione (classi I e III) <strong>di</strong><br />

Avezzano sono stati i protagonisti del fotoromanzo "Il ritorno<br />

<strong>di</strong> Fabio" realizzato dal fotografo Slim e dal regista Massimo<br />

Tonna con l'aus<strong>il</strong>io della redazione <strong>di</strong> <strong>Capitan</strong> <strong>Abruzzo</strong>. Per<br />

un'intera giornata gli alunni delle due classi hanno assunto <strong>il</strong><br />

ruolo <strong>di</strong> "attori" ed hanno recitato, in maniera egregia, la parte<br />

loro assegnata….ma….lasciamo parlare le immagini…guardate<br />

le foto del backstage!


Fabio e Francesco, amici per la pelle, confabulano per fare un’uscita pomeri<strong>di</strong>ana con due<br />

ragazze.<br />

Mi raccomando non mancare,<br />

altrimenti mi metti nei guai.<br />

Fabio: Langelo Faenza<br />

Chiara: Sara Fadda<br />

Francesco: Jonathan Morz<strong>il</strong>li<br />

Alessia: Veronica Dzinwaliuk<br />

madre Fabio: Maria Grazia Lintozzi<br />

padre Fabio: Massim<strong>il</strong>iano De Foglio<br />

Stai tranqu<strong>il</strong>lo sarò puntualissimo.<br />

Posso sapere chi sono?<br />

Non le hai mai viste,<br />

ma ti assicuro che<br />

sembrano due topmodel<br />

Come le hai<br />

conosciute?


Mi hanno avvicinato loro<br />

sulla piazza principale.<br />

Chiara,segretamente innamorata<br />

<strong>di</strong> Fabio, ha ascoltato la loro<br />

conversazione,contrariata.<br />

Hai sentito. Oggi<br />

pomeriggio escono<br />

con due ragazze.<br />

Ma che stai <strong>di</strong>cendo?<br />

Vuoi prendermi in giro?<br />

È la verità, Fabio. Stanno qui in<br />

vacanza con i loro genitori.<br />

Volevano delle informazioni, così<br />

abbiamo fatto amicizia.<br />

Il mio fascino colpisce<br />

ancora. Nessuna ragazza<br />

mi può resistere.<br />

Complimenti.<br />

Che male c’è.<br />

Andranno a prendere<br />

un gelato.


Io sono gelosa, Alessia.<br />

Non sopporto <strong>di</strong> vederlo<br />

con un’altra donna.<br />

Non esagerare Chiara.<br />

Crescendo cambierai idea.<br />

La tua adesso è solo una<br />

infatuazione passeggera.<br />

Ti sbagli...<br />

Vorrei solo che lui si<br />

accorgesse dei miei<br />

sentimenti. Purtroppo<br />

mi considera solo una<br />

compagna <strong>di</strong> scuola.<br />

Fabio è l’uomo dei miei<br />

sogni. Un giorno spero <strong>di</strong><br />

poterlo sposare. Mi cre<strong>di</strong>?


Finite le<br />

lezioni,<br />

Fabio ha<br />

una brutta<br />

sorpresa.<br />

Siamo venuti perchè ci<br />

ha chiamato la preside.<br />

Come mai...<br />

Non fare <strong>il</strong> finto tonto. A scuola vai<br />

malissimo, inoltre hai fatto delle assenze<br />

firmandoti la giustificazione da solo.<br />

Non credo...<br />

Guarda! Ci sono i tuoi genitori.<br />

Fabio cerca <strong>di</strong> nascondere la sua agitazione.<br />

Sa benissimo <strong>di</strong> essere in colpa.<br />

Papà... mamma...è<br />

successo qualcosa?


Ci hai delusi, Fabio. Non avremmo mai pensato che arrivassi a<br />

tanto. Come hai potuto falsificare la firma. a casa faremo i conti.<br />

Hai sentito quello che ha<br />

detto tua madre. Devi<br />

ammettere che ha ragione.<br />

Lo <strong>di</strong>co per <strong>il</strong> tuo bene, Fabio.<br />

Negli ultimi tempi non hai<br />

aperto un libro. Così rischi <strong>di</strong><br />

essere bocciato.<br />

Mi hanno fatto fare la figura<br />

del bambino...<br />

Non accetto pre<strong>di</strong>che,<br />

Chiara...<br />

Fabio, scocciato<br />

per essere stato<br />

rimproverato<br />

davanti ai suoi<br />

,<br />

compagni, e pieno<br />

<strong>di</strong> rabbia.<br />

Mi <strong>di</strong>spiace.<br />

Pazienza... vuol <strong>di</strong>re<br />

che ripeterò l’anno.


I tuoi genitori ne soffrirebbero molto.<br />

,<br />

L’orgoglio ferito non lo fa ragionare.<br />

Se mi volevano bene non mi<br />

avrebbero rimproverato<br />

davanti a tutti. Questo non<br />

posso perdonarglielo.<br />

Devi cambiare, Fabio.<br />

Se ti fa piacere possiamo<br />

stu<strong>di</strong>are insieme.<br />

Non mi interessa.<br />

Non essere così cinico.<br />

Loro si preoccupano per te<br />

perchè ti vogliono bene.<br />

Lasciami in pace...


Non ho bisogno dell’aiuto <strong>di</strong> nessuno.<br />

So cavarmela benissimo da solo.<br />

,<br />

Dopo quello che e accaduto,<br />

Fabio considera i suoi genitori<br />

dei nemici.<br />

Non ho fame...<br />

Così...<br />

Che inten<strong>di</strong> fare?<br />

Ancora non lo so... ho bisogno <strong>di</strong> riflettere.<br />

E’ tutto pronto. Possiamo<br />

metterci a tavola.<br />

Ti prego, conta sempre<br />

su <strong>di</strong> me...<br />

Come mai?


Quello che ci ha detto<br />

la preside ci ha fatto<br />

male.<br />

Scusatemi... Vado in<br />

camera mia.<br />

Siamo stati troppo deboli con<br />

lui. Deve capire i suoi errori,<br />

non è più un bambino.<br />

Se vuoi possiamo farti fare<br />

delle ripetizioni private.<br />

Mi devi promettere che<br />

andrai sempre a scuola.<br />

Se hai qualche problema<br />

parlane con noi.<br />

Va bene...<br />

Lascia stare Antonio.<br />

Non peggioriamo le<br />

cose.


Fabio comunica ai suoi amici la sua decisione<br />

<strong>di</strong> scappare.<br />

Ci vuole pazienza Fabio.<br />

Spero che tu stia scherzando!<br />

Purtroppo fare i genitori ai<br />

tempi d’oggi è molto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e.<br />

Come fai sbagli.<br />

A questo punto sono<br />

stufo <strong>di</strong> tutto.<br />

E’ vero. I giovani<br />

hanno perso i veri<br />

valori della vita.<br />

Io non ce l’ho. Per questo<br />

me ne vado <strong>di</strong> casa.


Come vuoi...<br />

Ma...<br />

Ripensaci Fabio. Il tuo è un comportamento<br />

è da incosciente.<br />

Non sono mai stato così serio.<br />

Tu Francesco verrai con me.<br />

Sei <strong>il</strong> mio più caro<br />

amico. Non puoi<br />

lasciarmi solo.<br />

Domani mattina invece <strong>di</strong><br />

andare a scuola andremo<br />

alla stazione. Nessuno <strong>di</strong> voi<br />

dovrà fare la spia.


Lascia stare<br />

Francesco. Oggi<br />

non sono proprio<br />

dell’umore giusto.<br />

Inventati una<br />

scusa qualunque.<br />

Io preferisco farmi una<br />

passeggiata da solo. Ci<br />

ve<strong>di</strong>amo domani mattina alle<br />

nove alla stazione.<br />

Tra poco dovrebbero arrivare quelle<br />

due ragazze. Quando le vedrai rimarrai<br />

a bocca aperta.<br />

Ma... che gli <strong>di</strong>co?


Il padre,nonostante tutto,cerca <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con lui.<br />

Sono sicuro che se ti metti a<br />

stu<strong>di</strong>are con impegno riuscirai a<br />

recuperare tutte le insufficienze.<br />

Le parole del padre gli<br />

hanno dato solo fasti<strong>di</strong>o.<br />

Da domani devi<br />

cambiare vita Fabio.<br />

Me lo prometti?<br />

Dimostraci che hai capito i tuoi<br />

errori. Noi saremo fieri <strong>di</strong> te.<br />

(Papà continua a<br />

scocciarmi con le sue<br />

pre<strong>di</strong>che senza accorgersi<br />

che non me ne<br />

frega niente...)<br />

Si...


Conosco un tipo che ci<br />

può dare un lavoro.<br />

Ho paura che<br />

stiamo commettendo<br />

un errore.<br />

Questa fuga mi<br />

sembra una pazzia<br />

senza senso.<br />

Che lavoro?<br />

Ti accompagno<br />

solo perchè<br />

non voglio<br />

abbandonarti.<br />

La mattina dopo i due amici si ritrovano alla stazione.<br />

Ancora non ho<br />

capito dove<br />

siamo <strong>di</strong>retti.<br />

Sono sicuro che potrà aiutarci.<br />

Ho <strong>il</strong> suo in<strong>di</strong>rizzo.<br />

Non lo so. Un giorno mi<br />

ha avvicinato davanti alla<br />

scuola <strong>di</strong>cendomi che<br />

avrebbe potuto darmi un<br />

lavoro se ne avessi avuto<br />

bisogno.<br />

Io la penso <strong>di</strong>versamente.<br />

Voglio <strong>di</strong>mostrare a tutti<br />

che sono uno <strong>di</strong> carattere.


,<br />

Franceco e indeciso<br />

ma vuole troppo<br />

bene al suo amico<br />

per lasciarlo solo.<br />

,<br />

La preside,allarmata per l’assenza<br />

<strong>di</strong> Fabio,ha telefonato subito<br />

ai suoi genitori.<br />

Sono d’accordo. Non c’e’ un<br />

minuto da perdere.<br />

Datti una mossa. Il treno sta per partire.<br />

I compagni mi hanno confessato che ieri<br />

parlava con Francesco <strong>di</strong> una fuga.<br />

Questi ragazzi devono essere impazziti.<br />

Ma, dove vogliono andare?<br />

Sono minorenni.<br />

Bisogna rivolgersi subito<br />

all polizia.


Sei sicuro<br />

<strong>di</strong> non aver<br />

sbagliato<br />

in<strong>di</strong>rizzo?<br />

,<br />

L’uomo si avvicina<br />

ai due con fare<br />

minaccioso.<br />

Che cosa<br />

volete?<br />

Fabio e Francesco sono arrivati a destinazione. Si trovano in uno<br />

sfascio per auto tranqu<strong>il</strong>lo e desolante.<br />

Sicurissimo.<br />

Un giorno mi hai<br />

avvicinato davanti<br />

alla scuola <strong>di</strong><br />

Avezzano proponendomi<br />

un lavoro. Te lo<br />

ricor<strong>di</strong>?<br />

Vagamente.<br />

Comunque qui si<br />

tratta <strong>di</strong> vendere<br />

droga davanti alle<br />

scuole.


Io queste cose non<br />

le faccio. Preferisco<br />

tornarmene a casa.<br />

Francesco si allontana<br />

,<br />

impaurito. Quell’uomo<br />

non gli piace per niente.<br />

Io resto.<br />

Il tuo amico è solo<br />

un fifone.<br />

Con me potrai guadagnare<br />

un mucchio<br />

<strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. Devi solo<br />

darti da fare.


Quella notizia lo sconvolge<br />

facendogli perdere <strong>di</strong> colpo<br />

tutta la rabbia repressa.<br />

Me lo sentivo che si<br />

sarebbe fatto vivo.<br />

Hanno suonato alla<br />

porta!...Deve essere lui!<br />

Dopo due giorni vissuti come<br />

uno sbandato,Fabio viene<br />

attratto da un quoti<strong>di</strong>ano<br />

,<br />

esposto fuori dall’e<strong>di</strong>cola.<br />

(C’è un appello <strong>di</strong> mia<br />

madre... ha avuto un<br />

malore... )<br />

(Povera mamma... come<br />

ho potuto farle così tanto<br />

del male...)<br />

La telefonata <strong>di</strong> Fabio che<br />

annuncia <strong>il</strong> suo ritorno,ha<br />

portato la felicita<br />

,<br />

in<br />

quella casa.


Rivedendo <strong>il</strong> figlio<br />

vengono travolti<br />

dalla commozione.<br />

Fatti abbracciare,<br />

amore mio... non<br />

immagini nemmeno<br />

quanto sono stata in<br />

pena.<br />

Si mamma. Adesso<br />

che sono tornato a<br />

casa mi sento pieno<br />

<strong>di</strong> gioia.<br />

Fabio! ...<br />

Dimmi che stai bene.


Importante è che adesso sei qui con noi.<br />

Il giorno dopo,<strong>il</strong><br />

ritorno <strong>di</strong> Fabio<br />

viene festeggiato<br />

dai compagni<br />

con un<br />

lungo applauso.<br />

Evviva Fabio! ...<br />

Grazie a tutti.<br />

Perdonami per averti fatto soffrire...<br />

Avete ragione a rimproverarmi.<br />

Vi prometto che<br />

cambierò... Vi voglio un<br />

bene dell’anima.<br />

E’ bellissimo<br />

quello che<br />

stai <strong>di</strong>cendo.


La mia vita è qui con voi.<br />

Ho voglia <strong>di</strong> cominciare<br />

una vita nuova. Stu<strong>di</strong>erò e<br />

darò tante sod<strong>di</strong>sfazioni ai<br />

miei genitori.<br />

Avete sentito, ragazzi! Il<br />

nostro Fabio <strong>di</strong>venterà<br />

un secchione!<br />

Aspettavamo con impazienza <strong>il</strong> tuo ritorno.<br />

Sono contento che sei scappato<br />

da quel brutto tipo.<br />

Ho capito i miei errori. Dopo<br />

tanto tempo mi sento sereno.<br />

E’ stata un’esperienza<br />

allucinante.<br />

Non ne voglio<br />

parlare.<br />

Bravo, Fabio.<br />

Così mi piaci.


I ragazzi si avviano in classe allegri e spensierati.<br />

Questo fotoromanzo è stato realizzato da una storia scritta dai ragazzi dell’Istituto “Sacro Cuore”<strong>di</strong><br />

Avezzano, coor<strong>di</strong>nati dalla prof. Maria Grazia Lintozzi.


,<br />

Finalmente dopo la tempesta e tornato <strong>il</strong> sereno.<br />

Fotografie - art <strong>di</strong>rector - casting<br />

montaggio: Slim<br />

regia: M. Tonna<br />

Hanno collaborato: Roberta Copersino, Barbara Fabiani, Adelindo<br />

Paolucci, Accademia dell’Immagine dell’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Coor<strong>di</strong>namento e<strong>di</strong>toriale:Katia Scolta


48<br />

A partire dal giugno '99 la maturità ha cambiato faccia: le novità più sostanziali hanno riguardato<br />

in primo luogo la strutturazione delle prove scritte e lo svolgimento del colloquio, ma hanno interessato<br />

anche l'introduzione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti, la votazione finale, l'ammissione all'esame.<br />

Nel 2007 sono entrate in vigore alcune novità:<br />

le commissioni, formate da sei membri, sono costituite per metà da docenti interni e per metà da<br />

esterni e coor<strong>di</strong>nate da un presidente esterno;<br />

ritorna l’ammissione all’esame: possono sostenere l’esame gli studenti che hanno riportato, nello<br />

scrutinio finale della penultima classe, non meno <strong>di</strong> otto decimi in ciascuna <strong>di</strong>sciplina, che hanno<br />

seguito un regolare corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> istruzione secondaria superiore e che hanno riportato una<br />

votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna <strong>di</strong>sciplina negli scrutini finali dei due anni<br />

antecedenti <strong>il</strong> penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti, ferme restando le<br />

specifiche <strong>di</strong>sposizioni concernenti la valutazione dell'insegnamento dell'educazione fisica;<br />

la seconda prova: la seconda prova, che può essere anche grafica o scrittografica, ha per oggetto una<br />

delle materie caratterizzanti <strong>il</strong> corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Negli istituti tecnici, negli istituti professionali,<br />

negli istituti d'arte e nei licei artistici le modalità <strong>di</strong> svolgimento tengono conto della <strong>di</strong>mensione<br />

tecnico-pratica e laboratoriale delle <strong>di</strong>scipline coinvolte e possono articolarsi anche in più <strong>di</strong> un<br />

giorno <strong>di</strong> lavoro;<br />

Altre importanti novità sono previste per i can<strong>di</strong>dati che affronteranno gli esami <strong>di</strong> Stato a partire<br />

dall’anno scolastico 2008-2009:<br />

punteggio: a conclusione dell'esame <strong>di</strong> Stato sarà assegnato a ciascun can<strong>di</strong>dato un voto finale<br />

complessivo in centesimi, che è <strong>il</strong> risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione<br />

d'esame alle prove scritte e al colloquio e dei punti per <strong>il</strong> cre<strong>di</strong>to scolastico acquisito da ciascun<br />

can<strong>di</strong>dato. La commissione d'esame <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 45 punti per la valutazione delle prove scritte e <strong>di</strong><br />

30 per la valutazione del colloquio. Ciascun can<strong>di</strong>dato può far valere un cre<strong>di</strong>to scolastico massimo<br />

<strong>di</strong> 25 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare l'esame è <strong>di</strong> 60/100. L'esito delle<br />

prove scritte è pubblicato, per tutti i can<strong>di</strong>dati, nell'albo dell'istituto sede della commissione d'esame<br />

un giorno prima della data fissata per l'inizio dello svolgimento del colloquio. Fermo restando<br />

<strong>il</strong> punteggio massimo <strong>di</strong> 100, la commissione <strong>di</strong> esame può motivatamente integrare <strong>il</strong> punteggio<br />

fino ad un massimo <strong>di</strong> 5 punti ove <strong>il</strong> can<strong>di</strong>dato abbia ottenuto un cre<strong>di</strong>to scolastico <strong>di</strong> almeno 15<br />

punti e un risultato complessivo della prova <strong>di</strong> esame pari almeno a 70 punti. A coloro che conseguono<br />

<strong>il</strong> punteggio massimo <strong>di</strong> 100 punti senza fruire della predetta integrazione può essere<br />

attribuita la lode dalla commissione.<br />

Per chi sostiene l’esame negli anni 2006-2007 e 2007-2008, rimane in vigore la normativa vecchia:<br />

i cre<strong>di</strong>ti formativi e scolastici (calcolati in base al ren<strong>di</strong>mento scolastico dello studente negli ultimi tre<br />

anni e a tutte le esperienze personali <strong>di</strong> carattere culturale, artistico, sportivo acquisite anche al <strong>di</strong> fuori<br />

della scuola) possono dare allo studente fino a 20 punti;<br />

ogni prova scritta può essere valutata fino a un massimo <strong>di</strong> 15 punti, quella orale fino a 35 per quella<br />

orale;<br />

la commissione può attribuire un punteggio <strong>di</strong> fino a <strong>di</strong> 5 punti ai can<strong>di</strong>dati che abbiano ottenuto un<br />

cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> almeno 15 punti e un risultato complessivo <strong>di</strong> almeno 70 punti;<br />

Il punteggio minimo per guadagnare la promozione è invece <strong>di</strong> 60/100.

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