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Brasile visti prima, le enormi distese di colline e tutto il resto, il cielo limpido e le stelle brillanti in cielo come mai avevamo visto. E non dimenticheremo nemmeno gli ottimi piatti che abbiamo mangiato: il pollo con le banane, i succhi buonissimi, l’ananas, i dolci con lo zucchero di canna, e cosi via! E ricordiamo con grande gioia tutti i giorni trascorsi con Giovanna, Eunice e Giovanni. I nostri amici che restano là ci hanno dato tantissimo: chi potrà dimenticare i viaggi spericolati in auto con Giovanna, la dolcezza ed i manicaretti di Eunice e l’inventiva e la disponibilità di Giovanni? Come già detto, la notte del 17 Agosto siamo tornati a Salvador con il solito viaggio in bus, dove ci attendevano gli ultimi due giorni per visitare la capitale della Bahia. Purtroppo il 18 Agosto è successo un fatto spiacevole: mentre passeggiavamo in compagnia di Letizia, un ragazzo (sicuramente di età inferiore ai venti anni) ci ha minacciato con un grosso coltello e ci ha rubato soldi ed alcuni nostri beni. E’ naturale che questo fatto ci abbia scioccati, ma non dimentichiamo comunque tutte le splendide esperienze vissute. A margine del nostro piccolo racconto vogliamo scrivere alcune considerazioni su cui riflettere. Salvador ci è parsa una città difficile, strana, dove il benessere e le costruzioni del centro della città contrastano pesantemente con la realtà delle favelas che compaiono subito dopo. Le gente che si incontrava per strada sembrava da subito fredda e indifferente. Condeuba è apparsa diversa, con persone più solari, con tanta povertà ma una grande dignità. Molta gente si è dimostrata cordiale, 28 - Ottobre con un’accoglienza quasi imbarazzante. E’ significativo ricordare la visita ad alcune famiglie della zona rurale, dove gente tanto povera ha comunque gli occhi che sorridono, ed è felice di avere tutto, cioè “Dio, la salute e i miei figli”, come ci ha risposto una ragazza madre. E’ interessante sentire questo contrasto fra due zone della stessa, sconfinata, nazione. Da qui si possono trarre tante conclusioni anche economiche e sociali, ma quello che vogliamo evidenziare è il grande impegno che i nostri missionari mettono in ciò che fanno. Con l’aiuto di Dio, di quel Dio che è amore vero e donato, hanno saputo creare una realtà come i Prodec, affinché i ragazzi crescano conoscendo realtà diverse dalla strada perché non accadano più episodi come quello che ci è accaduto negli ultimi giorni. Infatti, anche il ragazzo che ci ha aggredito va capito, perché è cresciuto in una realtà povera e violenta, che lui stesso ha appreso. Ciò che pensiamo è che tutti noi dobbiamo sforzarci di ricordare quanto fanno i nostri missionari così distanti da noi. Hanno un coraggio da leone e danno la loro vita per migliorare quella di altre. Forse non è facile da capire, ma è veramente così! Dal canto nostro possiamo solo ringraziare Dio per tutto quello che abbiamo provato, per il viaggio che abbiamo fatto, che doveva essere in Burundi in 5 persone e che invece, per diversi motivi, è stato in Brasile in 3. Crediamo che tutto ciò che abbiamo vissuto sia stato per renderci conto di molte cose e per potervelo scrivere, per dirvi che in Brasile la Famiglia Missionaria ha fatto molte cose in questi anni e che noi possiamo aiutare la missione, anche con molto poco. Un grazie infinite a Letizia, Fatima, Giovanna, Eunice, Giovanni e a tutta la Famiglia Missionaria della Redenzione! Lorenzo, Maurizio e Elena
Con Chiara in mi sione tra i monti ! Quest’estate, dal 12 al 16 agosto, noi “Giovani per la missione” insieme alle Missionarie siamo andati a Fiera di Primiero (Tn) per un’esperienza di evangelizzazione, che ci ha visto impegnati ormai da tre anni. Al nostro arrivo ci è stato chiesto di presentare la nostra realtà missionaria in un incontro organizzato dal parroco Don Duccio. Nei giorni seguenti abbiamo invece animato le Sante Messe serali presso alcune parrocchie della zona, dove, attraverso i canti e le testimonianze, abbiamo potuto trasmettere il nostro carisma. Ai momenti spirituali si sono alternate diverse escursioni: dapprima a Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I, poi passeggiate in luoghi caratteristici come Passo Rolle, Tonadico e Passo Cereda. L’accoglienza ricevuta, a partire dalla famiglia di Maurizio e Gemma fino agli abitanti dei vari paesi, è stata come sempre calorosa e cordiale. La domenica siamo stati infine raggiunti da altre famiglie e amici ed insieme abbiamo avuto l’occasione di far conoscere a Deddy gli animali della Malga Fossetta, dalle mucche alle caprette. Nella sua semplicità è stata un’esperienza ricca di incontri, di amicizie, di vera vita “familiare”. “Non è che il Signore si limiti a sfiorarci appena da vicino; no, ha piantato la sua casa in mezzo alle nostre case e riceve a tutte le ore e senza etichetta fissa. Andarlo a trovare, chiedergli perdono, mettergli davanti la propria situazione con fiducia, come a un fratello maggiore, senza tanti discorsi, ma in questo atteggiamento: Signore son qua, so che mi guardi, che mi capisci, ciò mi basta” Dagli scritti di Albino Luciani Jonatan, Elettra e Daniele 29 - Ottobre
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