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L'agopuntura per il pianeta di Fabio Pietrantonio

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L’agopuntura <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>pianeta</strong> <strong>di</strong> <strong>Fabio</strong> <strong>Pietrantonio</strong><br />

a cura <strong>di</strong> Maria Livia Brunelli<br />

Strano come mangiando un pezzo <strong>di</strong> melone possa<br />

arrivare un regalo dall’universo.<br />

E’ cioè che è accaduto a <strong>Fabio</strong> <strong>Pietrantonio</strong>, artista<br />

torinese che quest’estate ha avuto un’<strong>il</strong>luminazione<br />

a partire da uno stecchino <strong>di</strong> bambù inf<strong>il</strong>zato in un<br />

pezzetto <strong>di</strong> melone in un bar. L’ha ascoltata, e ne è nata<br />

un’o<strong>per</strong>a. Che poi è <strong>di</strong>ventata una <strong>per</strong>formance.<br />

Mettendo in f<strong>il</strong>a tanti stecchini <strong>di</strong> bambù prima su una<br />

tela, poi sulla terra. Su una terra ricca <strong>di</strong> energia antica,<br />

la terra della Sardegna, terra nuragica. La <strong>per</strong>formance<br />

<strong>di</strong> <strong>Pietrantonio</strong> ha avuto luogo alla Tomba dei Giganti <strong>di</strong><br />

Coddu Vecchju, località della Gallura nota nel mondo<br />

<strong>per</strong> le sue caratteristiche energetiche e terapeutiche.<br />

Le Tombe <strong>di</strong> Giganti sono monumenti funerari, sepolture<br />

collettive <strong>di</strong> età nuragica presenti in <strong>di</strong>verse zone della<br />

Sardegna dove erano deposte le ossa dei defunti. Il nome<br />

deriva dalla <strong>di</strong>ceria che le numerose ossa rinvenute al<br />

loro interno fossero i resti dei banchetti <strong>di</strong> un gigante. Si<br />

tratta <strong>di</strong> lunghe camere funerarie <strong>il</strong> cui fronte è delimitato<br />

da una sorta <strong>di</strong> semicerchio, quasi a simboleggiare le<br />

corna <strong>di</strong> un toro. Al centro del semicerchio è posta una<br />

stele molto alta, con una piccola a<strong>per</strong>tura alla base da<br />

cui si accedeva alla tomba. Si pensava infatti che <strong>il</strong> toro e<br />

la madre natura si accoppiassero <strong>per</strong> poi dare poi nuova<br />

vita ai defunti nell’ald<strong>il</strong>à.<br />

Davanti a quella stele <strong>di</strong> Coddu Vecchju, i membri<br />

della tribù venivano a rendere omaggio ai morti della<br />

comunità. Davanti a quella stessa stele, oltre quattro m<strong>il</strong>a<br />

anni dopo la sua costruzione, <strong>Pietrantonio</strong>, una mattina<br />

poco dopo l’alba, ha inf<strong>il</strong>zato migliaia <strong>di</strong> stecchini, come<br />

<strong>per</strong> una simbolica, potente agopuntura <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>pianeta</strong>.<br />

Il bambù credo che sia l’albero che produce più ossigeno<br />

<strong>di</strong> tutti gli altri suoi sim<strong>il</strong>i – spiega <strong>Pietrantonio</strong> -, tanto<br />

che le foreste <strong>di</strong> bambù sono da sempre ritrovo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

maestri bud<strong>di</strong>sti <strong>per</strong> la me<strong>di</strong>tazione. Non so <strong>per</strong>ché le<br />

cose succedano, e come succedano, ma <strong>il</strong> messaggio<br />

è stato chiaro.<br />

Agopuntura <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>pianeta</strong> consiste nel fare una pressione<br />

sulla terra con un bastoncino <strong>di</strong> bambù creando un<br />

contatto positivo, dando un simbolico beneficio alla<br />

terra, un respiro. Curandola come si cura un paziente<br />

ammalato. Il nostro <strong>pianeta</strong> ha bisogno <strong>di</strong> cure, e <strong>il</strong><br />

pensiero positivo influisce su tutte le energie favorendo<br />

<strong>il</strong> fluire delle cose. Il semplice atto <strong>di</strong> questa azione<br />

scatena una miriade <strong>di</strong> energie, aprendo dei canali <strong>di</strong><br />

trasmissione nella terra. E’ cosi banale che non sembra<br />

possib<strong>il</strong>e ma è successo, tanto che al quarto stecchino<br />

inf<strong>il</strong>zato ha iniziato a d<strong>il</strong>uviare e, quando ho finito gli<br />

stecchini, ha smesso”.<br />

E’ del resto risaputo che la crosta terrestre è attraversata<br />

da energie telluriche e forze magnetiche che rendono<br />

la Terra un autentico “organismo vivente”. L’uomo,<br />

in quanto figlio della Madre Terra, può interagire con<br />

questi “movimenti”, e assorbirli inconsciamente. Queste<br />

energie sono più intense in certi ambienti piuttosto che<br />

in altri e numerosi stu<strong>di</strong> hanno ipotizzato che antichi<br />

luoghi sacri sono stati costruiti lungo questi canali<br />

energetici. A fungere da accumulatori <strong>di</strong> tali energie<br />

sarebbero proprio le Tombe dei Giganti.<br />

Secondo l’artista, <strong>il</strong> luogo in cui è avvenuta la <strong>per</strong>formance<br />

è “un gate, una linea <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> energia”. “Ho<br />

avvertito subito che era una luogo <strong>di</strong> canalizzazione –<br />

afferma <strong>Pietrantonio</strong> -, tanto che mentre piantavo gli<br />

stecchini nel terreno mi sono affiorate alla memoria<br />

reminescenze <strong>di</strong> quando vivevo con gli aborigeni in<br />

Australia”.<br />

Cresciuto in una tipica fattoria piemontese tra mucche<br />

e f<strong>il</strong>ari <strong>di</strong> vigneti <strong>di</strong> Barolo, <strong>Pietrantonio</strong> ha vissuto <strong>per</strong><br />

brevi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> in Sardegna, a New York e a M<strong>il</strong>ano, fino ad<br />

approdare nell’Australia settentrionale, dove ha con<strong>di</strong>viso<br />

con gli aborigeni st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita, tende e spiritualità. Dagli<br />

aborigeni ha imparato a <strong>di</strong>pingere come se vedesse le<br />

cose dall’alto, da una visione zenitale: ecco allora le<br />

o<strong>per</strong>e realizzate con i chio<strong>di</strong>, come se fossero alberi<br />

visti dal satellite; una sorta <strong>di</strong> “grafica planetaria”. La<br />

necessità <strong>di</strong> un contatto molto stretto con la natura lo<br />

ha portato poi a trascorrere <strong>di</strong>versi mesi con gli In<strong>di</strong>ani

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