Mariani Motors - Comune di Seregno

PERIODICO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SEREGNO / WWW.COMUNE.SEREGNO.MB.IT
4
AGOSTO/SETTEMBRE 2009
Seregno
Concessionaria BMW e MINI
Mariani Motors
Viale Sicilia, 130 - Tel. 039 39391 - MONZA
Via Borgazzi, 8 - Tel. 039 3939308 - MONZA
Il futuro del pianoforte
La XXVI edizione del Concorso Pianistico
Internazionale “Ettore Pozzoli”
La città si veste di musica
“OltrE il Pozzoli”: cinque giorni
di musica classica, rock, jazz e pop
Angelica, Nina, Romica
e le altre: vita da badante
L’esercito silenzioso che assiste gli anziani
Gianfranco Ciafrone e Nicola Viganò
L’intervista agli assessori raddoppia

MERCOLEDI’
APERTURA SERALE
dalle ore 9.00
alle ore 21.30
(orario continuato)
di Ficarra Enrico
COUPON OMAGGIO
20038 Seregno (MI)
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Da Settembre 2009
nuovo orario
e aperture settimanali
da martedì a sabato
dalle 9.00 alle 18.30
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ristrutturante, oppure il 10% di sconto sul totale dello scontrino

Registrazione Tribunale
di Monza n. 1289 del 29.7.1997
PROPRIETà ED EDITORE:
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DIRETTORE RESPONSABILE:
Giacinto Mariani
REDAZIONE:
Comune di Seregno
Piazza Libertà, 1 20038 Seregno (MB)
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40138 Bologna
Chiuso in redazione 01/09/2009
/Sommario/agosto-settembre 2009 04
7
8
13
EDITORIALE
di Giacinto Mariani
IL fUTURO DEL
PIANOfORTE
di Riccardo Baca
SEREGNO,
CITTà DELLA MUSICA
di Riccardo Baca
16
20
ChI RICEVE SEREGNO INfORM@
Distribuito gratuitamente dal Comune
tramite TNT Post a tutte le 17.748
famiglie di Seregno + 2.000 copie
durante i principali eventi pubblici.
In copertina e a lato:
Ettore Pozzoli (Seregno 1873 – 1957)
Pianista, compositore e didatta. Dal 1902
al 1937 ha insegnato teoria, solfeggio e
dettato musicale al Conservatorio
“Giuseppe Verdi” di Milano. A lui è
intitolato il concorso pianistico
internazionale che si svolge ogni
due anni a Seregno dal 1959.
LA TRADIZIONE
IN CUCINA
di Giovanni Guadagno
VINCERE IL PANICO
a cura della dott.ssa
Cinzia Gorla
23
27
31
GIANfRANCO CIAfRONE
E NICOLA VIGANO:
INTERVISTA DOPPIA
di Walter Todaro
ANGELICA, NINA,
ROMICA E LE ALTRE:
VITA DA BADANTE
di Walter Todaro
LA PAROLA AI PARTITI
DISTRIBUZIONE
Seregno Inform@ è disponibile anche presso la Biblioteca Civica
(piazza Monsignor Gandini 9), le farmacie, i medici di base,
l'Urp del Comune (Via Umberto I 78) e nelle seguenti edicole:
Via Parini - Corso Matteotti - Via Cavour, 34 - Piazza Cabiati, 1
Via Colombo (ang. Via Appiani) - Via Cadore, 253

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comune/editoriale
La Brianza è sempre stata terra di sacrifici nel lavoro. E anche la cultura e la musica
non fanno eccezione. Perché per emergere nel difficile mondo della musica
classica occorrono sacrifici, oltre che talento. Ai giovani pianisti provenienti da tutto
il mondo offriamo un’opportunità per avere un futuro nel pianoforte. Questo è il
Concorso pianistico internazionale “Ettore Pozzoli”, che andrà in scena dal 14 al 22
settembre al Teatro San Rocco.
Quest’anno abbiamo ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Un risultato molto importante per due motivi: perché il Ministero concede
pochissimi patrocini ogni anno e solo ad eventi di altissimo livello e perché la sua
adesione al “progetto Pozzoli” testimonia lo spessore culturale del concorso.
Il patrocinio concesso dal dicastero guidato dal ministro Sandro Bondi è il primo passo
di una serie di novità che sono state introdotte quest’anno.
A cinquant’anni dalla prima edizione, quella del 1959 vinta da Maurizio Pollini, il
Pozzoli è un appuntamento prestigioso e con una tradizione importante alle spalle.
Ma noi non abbiamo nessuna intenzione di “sederci sugli allori”. Vogliamo guardare
avanti e continuare ad innovare. Vogliamo costruire un “luogo” dove si possa ascoltare
musica di qualità sempre più alta con eventi per un pubblico diverso, più giovane e
largo che possa andare oltre quel perimetro tradizionale degli appassionati di musica
classica e aprirsi agli “altri mondi” musicali.
La musica, soprattutto la musica classica, non è una torre d’avorio. La musica è qualcosa
che ha a che fare con l’essere umano, con tutti noi. Quindi abbiamo deciso di
affiancare al “tradizionale” Concorso una settimana di eventi e abbiamo deciso di
chiamarla “oltrE il Pozzoli”, perché vogliamo andare oltre il concorso e far uscire la
musica dagli spazi consueti per far vivere le piazze, le strade e gli altri luoghi della
città. E lo faremo con un programma di qualità che prevede concerti di musica sinfonica,
ma anche rock, jazz e pop.
La musica può essere tutto e il contrario di tutto: un concerto per piano e orchestra di
Bach, eseguito dall’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi”, una canzone di una giovane
rock band o, ancora, un “tormentone” estivo di Sandy Marton.
Un programma, quindi, non per “addetti ai lavori”, ma per chi vuole scoprire qualcosa
di più del mistero della musica, di quello che lo lega alla vita.
La musica, tutta la musica, ci insegna che tutto è collegato: pensiero logico ed emozioni,
come scrive il grande pianista e direttore d’orchestra Daniel Barenboim, nel
suo libro La musica sveglia il tempo: “Il potere della musica sta nella sua capacità di
rivolgersi a tutte le sfaccettature dell’essere umano – alla sua parte animale, emotiva,
intellettuale e spirituale. […]”
Questa è l’idea intorno alla quale abbiamo costruito il programma di “oltrE il Pozzoli”,
con la convinzione che l’edizione numero ventisei del concorso, pochi mesi dopo le
elezioni per la Provincia di Monza e Brianza, possa rappresentare per la nuova Provincia
l’evento su cui costruire un progetto culturale unico ed omogeneo.
Il Sindaco
Giacinto Mariani
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/territorio/cultura
Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Il Futuro
del Pianoforte
Si svolgerà dal 14 al 22 settembre al Teatro San Rocco la XXVI
edizione del Concorso Pianistico Internazionale “Ettore Pozzoli”:
un’opportunità per i migliori giovani talenti della musica classica
Cinquant´anni e non sentirli. Era il
1959 quando Maurizio Pollini, diventato
uno tra i più grandi interpreti
del nostro tempo, vinse la prima edizione
del Concorso pianistico internazionale
“Ettore Pozzoli”. E, dopo mezzo secolo
dalla prima edizione, quest´anno il
Pozzoli si presenta con numerose novità.
Sarà Francesco Libetta, il più importante
interprete delle opere di Pozzoli, ad
aprire lunedì 14 settembre alle ore 21
al Teatro San Rocco la XXVI edizione del
Concorso Pianistico Internazionale
“Ettore Pozzoli”.
Libetta, uno tra i pianisti dell’ultima generazione
(classe 1968) di maggiore talento,
eseguirà per la prima volta in Italia
l’Allegro di concerto di Pozzoli, accompagnato
dall’Orchestra Sinfonica “Ettore
Pozzoli” diretta da Mauro Bernasconi. Il
programma prevede anche la Sinfonia n°
9 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák.
Durante la serata, condotta da Cesare
Cadeo, saranno presentati tutti i concorrenti
iscritti al Concorso: novanta
giovani pianisti, forse i grandi talenti
del domani, provenienti da ventotto
Paesi del mondo. Presenti concorrenti di
nazioni di grandi tradizioni musicali quali
Cina, Corea del Sud, Germania, Giappo-
Classica, rock, jazz e pop
La Città si veste di Musica
di Riccardo Baca
Orchestra RAI (edizione del 1981)
La XXVI edizione del Concorso Pianistico Internazionale “Ettore Pozzoli” va
“oltrE il Pozzoli” e si apre ad una settimana di musica (vedi pagina 15).
Dal 14 al 22 settembre le strade e le piazze della città saranno invase dalle
note: musica classica, ma non solo. La rassegna nasce, infatti, con l’ambizione
di rispondere ad una domanda: musica “alta” o musica del nostro tempo?
Tra le numerose definizioni di musica, la più precisa è forse quella data da
Ferruccio Busoni, il grande pianista e compositore, il quale disse che la musica
è “aria sonora”. Con questa idea è stato costruito il programma di “oltrE
il Pozzoli”: grande attenzione alla musica colta, ma anche a rock, jazz e pop.
L’obiettivo è portare il “marchio” Seregno fuori dalla città, farne conoscere
potenzialità e punti di forza. Gli eventi sono solo un mezzo. Il fine è sostenere
e sviluppare il territorio e i suoi “prodotti” di qualità in Italia e all’estero. E tra
i prodotti di qualità di Seregno c’è senza dubbio il Pozzoli, uno dei più importanti
concorsi pianistici del mondo, che attraverso una competizione seria,
dura nei ritmi e nelle prove, e di grande qualità, costituisce per i candidati
un’occasione importantissima, e una delle poche esistenti a livello internazionale,
per “fare carriera” nel mondo della musica classica.

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/territorio/cultura
Rolf Plagge, vincitore dell’edizione del 1979
ne, Spagna, Stati Uniti, Ucraina, Ungheria,
ma anche di Stati “emergenti” come
Filippine, Indonesia, Romania e Nuova
Zelanda. La Corea del Sud è il “team”
più numeroso con 20 iscritti, mentre gli
azzurri sono 18. L’età media dei concorrenti,
a maggioranza rosa (53 le donne
gara), è di 26 anni: dai 19 del più giovane
ai 32 dei più “vecchi”. Altra novità
è l’istituzione di un Comitato d’onore
con la presenza di nomi importanti.
Accanto alle cariche istituzionali come il
neo presidente della Provincia di Monza
e Brianza, Dario Allevi, e quello della
Provincia di Milano, Guido Podestà, l’as-
Programma: dal 15 al 22 settembre
Tre Prove per la Vittoria
Il “D-day” è fissato per martedì 15 settembre con la prima
prova eliminatoria: un programma della durata di 20
minuti circa che prevede uno studio di Chopin, uno studio
da Liszt a Ligeti e un brano a libera scelta. Giovedì 17
settembre si chiude la prima prova e si passa alla seconda
prova eliminatoria (venerdì 18 e sabato 19 settembre).
In programma una sonata importante di Haydn o di Mozart
o di Clementi, una o più composizioni scritte nel
selezioni alimentari
sessore alle Culture, Identità e Autonomie
della Regione Lombardia Massimo
Zanello e Carlo Edoardo Valli, presidente
della Camera di Commercio di Monza
e Brianza, ci sono importanti nomi del
mondo musicale: Cesare Rimini, presidente
della Filarmonica della Scala; il
presidente del Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Milano, Francesco Saverio Borrelli
e il direttore Bruno Zanolini. Presente
anche il direttore del Conservatorio di
Musica “Alfredo Casella” de L’Aquila,
Bruno Carioti, invitato nella convinzione
che sia necessario superare presto
l’emergenza in Abruzzo e far rivivere il
territorio abruzzese nel suo tessuto civile
e sociale, del quale il Conservatorio rappresenta
un elemento significativo. Una
conferma della qualità del “progetto
Pozzoli” è arrivata dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali che, per
la prima volta, ha concesso il patrocinio:
il “timbro” su un concorso che si tiene
a Seregno, per volontà di Gina Gambini,
moglie del compositore e didatta
seregnese, con cadenza biennale, da
cinquant’anni. Era il 20 settembre 1959
quando un giovanissimo e timido Maurizio
Pollini, con una bellissima esecuzione
dei Preludi op. 28 di Frédéric Chopin, dei
Tre movimenti di Petruska di Igor Stravinsky
e dell’Allegro di concerto di Pozzoli,
vinceva la prima edizione del Concorso.
Comincia così la straordinaria carriera di
Pollini che, pochi mesi dopo la vittoria
al Pozzoli, avrebbe ricevuto a Varsavia il
“Premio Chopin”, una delle più antiche
e prestigiose competizioni pianistiche
al mondo, dalle mani di Arthur Rubinstein
che commentò così: “Suona già
meglio di tutti noi”. Ma il Pozzoli è stato
un trampolino di lancio anche per altri
grandi pianisti: da Francois-Joel Thiollier
a Raimondo Campisi, da Filippo Gamba,
ultimo vincitore italiano nel 1999, a
Martin Cousin. Questi nomi sono la prova
che l’obiettivo del Concorso è stato
centrato: aprire un’importante finestra
sul mondo pianistico internazionale di
grande e comprovata qualità e dare un
Daniel Rivera, vincitore dell’edizione del 1975
periodo romantico e cinque studi di Ettore Pozzoli. Il
tutto in circa 35 minuti.
Domenica 20 settembre le semifinali. In un’ora i concorrenti
devono eseguire una sonata di Beethoven, una o
più composizioni scritte nel periodo romantico e uno o
più brani scritti dopo il 1900.
La finale è in programma martedì 22 settembre dalle
20.30. I finalisti, accompagnati dall’Orchestra “I Pomeriggi
Musicali” di Milano diretta da Nicholas Carthy,
dovranno eseguire un concerto tra Mozart, Beethoven,
Chopin, Schumann o Mendelssohn.
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/territorio/cultura
futuro nel pianoforte ai giovani talenti
delle nuove generazioni: in 25 edizioni
oltre 1.500 concorrenti provenienti
da diversi Paesi. La qualità del concorso,
oltre che dai nomi dei vincitori, è
stata garantita negli anni dalla presenza
in giuria, con ruolo di presidente, di
Giulio Confalonieri per sette edizioni e,
per dieci edizioni, di Marcello Abbado.
Dalla giuria del Pozzoli sono passati altri
importanti maestri come Miecio Horszowski,
Alberto Mozzati, Piero Rattalino,
Paolo Bordoni, Riccardo Risaliti, Benedetto
Lupo e Paul Badura-Skoda. Giuria
di alto livello anche per l’edizione di
quest’anno: gli italiani Pietro De Maria,
da due anni impegnato con l’esecuzione
dell’integrale pianistica di Chopin
presso le maggiori Istituzioni musicali
italiane, Riccardo Risaliti, pianista e musicologo,
e Daniel Rivera, vincitore della
nona edizione del Pozzoli (1975), lo
svizzero Tomasz Herbut, docente di piano
alla University of the Arts di Berna,
la giapponese Yasuko Matsuda, docente
presso la Kyoto University of Fine Arts,
Hugh Tinney (al pianoforte), vincitore dell’edizione del 1983
la canadese Catherine Vickers, vincitrice
del Concorso Busoni nel 1979 e Nicholas
Carthy, inglese, pianista e direttore
d’orchestra. I premi messi in palio per
questa edizione sono otto di cui cinque
speciali per un ammontare complessivo
di 28.000 euro.
In occasione dell’apertura, il 14 settembre,
e della chiusura, il 22 settembre,
sarà emesso uno speciale annullo po-
stale. Presso il Teatro San Rocco lunedì
14 settembre e martedì 22 settembre,
dalle 17 alle 23, un Ufficio Postale
temporaneo emetterà un annullo filatelico
su due differenti cartoline: una “istituzionale”,
raffigurante Ettore Pozzoli, e
una disegnata per l’occasione da Fulvia
Monguzzi, artista brianzola 23enne,
neodiplomata all’Accademia di Belle Arti
di Brera.❖
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Debutto con l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi”
Seregno,
Città della Musica
Dal 15 al 20 settembre va in scena “oltrE il Pozzoli”:
sei giorni di musica classica, rock, jazz e pop
Sarà l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe
Verdi” di Milano ad aprire “oltrE
il Pozzoli”, festival di musica classica,
rock, jazz e pop in programma nei giorni
in cui si svolge il Concorso pianistico
internazionale “Ettore Pozzoli” (vedi
pagina 8). Martedì 15 settembre
alle ore 20 presso Villa Odescalchi, che
ospitò Ettore Pozzoli per circa vent’anni,
la bacchetta del maestro Ruben Jais
dirigerà i musicisti della Verdi nell’esecuzione
di alcune tra le più importanti
opere di Johann Sebastian Bach (ingresso
su invito). Ruben Jais, Direttore Residente
dell’Orchestra Verdi e Direttore Musicale
della Mailänder Kantorei, ha scelto al
pianoforte Roberto Cominati, uno dei
maggiori talenti dell’ultima generazione
di pianisti: nel suo curriculum, anche
un premio Busoni (nel 1993), con una
straordinaria esecuzione del Concerto
n.3 op. 30 di Rachmaninov, e concerti
alla Scala e a Salisburgo. Ancora musica
classica mercoledì 16 settembre con
il concerto del Brass Ensemble dell’Orchestra
Filarmonica “Ettore Pozzoli”
in piazza Segni. Alle ore 20 il maestro
Massimo Longhi dirigerà “Fanfare Festive”.
In programma musiche di Georg
Friedrich Händel, Johann Sebastian Bach,
Aaron Copland e George Gershwin.
L’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano
Paolo Conte di lui ha detto “É il mio
erede”. Forse è un po’ presto per una
consacrazione, ma con una investitura
del genere, la carriera non può che cominciare
bene. Già tastierista per lungo
tempo di Franco Califano (e di altri come
Lucio Dalla, Renato Zero e Pino Daniele),
Enrico Giaretta si è messo in proprio
e con il brano Back in town (nella versione
originaria in italiano Tutta la vita in un
momento), uno dei singoli contenuti nel
13
di Riccardo Baca
suo primo album, Sulle ali della musica,
ha già scalato le classifiche americane,
australiane, giapponesi e del Nord Europa.
Giovedì 17 settembre, alle ore
21, in piazza Donatori del Sangue (area
posta) Giaretta proporrà brani tratti dal
suo cd Sulle ali della musica, un titolo non
casuale visto che il cantautore è appassionato
di volo, tanto da avere ottenuto il
brevetto da pilota.
Venerdì 18 settembre serata dedicata
Ristorante La Piana da Gilberto
I Piatti della Tradizione
Via Zappelli, 15 - 20048 Carate Brianza (Mi)
Telefono 0362909266 - Fax 0362803517
info@ristorantelapiana.it - www.ristorantelapiana.it
Chiuso domenica sera e lunedì - È gradita la prenotazione

14
/territorio/cultura
al rock giovane con il “live” INDIsere-
Rock. Protagonisti del concerto in piazza
Donatori del Sangue (ore 21) due delle
più interessanti rock band locali: Veda e
Waiting For Memories. Special guest
il cantante-imitatore Luca Virago, scoperto
nel 1992 da Toto Cotugno nel
programma Stasera mi butto su Rai Due.
Sabato 19 settembre, alle ore 21, sul
palco di piazza Donatori del Sangue saliranno
tre “mostri sacri” della dance anni
Ottanta: Sandy Marton, Den Harrow
e Tracy Spencer. In scaletta le principali
hit di quel decennio: da People from Ibiza
a Modern Lovers, da To meet me a Born to
love, da Run To Me a Take Me Back. Den
Harrow, uno dei maggiori esponenti della
discomusic italiana con un milione di copie
vendute nel 1984 con Mad Desire, ha
partecipato al reality “L’Isola dei Famosi”,
così come Sandy Marton, celebre per il
brano People from Ibiza sempre del 1984,
mentre la cantante inglese Tracy Spencer
Sabato 19 settembre al Conservatorio di Milano
Ettore Pozzoli,
musicista e didatta
In contemporanea con la XXVI edizione del Concorso
Pianistico Internazionale “Ettore Pozzoli” e a distanza
di cinquant’anni dalla prima edizione, sabato 19 settembre,
dalle 9.30 alle 17, la Sala Puccini del Conser-
Gli insegnanti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (1904).
Ettore Pozzoli è il sesto da sinistra nella terza fila
dominò la classifica del 1986 con il brano
Run to me, superando persino Madonna.
La rassegna si chiude domenica 20 settembre
con il concerto dell’Orchestra
giovanile della Scuola di Musica di Cantù.
Alle ore 17 in piazza Segni, Luca Russo
dirigerà una formazione composta da ragazzi
dai 7 ai 16 anni impegnati in brani
di Antonín Dvořák, Igor Stravinskij, Piotr
Ilich Tchaikovsky, Pietro Mascagni, Franz
Joseph Haydn, Franz Liszt.
Spazio anche ai bambini con il “BPM
Young Village”, il parco giochi per i più
piccoli in piazza Segni aperto giovedì 17,
venerdì 18 e sabato 19 settembre dalle
16 alle 18.30.
Speaker ufficiale di “oltrE il Pozzoli” sarà
Luca Viscardi, conduttore, con Grant
Benson, del programma Gli Inaffidabili,
in onda ogni mattina su Radio Number
One, che giovedì 17, venerdì 18 e sabato
19 settembre trasmetterà in diretta da
piazza Donatori del Sangue.❖
il fioraio
Sandy Marton
vatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, dove dal 1902 al
1937 ha insegnato teoria, solfeggio e dettato musicale,
ospita un convegno sulla figura di Ettore Pozzoli.
Partendo dal “ruolo” attuale del metodo Pozzoli, il convegno
affronta alcuni temi storici, didattici e musicali.
L’alto profilo scientifico è complementare ad un taglio
che mira al coinvolgimento di appassionati e studiosi,
grazie alla partecipazione delle pianiste Carlotta Lusa
e Clelia Cafiero, che supporteranno le relazioni con
esempi dal vivo.
Il programma, coordinato dal professore Cesare Fertonani,
docente di Storia della musica moderna e contemporanea
e Metodologia della critica musicale presso
l’Università degli Studi di Milano, raduna autorevoli
musicologi di calibro internazionale: Guido Salvetti, Giovanna
Sorbi, Davide Anzaghi, Giovanni Acciai, Vincenzo
Balzani e Cristiano Ostinelli.
Il comitato scientifico del convegno è formato da
Sonia Bo (vice direttore del Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Milano), Francesco Bellomi (coordinatore
del dipartimento di Didattica al Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Milano), Ilaria Narici (Responsabile editoriale
Universal Music MGB Publication) e Riccardo
Risaliti (Comitato esecutivo del Concorso Pianistico
Internazionale “Ettore Pozzoli”).
CREAZIONI FLOREALI
SEREGNO – VIA BORROMEO 100 – CIMITERO S.CARLO - 368252548

Lunedì 14 settembre
n ore 17.00/23.00
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Speciale Annullo Filatelico
Poste Italiane
In distribuzione le cartoline
appositamente realizzate per
la XXVI edizione del Concorso
n ore 21.00
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Presentazione concorrenti
Concerto di inaugurazione
con l’Orchestra Filarmonica
“Ettore Pozzoli”, diretta da
Mauro Bernasconi.
Al pianoforte Francesco Libetta.
Presenta Cesare Cadeo
Martedì 15 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Prima prova eliminatoria
n ore 20.00
Villa Odescalchi (piazza Italia)
oltrE il Pozzoli
Bach nei secoli
Concerto dell’Orchestra Sinfonica
“Giuseppe Verdi” di Milano diretta
da Ruben Jais.
Al pianoforte Roberto Cominati.
Presenta Luca Viscardi
(Radio NumberOne)
Ingresso su invito
Mercoledì 16 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Prima prova eliminatoria
n ore 21.00
Piazza Segni
oltrE il Pozzoli
Fanfare festive
Concerto del Brass Ensamble
dell’Orchestra Filarmonica
“Ettore Pozzoli”, diretta da
Massimo Longhi.
Presenta Luca Viscardi
(Radio NumberOne)
Giovedì 17 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Prima prova eliminatoria
n ore 16.00/18.30
Piazza Segni
oltrE il Pozzoli
BPM Young Village
Show per i bambini
n ore 20.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
Radio NumberOne Live
n ore 21.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
Sulle ali della musica
Concerto di Enrico Giaretta.
Presenta Luca Viscardi
(Radio NumberOne)
Venerdì 18 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Seconda prova eliminatoria
n ore 16.00/18.30
Piazza Segni
oltrE il Pozzoli
BPM Young Village
Show per i bambini
n ore 20.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
Radio NumberOne Live
n ore 21.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
INDIsereROCK
Concerto con i Veda e i Waiting
for Memories. Special guest
Luca Virago.
Presenta Luca Viscardi
(Radio NumberOne)
Sabato 19 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Seconda prova eliminatoria
n ore 16.00/18.30
Piazza Segni
oltrE il Pozzoli
BPM Young Village
Show per i bambini
n ore 20.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
Radio NumberOne Live
n ore 21.00
Piazza Donatori del Sangue
oltrE il Pozzoli
Anni ’80 Live Revival
Concerto con Sandy Marton,
Den Harrow e Tracy Spencer.
Presenta Luca Viscardi
(Radio NumberOne)
Domenica 20 settembre
n dalle ore 9.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Terza prova (semifinale)
n ore 17.00
Piazza Segni
oltrE il Pozzoli
Orchestra Giovanile della
Scuola di Musica di Cantù.
Dirige Luca Russo
Martedì 22 settembre
n ore 17.00/23.00
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Speciale Annullo Filatelico
Poste Italiane.
In distribuzione le cartoline
appositamente realizzate per
la XXVI edizione del Concorso
n ore 20.30
Teatro S. Rocco (via Cavour, 83)
Concorso Pozzoli:
Prova finale con l’Orchestra
“I Pomeriggi Musicali”,
diretta da Nicholas Carthy.
Proclamazione vincitore
e premiazioni.
Presenta Cesare Cadeo
15
a cura di Gianni Corrado
Il Concorso Pozzoli a Milano
Sabato 19 settembre
n ore 9.30/17.00
Conservatorio di Musica “Giuseppe
Verdi” di Milano (Sala Puccini)
Via Conservatorio, 12 - Milano
Ettore Pozzoli, musicista e
didatta
Convegno di studi in collaborazione
con il Conservatorio di Milano e la
Ricordi - Universal Music Group
Informazioni:
www.concorsopozzoli.it
Il Pozzoli è anche su Facebook

16
/territorio/gastronomia
Gusto leggero
La Tradizione
in Cucina
Un tempo la cucina era l’arte di saper
preparare pietanze in grado di appagare
il gusto utilizzando, mese dopo
mese, le materie prime che la campagna
forniva. Cucinare era l’arte di riuscire
a sfruttare tutti gli ingredienti. Allora
“non si buttava via niente” e si cercava
di ricavare il tanto dal poco poiché,
non essendoci molti soldi, si acquistava
city fit
solo l’essenziale. Una cucina apparentemente
povera che, tuttavia, ha saputo
portare fino ai giorni nostri piatti memorabili
quali la torta paesana, un dolce
che rispecchia in pieno la proverbiale
sapienza di noi brianzoli nel non buttare
niente valorizzando quel che avanza; il
recupero di pane secco con un poco di
latte, zucchero e cacao ed ecco la tor-
Rubrica a cura di Giovanni Guadagno*
Andrea Mauri, sindaco revisore dell’Associazione Cuochi Brianza
e Presidente Giovani Imprenditori Macellai di Milano e Provincia,
ci guida alla riscoperta della tradizione gastronomica del territorio
e ci aiuta nella preparazione degli ingredienti migliori
per la buona tavola
ta paesana un dolce semplice, quasi un
premio alla bravura di utilizzare al meglio
ciò che rimaneva nella dispensa. La
torta paesana ha subìto una modificazione
delle dosi rispetto alla ricetta antica;
oggi è molto più ricca di cioccolato,
pinoli, zucchero. I tempi sono cambiati
e i valori di fondo faticano a resistere. Un
altro esempio di pietanza di un tempo è
segue a pagina 19

Lonza alle prugne
Ingredienti per 4 persone:
700 gr di lonza di maiale
1 confezione di prugne secche
snocciolate (250 gr)
100 gr di pancetta tesa a fettine
Poco olio d’oliva
1 bicchiere di vino bianco
Tempo di cottura:
1 ora e 15 minuti circa.
Metodo:
Praticare alla lonza 2 incisioni per tutta
la lunghezza della carne con un coltello
a lama bassa (scortichino). Inserire all’interno
delle incisioni le prugne divise a
metà, avendo cura di riempire le incisioni
fino in fondo, senza premere eccessivamente.
Una volta riempita, ricoprite la lonza
con la pancetta a fettine, e legate la carne
come un arrosto.
Potete cuocere la lonza in forno a 180°
con un filo d’olio e bagnate con vino
bianco, oppure in pentola : fate rosola-
re la lonza con un filo d’olio, una volta
rosolata, bagnate con il vino bianco. Lasciate
evaporare il vino e proseguite la
cottura aggiungendo di tanto in tanto
acqua tiepida, oppure brodo di carne
poco salato. Una volta cotta, lasciate raffreddare,
quindi tagliate a fettine la carne
e disponetela in una teglia, irrorate le
fette con il fondo di cottura ottenuto e
scaldate in forno.
Varianti: Potete cuocere la lonza alle
prugne con il latte: fate rosolare la carne
con poco olio,una volta rosolata bagnate
con vino bianco, quando il vino
è evaporato aggiungete il latte fino a
metà dell’altezza della carne e lasciate
ridurre, quando il latte si è ridotto, girate
la carne e ripetete l’operazione. Fate
attenzione al latte perché quando raggiunge
l’ebollizione aumenta di volume
e se non usate un tegame o una teglia
alta potrebbe fuoriuscire. Portate a cottura
e una volta cotto tagliate la carne a
fettine e aggiungete il fondo di cottura
ottenuto durante la cottura.
La Filosofia “il MAGGIOLINO”
Al bando il galateo: QUI SI MANGIA ALLA SBRICHENFÙ. Spiedini,
salsicce, costine di maiale, galletto, salumi, bruschette e perfino il dolce,
mangiati abbandonando forchetta e coltello, assaporando con le mani il gusto
più profondo del cibo, fra lanci “acrobatici” di noccioline tra i vari tavoli
con l’obbligo di buttare le bucce per terra. Siamo al Maggiolino, locale di un
appassionato di cose vecchie e usate che un giorno trovò un maggiolino tutto
vecchio e rotto di colore rosso e disse: “Se un giorno farò un ristorante,
lo chiamerò il maggiolino”.
IL PRIMO LOCALE DOVE SI MANGIA ALLA SBRICHENFÙ
Via Verdi, 187 - 20038 Seregno (MI) - tel. 0362.231637
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VI ASPETTIAMO!
17

18 /territorio/gastronomia
Arrosto alle castagne
Prendete della fesa di tacchino e apritela
formando una fetta, avendo cura di
ottenere una fetta regolare e pratica da
arrotolare. Disponete la fetta ottenuta
prestando attenzione alle “venature”
della carne, che dovranno essere posizionate
in orizzontale rispetto al senso in
cui arrotoleremo la carne.
Stendete sulla fetta ottenuta della pancetta
tesa a fettine.
Disponete poi le castagne cotte (*) “al
dente” sulla fetta di carne, in file orizzontali
rispetto al senso in cui arrotoleremo
la carne.
(*) Utilizzate castagne secche cotte in
acqua bollente con una foglia di alloro,
oppure cotte con acqua e latte.
Una volta disposte le castagne, coprite
il tutto con delle fettine leggermente
sostenute di speck. Arrotolate la fetta
farcita, coprite l’arrosto con fettine di
pancetta tesa e legate come un arrosto.
Cuocete in forno (180°) oppure in pentola,
con un filo d’olio, quando rosola
vino bianco, se vedete che asciuga aggiungete
semplice acqua tiepida. Non
aggiungete sale o dado durante la pre-
parazione e la cottura. Affettate l’arrosto
quando è freddo, in modo da ottenere
delle fette intere e sottili.
Ambiente accogliente e famigliare con cucina
tipica lombarda e nazionale, alcune
nostre specialità sono i funghi, la pasta fresca
e la selvaggina, accompagnati da un’ampia scelta di vini
nazionali. Saloni per banchetti e ricevimenti nuziali fino a 200 persone,
menù personalizzati per ogni tipo di evento. Parcheggio ampio, locale Climatizzato
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Andrea Mauri,
sindaco revisore
Associazione
Cuochi Brianza
la càsoeûla, o casòla, un’altra pietanza
in linea con la filosofia di ottenere tanto
con poco. Una volta la casòla si faceva
con tutte le spuntature di maiale, cioè
con tutte le parti che non si potevano
insaccare per fare i salumi, quindi i salamini
erano quasi un lusso; della verza si
univano solo le foglie più coriacee perché
le parti tenere si consumavano tagliate
sottili in insalata o nelle zuppe con
cotture più veloci. La casòla era molto
sostanziosa perchè si preparava verso la
fine di ottobre e via via verso l’inverno;
quindi doveva essere necessariamente
un piatto calorico, poiché allora solo
alcuni godevano del riscaldamento in
tutta la casa e il lavoro per la maggior
parte del tempo si svolgeva all’aperto e
al freddo. Ci sarebbero ulteriori esempi
in cucina da raccontare e di come i nostri
nonni ci hanno saputo tramandare
questi grandiosi piatti. Tutto ciò ci deve
far riflettere sul nostro tempo e sul nostro
stile di vita. Viviamo in un tempo
in cui c’è di tutto e di più. Un tempo in
cui ci si siede a tavola senza appetito,
stanchi dall’eccessiva quantità di prodotti
e ingredienti. Abbiamo nostalgia
delle cose semplici, ma non sappiamo
ritornarvi perché ci facciamo influenzare
dall’aspetto esteriore delle cose.
Vorremmo la mela, la carne e la verdura
Per informazioni
e iscrizioni
ASSOCIAZIONE
CUOCHI BRIANZA
Segretario: chef Alberto Somaschini
Sede sociale c/o
Istituto Alberghiero
del COLLEGIO BALLERINI
Via G. Verdi, 77
20038 Seregno (MI)
Tel. 329 8297620
cuochi.brianza@libero.it
19
d’una volta, ma se la mela è macchiata,
la bistecca è un po’ grassa, e la patata
non è rotonda, valutiamo negativamente
le cose non per la loro sostanza
ma solo per la loro forma. Dobbiamo
quindi recuperare la sostanza delle cose
e mettere in secondo piano la forma e
soprattutto condire il tutto con un’abbondante
dose dell’ingrediente segreto
d’un tempo: la semplicità.❖
*Presidente Associazione Cuochi Brianza,
Chef del Collegio Ballerini

20
/territorio/salute e benessere
La parola alla psicologa
Vincere il Panico
A soffrirne, dicono le
statistiche, sono soprat-
tutto le donne: il dop-
pio rispetto agli uomini.
Ma a parte questa diffe-
renza, l’ansia patologica
attraversa latitudini e
ceti sociali, e le uniche
differenze riguardano
l’espressione sintoma-
tica del disturbo
Since 1559
Quattrocento metri per trasformare
una fobia in record del mondo.
L’esempio più bello di come si può battere
la paura della paura è Federica Pellegrini,
con l’oro conquistato a Roma a
luglio sui 400 metri stile libero, la gara
www.CarrozzeriaSeregnese.it
Rubrica a cura della dott.ssa Cinzia Gorla*
che in passato le aveva procurato gravi
attacchi di panico.
Perché parlare proprio di Disturbo
da Attacchi di Panico (DAP)?
Perché a soffrirne sono circa 3 milioni di
italiani. Molti di loro non fanno parola
A U T O R I Z Z A T A P E U G E O T
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del proprio problema, non chiedono
aiuto e rimangono vittime di loro stessi.
Che cos’è l’attacco di Panico?
L’attacco di panico è una crisi d’ansia
estremamente violenta ed incontrollabile
che si manifesta indipendentemente
dal sesso, dall’età e dallo stato sociale.
Esso si presenta sia con sintomi fisici che
coinvolgono il sistema neurovegetativo
(tachicardia, senso di soffocamento, fitte
al torace, sudorazione abbondante, tremori,
rigidità muscolare) sia con sintomi
psichici (senso di morte imminente per
infarto o ictus, paura di impazzire e/o di
perdere il controllo di sé): tutti i sintomi
della paura, una forma di tragica paura
che può diventare invalidante.
Conoscere il decorso biologico della
malattia non serve all’eliminazione
dell’attacco stesso. Anzi, è servito a creare
nuovi farmaci assolutamente controproducenti
nel panico: sopprimono
il sintomo, creano dipendenza, spesso
danno vita ad una serie di effetti che
sono ancor peggio del panico stesso, un
malessere non guarisce lottandoci con-
tro, o peggio, tentando di anestetizzarlo
attraverso i farmaci.
Come leggere un attacco di panico
e perché si presenta?
Il segnale da cogliere è molto importante
nel DAP: la Nostra parte più vera, la
Nostra essenza, la Nostra anima, ci sta
dicendo che “così non va”, che la vita
che stiamo conducendo non è quella
che vorremmo profondamente, la vita
che stiamo svolgendo è innaturale e
poco vicina ai nostri desideri più intimi.
E allora che fare?
Non possiamo cambiare tutto dall’oggi
al domani. E poi cambiare cosa? Possiamo
incominciare ad ascoltare, ad osservare,
a sentire quello che ci succede in
modo nuovo. Sembra che l’attacco di
panico sia uno strano evento, un’onda
di energia che ci pervade e che non ha
né rotta, né scopo, né via d’uscita. Ma
siamo sicuri che sia proprio così? E se invece
fosse proprio da quello strano evento
che si può rinascere, rinascere come
persona più vicina al vero Sé, alla propria
vera natura, la vera essenza? Ecco
Il 6 e il 13 ottobre
21
“ATTACCHI DI PANICO?
NO, GRAZIE!”
Come mai gli attacchi di panico
sono così diffusi oggi? Qual è la
differenza tra un attacco d’ansia e
un attacco di panico? A queste e
altre domande tenterà di rispondere
la dottoressa Cinzia Gorla,
nel corso di due serate, martedì
6 e martedì 13 ottobre, presso
la Biblioteca “Ettore Pozzoli” in
piazza Monsignor Gandini, alle
ore 21.00.

22
/territorio/salute e benessere
un suggerimento: quando senti che
ti sta per travolgere l’onda del panico,
prova a fermarti, ascoltala, fatti cullare
da quell’onda; la Tua onda, quella misteriosa
energia che tutti chiamano panico,
ma che è la Tua energia e solo Tu puoi
conoscere, fartene pervadere, accettare,
amare. Osserva quella Tua sensazione
senza giudicarla, perché Tu sei anche
quella sensazione e, quando se ne va,
continua le Tue normali attività ma con
un Te stesso diverso, che non deve farti
paura. Prova a fidarti di Te, sii curioso. Se
apri la porta alle Tue paure, esse non potranno
far altro che rinforzarTi. I saggi di
ogni tempo consideravano dolore, paura,
gioia, tristezza, come eventi naturali
della vita. Oggi, invece, sembra che vi-
Ristorante Birreria Bavarese
v i a C a v o u r , 1 0 1 – S e r e g n o ( M I ) - i n f o @ b i e r h i m m e l . i t
vere sia un compito davvero arduo, fatto
di programmi, piani, modi di essere e di
vivere che non ci appartengono ed ecco
che malesseri, fobie, ansie e panico ci
vengono a fare visita per ricondurci ad
uno stile di vita che sia davvero Nostro,
unico, come unico è ognuno di Noi.❖
*Psicologa, riceve su appuntamento nel
suo studio di Meda (339/6459944)
Aperto tutte le sere
dalle 19.00 alle 2.00
Oktoberfest
dal 19/9 al 4/10
novità birrarie, piatti speciali
Per la chiusura della festa
domenica 4 ottobre si
festeggeranno i 10 anni del
locale con una cena speciale
su prenotazione.
Informazioni sul sito dal 10 settembre

comune/amministratori 23 23
Focus sugli assessori
Gianfranco Ciafrone
e Nicola Viganò:
intervista doppia
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta degli assessori. In questo
numero l’intervista è “doppia”: Gianfranco Ciafrone, assessore alla
Protezione Civile e Nicola Viganò, assessore alle Politiche Giovanili
Gianfranco Ciafrone, 47 anni, salernitano
d’origine, ma seregnese
d’adozione, è assessore alla Protezione
Civile. Nicola Viganò, 42 anni, ha la
delega alle Politiche Giovanili. Entrambi
alla prima esperienza come assessori, entrambi
con una storia politica in Alleanza
nazionale.
Nel 2005 ti sei candidato per la prima
volta. Perché hai deciso di scendere
in campo?
Ciafrone: Ho risposto con entusiasmo
alla proposta di mio fratello Valerio, che
allora era coordinatore locale di An. Non
Gianfranco Ciafrone e Nicola Viganò
di Walter Todaro

24
Gianfranco Ciafrone
/comune/amministratori
pensavo certo che sarei diventato assessore.
Volevo solo dare una mano al partito
e fare un’esperienza nuova.
Viganò: Nel novembre del 2004 il coordinatore
cittadino di An, Valerio Ciafrone,
mi chiese se ero disponibile a
candidarmi alle elezioni comunali. Mosso
dalla passione per la politica e dalla
curiosità di fare una nuova esperienza,
decisi di entrare in lista.
Quando hai cominciato a fare politica?
Ciafrone: Io mi sono avvicinato alla po-
vicos
litica per la prima volta nel 1995, dopo
la “svolta” di Fiuggi (N.d.R. il primo congresso
di Alleanza nazionale). Mi convinse
il progetto di Fini di un partito di destra
aperto al centro conservatore e liberale.
Viganò: Io sono iscritto ad An da quando
esiste, però prima delle elezioni del
2005 non avevo mai avuto incarichi istituzionali
o all’interno del partito. Fino a
quel momento avevo fatto politica da
militante.
I giovani e la politica, un rapporto
difficile.
Ciafrone: Durante l’ultima campagna
elettorale per le provinciali ho notato un
nuovo interesse dei giovani per la politica.
Però bisogna ancora fare molto: i
partiti devono abbattere i “muri”, devono
aiutare i giovani a entrare in politica
perché possono dare un contributo importante
in termini di entusiasmo e idee.
Viganò: Per i giovani la politica è altro
pianeta. Qualcosa di lontano dalla loro
realtà. Però, al contrario di quanto si
pensa, se la politica è in grado di proporre
ai giovani progetti e iniziative vicine al
loro mondo e se parla il loro linguaggio,
riesce a costruire un rapporto positivo
con loro. La politica deve sapere ascoltare
i giovani.
A quale politico, del presente o del
passato, guardi con maggiore interesse?
Ciafrone: Franco Frattini. É moderato,
aperto al dialogo, non è aggressivo, ma
determinato nel sostenere le sue ragioni.
E poi Stefania Craxi, che ho conosciuto
e che mi ha sorpreso positivamente per
la sua disponibilità e la sua preparazione
politica.
Viganò: Tra i politici del passato direi
Giorgio Almirante. Oggi guardo con interesse
a Giorgia Meloni, che come ministro
della Gioventù sta facendo un lavoro
molto importante nell’ambito della
prevenzione di alcol e droga.
Da Alleanza nazionale al Popolo
della libertà. Come giudichi questa
operazione?
Ciafrone: L’annuncio del “predellino” di
Berlusconi ci ha sorpreso. I dubbi erano
legati al fatto di mettere insieme due

partiti diversi, con storie politiche diverse.
Credo che ci vorranno ancora una
decina di anni per parlare del Pdl come
di un partito “vero”. Questo sarà compito
della prossima generazione di politici.
Viganò: Dopo un inizio difficile, oggi
mi sembra che le due anime del partito,
quella di Forza Italia e quella di An,
abbiano trovato un terreno comune su
cui lavorare. Il Pdl diventerà un partito
davvero nazionale in grado di ottenere
consensi in tutti gli strati sociali.
Qual è l’obiettivo più importante
che hai raggiunto da quando sei
assessore?
Ciafrone: La costituzione di un gruppo
di Protezione civile. I volontari hanno dimostrato
di essere una risorsa preparata,
professionale ed efficiente. Un gruppo in
continua crescita, una squadra unita e
compatta, anche dal punto di vista umano.
É la prova concreta di come stiamo
rispondendo in maniera sempre più efficace
alla domanda di sicurezza espressa
dai cittadini.
Viganò: L’organizzazione della Notte
Bianca della Brianza. Nel 2006 Seregno
è stato il primo paese non capoluogo
in Italia a mettere in piedi un evento di
questa portata. E i risultati ci hanno dato
ragione: oltre 100 mila persone in tre
edizioni.
Quali sono le difficoltà maggiori
che hai incontrato?
Ciafrone: É la burocrazia il più grande
ostacolo allo sviluppo di una Pubblica
amministrazione moderna, efficiente e
capace di rispondere alle esigenze dei
cittadini. Credo, però, che le nuove tecnologie
possano svolgere un ruolo fondamentale
per snellire le procedure e
accorciare i tempi.
Viganò: Il sistema burocratico. Costi e
tempi delle procedure amministrative
riducono l’efficienza e la produttività
della Pubblica amministrazione e compromettono,
con ritardi e lungaggini,
le scelte e i progetti promossi dai singoli
Assessorati.
C’è un progetto che vorresti portare
a termine prima della fine del
mandato?
Ciafrone: L’obiettivo che mi ero posto
a inizio mandato è stato raggiunto: Seregno
ha un gruppo di Protezione civile
operativo. C’è poi un progetto più a
lungo termine, che non dipende solo dal
Nicola Viganò
Seregno (Milano) - Via Verdi 110 - Tel. e Fax 0362 238792
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Orari:
da lunedì a venerdì 8.00 – 18.00
25
mio Assessorato, ed è la costruzione di
una “cittadella” della sicurezza, in zona
Porada: una nuova caserma dei Vigili del
Fuoco e della Protezione civile.
Viganò: Un progetto specifico no. Voglio
continuare e sviluppare il rapporto
tra l’Assessorato e i giovani e sostenere le
loro iniziative.
Come hai vissuto il rapporto con il
Consiglio comunale?
Ciafrone: Nel complesso con i consiglieri
c’è una buona collaborazione. Faccio
però fatica ad accettare certe posizioni
ideologiche: interventi contro progetti
dell’Amministrazione giustificati soltanto
dal fatto che sono proposti da una forza
politica diversa. Un esempio recente
è l’attacco portato da un sito legato al
centrosinistra alla decisione della Giunta
di donare una tenda a un’associazione
de L’Aquila. Attacco che mirava a tra-

26
/comune/amministratori
sformare un aiuto concreto dato alla popolazione
colpita dal terremoto in una
gazzarra contro l’Amministrazione.
Viganò: Credo che il rapporto sia buono
sia con la maggioranza sia con l’opposizione
con cui, in alcuni casi, abbiamo
trovato punti di accordo. Però, a volte,
non riesco a comprendere il senso di
certe interpellanze, il cui unico scopo mi
Gianfranco Ciafrone
Risiede a Seregno, sposato con Stefania.
Ha conseguito il diploma di ragioneria
nel 1983 all’Istituto Paci. É stato
responsabile vendite e formazione del
personale tecnico di “Elitel Spa”, dove
si è occupato della progettazione di software
in ambito office automation e sviluppo
e manutenzione siti Internet. In
passato ha lavorato come responsabile
vendite Nord Italia per l’azienda di telecomunicazioni “Lombardiacom
Spa” e come consulente tecnico per “2Net Spa”,
azienda che opera nel settore del cablaggio e della posa di
fibre ottiche. Oggi è socio di una società di servizi telematici.
sembra sia la polemica fine a sé stessa.
Ma forse è una questione legata alla mia
scarsa esperienza politica.
Al di fuori della politica e del lavoro,
cosa ti piace fare?
Ciafrone: Sono appassionato di calcio,
di qualsiasi livello. Da tifoso della Salernitana,
sono stato in quasi tutti gli stadi
d’Italia e anche all’estero, soprattutto
per i grandi appuntamenti: nel 2000 a
Rotterdam per la finale degli europei e
nel 2006 a Berlino per la finale dei Mondiali.
Viganò: La mia passione è il fitness, che
in passato è stato anche un lavoro. Non
solo palestra, ma anche footing e tutto
ciò che mi consente di restare in forma
e “staccare” dalla politica e dal lavoro.❖
Nicola Viganò
Papà di un bambino di due anni, abita
a Mariano Comense.
Nel 1987 si è diplomato come perito
elettrotecnico all’Itis di Desio. In passato
ha collaborato con diverse agenzie
di spettacolo e di vigilanza non armata
e con numerose società per l’organizzazione
di importanti eventi (83° e 84°
Giro d’Italia, concerti di Zucchero, Biagio
Antonacci, Matia Bazar, Milano vende moda, Gran Galà
della pubblicità).
Oggi è socio di una cooperativa che fornisce manodopera
e servizi alle aziende.

comune/servizi sociali
In Lombardia sono sette ogni cento anziani
Spesso sono sopportate più che amate,
come una medicina dal pessimo
sapore ma necessaria. Africane, sud
americane, ma, per lo più, ucraine e
moldave. Con i capelli e i vestiti quasi
sempre fuori moda: quando le incontri
sembra di fare un balzo indietro negli
anni Ottanta. Un lavoro spesso in nero,
di Walter Todaro
Angelica, Nina, Romica
e le altre: vita da badante
Un esercito silenzioso assiste gli anziani. Si stima che
in Brianza siano duemila. Arrivano dall’Europa dell’Est,
ma anche dall’Africa e dal Sud America
BAR, TABACCHI, LOTTO,
SUPERENALOTTO, TRIS,
DISTRIBUTORE 24 H TABACCHI E BEVANDE
27
che dribbla pure le statistiche. Vivendo
nelle nostre case, questi ospiti sanno tutto
di noi, noi poco o niente di loro. Per
trovare il bandolo della matassa, si può
provare ad intrecciare qualche dato. Secondo
l’Irs, l’Istituto per la ricerca sociale
di Milano, sono circa 126 mila (comprese
quelle che lavorano in nero), come
dire sette badanti ogni cento anziani.
Per l’Osservatorio regionale per l’integrazione
e la multietnicità, nel 2006 il
13,6 per cento delle immigrate in Lombardia
(e il 22,7 per cento di quelle arrivate
dall’Est Europa) si dedicava o si era
dedicato all’assistenza domiciliare, contro
un misero 0,5 per cento degli uomini.
Ma, come spesso succede, dietro ai
numeri ci sono nomi, volti, storie. La
VIA UMBERTO I, N. 13
20038 - SEREGNO (MI)
TEL. 0362-1793235

28
/comune/servizi sociali
maggior parte delle badanti sgobba e
vive nell’ombra. La badante è spesso il
parafulmine che attira gli strali di tutta la
famiglia: la “badata” che non accetta di
dover essere assistita, i figli di quest’ultima
che la accusano di essersi sostituita a
loro. Angelica, Nina e Romica sono tre
badanti che vivono e lavorano a Seregno
e che hanno partecipato al progetto
di formazione dell’Assessorato alle
Politiche Sociali e Servizi alla Famiglia
che ha portato all’istituzione di un apposito
albo (vedi box). “Sono arrivata in
Italia nel 1999. La prima cosa che ho visto
è stata la Stazione Centrale di Milano.
Erano le nove di sera, non conoscevo nessuno,
non sapevo una parola d’italiano,
solo ‘buongiorno’ e ‘buonasera’, ‘si’ e ‘no’,
non sapevo dove andare. Ma una cosa la
sapevo: avevo bisogno di un lavoro.” Ci
racconta Nina, un’ucraina di 48 anni,
che come molte altre donne dell’Est, ha
lasciato il suo Paese per venire a Milano
e dintorni a fare la badante. Vestita con
semplicità, un po’ di trucco sulle labbra
e sugli occhi azzurri e un sorriso che trasmette
ottimismo, Nina è laureata in letteratura
e lettere ucraine. Dopo una breve
esperienza come insegnante, nel suo
Paese lavorava in una Biblioteca pubblica.
E poi? “Negli anni Novanta l’Ucraina
era sull’orlo della bancarotta. Io e mio marito
lavoravamo entrambi, ma lo Stato
non pagava più né stipendi né pensioni.
Poi il divorzio e le difficoltà economiche mi
hanno portata in Italia. Non avrei mai
pensato di restarci così a lungo”, ci dice
Nina con lo sguardo perso nei ricordi.
Amante dei libri, soprattutto di psicologia,
Nina ricorda che quando era piccola
voleva fare il medico per “curare le persone.
In un certo senso si può dire che adesso
che faccio la badante ho raggiunto il mio
sogno (N.d.R. sorride). è un lavoro faticoso,
pesante, impegnativo. Poi non è facile
stare lontano da casa, dalla tua famiglia e
vivere la vita dei vecchi, senza avere dei
propri spazi.” Assistere un anziano ventiquattro
ore su ventiquattro, sette giorni
su sette. Vivere sotto lo stesso tetto secondo
i suoi ritmi e i suoi bisogni. Non
basta rispondere alle necessità “fisiche”
dei loro assistiti, ma occorre collegarsi
con processi mentali spesso resi monotoni
dall’età. ”In questi dieci anni – ricorda
Nina – ci sono stati momenti difficili,
ma venire in Italia e fare la badante è stata
una mia scelta. Non mi guardo mai alle
spalle e vado avanti.” Non c’è spazio per
l’autocommiserazione nelle parole di
Nina. C’è solo determinazione e consa-
Un freno al lavoro nero e maggiori garanzie per le famiglie
Nasce l’albo delle badanti “garantite
dal Comune”
Famiglie in cerca di badanti? Garantisce il Comune. É stato istituito
un “albo” delle badanti, uno sportello per facilitare l’incontro tra
domanda e offerta. Le famiglie in cerca di personale per assistere gli
anziani a domicilio possono, dunque, rivolgersi al Comune, dove
trovano i nominativi di personale qualificato e assistenza per avviare
i contratti di lavoro.
“Le famiglie - osserva l’assessore Mariateresa Viganò - non sono più
sole nella scelta. Un servizio ai seregnesi, dunque. Ma anche un aiuto per
far emergere il lavoro nero. È evidente che la nostra proposta ha centrato
l’obiettivo. Non ci aspettavamo una risposta così immediata e massiccia
da parte delle aspiranti badanti (N.d.R. 20 iscritte): con il percorso formativo
di sette mesi e l’istituzione dell’albo possiamo garantire una maggiore
professionalità ad una figura oggi sempre più ricercata dalle nostre
famiglie, che hanno bisogno di un punto di riferimento e della garanzia di
poter entrare in contatto con personale affidabile e formato.”
Informazioni:
Servizio Anziani (via Oliveti, 17 - tel: 0362/263.453 -
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pevolezza. Un’assistenza totale, che un
tempo spettava alle figlie ma che ora,
appena possibile, è delegata alle cosiddette
“badanti”. Una parola inadeguata
che è diventata ormai necessaria e, mentre
prima si usava il verbo “badare” solo
per gli animali, ora lo si è esteso a una
assistenza più impegnativa, quella agli
anziani. Questo è il compito di Nina.
Oggi assiste una signora di 82 anni. In
dieci anni, tra Milano e Seregno, ha lavorato
per sette famiglie. “Mi sono sempre
trovata bene – precisa – sia con gli
anziani sia con le loro famiglie. Io ho dato
sempre il massimo e sono stata trattata
con umanità e correttezza da tutte le persone
per le quali ho lavorato. Bisogna cominciare
da sè stessi. Se si lavora bene, si
stabilisce un rapporto di fiducia con i figli.
Non bisogna mai dimenticare che le famiglie
ci affidano la loro madre o il loro padre.”
Da quando è in Italia Nina non ha
mai avuto problemi a trovare un lavoro.
Soprattutto attraverso il tam tam che
lega i connazionali in terra straniera. Del
resto il bisogno di assistenza agli anziani
è in paurosa crescita: oltre mezzo milione
(556.000) sono i non autosufficienti
nella regione. A questi occorre aggiungere
i disabili, quasi centomila. Poi c’è
l’aspetto del “risparmio”: il costo per
una famiglia che ha un anziano in casa
di riposo va da 19 mila a 30 mila euro
l’anno. Mantenere un anziano a casa costa
tre volte meno che in una casa di riposo.
Nina ricorda il suo primo lavoro,
dieci anni fa, a Milano in una casa in
piazza Lotto. “è stato il periodo più duro.
I primi mesi di convivenza sono stati davvero
difficili. Assistevo un’anziana in carrozzina.
Aveva cinque figli che non andavano
d’accordo tra loro e lei con loro. Io
ero arrivata a Milano da poche settimane,
non conoscevo né la città né la lingua. Per
me era un problema anche andare a fare
la spesa o in banca. Per questo ogni volta
che sentivo una parola nuova in italiano
prendevo il vocabolario e cercavo il significato.”
Dice tutto ciò in un ottimo italiano.
Come ha fatto a impararlo così
bene? “La necessità. Se fosse costretto ad
andare in Ucraina per cercare lavoro anche
lei imparerebbe la mia lingua in poco
tempo”, dice sorridendo. Le badanti che
assistono i nostri anziani sono per lo più
figlie che a loro volta non possono essere
vicine ai propri genitori o fratelli e sorelle
perché da loro dipende il sostentamento
di interi nuclei familiari. “In
Ucraina – racconta Nina - vivono mia
mamma, che ha 75 anni e numerosi problemi
di salute, mio fratello e mia sorella,
che vive sola con due figli e senza lavoro.”
Pensi di tornare? “Non lo so. In questo
momento non posso. Ogni anno cerco di
passare almeno qualche giorno nel mio
Paese, perché la distanza dalla propria famiglia
è pesante.” In questo senso Nina è
un’eccezione. Infatti, per la maggior
parte delle donne dell’Est europeo (il
64,3 per cento) l’dea di permanenza nel
nostro Paese è di breve periodo. Perché
proprio l’Italia? “Conoscevo l’Italia dai libri.
E credevo di conoscerla davvero. Il vo-
29
stro è un Paese che all’estero vive attraverso
la sua cultura e la sua storia. Poi quando
sono arrivata ho dovuto cambiare un po’
la prospettiva: ho visto l’Italia con gli occhi
della badante e non più ‘filtrata’ da un romanzo,
da un pittore o da un monumento.
Però, pur tra tante difficoltà, ho sempre
trovato qualcuno disposto a darmi da
mangiare e un tetto sotto cui dormire.
Senza chiedermi nulla. La generosità è
una caratteristica degli italiani.” O forse
fa parte della nostra identità più profonda:
“Dare da mangiare agli affamati, dare
da bere agli assetati e vestire chi è nudo”,
c’è scritto nel Vangelo e, l’esperienza di
Nina, unisce laici e cattolici nella difesa
di chi è in difficoltà. Nell’Italia di oggi,
dove il piccolo risparmiatore non risparmia
più perché deve tirare la cinghia per
arrivare a fine mese, le badanti dell’Est
riducono bisogni e desideri all’osso. Il
pensiero fisso è proprio quello dei figli e
della famiglia lontani ai quali inviano a
casa la metà dello stipendio: si risparmia
e si limitano i consumi in Italia per assicurare
un futuro ai figli in Ucraina, in
Romania, in Perù, nelle Filippine e in altri
angoli della Terra. è lo stesso pensiero
che ha portato in Italia da El Salvador
Maria Angelica. Una vita in “viaggio”
la sua. Il piccolo Paese del Centro America
è stato scosso da una sanguinosa
guerra civile, iniziata nel 1980 e conclusa
il 16 gennaio 1992. Non vi fu pietà
per nessuno, né per le famiglie dei “rivoluzionari
rossi”, né per quelle dei soldati
del regime, né per i preti o i missionari
Filiale di Seregno
Piazza Donatori di Sangue, 1
Telefono: 0362/247075 - www.bcccarugate.it

30
/territorio/intervista
/comune/servizi sociali
cattolici nè per gli operatori umanitari.
Dodici anni di guerra civile che hanno
provocato oltre 75 mila vittime e l’esilio
di più di un milione di salvadoregni. Tra
questi c’è Maria Angelica, 39 anni, separata,
con due bambini, di 8 e 9 anni. Nel
suo sguardo sacrifici e speranze. L’esodo
di Maria Angelica inizia negli anni Ottanta
quando era una bambina. Durante
la guerra civile si trasferisce con la famiglia
dalla campagna nella capitale, San
Salvador, una città di oltre un milione di
abitanti che subì le violenze più efferate.
Da lì l’Europa e l’Italia, dove vive da
quattro anni. Il nostro Paese però, ci
dice Maria Angelica, è solo una tappa
intermedia nel suo cammino. L’obiettivo
finale, “il sogno”, come lo definisce, è il
Canada dove vive una sorella. “Di sicuro
non tornerò in Salvador. Non voglio che i
miei figli crescano là.” L’El Salvador oggi
conta il 45 per cento di disoccupati,
mentre il 35 per cento della popolazione
vive sotto la soglia di povertà. Oltre alle
difficoltà economiche, il Paese ancora
oggi sta cercando di superare le ferite
della guerra civile. Maria Angelica è arrivata
nel 2004 a Monza per fare la badante.
Dopo meno di un anno il marito
l’ha abbandonata: “è stato un periodo
molto difficile. Senza lavoro, senza un posto
dove stare, senza marito e con due
bambini piccoli da mantenere.” Come è
riuscita superare quella situazione?
“Quando non hai scelta ti resta solo la forza
della disperazione. Dovevo andare
avanti.” Oggi è senza lavoro e vive con i
suoi bambini in un istituto. “è difficile,
soprattutto per i miei figli, non avere una
propria casa in cui poter vivere una vita
normale”. Spero di poter tornare presto a
fare la badante. Per dare un futuro ai miei
bambini.” Dal Salvador alla Romania, in
fondo, il passo è breve. Stesse speranze
per Romica, 45 anni originaria della
Transilvania, la zona occidentale ed economicamente
la più sviluppata della Romania.
Il marito di Romica è arrivato nel
nostro Paese nel 2002.
Oggi, dopo alcuni anni di lavoro come
autista, ha messo su una ditta di autotrasporti
a Meda. Romica lo ha raggiunto
due anni fa e da un anno anche le loro
due figlie di 11 e 19 anni. Si è subito
rimboccata le maniche: prima un lavoro
come operaia part time in un’azien-
Sono duemila in Brianza
I numeri
In Lombardia sono 126 mila le badanti che
lavorano - assunte regolarmente o in nero
- secondo lo studio dell’Istituto di ricerche
sociali di Milano: sette ogni 100 anziani.
In Brianza si stima siano duemila, di cui
la maggioranza arriva dall’Europa dell’Est,
ma anche da Africa e Sud America. In Italia
le badanti sono circa 693 mila con uno
stipendio medio di 802 euro. Le “colleghe”
italiane guadagnano solo 775 euro; una sorta
di discriminazione al contrario. Le assistenti domiciliari straniere
laureate sono il 28 per cento, mentre il 55 per cento delle italiane
ha la licenza media.
da metalmeccanica e, poi, commessa
in un supermercato. Insomma, una vita
di lavoro e famiglia. E con i suoi connazionali
protagonisti in questi mesi sulle
prime pagine dei giornali per reati di vario
tipo come la mettiamo? “Io non mi
sento colpevole”, risponde decisa Romica.
“Io sono in Italia con la mia famiglia
per lavorare e per integrarmi. Al di là della
nazionalità, ognuno è responsabile per le
proprie azioni. Quando leggo di una violenza
commessa da un rumeno sono la
prima che prova dolore.” Oggi la vita di
Romica è divisa tra due “famiglie”: la
sua, marito e due figlie, e una signora
di 80 anni non autosufficiente che assiste.
“Un lavoro – ci spiega – che si fa con
i muscoli, il cervello e il cuore.” Il lavoro
della badante.❖

comune/la parola ai partiti 31
Ugo Calò
Il Popolo della Libertà - Forza Italia
calo.ugo@seregno.info
A fianco delle famiglie
In un periodo di crisi mondiale il governo presieduto da Silvio Berlusconi
ha dimostrato di sapere agire con tempestività e concretezza
senza lasciare sole le famiglie italiane, vero pilastro della nostra società
civile. Di fronte ad una opposizione inconcludente che parla solo
di ‘gossip’ agevolata in ciò da una stampa di parte che ha dato inizio
ad una vera e propria campagna di delegittimazione nei confronti
del presidente del consiglio, ci corre l’obbligo di riportare le cose
alla concretezza richiesta dai nostri connazionali e sottolineare come
l’attuale governo abbia posto in essere tutta una serie di misure che,
sebbene non eliminino di per se una crisi di proporzioni gigantesche
e mondiali (ne potrebbero ovviamente farlo), vanno concretamente
incontro ai bisogni delle famiglie ed a tal proposito ricordiamo:
1. L’ abolizione dell’ici sulla prima casa.
2. Lo stop all’aumento dei mutui a tasso variabile.
3. L’abolizione dei ticket da 10 euro su diagnostica e specialistica,
previsti dalla legge finanziaria del governo Prodi.
4. Il bonus famiglia.
5. La carta acquisti.
6. Il fondo per i nuovi nati.
7. La detrazione delle spese per la retta degli asili nido.
8. L’aumento delle risorse per gli assegni familiari.
9. Il bonus elettricità.
10. Meno spese per autostrade, mezzi pubblici, ferrovie;
11. La detassazione dei premi di produzione.
12. La detrazione delle spese per la pratica sportiva dei figli.
13. La conferma della detrazione per ristrutturazioni e risparmio
energetico.
14. Il fondo per gli affitti.
15. Il bonus vacanza.
Rispetto a quanto fatto dal governo per venire incontro alle famiglie
che affrontano la crisi non si ricorda alcuna seria proposta dell’opposizione
la quale si diverte a correre dietro ad ogni forma di ‘spazzatura’
inventata contro Silvio Berlusconi.
Per quanto ci riguarda ribadiamo il nostro pieno sostegno all’operato
del governo e la nostra vicinanza ai cittadini in difficoltà non lasciati
soli nè dal governo centrale nè dalla nostra amministrazione.
Luca Talice
Lega Nord
talice.luca@seregno.info
Calma e gesso
(quello per l’edilizia)
Quando parlo con qualcuno della politica che ha molta più esperienza
di me, spesso e volentieri il consiglio che mi viene dato è
di valutare bene le cose, studiarle in maniera approfondita, guardare
bene tutto, pensarci e poi riguardarle ancora, perché a volte una
decisione presa in buona fede può rilevarsi errata ma quasi sempre
una decisione presa in fretta lo sarà. Ecco perché ci soffermiamo un
attimo a parlare del PGT, quello che una volta si chiamava piano
regolatore, che è lo strumento urbanistico che verrà assunto e che
stabilirà le linee guida dello sviluppo e non solo, del nostro territorio.
Andando in giro per la Brianza,quello che si nota è un proliferare di
cantieri, di nuove costruzioni, di palazzi più o meno belli, di edifici
fatti bene, che portano un valore aggiunto alla città o alla comunità
in generale, e caseggiati fatti solo con il fine primario di guadagnare
il più possibile, di speculare realizzando il maggior profitto, anche a
costo di “imbruttire”una zona intera. C’è stata nell’ultimo decennio
una vera e propria corsa a costruire nuovi edifici, alcuni benfatti altri
l’opposto. Nell’ultimo anno complice la crisi economica che ha rallentato
i consumi, anche l’edilizia ha visto una flessione nelle vendite
di nuovi appartamenti. Questa continua e intensa attività di costruzione,
ha da un lato garantito un vantaggio economico ai privati che
le hanno realizzate, ma anche alle casse dei comuni che le hanno
autorizzate, ma dall’altro ha portato inevitabilmente a una corsa che
ha fatto si che spuntassero edifici grandi in vie piccole e case brutte
in contesti abitativi belli. Su terreni, pagati a volte il giusto, ma tante
altre volte poco ai legittimi proprietari, ci sono state delle vere e proprie
speculazioni edilizie, che hanno portato vantaggi solo ad alcuni
beneficiari e forse a qualche “loro amico” ma non sicuramente al
resto della cittadinanza dei comuni coinvolti. Detto questo e ribadita
la nostra volontà a non urbanizzare in maniera esagerata un territorio
già densamente abitato, riconfermiamo a tutti i cittadini la volontà,
come gruppo Lega Nord, di riflettere bene prima di compiere scelte
che potrebbero migliorare, ma forse anche peggiorare la qualità
della vita nel nostro territorio. Calma e gesso (quello per l’edilizia)
sarà la nostra parola d’ordine, sicuramente non apprezzata da alcuni,
ma speriamo condivisa da tanti. Su questi temi ci confronteremo e
faremo sentire la nostra voce, oggi, domani e ancora oltre, fino a
quando voi ci darete la forza e il consenso per portare avanti le nostre
argomentazioni politiche. Grazie

32
/comune/la parola ai partiti
Antonio Graziano
Alleanza Nazionale
graziano.antonio@seregno.info
L’Unità d’Italia non si
tocca è un patrimonio
di valori
Molti di noi hanno del Risorgimento quel flebile ricordo che gli
deriva dai libri di scuola, ma ciononostante, il tutto è iniziato
proprio da lì (la nostra ITALIA). Tanti compatrioti hanno sacrificato
la loro vita per concretizzare il sogno di unificazione di quella che
veniva sino allora considerata semplicemente una espressione geografica:
l’ ITALIA. Difatti, l’Unità Nazionale va vista per quello che
è; un processo storico inevitabile, quello della formazione degli stati
nazionali e il superamento delle piccole entità regionali. Paesi come
l’Italia e la Germania porteranno a compimento questo processo in
ritardo di qualche secolo rispetto a paesi come la Francia, l’Inghilterra
e la Spagna.
L’unità d’Italia, questo tema è diventato particolarmente intricato in
seguito alle recentissime polemiche sui simboli dell’unità d’Italia e
della stessa Repubblica, per via delle contestazioni innescate all’interno
della maggioranza di Governo dovute all’avvicinarsi delle celebrazioni
dei 150 dell’Unità d’Italia, previste per il 2011. Le celebrazioni
dei centocinquanta anni dell’Italia unita ci offrono l’opportunità di
“mettere in valore” il patrimonio culturale ed ideale della nostra memoria
collettiva. Queste potranno essere occasione per una rinnovata
identificazione del popolo italiano nell’Italia di tutti, per adoperarci
a fare passi avanti verso soluzioni condivise alle grandi scelte e che
dovranno essere guidate dalla giustizia e dall’uguaglianza. Il problema
è che pochissimi Italiani sono a conoscenza che fra un anno e
mezzo si celebreranno i 150 dall’Unità d’Italia. Proprio questa è una
delle preoccupazioni del nostro presidente della Repubblica, invitando
così il Governo a promuovere tale importantissima ricorrenza. Il
Governo dovrà dare il massimo, perché tanto l’elettorato di Forza
Italia, quanto quello di Alleanza Nazionale, hanno trovato nei valori
patriottici un punto di riferimento irrinunciabile in questi anni di politica
comune e amplificata da ultimo col Popolo della Libertà. Per
questo dico che non ci devono essere passi indietro, ma anzi una
presa di posizione forte e coraggiosa nel sostenere un’Italia Unita
che non guarda al suo passato con semplice retorica, ma lo fa con
coscienza, sapendo che è nelle radici che si trova quella forza per
resistere ad ogni ventata anomala. E se qualcuno vuole speculare
e fare polemica anche su questa data, la cosa ci riguarda ben poco.
La nostra Italia è bella, orgogliosa e caparbia. Supererà a testa alta
anche le critiche di chi non vuole festeggiare questo suo importante
compleanno. L’unità della nazione è ancora un valore e non un inutile
orpello da agitare, insieme al tricolore, solo in occasioni sportive o
per i lutti che colpiscono l’opinione pubblica. E allora per questo dico
che a 150 anni dalla sua nascita quest`Italia ha ancora tanto da poter
offrire, da raccontare e da testimoniare alla sua gente.
Roberto Pozzoli
Amare Seregno
pozzoli.roberto@seregno.info
Opportunità
delle liste civiche
e Liste Civiche sono soggetti politici che, più di altri, rappresen-
L tano le necessità e le esigenze reali di un determinato territorio.
Nascendo in contesti di attivismo civico, non hanno legami con le
forze politiche nazionali e sono più libere, rispetto ai Partiti, di assumere
posizioni politiche che sono espressione diretta della comunità.
A Seregno, da quattro anni, come rappresentanti della lista civica
Amare Seregno cerchiamo di interpretare questo approccio alla politica
attraverso l’ascolto della cittadinanza per riportare in Giunta ed
in Consiglio Comunale i problemi che ci vengono segnalati, tant’è
che in questi anni abbiamo promosso interventi volti ad affrontare le
varie problematiche e le possibili soluzioni. Amare Seregno si è inoltre
distinta per la coerenza delle proprie scelte e per la lealtà verso il
Sindaco e gli alleati di governo.
Abbiamo sempre collaborato con Giacinto Mariani e con i partiti
della maggioranza ottenendo assieme i risultati che la città ha sotto
gli occhi, pur evidenziando i nostri “distinguo” che ci differenziano
dagli altri alleati, dai quali abbiamo ricevuto il consenso dovuto a chi
rappresenta solo i cittadini di Seregno.
Infatti nella nostra Lista Civica, i candidati hanno uno share percentuale
rispetto al risultato complessivo superiore a quello degli altri
partiti dove il voto viene dato al partito e non alla persona: i 30 candidati
hanno portato voti personali e hanno contribuito al successo
ottenuto nel 2005, i primi due addirittura con il 13,8% e con il
9,16%!!! Mentre ci sono Consiglieri dei partiti storici eletti con una
percentuale che a volte non raggiunge nemmeno l’1% dei voti della
propria lista: il contatto diretto con i cittadini e la stima personale è
caratteristica precipua di una Lista Civica come la nostra.
Facciamo parte di un’alleanza, che proprio per la “libertà” di cui possiamo
disporre, non ci ha mai visto sottacere i problemi della città
e le criticità nella maggioranza, ponendo la nostra forza politica al
centro del dialogo tra il PDL e la Lega Nord.
Una funzione centrale per gli equilibri di un governo che da un lato
con la Lega guarda ai temi del federalismo e della sicurezza, dall’altro
con il PDL guarda ai temi del sociale e della solidarietà, ma che,
grazie anche ad Amare Seregno, si pone come interlocutore dei commercianti
e delle attività imprenditoriali.
Una coalizione che ha cercato di rispondere in maniera concreta e
non ideologica alle difficoltà di una crisi economica di portata globale.
Siamo entrati nell’ultimo anno di legislatura con la certezza di aver
fino ad oggi ben operato per il bene della nostra gente.
Perchè se il fine ultimo di una Lista Civica è quello di difendere gli
interessi dei propri concittadini, Amare Seregno ha avuto una parte
essenziale nell’indirizzare la buona azione del Sindaco e della Giunta.
E’ necessario però continuare su questa strada nella convinzione che,
grazie alle solide basi impostate dalla nostra Amministrazione comunale,
il futuro sarà ancora più roseo.

Cesare Visconti
UDC
visconti.cesare@seregno.info
Scadenze elettorali della
prossima primavera...
Ripresa dei lavori...
Trascorso il periodo feriale la locale sezione dell’UDC, intende
dar vita a delle attività politiche sul territorio che avranno come
scopo principale quello di “ascoltare” la Cittadinanza in ordine a
tematiche di stretta attualità che coinvolgono tutti noi in questo particolare
momento di crisi economica che ci attanaglia.
La Sezione di Via Cavour/angolo Largo San Vittore, sarà aperta i l sabato
mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.00 riproponendo il servizio
“Parliamone”.
Il Coordinatore cittadino ed altri iscritti o simpatizzanti saranno disponibili
per ascoltare e colloquiare con Chi intende esprimere la
propria opinione o dare suggerimenti riguardanti tematiche di attualità
inerenti l’amministrazione pubblica. (non solo locale)
Saranno programmate anche delle riunioni serali a tema alle quali
parteciperanno dirigenti UDC provinciali, regionali e nazionali nonché
esperti degli argomenti che verranno trattati con lo scopo di
spiegare la linea politica del partito .
La partecipazione della Cittadinanza a questi eventi è di grande importanza
in quanto riteniamo necessario “il confronto” che porta
alla conoscenza approfondita di problemi esistenti, conoscenza indispensabile
alla elaborazione di progetti politico/amministrativi nel
rispetto ed in coerenza con gli ideali e principi che stanno da sempre
alla base del nostro partito.
Un grazie anticipato, quindi, a tutti coloro i quali ci daranno una
mano partecipando attivamente ai nostri lavori.
Pietro Amati
Partito Democratico
amati.pietro@seregno.info
Ai Cattolici
33
Poco prima che scadesse la legislatura di Gigi Perego, l’allora
opposizione di Destra scrisse, sulle pagine di questo Notiziario,
un’esplicita e diretta (ma immotivata) accusa verso i Cattolici presenti
nell’allora Maggioranza, scesi nell’agone della politica spinti
proprio dall’essere cattolici (“La politica è una forma di Carità”, ripeteva
il cardinal Martini). Si era cattocomunisti! Si stava a tavola
con il diavolo mangiatore di bambini. Avremmo dovuto uscire dalla
Maggioranza, noi cattolici impegnati in politica, e lasciare che il resto
della compagine affogasse nei propri peccati ideologici…. Ma
i giudizi affrettati e inconsistenti (corsi e ricorsi storici...) si ritorcono
spesso contro chi li fa, perché chi giudica per motivi di interesse
(elettorale), prima o poi sconta la legge del contrappasso. Allora
non avemmo neppure il tempo di reagire, tanto poco mancava
alla scadenza elettorale, ma oggi non possiamo (in maniera invece
assai motivata) non porre alcune osservazioni agli scafati esponenti
dell’odierna Maggioranza (e ai nostri concittadini). Chiediamo
semplicemente come possa essere possibile essere cattolici
in questa Maggioranza. Chiediamo come sia possibile, da cattolici,
condividere alcune scelte politiche del Governo di Roma su temi
umanitari e civili. Se la fortuna politica del Carroccio è nel respingere
i barconi carichi di poveracci, se la fortuna politica di questa Maggioranza
si fonda sul negare il diritto d’asilo anche a chi ne ha diritto,
infrangendo i dettami della Bibbia, del Vangelo e della Dottrina Sociale
della Chiesa, (nonché del Diritto Internazionale), mi chiedo che
cosa hanno da condividere i Cattolici in questo contesto politico.
Se il cardinal Tettamanzi è “il vescovo di Kabul”(Lega di Varese) e fa
“Parte dell’Opposizione”(Calderoli), se “Il Vaticano è il nemico che le
camicie verdi affogheranno nel water della storia”(Bossi)”, e se il resto
della Destra è appiattito(per ragioni elettorali) su queste posizioni
senza che nessuno(tranne il sorprendente Fini e Lupi) abbia il coraggio
di alzare la voce, c’è da chiedersi, come cattolici impegnati in
politica, fino a quando debba tollerarsi, in silenzio, questa strategia;
e ci chiediamo cosa aspettino i cattolici a dichiarare il pieno rifiuto di
queste posizioni estremiste e antievangeliche. Che c’entra Seregno
in tutto questo? C’è un’aggravante infatti che ci riguarda da vicino: è
stato scritto, nel nostro Statuto e proprio su proposta della Lega, che
il nostro Comune trova il proprio fondamento nelle radici cristiane.
Siamo stati zitti (troppo?) finora, ma dopo un’estate che ha visto
l’ennesima tragedia in mare, crediamo sia giunto il momento di dire
la nostra: o che i cattolici dichiarino apertamente la propria
distanza da queste posizioni o che si abbia il coraggio di
cancellare quella norma dal nostro Statuto. Non si chiede che
non ci siano leggi sull’immigrazione; si chiede il rispetto della legalità
e, prima ancora, dei più elementari diritti umani.

34
/comune/la parola ai partiti
Giuseppina Minotti
Francesco Mandarano
Rifondazione Comunista
minotti.giuseppina@seregno.info
mandarano.francesco@seregno.info
Tanto pagano i seregnesi
Anche per i giovani di Seregno ci vorrebbe un terremoto?
L’amministrazione di Seregno ha donato all’ass. Nuova Acropoli,
che opera a L’Aquila, una tenda pneumatica da 22.000 euro. Lo scopo
è di costituire un punto d’incontro in cui “i giovani possano studiare
e svolgere incontri, riunioni, laboratori artistici”. Non è chiaro però
perché si sia scelta “proprio” quest’associazione, sospettata di avere
una struttura interna da “setta”, che opererà senza ulteriori controlli.
Aggiungiamo che a Seregno i giovani non hanno nessun luogo per
riunirsi e per autoorganizzarsi. Nemmeno un tendone pneumatico.
I seregnesi pagano gli sbagli della giunta.
Ricorderete che, appena preso il potere, l’attuale amministrazione revocò
la carica al responsabile dell’area territorio del comune. Un provvedimento
tutto “politico” privo però di legittimità come ha riconosciuto
il tribunale del lavoro di Monza. Ora l’Amministrazione si trova
a pagare 375.610,24 euro per un suo sbaglio. Sarebbe giusto che gli
amministratori pagassero di tasca propria ed invece a fine Luglio è stato
fatto approvare in Consiglio Comunale una variazione di bilancio per
l’importo citato. Ovvero pagheremo noi cittadini.
PGT in attesa di spartizione.
Il PGT (Piano di Governo del Territorio) di Seregno è rimandato a dopo
le elezioni perché avrebbe costituito un ostacolo ed un’occasione di dibattito
che questa maggioranza non si può permettere. Dopo le elezioni
si faranno i conti e si potrà decidere cosa e quanto toccherà ad ognuno
di quanto rimane ancora da mangiare della nostra città. Anche per
impedire questo ci impegneremo nell’imminente campagna elettorale.
A proposito dell’ultimo tour della Giunta:
Premesso che una Giunta che va nei quartieri è un fatto positivo, tuttavia
possiamo affermare che la quasi totalità dei grandi e piccoli problemi
segnalati dai cittadini sono stati già portati, da tempo, a conoscenza
di Sindaco e Assessori dai consiglieri del PRC. Due esempi per tutti:
la situazione del Parco 2 giugno e il problema del Mercato rionale al
Ceredo. Considerato che ai consiglieri comunali non è concesso intervenire
durante gli incontri, qualcuno, dal tavolo della Giunta, potrebbe
riconoscere che alcuni dei problemi evidenziati sono già stati segnalati
dai consiglieri di minoranza?
I lavoratori, come all’Innse di Milano, reagiscono alla chiusura
delle fabbriche? Solo cattivi esempi …
Così la pensa Giuliano Cazzola, responsabile lavoro del Pdl: se gli operai
salgono sui tetti, digiunano, si barricano dentro le fabbriche per evitare
che siano chiuse e per “attirare l’attenzione sui loro problemi” bisogna
che siano ignorati dai mass media. Non sia mai che il loro esempio si
diffonda e magari possa disturbare “papi” e la sua corte dei miracoli.
Come raggiungere il PRC e i suoi consiglieri comunali.
Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno
Facebook: www.facebook.com/group.php?gid=20436379990
Antonello Dell’Orto
Per Seregno Democratica
dellorto.antonello@seregno.info
“Saluti dalla Trinacria”
Con l’autunno alla porta il pensiero è ancora rivolto alle vacanze
estive che mi auguro abbiano donato a Voi tutti il meritato
riposo. Un viaggio è l’occasione per incontrare stili e condizioni di
vita diversi dalla quotidianità; il ritorno è il momento per riflettere
sulle emozioni provate, questa volta vorrei condividerle con Voi .
Quest’anno con mia moglie abbiamo deciso di attraversare lo Stivale
alla volta della Sicilia, patria dei pomodori secchi, dei cannoli, del
mare cristallino ma soprattutto… dell’affettuoso e ospitale popolo
Siciliano. L’Italia, questa singolare penisola che da San Candido in
Alto Adige a Capo Passero in Sicilia misura più di 1000 km, offre
una varietà di ambienti naturali, antropici, culturali e sociali che,
nonostante sia trascorso qualche anno dall’unificazione nazionale,
con difficoltà si riesce a identificarla come un’unica Patria. Da anni
frequento il Meridione d’Italia, in gioventù da volontario dei campi
Legambiente, in cui si svolgono attività volte al miglioramento della
qualità della vita degli abitanti ed alla tutela dell’ambiente (sensibilizzazione
di turisti e locali al rispetto della Natura, pulizia delle
coste dai rifiuti abbandonati, azioni di sollecito sulle Amministrazioni
per una più assidua applicazione delle leggi ed una più solerte attività
di governo, vigilanza e repressione); ora apprezzo il grande potere
rigenerante che la generosa Natura offre al corpo ed alla mente.
Questo viaggio ha riportato alla memoria molte domande a cui
mai ho trovato risposta e che ora vorrei condividere con Voi. Rivolgo
questa basilare e cruda domanda a tutti i conoscitori, per origine o
per adozione, del Meridione d’Italia: “Perché la vostra, la nostra
meravigliosa Natura Meridionale viene insultata, disprezzata,
aggredita e distrutta in ogni modo e tempo da diffuse
pratiche scellerate quali l’abbandono di rifiuti di ogni
genere, la cementificazione selvaggia e l’abusivismo edilizio,
lo spreco di risorse limitate come l’acqua, il suolo ed i
beni storico-culturali unici al mondo, la disorganizzazione
nei servizi e nella gestione dei beni collettivi?”. Due esempi
clamorosi:1) L’autostrada Salerno-Reggio Calabria; dopo
trent’anni di lavori che l’hanno resa celebre per lo spreco di denaro
pubblico, dulcis in fundo l’ANAS sta realizzando una nuova autostrada
parallela alla vecchia; non sarebbe costato meno aggiustare
quella esistente che, peraltro, non avrebbe avuto nulla da invidiare
alla Genova-Ventimiglia? 2) La Gestione dei Rifiuti;è costante la
presenza di rifiuti abbandonati su cigli stradali, aree di sosta, spiagge
e scogliere, centri cittadini e periferie, ovunque la Natura sia stata
testimone di passaggio umano viene barbaramente insudiciata! Talvolta
le considerazioni del buon padre di famiglia sono semplici,
banali, essenziali ma anche la legislazione vi fa riferimento per suggerire
il corretto comportamento. Quando vedremo tutta l’Italia, governata
da un buon, senza pretendere il migliore, Padre di Famiglia?