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Ph. Dirk Vogel<br />

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00<br />

<strong>Rimini</strong> www.inmagazine.it<br />

Anno XI - N. 2 - APRILE 2011<br />

Andrea<br />

Guerra<br />

La musica della vita,<br />

come in un film<br />

Amministrative<br />

Una poltrona per dodici<br />

Andrea Zafferani<br />

Ventisette anni, Capo di Stato<br />

Raffaele Liuzzi<br />

In tavola con classe e ironia


Nuova Audi A6.<br />

La leggerezza creata dalla tecnologia.<br />

Con la nuova Audi A6 abbiamo raggiunto il massimo livello di stile e di tecnologia. Abbiamo sviluppato<br />

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24<br />

30<br />

| EDITORIALE di Andrea Masotti |<br />

Le musiche di Andrea Guerra fanno<br />

da colonna sonora al <strong>Rimini</strong> In.<br />

Dopo questo avvio da Oscar ambientato<br />

negli States torniamo verso casa,<br />

proiettandoci nel futuro amministrativo<br />

della città con i dodici candidati<br />

a sindaco per <strong>Rimini</strong>. Tempo di elezioni<br />

anche a Cattolica, Montescudo,<br />

Pennabilli e Novafeltria, mentre<br />

a San Marino si è da poco concluso il<br />

semestre di reggenza del 27enne Andrea<br />

Zafferani. I piccoli Stati diventano<br />

spunto per il percorso creativo di<br />

Rita Canarezza e Pier Paolo Coro; a<br />

seguire i progetti del Soroptimist di<br />

<strong>Rimini</strong> e un tuffo nell’architettura,<br />

da un appartamento per le vacanze<br />

allo Studio Cumo-Mori-Roversi, fino<br />

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)<br />

Direttore Responsabile:<br />

Andrea Masotti<br />

Redazione centrale:<br />

Andrea Biondi, Roberta Brunazzi,<br />

Mariavittoria Andrini<br />

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri<br />

Impaginazione: Sabrina Montefiori<br />

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli<br />

12 Annotare<br />

Brevi IN<br />

24 Essere<br />

Andrea Guerra<br />

30 Amministrare<br />

Elezioni comunali<br />

41 Governare<br />

Andrea Zafferani<br />

46 Creare<br />

Canarezza e Coro<br />

50 Sostenere<br />

Soroptimist <strong>Rimini</strong><br />

52 Abitare<br />

Appartamento per le vacanze<br />

57 Costruire<br />

Studio Cumo-Mori-Roversi<br />

60 Rivivere<br />

Le ville di Viserba e Viserbella<br />

alle ville di inizio ‘900 di Viserba e<br />

Viserbella. Un incontro con i professionisti<br />

della medicina e chirurgia<br />

estetica ci porta nell’ambito del benessere;<br />

parliamo di sport, invece,<br />

con la sfida scudetto nel baseball e<br />

la vela del Reggini sailing team. Con<br />

lo chef Raffaele Liuzzi assaporiamo<br />

l’alta cucina, mentre Alice Berni ci<br />

porta dentro la musica contemporanea.<br />

Poi la moda a Riccione, una serata<br />

benefica e l’evento su sicurezza<br />

e rischio sismico. Con questo numero<br />

di <strong>Rimini</strong> In facciamo anche un<br />

“in bocca al lupo” ad Andrea Biondi,<br />

passato ad altro incarico, e un benvenuto<br />

a Roberta Brunazzi, che prende<br />

il suo posto in redazione.<br />

Ufficio commerciale: Irena Coso<br />

Collaboratori: Graziella Biagetti, Franco Cavalli,<br />

Alberto Crescentini, Claudia Gelmini, Marina<br />

Giannini, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi,<br />

Milena Massani, Massimo Morandi, Maria<br />

Cristina Muccioli, Stefano Rossini, Lucia Rughi,<br />

Manuel Spadazzi<br />

Fotografi: Mario Flores, Riccardo Gallini,<br />

Filippo Pruccoli<br />

Chiuso per la stampa il 27/04/2011<br />

41<br />

76<br />

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.<br />

Redazione e amministrazione:<br />

Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì<br />

tel. 0543.798463 - fax 0543.774044<br />

www.inmagazine.it<br />

inmagazine@menabo.com<br />

Sommario<br />

65 Curare<br />

Medicina e chirurgia estetica<br />

70 Giocare<br />

Baseball<br />

74 Navigare<br />

Reggini sailing team<br />

76 Degustare<br />

Raffaele Liuzzi<br />

78 Comporre<br />

Alice Berni<br />

80 Vestire<br />

Riccione Preview<br />

81 Associare<br />

Serata di beneficenza<br />

82 Prevenire<br />

“Io non tremo”<br />

IN Magazine | 11


Annotare | Brevi IN<br />

Enrico Luccioni con<br />

i Giovani di Confindustria<br />

<strong>Rimini</strong> - Enrico Luccioni, presidente<br />

dell’omonimo Gruppo leader<br />

mondiale in diversi settori, è<br />

stato l’ospite d’onore della cena<br />

organizzata dai Giovani Imprenditori<br />

di Confindustria <strong>Rimini</strong>, tenuta<br />

lo scorso 29 marzo all’Hotel Le<br />

Meridién. “Un momento di confronto<br />

molto utile per noi giovani - afferma<br />

il presidente Alessandro Formica -<br />

che ci ha offerto interessanti spunti e<br />

stimoli imprenditoriali”.<br />

Giochi Titano,<br />

nuova Poker Room<br />

San Marino - L’obiettivo è quello<br />

di restituire ai players il piacere di<br />

tenere in mano le carte, i gettoni, e<br />

guardare gli avversari negli occhi.<br />

È nata così la nuova Poker Room di<br />

Giochi del Titano, aperta tutte le sere<br />

e con un ricco programma di eventi<br />

consultabile su www.gtpoker.sm,<br />

dov’è possibile anche prenotarsi per i<br />

singoli tornei.<br />

Novant’anni per la<br />

Banca di <strong>Rimini</strong><br />

<strong>Rimini</strong> - La Banca di <strong>Rimini</strong> ha<br />

festeggiato i primi novant’anni di<br />

attività il 10 aprile scorso. Gli auguri<br />

allo storico istituto di credito sono<br />

arrivati da Stefano Vitali, Presidente<br />

della Provincia di <strong>Rimini</strong>, che ha<br />

incontrato i vertici della Banca nella<br />

sede centrale di via Garibaldi. Durante<br />

l’incontro, il Presidente del Consiglio<br />

di Amministrazione Cesare Frisoni e il<br />

Direttore Generale Giancarlo Morelli<br />

hanno omaggiato Vitali con targhe<br />

commemorative sui 90 anni della<br />

banca riminese. Frisoni ha annunciato<br />

inoltre l’avvio di varie iniziative<br />

organizzate dalla Banca per onorare<br />

questo importante traguardo. (F.Ri.)<br />

12 | IN Magazine<br />

Riccione - Da un nuovo concept scaturito<br />

dalla ricerca di Oscar Del Bianco,<br />

seguito da un gruppo di commercianti<br />

e creativi, è uscita l’ennesima<br />

sfida commerciale dove si sono incontrate<br />

esperienze e tipologie diverse<br />

in un divertente mix di offerte. Lo<br />

spazio si chiama “Fonderia” (nome<br />

inventato da Benny D.com) ed ospita<br />

i 13 corner che hanno aderito al progetto<br />

realizzato nell’ex sede del Block<br />

60 in via Milano. “Fonderia” vuole essere<br />

un low cost per un pubblico giovane<br />

e ricettivo, attento a coniugare<br />

Moda e spazio<br />

incontro in Fonderia<br />

prezzo e moda dall’abbigliamento,<br />

alle scarpe, ai profumi, dagli articoli<br />

sportivi all’I-tech oltre a tante altre<br />

offerte, con prezzi accessibili a tutti.<br />

La filosofia del locale va oltre al tradizionale<br />

negozio per diventare anche<br />

uno spazio d’incontro e confronto di<br />

una realtà commerciale in continuo<br />

cambiamento. A completare la lista<br />

dei negozi ci sono Oscar abbigliamento,<br />

Jack e Jones, Gaudenzi, Fumetti,<br />

My Closet, Tamagnini, Black Sheep,<br />

Giulietti & Guerra, Spadarella, Pieces<br />

e Blind box. (M.G.)<br />

Smart elettrica<br />

in Piazza Cavour<br />

<strong>Rimini</strong> - Presentata il 25 marzo in<br />

piazza Cavour l’anteprima della<br />

Smart Elettrica, la prima vettura al<br />

100% elettrica, dotata di un motore<br />

da 30 kW a “zero emissioni” equipaggiata<br />

con l’innovativa batteria agli<br />

ioni, che garantisce una percorrenza<br />

di 135 km. La nuova Smart sarà disponibile<br />

dal 2012. All’evento hanno<br />

partecipato Domenico Pronti, titolare<br />

di AutoPronti e Alberto Ravaioli,<br />

sindaco di <strong>Rimini</strong>. (M.A.)<br />

Ph. FotoRiccione


Ducati storiche in pista<br />

Misano - Un tuffo nel passato al<br />

Misano World Circuit. In pista sono<br />

tornati due gioielli della produzione<br />

Ducati, per un servizio fotografico<br />

della rivista Motociclismo d’Epoca.<br />

Sono la Ducati 750 F1, messa a<br />

disposizione dal Museo Ducati e la<br />

Ducati Eagle, pezzo unico, messa<br />

a disposizione dal collezionista<br />

riccionese Giancarlo Rossi.<br />

Restauro per<br />

“La grande prua”<br />

<strong>Rimini</strong> - Restaurata “La grande prua”,<br />

grande scultura di Arnaldo Pomodoro<br />

posta sulla tomba di Federico<br />

Fellini, nel cimitero civico riminese.<br />

L’iniziativa è a cura del Ladies’ Circle<br />

di <strong>Rimini</strong>: dopo 17 anni il monumento<br />

necessitava di un accurato<br />

programma di restauro conservativo,<br />

che è stato affidato all’artigiano<br />

veronese Agostino Ragusa, a capo<br />

di un gruppo di tecnici specializzati<br />

in questi interventi. La raccolta<br />

fondi per questo service, avviata dal<br />

Ladies’ Circle sotto la presidenza di<br />

Catia Drudi, ha raggiunto l’obiettivo<br />

quest’anno con la presidente Simona<br />

Menghi Sartorio. I lavori di restauro<br />

sono stati realizzati in collaborazione<br />

con l’Assessorato ai Lavori Pubblici<br />

ed Anthea. (R.B.)<br />

14 | IN Magazine<br />

Oltremateria, abitare<br />

Ecosostenibile<br />

Torino - Il 150° anniversario dell’Unità<br />

d’Italia porta alla ribalta la città di<br />

Torino, che diviene palcoscenico di<br />

passato, presente e futuro per le eccellenze<br />

del Paese. Capolavori artistici,<br />

creatività, innovazione, moda, qualità<br />

della vita, storia, cibo, paesaggio<br />

riuniti in “Esperienza Italia”, con un<br />

fitto calendario che ha preso il via il<br />

17 marzo e prosegue per tutto il 2011<br />

nelle Officine Grandi Riparazioni e<br />

alla Venaria Reale. In questo straordi-<br />

<strong>Rimini</strong> - L’abbraccio dei fans per Carlton<br />

Myers, cestista che lascia il mondo<br />

del basket dopo una lunga e brillante<br />

carriera. Myers ha salutato gli amici<br />

lo scorso 30 marzo nell’Auditorium di<br />

San Patrignano, alla presenza di oltre<br />

1500 persone che lo hanno seguito<br />

lungo tutto il suo percorso sportivo.<br />

In platea, oltre ai tanti amici, anche<br />

il presidente della Federazione Italiana<br />

Pallacanestro, Dino Meneghin,<br />

con Valentino Renzi e Marco Bonamico.<br />

La scelta della location è stata<br />

un omaggio a <strong>Rimini</strong>, che ha visto i<br />

primi passi del campione nel mondo<br />

del basket. Primo atleta di colore a<br />

fare da portabandiera dell’Italia alle<br />

Olimpiadi di Sidney, Carlton Myers<br />

ha raggiunto l’apice della carriera<br />

nel 2000 con la Fortitudo, trascinata<br />

Carlton Myers<br />

saluta il Basket<br />

nario contesto si colloca l’esposizione<br />

di materiali in cui è compresa la presenza<br />

di Oltremateria, organizzata da<br />

Material ConneXion in collaborazione<br />

con la rivista Wired. La mostra, che<br />

fa parte della “Sezione Abitare” della<br />

“Stazione Futuro”, presenta ora superfici<br />

e 3D; da maggio a luglio si parla<br />

invece di sostenibilità ed efficienza<br />

energetica, da luglio a settembre di<br />

processi e trame, per concludere a<br />

fine anno con una sezione dedicata<br />

a luce, trasparenza e traslucidità. Il<br />

progetto Oltremateria, nato e sviluppato<br />

a San Giovanni in Marignano<br />

da Loris Casalboni (nella foto) come<br />

punto di riferimento per l’abitare ecosostenibile,<br />

è stato presente anche al<br />

Salone del Mobile di Milano nell’ambito<br />

di “Itinerario Sostenibile”, che ha<br />

raccolto il miglior eco-design a basso<br />

impatto ambientale.<br />

dal campione verso il primo scudetto.<br />

Capitano della Nazionale azzurra<br />

negli anni Novanta, ha partecipato a<br />

diversi Europei arrivando, nel 1999,<br />

a vincere l’oro in maglia azzurra,<br />

all’Europeo di Parigi. Abbandonato<br />

il basket, ma solo professionalmente,<br />

Carlton si occuperà ora della sua<br />

agenzia, la B-Side. (F.Ri)


Pro-tech al servizio<br />

della sicurezza<br />

<strong>Rimini</strong> - Pro-Tech, l’azienda<br />

riminese leader nel settore della<br />

sicurezza, ha sviluppato in questi<br />

ultimi anni avanzate tecnologie<br />

nella realizzazione di impianti utili a<br />

garantire la sicurezza di aziende ma<br />

anche di privati cittadini, utilizzando<br />

telecamere con i tradizionali<br />

rivelatori di pericolo e garantendo<br />

una puntuale e indispensabile<br />

manutenzione. Utilizzando la<br />

tecnologia legata alla rete che, come<br />

spiega il titolare, l’ing. Aldo Menghi<br />

Sartorio (nella foto), “consente di<br />

incrementare la sicurezza, gestirla<br />

con facilità e anche a distanza”.<br />

Nuovi talenti al<br />

“Città di Riccione”<br />

Riccione - Si è concluso il 20 marzo il<br />

IX Concorso nazionale di esecuzione<br />

musicale “Città di Riccione” per solisti<br />

e formazioni cameristiche. Promotore<br />

dell’evento è l’Istituto Musicale di<br />

Riccione, che da anni valorizza la<br />

cultura musicale del territorio. La<br />

giuria di qualità, composta da artisti<br />

di fama internazionale quali Pier<br />

Narciso Masi, Alfredo Speranza,<br />

Sergio Preticaroli e Pietro De Maria,<br />

ha proclamato vincitore il pianista<br />

Stefano Guarascio, 22 anni di Lecce, e<br />

premiato con una menzione speciale<br />

la piccola Cristina Cazac, di soli 8 anni,<br />

che ha primeggiato nel pianoforte e nel<br />

violino. L’assessore alla Cultura Maria<br />

Iole Pelliccioni ha consegnato premi<br />

e attestati, dopo il concerto finale<br />

all’Auditorium “Rita Levi Montalcini”<br />

del Liceo Volta di Riccione. (F.Ri)<br />

16 | IN Magazine<br />

<strong>Rimini</strong> - Grandi firme per la solidarietà<br />

con “Dicuore”, giornata di raccolta<br />

fondi tenuta il 3 aprile scorso a favore<br />

di AROP onlus, associazione presieduta<br />

da Roberto Romagnoli che opera<br />

a sostegno dell’Unità Operativa<br />

di Pediatria dell’Ospedale “Infermi”<br />

di <strong>Rimini</strong>. Ideatrice e motore dell’iniziativa<br />

Luisa Severi, titolare delle<br />

boutique Luisa <strong>Rimini</strong>, affiancata da<br />

molte aziende e volontari che hanno<br />

preso parte al mercatino di beneficenza<br />

con vendita di capi e accessori<br />

<strong>Rimini</strong> - L’aerosol art e la bomboletta<br />

del writer di fama internazionale David<br />

Eron Salvadei scelti per rappresentare<br />

<strong>Rimini</strong> sul tradizionale manifesto<br />

che ogni anno accompagna il<br />

lancio della stagione turistica estiva.<br />

Eron si aggiunge così alla serie di artisti<br />

che si prestano a questa tradizione<br />

riminese, nata negli anni Venti per<br />

inaugurare il periodo balneare. Più<br />

volte eletto “miglior writer italiano”,<br />

per l’occasione l’artista ha creato<br />

un dipinto a vernice spray su tela di<br />

grande impatto. L’opera rientra nel<br />

suo ultimo progetto artistico intitolato<br />

“Mindscape”, che ricerca la consistenza<br />

fisica dei pensieri attraverso la<br />

convivenza di disegno, scrittura e rea-<br />

Moda e sport<br />

insieme per “Dicuore”<br />

Il tramonto di Eron<br />

racconta <strong>Rimini</strong><br />

delle migliori firme per uomo, donna<br />

e bambino e tanti altri prodotti d’eccellenza.<br />

In vendita anche T-Shirt<br />

autografate da campioni dello sport<br />

come Alex Del Piero, Alessandro Matri,<br />

Francesco Totti, Valentino Rossi<br />

e l’intero team dei Crabs. Forte partecipazione<br />

hanno riscosso anche i<br />

laboratori creativi per bambini curati<br />

da “Le Terre” di Veronica Zavoli e<br />

dalla cooperativa “Le Radici e le Ali”,<br />

così come l’aperitivo musicale con dj<br />

set della performer NicoNote. (F.Ri)<br />

lismo. Molto noto per i suoi trascorsi<br />

artistici locali, ad Eron era già stato affidato<br />

il compito di valorizzare <strong>Rimini</strong><br />

attraverso l’arte dei graffiti, con cui ha<br />

decorato, nel 2004, oltre 200 metri di<br />

muro di cinta sul porto canale.


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Sunrise, idee e<br />

organizzazione<br />

Monte Colombo - Sunrise<br />

Management è una società<br />

consulente esperta nell’ideazione,<br />

organizzazione e gestione di eventi<br />

e matrimoni, cene aziendali, eventi<br />

privati, fiere, meeting e convegni.<br />

Tra gli impegni recenti di Sunrise c’è<br />

l’organizzazione della prima edizione<br />

del trofeo Repubblica di San Marino -<br />

Sunrise Cup, in programma dal 2 al 5<br />

giugno. www.sunrisemanagement.it<br />

Blanco in mostra alla<br />

Clinica Merli<br />

<strong>Rimini</strong> - L’artista santarcangiolese<br />

Leonardo Blanco protagonista della<br />

mostra allestita nella sala d’attesa<br />

della Clinica Merli, inaugurata il<br />

15 aprile scorso. Autore di pitture,<br />

sculture e installazioni, Blanco è<br />

conosciuto in tutto il mondo per la<br />

pittura densa di vibrazioni cromatiche<br />

che donano alle sue opere grande<br />

energia. L’evento inaugurale è<br />

stato accompagnato dalla musica<br />

dell’arpista Agnese Contadini. Le<br />

opere di Blanco, in esposizione<br />

anche negli ambienti della vicina<br />

Nuova Ricerca, sono state concepite<br />

appositamente per le sale che le<br />

ospitano, e saranno visibili fino a<br />

giugno. (F.Ri.)<br />

18 | IN Magazine<br />

Suit 26,<br />

nuova proposta su Misura<br />

Riccione - Velluti che rivestono<br />

un’intera parete, che all’occorrenza<br />

si chiudono per creare un’elegante<br />

area prova per farsi tagliare e confezionare<br />

abiti su misura; e poi quinte<br />

trattate vintage nell’area vetrine,<br />

specchi rilevati da vecchie sartorie,<br />

fari teatrali che scendono dal soffitto.<br />

Tutti oggetti ricercati che contraddistinguono<br />

l’interno della sartoria<br />

per uomo che ha le proprie vetrine<br />

affacciate in via Panoramica, al numero<br />

civico 26.<br />

Esposti nelle pareti capi di abbigliamento<br />

uomo e donna più attuali,<br />

frutto di un’accurata opera di ricerca<br />

e selezione da parte dei giovani<br />

titolari Andrea Monaldini e Roberto<br />

Casadio, che per tutta la cura dell’immagine<br />

si sono affidati alla professionalità<br />

dell’architetto Monica Gasperini<br />

di Cattolica. (M.G.)<br />

Pesaro - Presentata in anteprima la<br />

nuova Porche 911 Black Edition, durante<br />

un evento che ha visto riunirsi<br />

lo scorso 25 marzo un gruppo di appassionati<br />

al Centro Porsche Augusto<br />

Gabellini di Pesaro. La nuova 911<br />

Black Edition, edizione limitata in soli<br />

1911 esemplari, è stata presentata da<br />

Juri Gabellini, che ha illustrato tutte<br />

le caratteristiche tecniche dell’auto,<br />

contrassegnata dal ricorrente utilizzo<br />

del colore nero, che dona eleganza e<br />

raffinatezza all’auto sportiva. Ospiti<br />

della serata anche i partecipanti<br />

del “Cayenne Artic Route”, diretti in<br />

Alaska. Stefano Vichi, organizzatore<br />

dell’evento, ha spiegato ai presenti il<br />

significato del Cayenne Artic Route,<br />

un’esperienza totale fatta di gente<br />

che per qualche giorno all’anno to-<br />

Porche in Black,<br />

Edizione 911<br />

Ph. FotoRiccione<br />

glie i consueti panni dell’imprenditore<br />

o del professionista ed indossa<br />

quelli da esploratore percorrendo<br />

centinaia di chilometri al giorno tra il<br />

Canada e l’Alaska, con la voglia smodata<br />

di attraversare sentieri tortuosi<br />

alla ricerca di luoghi e ambienti incontaminati.<br />

Naturalmente a bordo<br />

di una Porsche Cayenne. (F.Ri)


www.arecommunication.com<br />

21° CONCORSO NAZIONALE<br />

PROFESSIONE MODA GIOVANI STILISTI<br />

Presidente della Repubblica Italiana<br />

Ministero dell’Istruzione,<br />

dell‘Università e della Ricerca<br />

Ministero del Lavoro e delle<br />

Politiche Sociali<br />

Ministero dello Sviluppo Economico<br />

Ministero della Gioventù<br />

con il contributo di<br />

RICCIONE 18-24 LUGLIO 2011<br />

Talento e Creatività<br />

dal 1991


Mister Nut sui treni<br />

ad alta velocità<br />

<strong>Rimini</strong> - Nuova importante<br />

partnership per l’azienda riminese<br />

New Factor, leader nella lavorazione<br />

e commercializzazione di snack<br />

naturali a base di frutta secca e<br />

sgusciata. Grazie ad un accordo<br />

siglato con Ferrovie dello Stato ne<br />

diventa fornitore con il marchio<br />

Mister Nut, che sarà distribuito su<br />

tutti i treni ad alta velocità. Per le<br />

qualità alimentari delle arachidi e<br />

per la loro praticità, gli snack a base<br />

di frutta secca sono gli alimenti<br />

preferiti dai viaggiatori. Per questo<br />

New Factor, già legato ad Alitalia,<br />

ha pensato di inserire i suoi snack<br />

anche nella gamma di distribuzione<br />

dei prodotti dei treni ad alta velocità.<br />

L’azienda riminese, da sempre<br />

attenta alla cultura del mangiar<br />

sano e della buona alimentazione, è<br />

anche fra i protagonisti di “Squisito”,<br />

manifestazione che si svolge ogni<br />

anno a San Patrignano, dedicata ai<br />

nuovi sapori e alle tradizioni della<br />

cucina locale. (F.Ri)<br />

Musica e prosa per una<br />

ricerca intimistica<br />

Montefiore Conca - Il duo Matteo<br />

Setti & Mario Nocelli si è esibito il<br />

16 aprile scorso al teatro comunale<br />

Malatesta di Montefiore Conca con<br />

lo spettacolo “Diventa ciò che sei”,<br />

originale connubio di esperienze<br />

artistiche che spaziano dalla musica<br />

alla prosa, a rappresentare “l’infinita<br />

lotta fra ragione e sentimento”.<br />

20 | IN Magazine<br />

Pasquinelli presidente<br />

della Fondazione Carim<br />

<strong>Rimini</strong> - Massimo Pasquinelli e Bruno<br />

Vernocchi sono il nuovo presidente<br />

e vice presidente della Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di <strong>Rimini</strong>. Ad<br />

eleggerli con ampio consenso è stato<br />

il nuovo Consiglio Generale della<br />

Fondazione Carim, insediatosi il 4<br />

aprile scorso. Pasquinelli e Vernocchi<br />

ricopriranno tali incarichi per i<br />

prossimi cinque anni. Le nomine per<br />

completare la formazione del Consiglio<br />

Generale, composto da diciotto<br />

membri, sono affidate all’Assemblea<br />

dei Soci della Fondazione. (F.Ri)<br />

Nuova “Ortensia”<br />

a Marina Centro<br />

<strong>Rimini</strong> - Un nuovo concept store di<br />

abbigliamento e accessori per donna<br />

anima Marina Centro. È “Ortensia”,<br />

nel cuore di <strong>Rimini</strong>, in viale Vespucci<br />

9/a. Roberto Russo, il titolare, ha<br />

realizzato il completo restyling del<br />

negozio di famiglia, conosciuto con<br />

il nome “Bellissima”, che vanta una<br />

storia trentacinquennale a Marina<br />

Centro. La ristrutturazione ha visto<br />

la nascita di “Ortensia”, nuovo e mo-<br />

derno store che conserva la voglia di<br />

rendere Marina Centro un punto di<br />

riferimento per i cittadini, i turisti<br />

ed i congressisti. Roberto Russo, che<br />

a Bologna gestisce anche uno Show<br />

Room, ha raccolto ad “Ortensia” marchi<br />

come Peserico, Feyem, Altea, Kangra,<br />

La Fabrique, per citarne alcuni.<br />

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griffe, sono in arrivo anche scarpe e<br />

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San Marino - Si è svolto il 14 aprile<br />

al Teatro Titano di San Marino lo<br />

spettacolo “Acqua”, nato per evocare<br />

la dimensione sacra e spirituale che<br />

questo elemento ha sempre significato<br />

in ogni cultura. Al pianoforte Delilah<br />

Gutman, alla viola Angelo Cicillini. In<br />

scena anche i danzatori Vittorio Colella,<br />

Melissa Cosseta e Sara Muccioli. (M.A.)<br />

San Marino ricorda<br />

i deportati<br />

San Marino - San Marino premia<br />

i cittadini italiani, militari e civili,<br />

deportati ed internati nei lager nazisti<br />

e destinati al lavoro forzato durante<br />

la seconda guerra mondiale. La<br />

premiazione si è svolta il 14 aprile alla<br />

presenza dell’Ambasciatore d’Italia.<br />

Medaglie d’onore a Nino Imola,<br />

Domenico Buscarini e ai famigliari di<br />

Volturno Rebosio, Domenico Rossi,<br />

Werther Vincenti, Francesco Giannini,<br />

Dante Roccoli, Luigi Contucci e don<br />

Decio Foschi. Consegnata anche<br />

l’onorificenza O.M.R.I., nel grado di<br />

Cavaliere Ufficiale, al Cav. Amelio<br />

Lazzarini. (F.Ri)<br />

Da Raffaello<br />

a Kandinsky, nel 2012<br />

<strong>Rimini</strong> - Va da Raffaello a Kandisky<br />

la grande mostra in programma a<br />

<strong>Rimini</strong>, nelle sale di Castel Sismondo,<br />

dal 21 gennaio al 3 giugno 2012. La<br />

mostra, promossa dalla Fondazione<br />

Cassa dei Risparmi di <strong>Rimini</strong> e curata<br />

da “Linea d’Ombra”, presenterà un<br />

centinaio di capolavori della pittura dal<br />

‘400 al ‘900 provenienti da 35 musei<br />

europei e americani, e sarà articolata<br />

in nove sezioni dedicate, ognuna, al<br />

meglio dell’espressione della storia<br />

dell’arte del secolo di riferimento.<br />

Prevista anche una sezione dedicata<br />

all’arte contemporanea. (M.A.)<br />

22 | IN Magazine<br />

Pinguini innamorati<br />

a Cattolica<br />

Cattolica - Arriva la primavera e<br />

all’Acquario di Cattolica nascono i<br />

primi amori. Gli innamorati sono i<br />

pinguini, dodici esemplari, che stanno<br />

formando le prime coppie dopo<br />

corteggiamenti ricchi di rituali da<br />

parte del maschio verso la femmina,<br />

che sarà sua compagna per tutta la<br />

vita. La prima coppia fissa, formata<br />

da Babba e Lalla, ha già scelto il nido,<br />

e ogni giorno lo prepara alla cova aggiungendo<br />

detriti, sassi e ramoscelli.<br />

Tutto è pronto per le prime deposizioni<br />

di uova, solitamente due, che<br />

saranno covate sia dal maschio sia<br />

dalla femmina. La colonia dei pinguini<br />

di Humbolt è arrivata a Cattolica lo<br />

scorso anno e fa parte di un progetto<br />

di salvaguardia e conservazione delle<br />

specie in pericolo di estinzione, pro-<br />

mosso e coordinato dall’Associazione<br />

Europea Zoo ed Acquari. Proprio per<br />

l’eccezionalità dell’evento all’Acquario<br />

cattolicese tutti attendono con ansia<br />

la deposizione del primo uovo e la<br />

nascita di nuovi elementi che contribuiranno<br />

ad ampliare questa piccola<br />

famiglia. (F.Ri)<br />

Annigliato al comando<br />

del 7° reggimento Aviazione<br />

<strong>Rimini</strong> - Cambio della guardia al vertice<br />

del 7° reggimento Aviazione dell’Esercito<br />

“Vega”. Lo scorso 25 marzo,<br />

presso l’aeroporto G. Vassura di <strong>Rimini</strong>,<br />

il colonnello pilota Bartolomeo Polidori,<br />

dopo più di un anno di comando,<br />

ha passato le consegne al colonnello<br />

pilota Salvatore Annigliato. Polidori<br />

lascia questo incarico e assume il comando<br />

dell’Aviation Battalion, unità<br />

di volo che gestisce le operazioni degli<br />

elicotteri dell’esercito in Afghanistan.<br />

L’incarico arriva dopo un periodo di<br />

intenso lavoro di preparazione per piloti<br />

e tecnici, in vista dell’acquisizione<br />

dei nuovi elicotteri NH90 da parte del<br />

7° reggimento. Il nuovo comandante<br />

Annigliato, di origini napoletane, proviene<br />

dallo stato maggiore della Difesa,<br />

per il quale ha seguito lo sviluppo dei<br />

concetti per la trasformazione delle<br />

Forze Armate. (F.Ri.)


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Essere | Andrea Guerra<br />

24 | IN Magazine


La musica della vita,<br />

come in un Film<br />

Un giorno, a Los Angeles, in preda<br />

alla nostalgia, si è messo a cuocere<br />

una piadina nella sua camera<br />

d’albergo. “Purtroppo la piada è<br />

bruciata, c’è stato un po’ di fumo,<br />

e dopo pochi secondi un pompiere<br />

ha bussato alla mia porta, con<br />

un’ascia in mano…”. Era una delle<br />

prime volte di Andrea Guerra in<br />

California.<br />

Oggi gli Stati Uniti, per il grande<br />

musicista e compositore di Santarcangelo,<br />

sono diventati quasi la<br />

seconda patria. “Ma l’ideale è poi<br />

tornare in Italia, dove ho la mia famiglia,<br />

tanti amici”. Il lavoro, quello<br />

non manca davvero: dopo aver<br />

incantato il cinema italiano con<br />

le sue colonne sonore, lavorando<br />

con alcuni dei più grandi registi e<br />

collezionando premi su premi (tra<br />

cui il David di Donatello, nel 2003,<br />

per La finestra di fronte di Ferzan<br />

Ozpetek) è diventato richiestissimo<br />

anche oltre Oceano. Decisiva<br />

è stata la collaborazione nel 2004<br />

con Terry George, per la colonna<br />

sonora di Hotel Rwanda. Le musi-<br />

testo Manuel Spadazzi<br />

Tra Los Angeles e New York si muove<br />

Andrea Guerra, pluripremiato compositore<br />

di colonne sonore e brani per grandi<br />

artisti internazionali. Scritti con tutta la<br />

leggerezza, l’ironia e la sobrietà ereditate<br />

da Santarcangelo di Romagna.<br />

che gli sono valse addirittura le nomination<br />

ai Grammy e ai Golden<br />

Globe. Poi la consacrazione, nel<br />

2006, con le musiche scritte per il<br />

primo film ‘americano’ di Gabriele<br />

Muccino, La ricerca della felicità, la<br />

pellicola campione di incassi con<br />

Will Smith.<br />

Davvero non ha mai pensato di andare<br />

a vivere negli Stati Uniti?<br />

“In realtà ci ho pensato a trasferirmi<br />

là, anche se già adesso passo<br />

molti mesi tra Los Angeles e New<br />

York. Ma anche se è molto attraente,<br />

vivere in America sarebbe<br />

innaturale per me. Là non è tutto<br />

‘red carpet’ o eventi, ci sono anche<br />

molte contraddizioni”.<br />

Intanto però gli ultimi film a cui<br />

ha lavorato sono tutti americani…<br />

Pensa di aver scoperto ogni ‘segreto’<br />

di Hollywood?<br />

“Diciamo che ho capito una parte<br />

del meccanismo dell’industria americana.<br />

Là il cinema è in mano più<br />

ai produttori che ai registi, il lato artistico<br />

è subordinato al marketing.<br />

In ogni caso il lavoro negli Usa per<br />

me è solo all’inizio: è stato come<br />

avere una seconda vita artistica”.<br />

Di recente è tornato a New York<br />

per comporre le musiche del nuovo<br />

film di Roberto Faenza, Un giorno<br />

questo dolore ti sarà utile, girato e<br />

ambientato lì. Quanto ha pesato, in<br />

questa scelta, la sua conoscenza del<br />

cinema americano?<br />

“Parafrasando il suo film, le precedenti<br />

esperienze sicuramente mi<br />

sono state utili… Poi con Roberto<br />

c’è un piccolo connubio: avevo già<br />

lavorato con lui, per Prendimi l’anima<br />

e Don Puglisi. Mi trovo bene, ogni<br />

suo film è qualcosa di unico, ed è<br />

bello cambiare. Anche i produttori<br />

americani del film mi conoscevano,<br />

quindi è venuto tutto naturalmente.<br />

In questo lavoro la musica sarà<br />

‘esistenziale’ con sonorità elettroacustiche:<br />

chitarre, pianoforte un<br />

po’ scordato, pochi archi e tanti<br />

suoni vintage. Una colonna sonora<br />

di timbri, più suonata che scritta.<br />

Con una piccola grande perla”.<br />

Quale?<br />

“Come in altri film, ho scritto la<br />

IN Magazine | 25


Alcune delle tante premiazioni di Andrea<br />

Guerra. Sopra, in compagnia di Ferzan<br />

Ospetek (a sinistra), Giovanna Mezzogiorno<br />

e Filippo Nigro.<br />

Una vita al pianoforte<br />

canzone dei titoli di coda. Il brano<br />

si chiamerà Love is Requited e sarà<br />

cantato da Elisa, con il testo di Michele<br />

von Buren. Non sarà solo la<br />

canzone del film, ma anche il prossimo<br />

singolo del suo disco. È stato<br />

divertente ed entusiasmante collaborare<br />

con Elisa. È di una gentilezza<br />

fuori dal comune, e nonostante<br />

sia una grandissima mi ha fatto<br />

sentire importante e al centro dei<br />

suoi desideri artistici, come non mi<br />

era mai capitato prima”.<br />

Ha lavorato con alcuni dei maggiori<br />

registi del cinema italiano: Faenza,<br />

Muccino, Ozpetek, Veronesi.<br />

Con chi le piacerebbe collaborare<br />

prima o poi?<br />

“Non ho mai lavorato né con Sorrentino<br />

né con Garrone, sono amico<br />

di entrambi e magari prima o<br />

poi capiterà. Però vorrei avere la<br />

macchina del tempo per incontrare<br />

Elio Petri. Vale come risposta?”.<br />

La sua prima colonna sonora nel<br />

1990, per Viaggio d’amore. Da allo-<br />

ra ha scritto temi per oltre 70 film.<br />

Dopo 20 anni nel cinema, sempre<br />

dietro al pianoforte, non è le mai venuta<br />

la voglia di dirigerlo, un film?<br />

“A volte ci ho pensato, ma poi basta<br />

guardare un film di un ottimo<br />

regista per tornare con la testa a<br />

posto. Il desiderio di pensare per<br />

immagini però ce l’ho sempre,<br />

perché quelle sono il motore della<br />

mia musica, è la sinergia tra suono<br />

e immagini il territorio che preferisco.<br />

Ma confesso che mi liberebbe<br />

da molti vincoli poter girare<br />

qualche sequenza, per creare della<br />

videoarte da poter poi musicare.<br />

Questa autosufficienza effettivamente<br />

mi attira”.<br />

E di esibirsi in concerto, da solo, con<br />

il pianoforte? O magari con un’orchestra?<br />

“Sto pensando a una formula per<br />

farlo, non come solista ma con<br />

un’orchesta e il supporto delle<br />

immagini. Appena finiti i progetti<br />

di quest’anno, inizierò a pensarci<br />

Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1961, figlio del grande poeta e sceneggiatore Tonino, Andrea Guerra studia arrangiamento e<br />

composizione a Bologna col grande maestro Ettore Ballotta. Il primo film per cui scrive la colonna sonora è Viaggio d’amore, con Omar<br />

Sharif e Lea Massari. Nella sua carriera oltre 70 colonne sonore, collaborando con Rob Marshall, Griffin Dunne, Terry George, Ferzan<br />

Ozpetek, Zhang Yuan, Gabriele Muccino, Marco Bechis, Giuseppe Bertolucci, Giuseppe Ferrara, Roberto Faenza, Roberta Torre e Mariasole<br />

Tognazzi. Ha ricevuto svariati premi, tra cui un David di Donatello, un Nastro d’Argento (per la canzone Gocce di memoria, cantata da<br />

Giorgia), un European Film Award per Hotel Rwanda, il cui tema gli è valso le nomination a Grammy e Golden Globe. www.andreaguerra.it<br />

26 | IN Magazine


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Sulle orme di Fellini<br />

Il 2010 è stato l’anno in cui Guerra<br />

ha firmato le musiche di Extreme<br />

measures e Letters to Juliet,<br />

mentre nel 2009 ha lavorato per i<br />

temi di Shangai di Mikael Hafstrom<br />

e Nine di Rob Marshall, remake<br />

del capolavoro felliniano Otto e<br />

mezzo. “Per Shangai in realtà ho<br />

scritto solo la parte romantica del<br />

film. Tutto è stato molto fulmineo,<br />

il mio tema poi lo ha suonato<br />

Lang Lang, che ho incontrato in<br />

Olanda: forse il più grande pianista<br />

vivente”, racconta Guerra. Che<br />

conserva un ottimo ricordo anche<br />

dell’esperienza con Marshall. “Con<br />

Rob è stata un’avventura fantastica,<br />

da come sono riuscito ad entrare<br />

nel film ai quattro mesi a Brodway<br />

per la scrittura. È stato anche<br />

un po’ come essere in carcere in<br />

America, scrivendo anche quattro<br />

minuti di musica al giorno, ma tutto<br />

è un ricordo bellissimo. Spero di<br />

poter tornare a scrivere per lui”.<br />

28 | IN Magazine<br />

Ph. Pietro Coccia<br />

concretamente, anche a un disco<br />

personale”.<br />

Ha vinto tanti premi: quale sogna di<br />

ricevere?<br />

“Il premio più bello è quello di riuscire<br />

a scrivere bella musica. Non<br />

tutti i momenti sono giusti e neanche<br />

tutti i film lo sono. Sogno di<br />

trovare film belli. I premi vanno<br />

sulle mensole; la musica, invece, ti<br />

da un grande entusiasmo”.<br />

Ha lasciato Santarcangelo a poco più<br />

di 20 anni, per inseguire a Roma il<br />

sogno di diventare un grande musicista.<br />

Quanto le manca, la Romagna?<br />

“So che prima o poi ci tornerò<br />

definitivamente, già ora ci capito<br />

spesso. Per me non è un problema<br />

che si pone. Devo dire che sono<br />

fortunato perché il mio lavoro è<br />

entusiasmante, ma è stato di grande<br />

aiuto essere cresciuto in una<br />

zona che mi ha trasmesso tanta<br />

A fianco, Andrea Guerra (a destra)<br />

in compagnia (da sinistra) di Chris<br />

Gardner, Gabriele Muccino e Will<br />

Smith, insieme a Roma nel gennaio<br />

2007 per la presentazione del film<br />

“La ricerca della felicità”.<br />

Sotto, Guerra con Silvio Muccino.<br />

leggerezza, ironia e sobrietà”.<br />

Chi è Andrea Guerra, lontano dal<br />

set e dagli studi di registrazione?<br />

“Vita semplicissima e casalinga<br />

per la maggior parte del tempo.<br />

Per scrivere bisogna dominare lo<br />

stress ed essere concentrati, insomma<br />

essere in forma fisicamente<br />

come uno sportivo. Per questo<br />

mi impongo un po’ di sport, nonostante<br />

per natura teorizzerei il<br />

divano come habitat naturale. Poi<br />

mi piace cucinare per rilassarmi.<br />

Penso che i miei amici considerino<br />

casa mia come un ristorante,<br />

e la cosa mi diverte. Non ho la televisione,<br />

però un bel proiettore,<br />

e sono un fan delle ferramenta<br />

dove acquisto cose che non userò<br />

mai. Purtroppo faccio anche molti<br />

danni, perché mi viene più facile<br />

smontare le cose che rimontarle:<br />

chissà perché!”. IN


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Amministrare | Elezioni comunali<br />

Una poltrona<br />

30 | IN Magazine<br />

per Dodici<br />

testo Alessandra Leardini e Lucia Rughi - foto Riccardo Gallini<br />

Una folta schiera di candidati sindaco si presenta<br />

a <strong>Rimini</strong> per le amministrative del 15 e 16 maggio.<br />

Per conoscerli meglio abbiamo rivolto a tutti le<br />

stesse cinque domande.<br />

Il sindaco uscente Alberto Ravaioli<br />

ha governato la città per dodici<br />

anni. Quasi lo spazio di una generazione.<br />

E ora <strong>Rimini</strong> si prepara al<br />

rinnovo dell’amministrazione. Le<br />

elezioni comunali fissate per il 15<br />

e 16 maggio segneranno la strada<br />

degli anni a venire. Per conoscere<br />

il futuro “timoniere” abbiamo rivolto<br />

ai dodici candidati in lizza<br />

alcune domande che travalicano il<br />

messaggio politico del loro schieramento,<br />

per scoprire chi si nasconde<br />

dietro al nome sui manifesti.<br />

Ve li presentiamo, in rigoroso ordine<br />

alfabetico.


Pasquale Barone<br />

Pasquale Barone, 40 anni, è nato a Cosenza<br />

ed è laureato in Giurisprudenza.<br />

Agente di Polizia Municipale, sposato,<br />

tre figli, è consigliere comunale a <strong>Rimini</strong><br />

dal 2006 e coordinatore riminese di<br />

Futuro e Libertà. Si candida per Futuro<br />

e Libertà, Mpa, Lega Lombarda e lista<br />

civica “Cuore di <strong>Rimini</strong>”.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Amo l’intraprendenza dei riminesi.<br />

Odio il loro scarso senso civico.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Umile. Orgoglioso. E l’umiltà deve<br />

prevalere sull’orgoglio.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Qualunque aspetto della mia personalità<br />

è inedito per i riminesi.<br />

Non mi conoscono.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Di <strong>Rimini</strong> amo il mare e la spiaggia,<br />

specie d’inverno. Mi capita<br />

spesso di andarci e con la scusa<br />

di portare Maya e Camilla (le cagnoline<br />

di casa) a passeggio. Mi<br />

godo la vista, il rumore ed i profumi<br />

dell’Adriatico. Di <strong>Rimini</strong> amo<br />

la sua identità, che nonostante i<br />

milioni di turisti di passaggio e le<br />

decine di civiltà che decidono di<br />

venirci ad abitare continua a trasmettere<br />

la sua forza. Di <strong>Rimini</strong><br />

detesto chi tutti i giorni violenta la<br />

città al solo scopo di trarre interessi<br />

personali a danno della cultura,<br />

dei monumenti, delle tradizioni,<br />

del paesaggio e del bene comune.<br />

Non condivido i project financing<br />

del Lungomare presentati da questa<br />

amministrazione, non si può<br />

nascondere il Grand Hotel con delle<br />

“colline” di palazzi, così come<br />

non si può cancellare la vista del<br />

mare dal Grand Hotel.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Luigi Camporesi<br />

Luigi Camporesi è nato a <strong>Rimini</strong> nel 1968. Dopo il diploma da perito meccanico<br />

si iscrive a Ingegneria a Bologna e si laurea all’Università di Bristol, Inghilterra.<br />

Lavora prima in un’azienda di progettazione e sviluppo nel settore motociclistico e<br />

in altre aziende, fino ad avviare un’attività in proprio nel campo delle telecomunicazioni,<br />

sviluppando il segmento sicurezza e tecnologie investigative. Si candida per il<br />

Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Mi piace pensare che debba ancora<br />

essere scritta, o perlomeno<br />

identificata.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Non sognavo alcuna professione.<br />

Pensavo si trattasse di mancanza di<br />

uno scopo nella vita. Ho scoperto<br />

che era invece propensione al pensiero<br />

laterale.<br />

Idealista nel pensiero e impavido<br />

nell’azione.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Sono una persona umile, cresciuta<br />

in una casa popolare con una<br />

madre rimasta vedova a soli 24<br />

anni e con tre figli. Da orfano ho<br />

affrontato la vita riuscendo con<br />

pochi mezzi a realizzarmi negli<br />

studi universitari, nel lavoro e<br />

nella società. Ora che ho moglie,<br />

tre bambini, un lavoro, una casa e<br />

rappresento nel mio piccolo i cittadini,<br />

quando vedo persone in<br />

difficoltà anche solo psicologica<br />

mi adopero per aiutarli, cercando<br />

di trasmettere loro quella stessa<br />

motivazione che tanto mi è servita<br />

ad affrontare la vita.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

“C’era una volta in America” di Ennio<br />

Morricone.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Il medico.<br />

IN Magazine | 31


Claudio Dau<br />

Claudio Dau, classe 1955, ha due figli.<br />

Lavora come funzionario in Provincia<br />

di <strong>Rimini</strong>. Iscritto al MSI sin dal 1970,<br />

ha ricoperto diversi incarichi sia a livello<br />

provinciale regionale che nazionale<br />

anche in AN. Dal 2007 è segretario<br />

provinciale del movimento politico “La<br />

Destra”. Per diverse legislature è stato<br />

consigliere di quartiere, per due è stato<br />

presidente del quartiere n.1 di <strong>Rimini</strong>.<br />

Si candida per “La Destra”.<br />

32 | IN Magazine<br />

Aleardo Maria Cingolani<br />

Aleardo Maria Cingolani è nato a <strong>Rimini</strong><br />

nel 1950, dove vive. Sposato con<br />

tre figli, è capitano di lungo corso. Ha<br />

navigato fino al ’74 su navi mercantili,<br />

per passare poi alla marina militare.<br />

Nel 2008 si è congedato con il grado di<br />

contrammiraglio. Attualmente è membro<br />

del consiglio generale della Fondazione<br />

Cassa di Risparmio <strong>Rimini</strong> e coordina<br />

una comunità di adulti scout. È<br />

candidato per la lista “Io amo <strong>Rimini</strong>”,<br />

sostenuta da Magdi Cristiano Allam.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Amo di <strong>Rimini</strong> la sua storia millenaria,<br />

la sua gente operosa, monumenti<br />

ed opere d’arte di imparagonabile<br />

bellezza. Odio di <strong>Rimini</strong> la confusione<br />

dovuta al massiccio uso di<br />

automobili, e la bruttura di alcune<br />

costruzioni recentemente edificate.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Leale, onesto e disponibile.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Capace di lavorare in squadra per<br />

obiettivi raggiungibili per il miglioramento<br />

del bene comune.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Volare.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Sono vissuto in una famiglia di marinai,<br />

e ho sempre e solo desiderato<br />

di diventarlo.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Intesa come città, la bellezza del<br />

suo centro storico. Odio invece la<br />

sciatteria e lo stato di abbandono<br />

dell’arredo urbano e del verde<br />

pubblico. Come comunità, amo le<br />

capacita creative dei riminesi, odio<br />

l’autolesionismo.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Coerente, laborioso, attento.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Per necessità cerco di diventare un<br />

bravo casalingo.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

La febbre del sabato sera.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Il soldato. Spesso però con le mie<br />

amichette giocavamo al dottore.


1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Non odierei mai <strong>Rimini</strong>. Il peggior<br />

difetto è un’identità e un orgoglio<br />

espressi troppo spesso con timidezza,<br />

correndo il rischio di passare da<br />

disincantati. Amo il fatto che <strong>Rimini</strong><br />

è la più europea delle città della migliore<br />

provincia italiana. In questo<br />

senso la sua anima è fissata da un<br />

frame di “Otto e mezzo” di Fellini: il<br />

dialetto che si mischia all’inglese e<br />

al francese, diventando una sorta di<br />

misterioso esperanto.<br />

Pier Alberto Maletti<br />

Pier Alberto Maletti, 55 anni, ha abitato<br />

a <strong>Rimini</strong> fino a qualche mese fa quando,<br />

per scelta, ha traslocato a Saludecio,<br />

“dove - dice - il rapporto con la gente è<br />

ancora vero e importante, ed ha ancora<br />

un valore la dignità ed il rispetto reciproco”.<br />

Dopo il diploma si è iscritto alla Facoltà<br />

di Sociologia dell’Università degli<br />

Studi di Urbino e poi all’Istituto Superiore<br />

di Scienze Religiose “A. Marvelli”<br />

di <strong>Rimini</strong>. Ha una concessionaria a Rivazzurra<br />

e una figlia di 30 anni, Sara.<br />

Si candida per “Fiamma Tricolore”.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Amo i riminesi, quelli di una volta,<br />

quelli che quando sbagliano lo<br />

ammettono, devoti alla famiglia ed<br />

ai figli, morigerati verso i doveri<br />

ed ossequiosi delle Leggi e delle<br />

Istituzioni, quelli che per spirito<br />

Andrea Gnassi<br />

Andrea Gnassi è nato nel 1969. Vive da sempre a <strong>Rimini</strong>, si è laureato in Scienze Politiche<br />

e fa parte di associazioni, sportive, culturali e del volontariato. Convive con Barbara, architetto<br />

di <strong>Rimini</strong>. Sviluppa progetti per le imprese, collabora con MTV e affianca suo fratello<br />

Sergio, avvocato e con attività nella ristorazione riminese. Eletto nel 2000 in Regione come<br />

presidente della Commissione Cultura-Turismo-Scuola, dal 2005 al 2007 è stato assessore<br />

al Turismo della Provincia di <strong>Rimini</strong>. È candidato per il PD.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Mi presenterei senza aggettivi ma<br />

con un’idea. L’idea che il futuro<br />

può essere meno oscuro di come si<br />

pensa, solo diverso dalle abitudini.<br />

E che conquistarlo, per sé e per gli<br />

altri, dà senso a una vita intera.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Non ho lati inediti. Chi mi conosce<br />

sa quali sono i miei pregi e i miei<br />

difetti. Chi non mi conosce saprà<br />

le stesse cose, perché di candidati<br />

un po’ ipocriti e un po’ in maschera<br />

ne abbiamo tutti abbastanza.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Come si fa a dirlo? Una canzone è<br />

di solidarietà aiutano i più deboli<br />

con l’unico riconoscimento del valore<br />

morale dell’azione compiuta.<br />

Detesto l’abbandono di certi spazi<br />

comuni, l’indifferenza verso i problemi<br />

degli altri, l’ipocrisia di certi<br />

governanti e l’arraffismo diffuso.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Uomo di parola che sa dire di sì se<br />

ritiene di aderire ad una proposta<br />

ma che sa dire di no quando serve<br />

ed è irremovibile in questo.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Non ci sono lati inediti, ciò che<br />

sono è manifesto e palese, senza<br />

contraddizioni.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

La mia vita è tutta una colonna sonora.<br />

In tenera età ho iniziato a suo-<br />

legata a un momento o a un periodo,<br />

a una cosa allegra o una triste,<br />

a un’emozione o un dolore. Se dovessi<br />

dire, sceglierei i Radiohead.<br />

Hanno quella vena malinconica<br />

rock e vera che ti fa pensare. Ti<br />

senti vivo e riparti.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Di avere una vita dignitosa e curiosa,<br />

e vivere in un posto che amo.<br />

Sogni esauditi, devo dire. Ogni<br />

bambino coltiva i propri sogni. Le<br />

professioni che più mi appassionavano<br />

da piccolo erano fare il centrocampista<br />

dell’Inter, diventare<br />

un ballerino di danza classica ma<br />

anche seguire le orme di mio padre<br />

nel giornalismo.<br />

nare ed anche ora vado a ricercare<br />

col mio strumento, la chitarra, nuove<br />

scale jazz che stimolino la creatività e<br />

mi consentano un’espressione che in<br />

altri campi è faticoso rappresentare.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Venditore di auto, cosa che attualmente<br />

faccio.


Marco Moretti<br />

Marco Moretti, 61 anni, è nato a <strong>Rimini</strong>.<br />

Laureato in Ingegneria Elettronica,<br />

svolge questa professione tuttora<br />

a <strong>Rimini</strong>. Sposato con due figli, proviene<br />

dalle fila del Partito Socialista<br />

Italiano ed è stato sindaco di <strong>Rimini</strong><br />

dal 1990 al 1992. Dal 2003 al 2004<br />

è stato membro del Consiglio generale<br />

della Fondazione Carim. Si candida<br />

per la lista civica del movimento “<strong>Rimini</strong><br />

2021”, appoggiata anche dall’Udc.<br />

34 | IN Magazine<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Non penso che riuscirei a stare<br />

molto tempo lontano da <strong>Rimini</strong>.<br />

Mi piace giocare coi miei figli nel<br />

Parco Marecchia e nel Parco della<br />

Cava, fare la ciclabile lungo l’Ausa,<br />

andare sulla battigia a respirare<br />

l’aria del mare, stare in centro storico<br />

(era bellissimo quando c’erano<br />

i cinema). Non sopporto che gli<br />

interessi di pochi prevalgano sul<br />

bene comune, la cementificazione<br />

selvaggia, i quartieri dormitorio,<br />

l’evasione fiscale e lo sfruttamento<br />

di chi lavora. La nostra classe<br />

dirigente, economica e politica, è<br />

poco illuminata, dovrebbe pensare<br />

meno al potere e più ai riminesi.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Della mia città amo la gente e il<br />

mare. Detesto invece l’atteggiamento<br />

di quei riminesi che non<br />

vogliono fare squadra e hanno<br />

contribuito a portare la città alla<br />

difficile situazione attuale.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Leale, riservato, impaziente.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

La simpatia.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

“Nel blu dipinto di blu (Volare)” di<br />

Domenico Modugno.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Ingegnere.<br />

Fabio Pazzaglia<br />

Fabio Pazzaglia, nato a <strong>Rimini</strong> e figlio di operai, ha 37 anni. Convive e ha due figli<br />

piccoli. Diplomato analista contabile, ha sempre lavorato nonostante la distrofia<br />

muscolare che lo costringe alla sedia a rotelle. Da 9 anni lavora in una cooperativa<br />

sociale. Eletto in Consiglio comunale a <strong>Rimini</strong> nel 2001 e nel 2006. Espulso dalla<br />

maggioranza per divergenze con l’amministrazione Ravaioli, si candida per Sinistra<br />

Ecologia Libertà con la lista civica “Fare Comune”.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Diverso.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Non saprei.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Infinita: Tenco, Ciampi, CCCP,<br />

CSI, De Andrè, Battiato, Fiorella<br />

Mannoia, Baustelle, Afterhours<br />

Radiohead, Cure, U2, Tom Waits,<br />

Sigur Ros, Peter Gabriel, Kate<br />

Bush, P. J. Harvey, ecc.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Nessuna. Sognavo di fare il calciatore.


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1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Amo la città di <strong>Rimini</strong>, vitale, operosa<br />

e con il suo bagaglio di Storia e di<br />

resistenza che le valsero la Medaglia<br />

d’Oro al valor civile. <strong>Rimini</strong> fu colpita<br />

da 396 bombardamenti aerei, navali<br />

e terrestri che distrussero oltre<br />

l’82% delle sue abitazioni, il tributo<br />

più alto tra tutte le città italiane con<br />

più di 50.000 abitanti. Furono 6.668<br />

le vittime ufficiali tra civili, militari<br />

Sandro Pizzagalli<br />

Sandro Pizzagalli è nato a Misano Adriatico nel 1952. Sposato con due figli, è<br />

iscritto al Partito della Rifondazione Comunista dal 1991 al 2007. A quindi aderito<br />

al movimento di Sinistra Critica. È stato consigliere comunale dal 1995 al 2004 a<br />

Misano Adriatico, consigliere provinciale dal 2004 al 2009 alla Provincia di <strong>Rimini</strong>,<br />

candidato al Senato della Repubblica nel 2008 (non eletto) e candidato a presidente<br />

della Provincia di <strong>Rimini</strong> nel 2009 (non eletto). Candidato a Sindaco nel Comune di<br />

Misano Adriatico nel 2009 (non eletto), è entrato a far parte del consiglio comunale<br />

di Misano, in carica fino a giugno 2010.<br />

e partigiani e oltre 6.000 i feriti, mutilati<br />

dispersi. Ciò che non amo, è la<br />

perdita delle proprie caratteristiche<br />

turistiche di accoglienza ospitalità e,<br />

quindi, le radici che hanno fatto di<br />

<strong>Rimini</strong> la capitale del turismo balneare<br />

nel mondo.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Comunista, ecologista, femminista.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i ri-<br />

Antonio Polselli<br />

Antonio Polselli, 44 anni, è oncologo all’ospedale di Cattolica, direttore del Centro<br />

Culturale Paolo VI, con una lunga esperienza nell’ambito associativo ed ecclesiale. Si<br />

candida per la lista civica “<strong>Rimini</strong> Più”, che riunisce oltre 50 professionisti ed educatori<br />

di ambito cattolico e che rifiuta ogni etichetta e ascendente politico.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Non c’è nulla che odi della mia città.<br />

Però per esempio ci sono alcune<br />

cose che non funzionano: penso<br />

in primis alla mobilità inadeguata,<br />

che insiste su infrastrutture<br />

obsolete. Invece sono moltissime<br />

le cose che amo: è una città accogliente,<br />

è la città dei miei affetti più<br />

cari, ci sono nato e cresciuto e ha<br />

contribuito decisamente a fare di<br />

me l’uomo che sono. Amo molto<br />

il porto canale, dove mi piace passeggiare;<br />

amo l’arte che si respira<br />

dappertutto, nelle sue bellissime<br />

chiese, per esempio; ma soprattutto<br />

amo la sua gente, i miei concittadini.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

36 | IN Magazine<br />

Sereno (in questa discesa in campo),<br />

entusiasta (del progetto politico<br />

che proponiamo), fiducioso (di<br />

ottenere un risultato importante).<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

Io sono del tutto inedito ai riminesi!<br />

Come curiosità, posso dire che sono<br />

un appassionato studioso della storia<br />

della Seconda Guerra Mondiale.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Ogni stagione della mia vita ha<br />

avuto ed ha la sua colonna sonora,<br />

che definirei “sinfonica” perché<br />

fatta da autori e generi diversi (dal<br />

canto liturgico alla musica pop, da<br />

alcuni cantautori italiani a band<br />

inglesi). Diversi miei amici accaniti<br />

musicologi sostengono che i miei<br />

minesi impareranno a conoscere?<br />

Senz’altro l’impegno nel sociale,<br />

l’impegno politico, la coerenza.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Direi che Fabrizio De Andrè mi ha<br />

accompagnato nel corso della vita.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Un’infanzia tranquilla, sognavo di<br />

diventare medico chirurgo.<br />

gusti sono un po’ popolari: hanno<br />

ragione, ma che male c’è?<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Il medico. Sono contento di esserci<br />

riuscito.


Gioenzo Renzi<br />

Gioenzo Renzi, nato a <strong>Rimini</strong>, ha 65<br />

anni. Diplomato ragioniere nel 1965<br />

all’Istituto Tecnico Commerciale “R.<br />

Valturio” di <strong>Rimini</strong>, si è laureato in<br />

Sociologia nel 1970 all’Università di<br />

Trento, lavorando poi come bancario<br />

dal 1970 al 2005. Consigliere regionale<br />

dal 2005 al 2010 e comunale a<br />

<strong>Rimini</strong> dal 1985 al 1994 e dal 1999 al<br />

2011, è sposato e ha due figli. È candidato<br />

sindaco per Pdl e Lega Nord.<br />

Nadìa Toni<br />

Nadìa Toni, nata a <strong>Rimini</strong> 29 anni fa, ha frequentato il liceo classico “Giulio Cesare”<br />

di <strong>Rimini</strong>. Laureata in Giurisprudenza nel 2006, dal 2009 svolge la professione di<br />

avvocato. È candidata a sindaco per i Federalisti Democratici Europei.<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

<strong>Rimini</strong> è la città natale mia e dei<br />

miei parenti; qui sono nata, cresciuta<br />

e vissuta: mi sento dunque<br />

profondamente riminese e mi sta<br />

molto a cuore il suo benessere e la<br />

sua prosperità. Della nostra città<br />

amo soprattutto la sua storia e tradizione;<br />

il suo essere tipicamente<br />

romagnola. Amo il suo essere a misura<br />

d’uomo; la qualità della vita.<br />

Amo poter raggiungere qualsiasi<br />

luogo in bicicletta. Amo il profumo<br />

del mare che sento in cima al porto.<br />

Amo il rumore del faro che si sente<br />

ovunque nelle serate nebbiose<br />

invernali. Amo la sabbia che si appiccica<br />

sulla pelle bagnata e la salsedine.<br />

Amo i pomeriggi tranquilli<br />

a Covignano e le chiassose serate<br />

estive. Detesto in particolare che<br />

le periferie non siano valorizzate e<br />

che siano abbandonate a loro stesse.<br />

E non trovare mai parcheggio!<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Schietta, romagnola, indipendente,<br />

onesta, concreta, responsabile.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

La determinazione, il senso della<br />

giustizia, la capacità di ascoltare.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

La musica e la suggestione delle<br />

canzoni di Francesco De Gregori<br />

e le parole di Roberto Vecchioni:<br />

“sogna ragazzo sogna, non cambiare<br />

un verso della tua canzone, non lasciare<br />

un treno fermo alla stazione, non<br />

fermarti tu”.<br />

5) Come s’immaginava da piccola,<br />

quale professione sognava?<br />

L’archeologa. IN<br />

1) Cosa ama e cosa odia di <strong>Rimini</strong>?<br />

Sono orgoglioso di essere di <strong>Rimini</strong>,<br />

della sua storia, della sua identità,<br />

della sua spiaggia, del mare.<br />

Detesto il traffico paralizzante e<br />

inquinante.<br />

2) Per presentarsi ai riminesi che<br />

aggettivi userebbe?<br />

Parole d’ordine: responsabilità,<br />

competenza, concretezza.<br />

3) Qual’è il suo lato inedito che i riminesi<br />

impareranno a conoscere?<br />

La propensione a conciliare per<br />

trovare soluzioni vantaggiose per<br />

tutti.<br />

4) Qual’è la colonna sonora della<br />

sua vita?<br />

Il Signore degli Anelli.<br />

5) Come s’immaginava da piccolo,<br />

quale professione sognava?<br />

Il medico.


Oltre al capoluogo, altri quattro comuni<br />

della provincia riminese sono<br />

chiamati alle urne il 15 e 16 maggio.<br />

Si tratta di Montecolombo, Novafeltria<br />

e dei commissariati Cattolica<br />

e Pennabilli. A Cattolica la poltrona<br />

di sindaco è contesa da quattro<br />

pretendenti. Ci riprova Cono Cimino,<br />

candidato per il centrodestra<br />

anche alle precedenti elezioni del<br />

2009, questa volta a capo della lista<br />

“Officina civica per Cattolica”<br />

(appoggiata, tra gli altri, da Pdl e<br />

38 | IN Magazine<br />

Sindaci in corsa<br />

per quattro Comuni<br />

testo Alessandra Leardini - foto Riccardo Gallini<br />

Urne aperte anche a Montecolombo, Novafeltria, Cattolica<br />

e Pennabilli, per il rinnovo delle amministrazioni comunali.<br />

Lega). Per il centro sinistra scende<br />

in campo Piero Cecchini, titolare<br />

di Umpi Elettronica, mentre il “re<br />

dei cinema” Gianni Giometti gioca<br />

la carta della lista civica centrista<br />

“Giometti per Cattolica” (con Api<br />

e Udc). Il quarto candidato è Giona<br />

Di Giacomi, per Sinistra Critica.<br />

Novafeltria vede contrapposti Elena<br />

Vannoni di “Percorso Comune” (lista<br />

civica di centrodestra) e Lorenzo<br />

Marani per “Insieme per Novafeltria”<br />

(centrosinistra). A Pennabilli a<br />

Lorenzo Valenti (“Una storia nuova<br />

per il Comune di Pennabilli”, lista<br />

di centrosinistra) e Francesco Crociani<br />

(“In medio stat virtus” che unisce<br />

Pdl e Udc) si è aggiunto il terzo<br />

candidato per la Lega, il parlamentare<br />

Gianluca Pini.<br />

Infine Montecolombo vede schierati<br />

Sergio Orsi per il centrosinistra<br />

(più Fli e Udc), Alex Stacchini per<br />

la Lega Nord, Simonetta Palazzini<br />

per il Pdl ed Eugenio Fiorini, per la<br />

civica “Uniti per Montecolombo”. IN


Ventisette anni,<br />

Si è appena concluso il<br />

semestre da Capitano<br />

Reggente per il<br />

sammarinese Andrea<br />

Zafferani. Tra i più giovani<br />

ad aver assunto questo<br />

ruolo negli ultimi anni.<br />

Capo di Stato<br />

testo Franco Cavalli - foto Filippo Pruccoli<br />

La Reggenza, ovvero la massima<br />

carica dello Stato di San Marino, è<br />

un’istituzione consolidata da centinaia<br />

di anni, in cui due persone,<br />

i Capitani Reggenti, coordinano riunioni<br />

del Governo, presiedono le<br />

riunioni del Parlamento e sono anche<br />

a capo dell’organo di governo<br />

della Magistratura. Ognuno ha diritto<br />

di veto sulle decisioni dell’altro,<br />

quindi il potere va esercitato<br />

Governare | Andrea Zafferani<br />

in accordo. Un tempo la Reggenza<br />

aveva un compito di governo diretto<br />

della comunità sammarinese;<br />

per evitare che tale potere diventasse<br />

eccessivo si decise che il ruolo<br />

poteva essere esercitato per soli 6<br />

mesi, e che non potesse essere ricoperto<br />

nuovamente prima che fossero<br />

passati 3 anni dalla cessazione<br />

dell’incarico. È così ancora oggi,<br />

anche se i Capitani Reggenti hanno<br />

IN Magazine | 41


A fianco, i reggenti a capo del corteo<br />

verso la chiesa della patrona,<br />

durante le celebrazioni di Sant’Agata.<br />

In apertura, la cerimonia di<br />

insediamento dei Capitani Reggenti<br />

Antonio Ugolini e Andrea Zafferani per<br />

il semestre Ottobre 2010-Aprile 2011.<br />

perso il ruolo di governo mantenendo<br />

solo quello di Capi di Stato.<br />

L’investitura avviene quindi due<br />

volte all’anno, ogni primo aprile<br />

e ogni primo ottobre. I primi due<br />

Capitani Reggenti di cui si abbia<br />

notizia sono stati Oddone Scarito<br />

e Filippo da Sterpeto, che compaiono<br />

in un atto notarile del 1243.<br />

Per accedere a questo ruolo bisogna<br />

aver compiuto almeno 25 anni.<br />

Uno tra i più giovani Capitani Reggenti,<br />

in carica fino al primo aprile<br />

scorso, è stato Andrea Zafferani,<br />

eletto a 27 anni. Parlamentare della<br />

coalizione di maggioranza, si<br />

aspettava l’elezione, ma l’emozione<br />

è stata forte.<br />

“Essendoci una rotazione delle cariche<br />

non è giunta inattesa, ma l’emozione<br />

è stata comunque tanta.<br />

Nelle due settimane che passano<br />

tra elezione e investitura si parte<br />

alla scoperta dell’incarico, con il direttore<br />

del Cerimoniale dello Stato,<br />

Marcello Beccari, che ti spiega tutto<br />

e ti mette anche un po’ di ansia...<br />

Ti informa sui cerimoniali e sulle<br />

varie regole del protocollo, sugli incontri,<br />

sulla preparazione richiesta.<br />

È il suo lavoro, e lo fa al meglio! Subito<br />

dopo la nomina cominciano le<br />

responsabilità e ti assale un po’ di<br />

paura, ma poi passa. In realtà i giorni<br />

volano. E c’è anche la prova del<br />

vestito, che alla fine è davvero dura,<br />

ma per fortuna i Donzelli ti aiutano.<br />

Sono davvero preziosissimi, non<br />

solo per questo ma per tutto ciò di<br />

cui ha bisogno la Reggenza per fare<br />

al meglio il suo lavoro”.<br />

Com’è stato l’impatto da Capo di<br />

Stato?<br />

42 | IN Magazine<br />

“È avvenuto a Palazzo Valloni, con<br />

il primo discorso ufficiale davanti<br />

al corpo diplomatico accreditato.<br />

Mi tremavano le gambe. Parlai per<br />

secondo dopo il Reggente Giovanni<br />

Francesco Ugolini, ed ero<br />

teso. Però per me il momento di<br />

tensione più forte è stato a Palazzo<br />

Pubblico con il cambio del collare<br />

tra la Reggenza uscente e quella<br />

entrante. È in quel momento che<br />

vieni investito sul serio del ruolo di<br />

Capo di Stato e anche lì tremavo.<br />

Sono due momenti davvero emozionanti”.<br />

La prima cosa di cui ti sei accorto da<br />

Capitano Reggente?<br />

“Che al contrario del resto della<br />

politica, soprattutto in questo<br />

momento, la Reggenza è ancora<br />

amata dai cittadini. Le persone ti<br />

salutano, ti rispettano. Gli anziani,<br />

quando ti incontrano, si tolgono il<br />

cappello. Nelle uscite pubbliche ti<br />

accorgi dell’attenzione della gente.<br />

E della considerazione che non<br />

ha nessun’altra istituzione sammarinese”.<br />

Questo comporterà delle responsabilità…<br />

“Certamente. La Reggenza ha tantissimi<br />

compiti e in molti casi è anche<br />

chiamata a sbrogliare alcune<br />

matasse, soprattutto durante le sedute<br />

del Consiglio. E poi va ricordato<br />

che la Reggenza è il supremo<br />

garante delle istituzioni”.<br />

Tra i momenti ufficiali più impor-


Alcuni momenti ufficiali per i<br />

reggenti Ugolini e Zafferani.<br />

Dall’alto, al Teatro Dogana per lo<br />

spettacolo di beneficenza Unicef con<br />

Paolo Cevoli. Al centro, incontro al<br />

Palazzo Pubblico con Romeo Morri,<br />

Gennadios Zervos Arcivescovo<br />

Metropolita e padre serafino<br />

Corallo, rettore della chiesa<br />

Ortodossa. In basso, posa della<br />

prima pietra dell’Ospedale di Stato.<br />

44 | IN Magazine<br />

tanti c’è stata anche la visita all’O-<br />

nu, giusto?<br />

“C’è stato sia l’incontro con il<br />

segretario generale delle Nazioni<br />

Unite Ban Ki-moon, sia con le<br />

comunità di sammarinesi di New<br />

York e di Detroit. L’incontro con<br />

Ban Ki-moon è stato possibile soprattutto<br />

grazie all’ambasciatore<br />

sammarinese all’Onu Daniele Bodini.<br />

Due sono stati gli incontri,<br />

a cavallo tra un incontro di Ban<br />

Ki-moon con Obama. Abbiamo<br />

affrontato questioni internazionali<br />

come la Libia ed altre interne,<br />

relative a San Marino. Il segretario<br />

dell’Onu è stato molto attento e ci<br />

ha detto che avrebbe fatto presenti<br />

le problematiche sammarinesi direttamente<br />

a Berlusconi. Per quanto<br />

riguarda poi la visita alle comunità<br />

è stata davvero illuminante:<br />

non è necessariamente vero che<br />

dall’estero non sanno le cose. Al di<br />

là delle opinioni, tutte legittime,<br />

sull’attuale regolamentazione del<br />

voto estero e delle modalità con<br />

cui è strutturato, dire che i cittadini<br />

non residenti a San Marino<br />

non siano informati non è vero, o<br />

comunque è una generalizzazione<br />

troppo forte. Per quanto riguarda<br />

il legame con la Patria, però, ovviamente<br />

è più forte nelle persone<br />

più anziane che nei giovani”.<br />

Come è cambiata la tua vita da cittadino<br />

a Capo di Stato?<br />

“Beh, un aspetto sopra tutti, il fatto<br />

che un Capitano Reggente non<br />

può mai rimanere da solo in pubblico.<br />

Ci deve essere sempre qualcuno,<br />

dal Donzello alla moglie. Per<br />

gli spostamenti, soprattutto a San<br />

Marino, bisogna sempre avverti-<br />

re la gendarmeria, e va avvertito<br />

il luogo in cui si andrà, per avere<br />

il posto riservato. Per chi è uno<br />

sportivo come me è dura, perché<br />

è impossibile andare in palestra<br />

in pubblico... In passato qualche<br />

Capitano Reggente è andato a fare<br />

footing, ma sempre in luoghi poco<br />

affollati. E poi ci vuole molta attenzione<br />

anche nell’abbigliamento.<br />

Piccoli inconvenienti, che comunque<br />

non sono nulla in proporzione<br />

all’orgoglio e all’emozione di<br />

rivestire questo ruolo”.<br />

Come avete visto il Paese?<br />

“È ovvio che il difficile momento<br />

dei rapporti con l’Italia ha caratterizzato<br />

indirettamente il nostro<br />

semestre, così come quello precedente<br />

e l’attuale. Molte delle<br />

aziende che abbiamo visitato hanno<br />

mostrato segni di ripresa, però<br />

hanno problemi ad investire. E i<br />

cittadini ci chiedono lumi sul futuro.<br />

È una preoccupazione palpabile,<br />

ed è il tema più importante.<br />

Anche negli incontri con le scuole<br />

ci sono state rivolte domande<br />

sull’Italia, sull’Europa, sul futuro<br />

economico. Credo che oggi, per<br />

temi come questi, a San Marino<br />

serva una grande unità di intenti”.<br />

Qualche rammarico?<br />

“Non direi. Però mi sarebbe piaciuto<br />

andare di più tra la gente.<br />

Abbiamo svolto molti incontri<br />

nei Castelli, nelle scuole, tra le<br />

aziende, però la Reggenza rimane<br />

a volte un po’ austera. È vero<br />

che anche negli altri paesi non<br />

fanno continui bagni di folla, ma<br />

mi piacerebbe che i Capi di Stato<br />

fossero ancora più a contatto con<br />

i cittadini”. IN


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Creare | Rita Canarezza e Pier Paolo Coro<br />

46 | IN Magazine<br />

Costellazione<br />

di piccoli Stati<br />

testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini<br />

Un progetto a largo<br />

raggio caratterizza<br />

l’opera di Rita Canarezza<br />

e Pier Paolo Coro,<br />

artisti sammarinesi<br />

riusciti a riunire i piccoli<br />

Stati d’Europa sotto il<br />

segno della creatività<br />

contemporanea. In<br />

un’innovativa “Little<br />

Constellation”.<br />

Sul cielo dei “Piccoli Stati” brilla<br />

una nuova costellazione: quella<br />

dell’arte contemporanea. Portata<br />

alla luce dai due artisti sammarinesi<br />

Rita Canarezza e Pier Paolo<br />

Coro che, come etnoantropologi,<br />

incontrano curatori e artisti di micro<br />

stati, sposando la cultura ad alta<br />

intensità espressiva.<br />

L’impegno culturalmente vivo contempla<br />

quello di uscire dal tecnicismo<br />

delle Accademie, delle aristocrazie<br />

edei monopoli dei galleristi?<br />

“Il nostro progetto - dice Rita Canarezza<br />

- nasce da una ricerca effettuata<br />

dal 2004 al 2010 sui piccoli<br />

Stati d’Europa: Andorra, Cipro,<br />

Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo,<br />

Malta, Monaco, Montenegro<br />

e San Marino, piccola Repubblica<br />

dalla realtà artistica carente di Accademie<br />

ma pronta a confrontarsi


con il mondo. Ad affiancarli micro realtà geo-culturali europee<br />

come il Canton Ticino, Ceuta (E), Gibilterra (UK) e<br />

l’enclave della regione di Kaliningrad”.<br />

Quali sono gli obiettivi di civiltà e libertà riscontrati nei vostri<br />

meeting, quali target riflettono le modalità artistiche dei<br />

piccoli Stati?<br />

“Senza vestire i panni dei critici d’arte - prosegue Pier Paolo<br />

Coro - analizziamo il lavoro degli artisti che conducono<br />

interessanti ricerche in ambito internazionale. La prima<br />

esposizione Piccolo Stato, alla Galleria Neon-Campobase di<br />

Bologna nel 2009 ha presentato la ricerca; la seconda è stata<br />

invece nel 2010, Little Constellation a Milano, per il lancio del<br />

network alla Fabbrica del Vapore - Docva Careof. Milano<br />

è stato set interculturale tra le istituzioni di tredici piccoli<br />

Network internazionale<br />

Stati tra loro e la città, in previsione dell’Expo 2015. La terza<br />

Little Constellation - Geografia della prossimità al Malta Contemporary<br />

Art Foundation, presso il Saint James Cavallier della<br />

Valletta, sempre nel 2010”.<br />

Dal 2004 ad oggi i viaggi sono stati numerosi, da San Marino<br />

ad Andorra, passando per Ceuta e altre micro aree. Si è mantenuto<br />

saldo il connotato identitario?<br />

“Sì. Ci poniamo all’interno di una ricerca artistica, mettendo<br />

in discussione i classici stereotipi. Il percorso di Little<br />

Constellation diviene un meeting. Oltrepassando l’arte dei paesi<br />

(2005) è stato l’appuntamento in cui per la prima volta si<br />

sono incontrati gli artisti più rappresentativi delle istituzioni<br />

dei principali Musei e Centri per l’arte contemporanea.<br />

Quanto al tema dell’identità è questione sempre molto interessante,<br />

per la molteplicità di visioni che provoca a più<br />

livelli, soprattutto sul piano emotivo”.<br />

La complessità geoculturale e geopolitica vi ha portato verso<br />

la sprovincializzazione, aprendo possibilità di dialogo con<br />

altre realtà oltreoceano...<br />

“Il progetto Little Constellation - prosegue Canarezza - è un<br />

network internazionale per la diffusione d’informazioni da<br />

tutto il mondo, con un focus specializzato in arte contempo-<br />

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anea collegata ai piccoli Stati d’Europa.<br />

In occasione della mostra di<br />

Milano è stato stampato un volume<br />

a cui hanno partecipato le istituzioni<br />

di quattordici paesi, presentato<br />

in fiere d’Arte Contemporanea (tra<br />

cui MIART di Milano, la FIAC di<br />

Parigi, Frieze Art Fair di Londra<br />

ecc…) ed entrato in importati librerie<br />

e bookstore di musei, dal<br />

MACBA di Barcelona al MACRO di<br />

Roma, e nel bookshop del MoMA<br />

PS1 - il Museo d’Arte Moderna<br />

di New York. La Library Archive di<br />

Little Constellation, ha sede presso<br />

l’Associazione Culturale NUA nella<br />

Repubblica di San Marino, ed è<br />

stata inaugurata il 29 gennaio 2010.<br />

Dopo sette anni Little Constellation è<br />

la prima biblioteca d’arte contemporanea,<br />

con una documentazione<br />

fruibile gratuitamente di oltre 500<br />

volumi con monografie artistiche.<br />

E presto l’archivio sarà consultabile<br />

anche sul web (www.littleconstellation.org).<br />

Dal 2005 i comunicati sul<br />

portale e-flux di New York interessano<br />

anche le più grandi capitali<br />

europee dell’arte contemporanea.<br />

Quali programmi avete a breve? Tra-<br />

Sotto e in apertura, Pier Paolo Coro e Rita Canarezza nel loro studio sammarinese.<br />

48 | IN Magazine<br />

scorrerete le ferie intessendo nuovi<br />

rapporti al fine di favorire la fonte<br />

ispirativa?<br />

“Progettiamo alcune esposizioni individuali<br />

degli artisti che fanno parte<br />

del network, compresa la nostra<br />

esposizione retrospettiva del lavoro<br />

svolto tra 1998 e 2011. Lavoriamo<br />

anche alle esposizioni di Little Constellation,<br />

da qui al 2015. Le vacanze<br />

corroborano, sono momenti di riposo<br />

che serve a mantener acceso<br />

il fuoco dell’arte. Anche se, in concreto,<br />

non stacchiamo mai l’interruttore!”.<br />

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Linee e coLori<br />

aLL’istituto DoLLy<br />

L’armonia deLLa chioma<br />

studiata da speciaListi<br />

Chi, almeno una volta nella vita, non avrebbe vo- Gli specialisti dell’istituto naturale che stia in forma già coi capelli bagnaluto<br />

avere lo stile del proprio idolo, con quei ciuffi Dolly ti accompagnano nella ti, senza bisogno di spazzola, phon, e piastra.<br />

sempre a posto, anche dopo una cavalcata forsennata?!<br />

Chi di noi non si è mai svegliato una<br />

ricerca dello stile più adatto<br />

a valorizzare la tua immagine.<br />

Questa sinergia di azioni porta ad un risultato<br />

ottimale in termini di resa e di capacità di<br />

mattina con la voglia di cambiare tutto partendo, guarda caso, mantenimento del taglio. Per completare il progetto d’in-<br />

proprio dai capelli, concedendosi allo stile più spinto del mosieme bisogna unire nuance di colore che esaltino le forme e<br />

mento? Tutto è lecito, ogni sogno potrebbe realizzarsi nelle attutiscano eventuali imperfezioni. Nel salone Dolly la linea<br />

mani di un buon stylist.<br />

Physiocoiffeur, ricca di formule emollienti, offre i colori Eflo-<br />

Ma il look non è fatto della materia dei sogni e per non averenuance, toni formulati ad hoc in grado di restituire al capelre<br />

brutte sorprese al risveglio è bene che il nostro coiffeur ci lo idratazione e lucentezza a lunga tenuta, ovviando l’effetto<br />

riporti alla vita vera, fatta di proporzioni. I tagli definiti “di “sbiadito” e, al caso, coprendo i capelli bianchi. Valorizzarsi,<br />

tendenza” partono tutti da delle basi classiche, canonizzate esprimere sé stessi attraverso una capigliatura che ci rispecchi<br />

negli anni ‘60 e ‘70, per poi deviare su una frangia più spinta,<br />

un perimetro più scalato, un ciuffo sparato. Mai farsi<br />

non è un’utopia, è la realtà che offre Dolly.<br />

piegare dallo style, meglio concedersi alla dea armonia, lasciando<br />

che Dolly e il suo staff studino la nostra fisionomia: la<br />

Linee e Colori<br />

by Istituto Dolly<br />

linea dell’attaccatura, la forma del volto, dei lineamenti, della<br />

tipologia e quantità di capelli, osservando il loro comportamen-<br />

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to rispetto alla gravità, riuscendo così a delineare una “piega”<br />

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Sostenere | Soroptimist <strong>Rimini</strong><br />

Un mondo migliore<br />

a misura di Donna<br />

Un impegno concreto nella<br />

società contemporanea,<br />

al fianco delle fasce più<br />

deboli. È l’obiettivo del<br />

Soroptimist, club guidato a<br />

<strong>Rimini</strong> da Maria Benedetta<br />

Magnani Vitelli Casella.<br />

50 | IN Magazine<br />

testo Lucia Rughi - foto Riccardo Gallini<br />

“Una voce universale per le donne”.<br />

Si legge accanto al simbolo del Soroptimist<br />

International d’Italia. E<br />

forse non c’è definizione migliore<br />

per un club da sempre impegnato<br />

al fianco di signore e signorine.<br />

Fragili e inconsapevoli, coraggiose<br />

e sognatrici, Soroptimist si offre<br />

in forma di service al fine di tendere<br />

una mano ai bisogni di madri,<br />

missionarie, medici, educatrici.<br />

A <strong>Rimini</strong> il club nato nel ’77 vanta<br />

una lunga storia, lastricata di tante<br />

iniziative benefiche e socialmente<br />

utili. La presidente è da due anni<br />

Maria Benedetta Magnani Vitelli<br />

Casella. Insegnante di Italiano e<br />

Storia all’Istituto tecnico e turistico<br />

“Marco Polo”, per lei il club è un<br />

impegno di responsabilità, non un<br />

passatempo tra amiche e neanche<br />

un darsi da fare estemporaneo. Un


focus sui vuoti della società moderna,<br />

su quelle sacche d’indifferenza<br />

che contrastano con l’ideale di<br />

coesione sociale. Il club è prima di<br />

tutto condivisione di alcuni valori<br />

fondamentali. ”Lavoriamo per garantire<br />

i diritti umani a tutti, la<br />

pace nel mondo e il buon volere<br />

internazionale, la trasparenza e il<br />

sistema democratico delle decisioni,<br />

il volontariato, l’accettazione<br />

delle diversità e l’amicizia”. Quali<br />

sono gli obiettivi principali? “Contrastare<br />

povertà e discriminazione<br />

di genere, assicurando alle donne<br />

la piena partecipazione ai diritti<br />

sociali ed economici. Combattere<br />

il traffico di esseri umani e la violenza,<br />

garantire l’accesso alle cure,<br />

sostenere programmi contro l’Aids<br />

e altre malattie, garantire l’accesso<br />

alla formazione e all’istruzione”.<br />

Quali sono i service attuali? “Sosteniamo<br />

l’opera di Marilena Pesaresi,<br />

eletta tra l’altro ‘donna dell’anno’<br />

dal Soroptimist, da anni dedita<br />

alla cura dei malati di Aids e dei<br />

bambini cardiopatici. Di carattere<br />

informativo, ma per noi ugualmente<br />

molto importante, è stata anche<br />

Soroptimist nel mondo e a <strong>Rimini</strong><br />

la campagna ‘Maternità segreta’<br />

per far conoscere le leggi a tutela<br />

delle donne in attesa, soprattutto a<br />

quelle in difficoltà economiche oppure<br />

senza permesso di soggiorno.<br />

È rivolta in particolare alle madri<br />

immigrate, che spesso non conoscono<br />

le possibilità offerte loro dalla<br />

legge italiana. Abbiamo tradotto<br />

il materiale in nove lingue diverse.<br />

Quest’anno poi, in occasione dei<br />

150° dell’Unità d’Italia, abbiamo<br />

In aiuto ad ammalati e bisognosi<br />

istituito un concorso per le scuole<br />

superiori della provincia, e a maggio<br />

consegneremo i premi: tre per<br />

il testo e tre per la grafica. I nostri<br />

service spaziano anche nel campo<br />

della cultura”. Com’è oggi l’approccio<br />

al tema della solidarietà? “Superata<br />

una diffidenza iniziale di<br />

solito è un’attitudine positiva ad<br />

emergere, negli adulti e nei giovani.<br />

Quando capiscono che l’operazione<br />

è seria e non c’è scopo di<br />

lucro, allora in tanti hanno voglia<br />

di fare del bene. E noi vagliamo<br />

attentamente ogni fase delle azioni<br />

di fund raising, perché ci teniamo<br />

a garantire l’assoluta chiarezza di<br />

ogni azione”. IN<br />

Sopra, la presidente del Club Maria<br />

Benedetta Magnani Vitelli Casella.<br />

In apertura, le socie del Soroptimist<br />

di <strong>Rimini</strong>.<br />

Soroptimist nasce negli Stati Uniti nel 1921. Oggi è diffuso in tutti i continenti dove opera per costruire un mondo in cui tutte le<br />

donne possano realizzare il loro potenziale individuale e collettivo e le loro aspirazioni, attraverso la rete globale e la cooperazione<br />

internazionale. Negli intenti del club c’è anche il favorire le pari opportunità, e creare forti comunità pacifiche. Le socie riminesi sono<br />

trentasei e rispecchiano nelle professioni e nei ruoli l’universo femminile, composto da tanti background e percorsi lavorativi diversi.<br />

www.soroptimist.rimini.it<br />

IN Magazine | 51


Abitare | Appartamento per le vacanze<br />

52 | IN Magazine


Il mare in<br />

una Stanza<br />

testo Massimo Morandi<br />

foto Mario Flores<br />

Un originale appartamento<br />

di Bellaria regala ai suoi<br />

abitanti un appagante senso<br />

di leggerezza, allegria e<br />

relax. E l’uso sapiente della<br />

luce immerge nella fresca<br />

atmosfera delle vacanze.<br />

Si sente il mare in questo piccolo appartamento.<br />

Anche se non lo si vede ritratto<br />

nelle fotografie, è comunque sempre<br />

presente nelle intenzioni e nell’atmosfera<br />

che l’interior design Graziella Biagetti ha<br />

voluto ricreare.<br />

Questa sorta di nido a Bellaria ha il pregio<br />

di rilassare. È una casa per la vacanza,<br />

racconta la necessità di fuggire dai rumori,<br />

dagli eccessi di stimolazioni visive.<br />

Il progetto, libero da condizionamenti e<br />

compromessi, esprime un modo di concepire<br />

gli interni con leggerezza; testimonia<br />

una esplorazione di qualità tattili e<br />

sensoriali dello spazio e dei materiali, in<br />

chiave minimale ma con una attenzione<br />

per il particolare e l’atmosfera.<br />

C’è l’allegria, flessibilità e leggerezza<br />

di uno spazio luminoso, di un’atmosfera<br />

finalmente facile e fresca, cercando una<br />

formula che unisca il confort ad un appagante<br />

semplicità. Così nasce questo piccolo<br />

appartamento, giocato sul bianco e sui<br />

colori dell’estate.<br />

L’appartamento è composto di tre ambienti<br />

più un piccolo bagno. La disposizione dele<br />

stanze è rimasta quella originaria, per i<br />

IN Magazine | 53


pavimenti è stato scelto un legno<br />

caldo. Ci accoglie un ampio living<br />

dove trovano posto cucina, sala<br />

pranzo e zona Tv. Un grande spazio<br />

bianco; agli arredi ugualmente<br />

candidi si aggiungono poche note<br />

di colore opportunamente pennellate<br />

utilizzando cromie ispirate<br />

all’estate. Le ampie finestre sono<br />

filtrate da leggerissime tende per<br />

catturare più luce possibile. La<br />

scala in acciaio e vetro inserita dalla<br />

progettista collega l’ambiente<br />

del soggiorno-pranzo alla mansarda,<br />

e grazie alla trasparenza dei<br />

materiali usati trasmette la luce del<br />

piano superiore. La trasparenza<br />

come effetto di leggerezza è presente<br />

anche nelle sedie kartell e<br />

nei corpi illuminanti. Nel bagno<br />

la progettista aggiunge una nota di<br />

colore: il lilla dei mobili laccati con<br />

lavabo in appoggio. La ricorrente<br />

bicromia bianco nero è invece<br />

presente nella camera da letto, impreziosita<br />

dall’utilizzo di materiali<br />

con finitura lucida, ricorrente in<br />

tutto l’appartamento. ll letto con<br />

testata trapuntata in pelle bianca<br />

e copriletto declina su sfumature<br />

di grigio a strisce. La mansarda,<br />

più di ogni altro ambiente, ispira<br />

54 | IN Magazine<br />

la voglia di riposarsi e leggere un<br />

buon libro. La luce è uno strumento<br />

che contribuisce a disegnare questo<br />

spazio: dal lucernario innonda<br />

le pareti colorate di bianco e<br />

raggiunge la sala al piano di sotto,<br />

attraverso il vuoto generato dalla<br />

scala con le pedate in vetro. II morbido<br />

divano letto circolare in pelle<br />

è avvolto dalla luce zenitale, che<br />

ne risalta le caratteristiche materiche.<br />

Un tocco di blu nel tappeto,<br />

infine, è un ideale richiamo al cielo<br />

e al mare. IN<br />

Sopra, la mansarda e il bagno.<br />

Sotto, la camera da letto.<br />

In apertura, il leaving.


presenta<br />

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La professione avviata<br />

da Giulio Cumo<br />

prosegue oggi nello<br />

studio di famiglia. Con<br />

Silvia Cumo, Massimo<br />

Mori, Alessandro<br />

Mori e Rossella<br />

Roversi. Un’armoniosa<br />

commistione tra riminesi<br />

e fiorentini, fucina di idee<br />

e progetti.<br />

testo Graziella Biagetti - foto Riccardo Gallini<br />

Corso d’Augusto 126, <strong>Rimini</strong>. Elegante<br />

e rassicurante, è il palazzo<br />

in cui è situato lo studio degli architetti<br />

Cumo, Mori, Roversi. Silvia<br />

Cumo è figlia di Giulio, indimenticato<br />

geometra-pittore dei primi<br />

del secolo scorso che, per primo in<br />

famiglia, unì il suo lavoro all’arte.<br />

Si iscrisse all’ordine dei geometri<br />

dal 1930, fondò poi lo studio,<br />

al quale nel 1967 parteciparono<br />

la figlia Silvia, insieme al marito<br />

Massimo Mori, entrambi architetti.<br />

Come è stato per un giovane nato,<br />

vissuto, e laureato a Firenze, iniziare<br />

il lavoro a <strong>Rimini</strong>?<br />

“Il padre di Silvia era splendido - risponde<br />

Massimo Mori - e ci lasciava<br />

Costruire | Studio Cumo-Mori-Roversi<br />

Tradizione e innovazione<br />

alla base dell’Architettura<br />

molto spazio. Era molto conosciuto,<br />

e i clienti non lo ‘sganciavano’<br />

mai! Difficile proporre cose nuove:<br />

le figure tecniche dell’epoca erano<br />

il geometra o l’ingegnere, l’architetto<br />

era considerato un arredatore.<br />

La prima opera significativa<br />

fu “il Prisma”, commissionato nel<br />

1980 da tre fratelli di Santarcangelo,<br />

Alvaro, Aldo e Raffaello Biagetti.<br />

Purtroppo ci rendemmo subito<br />

conto che non sarebbe stato possibile<br />

continuare per quella strada: i<br />

clienti non erano pronti a recepire<br />

quel tipo di architettura.<br />

Tranne che per alcune banche<br />

l’esperienza è stata irripetibile.<br />

Ci dedicammo quindi al restauro<br />

IN Magazine | 57


58 | IN Magazine<br />

Alcuni progetti realizzati dallo Studio.<br />

A fianco, la sala conferenze all’interno<br />

dell’ex convento Cappuccini. Sotto, la scala<br />

della clinica odontoiatrica Merli.<br />

In basso, il restauro dell’ex campanile<br />

di Santa Colomba. In apertura da sinistra<br />

Alessandro Mori, Rossella Roversi, Silvia<br />

Cumo e Massimo Mori.<br />

conservativo ed interpretativo”.<br />

È forse lo studio più vecchio di Ri-<br />

mini, sarebbe potuto diventare un<br />

grande studio associato…<br />

“Il desiderio di uno studio familiare<br />

- prosegue Silvia Cumo - viene dal<br />

piacere di essere ‘artigiani dell’architettura’.<br />

Partiamo dai rilievi, poi<br />

i calcoli, la progettazione ed i dettagli<br />

dell’arredo disegnati a mano…<br />

La ‘creatura’ seguita dalla nascita<br />

alla consegna! Nel 1998 lo studio si<br />

è ampliato naturalmente quando<br />

Alessandro, nostro figlio, si è laureato<br />

a Firenze e poi, due anni dopo,<br />

si è sposato con Rossella Roversi,<br />

anche lei architetto, guarda caso<br />

fiorentina... (ridono, ‘pensare che<br />

ad Alessandro e a me non piacevano i<br />

fiorentini!’, aggiunge). Ed ora siamo<br />

due riminesi e due fiorentini. I giovani<br />

hanno portato aria nuova in<br />

studio, ci hanno rimesso in moto,<br />

tutto di nuovo in discussione: stiamo<br />

facendo un tipo di progettazione<br />

che da soli non avremmo fatto”.<br />

E il figlio, come si è inserito nel<br />

sodalizio quasi simbiotico dei suoi<br />

genitori?<br />

“Seguendo il cantiere con cadenza<br />

quotidiana - risponde Alessandro<br />

Mori - guardare e pensare. L’idea è<br />

quella della ricerca: la voglia di rinnovare<br />

e sperimentare, il coraggio<br />

del loro inizio”.<br />

Cosa ne è venuto fuori?<br />

“Restauri contaminati”, dice Massimo.<br />

“Loro sono arrivati quando<br />

tutto era maturo, dalla Sovraintendenza<br />

di Belle Arti agli utenti”.<br />

“Abbiamo iniziato senza gavetta -<br />

gli fa eco Rossella Roversi - ma per<br />

questo non è meno facile. Santa<br />

Colomba è un progetto di 10 anni<br />

fa ed ha partecipato ad un grande<br />

concorso nazionale.<br />

Sono state selezionate 40 opere costruite<br />

su 1000! Le prescelte, pubblicate<br />

ed esposte alla Triennale di<br />

Milano”.<br />

“È così che proseguiamo”, dice Alessandro.<br />

“Innovazione e tradizione”.<br />

“Lavorare con il legno, costruire<br />

i soffitti a volte. È molto difficile -<br />

dice Massimo - principalmente per<br />

l’educazione che non c’è. A volte,<br />

per fortuna, accade come a Palazzo<br />

Ghetti nel Borgo San Giovanni…”.<br />

Massimo, lei ha insegnato per anni<br />

al Liceo Artistico di <strong>Rimini</strong>…<br />

“Ho questa passione, che condivido<br />

con Alessandro e Rossella”.<br />

“Insegno a Ferrara, - spiega Rossella<br />

- laboratorio di costruzione di<br />

architettura: tecnologia sia umido<br />

che secco. L’insegnamento porta<br />

ad un continuo aggiornamento”.<br />

Cosa vorreste progettare?<br />

“Una fabbrica!”, esordisce Alessandro.<br />

“La sfida è che anche l’edificio<br />

utilitaristico può essere esteticamente<br />

molto bello”.<br />

Stop. Il tempo è volato, ed è stato bello<br />

trascorrerlo in loro compagnia.<br />

Con questo sodalizio in cui vecchio<br />

e nuovo si fondono in maniera lieve<br />

ma ferrea. La calma e l’intelligenza<br />

di Silvia sono la compensazione<br />

alla forza e dinamicità di Massimo,<br />

insieme nel ricordo di Giulio, e fanno<br />

da fondamenta ad Alessandro<br />

e Rossella, che proseguono questa<br />

interessante storia dell’architettura,<br />

a vantaggio della bellezza. IN


Davide Eron Salvadei for <strong>Rimini</strong> 2011 Comune di <strong>Rimini</strong> riminiturismo.it


Rivivere | Le ville di Viserba e Viserbella<br />

Le ville di Viserba e<br />

Viserbella raccontano<br />

di quando, tra fine<br />

Ottocento e inizio<br />

Novecento, nella<br />

riviera romagnola<br />

arrivavano i “signori”<br />

per la villeggiatura.<br />

L’associazione culturale<br />

Ippocampo le sta ora<br />

raccogliendo in una<br />

pubblicazione.<br />

60 | IN Magazine<br />

Un tuffo<br />

nella Belle époque<br />

testo Maria Cristina Muccioli - foto Associazione culturale Ippocampo<br />

Mettere indietro l’orologio di un<br />

secolo, anno più, anno meno. Sul<br />

litorale di Viserba e Viserbella significherebbe<br />

ritrovarsi in un ambiente<br />

elegante, con signore che passeggiano<br />

sulla spiaggia riparate da<br />

vezzosi ombrellini e scortate dalla<br />

servitù. Che si ritrovano per l’aperitivo<br />

al café chantant Stella d’Italia,<br />

l’albergo di lusso che si affaccia sulla<br />

piazza principale, e dopo cena<br />

danzano in abiti da gran sera sulla<br />

terrazza a mare dell’Hotel Lido.<br />

Protagonisti della belle époque viserbese<br />

erano nobili, industriali,<br />

ministri, alti ufficiali, famosi attori e<br />

cantanti d’opera che arrivavano ad<br />

inizio estate con carrozze o auto di<br />

lusso per soggiornare nelle ville che<br />

s’erano fatti costruire in zona, case<br />

di vacanza sorte tra fine Ottocento e<br />

inizi Novecento. Ognuna con la dipendenza<br />

adibita a garage e alloggio<br />

per cuochi, autisti e governanti,<br />

e con una fontana in giardino da<br />

cui giorno e notte zampillava abbondante<br />

acqua fresca.<br />

La varietà di queste dimore, dalle<br />

ville più grandi ai villini più modesti,<br />

costituisce un catalogo dello stile


architettonico di moda in quegli anni,<br />

il liberty italiano che ancora si ritrova<br />

negli edifici rimasti “com’erano<br />

e dov’erano” grazie alla sensibilità<br />

dei proprietari (in taluni casi eredi<br />

diretti dei primi abitanti, più spesso<br />

nuovi acquirenti).<br />

Ed è proprio su queste ville che l’associazione<br />

culturale Ippocampo sta<br />

puntando l’attenzione con l’obiettivo<br />

ambizioso di crearne una mappatura<br />

completa, con dati tecnici e storici,<br />

immagini e, perché no, racconti sui<br />

personaggi che le hanno abitate.<br />

“Stiamo studiando una sorta di iti-<br />

nerario alla scoperta delle ville più<br />

belle”, spiega l’architetto Pierluigi<br />

Sammarini, presidente dell’associazione.<br />

“Vorremmo produrre una<br />

pubblicazione destinata ai turisti<br />

ma anche ai nostri concittadini,<br />

che da sempre sentono raccontare<br />

dai nonni le affascinanti storie dei<br />

villeggianti che animavano le estati<br />

viserbesi. Da quando abbiamo<br />

iniziato l’attività di ricerca storica<br />

sul territorio, appena un anno fa,<br />

abbiamo riscontrato grandissimo<br />

interesse. Le fotografie d’epoca dei<br />

collezionisti o fornite dalle fami-<br />

glie stesse (catalogate e pubblicate<br />

sul sito www.ippocampoviserba.it)<br />

sono già un patrimonio storico incredibile.<br />

Ma la favola delle ville e<br />

dei loro abitanti è ancora tutta da<br />

raccontare”.<br />

Sì, il quadro di quegli anni è come<br />

una favola: lo descrive anche Elio<br />

Pagliarani, noto esponente dell’avanguardia<br />

poetica del Novecento<br />

nato a Viserba nel 1927, nell’autobiografia<br />

pubblicata recentemente<br />

da Marsilio Editore.<br />

Una delle ville più particolari, rimasta<br />

esattamente com’era, si tro-<br />

IN Magazine | 61


va a Viserba in via Polazzi: è Villa<br />

Gubellini, costruita nel 1904 dal<br />

bolognese Giovanni Gubellini. Nel<br />

1936, alla sua morte, la casa venne<br />

ereditata dai figli Isora e Alcide. Dal<br />

1957 appartiene a Corrado Mazzoni,<br />

marito di Giorgia Amadori (figlia<br />

di Isora Gubellini).<br />

Sempre a Viserba si trova il villino<br />

dove abitò e morì, nel 1940, il tenore<br />

Alessandro Bonci. La casa è stata<br />

restaurata di recente dalla nuova<br />

proprietà e porta sulla facciata una<br />

targa e un tondo con l’immagine<br />

del suo famoso inquilino.<br />

Poco distante, dietro ad un bel cancello<br />

di ferro battuto, si può sbirciare<br />

il villino che fu della famiglia di<br />

Francesco Baracca, il grande aviatore<br />

che agli inizi del secolo passava<br />

qui le sue vacanze. Costruita fra<br />

il 1895 e il 1900 la casa, dipinta di<br />

bianco e verde chiaro, ha un solo<br />

piano, su cui si erge una torretta.<br />

Oggi è abitata dalla famiglia Parma,<br />

che l’ha acquistata dagli eredi<br />

Baracca nel 1969. “Mio padre Virgilio<br />

- spiega Pierpaolo Parma - ha voluto<br />

recuperare l’edificio lasciando<br />

le caratteristiche originarie, senza<br />

ascoltare chi suggeriva di abbattere<br />

tutto per costruire un condominio”.<br />

Francesco Baracca ci porta da Viserba<br />

a Viserbella: fil rouge è il cavallino<br />

rampante che spiccava sull’aereo<br />

dell’aviatore e che poi diventò<br />

simbolo della casa automobilistica<br />

Ferrari. E infatti qui, sul lungomare<br />

di Viserbella, troviamo il villino che<br />

fu di Enzo Ferrari. “La casa - spiega<br />

il professor Vincenzo Baietta,<br />

anche lui socio di Ippocampo - fu<br />

costruita negli anni Trenta per il<br />

figlio Dino, che necessitava di cure<br />

“Pro-memoria a Liarosa (1979 – 2009)”, di Elio Pagliarani<br />

Ieri e oggi. A fianco, Villa Gubellini<br />

in un’immagine di inizio ’900.<br />

Sopra, come appare attualmente.<br />

e bagni di mare. I Ferrari venivano<br />

ogni estate e Dino aveva fatto amicizia<br />

con molti coetanei del luogo.<br />

Sulla facciata c’era una mattonella<br />

gialla col cavallino dipinto in nero<br />

e la scritta ‘Villino Ferrari’. Pare<br />

che l’abbiano portata via i Ferrari<br />

prima di vendere la casa, nel 1991”.<br />

Sempre a Viserbella sono tante le<br />

ville da citare: da quella del Generale<br />

Malavasi, co-firmatario con<br />

Badoglio dell’armistizio dell’8<br />

settembre, a villa Cantelli Forti, di<br />

proprietà del presidente del Polo<br />

Universitario di <strong>Rimini</strong>, col caratteristico<br />

decoro in ceramica. E poi<br />

villa Serena, la Torretta, villa Tritapepe...<br />

Solo per l’elenco servirebbero<br />

decine di pagine. Ben venga,<br />

dunque, la pubblicazione che i soci<br />

dell’Ippocampo stanno preparando<br />

con tanta passione. IN<br />

Tra gli anni ’30 e ‘40 Viserba doveva avere sui 2500-3000 abitanti d’inverno e 10mila d’estate. Era costituita da alcune centinaia di<br />

villette, la maggior parte delle quali ad un solo piano, con relativo giardino, pozzo e fico. Quasi la metà di queste villette, le più graziose,<br />

erano di “forestieri”, famiglie di villeggianti che vi trascorrevano i mesi estivi. Signori di Bologna soprattutto, ma anche di Ravenna,<br />

Ferrara, Milano, emiliani e lombardi in grande maggioranza. Piccola e media borghesia in genere, con ancora qualche frangia della<br />

“grande villeggiatura”, turisti favolosi che avevano frequentato Viserba tra l’inizio del secolo e gli anni Venti.<br />

62 | IN Magazine


Il segreto<br />

della Bellezza<br />

Curare | Medicina e chirurgia estetica<br />

testo Claudia Gelmini - foto Riccardo Gallini e Filippo Pruccoli<br />

Tecniche innovative permettono oggi di correggere gli<br />

inestetismi dovuti all’età. Professionisti di medicina e<br />

chirurgia estetica ci svelano i loro segreti.<br />

IN Magazine | 65


L’estate sta arrivando e si cominciano<br />

a fare i conti con lo specchio.<br />

In questi ultimi anni più che mai<br />

si parla di ritocchi estetici per migliorare<br />

l’aspetto e sentirsi di conseguenza<br />

a proprio agio nel rapporto<br />

con se stessi e gli altri. Ecco<br />

un percorso nel mondo dell’estetica<br />

insieme ad alcuni esperti tra <strong>Rimini</strong><br />

e San Marino, per fare chiarezza su<br />

quanti progressi siano stati fatti e<br />

come ormai molti tabù siano stati<br />

sconfitti. Una puntualizzazione<br />

utile per chi, come la sottoscritta,<br />

non ne sa molto sull’argomento:<br />

medicina estetica e chirurgia estetica<br />

sono due cose diverse.<br />

Cominciamo con la dottoressa<br />

Paola Emiliozzi, specializzata in<br />

chirurgia plastica ricostruttiva<br />

ed estetica, allieva del professor<br />

Carlo Gasperoni, un maestro per<br />

il mondo della chirurgia. La dottoressa<br />

ha una grande esperienza<br />

66 | IN Magazine<br />

A fianco, Manola Sarmati.<br />

Sotto, Andrea Mezzoli.<br />

In apertura, Paola Emiliozzi.<br />

“sul campo”, con viaggi e permanenze<br />

anche in Brasile, da sempre<br />

all’avanguardia in questo settore.<br />

“Sono tanti gli interventi che possono<br />

migliorare l’aspetto di una<br />

persona. In particolare, vorrei parlare<br />

della blefaroplastica: il contorno<br />

occhi è la zona del viso che<br />

risente maggiormente del passare<br />

degli anni perché la pelle delle<br />

palpebre è molto fragile, sottile ed<br />

estremamente mobile. Questa procedura<br />

consente di migliorare vari<br />

inestetismi, dall’eccesso di cute<br />

alle borse, dovute all’affiorare del<br />

grasso periorbitario. L’intervento<br />

si esegue in day hospital, in anestesia<br />

locale, e il recupero è piuttosto veloce;<br />

i punti si tolgono il terzo giorno<br />

e la cicatrice è fatta coincidere<br />

col solco naturale della palpebra<br />

superiore, in modo da essere praticamente<br />

invisibile. Per la palpebra<br />

inferiore mi avvalgo, oltre che<br />

della tecnica tradizionale, anche<br />

della cosiddetta trans congiuntivale,<br />

tecnica che prevede un approccio<br />

senza tagli, e quindi senza cicatrici<br />

esterne: una tecnica molto semplice<br />

ma che richiede uno sviluppato<br />

senso estetico, competenza ed esperienza,<br />

necessarie per ottenere un<br />

risultato naturale: il viso è immediatamente<br />

reso più giovane e fresco”.<br />

La dottoressa Emiliozzi, che<br />

ha svolto la sua professione anche<br />

a Roma e Milano, è a <strong>Rimini</strong> dal<br />

2006, ha uno studio privato e si appoggia<br />

alla Nuova Ricerca. Scrive<br />

da anni su riviste come “Viver Sani<br />

e Belli” e “Fox”, rispondendo ogni<br />

mese a quesiti e dubbi dei lettori.


“Le richieste d’interventi di chirurgia<br />

estetica sono sempre più numerose<br />

e variano a seconda dell’età”,<br />

comincia così il dottor Andrea<br />

Mezzoli della Domus Medica di<br />

San Marino. “Tecniche e materiali<br />

sono sempre migliori, i costi sempre<br />

più accessibili e i rischi ridotti:<br />

l’importante è rivolgersi ad un<br />

professionista qualificato che eserciti<br />

in strutture che garantiscano<br />

un’adeguata sicurezza”. Sfatiamo<br />

il mito che la chirurgia di questo<br />

tipo sia pericolosa e costosa. “Effettuiamo<br />

più spesso la mastoplastica<br />

additiva. Nella struttura offriamo<br />

professionalità e sicurezza per le<br />

tre branche del campo estetico:<br />

medicina con rapidi trattamenti<br />

ambulatoriali, laser per eliminare<br />

macchie, peli superflui, capillari,<br />

tatuaggi, cicatrici o smagliature e<br />

chirurgia estetica all’avanguardia.<br />

Disponiamo anche di un nuovissimo<br />

centro iperbarico per l’ossigenazione<br />

dei tessuti, e accelerare la<br />

guarigione delle ferite postchirurgiche<br />

e incrementare i risultati dei<br />

trattamenti estetici”.<br />

68 | IN Magazine<br />

Per capire bene in cosa consistono<br />

i trattamenti che ringiovaniscono il<br />

viso ne parliamo con la dottoressa<br />

Manola Sarmati, medico otorinolaringoiatra,<br />

diplomata alla scuola<br />

di medicina estetica del Fatebenefratelli<br />

di Roma. “Oggi è possibile<br />

ottenere un’attenuazione delle rugosità<br />

del viso e un miglioramento<br />

della texture cutanea con trattamenti<br />

ambulatoriali, indolori e di rapida<br />

esecuzione.<br />

Si può ricorrere alla biorivitalizzazione<br />

con acido jaluronico o suoi<br />

precursori, per reintegrarne la presenza<br />

(con gli anni se ne produce<br />

di meno, ndr) e richiamare acqua<br />

nei tessuti (funzione di Hidroriserve,<br />

idratazione profonda, ndr), migliorando<br />

turgore e luminosità della<br />

pelle. Il filler (acido jaluronico<br />

stabilizzato, ndr) può essere impiegato<br />

per il riempimento di rughe,<br />

il miglioramento dei volumi di viso<br />

e zigomi o il modellamento delle<br />

labbra. Ottimi risultati si hanno con<br />

la tossina botulinica: iniettandola<br />

intramuscolo in precisi punti del<br />

viso conduce a un rilassamento del-<br />

A fianco, Davide Forcellini.<br />

la muscolatura mimica, con netta<br />

riduzione delle rughe di espressione.<br />

Lo scopo è un ringiovanimento<br />

del viso, con un effetto naturale”.<br />

Concludiamo con il dottor Davide<br />

Forcellini: laureato in medicina e<br />

chirurgia, si occupa di chirurgia<br />

plastica ricostruttiva ed estetica.<br />

Ci spiega il lipofilling, tecnica che<br />

solitamente si esegue in anestesia<br />

locale o eventuale sedazione. “Si<br />

preleva tessuto adiposo dai quadranti<br />

addominali inferiori o dai<br />

fianchi, lo si purifica con apposita<br />

centrifuga e lo si usa come riempitivo<br />

per rughe vicino al naso,<br />

alla bocca, per zigomi e labbra.<br />

L’operatore effettua piccoli riempimenti<br />

graduali che, creati con<br />

moderazione, permettono di riempire<br />

quei vuoti antiestetici causati<br />

dall’invecchiamento e migliorare<br />

la trama cutanea donando armonia,<br />

freschezza e naturalezza al volto.<br />

In ambito ricostruttivo le indicazioni<br />

del lipofilling sono molteplici,<br />

a partire dal miglioramento delle<br />

cicatrici da pregressi interventi o<br />

da ustione”. IN


eroi<br />

d’altri tempi<br />

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Giocare | Baseball<br />

70 | IN Magazine<br />

I cugini<br />

del Batti e corri<br />

testo Alberto Crescentini - foto Filippo Pruccoli e Riccardo Gallini<br />

I Pirati del presidente Rino Zangheri in cerca<br />

di conferme; la T&A di Alberto Antolini in cerca<br />

di affermazioni. Il baseball romagnolo pensa<br />

in grande, puntando a una finale scudetto in<br />

famiglia tra <strong>Rimini</strong> e San Marino.


Nel prossimo mese di giugno compirà<br />

79 anni, ma a vederlo agitarsi<br />

(ed entusiasmarsi o imbestialirsi,<br />

a seconda dell’evolvere della partita)<br />

nella sua classica postazione, a<br />

due passi dalla panchina riminese,<br />

nessuno penserebbe a un anziano.<br />

D’altronde lo spirito di Cesare<br />

‘Rino’ Zangheri è sempre lo stesso,<br />

di quando nell’ormai remoto 1973,<br />

poco più che quarantenne, andava<br />

a sedersi sulla tolda di comando del<br />

Baseball <strong>Rimini</strong> (www.baseballrimini.net),<br />

alla presidenza di un club<br />

che con lui fece un repentino salto<br />

di qualità, passando dall’anonimato<br />

all’élite del ‘batti e corri’ italiano.<br />

Rimase come folgorato da questa<br />

disciplina prettamente americana,<br />

lo sport della mazza e del guanto-<br />

ne, dello slang molto ‘made in Usa’<br />

(inning, strike, ball, catcher, pitcher,<br />

shortstop e via dicendo). Tutti i successi<br />

dei Pirati - questo il simpatico<br />

nomignolo della squadra riminese -<br />

sono griffati dal ‘Pres’, uno che a sollevare<br />

trofei non si stanca mai, uno<br />

per il quale già un secondo posto è<br />

fonte di delusione. Ecco perché un<br />

tipo così non può accontentarsi di<br />

vivacchiare. “Sono due, tre anni che<br />

le cose vanno e non vanno - attacca<br />

‘Rino’ -. Gli allenatori fatti in casa<br />

non sono stati capaci di tenere la<br />

squadra, i risultati non sono venuti e<br />

adesso abbiamo cambiato registro.<br />

Il nuovo manager, Larry Olenberger,<br />

è un americano, così come sono<br />

americani alcuni stranieri (e Josh<br />

Phelps, con le sue 465 gare in Major<br />

League, l’Olimpo del baseball pro<br />

statunitense, si annuncia come un<br />

califfo, ndr). Abbiamo abbandonato<br />

la pista dei venezuelani, dei dominicani.<br />

Buoni giocatori, per carità,<br />

ma un po’ facili alle distrazioni:<br />

spiaggia, birra, donne... a <strong>Rimini</strong><br />

l’offerta non manca. Da qui la decisione<br />

di svoltare, con la speranza<br />

Obiettivo scudetto alla portata delle squadre romagnole<br />

di non avere più questi problemi”.<br />

Il campionato è appena cominciato e<br />

l’obiettivo, per i Pirati, è solo uno: lo<br />

scudetto, quel tricolore che non fa<br />

tappa in riva all’Adriatico dal 2006.<br />

“Quest’anno vinciamo noi - è categorico<br />

Zangheri. Penso che il team<br />

sia competitivo, dobbiamo anche recuperare<br />

il pubblico, che in questi<br />

ultimi tempi si è un po’ diradato,<br />

complice pure la massiccia dose di<br />

IBL, una sfida per otto<br />

Sono sempre 8 le squadre coinvolte<br />

nell’IBL (Italian Baseball League),<br />

massima espressione del nostro<br />

‘batti e corri’. Nella geografia del<br />

torneo c’è tanta Emilia Romagna<br />

(oltre a <strong>Rimini</strong> e San Marino, Godo,<br />

Bologna e i campioni in carica di<br />

Parma); altre regioni rappresentate<br />

sono Piemonte (Novara), Toscana<br />

(Grosseto) e Lazio, con il blasonato<br />

Nettuno. La formula prevede una<br />

prima fase di regular season che<br />

terminerà il 6 agosto, quindi le<br />

migliori quattro saranno ammesse<br />

al girone playoff di semifinale (11-27<br />

agosto). Le due prime classificate<br />

daranno vita alla finalissima, al<br />

meglio delle 4 vittorie su 7 incontri<br />

(dal 2 al 17 settembre). www.fibs.it<br />

IN Magazine | 71


Tanti trofei in bacheca<br />

Era un grigio 2 novembre, anno<br />

di grazia 1975, quando il Baseball<br />

<strong>Rimini</strong> catturava il suo primo, storico<br />

scudetto in un recupero al ‘Gianni<br />

Falchi’ di Bologna. Da allora la<br />

società adriatica ha collezionato altri<br />

10 titoli tricolori, salendo sul tetto<br />

d’Italia in vari periodi (1979, 1980,<br />

1983, 1987, 1988, 1992, 1999, 2000,<br />

2002 - quello della mitica stella - e<br />

2006). Molto più avaro il raccolto in<br />

campo internazionale, con ‘appena’<br />

3 Coppe dei Campioni in bacheca:<br />

il primo sorriso in Spagna nel 1976,<br />

quindi altri acuti nel ‘79 e nell’89,<br />

con il digiuno europeo che si protrae<br />

dunque da 22 anni. Più recenti i<br />

successi di San Marino, che prima<br />

ha conquistato una Coppa dei<br />

Campioni (2006) poi ha messo le<br />

mani sullo scudetto, nel 2008.<br />

72 | IN Magazine<br />

A fianco, Alberto Antolini.<br />

Sotto, i Pirati del <strong>Rimini</strong>.<br />

Nella pagina precedente, Rino Zangheri.<br />

In apertura, un’azione di gioco del<br />

Baseball <strong>Rimini</strong>.<br />

calcio in tivù che sta ‘ammazzando’<br />

tutti gli altri sport”. A metà maggio<br />

<strong>Rimini</strong> avrà il nuovo sindaco: cosa<br />

si sente di chiedere al futuro primo<br />

cittadino? “Di stare il più possibile<br />

vicino alle società sportive, non lasciarle<br />

isolate. Sindaco e assessori<br />

devono avere un rapporto non solo<br />

politico, ma umano”, è la legittima<br />

richiesta di Zangheri, che sente in<br />

maniera particolare la rivalità con<br />

San Marino. “Fino a poco tempo fa<br />

eravamo in armonia, poi ci hanno<br />

portato via i giocatori (Chapelli e<br />

Avagnina sono saliti sul Titano, De<br />

Biase è finito invece ai Pirati, ndr).<br />

“E allora è guerra”, si fa battagliero il<br />

presidente. “Mi dispiace che ‘Rino’<br />

la pensi così. Io non mi sento assolutamente<br />

in guerra con <strong>Rimini</strong>”,<br />

ribatte Alberto Antolini, dirigente di<br />

una T&A (www.sanmarinobaseball.<br />

com) che è stata costruita pensando<br />

in grande, con mire giustificate in<br />

campionato come in Coppa Campioni.<br />

Ad allenare c’è sempre Doriano<br />

Bindi, ormai un’istituzione a San<br />

Marino, mentre il nuovo gm è quel<br />

Mauro Mazzotti che a più riprese ha<br />

lavorato - come tecnico - proprio a<br />

<strong>Rimini</strong>. D’altronde gli ex si sprecano<br />

in questa sfida tra ‘vicine di casa’,<br />

con lo stesso Antolini che per tanti<br />

anni è stato il braccio destro di Zangheri<br />

nei Pirati. “<strong>Rimini</strong> ha messo<br />

assieme una gran squadra, la vedo<br />

tra le favorite insieme a Nettuno”.<br />

E San Marino? Con Thiago Da Silva<br />

che può ‘tirare’ in gara3 è stata<br />

sistemata l’unica, vera lacuna tecnica<br />

del recente passato, quella relativa<br />

ai lanciatori italiani. “La T&A<br />

finisce quarta”, è la scaramantica<br />

risposta di Antolini, che in cuor suo<br />

auspica invece una finale scudetto<br />

in famiglia, con <strong>Rimini</strong> e San Marino<br />

protagoniste. “Sarebbe bellissimo”,<br />

ammette Alberto. Intanto ci sono<br />

gustosi antipasti in regular season,<br />

con il calendario che mette di fronte<br />

le ‘cugine’ alla quarta giornata,<br />

vale a dire dal 5 al 7 maggio per le<br />

tre partite dell’andata e dal 14 al 16<br />

luglio per il trittico del ritorno. IN


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Navigare | Reggini sailing team<br />

Reggini sailing team<br />

Andrea, Francesco e<br />

Branko pronti a bissare<br />

i successi della scorsa<br />

stagione, quando<br />

divennero campioni del<br />

mondo di vela con il loro<br />

Melges 20.<br />

Onde, mare, vento, ma soprattutto<br />

amicizia e una passione cullata<br />

fin da giovanissimi, che riesce ad<br />

unire e amalgamare il tutto. E poi<br />

tante soddisfazioni, a cominciare<br />

dal titolo di campioni del mondo<br />

conquistato l’anno scorso. Ma partiamo<br />

dall’inizio.<br />

I protagonisti sono Andrea (al secolo<br />

Andrea Musone, 40 anni, imprenditore<br />

riminese, sposato e con<br />

due figli) e Francesco (Francesco<br />

Farneti, 31 anni, commercialista<br />

riminese, sposato). Ad unirli la<br />

passione per la vela e quella voglia<br />

di misurarsi con la natura, rispettandone<br />

le regole e assaporandone<br />

lo spirito.<br />

Il team nasce nel 2003 quando,<br />

assieme ad altri amici, sperimentano<br />

questa passione prima su imbarcazioni<br />

tipo il Mumm 30 (con cui<br />

vincono un titolo italiano, un’altra<br />

74 | IN Magazine<br />

Quell’Audi...<br />

col vento in Poppa<br />

testo Franco Cavalli - foto Filippo Pruccoli<br />

volta sono vicecampioni italiani e<br />

agguantano anche un terzo posto<br />

all’Europeo) e poi sul “Melges 20”<br />

una nuova imbarcazione monotipo<br />

nata nel 2009, categoria a cui<br />

approdano l’anno successivo. Ed è<br />

subito un successo.<br />

“Siamo arrivati primi già alla prima<br />

giornata di gare ad inizio campionato<br />

2010 - raccontano sorridendo<br />

e senza nascondere troppo la soddisfazione<br />

- e gli avversari ce l’hanno<br />

subito fatta pagare. Abbiamo dovuto<br />

offrire da bere a tutti...”.<br />

Il Melges 20, che dà il nome alla<br />

categoria il cui campionato è promosso<br />

e sostenuto dalla Casa automobilistica<br />

Audi, è un’imbarcazione<br />

innovativa, tecnica e veloce, ma<br />

allo stesso tempo di semplice gestione,<br />

adatta ad armatori con un<br />

limitato tempo libero disponibile.<br />

I nostri protagonisti hanno infatti<br />

una vita intensa, le loro imprese e<br />

il loro lavoro, la famiglia, i figli, gli<br />

amici. Durante la bella stagione,<br />

un fine settimana al mese, si dedicano<br />

alle gare e alla loro passione<br />

per le onde e il vento.<br />

E così l’anno scorso a Lerici, con<br />

l’imbarcazione numero 157 (nel<br />

mondo ne sono state vendute circa<br />

200) si cimentano nella prima gara<br />

e il primo giorno si chiude con una<br />

vittoria e un distacco di almeno 4<br />

minuti ai diretti inseguitori. La<br />

tappa di tre giorni si concluderà<br />

poi con il secondo posto assoluto.<br />

I successi sono continuati in tutte<br />

le altre tappe per culminare a<br />

fine luglio 2010, sul Lago di Garda<br />

con il titolo di campioni del mondo.<br />

A settembre, a <strong>Rimini</strong>, avrebbero<br />

potuto fare l’en plein con il titolo<br />

italiano, sfumato per un punto<br />

contro i vincitori dell’anno prima.


“Sul Lago di Garda - racconta Francesco - erano sei le<br />

nazioni in gara: gli Stati Uniti, la Francia, il Principato<br />

di Monaco, la Germania, la Svezia e l’Italia. Siamo stati<br />

primi fin dall’inizio e all’ultimo eravamo rimasti in tre a<br />

contenderci il titolo. È stato molto emozionante”.<br />

Dietro a questa squadra che vince c’è n’è un’altra. Un<br />

main sponsor che si chiama Reggini, concessionaria Audi e<br />

Volkswagen della Repubblica di San Marino.<br />

“Con Filippo Reggini - raccontano Andrea e Francesco<br />

- siamo amici da tempo, tra l’altro siamo anche ‘audisti’.<br />

Un giorno chiacchierando ci siamo detti ‘perché no?’ e<br />

alla fine la cosa ha portato bene e ora vogliamo continuare.<br />

In campo velico ci identificano ormai come i Reggini”.<br />

Riminesi, Andrea e Francesco parlano di una passione<br />

per il mare e la vela fin da piccoli. A loro si è aggiunto<br />

Branko Brcin (38 anni, sloveno, ma da tempo residente<br />

in Italia), che in squadra è entrato nel 2010. È il velista<br />

professionista del team: oltre ad aver allenato la squadra<br />

olimpionica slovena, nel 2010 con Andrea e Francesco ha<br />

conquistato anche un titolo mondiale in un’altra categoria.<br />

Ed ora per tutti e tre c’è il 2011, con tanti avversari in<br />

più ma con un’imbarcazione velocissima. Oltre al campionato<br />

italiano, tra gli obiettivi c’è l’Europeo a ottobre a<br />

Venezia e il mondiale a Miami. “Sarà dura essere a dicembre<br />

in Florida - confida Andrea - ma siamo i detentori del<br />

titolo. Vedremo…”. IN<br />

Ph. Luca Buttò- Studio Borlenghi<br />

Sopra, l’equipaggio Reggini impegnato in una regata.<br />

In apertura, i velisti Andrea e Francesco assieme al titolare della<br />

concessionaria Filippo Reggini.


Degustare | Raffaele Liuzzi<br />

Inventiva, divertente,<br />

capace di coniugare con<br />

fantasia accostamenti<br />

anche improbabili.<br />

La cucina dello chef<br />

Raffaele Liuzzi è così,<br />

intrigante e creativa. Con<br />

un impegno concreto:<br />

quello di salvare le<br />

ostriche di Cattolica.<br />

76 | IN Magazine<br />

In tavola<br />

con Classe e ironia<br />

testo Stefano Rossini - foto Riccardo Gallini<br />

Maggio è il primo mese dell’anno<br />

senza “r”. Quello in cui, secondo<br />

la saggezza popolare (e nobiliare,<br />

visto il tipo di prodotto) si smette<br />

di mangiare l’ostrica. Almeno fino<br />

all’autunno. E gennaio? Non c’è<br />

“r”, ma niente panico. È solo una<br />

conseguenza della trasposizione<br />

del detto dal francese - lingua in<br />

cui fu pensato e coniato - all’italiano.<br />

Perché in francese è janvier, e<br />

tutto torna. Secondo gli appassionati<br />

d’oltralpe si gustano meglio<br />

nei mesi autunnali e invernali lasciandole<br />

riposare in primavera ed<br />

estate, quando, con l’innalzamento<br />

della temperatura dell’acqua, le<br />

uova fecondate le rendono meno<br />

appetibili.<br />

Allora perché parlarne ora? Perché<br />

bisognerebbe approfittare di questo<br />

periodo di pausa per salvaguardare<br />

le ostriche di Cattolica, da pochi anni<br />

tornate sulle tavole e già in pericolo.<br />

Siamo abituati ad associare l’ostrica<br />

all’Atlantico e alla Francia, principale<br />

allevatore e consumatore del<br />

pregiato mollusco, ma alcuni banchi<br />

si trovano anche nell’Adriatico.<br />

Nel 2002 si è scoperto, quasi casualmente,<br />

che uno, selvatico, si<br />

era riformato a 4 miglia dalla costa<br />

di Cattolica. L’ostrica cattolichina<br />

è di una varietà diversa rispetto


all’Atlantica. Si chiama Ostrea Edulis<br />

ed è di forma piatta e allungata.<br />

Tra i primi a portarle sul piat-<br />

to e valorizzarle lo chef Raffaele<br />

Liuzzi, dell’omonima Locanda. Ma<br />

in pochi anni la voce si è sparsa<br />

e la richiesta è diventata sempre<br />

più alta, mettendo a repentaglio<br />

l’intero banco. Non essendoci regolamentazione<br />

o controlli chiunque<br />

può raccoglierle, col rischio di<br />

compromettere la produzione per<br />

l’anno successivo. Il gusto particolare,<br />

poi, le rende appetibili anche<br />

per l’estero, Spagna in testa, che<br />

ne ha fatto incetta.<br />

Cos’hanno di particolare queste<br />

ostriche? Ce ne parla lo stesso<br />

Liuzzi.<br />

“Sono più carnose e leggermente più<br />

grasse rispetto alla variante atlan-<br />

tica, con un retrogusto nocciolato<br />

e un’acidità lieve. Questo è dovuto<br />

alla mancanza di correnti del mare<br />

Adriatico: l’acqua è più stagnante e<br />

le ostriche, come gli altri pesci, risentono<br />

del fondale più grasso. Una<br />

volta pescate devono essere affinate<br />

per almeno due mesi in acqua corrente,<br />

per ripulirle”.<br />

Liuzzi stesso, difensore della varietà<br />

locale, ha deciso di interrompere<br />

lo smercio per ora, nella speranza<br />

che il Comune approvi intanto<br />

qualche provvedimento di tutela.<br />

Ma le motivazioni per recarsi alla<br />

sua locanda non mancano. Sarò<br />

sincero. Non ho mai amato molto i<br />

ristoranti in cui la cucina creativa<br />

diventa un modo per assecondare<br />

i voli pindarici dello chef in un ambiente<br />

asfittico e ingessato. Ma qui<br />

è diverso. Si percepisce una certa<br />

ironia e autoironia di fondo, come se<br />

volesse giocare proprio con i tipici<br />

cliché del ristorante “di alto livello”.<br />

“Quando ero piccolo avevo due zie<br />

- racconta - da una andavo volentieri.<br />

Potevo fare quello che volevo<br />

e stavo rilassato. Dall’altra non potevo<br />

fare nulla, c’era la plastica sul<br />

divano e mi sentivo in imbarazzo.<br />

Quando da giovane ho cominciato<br />

a frequentare i ristoranti “buoni”<br />

mi sembrava di essere tornato dalla<br />

mia zia, per cui ho deciso che il mio<br />

sarebbe stato diverso. Il ristorante è<br />

un luogo in cui si deve poter essere<br />

rilassati e godersi un’esperienza”.<br />

Ostriche locali, varietà da tutelare<br />

Elencare le iniziative con cui Liuzzi<br />

ha voluto mettere in pratica il suo<br />

pensiero sarebbe troppo lungo.<br />

Colpisce, al di là dell’ambiente, la<br />

cucina. Inventiva, divertente, capace<br />

di coniugare il territorio con la<br />

fantasia e gli accostamenti alcune<br />

volte più improbabili. Il gioco di<br />

Raffaele poggia spesso sui contrasti<br />

dolce e salato, caldo e freddo, o<br />

su piatti che si trasformano col tempo,<br />

come la ricciola affumicata fai<br />

da te, in cui i filetti di pesce sono<br />

lasciati in un piccolo infusore che<br />

continua ad affumicare man mano<br />

che si mangia, rendendo gli ultimi<br />

bocconi molto più forti dei primi. IN<br />

Sopra, Raffaele Liuzzi all’opera.<br />

In apertura, lo chef degusta e<br />

scherza assieme al suo staff.<br />

I falsi passatelli,<br />

la sua ultima creazione<br />

Sono seppie in purezza servite<br />

come passatelli in un brodo di<br />

alghe marine e distillato di ostrica,<br />

gamberi rossi di Sicilia e limone<br />

candito. Il brodo viene versato sul<br />

piatto al momento. Lentamente<br />

il gusto si trasforma e diventa più<br />

iodato, appena un po’ più forte, ma<br />

il sapore del gambero rosso, dolce,<br />

subito lo riequilibra. È un gioco<br />

mescolare i sapori e accostarli,<br />

o aspettare qualche minuto per<br />

sentire come sono variati. Ma è un<br />

gioco molto intrigante, gustoso, che<br />

si pratica meglio quando anche lo<br />

chef gioca a carte scoperte.<br />

www.locandaliuzzi.com


Comporre | Alice Berni<br />

78 | IN Magazine<br />

Alla “corte”<br />

Studio e carriera<br />

Il percorso formativo della giovane<br />

riccionese non si è concluso con il<br />

conseguimento di un diploma da<br />

mettere in cornice.<br />

La parola d’ordine per Alice Berni è<br />

sperimentazione continua.<br />

Ha iniziato lo studio del pianoforte<br />

classico a 8 anni a Giocamusica di<br />

Riccione, sotto la guida dei maestri<br />

Enrico Cenci e Saverio Gallucci<br />

(Nafta). In quel contesto è nata la<br />

sua vena rock che l’ha portata ad<br />

appassionarsi alle musiche da film<br />

e, successivamente, alla musica<br />

contemporanea e di ricerca.<br />

Si è iscritta al Conservatorio di<br />

Cesena sotto la guida dei maestri<br />

Gilberto Cappelli, Leonardo Lollini<br />

e Claudio José Boncompagni. Nel<br />

2010 si è diplomata col massimo<br />

dei voti. Ora frequenta il biennio<br />

specialistico di composizione al<br />

Conservatorio di Milano, con il<br />

maestro Alessandro Solbiati.<br />

della Valdoca<br />

testo Marina Giannini - foto Fotoriccione<br />

La riccionese Alice Berni è un giovane talento musicale.<br />

Ha frequentato la Hochschule fur Music di Mannheim<br />

col maestro Sidney Corbett, e vanta già partiture<br />

eseguite da diversi ensemble cameristici e orchestrali.<br />

Oggi le sue composizioni accompagnano il Caino della<br />

storica Compagnia teatrale cesenate.<br />

Con le sue composizioni musicali<br />

assieme ai colleghi Enrico Malatesta<br />

e Luca Fusconi, ha debuttato<br />

il 13 gennaio nella prima assoluta<br />

dell’opera teatrale Caino, ultima<br />

produzione per il Teatro stabile di<br />

Torino della storica Compagnia Teatro<br />

Valdoca di Cesena. Uno tra gli<br />

spettacoli più attesi della nuova stagione<br />

teatrale, presentato in prima<br />

assoluta alle Fonderie “Limone” di<br />

Moncalieri. Una prima teatrale<br />

che ha visto il regista Cesare Ronconi<br />

e la drammaturga Mariangela<br />

Gualtieri, autrice dei testi, impegnati<br />

in due lunghi anni di lavoro<br />

e studio per la realizzazione di<br />

quest’opera. In scena due interpreti<br />

fra i più intensi del teatro italiano:<br />

Danio Manfredini nel ruolo<br />

di Caino e Raffaella Giordano in<br />

quello dell’angelo fragile. Le percussioni<br />

live e la musica elettronica<br />

della colonna sonora sono realizzate<br />

dal vivo ad ogni rappresentazione.<br />

Alice Berni, giovane musicista<br />

e compositrice riccionese, è sicura<br />

e determinata, consapevole anche<br />

che il successo passa attraverso un<br />

continuo impegno di studio. Qual<br />

è la motivazione che ha determinato<br />

la tua scelta? “Mi sono sempre<br />

affidata alla composizione della<br />

musica come valvola di sfogo e di<br />

crescita. Fin dall’adolescenza ero<br />

appassionata di musiche da film e<br />

di lì è nata l’esigenza di iscrivermi<br />

al Conservatorio di Cesena, perché<br />

era l’unica opportunità scolastica<br />

che mi portava in quella direzione.<br />

In seguito lo studio assiduo<br />

e le diverse esperienze mi hanno<br />

portato ad ampliare gli orizzonti<br />

e ad approdare alla musica contemporanea.<br />

Ho musicato diverse<br />

esposizioni di artisti famosi, tra cui<br />

la personale di pittura dell’artista<br />

Enrico Graziani, presso il Castello<br />

degli Agolanti a Riccione”. Essere<br />

stata scelta nello staff del Caino<br />

quale emozione ti ha trasmesso?<br />

“Lavorare con un maestro come<br />

Cesare Ronconi e la drammaturga<br />

Mariangela Guarnieri è stata un’esperienza<br />

che mi ha fatto crescere<br />

e credere nelle mie potenzialità”.<br />

La tournèe tocca le principali città<br />

italiane. Le prossime date al Palazzo<br />

del Ghiaccio di Milano, dal 18 al<br />

22 maggio. IN


Vestire | Riccione Preview<br />

Il boulevard<br />

della Moda<br />

In alto, Antonio Franceschini. Sotto, un<br />

momento del backstage.<br />

80 | IN Magazine<br />

testo Marina Giannini<br />

Luogo d’eccellenza per far nascere<br />

nuove tendenze, Riccione si presenta<br />

come formidabile laboratorio di idee,<br />

formule e progetti nel campo del fashion.<br />

L’evento firmato da Cna Federmoda.<br />

Avviato nel 2010, il progetto si è<br />

posto l’obiettivo di andare oltre il<br />

settore moda portando nella “perla<br />

verde” mostre, eventi e workshop<br />

dedicati alla moda, al design e<br />

all’arte. Ospiti della rassegna due<br />

grandi icone che rappresentano<br />

il “progresso dell’innovazione”,<br />

come il creativo Antonio Spanedda<br />

e il sociologo scrittore e giornalista<br />

Francesco Morace, che da anni<br />

lavora nell’ambito della ricerca sociale<br />

e di mercato. Viale Ceccarini,<br />

viale Ippolito Nievo e viale Dante<br />

con l’evento “Riccione fashion boulevard”<br />

si sono trasformati per l’occasione<br />

in un set cinematografico<br />

dove si è “girato” il mondo della<br />

moda: luci, fotografi, truccatori,<br />

acconciatori hanno animato un<br />

suggestivo backstage-frontstage<br />

dove le modelle sono uscite in strada<br />

dai negozi di Ferretti, Sveva,<br />

Gaudenzi e Antonia, coinvolgendo<br />

operatori e pubblico in maniera<br />

interattiva. “Vogliamo che la moda<br />

scenda dal piedistallo ed entri a<br />

contatto con la gente”, ha annunciato<br />

il direttore artistico Roberto<br />

Corbelli. “Per quanto riguarda la<br />

moda - ha spiegato Antonio Franceschini,<br />

segretario nazionale di Cna<br />

Federmoda che promuove l’evento -<br />

abbiamo voluto dare importanza e<br />

valore a ciò che essa rappresenta in<br />

termini di lavoro, professionalità<br />

e ricerca. In questo progetto sono<br />

state coinvolte le realtà imprenditoriali<br />

di Riccione, per valorizzare<br />

sempre più chi investe ed opera sul<br />

territorio consolidando un comune<br />

lavoro di ricerca. La collaborazione<br />

con gli operatori dell’area<br />

centrale ha portato gli abiti degli<br />

stilisti più originali che calcano<br />

le passerelle delle capitali della<br />

moda, veri e propri rappresentanti<br />

della nuova creatività contemporanea.<br />

Il progetto “Riccione Preview”<br />

include altri appuntamenti tematici<br />

come l’esposizione di pannelli<br />

tendenza per l’estate del 2012 in<br />

viale Ceccarini con i colori, le ispirazioni,<br />

i materiali e le linee sulle<br />

macrotendenze che vengono illustrate<br />

dalla rivista “Zoom on fashion<br />

trends”, con oltre un anno di anticipo<br />

sul mercato. Riccione, inoltre,<br />

anche quest’anno partecipa ad un<br />

evento moda di livello internazionale<br />

come RiccioneModaItalia, che<br />

mette in contatto il mondo dell’innovazione<br />

e della formazione con<br />

quello del lavoro. IN


La musica<br />

della Solidarietà<br />

Lusinghiero successo per la serata<br />

di beneficenza organizzata da Ladies’ Circle,<br />

Club 41 e Round Table, con raccolta fondi a<br />

favore dell’Associazione Italiana Glicogenosi.<br />

Il fascino di <strong>Rimini</strong> è anche questo.<br />

Una lunga scogliera in mezzo<br />

al mare e sopra un locale come<br />

sospeso sull’acqua. Una serata di<br />

beneficenza organizzata da tre<br />

club service cittadini, Ladies’<br />

Circle, Club 41 e Round Table,<br />

ha come convocato, la sera del<br />

primo aprile scorso, oltre 300<br />

persone al Rockisland sulla<br />

palata del porto di <strong>Rimini</strong>.<br />

La sensibilità delle persone e la<br />

musica sono stati il collante dell’evento.<br />

La Prisma Band, complesso<br />

formato da imprenditori<br />

e professionisti che suonano per<br />

diletto, ha trattenuto tutti fino a<br />

tarda notte con un programma<br />

di successi rock e pop. A presentare<br />

la serata l’eleganza e la pro-<br />

fessionalità di Patrizia Deitos.<br />

Il risultato è stato lusinghiero,<br />

anche grazie al contributo di alcuni<br />

sponsor (Italstudio spa, Rockisland,<br />

Grandi Sistemi e Civis<br />

Augustus).<br />

Al termine della serata sono stati<br />

raccolti ben 4270 euro, come<br />

hanno comunicato i presidenti<br />

dei tre club, Simona Menghi<br />

Sartorio, Marco Tognacci e<br />

Daniele Bedogni. Questa somma<br />

contribuirà a finanziare un<br />

importante progetto avviato<br />

dall’Associazione Italiana Glicogenosi<br />

(www.aig-aig.it),<br />

relativo alla ricerca di terapie<br />

farmacologiche e cellulari per<br />

il trattamento della glicogenosi,<br />

oggi malattia rara senza cura. IN<br />

Associare | Serata di beneficenza<br />

IN Magazine | 81


Prevenire | “Io non tremo”<br />

Come controllare<br />

la forza della Natura<br />

La manifestazione “Io non tremo”<br />

è nata con l’obiettivo di stimolare<br />

la cultura dell’attenzione e della<br />

prevenzione di eventi naturali catastrofici.<br />

Organizzata dall’Ordine<br />

degli Ingegneri della Provincia<br />

di <strong>Rimini</strong>, in collaborazione con<br />

Edurisk, settore educativo-divulgativo<br />

dell’Istituto Nazionale di Geofisica,<br />

si tiene a <strong>Rimini</strong> dal 7 al 21<br />

maggio, con appuntamenti dislocati<br />

anche a Verucchio e Coriano.<br />

L’attualità del recente terremoto<br />

che si è verificato in Giappone,<br />

82 | IN Magazine<br />

testo Mariavittoria Andrini<br />

Fino al 21 maggio si tiene a <strong>Rimini</strong> “Io non tremo”,<br />

manifestazione dedicata al tema del rischio sismico con<br />

simulazioni e corsi d’aggiornamento. Insignita anche di<br />

una medaglia del Presidente Giorgio Napolitano.<br />

insieme ai numerosi cataclismi<br />

che ogni anno si ripropongono in<br />

tutte le parti del mondo, meritano<br />

momenti di riflessione su come<br />

imparare a conoscere ma soprattutto<br />

a convivere con questi eventi<br />

naturali. Il progetto riminese è<br />

molto articolato e prevede dibattiti,<br />

incontri, mostre e simulazioni sul rischio<br />

sismico. La Protezione Civile<br />

riminese, sempre molto attiva e<br />

disponibile, ha predisposto esercitazioni<br />

nel Parco del Fiume Marecchia,<br />

dove viene allestito un campo<br />

di accoglienza in collaborazione<br />

con Associazioni di Volontariato,<br />

mentre lezioni saranno tenute dagli<br />

insegnanti, dopo specifici corsi<br />

di formazione, nel corso dell’anno<br />

scolastico e anche negli anni futuri,<br />

a mille bambini dai 6 ai 13 anni che<br />

frequentano le scuole elementari<br />

e medie della provincia. Nei giorni<br />

della manifestazione saranno<br />

tenuti, da professionisti del settore,<br />

anche corsi di aggiornamento<br />

rivolti ad architetti, geometri,<br />

ingegneri e periti edili, su come<br />

costruire le nostre città e le nostre<br />

case e per imparare a difenderci<br />

dai terremoti o, almeno, attutirne<br />

le conseguenze.<br />

“Il taglio della manifestazione - afferma<br />

Marco Manfroni (nella foto),<br />

presidente dell’Ordine degli Inge-<br />

gneri di <strong>Rimini</strong> - è spiccatamente<br />

divulgativo e focalizza l’attenzione<br />

sugli effetti devastanti prodotti da<br />

queste calamità, sui costi sociali<br />

ed economici e sugli strumenti<br />

per prevenire, inibire e contrastare,<br />

tenendo presente che il nostro<br />

Paese è all’avanguardia nel campo<br />

della ricerca antisismica”.<br />

L’importanza dell’evento è sottolineata<br />

anche dal riconoscimento<br />

ricevuto dal Presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano, che<br />

ha insignito la manifestazione con<br />

una prestigiosa medaglia commemorativa<br />

esprimendo “il suo convinto<br />

apprezzamento per il progetto, volto<br />

ad offrire ai diversi livelli di responsabilità<br />

e di coinvolgimento gli strumenti<br />

per comprendere, prevenire e affrontare<br />

i molteplici aspetti di una calamità naturale<br />

così è devastante”. IN

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