Scarica tutti i testi della mostra! - Palazzo Strozzi
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L’ereDITà DeI PaDrI<br />
Il nuovo linguaggio scultoreo del rinascimento trova<br />
fondamento in Nicola Pisano, formatosi su sarcofagi e<br />
reperti antichi, poi raccolti nel Camposanto di Pisa, ai<br />
quali si ispireranno anche le generazioni successive di<br />
artisti toscani. Il Cratere del Talento, già posto all’esterno<br />
del duomo pisano, è qui affiancato da sculture di Nicola<br />
e Giovanni Pisano, da quelle di arnolfo di Cambio,<br />
Tino di Camaino e dei loro successori, impegnati nel<br />
cantiere <strong>della</strong> cattedrale fiorentina di Santa reparata,<br />
poi intitolata a Santa Maria del Fiore. ai paradigmi più<br />
“classici” e monumentali, derivati da Nicola e arnolfo<br />
(e condivisi, in pittura, da Giotto) si affiancano quelli del<br />
Gotico, che discendono dall’opera di Giovanni Pisano<br />
e dalla circolazione di esempi francesi. La scultura<br />
d’Oltralpe ha avuto infatti un ruolo significativo, ancora<br />
percepibile nello stile di grandi scultori del primo<br />
rinascimento, tra i quali i senesi Jacopo <strong>della</strong> Quercia e<br />
Francesco di Valdambrino, che furono tra i partecipanti<br />
al concorso del 1401 per l’assegnazione <strong>della</strong> seconda<br />
porta del Battistero di Firenze.<br />
e<br />
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arTe rOMaNa<br />
Cratere con scena bacchica<br />
(Cratere del Talento)<br />
I secolo d.C.<br />
marmo (piede di restauro)<br />
Pisa, Opera <strong>della</strong> Primaziale Pisana<br />
Testimonianza dell’antico tra le più<br />
ammirate e studiate fin dal XIII secolo,<br />
questo Cratere fu utilizzato come fonte<br />
di ispirazione da molti artisti, tra cui Nicola<br />
Pisano. Collocato nel 1303 all’esterno <strong>della</strong><br />
cattedrale di Pisa, era ritenuto il vaso in cui<br />
si versava la moneta – il talento – dovuta<br />
alla dogana <strong>della</strong> città in età romana.<br />
Testimoniava dunque l’antica grandezza<br />
di Pisa e il suo ruolo di principale centro<br />
di raccolta in Toscana di opere del periodo<br />
classico.<br />
BOTTeGa DI NICOLa<br />
PISaNO<br />
Virtù (La Fede?)<br />
1260-1270 (?)<br />
marmo<br />
Parigi, Musée du Louvre, département<br />
des Sculptures, dono di un gruppo<br />
di amici del Louvre, 1909<br />
Le antichità pisane hanno avuto un ruolo<br />
fondamentale nello sviluppo dell’arte di<br />
Nicola Pisano, primo interprete moderno<br />
dell’eredità classica e “precursore” del<br />
rinascimento. Simili figure si trovano<br />
frequentemente in Toscana sui pulpiti di età<br />
romanica, ma il movimento del panneggio<br />
e la plasticità del viso richiamano le opere<br />
del mondo romano.<br />
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