03.06.2013 Views

elezioni - COTRONEInforma

elezioni - COTRONEInforma

elezioni - COTRONEInforma

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

attualità<br />

24<br />

La storia siamo noi<br />

nessuno si senta<br />

escluso, tutti siamo<br />

chiamati a contribuire, ed<br />

a migliorare il mondo che<br />

ci circonda, nessuno può<br />

chiamarsi fuori dicendo “io non c’entro”.<br />

Tutto quello che succede in una comunità,<br />

nel bene e nel male, è interesse di<br />

tutti.<br />

Certamente ci sono le giuste regole di<br />

responsabilità, ad esempio chi amministra<br />

le istituzioni pubbliche è chiamato<br />

ed è sollecitato a dare risposte. Diversamente<br />

da un semplice cittadino che onestamente<br />

contribuisce al miglioramento<br />

della comunità.<br />

Questo è un pensiero che l’esperienza<br />

della vita mi fa capire; non condivido l’uniformità<br />

della società ed è cosa certa che<br />

il conformismo non è libertà (ma dittatura),<br />

al contrario l’anticonformismo è libertà.<br />

Quindi ognuno di noi, rispetto alla comunità,<br />

è chiamato a rispondere affinché<br />

migliori il mondo che lo circonda.<br />

Cosa voglio dire? Che anche se la si<br />

pensa diversamente, il modo non deve<br />

essere distruttivo ma sempre per il bene<br />

e per migliorare la comunità, per se stesso<br />

e per gli altri.<br />

Ma! Il semplice cittadino cosa può fare<br />

A Roccabernarda ogni anno che passa<br />

il problema endemico aumenta vertiginosamente.<br />

Il paese conta circa 4000 anime;<br />

è composto da una maggioranza di<br />

anziani, pochi i bambini, pochissimi i giovani<br />

ed un alto tasso di disoccupazione.<br />

L’estrema carenza di popolazione non è<br />

solo dovuta al calo delle nascite, ma è<br />

dovuta soprattutto alla disoccupazione,<br />

alla mancanza di lavoro. Le campagne<br />

sono spopolate perché le colture del grano<br />

e dell’olio sono diminuite rispetto agli<br />

anni passati; pochi gli addetti all’artigianato<br />

e chi può si arrangia con ogni mezzo<br />

vivendo alla giornata.<br />

Fin dagli anni ’50, moltissimi compaesani<br />

sono stati costretti ad emigrare.<br />

Negli anni seguenti l’emorragia di forzalavoro<br />

è continuata senza tregua. Anzi,<br />

maggiormente al presente, alla<br />

RIFLESSIONI AD ALTA VOCE<br />

Servizi di pubblica utilità a Cotronei<br />

quando vede lo sperpero dei propri sacrifici,<br />

quando vede lavori pubblici che non<br />

finiscono mai, e quando finiscono sono<br />

fatti male; che può fare se non opinare<br />

sui fatti e misfatti. Cosa può fare perché<br />

gli amministratori chiamati per l’interes-<br />

se pubblico non facciano l’interesse del<br />

privato (qualcuno dirà che il mondo sta<br />

cambiando, invece non è così, non può<br />

essere così, siamo solo all’inizio di un<br />

cambiamento assurdo dove tutto si può<br />

fermare). Come può il semplice cittadino<br />

vedere tutto questo è rimanere impassibile,<br />

vedendo lavori di interesse<br />

pubblico tipo il ripristino di una strada e<br />

subito dopo ritrovarla completamente rimossa.<br />

E’ quello che è successo a Cotronei<br />

nell’ottobre del 2003, dove si asfaltano<br />

circa 1,5 km di strada e dopo 4 mesi<br />

ROCCABERNARDA E IL PROBLEMA<br />

DELLO SPOPOLAMENTO<br />

stragrande massa degli emigrati si sono<br />

aggiunti giovani diplomati e laureati. Di<br />

questi, chi non riesce a inserirsi nella<br />

scuola o ha un titolo di studio che non<br />

permette l’insegnamento, per no gravare<br />

sulla famiglia d’origine, è costretto a<br />

svolgere lavori sotto-qualificati soprattutto<br />

circa si rimuove di nuovo, spaccando<br />

tutto perché deve passare un cavo elettrico<br />

ed un tubo per l’acqua potabile. E’<br />

chiaro che se si continua così lavoro non<br />

ne mancherà, ce ne sarà in quantità è<br />

avremmo bisogno di altra manodopera.<br />

Perché prima si ripristina per bene, poi<br />

si sfascia tutto, e dopo ancora si ripristina<br />

male, tanto che alla vista sembra<br />

come stare in un paese in guerra.<br />

In merito ci sono esempi in tutto il nostro<br />

caro Sud, quasi fosse una regola.<br />

A Cotronei i casi più evidenti sono: le<br />

terme infinite, le case popolari spopolate,<br />

le strade, gli acquedotti, fogne ect.<br />

per non parlare dello stadio, e centri sportivi<br />

inesistenti, o come ripristinare in ordine<br />

sparso una nuova piazzetta con in<br />

centro uno zampillio d’acqua che<br />

fuoriesce da una struttura architettonica<br />

di pessimo gusto, senza pensare ad un<br />

servizio di pubblica utilità come ad una<br />

fontanina per bere.<br />

Infine, il calpestio quotidiano dell’icona<br />

del nostro santo patrono [nella nuova<br />

piazza municipio] dovrebbe indurci ad<br />

una seria riflessione.<br />

Tutto questo è un pensiero ad alta voce<br />

di un cittadino che, onestamente, vuole<br />

contribuire al miglioramento della società<br />

e del mondo in cui vive.<br />

Vassili<br />

nel campo dell’edilizia, lavori che ti permettono<br />

di sopravvivere momentaneamente<br />

perché con salari meglio pagati<br />

ma senza prospettive perché rigorosamente<br />

in nero, oppure lavori regolari ma<br />

con salari insufficienti a garantire un minimo<br />

necessario. Ed ecco che il paese<br />

si svuota; intere famiglie si spostano,<br />

ripercorrono la via degli anni ’50 e ’60. E<br />

da noi cosa resta? Interi quartieri disabitati,<br />

attività artigianali scomparse, agricoltura<br />

che langue, terreni incolti, impianti<br />

di produzione inerti fermi perché<br />

nel Tacina scorrono liquami, imprese edili<br />

senza materiali. Di chi la responsabilità?<br />

Sono certamente responsabilità storiche,<br />

che hanno riguardato intere classi<br />

politiche.<br />

Giovanni Rosa

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!