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ELEZIONI<br />

IL RINNOVO<br />

DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CROTONE<br />

Siamo finalmente giunti al termine<br />

di una lunga campagna elettorale.<br />

Il 12 e 13 giugno anche nel crotonese si<br />

voterà per il rinnovo del Consiglio Provinciale.<br />

Nella tornata precedente, quella del<br />

’99, furono quattro i candidati alla presidenza:<br />

Carmine Talarico per il<br />

centrosinistra, Ottavio Rizzuto per il<br />

centrodestra, Rosario Falbo per<br />

Rifondazione Comunista e Antonio<br />

Elia per il Patto Segni.<br />

Dall’esito dell’urna, Talarico<br />

aveva praticamente doppiato<br />

[tanto per usare un eufemismo<br />

da autodromo] il suo diretto rivale<br />

Rizzuto, ottenendo al primo<br />

turno 54.092 voti con il 62,7 %,<br />

senza bisogno di perder troppo<br />

tempo con i ballottaggi.<br />

Adesso, dopo due mandati<br />

consecutivi e nove anni alla presidenza,<br />

Carmine Talarico cede<br />

il passo. Avrebbe desiderato<br />

candidarsi in un collegio di<br />

Crotone, ma dalla sua maggioranza<br />

politica sono arrivati dinieghi<br />

che ne hanno determinato la<br />

rinuncia.<br />

Esce dalla scena istituzionale<br />

lasciando nell’immaginario collettivo<br />

sentimenti contrastanti. Il<br />

primo mandato a presidente sarà<br />

quello dei buoni ricordi: la nascita<br />

della Provincia e, pertanto,<br />

l’autonomia da Catanzaro, il riconoscimento<br />

popolare,<br />

l’operatività dell’ente nel suo iniziale<br />

splendore economico,<br />

progettuale ed organizzativo.<br />

Il secondo mandato è da dimenticare,<br />

perché fortemente legato alla<br />

tangentopoli politica, agli arresti, alle<br />

microspie poste dappertutto nel palazzo<br />

provinciale; e poi ancora le segreterie<br />

politiche, facenti parte la coalizione, a<br />

dividere assessorati, dispensare consulenze,<br />

incarichi, assunzioni, e determinando<br />

pesantemente l’operatività e l’autonomia<br />

della Provincia.<br />

Tutto questo è triste, perché Talarico,<br />

fondamentalmente, è stato sempre identificato<br />

come un uomo buono, un uomo<br />

legato emotivamente al suo territorio.<br />

E’ rimasto impresso, nella mente di<br />

Pino Fabiano<br />

tanti, il ricordo della marcia di protesta<br />

verso la centrale Agip di Passovecchio,<br />

per porre i sigilli alle estrazioni del metano<br />

nel mare crotonese. Carmine Talarico,<br />

allora sindaco della città, era alla testa<br />

del popolo, con la sua bella fascia tricolore,<br />

in una scena degna del migliore<br />

impressionista: un quarto stato di fine<br />

Novecento. Sul serio, senza nessuna ironia.<br />

Era quella l’immagine dell’uomo de-<br />

terminato a difendere le ragioni della sua<br />

gente. Si trattava di un atto di orgoglio e<br />

di dignità contro i soprusi del cane a sei<br />

zampe, la multinazionale trapiantata a<br />

Crotone con la stessa arroganza che<br />

manifesta nei paesi del terzo mondo.<br />

Orgoglio e dignità rimasti congestionati<br />

nell’amministrazione della Provincia,<br />

fino ad una “normalizzazione” che ha<br />

spazzato via i desideri e le ambizioni di<br />

un qualcosa di alto per l’emancipazione<br />

culturale, sociale ed economica di un<br />

intero territorio.<br />

3<br />

<strong>elezioni</strong><br />

Ma ritorniamo alle nostre imminenti<br />

<strong>elezioni</strong>.<br />

Gli elettori saranno chiamati a scegliere<br />

tra sette candidati alla presidenza del<br />

Consiglio Provinciale e sfiziarsi nelle preferenze<br />

avendo a disposizione ben 473<br />

candidati spalmati in qualcosa come 24<br />

liste. Sono i tempi che cambiano. Ognuno<br />

può farsi la sua bella lista, correre da<br />

solo oppure collegarsi al cavallo che ritiene<br />

vincente: è il gioco del<br />

maggioritario che ha proliferato<br />

le “discese in campo” negli<br />

agoni elettorali. Nella tanto vituperata<br />

Prima Repubblica esisteva<br />

almeno un limite in tutta<br />

quest’orgia irrefrenabile, e gran<br />

parte dei candidati venivano<br />

dalla gavetta e da precise esperienze<br />

politiche ed istituzionali.<br />

Il centrosinistra propone a<br />

presidente Sergio Iritale,<br />

espressione di 8 liste; Dionisio<br />

Gallo, invece, è il candidato per<br />

il centrodestra sostenuto da<br />

ben 10 liste; Sergio Arena è il<br />

candidato per l’Aranceto e<br />

Solidaria; Salvatore Migale per<br />

l’Italia dei valori; Rita Anania per<br />

il Nuovo Psi; Francesco<br />

Cavallaro, per la lista Democrazia<br />

e centralità; Davide<br />

Pirillo per Alternativa sociale<br />

con Alessandra Mussolini.<br />

Arena e Migale sono una costola<br />

importante del vecchio<br />

PCI del crotonese. Sindaci di<br />

Isola e Cutro, hanno rispettivamente<br />

preso le distanze dai Democratici<br />

di sinistra per un percorso<br />

autonomo nella politica: Migale nel<br />

partito di Di Pietro-Occhetto, del quale<br />

ne rappresenta una espressione autorevole<br />

nel panorama regionale; Arena in un<br />

movimento politico nato da pochi mesi<br />

nel territorio crotonese e che raccoglie<br />

energie dalla sinistra più radicale fino all’area<br />

cattolica. Questo movimento, a<br />

dire il vero, sembra anche scuotere i sen-

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