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La Gazzetta Del Velino

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LA GAZZETTA<br />

DEL VELINO<br />

ANNO 14 N.138 omaggio 30 LUGLIO 2011<br />

Periodico di informazione politica, culturale, sportiva e ricreativa – Direttore responsabile ed editore Samuele Ranalli – Redazione<br />

Corso Mazzini n. 99 Cittaducale - Tel. 3396785380 – Stampato in proprio–Reg. del Tribunale di Rieti n°6/1998 del 9 maggio 1998<br />

IL CUORE PICCANTE DI RIETI SI E’ SVEGLIATO: INASPETTATO SUCCESSO<br />

DELLA 1^FIERA CAMPIONARIA MONDIALE DEL PEPERONCINO<br />

C i voleva Guglielmo Rositani, sempre lui, a ridestare<br />

dall’oblio il luglio reatino dopo la “scomparsa”,<br />

delle feste del “Secolo d’Italia”. <strong>La</strong> politica si evolve e<br />

con essa le feste. Da quelle memorabili serate negli spazi<br />

di moderna archeologia industriale dell’ex zuccherificio,<br />

che tenevano inchiodati i reatini al territorio, altrimenti<br />

“dispersi” fra i mari italici e non, si è andati via<br />

via verso il nulla o verso le solite festicciole che non<br />

producono cultura pur assorbendo popolari risorse. Ce<br />

ne eravamo accorti tutti e tutti rimpiangevamo<br />

quell’Onorevole, reatino da 40 anni, con moglie reatina<br />

e figli reatini, “archiviato” anzitempo dalle beghe politico-personali,<br />

spesso dettate da invidie sciocche. Rositani,<br />

pur lottando con le unghie e con i denti (con il solo<br />

Senatore Angelo Cicolani) per la sua reinventata ferrovia<br />

per Roma, faceva “lavorare il cervello”, come si<br />

suol dire, per cogliere ogni opportuna occasione per il<br />

riscatto, a volte effimero, della nostra provincia, senza<br />

“santi” in paradiso. E lui, quantunque sia riuscito a farsi<br />

largo fra il suo mondo, sapeva benissimo di non avere<br />

“santi” in paradiso per raggiungere il suo sogno quarantennale<br />

e quello ultracentenario dei reatini. Eppure, in<br />

silenzio, non ha smesso mai di lottare: neppure quando,<br />

immeritatamente, nel 2008 Fini cancellò lui e la Provincia<br />

di Rieti dalla candidatura alla Camera dei Deputati.<br />

E’ ben vero che dopo due anni è stato “risarcito” ma in<br />

politica quel comportamento inumano pesa come un<br />

macigno e non c’è risarcimento che tenga. E, senza<br />

grossi clamori nel 2011, Rositani ne ha inventata una<br />

delle sue riscuotendo un meritato successo. Ha seminato,<br />

forse anche per un riscatto personale, ma guai a sottovalutare<br />

il risultato e le prospettive che riguardano<br />

l’intera provincia. <strong>La</strong> 1^ Fiera Campionaria Mondiale<br />

del Peperoncino, un semplice prodotto della natura, ha<br />

aperto una nuova strada per l’agricoltura della Provincia<br />

di Rieti e per l’industria che vi ruota attorno. Lo<br />

hanno ben sintetizzato il Ministro per lo sviluppo economico<br />

Romani, il Sottosegretario alle politiche Agricole<br />

e Forestali, Rosso e la Governatrice del <strong>La</strong>zio, Pol-<br />

verini. <strong>La</strong> nostra terra è fra le migliori del mondo per la<br />

coltivazione del peperoncino; in Italia, nonostante la<br />

grande produzione di Calabria, Toscana e Abruzzo, si<br />

importa dall’estero il 60% del fabbisogno, pertanto, se<br />

si considera che il nostro prodotto potrebbe non avere<br />

rivali in gran parte del mondo, produrre oltre quel 60%<br />

mancante significa aggiungere valore alla nostra bilancia<br />

commerciale con l’estero con ricadute inimmaginabili<br />

sulla occupazione della provincia.<br />

Il messaggio del successo della Fiera è chiaro. Guai a<br />

farlo passare inosservato e soprattutto guai ad aspettarsi<br />

aiuti di Stato (anche se presumibilmente ci saranno).<br />

Si attivino con la Coldiretti e le altre associazioni di<br />

categoria, gli agricoltori singoli ed associati di tutto il<br />

territorio provinciale. Si coinvolgano l’Istituto Professionale<br />

di Stato per l’Agricoltura e l’Università Agraria.<br />

Si contattino i proprietari di terreni abbandonati. Si<br />

mettano a disposizione esperienze e capitali privati. Si<br />

contattino i produttori della Calabria attraverso<br />

l’Accademia Italiana del peperoncino con sede nella<br />

Città di Diamante, in Provincia di Cosenza, ed il Club<br />

del Peperoncino di Rieti. Soprattutto, Istituzioni e politici<br />

di ogni livello remino, per una volta, nella stessa<br />

direzione, che, se lo avessero fatto negli ultimi 40 anni,<br />

altro che “ferrovia dei due mari”, altro che “raddoppio<br />

della Salaria”, altro che Casinò al Terminillo, tanto per<br />

fare alcuni esempi. Si può e si deve sperare. <strong>La</strong> nostra<br />

classe politica di centro-destra (ma anche quella di centro-sinistra)<br />

ha i numeri per essere protagonista. Occorre<br />

un po’ di umiltà da parte di tutti ed un po’ di rispetto<br />

per chi ha dato per questa terra. I giovani virgulti della<br />

politica scalpitino pure ma sappiano aspettare il loro<br />

treno che certamente verrà. I Rositani, i Cicchetti, i<br />

Ciaramelletti, gli Emili, i <strong>La</strong>ttanzi, i Costini, i Tittoni, i<br />

Turina, i Perilli e tanti altri di centro-destra (ma anche<br />

quelli di centro-sinistra), è troppo se noi della base vorremmo<br />

vederli finalmente “in pace” e remare insieme<br />

per il bene di tutti? O dovremo assistere, anche a Rieti,<br />

all’esplosione dell’antipolitica? Samuele Ranalli


Pag. 2<br />

AMMINISTRAZIONE SEPARATA DEI BENI CIVICI DI<br />

S.RUFINA: VINCE LA LISTA “AMICI DELLA MONTAGNA”.<br />

S i sono svolte, domenica 19 e lunedì 20 giugno, le<br />

elezioni per il rinnovo dell’amministrazione separata<br />

dei beni civici di S.Rufina. Due le liste che si sono<br />

contesi i 5 posti per la maggioranza ed i due per la minoranza.<br />

Ha vinto la Lista n.2, denominata “Amici della<br />

montagna”, candidato Presidente, Stefano Falcone, con<br />

669 voti, mentre la Lista n.1, denominata “<strong>La</strong> montagna<br />

per passione”, candidato presidente Gianni Vulpiani, ha<br />

ottenuto 425 voti.<br />

Gli eletti per la lista n.2, oltre a Stefano Falcone sono<br />

Cristian Colantoni con 153 voti di preferenza, Andrea<br />

Fabrizi con 149, Angelo Cicconetti con 95, Carlo Minichetti<br />

con 71, Mario Petrucci con 52. Per la Lista n.1,<br />

oltre a Gianni Vulpiani, è stato eletto Sandro Cruciani<br />

con 125 voti. I candidati non eletti hanno ottenuto: 61<br />

voti Domenico Marchetti, 47 Luigi Cipolloni, 43 Gianluca<br />

Attorre, 42 Andrea Imperatori, 26 Graziella Di<br />

Stefano, 18 Mario Giuliani.<br />

<strong>La</strong> competizione elettorale, svoltasi nella massima tranquillità<br />

e con buona partecipazione di elettori (1094),<br />

ha comunque assunto significati diversi a seconda dei<br />

“punti di osservazione”: per la lista di Stefano Falcone,<br />

per motivi diversi vicina, anche politicamente, alla<br />

maggioranza che governa il Comune ed al sindaco Giovanni<br />

Falcone, si è trattato di una conferma dovuta<br />

all’impegno di tutti nel gestire in maniera adeguata i<br />

beni civici ma, soprattutto, di un inequivocabile segnale<br />

“politico” dato dagli elettori di S.Rufina nei confronti<br />

dell’amministrazione comunale che sembrava appannata<br />

dai recenti avvenimenti.<br />

Per la lista di Gianni Vulpiani e per i suoi elettori, si è<br />

trattato invece di una sfida intesa non solo a cambiare il<br />

modo di gestire i beni civici e la montagna con maggior<br />

trasparenza ma anche di dare alla popolazione di S.<br />

Rufina una alternativa ad un “potere” che durava da<br />

due mandati. Peccato che entrambi gli schieramenti,<br />

nonostante la presenza di persone di diversa provenienza<br />

politica, non abbiano saputo o voluto fare a meno<br />

dei politici impegnati in altri e più importanti compiti<br />

istituzionali. Alcuni di loro, a mio parere, hanno dato<br />

uno spettacolo poco edificante davanti ai seggi che ha<br />

indotto molti elettori a “cambiare” strada. Certo non<br />

c’è nulla di male “sostare” davanti ai seggi, come non<br />

c’è nulla di male convincere gli elettori a votare questa<br />

o quell’altra lista anche all’ultimo istante; si è sempre<br />

fatto in tutte le competizioni elettorali e si farà sempre.<br />

A me sembra comunque un’offesa alla intelligenza del<br />

popolo elettore che credo non abbia bisogno di “stimoli<br />

visivi” per fare la croce su un nome o su un simbolo.<br />

Buon lavoro agli eletti. Politicus<br />

LA GAZZETTA DEL VELINO ANNO 14 N.138 30 LUGLIO 2011<br />

Reg. Trib. Rieti n.6 del 9 maggio 1998 stampato in proprio-omaggio<br />

Direttore Responsabile ed Editore SAMUELE RANALLI<br />

CITTADUCALE: MONUMENTI AI CADUTI, A BERNARDINO<br />

LEONI E AGLI ALPINI, SENZA ALCUNA MANUTENZIONE.<br />

U no fra i doveri che compete ad ogni amministrazione<br />

comunale, a ciascun suo componente e soprattutto<br />

all’uomo che la rappresenta, dovrebbe essere quello<br />

di rendere omaggio, nelle occasioni ufficiali, ai Caduti di<br />

tutte le guerre e di avere riguardo, sempre, per i monumenti<br />

che li ricordano e che comunque rappresentano<br />

momenti della nostra storia. <strong>Del</strong>lo stesso dovere si dovrebbero<br />

far carico i membri di ciascuna comunità e soprattutto<br />

le associazioni combattentistiche e d’arma che<br />

dovrebbero vigilare e promuovere ogni azione affinché<br />

vengano mantenuti decorosamente. Anche e soprattutto<br />

la Scuola dovrebbe insegnare alle giovani generazioni il<br />

rispetto per gli uomini vivi e soprattutto per quelli morti<br />

strappati dalle guerre alla loro giovinezza.<br />

Detto questo a me sembra che, a Cittaducale capoluogo,<br />

gli addetti, sia dipendenti comunali, sia soci delle associazioni<br />

d’arma (ad esempio il Gruppo Alpini), abbiano<br />

poco riguardo nella cura dei tre monumenti che ricordano<br />

i Caduti di tutte le guerre, la Medaglia d’Oro Bernardino<br />

Leoni e gli Alpini. E se “la base” si comporta così<br />

significa che anche i vertici tecnici e politici non sono<br />

interessati al problema. Constato, infatti, con rammarico,<br />

che il Monumento ai Caduti, opera di insigne artista, Arduino<br />

Angelucci, allievo del grande Antonino Calcagnadoro,<br />

sta cadendo a pezzi; la figura a mosaico è sgretolata<br />

in più punti e le tessere del mosaico giacciono nei dintorni<br />

senza neppure essere raccolte. Al monumento a<br />

Bernardino Leoni, un giovane civitese morto a 20 anni<br />

sul fronte russo, ciotole di erba secca anziché piante di<br />

verde o di fiori; a Bernardino Leoni in Italia sono state<br />

intitolate caserme ed a Cittaducale, nonostante una delibera<br />

esecutiva, approvata dalla Prefettura, non c’è verso<br />

di indurre uffici, amministratori e sindaco ad inaugurare<br />

la targa toponomastica nella piazzetta interna della torre<br />

Angioina. Il monumento agli “Alpini di i.eri, di oggi, di<br />

domani”, “scacciato” dalla Piazza del Popolo per non essere<br />

“confuso” con il nuovo assetto urbanistico<br />

“illuminato” regalatoci negli anni ‘90 dagli amministratori,<br />

alcuni dei quali ancora oggi stazionano “nella stanza<br />

dei bottoni”, ha bisogno di urgente manutenzione essendo<br />

in corso un grave processo di ossidazione.<br />

Che dire di più?<br />

Avevo scritto questo articolo verso la fine di giugno.<br />

Tornato da una breve vacanza, ho preso atto con piacere<br />

che le tessere del mosaico sgretolato ai piedi del monumento<br />

ai Caduti sono state finalmente raccolte, che<br />

“sembra” sia stato dato l’incarico all’artista Enrico Di<br />

Sisto di provvedere al restauro e che nelle tre ciotole, alla<br />

base del monumento a Bernardino Leoni, fiori gialli<br />

hanno preso il posto delle erbacce. S. R.

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