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“Forme organizzative e sistemi direzionali” - Università di Urbino ...

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<strong>“Forme</strong> Forme <strong>organizzative</strong> e<br />

<strong>sistemi</strong> <strong><strong>di</strong>rezionali”</strong><br />

<strong>di</strong>rezionali<br />

<strong>Università</strong> degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Urbino</strong> “Carlo Bo”<br />

Corso <strong>di</strong> laurea in Economia Aziendale<br />

A.A. 2006/2007<br />

“Strategia d’impresa” Prof. T.Pencarelli<br />

Andreani Fabio<br />

“L’analisi analisi strategica per le decisioni aziendali” aziendali<br />

R.M. Grant


Argomenti trattati<br />

1. L’evoluzione verso la grande impresa;<br />

2. Principi <strong>di</strong> progettazione organizzativa;<br />

3. Le forme <strong>organizzative</strong>;<br />

4. I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo.


L’evoluzione verso<br />

la grande impresa<br />

Nella fase iniziale la maggior parte delle imprese era <strong>di</strong><br />

piccole <strong>di</strong>mensioni : la mancanza <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto<br />

limitava il loro mercato alle imme<strong>di</strong>ate vicinanze mentre la<br />

mancanza <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> comunicazione impe<strong>di</strong>va <strong>di</strong> operare in<br />

più se<strong>di</strong>.<br />

Vi sono state due innovazioni fondamentali che hanno<br />

creato opportunità <strong>di</strong> crescita:<br />

• la linea ferroviaria;<br />

•il telegrafo.


L’evoluzione evoluzione verso la grande<br />

impresa (2)<br />

Mentre le nuove forme <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong> comunicazione creavano<br />

opportunità <strong>di</strong> crescita, gli sviluppi nelle strutture <strong>organizzative</strong> e<br />

nelle tecniche gestionali fornivano alle imprese capacità <strong>di</strong> crescita.<br />

Chandler in<strong>di</strong>vidua due trasformazioni fondamentali<br />

nell’organizzazione dell’impresa moderna:<br />

• la comparsa <strong>di</strong> unità operative molteplici e <strong>di</strong> un’unità centrale<br />

organizzata per funzioni (es. le imprese ferroviarie);<br />

• la comparsa negli anni ’20 delle imprese <strong>di</strong>visionali in sostituzione<br />

alle strutture centralizzate funzionali. Si decise <strong>di</strong> creare delle<br />

<strong>di</strong>visioni dove sarebbero state prese le decisioni operative, lasciando<br />

al gruppo centrale il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione<br />

strategica e <strong>di</strong> monitoraggio dei ren<strong>di</strong>menti del capitale investito


L’evoluzione evoluzione verso la grande<br />

INFLUENZE AMBIENTALI<br />

ercati locali, trasporto e<br />

comunicazioni lenti<br />

e ferrovie, il telegrafo e la<br />

meccanizzazione<br />

onsentono la produzione e<br />

la <strong>di</strong>stribuzione su vasta<br />

scala<br />

Capacità in eccesso nei<br />

<strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.<br />

Aumento delle<br />

<strong>di</strong>sponibilità finanziarie.<br />

Desiderio <strong>di</strong> crescita<br />

impresa (3)<br />

CAMBIAMENTI STRATEGICI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI<br />

Imprese specializzate e orientate ai<br />

mercati locali<br />

Espansione geografica:<br />

<strong>di</strong>stribuzione nazionale,<br />

produzione su vasta scala.<br />

Allargamento linee <strong>di</strong> produzione.<br />

Integrazione a valle<br />

Diversificazione del prodotto<br />

Nessun sistema amministrativo o<br />

contabile complesso<br />

Comparsa delle strutture<br />

<strong>organizzative</strong> funzionali con l’alta<br />

<strong>di</strong>rezione che provvede alla loro<br />

integrazione. Distinzioni<br />

gerarchico – funzionali<br />

Coor<strong>di</strong>namento<br />

interfunzionale in crescente<br />

<strong>di</strong>fficoltà; <strong>di</strong>rezione al vertice<br />

sovraccarica. Struttura<br />

multi<strong>di</strong>visionale


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa<br />

Nel momento in cui un’impresa formula la propria<br />

strategia, non può non tenere in considerazione la struttura<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone.<br />

La struttura deve infatti essere considerata parte integrante<br />

della strategia al pari della determinazione degli obiettivi,<br />

dell’ analisi dell’ambiente esterno e <strong>di</strong> risorse e competenze<br />

interne.<br />

“La strategia è struttura”<br />

Tom Peters


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (2)<br />

Ogni attività umana organizzata, da quella<br />

della produzione dei vasi a quella <strong>di</strong> inviare<br />

un uomo sulla luna, fa nascere due esigenze<br />

fondamentali e opposte: la <strong>di</strong>visione del<br />

lavoro in vari compiti da eseguire ed il<br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> questi compiti per portare<br />

a termine l’attività.[…]<br />

Henry Mintzberg


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (3)<br />

Specializzazione e <strong>di</strong>visione del lavoro<br />

La fonte essenziale <strong>di</strong> efficienza nella produzione è la specializzazione,<br />

soprattutto la <strong>di</strong>visione del lavoro in compiti separati.<br />

L’ aumento <strong>di</strong> specializzazione determina miglioramenti <strong>di</strong> efficienza,<br />

ma esiste un trade-off tra i miglioramenti derivanti della specializzazione<br />

e la crescita nel coor<strong>di</strong>namento, necessario ogni qualvolta aumenta la<br />

<strong>di</strong>visione del lavoro.<br />

In generale quanto più stabile è l’ambiente, tanto più bassi sono i costi <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e più importante <strong>di</strong>venta la <strong>di</strong>visione del lavoro.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (4)<br />

Coor<strong>di</strong>namento<br />

Vi sono forme <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che prevedono poca autorità o<br />

ad<strong>di</strong>rittura autorità nulla:<br />

• l’adattamento reciproco degli in<strong>di</strong>vidui, che avviene nelle squadre<br />

senza un leader e nei gruppi <strong>di</strong> lavoro;<br />

Vi sono poi forme <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che richiedono che venga<br />

esercitata qualche forma <strong>di</strong> autorità:<br />

• l’emissione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive;<br />

• la definizione <strong>di</strong> regole per governare il lavoro degli altri.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (5) (5<br />

Cooperazione e controllo<br />

Il coor<strong>di</strong>namento è complicato dal problema dei <strong>di</strong>versi obiettivi che si<br />

prefiggono i membri dell’organizzazione, da problemi <strong>di</strong> agenzia, ovvero<br />

il problema <strong>di</strong> assicurarsi che l’agente agisca nell’interesse del principale.<br />

In particolare è necessario che:<br />

• i manager gestiscano l’impresa per massimizzare la ricchezza degli<br />

azionisti. Tale scopo è spesso raggiunto attraverso opzioni sulle azioni e<br />

premi basati sul profitto conseguito: tuttavia tali meto<strong>di</strong> spesso<br />

impongono costi significativi per l’impresa;<br />

• i singoli <strong>di</strong>pendenti perseguano gli obiettivi dell’organizzazione.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (6)<br />

Gerarchia<br />

La gerarchia è in generale identificata con la gerarchia<br />

amministrativa in cui i membri dell’organizzazione sono<br />

<strong>di</strong>sposti secondo le relazioni superiore - subor<strong>di</strong>nato e<br />

l’autorità scende dall’alto verso il basso.<br />

Esse possiedono due vantaggi cruciali:<br />

• adattabilità/scomponibilità, ovvero la capacità dei<br />

sotto<strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> agire con una certa misura d’in<strong>di</strong>pendenza dagli<br />

altri sotto<strong>sistemi</strong>;


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

• risparmio sul coor<strong>di</strong>namento<br />

organizzativa (7)<br />

a) Gruppi auto-organizzati b) Gerarchia<br />

a) Nel caso vi sia una struttura auto-organizzata devono essere gestiti sei legami<br />

interpersonali;<br />

b) nel caso vi sia una gerarchia i legami da gestire sono soltanto tre.<br />

N.B. Nel caso si opti per la struttura gerarchica possono sorgere dei problemi<br />

per quanto riguarda la qualità del coor<strong>di</strong>namento.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (8)<br />

e gerarchie operano quin<strong>di</strong> come burocrazie, i cui principi rinvenibili nel<br />

pensiero <strong>di</strong> Weber sono:<br />

. autorità razionale-legale basata sulle regole emanate e il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> coloro che hanno<br />

l’autorità <strong>di</strong> dare or<strong>di</strong>ni;<br />

. specializzazione attraverso definizioni dei compiti e autorità in<strong>di</strong>viduale limitata alla<br />

fera delle responsabilità <strong>di</strong> lavoro;<br />

. struttura gerarchica;<br />

. coor<strong>di</strong>namento e controllo attraverso regole e procedure standard;<br />

. regole e norme <strong>di</strong> impiego standar<strong>di</strong>zzate;<br />

. separazione della <strong>di</strong>rezione dalla proprietà;<br />

. separazione dei compiti e delle persone;<br />

. formalizzazione per iscritto degli atti amministrativi, delle decisioni e delle regole.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (9)<br />

Burocrazie meccaniche e burocrazie organiche<br />

La forma burocratica dell’organizzazione è altamente formalizzata<br />

poiché elimina gran parte degli aspetti che caratterizzano le<br />

società umane e i comportamenti umani: cooperazione,<br />

innovazione, personalità, cambiamento ed emozioni.<br />

BUROCRAZIA MECCANICA


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (10)<br />

Vi è poi una forma organizzativa meno formalizzata in cui il<br />

coor<strong>di</strong>namento è ottenuto principalmente attraverso il<br />

reciproco adattamento: i compiti sono definiti in maniera<br />

meno ristretta e le procedure d’interazione sono più flessibili.<br />

BUROCRAZIA ORGANICA


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (11)<br />

Per stabilire quale sia la forma organizzativa più adatta si deve prendere<br />

in considerazione l’attività che intraprende l’organizzazione e l’ambiente<br />

in cui essa opera:<br />

Contesto ambientale<br />

Definizione del compito<br />

oor<strong>di</strong>namento e controllo<br />

Comunicazione<br />

Conoscenza<br />

Impegno e fedeltà<br />

Meccanicistica Organica<br />

Stabile, con bassa incertezza Instabile, con incertezza e<br />

tecnologica (beni standard) ambiguità tecnologica<br />

Rigida e altamente Flessibile e definita in maniera<br />

specializzata<br />

meno restrittiva<br />

Regole e <strong>di</strong>rettive imposte Adattamento reciproco.<br />

dall’alto<br />

Cultura comune<br />

Verticale Verticale e orizzontale<br />

Centralizzata Diffusa<br />

Verso il superiore più vicino<br />

All’organizzazione e ai suoi<br />

obiettivi


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (12)<br />

l declino della burocrazia: perché la burocrazia è<br />

osì “impopolare” nelle imprese?<br />

La competizione globale, la deregolamentazione, l’accelerazione<br />

el cambiamento tecnologico, hanno reso l’ambiente sempre più<br />

nstabile e impreve<strong>di</strong>bile e reso sempre più evidenti i limiti delle<br />

erarchie amministrative organizzate secondo principi burocratici.<br />

Inoltre ad un aumento <strong>di</strong>mensionale dell’impresa, consegue un<br />

umento dei livelli gerarchici e inevitabilmente un rallentamento<br />

el processo decisionale e una crescente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> controllo.


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (13)<br />

Le basi per progettare gruppi ed unità unit<br />

Una gerarchia richiede il raggruppamento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui in grupp<br />

ed unità all’interno dell’impresa.<br />

SECONDO QUALI CRITERI SI DEVONO<br />

FORMARE TALI GRUPPI?<br />

4 CRITERI PRINCIPALMENTE IMPIEGATI


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (14)<br />

Compiti comuni: il criterio più comune è quello <strong>di</strong> creare <strong>di</strong>partimenti<br />

ulla base dei compiti comuni;<br />

Prodotti: la produzione <strong>di</strong> una molteplicità <strong>di</strong> prodotti può fornire il<br />

ondamento per la progettazione organizzativa (es. reparti <strong>di</strong> un<br />

agazzino);<br />

Localizzazione: nei casi in cui un’impresa serva una molteplicità d<br />

ercati locali, le unità <strong>organizzative</strong> possono essere determinate intorno<br />

uesti territori;<br />

Processo: il processo è una sequenza <strong>di</strong> attività tra loro correlate<br />

n’organizzazione può essere vista come una serie <strong>di</strong> processi (es<br />

rocesso <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, ecc.).


Principi <strong>di</strong> progettazione<br />

organizzativa (15)<br />

requisiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento non sono l’unica base per decider<br />

ome combinare insieme <strong>di</strong>pendenti e attività all’intern<br />

ell’impresa:<br />

Economie <strong>di</strong> scala.<br />

Economie d’impiego. Si raggruppano attività simili per realizzare un più<br />

ompleto impiego degli addetti (es. un unico <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> manutenzione).<br />

Appren<strong>di</strong>mento. Si cerca <strong>di</strong> collegare la conoscenza specialistica <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

ampi conoscitivi creando gruppi <strong>di</strong> lavoro multifunzionali con esperti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />

rovenienza.<br />

Standar<strong>di</strong>zzazione dei <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> controllo. I compiti sono raggruppati al


Le forme <strong>organizzative</strong><br />

La struttura funzionale<br />

Le imprese che operano in una sola area d’affari tendono ad essere<br />

organizzate lungo linee funzionali, raggruppando attività simili e<br />

fortemente inter<strong>di</strong>pendenti.<br />

VANTAGGI:<br />

Si realizzano economie <strong>di</strong> scala, nello sviluppo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong><br />

competenza, nella progettazione e nell’uso <strong>di</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> controllo<br />

standar<strong>di</strong>zzati;<br />

poiché l’integrazione funzionale si realizza al vertice<br />

dell’organizzazione, tale struttura consente un controllo efficace da parte<br />

del gruppo <strong>di</strong>rigente.


IMITI:<br />

Le forme <strong>organizzative</strong> (2)<br />

Quando la <strong>di</strong>mensione dell’impresa aumenta, crescono gli oneri dell<br />

rezione per realizzare un’integrazione efficace a causa dei <strong>di</strong>vers<br />

iettivi, valori, lessici e norme <strong>di</strong> comportamento presenti all’interno d<br />

ni funzione;<br />

Quando l’impresa <strong>di</strong>versifica in una nuova area <strong>di</strong> prodotto,<br />

or<strong>di</strong>namento tra le <strong>di</strong>verse funzioni all’interno <strong>di</strong> ciascuna area d<br />

odotto <strong>di</strong>venta più critico (es. IBM)<br />

STRUTTURA<br />

MULTIDIVISIONALE


Le forme <strong>organizzative</strong> (3)<br />

Il vantaggio principale della struttura multi<strong>di</strong>visionale è dato dalla<br />

ossibilità <strong>di</strong> decentralizzare il processo decisionale, in modo che tutte le<br />

ecisioni operative possano essere prese a livello <strong>di</strong>visionale, mentre le<br />

elazioni con la <strong>di</strong>rezione si limitino alla pianificazione <strong>di</strong> gruppo, al<br />

udgeting e all’ approvvigionamento <strong>di</strong> servizi comuni.<br />

Un secondo vantaggio è dato dall’alto livello <strong>di</strong> autonomia delle<br />

ivisioni che favorisce la crescita <strong>di</strong> capi<strong>di</strong>visione con competenze general<br />

i gestione ben sviluppate in modo da facilitare la possibile successione<br />

ell’alta <strong>di</strong>rezione.


Le forme <strong>organizzative</strong> (4)<br />

La grande impresa <strong>di</strong>visionale è normalmente organizzata su<br />

tre livelli:<br />

• il nucleo centrale;<br />

• le singole unità <strong>di</strong> business, ciascuna delle<br />

quali rappresenta un’attività <strong>di</strong>stinta su cui si<br />

formulano le strategie e si valutano i risultati<br />

finanziari.<br />

• le <strong>di</strong>visioni;


App<br />

arec<br />

chia<br />

ture<br />

Le forme <strong>organizzative</strong> (5)<br />

Consiglio <strong>di</strong><br />

amministrazione<br />

Comitato esecutivo<br />

Motori<br />

aerei<br />

Impianti <strong>di</strong><br />

gestione<br />

dell’energia<br />

Servizi<br />

finanziari<br />

Illuminazione<br />

Sistemi me<strong>di</strong>cali<br />

Plastiche<br />

Divisioni <strong>di</strong> servizio:<br />

Funzioni staff centrale:<br />

Tasse, contabilità, controllo, fusioni e<br />

acquisizioni, legale,pubbliche<br />

relazioni, relazioni con le istituzioni,<br />

sviluppo <strong>di</strong> leadership<br />

NBC<br />

Sistemi<br />

informativi<br />

Distribuzione e<br />

controllo<br />

elettricità<br />

Tecnologia aerospaziale, programmi ambientali, forniture<br />

GE, licenze/transazioni, marketing e ven<strong>di</strong>te<br />

truttura organizzativa della General Electric, 1995.<br />

Motor<br />

Sistemi <strong>di</strong> trasporto


Le forme <strong>organizzative</strong> (6)<br />

olte imprese <strong>di</strong>visionali sono degli “ibri<strong>di</strong>”, ovvero un<br />

ombinazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni a base <strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni a bas<br />

eografica che riflettono gli svariati requisiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dell<br />

iverse attività e delle <strong>di</strong>verse nazioni/regioni.<br />

IMITE:<br />

l coor<strong>di</strong>namento è effettuato privilegiando al massimo due<br />

imensioni (prodotti ed aree geografiche).<br />

STRUTTURA A<br />

MATRICE


Le forme <strong>organizzative</strong> (7)<br />

utte le imprese multiprodotto, multinazionali o<br />

ultifunzionali che siano, devono effettuare il coor<strong>di</strong>namento<br />

ttraverso tutte e tre le <strong>di</strong>mensioni: tale obiettivo è raggiunto<br />

ppunto attraverso la struttura a matrice.<br />

ale matrice sacrifica l’unità <strong>di</strong> comando che caratterizza la<br />

aggior parte delle organizzazioni gerarchiche.


LIMITI:<br />

Le forme <strong>organizzative</strong> (8)<br />

• Difficilmente si riesce a dare uguale peso a tutte le<br />

<strong>di</strong>mensioni ma molto spesso vi è una delle tre <strong>di</strong>mensioni che<br />

è dominante (es. Alla Shell la base geografica è dominante).<br />

• Il maggior decentramento porta alla formazione <strong>di</strong> un<br />

organico eccessivo degli uffici <strong>di</strong>rettivi e a <strong>sistemi</strong> molto<br />

complessi.


Le forme <strong>organizzative</strong> (9)<br />

La rigi<strong>di</strong>tà delle gerarchie amministrative ha incoraggiato le<br />

imprese a sperimentare alternative alle gerarchie<br />

amministrative, le strutture a coor<strong>di</strong>namento non gerarchico.<br />

STRUTTURE A<br />

ORGANIZZAZIONI<br />

COORDINAMENTO<br />

ORGANIZZAZIONI<br />

ORGANIZZAZIONI<br />

A ADHOCRAZIE<br />

A TRIFOGLIO<br />

BASATE SUL<br />

NIDO D’APE<br />

NON PROGETTO GERARCHICO


Le forme <strong>organizzative</strong> (10)<br />

•Le organizzazioni basate sul progetto sono tipiche <strong>di</strong> quei settori in cui le<br />

forme <strong>di</strong> lavoro erano caratterizzate dalla durata limitata dei progetti, con una<br />

struttura organizzativa temporanea basata su gruppi <strong>di</strong> progetto;<br />

•le adhocrazie possono essere identificate come organizzazioni orientate<br />

all’innovazione, con pochissima formalizzazione del comportamento e l’eliminazione<br />

della standar<strong>di</strong>zzazione. Ciascuno viene valutato per la sua competenza;<br />

•le organizzazioni a trifoglio prevedono che vi sia un nucleo centrale che si<br />

occupa delle attività caratteristiche (prima foglia). Vi è poi una seconda foglia che<br />

riunisce le attività che possono essere appaltate all’esterno ad altre imprese e una terza<br />

foglia che è formata da una forza lavoro temporanea o part-time;<br />

•le organizzazioni a nido d’ape sono gruppi auto-organizzati basati sulle<br />

caratteristiche degli organismi biologici come gli alveari ed i formicai. Tale tipo <strong>di</strong><br />

organizzazione è tipica <strong>di</strong> <strong>sistemi</strong> che si impegnano nella ricerca casuale dell’or<strong>di</strong>ne.


Le forme <strong>organizzative</strong> (11)<br />

Tutte queste strutture hanno in comune almeno tre<br />

importanti caratteristiche:<br />

Maggiore enfasi sul coor<strong>di</strong>namento piuttosto che sul<br />

controllo;<br />

coor<strong>di</strong>namento raggiunto prevalentemente attraverso<br />

l’adattamento reciproco;<br />

maggiore flessibilità: gli in<strong>di</strong>vidui ricoprono molteplici ruoli<br />

organizzativi.


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo<br />

OFTWARE : COMPUTER = SISTEMA DIREZIONALE : ORGANIZZAZIONE<br />

I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali rendono funzionale l’organizzazione e la<br />

rendono idonea a perseguire gli scopi prefissati.<br />

Ma soprattutto sono <strong>di</strong> primaria importanza per il controllo.<br />

i possono fondamentalmente in<strong>di</strong>viduare 4 <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali:<br />

i <strong>sistemi</strong> informativi;<br />

i <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> pianificazione strategica;<br />

• i <strong>sistemi</strong> finanziari;<br />

• i <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> gestione delle risorse umane.


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (2)<br />

I <strong>sistemi</strong> informativi La capacità <strong>di</strong> supervisione dei<br />

manager <strong>di</strong>pende dal flusso <strong>di</strong> informazioni che arrivano dal<br />

basso, dall’osservazione <strong>di</strong>retta, dai rapporti scritti, oltre che<br />

dal flusso <strong>di</strong> istruzioni che provengono dall’alto.<br />

I due aspetti chiave dell’incremento d’informazione<br />

<strong>di</strong>sponibile sono:<br />

•il feedback informativo all’in<strong>di</strong>viduo sulla prestazione<br />

lavorativa, il quale rende possibile l’auto-monitoraggio.<br />

•la rete informativa che ha consentito agli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>nare la propria attività senza la necessità <strong>di</strong> supervisori.


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (3)<br />

<strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> pianificazione strategica<br />

a maggioranza delle gran<strong>di</strong> imprese, in particolar modo quell<br />

iversificate, hanno un processo <strong>di</strong> pianificazione strategic<br />

stematico, il cui risultato è un programma documentato dell<br />

tività del gruppo che integra programmi separati delle singol<br />

ee <strong>di</strong> attività.<br />

sistema attraverso cui viene formulata la strategia vari<br />

nsiderevolmente da impresa ad impresa.<br />

generale quanto più è complessa l’impresa, tanto più<br />

fisticato e formalizzato è il processo <strong>di</strong> pianificazion


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (4)<br />

Nel tempo si è assistito ad un cambiamento nella pianificazione<br />

strategica delle imprese ed in particolar modo:<br />

• la pianificazione strategica si è concentrata sugli obiettivi finanziari, in<br />

particolare il profitto e il ren<strong>di</strong>mento per l’azionista;<br />

• le imprese hanno riconosciuto l’impossibilità <strong>di</strong> prevedere il futuro. Di<br />

conseguenza le strategie sono <strong>di</strong>ventate meno <strong>di</strong>pendenti dalle previsioni<br />

e più flessibili;<br />

• il processo <strong>di</strong> pianificazione strategica si è spostato da una prospettiva<br />

<strong>di</strong> controllo ad una <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (5)<br />

Pianificazione finanziaria e <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> controllo<br />

Se la red<strong>di</strong>tività è il principale obiettivo dell’impresa, allora è inevitabile<br />

che i <strong>sistemi</strong> finanziari siano il principale meccanismo attraverso cui il<br />

top managment cerca <strong>di</strong> controllare le performance. Al centro del<br />

processo <strong>di</strong> pianificazione finanziaria c’è il budget.<br />

Vengono presentati due tipi <strong>di</strong> budget:<br />

• il budget degli investimenti: una previsione delle spese <strong>di</strong> capitale per<br />

il periodo <strong>di</strong> pianificazione strategica;<br />

• il budget operativo: un conto economico pro forma per l’anno<br />

successivo che interessa l’impresa nel suo complesso, le <strong>di</strong>visioni e le<br />

unità <strong>di</strong> business.


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (6)<br />

<strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> gestione delle risorse umane<br />

’elemento centrale per una gestione delle risorse umane st<br />

ello stabilire un sistema <strong>di</strong> incentivi che allinei nella maniera più<br />

ficace gli obiettivi dei <strong>di</strong>pendenti con quelli dell’impresa.<br />

PROBLEMA DI AGENZIA<br />

uale tipo <strong>di</strong> incentivi adottare?<br />

sufficiente la semplice minaccia <strong>di</strong> licenziamento?


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (7)<br />

I principali incentivi che l’impresa ha a <strong>di</strong>sposizione per<br />

promuovere la collaborazione sono il compenso e la<br />

promozione.<br />

Il modo esemplare per elaborare <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> compenso è quello <strong>di</strong><br />

collegare la retribuzione sia agli input richiesti sia ai risultati.<br />

Si adotteranno quin<strong>di</strong>:<br />

• il cottimo o la provvigione se l’impresa si rapporta con il singolo<br />

in<strong>di</strong>viduo;<br />

• una retribuzione basata sul ren<strong>di</strong>mento del gruppo o de<br />

<strong>di</strong>partimento se si vuole incoraggiare la collaborazione tra


I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento e controllo (8)<br />

a cultura d’impresa come meccanismo <strong>di</strong> controllo<br />

a cultura d’impresa comprende una serie <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>, valori e norme <strong>di</strong><br />

omportamento tra i membri dell’impresa che influenzano il modo <strong>di</strong><br />

ensare e <strong>di</strong> comportarsi:<br />

nel nostro caso la cultura può essere vista come un meccanismo <strong>di</strong><br />

ontrollo che può sostituire <strong>sistemi</strong> più formali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong><br />

erifica.<br />

ha un’influenza unificatrice sul gruppo in modo da facilitare il<br />

oor<strong>di</strong>namento attraverso l’adattamento reciproco nei gruppi <strong>di</strong> lavoro<br />

nter-funzionali.


Riepilogo<br />

Due scoperte hanno contribuito alla crescita delle imprese,<br />

la ferrovia e il telegrafo.<br />

Due trasformazioni a livello organizzativo hanno fornito al<br />

imprese capacità <strong>di</strong> crescita, la struttura funzionale e la struttu<br />

<strong>di</strong>visionale.<br />

La struttura deve essere considerata parte integrante dell<br />

strategia e non parte della successiva implementazione.<br />

Finchè ci saranno benefici dalla <strong>di</strong>visione del lavoro ,<br />

gerarchia sarà inevitabile ma i cambiamenti dell’ambient<br />

economico ne renderanno sempre più evidenti i limiti.


Riepilogo (2)<br />

Nella realtà si può verificare che anche utilizzando una<br />

truttura a matrice non si riesca a dare lo stesso peso alla<br />

imensione funzionale, <strong>di</strong>visionale e a base geografica;<br />

I <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong>rezionali rendono funzionale l’organizzazione e<br />

la rendono idonea a perseguire gli scopi prefissati.<br />

Ma soprattutto sono <strong>di</strong> primaria importanza per il controllo.

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