Editoriale: cosa succederà? ] a cura di Sergio Di Mambro [ Quest’anno, il 2008, è iniziato a tinte fosche e con molte domande senza risposte. La gente è preoccupata, spesso confusa e persa nel labirinto di una vita sempre più ritmata dal caos che tutt’intorno si avverte. Pensate al petrolio che continua la sua corsa verso i 200 dollari al barile, i costi dell’energia che continuano ad aumentare, i prodotti di prima necessità sempre più costosi, un’economia virtuale ( la borsa e i vari artifizi finanziari) al posto di un’economia reale, e ancora nessuno ci dice quali strategie mettere in campo per un’emergenza planetaria. Una crisi politica, economico-finanziaria, strutturale e soprattutto umana. L’uomo è solo, confuso, annichilito e depredato di ogni sicurezza. Errori su errori di una classe politica vecchia e priva di idee e ideali, persa nel pantano delle connivenze affaristico-mafiose e con un modello di paese “tombale”. Dietro paroloni inutili nascondono il loro gretto uso del potere per conservare poltrone, posizioni, aziende senza sapere dove si sta andando. Pur di mantenere i loro poveri e vuoti privilegi sono di - sposti ad “uccidere il pianeta” e i propri simili. Mai ho sentito politici di destra o di sinistra occuparsi di ricerca, di nuove fonti energetiche, di un’economia con nuove regole, di agricoltura, di turismo, ecc… No, li ho sentiti parlare di piano regolatore regalando migliaia di 4 eur:torrino:news ettari di terreno ai costruttori, senza preoccuparsi della vita dei cittadini, li ho sentiti parlare di nucleare come se fosse la soluzione al problema petrolio. Fanno ridere, nemmeno gli Usa credono al nucleare. Sanno che l’uranio su questo pianeta ha giacimenti limitati? Le scorie dove le portiamo? Nelle loro case? C’è una via d’uscita, e questa passa dal nostro grado di consapevolezza, dal volerci impegnare seriamente nella nostra vita senza delegare a chi è ormai cadavere putrefatto (parlo di questa politica). La nostra salvezza e quella di questo pianeta passa attraverso un cambiamento epocale, e precisamente: oggi il mondo non può più essere governato dai politici, ma dalla ricerca, unico strumento assieme a persone illuminate come lo era Papa Giovanni Paolo II, per reinvertire una rotta, quella attuale, senza speranza.