Mensile a carattere Sociale e Culturale Numero 60 Anno VII ...

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Economico L’economista In arrivo la prima legge sul fallimento individuale del consumatore Ecco il piano salva-famiglie Il governo ha emanato un disegno di legge che regola per la prima volta in Italia il “fallimento” individuale. Con queste norme il debitore ritenuto “meritevole” dal giudice che ha contratto un fi nanziamento adeguato al reddito del momento potrà essere riabilitato anche con una restituzione parziale del debito senza più essere un pignorato per la vita meritando un’altra chance. Come spiega il sottosegretario alla giustizia Andrea Zoppini “il giudice potrà guidare il debitore verso una ristrutturazione ragionata della sua esposizione. Noi non vogliamo incoraggiare la corsa ai debiti. Non vogliamo neanche che una persona perda per sempre il diritto al consumo solo perché si è ammalata, ha divorziato, ha perso il posto di lavoro”. Il disegno di legge prevede due strade: la “Composizione” e la “Liquidazione”. Nel primo caso il debitore in crisi può rivolgersi agli ”Organismi di composizione della crisi” che fungeranno da consulenti gratuiti per la preparazione di un piano di rientro del suo debito che sia sostenibile realmente. Questo piano viene poi esaminato dal giudice che,se ritenuto realistico, potrà “omologarlo” imponendolo a tutti i creditori sospendendo qualsiasi azione contro il debitore impedendo il pignoramento dei suoi beni. Se il debitore rispetterà il piano, il suo debito verrà totalmente cancellato anche se non restituito interamente. Il giudice tutelerà i creditori “speciali” (es. la ex moglie destinataria di alimenti) e valuterà la convenienza a scegliere l’altra strada prevista dalla norma: la liquidazione. In questo caso, disponendo il debitore di proprietà potrà consegnarle ad un liquidatore che, in maniera accelerata e senza costi per il debitore, potrà saldare anche solo una parte del debito liberando completamente il debitore. In entrambi i casi sarà fondamentale la valutazione di “meritevolezza” del debitore da parte del giudice che terrà conto delle circostanze straordinarie che ne hanno ridotto o compromesso le entrate (es. malattia licenziamento o divorzio). Verso lo Stato la norma non autorizza la cancellazione dei debiti ma solo la rateizzazione. In defi nitiva, con questa proposta di legge il consumatore, dopo un percorso che gli abbia permesso di saldare almeno una parte dei suoi debiti, potrà benefi ciare della cancellazione di tutte le sue obbligazioni e godere di una “seconda possibilità” per la sua vita. Paolo Cristofanilli OFFERTE SPECIALI! Sconto 5% NAVI ROYAL CARIBBEAN Sconto 5% NAVI COSTA CROCIERE Prenota un pacchetto Valtur, Eden Viaggi, Veratour, Ota Viaggi, Swantour, Costa Crociere, Msc Crociere e Royal Caribbean....per te un Soggiorno GRATIS presso Silva Splendid Fiuggi Fonte con ingresso al centro benessere. Sono socio di una società in nome collettiva che lo scorso anno ha venduto le quote detenute di una srl; alla cessione è emerso un utile. Vorrei sapere se tale utile deve essere tassato. L’utile a cui fa riferimento il nostro lettore è una plusvalenza determinata dalla cessione di partecipazioni non azionarie. Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi disciplina tale fattispecie sia riguardo l’imposta sul reddito delle società (IRES) sia riguardo l’imposta sul reddito delle persone fi siche (IRPEF). Trattandosi in questo caso di plusvalenza prodotta da società di persone (snc) rientriamo nella disciplina prevista ai fi ni IRPEF. L’articolo 58, 2° comma del succitato Dopo anni di colpevole vuoto di programmazione, da parte del Consiglio Comunale di Roma, oggi c’è chi vuole spacciare il piombo per oro. Non è un problema di schieramento politico perché è dal 2002 che si attendevano norme regolamentari e pianifi catorie per stabilire quante medie e grandi strutture commerciali dovessero aprire a Roma, stabilendo percentuali, parametri e regole. Complice del ritardo è stata forse la pratica malsana di seguire come regola la prassi che ha consentito all’Amministrazione Comunale di autorizzare in deroga 253.077 mq di superfi cie commerciale per grandi strutture di vendita (la superfi cie massima ammissibile stabilita dal Documento Programmatico della Regione Lazio nel 2002). Fino ad oggi aver proceduto in deroga ha signifi cato nessuna possibilità di partecipare all’assegnazione di autorizzazioni in modo democratico e trasparente. Comunque appena si sono esauriti i suddetti 253.077 mq , arriva puntuale da parte dell’Assessore Bordoni un piano che è pronto ad autorizzare più di milione di mq di medie e grandi superfi ci di vendita. Superfi ci che l’assemblea capitolina, precedente e attuale avevano già autorizzato, come diritto edifi catorio e quindi come destinazione urbanistica, nel PRG del 2008 e con gli strumenti di programmazione urbanistica quali gli art.11, gli accordi di programma e i patti territoriali. E assurdo che in tutto questo nessuno pensi che sia assolutamente opportuno attendere la stesura della nuova legge regionale che sostituirà la legge 33 del 1999, ossia della legge che stabilisce i criteri di predisposizione del Documento programmatico, che a sua volta stabilirà come redigere il nuovo piano. I criteri utilizzati per la stesura del piano in oggetto sono vecchi e obsoleti, non sono in grado di permettere a Roma di avere una programmazione commerciale pensata in modo da tenere insieme la normativa generale, statale ed europea, orientata alla massima liberaliz- La Rubrica del Commercialista Cessione di una partecipazione in società a responsabilità limitata da parte di una società in nome collettivo TUIR dispone che le plusvalenze in parola vadano assoggettate ad imposizione nella misura (ad oggi) del 50,28%; pertanto, fatta 100 la plusvalenza, l’imponibile a cui applicare l’imposta è 50,28. Tale reddito così determinato, unitamente agli altri redditi prodotti nell’anno 2011, concorrerà a formare il reddito complessivo in dichiarazione dei redditi. Va osservato, inoltre, che per questa tipologia di plusvalenze non è prevista la tassazione ripartita per più anni. STUDIO ALESSANDRO DE FILIPPIS Dott. Commercialista Via Giuseppe Viner, 100 Axa-Acilia-Roma tel. 06/52456377 Fax 06/52455028 st.defi lippis@libero.it Il nuovo piano del commercio a Roma? Meglio aspettare la nuova legge regionale zazione nell’ottica della libera concorrenza con le esigenze normative regionali che riguardano la realtà distributiva, le sue capacità di tenuta e le possibilità di sviluppo. Se chiudono migliaia di piccoli negozi e alcuni centri commerciali sono in aperta crisi appare evidente che non occorre l’apertura di un milione di mq di nuove superfi ci per esercitare la libera concorrenza. La vecchia 33/99 non può contenere criteri di tutela generici giacché concepita in un cotesto urbanistico non sovrapponibile a quello ridisegnato dal nuovo PRG. Il titolo V della Costituzione stabilisce che la normativa commerciale è di competenza esclusiva della Regione e Roma Capitale fi nché non avrà potere legislativo concorrente non può tutelarsi attraverso lo strumento programmatorio del Piano. Questo può al più consentire di favorire i poteri fi nanziari e i costruttori romani. Un immobile provvisto di autorizzazione vale di più in termini di rendita immobiliare ed è sicuramente più fi nanziabile da parte del sistema bancario. Le banche oggi, e per me sempre, non hanno il compito di fi nanziare la speculazione. Le banche, che ottengono i prestiti dalla BCE all’1%, hanno il compito di fi nanziare la ripresa, ed in Italia signifi ca soprattutto concedere o rifi nanziare i prestiti alla micro e alla piccola impresa, oppure fornire la garanzia e la liquidità nei confronti del debito degli enti locali per il pagamento dei creditori, che sono sull’orlo del fallimento e rischiano di veder fi nire il loro lavoro pluriennale nelle fauci dei pescecani che hanno o possono ottenere il “cash”. Le banche in Italia, ma nel mondo in genere, sono le banche dei gruppi fi nanziari a cui appartengono gli immobiliaristi, questi, nello specifi co, fanno operazioni immobiliari fuori dal mercato dell’economia reale, nel senso che spesso non provengono da un esigenza o da una richiesta del mercato reale ma sono solamente speculative, quindi producono poca economia reale, ossia poca occupazione e poca ricchezza per le famiglie di Roma. Claudio Camilli 23
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