Uss Excellent - Plancia - data stellare 60551

Si alzò dal letto per vedere cosa stesse succedendo, e per un attimo si sentì
sollevata nel vedere un’uniforme federale. Poi notò gli occhi della donna.
Con un balzo, Shanna tentò di raggiungere il comodino e il comunicatore
che la cognata le aveva assegnato, ma non fece in tempo.
Con una vampa di calore che le strinò i capelli e le ustionò le mani, il
comodino, il comunicatore e tutto quanto vi stava sopra si accartocciarono.
La donna si avviò, senza più badare a Shanna, verso il lettino di Sorik.
Il bimbo si era tirato su, e guardava accigliato quanto accadeva, senza dare
mostra di aver paura.
“No!” urlò Shanna, vedendo che l’intrusa puntava al nipotino.
Tentò di frapporsi in qualche modo, di lanciarsi contro la donna, ma con un
semplice gesto della mano costei la scagliò in aria, come se si stesse
sbarazzando di una mosca molesta.
Shanna sbatté violentemente la testa contro la parete, e per quanto tentasse
ancora, eroicamente, di rialzarsi, la vista le si incrociò mentre tutto attorno
girava follemente. Prima di soccombere all’oscurità montante, credette di
intravedere un’altra persona davanti al lettino.
Poi si arrese.
Ponte delle Ambasciate - Sezione romulana - Contemporaneamente
Il visore puntato sull’ingresso del complesso mostrava l’alta figura di un
klingon che si avvicinava.
Merek, di picchetto, lanciò uno sguardo blandamente incuriosito, poi
proruppe in un’esclamazione sorpresa quando il monitor si spense.
“Horal, - chiamò il sottufficiale di servizio nella stanzetta adiacente -
Abbiamo un problema…”
Prima ancora che Merek finisse di parlare, uno schianto in lontananza tolse
qualsiasi dubbio che si fosse trattato di una coincidenza e conferì nuova
urgenza alle sue parole.
Quasi automaticamente, la mano dell’ufficiale scattò a premere il pulsante
dell’allarme.
Mentre le luci gialle e verdi iniziavano a lampeggiare sulla consolle, Merek
afferrò il disgregatore d’ordinanza e corse fuori.
Deep Space 16 Γ - Episodio 007: Finché non avremo volto 127