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Missione 1 capitolo 4

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Capitolo 1.4<br />

“Spazio Romulano”<br />

Il capitano fece un cenno ad Aragor e tutto ebbe inizio.<br />

Stardate 57072.720.057 26 gennaio 2380 ore 13:30<br />

Il numero uno dalla sua postazione sfiorò con un dito il pannello comandi inviando il segnale, un<br />

secondo dopo il visore della plancia ci ri-inviò le reali immagini dei nostri nemici, decisamente<br />

repellenti. Ricordavano insetti, per via delle otto "zampe" che avevano e altri particolari<br />

raccapriccianti, tutti gli occhi erano puntati sullo schermo, a parte Masamune che era concentrato<br />

sulla sua manovra, fissava il pannello comandi aspettando che la spia degli scudi diventasse verde.<br />

Gli insetti si erano accorti che il loro sistema era andato in palla e chiusero il collegamento.<br />

VERDE<br />

Con incredibile velocità le dita di Masamune "volavano" sulla tastiera, il ronzio dei motori a<br />

curvatura salirono di intensita, il comandante ebbe un fremito qualcosa nel ronzio non era corretto,<br />

non ebbe tempo di trasformare la sensazione in pensiero tutta la nave subì un poderoso scossone,<br />

una frazione di secondo dopo un'altro terribile scossone e ci ritrovammo sbalzati dalle nostre<br />

postazioni, le immagini del personale erano sdoppiate, il comandante fermo sulla postazione aveva<br />

le nocche bianche per lo sforzo di rimanere saldo, il volto distorto in un ghigno di dolore, Aragor<br />

era disteso a terra che cercava di aggrapparsi al pavimento il volto dolorante ma incredibilmente<br />

controllato, il consigliere era caduto di schiena battendo la testa e perdendo i sensi altri ufficiali<br />

urlavano dal dolore.<br />

Masamune era avvinghiato alla postazione, cercava di soffocare le proprie urla di dolore rimanendo<br />

concentrato sul suo compito, doveva assolutamente interrompere la velocità Warp o la nave si<br />

sarebbe spezzata, era al limite, il dito sfiorò il tasto e la nave tornò a velocità curvatura.<br />

Ci furono alcuni minuti di totale inattività.<br />

Masamune aveva ceduto ed era svenuto come metà del personale in plancia e probabilmente della<br />

nave, il comandante era ancora scosso, un rivolo di sangue usciva dal naso, come da copione il<br />

primo a riprendere il controllo fu il vulcaniano Aragor, attivò i sistemi di emergenza disattivando<br />

quelli non necessari, diede via a una scansione della struttura della Concordia e fermò<br />

completamente i motori a impulso, se aveva intuito in cosa costituiva la manovra di Masamune era<br />

per il momento buona cosa che tutto il sistema a propulsione fosse fermo.<br />

”Aragor ad infermeria, rispondente...”<br />

La voce dell'ufficiale medico Klingon arrivò ferma e decisa. “Sono D'Accardi, ufficiale medico<br />

Capo, siamo operativi... quasi operativi.”<br />

Attorno a lui metà del personale medico era steso a terra svenuto e l'altra metà vomitava l'anima.<br />

Aragor riprese “Attivi l'ologramma medico e mi faccia un primo rapporto tra quindici minuti sulla<br />

situazione.”<br />

”Affermativo.” Il Klingon si guardava intorno, un misto di disgusto verso chi ancora era riverso a<br />

terra senza conoscenza, Umani pensò con una nota di disprezzo, poi vide un ufficiale ritto che era<br />

gia al lavoro intorno a un ferito e un mezzo sorriso gli si stampò in volto, qualcuno si salva e<br />

rivolto a quell'infermiere “Corsan, vada subito in plancia.”<br />

”Sissignore.”<br />

In plancia il comandante si era ripreso, tamponava il naso con un fazzoletto in attesa degli<br />

infermieri e controllava la posizione della nave.


Il consigliere Siaane con un gemito tornò tra i vivi. Ogni parte del corpo gli faceva male, si<br />

concentro su un punto bianco della sua mente, era necessario, non voleva che il dolore gli facesse<br />

perdere l'autocontrollo sulla natura alaniana. Si alzò, con fatica, sedendosi sulla sua postazione<br />

soffocò un gemito, era stata una fortuna che fosse svenuto.<br />

Masamune riprese coscienza, guardandosi attorno disorientato e confuso, appena focalizzò la<br />

situazione fece correre la mano sul comando di spegnimento dei motori accorgendosi che qualcuno<br />

aveva gia provveduto, guardò dietro a se il comandante e poi il primo ufficiale che gli fece un<br />

cenno con la testa, “Credo che la sua manovra verrà ricordata come Manovra Masamune, anche se<br />

ritengo che nessuno sarà così pazzo da tentarla.”<br />

Il timoniere sorrise, era al colmo della felicità, sopratutto era sollevato che la manovra non avesse<br />

spezzato la nave in due.<br />

”Proprio così.” Rostand intervenne. “Avrà modo di spiegarci esattamente cosa ha fatto, al momento<br />

non so se darle del pazzo o del genio.”<br />

Siaane ascoltava senza capire, al momento non sembrava importante a lui.<br />

Aragor si rivolse al Capitano, “Ho avviato una scansione della struttura e ho fermato i sistemi a<br />

propulsione. Tra qualche minuto dovrei avere i risultati tecnici, inoltre l'infermeria e operativa,<br />

D'Accardi e al lavoro.”<br />

”Bene, io ho controllato la posizione, non siamo dove dovremmo essere, Masamune?><br />

”Si capitano, sto ricalcolando la nostra posizione in conseguenza alla manovra.....ecco, siamo in<br />

spazio .... romulano.”<br />

”Romulano?”<br />

”Si, siamo stati colpiti un attimo prima di entrare in curvatura, gli scudi hanno retto perfettamente<br />

ma questo ha fatto andare fuori rotta la Concordia, esattamente siamo 30 anni luce dentro il confine<br />

romulano.”<br />

”Per ora non ci hanno individuato, altrimenti sarebbero gia qui, imposti la rotta di rientro<br />

Masamune.”<br />

Dopo una esitazione il guardiamarina rispose, “Al momento non possiamo usare la velocità warp,<br />

almeno fino a quando non sono stati controllati tutti i sistemi.”<br />

”E la velocità ad impulso?”<br />

”Per ora e meglio non usare i motori.”<br />

”Per quanto tempo?”<br />

Passo la mano sulla tastiera osservò la risposta del computer, “Quindici minuti per i motori a<br />

impulso, per la warp non sono in grado di dare una stima dei tempi.”<br />

”Sala macchine.”<br />

”Tenente Martines, passo.”<br />

”Mi chiami Oliverson.”<br />

”Signore... purtroppo Oliverson e morto. L'esplosione di un pannello.. e stato preso in pieno, e<br />

morto subito.”<br />

Maledizione...maledizione. “Lei è il più alto in grado ora?”<br />

”Si signore.”<br />

”Bene, allora tra dieci minuti voglio una stima sui tempi di riparazione dei motori warp.”<br />

”Si signore.”<br />

”Bene, al lavoro Martines, chiudo.”<br />

Rivolto ad Aragor e al Consigliere, “Per ora non comunichiamo all'equipaggio la nostra posizione,<br />

voglio che lavorino rapidamente senza altre preoccupazioni per la testa, numero uno, trovi un buco<br />

dove nasconderci.”<br />

Siamo stati colpiti un attimo prima di entrare in curvatura, gli scudi hanno retto perfettamente ma<br />

questo ha fatto andare fuori rotta la Concordia, esattamente siamo 30 anni luce dentro il confine<br />

romulano. Ancora quelle parole, sembravano ferme nell'aria a far dimenticare la reale condizione


della nave, era da molto che un vascello della federazione non si avventurava in territorio romulano<br />

in questo modo, senza precauzioni.<br />

Sarebbe forse stata questione di secondi prima che in qualche avamposto una qualche segnale<br />

luminoso cominciasse a lampeggiare.<br />

Rostand impallidì, forse per la perdita del suo sangue o per la morte di Oliverson, era la prima volta<br />

che sotto il suo comando moriva qualcuno.<br />

Il comandante si sedette sulla sua poltrona osservando muto per qualche istante il marasma e lo<br />

sciamare di persone da dentro e fuori la plancia finche con una voce rassegnata<br />

"Ridurre al minimo le emissioni energetiche, isolare le aree non essenziali, interrompere appena<br />

possibile il supporto vitale nelle aree non essenziali. Ufficiali, ci trasferiamo nella plancia tattica.<br />

Computer trasferire comandi in plancia tattica. Forse in questo modo appariremo come un semplice<br />

relitto. Masamune brinderemo una volta tornati nello spazio della federazione. Signor Aragor?"<br />

Il vulcaniano in uno sguardo serio e pronto ma al tempo stesso estraneo alla situazione per<br />

tranquillità annui a Rostand.<br />

Si, Capitano?"<br />

Un attimo di sospensione, "Andiamo a presentare le armi a Oliverson..."<br />

Anche se comprendeva che la situazione avrebbe richiesto più tatto la sua natura vulcaniana ebbe il<br />

sopravento e S'Ral cercò l'attenzione del capitano: "Capitano, se teniamo gli scudi alzati saremo<br />

come una luce a cui le falene romulane non sapranno resistere."<br />

Il capitano si fermo un attimo guardando l’ufficilale, e gli rispose. "Effettivamente un relitto non<br />

emette uno scudo…computer abbassare gli scudi e mettere in atto tutte le disposizioni necessarie<br />

per mascherare questa nave come se fosse un relitto."<br />

Appena prima di entrare nel turbo ascensore il capitano si fermò un'altra volta.<br />

"Se non ricordo male nel suo curriculum è riportata una manovra di campo warp a curvatura zero,<br />

che ritengo possa esserci utile in questa situazione. Faccia in modo da poterla attuare in qualsiasi<br />

momento." S’Ral gli fece un cenno di assenso.<br />

Dopo che il capitano ebbe lasciato la plancia ci trasferimmo in tattica ed aspettammo il suo ritorno.<br />

=/\=<br />

Gli ufficiali superiori erano sull'attenti con la mano alzata nel saluto militare. La bara che conteneva<br />

il corpo di Oliverson stava scivolando dentro il tubo di lancio. Il Capitano aveva parlato<br />

brevemente, la situazione di emergenza richiedeva di fare tutto in un tempo breve, anche l'estremo<br />

saluto purtroppo.<br />

La rotta che la capsula avrebbe seguito portava verso un piccolo sole.<br />

Siaane non aveva mai capito la necessità di lanciare la salma nello spazio, gli sembrava più logico<br />

riportarla sulla terra, ma queste erano vecchie tradizioni marinare dei secoli bui (così gli aveva<br />

spiegato un tenete molti anni addietro) non le capiva ma le accettava.<br />

Il primo a uscire al termine della cerimonia fu il capitano, dopo un attimo gli altri lo seguirono, tra<br />

qualche minuto ci sarebbe stato un incontro in sala tattica per valutare la situazione e trovare un<br />

modo per tornare nello spazio federale. Strana situazione questa. pensava Siaane, la prima missione<br />

della Concordia. Appena uscita dai cantieri di Utopia. Danneggiata al primo incontro con una<br />

entità aliena e con i motori spremuti al massimo nel tentativo di sfuggire al pericolo incombente,<br />

per poi ritrovarsi in pieno spazio romulano. Bloccati nello spazio.<br />

Anche Siaane abbandonò la saletta sperando di non tornarci troppo presto.<br />

Mentre percorreva i corridoi osservava l'equipaggio, visibilmente scosso ma efficientemente<br />

operativo, questo lo sollevava era un buon segno.<br />

La testa gli faceva ancora male, si disse che era meglio passare in infermeria prima di andare alla<br />

sala tattica, una volta entrato in curvatura aveva avuto la sensazione di essere strappato.. non sapeva<br />

come descriverlo, all'improvviso aveva visto la plancia come fosse stato in due punti diversi della<br />

stanza poi, all'improvviso, un dolore lancinante.. che cresceva.. cresceva oltre i limiti del suo


controllo. In quel momento, come dei flash, si rivide nell'hangar con il capitano Desong e i<br />

cardassiani che gli avevano sparato... nell'attimo successivo si stringeva con la mano sinistra quello<br />

che gli rimaneva del braccio destro disintegrato dal phaser di qualche soldato Oberdgoniano... poi il<br />

vuoto.<br />

Era svenuto.<br />

Continuava a pensare che fosse stata una fortuna perdere i sensi, il dolore avrebbe potuto scatenare i<br />

poteri psicoreattivi con chissà quali conseguenze.. ma non era successo. Bene così. Si ripetè per la<br />

decima volta. Siaane smise di pensare alla plancia entrando in infermeria, c'erano diversi feriti,<br />

alcuni messi male, attese che qualche infermiere si accorgesse di lui, a notarlo purtroppo fu<br />

l'ufficiale medico D'Accardi, come spiegare a un Klingon che aveva solo un forte dolore alla testa?<br />

Presentarsi da lui senza ferite sanguinolente era come andare in pronto soccorso per essersi<br />

sbucciati un ginocchio.<br />

”Salve consigliere. Tutto bene?” Il suo sguardo passò dalla testa ai piedi, tornando a guardarlo in<br />

volto, “La vedo pallido, ma nessuna traccia di ferite serie vedo, bene. Ha bisogno di qualcosa?”<br />

Per un fugace attimo pensò di chiedergli una aspirina, “No D'Accardi, non ho bisogno di nulla. Sto<br />

facendo un giro per vedere se ci siano necessità, tra poco ci sarà un incontro in sala tattica..”<br />

”Si, si.. io non sarò presente, devo occuparmi di questi bl'klet.”<br />

”Di cosa?”<br />

”Nulla nulla, se non le serve altro...” Dicendo questo indicò l'uscita.<br />

Raggiunto il turboascensore Siaane chiese al computer cos'era un bl'klet, la risposta fu un cucciolo<br />

di larva. Non chiese maggiori dettagli, non voleva sapere altro dopotutto avevano come medico un<br />

Klingon.<br />

Arrivò in sala tattica e si accomodò consultando i suoi appunti.<br />

SALA MACCHINE<br />

Dopo quel tuono che aveva messo così a dura prova tutta la nave era difficile quantificare l’entità<br />

dei danni e la situazione appariva agli occhi dei tecnici davvero sconfortante. Brown era intento a<br />

lavorare alla consolle e a dirigere gli interventi manuali di due giovani Guardiamarina per cercare di<br />

individuare le priorità e per porre rimedio a quel disastro.<br />

Le sue mani correvano veloci sui comandi, ma più della criticità della situazione un altro pensiero<br />

invadeva la sua mente.<br />

Brown aveva ancora davanti agli occhi la scena: il tonfo, poi tutti persero l’equilibrio rovinando a<br />

terra, e l’esplosione del collettore di flusso ausiliario e il pannello che copriva i sensori di misura<br />

scaraventato via colpendo in pieno Oliverson, il sangue che gli rigava la fronte, gli occhi immobili.<br />

Non aveva avuto tempo di conoscere bene il suo diretto superiore. Non era espansivo come Kedrov,<br />

che invece è capace di comunicare con tutti e di farsi tanto benvolere, così gioviale. Pensò, eppure<br />

l’idea che il Capo Ingegnere fosse morto lo sconvolgeva.<br />

Dopotutto era una delle persone che aveva intorno; non gli era mai successo di perdere un<br />

compagno. Non gli era mai successo di perdere nessuno, a parte Renée.<br />

La mente di Brown lo portò subito al ricordo di lei e qualche lacrima gli inumidì gli occhi.<br />

Si guardò intorno per accertarsi che nessuno lo avesse notato, era troppo orgoglioso. E poi non era<br />

professionale mostrarsi a quel modo ai suoi aiutanti.<br />

Davanti ora aveva ancora Oliverson e stava pensando alla morte. Gli era già capitato di pensare alla<br />

propria morte, ma ora questo pensiero lo scuoteva tutto. E pensò che il suo lavoro era davvero<br />

molto pericoloso, soprattutto adesso che erano nello spazio romulano.<br />

Pensò che da quel terribile momento, laggiù in sala macchina, tutta la responsabilità ricadeva su di<br />

lui. Ed era ancora così inesperto. Se qualcosa fosse andato storto la colpa sarebbe stata sua.<br />

Certamente aveva avuto una preparazione sufficiente, aveva sostenuto innumerevoli simulazioni,<br />

ma ora.<br />

Si sentiva decisamente solo e cercò di farsi forza.<br />

A un tratto trasalì quando una mano gli toccò la spalla sinistra. Era Meyer.


“Che avete signor Brown?”<br />

Non si era accorto di aver smesso di digitare i comandi alla consolle. Meyer continuò: “Il<br />

Guardiamarina Kedrov ha appena terminato di rigenerare l’attacco del collettore ausiliario.”<br />

”Grazie Guardiamarina. Anch’io ho appena terminato la diagnostica.” Rispose soprapensiero.<br />

Kedrov li aveva raggiunti e chiese a Brown: “Che devo fare ora signore?”<br />

Brown guardo il pannello e gli rispose: “Intervenga sul circuito di regolazione primario per<br />

incrementare l’operatività. E lei Meyer passi alla rimozione del duranio fuoriuscito.”<br />

I due risposero all’unisono: “Subito, signore.”<br />

Sentire quei due uomini così motivati risollevò oltremodo lo spirito di Brown.<br />

Improvvisamente si ricordò che doveva ancora fare rapporto sulla situazione in sala macchine.<br />

Sfiorò il suo badge per aprire la comunicazione: “Sottotenente Brown a Capitano Rostand.”<br />

”Qui Rostand, mi dica.”<br />

”Sono il Secondo Ufficiale della sezione tecnica. Anche se credo che da ora dovrete rivolgervi a<br />

me.” aggiunse cupamente. “Ecco il rapporto sui guasti. Abbiamo subito alcuni danni strutturali e ci<br />

vorrà tempo per rimediarvi.”<br />

”E’ in grado di darmi un’indicazione più precisa?”<br />

”E’ esploso il collettore ausiliario ed è fuoriuscito del duranio. Il nucleo a curvatura sembra intatto,<br />

ma alcune altre disfunzioni ne limitano l’operatività. Dovremmo riuscire ad essere al 49% tra<br />

un’ora. E avremo l’84% in 2 ore e 14 minuti. Di più per ora non si può fare.”<br />

”Bene.” disse Rostand con tono chiaramente amareggiato e aggiunse “confido che farete del vostro<br />

meglio. Rostand, chiudo.”<br />

Brown capì che il Capitano non era soddisfatto, e cercò di darsi da fare il più velocemente possibile,<br />

ma era tutto così maledettamente difficoltoso.<br />

Maledizione, è tardi. Il turno comincia tra meno di mezz' ora pensò il tenente Stone mentre si<br />

alzava dal suo letto.<br />

Da quando avevano incontrato quella entità aliena, nulla era più stato come prima.<br />

La Concordia aveva perso molti membri dell'equipaggio, e dopo una riunione era stato deciso che<br />

alcuni dei superstiti avrebbero svolto le mansioni degli ufficiali morti.<br />

E fu così che Stone si era ritrovato al posto del navigatore.<br />

La sua esperienza precedente, a bordo della USS Khalidian in qualità di timoniere, erano stati<br />

determinanti in quella scelta. Era, al momento, la persona più adatta a ricoprire quell'incarico.<br />

Senza contare che sarebbe stato sempre comodo avere un altro timoniere sempre a disposizione in<br />

plancia.<br />

Stone capiva la situazione, e si era adattato, ma i suoi pensieri erano fissi sempre su un punto: in<br />

quelle condizioni, così lontani da casa, e con molti uomini in meno, come avrebbero fatto a<br />

salvarsi?<br />

Tutto l'equipaggio era praticamente in una situazione di costante emergenza, e ogni giorno c' era<br />

qualche guaio nuovo.<br />

Ogni giorno l’equipaggio della Concordia dovevano lottare per cercare di sopravvivere a<br />

quell'inferno in cui si erano ritrovati.<br />

Mentre si avviava in plancia, Stone ripensò alla causa di tutto ciò: quel maledetto incontro con<br />

quella nave romulana al confine della zona neutrale. Romulani! Ogni incontro con quel popolo non<br />

fa che causare problemi.<br />

Il suo odio verso il popolo del pianeta Romulus non era mai diminuito da quando, anni prima, la<br />

Khalidian rimase coinvolta in uno scontro con un falco di guerra romulano. E fu allora che la<br />

compagna di Stone, il guardiamarina Lizze Hamlin, perse la vita.<br />

Stone portò d'istinto la mano sulla guancia, per toccare la cicatrice che si era procurato in<br />

quell'occasione.<br />

Fu distolto dai suoi pensieri dalla porta del turboascensore che si apriva.


Finalmente era arrivato in plancia tattica.<br />

Eccoci qui. Pronti per passare un'altra giornata all'inferno. pensò.<br />

PLANCIA TATTICA<br />

Erano tutti indaffarati, chi a riportare la nave nel suo pieno assetto chi a preparare nuove difese o<br />

nuovi schemi, il timoniere stava ancora cercando di capire se qualcosa avrebbe potuto andare storto<br />

nella sua manovra anche senza essere colpiti da quella bordata e l'ufficiale scientifico era intendo in<br />

mille operazioni nella sua console quando entrarono il capitano ed il primo ufficiale: una faccia<br />

felice ed una faccia seria.<br />

Aragor entrò nella plancia tattica con la sua calma flemmatica. L'onore alle armi per il caduto era<br />

stato breve e molto stringato persino per Aragor... ma la situazione attuale non richiedeva altro<br />

pensava. Nella plancia tutti erano al lavoro, per trovare una soluzione alla situazione critica.<br />

Entrando, il Numero Uno notò l'espressione sorridente di Rostand al suo fianco, ma avendo avuto<br />

già modo di lavorare con capitani umani, non fece troppa fatica a capirne il motivo. Sapeva già che<br />

gli umani, più di tutte le altre razze, capivano l'importanza delle emozioni (se queste non venivano<br />

represse come la logica dettava...), ed in momenti come questi, ancor più che la calma sicurezza che<br />

un vulcaniano normalmente esprimeva in tutte le sue cose, gli umani e le altre specie emotive<br />

preferivano ad essa un espressione sicura e sorridente per quanto falsa potesse essere.<br />

Aragor non aveva alcun dubbio che anche il loro capitano era molto preoccupato... ma in quanto<br />

capitano non doveva e non poteva mostrarlo.<br />

Aveva solo una cosa da fare: infondere sicurezza nel suo equipaggio, e lo stava facendo<br />

maledettamente bene. Tanto, che le espressioni contrite di tutti si riappacificarono un poco<br />

incrociando lo sguardo di Rostand che si rivolse al timoniere: "Mi sembra che quindici minuti siano<br />

passati Masamune, qual è la situazione dei motori?"<br />

"Ancora critica signore... sono stati gravemente danneggiati. Credo che avrò bisogno di ancora dieci<br />

minuti, capitano" lo sguardo di Masamune lasciò capire a tutti che più velocemente di così non<br />

poteva fare... i danni erano davvero ingenti<br />

"Credo dovremmo concentrarci molto di più sui motori e lasciare perdere per adesso tutto il resto....<br />

sistemi difensivi e via dicendo." Intervenne Aragor "Se dovessimo essere intercettati dai Romulani,<br />

dubito che saremmo attaccati... è più probabile che decidano di abbordarci o forse di tenerci sotto<br />

stretto controllo... anzi, a dir la verità trovo assai strano che ancora non sia arrivato nessuno... "<br />

AVAMPOSTO ROMULANO<br />

"Ha.. ha..ha ... stai scherzando Trau'Pal... davvero ti ha detto così?!" chiese il giovane Romulano in<br />

direzione del più anziano.<br />

"Si... è da non credersi, vero Tu'rAl?!" rispose Trau'Pal ridendo anche lui.<br />

"Già." Tu'rAl non poteva trattenersi dal ridere ancora.<br />

I due soldati romulani si trovavano su di un avamposto di frontiera nella zona a confine con la<br />

federazione. Al momento prestavano servizio ai monitor che controllavano il settore di loro<br />

competenza.<br />

Circa 45 minuti prima avevano identificato un blip sulle loro console, ma Trau'Pal, il più anziano<br />

anche in grado, aveva detto loro di non preoccuparsi eccessivamente. Lui non credeva possibile che<br />

una nave federale avrebbe mai avuto il coraggio di entrare nello spazio Romulano così<br />

impudentemente... dunque quella era solo una cometa o qualcosa del genere.<br />

Tuttavia durante tutto quel tempo il blip era rimasto fermo senza muoversi.<br />

Tu'rAl controllò nuovamente il monitor: "Trau'Pal... la cometa è sempre ferma lì... non è un po<br />

strano?! Forse sarebbe meglio controllare...?"<br />

L'anziano Romulano guardò l'ora " Tra 20 minuti finisce il nostro turno...lo faremo negli ultimi<br />

dieci minuti, per evitare seccature! Ma vedrai che è come dico io... " sorrise pensando alle<br />

precedenti battute.


USS CONCORDIA<br />

Intanto sulla presunta cometa i lavori fervevano. La situazione era sempre peggiore, specie visti i<br />

tempi necessari per riparare i motori. Un addetto alle comunicazioni controllava lo status delle sue<br />

attrezzature: con grande soddisfazione vide che finalmente erano on line. Si girò verso Rostand per<br />

informarlo: "Signore le comunicazioni sono nuovamente operative. Devo inviare un messaggio di<br />

soccorso?!"<br />

Il capitano riflettè un attimo, poi disse secco "No, mantenga il silenzio radio."<br />

"Ma signore... "<br />

Aragor lo riprese immediatamente "Guardiamarina, se mandassimo un messaggio ora, i Romulani<br />

ci sarebbero addosso prima che qualcuno possa aiutarci."<br />

Il giovane parve convinto anche se un po’ dispiaciuto; tornò a controllare lo status della sua<br />

console.<br />

AVAMPOSTO ROMULANO<br />

"Tu'rAl... avvia quell'analisi e poi andiamoci a bere qualcosa su." Disse improvvisamente Trau'Pal.<br />

L'altro ufficiale fece, un po’ scocciato, quanto richiesto... e rimase a bocca aperta guardando il<br />

risultato... rifece il controllo insicuro dei dati, e poi controllò che i sistemi fossero tutti o pienamente<br />

operativi. Il risultato fu lo stesso "Sei un idiota Trau'Pal... è una nave federale in avaria... i nostri<br />

superiori ci giustizieranno!" gridò concitato Tu'rAl.<br />

Trau'Pal non si fece prendere dal panico "Cancella subito le registrazioni antecedenti, e poi vai in<br />

allarme rosso."<br />

Avrebbe voluto aggiungere anche una buona bestemmia, ma si trattenne "Ordina alla T'pau ed alla<br />

So'rtH di recarsi a quelle coordinate immediatamente."<br />

I federali erano riusciti a fargliela sotto i baffi per sua incuria... ma non sarebbero di certo riusciti a<br />

sfuggire alla flotta romulana.<br />

COMANDO FEDERALE<br />

Stardate 57073.060 (26 gennaio 2380) ore 16:00<br />

”Signore, il comandante Rivius.” La segretaria seduta alla postazione guardava l'ufficiale mentre<br />

attendeva la risposta dal videofono.<br />

”Lo faccia passare, grazie.”<br />

Appena chiusa la porta dietro a se, Rivius diede una rapida occhiata all'ufficio. Era la prima volta<br />

che entrava, ed era la prima volta che incontrava l'ammiraglio Gastoner. Qualche ora prima stava<br />

nel suo ufficio in attesa che terminasse il turno, e ora era coinvolto in una situazione da allarme<br />

rosso, anche se nessuno si sarebbe sognato di renderlo attivo.<br />

”Cominci il rapporto comandante, e sia essenziale.”<br />

Si mise sull'attenti, stava per iniziare ma l'ammiraglio lo fermò. |La prego di non stare impalato<br />

come uno stoccafisso, si sieda e si rilassi.”<br />

Rivius era a disagio, gli ufficiali delle alte sfere erano difficili da trattare, non si capiva mai se<br />

essere totalmente aderenti all'etichetta o mostrasi con un minimo di informalità, questo ammiraglio<br />

era della seconda specie.<br />

”Grazie signore. La Concordia non da notizie di se da circa undici ore. Non abbiamo ricevuto il<br />

normale rapporto del Capitano Rostand, ma quello che allarma è la mancanza del segnale<br />

automatico della nave.”<br />

”La Concordia non emette segnali....?”<br />

”Non siamo in grado di dirlo.”<br />

”Che io sappia, comandante, ci sono solo due casi in cui una qualsiasi nave della federazione non


invii i segnali automatici.”<br />

”Si signore. Da Deep Space 6 alle 13:00 è partito il ricognitore Segus che ha raggiunto le<br />

coordinate, riferiscono di aver individuato il relitto del cargo Klingon.. sul posto però non era<br />

presente la Concordia, hanno individuato tracce di energia di una seconda nave, romulana per la<br />

precisione.”<br />

”Il relitto klingon era in spazio federale.. giusto?”<br />

”Si ammiraglio, è una violazione dei confini. Gli uomini del Segus hanno tracciato la probabile<br />

rotta delle due navi, si sono dirette all'interno dello spazio neutrale.”<br />

”Sulla stessa rotta?”<br />

”Si!”<br />

L'ammiraglio rimase in silenzio fissando un punto oltre il comandante che attese un cenno per<br />

continuare.<br />

”Il segnale, si presume, che sia scomparso quando sono andati nella zona neutrale, esattamente alle<br />

04:15 di questa mattina c'è stato l'ultimo rilevamento.”<br />

”Il segus ha detto altro?”<br />

”La navetta è a sua volta entrata in zona neutrale, la loro autonomia non gli ha permesso di<br />

raggiungere le probabili coordinate della concordia, hanno quindi inviato una sonda e sono rientrati<br />

a DS6.”<br />

”Abbiamo i risultati della sonda?”<br />

”Sta ancora trasmettendo, ma quello che ha inviato è sufficiente a scatenare una guerra con<br />

Romulus.”<br />

”Maledizione, doveva essere una missione di basso profilo, rischia di essere un incidente di<br />

portata...” Non terminò la frase, il volto rosso e contratto in una espressione di dura rabbia... e<br />

preoccupazione. “Continui, quali sono i dati che abbiamo.”<br />

”La nave romulana è andata sicuramente distrutta, i dati non danno dubbi, sono state rilevati dei<br />

frammenti della Concordia... non sufficienti a dire che sia distrutta.”<br />

”Questo elimina uno dei due casi.”<br />

”Si ammiraglio. I dati raccolti non sono chiarissimi, sembra che dal Concordia abbiano lanciato<br />

delle sonde di trasmissione, come avessero avuto bisogno di un ponte per comunicare. La sonda ha<br />

rilevato una nuova emissione dei motori della Concordia... i dati a questo punto sono affidabili al<br />

70%...” Esitava a continuare, quasi che non dicendo nulla la situazione sembrasse meno grave.<br />

”Continui.” L'ammiraglio sollecito Rivius con tono seccato.<br />

”...si presume...la sonda ha inviato una rotta possibile... sembra che siano entrati nello spazio<br />

romulano.”<br />

”C'erano tracce di altre navi romulane?”<br />

”No, su questo non ci sono dubbi. Sulle coordinate erano presenti solo due navi.”<br />

”Come è andata distrutta la nave romulana? E' stato il Concordia?” La domanda era cruciale,<br />

l'ammiraglio temeva la risposta e le conseguenze possibili, da tempo la pace con i Klingon aveva<br />

portato a un periodo di tranquillità, i romulani minacciavano spesso una guerra, ma consci della<br />

superiorità tecnologica della federazione non azzardavano altro, ma se una loro nave fosse stata<br />

distrutta da una nave federale...., non voleva formulare il pensiero successivo lo temeva.<br />

”I dati della sonda sembrerebbe escluderlo.”<br />

Un impercettibile sospiro di sollievo dell’ammiraglio. “E allora cosa li ha distrutti, non credo si<br />

siano suicidati.”<br />

”Devo dire che qualcuno alla sezione tattica ha suggerito questa ipotesi...ma non trova molto<br />

credito.”<br />

”Non volevo esprimere una ipotesi reale, non ritengo i romulani votati al suicidio. La sonda ha<br />

suggerito un guasto ai motori romulani..?”<br />

”No, la sonda non è in grado di fare analisi così approfondite.”<br />

”Altro comandante?”<br />

”No signore, al momento non abbiamo altro.”


L'ufficiale era stato congedato, Gastoner si alzò andando davanti alla vetrata.<br />

Guardava gli edifici federali con preoccupazione. Attivò il comunicatore, “Gaia, mi metta in<br />

contatto con la Moonspirit.”<br />

Cinque minuti dopo sul visore c'era il capitano della Moonspirit, classe galaxy.<br />

”Buongiorno ammiraglio, la sento con piacere.”<br />

”Salve capitano, ho una missione da affidarle, è piuttosto delicata. Seclar 8.”<br />

Il volto del capitano cambiò all'istante divenne serio.<br />

L'ammiraglio continuò.”Abbiamo una nave dispersa, le sto inviando tutti i dati relativi. Lei deve<br />

trovare quella nave, riteniamo che sia nello spazio romulano, all'apparenza non è stata obbligata ad<br />

andarci. Deve contattarla e valutare la sua posizione e agire di conseguenza.”<br />

”Signore, chiedo scusa, vorrei un chiarimento su cosa intende per posizione.”<br />

”Ha ragione capitano, qui sulla terra si fa troppa politica e ci si dimentica che gli ordini devono<br />

essere chiari e precisi. Lei deve contattare la Concordia e stabilire che non abbia disertato, in caso<br />

contrario la deve obbligare a rientrare in spazio federale.. se rifiutasse...va distrutta. Tutto deve<br />

essere svolto nella massima segretezza per evitare che diventi una guerra con i romulani, per questo<br />

motivo alle coordinate che le ho inviato troverà una nave Klingon, salirà a bordo con altri cinque<br />

ufficiali e ne assumerà il comando, in modalità occultamento entrerà nello spazio romulano per<br />

compiere la missione. Se veniste catturati i Klingon che saranno a bordo con voi vi forniranno una<br />

copertura trattandovi come prigionieri. I particolari del piano sono sul rapporto.”<br />

”Il Concordia, il suo capitano..e, Rostand.”<br />

”Esatto, lei non è stato scelto a caso, avete fatto l'accademia assieme, nello stesso corso, contiamo<br />

su questa sua conoscenza del capitano per capire la situazione. Giudico improbabile una diserzione<br />

ma devo considerarla come una possibilità. Chiudo capitano, e buona fortuna.”<br />

”Grazie signore.”<br />

L'ammiraglio lasciò l'ufficio, tra poco avrebbe avuto una riunione importante bisognava decidere i<br />

passi successivi, il Concordia era diventato un grosso problema.<br />

USS CONCORDIA - PLANCIA TATTICA<br />

Ormai S'Ral cominciava a chiedersi quanto sarebbe durato questo turno, erano quasi 28 ore che non<br />

dormiva e come lui tutti gli altri ufficiali presenti in quel momento in plancia tattica, o comunque<br />

almeno 16 ore contando che non tutti venivano dalla stessa località sulla terra.<br />

Comunque troppe ore per chiunque. Su Vulcano già fin dalla più tenera età gli avevano insegnato a<br />

non badare a nulla, solo a ciò che la logica diceva, e la logica diceva che in momenti come questi<br />

erano gli ufficiali addetti a dover prestar servizio e questo lo sapeva fin troppo bene il nostro<br />

tenente.<br />

Non è logico che gli umani agiscano in maniera migliore quando sono circondati dallo stress<br />

continuava un filo di pensieri e che per questo si ostinino a voler per forza utilizzare un equipaggio<br />

oramai destabilizzato dalla stanchezza, dall'ansia, dalle ferite morali o fisiche a loro inflitte invece<br />

che utilizzare un equipaggio forse meno efficiente in maniera assoluta ma sicuramente in questo<br />

momento migliore perché riposato. Mentre questi pensieri passavano per la mente dell'ufficiale<br />

scientifico lui era completamente assorbito dalla ricerca di una soluzione che sembrava giocare a<br />

nascondino ... o che magari non esisteva e soltanto l'unica debolezza dei vulcaniani, la<br />

cocciutaggine, lo costringeva a continuare a cercare.<br />

O certo posso ripetere la manovra che mi ha chiesto il capitano pensava un'altra parte di lui solo<br />

non ho nessuna massa, quindi nessuna distorsione gravitazionale dietro alla quale nascondermi.<br />

continuava a macinare dati, formule e ipotesi. Senza accorgersene anche lui utilizzava lo stress<br />

come una utile risorsa. Potrei far collassate tutti i detriti qui attorno per creare una massa<br />

artificiale ... no, non sarebbe abbastanza pesante da mascherare la manovra ... oppure ... oppure


nell'arco di una mezz'ora aveva macinato decine di oppure senza trovare una soluzione adeguata,<br />

ma doveva riuscire a fare quello che il capitano aveva chiesto. In un attimo in cui la tensione stava<br />

per superare la ragione S'Ral si levo e liberò la testa da tutti i pensieri, non era la prima volta che<br />

arrivava a quel punto e sapeva che non era bene, doveva ritrovare in fretta la sua calma e la sua<br />

freddezza e cercare di risolvere il problema.<br />

SPAZIO ROMULANO<br />

”E' il capitano della T'Pau che parla ... “<br />

”Sono il capitano della So'rtH mi dica.” Rispose seccato dalla sua nave Ta'Pal, non era ancora<br />

convinto di quanto gli era stato comunicato, non era possibile che una nave della federazione si<br />

trovasse dentro il confine di 30 anni luce senza che ne fosse stato segnalato l'ingresso e, per quanto<br />

stupidi, gli uomini della federazione non sarebbero mai arrivati a tanto, si sarebbe potuta scatenare<br />

una guerra, ed alla parola guerra il capitano senti un brivido sulla schiena, un brivido che non<br />

riuscì a capire se fosse di gioia o di paura.<br />

”Capitano ha trovato ulteriori tracce che potremmo seguire?” intervenne il capitano della T'Pau ad<br />

interrompere i pensieri di Ta'Pal.<br />

”No, non ancora, vi terremo informati.”<br />

”Bene, passo e chiudo.”<br />

Anche il capitano della So'rtH pensava che tutto questo fosse uno scherzo di cattivo gusto o magari<br />

una punizione di chissà quale gesto successo chissà quanto anni prima e, nella sua mente, gli scappo<br />

un complimento riferito alle brave madri dei due uomini che ora sicuramente staranno ridendo nelle<br />

camerate dell'avamposto che li aveva chiamati.<br />

”Non voglio problemi stai attaccato alla T'Pau.” disse il capitano della So'rtH al navigatore, “meglio<br />

fronteggiare il nemico assieme caso mai dovessimo combattere.” E nella sua mente si formò la fine<br />

di quella frase e spero non ce ne sia bisogno anche lui pensava che se effettivamente avessero<br />

trovato la nave federale non sarebbe sicuramente stato un buon affare.<br />

USS CONCORDIA - PLANCIA TATTICA<br />

Alzato lo sguardo dalla plancia per ritrovare la sua freddezza S'Ral si accorse che non era l'unico a<br />

pensare che il turno si stava prolungando un po' troppo. Perfino Aragor, per quanto non lo facesse<br />

notare, in fondo dopo il capitano era lui a dover infondere fiducia e forza, stava attingendo a risorse<br />

a cui normalmente non avrebbe dovuto ricorrere.<br />

All'improvviso a S'Ral venne in mente di come, alcuni decenni prima, un suo collega terrestre a<br />

volte, a notte fonda, dopo lunghe ore passate a studiare sui libri durante il periodo al Deystrom gli<br />

portasse una tazza di caffè elencando un'interminabile lista di proprietà, alcune frutto solo<br />

dell'invenzione popolare, me che immancabilmente riuscivano a giovare.<br />

”Capitano.“ iniziò l'ufficiale “Desidera una tazza di caffè?” Completò la frase mentre dal replicatore<br />

si sentiva l'aroma inconfondibile.<br />

Quella frase ebbe un effetto quasi magico e tutti alzarono lo sguardo dalle rispettive postazioni, che<br />

fino ad un momento prima erano brulicanti di formiche impazzite in una danza selvaggia che altro<br />

non erano che delle dita in cerca di una risposta, per posarsi sul viso del vulcaniano che, in tutta<br />

risposta, alzo il ciglio per quindi posarsi con uno sguardo lucido, quasi brillante sul capitano.<br />

”Non penso che un caffè possa disturbare il lavoro alle postazioni.” disse il comandante al capitano<br />

e, anche se le sue labbra rimasero serie, al capitano sembrò di vedere per un attimo un sorriso sul<br />

volto del vulcaniano. In tutta risposta il capitano disse soltanto: “Per me un'arabica.”<br />

USS MOONSPIRIT - SALA DEL CAPITANO<br />

Ma cosa hai in mente Gabriel, non capisci in cosa ti sei cacciato, sei in uno dei casini più grossi di<br />

tutta la tua vita e spero proprio che quando sarà finita mi dirai che era solo uno scherzo di cattivo


gusto mentre staremo bevendo un aperitivo al bar di prora di qualche nave. Questi erano i pensieri<br />

che attanagliavano la mente del capitano della Moonspirit mentre la nave era diretta verso la zona<br />

neutrale alla massima velocità consentita che, in merito al livello seclar, era un po' più alto del<br />

normale.<br />

”Capitano siamo nelle vicinanze della zona neutrale.” Disse una voce dall'intercom, un nuovo<br />

arrivato, il capitano non si ricordava ancora il suo nome ed eccolo già accolto nelle grandi braccia<br />

del perfido spazio dalle mille trame ed ancora più orditi ed anche questo il capitano lo sapeva e gli<br />

faceva sentire una sensazione amara in bocca.<br />

”Arrivo subito.” Disse il capitano uscendo dalla sua sala personale<br />

USS CONCORDIA - PLANCIA TATTICA<br />

”Capitano, e se usassimo lo stesso scherzo che abbiamo subito ...?” disse S'Ral mentre finiva di bere<br />

il suo caffè e facendo in modo che la parola scherzo fosse messa in risalto.<br />

”Di cosa sta parlando tenente ?”<br />

”Sto parlando di un modo per salvarci signore!”<br />

”Continui.” Affrettò il capitano, con questo intervento “Se spostassimo un emettitore di ologrammi<br />

nella plancia e creassimo una simulazione di alcuni Romulani che ci hanno presi prigionieri?”<br />

Era una idea semplice. Siaane a sentirla rimase stupito dalla semplicità della proposta, stava<br />

arrovellandosi come ogni altro ufficiale a cercare soluzioni, e gli venivano in mente le più<br />

fantasiose e assurde.<br />

Rostand stava per rispondere a S'Ral e con una assoluta mancanza di tatto Siaane si inserii.<br />

”Ha ragione capitano, e semplice e attuabile. Il nostro computer può riprodurre la plancia e il suo<br />

equipaggio, anzi possiamo riprodurre un equipaggio specifico. Quello stesso equipaggio che è<br />

andato distrutto, dalla trasmissione che abbiamo analizzato risultava chiaro che stavano<br />

comunicando con il loro centro di comando, quindi la loro scomparsa deve averli allarmati. Noi,<br />

ancora adesso, non sappiamo che contatti hanno avuto i romulani con quella razza aliena, e<br />

sfruttando la simulazione potremmo scoprire qualcosa di utile. Nessuno lo dice ad alta voce.... ma i<br />

romulani saranno presto qui.”<br />

”Esatto consigliere.” Disse S'Ral, “Dobbiamo attivarci subito in modo da non essere impreparati.”<br />

”C'è un'altra questione capitano.” Ora era Aragor a parlare. “Al comando si saranno chiesti che fine<br />

abbiamo fatto. L'ufficiale addetto alle comunicazioni mi ha fatto rapporto, ha detto che da quando<br />

siamo giunti nella zona neutrale non riceviamo il segnale di risposta dalla federazione.”<br />

”E noi trasmettiamo normalmente il nostro segnale?”<br />

”Si capitano.”<br />

Siaane guardò il volto pensieroso del capitano Rostand, “Questo significa che non sanno dove<br />

siamo?”<br />

A rispondere era S'Ral, “Questo non possiamo dirlo con certezza, ma la mancanza del segnale<br />

porterebbe a questa conclusione.”<br />

Aragor. “Capitano, ritengo logico supporre la biunivoca situazione, se al comando controllo flotta<br />

non arrivano i nostri segnali automatici, le loro conclusioni potrebbero essere che siamo andati<br />

distrutti.”<br />

Il capitano si alzò stirandosi la divisa, “Si Numero uno, questa è una possibile conclusione. Non<br />

dubito, comunque, che lei abbia pensato ad un'altra possibiltà.” Detto questo andò verso il suo<br />

ufficio, Siaane guardò S'Ral cercando di capire a cosa alludeva il capitano ma il buon vulcaniano<br />

non fece una piega e non gli fu di alcun aiuto.<br />

”Signori.” Rostand si voltò, “Mettiamoci al lavoro, S'Ral renda operativo l'ologramma, il<br />

Consigliere l'aiuterà nella definizione dei particolari caratteriali dei romulani dove necessario.”<br />

Detto questo sparì nel suo ufficio.<br />

Siaane si alzò guardando S'Ral, che andò al turboascensore raggiunto subito dal consigliere.<br />

“Andremo al ponte ologrammi per definire i particolari con i tecnici, lei intanto controllerà i dati


psicologici da inserire nella simulazione.”<br />

Il consigliere annuì con la testa. S’Ral stava per avviare il turboascensore, quando sentì il capitano,<br />

attese un attimo per ascoltare:<br />

"Rostand a Plancia su gli scudi"<br />

"Ma signore... ci vedranno"<br />

"Rostand, chiudo"<br />

L'ufficiale era perplesso, guardo Aragor in cerca di un cenno, il Numero uno non ricambiò lo<br />

sguardo, l'ordine era chiaro e gli ufficiali dovevano eseguire senza cercare seconde conferme ne<br />

andava della reattività della nave.<br />

Dopo un attimo:<br />

"Rostand a Postazione scientifica"<br />

"Si...signore?"<br />

"Tenga i sensori a corto raggio pronti ad identificare qualsiasi anomalia"<br />

Questa volta l'ufficiale eseguì l'ordine prontamente e S’Ral chiuse le porte.<br />

=/\=<br />

Quando il capitano si era ritirato nel suo ufficio rilassò i muscoli e guardò dall’ampia vetrata<br />

l’immensità del cosmo.<br />

La spazio era silenzioso.<br />

Lo era, almeno per quanto l'uomo potesse sentire.<br />

Erano considerazioni semplici, infantili.<br />

I tempi e la mente dell'uomo avevano dato colori ai suoni, volto a ciò che non si poteva vedere, ma<br />

tutto questo non cambiava la realtà, lo spazio era silenzioso.<br />

Rostand chiuso in sala rapporti ora pareva solo un uomo, non sembrava nascondersi dietro i gradi.<br />

Tutto ciò che accadeva dentro e fuori la nave, ora, sembrava non essere più sotto il suo comando e<br />

quei segni distintivi di latta che portava perdevano valore.<br />

Lo Spazio era silenzioso.<br />

Era silenzioso allo stesso modo che sulla terra, quando poco più che bambino osservava il cielo.<br />

Nascondersi sarebbe stato simile a dipingere sulla plancia un enorme bersaglio, di questo ne era<br />

sicuro. Rostand dava già per certo che un falco da guerra sarebbe arrivato entro poco e sicuramente<br />

il tempo a loro disposizione ormai era esaurito.<br />

Una classe intrepid è maneggevole, veloce e leggera, capace di impegnarsi in combattimento ed<br />

uscirne vittoriosa ma non contro un'intera flotta romulana.<br />

Rostand si appoggiò sulla sua poltrona estrasse un sigaro da un cassetto e contattò la plancia.<br />

"Rostand a Plancia su gli scudi"<br />

"Ma signore... ci vedranno"<br />

"Rostand, chiudo"<br />

Nascose i suoi pensieri in una densa nuvola di fumo grigio, cercando il coraggio di mettere tutto a<br />

rischio.<br />

"Rostand a Postazione scientifica"<br />

"Si...signore?"<br />

"Tenga i sensori a cortoraggio pronti ad identificare qualsiasi anomalia" Se anche fossero riusciti a<br />

cavarsela di certo Rostand avrebbe avuto seri problemi.<br />

=/\=<br />

CONFINE CON LA ZONA NEUTRALE<br />

La Moonspirit era ferma nello spazio alle coordinate stabilite, i cinque ufficiali erano in sala<br />

teletrasporto in attesa che arrivasse la nave Klingon, erano tutti informati sulla situazione, la parola


diserzione non era mai stata usata ma incombeva su tutti, il capitano alla riunione aveva detto<br />

"..questa missione è una missione di recupero di un equipaggio disperso in spazio ostile, non<br />

sappiamo quali siano i motivi che hanno portato il Concordia nello spazio romulano la sonda ci ha<br />

fornito la rotta non i perchè, dobbiamo essere pronti a ogni eventualità..." aveva continuato<br />

descrivendo possibili scenari e quando parlò di possibile diserzione.. rimasero tutti in preoccupato<br />

silenzio, erano anni che lavoravano con il capitano Reno e capirono, da minime inflessioni nella<br />

voce, che considerava quella come l'ipotesi principale.<br />

Controllavano il loro equipaggiamento, tricorder civili, phaser fuori ordinanza e qualche altro<br />

oggetto utile ma non identificabile come proprietà della flotta, era una missione segreta dopotutto se<br />

fossero stati scoperti la federazione avrebbe negato il suo coinvolgimento.<br />

Il capitano entrò in sala, gli ufficiali si irrigidirono sull'attenti. Reno li guardò tutti e cinque, “Da<br />

questo momento chiamatemi solo Reno e dimenticatevi l'etichetta militare, niente saluti niente<br />

'sissignore' chiaro?”<br />

I cinque annuirono.<br />

”Bene, la nave Klingon è arrivata, come vi ho detto loro ci accompagneranno per fornici l'eventuale<br />

copertura e non parteciperanno in altro modo.”<br />

Altro cenno dal gruppo.<br />

”OK, Andiamo.”<br />

Il gruppo di sei uomini lasciò la Moonspirit alle 20:30<br />

PLANCIA CONCORDIA<br />

Il silenzio dello spazio sembrava aver invaso anche la plancia dopo l'ordine di Rostand di alzare gli<br />

scudi ed attivare i sensori. Questo avrebbe sicuramente scoperto la Concordia, ma Aragor sapeva<br />

benissimo che era la scelta più logica. Sperare di rimanere nascosti era impossibile: qualunque<br />

cosa fossero, i Romulani non erano certo degli sprovveduti e lo stesso Numero Uno lo sapeva.<br />

Aragor sedeva silenzioso al posto del capitano ancora nella sala rapporti.<br />

Era stanco, come tutti gli ufficiali superiori, tuttavia non poteva abbandonare la plancia... ne lui ne<br />

gli altri ufficiali.<br />

* Le necessità dei molti... *<br />

Ed in questo momento l'equipaggio appena assemblato della Concordia, era nelle mani delle<br />

capacità dei suoi ufficiali superiori.<br />

Ma Aragor aveva un arma in più; per lui la stanchezza poteva essere considerato alla stregua di un<br />

emozione e come tale essere repressa... fino ad un certo punto. E quel punto stava ormai per essere<br />

raggiunto.<br />

Il primo ufficiale venne catapultato fuori dai suoi pensieri dalla voce cristallina, anche se venata di<br />

una leggerissima preoccupazione appena percettibile ad Aragor, di S'Ral "Comandante, una nave<br />

Romulana è uscita dall'occultamento a prua... "<br />

"E ci sta chiamando." aggiunse l'addetto alle comunicazioni, il quale però non poté nascondere la<br />

sua preoccupazione.<br />

Aragor si sistemò in una postura ancor più rigida di quella che aveva fino ad allora assunto e diede<br />

l'ordine:<br />

"Chiami subito il capitano." era meglio non mantenere il silenzio radio troppo a lungo per non<br />

innervosirli "S'Ral è pronta quella simulazione di cui parlava?!"<br />

S'Ral parve lievemente titubante "Si, comandante, tuttavia non posso assicurarle un buon risultato<br />

in una lunga conversazione."<br />

"Capisco... meglio non farli aspettare... mandi il programma, e apra la comunicazione."<br />

NAVI ROMULANE<br />

"Signore, hanno alzato gli scudi ed attivato i sensori a corto raggio."<br />

"Ci hanno rilevati forse?!" la T'Pau e la So'rtH erano a meno di dieci minuti a curvatura 5 dalla nave


federale. Durante il viaggio essa non aveva fatto nulla, quasi fosse priva di vita ed il comandante<br />

Selak della T'Pau, che aveva il comando dell'operazione, pensava che fosse questa l'unica<br />

spiegazione di questa 'invasione'... ma quest'ultima mossa metteva le cose in modo differente.<br />

"No... non credo signore."<br />

"Mantenere la rotta... iniziare uno scan della nave con i sensori a basso profilo. Non voglio che ci<br />

rilevino ancora... ed ordini alla So'rtH di rimanere in occultamento fino a nuovo ordine... non voglio<br />

che sappiano che ci sono due navi a controllare le loro mosse."<br />

"Si signore."<br />

Dieci minuti dopo le due navi uscirono dalla curvatura e si posizionarono intorno alla Concordia in<br />

modo da renderle impossibile una via di fuga...anche se di fatto lo stato dei suoi motori non gli<br />

avrebbero permesso nemmeno di muoversi.<br />

"Esca dall'occultamento e chiami la nave federale."<br />

SALA MACCHINE CONCORDIA<br />

Il tenente Stone era in quel momento impegnato sul ponte 12 della Concordia.<br />

Avevano scoperto dei guasti al deflettore principale, ed era giunto sul posto con un guardiamarina,<br />

del quale non ricordava nemmeno il nome ... la stanchezza ormai colpiva tutto l'equipaggio, e<br />

ricordarsi i nomi di tutti era ormai una impresa.<br />

In ingegneria poi erano al corto di uomini, e la scomparsa del Tenente Salbek Oliverson, ingegnere<br />

capo, non aveva certo aiutato la situazione in sala macchine, dove i problemi non mancavano.<br />

Proprio per questo era stati inviati loro due a controllare il deflettore.<br />

”Guardiamarina” disse Stone, “controlli questi generatori, mentre io vado a dare una occhiata ai<br />

distorsori di campo subspaziale posti più in fondo."<br />

C' era poca luce sul ponte, dato che il sistema di illuminazione in quella zone era stato danneggiato<br />

da alcune piccole esplosioni. Non era ancora stato riparato perché altri, e ben più gravi, erano i<br />

guasti ai quali dare la massima attenzione.<br />

Ed era proprio per quello che ora si trovava lì Stone, per scoprire l'origine del malfunzionamento<br />

del deflettore.<br />

Se non fosse riuscito a trovarla e a ripararla, difficilmente la Concordia si sarebbe potuta muovere.<br />

Stone non aveva idea di dove fosse il problema, se nel generatore di sorgenti (che permette di<br />

alimentare gli amplificatori di distorsione di campo subspaziale) o se nei distorsori di campo<br />

subspaziale (che dirigono e focalizzano il flusso di gravitoni in modo da creare un campo di<br />

gravitoni all'esterno della nave).<br />

Per questo aveva incaricato il guardiamarina di controllare i primi, mentre lui si occupava dei<br />

secondi.<br />

Ed era proprio quello che stava facendo, quando, circa due ore dopo, sentì il guardiamarina che lo<br />

chiamava a gran voce.<br />

"Tenente ! Tenente ! Presto venga a vedere !"<br />

Stone accorse, per vedere cosa aveva scoperto il guardiamarina.<br />

”Signore,” fece quest' ultimo “dia una occhiata a cosa stanno rilevando i sensori esterni.”<br />

Stone si avvicinò alla postazione informatica, e ciò che vide non gli piacque, anche se ormai se lo<br />

aspettava.<br />

"Una nave romulana. Sta uscendo dall' occultamento." disse sottovoce Stone.<br />

Erano quindi arrivati. Tutto l'equipaggio era consapevole che quel momento prima o poi sarebbe<br />

giunto, anche se si auguravano che avvenisse il più tardi possibile.<br />

Invece ora erano lì, e loro non potevano nemmeno sperare di passare inosservati, perché avevano<br />

rimesso in funzione gli scudi. E meno male, pensò Stone ...anche se minima, costituivano sempre<br />

una difesa.<br />

Ma c' era un' altra cosa che colpì Stone. La seconda nave romulana. Non riusciva a trovarla.<br />

"Ma dove sarà andata a finire l' altra nave? " si chiese ad alta voce.<br />

"L' altra ?” rispose meravigliato il guardiamarina “Signore, il computer rileva solo una nave


omulana. Sembra che non ce ne siano altre."<br />

Stone provò simpatia per quel guardiamarina e la sua inesperienza.<br />

Probabilmente l'imbarco sulla Concordia era il suo primo incarico, e si trovava subito a dover<br />

guardare la morte in faccia.<br />

"Stia a sentire guardiamarina,” replicò Stone “i Romulani non sarebbero mai arrivati qui con una<br />

sola nave. Non sono così stupidi. Ascolti questo consiglio : se mai si dovesse trovare di fronte un<br />

romulano, si guardi alle spalle, perché ce né sicuramente uno anche lì."<br />

"Signore ... c'è una cosa, però, che non capisco. Perché mai avrebbero inviato due navi a controllare<br />

una nave che, per quanto ne sapevano, dava l'impressione di essere priva di vita? Sono nel loro<br />

spazio, e dovrebbero sentirsi al sicuro."<br />

"Questo ragionamento, guardiamarina, filerebbe liscio se non ci fosse un solo inconveniente : noi<br />

non siamo una nave qualsiasi. Siamo una nave della Federazione. Ed è per questo che sono certo<br />

che ci sia un' altra nave romulana, che in questo momento è lì fuori in occultamento ed aspetta le<br />

nostre mosse". Disse Stone<br />

"Una prospettiva non proprio incoraggiante" rispose il guardiamarina.<br />

"Lo so, ed è proprio per questo che dobbiamo trovare al più presto questo dannato problema al<br />

deflettore. Se non lo ripariamo non potremo muoverci e saremmo alla mercé del nemico. Quindi,<br />

guardiamarina, rimettiamoci subito al lavoro."<br />

PLANCIA TATTICA<br />

Sullo schermo apparve il volto di un romulano dal contegno particolarmente marziale, che<br />

velocemente quanto improvvisamente mutò l’espressione in uno sguardo sorpreso.<br />

”Jolan tru!” disse “Sono il capitano Selak, della T’Pau. Siamo venuti a verificare la presenza di<br />

questa nave della Federazione, ma che sorpresa vedere lei, per di più seduto al posto di comando!”<br />

”Jolan tru! Sono anch’io lieto di vederla capitano. Abbiamo avuto dei contrattempi.” rispose<br />

l’immagine olografica creata dell’holodeck rappresentante il comandante del falco romulano<br />

distrutto.<br />

”Confido che saprà spiegarmi tutto al più presto capitano Khtar.” riprese Selak facendosi più serio<br />

“Per prima cosa vorrei sapere qual è stato il destino della Terix, la nave a lei affidata. Mi dovrà<br />

anche dire perché ha fatto alzare gli scudi poco prima del nostro arrivo.”<br />

Un numero minimo di ufficiali era rimasto senza copertura olografica in plancia, lo stretto<br />

necessario per dare l’impressione ai romulani di essere presenti solo per garantire il governo della<br />

nave, vista la scarsa dimestichezza con i dispositivi della Federazione da parte dei romulani. La loro<br />

condotta, agli occhi del comandante romulano Selak, era controllata da tre guardie, disposte sulla<br />

plancia, armi alla mano.<br />

Il personale della plancia, nel seguire l’incalzare delle domande di Selak, parve preoccupato e<br />

tutti erano pervasi dal medesimo desiderio che il programma olografico rispondesse e agisse senza<br />

metterli in pericolo o aggravando la situazione. S’Ral e Siaane avevano deciso di inserire nella<br />

simulazione la verità riguardo la nave aliena incontrata in precedenza e la distruzione della Terix.<br />

Khtar quindi continuò:<br />

“Ieri mattina abbiamo abbordato questa nave della Federazione sorpresa ad aver appena oltrepassato<br />

i nostro confine. Una volta preso possesso della nave avremmo dovuto rientrare alla base più vicina<br />

portando i prigionieri per chiarire le ragioni della loro intrusione, ma non appena sono stati attivati i<br />

nuclei a curvatura le due navi sono state colpite da un vascello non identificato. La Terix è andata<br />

distrutta, mentre questa è stata sbalzata a gran distanza dal confine, fino a qui.”<br />

”E gli scudi?” Pressò il capitano Selak.<br />

”Ero indeciso sul da farsi, valutando l’eventualità dell’arrivo di altre navi federali che potevano<br />

accorrere alla scomparsa di questa. Ho così deciso di alzare gli scudi per prevenire un possibile<br />

attacco a sorpresa, inoltre c’era la presenza della nave sconosciuta vicino alla zona neutrale.”


Giustificò Khtar.<br />

”Cosa mi può dire dell’equipaggio detenuto?” Il suo sguardo passò sugli ufficiali.<br />

”Ho mantenuto in plancia il numero minimo di ufficiali anziani per provvedere alla navigazione e<br />

ho confinato gli altri nei loro alloggi. Ho posto delle guardie in sala macchine per permettere al<br />

personale della federazione di svolgere il proprio lavoro.”<br />

Con fare più sollevato, per quanto lo permettesse la sua natura romulana, il capitano della T’Pau<br />

concluse: “Bene. Ora vi scorteremo fino all’avamposto più vicino e chiariremo la faccenda.”<br />

Khtar: “Purtroppo non è possibile. Quando questa nave è stata colpita i motori sono rimasti<br />

seriamente danneggiati e le riparazioni necessiteranno di parecchio tempo. Secondo la stima degli<br />

ufficiali tecnici sono necessarie ancora 16 ore.”<br />

S’Ral e Siaane avevano volutamente esagerato la stima dei tempi necessari per rimettere in sesto la<br />

Concordia, così da poter prendere ancora un po’ di tempo.<br />

Selak si congedò per poter comunicare al quartier generale gli ultimi sviluppi e poter riflettere sul<br />

da farsi.<br />

La simulazione venne interrotta appena il volto del comandante romulano era scomparso e in<br />

plancia gli ufficiali si rilassarono. Il capitano Rostand indisse una riunione per stabilire un<br />

piano d’azione.<br />

Subito S’Ral intervenne: “Signore, durante la comunicazione ho captato un segnale che non rientra<br />

negli schemi usuali di trasmissione e che veniva trasmesso alternativamente dalla loro nave alla<br />

nostra e anche su un piano trasversale. Attualmente non riesco a stabilire di cosa possa trattarsi. Non<br />

sottovalutiamo la possibilità che possa essere un segnale di controllo romulano. In tal caso<br />

auguriamoci che non abbia individuato il nostro stratagemma.”<br />

Rostand : “Capisco signor S’Ral. Faccia subito analizzare i dati in suo possesso e cercheremo una<br />

soluzione anche per questo.” Rivolto all’addetto alle comunicazioni aggiunse: “Chiami anche<br />

D’Accardi in infermeria e Brown in sala macchine, che si presentino in sala tattica.”<br />

PONTE 1<br />

Le porte del turboascensore si aprirono e Brown si avviò rapidamente verso la sala della riunione.<br />

Improvvisamente il suo sguardo piombò su una figura che si aggirava con fare circospetto per il<br />

corridoio, non sembrava averlo visto. Deglutì in preda all’agitazione, il suo battito cardiaco era più<br />

che accelerato, sentiva il cuore picchiare nel petto, senza pensare ad altro portò la mano al phaser.<br />

Quello che aveva davanti era un romulano!<br />

”FERMO!” Gridò.<br />

All’udirlo l’intruso si voltò di scatto, vedendolo in men che non si dica fuggì via per il corridoio<br />

voltando a destra.<br />

A quello scatto fu come se Brown si risvegliasse da chissà quale sonno e si precipitò<br />

all’inseguimento. Niente da fare, il romulano era scomparso.<br />

Sfiorò il comunicatore: “Brown ad Aragor.”<br />

”Qui Aragor” rispose la voce.<br />

”E’ necessario ricorrere al più presto ai ripari. Mi trovo nel corridoio del ponte 1 e ho appena<br />

incontrato un romulano. Appena mi ha visto è fuggito. L’ho rincorso, ma è sparito.”<br />

”Ne è sicuro?” disse Aragor freddamente, quasi non credesse all’accaduto. Riprese “In ogni caso ci<br />

raggiunga in sala riunione. Provvederò a mettere in allerta la sicurezza.”<br />

Appena Aragor riferì al capitano la comunicazione venne attivato l’allarme giallo. Era più che altro<br />

una precauzione, dato che era decisamente impensabile che un romulano si trovasse a bordo.<br />

Aragor chiamò il secondo ufficiale alla sicurezza e ordinò che si formassero tre squadre che<br />

ispezionassero da cima a fondo tutti i 15 ponti della Concordia per catturare un presunto intruso.<br />

Le ricerche furono condotte in modo impeccabile, ma del romulano, visto dal sottotenente Brown,


non c’era traccia. Gli altri ufficiali pensarono che l’ingegnere fosse affaticato dal lungo turno e<br />

dall’emergenza in corso e dopo il rapporto della sicurezza cominciarono ad avere dei dubbi sulla<br />

veridicità del suo racconto. D’altra parte era altrettanto impensabile condurre Brown dal dottor<br />

D’Accardi per un semplice affaticamento: il klingon non avrebbe sicuramente capito.<br />

NAVE ROMULANA<br />

La comunicazione con la nave federale era appena terminata. Selak sedeva silenzioso al posto di<br />

comando intento a soppesare quella strana conversazione con Khtar. Il resto dell'equipaggio<br />

attendeva gli ordini del suo capitano in silenzio, quasi per rispetto dei pensieri di questi. Dopo un<br />

attimo, Selak si mosse con uno scatto, quasi si fosse svegliato da un sogno.<br />

"E' tutto molto strano." disse più a se stesso che ad altri "Perchè Khtar non ha richiesto subito aiuto<br />

agli avamposti di cui conosce perfettamente la presenza in questa zona?!"<br />

Fu il suo primo ufficiale a rispondergli. Questi era un Romulano dotato di molta intelligenza ed<br />

aveva in parte studiato le basi della logica vulcaniana. Per questo non era ben visto da parte del<br />

resto dell'equipaggio, ma a Selak piaceva molto.<br />

"Forse il loro sistema di comunicazione era fuori uso... "<br />

"Forse... ma ora di sicuro non lo era... perchè non ha tentato di mettersi in comunicazione prima che<br />

noi lo chiamassimo?"<br />

Nessuno rispose.<br />

"Centurione, lei ha eseguito uno scan con i sensori passivi a bassa risoluzione. Ha rilevato qualche<br />

forma di vita Romulana a bordo?!"<br />

"No signore, nessuna."<br />

"Esegua uno scan completo con i sensori attivi."<br />

"Si signore."<br />

Sulla USS Concordia l'equipaggio si era rilassato un po’ quando la conversazione si era conclusa,<br />

ma gli ufficiali superiori presenti in plancia continuavano ad essere tesi... e ne avevano tutti i<br />

motivi. Qualche minuto dopo infatti la voce appena percettibilmente tesa di S'Ral, superò il brusio<br />

di fondo: "Signore, siamo appena stati soggetti ad un esame sensoreo completo da parte dei<br />

Romulani."<br />

"Non l'hanno bevuta." Commentò un giovane guardiamarina lì presente.<br />

"Piuttosto colorita come espressione, ma credo abbia preso nel centro." commentò Aragor sardonico<br />

"Ci stanno chiamando." Riprese S’Ral.<br />

"Si staranno chiedendo come mai non c'è alcun segno di vita romulana sulla nave." pensò ad alta<br />

voce.<br />

" Scan completato " disse pochi secondi dopo il centurione."Signore, la nave è in pessime<br />

condizioni come precedentemente accertato e…. nessuna forma di vita Romulana presente a<br />

bordo!"<br />

Selak parve interdetto, "Com'è possibile?! Richiami subito la nave federale."<br />

PLANCIA CONCORDIA<br />

La situazione sul Concordia era alquanto agitata, sapevano che i romulani avevano scoperto il loro<br />

trucco, in più, immagini olografiche di romulani (avevano assicurato i tecnici della sicurezza)<br />

giravano sulla nave facendo scattare allarmi in varie sezioni, Aragor e Rostand speravano<br />

ardentemente che non accadesse nulla di analogo nella nave romulana.<br />

Gli occhi di Rostand erano chiusi mentre continuava a massaggiarsi le mani. Rifletteva.<br />

Da quel momento in poi qualunque loro azione avrebbe potuto portare alla distruzione della<br />

Concordia o, peggio, alla resa. Piuttosto la morte, concluse, stavano già richiamando... era evidente


che qualcosa doveva essere andato storto. Rostand aprì gli occhi considerando il segnale di<br />

chiamata.<br />

”Capitano, i sensori rilevano una nuova scansione...no...e strano è ..intermittente.”<br />

Aragor si avvicinò alla postazione osservando i dati sullo schermo. “Si capitano, sono intermittenti,<br />

hanno due lunghezze.. non capisco.”<br />

Rostand a sua volta si avvicinò, dopo qualche attimo sorrise. “Non siamo soli signori, un mio<br />

vecchio amico e venuto in nostro soccorso.”<br />

Rostand tornò alla sua postazione, sorrideva ancora mentre rifletteva sul da farsi.<br />

Stone era ancora sul ponte 12, per cercare di risolvere il problema al deflettore della nave.<br />

Stava cercando di fare più in fretta possibile, specie da quando aveva notato la nave romulana uscire<br />

allo scoperto.<br />

Stone si augurava che il trucco che avevano studiato per ingannare i romulani fosse andato a buon<br />

segno.<br />

Non era in grado di saperlo da quella postazione.<br />

Comunque notava che i romulani non avevano ancora aperto il fuoco, e questo era già un buon<br />

segno.<br />

E lui doveva approfittare di questo per riparare il guasto, e permettere così alla Concordia di potersi<br />

nuovamente muovere.<br />

Dopo circa un' altra ora di lavoro aveva trovato e riparato il problema, si erano danneggiate alcune<br />

cabine che permettevano l'accesso di energia ai distorsori subspaziali.<br />

Decise di avvertire subito il capitano Rostand.<br />

Attivò il comunicatore e disse : "Tenente Stone a Capitano Rostand. Mi sente signore?"<br />

"Qui Rostand.” echeggiò la voce del capitano, “la ascolto, Tenente."<br />

"Capitano,” rispose Stone “qui è di nuovo tutto in funzione. C'erano dei problemi con i distorsori,<br />

ma abbiamo risolto. Per quel che concerne i deflettori, dovremmo essere di nuovo in grado di<br />

muoverci, signore."<br />

"Ottimo lavoro, Tenente. La aspetto qui in plancia, al suo posto. Passo e chiudo"<br />

"Subito, capitano" rispose Stone.<br />

Ora Rostand poteva dare avvio al suo piano, guardò intensamente Aragor si alzò avvicinandosi al<br />

primo ufficiale e si decise: "Numero Uno..."<br />

"Si Capitano..."<br />

"Mi tiri un pugno"<br />

Aragor sollevo un sopraciglio.<br />

"Coraggio Comandante, un bel sinistro."<br />

"Ma signore... non sarebbe logico."<br />

"Aragor faccia come le dico." Disse perentorio e queste furono le ultime parole che Rostand disse in<br />

piedi per qualche secondo, il colpo del Vulcaniano era stato sferrato con tecnica perfetta senza<br />

nessuna inflessione dovuta all'umore o alla rabbia, anche la sua espressione non mutò nello sforzo.<br />

Rostand si rialzò sanguinando dal naso e mentre, inevitabilmente, il suo volto si ricopriva di sangue<br />

e cosi la sua divisa cominciò a dare ordini illogici per le orecchie degli ufficiali, era la sua ultima<br />

possibilità. Era come se stesse usando il suo ultimo gettone, sapeva che difficilmente dopo quel<br />

momento l'equipaggio avrebbe ubbidito ai suoi ordini.<br />

"Guardiamarina si sdrai a terra, aprite il canale di comunicazione."<br />

A quel punto intervenne il consigliere bloccando, con la mano destra, il braccio del guardiamarina e<br />

fissandolo negli occhi con una forza che lascio, per un attimo, sbigottito Masamune. Un attimo durò<br />

anche quel duro sguardo che, non pago di soffermarsi su chi stava eseguendo un ordine anche se<br />

non lo capiva, così come era stato abituato a fare durante l'accademia, subito andarono a finire su<br />

Rostand.<br />

”Cosa ... “ il capitano non fece tempo a finire la frase che si trovo attirato dallo sguardo di Siaane.


... vuole fare ? Completò il capitano nei suoi pensieri. Mentre finì di formulare la domanda Rostard<br />

allargò il suo campo visivo che, fino ad allora focalizzato negli occhi del consigliere, non aveva<br />

notato che Siaane stava sorridendo.<br />

”Se proprio voleva, potevamo modificare l'immagine olografica senza che lei dovesse farsi prendere<br />

a pugni!” disse Siaane con una espressione in cui nessuno fece fatica a leggere la felicità di aver<br />

trovato una soluzione.” ... visto, che comunque, se andasse in infermeria non penso che il nostro<br />

medico troverebbe molto eroica la ferita che si è procurato.” continuò il consigliere andando oltre il<br />

consentito ma sapendo bene come quella battuta in una situazione così critica poteva, almeno in<br />

parte, aiutare il morale del personale in plancia.<br />

”Mi piacerebbe sapere cosa ha in mente consigliere !?” disse il capitano con una sfumatura di ironia<br />

nella voce e forse pensando che Siaane non avesse nessuna opzione da offrire, ma il consigliere fu<br />

ben contento di spiegare il suo piano.<br />

Rostand, annuì e chiamò i romulani.<br />

PLANCIA INCROCIATORE KLINGON<br />

”Reno, una nuova comunicazione dal Concordia alla nave romulana.”<br />

”Sullo schermo.”<br />

I "romulani" del concordia stavano parlando, Reno capì subito dalle parole dette che in realtà si<br />

stavano rivolgendo a lui.<br />

”Ben arrivati amici, la situazione è critica.. bisogna fare attenzione.”<br />

Selak rispose, “Cosa sta dicendo Khtar, o chiunque lei sia.” Marcando le ultime parole.<br />

”Io sono sempre io.” E su quelle parole Rostand chiuse la comunicazione.<br />

Reno sorrise, ora Rostand sapeva che erano li, forse la situazione stava migliorando.<br />

PLANCIA CONCORDIA<br />

La comunicazione fu chiusa ad un ben specifico gesto del capitano, come era stato concordato, e<br />

subito dopo la nave sembrò diventare evanescente, come se fosse un miraggio nel deserto.<br />

”Penso basti Tenente, torniamo visibili.” disse il capitano con una vena di divertimento nella sua<br />

voce, effettivamente sulla plancia tutti erano, per quanto possibile, divertiti. Pensando poi alla piece<br />

teatrale che avrebbero messo in atto quasi avrebbero voluto ridere pensando alla faccia che<br />

avrebbero fatto i romulani.<br />

Poco dopo la Concordia tornò ben definita e fu nuovamente aperto il canale con la nave romulana.<br />

Il comandante Gabriel Rostand scrutò negli occhi di Selak che per qualche secondo rimase attonito<br />

"Il mio nome è Gabriel Rostand Capitano della U.S.S. Condordia, commettere atti di pirateria nelle<br />

zona neutrale, impadronirsi di un vascello della federazione con la forza è considerabile azione di<br />

guerra."<br />

Anche questa comunicazione fu breve, anzi non dette neanche il tempo di reagire ai romulani<br />

prima di chiudersi.<br />

PLANCIA INCROCIATORE KLINGON<br />

Tutti erano sbigottiti e pensarono che il capitano della nave della federazione fosse impazzito<br />

quando, non riuscendo più a trattenersi il capitano Reno scoppiò a ridere. Dopo un attimo aveva<br />

ripreso la serietà e disse ad alta voce: “Sei sempre il solito burlone, Gabriel.”<br />

Ed appena lo disse la nave che nel frattempo aveva ripreso ad ondeggiare tra luce ed ombra<br />

scomparve completamente.<br />

NAVI ROMULANA<br />

I due capitani non capivano cosa stava succedendo sulla nave che avevano circondato e, passato un<br />

attimo di indecisione, stavano per sparare sulla nave della federazione.<br />

Giusto per non dover riferire niente di imbarazzante. fu il pensiero che riempi la mente di entrambi


i capitano romulani.<br />

All’improvviso in diversi punti di entrambe le navi suonarono degli insistenti allarmi di intrusione e<br />

alcuni umani si materializzarono anche nelle plance.<br />

”Cosa sta succedendo?” urlò Selak balzando in piedi dalla sua postazione.<br />

La nave federale non era più visibile sullo schermo.<br />

"Che diavolo sta succedendo?" ripetè furioso Selak " dov'è la nave Federale?! Cosa sono questi<br />

allarmi?! "<br />

"La nave è appena entrata in curvatura, signore... il nostro computer continua ad insistere sulla<br />

presenza di umani a bordo... anche in plancia!"<br />

Selak si guardò intorno “Ma qui non ci sono umani.... " disse più a se stesso che ad altri.<br />

PLANCIA CONCORDIA<br />

Sulla plancia della Concordia tutti, eccetto S'Ral e Aragor, scoppiarono in grida di gioia. Con un<br />

fantastico stratagemma, il consigliere coadiuvato da S'Ral erano riusciti a creare un falso segnale<br />

nel computer Romulano, facendogli credere che erano in atto dei teletrasporti di umani sulla loro<br />

nave. Questo, messo insieme al tempestivo e magnifico recupero dei motori da parte di Stone, aveva<br />

permesso alla nave federale di sottrarsi al giogo nemico. Il disorientamento causato dallo<br />

stratagemma del consigliere, aveva permesso al Concordia di muoversi indisturbato.<br />

Sfruttando nuovamente la tecnica usata dagli insettoidi, S'Ral aveva spedito una specie di virus nel<br />

computer principale delle due navi (e purtroppo anche sulla nave klingon che era in ascolto),<br />

lanciando il bug che aveva messo fuori causa i sistemi, per quei pochi secondi avevano dato<br />

l’impressione di essere entrati in curvatura.<br />

"Davvero un ottimo stratagemma, consigliere." si limitò a dire Aragor con la sua solita calma. Ma<br />

nonostante la freddezza, quello era davvero uno dei migliori complimenti che avesse mai dato<br />

"Tuttavia signore, spero che il suo 'amico' sia qui davvero, e possa aiutarci..." disse al Rostand "<br />

dubito infatti che saremo capaci di sfuggire ai Romulani. E se non li conosco male tra non molto ci<br />

potrebbero essere addosso "<br />

”Guardiamarina conosce il codice Morse?” chiese il capitano “Certo!” rispose con malcelato<br />

orgoglio Masamune.<br />

”Bene allora cerchi di replicare il metodo con cui abbiamo ricevuto il messaggio dicendo "Dove<br />

siete?"<br />

NAVI ROMULANE<br />

"MALEDIZIONE!!!!" l'urlo di Selak fu terribile. Era furente per essersi fatto sfuggire una nave<br />

ormai K.O. " Entrate in curvatura SUBITO. Distruggiamo quella nave!"<br />

NAVE KLINGON<br />

"La nave è riuscita a fuggire... i Romulani non si muovono... che sta succedendo?! " chiesero a<br />

Reno. Il Capitano non rispose, era troppo preso a guardare la situazione tattica.<br />

Klo'ba dal canto suo sembrava molto confuso.<br />

Pochi secondi dopo però, la seconda nave romulana uscì dall'occultamento, ed entrambe si<br />

gettarono all'inseguimento della Concordia "Rotta d'intercettamento." ordinò il capitano federale.<br />

Dopo un attimo di titubanza Klo'ba acconsentì, ed il timoniere tracciò la rotta "Klo'ba... potremmo<br />

dover combattere." Klo'ba sorrise selvaggiamente all'idea.

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