Missione 1 capitolo 4

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Il consigliere Siaane con un gemito tornò tra i vivi. Ogni parte del corpo gli faceva male, si concentro su un punto bianco della sua mente, era necessario, non voleva che il dolore gli facesse perdere l'autocontrollo sulla natura alaniana. Si alzò, con fatica, sedendosi sulla sua postazione soffocò un gemito, era stata una fortuna che fosse svenuto. Masamune riprese coscienza, guardandosi attorno disorientato e confuso, appena focalizzò la situazione fece correre la mano sul comando di spegnimento dei motori accorgendosi che qualcuno aveva gia provveduto, guardò dietro a se il comandante e poi il primo ufficiale che gli fece un cenno con la testa, “Credo che la sua manovra verrà ricordata come Manovra Masamune, anche se ritengo che nessuno sarà così pazzo da tentarla.” Il timoniere sorrise, era al colmo della felicità, sopratutto era sollevato che la manovra non avesse spezzato la nave in due. ”Proprio così.” Rostand intervenne. “Avrà modo di spiegarci esattamente cosa ha fatto, al momento non so se darle del pazzo o del genio.” Siaane ascoltava senza capire, al momento non sembrava importante a lui. Aragor si rivolse al Capitano, “Ho avviato una scansione della struttura e ho fermato i sistemi a propulsione. Tra qualche minuto dovrei avere i risultati tecnici, inoltre l'infermeria e operativa, D'Accardi e al lavoro.” ”Bene, io ho controllato la posizione, non siamo dove dovremmo essere, Masamune?> ”Si capitano, sto ricalcolando la nostra posizione in conseguenza alla manovra.....ecco, siamo in spazio .... romulano.” ”Romulano?” ”Si, siamo stati colpiti un attimo prima di entrare in curvatura, gli scudi hanno retto perfettamente ma questo ha fatto andare fuori rotta la Concordia, esattamente siamo 30 anni luce dentro il confine romulano.” ”Per ora non ci hanno individuato, altrimenti sarebbero gia qui, imposti la rotta di rientro Masamune.” Dopo una esitazione il guardiamarina rispose, “Al momento non possiamo usare la velocità warp, almeno fino a quando non sono stati controllati tutti i sistemi.” ”E la velocità ad impulso?” ”Per ora e meglio non usare i motori.” ”Per quanto tempo?” Passo la mano sulla tastiera osservò la risposta del computer, “Quindici minuti per i motori a impulso, per la warp non sono in grado di dare una stima dei tempi.” ”Sala macchine.” ”Tenente Martines, passo.” ”Mi chiami Oliverson.” ”Signore... purtroppo Oliverson e morto. L'esplosione di un pannello.. e stato preso in pieno, e morto subito.” Maledizione...maledizione. “Lei è il più alto in grado ora?” ”Si signore.” ”Bene, allora tra dieci minuti voglio una stima sui tempi di riparazione dei motori warp.” ”Si signore.” ”Bene, al lavoro Martines, chiudo.” Rivolto ad Aragor e al Consigliere, “Per ora non comunichiamo all'equipaggio la nostra posizione, voglio che lavorino rapidamente senza altre preoccupazioni per la testa, numero uno, trovi un buco dove nasconderci.” Siamo stati colpiti un attimo prima di entrare in curvatura, gli scudi hanno retto perfettamente ma questo ha fatto andare fuori rotta la Concordia, esattamente siamo 30 anni luce dentro il confine romulano. Ancora quelle parole, sembravano ferme nell'aria a far dimenticare la reale condizione
della nave, era da molto che un vascello della federazione non si avventurava in territorio romulano in questo modo, senza precauzioni. Sarebbe forse stata questione di secondi prima che in qualche avamposto una qualche segnale luminoso cominciasse a lampeggiare. Rostand impallidì, forse per la perdita del suo sangue o per la morte di Oliverson, era la prima volta che sotto il suo comando moriva qualcuno. Il comandante si sedette sulla sua poltrona osservando muto per qualche istante il marasma e lo sciamare di persone da dentro e fuori la plancia finche con una voce rassegnata "Ridurre al minimo le emissioni energetiche, isolare le aree non essenziali, interrompere appena possibile il supporto vitale nelle aree non essenziali. Ufficiali, ci trasferiamo nella plancia tattica. Computer trasferire comandi in plancia tattica. Forse in questo modo appariremo come un semplice relitto. Masamune brinderemo una volta tornati nello spazio della federazione. Signor Aragor?" Il vulcaniano in uno sguardo serio e pronto ma al tempo stesso estraneo alla situazione per tranquillità annui a Rostand. Si, Capitano?" Un attimo di sospensione, "Andiamo a presentare le armi a Oliverson..." Anche se comprendeva che la situazione avrebbe richiesto più tatto la sua natura vulcaniana ebbe il sopravento e S'Ral cercò l'attenzione del capitano: "Capitano, se teniamo gli scudi alzati saremo come una luce a cui le falene romulane non sapranno resistere." Il capitano si fermo un attimo guardando l’ufficilale, e gli rispose. "Effettivamente un relitto non emette uno scudo…computer abbassare gli scudi e mettere in atto tutte le disposizioni necessarie per mascherare questa nave come se fosse un relitto." Appena prima di entrare nel turbo ascensore il capitano si fermò un'altra volta. "Se non ricordo male nel suo curriculum è riportata una manovra di campo warp a curvatura zero, che ritengo possa esserci utile in questa situazione. Faccia in modo da poterla attuare in qualsiasi momento." S’Ral gli fece un cenno di assenso. Dopo che il capitano ebbe lasciato la plancia ci trasferimmo in tattica ed aspettammo il suo ritorno. =/\= Gli ufficiali superiori erano sull'attenti con la mano alzata nel saluto militare. La bara che conteneva il corpo di Oliverson stava scivolando dentro il tubo di lancio. Il Capitano aveva parlato brevemente, la situazione di emergenza richiedeva di fare tutto in un tempo breve, anche l'estremo saluto purtroppo. La rotta che la capsula avrebbe seguito portava verso un piccolo sole. Siaane non aveva mai capito la necessità di lanciare la salma nello spazio, gli sembrava più logico riportarla sulla terra, ma queste erano vecchie tradizioni marinare dei secoli bui (così gli aveva spiegato un tenete molti anni addietro) non le capiva ma le accettava. Il primo a uscire al termine della cerimonia fu il capitano, dopo un attimo gli altri lo seguirono, tra qualche minuto ci sarebbe stato un incontro in sala tattica per valutare la situazione e trovare un modo per tornare nello spazio federale. Strana situazione questa. pensava Siaane, la prima missione della Concordia. Appena uscita dai cantieri di Utopia. Danneggiata al primo incontro con una entità aliena e con i motori spremuti al massimo nel tentativo di sfuggire al pericolo incombente, per poi ritrovarsi in pieno spazio romulano. Bloccati nello spazio. Anche Siaane abbandonò la saletta sperando di non tornarci troppo presto. Mentre percorreva i corridoi osservava l'equipaggio, visibilmente scosso ma efficientemente operativo, questo lo sollevava era un buon segno. La testa gli faceva ancora male, si disse che era meglio passare in infermeria prima di andare alla sala tattica, una volta entrato in curvatura aveva avuto la sensazione di essere strappato.. non sapeva come descriverlo, all'improvviso aveva visto la plancia come fosse stato in due punti diversi della stanza poi, all'improvviso, un dolore lancinante.. che cresceva.. cresceva oltre i limiti del suo
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