Missione 1 capitolo 4

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che qualcosa doveva essere andato storto. Rostand aprì gli occhi considerando il segnale di chiamata. ”Capitano, i sensori rilevano una nuova scansione...no...e strano è ..intermittente.” Aragor si avvicinò alla postazione osservando i dati sullo schermo. “Si capitano, sono intermittenti, hanno due lunghezze.. non capisco.” Rostand a sua volta si avvicinò, dopo qualche attimo sorrise. “Non siamo soli signori, un mio vecchio amico e venuto in nostro soccorso.” Rostand tornò alla sua postazione, sorrideva ancora mentre rifletteva sul da farsi. Stone era ancora sul ponte 12, per cercare di risolvere il problema al deflettore della nave. Stava cercando di fare più in fretta possibile, specie da quando aveva notato la nave romulana uscire allo scoperto. Stone si augurava che il trucco che avevano studiato per ingannare i romulani fosse andato a buon segno. Non era in grado di saperlo da quella postazione. Comunque notava che i romulani non avevano ancora aperto il fuoco, e questo era già un buon segno. E lui doveva approfittare di questo per riparare il guasto, e permettere così alla Concordia di potersi nuovamente muovere. Dopo circa un' altra ora di lavoro aveva trovato e riparato il problema, si erano danneggiate alcune cabine che permettevano l'accesso di energia ai distorsori subspaziali. Decise di avvertire subito il capitano Rostand. Attivò il comunicatore e disse : "Tenente Stone a Capitano Rostand. Mi sente signore?" "Qui Rostand.” echeggiò la voce del capitano, “la ascolto, Tenente." "Capitano,” rispose Stone “qui è di nuovo tutto in funzione. C'erano dei problemi con i distorsori, ma abbiamo risolto. Per quel che concerne i deflettori, dovremmo essere di nuovo in grado di muoverci, signore." "Ottimo lavoro, Tenente. La aspetto qui in plancia, al suo posto. Passo e chiudo" "Subito, capitano" rispose Stone. Ora Rostand poteva dare avvio al suo piano, guardò intensamente Aragor si alzò avvicinandosi al primo ufficiale e si decise: "Numero Uno..." "Si Capitano..." "Mi tiri un pugno" Aragor sollevo un sopraciglio. "Coraggio Comandante, un bel sinistro." "Ma signore... non sarebbe logico." "Aragor faccia come le dico." Disse perentorio e queste furono le ultime parole che Rostand disse in piedi per qualche secondo, il colpo del Vulcaniano era stato sferrato con tecnica perfetta senza nessuna inflessione dovuta all'umore o alla rabbia, anche la sua espressione non mutò nello sforzo. Rostand si rialzò sanguinando dal naso e mentre, inevitabilmente, il suo volto si ricopriva di sangue e cosi la sua divisa cominciò a dare ordini illogici per le orecchie degli ufficiali, era la sua ultima possibilità. Era come se stesse usando il suo ultimo gettone, sapeva che difficilmente dopo quel momento l'equipaggio avrebbe ubbidito ai suoi ordini. "Guardiamarina si sdrai a terra, aprite il canale di comunicazione." A quel punto intervenne il consigliere bloccando, con la mano destra, il braccio del guardiamarina e fissandolo negli occhi con una forza che lascio, per un attimo, sbigottito Masamune. Un attimo durò anche quel duro sguardo che, non pago di soffermarsi su chi stava eseguendo un ordine anche se non lo capiva, così come era stato abituato a fare durante l'accademia, subito andarono a finire su Rostand. ”Cosa ... “ il capitano non fece tempo a finire la frase che si trovo attirato dallo sguardo di Siaane.
... vuole fare ? Completò il capitano nei suoi pensieri. Mentre finì di formulare la domanda Rostard allargò il suo campo visivo che, fino ad allora focalizzato negli occhi del consigliere, non aveva notato che Siaane stava sorridendo. ”Se proprio voleva, potevamo modificare l'immagine olografica senza che lei dovesse farsi prendere a pugni!” disse Siaane con una espressione in cui nessuno fece fatica a leggere la felicità di aver trovato una soluzione.” ... visto, che comunque, se andasse in infermeria non penso che il nostro medico troverebbe molto eroica la ferita che si è procurato.” continuò il consigliere andando oltre il consentito ma sapendo bene come quella battuta in una situazione così critica poteva, almeno in parte, aiutare il morale del personale in plancia. ”Mi piacerebbe sapere cosa ha in mente consigliere !?” disse il capitano con una sfumatura di ironia nella voce e forse pensando che Siaane non avesse nessuna opzione da offrire, ma il consigliere fu ben contento di spiegare il suo piano. Rostand, annuì e chiamò i romulani. PLANCIA INCROCIATORE KLINGON ”Reno, una nuova comunicazione dal Concordia alla nave romulana.” ”Sullo schermo.” I "romulani" del concordia stavano parlando, Reno capì subito dalle parole dette che in realtà si stavano rivolgendo a lui. ”Ben arrivati amici, la situazione è critica.. bisogna fare attenzione.” Selak rispose, “Cosa sta dicendo Khtar, o chiunque lei sia.” Marcando le ultime parole. ”Io sono sempre io.” E su quelle parole Rostand chiuse la comunicazione. Reno sorrise, ora Rostand sapeva che erano li, forse la situazione stava migliorando. PLANCIA CONCORDIA La comunicazione fu chiusa ad un ben specifico gesto del capitano, come era stato concordato, e subito dopo la nave sembrò diventare evanescente, come se fosse un miraggio nel deserto. ”Penso basti Tenente, torniamo visibili.” disse il capitano con una vena di divertimento nella sua voce, effettivamente sulla plancia tutti erano, per quanto possibile, divertiti. Pensando poi alla piece teatrale che avrebbero messo in atto quasi avrebbero voluto ridere pensando alla faccia che avrebbero fatto i romulani. Poco dopo la Concordia tornò ben definita e fu nuovamente aperto il canale con la nave romulana. Il comandante Gabriel Rostand scrutò negli occhi di Selak che per qualche secondo rimase attonito "Il mio nome è Gabriel Rostand Capitano della U.S.S. Condordia, commettere atti di pirateria nelle zona neutrale, impadronirsi di un vascello della federazione con la forza è considerabile azione di guerra." Anche questa comunicazione fu breve, anzi non dette neanche il tempo di reagire ai romulani prima di chiudersi. PLANCIA INCROCIATORE KLINGON Tutti erano sbigottiti e pensarono che il capitano della nave della federazione fosse impazzito quando, non riuscendo più a trattenersi il capitano Reno scoppiò a ridere. Dopo un attimo aveva ripreso la serietà e disse ad alta voce: “Sei sempre il solito burlone, Gabriel.” Ed appena lo disse la nave che nel frattempo aveva ripreso ad ondeggiare tra luce ed ombra scomparve completamente. NAVI ROMULANA I due capitani non capivano cosa stava succedendo sulla nave che avevano circondato e, passato un attimo di indecisione, stavano per sparare sulla nave della federazione. Giusto per non dover riferire niente di imbarazzante. fu il pensiero che riempi la mente di entrambi
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