Missione 1 capitolo 4

nell'arco di una mezz'ora aveva macinato decine di oppure senza trovare una soluzione adeguata,
ma doveva riuscire a fare quello che il capitano aveva chiesto. In un attimo in cui la tensione stava
per superare la ragione S'Ral si levo e liberò la testa da tutti i pensieri, non era la prima volta che
arrivava a quel punto e sapeva che non era bene, doveva ritrovare in fretta la sua calma e la sua
freddezza e cercare di risolvere il problema.
SPAZIO ROMULANO
”E' il capitano della T'Pau che parla ... “
”Sono il capitano della So'rtH mi dica.” Rispose seccato dalla sua nave Ta'Pal, non era ancora
convinto di quanto gli era stato comunicato, non era possibile che una nave della federazione si
trovasse dentro il confine di 30 anni luce senza che ne fosse stato segnalato l'ingresso e, per quanto
stupidi, gli uomini della federazione non sarebbero mai arrivati a tanto, si sarebbe potuta scatenare
una guerra, ed alla parola guerra il capitano senti un brivido sulla schiena, un brivido che non
riuscì a capire se fosse di gioia o di paura.
”Capitano ha trovato ulteriori tracce che potremmo seguire?” intervenne il capitano della T'Pau ad
interrompere i pensieri di Ta'Pal.
”No, non ancora, vi terremo informati.”
”Bene, passo e chiudo.”
Anche il capitano della So'rtH pensava che tutto questo fosse uno scherzo di cattivo gusto o magari
una punizione di chissà quale gesto successo chissà quanto anni prima e, nella sua mente, gli scappo
un complimento riferito alle brave madri dei due uomini che ora sicuramente staranno ridendo nelle
camerate dell'avamposto che li aveva chiamati.
”Non voglio problemi stai attaccato alla T'Pau.” disse il capitano della So'rtH al navigatore, “meglio
fronteggiare il nemico assieme caso mai dovessimo combattere.” E nella sua mente si formò la fine
di quella frase e spero non ce ne sia bisogno anche lui pensava che se effettivamente avessero
trovato la nave federale non sarebbe sicuramente stato un buon affare.
USS CONCORDIA - PLANCIA TATTICA
Alzato lo sguardo dalla plancia per ritrovare la sua freddezza S'Ral si accorse che non era l'unico a
pensare che il turno si stava prolungando un po' troppo. Perfino Aragor, per quanto non lo facesse
notare, in fondo dopo il capitano era lui a dover infondere fiducia e forza, stava attingendo a risorse
a cui normalmente non avrebbe dovuto ricorrere.
All'improvviso a S'Ral venne in mente di come, alcuni decenni prima, un suo collega terrestre a
volte, a notte fonda, dopo lunghe ore passate a studiare sui libri durante il periodo al Deystrom gli
portasse una tazza di caffè elencando un'interminabile lista di proprietà, alcune frutto solo
dell'invenzione popolare, me che immancabilmente riuscivano a giovare.
”Capitano.“ iniziò l'ufficiale “Desidera una tazza di caffè?” Completò la frase mentre dal replicatore
si sentiva l'aroma inconfondibile.
Quella frase ebbe un effetto quasi magico e tutti alzarono lo sguardo dalle rispettive postazioni, che
fino ad un momento prima erano brulicanti di formiche impazzite in una danza selvaggia che altro
non erano che delle dita in cerca di una risposta, per posarsi sul viso del vulcaniano che, in tutta
risposta, alzo il ciglio per quindi posarsi con uno sguardo lucido, quasi brillante sul capitano.
”Non penso che un caffè possa disturbare il lavoro alle postazioni.” disse il comandante al capitano
e, anche se le sue labbra rimasero serie, al capitano sembrò di vedere per un attimo un sorriso sul
volto del vulcaniano. In tutta risposta il capitano disse soltanto: “Per me un'arabica.”
USS MOONSPIRIT - SALA DEL CAPITANO
Ma cosa hai in mente Gabriel, non capisci in cosa ti sei cacciato, sei in uno dei casini più grossi di
tutta la tua vita e spero proprio che quando sarà finita mi dirai che era solo uno scherzo di cattivo