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Finalmente era arrivato in plancia tattica.<br />
Eccoci qui. Pronti per passare un'altra giornata all'inferno. pensò.<br />
PLANCIA TATTICA<br />
Erano tutti indaffarati, chi a riportare la nave nel suo pieno assetto chi a preparare nuove difese o<br />
nuovi schemi, il timoniere stava ancora cercando di capire se qualcosa avrebbe potuto andare storto<br />
nella sua manovra anche senza essere colpiti da quella bordata e l'ufficiale scientifico era intendo in<br />
mille operazioni nella sua console quando entrarono il capitano ed il primo ufficiale: una faccia<br />
felice ed una faccia seria.<br />
Aragor entrò nella plancia tattica con la sua calma flemmatica. L'onore alle armi per il caduto era<br />
stato breve e molto stringato persino per Aragor... ma la situazione attuale non richiedeva altro<br />
pensava. Nella plancia tutti erano al lavoro, per trovare una soluzione alla situazione critica.<br />
Entrando, il Numero Uno notò l'espressione sorridente di Rostand al suo fianco, ma avendo avuto<br />
già modo di lavorare con capitani umani, non fece troppa fatica a capirne il motivo. Sapeva già che<br />
gli umani, più di tutte le altre razze, capivano l'importanza delle emozioni (se queste non venivano<br />
represse come la logica dettava...), ed in momenti come questi, ancor più che la calma sicurezza che<br />
un vulcaniano normalmente esprimeva in tutte le sue cose, gli umani e le altre specie emotive<br />
preferivano ad essa un espressione sicura e sorridente per quanto falsa potesse essere.<br />
Aragor non aveva alcun dubbio che anche il loro capitano era molto preoccupato... ma in quanto<br />
capitano non doveva e non poteva mostrarlo.<br />
Aveva solo una cosa da fare: infondere sicurezza nel suo equipaggio, e lo stava facendo<br />
maledettamente bene. Tanto, che le espressioni contrite di tutti si riappacificarono un poco<br />
incrociando lo sguardo di Rostand che si rivolse al timoniere: "Mi sembra che quindici minuti siano<br />
passati Masamune, qual è la situazione dei motori?"<br />
"Ancora critica signore... sono stati gravemente danneggiati. Credo che avrò bisogno di ancora dieci<br />
minuti, capitano" lo sguardo di Masamune lasciò capire a tutti che più velocemente di così non<br />
poteva fare... i danni erano davvero ingenti<br />
"Credo dovremmo concentrarci molto di più sui motori e lasciare perdere per adesso tutto il resto....<br />
sistemi difensivi e via dicendo." Intervenne Aragor "Se dovessimo essere intercettati dai Romulani,<br />
dubito che saremmo attaccati... è più probabile che decidano di abbordarci o forse di tenerci sotto<br />
stretto controllo... anzi, a dir la verità trovo assai strano che ancora non sia arrivato nessuno... "<br />
AVAMPOSTO ROMULANO<br />
"Ha.. ha..ha ... stai scherzando Trau'Pal... davvero ti ha detto così?!" chiese il giovane Romulano in<br />
direzione del più anziano.<br />
"Si... è da non credersi, vero Tu'rAl?!" rispose Trau'Pal ridendo anche lui.<br />
"Già." Tu'rAl non poteva trattenersi dal ridere ancora.<br />
I due soldati romulani si trovavano su di un avamposto di frontiera nella zona a confine con la<br />
federazione. Al momento prestavano servizio ai monitor che controllavano il settore di loro<br />
competenza.<br />
Circa 45 minuti prima avevano identificato un blip sulle loro console, ma Trau'Pal, il più anziano<br />
anche in grado, aveva detto loro di non preoccuparsi eccessivamente. Lui non credeva possibile che<br />
una nave federale avrebbe mai avuto il coraggio di entrare nello spazio Romulano così<br />
impudentemente... dunque quella era solo una cometa o qualcosa del genere.<br />
Tuttavia durante tutto quel tempo il blip era rimasto fermo senza muoversi.<br />
Tu'rAl controllò nuovamente il monitor: "Trau'Pal... la cometa è sempre ferma lì... non è un po<br />
strano?! Forse sarebbe meglio controllare...?"<br />
L'anziano Romulano guardò l'ora " Tra 20 minuti finisce il nostro turno...lo faremo negli ultimi<br />
dieci minuti, per evitare seccature! Ma vedrai che è come dico io... " sorrise pensando alle<br />
precedenti battute.