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Giustificò Khtar.<br />
”Cosa mi può dire dell’equipaggio detenuto?” Il suo sguardo passò sugli ufficiali.<br />
”Ho mantenuto in plancia il numero minimo di ufficiali anziani per provvedere alla navigazione e<br />
ho confinato gli altri nei loro alloggi. Ho posto delle guardie in sala macchine per permettere al<br />
personale della federazione di svolgere il proprio lavoro.”<br />
Con fare più sollevato, per quanto lo permettesse la sua natura romulana, il capitano della T’Pau<br />
concluse: “Bene. Ora vi scorteremo fino all’avamposto più vicino e chiariremo la faccenda.”<br />
Khtar: “Purtroppo non è possibile. Quando questa nave è stata colpita i motori sono rimasti<br />
seriamente danneggiati e le riparazioni necessiteranno di parecchio tempo. Secondo la stima degli<br />
ufficiali tecnici sono necessarie ancora 16 ore.”<br />
S’Ral e Siaane avevano volutamente esagerato la stima dei tempi necessari per rimettere in sesto la<br />
Concordia, così da poter prendere ancora un po’ di tempo.<br />
Selak si congedò per poter comunicare al quartier generale gli ultimi sviluppi e poter riflettere sul<br />
da farsi.<br />
La simulazione venne interrotta appena il volto del comandante romulano era scomparso e in<br />
plancia gli ufficiali si rilassarono. Il capitano Rostand indisse una riunione per stabilire un<br />
piano d’azione.<br />
Subito S’Ral intervenne: “Signore, durante la comunicazione ho captato un segnale che non rientra<br />
negli schemi usuali di trasmissione e che veniva trasmesso alternativamente dalla loro nave alla<br />
nostra e anche su un piano trasversale. Attualmente non riesco a stabilire di cosa possa trattarsi. Non<br />
sottovalutiamo la possibilità che possa essere un segnale di controllo romulano. In tal caso<br />
auguriamoci che non abbia individuato il nostro stratagemma.”<br />
Rostand : “Capisco signor S’Ral. Faccia subito analizzare i dati in suo possesso e cercheremo una<br />
soluzione anche per questo.” Rivolto all’addetto alle comunicazioni aggiunse: “Chiami anche<br />
D’Accardi in infermeria e Brown in sala macchine, che si presentino in sala tattica.”<br />
PONTE 1<br />
Le porte del turboascensore si aprirono e Brown si avviò rapidamente verso la sala della riunione.<br />
Improvvisamente il suo sguardo piombò su una figura che si aggirava con fare circospetto per il<br />
corridoio, non sembrava averlo visto. Deglutì in preda all’agitazione, il suo battito cardiaco era più<br />
che accelerato, sentiva il cuore picchiare nel petto, senza pensare ad altro portò la mano al phaser.<br />
Quello che aveva davanti era un romulano!<br />
”FERMO!” Gridò.<br />
All’udirlo l’intruso si voltò di scatto, vedendolo in men che non si dica fuggì via per il corridoio<br />
voltando a destra.<br />
A quello scatto fu come se Brown si risvegliasse da chissà quale sonno e si precipitò<br />
all’inseguimento. Niente da fare, il romulano era scomparso.<br />
Sfiorò il comunicatore: “Brown ad Aragor.”<br />
”Qui Aragor” rispose la voce.<br />
”E’ necessario ricorrere al più presto ai ripari. Mi trovo nel corridoio del ponte 1 e ho appena<br />
incontrato un romulano. Appena mi ha visto è fuggito. L’ho rincorso, ma è sparito.”<br />
”Ne è sicuro?” disse Aragor freddamente, quasi non credesse all’accaduto. Riprese “In ogni caso ci<br />
raggiunga in sala riunione. Provvederò a mettere in allerta la sicurezza.”<br />
Appena Aragor riferì al capitano la comunicazione venne attivato l’allarme giallo. Era più che altro<br />
una precauzione, dato che era decisamente impensabile che un romulano si trovasse a bordo.<br />
Aragor chiamò il secondo ufficiale alla sicurezza e ordinò che si formassero tre squadre che<br />
ispezionassero da cima a fondo tutti i 15 ponti della Concordia per catturare un presunto intruso.<br />
Le ricerche furono condotte in modo impeccabile, ma del romulano, visto dal sottotenente Brown,