Missione 1 capitolo 4

L'ufficiale era stato congedato, Gastoner si alzò andando davanti alla vetrata.
Guardava gli edifici federali con preoccupazione. Attivò il comunicatore, “Gaia, mi metta in
contatto con la Moonspirit.”
Cinque minuti dopo sul visore c'era il capitano della Moonspirit, classe galaxy.
”Buongiorno ammiraglio, la sento con piacere.”
”Salve capitano, ho una missione da affidarle, è piuttosto delicata. Seclar 8.”
Il volto del capitano cambiò all'istante divenne serio.
L'ammiraglio continuò.”Abbiamo una nave dispersa, le sto inviando tutti i dati relativi. Lei deve
trovare quella nave, riteniamo che sia nello spazio romulano, all'apparenza non è stata obbligata ad
andarci. Deve contattarla e valutare la sua posizione e agire di conseguenza.”
”Signore, chiedo scusa, vorrei un chiarimento su cosa intende per posizione.”
”Ha ragione capitano, qui sulla terra si fa troppa politica e ci si dimentica che gli ordini devono
essere chiari e precisi. Lei deve contattare la Concordia e stabilire che non abbia disertato, in caso
contrario la deve obbligare a rientrare in spazio federale.. se rifiutasse...va distrutta. Tutto deve
essere svolto nella massima segretezza per evitare che diventi una guerra con i romulani, per questo
motivo alle coordinate che le ho inviato troverà una nave Klingon, salirà a bordo con altri cinque
ufficiali e ne assumerà il comando, in modalità occultamento entrerà nello spazio romulano per
compiere la missione. Se veniste catturati i Klingon che saranno a bordo con voi vi forniranno una
copertura trattandovi come prigionieri. I particolari del piano sono sul rapporto.”
”Il Concordia, il suo capitano..e, Rostand.”
”Esatto, lei non è stato scelto a caso, avete fatto l'accademia assieme, nello stesso corso, contiamo
su questa sua conoscenza del capitano per capire la situazione. Giudico improbabile una diserzione
ma devo considerarla come una possibilità. Chiudo capitano, e buona fortuna.”
”Grazie signore.”
L'ammiraglio lasciò l'ufficio, tra poco avrebbe avuto una riunione importante bisognava decidere i
passi successivi, il Concordia era diventato un grosso problema.
USS CONCORDIA - PLANCIA TATTICA
Ormai S'Ral cominciava a chiedersi quanto sarebbe durato questo turno, erano quasi 28 ore che non
dormiva e come lui tutti gli altri ufficiali presenti in quel momento in plancia tattica, o comunque
almeno 16 ore contando che non tutti venivano dalla stessa località sulla terra.
Comunque troppe ore per chiunque. Su Vulcano già fin dalla più tenera età gli avevano insegnato a
non badare a nulla, solo a ciò che la logica diceva, e la logica diceva che in momenti come questi
erano gli ufficiali addetti a dover prestar servizio e questo lo sapeva fin troppo bene il nostro
tenente.
Non è logico che gli umani agiscano in maniera migliore quando sono circondati dallo stress
continuava un filo di pensieri e che per questo si ostinino a voler per forza utilizzare un equipaggio
oramai destabilizzato dalla stanchezza, dall'ansia, dalle ferite morali o fisiche a loro inflitte invece
che utilizzare un equipaggio forse meno efficiente in maniera assoluta ma sicuramente in questo
momento migliore perché riposato. Mentre questi pensieri passavano per la mente dell'ufficiale
scientifico lui era completamente assorbito dalla ricerca di una soluzione che sembrava giocare a
nascondino ... o che magari non esisteva e soltanto l'unica debolezza dei vulcaniani, la
cocciutaggine, lo costringeva a continuare a cercare.
O certo posso ripetere la manovra che mi ha chiesto il capitano pensava un'altra parte di lui solo
non ho nessuna massa, quindi nessuna distorsione gravitazionale dietro alla quale nascondermi.
continuava a macinare dati, formule e ipotesi. Senza accorgersene anche lui utilizzava lo stress
come una utile risorsa. Potrei far collassate tutti i detriti qui attorno per creare una massa
artificiale ... no, non sarebbe abbastanza pesante da mascherare la manovra ... oppure ... oppure