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Trasformazione e commercializzazione dei prodotti ... - Regione Lazio

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La legna si suddivide in legna dolce e legna<br />

dura in base al peso in kg di un metro cubo di<br />

materiale. La legna dolce che pesa circa<br />

300-350 kg/m3 è quella di abete, pino, pioppo,<br />

ontano, castagno, salice, mentre la legna<br />

dura che pesa circa 350-400 kg/m3 è quella<br />

di olmo, quercia, leccio, faggio e frassino.<br />

La legna dolce si accende facilmente, si consuma<br />

in fretta e sviluppa una fiamma lunga e<br />

la si usa nei forni che richiedono un lungo giro<br />

di fiamma. La legna dura, invece, è più<br />

compatta, la combustione è più lenta con<br />

fiamme corte, dura di più ed è più adatta al<br />

riscaldamento domestico.<br />

La legna da ardere, ai fini del riscaldamento,<br />

presenta caratteristiche diverse a seconda<br />

della varietà di pianta dalla quale è ricavata.<br />

Non tutti i legni sono uguali e le caratteristiche<br />

circa il tempo di essiccazione ed il potere<br />

calorifico variano da pianta a pianta. Il potere<br />

calorifico dipende dal tasso di umidità e<br />

dalla sua densità.<br />

La legna appena tagliata, o legna verde, ha<br />

un contenuto di acqua elevato, che la rende<br />

pesante e più resistente al fuoco in quanto<br />

parte del calore sprigionato nella combustione<br />

viene impiegato per far evaporare<br />

l’acqua. Un legno verde può arrivare ad avere<br />

fino al 75% di umidità nella sua composizione<br />

e può essere considerato un legno<br />

“secco” solo quando questa percentuale<br />

raggiunge un livello pari al 15-20%. L’ideale<br />

La legna da ardere<br />

sarebbe far stagionare la legna da ardere<br />

per un periodo minimo di almeno 9 mesi e fino<br />

ai 2 anni. Un legno ben stagionato può<br />

perdere oltre il 60% della propria umidità,<br />

acquisendo in questo modo un maggiore potere<br />

calorifico ed una maggiore maneggevolezza.<br />

I legnami di qualità ottima sono la<br />

quercia, il frassino, il faggio, l’acero, gli alberi<br />

da frutto meno il ciliegio. Di qualità discreta<br />

sono invece il castagno, la betulla, l’ontano.<br />

Di qualità accettabile sono il tiglio il pioppo<br />

ed il salice. Da evitare in generale i legni resinosi.<br />

Il potere calorifico <strong>dei</strong> differenti tipi di<br />

legna dipende molto dalla loro umidità e di<br />

conseguenza la potenza delle caldaie o delle<br />

stufe è direttamente influenzata dal tipo di<br />

legna impiegato, in media una legna ben stagionata<br />

ha un potere calorifico di 3200<br />

kcal/kg.<br />

Potere calorifico della legna<br />

in funzione della sua umidità<br />

Percentuale Potere calorifico<br />

di umidità kcal/kg<br />

15 3.490<br />

20 3.250<br />

25 3.010<br />

30 2.780<br />

35 2.450<br />

40 2.300<br />

Il decorso del tempo rappresenta solo uno<br />

<strong>dei</strong> fattori di una corretta essiccazione.<br />

Concorrono a rendere un legno ben stagionato<br />

ulteriori elementi quali le modalità di<br />

collocazione e conservazione.<br />

Per riuscire ad ottenere una legna secca e<br />

non marcia occorre adagiarla in modo che risulti<br />

protetta in ambienti non umidi e sufficientemente<br />

ventilati.<br />

Una corretta stagionatura offre una legna<br />

da ardere migliore, con un potere calorifico<br />

più elevato che può arrivare a dimezzare le<br />

quantità di legna necessarie per il riscaldamento<br />

domestico.<br />

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