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Trombosi ed emostasi - Dieta della salute

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17) <strong>Trombosi</strong> e <strong>emostasi</strong><br />

I meccanismi emostatici permettono l’arresto<br />

delle emorragie m<strong>ed</strong>iante la formazione di un<br />

tappo emostatico senza che questi trombi si<br />

formino spontaneamente nelle vene e nelle<br />

arterie.<br />

La coagulazione del sangue si attua con il<br />

meccanismo cellulare delle piastrine (che si<br />

determinano con l’emocromo), e con un<br />

meccanismo molecolare complesso, costituito da proteine solubili detti fattori <strong>della</strong><br />

coagulazione (fattore I, II, V, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII), e dal calcio, che si studiano con il<br />

PT e il PTT (detto anche aPTT). Generalmente, per studio <strong>della</strong> coagulazione, s’intende questo<br />

secondo meccanismo, integrato dal numero delle piastrine.<br />

La coagulazione del sangue può attivarsi in due<br />

modi diversi (due vie), la cosiddetta via<br />

estrinseca misurata dal PT e la via intrinseca<br />

misurata dal PTT. Entrambe queste vie<br />

convergono poi in una terza via detta comune<br />

dove, alla fine, il fibrinogeno – una molecola<br />

solubile – viene polimerizzato a fibrina,<br />

insolubile, che forma con le piastrine il tappo<br />

emostatico. Questo meccanismo è noto come<br />

cascata coagulativa.<br />

Il processo coagulativo e quello successivo per<br />

la dissoluzione del coagulo una volta ricostruito<br />

il tessuto leso, sono estremamente complessi e<br />

coinvolgono decine di molecole che si attivano a cascata e interagiscono tra loro.<br />

L’interesse per lo stato coagulativo di un<br />

paziente era fino a pochi decenni fa incentrato<br />

solo sullo screening pre-operatorio o in caso di<br />

emofilia o di alcune gravi malattie come la<br />

cirrosi epatica e la coagulopatia intravasale<br />

disseminata (CID). Oggi è di grandissimo<br />

interesse il controllo farmacologico <strong>della</strong> via<br />

estrinseca con gli anticoagulanti orali (TAO),<br />

per evitare le recidive, l’ictus e l’embolia<br />

polmonare nella trombosi venosa profonda<br />

TVP; inoltre nello screening per individuare le<br />

donne geneticamente pr<strong>ed</strong>isposte alla trombosi<br />

nel caso dovessero assumere gli<br />

anticoncezionali orali. Esistono, quindi, tre grandi branche d’interesse:<br />

1) classico screening pre-operatorio;<br />

2) screening prima <strong>della</strong> prescrizione <strong>della</strong> pillola anticoncezionale;<br />

3) terapia con anticoagulanti orali (TAO), per prevenire la TVP e le sue complicanze.<br />

1


[PMID: 12719200], [PMID: 18574273], [PMID: 22372172].<br />

Piastrine<br />

Le piastrine sono dei frammenti cellulari (non<br />

cellule), che si originano nel midollo osseo a opera<br />

dei megacariociti. Gli animali più semplici hanno<br />

solo questo sistema di coagulazione, essendo il<br />

sistema dei fattori sviluppatosi filogeneticamente<br />

dopo.<br />

Le piastrine possono aumentare tipicamente per<br />

un’infezione (5-600.000 µ/L), o per un processo<br />

tumorale del midollo osseo detto piastrinosi o<br />

trombocitemia essenziale (1-2.000.000 µ/L), neoplasia generalmente non grave, che però<br />

espone la persona a un aumentato rischio trombotico, spesso controllato bene con farmaci<br />

antitumorali non impegnativi (idrossiurea), e aspirinetta per ridurre il rischio di trombosi.<br />

Analita Valori di riferimento<br />

Piastrine 150-400 u/L<br />

La diminuzione del numero delle piastrine riconosce molte cause. Può manifestarsi con<br />

petecchie o sanguinamenti dal naso o nelle urine, a volte può essere scoperta casualmente:<br />

• il midollo può produrne poche per aplasia indotta da farmaci (chinidina, sulfamidici, sali<br />

d’oro, antibiotici, alcol, radiazioni, diuretici…);<br />

• come effetto tossico di molte terapie antitumorali (come la perdita dei capelli, il<br />

vomito…);<br />

• per infezioni virali (rosolia, citomegalovirus, Epstein-Barr virus, parvovirus, varicella);<br />

• per gravi carenze di folati e B-12;<br />

• per infiltrazioni neoplastiche (leucemie, linfomi, mielosi), o per forma primitiva;<br />

• per eccessivo consumo e per sequestro splenico, come nella CID e nella cirrosi epatica;<br />

• per un errore nella determinazione in laboratorio (campione coagulato o aggregati<br />

piastrinici), o nella così detta pseudo-piastrinopenia, cioè per una diminuzione paradossa<br />

indotta dall’anticoagulante (EDTA), la prima cosa da sospettare in caso di diminuzione<br />

delle piastrine in una persona asintomatica.<br />

Un bassissimo valore delle piastrine espone la persona a un aumentato rischio di<br />

sanguinamento. Il valore minimo normale delle piastrine è 150.000, ma fino a 50.000 non ci<br />

sono, in pratica, problemi di sanguinamento. Tra 50 e 20.000 potrebbero verificarsi dei piccoli<br />

sanguinamenti come sangue dal naso o nelle urine (urine rosse o rosate), clinicamente poco<br />

importanti. Sotto 20.000 possono verificarsi, seppur raramente, importanti sanguinamenti anche<br />

per traumi minori. Solo per valori inferiori a 5.000 il rischio è molto alto.<br />

Sotto 10.000 si può eseguire una trasfusione piastrinica profilattica. In questi casi non va<br />

prescritta l’aspirinetta e analoghi, che aumenterebbero il rischio di sanguinamento. Le piastrine,<br />

infatti, sono il bersaglio <strong>della</strong> terapia antiaggregante (la più tipica con 100 mg aspirina al<br />

giorno), che blocca una via biochimica di aggregazione, riducendo il rischio di infarto.<br />

Paradossalmente, la piastrinopenia da eparina (5% dei trattati), causa trombosi (nonostante la<br />

2


contemporanea presenza di poche piastrine <strong>ed</strong> eparina!), e deve essere diagnosticata e trattata in<br />

breve tempo.<br />

[PMID: 22160037], [PMID: 21740818], [PMID: 18319394], [PMID: 22160063],<br />

[PMID: 17666283], [PMID: 22160012], [PMID: 19652875], [PMID: 21351120],<br />

[PMID: 22161375], [PMID: 11786451].<br />

ANALISI DI LABORATORIO NEL<br />

NORMALE SCREENING COAGULATIVO<br />

Le provette per le analisi <strong>della</strong> coagulazione hanno al loro interno un anticoagulante che lega il<br />

calcio, il “citrato di sodio”, che evita la formazione del coagulo prima dell’inizio delle analisi.<br />

A volte però, soprattutto per difficoltà di prelievo, il coagulo si forma lo stesso. Nessuna di<br />

tutte le analisi coagulative potrà più essere eseguita e si dovrà ripetere il prelievo. Lo stesso se<br />

la quantità di sangue che entra nella provetta è troppo scarsa rispetto al minimo consentito. La<br />

provetta per coagulazione deve mantenere un rapporto preciso tra quantità di anticoagulante e<br />

quantità di sangue (1:10).<br />

Analita Valori di riferimento<br />

PT % 75 – 112 %<br />

PT INR 0,88 – 1,13 rapporto<br />

APTT 23 – 37 secondi<br />

Fibrinogeno 1,5 – 4,5 g/L<br />

D-Dimero 0 - 225 microg/L<br />

PT Il PT si dice allungato allorché impiega più secondi a formare il coagulo, anche se i<br />

laboratori non refertano più i secondi (metodo poco ripetibile), ma la percentuale rispetto a una<br />

popolazione sana, definita al 100%. All’aumento dei secondi la percentuale cala; per esempio:<br />

11 secondi = 100%, 15 secondi = 55% e così via. Trattandosi di un calo <strong>della</strong> percentuale si usa<br />

anche il termine abbassato. Queste variazioni sono quasi sempre dovute a una carenza genetica<br />

del fattore <strong>della</strong> via estrinseca o <strong>della</strong> via comune <strong>della</strong> coagulazione, e spesso senza alcun<br />

problema per la <strong>salute</strong>. Il PT si può abbassare drammaticamente nella CID per consumo dei<br />

fattori <strong>della</strong> coagulazione e negli stadi terminali <strong>della</strong> cirrosi per mancanza di produzione dei<br />

fattori da parte del fegato. Un aumento fisiologico del PT (per esempio 130%), cioè uno stato<br />

ipercoagulativo, si verifica al termine <strong>della</strong> gravidanza. Il monitoraggio <strong>della</strong> TAO si effettua<br />

misurando il PT, ma espresso come INR.<br />

PTT Si riscontra un PTT allungato (aumento dei secondi per ottenere il coagulo, per esempio<br />

39, 41 secondi), in caso di carenza genetica di uno o più dei fattori <strong>della</strong> coagulazione <strong>della</strong> via<br />

intrinseca o <strong>della</strong> via comune e non espone a problemi si <strong>salute</strong>, tranne nel caso di emofilia.<br />

Il PTT è usato nel monitoraggio <strong>della</strong> terapia con eparina in situazioni acute, come nell’infarto<br />

miocardico, nella dialisi, nell’embolia polmonare. L’eparina, infatti, agisce come entra in<br />

circolo e scoagula imm<strong>ed</strong>iatamente il paziente. Esistono diversi tipi di eparine. Accanto alla<br />

classica eparina non frazionata sono state immesse nel mercato diverse eparine a basso peso<br />

molecolare che hanno soppiantato, in molti casi, quelle non frazionate e non abbisognano del<br />

3


controllo con il PTT. Sono usate anche nella prevenzione trombotica osp<strong>ed</strong>aliera e domiciliare<br />

in molte situazioni a rischio, come il preoperatorio.<br />

Con il PTT si scoprono più facilmente le emofilie A e B, dovute a un problema genetico nel<br />

cromosoma X (colpisce solo i maschi), dei fattori rispettivamente VIII e IX <strong>della</strong> coagulazione,<br />

anche se, per la diagnosi di emofilia, si usa il dosaggio specifico del fattore interessato.<br />

La riduzione dei secondi per ottenere il coagulo rispetto ai valori di riferimento (per esempio<br />

18, 15 secondi), denota spesso la presenza di un coagulo formatosi durante il prelievo e quindi<br />

la necessità di ripetere l’esame. Il PTT si esprime ancora frequentemente in secondi (sta<br />

prendendo pi<strong>ed</strong>e l’uso del rapporto).<br />

FIBRINOGENO Il fibrinogeno è la proteina coagulativa presente in maggior quantità<br />

<strong>ed</strong> è quella che forma il coagulo di fibrina alla fine del processo coagulativo. È indotta a<br />

passare, cioè, da molecola monomero solubile a polimero insolubile. È una proteina <strong>della</strong> fase<br />

acuta e aumenta nei fenomeni infiammatori. Anzi, se costantemente alta è un fattore di rischio<br />

cardiovascolare, in analogia alla PCR, ma più importante. Valori diminuiti si hanno tipicamente<br />

nelle fasi terminali di cirrosi epatica e nella CID.<br />

D-DIMERO Il D-Dimero è un frammento <strong>della</strong> degradazione <strong>della</strong> “fibrina stabilizzata” e<br />

quindi indica la presenza di un trombo, tipicamente per una trombosi venosa profonda (TVP), o<br />

embolia polmonare (le embolie polmonari si originano quasi esclusivamente da una TVP). In<br />

realtà il D-Dimero aumenta in mille condizioni diverse, anche in persone tutto sommato sane,<br />

per cui è usatissimo solo “al contrario”, cioè, se basso “non ci sono trombi” e la cosa finisce lì,<br />

non ci sono preoccupazioni di TVP o embolie polmonari e il paziente può essere dimesso (o ci<br />

si può concentrare su altre diagnosi), mentre se è alto non significa niente di per sé, occorrono<br />

altre analisi più specifiche, costose o invasive, tipo eco-doppler o scintigrafia, per sciogliere il<br />

dubbio diagnostico.<br />

[PMID: 12729425], [PMID: 17427618], [PMID: 22032435], [PMID: 15224764],<br />

[PMID: 18302083], [PMID: 18158080], [PMID: 16674999].<br />

ANALISI DI LABORATORIO<br />

NELLO SCREENING PRE PILLOLA<br />

L’uso <strong>della</strong> pillola anticoncezionale aumenta leggermente il<br />

rischio di fenomeni trombotici, infarto e ictus compresi. La<br />

terapia estroprogestinica sostitutiva dopo la menopausa è ora<br />

quasi sempre fortemente controindicata, in particolar modo nelle<br />

donne con familiarità per tromboembolismo venoso (TVP).<br />

Sono state di recente rese disponibili delle analisi su alcuni fattori<br />

<strong>della</strong> coagulazione in grado di rilevare una cospicua percentuale<br />

di donne a maggior rischio trombotico nel caso volessero<br />

utilizzare la pillola. Si tratta dell’antitrombina terza (AT3), <strong>della</strong><br />

4


proteina C coagulativa (PC, da non confondere con la proteina C reattiva dell’infiammazione),<br />

<strong>della</strong> proteina S coagulativa (PS), <strong>della</strong> mutazione del gene G-A20210 <strong>della</strong> protrombina e <strong>della</strong><br />

resistenza alla proteina C attivata (APC-R, più nota come fattore quinto di Leiden),<br />

probabilmente l’analisi più importante. I due termini sono diventati quasi sinonimi in quanto più<br />

del 90% <strong>della</strong> resistenza <strong>della</strong> proteina C è data da una mutazione genetica di questo fattore,<br />

detto di Leiden.<br />

Analita Valori di riferimento<br />

APCr (F V Leiden) Assente<br />

AT3 80 – 120 %<br />

PC 71 – 142 %<br />

PS 50 - 150 % (maschi 70-160)<br />

Mutazione 20210 protrombina Assente<br />

Nel caso anche solo un’analisi fosse alterata occorre sconsigliare questo metodo<br />

anticoncezionale. Queste determinazioni (PC, PS e AT3), NON possono essere eseguite durante<br />

l’uso <strong>della</strong> pillola. Eventualmente sospendere la somministrazione per almeno tre mesi.<br />

Questo screening è importante in tutti i casi di embolismo, nei parenti stretti di pazienti con TVP,<br />

non solo nelle donne quindi, ma anche negli uomini e dove, magari, può essere presa in<br />

considerazione una TAO, soprattutto in caso d’immobilità. Importante anche in caso di aborti<br />

spontanei ricorrenti.<br />

[PMID: 20136607], [PMID: 21186550], [PMID: 22161466], [PMID: 19160241].<br />

ANALISI DI LABORATORIO NELLA TAO<br />

Gettonatissima è la terapia anticoagulante<br />

orale (TAO), che ha dimostrato di ridurre<br />

sensibilmente fenomeni trombotici,<br />

embolia polmonare e l’ictus trombotico nei<br />

pazienti con TVP o fibrillazione atriale o<br />

nella sostituzione delle valvole cardiache.<br />

Sono quasi mezzo milione le persone in<br />

trattamento TAO in Italia, spesso per<br />

lunghi periodi o per tutta la vita.<br />

La TAO ha un meccanismo d’azione del<br />

tutto simile al “veleno per topi”, che<br />

scoagula il roditore, il quale va incontro a<br />

emorragie fatali dopo circa una settimana dall’ingestione dell’esca, il tempo cioè, che il veleno<br />

imp<strong>ed</strong>isca competitivamente la formazione dei fattori <strong>della</strong> coagulazione vitamina K dipendenti<br />

(II, VII, IX e X), da parte del fegato. Al di là del controllo murinico, si tratta di una terapia<br />

sicura e di grande efficacia se ben controllata.<br />

5


La terapia TAO dev’essere monitorata per evitare i sovradosaggi che rischiano di far sanguinare<br />

i pazienti, e i sottodosaggi, che rendono la terapia inutile. L’effetto del farmaco, quasi sempre il<br />

Warfarin (noto col nome commerciale di Coumadin), si controlla attraverso il suo effetto sulla<br />

via estrinseca <strong>della</strong> coagulazione con un’analisi detta tempo di protrombina (PT) o tempo di<br />

Quick. Questo dato può essere espresso in percentuale (PT%) rispetto a una popolazione sana,<br />

ma nella TAO – per standardizzare a livello internazionale la risposta – si adotta un rapporto<br />

detto INR. I valori da mantenere nel range terapeutico almeno per il 75% del tempo cambiano a<br />

secondo <strong>della</strong> malattia da trattare. C’è un generale consenso in caso di TVP di mantenere i<br />

valori di INR attorno a 2,5 (tra 2 e 3), ma molto meno consenso per infarto miocardico e protesi<br />

valvolare, soprattutto la mitralica meccanica. A seconda degli studi e <strong>della</strong> patologia, si aggira<br />

tra 2,5 e 5,0.<br />

Analita Valori di riferimento<br />

(PT) INR in persone non in terapia 0,88 – 1,13<br />

(PT) INR TVP 2 - 3<br />

(PT) INR fibrillazione atriale 2 - 3<br />

(PT) INR valvola cardiaca<br />

mitralica meccanica, infarto<br />

miocardico<br />

2,5 -5,0<br />

Il Coumadin funziona sia sul versante venoso sia su quello arterioso, ma impiega circa cinque<br />

giorni per ottenere l’effetto terapeutico. Nelle emergenze cardiovascolari (infarto, embolia) si<br />

usa l’eparina, che ha lo stesso effetto del Coumadin, ma imm<strong>ed</strong>iato, giusto il tempo di entrare in<br />

circolo. Sfortunatamente deve essere somministrata in vena, prima con un bolo poi con una<br />

pompa che ne dosa precisamente la quantità. Poi si embrica la terapia con la TAO, e appena<br />

l’INR è nel range terapeutico si sospende l’eparina, in modo che alle dimissioni il paziente<br />

possa continuare la terapia a casa senza particolari problemi usando una “semplice” pastiglia.<br />

Traumi, operazioni chirurgiche: prima di proc<strong>ed</strong>ure che espongano a emorragie, come<br />

un’estrazione dentaria, occorre generalmente sospendere la terapia per 5 giorni e riprenderla<br />

successivamente. Prima dell’intervento verificare sempre l’INR. Cercare di evitare anche le<br />

iniezioni intramuscolari. Portare sempre con sé la documentazione <strong>della</strong> terapia TAO, in modo<br />

che il personale sanitario sia a conoscenza in caso d’incidenti stradali o simili. Avvertire sempre<br />

tutti i m<strong>ed</strong>ici di essere in trattamento anticoagulante.<br />

Malattie: avvertire sempre il m<strong>ed</strong>ico in caso di malattie. Anche una semplice diarrea o una<br />

inappetenza possono far variare molto l’INR per perdita del farmaco con le feci o per mancato<br />

introito <strong>della</strong> consueta quantità di vitamina K con gli alimenti. Le malattie sono i più importanti<br />

fattori che possono modificare l’INR, più dell’alimentazione<br />

Viaggi: durante le vacanze mantenere costante l’introito degli alimenti ad alto tenore di<br />

vitamina K. È possibile misurare l’INR in qualsiasi osp<strong>ed</strong>ale del mondo.<br />

Farmaci: chi<strong>ed</strong>ere sempre al m<strong>ed</strong>ico in caso si utilizzino nuovi farmaci, soprattutto l’aspirina,<br />

altri antidolorifici, anti-infiammatori e gli antibiotici. Evitare l’uso di purganti e lassativi.<br />

Assumere farmaci (oltre al Warfarin), è un fattore che può modificare l’INR più importante<br />

dell’alimentazione.<br />

6


Integratori, fitoterapici: meglio non utilizzarli. Eventualmente chi<strong>ed</strong>ere al m<strong>ed</strong>ico. Tra quelli<br />

che modificano l’INR i più noti sono il Ginseng, il Ginkgo biloba, il Coenzima Q-10, i<br />

multivitaminici con vitamina K, l’aglio, l’iperico, l’ippocastano, la papaya, l’artiglio del<br />

diavolo.<br />

Sport: evitare gli sport violenti, che espongono a traumi o solitari (immersioni, boxe,<br />

scalate…).<br />

Ora assunzione del farmaco. La terapia TAO va presa alla stessa ora del giorno tutti i giorni,<br />

preferibilmente due ore prima <strong>della</strong> cena. Programmare la sveglia sul cellulare.<br />

Sanguinamenti: i più frequenti sono sangue al naso (escludere l’ipertensione), nelle urine, che<br />

diventano rosse (escludere una cistite), gastrointestinale con le feci che diventano nere come<br />

fondi di caffè, dalle gengive, da ferite occasionali come con il rasoio da barba, macchie scure<br />

sulla pelle anche per traumi banali o addirittura spontanee, mestruazioni più abbondanti del<br />

solito. Generalmente non sono pericolose. Avvertire il m<strong>ed</strong>ico e controllare l’INR.<br />

Possono verificarsi sanguinamenti gravi fino all’ictus emorragico, evenienza gravissima e non<br />

evitabile neanche stando accuratamente nel range terapeutico, ma il cui rischio aumenta<br />

esponenzialmente all’aumentare dell’INR. Per valori tra 3 e 5 di INR è sufficiente ridurre o<br />

sospendere momentaneamente il farmaco; tra 5 e 9 di INR occorre sospendere e a volte istaurare<br />

una terapia con vitamina K; oltre 9 di INR, oltre alla vitamina K a volte sono necessari anche<br />

fattori plasmatici freschi <strong>della</strong> coagulazione.<br />

[PMID: 20842179], [PMID: 12729425], [PMID: 15383473], [PMID: 22372172],<br />

[PMID: 16766793], [PMID: 22093613], [PMID: 12435257], [PMID: 17636831],<br />

[PMID: 20965952], [PMID: 20127214], [PMID: 21892216], [PMID: 16080660],<br />

[PMID: 22247055], [PMID: 22372172], [PMID: 22108685], [PMID: 16849000].<br />

7


RACCOMANDAZIONI DIETETICHE E DI STILE DI VITA<br />

Per la popolazione generale che NON prende gli anticoagulanti e per le donne che usano la pillola<br />

come anticoncezionale, valgono le indicazioni alimentari generali del secondo capitolo.<br />

Le persone in TAO devono invece seguire un’alimentazione che sia abbastanza stabile nella<br />

quantità di vitamina K, e alcol. Per il resto valgono le indicazioni <strong>della</strong> dieta base.<br />

Non è per nulla importante prendere solo i cibi senza vitamina K, anzi, molti Autori riscontrano<br />

meno problemi in chi utilizza cibi ricchi di vitamina K, e consigliano addirittura una<br />

supplementazione in chi ne mangia poca. L’importante è una certa uniformità nell’assunzione<br />

settimanale di vitamina K e in certo qual modo anche giornaliera.<br />

Lo stesso per alcol, che interferisce nella metabolizzazione del Warfarin: siete astemi? Bene. Bevete<br />

uno o due bicchieri di vino al giorno? Bene. L’importante è non fare gli astemi per 364 giorni<br />

all’anno e il 365° bersi due litri di spumante per festeggiare il nuovo anno.<br />

Non variare eccessivamente neanche la caffeina (caffè, cole, R<strong>ed</strong> Bull, té).<br />

Di seguito i valori di vitamina K per porzione r<strong>ed</strong>atti dalla “USDA National Nutrient Database for<br />

Standard Reference”, release 20 (disponibile in rete).<br />

Cibi a ALTISSIMO tenore di vitamina K. Questi alimenti devono essere consumati abbastanza<br />

stabilmente ogni giorno. Contengono da 500 a 1200 micro grammi di vitamina K per porzione.<br />

• I componenti <strong>della</strong> famiglia del cavolo (brassicacee), a foglia larga e verde, come il<br />

cavolo nero (molto usato in toscana) e il ravizzone verde;<br />

• spinaci;<br />

• bieta, barbabietola, costa;<br />

• dente di leone;<br />

• rapa e rapa verde.<br />

8


Cibi a ALTO contenuto di vitamina K. Questi alimenti devono essere consumati abbastanza<br />

stabilmente ogni settimana. Non importa se mai o un chilo, basta che sia all’incirca la stessa<br />

quantità, cambiando pure da un tipo all’altro. Contengono da 300 a 90 micro grammi di vitamina K<br />

per porzione.<br />

• Altri componenti <strong>della</strong> famiglia del cavolo (brassicacee), molto utilizzati in Italia, come<br />

i broccoli e i cavoletti di bruxelles);<br />

• Cipolla e scalogno;<br />

• Lattuga varia;<br />

• Prezzemolo;<br />

• Indivia.<br />

9


Cibi a MODESTO contenuto di vitamina K. Questi alimenti possono essere consumati<br />

tranquillamente in qualsiasi quantità senza alcun problema per l’INR. Contengono da 60 a 1 micro<br />

grammi di vitamina K per porzione.<br />

• Fagiolini;<br />

• Asparago;<br />

• Zucchine;<br />

• S<strong>ed</strong>ano;<br />

• Pomodoro,<br />

• Piselli;<br />

• Cavolfiore (sia bianco che verde);<br />

• Frutta fresca;<br />

• Frutta secca;<br />

• Alfa-alfa;<br />

• Olii;<br />

• Soia;<br />

• Patate.<br />

Cibi a BASSO o NULLO contenuto di vitamina K. Ovviamene, anche questi alimenti possono<br />

essere consumati tranquillamente in qualsiasi quantità senza alcun problema per l’INR. Contengono<br />

da 1 a zero micro grammi di vitamina K per porzione.<br />

• Carni bianche e rosse, pesce, crostacei, molluschi;<br />

• latte e latticini;<br />

• uova;<br />

• riso, pane e pasta, sfarinati;<br />

• gelati, caffè, miele, zucchero, cioccolata;<br />

• bibite.<br />

[PMID: 20384848], [PMID: 10102468], [PMID: 20151978], [PMID: 16610971],<br />

[PMID: 10568341], [PMID: 20664899], [PMID: 15886802], [PMID: 18406992],<br />

[PMID: 14717783], [PMID: 14647095], [PMID: 14967065], [PMID: 15121490],<br />

[PMID: 15825811], [PMID: 17964322], [PMID: 17143047].<br />

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