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batteria monticelli la fortezza nascosta - Legambiente Verona

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Quaderni del Centro di documentazione<br />

del Parco delle Mura e dei Forti<br />

n. 2<br />

BATTERIA MONTICELLI<br />

LA FORTEZZA NASCOSTA<br />

<strong>Verona</strong> novembre 2008


Col progredire del<strong>la</strong> potenza e del<strong>la</strong> gittata delle artiglierie, <strong>la</strong><br />

fortificazione ottocentesca sprofonda nel terreno, si nasconde al<strong>la</strong><br />

vista del nemico e si copre di spessi strati di terra. Sulle alture di<br />

Lavagno <strong>la</strong> Batteria Monticelli non si distingue dal<strong>la</strong> sommità del<br />

colle coperto di vigne, tanto da ingannare perfino lo storico: “da<br />

tempo completamente scomparsa, era stata costruita a sud del<br />

forte S. Briccio per battere <strong>la</strong> strada <strong>Verona</strong> - Vicenza” (Umberto<br />

Pelosio: Le Fortificazioni nel veronese).<br />

Se non fosse stato per uno dei tanti progetti edilizi che negli ultimi<br />

tempi danno l’assalto al<strong>la</strong> collina attorno a <strong>Verona</strong> e che ci<br />

obbligano a studiare le mappe, nemmeno noi ne avremmo<br />

sospettato l’esistenza. E invece <strong>la</strong> Batteria Monticelli c’è ancora,<br />

quasi del tutto conservata e in buono stato.<br />

Il progetto edilizio prevedeva una doppia fi<strong>la</strong> di case a schiera,<br />

all’interno dell’area del forte delimitata dai cippi originari. Non si<br />

tratta di una fascia di rispetto, che pure dovrebbe essere tenuta in<br />

considerazione: il colle stesso è, in quel punto, lo spalto del<strong>la</strong><br />

<strong>batteria</strong>, parte integrante del<strong>la</strong> fortificazione. Dovrebbe<br />

sorprendere, se non fossimo abituati al peggio, che i tecnici<br />

incaricati del<strong>la</strong> redazione del piano rego<strong>la</strong>tore e dei pareri sul<br />

progetto non l’abbiano rilevato.<br />

Al<strong>la</strong> Soprintendenza, che facendo leva sul vincolo paesaggistico ha<br />

bloccato il progetto, <strong>Legambiente</strong> chiede che venga apposto anche<br />

il vincolo monumentale, in modo da tute<strong>la</strong>re maggiormente<br />

un’opera che, nel quadro più ampio delle fortificazioni veronesi,<br />

presenta un indubbio interesse storico.<br />

Il contenuto del quaderno non è altro che <strong>la</strong> nota inviata da <strong>Legambiente</strong> al<strong>la</strong><br />

Soprintendenza per i Beni Ambientali e architettonici di <strong>Verona</strong>.<br />

2


LA BATTERIA MONTICELLI<br />

Tra le opere fortificatorie appartenenti al<strong>la</strong> Piazzaforte ottocentesca di<br />

<strong>Verona</strong> riveste speciale interesse storico-architettonico <strong>la</strong> Batteria Monticelli.<br />

Essa è da ascrivere all’ultima fase evolutiva del grande sistema a campo<br />

trincerato, fase attuata dagli architetti militari del Regno d’Italia negli anni ’80<br />

del XIX secolo. Il modello del<strong>la</strong> piazzaforte a campo trincerato, secondo le più<br />

innovative teorie dell’arte militare, prevedeva una corona di opere autonome<br />

proiettate nel territorio, a difesa avanzata del<strong>la</strong> città, del corpo di piazza.<br />

A <strong>Verona</strong> tale disposizione spaziale viene attuata, per fasi successive, a<br />

partire dal 1848 e si compie con i <strong>la</strong>vori del 1866. La cerchia esterna dei forti<br />

distaccati si estendeva, sulle due rive dell’Adige, da Ovest (Forte<br />

Albrecht/Parona) a Est (Forte John/Preara – Batteria del Castello di Montorio).<br />

Dopo l’annessione del Veneto (1866) i progettisti militari del Regno<br />

d’Italia, confermato il principale significato strategico del<strong>la</strong> Piazzaforte di<br />

<strong>Verona</strong> nel<strong>la</strong> nuova situazione geopolitica, prefigurano il completamento<br />

fortificatorio con nuove opere nel settore settentrionale montano. Da Ovest ad<br />

Est, negli anni ’80 dell’Ottocento vengono edificati i forti Masua, Monte Tesoro,<br />

Monte Castelletto, San Briccio e <strong>la</strong> Batteria Monticelli, che conclude <strong>la</strong> nuova<br />

corona fortificatoria ad oriente, verso il territorio vicentino.<br />

Gli architetti militari italiani, per le nuove fortificazioni veronesi, si<br />

ispirano a modelli austro-prussiani dei forti detti di tipo Tunkler, dal nome del<br />

celebre architetto militare absburgico che proprio a <strong>Verona</strong>, nel 1866,<br />

sperimentò nei forti Ca’ Vecchia e Ca’ Bellina una nuova concezione<br />

architettonica e fortificatoria.<br />

La Batteria Monticelli appartiene ad un sistema di opere fortificate, di<br />

spiccato interesse storico, oggi parzialmente conservato: il forte Monte<br />

Castelletto, infatti, è stato completamente distrutto, mentre sono ancora in<br />

essere i forti Masua, Monte Tesoro, San Briccio. Gli autori degli studi storici<br />

sulle fortificazioni veronesi avevano data per distrutta <strong>la</strong> Batteria Monticelli. La<br />

sua conservazione viene invece fortunatamente segna<strong>la</strong>ta e accertata; viene<br />

così acquisita come ulteriore e non trascurabile presenza nel repertorio di<br />

<strong>Verona</strong> fortificata.<br />

3


Dal punto di vista paesaggistico <strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong> <strong>batteria</strong> Monticelli è di<br />

partico<strong>la</strong>re interesse, come si può osservare ancora oggi, sia per l’adattamento<br />

dell’opera fortificata all’ultima dorsale montana protesa verso <strong>la</strong> pianura, sia<br />

per il carattere spiccatamente mimetico dell’adattamento al<strong>la</strong> conformazione<br />

naturale del rilievo. I suoi versanti, attorno all’opera fortificata, sono assimi<strong>la</strong>ti<br />

geometricamente al<strong>la</strong> formazione dello spalto esterno, per il campo di tiro<br />

ravvicinato, radente, delle artiglierie.<br />

Lo spazio di pertinenza del<strong>la</strong> Batteria Monticelli è demarcato sul terreno da<br />

cippi di pietra, che configurano <strong>la</strong> poligonale contrassegnata nelle cartografie<br />

catastali. I terreni di pertinenza originaria sono attualmente coltivati, privi di<br />

edificazione; permettono <strong>la</strong> percezione prospettica ancora integra, come in<br />

origine, dal forte al paesaggio circostante, come anche da punti remoti dello<br />

spazio esterno verso <strong>la</strong> <strong>batteria</strong>. Per queste ragioni andrebbe salvaguardato<br />

nel<strong>la</strong> sua integrità figurativa, ancora conservata, l’ambito spaziale di pertinenza<br />

del<strong>la</strong> Batteria Monticelli nel quadro paesaggistico, senza intrusioni edificatorie<br />

contemporanee che sconfinino nell’originaria pertinenza catastale militare.<br />

CRONOLOGIA<br />

(a) ante 1866 Il Demanio austriaco acquista i terreni in località Monticelli<br />

per una futura opera fortificata, mai realizzata.<br />

(b) 1866 Terza guerra d’Indipendenza. Cessione del Veneto al Regno<br />

d’Italia. La linea di frontiera verso l’Impero austro-ungarico<br />

interseca <strong>la</strong> Val d’Adige presso Ossenigo, tra A<strong>la</strong> e Peri, circa<br />

20 chilometri a nord di <strong>Verona</strong>.<br />

(c) 1871 Piano generale di difesa dello Stato, e<strong>la</strong>borato dal<strong>la</strong> Commis-<br />

sione permanente di Difesa, composta dai maggiori esponen-<br />

ti ed esperti dell’Esercito. Sostenitore del<strong>la</strong> conservazione e<br />

del potenziamento del sistema fortificato di <strong>Verona</strong> e del<strong>la</strong><br />

Chiusa Veneta (Regione fortificata del Veronese) è il generale<br />

4


Giuseppe Salvatore Pianell, Comandante del Corpo d’Armata<br />

territoriale.<br />

(d) 1880-85 Costruzione dei forti per il completamento del settore monta-<br />

no settentrionale del<strong>la</strong> Piazzaforte a campo trincerato di Ve-<br />

rona: Forte Masua, Forte Monte Tesoro, Forte Monte Castel-<br />

letto, Forte San Briccio.<br />

Costruzione del<strong>la</strong> Batteria Monticelli, a chiusura, verso Est,<br />

del<strong>la</strong> linea di cintura fortificata.<br />

COMMITTENTE/PROGETTISTA<br />

(a) Genie Direction di <strong>Verona</strong> – Erario absburgico.<br />

(c)(d) Regno d’Italia, Ministero del<strong>la</strong> guerra; generale Giuseppe Salvatore<br />

Pianell (Comandante d’Armata) / Direzione <strong>la</strong>vori Genio Militare di<br />

<strong>Verona</strong>; progettisti non identificati.<br />

DESCRIZIONE ARCHITETTONICA<br />

La mappa e i brani che seguono sono tratti da “LE FORTIFICAZIONI NEL<br />

VERONESE, EVOLUZIONE ED ARMAMENTO 1830-1915 a cura del Ten. Col.<br />

Umberto Pelosio; Comando FTASE – HQ Landsouth 1986)<br />

“Queste opere si distinguono dalle precedenti perché esternamente l’elemento<br />

protettivo predominante è <strong>la</strong> terra ricoperta di vegetazione, atta a conservare e<br />

a mimetizzare i profili, conseguenza dei nuovi pezzi rigati. Fu necessario infatti<br />

estendere <strong>la</strong> copertura in terra ed aumentarne lo spessore di una quantità<br />

5


sufficiente a proteggere <strong>la</strong> muratura dai maggiori effetti, sebbene ancora<br />

modesti, delle prime granate oblunghe.<br />

La protezione fu inoltre migliorata circondando completamente le nuove opere<br />

col fosso e proteggendone il fronte di go<strong>la</strong> con un paradorso; in alcuni casi <strong>la</strong><br />

pianta divenne un poligono rego<strong>la</strong>re. Le artiglierie che costituivano<br />

l’armamento principale erano sistemate in barbetta, in posizioni singole e<br />

accoppiate, protette dai tiri di infi<strong>la</strong>ta, come le altre parti dell’opera, da<br />

traverse in muro e terra e grossi muri e avevano possibilità di tiro a giro<br />

d’orizzonte.” (pag 13)<br />

“La <strong>batteria</strong> Monticelli era costruita a sud di Forte San Briccio, per battere <strong>la</strong><br />

strada <strong>Verona</strong>-Vicenza rafforzando l’azione di quest’ultimo. Di pianta<br />

trapezoidale, era circondata da un fosso fiancheggiato da due cofani di<br />

controscarpa ed era dotata di paradorso; i suoi pezzi erano sistemati in<br />

barbetta in postazioni singole, separate da traverse. Era priva di qualsiasi tipo<br />

di infrastruttura logistica.” (pag. 21)<br />

LO STATO ATTUALE<br />

La Batteria Monticelli, nel<strong>la</strong> sua struttura costruttiva e nel suo impianto<br />

spaziale esterno è ancora quasi completamente conservata.<br />

L’originaria strada militare di accesso comunica con il fronte di go<strong>la</strong> (<strong>la</strong>to<br />

Ovest): qui è stato demolito il ponte levatoio ed il portale di ingresso. Nel<br />

piazzale interno si presenta il fronte dell’opera muraria con <strong>la</strong> serie di locali<br />

voltati per il ricovero degli artiglieri, al piano terra, e le postazioni d’artiglieria<br />

in barbetta, al piano superiore.<br />

Queste, originariamente, erano separate da traverse casamattate intermedie,<br />

poi demolite, comunicanti con il vano sottostante per mezzo di singole scale, a<br />

rampa rettilinea. In aderenza al fronte dei ricoveri è stato nel tempo costruito<br />

un piccolo fabbricato agricolo di due piani, con alcune tettoie annesse.<br />

Nel suo insieme è conservata l’opera di terra: il terrapieno è ancora ben<br />

model<strong>la</strong>to, con le sue rampe di comunicazione.<br />

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Le due poterne diagonali, di accesso alle gallerie difensive di controscarpa,<br />

sono praticabili e prive di infiltrazioni. E’ ancora in efficienza <strong>la</strong> cisterna per <strong>la</strong><br />

riserva idrica.<br />

Il fosso asciutto perimetrale, con i muri di scarpa e di controscarpa, è in buone<br />

condizioni. Lo spalto esterno, ampio e digradante secondo il profilo discendente<br />

del colle, è model<strong>la</strong>to in ragione geometrico-balistica, per il tiro radente.<br />

Tutte le opere murarie, di buona fattura, sono eseguite con paramento a vista,<br />

a blocchi rustici di pietra tufaceo-calcarea locale, di tonalità chiara, giallogrigia.<br />

L’opera fortificata, nel<strong>la</strong> sua struttura d’insieme, è ben adattata al<strong>la</strong><br />

conformazione morfologica naturale del terreno.<br />

La <strong>batteria</strong> è di proprietà privata dal 1929.<br />

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