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Componenti Ottici passivi
<strong>Splitter</strong> e <strong>coupler</strong> <strong>ottici</strong> (1/3)<br />
Si tratta di componenti <strong>ottici</strong> che permettono di:<br />
dividere un segnale ottico in due (o più)<br />
repliche (splitter);<br />
combinare insieme due (o più) segnali <strong>ottici</strong><br />
(combiner).
<strong>Splitter</strong> e <strong>coupler</strong> <strong>ottici</strong> (2/3)<br />
Si definiscono appartenenti a questa categoria<br />
solo quei componenti (nominalmente)<br />
indipendenti da:<br />
frequenza - lunghezza d’onda<br />
polarizzazione ottica.
<strong>Splitter</strong> e <strong>coupler</strong> <strong>ottici</strong> (3/3)<br />
input<br />
input<br />
output<br />
input<br />
<strong>Splitter</strong> 1x2 <strong>Splitter</strong> 1xN<br />
output<br />
input<br />
Coupler 2x1 Coupler Nx1<br />
output<br />
output
Applicazioni<br />
Gli splitter sono utilizzati:<br />
per monitorare un segnale ottico:<br />
in questo caso le 2 uscite sono solitamente asimmetriche, ad esempio 5%<br />
della potenza sull’uscita di monitoring, 95% della potenza sull’altra;<br />
per inviare lo stesso segnale ottico a molti utenti:<br />
in questo caso si utilizzano dispositivi simmetrici (stessa potenza su tutte le<br />
uscite).<br />
I <strong>coupler</strong> sono utilizzati:<br />
per convogliare sulla stessa fibra due o più segnali provenienti da sorgenti<br />
diverse.
Budget di Potenza (1/2)<br />
Consideriamo il budget di potenza per:<br />
splitter con N uscite<br />
combiner con N ingressi.<br />
Supponiamo che si tratti di dispositivi simmetrici, cioè con divisione (o<br />
combinazione) della potenza uguale su tutte le porte.
Budget di Potenza (2/2)<br />
P in<br />
…<br />
P out<br />
P out<br />
P out<br />
dove ε è detta “excess loss” del dispositivo<br />
(ε dB >0);<br />
il dispositivo introduce dunque una<br />
attenuazione:<br />
Att = 10log N + ε<br />
Pin<br />
Pout<br />
=<br />
Nε<br />
P = P − 10log N + ε<br />
dB 10 dB<br />
out dBm in dBm 10 dB
Isolatori e circolatori <strong>ottici</strong> (1/2)<br />
Isolatore: equivalente ottico di un diodo: la<br />
luce può fluire in una sola direzione.<br />
P in<br />
Bassa perdita < 1dB<br />
Elevato isolamento >40dB<br />
P out
Isolatori e circolatori <strong>ottici</strong> (2/2)<br />
Circolatore: dispositivo a 2 o più porte.<br />
Il segnale ottico può fluire solo nel senso<br />
indicato dalla freccia .<br />
Port 1<br />
Port 3<br />
Port 2
Filtri Ottici
Filtri Ottici (1/2)<br />
Per filtri <strong>ottici</strong> intendiamo tutti i componenti<br />
passivi con una esplicita (e voluta) dipendenza<br />
dalla frequenza/lunghezza d’onda.<br />
Solitamente si cerca invece di non avere<br />
dipendenza da:<br />
-polarizzazione ottica<br />
- Temperatura.
Filtri Ottici (2/2)<br />
Applicazione dei filtri <strong>ottici</strong>:<br />
Selezione e accoppiamento di canali WDM<br />
Limitazione della banda di rumore<br />
Equalizzazione della curva di guadagno degli<br />
amplificatori <strong>ottici</strong>.
Classificazione dei filtri <strong>ottici</strong><br />
Filtro: selezione di lunghezze d’onda<br />
Multiplexer: ordinamento di N lunghezze d’onda in serie<br />
da parellelo<br />
De-Multiplexer: ordinamento di N lunghezze d’onda in<br />
parallelo da serie<br />
Router: indirizzamento di N lunghezze d’onda ad altra<br />
destinazione
Caratteristiche per filtri WDM<br />
Come detto, un filtro seleziona una lunghezza d’onda tra N disponibili, es.<br />
λ 1 λ 2 λ 3 λ 4 λ 5 λ 6<br />
λ 1 λ 2 λ 3 λ 4 λ 5 λ 6<br />
λ 4
Caratteristiche per filtri WDM<br />
I filtri per WDM sono dunque dei filtri<br />
passabanda, che devono avere le seguenti<br />
caratteristiche:<br />
banda passante il più possibile piatta, in modo<br />
da tollerare errori di allineamento tra filtri e<br />
canale WDM da selezionare;<br />
fronti di discesa fuori dalla banda passante il<br />
più possibile ripidi, in modo da attenuare<br />
fortemente i canali adiacenti a quello da<br />
selezionare.<br />
In teoria, il filtro<br />
ottimale sarebbe un<br />
filtro<br />
rettangolare in<br />
frequenza
Caratteristiche per filtri WDM<br />
Si tenga conto che il segnale occupa una certa banda, e su questa banda il<br />
filtro deve essere il più possibile piatto, al fine di non distorcere il segnale<br />
stesso.<br />
Filtro WDM<br />
f N-1 f N f N+1<br />
f N-1 f N f N+1<br />
I filtri <strong>ottici</strong> commerciali vengono<br />
tipicamente caratterizzati sui<br />
datasheet tramite:<br />
banda ad 1 dB: intervallo sul quale il<br />
filtro può essere considerato piatto;<br />
banda a 3 dB (3-dB bandwidth):<br />
indicazione approssimata della<br />
“larghezza del filtro”;<br />
banda a 30 dB: indicazione sulla<br />
ripidità dei fronti di discesa.
Caratteristiche per filtri WDM<br />
Oltre alle caratteristiche riportate nelle slides<br />
precedenti, altre caratteristiche importanti<br />
sono:<br />
1. bassa attenuazione (excess loss) nella banda<br />
passante;<br />
2. bassa dipendenza dalla polarizzazione ottica<br />
(polarization dependent loss, o PDL);<br />
3. bassa dipendenza dalla temperatura.
Caratteristiche per filtri WDM<br />
Nel caso di filtri multi ingresso-uscita<br />
(mux-demux),<br />
altri parametri importanti sono:<br />
1. Uniformità tra le funzioni di<br />
trasferimento sulle varie<br />
porte (cioè sostanzialmente uguale<br />
excess loss tra le<br />
porte).<br />
f N-1 f N f N+1<br />
“Rejection” dei canali laterali,<br />
definita come<br />
l’attenuazione dei canali non<br />
selezionati rispetto a<br />
quello selezionato.<br />
f N-1 f N f N+1
Filtri di Fabry-Perot<br />
Specchio parzialmente<br />
riflettente<br />
L<br />
In particolare, si può dimostrare che la funzione di<br />
trasferimento:<br />
1. È periodica in frequenza<br />
2. Ciascuno dei picchi della funzione di trasferimento<br />
è approssimabile come un filtro ad 1 singolo polo.<br />
Specchio parzialmente<br />
riflettente
Filtri di Fabry-Perot<br />
Specchio parzialmente<br />
riflettente<br />
L<br />
Conseguentemente, il filtro non è adatto come<br />
filtro di ricezione WDM in quanto:<br />
1. I fronti di discesa non sono sufficientemente ripidi<br />
2. Il filtro è periodico.<br />
Specchio parzialmente<br />
riflettente
Filtri per WDM<br />
I filtri per WDM devono dunque essere basati su<br />
strutture più complicate dei filtri FP.<br />
Si usano strutture ottiche che si basano comunque<br />
su effetti di interferenza, quali:<br />
1. Dielectric Thin Multilayer Film Filters (DTMF)<br />
Sono sostanzialmente una cascata di FP.
Filtri per WDM<br />
2. Gratings<br />
Sono strutture con variazione periodica di<br />
indice di rifrazione<br />
Δn(z)<br />
Sotto opportune condizioni, un grating<br />
riflette all’indietro una determinata banda di<br />
frequenze.<br />
z
Filtri per WDM<br />
Nei trasmettitori/ricevitoriWDM servono filtri di multiplazione/demultiplazione, cioè<br />
filtri multi ingresso/uscita.<br />
Accenneremo ad alcune possibili tecnologie.<br />
Filtri Mach-Zehnder: basati su interferenza tra<br />
cammini <strong>ottici</strong> di lunghezza diversa.
Mach-Zehnder e WDM<br />
f N-1<br />
f N-1<br />
f N<br />
f N<br />
Output 1 Output 2<br />
Questo tipo di filtro può essere<br />
utilizzato per demultiplare due<br />
canali WDM.
Mach-Zehnder e WDM<br />
Per realizzare i filtri di multiplazionedemultiplazione<br />
per WDM si usano strutture basate su principi di<br />
interferenza simili alla<br />
struttura Mach-Zehender, ma con cammini multipli.<br />
La tecnologia oggi più comune è quella degli:<br />
AWG: Arrayed Waveguide Grating.
Filtri add and drop<br />
In alcune applicazioni di rete ottica WDM, si iniziano oggi ad utilizzare filtri<br />
di “add-drop”.<br />
Si tratta di filtri WDM a 3/4 porte, con la funzionalità riportata in figura:<br />
In alcune applicazioni di rete ottica WDM, si iniziano oggi ad utilizzare filtri<br />
di “add-drop”.<br />
Si tratta di filtri WDM a 3/4 porte, con la funzionalità riportata in figura:
Filtri add and drop basati su grating<br />
Insieme ad un circolatore ottico, i filtri di tipo “grating” permettono di realizzare un<br />
filtro di “add-drop” WDM:<br />
Filtri, multiplatorie demultiplatori <strong>ottici</strong> sono oggi disponibili commercialmente dato il<br />
loro vasto uso nei sistemi DWDM.<br />
Si tratta però di filtri “statici”, cioè con funzione di trasferimento<br />
(approssimativamente) statica nel tempo.<br />
Le tecnologie per i filtri “tunabili”, cioè con funzione di trasferimento variabile<br />
tramite comando elettrico, è invece ancora ad uno stadio iniziale<br />
Iniziano ad essere disponibili oggi filtri tunabili su tempi relativamente lenti (sopra i<br />
ms).