Socio Collection: parte 2ª - Tecnomotor
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<strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong>: <strong>parte</strong> <strong>2ª</strong><br />
38<br />
▲ di Fabio Carletti<br />
Novità diagnosi<br />
e modulo misure.<br />
Il socio cresce<br />
e aumenta le<br />
sue funzioni<br />
Le capacità operative del dispositivo di diagnosi della<br />
<strong>Tecnomotor</strong> aumentano con continuità dato che la<br />
Società parmense punta a fornire più efficaci strumenti di<br />
lavoro per le officine, capaci di andare oltre la semplice lettura<br />
dei dati di autodiagnosi e degli errori registrati nelle<br />
centraline degli autoveicoli. Queste<br />
informazioni, infatti, sono sempre<br />
disponibili poiché è la medesima elettronica<br />
di bordo a comunicare i parametri<br />
ingegneristici, il contenuto della<br />
memoria degli errori che si sono presentati<br />
durante il funzionamento, e a<br />
dare la possibilità di attivare i dispositivi<br />
collegati ad essa. Altra cosa è entrare<br />
in collegamento con la centralina e,<br />
parlando la medesima lingua (vale a<br />
dire lo stesso protocollo), eseguire le<br />
operazioni di taratura e programmazione<br />
di componenti che sono necessarie<br />
durante le fasi di manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria. Si tratta di colmare il divario tra gli<br />
strumenti di diagnosi offerti dai costruttori di veicoli per le<br />
proprie reti di assistenza e quelli realizzati, dalle aziende<br />
specializzate, per i meccanici generalisti che debbono<br />
assicurare la stessa operatività su di un numero di marche<br />
Il <strong>Socio</strong> ha la<br />
capacità di operare<br />
in multitasking ovvero<br />
usare le funzioni<br />
del multimetro e<br />
oscilloscopio mentre<br />
si lavora in<br />
autodiagnosi<br />
EDIZIONI SEMANTICA<br />
PER L'AUTOMOBILE<br />
Dicembre 2005<br />
e modelli notevolmente più esteso. Inoltre va detto che è<br />
decisamente più semplice realizzare lo strumento dalla<br />
posizione del costruttore, che conosce il prodotto (auto,<br />
moto, veicolo commerciale) sin dalla fase di progetto ed<br />
ha quindi tutte le informazioni necessarie a guidare i propri<br />
operatori. Cosa ben diversa è il processo<br />
inverso attraverso cui si arriva a<br />
individuare ogni particolarità di un veicolo<br />
<strong>parte</strong>ndo dalla sua analisi.<br />
MODULO MISURE<br />
PER LAVORI RAFFINATI<br />
Da qualche mese è disponibile anche<br />
il modulo misure che si integra nel<br />
<strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong> e consente le funzioni<br />
operative di un multimetro (volt,<br />
ohm, ampére) e quelle di un oscilloscopio,<br />
a due o quattro tracce, con<br />
banda passante di 3Mhz. Inoltre c’è la<br />
possibilità di effettuare, con sonde<br />
esterne, misure di corrente, pressione,<br />
temperatura ed infine di controllare la tensione delle cinghie<br />
di distribuzione e di quelle con profilo poliV, normalmente<br />
impiegate per azionare i dispositivi accessori.<br />
Come detto, il modulo elettronico che aggiunge le funzioni<br />
di misura viene inserito nel corpo del <strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong>
Dopo la selezione di marca e modello<br />
scegliamo su quale impianto vogliamo<br />
lavorare: l'elettronica motore.<br />
Confermiamo con il simbolo verde<br />
in basso a sinistra.<br />
Il menu ci offre tre possibilità<br />
di scelta a seconda dell'anno<br />
di produzione del veicolo.<br />
L'opzione corretta è la terza,<br />
selezioniamo e confermiamo.<br />
e i collegamenti con le sonde di rilevamento o gli ingressi dell’oscilloscopio<br />
avvengono attraverso un nuovo connettore dedicato che è posto<br />
all’estremità superiore dello strumento.<br />
Questo è stato fatto per mantenere la capacità di operare in multitasking<br />
ovvero usare le funzioni del multimetro e oscilloscopio mentre si lavora in<br />
autodiagnosi o in qualunque altra funzione.<br />
DALLE PAROLE ALL’OFFICINA<br />
Come è sempre nostra abitudine, abbiamo provato sul campo le nuove<br />
funzionalità del <strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong>; per prime sono state viste le capacità di<br />
entrare nella centralina di iniezione diretta common rail di una BMW 320<br />
e di riprogrammare il codice di identificazione degli iniettori.<br />
Questa operazione si rende necessaria ogni qual volta si sostituisce un<br />
iniettore guasto con uno nuovo. Infatti gli iniettori vengono prodotti in<br />
grande serie ed hanno i fori della sezione polverizzatrice che presentano<br />
delle rilevanti tolleranze, poiché realizzare serie di iniettori realmente<br />
uguali (con la medesima portata nell’unità di tempo) sarebbe molto difficile<br />
e costoso. Per questo motivo si costruiscono gli iniettori senza cercare<br />
di ottenere un risultato perfettamente uguale, ma piuttosto si misura,<br />
a fine processo, la portata di ogni singolo elemento e gli si assegna<br />
un codice che ne identifichi con grande precisione la portata reale. In<br />
questo modo le correzioni avverranno attraverso il programma di gestione<br />
dell’iniezione che verrà informato, attraverso il codice inserito dall’operatore,<br />
di quale sia la portata del nuovo iniettore e quindi regolerà, in<br />
modo micrometrico, i tempi di iniezione in base al nuovo dato. In questo<br />
modo si ottiene una uniformità di funzionamento del motore molto elevata<br />
pur essendo i quattro iniettori uno diverso dall’altro. Come si può<br />
immaginare questo vuol anche dire che, in caso di smontaggio, gli iniettori<br />
debbono essere sempre rimessi nella posizione originale, pena un<br />
cattivo o un totale non funzionamento del motore. La percentuale di<br />
motori diesel è oramai oltre il 50 % del venduto e quindi non si può pensare<br />
di non avere a disposizione queste funzionalità operative in officina.<br />
Pagine di tecnica<br />
In questa pagina ci vengono indicate<br />
le versioni hardware e software<br />
della centralina e i codici degli<br />
iniettori necessari ad una corretta<br />
programmazione<br />
CONTROLLO ELETTRONICO DEL CAMBIO AUTOMATICO<br />
Un tempo il cambio automatico veniva visto come un dispositivo che<br />
diminuiva il piacere di guida e quasi indicava una ridotta abilità del guidatore<br />
che aveva scelto di equipaggiare così la propria vettura.<br />
Oggi tra cambi robotizzati, sequenziali e automatici a controllo elettronico<br />
si può scegliere tra vari tipi di dispositivi che assicurano un elevato<br />
comfort nella guida cittadina e permettono comunque il controllo del rapporto<br />
inserito o desiderato anche in modo “manuale” lasciando così inalterato<br />
il piacere di guida. La percentuale di automobili dotate di cambio<br />
automatico sta aumentando e oggi, si parla di quasi un 20 %, aumentano<br />
quindi le possibilità di veder entrare in officina un cliente con installato<br />
questo dispositivo sulla sua vettura. Inoltre i motori diesel con grandi<br />
coppie sin dai regimi più bassi impongono una notevole fatica alle classiche<br />
trasmissioni meccaniche, e per questo motivo molti costruttori preferiscono<br />
dotare di cambio automatico le automobili con queste motorizzazioni.<br />
Dichiarare la propria impossibilità ad operare sulla meccanica<br />
e sull’elettronica dei cambi vuol dire perdere il cliente.<br />
Per questo motivo <strong>Tecnomotor</strong> ha investito risorse per rendere il <strong>Socio</strong><br />
<strong>Collection</strong> pronto per colloquiare anche con l’elettronica di controllo del<br />
cambio automatico. Nel caso in esame si vedono le pagine di controllo<br />
dei parametri del cambio montato sulla BMW 320 D; da qui si verifica la<br />
presenza di anomalie di funzionamento ed è importante interpretare correttamente<br />
i dati. A volte valori che non escono dai parametri, e che altrimenti<br />
farebbero segnalare un errore, possono già dare dei disagi al guidatore.<br />
Altra pagina rilevante è quella attraverso cui si interviene per<br />
annullare l’auto adattività: questa operazione si rende necessaria dopo la<br />
sostituzione di componenti attive o regolazioni e tarature per azzerare i<br />
“cattivi ricordi” della centralina che controlla il cambio.<br />
MODULO MISURE, NON SOLO UN MULTIMETRO<br />
In qualsiasi negozio di componenti elettronici possiamo acquistare per<br />
pochi euro un multimetro digitale che fa il suo onesto lavoro, ma non uno<br />
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<strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong>: <strong>parte</strong> <strong>2ª</strong><br />
Fingiamo di aver sostituito<br />
un iniettore, quindi è necessario<br />
impostare il nuovo<br />
codice affinché la centralina<br />
possa adeguare i tempi<br />
d'iniezione alla portata del<br />
nuovo iniettore. Senza questo<br />
dato il motore potrebbe<br />
funzionare male o rifiutarsi<br />
di andare in moto.<br />
strumento dedicato al mondo automobilistico. Per questo impiego ci<br />
vogliono apparati progettati per operare nell’ambiente ostile dell’officina<br />
e con capacità adatte a quelle necessarie per portare a termine una<br />
diagnosi efficace. Ecco perché nel visualizzatore <strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong> è<br />
stato integrato un Modulo Misure. Questo dispositivo può lavorare in<br />
due modi distinti: come se fosse un normale multimetro, oppure attraverso<br />
il data base delle vetture contenuto nello strumento. Il primo<br />
modo operativo lascia libero l’autoriparatore di impostare a piacimento<br />
le scale di misura da impiegare; il secondo ci guida nella verifica dei<br />
componenti di uno specifico impianto dandoci già l’arco dei valori<br />
entro cui la misura in corso è accettabile e avvisandoci con segnali<br />
ottici e acustici se, invece, siamo fuori scala. Una caratteristica importante<br />
è l’isolamento galvanico sia dell’alimentazione che della porta di<br />
comunicazione che garantisce un elevato disaccoppiamento dai<br />
segnali che vengono misurati garantendo così letture reali e precise.<br />
CORRENTI PRESE CON LE PINZE<br />
Le rilevazioni di corrente avvengono attraverso due pinze amperometriche:<br />
una da 10 A capace di rilevare variazioni di mezzo milliampére<br />
e una con fondo scala da 1000 A destinata a prove di assorbimento di<br />
carichi elevati come i motorini di avviamento.<br />
TEMPERATURE SERIALI<br />
Per le temperature si impiega una sonda che ha il suo campo d’azione<br />
tra 0 e 200 gradi centigradi e che viene collegata attraverso il protocollo<br />
seriale RS 232.<br />
PRESSIONE PER CONOSCERE LA SALUTE DEL MOTORE<br />
La sonda di pressione legge da –1 bar a +29 bar e consente il controllo<br />
di tutti i dispositivi che generano pressioni positive o negative sui veicoli.<br />
Il software (programma) del <strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong> ha anche una sezione<br />
dedicata alla misura della compressione dei motori, utile per le diagnosi<br />
della <strong>parte</strong> meccanica.<br />
CINGHIE SEMPRE “ACCORDATE”<br />
Particolare è il dispositivo per la misura della tensione delle cinghie: si<br />
40<br />
Il software del <strong>Socio</strong> ci<br />
chiede di indicare di quanti<br />
caratteri alfanumerici è<br />
composto il nuovo codice.<br />
L'importanza di questa<br />
operazione richiede molta<br />
attenzione. Si può sempre<br />
ripetere la programmazione,<br />
ma è meglio fare le cose<br />
bene una sola volta.<br />
A questo punto ci viene<br />
messa a disposizione<br />
una tastiera virtuale per<br />
inserire codice. Alla fine<br />
dovremo confermare i dati<br />
cliccando sul simbolo verde,<br />
il software giustamente<br />
ci fa procedere<br />
per piccoli passi.<br />
Qui siamo passati alla<br />
elettronica che gestisce il<br />
funzionamento del cambio<br />
automatico e i vari<br />
programmi che consentono<br />
l'applicazione di diverse<br />
leggi di inserimento<br />
dei rapporti: economico,<br />
sportivo e per fondi stradali<br />
a scarsa aderenza.<br />
Inizia la procedura di<br />
registrazione nella memoria<br />
della centralina che controlla<br />
l'iniezione e ci viene<br />
richiesta la conferma di<br />
voler procedere con l'operazione.<br />
I molteplici passaggi<br />
sono anche necessari per<br />
rendere efficace la programmazione.<br />
Selezioniamo tra i parametri<br />
che la centralina ci mette<br />
a disposizione quelli che<br />
possono darci delle<br />
indicazioni valide per<br />
individuare i difetti segnalati<br />
dal cliente. A volte non<br />
vengono segnalati errori<br />
perchè i valori sono entro i<br />
limiti previsti, ma di poco.<br />
tratta di un rilevatore della frequenza di oscillazione di un tratto di cinghia<br />
tra due pulegge. La misura avviene per lettura ottica e quindi risulta più<br />
facile anche nei vani motore in cui non c’è lo spazio per inserire un dinamometro<br />
meccanico. Il concetto è simile a quello impiegato per accordare<br />
le corde degli strumenti musicali. Conoscendo o misurando il peso per<br />
metro di lunghezza di una qualunque cinghia il programma legge la fre-
Se non ci sono dati<br />
macroscopicamente<br />
sballati l'operatore deve<br />
procedere con metodo e<br />
con prove su strada per<br />
individuare la causa del<br />
cattivo funzionamento.<br />
Qui entra in gioco il<br />
migliore strumento di<br />
diagnosi la nostra testa.<br />
Un'altra possibilità che ci<br />
viene offerta è quella di<br />
cancellare la memoria della<br />
auto adattività. Questa<br />
operazione è necessaria<br />
quando si sono sostituiti o<br />
regolati degli elementi del<br />
cambio per permettere un<br />
nuovo apprendimento delle<br />
condizioni reali.<br />
Per impiegare sempre i<br />
ricambi corretti è necessario<br />
conoscere la versione di<br />
costruzione del cambio e<br />
quella della centralina.<br />
Anche il programma può<br />
cambiare su di uno stesso<br />
modello da un certo<br />
numero di telaio in poi,<br />
quindi occhio ai numeri.<br />
Pagine di tecnica<br />
Siamo passati al Modulo<br />
Misure, qui vediamo il<br />
menu con alcune delle<br />
prove che possono<br />
essere fatte.<br />
All'apertura di ogni<br />
sotto menu troviamo la<br />
spiegazione del componente<br />
e il metodo per<br />
provarne le condizioni.<br />
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<strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong>: <strong>parte</strong> <strong>2ª</strong><br />
Questo è il potenziometro<br />
farfalla; oltre all'immagine,<br />
troviamo la descrizione<br />
del funzionamento, il tipo<br />
di collegamenti, che<br />
tensioni dobbiamo rilevare<br />
e la possibilità di<br />
effettuare molte prove<br />
guidate.<br />
Se, invece, partiamo dalla<br />
selezione di una automobile,<br />
indicandone anche il tipo<br />
di motorizzazione e quali<br />
impianto di iniezione e<br />
accensione sono installati,<br />
le misure saranno pre<br />
impostate con i valori<br />
coerenti per quel veicolo.<br />
quenza a cui oscilla la cinghia pizzicata dal “musicista” d’officina, in un<br />
tratto di cui si è rilevata la lunghezza. Il numero di cicli dell’oscillazione<br />
viene tradotto in Nm o kgm a scelta dell’operatore. Col salire della frequenza<br />
letta aumenta la tensione imposta.<br />
Oscilloscopio da 3Mhz per vedere la rete<br />
Questa opzione è sempre più importante per fare delle diagnosi efficaci<br />
sulle vetture dotate di rete di trasmissione dati CAN. Una volta rilevato<br />
un problema sulla rete, per capire se ci sono interferenze, cortocircuiti,<br />
o dispersioni è necessario analizzare i segnali fisicamente presenti<br />
sui doppini. Se non ci si accontenta di vedere delle tracce molto<br />
approssimative ci vuole una elevata banda passante che ci consenta<br />
di vedere in dettaglio i segnali e capire se sono puliti o meno. Questa<br />
ragione ha guidato i progettisti <strong>Tecnomotor</strong> nella scelta delle caratteristiche<br />
dell’oscilloscopio che può essere a 2 o 4 tracce ma comunque<br />
legge tranquillamente segnali con frequenza di 3Mhz e fa 1.500.000<br />
campionamenti ogni secondo.<br />
Ultimo dato importante è quello della tensione massima applicabile<br />
che è di 400 VDC; anche la lettura delle tensioni sul primario delle bobine<br />
può essere fatto senza problemi.<br />
42<br />
Ecco una sommaria<br />
descrizione del sensore<br />
della temperatura del<br />
liquido di raffreddamento<br />
di questa automobile.<br />
Toccando il testo in rosso<br />
si passa alla procedura di<br />
prova del componente.<br />
Troveremo già indicati i<br />
limiti dei valori corretti.<br />
Collegando l'apposito<br />
sensore si possono leggere<br />
i valori di pressione da - 1<br />
a +29 bar. Qui abbiamo<br />
simulato un segnale con<br />
una pompa a mano; se<br />
si trattasse di un valore<br />
prodotto da un componente<br />
si potrebbe valutarne il<br />
funzionamento.<br />
Per esempio qui si vede un<br />
diagramma di tensione.<br />
La fascia blu indica i limiti<br />
accettabili del valore, nei<br />
riquadri vengono indicati il<br />
valore minimo e massimo<br />
rilevati, nel campo di<br />
maggiori dimensioni il<br />
valore medio nel tempo<br />
della rilevazione.<br />
Con il medesimo sensore<br />
si può fare la prova della<br />
compressione dei cilindri,<br />
per valutarne l'usura.<br />
Per questo uso il software<br />
indica solo il valore massimo<br />
raggiunto poichè la<br />
curva di salita della pressione<br />
non è significativa<br />
per la valutazione.<br />
Il visualizzatore della <strong>Socio</strong> <strong>Collection</strong> con alcuni degli accessori<br />
che possono essere abbinati al modulo misure per le funzioni di<br />
multimetro e per collegarsi agli ingressi dell'oscilloscopio a due o<br />
quattro tracce con banda passante da 3 Mhz.
In questa pagina si impostano,<br />
con la tastiera virtuale, il peso<br />
al metro della cinghia e la<br />
lunghezza del tratto libero<br />
che verrà considerato per<br />
rilevare la frequenza di<br />
oscillazione. Come per le<br />
corde degli strumenti musicali<br />
più sono tese più alta è la nota<br />
prodotta (frequenza alta)<br />
Nel riquadro grande viene<br />
indicata la frequenza di<br />
oscillazione rilevata<br />
eccitando la cinghia, mentre<br />
nel riquadro di destra si<br />
legge il valore della tensione<br />
espressa in Nm.Si può<br />
anche impostare la lettura<br />
in kgm a seconda di come è<br />
conosciuto il dato corretto.<br />
Lo schermo dell'oscilloscopio<br />
con le possibili regolazioni<br />
e l'indicazione di<br />
quante delle quattro<br />
tracce sono state attivate.<br />
Ovviamente si può impostare<br />
una diversa scala per<br />
ogni traccia per confrontare<br />
diversi segnali nell'unità<br />
di tempo scelta.<br />
Pagine di tecnica<br />
Il caso in cui la banda passante<br />
serve tutta. Questo è il<br />
segnale di una linea CAN: si<br />
vedono il segnale alto e<br />
quello basso. Solo se sono<br />
coerenti, i segnali vengono<br />
ritenuti validi. La diagnosi<br />
sulla linea è possibile solo<br />
con questo metodo che permette<br />
di vedere i segnali.<br />
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