Francesca Scarrica Metafonicamente: il grande dono di Sant'Erasmo
Francesca Scarrica Metafonicamente: il grande dono di Sant'Erasmo
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Sant’Erasmo, due miei zii, Piero, un’entità <strong>di</strong> nome Massimo che<br />
chiede preghiere, e infine <strong>di</strong> nuovo Sant’Erasmo: insieme per<br />
darmi ancora avvertimenti, ironia, richieste <strong>di</strong> preghiere, richiami<br />
e per donare a tutti noi motivi <strong>di</strong> riflessione – 18/01/2010<br />
Una registrazione lunga, che ha richiesto giorni <strong>di</strong> ascolto attento per essere<br />
decifrata, essendo, inoltre, anche molto articolata, sia nella successione delle<br />
entità che sono presentate, sia negli argomenti toccati che, come avrete modo <strong>di</strong><br />
verificare, sono <strong>di</strong>versi ed importanti. Nella prima parte (per la prima volta<br />
<strong>Sant'Erasmo</strong> parla in due momenti <strong>di</strong>versi della registrazione, all'inizio e alla<br />
fine), <strong>il</strong> Santo mi richiama duramente per aver eliminato, dalla precedente<br />
registrazione, delle esortazioni che lui stesso mi faceva a seguire una <strong>di</strong>eta più<br />
accorta (è accaduto molte volte nelle ultime registrazioni che ho avuto questo<br />
richiamo), visto che spesso, per <strong>il</strong> poco tempo che ho, sono portata a mangiare<br />
in fretta quello che capita a tiro e spesso ciò non è salutare. Avendo<br />
arbitrariamente giu<strong>di</strong>cato che fossero comunicazioni private, le avevo tolte, ma<br />
<strong>il</strong> duro richiamo mi ha fatto prontamente ricredermi e così ho reinserito le frasi<br />
"incriminate" (nella registrazione precedente sono quelle in nero all'inizio della<br />
registrazione). Decisamente io non sono perfetta come "Loro" lassù vorrebbero e<br />
ogni volta mi ripropongo <strong>di</strong> correggere certe abitu<strong>di</strong>ni dannose, anche senza<br />
riuscirci. Il <strong>di</strong>stacco dalle cose materiali passa anche dal cibo, ricor<strong>di</strong>amocelo,<br />
che dev'essere quello necessario, semplice e frugale. Il Santo è duro con me, e ne<br />
sono rimasta molto, molto <strong>di</strong>spiaciuta; egli è costretto dalla mia mancanza a<br />
ricordarmi che l'Altissimo non mi ha dato poco e che per questo dovrei cercare<br />
<strong>di</strong> essere un pò più degna. E' costretto anche a ricordarmi che se mi spezzano<br />
questi f<strong>il</strong>i che permettono la comunicazione, è come se rinunciassi alla Parola<br />
del Re che sovrintende alle registrazioni che non sono date per trastullarci con<br />
una qualche strana forma d'arte, ma per rischiarare le nostre ombre spirituali,<br />
per aiutarci ad aprire gli occhi in questi momenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i per l'umanità. E'<br />
un'impresa quella che mi hanno chiesto da lassù, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per me, la mia anima e<br />
chi mi circonda, la richiesta è <strong>di</strong> quelle che fanno tremare i polsi e scoprono la<br />
nostra immensa miseria: <strong>Sant'Erasmo</strong> mi <strong>di</strong>ce che egli mi ha chiesto <strong>di</strong> aiutarlo<br />
ad "asciugare <strong>il</strong> miele acido" che oggi inonda <strong>il</strong> mondo, ossia lo smarrimento <strong>di</strong><br />
tante anime, i falsi valori, le false mete, i sogni inut<strong>il</strong>i, l'amore per le cose finite,<br />
per <strong>il</strong> successo che è sempre temporaneo per quanto <strong>grande</strong> possa essere,<br />
insomma la <strong>di</strong>sperazione del cieco che brancola a tentoni in mezzo alle luci<br />
sberluccicanti e alle musiche festanti <strong>di</strong> un circo da baraccone <strong>di</strong> cui non sente<br />
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