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Relazione introduttiva di Savino Pezzotta - segretario generale ... - Cisl

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• il potenziamento, in termini <strong>di</strong> rappresentanza, <strong>di</strong> risorse, <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> servizi, della presenza<br />

della CISL sui posti <strong>di</strong> lavoro (le SAS, le RSU);<br />

• la crescita della confederalità, anche in termini <strong>di</strong> una maggiore integrazione delle strutture e delle<br />

politiche categoriali con quelle territoriali. A questo riguardo, confermiamo l’opportunità <strong>di</strong><br />

corresponsabilizzare le categorie anche nei servizi, facendole partecipare così dei risultati prodotti<br />

per finanziare progetti operativi, concertati con le strutture confederali, <strong>di</strong> proselitismo nel territorio.<br />

Questi obiettivi devono essere perseguiti con coerenza dalle categorie e attentamente monitorati<br />

dalla Confederazione. E, per tenere assieme in modo coerente e armonioso tutti questi obiettivi della<br />

politica dei gran<strong>di</strong> accorpamenti, vanno scongiurati i rischi organizzativi <strong>di</strong> omologazione, neocentralismo,<br />

autoreferenzialità categoriali: tutti antitetici alle esigenze, ampiamente esaminate, <strong>di</strong><br />

rappresentanza e <strong>di</strong> protagonismo <strong>di</strong> un mondo del lavoro così complesso e articolato nelle sue<br />

istanze.<br />

• Vanno promosse le nuove forme associative e <strong>di</strong> preadesione collettiva per sindacalizzare<br />

<strong>di</strong>rigenti, quadri, aree professionali – tutti coinvolti in processi convergenti <strong>di</strong> innovazione<br />

organizzativa e tecnologica – e soggetti dei nuovi lavori. Ciò richiede un impegno più attento e<br />

<strong>di</strong>ffuso in tutta l’organizzazione, perché nella CISL, da protagonisti, essi ritrovino il senso della<br />

rappresentanza e <strong>di</strong> un’identità collettive per una tutela efficace delle loro esigenze: <strong>di</strong> frontiera,<br />

spesso, rispetto ai cambiamenti produttivi e del mercato del lavoro.<br />

In particolare, occorre pensare alle flessibilità sia organizzative che contrattuali necessarie alla<br />

rappresentanza dei soggetti dei nuovi lavori, per la cui tutela la CISL non vede alternativa alla<br />

negoziazione <strong>di</strong> un quadro certo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti fondamentali e <strong>di</strong> politiche attive per la stabilità<br />

dell’occupazione, a partire dalla formazione, <strong>di</strong> misure che <strong>di</strong>ano loro certezza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>gnitosa<br />

tutela previdenziale, <strong>di</strong> ammortizzatori sociali fortemente collegati alla effettiva mobilità del lavoro.<br />

Penso all’urgenza e alla necessità <strong>di</strong> convertire in modo mirato l’azione dei servizi sindacali alle<br />

loro esigenze.<br />

• Va attivato, come altra <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> fondo del nostro cambiamento organizzativo, il decentramento<br />

regionale e territoriale <strong>di</strong> Confederazione e categorie, con il trasferimento <strong>di</strong> risorse e poteri e con<br />

il riconoscimento – non solo riven<strong>di</strong>cato ma praticato – <strong>di</strong> un ruolo più determinante delle<br />

lavoratrici e dei lavoratori attivi delle rappresentanze aziendali.<br />

La sfida, che abbiamo enunciato nei Temi e confermiamo in questo <strong>di</strong>battito conclusivo del<br />

percorso congressuale, è <strong>di</strong> misurarci avendo presente il molto già fatto con l’obiettivo<br />

organizzativo <strong>di</strong> una compiuta federalizzazione del sindacato, seguendo ma anche anticipando il<br />

compiersi del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> riforma istituzionale sul piano statuale.<br />

Il baricentro dell’organizzazione deve, in altri termini, collocarsi sempre <strong>di</strong> più nella realtà della<br />

contrattazione e della concertazione là dove esse effettivamente si fanno. E, quin<strong>di</strong>, oggi e in futuro<br />

sempre <strong>di</strong> più, ai livelli regionali e territoriali, nonché sui posti <strong>di</strong> lavoro, coerentemente alle nostre<br />

scelte strategiche.<br />

Categorie e territori, Regioni e Unioni territoriali...<br />

Due questioni, che appassionano il <strong>di</strong>battito ma non devono pregiu<strong>di</strong>care il confronto sul merito dei<br />

processi, vanno chiarite.<br />

• La prima riguarda, nel decentramento, il rapporto tra categorie e territorio, il tema <strong>di</strong> un<br />

riequilibrio dei poteri e delle risorse tra le nostre strutture verticali ed orizzontali, perché il<br />

federalismo sindacale possa agire sul serio a fronte del decentramento istituzionale e della centralità<br />

dello sviluppo locale, cogliendo e rappresentando meglio i soggetti dei nuovi lavori.<br />

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