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Relazione introduttiva di Savino Pezzotta - segretario generale ... - Cisl

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Cambiare e rafforzare la CISL Internazionale e la Confederazione Europea dei Sindacati<br />

E’ proprio per conseguire questo obiettivo che deve cambiare e rafforzarsi il ruolo dei principali<br />

organismi internazionali del sindacato: la CISL Internazionale e la Confederazione europea dei<br />

sindacati, la CES.<br />

La CISL Internazionale deve assumere un reale ruolo <strong>di</strong> rappresentanza dei lavoratori e delle<br />

lavoratrici nelle se<strong>di</strong> economico-politiche mon<strong>di</strong>ali laddove si decide il nostro futuro e le<br />

con<strong>di</strong>zioni della globalizzazione, per assicurare innanzitutto il <strong>di</strong>ritto effettivamente esercitato – la<br />

clausola sociale – <strong>di</strong> scegliere e organizzare liberamente il proprio strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e <strong>di</strong><br />

promozione: il sindacato.<br />

Per la CES, siamo convinti che sia ormai matura l’assunzione <strong>di</strong> un ruolo pieno, negoziale e politico<br />

nei confronti degli interlocutori comunitari e delle controparti.<br />

Gli accor<strong>di</strong> già realizzati su tempo determinato, part-time, conge<strong>di</strong> parentali, l’impegno negoziale<br />

sul lavoro interinale o la <strong>di</strong>rettiva sull’istituzione e il riconoscimento dei Comitati Aziendali<br />

Europei, la Società Europea sono spazi contrattuali e partecipativi iniziali che in<strong>di</strong>cano la strada. E<br />

l’esperienza <strong>di</strong> concertazione del modello italiano è vista da molti come un contributo originale da<br />

fare affermare per il nuovo sindacato europeo.<br />

D’altro canto, oltre il 20% del potere d’acquisto <strong>di</strong> salari e pensioni è già oggi deciso a Bruxelles<br />

(me<strong>di</strong>a standard delle tariffe sui servizi pubblici, quote latte, livello me<strong>di</strong>o dell’Iva...) e, troppo<br />

spesso, deciso senza alcun negoziato.<br />

Sul nostro essere Italia in Europa ci torniamo subito. Già qui, tuttavia, ci preme affermare l’esigenza<br />

<strong>di</strong> fare della Confederazione europea dei sindacati un sindacato vero: che contratta, negozia,<br />

concerta e firma per tutti a Bruxelles con poteri decisionali reali, quelli che altrimenti decidono lì<br />

centralmente e senza <strong>di</strong> noi.<br />

La <strong>di</strong>mensione europea del nostro essere Italia<br />

Nell’ultimo decennio l’Europa ha arricchito la sua <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> insieme, continuando ad integrarsi<br />

sul percorso d’unione e sviluppando – non a sufficienza, lo sappiamo – le sue molteplici<br />

<strong>di</strong>mensioni: economica, giuri<strong>di</strong>ca, politica ed anche sociale.<br />

Oggi però, si fa urgente prendere coscienza che l’Europa per noi non si colloca più nella sfera dei<br />

rapporti internazionali. Si sta formando una nuova identità istituzionale, <strong>di</strong>cevamo appunto<br />

economica, giuri<strong>di</strong>ca, politica e anche sociale; si parla <strong>di</strong> una Carta costituzionale europea e <strong>di</strong><br />

questi sviluppi l’Italia è parte integrante.<br />

Dobbiamo rovesciare il modo tra<strong>di</strong>zionale, anche nostro, <strong>di</strong> pensare all’Europa. Con l’entrata nella<br />

moneta unica, non è che l’Italia è entrata in Europa, come un po’ banalmente s’è detto. No, è<br />

l’Europa che, con tutto il suo peso, è entrata in Italia.<br />

Ormai, però, i tempi si fanno più stretti per tutti. Perché è precisamente la forza <strong>di</strong> un mondo<br />

globalizzante che sta imponendo all’Europa <strong>di</strong> accelerare la ricerca della propria unità.<br />

Quando, infatti, Banca centrale, che agisce come in un’apnea democratica, e i ministri europei<br />

dell’Economia, al <strong>di</strong> là delle giaculatorie formali rassicuranti, continuano a litigare sul tasso <strong>di</strong><br />

interesse da abbassare, sulla tempestività o no <strong>di</strong> ogni mossa, quando i governi continuano a<br />

questionare tra loro, quando Stoccolma, dopo Nizza, dopo Amsterdam non arrivano mai a far fare<br />

all’Europa il passo in avanti che le darebbe autorità, a farla <strong>di</strong>ventare davvero Europa unita, è<br />

proprio la possibilità <strong>di</strong> crescere <strong>di</strong> tutta l’unione che viene amputata. Semplicemente perché ancora<br />

Unione non è, o almeno, non abbastanza.<br />

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