Poesie di Ossian : antico poeta celtico

(,8o) CARRITURA. 33
ris(;hiami mi arhoscel sopra la fronte,
Rotar sul lido l'oscura onda io sento;
I cavrioli scendono dal monte,
Gorgoglia il la>^o, che commosso è drente,
Gacciator non si scorge in questi boschi,
E tutto mutoj i miei pensier son foschi.
Deh li vedessi , o mio dolce diletto.
Deh ti vedessi errar sul praticello.
Con quel tuo crin , che giù scende negletto ,
E balza sopra l' ala al venticello.
Col petto candidetto ricohnetto,
Che sale, scende, a rimirar si bella,
E con r occhietto basso e lagrimoso
Pel tuo Siirico dalla nebbia ascoso («)f
S' IO ti vedessi , io ti dare ' conforto ,
Econdurreti alla paterna casa.
Ma sarìa quella appunto
Gh' appar colà sul prato ?-
Se' tu, che per le rupi, ©desiabile ,
Ne vieni all'amor tuo? se' tu, mio ben?
Come la luna per l'autunno amabile,
O dopo nembo estivo il sol sereii ?
Ecco , che a me favella;
Ma quanto bassa mai
È la sua voce, e fioca !
Somiglia auretta roca
Fra l'alghe dello stagno
(») Il teito ha : per i tuoi amici.