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ANCONA 25•01•2013 ANNO XLIV • N. 5 

ATTI DELLA REGIONE 

DELIBERAZIONI DELLA 

GIUNTA REGIONALE 

Deliberazione n. 1768 del 

28/12/2012. 

Linee guida della comunicazione 

istituzionale. Anno 2013 . . . . . . . . . . . . pag. 529 


28/12/2012. 

Compartecipazione finanziaria 

alla realizzazione del Master Universitario 

di I° livello in "Enogastronomia 

ed ospitalità" organizzato 

dall'Ufficio Master dell'Università 

di Bologna - Euro 

18.900,00 - Bilancio 2012 . . . . . . . . . . pag. 532 


28/12/2012. 

Adesione al Programma Comunitario 

Lifelong Learning Programme 

2007-2013 - Subprogramme 

"Leonardo da Vinci" - PLM CALL 

FOR PROPOSAL 2013 - 

EAC/S07/12 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 532 


28/12/2012. 

DGR n. 1169 del 01.08.2012 di 

approvazione dei criteri e modalità 

per la concessione di contributi 

a sostegno della commercializzazione 

del prodotto turistico 

"Marche" - Rettifica - Riapertura 

termini iscrizione alla Mailing List 

REPUBBLICA ITALIANA 

BOLLETTINO UFFICIALE 

DELLA REGIONE MARCHE 

SOMMARIO 

"Operatori Turistici Incoming Marche" 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 533 


28/12/2012. 

L.R. 32/2001 - approvazione 

schema di protocollo di intesa tra 

il Dipartimento per le Politiche 

Integrate di Sicurezza e per la Protezione 

Civile della Regione Marche 

e l'Agenzia Regionale per la 

Protezione Ambientale (ARPAM), 

inerente l'integrazione dei procedimenti 

in materia di protezione civile 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 536 


28/12/2012. 

Reg. (CE) 1698/2005, Programma 

di Sviluppo Rurale della Regione 

Marche - modifiche alle Disposizioni 

Attuative di cui alla DGR 

1788/10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 538 


28/12/2012. 

Reg. CE 1698/2005 - Programma 

di sviluppo rurale della Regione 

Marche' - Disposizioni Attuative 

volte ad assicurare il pieno utilizzo 

delle risorse del PSR Marche 

2007-2013 - adozione dei criteri di 

disimpegno delle risorse dell'Asse 

3, già assegnate alle amministrazioni 

provinciali per l'attuazione 

dei Piani Integrati Territoriali - proroga 

termini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 542 

Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì. 

La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche 

Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061 

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25 GENNAIO 2013 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLIV • N. 5 


28/12/2012. 

Approvazione schema di convenzione 

con l'Università della Tuscia 

quale soggetto attuatore del progetto 

pilota "BIOREG - Marche" Importo 

Euro 40.000,00 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 542 


28/12/2012. 

Art. 85 comma 2 LR 27/09 - Testo 

unico in materia di commercio - 

D.G.R. n. 1485/08 - D.D.P.F. 

108/2009 e D.G.R. 639/2012 - 

Scorrimento graduatoria dei progetti 

integrati comuni/pmi - capitolo 

31704208 U.P.B. 31704 Euro 

530.597,75 e capitolo 31402908 

U.P.B. 31402 Euro 156.918,93 - 

TOT 687.516,68 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 545 


28/12/2012. 

L.R. n. 14/2010 - DGR 1306/2011 

- Approvazione schema di convenzione 

concernente la concessione di 

immobile di Civitanova Marche e 

marchi e manifestazioni fieristiche 

Ex ERF alla Soc. ALFAD SPA . . . . . . . . pag. 545 


28/12/2012. 

Deliberazione CIPE n. 166/2007 

Programma attuativo regionale 

(PAR) del Fondo per le aree sottoutilizzate 

(FAS) 2007/2013 - Intervento 

5.1.2.3 Modifiche ed integrazioni 

alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 1208 del 

27/07/2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 547 


28/12/2012. 

Approvazione dello schema di Protocollo 

d'intesa tra l'ARPAM e il Servizio 

Territorio e Ambiente della 

Regione Marche in tema di integrazione 

dei procedimenti d'interesse 

comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 553 


28/12/2012. 

Art. 7 LR n. 17/99 - DGR 841/09 - 

"Pre Waste: Improve the effectiveness 

of waste prevention policies in 

EU territories" - INTERREG IVC - 

Proroga incarico conferito a SVIM 

S.p.A. con DGR 450/2010 per il 

supporto all'organizzazione e 

gestione del progetto . . . . . . . . . . . . . . . pag. 556 

524 


28/12/2012. 

Presa d'atto della proposta di rimodulazione 

finanziaria progetto 2G- 

MED09-209 MAREMED MAritime 

REgions cooperation for MEDiterranean 

cofinanziato nell'ambito del 

Programma MED 2007-2013, oltre 

estensione incarico a Sviluppo Marche 

s.p.a. (SVIM) inerente supporto 

alla gestione nonchè assistenza 

tecnica - approvazione schema di 

convenzione Integrativa ai sensi 

della D.G.R. n. 841 del 

25/05/2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 556 


28/12/2012. 

Progetto MAREMED (2G-MED09- 

209): Accordo di Collaborazione con 

ALMA MATER STUDIORUM - Università 

di Bologna Dipartimento di 

Scienze Biologiche, Geologiche e 

Ambientali e con CNR ISMAR - Istituto 

di Scienze Marine - U.O.S. di 

Ancona per l'analisi sulle Concessioni 

di Pesca Trasferibili (Transferable 

Fishing Concessions-TFC) e 

l'individuazione, sperimentazione e 

valutazione di un modello di gestione 

sostenibile delle TFC nel Mediterraneo 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 559 


28/12/2012. 

POR MARCHE OB. 2 2007/2013, 

ASSE IV - OS "L" - Criteri e modalità 

per la concessione di ausili finanziari 

agli Istituti Tecnici Superiori 

delle Marche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 562 


28/12/2012. 

Approvazione del format di libretto 

formativo del cittadino e delle linee 

guida per la sua istituzione, applicazione 

ed implementazione nella 

Regione Marche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 565 


28/12/2012. 

Legge 1 aprile 1999, n. 91 - Nomina 

del Coordinatore del Centro Regionale 

per le attività di prelievo e trapianto 

di organi e tessuti . . . . . . . . . . . pag. 571 


28/12/2012. 

L.R. 30 maggio 2012, n. 15. Articoli 

4 e 10. Criteri e modalità per l'iscrizione 

e la cancellazione nel 

registro regionale delle organizza-


zioni di volontariato (art. 4) ed esercizio 

del potere di vigilanza sulle 

stesse (art. 10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 574 


28/12/2012. 

D.P.R. 10 Dicembre 1997, n. 483. 

Ancona Azienda Ospedaliero -Universitaria 

Ospedali Riuniti - 

"Umberto - Lancisi - Salesi" - Designazione 

dei rappresentanti regionali 

in seno alla commissione esaminatrice 

del concorso pubblico per 

n. 1 posto di dirigente medico di 

Neuroradiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 577 


28/12/2012. 

D.P.R. 10 Dicembre 1997, n. 483. 

A.S.U.R. Marche Designazione dei 

rappresentanti regionali in seno 

alla Commissione esaminatrice del 

concorso pubblico per n. 5 posti di 

Dirigente delle Professioni Sanitarie 

Area Infermieristica ed Ostetrica . . . . pag. 578 


28/12/2012. 

Settimo Programma Quadro 2007- 

2013 - Partecipazione al Progetto 

Europeo "Ricerca operativa riguardo 

alle conoscenze nell'ambito della 

salute (alfabetizzazione sanitaria) 

nella popolazione anziana" - Acronimo 

"IROHLA" Partner coordinatore 

"Academisch Ziekenhuis - Groningen 

- UMCG - Netherlands" . . . . . . pag. 578 


28/12/2012. 

Approvazione documenti di indirizzo 

regionale relativi alla attività di 

chirurgia ambulatoriale - Integrazione 

D.G.R. n. 1515/2011 . . . . . . . . . pag. 578 


28/12/2012. 

DGR 1228/2010 - Aggiornamento 

Prontuario Terapeutico Ospedale - 

Territorio Regionale (PTOR) . . . . . . . . . . pag. 585 


28/12/2012. 

Legge 3 agosto 2007, n. 120 e successive 

modificazioni ed integrazioni 

- Disposizioni temporanee ed 

urgenti in materia di attività libero 

professionale intramuraria della 

dirigenza sanitaria del SSR . . . . . . . . . pag. 716 


28/12/2012. 

Assegnazione delle risorse agli Enti 

525 

del SSR e al DIRMT per l'anno 

2012. Disposizioni per la redazione 

del Bilancio Preventivo Economico 

2012 e del Bilancio Pluriennale di 

Previsione 2012-2014 degli Enti del 

SSR e per l'attuazione del Decreto 

Legislativo n. 118 del 23/06/2012 . . pag. 716 


28/12/2012. 

L.R. n. 13 del 20/06/2003 - Autorizzazione 

alle aziende ed enti del 

SSR ed al DIRMT alla gestione 

provvisoria dei rispettivi Bilanci 

Economici Preventivi per l'anno 

2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 727 


28/12/2012. 

Art. 3 bis, comma 5 del D.lvo 

502/92 e s.m.i. - Art. 3 comma 2 

lett. p) bis L.R. n. 13/2003 e s.m.i. 

-Valutazione dei risultati conseguiti 

dai Direttori Generali dell'ASUR, 

dell'A.O.U. Ospedali Riuniti di 

Ancona, dell'A.O. Ospedali Riuniti 

Marche Nord di Pesaro, dell'INRCA 

e dal Direttore del DIRMT rispetto 

agli obiettivi di budget annuali 

assegnati dalla Giunta regionale. 

Approvazione criteri anno 2012 . . . . . pag. 735 


28/12/2012. 

Autorizzazione alla stipula del Contratto 

collettivo decentrato integrativo 

del personale non dirigente -Personale 

della Giunta regionale - 

anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 755 


28/12/2012. 



del personale non dirigente -Personale 

del ruolo unico regionale 

assegnato all'ASSAM - anno 2012 . . . pag. 786 


28/12/2012. 

Autorizzazione alla stipula del contratto 


del comparto e della dirigenza 

per l'anno 2013, relativo al programma 

formativo rivolto al personale 

regionale e al personale dell'Agenzia 

regionale sanitaria - anno 

2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 813 


28/12/2012. 

Integrazione alla D.G.R. n. 1710


del 10/12/2012 avente per oggetto: 

"Approvazione dei Criteri per 

l'attuazione del progetto di mobilità 

per i dipendenti regionali per l'anno 

2013 - Incentivazione all'uso del 

mezzo pubblico" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 901 


28/12/2012. 

"L.R. 45/98 - Disciplina del sistema 

delle tariffe dei servizi di Trasporto 

Pubblico Locale" - Modifica DGR 

333 del 02/03/2009 . . . . . . . . . . . . . . . pag. 901 


28/12/2012. 

Determinazione in ordine alle politiche 

dell'orario di lavoro - Modifica 

deliberazione n. 834/2007 . . . . . . . . . pag. 904 


28/12/2012. 

Articolo 22 .della L.R. n. 20/2001. 

Segreteria dell'Assessore Pietro 

Marcolini: rinnovo incarichi del 

responsabile Salvi Daniele e dell'addetto 

Franceschetti Fausto . . . . . . pag. 905 


28/12/2012. 



del personale dirigente - Personale 

dirigente del ruolo unico regionale 

assegnato all'ASSAM - anno 

2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 905 


28/12/2012. 



del personale dirigente -Personale 

dirigente della Giunta regionale 

- anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 925 


28/12/2012. 

L.R. n. 22/2010 - Programma triennale 

per la trasparenza e l'integrità 

2012-2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 943 


28/12/2012. 

Proroga dell'incarico di direttore 

generale dell'Agenzia per i servizi 

nel settore agroalimentare delle 

Marche (ASSAM) e conferma dell'attribuzione 

alla Segreteria generale 

delle funzioni di competenza della 

Giunta regionale concernenti l'attività 

di indirizzo, coordinamento e 

vigilanza sulla medesima Agenzia . . . pag. 993 

526 


28/12/2012. 

Piano telematico regionale - Convenzione 

per la realizzazione di un 

sistema di accesso wireless di proprietà 

pubblica previsto dal Piano 

Telematico Regionale (POR FESR 

Marche 2007/2013 - Asse 2 - 

Società dell'informazione - Intervento 

2.1.1.10.02): Approvazione 

schema del secondo Addendum 

alle Convenzioni reg. int. n. 14682 - 

14683 - 14684 - 14685 del 

19/02/2010 e reg. int. 14475, del 

23/03/2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 993 


28/12/2012. 

Programma triennale dei servizi del 

trasporto pubblico locale 2004- 

2006 e ss.mm.ii. - Modifiche delle 

percorrenze e dei corrispettivi dei 

servizi di TPL urbano ed extraurbano 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 995 


28/12/2012. 

Articolo 39 legge n. 449/97 - Programma 

triennale 2012/2014 del 

fabbisogno del personale dirigenziale 

della Giunta regionale. Adozione 

piano occupazionale 2013 . . . . . pag. 998 


28/12/2012. 

T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 

820/2012 notificato in data 

7/12/2012 - Decadenza aiuto relativo 

alla Mis. 3.1.1 B) del PABS. 

Costituzione in giudizio. Affidamento 

incarico Avv. Lucilla Di Ianni . . . . . pag. 1001 


28/12/2012. 



10/12/2012 - Decadenza aiuto 

relativo alla Mis. Assistenza Tecnica 

Specialistica - PABS. Costituzione 

in giudizio. Affidamento incarico 

Avv. Lucilla Di Ianni . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1001 


28/12/2012. 







Avv. Lucilla Di Ianni . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1001



28/12/2012. 







Avv. Lucilla Di Ianni . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1001 


28/12/2012. 

T.A.R. Marche. Ricorso notificato in 

data 13/12/2012, prot. reg.le n. 

828008 - Compatibilità ambientale 

al progetto per la realizzazione giacimento 

di gas naturale in sotterraneo. 


incarico Avv. Pasquale De 

Bellis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1002 


28/12/2012. 

Tribunale di Macerata. Atto di citazione 

in appello notificato in data 

14/11/2012 avverso la sentenza 

del G.d.P. di Tolentino n. 60/2012 

in materia di risarcimento danni. 

Affidamento incarico Avv. Marco 

Maria Fesce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1002 


28/12/2012. 



4/12/2012 in materia di finanziamento 

ad istituto culturale Protocollo 

d'intesa 16/07/2008. Costituzione 


Avv. Paolo Costanzi . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1002 


28/12/2012. 

Controllo Atti. Legge n. 412/91, art. 

4, comma 8. L.R. n. 26/96, art. 28. 

Determina del direttore generale 

ASUR n. 911 del 5.12.2012, concernente 

"affidamento del servizio 

di assistenza tecnica e manutenzione 

dei sistemi di telecomunicazione 

dell'Area Vasta n. 3 di Macerata. 

Adesione alla convenzione CON- 

SIP". Approvazione . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1003 


28/12/2012. 

Controllo Atti. Legge n. 412/91, art. 

4, comma 8. L.R. n. 26/96, art. 28. 

Determina del direttore generale 

ASUR n. 927 del 6/12/2012, concernente: 

affidamento del Servizio 

Formativo Rieducativo dei pazienti 

527 

del Dipartimento Salute Mentale 

realizzato attraverso lo svolgimento 

di attività tecnico lavorative ai sensi 

dell'art. 69 D.Lg. n. 163/2006 

Area Vasta n. 3 Camerino. Indizione. 

Approvazione . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1003 


28/12/2012. 

Disposizioni relative al Servizio 

Sanità e al Servizio Politiche sociali, 

al conferimento dei relativi incarichi 

e alla costituzione del coordinamento 

dei direttori generali degli 

enti del Servizio sanitario regionale . pag. 1003 


28/12/2012. 

Disposizioni relative alla nomina 

del direttore dell'Agenzia regionale 

sanitaria (ARS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1004


ATTI DELLA REGIONE 

DELIBERAZIONI DELLA 

GIUNTA REGIONALE 

_______________________________________________________ 

Deliberazione n. 1768 del 28/12/2012. 

Linee guida della comunicazione istituzionale. 

Anno 2013. 

LA GIUNTA REGIONALE 

omissis 

DELIBERA 

1. di approvare le linee guida della comunicazione 

istituzionale come indicato nell’allegato A) che 

costituisce parte integrante e sostanziale della 

presente deliberazione; 

2. di prendere atto delle attività svolte nell’anno 

2012 indicate nell’allegato B) che costituisce 

parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 

3. di demandare al Gabinetto del Presidente della 

Giunta regionale la definizione delle attività di 

informazione e comunicazione coordinata tra i 

servizi regionali; 

4. di demandare alle strutture competenti l’adozione 

degli atti necessari per la piena attuazione di 

quanto stabilito subordinatamente alla disponibilità 

delle risorse finanziarie nei rispettivi capitoli 

del bilancio di competenza a decorrere dall’anno 

2013 e per gli anni successivi fino a eventuale e 

successiva modifica da apportare con delibera di 

Giunta regionale 

Allegato A) Linee guida della comunicazione istituzionale. 

OBIETTIVI 

La comunicazione istituzionale si propone: 

• la collaborazione tra tutti gli attori regionali; 

• la sinergia ed il coordinamento delle attività all’interno 

della Giunta regionale, tra più strutture, ed 

all’esterno, coinvolgendo il Dipartimento dell’editoria 

della Presidenza del Consiglio dei Ministri 

delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane, 

le associazioni, le categorie sociali, gli ordini 

professionali, le strutture ed organizzazioni quali 

presidi sanitari, distretti produttivi, ecc., che si 

distinguono per la particolare qualità delle azioni 

svolte e dei risultati conseguiti sul territorio regionale; 

• la realizzazione di un sistema di informazione e 

comunicazione coordinato ed efficace capace di 

529 

consolidare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni; 

• lo scambio delle informazioni e la conoscenza 

dei mezzi utilizzati per l’attività diretta ed indiretta 

della Giunta regionale; 

• il conseguimento della trasparenza, della completezza 

dell’ informazione e di un sistema integrato 

di risorse e di attività; 

• la ricerca di soggetti pubblici o privati interessati 

a compartecipare alle iniziative di comunicazione 

della Giunta regionale in qualità di sponsor; 

• la verifica dell’efficacia delle azioni mediante 

l’attuazione dei sondaggi e dei monitoraggi i dell’opinione 

pubblica; 

METODO 

Attraverso l’utilizzo intranet della comunicazione 

istituzionale http://point.intra/sites/ Comunicazionelstituzionale/default.aspx 

e con incontri specifici 

si ritiene utile: 

• valorizzare le attività regionali, consentendo alla 

redazione giornalistica di sviluppare le tematiche 

attuative delle Linee-guida del Programma di 

Governo della IX legislatura regionale 2010-2015. 

• promuovere le azioni di comunicazione e le campagne 

di comunicazione istituzionali attraverso il 

coinvolgimento di tutte le strutture regionali interessate 

e gli operatori esterni presenti a livello 

regionale. 

• avviare procedure ad evidenza pubblica, volte ad 

acquisire la disponibilità dei soggetti pubblici o 

privati alla compartecipazione, in qualità di sponsor, 

alle attività attuative del piano di comunicazione 

nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento 

regionale n° 12/2004. 

La presentazione delle proposte richiede l’individuazione 

di quelli che possono essere gli argomenti di 

maggiore interesse. La segnalazione di ciascuna 

struttura consente alle altre di integrare la stessa, 

arricchendola di ulteriori elementi e profili, così da 

rendere l’argomento noto in tutti i suoi aspetti e da 

agevolare anche l’individuazione dei soggetti esterni 

(Università, strutture sanitarie, categorie sociali 

ed economiche) che potrebbero essere coinvolti nell’iniziativa. 

RETE DEI REFERENTI 

Ciascuna segreteria (del Presidente, del Vice Presidente, 

degli Assessori regionali) e ciascun servizio 

regionale nominano un proprio referente per la 

comunicazione istituzionale. Il referente rappresenta 

l’interlocutore per lo svolgimento dell’attività di 

informazione e comunicazione con un ruolo di 

promozione e di coordinamento all’interno ed


all’esterno delle diverse strutture regionali. In 

particolare assicura un’attività di raccordo funzionale 

con la stampa e la comunicazione istituzionale del 

Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, 

nonché per gli aspetti relativi all’aggiornamento del 

sito informatico, con la P.F. Informatica della Giunta 

regionale 

Definizione delle attività di comunicazione istituzionale 

L’ attività di informazione e comunicazione della 

Giunta regionale è suddivisa in: 

• diretta 

• indiretta 

DIRETTA 

Sì intendono le iniziative e gli interventi della Giunta 

regionale che utilizzano, per la loro attuazione, 

forme di informazione, comunicazione e pubblicità 

gestite in proprio quali: la redazione dei 

comunicati stampa, la pubblicazione dei giornali, 

delle riviste, dei bollettini, delle newsletters; la progettazione, 

la realizzazione e la gestione di siti e portali 

web e servizi connessi, la registrazione dei files 

video nell’ambito del sito web my.marche.it. 

Servizi di redazione giornalistica: La redazione 

giornalistica cura l’attività informativa della 

Giunta regionale e i rapporti con i media. I settori 

seguiti sono quelli indicati nel programma politico 

amministrativo della Giunta regionale. 

L’informazione è rivolta ai quotidiani, ai periodici, 

alle emittenti televisive e radiofoniche, alle agenzia 

di stampa. All’ufficio Stampa è affidato il compito di 

organizzazione logistica e di allestimento delle sale 

e degli spazi di svolgimento delle iniziative di comunicazione. 

La redazione giornalistica seleziona, filtra e predispone 

le notizie che provengono dall’ente in funziona 

delle esigenze degli organi di informazione, assicurando 

la trasparenza dell’attività regionale. In particolare, 

raccoglie e coordina le notizie reperite presso 

gli assessorati regionali e le distribuisce, con linguaggio 

e tempistica giornalistica, alla stampa. 

Agevola, inoltre, il lavoro dei giornalisti esterni che 

chiedono informazioni sull’attività della Giunta 

regionale. 

È responsabile dei seguenti prodotti editoriali: 

• comunicati stampa; 

• conferenze stampa; 

• pubblicazioni periodiche (agenzia settimanale 

“Marche News” e rivista “Marche Regione”; 

• servizi televisivi prodotti in proprio (per la 

web tv della regione e proposti all’emittenza 

televisiva regionale); 

• televideo regionale; 

530 

• servizi fotografici a corredo dell’informazione 

scritta; 

• attività web. 

La redazione provvede, inoltre, a segnalare, agli 

Assessori competenti, le notizie stampa sull’attività 

dell’ente che richiedono una rettifica, una smentita o 

un approfondimento. Le strutture coinvolta collaborano 

con la redazione per predisporre i relativi 

comunicati. La redazione cura anche i rapporti giornalistici 

con le emittenti locali. 

Per accedere ai servizi predisposti dalla redazione, le 

strutture amministrative della Giunta regionale 

devono contattare esclusivamente il capo redattore. 

Le richieste devono pervenire con congruo anticipo, 

per non accavallare le varie iniziative, per 

garantirne la riuscita e la positiva ricaduta sugli 

organi di informazione, per disporre del personale 

necessario (giornalista, fotografo, operatore TV). 

Convenzioni con le Agenzie di stampa nazionali: 

Al fine di migliorare e consolidare il flusso di informazioni 

tra la Regione Marche e le strutture nazionali 

ed europee, si confermano le Agenzie di Stampa 

nazionali ANSA , AREA ed ADN Kronos. 

INDIRETTA 

Per iniziative ed interventi di informazione e comunicazione 

indiretta si intendono le iniziative e gli 

interventi di informazione e comunicazione, promossi 

dalla Giunta regionale ma non gestiti direttamente, 

per la cui attuazione ci si avvale di soggetti 

operanti nel territorio regionale, con la sede 

sociale o la redazione in uno dei Comuni della 

Regione Marche, editori di giornali quotidiani, 

periodici o riviste (o concessionari di pubblicità), 

che gestiscono emittenti radiotelevisive, nonché di 

altri soggetti fornitori di servizi d’informazione e 

comunicazione. I soggetti interessati a collaborare 

con la Regione Marche presentano la richiesta con 

cadenza annuale; la riconferma dell’ interesse è 

subordinata alla dichiarazione di permanenza dei 

requisiti indicati nella richiesta di primo ingresso. 

Entro il 31 maggio di ciascun anno la richiesta va 

presentata alla P.O. “Comunicazione istituzionale e 

rapporti con i mezzi di informazione” del Gabinetto 

del Presidente della Giunta regionale. Secondo le 

attività svolte, per ciascuna tipologia e per ciascuna 

testata, i soggetti operanti nella Regione Marche , 

presentano apposita richiesta sottoscritta dal legale 

rappresentante ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. 

n°445/2000, in presenza del dipendente regionale 

addetto ovvero sottoscritta e presentata unitamente 

a copia fotostatica di un valido documento di 

identità del firmatario. Sia per i Soggetti editori di 

giornali quotidiani, periodici o riviste (o concessionari 

di pubblicità), nonché per i Soggetti che 

gestiscono emittenti radiotelevisive la richiesta va 

presentata, secondo la tipologia dell’attività e/o del-


le attività svolte, con le modalità ed i contenuti stabiliti 

dalla delibera di Giunta regionale n° 549 del 

15/05/2006, che si intende confermata. 

Coordinamento delle attività inerenti le inserzioni 

pubblicitarie. 

E’ confermata la delibera n° 130 del 26 febbraio 

2007. 

Le attività inerenti le inserzioni pubblicitarie si sviluppano 

seguendo le seguenti direttive: 

• Le inserzioni e le azioni pubblicitarie di comunicazione, 

inerenti i singoli Assessori e/o Servizi 

regionali, sono utilizzate quando non risulta sufficiente 

l’informazione sviluppata dalla redazione 

giornalistica e necessita acquistare, pertanto, spazi 

e servizi a pagamento per promuovere manifestazioni, 

progetti, iniziative ed atti amministrativi 

di particolare rilievo; 

• Fermo restando la competenza di spesa dei singoli 

Assessori e Servizi ai quali fanno carico le 

inserzioni pubblicitarie, i contenuti e il programma 

delle pubblicazioni vanno obbligatoriamente 

concordati con la redazione giornalistica, 

al fine di garantire un’informazione 

omogenea e coerente, insieme al coordinamento 

unitario dell’immagine della Regione; 

• Gli Assessori o i Servizi interessati predispongono 

i testi base che verranno, poi, in stile giornalistico, 

rielaborati dalla redazione giornalistica, garantendo 

il carattere impersonale della comunicazione; 

• Le prenotazioni degli spazi e delle giornate di pubblicazione 

sono effettuate dalla P.O. “Comunicazione 

istituzionale” per conto degli Assessori e dei 

Servizi regionali; 

• La struttura stampa e comunicazione istituzionale 

provvederà al coordinamento di tutte le comunicazioni 

redazionali richieste dai componenti della 

Giunta regionale e dei singoli Servizi della Giunta 

regionale in termini di immagini, stile e impaginazione 

grafica; 

• Non si provvederà alla prenotazione degli spazi se 

la comunicazione non sia stata resa disponibile al 

momento della prenotazione stessa; 

• La redazione giornalistica nello svolgimento 

della propria attività è tenuta a garantire il rispetto 

dell’attività istituzionale come stabilito dalla 

presente deliberazione. 

Criteri per l’affidamento dei servizi 

La scelta degli strumenti informativi e dei media 

deve tener conto delle seguenti priorità: 

1) del tipo di servizio richiesto; 

2) dell’area servita o bacino di utenza; 

3) dei destinatari da raggiungere; 

4) dell’offerta economica presentata; 

5) dell’eventuale aumento dell’occupazione e/o della 

presenza di personale a cui è applicato il con- 

531 

tratto giornalistico e se sono stati trasformati rapporti 

di lavoro da tempo determinato a tempo 

indeterminato. 

Nell’ambito degli accordi quadro approvati in attuazione 

della delibera n°1460 del 23 novembre 2005, è 

il capo della redazione giornalistica della Giunta 

regionale o suo delegato, a richiedere lo svolgimento 

dei servizi che si reputano più opportuni assicurando, 

laddove possibile, un criterio di rotazione e 

provvedendo per conto degli uffici regionali, con 

imputazione ai loro rispettivi capitoli di spesa. 

Sono confermate le disposizioni approvate, per 

l’anno 2006, con la delibera di Giunta regionale 

n°549 del 15/05/2006 per quanto riguarda: 

a) le spese pubblicitarie; 

b) la pianificazione degli interventi; 

c) l’Assemblea della Comunicazione; 

Potenziamento d1ei servizi di front office attraverso 

gli Sportelli informativi regionali: 

Allo scopo di facilitare il rapporto degli sportelli 

informativi provinciali ed informadonna con l’utenza 

regionale occorre dotare tutti gli Sportelli: 

• di omogenee ed adeguate risorse umane e strumentali; 

• del materiale illustrativo sulle Marche, impegnando 

tutti i servizi che producono pubblicazioni o 

altri materiali ad inviare una copia agli Sportelli 

informativi; 

• della modulistica o altra documentazione necessaria 

a fornire adeguata informazione o ad agevolare 

la diretta presentazione di istanze o pagamenti (ad 

esempio per quanto riguarda i tributi regionali, 

allo scopo di poter venire incontro alle esigenze 

del contribuente, si rende opportuno che gli sportelli 

informativi siano dotati degli elenchi dei 

tributi riscossi dalla Regione, con i relativi 

importi e numeri di conto corrente). 

Allegato B) Attività realizzate nell’anno 2012 

ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E COMUNI- 

CAZIONE DIRETTA 

RIVISTA “ MARCHE REGIONE “ N° 6 

RIVISTA “ MARCHE NEWS” N° 29 

COMUNICATI STAMPA N° 1.002 

CONFERENZE STAMPA N° 87 

I servizi video e radiofonici prodotti dall’Ufficio 

Stampa e inviati a tv locali e radio hanno 

riguardato alcuni importanti argomenti quali: 

Symbola, la Macroregione, Il Papa a Loreto, i 500 

trapianti nelle Marche, la Longevità attiva, la visita 

del ministro Barca, le bandiere blu, gli olimpionici 

marchigiani, le esercitazioni della protezione 

civile, il Vinitaly, la visita del ministro Profumo, 

l’Endurance life style


ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE E INFOR- 

MAZIONE INDIRETTA 

Sono state trasmesse rubriche radiofoniche e trasmessi 

servizi televisivi tramite principalmente 

:TV Centro Marche, TVRS, Teleadriatica ed ETV 

Attività di comunicazione 

Le iniziative svolte hanno riguardato il Centenario 

de l’Azione, il Seminario dí presentazione dello studio: 

“Il Credito nelle Marche. La crisi e il ruolo dei 

Confidi”, il Convegno”CERN E INFN: Ricerca e 

tecnologia di frontiera. Un’opportunità per il 

sistema Marche”, la presentazione “La crisi e l’agricoltura 

marchigiana”, il Workshop “Le nuove 

politiche di promozione dell’innovazione: un focus 

sugli appalti pubblici pre-commerciali”, la Conferenza 

“LOCFOOD è un progetto riguardante aree 

rurali per le PMI del settore alimentare”, il convegno 

“Giornata regionale del lavoro delle persone con 

disabilità’, la rubrica radiofonica “ 7 x 4 il Magazine 

delle Marche”, il “Progetto Polysump: Mobilità 

sostenibile policentrica”, il Workshop “Explloriing 

eco—iinnovatiion experiiences ffor user— 

oriiented sollutiions to” per favorire la vita indipendente 

dell’anziano all’interno di un ambiente 

domotico ed ecosostenibile , la II° Conferenza regionale 

sulla famiglia, la V° Conferenza regionale sull’immigrazione, 

La Guardia di Finanza nelle Marche 

dal 1786 al 1862 – Dalla Truppa di Finanza alle 

Guardie Doganali, il convegno Cluster Policies for 

south east Europe riguardante la cooperazione internazionale, 

il seminario Controlli ambientali: seminario 

tecnico sull’analisi delle ultime novità legislative 

in materia ambientale e l’esame di casi 

concreti di particolare rilevanza, Gli 

eventi”Celebrazione “500 trapianti nelle Marche”, 

“A carte scoperte - Contro il gioco d’azzardo il 

“Convegno”Magistratura e potere esecutivo. I 

controlli della violazione di legalità dell’azione 

Amministrativa , I’ evento “Insieme c’è futuro. Integrazione 

e sinergie per un’efficace comunicazione 

delle azioni dei Fondi Strutturali per lo sviluppo 

delle Marche”, la presentazione “ Sistema informativo 

rete ecologica SIT-REM, il convegno “Le 

Marche nello scenario di “Europa 2020”: le imprese 

culturali e creative, I’ evento “ La Giornata Internazionale 

per I’ eliminazione della violenza contro le 

donne” , il convegno “ Il nuovo processo amministrativo 

ha due anni: certezze e problemi , I’ evento 

“Il Quadro Strategico Comune europeo 2014- 

2020: verso obiettivi strategici complementari e 

integrati”, I’ 8 a Giornata delle Marche nel segno dello 

sport, lo stato di attuazione della L.R. 28/08 a 4 

anni dall’approvazione. verso quale sistema? 

Le campagne sono state realizzate in riferimento a: 

Giornata della memoria anno 2012, XXV Aprile 

2012 Festa della Liberazione, alla Mostra Meraviglie 

dalle Marche, McKinsey & Company Scenari 

Marche Sanità “ Il futuro della Sanità in Italia e nel 

532 

mondo” Forum economico regionale Internazionalizzazione 

e crescita dell’impresa Italia longeva 

Marche Endurance lifestyle 2012 Ancona Riviera 

del Conero Home automation at the service of active 

ageing Seminario Smart Cities Communities 

Casa intelligente per una longevità attiva ed indipendente 

dell’anziano Celebrazione 500 trapianti 

nelle Marche 

Biogas:verità e falsi miti Misure Anti-crisi, Infoday 

accordo di programma, 8 a Giornata delle Marche 

_______________________________________________________ 


Compartecipazione finanziaria alla realizzazione 

del Master Universitario di I° livello in 

"Enogastronomia ed ospitalità" organizzatodall'Ufficio 

Master dell'Università di Bologna - 

Euro 18.900,00 - Bilancio 2012. 


omissis 

DELIBERA 

1. di condividere le finalità del Master Universitario 

di I Livello in "Enogastronomia ed ospitalità" 

organizzato dall' Ufficio Master dell'Università 

di Bologna e di approvare la proposta di compartecipazione 

finanziaria, di cui alla nota prot. 

regionale n. 0736249 del 29/10/2012 agli atti, per 

un ammontare di Euro 18.900,00; 

2. di stabilire che all' Ufficio Master dell' Università 

di Bologna, P.zza Verdi, n. 3, 40126 Bologna, 

codice fiscale 80007010376, venga concesso un 

contributo di compartecipazione di Euro 

18.900,00, per la realizzazione del Master Universitario 

di I Livello in "Enogastronomia ed 

ospitalità"; 

3. di stabilire che la liquidazione della compartecipazione 

regionale, ammontante ad Euro 

18.900,00 avverrà con la seguente modalità: 

50% ad avvio del Master, sulla base di apposita 

dichiarazione dell'Istituto beneficiario della compartecipazione; 

50% dopo la conclusione del Master, previa presentazione 

di una relazione e del consuntivo di 

spesa a cura dell'Istituto beneficiario della compartecipazione; 

_______________________________________________________ 


Adesione al Programma Comunitario Lifelong 

Learning Programme 2007-2013 - Subprogramme 

"Leonardo da Vinci" PLM CALL FOR 

PROPOSAL 2013 - EAC/SO7/12.



omissis 

DELIBERA 

- di aderire al Programma Comunitario Lifelong 

Learning 2007/2013 — sub programme "Leonardo 

da Vinci" PLM — CALL FOR PROPOSAL 

2012 — EAC/S07/12, tenuto conto chel'ISFOL — 

Agenzia Nazionale LLP — Programma Settoriale 

Leonardo da Vinci, in data 03 agosto 2012, ha 

pubblicato l'avviso per la presentazione di proposte 

da parte degli Enti interessati che intendono 

gestire progetti di mobilità, destinati a giovani laureati 

e/o diplomati, disponibili sul mercato del 

lavoro, per lo svolgimento di tirocini presso aziende 

ed enti, pubblici e privati, in Paesi dell'Unione 

Europea; 

- di dare mandato al Dirigente della P.F. Turismo, 

Commercio e Tutela dei consumatori di provvedere 

alla predisposizione di tutti gli atti necessari ai 

fini della formalizzazione della proposta progettuale, 

nonché dell'attuazione delle procedure 

richieste per l'attività di coordinamento e di realizzazione 

degli interventi approvati; 

Il presente atto viene pubblicato sul Bollettino Ufficiale 

della Regione Marche. 

_______________________________________________________ 


DGR n. 1169 del 01.08.2012 di approvazione 

dei criteri e modalità per la concessione di contributi 

a sostegno della commercializzazione 

del prodotto turistico "Marche" - Rettifica - Riapertura 

termini iscrizione alla Mailing 

List "Operatori Turistici Incoming Marche". 


Omissis 

DELIBERA 

- di rettificare, nel rispetto degli indirizzi programmatici 

individuati con DGR n. 636 del 07/05/2012 

di approvazione del Programma annuale di Promozione 

Turistica Anno 2012, il testo della DGR 

1169 del 01.08.2012 di approvazione dei criteri e 

modalità per la concessione di contributi a sostegno 

della commercializzazione del prodotto turistico 

"Marche"come segue: 

• stabilendo la riapertura dei termini di iscrizione 

alla Mailing List "Operatori Turistici Incoming 

Marche" fino alla scadenza del 31.01.2013. 

533


534


535


_______________________________________________________ 


L.R. 32/2001 - approvazione schema di protocollo 

di intesa tra il Dipartimento per le Politiche 

Integrate di Sicurezza e per la Protezione 

Civile della Regione Marche e l'Agenzia Regionale 

per la Protezione Ambientale (ARPAM), 

inerente l'integrazione dei procedimenti in 

materia di protezione civile 


omissis 

DELIBERA 

- Di approvare lo schema di Protocollo d'Intesa da 

stipularsi tra la Regione Marche - Di-partimento 

per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione 

Civile e l'Agenzia Regionale per la Protezione 

Ambientale (ARPAM), inerente l'integrazione 

dei procedi-menti in materia di protezione civile, 

così come riportato nell'allegato "A", parte integrante 

e sostanziale della presente deliberazione; 

- Di autorizzare il Direttore del Dipartimento per le 

Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione 

Civile, o altro dirigente da lui delegato, alla sottoscrizione 

del protocollo di c trattasi apportando in 

sede di sottoscrizione le eventuali modifiche non 

sostanziali ch dovessero rendersi necessarie, nonché 

all'adozione di tutti gli atti necessari pe l'attuazione 

delle attività previste dalla convenzione 

stessa. 

Allegato a) 

PROTOCOLLO D'INTESA 

TRA 

REGIONE MARCHE - DIPARTIMENTO PER 

LE POLITICHE INTEGRATE DI 

SICUREZZA E PER LA PROTEZIONE 

CIVILE DELLA 

REGIONE MARCHE 

E 

L'AGENZIA REGIONALE PER LA PROTE- 

ZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE 

PER 

L'integrazione dei procedimenti in materia di 

Protezione Civile. 

tra 

la Regione Marche - Dipartimento per le Politiche 

Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile, con 

sede ad Ancona, via Gentile da Fabriano, di seguito 

Regione Marche, rappresentata 

e 

l'Agenzia per la Protezione Ambientale delle Marche, 

di seguito ARPAM, con sede in _________, via 

536 

___________________, rappresentata dal Direttore 

dott.. Roberto Oreficini Rosi 

PREMESSO 

• che la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 concernente 

"Norme in materia di organizzazione e di 

personale della Regione" all'articolo 1 dispone che 

l'organizzazione amministrativa della Giunta 

regionale deve assicurare la funzionalità dell'azione 

amministrativa e la flessibilità delle forme 

organizzative nel perseguimento degli obiettivi di 

efficacia, efficienza e d economicità; 

• che la stessa legge intende perseguire la migliore 

utilizzazione delle risorse umane, favorendo la 

collegialità operativa, la partecipazione e la 

responsabilizzazione del personale, operando con 

il metodo della programmazione; 

• che la legge regionale 2 settembre 1997, n. 60 sull'istituzione 

dell'Agenzia regionale per la protezione 

ambientale delle Marche (ARPAM)" all'articolo 

2 attribuisce alla Giunta regionale, tra gli altri, i 

seguenti compiti: promuovere la collaborazione 

dei soggetti che operano nella prevenzione e nei 

controlli ambientali, assicurare il coordinamento e 

l'integrazione dei diversi livelli istituzionali operanti 

nell'ambito della prevenzione collettiva e della 

protezione e del controllo ambientali; 

• che la stessa legge, all'articolo 5, detta puntualmente 

le funzioni affidate all'ARPAM quale Agenzia 

di supporto tecnico scientifico della Regione e 

degli enti locali anche per l'assolvimento delle 

funzioni di protezione civile, prevedendo altresì la 

definizione di accordi o convenzioni con enti operanti 

nei diversi settori per l'adempimento delle 

proprie competenze; 

• che la legge regionale 18 maggio 2004, n. 13 sulle 

"Norme concernenti le agenzie, gli enti dipendenti 

e le aziende operanti in materia di competenza 

regionale" ha disposto la soppressione dei controlli 

regionali sugli atti delle agenzie prevedendo 

al suo posto un'attività di vigilanza volta ad accertare 

che gli enti perseguano i propri scopi istituzionali 

nel rispetto del principio di legalità 

• che la Regione e l'ARPAM, nel rispetto delle 

rispettive competenze, condividono la necessità di 

procedere verso una rinnovata modalità organizzativa 

ed operativa che possa favorire, in modo 

coordinato e mediante azioni sinergiche, una più 

ampia integrazione delle attività e delle funzioni 

svolte da entrambi gli Enti ìn materia di protezione 

civile; 

• Che l'ARPAM, per l'adempimento delle proprie 

funzioni può definire accordi e convenzioni con 

aziende ed enti pubblici e organismi operanti nei 

settori suolo, acqua, aria, ambiente, in particolare 

per quanto concerne la raccolta di dati e per la 

gestione di sistemi informativi e di rilevamento; 

• Che, la L R. 32/01 istituisce il sistema regionale di


protezione civile e prevede che, nell'esercizio delle 

funzioni di protezione civile la Regione possa 

avvalersi della collaborazione di altri Enti; 

• Che la Regione cura l'elaborazione e l'attuazione 

dei programmi miranti ad eliminare o ridurre i 

pericoli conseguenti i rischi individuati e formula 

gli indirizzi per la predisposizione dei piani comunali, 

provinciali e speciali di previsione, prevenzione 

ed emergenza; 

• Che le strutture organizzative della Regione, gli 

enti e le aziende regionali, le altre Amministrazioni 

pubbliche, nonché i soggetti privati che svolgono 

interventi o attività riconducibili nell'ambito 

della protezione civile sono tenuti ad operare in 

collaborazione con la struttura regionale di protezione 

civile ed a fornire ad essa i dati in loro possesso; 

• Che il Centro Funzionale Multirischi svolge attività 

di monitoraggio e valutazione dei parametri 

meteorologici ed idrologici sul territorio regionale 

e, attraverso l'acquisizione delle competenze degli 

uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico 

Nazionale (DLgs 112/98, DPCM 

24/07/2002), cura la redazione e la pubblicazione 

degli Annali ldrologici; 

• Che la struttura regionale di protezione civile svolge 

le funzioni del servizio meteorologico operativo 

regionale previsto dall'articolo 111 del d.lgs. 31 

marzo 1998, n. 112, con l'incarico di gestire le 

informazioni previsionali acquisite dai sistemi di 

rilevamento e controllo attraverso il Centro Funzionale 

Multirischi. 

VISTI 

• La Legge del 12 luglio 2012, n. 100 "Disposizioni 

urgenti per il riordino della protezione civile". 

• Decreto Legislativo 31 marzo 1992 n.112 

• La Legge Regionale 11 dicembre 2001, n.32 

"Sistema regionale di protezione civile". 

• La legge Regionale 2 settembre 1997, n.60 "Istituzione 

dell'agenzia per la protezione ambientale 

delle Marche (ARPAM)". 

TUTTO CIO' VISTO E CONSIDERATO 

SI SOTTOSCRIVE IL SEGUENTE 

PROTOCOLLO D'INTESA 

Art. 1 

(Finalità) 

Il presente protocollo intende perseguire una migliore 

integrazione procedimentale in materia ambientale 

e di protezione civile, tale da assicurare un assetto 

organizzativo maggiormente efficiente e omogeneo, 

disciplinando modalità operative comuni tra 

l'Agenzia regionale per la protezione ambientale delle 

Marche (ARPAM) e la Regione Marche, Dipartimento 

per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la 

Protezione Civile. 

537 

Art. 2 

(Responsabilità e competenze) 

Il presente protocollo d'intesa regola la collaborazione 

delle parti al fine di migliorare l'efficacia complessiva 

delle attività amministrative legate alle politiche 

ambientali e dí protezione civile regionali, fermo 

restando il mutuo riconoscimento dei ruoli e dei 

compiti assegnati ad ogni partecipante al presente 

protocollo dalle leggi comunitarie, statali e regionali. 

L'ambito di competenza attiene le seguenti attività: 

• meteorologia e climatologia 

• monitoraggio dei parametri meteorologici 

• inquinamento elettromagnetico 

• corsi d'acqua regionali 

• pianificazione 

• concorso alla gestione delle emergenze 

• la formazione congiunta del personale interna in 

temi di interesse comune 

Art. 3 

(Impegni) 

Nello spirito di collaborazione tra le parti e al fine di 

individuare modalità concrete che traducano in azioni 

puntuali la realizzazione dei principi di efficace e 

efficiente coordinamento dei relativi compiti e funzioni, 

le parti si impegnano ad intraprendere nell'organizzazione 

interna ogni misura atta a realizzare le 

finalità del presente accordo, anche mediante l'utilizzo 

in comune di mezzi e servizi. 

Art. 4 

(Ottimizzazione delle risorse umane) 

La migliore organizzazione delle risorse umane, in 

un'ottica di collegialità operativa, impegna le parti a 

individuare forme di collaborazione programmata 

tra le risorse umane, in riferimento a specifiche 

materie o tematiche riguardanti la protezione civile, 

con modalità e compiti da specificare negli addenda 

di cui all'articolo 5. 

Art. 5 

(Accordi annuali operativi) 

Le parti concordano d'individuare annualmente, alla 

luce di una ricognizione svolta presso le strutture 

organizzative interne, le singole attività oggetto di 

collaborazione e sinergia, attraverso apposita delibera 

di Giunta Regionale. 

Le parti si impegnano a nominare, per ciascuna 

materia/matrice, il proprio rappresentante entro 30 

giorni dalla sottoscrizione del presente protocollo. 

Art. 6 

(Resoconto) 

Lo svolgimento complessivo delle attività, individuate 

e disciplinate dai singoli accordi annuali operativi, 

sarà oggetto di un resoconto redatto congiun-


tamente dalla Regione Marche e dall'ARPAM, nel 

corso dell'anno di riferimento o entro i primi mesi 

dell'anno successivo, laddove sia necessario in 

ragione dell'articolazione temporale delle attività. 

Art. 7 

(Accesso al protocollo) 

Il presente protocollo d'intesa potrà essere esteso ad 

altri soggetti pubblici interessati a forme d'integrazione 

e collaborazione operativa, che condividano le 

stesse finalità. Il coinvolgimento di altri soggetti, 

così come ogni altra modifica del presente protocollo, 

avverrà previo consenso delle parti firmatarie. 

Art. 8 

(Scadenza) 

Il presente protocollo ha la validità di tre anni dalla 

data della sua sottoscrizione e può essere rinnovato 

mediante espressa e concorde dichiarazione delle 

parti firmatarie. 

DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE 

INTEGRATE DI SICUREZZA E PER 

LA PROTEZIONE CIVILE 

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE 

AMBIENTALE DELLE MARCHE 

_______________________________________________________ 


Reg. (CE) 1698/2005, Programma di Sviluppo 

Rurale della Regione Marche - modifiche alle 

Disposizioni Attuative di cui alla DGR 

1788/10. 


omissis 

DELIBERA 

- di approvare le modifiche alle Disposizioni Attuative 

di cui alla DGR 1788/10 per le parti indicate 

nell'allegato 1 alla presente deliberazione, della 

quale è parte integrante e sostanziale; 

538


539


540


541


_______________________________________________________ 


Reg. CE 1698/2005 - Programma di sviluppo 

rurale della Regione Marche - Disposizioni 

Attuative volte ad assicurare il pieno utilizzo 

delle risorse del PSR Marche 2007-2013 - adozione 

dei criteri di disimpegno delle risorse 

dell'Asse 3, già assegnate alle amministrazioni 

provinciali per l'attuazione dei Piani Integrati 

Territoriali - proroga termini. 


omissis 

DELIBERA 

- di stabilire l'applicazione dei nuovi seguenti criteri 

di disimpegno delle risorse dell'Asse 3 del PSR 

Marche 2007-2013, già assegnate alle Amministrazioni 

provinciali per l'attuazione dei propri 

Piani Integrati Territoriali: 

• tutte le risorse non assegnate a favore di bandi 

emanati da ciascuna Provincia entro il 15 gennaio 

2013, a valere delle misure del proprio Piano 

Integrato Territoriale, sono disimpegnate; 

• tutte le risorse non necessarie a garantire la 

potenziale copertura finanziaria di tutte le 

domande di aiuto pervenute a ciascuna Provincia 

e rilasciate dal SIAR entro la data del 15 

marzo 2013, sono disimpegnate; 

• tutte le risorse non impegnate da ciascuna Provincia 

entro il 10 giugno 2013 a valere delle 

misure del proprio Piano Integrato Territoriale, 

sono disimpegnate; 

- di affidare al dirigente della P.F. "Diversificazione 

delle attività rurali e struttura decentrata di macerata", 

il compito di adottare gli eventuali atti di 

disimpegno conseguenti ai suddetti criteri; 

_______________________________________________________ 


Approvazione schema di convenzione con l'Università 

della Tuscia quale soggetto attuatore 

del progetto pilota "BIOREG - Marche" Importo 

Euro 40.000,00. 


omissis 

DELIBERA 

- di approvare lo schema di convenzione, contenuto 

nell'Allegato A, parte integrante e sostanziale del 

presente atto, tra la Regione Marche – Servizio 

Agricoltura, Forestazione e Pesca e l'Università 

542 

degli studi della TUSCIA Dipartimento di Scienze 

e Tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la Natura 

e l'Energia, quale soggetto attuatore del progetto 

BIOREG-Marche; 

- di autorizzare il Dirigente del Servizio Agricoltura, 

Forestazione e Pesca alla sottoscrizione della convenzione 

secondo lo schema sopra indicato e all'adozione 

degli atti necessari per l'attuazione; 

- di stabilire che la copertura della spesa massima, 

stimata in complessivi Euro 40.000,00 (quarantamila/00) 

- è assicurata mediante le disponibilità 

esistenti nel capitolo di spesa 30905152 2012 

U.P.B. 3.09.05 del bilancio 2012. 

ALLEGATO A) 

Schema di "Convenzione Regione Marche - Università 

degli studi della TUSCIA Dipartimento di 

Scienze e Tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la 

Natura e l'Energia - quale soggetto attuatore del progetto 

pilota "BIOREG-Marche ". 

CONTRATTO 

TRA 

la REGIONE MARCHE, di seguito denominata 

Regione – Codice Fiscale n.80008630420 – rappresentata 

per la firma della presente Convenzione dall'AVV. 

Cristina Martellini nata a Jesi il 27 febbraio 

1954 in qualità di Dirigente del Servizio Agricoltura, 

forestazione e pesca, e residente per la carica ad 

Ancona presso la regione Marche, via Tiziano, 44 

E 

Università degli studi della TUSCIA Dipartimento 

di Scienze e Tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, 

la Natura e l'Energia di seguito denominata DAFNE, 

con sede in Via S. Camillo de Lellis snc, 01100 

Viterbo c.f. 80029030568, PI 00575560560 – rappresentata 

dal Direttore Professore Leonardo Varvaro, 

nato a Menfi (AG) il 20 ottobre 1950 CF. VRV 

LRD 50R20 F126B, quale rappresentante legale, e 

residente per la carica presso la sede del DAFNE; 

PREMESSO 

che con DGR. n _______del _________la Giunta 

Regionale ha disposto al DAFNE un incarico annuale 

di assistenza e consulenza tecnico-scientifica, per 

svolgere una serie di attività di studio e ricerca, animazione 

locale, con la collaborazione degli enti preposti 

al governo dei territori per avviare un processo 

istitutivo di distretto rurale biologico o agroalimentare 

di qualità biologico quale soggetto attuatore del 

progetto bioreg MARCHE per il Servizio Agricoltura, 

forestazione e Pesca della regione Marche; 

si conviene e si stipula quanto segue:


ART. 1 

(Oggetto) 

1. Il presente contratto ha per oggetto l'affidamento 

da parte della Regione Marche all'Università 

degli studi della TUSCIA Dipartimento di Scienze 

e Tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la 

Natura e l'Energia (DAFNE) dell'incarico ai sensi 

dell'articolo 2230 del codice civile avente a 

oggetto studi e ricerche quale supporto scientifico 

all'attività del Servizio Agricoltura, Forestazione 

e Pesca della Regione Marche. 

ART. 2 

(Attività) 

la collaborazione e il supporto scientifico tra il DAF- 

NE e il Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca si 

esplica attraverso le seguenti attività di studio e 

ricerca: 

1. Individuazione e quantificazione dei requisiti territoriali 

e delimitazione distretti rurali biologici 

e/o agroalimentari di qualità biologici conformemente 

alla legge regionale n. 11 del 02/05/2012, 

e dell'emanando regolamento di attuazione, limitatamente 

ai territori dei comuni di Isola del Piano, 

Urbino e Pievebovigliana; 

2. Animazione territoriale con la componente produttiva 

con incontri e promozione dell'iniziativa; 

3. Consulenza per lo studio di fattibilità, con stesura 

partecipata di un documento finale condiviso con 

gli stakeholder inerente la proposta di riconoscimento 

di Piano di distretto rurale biologico o 

agroalimentare di qualità biologico; 

ART.3 

(Obblighi reciproci) 

1. DAFNE si impegna: 

a. A collaborare e effettuare le attività di studio e 

ricerca di cui all'art.2 secondo le modalità di cui 

al successivo art. 5; 

b. a garantire la capacità organizzativa e tecnica 

dimensionando adeguatamente le risorse umane 

e materiali assegnate allo sviluppo delle attività 

oggetto della presente convenzione al fine di evitare 

ripercussioni negative sui tempi e sulle 

modalità di svolgimento concordate; 

c. a utilizzare i dati forniti dall'amministrazione 

regionale per l'effettuazione degli studi unicamente 

a fini scientifici e nel rispetto della normativa 

sulla tutela della privacy. 

2. La Regione Marche si impegna: 

a. a mettere a disposizione di DAFNE tutte le informazioni 

e i dati disponibili utili per l'effettuazione 

degli studi e delle ricerche, le conoscenze e le 

professionalità del proprio personale e a facilita- 

543 

re la condivisione delle informazioni e il confronto 

con gli operatori di settore e delle amministrazioni 

locali interessate al progetto; 

ART. 4 

(Corrispettivo) 

1. Per la realizzazione delle attività di cui all'articolo 

2 del presente contratto, la Regione erogherà al 

DAFNE un corrispettivo pari a Euro 40.000,00 

(quarantamila/00), comprensivi di IVA e di ogni 

ritenuta erariale. 

2. Il corrispettivo sarà liquidato dal Dirigente del 

Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca, previa 

verifica e accettazione degli elaborati previsti da 

parte dello stesso dirigente e dietro presentazione 

da parte di DAFNE di note di debito vistate per 

regolarità dallo stesso Dirigente, con le seguenti 

modalità: 

- 30% alla stipula del contratto e dietro presentazione 

di nota di debito; 

- 40% all'approvazione della relazione dello stato 

d'avanzamento inerente i punti a), b) punto 1 

dell'ART.2; 

- 30% entro 60 giorni dal completamento della 

prestazione, costituita dalla presentazione degli 

elaborati finali inerenti i punti c), punto 1 dell'ART.2, 

entro 30 giorni dal termine di scadenza 

annuale. 

ART.5 

(Modalità di esecuzione delle attività) 

1. Per l'attuazione del presente contratto DAFNE e la 

Regione individuano ciascuno un referente. Per 

DAFNE il referente è il Prof. Ing. Danilo Monarca, 

per la Regione il referente è il funzionario 

responsabile del progetto, individuato dal Dirigente 

del Servizio Agricoltura, Forestazione e 

Pesca. 

2. Il progetto, concordato tra le parti contraenti, è 

articolato nelle seguenti attività: 

b. Delimitazione dei Distretti Biologici – Analisi 

dei requisiti per il riconoscimento dei distretti 

rurali e distretti agroalimentari di qualità, 

consulenza nella delimitazione dei distretti 

biologici nel rispetto dei vincoli metodologici, 

(numero e ruolo dei comuni), Legge 

Regionale 2 Maggio 2012 n. 11 e Regolamento 

di attuazione. Realizzazione cartografica 

e individuazione delle caratteristiche specifiche 

dei distretti delimitati coinvolgendo la 

regione e amministrazioni locali aderenti al 

progetto (Isola del Piano – Urbino – Pieve 

Bovigliana). 

c. Animazione territoriale componente produttiva 

e promozione dell'iniziativa alla componente


produttiva territoriale – Incontri con imprenditori 

agricoli, trasformatori, commercianti e 

operatori turistici, presentazione studio di fattibilità 

e valutazione socio economica per i 

piani di di-stretto, valutazione requisiti 

ambientali per i piani di distretto, incontri per 

avviare la stesura partecipata di un piano di 

distretto condiviso con gli stakeholder. Confronto 

realtà produttive e cittadinanza. 

d. Consulenza a seguito dello studio dí fattibilità 

alla redazione di un eventuale Piano di 

distretto da presentare alla Regione Marche, 

conforme all'art. 7 legge regionale e al regolamento 

di attuazione. 

e. Modifiche non sostanziali, fermo restando il 

compenso pattuito, potranno essere concordate 

tra i referenti delle due parti durante lo 

svolgimento dell'incarico mediante comunicazioni 

scritte. 

3. DAFNE imposta il lavoro di studio e ricerca nella 

logica della massima condivisione dell'avanzamento 

delle attività con il referente regionale e 

del confronto e scambio di informazioni tra ricercatori 

e fun-zionari regionali. 

4. La Regione può chiedere integrazioni o modifiche 

del prodotto intermedio che DAFNE dovrà presenta-re 

entro un periodo massimo di 30 giorni 

dalla richiesta. 

5. DAFNE consegna alla scadenza di ciascun pagamento 

gli elaborati intermedi e finali prodotti sulla 

base di quanto stabilito nel contratto. Gli elaborati 

sono presentati sia su supporto cartaceo 

che informatico, con testi impaginati in forma 

che ne faciliti la stampa. 

6. La Regione verifica e approva gli elaborati finali 

presentati dal DAFNE e liquida il saldo. Qualora 

gli elaborati non risultassero conformi a quanto 

pattuito, la Regione può chiedere integrazioni o 

modifiche che DAFNE dovrà effettuare entro il 

termine di 30 giorni dalla richiesta oppure può 

respingerli in tutto o in parte riducendo proporzionalmente 

il compenso. 

ART. 6 

(Proprietà degli studi e diritti d'autore) 

Gli studi e le applicazioni fatte nell'ambito della presente 

convenzione, appartengono alla Regione in via 

esclusiva con possibilità di sfruttarli o cederli a proprio 

insindacabile giudizio. Alla Regione spetta il 

diritto d'autore sulle opere create e pubblicate nell'ambito 

del presente contratto sotto il suo nome e a 

suo conto e spese. 

In tutti gli studi prodotti dal DAFNE per il Servizio 

Agricoltura Forestazione e Pesca si farà espresso riferimento 

al DAFNE quale autore degli studi e si 

riporterà il logo dell'Università in copertina. 

544 

L'università è autorizzata all'utilizzo e alla divulgazione 

dei dati e dei risultati degli studi realizzati per 

il Servizio Agricoltura, Forestazione e Pesca Regione 

Marche previa autorizzazione scritta della Regione 

e purché sia fatto espresso riferimento al presente 

contratto. 

ART. 7 

(Responsabili della prestazione) 

Le attività previste dal presente contratto si svolgeranno 

sotto la responsabilità rispettivamente: 

- per la Regione del dirigente del Servizio Agricoltura, 

Forestazione e Pesca 

- per il DAFNE dal Direttore; 

ART. 8 

(Durata) 

1. Il presente contratto ha validità di un anno dalla 

data di sottoscrizione. 

2. Eventuali proroghe per la consegna dei risultati e 

per la scadenza fmale del contratto possono essere 

concordate tra le parti con atto scritto almeno 

due mesi prima della scadenza. 

ART. 9 

(Recesso, risoluzione) 

1. Per quanto riguarda la facoltà di recesso delle parti 

si rinvia all'art. 2237 del codice civile. 

2. In caso di grave inadempimento delle prestazioni 

cui DAFNE è tenuto, sulla base di quanto stabilito 

nel presente contratto, la Regione fissa un termine 

per l'adempimento non superiore a 30 (trenta) 

giorni. Qualora detto termine non venga 

rispettato, si applica l'articolo 1453 del codice 

civile. 

ART. 10 

(Trattamento dei dati personali) 

1. Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs 196/2003, le 

parti dichiarano di essersi reciprocamente informate 

e di acconsentire che i dati personali, raccolti 

per la preparazione del presente contratto, 

siano oggetto di trattamento finalizzato a tale 

scopo. 

ART. 11 

(Registrazione) 

1. Il presente contratto, redatto in due originali, sarà 

registrato solo in caso d'uso. Le spese di bollo 

sono a carico del DAFNE, le spese di registrazione 

sono a carico di chi la richiede.


ART. 12 

(Controversie) 

1. In caso di controversie il Foro competente è quello 

di Ancona. 

Letto approvato e sottoscritto, in data ________, 

presso gli Uffici della Regione Marche — via Gentile 

da Fabriano: 

Per la Regione Marche 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 

AGRICOLTURA, FORESTAZIONE E PESCA 

Dott.ssa Cristina Martellini 

Per DAFNE 

IL DIRETTORE 

Prof. Leonardo VARVARO 

Ai sensi degli artt. 1341 e 1342 cc si approvano specificatamente 

gli artt. 9, 12. 


IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 

AGRICOLTURA, FORESTAZIONE E PESCA 

Dott.ssa Cristina Martellini 

Per DAFNE 

IL DIRETTORE 

Prof. Leonardo VARVARO 

_______________________________________________________ 


Art. 85 comma 2 LR 27/09 - Testo unico in 

materia di commercio - D.G.R. n. 1485/08 - 

D.D.P.F. 108/2009 e D.G.R. 639/2012 - Scorrimento 

graduatoria dei progetti integrati 

comuni/pmi - capitolo 31704208 U.P.B. 31704 

Euro 530.597,75 e capitolo 31402908 U.P.B. 

31402 Euro 156.918,93 - TOT 687.516,68 


omissis 

DELIBERA 

- Di ottemperare a quanto previsto dalla D.G.R. N. 

639/2012 destinando la dotazione finanziaria di 

Euro 33.103,96 allo scorrimento della graduatoria 

approvata con D.D.P.F. n. 428/09; 

- Di implementare la dotazione finanziaria prevista 

dalla D.G.R. n. 639/2012 con le risorse previste 

nella 1.r. 37 del 27.11.2012 (legge di assestamento) 

pari ad Euro 654.412,72 di cui Euro 

530.597,75 sul capitolo 31704208 e Euro 

123.814,97 sul capitolo 31402908 finalizzate allo 

scorrimento della graduatoria approvata con 

D.D.P.F. n. 428/09; 

545 

- I criteri e le modalità per la concessione dei contributi 

sono stati individuati con D.G.R. n. 

1485/2008; 

- L'onere derivante dal presente atto pari ad Euro 

687.516,68 fa carico al capitolo n. 31704208 

U.P.B. 31704 per Euro 530.597,75 e al capitolo 

31402908 U.P.B. 31402 per Euro 156.918,93 del 

bilancio 2012 – correlato al capitolo di entrata n. 

40304007. 

_______________________________________________________ 


L.R. n. 14/2010 - DGR 1306/2011 - Approvazione 

schema di convenzione concernente la 

concessione di immobile di Civitanova Marche 

e marchi e manifestazioni fieristiche Ex ERF 

alla Soc. ALFAD SPA 


omissis 

DELIBERA 

• di approvare lo schema di convenzione che, allegato 

al presente atto sotto la lett. "A", ne fa parte 

integrante e sostanziale; 

• di incaricare il dirigente della P.F. Fiere alla firma 

della convenzione nonché ad apportare eventuali 

modifiche ed integrazioni, purché non sostanziali, 

che si rendessero necessarie. 

ALLEGATO A 

SCHEMA DI CONVENZIONE 

PER L'UTILIZZO A TITOLO ONEROSO DEI 

MARCHI DELLE MANIFESTAZIONI FIERI- 

STICHE DELL'EX ERF 

L'anno ___ il giorno _____ del mese di______ presso 

gli uffici della Regione Marche — Servizio Internazionalizzazione, 

Cultura, Turismo e Commercio, 

P.F. Fiere, 

TRA 

REGIONE MARCHE — Codice Fiscale 

80008630420 nella persona del Dirigente della P.F. 

Fiere, Dott. Luigino Peloni domiciliato per la carica 

presso la sede dell'Ente, autorizzato ad intervenire 

nel presente atto in virtù della delibera di Giunta 

Regionale n._______, di seguito indicato come 

REGIONE 

E 

ALFAD spa — Codice Fiscale e P. IVA IT 

01853660403 nella persona dell'amministratore uni-


co Mario Formica domiciliato a Rimini Via S. Martino 

Ripasotta n. 15, di seguito indicata come 

SOCIETA' 

PREMESSO CHE 

• La Regione Marche con la L.R. n. 14 del 

25/10/2010 ha soppresso l'Ente Regionale per le 

manifestazioni fieristiche (ERF) ed è subentrata 

"nell'esercizio delle funzioni e della gestione delle 

attività già programmate per il 2011". 

• Con convenzione del 19/01/2012 (n. 16109 di Reg. 

Int.), in virtù delle deliberazioni della Giunta 

Regionale n. 1306 del 3/10/2011 e n. 40 del 

16/01/2012, la Regione ha concesso alla società 

Fiere delle Marche spa con sede in Pesaro, a titolo 

oneroso, l'utilizzo dei marchi e delle manifestazioni 

fieristiche ivi indicate nonché la disponibilità 

dell'immobile di sua proprietà, ubicato nel Comune 

di Civitanova Marche. 

• Con lettera del 20/11/2012, la Società Fiere delle 

Marche spa ha comunicato che la società si è posta 

in liquidazione ex art. 2484 n. 4 del Codice Civile 

e, per l'effetto, ha reso noto la propria volontà di 

recedere dal rapporto in virtù dell'art. 4 della convezione 

soprarichiamata. 

• L'evento suddetto ha posto la Regione nella condizione 

di non vedere più realizzate le manifestazioni 

fieristiche collegate ai marchi di sua proprietà, 

stante l'imminenza della stagione 2013 e l'impossibilità 

di provvedere con le proprie strutture ad 

effettuare una adeguata attività di programmazione 

e gestione delle manifestazioni medesime. 

• Sussiste la necessità, determinata dal verificarsi di 

un fatto non imputabile alla Regione, di concedere, 

a titolo oneroso, i marchi e le manifestazioni 

fieristiche e l'immobile sito nel Comune di Civitanova 

Marche ad un operatore del settore in grado 

di garantire lo svolgimento degli eventi. 

• La società ALFAD spa, controllante della soc. FAIR 

SOLUTION srl, socio operativo di Fiere delle 

Marche spa, ha manifestato il proprio interesse 

all'utilizzo dei marchi e delle manifestazioni fieristiche 

nonché alla acquisizione in detenzione dell'immobile 

di Civitanova Marche a titolo oneroso. 

• Con deliberazione della Giunta Regionale n. 

______ del ______ è stato deciso l'affidamento dei 

beni sopraindicati, secondo le clausole del presente 

atto, autorizzando il dirigente della P.F. Fiere, 

alla relativa sottoscrizione. 

Ciò premesso, fra le parti, come sopra rappresentate, 

SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE 

Art. 1 

Premessa 

Le premesse sono da considerarsi parte integrante e 

sostanziale del presente atto. 

546 

Art. 2 

Oggetto 

- La Regione concede alla Società l'utilizzo, a titolo 

oneroso, dei marchi e delle manifestazioni fieristiche 

di seguito elencate: 

Sede Denominazione Manifestazione 

AN Vinolitech nazionale 

CIV Edil Expo nazionale 

CIV Radiantistica nazionale 

AN Fiera Int.le della Pesca Internazionale 

CIV Campionaria nazionale 

CIV SMAC internazionale 

CIV MAC nazionale 

CIV Energy Expo nazionale 

AN Eco&Equo nazionale 

Art. 3 

Obblighi della società 

- La Società si impegna: 

1. a realizzare le attività e le manifestazioni fieristiche 

di cui all'articolo 2 concludendo rapporti di 

collaborazione con gli enti locali e camerali interessati 

alle stesse; 

2. a realizzare le attività e le manifestazioni fieristiche 

nelle sedi previste all'art. 2; 

3. a comunicare alla Regione ogni variazione, compresi 

il differimento o la mancata realizzazione, 

almeno 30 giorni antecedenti le date previste per 

ciascun evento. 

Art. 4 

Durata della convenzione 

- Gli effetti della presente convenzione decorrono 

dal 1 gennaio 2013, per una durata di nove anni, 

rinnovabili per un eguale periodo, salvo la possibilità 

di scioglimento della convenzione per mutuo 

consenso, ai sensi dell'art. 1372 del Codice Civile. 

- E' in facoltà di ciascuna delle parti recedere, in ogni 

tempo, dalla presente convenzione in tutto o limitatamente 

ad alcune manifestazioni, per ragioni 

oggettive che ostino alla prosecuzione del rapporto, 

non attribuibili alla responsabilità del recedente 

dandone comunicazione per iscritto a mezzo 

raccomandata A/R, all'altra parte entro e non oltre 

il 31 Dicembre di ciascun anno di durata del rapporto. 

Art. 5 

Corrispettivo 

- Le parti convengono, in considerazione della 

necessità che la società operi investimenti per l'implementazione 

e lo sviluppo degli enti fieristici,


che i corrispettivi per l'utilizzo dei marchi e delle 

manifestazioni siano stabiliti in curo 2.500,00 

(duemilacinquecento) annui, più IVA se dovuto, 

per ciascun marchio e manifestazione, per i primi 

tre anni e solo se effettivamente utilizzati. 

I corrispettivi verranno versati posticipatamente, 

entro e non oltre sessanta giorni dal termine di ciascun 

evento fieristico. 

- Le parti convengono che, al termine del terzo anno 

i corrispettivi potranno essere variati in più o in 

meno, in relazione all'andamento ed all'esito di 

ciascuno degli eventi. 

Art. 6 

Disponibilità dell'immobile 

- Al fine di garantire lo svolgimento delle manifestazioni 

fieristiche nel territorio del Comune di Civitanova, 

la Regione concede alla società la possibilità 

di disporre, a far data dall'01/01/2013, dell'immobile 

di sua proprietà, ubicato nel medesimo 

comune, della superficie di mq. 4500 (quattromilacinquecento) 

circa. 

- La durata della detenzione dell'immobile da parte 

della società è stabilita in ventiquattro mesi e 

comunque potrà avere termine soltanto a seguito 

della effettiva acquisizione da parte della Società 

della disponibilità di un adeguato immobile, ubicato 

nel medesimo Comune, utilizzabile per lo 

svolgimento delle manifestazioni fieristiche. 

- La Società, in ragione della natura eccezionale e 

provvisoria del rapporto, dichiara di conoscere lo 

stato attuale del complesso immobiliare ed assume 

l'obbligo di gestire e mantenerne lo stato, salvo il 

normale deterioramento d'uso conforme alla sua 

destinazione. 

Le manutenzioni straordinarie che si rendessero 

indispensabili sono a carico della Regione. 

- La Società si impegna a consentire lo svolgimento 

nell'immobile, da parte del Comune di Civitanova 

Marche, di eventi non fieristici, da concordare 

all'inizio di ciascun anno, a cura e spese del Comune 

medesimo. 

- A fronte della disponibilità del complesso immobiliare, 

la società corrisponde alla Regione un canone 

annuo di euro 8.974,00 più IVA se dovuta, da 

versare in ratei trimestrali posticipati. 

Il canone viene ridotto, secondo un criterio proporzionale, 

per il periodo di tempo in cui l'immobile 

è concesso in utilizzo al Comune di Civitanova 

Marche per la realizzazione delle manifestazioni 

non fieristiche di interesse dell'ente medesimo. 

Art. 7 

Esonero di responsabilità 

- La Società si impegna a tenere indenne la Regione 

547 

da ogni responsabilità che, a qualsiasi titolo, possa 

insorgere nello svolgimento delle manifestazioni 

fieristiche. 

- La Regione Marche si impegna a tenere indenne la 

Società da tutte le conseguenze che possano derivare, 

a qualsiasi titolo, dalle questioni inerenti l'assetto 

proprietario del complesso immobiliare concesso 

in disponibilità. 

Art. 8 

Procedura di conciliazione 

- Le parti stabiliscono di definire in via bonaria qualsiasi 

controversia possa insorgere fra di loro dall'attuazione 

della presente convenzione, tenuto 

conto della natura e della complessità del rapporto 

instaurato e del comune interesse alla realizzazione 

ed all'esito positivo delle manifestazioni fieristiche. 

- Per quanto non specificatamente previsto della presente 

convenzione, viene fatto riferimento alle 

vigenti norme del Codice Civile. 

Art. 9 

Spese 

- Le spese inerenti la presente convenzione, comprese 

quelle di registrazione, sono in parti uguali a 

carico della Società e della Regione. 


ALFAD spa 

_______________________________________________________ 


Deliberazione CIPE n. 166/2007 Programma 

attuativo regionale (PAR) del Fondo per le aree 

sottoutilizzate (FAS) 2007/2013 - Intervento 

5.1.2.3 Modifiche ed integrazioni alla deliberazione 

della Giunta regionale n. 1208 del 

27/07/2009. 


omissis 

DELIBERA 

1. di sostituire lo schema di Accordo di programma 

quadro regionale, riportato nell'allegato 1 della 

deliberazione della Giunta regionale n. 1208 del 

27/72009, con lo schema di cui all'allegato A parte 

integrante e sostanziale della presente deliberazione; 

2. di modificare il punto 3) del dispositivo della deliberazione 

della Giunta regionale n. 1208 del


27/72009 stabilendo che l'incarico di sottoscrivere 

l'Accordo di programma quadro regionale con 

i beneficiari dell'intervento 5.1.2.3. è conferito al 

dirigente della Posizione di funzione "Sistema 

delle aree protette, rete escursionistica regionale 

ed educazione ambientale"; 

3. di autorizzare il dirigente della Posizione di funzione 

"Sistema delle aree protette, rete escursionistica 

regionale ed educazione ambientale" a 

apportare eventuali modifiche di carattere non 

sostanziale allo schema di Accordo di programma 

quadro regionale di cui all'allegato A del presente 

atto per adeguarlo a specifiche e non preventivabili 

situazioni riguardanti i progetti da 

finanziare. 

Allegato A 

SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA 

QUADRO REGIONALE RELATIVO A LAVO- 

RI ED OPERE PUBBLICHE 

Accordo di programma quadro 

regionale concernente 

“..........................” 

(Inserire la denominazione dell'intervento) 

Il giorno ... del mese di ... dell'anno ..., presso la sede 

della Giunta regionale, in Via Gentile da Fabriano n. 

9, Ancona, 

tra la REGIONE MARCHE, 

(C.F. 80008630420), rappresentata dal dott. Alfredo 

Fermanelli, nato a _______il _______, nella qualifica 

di Dirigente della Posizione di Funzione Sistema 

delle aree protette, rete escursionistica regionale ed 

educazione ambientale, domiciliato per la carica 

presso la sede della Giunta Regionale ad Ancona, via 

Gentile da Fabriano, che interviene al presente atto 

per conto e nell'interesse della Regione Marche in 

esecuzione a quanto previsto con delibera della 

Giunta Regionale n. _____ del ______, esecutiva ai 

sensi di legge; 

e 

(Soggetto gestore dell'Area naturale protetta 

beneficiaria) 

(C.F____________ ), con sede in .... a ..., ..., e rappresentato 

da ..., nato a ..., il ..., autorizzato alla stipula 

del presente atto da .......; 

VISTI I SEGUENTI ATTI 

- legge 7 agosto 1990, n. 241 concernente "Nuove 

norme in materia di procedimento amministrativo 

e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; 

548 

- decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 concernente 

"Testo unico delle leggi sull'ordinamento 

degli enti locali"; 

- decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 concernente 

"Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, 

servizi e forniture in attuazione delle direttive 

2004/17/CE e 2004/18/CE"; 

- decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 concernente 

"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai 

sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 

137" (solo per gli interventi relativi ai beni culturali); 

- deliberazione CIPE n. 174 del 22 dicembre 2006 

concernente "Quadro Strategico nazionale (QSN) 

2007/2013; 

- deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 

concernente "Attuazione del Quadro Strategico 

nazionale (QSN) 2907/2013 - Programmazione 

del Fondo Aree Sottoutilizzate; 

- deliberazione amministrativa dell'Assemblea legislativa 

regionale n. 99 del 29 luglio 2008 concernente 

"Documento Unitario di Programmazione 

regionale 2007-2013 (DUP)" e n. 107 dell'11 

novembre 2008 concernente "Linee di indirizzo 

per la predisposizione del Programma attuativo 

regionale (PAR) del FAS 2007 – 2013"; 

- deliberazione della Giunta regionale n. 252 del 23 

febbraio 2009 concernente "Deliberazione CIPE 

n. 166/2007 – Approvazione del Programma attuativo 

regionale (PAR) del Fondo per le aree sottoutilizzate 

(FAS) 2007-2013 integrato in esito alla 

fase di concertazione con il MISE-DSC" e n. 490 

del 23 marzo 2009 concernente "Deliberazione 

CIPE n. 166/2007 e s.m.i. – Programma attuativo 

regionale (PAR) del Fondo per le aree sottoutilizzate 

(FAS) 2007-2013. Riduzione dell'assegnazione 

delle risorse"; 

- deliberazione CIPE n. o1 del 6 marzo 2009 concernente' 

"Aggicimamento della dotazione del 

fondo aree sottoutilizzate, dell'assegnazione di 

risorse ai programmi strategici regionale, interregionali 

ed agli obiettivi di servizio e modifica della 

delibera 166/2007"; 

- deliberazione CIPE n. 1 del 11 gennaio 2011 concernente 

"Obiettivi, criteri e modalità di programmazione 

delle risorse per le aree sottoutilizzate e 

selezione ed attuazione degli investimenti per i 

periodi 2000 – 2006 e 2007 – 2013"; 

- deliberazione della Giunta regionale n. 426 del 26 

marzo 2012 concernente "Riprogrammazione del 

PAR FAS Marche 2007 – 2013 ai sensi del punto 

7.3 della Deliberazione CIPE 166/2007"; 

- la presa-d'atto del CIPE nella seduta del 

26/10/2012 della riprogrammazione del PAR FAS 

Marche 2007 –2013. 

- deliberazione della Giunta regionale n. 1171 del 1°


agosto 2012 concernente l'approvazione del 

Manuale di gestione del PAR FAS 2007-2013 

- ............................ (Inserire eventuali altri atti regionali 

o degli enti sottoscrittori dell'accordo concernenti 

l'intervento); 

CONSIDERATO CHE 

- il Programma attuativo regionale (PAR) del FAS 

2007-2013 prevede l'intervento 5.1.2.3 "Conservazione 

e valorizzazione della biodiversità 

attraverso la valorizzazione delle aree naturali 

protette; 

- la deliberazione CIPE n. 166/2007 dispone che, 

nella fase di attuazione, la cooperazione istituzionale 

costituisce il modello preferenziale attraverso 

il quale la realizzazione degli interventi sul territorio 

promuove la partecipazione di più soggetti istituzionali, 

compresi gli enti locali, al conseguimento 

degli obiettivi della politica regionale; 

- i contenuti del presente Accordo sono stati negoziati 

con i soggetti interessati; 

SI CONVIENE QUANTO SEGUE 

Art. 1 

Finalità dell'Accordo 

1. Il presente Accordo di Programma Quadro Regionale 

(APQR), di seguito denominato "Accordo", è 

finalizzato a ............... attraverso l'intervento denominato 

...................... (Inserire la descrizione sintetica 

delle finalità dell'intervento). 

Art. 2 

Definizioni 

1. Ai fini dell'Accordo si intende: 

a) per "finanziamento" l'ammontare della spesa a 

carico del FAS; 

b) per "costo totale" l'ammontare della spesa per 

la realizzazione dell'intervento; 

c) per "beneficiario" (Inserire l'indicazione della 

persona giuridica destinataria del finanziamento). 

2. Per le altre definizioni si fa riferimento al decreto 

legislativo n. 163/2006. 

Art. 3 

Oggetto dell'intervento 

1. L'intervento per il quale è concesso il finanziamento 

ha per oggetto ........................ ......(Inserire la 

549


550


a) a realizzare l'intervento con le modalità e le procedure 

previste nell'Accordo e nel rispetto dei 

termini indicati nel cronoprogramma di cui all'allegato 

"A", che costituisce parte integrante dello 

stesso Accordo; 

b) ad immettere, secondo le modalità definite dalla 

Regione, i dati relativi all'avanzamento procedurale, 

fisico e finanziario dell'intervento nel sistema 

di monitoraggio relativo ai fondi FAS, a regime 

denominato SIGFRIDO, nonché nel sistema 

di monitoraggio relativo alla politica regionale 

unitaria, denominato OMNIA; 

c) a trasmettere alla Regione ogni ulteriore dato o 

informazione richiesti; 

d) ad adottare una codificazione contabile adeguata 

per tutte le operazioni relative all'intervento, ferme 

restando le norme contabili nazionali; qualora 

l'intervento abbia più fonti di finanziamento, 

tali criteri devono garantire la non sovrapposizione 

delle diverse fonti di finanziamento; 

e) a conservare, tenere a disposizione ed esibire, a 

richiesta della Regione e del Ministero dello sviluppo 

economico — Unità di verifica degli investimenti 

pubblici, la documentazione relativa 

all'intervento fino al 31/12/2020. 

Art. 8 

Progettazione e varianti 

1. Le spese tecniche interenti la progettazione, la 

direzione dei lavori, il collaudo e il coordinamento 

della sicurezza non possono superare: 

a) in caso di affidamento all'esterno, il 10% dell'importo 

dei lavori risultante dal progetto; 

b) in caso di affidamento all'interno, il 2% dell'importo 

dei lavori risultante dal progetto. 

2. Per l'approvazione di eventuali varianti il beneficiario 

convoca apposita conferenza di servizi, 

alla quale deve essere invitata a partecipare la 

Regione. Copia degli atti progettuali e relative 

varianti allegati ai contratti di appalto è depositata 

in Regione. 

Art. 9 

Controlli 

1. La Regione dispone controlli: 

a) per verificare la conformità dell'intervento realizzato 

al progetto approvato; 

b) per verificare il rispetto dei termini previsti dal 

cronoprogramma; 

c) per verificare la completezza e la regolarità 

della documentazione prevista dalla normativa 

sugli appalti pubblici. 

551 

Art. 10 

Proroghe 

1. I termini previsti nel cronoprogramma di cui 

all'Allegato "A" possono essere prorogati dal 

Responsabile regionale dell'Accordo di qui 

all’art 5, a seguito di eventi imprevisti e imprevedibili. 

Art. 11 

Decadenza dal finanziamento 

1. Il beneficiario decade dal finanziamento nei 

seguenti casi: 

a) se, a seguito dei controlli effettuati dalla 

Regione, venga dichiarata la non conformità 

dell'intervento realizzato al progetto approvato; 

c) non siano rispettati i termini previsti nel cronoprogramma; 

d) venga accertata la violazione della normativa 

che disciplina l'intervento. 

2. La decadenza dal finanziamento comporta il recupero 

da parte della Regione delle somme erogate. 

3. Sono fatti salvi i casi di forza maggiore. 

Art. 12 

Spese ammissibili 

1. Sono ammissibili a rendicontazione FAS le spese 

sostenute a partire dal 01/01/2007 e non oltre il 

31/12/2017. 

Art. 13 

Liquidazione del finanziamento 

1. La liquidazione delle quote del finanziamento è 

subordinata al trasferimento alla Regione delle 

relative somme da parte del Ministero dello sviluppo 

economico. 

2. La liquidazione del finanziamento è effettuata su 

richiesta del beneficiario, previo aggiornamento 

dei dati presenti nel sistema di monitoraggio: 

a) a rendicontazione delle spese sostenute per la 

progettazione utile per l'individuazione dell'esecutore 

dei lavori; 

b) a rendicontazione degli stati di avanzamento 

lavori; 

c) a rendicontazione del saldo finale. 

3. Alla richiesta sono allegati: 

a) l'attestazione dell'ammontare delle spese 

sostenute, comprensiva anche dell'elenco 

degli atti di liquidazione con i quali i beneficiari 

hanno disposto la liquidazione delle spe-


se oggetto del finanziamento, sottoscritta dal 

Legale rappresentante del Soggetto beneficiario 

e dal responsabile del procedimento, ai 

sensi del decreto legislativo n. 163/2006; 

b) la dichiarazione del legale rappresentante dell'Ente 

e del responsabile del procedimento ai 

sensi del decreto legislativo n. 163/2006 circa 

l'ammissibilità delle spese e l'attuazione del 

progetto in conformità alla normativa vigente. 

La Regione verifica la rispondenza fra la 

richiesta del beneficiario ed i dati immessi nel 

sistema di monitoraggio. 

4. L'ammontare del finanziamento FAS da liquidare 

al beneficiario, a seguito della rendicontazione 

delle spese sostenute e ritenute ammissibili, è 

determinato dalla Regione in ragione della quota 

percentuale rappresentata dal FAS sul totale delle 

fonti di finanziamento del progetto. 

5. Alla richiesta di liquidazione del saldo finale sono 

allegati inoltre il certificato di collaudo o di regolare 

esecuzione e il relativo atto di approvazione. 

Art. 14 

Economie 

1. Le economie di spesa sul finanziamento risultati 

alla conclusione dell'intervento rientrano nella 

disponibilità della Regione. 

Art. 15 

Durata e modifica dell'Accordo 

1. II presente Accordo ha validità fino al pagamento 

da parte della Regione dell'ultima quota del 

finanziamento FAS. 

2. Può essere modificato per concorde volontà dei 

sottoscrittori. 

Art. 16 

Adesioni successive 

1. Possono aderire all’Accordo altri soggetti la cui 

partecipazione sia utile alla realizzazione dell’intertervento. 

2. L’adesione successiva determina i medesimi effetti 

giuridici della sottoscrizione originaria. 

552


_______________________________________________________ 


Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa 

tra l'ARPAM e il Servizio Territorio e 

Ambiente della Regione Marche in tema di 

integrazione dei procedimenti d'interesse 

comune. 


omissis 

DELIBERA 

1. Di approvare lo schema di Protocollo d'intesa tra 

la regione Marche, Servizio Territorio e Ambiente, 

e l'ARPAM per l'integrazione di alcuni procedimenti 

in materia ambientale; 

1. Di dare mandato al Dirigente del Servizio Territorio 

e Ambiente di sottoscrivere il Protocollo e di 

darne attuazione. 

553


554


Il giorno._____ presso la Regione Marche sita in 

Ancona, Via Tiziano, 44 tra la Regione Marche, Servizio 

Territorio e Ambiente, rappresentata dal Dirigente 

Arch. Antonio Minetti e l'Agenzia Regionale 

per la Protezione Ambientale delle Marche 

(ARPAM) rappresentata dal suo Direttore Generale 

dott. Roberto Oreficini Rosi 

Premesso 

• che la legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 concernente 

"Norme in materia di organizzazione e di 

personale della Regione" all'articolo 1 dispone che 

l'organizzazione amministrativa della Giunta 

regionale deve assicurare la funzionalità dell'azione 

amministrativa e la flessibilità delle forme 

organizzative nel perseguimento degli obiettivi di 

efficacia, efficienza e d economicità; 

• che la stessa legge intende perseguire la migliore 

utilizzazione delle risorse umane, favorendo la 

collegialità operativa, la partecipazione e la 

responsabilizzazione del personale, operando con 

il metodo della programmazione; 

• che la legge regionale 2 settembre 1997, n. 60 sull'Istituzione 

dell'Agenzia regionale per la protezione 

ambientale delle Marche (ARPAM)" all'articolo 

2 attribuisce alla Giunta regionale, tra gli altri, i 

seguenti compiti: promuovere la collaborazione 

dei soggetti che operano nella prevenzione e nei 

controlli ambientali, assicurare il coordinamento e 

l'integrazione dei diversi livelli istituzionali operanti 

nell'ambito della prevenzione collettiva e della 

protezione e del controllo ambientali; 

• che la stessa legge, all'articolo 5, detta puntualmente 

le funzioni affidate all'ARPAM quale Agenzia 

di supporto tecnico scientifico della Regione e 

degli enti locali in campo ambientale, prevedendo 

altresì la definizione di accordi o convenzioni con 

enti operanti nei settori ambientali per l'adempimento 

delle proprie funzioni; 

• che la legge regionale 18 maggio 2004, n. 13 sulle 

"Norme concernenti le agenzie, gli enti dipendenti 

e le aziende operanti in materia di competenza 

regionale" ha disposto la soppressione dei controlli 

regionali sugli atti delle agenzie prevedendo 

al suo posto un'attività di vigilanza volta ad accertare 

che gli enti perseguano i propri scopi istituzionali 

nel rispetto del principio di legalità e che 

informino la propria azione a parametri di efficienza, 

efficacia ed economicità; 

• che la Regione e l'ARPAM, nel rispetto delle 

rispettive competenze, condividono la necessità di 

procedere verso una rinnovata modalità organizzativa 

ed operativa che possa favorire, in modo coordinato 

e mediante azioni sinergiche, una più ampia 

integrazione delle attività e delle funzioni svolte 

da entrambi gli Enti in materia ambientale; 

555 

tutto ciò premesso, si conviene e si stipula quanto 

segue: 

Art. 1 

(Finalità) 

1. Il presente protocollo intende perseguire una 

migliore integrazione procedimentale in materia 

ambientale, tale da assicurare un assetto organizzativo 

maggiormente efficiente e omogeneo, 

disciplinando alcune modalità operative comuni 

tra l'Agenzia regionale per la protezione ambientale 

delle Marche (ARPAM) e la Regione Marche, 

Servizio Territorio e Ambiente. 

Art. 2 

(Responsabilità e competenze) 

1. Il presente protocollo d'intesa regola la collaborazione 

delle parti al fine di migliorare l'efficacia 

complessiva delle attività amministrative legate 

alle politiche ambientali regionali, fermo restando 

il mutuo riconoscimento dei ruoli e dei compiti 

assegnati ad ogni partecipante al presente 

protocollo dalle leggi comunitarie, statali e regionali. 

2. L'ambito di competenza attiene le seguenti materie 

e matrici ambientali: 

1. acqua 

2. aria 

3. industrie a rischio d'incidente rilevante 

4. rifiuti 

5. bonifiche ambientali 

6. radiazioni e rumori 

7. sistema informativo regionale ambientale 

Art. 3 

(Impegni) 

1. Nello spirito dí collaborazione tra le parti e al fine 

di individuare modalità concrete che traducano in 

azioni puntuali la realizzazione dei principi di 

efficace e efficiente coordinamento dei relativi 

compiti e funzioni, le parti si impegnano ad intraprendere 

nell'organizzazione interna ogni misura 

atta a realizzare le finalità del presente accordo, 

anche mediante l'utilizzo in comune di mezzi e 

servizi. 

Art. 4 

(Ottimizzazione delle risorse umane) 

1. La migliore organizzazione delle risorse umane, 

in un'ottica di collegialità operativa, impegna le 

parti a individuare forme di collaborazione programmata 

tra le risorse umane, in riferimento a 

specifiche materie o tematiche ambientali, con


modalità e compiti da specificare negli addenda 

di cui all'articolo 5. 

Art. 5 

(Addenda operativi) 

1. Le parti concordano d'individuare, alla luce di una 

ricognizione ulteriore da svolgere presso le strutture 

organizzative interne, le singole attività 

oggetto di collaborazione e sinergia. 

2. Tale individuazione formerà oggetto di appositi 

"addenda" al presente protocollo, che si perfezioneranno 

mediante accordi presi in sede di tavoli 

tecnici di concertazione istituiti dai soggetti firmatari 

per ciascuna materia o matrice, con le 

modalità e le scadenze dagli stessi previste, sulla 

base delle specifiche esigenze che di volta in volta 

si prospetteranno. Tali accordi saranno oggetto 

di apposita delibera di Giunta regionale e di 

determina del Direttore generale dell'ARPAM. 

3. In sede di prima applicazione, le parti si impegnano 

a nominare, entro 30 giorni dalla sottoscrizione 

del presente protocollo, i rappresentanti dei 

tavoli tecnici di concertazione in materia di 

acqua, aria e industrie a rischio di incidente rilevante; 

per le restanti materie o matrici le parti 

concordano di rinviare la nomina dei rappresentanti 

a successive decisioni. 

Art. 6 

(Resoconto) 

1. Lo svolgimento complessivo delle attività, individuate 

e disciplinate dai singoli addenda, sarà 

oggetto di un resoconto redatto congiuntamente 

dal Servizio Territorio e Ambiente e dalla Direzione 

Generale dell'ARPAM nel corso dell'anno 

di riferimento o, entro i primi mesi dell'anno successivo, 

laddove sia necessario in ragione dell'articolazione 

temporale delle attività. 

Art. 7 

(Accesso al protocollo) 

1. Il presente protocollo d'intesa potrà essere esteso 

ad altri soggetti pubblici interessati a forme d'integrazione 

e collaborazione operativa, che condividano 

le stesse finalità. 

2. Il coinvolgimento di altri soggetti, così come ogni 

altra modifica del presente protocollo, avverrà 

previo consenso delle parti firmatarie. 

Art. 8 

(Scadenza) 

1. Il presente protocollo ha la validità di due anni 

dalla data della sua sottoscrizione e può essere 

rinnovato mediante espressa e concorde dichiarazione 

delle parti firmatarie. 

556 

_______________________________________________________ 


Art. 7 LR n. 17/99 - DGR 841/09 - "Pre Waste: 

Improve the effectiveness of waste prevention 

policies in EU territories" - INTERREG IVC - 

Proroga incarico conferito a SVIM S.p.A. con 

DGR 450/2010 per il supporto all'organizzazione 

e gestione del progetto. 


omissis 

DELIBERA 

1. di prendere atto della necessità di prorogare l'incarico 

di Segreteria Tecnica e di supporto alle 

attivi-tà di organizzazione e gestione del progetto 

Pre waste — INTERREG IVC, affidato alla 

SVIM S.p.A. con DGR 450 del 15/03/2010, per 

il periodo di proroga concesso in data 12/11/12 

dal JTS e preci-samente dall' 01/01/2013 al 

31/03/2013 alle stesse condizioni della Convenzione 

stipulata in data 19/03/2010 senza diritto 

ad alcuna indennità ad accezione della somma 

relativa alle nuove attività derivanti dalla proroga; 

2. di stabilire che per le attività di cui al punto 1 sarà 

attribuita alla SVIM la somma di Euro 7.917,00 

(EURO settemilanovecentodiciassette/00) a totale 

carico della UE e dello Stato; 

3. di dare mandato al Dirigente della P.F. "Ciclo dei 

rifiuti, bonifiche ambientali, AERCA e rischio 

industriale", di procedere alla sottoscrizione della 

proroga della convenzione autorizzandolo ad 

apportare e consentire tutte le variazioni ed integrazioni 

che si rendessero necessarie ai fini della 

stipula e di provvedere all'adozione di tutti gli atti 

amministrativi conseguenti alla adozione della 

presente DGR; 

4. di stabilire che alla copertura finanziaria dell'onere 

derivante dalla applicazione del presente atto, 

per un ammontare complessivo di Euro 7.917,00, 

è assicurata dalla disponibilità esistente sul capitolo 

di spesa 42307601 del bilancio 2012 - residui 

da stanziamento 2010; 

_______________________________________________________ 


Presa d’atto della proposta di rimodulazione 

finanziaria progetto 2C-MED09-209 MARE- 

MED MAritime REgions cooperation for MEDiterranean 

cofinanziato nell’ambito del Programma 

MED 2007-2013, oltre estensione 

incarico a Sviluppo Marche s.p.a. (SVIM) inerente 

supporto alla gestione nonchè assistenza 

tecnica - approvazione schema di conven-


zione integrativa ai sensi della D.G.R. n. 841 

del 25/05/2009. 


omissis 

DELIBERA 

– di prendere atto della proposta di rimodulazione 

finanziaria qualificata major change inerente il 

progetto 2G-MED09-209 denominato MAREMED 

(MAritime REgions cooperation for MEDiterranean) 


MED 20072013 sottoposta allo steering committee 

di Ancona di giugno 2012 ed assentito dalla 

competente autorità di programma – Monitoring 

Committee, a seguito del quale la compartecipazione 

della regione Marche al progetto di che 

trattasi ammonta ad Euro 200.000,00 di finanziamento 

rispetto agli iniziali Euro 152.000,00, proposta 

cui è associata una maggiore attività progettuale 

specificamente riconducibile allo sviluppo 

dell’azione pilota aggiuntiva denominata “concessioni 

di pesca trasferibili”; 

– dato l’incarico precedentemente conferito a Sviluppo 

Marche s.p.a. (di seguito SVIM), codice 

fiscale/P.IVA n. 01588410421, ai sensi di convenzione 

registro interno n. 15755 del 13/06/2011, 

come da propria precedente delibera n. 764 del 

30/05/2011, di procedere all’integrazione del detto 

incarico secondo le modalità e condizioni di cui 

all’allegato “A” al presente atto inerente schema di 

convenzione integrativa, parte integrante e sostanziale 

del medesimo, per il supporto alla realizzazione 

della nuova azione pilota, oltre che alla 

copertura dei maggiori oneri di assistenza tecnica 

connessi all’incremento delle attività progettuali. 

L’affidamento di che trattasi, come già evidenziato 

nella precedente delibera n. 764 del 30/05/2011, 

avviene nel rispetto della delibera n. 841 del 

25/05/2009, relativa alla programmazione delle 

attività di SVIM per l’anno 2009. 

L’importo oggetto di integrazione dell’affidamento 

è quantificato in Euro 16.000,00, nei limiti della 

dotazione della, budget line “expertises externes” 

del piano finanziario rimodulato ascrivibile 

alla partecipazione della Regione Marche al progetto 

Maremed; 

- di dare mandato al dirigente della P.F. Attività ittiche 

e faunistico venatorie, in qualità di responsabile 

del progetto, di procedere alla sottoscrizione 

della convenzione di che trattasi, autorizzandolo 

nel contempo ad apportare le variazioni non 

sostanziali che si rendessero necessarie a garantire 

la messa in essere del rapporto convenzionale de 

557 

quo, oltre procedere all’adozione di tutti gli atti 

necessari all’implementazione progettuale; 

- di dare atto che all’onere derivante dal presente 

atto, ammontante ad Euro 16.000,00 di cui il 75% 

a carico del Fondo europeo di Sviluppo Regionale 

ed il restante 25% a carico del fondo di rotazione 

nazionale, si fa fronte mediante le risorse iscritte 

nel bilancio 2012 in stanziamento a titolo del progetto 

MAREMED — UPB 3.11.05 capitolo di 

spesa n. 31105610, data l’iscrizione della maggiore 

entrata / spesa avvenuta con legge di assestamento 

di bilancio 2012, n. 37 del 27/11/2012; 

- di dispone la pubblicazione del presente atto per 

estratto, comprensivo dell’allegato, nel BUR Marche, 

ai sensi della L.R. 28/07/2003, n. 17. 

ALLEGATO A 

INTEGRAZIONE CONVENZIONE N. 15755 DEL 

13/06/2011 TRA REGIONE MARCHE E SVILUP- 

PO MARCHE S.P.A. (SVIM) PER IL SERVIZIO DI 

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI PERTINENZA 

DELLA P.F. ATTIVITÀ ITTICHE E FAUNISTICO 

VENATORIE STRUMENTALI ALL’IMPLEMEN- 

TAZIONE DEL 

PROGETTO 2G-MED09-209 MAREMED 

MAritime REgions cooperation for MEDiterranean 


MED 2007-2013 

L’anno ____ nel mese di _____ il giorno in Ancona, 

presso gli Uffici della Giunta regionale – Via Tiziano, 

44, 

TRA 

la Regione Marche – codice fiscale 80008630420 – 

con sede in Via Gentile da Fabriano, 60125 Ancona, 

nella persona del dirigente della P.F. Attività Ittiche e 

faunistico venatorie, Dott. _________________, 

nato a _______ il _________, residente a ________, 

via _______, C.F. _____ ___________________, 

domiciliato per la carica presso la sede della Giunta 

Regionale ad Ancona, via Gentile da Fabriano, che 

interviene al presente atto quale responsabile della 

P.F. competente nel procedimento, in esecuzione a 

quanto previsto dalla D.G.R. n. ________ 

del_____________; 

E 

la Sviluppo Marche S.p.a. società unipersonale, in 

seguito per brevità nominata SVIM, Partita Iva 

01588410421, con sede in________, nella persona 

di_________ nato a ________, il _______, residente 

a, n._____________, C.F. ____________, domiciliato 

per la carica in ________________________ 

, in qualità di ______________; 

PREMESSO CHE


– il piano finanziario della Regione Marche P.F. Attività 

Ittiche e faunistico venatorie di compartecipazione 

al progetto 2G-MED09-209 MARE- 

MED MAritime REgions cooperation for MEDiterranean 

cofmanziato – Programma MED 2007- 

2013 è stato incrementato di Euro 48.000,00, 

per un totale complessivo di Euro 

200.000,00 di compartecipazione al progetto, a 

seguito dell’approvazione di “major change” 

come da comunicazione via mail del 6/12/2012 del 

Lead Partner; 

- a fronte delle maggiori risorse assegnate deve 

essere sviluppata un’azione pilota aggiuntiva 

inerente le Concessioni di Pesca Trasferibili; 

- è in essere con SVIM, costituita con Legge Regionale 

n. 17/1999 e s.m.i., rapporto contrattuale 

regolato dalla convenzione registro interno n. 

15755 del 13/06/2011 per il supporto allo svolgimento 

delle attività di progetto, rispetto alla quale 

si amplia l’affidamento di servizi in relazione 

all’ulteriore azione pilota da sviluppare, in 

modalità in house providing, secondo quanto 

disposto dalle delibera di giunta nn. 841 del 

25/05/2009, 764 del 30/05/2011 e _________ 

TUTTO CIÒ PREMESSO 

quale parte integrante e sostanziale della presente 

convenzione, si conviene e stipula quanto segue: 

Articolo 1 

Oggetto della convenzione 

La presente convenzione ha per oggetto l’ampliamento 

dell’affidamento a SVIM delle attività strumentali 

all’attuazione del progetto 2G-MED09-209 

MAREMED MAritime REgions cooperation for 

MEDiterranean di competenza P.F. Attività Ittiche e 

faunistico venatorie, ovvero di tutte quelle attività 

necessarie alla realizzazione delle attività 

individuate nelle “component” di progetto previste 

dal formulario di candidatura, così come in 

vigore. In particolare trattasi del supporto all’implementazione 

dell’azione pilota aggiuntiva denominata 

Concessioni di Pesca Trasferibili, oltre che il 

maggior servizio di assistenza tecnica propriamente 

detta, riconducibile all’incremento di budget di 

cui al major change (rimodulazione finanziaria) di 

progetto. 

Articolo 2 

Indirizzi regionali per l’attività di SVIM 

Si richiama esplicitamente quanto già statuito all’articolo 

3 della convenzione n. 15755 del 13/06/2011, 

fissando in relazione al nuovo importo contrattuale 

di cui al presente atto il tetto di Euro 7.000,00 per 

558 

gli eventuali incarichi a soggetti esterni collegati 

al progetto Maremed, importo che va pertanto a 

cumularsi a quello precedentemente stabilito. 

Articolo 3 

Durata e termini 

La presente convenzione decorre dalla data della 

sua sottoscrizione e si conclude al termine di realizzazione 

del progetto 2G-MED09-209 MARE- 

MED, al momento stabilito al 24/05/2013, salvo proroghe. 

Articolo 4 

Compenso 

A fronte della realizzazione delle attività di cui 

all’articolo 1, la Regione Marche si impegna a corrispondere 

a SVIM l’importo pari a Euro 16.000,00 

(euro sedicila), comprensivo di IVA, se dovuta, e di 

ogni altro onere, importo ascrivibile alla linea di 

budget expertises externes del piano finanziario 

vigente imputato alla P.F. Attività Ittiche e faunistico 

venatorie nell’ambito del progetto MARE- 

MED. 

Articolo 5 

Modalità di erogazione 

L’importo di cui all’articolo 4 verrà liquidato con 

decreto del dirigente della P.F. Attività Ittiche e faunistico 

venatorie con le seguenti modalità: 

a) anticipo pari al 30% (trenta per cento) dell’importo 

complessivo, entro 30 giorni dalla stipula 

del presente atto, a fronte di richiesta in tal senso 

formulata; 

b) restante somma, previa dimostrazione della spesa 

sostenuta da SVIM per l’importo totale oggetto 

di affidamento, secondo le modalità di cui 

all’articolo 6, lettera b) della convenzione n. 

15755/2011. 

Articolo 6 

Rinvio 

In quanto compatibili e non derogate dal presente 

atto si applicano le norme della convenzione 

stipulata tra Regione Marche e SVIM registro 

interno n. 15755 del 13/06/2011. 

Letto, confermato e sottoscritto in Ancona il 

______________ 

Per la Sviluppo Marche S.p. a. 


Il Dirigente della 

P.F. Attività Ittiche e faunistico venatorie


_______________________________________________________ 


Progetto MAREMED (2G-MED09-209): Accordo 

di Collaborazione con ALMA MATER STUDIO- 

RUM - Università di Bologna Dipartimento di 

Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e 

con CNR ISMAR - Istituto di Scienze Marine- 

U.O.S. di Ancona per l'analisi sulle Concessioni 

di Pesca Trasferibili (Transferable Fishing 

Concessions-TFC) e l'individuazione, sperimentazione 

e valutazione di un modello di 

gestione sostenibile delle TFC nel Mediterraneo. 


omissis 

DELIBERA 

1) di prendere atto della proposta di rimodulazione 

finanziaria qualificata major change inerente il 

progetto 2G-MED09-209 denominato MARE- 

MED (MAritime REgions cooperation for MEDiterranean) 

cofinanziato nell'ambito del Programma 

MED 2007-2013 sottoposta allo steering 

committee di Ancona di giugno 2012 e 

assentita dalle competenti autorità di programma, 

a seguito del quale la compartecipazione 

della regione Marche al progetto di che trattasi a 

fronte di una maggiore attività progettuale riconducibile 

allo sviluppo dell'azione pilota aggiuntiva 

denominata "concessioni di pesca trasferibili" 

proposta ha ricevuto una maggiorazione di budget 

pari ad Euro 48.000,00 che determina un 

finanziamento complessivo di Euro 200.000,00 

del progetto rispetto agli iniziali Euro 

152.000,00; 

2) di approvare, lo schema di Accordo di Collaborazione 

(Allegato A) parte integrante e sostanziale 

della presente deliberazione, da sottoscrivere tra 

la Regione Marche, ALMA MATER STUDIO- 

RUM -Università di Bologna Dipartimento di 

Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e 

con CNR ISMAR - Istituto di Scienze Marine, 

U.O.S. di Ancona; 

3) di dare mandato di sottoscrivere l'Accordo medesimo 

al Dirigente della. P.F. Attività ittiche e faunistico-venatorie, 

con l'autorizzazione ad apportare 

ai testi allegati eventuali integrazioni ed 

aggiustamenti che si rendessero necessari ai fini 

della stipula; 

4) di dare mandato al Dirigente della P.F. Attività 

ittiche e faunistico-venatorie di provvedere all'adozione 

di tutti gli atti necessari per l'attivazione 

dell'Accordo. 

559 

ALLEGATO A 

Schema di 

ACCORDO DI COLLABORAZIONE 

(ex Art. 15 L. 241/90 e s.m.i.) 

TRA 


E 

ALMA MATER STUDIORUM – 

Università di Bologna Dipartimento di Scienze Biologiche, 

Geologiche e Ambientali 

E 

CNR ISMAR - Istituto di Scienze Marine- U.O.S. di 

Ancona 

AZIONE PILOTA SULLE CONCESSIONI DI 

PESCA TRASFERIBILI (TRANSFERABLE 

FISHING CONCESSIONS-TFC) NELL'AMBITO 

DEL PROGETTO 2G-MED09-209 

MAREMED (MAritime REgions cooperation for 

MEDiterranean) 

la Regione Marche – codice fiscale 80008630420 – 

con sede in Via Gentile da Fabriano, 60125 Ancona, 

nella persona del dirigente della P.F. Attività Ittiche 

e faunistico venatorie, Dott. ______, nato a 

_________il ________, residente a _______, 

via________ n. _________, C.F. _______, domiciliato 

per la carica presso la sede della Giunta Regionale 

ad Ancona, via Tiziano 44, che interviene al 

presente atto quale responsabile della P.F. competente 

nel procedimento, in esecuzione a quanto previsto 

dalla D.G.R. n. 

del ___________ 

E 

L'ALMA MASTER STUDIORUM - Università di 

Bologna Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche 

e Ambientali C.F. 80007010376 RIVA n. 

01131710376 (d'ora innanzi Università) con sede 

legale in Bologna, Via Francesco Selmi n. 3, nella 

persona del suo legale rappresentante, Direttore del 

Dipartimento Prof. ________, nato a 

_____________ il ___________, autorizzato alla 

stipula del presente atto con Delibera del Consiglio 

di Amministrazione n. __________ del 

______________ 

E 

Il CNR ISMAR- Istituto di Scienze Marine C.E. 

80054330586 - P.IVA 02118311006 (d'ora innanzi 

ISMAR) con se-de legale in Arsenale - Tesa 104, 

Castello 2737/F, 30122 Venezia, e sede operativa 

della U.O.S. di Ancona in Largo Fiera della Pesca, 1 

– 60125 Ancona , nella persona del suo responsabile 

delegato Dott. _________ nato a____________, 

residente a___________, autorizzato alla stipula del


presente atto con Provvedimento Direttore ISMAR n. 

43 del 2010; 

PREMESSO CHE 

è interesse comune della Regione Marche, dell'Università 

e dell'ISMAR nell'ambito delle attività di studio 

e ricerca previste dal progetto MAREMED, sviluppare 

un'azione pilota per valutare su piano 

sovra-regionale l'applicabilità di un modello di 

gestione della pesca basato sulle Concessioni di 

Pesca Trasferibili nel contesto Mediterraneo, tramite 

il reperimento ed elaborazione di opinioni, dati e 

informazioni generali dai partner di progetto, e lo 

sviluppo di un'analisi più approfondita ed esaustiva 

a livello di mare Adriatico e mar Tirreno (pilot 

testing). 

In particolare la Regione Marche, nell'ambito del 

progetto MAREMED, è interessata a conoscere la 

reale applicabilità del sistema TFC nel mare Adriatico 

in quanto lo stesso è paventato nella proposta di 

revisione della Politica Comu-ne della Pesca . 

L'Università di Bologna, Dipartimento di Scienze 

Biologiche, Geologiche e Ambientali nella sua diramazione 

del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca 

di Fano svolge attività scientifica rivolta alla ricerca 

biologica ed attua collabo-razioni con i principali 

organismi nazionali, europei e internazionali del settore 

(Comitato Tecnico Scientifico della Pesca dell'Unione 

Europea, Comitato Nazionale Gestione 

Risorse Biologiche presso la Direzione Generale 

Pesca Marittima del Ministero Politiche Agricole, 

FAO/CGPM in Mediterraneo, ICCAT, Comitato 

Scientifico Consultativo della Commissione Generale 

Pesca del Mediterraneo, Consiglio Scientifico del 

Centro Italiano Ricerche sulla Pesca, Comitato 

Coordinamento Ricerca presso la Direzione Generale 

Pesca Marittima del Ministero Politiche Agricole) 

ed è pertanto interessata ad approfondire il sistema 

TFC in ambito Mediterraneo in quanto una sua 

eventuale applicazione comporterebbe delle sostanziali 

modificazioni alla gestione della pesca, con 

riflessi internazionali, per i diversi approcci nello 

stesso bacino mediterraneo e per i riflessi possibili 

sull'impatto ecologico dell'attività di pesca. 

La sede di Ancona dell'Istituto di Scienze Marine 

(ISMAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche 

(CNR) nasce nel 1968 come Istituto di Ricerca sulla 

Pesca Marittima (IRPEM), con competenze scientifiche 

legate prevalentemente al mondo della pesca in 

Adriatico. Con il passare degli anni, ed in seguito 

alla confluenza in ISMAR con altri sei Istituti del 

CNR avvenuta nel 2003, la sede ha ampliato considerevolmente 

le sue competenze e le sue attività di 

ricerca. Fin dalla sua nascita, ha il compito di studiare 

le problematiche della pesca e della valutazione 

delle risorse marine rinno-vabili, pertanto le ricer- 

560 

che condotte riguardano essenzialmente gli aspetti 

biologici, tecnologici ed ambientali del set-tore 

pesca. In particolare da oltre 30 anni l'Istituto svolge 

attività di ricerca volta alla valutazione delle risorse 

alieuti-che Adriatiche, settore che implica la raccolta 

di dati sia biologici, relativi agli stock più importanti 

dal punto di vista commerciale, che di pesca. La 

banca dati dell'ISMAR di Ancona copre infatti un 

arco temporale di oltre 30 anni. Le ricerche e i dati 

forniti dall'ISMAR di Ancona sono quindi essenziali 

ai fini della gestione delle risorse Adriatiche. 

Il tradizionale approccio alla gestione delle risorse 

ittiche tende in genere a distinguere tra misure di 

controllo dell'output (limiti alle catture per l'intera 

flotta o per singole unità, taglia del pescato ecc.) e 

dell'input (limiti allo sforzo di pesca, dimensioni 

delle maglie, sospensioni temporanee, aree protette, 

ecc...). In questo scenario le conces-sioni di pesca 

trasferibili rappresentano una novità nel panorama 

italiano; pertanto è interesse dell'ISMAR di Ancona 

approfondire la conoscenza di questo sistema di 

gestione innovativo, per verificare il potenziale 

impatto e i potenziali effetti sulle risorse pescabili e 

sull'intero settore peschereccio. 

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE 

ART. 1 - OGGETTO DELL'ACCORDO 

La Regione Marche, l'Università e il CNR si impegnano 

ad effettuare congiuntamente un'attività di 

studio relativa all'implementazione dell'azione pilota 

sulle Concessioni di Pesca Trasferibili nel contesto 

Mediterraneo nell'ambito del progetto MARE- 

MED. 

Nello specifico, le attività per le quali il CNR- 

ISMAR offre la propria collaborazione sono: 

• Fornitura di serie storiche di dati, elaborazioni statistiche 

e grafiche, sintesi ragionate sulla composizione, 

con-sistenza e andamento degli stock ittici 

di interesse commerciale per la Regione Marche 

ed il mare Adriatico, derivanti da studi scientifici 

condotti dall'istituto anche in collaborazione con 

altri enti nazionali ed interna-zionali. 

• Fornitura di dati statistici sul comparto alieutico, 

quali analisi del pescato, composizione della flotta 

regionale e sistemi di pesca, valenza economica 

del settore, reperiti presso i principali mercati ittici 

regionali, le Capita-nerie di Porto ed altri enti e 

autorità competenti. 

• Inquadramento e contestualizzazione dei dati forniti 

al fine di sviluppare un sistema di Concessioni 

di Pesca Trasferibili calibrato sul Mediterraneo, 

tenendo conto delle specificità di tale bacino (ad


es. pesca multispeci-fica, utilizzo di diverse tipologie 

di pesca che insistono su una singola specie, 

prevalenza della piccola pesca). 

Le attività per le quali l'Università offre la propria 

collaborazione sono: 

• L'Analisi delle opzioni per la definizione di Quota 

e criteri di assegnazione: ai fini dello sviluppo e 

regolamen-tazione di un sistema di Concessioni di 

Pesca Trasferibili in ambito Mediterraneo, è 

necessario stabilire un metodo soddisfacente per 

definire le quote e i relativi criteri di assegnazione. 

L'azione prevede una analisi delle diverse 

opzioni per la definizione di Quota e relativi vantaggi 

e svantaggi, nonché una definizione dei criteri 

di assegnazione delle concessioni in base a 

ciascuna opzione. Le conclusioni di questa analisi 

andranno ad evidenziare in via preliminare l'adeguatezza 

o meno dello strumento TFC per il Mediterraneo, 

e le opzioni migliori per la definizione e 

assegnazione delle quote nel contesto di tale bacino. 

• Supporto nella predisposizione del questionario per 

la raccolta di opinioni, dati e informazioni e sua 

compila-zione integrale per la Regione Marche. 

• Supporto nella predisposizione degli output di progetto: 

• Redazione di un report tecnico introduttivo comprendente 

un inquadramento della problematica 

dal punto di vista concettuale e giuridico, lo stato 

dell'arte e buone prassi in ambito europeo, la contestualizzazione 

della questione a livello di bacino 

Mediterraneo. 

• Redazione di un report tecnico di presentazione e 

discussione dei risultati ottenuti dall'analisi delle 

opinioni e informazioni generali fornite dai partner 

di progetto e dall'elaborazione dei dati di 

approfondimento raccolti nel contesto del "pilot 

testing" a livello di mare Adriatico e mar Tirreno. 

• Sviluppo di un modello di gestione sostenibile della 

pesca basato sulle Concessioni di Pesca Trasferibili 

in un contesto del Mediterraneo e definizione 

delle linee guida per la sua attuazione. 

o Redazione di un Recommendation Paper indirizzato 

ai policy makers in ambito europeo, nazionale 

e regionale. 

• Partecipazione ad un workshop per la diffusione 

dei risultati di progetto e le attività di awareness 

raising mirate ai portatori di interesse. 

• Supporto alla redazione di materiali divulgativi di 

progetto quali brochure, leaflet, videoclip. 

La Regione Marche, in qualità di capofila della 

tematica pesca del progetto Maremed, curerà le relazioni 

con il partenariato per la raccolta delle informazioni 

tramite un questionario ad hoc predisposto 

per l'indagine sperimentale del sistema TFC, organizzerà 

in collaborazione con la CRPM l'incontro 

561 

con il Parlamento Europeo per la presentazione del 

"Recommendation Paper" sull'utilizzo delle TFC in 

un contesto Mediterraneo, collaborerà alla stesura 

dell'inquadramento teorico, normativo e di governance 

e alla compilazione del questionario per gli 

aspetti regionali, collaborerà alla redazione del 

report di presentazione e discussione dei risultati 

dell'azione pilota, organizzerà un workshop per presentare 

e discutere i risultati di progetto con tutti i 

portatori di interesse, collaborerà alla redazione dei 

materiali divulgativi di progetto (brochure, audiovisivo). 

Per la realizzazione delle attività previste dal presente 

Accordo la Regione Marche mette a disposizione 

risorse uma-ne, know-how e informazioni 

relative ai progetti di ricerca e innovazione finanziati 

nei territori afferenti ai partners del progetto 

MAREMED. L'università e il CNR mettono a disposizione 

risorse umane, know-how, laboratori di informatica 

e strumenti di analisi di data base. 

ART. 2 - RESPONSABILI DELLA RICERCA. 

Il programma di ricerca di cui all'articolo precedente 

si svolgerà sotto la direzione e la guida del prof. 

Corrado Picci-netti per l'Università di Bologna e del 

Dott. Mauro Marini per l'ISMAR. I responsabili si 

avvarranno della collabora-zione di personale interno 

e/o di figure professionali esterne individuate 

secondo le norme regolamentari vigenti degli enti di 

appartenenza. Il responsabile della ricerca per la 

Regione Marche è il Dott. Uriano Meconi , dirigente 

della P.F. Attività ittiche e faunistico-venatorie che 

si avvarrà di funzionari assegnati alla struttura. 

ART. 3 - CONTRIBUTO E MODALITA' DI 

PAGAMENTO 

Per la realizzazione delle attività previste all'art. 1 

del presente Accordo di Collaborazione, meglio dettagliate 

nell'Appendice, parte integrante e sostanziale 

del presente atto, la Regione Marche si impegna a 

corrispondere all'Università l'importo di Euro 

20.000,00 a titolo di rimborso dei costi sostenuti e 

all'ISMAR Euro 7.000,00, secondo le modalità di 

seguito indicate: 

o il 100 % al termine delle attività previste nel presente 

Accordo di Collaborazione, a seguito di presentazione 

di apposita rendicontazione delle spese 

sostenute nel periodo di riferimento. 

Le somme di cui al comma precedente saranno erogate 

mediante bonifico bancario sul conto corrente 

IBAN degli enti i quali sono tenuti ad inviare alla 

Regione Marche note di debito complessive con 

documentazione attestante la spesa sostenuta, oltre 

relazioni descrittive delle attività svolte.


ART. 4 - DURATA DELLA CONVENZIONE 

Il presente Accordo di Collaborazione ha durata di 

5(cinque) mesi a decorrere dalla data della stipula, 

salvo proroghe debitamente motivate e approvate 

dalle Parti. Nello specifico, la collaborazione con 

l'Università prevede una durata che va dal 1° gennaio 

2013 al 24 maggio 2013 e la collaborazione con 

l'ISMAR prevede una durata che va dal l° gennaio 

2013 al 1° marzo 2013. 

ART. 5 - PROPRIETA' DEI RISULTATI. 

I risultati derivanti dall'attività svolta nell'ambito del 

presente Accordo di Collaborazione sono di proprietà 

congiunta dell'Università, dell'ISMAR e della 

Regione Marche. L'utilizzo e la pubblicazione degli 

stessi dovrà avvenire con precisa menzione della 

partecipazione delle Parti. I dati e le informazioni 

eventualmente forniti dalla Regione Marche ai fini 

delle attività di studio previste nel presente Accordo 

di Collaborazione rimangono di proprietà della 

Regione Marche. Essi potranno essere utilizzati dall'Università 

e dell'ISMAR previa specifica autorizzazione. 

ART. 6 - SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI 

LAVORO. 

Nelle more dell'emanazione dei decreti attuativi previsti 

dall'art. 3 co. 2 del D.Lgs. 09/04/2008 n. 81 e 

successive modificazioni e integrazioni, il Direttore 

della struttura, in attuazione dell'art. 10 del decreto 

del Ministro del M.U.R.ST. 05/08/1998 n. 363 emanato 

ai sensi del D.Lgs. 19/09/1994 n. 626, garantisce 

l'applicazione ed il rispetto della legislazione in 

materia di prevenzione e sicurezza ed igiene del 

lavoro negli ambienti dove lavorano gli operatori del 

presente Accordo di Collaborazione.. 

ART. 7 - TRATTAMENTO DEI DATI 

PERSONALI 

Le Parti si impegnano a trattare i dati personali di 

reciproca provenienza unicamente per le finalità 

connesse all'esecuzione del presente Accordo di Collaborazione 

e ai sensi del D.Lgs. 196/2003 e s.m.i. 

Sono nominati responsabili del trattamento rispettivamente, 

ciascuno per le attività di propria competenza: 

il Dirigente della P.F. Attività ittiche e faunisticovenatorie, 

Dott.Uriano Meconi; 

il Prof. Corrado Piccinetti dell'Università di Bologna; 

Il Dott. Mauro Marini dell'ISMAR. 

I responsabili provvederanno a nominare formalmente 

gli incaricati del trattamento dei dati, ad adottare 

le misure di sicurezza, ad effettuare il tratta- 

562 

mento dei dati nei modi prescritti dalla normativa in 

materia di privacy. 

ART 8 - MODIFICHE 

Qualsiasi modifica del presente Accordo di Collaborazione 

dovrà essere concordata per iscritto tra le 

Parti ed entrerà in vigore solo ad avvenuta sottoscrizione 

da parte delle stesse. 

ART. 9 - SPESE CONTRATTUALI. 

Il presente atto viene redatto in tre esemplari. Le 

spese per l'imposta di bollo, se dovute, sono a carico 

di ciascuna par-te, ognuna per l'esemplare di propria 

competenza. 

Il presente atto sarà registrato a tassa fissa in caso 

d'uso ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n. 131 del 

26/04/1986. La parte che eventualmente richiederà 

la registrazione dell'atto assumerà a proprio carico 

gli oneri di registrazione. 

ART. 10 - FORO COMPETENTE. 

Per qualsiasi controversia nascente dal presente 

Accordo di Collaborazione è competente il Foro di 

Ancona. 

Letto, approvato, sottoscritto. 

ALMA MATER STUDIORUM 

Università di Bologna 


P.F. ATTIVITA' ITTICHE E FAUNISTICO 

VENATORIE 

IL DIRETTORE 

IL DIRIGENTE 

Dott. Uriano Meconi 

CNR ISMAR – 

Istituto di Scienze Marine- U.O.S. di Ancona 

Il Responsabile Delegato 

Dott. Mauro Marini 

_______________________________________________________ 


POR MARCHE OB. 2 2007/2013, ASSE IV - 

OS "L" - Criteri e modalità per la concessione 

di ausili finanziari agli Istituti Tecnici Superiori 

delle Marche. 


omissis


DELIBERA 

- Di concedere ausili finanziari del Fondo Sodale 

Europeo alle Fondazioni di partecipazione aventi 

diritto e già costituite, che attiveranno nell'anno 

2012 e seguenti corsi biennali di alta formazione 

professionale garantendo la continuità dei percorsi; 

- Di stabilire che le Fondazioni ITS per accedere ai 

finanziamenti POR FSE 2007/2013 OB 2 ASSE 

IV — OS "L" Cat. spesa 72, relativi alle azioni di 

formazione, dovranno accreditarsi ai sensi delle 

deliberazioni della Giunta Regionale nn. 62 del 

17/01/2001 e 2164 del 18/09/2001 e ss. mm. ed 

integrazioni, nella macrotipologia formativa Formazione 

Superiore; 

- Di individuare, quali finanziabili, le seguenti azioni: 

1. allineamento delle competenze; 

2. percorsi integrativi e di supporto; 

3. viaggi di studio e/o stage; 

4. borse di studio per studenti fuori sede residenti 

nelle Marche; 

- di quantificare in Euro 60.000,00 l'importo massimo 

di contributo per ogni nuovo biennio attivato 

per un totale, per il 2012, di Euro 300.000,00; 

- Di stabilire le modalità di spesa e di rendicontazione 

delle risorse regionali e delle risorse di cofinanziamento 

regionale che provengono dal POR Marche 

FSE così come riportato nell'allegato "A", parte 

integrante e sostanziale del presente atto. 

- Di stabilire che il dirigente della P.F. Istruzione, 

Formazione integrata, Diritto allo Studio e Controlli 

di primo livello provvederà con propri atti 

alla gestione dell'intervento. 

La copertura finanziaria del presente atto è garantita: 

1) dalla disponibilità esistente sul capitolo 32101666 

del Bilancio regionale 2012 residui anno 2007 

(e/20204002 e 20115002 acc.ti 4269/4270 anno 

2007 rispettivamente per Euro 15.005.391,00 ed 

Euro 19.269.775,00), decreto trasporto residui n. 

1442/RCS del 28/03/2012), per 1' importo di 

Euro 300.000,00 da destinare alla azione 1. allineamento 

delle competenze, azione 2. percorsi 

integrativi e di supporto, azione 3. viaggi di studio 

e/o stage, codice siope 10603/1634; 

2) dalla disponibilità esistente sul capitolo 20818112 

del Bilancio regionale 2012 per Euro 100.000,00, 

risorse regionali, da destinare all'azione 4. borse 

di studio per studenti fuori sede residenti nelle 

Marche. 

563 

ALLEGATO "A" 

CRITERI E MODALITA' PER LA GESTIONE E 

RENDICONTAZIONE DELLE ATTIVITA' SVOL- 

TE DALLE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE 

ITS REALIZZATE CON LE RISORSE DI COFI- 

NANZIAMENTO REGIONALE POR FSE 2007- 

2013 OB 2 ASSE IV – OS "L" CAT. DI SPESA 72, 

ASSE V – OS "M" CAT. DI SPESA 73. 

La Regione Marche , coerentemente con il Piano 

Territoriale Triennale di Intervento per il sistema di 

Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, di cui 

alla DGR n. 1922 del 17 novembre 2009, ed in 

attuazione delle disposizioni contenute nel DPCM 

25 gennaio 2008 avente ad oggetto: "Decreto del 

Presidente del Consiglio dei Ministri recante linee 

guida per la riorganizzazione del sistema di istruzione 

e formazione tecnica superiore e la costituzione 

degli Istituti Tecnici Superiori, ITS", ha approvato la 

costituzione di tre Fondazioni di partecipazione ITS. 

Per la realizzazione dell'attività deve mettere a 

disposizione almeno il 30% delle risorse necessarie 

che si valutano in Euro 60.000,00 per ogni corso 

biennale 

Considerato che la programmazione corrente non 

permette la concessione di ausili finanziari del Fondo 

Sociale Europeo per attività di istruzione istituzionali 

si è ritenuto utile destinare tali risorse ad attività 

di supporto individuando le seguenti azioni: 

1. allineamento delle competenze dei giovani selezionati 

ed iscritti ai corsi ITS con particolare riferimento 

al potenziamento delle competenze linguistiche 

ed infonnatiche, al fine di conseguire le 

certificazioni ECDL avanzato e almeno del livello 

B2 per la lingua inglese; 

2. percorsi integrativi e di supporto, anche individuale 

o per piccoli gruppi, per garantire l'inserimento 

ed il successo formativo; 

3. viaggi di studio e/o stage in Italia ed all'estero; 

4. borse di studio a favore di studenti fuori sede, 

residenti nella Regione Marche provenienti prioritariamente 

da famiglie in emergenza lavorativa 

in particolare figli di lavoratori che si trovano da 

almeno tre mesi in disoccupazione, in mobilità o 

in CIG e comunque con reddito ISEE inferiore ad 

Euro 18.300,00. 

Le Fondazioni con la presentazione dei progetti, in 

sede di bando, procederanno a ripartire le risorse 

finanziarie secondo le proprie esigenze tenendo conto 

del tetto massimo assegnato di Euro 60.000,00 per 

ogni corso biennale. 

Tale importo è costituito da risorse di cofinanziato 

regionale provenienti dal POR Marche FSE per le 

azioni 1, 2 e 3, e da risorse regionali per l'azione 4.


Tenendo conto delle fonti di finanziamento le singole 

Fondazioni potranno adeguare le singole azioni ai 

propri progetti attuativi partecipando all'apposito 

Avviso pubblico che sarà emanato in attuazione del 

presente dispositivo. 

Azione 1 Allineamento delle competenze. 

Nell'azione rientra l'attività di formazione per: 

a. la preparazione all'esame di conseguimento della 

certificazione ECDL avanzato e livello B2 lingua 

inglese; 

b. l'iscrizione all'esame; 

c. eventuali ulteriori spese. 

La Fondazione dovrà erogare idonea formazione per 

la preparazione all'esame di certificazione. Il soggetto 

attuatore dovrà essere accreditato. 

La rendicontazione dovrà essere fatta a costi standard, 

sulla base del costo ora-allievo valutato 9 

Euro/h per una classe di 15 allievi per 36 ore di corso. 

Nel caso di corsi con un numero di allievi inferiore 

a 15 e fino a un minimo di 8, o superiore a 15 

e fino a un massimo di 20 allievi per classe, il costo 

ora-corso sarà incrementato o ridotto dell'Unità di 

Costo Standard ora allievo pari al 14,3% di 9 Euro 

per le ore totali del corso in ragione della peculiarità 

dell'intervento che comprende anche il costo delle 

certificazioni. 

Al fine del riconoscimento del contributo ed in sede 

di rendicontazione dovranno essere presentate le 

copie conformi delle certificazioni ed il registro delle 

presenze degli studenti. 

Azione 2 Percorsi integrativi e di supporto. 

I percorsi integrativi e di supporto devono essere 

attuati per garantire l'inserimento ed il successo formativo 

e riguardano corsi di matematica o di altre 

discipline scientifiche o di alto contenuto tecnologico. 

Le attività devono essere svolte fuori del normale 

orario di lezione. Il soggetto attuatore dovrà essere 

accreditato 

La rendicontazione dovrà essere fatta a costi standard 

con costo ora-corso valutato 9 Euro/h. 

Al fine del riconoscimento del contributo ed in sede 

di rendicontazione dovrà essere presentato il registro 

delle presenze degli studenti. 

Azione 3 Viaggi di studio e/o stage interregionali o 

transnazionali. 

Per gli stage formativi all'estero nonché i viaggi di 

studio in altre regioni italiane ed all'Estero sono 

ammissibili i costi di viaggio vitto e alloggio per gli 

allievi e fino a due accompagnatori. 

Ai fini della rendicontazione, da effettuarsi a costi 

564 

reali, deve essere prodotta, anche cumulativamente, 

la fattura od altra idonea documentazione contabile 

riferita ai costi sostenuti per viaggio, vitto, alloggio, 

partecipazione alle attività formative, con l'indicazione 

dei nominativi dei singoli partecipanti. Dovrà 

essere altresì prodotto il registro delle presenze, preventivamente 

vidimato dall'Amministrazione regionale 

Per tali attività sarà riconosciuto un costo massimo 

giornaliero per partecipante di Euro 100,00 indipendentemente 

dalle componenti di costo (vitto, alloggio, 

viaggi). 

Azione 4 Borse di studio. 

Per sostenere negli studi di alta formazione professionale 

ITS Le Fondazioni possono concedere borse 

di studio agli studenti marchigiani provenienti prioritariamente 

da famiglie in emergenza lavorativa, in 

particolare figli di lavoratori che si trovano da almeno 

tre mesi in disoccupazione, in mobilità o in CIG 

e comunque con reddito ISEE inferiore ad Euro 

18.300,00. La borsa di studio, del valore di Euro 

2.500,00 per anno, sarà erogata previo avviso riservato 

agli iscritti ITS. Il tetto complessivo di spesa 

per ogni corso è pari ad Euro 25.000,00 e comunque 

il costo complessivo non può superare la disponibilità 

di Euro 100.000,00. 

Si definisce fuori sede lo studente che impiega più di 

sessanta minuti per percorrere, con i mezzi pubblici, 

la distanza tra il comune di residenza ed il comune 

sede del corso. Qualora le risorse non fossero sufficienti 

per soddisfare le richieste, la fondazione procederà 

a redigere una graduatoria di reddito ed a 

parità di punteggio prevarrà il merito o potrà intervenire 

con altre risorse. 

Ai fini della rendicontazione dovranno essere prodotte: 

copia del bando, risultanze della commissione 

di valutazione ai fini della formazione della graduatoria 

e quietanze di pagamento documentate con 

copia del bonifico bancario oppure con copia della 

matrice dell'assegno circolare non trasferibile emesso 

a favore dello studente. 

Questa azione fa carico al capitolo 20818112 delle 

risorse regionali. 

Per quanto rendicontato alla Regione relativamente 

alle azioni 1, 2 e 3, dovrà essere tenuta contabilità 

separata e la relativa documentazione contabile 

dovrà essere debitamente quietanzata e timbrata con 

la dicitura: 

Regione Marche 

POR FSE 2007/2013 OB 2 ASSE IV – OS "L" Cat. 

spesa 72 I. T. S . Marche 

La somma di Euro ____________ di cui al presente 

documento è imputata per la realizzazione del 

progetto I.T.S._______________ 

Autorizzato con atto n. _______ del .__________ 

(Firma Ente gestore)


Inoltre dovrà essere resa dal legale rappresentate 

della Fondazione una dichiarazione sostitutiva di 

atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000 e s.m. 

attestante: 

- che i fatti e i dati esposti nel prospetto contabile 

sono autentici ed esatti; 

- di avere/non avere utilizzato altre agevolazioni 

finanziarie pubbliche per la realizzazione delle 

azioni finanziate dalla Regione Marche. 

Ai fini amministrativi si ritiene opportuno erogare il 

contributo regionale in due soluzioni, a presentazione 

della rendicontazione a saldo per singola azione, 

di cui la prima al termine del primo anno formativo 

e la seconda al termine del corso. Tutta la documentazione 

contabile dovrà essere mantenuta agli atti 

della Fondazione per almeno tre anni dalla chiusura 

del Programma operativo. 

Nel rispetto delle proprie procedure per l'acquisizione 

di beni e servizi le Fondazioni dovranno comunque 

fare riferimento al punto 4.3 "Disposizioni della 

parte seconda del manuale "Costi ammissibili" 

applicabili in caso di ricorso alle unità di costo standard" 

del manuale per la gestione e la rendicontazione 

adottato con DGR 802 del 4 giugno 2012 . 

La rendicontazione dovrà essere presentata alla 

"Regione Marche PF Istruzione, Formazione 

integrata, Diritto allo Studio e Controlli di primo 

livello via Tiziano 44 –Ancona" entro e non oltre 

il 31 ottobre 2013 per il primo anno ed entro e 

non oltre il 30 settembre 2014 per quella finale. 

Per quanto non esplicitamente indicato si fa riferimento 

alla normativa POR FSE –Manuale di Gestione, 

adottato con DGR 802 del 4 giugno 2012 . 

_______________________________________________________ 


Approvazione del format di libretto formativo 

del cittadino e delle linee guida per la sua istituzione, 

applicazione ed implementazione nella 

Regione Marche. 


omissis 

DELIBERA 

• di approvare lo schema di Libretto Formativo del 

Cittadino così come definito in sede di Commissione 

Regionale Lavoro del 30/03/2012, come 

esplicitato nel documento di cui all’allegato A), 

che forma parte integrante e sostanziale della presente 

deliberazione; 

• di approvare le Linee guida sul Libretto Formativo 

del Cittadino e la certificazione delle competenze 

565 

di cui allegato A), che forma parte integrante e 

sostanziale della presente deliberazione; 

• di dare atto che si procederà ad ulteriori integrazioni 

ed aggiornamenti per la definizione del sistema 

complessivo in funzione della prevista evoluzione 

normativa in ambito nazionale in materia di 

sistema nazionale di certificazione delle competenze. 

Allegato A) 

ISTITUZIONE, APPLICAZIONE E IMPLE- 

MENTAZIONE DEL LIBRETTO FORMATI- 

VO DEL CITTADINO NELLA REGIONE 

MARCHE 

LINEE GUIDA 

Sintesi 

Il presènte documento è stato elaborato per illustrare 

le coordinate generali del progetto 

attraverso il quale la Regione Marche procederà 

all’applicazione del Libretto Formativo del Cittadino 

presso uno specifico target di beneficiari, 

rappresentato dai lavoratori in CIG e in mobilità 

in deroga che hanno usufruito di servizi presso i 

13 CIOF delle Marche. 

Contesto. Il diritto della persona a vedere riconosciuti 

i propri apprendimenti acquisiti nel corso della 

vita (lifelong learning) e nei diversi contesti 

(lifewide learning) comporta l’obbligo per le istituzioni 

ed i sistemi di dotarsi di adeguata strumentazione 

per rendere esigibile questo diritto. Questo 

significa anche che i territori ed i sistemi debbano 

comunicare tra loro, poiché le scelte fatte in uno 

dovranno essere compatibili con quelle di un altro. 

Il Libretto Formativo del Cittadino (LFC) offre al 

cittadino la possibilità di rendere leggibili e dunque 

valorizzabili le competenze individuali: 

esso risponde pertanto all’esigenza di non 

disperdere il patrimonio di competenze che costituiscono 

la sua identità professionale. Il Libretto Formativo 

del Cittadino è uno dei dispositivi istituzionali 

all’interno di un sistema per il riconoscimento 

e la certificazione delle competenze (realizzati in 

contesti di apprendimento “formale”) e di validazione 

delle competenze (acquisite in contesti “non 

fomiali” e “informali”), da intendersi in costante raccordo 

con le più recenti innovazioni in ambito europeo 

e nazionale che riguardano Repertorio dei Profili 

Professionali, Sistema delle Qualifiche, Sistema 

dei Crediti, ecc... 

Format minimo comune. Il format di Libretto è 

frutto del lavoro di un tavolo tecnico nazionale interistituzionale, 

condiviso tra Regioni/PPAA, Ministeri 

e di concertazione con le parti sociali e approvato


nel 2005. Esso rappresenta dunque il riferimento a 

livello nazionale, rispetto al quale la proposta qui 

illustrata prevede alcuni cambiamenti, che non ne 

modificano l’impianto basilare, ma hanno lo scopo 

di articolare maggiormente la parte dedicata alla 

formazione continua e alla formazione sulla sicurezza, 

tenuto conto del target prescelto per l’applicazione 

(lavoratori adulti). 

Descrizione delle competenze è il processo basilare 

finalizzato a ricostruire e mettere in trasparenza le 

competenze di cui una persona è in possesso e, infine, 

a registrarle nel Libretto. Tale processo è avviato 

su base volontaria dal cittadino che è accompagnato 

e supportato da un operatore 

- qualificato, soprattutto nell’ambito di servizi di 

orientamento e di servizi per l’impiego, il quale, 

così come indicato nel documento tecnico del 2005, 

avrà il compito di mantenere “costantemente centrale 

la prospettiva di valorizzazione dell’individuo, 

anche al fine di orientarlo nei progetti professionali 

e nelle scelte di vita, o indirizzarlo in percorsi per la 

successiva validazione delle competenze non ancora 

certificate”1 

Elementi del progetto: perfezionamento del format 

base del Libretto; sviluppo di linee guida e 

procedure funzionali al processo di descrizione delle 

competenze. 

Progetto Regione Marche: sarà articolato nelle fasi 

di ideazione, sperimentazione, attuazione che saranno 

integrate da attività di formazione operatori 

dei CIOF, azioni di informazione sensibilizzazione 

presso le parti sociali e altri soggetti interessati 

(quali agenzie per il lavoro, agenzie formative, 

scuole, università), strumenti di comunicazione 

per il beneficiario finale. Tempi: 2012- 2015. 

Il presente documento è organizzato nelle successive 

in tre parti: 

Parte 1 – Il Libretto Formativo del Cittadino: 

definizione, riferimenti normativi, format Definizione 

di Libretto Formativo del Cittadino 

Riferimenti normativi 

Format del Libretto Formativo del Cittadino 

Parte 2 – Progetto (di massima) : per l’applicazione 

del LFC a lavoratori di CIG e mobilità in 

deroga da parte dei CIOF delle Marche 

Integrazioni al format base per il Progetto della 

Regione Marche Articolazione della proposta progettuale 

Parte 3 – Coordinate per l’applicazione e l’implementazione 

del LFC: Prime ipotesi operative 

566 

Soggetti interessati 

Attività e Strumenti Argomenti collegati 

Parte 1— Definizione, riferimenti normativi, 

format 

Definizione 

Il Libretto Formativo del Cittadino (LFC) è il 

documento istituito per documentare il curriculum 

formativo e le competenze comunque acquisite 

dalla persona ai fini della maggiore consapevolezza 

individuale e dell’orientamento nelle transizioni 

in ambito formativo e lavorativo. 

Il Libretto raccoglie-ricostruisce, organizza e documenta 

le diverse esperienze di apprendimento effettuate 

nell’istruzione, nella formazione, nel lavoro e 

nella vita quotidiana (apprendimento formale, non 

formale e informale) e gli esiti di tali esperienze in 

termini di competenze acquisite. 

E’ assunto come strumento di supporto alla tutela ed 

alla promozione dei diritti individuali di accesso 

all’apprendimento lungo il corso della vita e di relazione 

con il mercato del lavoro, nell’ambito dei processi 

di riconoscimento dei crediti formativi e di certificazione 

delle competenze. 

Il modello di ‘Libretto’ è stato definito nell’ambito 

dei lavori di un Tavolo tecnico, promosso dal Ministero 

del Lavoro e comprendente anche il Ministero 

dell’Istruzione, le Regioni e le Province autonome 

(coordinate tramite il “Progetto Interregionale Competenze” 

e assistite dalla Tecnostruttura), le Parti 

Sociali e l’Isfol per l’assistenza tecnica ai lavori del 

gruppo. 

Riferimenti normativi 

• Accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2000, 

Allegato B (Procedure per la costituzione del 

sistema nazionale di certificazione delle competenze 

professionali), punto d) 

sono competenze professionali certificabili quelle 

che costituiscono patrimonio conoscitivo ed operativo 

degli individui ed il cui insieme organico 

costituisce una qualifica o figura professionale. Al 

fine di documentare il curriculum formativo e le 

competenze acquisite le regioni istituiscono il 

libretto formativo del cittadino su cui verranno 

annotati anche i crediti formativi che possono essere 

conosciuti, ai fini del conseguimento di un titolo di 

studio o dell’inserimento in un percorso scolastico, 

sulla base di specifiche intese tra Ministeri competenti, 

Agenzie formative e regioni interessate. 

• D. Lgs. 276 del 10 settembre 2003, art. 2, comma 

i)


“libretto formativo del cittadino”: libretto personale 

del lavoratore definito, ai sensi dell’accordo Stato- 

Regioni del 18 febbraio 2000, di concerto tra il 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il 

Ministero dell’istruzione, dell’università e della 

ricerca, previa intesa con la Conferenza unificata 

Stato-Regioni e sentite le parti sociali, in cui 3 vengono 

registrate le competenze acquisite durante la 

formazione in apprendistato, la formazione in contratto 

di inserimento, la formazione specialistica e la 

formazione continua svolta durante l’arco della vita 

lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle 

regioni, nonché le competenze acquisite in 

modo non formale e informale secondo gli indirizzi 

della Unione europea in materia di apprendimento 

permanente, purché riconosciute e certificate; 

• Format di Libretto pubblicato GU 256 del 3 

novembre 2005 (Allegato 6) unitamente al documento 

di accompagnamento approvato con DM 

del 25 ottobre 2005 

• Intesa Stato-Regioni del 17 febbraio 2010, Linee 

guida per la formazione 2010, Punto 2 , lettera a) 

estendere la sperimentazione del libretto formativo 

quale strumento di registrazione delle competenze, 

anche coinvolgendo, in una logica di sussidiarietà, 

gli organismi bilaterali 

• D. Lgs 81/08 e smi, art. 37, comma 14 

Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento 

delle attività di formazione di cui al presente 

decreto sono registrate nel libretto formativo del cittadino 

di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), del 

decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive 

modificazioni. Il contenuto del libretto formativo 

e’ considerato dal datore di lavoro ai fini della 

programmazione della formazione e di esso gli 

organi di vigilanza tengono conto ai fini della verifica 

degli obblighi di cui al presente decreto. 

567


568


569


Parte 2 — Progetto (di massima) per l’applicazione 

del LFC a lavoratori in CIG e in mobilità 

in deroga da parte dei CIOF delle Marche 

Il progetto per l’applicazione del LFC si focalizza 

sui lavoratori in CIG e in mobilità in deroga che hanno 

usufruito dei servizi da parte dei CIOF delle Marche 

nell’ambito degli Interventi di cui all’Accordo 

Stato-Regioni del 19/02/99. 

Integrazioni al format base 

Considerando le peculiarità di questo target, il Progetto 

propone una revisione del format base di 

Libretto (approvato nel 2005 e illustrato nella parte 

1 di questo documento), allo scopo di renderlo 

maggiormente fruibile presso le imprese e di facilitare 

così la mobilità lavorativa. 

La proposta prevede una maggiore articolazione del 

Riquadro 4-Esperienze formative, tale da poter 

mettere in luce le seguenti tipologie formative: 

1) formazione aziendale, dove sarà opportuno evidenziare 

quella realizzata per il tramite dei Fondi 

Interprofessionali 

2) formazione sulla sicurezza, rispetto alla quale 

esiste un apposito riferimento normativo sia per 

quanto concerne i contenuti, la durata, ecc. dei 

corsi medesimi, che per quanto riguarda la loro 

messa in trasparenza nel Libretto. 

In tal senso, la Regione Marche stabilisce con le 

parti sociali le caratteristiche del Libretto formativo 

del cittadino quale unico modello valido sul territorio 

regionale. 

Articolazione della proposta progettuale 

Macrofase 1– IDEAZIONE 

1. a Analisi materiale Bilancio di Competenze (BdC) 

depositato c/o Job Agency (JA) 1.b Analisi esperienze 

significative di implementazione Libretto 

Macrofase 2 - SPERIMENTAZIONE 

2. a Preparazione Sperimentazione 

Macro fase 3 - APPLICAZIONE 

3. a Trasferimento info BdC del target su sistema 

informativo Libretto 

3.b Restituzione, condivisione e analisi dei risultati 

della SperimentAzione regionale con le parti sociali, 

soggetti istituzionali ed esperti 

3. c Formulazione degli indirizzi per la messa a 

regime del dispositivo, anche in relazione allo stato 

di attuazione del sistema regionale di riconoscimento, 

certificazione e validazione delle competenze. 

570 

FASI ORIZZONTALI 

Formazione operatori: il primo step coinvolgerà 

un gruppo pilota di operatori di orientamento impegnati 

nella Sperimentazione, il secondo step prevede 

l’estensione a tutti i CIOF delle Marche e a operatori 

del costituendo sistema regionale 

Informazione e sensibilizzazione per le parti sociali, 

agenzie formative, agenzie del lavoro, università, 

scuole 

Comunicazione — produzione materiale informativo 

per il beneficiario finale 

Parallelamente, il Progetto prevede il raccordo con il 

Repertorio dei Profili Professionali di cui alla Convenzione 

con la Regione Toscana. 

Parte 3 - Coordinate per l’attuazione del Libretto 

Formativo del Cittadino: prime ipotesi operative 

Soggetti coinvolti 

a.1 La Regione che ha il ruolo di coordinamento e di 

monitoraggio del Progetto regionale per l’applicazione 

del LFC, della elaborazione di procedure per il 

suo rilascio ed aggiornamento. In particolare: 

- Format del Libretto Formativo del Cittadino 

quale unico modello valido sul territorio regionale 

- Indirizzi per la messa a regime del Libretto Formativo 

del Cittadino’ 

- Linee Guida sul processo di orientamento quale 

supporto alla compilazione per il rilascio del 

Libretto Formativo del Cittadino 

- Linee Guida per la procedura informatizzata 

del Libretto Formativo del Cittadino 

- Formazione operatori/Albo regionale 

In tal senso, la Regione definisce anche le modalità 

con le quali utilizzare i supporti (di tipo documentale, 

informativo, metodologico) anche di fonte 

ISFOL sta mettendo a punto per tutte le Regioni/province 

autonome, in modo che tali supporti possano 

essere effettivamente messi a disposizione degli 

operatori, nonché dei beneficiari ultimi dello stesso. 

a.2 Le amministrazioni provinciali sono coinvolte 

sìa nella definizione del piano operativo della Sperimentazione, 

sia nell’attuazione della stessa, che nella 

successiva messa a regime 

a.3 Nell’ambito di questo coinvolgimento diretto, i 

soggetti prioritariamente coinvolti saranno i CIOF 

che attiveranno l’utilizzo del dispositivo nell’ambito 

delle proprie attività di servizi al lavoro.


a.4 Le agenzie per il lavoro accreditate, che attiveranno 

l’utilizzo del dispositivo nell’ambito delle 

proprie attività di servizi per il lavoro, formazione e 

orientamento 

a.5 Le agenzie formative accreditate, Che attiveranno 

l’utilizzo del dispositivo nell’ambito delle 

proprie attività di formazione e di orientamento. 

a. 6 gli Uffici Orientamento delle Università 

delle Marche, le Istituzioni scolastiche che attiveranno 

l’utilizzo del dispositivo nell’ambito 

delle proprie attività di formazione e di orientamento 

a.7 I beneficiari, ovvero i cittadini che volontariamente 

scelgono di utilizzarlo: il Libretto è utile e 

fruibile dal mercato del lavoro e dal sistema 

dell’education (istruzione, formazione professionale), 

ma è primariamente uno strumento di 

valorizzazione della persona, che volontariamente 

sceglie di utilizzarlo, nonché riconoscibile 

dalle istituzioni per la garanzia e la tutela dei soggetti. 

a.8 Le parti sociali, le CCIAA quali punti informativi 

privilegiati e di sensibilizzazione per -il 

sistema economico-produttivo, le imprese e i lavoratori 

Attività/ Strumenti 

- Diffusa informazione e sensibilizzazione presso i 

potenziali utilizzatori, anche per il tramite delle parti 

sociali: organizzazione incontri mirati di informazione 

e di sensibilizzazione presso le parti 

sociali e nei diversi territori; si tratta poi di individuare 

e rendere visibili punti informativi stabili 

presso parti sociali 

- Formazione operatori/esperti di Libretto: si tratta 

di individuare, informare e formare i referenti dei 

CIOF, agenzie del lavoro, agenzie formative, scuole 

e università secondo un piano coerente con la progressiva 

implementazione e messa a regime del LFC 

– Primo step: operatori CIOF e operatori delle agenzie 

coinvolte nella gestione delle attività per il target 

di Progetto 

- Linee guida del processo di orientamento: processo 

di descrizione delle competenze accompagnato 

da supporto per il rilascio/aggiornamento del 

Libretto 

- Sistema Informativo e procedura informatizzata 

per il supporto alla compilazione, rilascio e 

aggiornamento del Libretto 

- Costituzione Albo Regionale degli operatori 

di orientamento/esperti di Libretto: si ritiene 

necessario la costituzione di un Albo Regionale di 

operatori certificati secondo procedure e standard 

formativi regionali 

571 

c) Argomenti correlati 

• Formazione Formatori/progettisti della formazione 

per progettazione per risultati dell’apprendimento/Unità 

di Competenze 

• Rimodulazione Sistema informativo della FP 

basato sui risultati dell’apprendimento/ Unità di 

competenza 

• Certificazione competenze 

• Validazione apprendimenti non formal e Informal 

_______________________________________________________ 


Legge 1 aprile 1999, n. 91 - Nomina del Coordinatore 

del Centro Regionale per le attività di 

prelievo e trapianto di organi e tessuti. 


omissis 

DELIBERA 

• di nominare, per i motivi espressi nel documento 

istruttorio e sulla base del curriculum allegato alla 

presente deliberazione, che ne forma parte integrante 

e sostanziale, la Dr.ssa Francesca De Pace, in 

qualità di Coordinatore del Centro Regionale 

Trapianti (CRT), a decorrere dal 28.12.2012; 

• di demandare all’Azienda Ospedaliera Universitaria 

Ospedali Riuniti (AOUOR) Ancona il compito 

di valorizzare, nell’ambito degli istituti contrattuali 

economici di riferimento, le funzioni dirigenziali 

aggiuntive connesse all’incarico di Coordinatore del 

CRT affidate con il presente atto; 

• di dare atto che gli obiettivi del CRT saranno 

definiti in sede di assegnazione del budget annuale 

alla Direzione Generale della Azienda Ospedaliero 

Universitaria Ospedali Riuniti Ancona; 

• gli oneri relativi al Coordinamento, ivi compresi 

quelli inerenti la valorizzazione di cui al precedente 

alinea, sono a carico dei fondi ministeriali vincolati 

di cui alla legge 1 aprile 1999, n. 91. 

ALLEGATO 

CURRICULUM VITAE 

Dr. FRANCESCA DE PACE 

Nata a Napoli il 21-12-1953 

Maturita’ Classica “ Liceo Dante Alighieri” Gorizia 

1972, 53/60.


Borsa di studio con frequenza a “The Mount Sinai 

School of Medicine” of the New York City University, 

Immunopatology Laboratory, 1977, attività 

di ricerca in merito a vaccino anti epatite B. 

Laurea in medicina e chirurgia, Ancona 1978, tesi 

sperimentale in Immunologia “Il Polmone nelle connettivi-ti”, 

vincita di premio di Laurea e borsa di studio 

“Paolo Ghinassi”,votazione 110/110 e lode. 

Specializzazione in Anestesia e Rianimazione, Chieti, 

1982, tesi “Possibilità e limiti delle anestesie spinali 

in Ostetricia”, votazione70/70 

Specializzazione in Farmacologia, Modena, 1990, 

tesi sperimentale” L’uso della fisostigmina nello 

shock emorragico”, votazione 70/70 

• Periodo lavorativo a Bruxelles, Hospital Erasme, 

Unitè de Soins Intensive,Chef de Clinique Jean 

Louis Vincent, 1990, emodinamica dello shock 

settico. 

• Anestesista-Rianimatore, Ospedale Geriatrico 

“Sestilli” Ancona 1980 (9 mesi) 

• Anestesista-Rianimatore, Azienda Ospedaliera 

Umberto I Ancona, servizio di Analgesia, Anestesia 

e Rianimazione dal 1980 al 1988 e poi Rianimazione 

Clinica, Università Politecnica delle 

Marche fino al 2010. 

• Responsabile Neuroanestesia e Neurorianimazione, 

modulo 1992, fino al 2000, anno in cui vi ha rinunciato 

per il Coordinamento prelievi organo, 

Legge 91 del 1999. 

• Professore a contratto Docente di Farmacologia, 

Neuroanestesia, Neurorianimazione dal 1990 al 

1998, Università Politecnica delle Marche. 

• Professore a contratto dal 2002 al 2012 docente 

Università Politecnica delle Marche in merito a 

Procurement organi e trapianti, Scuola di Specializzazione 

in Anestesia e Rianimazione. 

• Dal 1990 al 1995 responsabile della Rianimazione 

Clinica Università di Ancona. 

• Dal 1995 al 2000 responsabile della Neuroanestesia. 

• Dal 2000 Coordinatore locale del prelievo per la 

Rianimazione Clinica 

• Dal 2002 al 2008 Consulente Centro Regionale 

Trapianti Marche 

• Dal 2002 al 2004 referente regionale per la dichiarazione 

di volontà in merito alla donazione 

• Dal 2004 a tutt’oggi Membro Consulta tecnica 

Regionale trapianti Marche 

• Dal marzo 2009 Coordinatore Locale prelievi 

AOUOR Ancona a tempo pieno 

• Settembre - Ottobre 2001 DIPLOMA TPM avanzato, 

CNT e Consiglio di Europa Interitaly con 

572 

attività di lavoro presso Coordinamento Trapianti 

Ospedale Vali d’Hebron a Barcelona. 

• Diploma di Coordinatore Europeo ETCO, CETC. 

• Diploma Nazionale Coordinatore Locale 

• Corso Nazionale “Donazioni, trapianti e mezzi di 

comunicazioni” Firenze, 2 –6 giugno 2002. 

• 2005, Ginevra, Congresso Europeo ETCO, eletta 

National Key Member per l’Italia per la società 

scientifica ETCO-ESOT, a tutt’oggi in carica 

• 2006 Master Internazionale in donazione e trapianto 

organi, tessuti e cellule,Università di Barcellona, 

periodo di lavoro presso Coordinamento 

trapianti e Banca Tessuti Hospital Clìnic di Barcellona 

• 2007 vincitrice concorso nazionale CNT per 

microprogetti nell’ambito di Donazione e Trapianto 

nell’ambito della formazione e, 2008, realizzazione 

dei microprogetti nella Regione Marche, 12 

edizioni corso itinerante per personale sanitario 

ospedaliero. 

• Nel 2009 febbraio il Coordinamento Locale trapianti 

Ancona supera Audit Ministeriale. 

• Nel 2009 il Coordinamento Locale Trapianti 

AOUOR Ancona è ancora al primo posto in Italia, 

come il 2004, come numero di donatori d’organo 

procurati. 

• Nel 2010 entra nello staff della Direzione Generale 

come Coordinatore ospedaliero del prelievo. 

• 2011, Granada, Andalucia, Corso Internazionale 

ONT, Ministerio de Sanidad politica social e igualidad, 

“Train the Trainers”, sotto il patrocinio del 

Consiglio d’Europa, corso istituito per formare i 

formatori dei Coordinatori Trapianti 

• 2012, AOUOR Ancona ancora al primo posto in 

Italia per procurement organi per trapianto 

Partecipazioni in qualità di docente/relatore/moderatore 

- Insegnamenti 

• Docente Corso di aggiornamento per docenti 

scuola media superiore organizzato dall’ALDO, 

Ancona, 1219-26 ottobre 1999 

• Relatore VIII Congresso interregionale RICO “li 

prelievo d’organi”, Perugia, giugno 2002. 

• Docente corso di formazione nazionale per Medici 

di Famiglia”La donazione ed il trapianto d’organi” 

organizzato dal Centro Nazionale Trapianti e 

dalla FITO, Ancona, 13 marzo 2004. 

• Docente Corsi di aggiornamento per il miglioramento 

della qualità dell’assistenza, AO Umberto I, 

Ancona,20-21 Aprile 2004 e 22-23 aprile 2004. 

• Moderatore sessione poster Riunione Tecnico 

Scientifica Nitp, Ancona, 4-5 ottobre 2004 

• Relatore al XI Congresso interregionale A.I.C.O.,


“Monìtoraggio del donatore in sala operatoria”, 

San Severino, 8-9 aprile 2005 

• Relatore al corso teorico pratico “La professionalità 

infermieristica nell’attività di sala operatoria: 

il prelievo multiorgano”, Ancona, 19-24 maggio 

2005. 

• Docente nel workshop “Measuring the potential 

for donation: European Quality Management Programs 

and their impact on increasing donation rate 

at national/regional level” , XIV Congresso Europeo 

ETCOESOT, Geneva, 14 october 2005. 

• Docente corso di aggiornamento per Farmacisti, 

“Prelievo e trapianto d’organo”, Porto San Giorgio, 

30 ottobre 2005. 

• Docente Seminario Nitp per operatori di Terapia 

Intensiva, “ Come comunicare con i familiari”, 

Urbino, 5 novembre 2005. 

• Relatore convegno in occasione della giornata 

mondiale del donatore di sangue:”La realtà delle 

donazioni di organi e tessuti in Italia e nelle Marche”, 

Ancona, 14 giugno 2006. 

• Professore a contratto Scuola di Specializzazione 

Anestesia e Rianimazione: modulo didattico in 

Anestesiologia ( dal 2002 al 2009: monitoraggio e 

trattamento del paziente candidato all’espianto) 

2009 Rianimazione : la donazione di organi e tessuti 

• Docente master di primo livello “Coordinamento 

infermieristico di donazione e trapianto di organi e 

tessuti”.Unità operativa trapiantologia epatica 

Universitarie. Università degli studi di Pisa, aprile 

2007. 

• Lezione Magistrale Akademiska Uppsala, Sweden, 

16 ottobre 2008, organ procurement per OFO 

Central Sweden Stockholm, Uppsala, Aggiornamento 

Universitario periodico per il personale delle 

Unità di Cure Intensive, target 90 medici e 90 

infermieri delle Unità di terapia intensiva di tutta 

la Svezia 

• 21 febbraio 2010, convegno “La donazione di cornee”, 

AOUOR, ANCONA, 230 iscritti. 

• Direttore scientifico e organizzativo convegno 

regionale “La donazione di organi e tessuti”, 

Ancona,15 aprile 2011, 270 iscritti. 

• Discussant tavola Rotonda Riunione tecnicoscientifica 

Nitp, Ancona, ottobre 2011 

• Corso Regionale “Sicurezza nei trapianti”, Ancona, 

30 novembre 2011, febbraio 2012 e 14 dicembre 

2012. 

Formazione in merito a procurement e trapianto 

• Diploma TPM avanzato riconosciuto dal Consiglio 

di Europa, Università “ Les Heures”, UB, 

Fondazione Bosch y Gimpera, Barcelona, 2001. 

• Corso “ Controllo di Qualità del processo dona- 

573 

zione-trapianto”, ONT e OCCATT, Barcelona, 

Hospital de la Vall d’Hebron, 2001 

• Corso di formazione nazionale “Comunicazione in 

merito a donazione e trapianto”, Istituto Superiore 

di 

Studi Sant’Anna, Firenze, giugno 2002 

• Diploma di Coordinatore Europeo CETC , 2002 

• Diploma di Coordinatore Italiano, 2003 

• Corso Regione Lombardia “Tessuti, dalla donazione 

al trapianto” Bormio, giugno 2005 

• Master Internazionale donazione di organi, tessuti 

e cellule, Centro Nazionale Trapianti, UB Università 

Les Heures, Imola, giugno 2006 

• Corso Internazionale Consiglio d’Europa e ONT “ 

Train the trainers”, Granada, settembre 2011 

Pubblicazioni in merito a Procurement 

• “Implementing organ procurement: comparing 

year 2000 activity to 2002”, Atti Congresso Europeo 

11 th ESOT Congress 2003 & 13 th ETCO 

Congress 2003, poster session - Venezia, settembre 

2003 

• “Implementing organ procurement: comparing 

year 2000 activity to year 2003 (January, 1-september, 

30), Atti Riunione tecnico scientifica 

NITp, Pavia, 10-11 novembre 2003, poster session. 

• “Implementing organ procurement in Marche, Italia: 

our 2003 big jump”, Atti ETCO Annual Symposium, 

poster session, Leuven, Belgio settembre 

2004 

• Organ procurement nelle Marche: I risultati del 

2003 e dati preliminari del 2004 (al 31 agosto), 

Atti riunione tecnico scientifica NITp, poster session, 

Ancona, ottobre 2004 

• “Implementing organ procurement: results in Marche 

year 2004”, Atti del 14° Congresso Europeo 

ETCO, Geneva, Svizzera, ottobre 2005, “Best of 

Ten” poster session. 

• “Implementing organ procurement in the Marche 

Region, Italy: our big jump in 2004” Organs, tissues 

and cells, (1), 29-33, 2006 

• 2010, Cardiff, congresso ETCO: “family consent 

and refusal” 

• 2010, Nitp Rovereto riunione tecnico-scientifica 

poster “Attività di Monitoraggio Rianimazioni 

Regione Marche” 

• 2011, Nitp Ancona, riunione tecnico- scientifica 

poster “ Monitoraggio Rianimazioni Marche” , 

premiato, e “ Tante donazioni di comee ad Ancona: 

come abbiamo ottenuto questo risultato” 

Conoscenze linguistiche 

Inglese: livello ottimo nella lingua parlata e scritta


Spagnolo Castigliano: livello ottimo nella lingua 

parlata, discreto nella lingua scritta Catalano: conoscenza 

passiva con ottima comprensione lingua parlata 

e scritta Francese: conoscenza passiva con buona 

comprensione lingua parlata e scritta. 

_______________________________________________________ 


L.R. 30 maggio 2012, n. 15. Articoli 4 e 10. 

Criteri e modalità per l’iscrizione e la cancellazione 

nel registro regionale delle organizzazioni 

di volontariato (art. 4) ed esercizio del potere 

di vigilanza sulle stesse (art. 10). 


omissis 

DELIBERA 

1. di revocare la propria deliberazione n. 1616 del 

17 novembre 2008 avente per oggetto: “L. n. 

266/1991 e L.R. n. 48/95 — Criteri per l’iscrizione 

e la cancellazione delle organizzazioni di 

volontariato nel registro regionale istituito dall’art. 

3 della L.R. n. 48/95”; 

2. di articolare il registro regionale delle organizzazioni 

di volontariato nelle seguenti sezioni, attribuendo 

la responsabilità del procedimento di 

iscrizione nella competente sezione al Dirigente 

del Servizio della Posizione di funzione presso la 

quale la sezione è incardinata: 

a) socio-sanitaria socio assistenziale e tutela dei 

diritti - Dipartimento per la salute e i servizi 

sociali: P.F. IPAB, infanzia, famiglia e gestione 

albi e registri sociali 

b) tutela e protezione animali - Dipartimento per 

la salute e i servizi sociali: P.F. Veterinaria e 

sicurezza alimentare. 

c) cultura : valorizzazione del patrimonio storico 

artistico e culturale P.F. Cultura 

d) tutela e valorizzazione ambientale - Servizio 

territorio, ambiente ed energia 

e) protezione civile - Dipartimento per le politiche 

integrate di sicurezza e per la protezione 

civile 

3. di attribuire la tenuta del registro regionale delle 

organizzazioni di volontariato alla Posizione di 

funzione IPAB, infanzia, famiglia e gestione di 

albi e registri regionali — Dipartimento salute e 

servizi sociali; 

4. di prevedere che l’iscrizione all’albo territoriale 

del volontariato di protezione civile di cui alla 

D.G.R. n. 1301 del 15 settembre 2012 costituisca 

titolo valido per 1’ iscrizione nel registro regionale 

delle organizzazioni di volontariato sezione 

protezione civile 

574 

5. di attribuire ai Dirigenti dei Servizi o delle Posizioni 

di Funzione competenti ai sensi della 

seconda alinea, oltre alla funzione di iscrizione al 

registro, quella di vigilanza sul funzionamento e 

sulle attività svolte dalle organizzazioni di volontariato 

iscritte e di aggiornamento del registro 

medesimo; 

6. di approvare l’allegato recante “ Registro regionale 

delle organizzazioni di volontariato: requisiti 

necessari per ottenere l’iscrizione e modalità 

per la presentazione delle domande” che costituisce 

parte integrante e sostanziale della presente 

deliberazione ; 

7. di rinviare a successivo decreto del Dirigente della 

P.F. I.P.A.B., infanzia , famiglia e gestione di 

albi e registri sociali l’adozione della modulistica 

per l’iscrizione e per la verifica della permanenza 

dei requisiti per l’iscrizione; 

8. di fare salve le iscrizioni contenute nel registro 

regionale esistente, istituito con la citata deliberazione 

n. 1616/2008. 

ALLEGATO: REGISTRO REGIONALE DEL- 

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO. 

REQUISITI NECESSARI PER OTTENE- 

RE L’ISCRIZIONE E MODALITA’ PER 

LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE 

1. Requisiti 

Ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 30 

maggio 2012 n. 15 per attività di volontariato s’intende 

il servizio non occasionale reso per solidarietà, 

senza fini di lucro o remunerazione anche indiretta, 

con prestazioni personali, volontarie e gratuite svolte 

individualmente o in gruppi tramite le organizzazioni 

liberamente costituite di cui il volontario fa 

parte. 

Questa definizione, poi, va letta congiuntamente a 

quella di organizzazióne di volontariato, contenuta 

all’articolo 3, comma 1, della stessa legge, secondo 

la quale è organizzazione di volontariato ogni organismo 

liberamente costituito che si avvale in modo 

determinante e prevalente delle prestazioni personali, 

volontarie e gratuite dei propri soci. 

Dal combinato disposto delle suddette definizioni si 

evince, in primo luogo, che l’attività di volontariato 

può essere prestata da una persona fisica singolarmente 

o associata in gruppi detti organizzazioni di 

volontariato, liberamente costituite. L’attività del 

singolo volontario non è oggetto di tali criteri, poiché 

la Regione ha competenza alla tenuta del registro 

delle associazioni di volontariato e non esiste un 

registro dove sono iscritti i singoli volontari. 

Ciò premesso, l’attività di volontariato deve avere


carattere non occasionale, cioè deve svolgersi in 

modo continuativo, cosa che viene dimostrata attraverso 

la costituzione di un organismo dotato di un 

proprio atto costitutivo e uno statuto contenente 

determinati scopi che l’organizzazione 

persegue e che non possono essere raggiunti attraverso 

un’attività saltuaria e non organizzata. 

Il servizio reso deve avere carattere di solidarietà, 

cioè deve essere rivolto a soddisfare interessi di terzi 

e non dei soli soci dell’organizzazione, così come 

avviene invece per le associazioni di promozione 

sociale, nella cui definizione di legge non compare 

la parola “solidarietà”. Una diversa interpretazione 

della norma porrebbe sullo stesso piano, di fatto, le 

organizzazioni di volontariato e le associazioni di 

promozione sociale, per le quali, peraltro, la legge 

regionale 28 aprile 2004, n. 9 sulle associazioni di 

promozione sociale, all’articolo 5, comma 6, nel 

disciplinare le iscrizioni al registro della promozione 

sociale, stabilisce l’incompatibilità con l’iscrizione 

nei registri del volontariato. Lo statuto dell’associazione 

deve prevedere che essa sia aperta a chiunque 

intenda condividere gli scopi e le finalità che la stessa 

si prefigge. 

Lo statuto dell’organizzazione, oltre al rispetto delle 

norme del Codice civile, deve espressamente prevedere 

l’assenza di fini di lucro da parte della stessa, la 

democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità 

delle cariche associative, la gratuità delle prestazioni 

fornite dai soci volontari, i criteri di ammissione 

ed esclusione dei soci, i loro obblighi e i loro diritti, 

l’obbligo di formazione del bilancio dal quale devono 

risultare i beni e le risorse economiche sui quali 

l’organizzazione fa assegnamento, nonché le modalità 

della sua approvazione da parte dell’assemblea 

dei soci. Lo statuto deve altresì prevedere che in 

caso di scioglimento, cessazione o estinzione dell’organizzazione, 

i beni che residuano dopo la liquidazione 

siano devoluti ad altre organizzazioni di 

volontariato operanti in identico o analogo settore, 

secondo le indicazioni contenute nello statuto medesimo 

o, in mancanza, secondo le disposizioni del 

Codice civile. 

Per democraticità della struttura s’intende la possibilità 

per tutti di accedere ad essa e ai propri organi in 

maniera egualitaria, nonché l’obbligo di osservare e 

garantire all’interno dell’organizzazione di volontariato 

la parità di trattamento tra gli aderenti e la loro 

effettiva partecipazione alla vita democratica 

Il servizio reso dai soci volontari deve essere senza 

fini di lucro o remunerazione, anche indiretta, cioè 

gratuito, e deve consistere nello svolgimento di prestazioni 

personali. Su questo punto occorre soffermarsi 

per un momento, in quanto il principio dél 

carattere personale delle prestazioni dei soci delle 

organizzazioni di volontariato va letto alla luce di 

quanto disposto da citato articolo 3, comma 1, della 

legge, il quale stabilisce, come detto sopra, che l’or- 

575 

ganizzazione si avvale in modo determinante e prevalente 

delle prestazioni personali dei soci. Nella 

base associativa di un’organizzazione di volontariato 

possono essere presenti diverse categorie di soci , 

che possiamo raggruppare in due macro categorie e 

cioè: i soci volontari che sono coloro che prestano la 

loro attività libera, personale e gratuita nello svolgimento 

dell’attività istituzionale dell’organizzazione 

ed i soci sostenitori , persone fisiche o giuridiche che 

non svolgono attività di volontariato. I soci possono 

essere tanto coloro che contribuiscono al perseguimento 

degli scopi associativi mediante il versamento 

di una somma di denaro, a carattere periodico ( 

soci sostenitori), quanto coloro che vengono considerati 

soci per la rilevanza particolare che la loro 

presenza riveste all’interno dell’organizzazione, 

dando ad essa maggior risalto sociale( soci onorari o 

benemeriti), quanto coloro che hanno dato origine 

all’organizzazione medesima ( soci fondatori).Tutti i 

soci devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. 

Il comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale prevede, 

poi, che le organizzazioni di volontariato assumono 

la forma giuridica che ritengono più adeguata 

al perseguimento delle proprie finalità, compatibilmente 

con lo scopo solidaristico. Ciò significa che 

esse possono tanto assumere la veste di associazioni 

o di fondazioni o di comitati, tutte persone giuridiche 

di diritto privato, purché sia chiaro dallo statuto 

il fine di solidarietà dell’organizzazione. Ciò risponde 

al principio della non rilevanza del nomen iuris 

dell’ente, ma piuttosto del suo regime giuridico. 

Il comma 2 continua stabilendo che si considera 

organizzazione di volontariato ogni ente di coordinamento 

o federazione di organismi di volontariato, 

purché tutti gli aderenti siano iscritti al registro 

regionale. Questa importante norma pone una deroga 

al principio secondo il quale, essendo la prestazione 

personale, la stessa non può essere eseguita 

che da una persona fisica. Tale deroga, però, non 

viola i principi della legge statale 11 agosto 1991, n. 

266, in quanto nella stessa si dice che l’organizzazione 

deve avvalersi in modo determinante e prevalente 

delle prestazioni personali dei soci. L’efficacia 

dirompente di tale disposizione è stata temperata dal 

legislatore regionale, il quale ha stabilito che solo gli 

enti di coordinamento o le federazioni di organismi 

di volontariato possono essere iscritte al registro 

regionale (organismi di secondo livello) e a condizione 

che tutte le organizzazioni aderenti agli stessi 

siano già iscritte al registro regionale. Ciò non 

toglie che, sempre secondo il principio della prevalenza, 

possano essere iscritte al registro regionale 

quelle organizzazioni che abbiano una prevalenza di 

soci volontari persone fisiche e una minoranza di 

soci persone giuridiche, le quali si limitino ad erogare 

periodicamente una somma di denaro.


Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge, possono 

essere iscritte al registro regionale esclusivamente 

quelle organizzazioni di volontariato che 

abbiano sede nella regione e siano operanti nel territorio 

regionale. Entrambe le condizioni devono essere 

presenti, altrimenti l’organizzazione di volontariato 

non può considerarsi di carattere regionale e quindi 

non può essere iscritta al registro. Qualora poi 

l’organizzazione operi in altra regione o all’estero, 

l’attività che viene svolta nel territorio regionale 

déve avere carattere di prevalenza su quella svolta 

all’estero e non può limitarsi esclusivamente alla 

raccolta di fondi. 

I soci non possono intrattenere alcuna forma di lavoro, 

subordinato o autonomo, con l’organizzazione 

(art. 3, comma 3). Qualora il socio che presti attività 

di volontariato sostenga delle spese nell’esercizio 

della propria attività di volontario, queste gli vengono 

rimborsate; si intende che il rimborso concerne le 

sole spese effettivamente sostenute ed adeguatamente 

documentate . 

Le organizzazioni di volontariato possono assumere 

lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di 

lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari 

ad assicurare il regolare e continuo espletamento 

delle loro attività oppure occorrenti a qualificare o 

specializzare le attività stesse. In ogni caso l’attività 

dei volontari deve essere quantitativamente o qualitativamente 

prevalente (art. 3, comma 4). Ciò significa 

che è ammissibile l’assunzione di personale 

dipendente solo nei casi in cui per il raggiungimento 

degli scopi statutari i soci volontari non riescano 

svolgere tutte le attività e siano costretti a fare ricorso 

a personale esterno, vincolandolo con rapporto di 

lavoro dipendente o autonomo. Al personale dipendente 

si farà ricorso per assicurare il regolare e continuo 

espletamento delle attività dell’organizzazione,o 

per qualificare e migliorare la qualità dell’attività 

svolta,ad esempio quando il volume di attività 

dell’organizzazione sia cresciuto in maniera tale da 

non consentire più che esso venga svolto dai soli 

soci. Alla stipula di contratti con soggetti svolgenti 

lavoro autonomo si ricorrerà invece quando dovranno 

essere espletate attività specializzate, sempre 

comprese negli scopi statutari, per le quali occorrono 

particolari competenze tecniche che non possono 

essere reperite tra i soci volontari e il personale 

dipendente. In entrambi i casi il numero dei soci 

volontari deve essere superiore a quello dei dipendenti 

ovvero l’attività dei soci volontari deve essere 

già di per sé tale da permettere il raggiungimento 

degli scopi statutari (qualitativamente prevalente), 

poiché altrimenti l’organizzazione non avrebbe 

potuto essere iscritta al registro regionale, e l’apporto 

del personale dipendente o convenzionato deve 

essere solo complementare alla stessa. 

Il comma 5 dell’articolo 3 della legge stabilisce poi 

che le organizzazioni di volontariato possono svol- 

576 

gere attività produttive e commerciali purché marginali 

in relazione alle attività istituzionali. Su questo 

punto nulla è stato innovato. Le attività produttive e 

commerciali marginali sono quelle elencate nel 

decreto del Ministro delle Finanze 25 maggio 1995, 

pubblicato nella G.U. n. 134 del 10 giugno 1995. 

Tali attività devono essere svolte, oltre che in funzione 

della realizzazione del fine istituzionale dell’organizzazione, 

senza l’impiego di mezzi organizzati 

professionalmente per fini di concorrenza sul 

mercato, quali l’uso di pubblicità dei prodotti, di 

insegne elettriche, di locali attrezzati secondo gli usi 

dei corrispondenti esercizi commerciali, di marchi di 

distinzione dell’impresa. Non rientrano comunque 

tra i proventi delle attività commerciali e produttive 

marginali quelli derivanti da convenzioni. 

E’ parimenti stato ribadito l’obbligo per tutti i soci 

aderenti che svolgano attività di volontariato di essere 

assicurati contro gli infortuni e le malattie , nonché 

per la responsabilità civile verso terzi connesse 

allo svolgimento dell’attività prestata per l’organizzazione, 

obbligo che fa capo all’organizzazione 

medesima. 

Infine l’art. 3, comma 7, stabilisce che in caso di 

scioglimento, cessazione ovvero estinzione delle 

organizzazioni di volontariato, i beni che residuano 

dopo l’esaurimento della liquidazione sono devoluti 

ad altre organizzazioni di volontariato operanti in 

settori analoghi, secondo le indicazioni contenute 

nello statuto o, in mancanza, secondo le disposizioni 

del codice civile. 

2. Modalità . 

La domanda di iscrizione al registro regionale delle 

organizzazioni di volontariato redatta in carta semplice, 

secondo la modulistica di cui al successivo 

decreto del Dirigente della P.F. I.P.A.B., infanzia, 

famiglia e gestione di albi e registri sociali, dal legale 

rappresentante dell’organizzazione, deve essere 

indirizzata al dirigente del Servizio o Dipartimento 

ovvero della Posizione di funzione a cui appartiene 

la sezione competente per materia. La domanda deve 

contenere una dichiarazione, resa ai sensi dell’art. 47 

del D.P.R. n. 445/2000, da cui risulti che l’organizzazione 

non costituisce articolazione territoriale di 

un’associazione iscritta al registro nazionale delle 

associazioni di promozione sociale, né risulti iscritta 

al registro regionale delle associazioni di promozione 

sociale di cui all’art. 5 della legge regionale n. 

9/2004. 

Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione: 

a) atto costitutivo dell’organizzazione, sottoscritto 

da tutti i soci fondatori; 

b) statuto dell’organizzazione ( inserire anche le 

eventuali, successive modifiche allo statuto originario);


c) una breve relazione che indichi l’attività statutaria 

prevalente svolta dall’organizzazione; ciò al 

fine di determinare la sezione competente ad 

adottare il decreto di iscrizione. 

L’atto costitutivo e lo statuto possono essere redatti 

mediante atto pubblico, cioè da un notaio o da altro 

pubblico ufficiale, ai sensi dell’articolo 2699 del 

Codice civile, ovvero mediante scrittura privata 

autenticata da pubblico ufficiale ovvero mediante 

scrittura privata registrata presso l’Ufficio del registro. 

L’atto costitutivo e lo statuto possono essere 

prodotti anche in copia conforme all’originale. 

Il dirigente del Servizio o della Posizione di funzione 

a cui fa capo la sezione competente, previa verifica 

della sussistenza delle condizioni prescritte dal 

paragrafo precedente , dispone entro sessanta giorni 

l’iscrizione al registro o il diniego della stessa. Il 

decreto di iscrizione è comunicato all’organizzazione 

interessata ed è pubblicato per estratto nel bollettino 

ufficiale della Regione Marche. 

Le sezioni competenti sono tenute a comunicare il 

decreto di iscrizione anche alla Posizione di Funzione 

competente alla tenuta del registro regionale per 

gli adempimenti conseguenti. 

3. Aggiornamento del registro 

Le organizzazioni di volontariato devono, a pena di 

cancellazione dal registro regionale, inviare alla 

Posizione di funzione IPAB, infanzia, famiglia e 

gestione di albi e registri regionali – Dipartimento 

salute e servizi sociali - ogni modifica dello statuto, 

della denominazione dell’organizzazione e della 

sede legale della stessa entro sessanta giorni dall’adozione 

dell’atto o dal verificarsi del mutamento 

della sede legale. Il dirigente della suddetta Posizione 

di funzione provvede a trasmettere alle sezioni 

competenti gli atti e le comunicazioni di cui sopra. 

Il dirigente della Posizione di Funzione preposta alla 

tenuta del registro regionale cura la pubblicazione 

nel bollettino ufficiale della Regione del registro 

aggiornato al 31 dicembre di ogni anno. 

4. Cancellazione dal registro regionale. 

Si procede alla cancellazione dal registro regionale 

nei seguenti casi: 

a) su richiesta delle organizzazioni di volontariato ; 

b) qualora le organizzazioni iscritte al registro 

abbiano cessato ogni attività da almeno due anni; 

c) qualora sia stata riscontrata l’esistenza di gravi e 

documentate disfunzioni nello svolgimento delle 

attività delle organizzazioni iscritte nel registro; 

d) qualora gli scopi statutari siano divenuti impossibili 

da raggiungere; 

e) qualora le organizzazioni iscritte nel registro 

577 

abbiano perduto i requisiti sulla base dei quali 

hanno ottenuto l’iscrizione; 

f) qualora le organizzazioni iscritte nel registro 

abbiano cambiato sede e non l’abbiano comunicato 

alla competente struttura regionale, rendendo 

impossibile l’aggiornamento del registro e 

l’attività di controllo sulle stesse; 

g) qualora le organizzazioni iscritte abbiano apportato 

modifiche statutarie o abbiano modificato la 

propria denominazione e non l’abbiano comunicato 

alla competente struttura regionale; 

h) qualora non adempiano alle disposizioni previste 

per la vigilanza della permanenza dei requisiti 

per l’iscrizione e non trasmettano i documenti 

richiesti. 

La cancellazione avviene, salvo il caso di cui alla 

lettera a) c)d) h), previa diffida con la quale si 

ingiunge alla organizzazione interessata di ripristinare 

la situazione originaria, se possibile. Trascorsi 

sessanta giorni dalla suddetta diffida, la struttura 

regionale competente adotta il decreto di cancellazione 

dal registro e lo trasmette con raccomandata 

con avviso di ricevimento all’organizzazione 

cancellata e, per conoscenza, alla Posizione di Funzione 

preposta alla tenuta dello stesso, per l’aggiornamento 

dello stesso, nonché all’Agenzia delle 

Entrate - Direzione regionale delle Marche . 

La cancellazione comporta la risoluzione dei rapporti 

convenzionali in atto e la revoca delle erogazioni 

eventualmente concesse a qualsiasi titolo (art. 4, 

comma 6 della legge). 

5. Attività di vigilanza sulle organizzazioni di 

volontariato. 

Periodicamente le sezioni che hanno adottato i 

decreti di iscrizione delle organizzazioni di volontariato 

procedono alla verifica della permanenza 

dei requisiti sulla base dei quali le organizzazioni 

sono state iscritte e all’effettiva operatività delle 

medesime, utilizzando la modulistica da adottarsi 

con successivo decreto del Dirigente della P.F. 

I.P.A.B., infanzia, famiglia e gestione di albi e registri 

sociali 

Per l’esercizio della funzione di vigilanza le sezioni 

potranno avvalersi degli Enti Locali, i quali, su 

richiesta delle strutture regionali preposte alla vigilanza, 

effettueranno presso la sede (legale o operativa) 

delle organizzazioni le necessarie ispezioni. 

_______________________________________________________ 


D.P.R. 10 Dicembre 1997, n. 483. Ancona 

Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali 

Riuniti – " Umberto 1° - Lancisi –Salesi"- 

Designazione dei rappresentanti regionali in


seno alla commissione esaminatrice del 

concorso pubblico per n. 1 posto di dirigente 

medico di Neuroradiologia. 


omissis 

DELIBERA 

- di designare, quali rappresentanti della Regione in 

seno alla commissione esaminatrice del concorso 

pubblico di assunzione per n. 1 posto di Dirigente 

Medico di Neuroradiologia, bandito dall' Azienda 

Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti "Umberto 

1 ° - Lancisi – Salesi" di Ancona, i Signori: 

TITOLARE: Dr. Mario Muto - Dirigente Medico 

incaricato della S.C. di Neuroradiologia dell’Azienda 

Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli; 

SUPPLENTE: Dr. Luigi Galasso - Dirigente 

Medico incaricato della S.C. di Neuroradiologia 

dell'Azienda Sanitaria Locale di Salerno P.O. San 

Luca di Vallo di Lucania. 

_______________________________________________________ 


D.P.R. 10 Dicembre 1997, n. 483. A.S.U.R. 

Marche Designazione dei rappresentanti 

regionali in seno alla Commissione esaminatrice 

del concorso pubblico per n. 5 posti 

di Dirigente delle Professioni Sanitarie Area 

Infermieristica ed Ostetrica. 


omissis 

DELIBERA 

- di designare, quali rappresentanti della Regione in 

seno alla commissione esaminatrice del con-corso 

pubblico di assunzione per n. 5 posti di Dirigente 

delle Professioni Sanitarie – Area Infer-mieristica 

ed Ostetrica, bandito dall'A.S.U.R. Marche, i 

Signori: 

TITOLARE: Dr. Marinelli Paolo - Dirigente delle 

Professioni Sanitarie dipendente dell' I.N.R.C.A. 

di Ancona ; 

SUPPLENTE: Dr.ssa Mercanti Rosalia - Dirigente 

delle Professioni Sanitarie dipendente dell' 

A.O.U. "Ospedali Riuniti" di Ancona. 

_______________________________________________________ 


Settimo Programma Quadro 2007-2013 - Par- 

578 

tecipazione al Progetto Europeo "Ricerca operativa 

riguardo alle conoscenze nell'ambito 

della salute (alfabetizzazione sanita-ria) nella 

popolazione anziana"- Acronimo "IROHLA" - 

Partner coordinatore "Academisch Ziekenhuis 

- Groningen -UMCG -Netherlands". 


omissis 

DELIBERA 

1. Di autorizzare l'Agenzia Regionale Sanitaria 

(ARS) a partecipare al progetto dell'Unione 

Europea dal titolo "Interventition Research On 

Health Literacy among Ageing population (traduzione: 

"Ricerca operativa riguardo alle conoscenze 

nell'ambito della salute : alfabetizzazione 

sanitaria nella popolazione anziana"), acronimo 

"IRHOLA" - " Partner coordinatore del progetto: 

Academisch Ziekenhuis - Groningen -UMCG - 

Netherlands." 

_______________________________________________________ 


Approvazione documenti di indirizzo regionale 

relativi alla attività di chirurgia ambulatoriale 

-Integrazione D.G.R. n. 1515/2011. 


omissis 

DELIBERA 

• Di approvare il documento contenente i “Criteri 

Regionali per le attività di Chirurgia 

Ambulatoriale”, che si allega al presente atto di 

cui costituisce parte integrante e sostanziale (Allegato 

A); 

• di approvare la tabella, che si allega al presente 

atto di cui costituisce parte integrante e sostanziale 

(Allegato B) contenente l’aggiornamento dell’elenco 

delle “Prestazioni ad alto rischio di non 

appropriatezza in regime di Day Surgery trasferibili 

in regime ambulatoriale”, di cui alla 

DGRM n. 1515/2011, ed i rispettivi valori soglia 

in regime di ricovero (ordinario e Day Surgery), il 

relativo regime erogativo, le tariffe di riferimento; 

• di integrare, conseguentemente, l’Allegato “A”, 

facente parte integrante e sostanziale della citata 

Delibera di Giunta n. 1515/2011, con la tabella 

richiamata nel precedente alinea; 

• di approvare l’Allegato C, che costituisce parte 

integrante e sostanziale del presente provvedimento, 

recante “Composizione e obiettivi del Gruppo


di Lavoro Regionale per l’attività di Chirurgia 

Ambulatoriale”; 

• di demandare al Direttore del Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi Sociali di procedere, con successivo 

decreto, alla costituzione del Gruppo di 

Lavoro Regionale di cui punto precedente; 

• di demandare all’Accordo 2011/2012 con le Strutture 

private Multispecialistiche convenzionate, in 

corso di definizione, l’applicazione dei contenuti 

del presente provvedimento nei confronti delle 

stesse, in analogia con quanto già disposto con 

la DGRM n. 61/2012 in riferimento alle 

DD.GG.RR. nn. 1370/2011 e 1515/2011; 

• di stabilire, in via transitoria e nelle more della 

ridefinizione del tariffario nazionale delle prestazioni 

ambulatoriali, che le attività oggetto del presente 

provvedimento non sono oggetto di 

compartecipazione alla spesa da parte dei pazienti, 

attribuendo loro il seguente codice di esenzione: 

H – 01 (Codice H subcodice 01) “Esenzione per 

appropriatezza erogativa”; 

• di stabilire, per le strutture private, che il trasferimento 

delle suddette prestazioni a livello 

ambulatoriale verrà coperto dal budget complessivo 

di struttura assegnato, comprensivo delle prestazioni 

di ricovero e ambulatoriali; 

• di stabilire che quanto previsto dal presente atto 

abbia applicazione a decorrere dal 1/1/2013; 

• di dare atto che gli oneri derivanti dall’approvazione 

della presente deliberazione sono a carico 

dei Bilanci di competenza degli Enti del SSR. 

Allegato A 

Criteri Regionali per l’attività di chirurgia 

ambulatoriale 

Premessa 

Il Patto per la Salute 2010 – 2012, all’articolo 6 

comma 5, prevede il trasferimento di una serie di 

interventi chirurgici dal regime di ricovero a quello 

ambulatoriale. Inoltre il Decreto Legge n. 95 del 

6/7/2012, convertito in Legge n. 135 del 7/8/2012, 

all’art. 15, comma 13 lettera c), stabilisce che “Le 

Regioni sulla base degli standard qualitativi, strutturali 

tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza 

ospedaliera omissis ....... adottano, .... provvedimenti 

di riduzione dello standard dei posti letto 

ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del 

Servizio sanitario regionale...” 

Risulta pertanto indispensabile il riassetto organizzativo 

di tutte le attività di chirurgia erogabili secondo 

nuove modalità organizzative che garantiscano la 

totale sicurezza per il paziente, la continuità assi- 

579 

stenziale e l’appropriatezza dell’utilizzo del regime 

assistenziale per il raggiungimento dei seguenti 

obiettivi: 

• assolvimento all’adempimento ministeriale 

• abbattimento dei tassi di ospedalizzazione 

• creazione di attività chirurgiche ad intensità di 

cura modulate e differenziate 

• garanzia di trattamenti uniformi e criteri omogenei 

di qualità e sicurezza per gli utenti e per gli operatori 

in ambito regionale. 

Il presente documento detta i criteri organizzativi di 

riferimento per l’attività di chirurgia ambulatoriale 

ed è stato redatto sulla base delle linee guida nazionali 

e internazionali emanate dalle società scientifiche 

di settore e dall’AGENAS e dalle indicazioni 

fornite dal Ministero della salute. 

Le strutture sanitarie che erogano prestazioni di chirurgia 

ambulatoriale devono: 

• provvedere a definire i propri setting assistenziali 

per la chirurgia ambulatoriale individuati in base 

a: 

- complessità tecnica/ invasività delle prestazioni 

- tecniche e grado di anestesia e sedazione praticabili, 

- possibili insorgenze di complicanze cliniche del 

paziente, 

- gradiente di sicurezza igienico ambientale dell’area 

operatoria, 

- caratteristiche cliniche e sociali del paziente; 

• adottare un regolamento interno che dovrà prevedere, 

sulla base dei criteri contenuti nel presente 

atto: 

- i principi generali dell’organizzazione del lavoro 

medico e infermieristico e relative responsabilità 

- le procedure per la gestione del rischio clinico 

- i protocolli relativi alla selezione, ammissione, 

cura e dimissione del paziente 

- i protocolli per la gestione dei rapporti con le 

unità di degenza ordinaria e di day surgery, con 

i servizi diagnostici e, per i presidi autonomi 

pubblici e privati, con le strutture ospedaliere di 

riferimento e con il sistema di emergenza “118” 

- la garanzia della continuità delle cure 

- i protocolli per la gestione delle complicanze e 

delle emergenze 

- le modalità di verifica dei servizi erogati 

- le modalità di reperibilità del personale 

- i protocolli per gestione della documentazione 

- i protocolli per la gestione dei flusso dati


Definizioni 

Chirurgia ambulatoriale 

Per Chirurgia Ambulatoriale si intende “la possibilità 

clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare 

interventi chirurgici od anche procedure diagnostiche 

e/o terapeutiche invasive e seminvasive 

praticabili senza ricovero in anestesia topica, locale, 

loco-regionale e/o analgesia (fino al II grado della 

scala di redazione) su pazienti accuratamente selezionati, 

comprese le prestazioni di chirurgia odontoiatrica 

in anestesia logo-regionale e tronculare, 

effettuabili negli ambulatori/studi odontoiatrici, in 

quanto comportanti trascurabile probabilità di complicanze”. 

Modalità organizzative e gestionali 

Selezione e ammissibilità dei pazienti alla chirurgia 

ambulatoriale 

Le prestazioni di chirurgia ambulatoriale sono attività 

programmate. 

I pazienti che accedono alla chirurgia ambulatoriale 

possono provenire: 

• dagli ambulatori specialistici ospedalieri, compresi 

quelli dedicati alla libera professione intramoenia 

• dagli ambulatori specialistici pubblici e privati 

accreditati e convenzionati con il SSR 

Per il corretto svolgimento delle successive attività è 

indispensabile che all’atto della visita chirurgica lo 

specialista, compili un modulo di proposta e prenotazione 

all’intervento in chirurgia ambulatoriale 

comprendente i dati anamnestici e clinici, i dati relativi 

all’intervento e alle indagini preoperatorie 

necessarie, unitamente alla ricetta del SSN .Laddove 

attivati devono essere utilizzati sistemi informatizzati 

di gestione delle liste di attesa, comprensive anche 

di classe di priorità valida per la chirurgia ambulatoriale. 

Nella valutazione del paziente lo specialista deve 

formulare il proprio giudizio di indicazione all’intervento 

in regime ambulatoriale prendendo in considerazione: 

• Età 

• Condizioni generali 

• Rischio anestesiologico ed eventuale necessità di 

visita anestesiologica 

• Situazione socio – familiare 

• Compliance del paziente all’intervento eseguito in 

regime ambulatoriale 

• Patologia da trattare 

• Tipo di intervento 

Per l’ammissibilità dei pazienti dovranno essere 

adottati i criteri di rischio anestesiologico della 

classificazione A.S.A. (American Society of Aneste- 

580 

siology): sono candidati alla chirurgia ambulatoriale 

i pazienti appartenenti alle classi ASA I e II. 

È compito dell’equipe chirurgica/anestesiologica 

valutare per singolo caso l’ammissibilità al regime 

ambulatoriale dei pazienti con età superiore ai 70 

anni e di quelli in età pediatrica. 

I pazienti devono poter essere affidati dopo l’intervento 

(previa valutazione chirurgica, anestesiologica 

ed infermieristica) ad un familiare o tutore, opportunamente 

istruito (con indicazioni scritte) che si farà 

carico di garantire l’osservazione necessaria soprattutto 

nelle 24 ore successive all’intervento e di 

accompagnare il paziente presso il domicilio eletto 

dopo la pratica chirurgica. 

Il medico di medicina generale ed il pediatra di libera 

scelta dovranno essere coinvolti sia nella fase di 

selezione sia in quella di dimissione del paziente. È 

indispensabile pertanto che la struttura erogante fornisca 

per iscritto informazioni adeguate sia nella 

fase di reclutamento che di dimissione del paziente. 

Gestione delle liste d’attesa 

Per la predisposizione delle liste di attesa delle prestazioni 

di chirurgia ambulatoriale, in analogia con i 

ricoveri ospedalieri, vanno applicati i criteri per la 

gestione delle priorità cliniche, di seguito riportati. 

Classe di priorità Indicazioni 

A Intervento entro 30 giorni per i casi clinici 

che possono recare grave pregiudizio alla 

prognosi. 

B Intervento entro 60 giorni per i casi clinici 

che non presentano intenso dolore o disfunzioni 

né possono, per l’attesa, diventare grave 

pregiudizio alla prognosi. 

C Intervento entro 180 giorni per tutti i restanti 

casi clinici 

D Intervento senza attesa massima definita 

Il paziente dovrà essere convocato nel rispetto dell’ordine 

di priorità e della data di prenotazione nella 

lista di attesa,-possibilmente informatizzata. 

Consenso informato 

L’informazione al paziente rappresenta la prima e 

cruciale fase della raccolta del consenso. In occasione 

dell’erogazione di prestazioni di chirurgia ambulatoriale 

il consenso informato assume particolare 

rilevanza visto che il paziente viene dimesso e reinviato 

a domicilio a breve termine. Devono pertanto 

essere fornite, per iscritto, al paziente informazioni 

adeguate, preferibilmente mediante opuscoli informativi 

per ciascuna tipologia d’intervento, contenenti: 

indicazioni preoperatorie: 

• modalità di preparazione


• indagini preoperatorie richieste 

• descrizione dell’intervento 

• indicazioni, eventuali alternative terapeutiche e 

controindicazioni 

• eventuali complicanze 

• modalità di accesso al percorso di chirurgia ambulatoriale 

• eventuale necessità della presenza di un accompagnatore 

e suoi compiti 

indicazioni post operatorie: 

• indicazioni per il comportamento a domicilio 

• alimentazione, assunzione/sospensione di farmaci 

• comportamenti da adottare in caso di complicanze 

• modalità di gestione del dolore post operatorio 

• limitazioni e tempi per la ripresa della normale 

attività fisica e lavorativa 

• recapiti in caso di problemi o complicanze. 

Il consenso ottenuto assume il significato di accettazione 

da parte del paziente dell’iter proposto e di 

assunzione di responsabilità per quanto compete 

l’osservanza delle regole igienico sanitarie e comportamentali 

consigliate. 

Il consenso deve essere espresso per iscritto e 

condiviso e sottoscritto anche da chi si farà carico 

dell’osservazione e accompagnamento al domicilio 

del paziente. 

Accoglienza e accettazione 

Al momento dell’accettazione del paziente il medico 

deve: 

• riconfermare la persistenza delle condizioni che 

hanno definito il regime ambulatoriale 

• verificare l’avvenuta adesione del paziente alle 

indicazioni poste per il preoperatorio 

• raccogliere il consenso informato all’intera procedura 

• verificare la disponibilità espressa con controfirma 

sul consenso di una persona per l’assistenza post 

operatoria qualora necessaria. 

Assistenza perioperatoria, dimissione e passaggio 

in cura 

L’anestesista e il chirurgo devono valutare il 

momento opportuno in cui il paziente potrà lasciare 

la sala operatoria. 

La fase di osservazione post operatoria va effettuata 

in spazi adeguati ad ospitare il paziente e l’accompagnatore: 

devono essere previste procedure per la 

sorveglianza dell’immediato post-operatorio, i criteri 

di dimissibilità, e le relative modalità di dimissione 

581 

La dimissione dovrà essere effettuata congiuntamente 

dal chirurgo e dall’anestesista per quanto di rispettiva 

competenza. 

Il chirurgo dovrà redigere lettera dí dimissione destinata 

al medico curante. 

Al paziente andranno fornite tutte le indicazioni per 

il comportamento a domicilio riguardanti: 

• alimentazione 

• sospensione/assunzione di farmaci 

• modalità di gestione del dolore post operatorio 

• limitazioni e tempi per la ripresa della normale 

attività fisica e lavorativa 

• recapiti in caso di problemi o complicanze 

• le modalità di eventuali automedicazioni 

• comportamenti da adottare in caso di complicanze 

La struttura erogante provvede a fissare gli appuntamenti 

per i controlli e le medicazioni da eseguire 

presso la struttura stessa. E’ responsabilità del chirurgo 

che ha avuto in carico il paziente la prescrizione 

di formaci o presidi necessari nel post operatorio, 

con la compilazione della ricetta del SSN 

Gestione delle complicanze 

L’eventuale insorgenza di un evento che non consenta 

l’invio al proprio domicilio del paziente deve 

essere trattata in regime di degenza presso la struttura 

più consona alla gestione dell’accaduto: il paziente 

deve essere avviato al regime di ricovero, assicurando 

l’adeguata assistenza. 

La gestione di eventuali emergenze deve essere assicurata 

dalla struttura erogante con procedure ben 

identificate, provvedendo anche in questo caso al 

ricovero del paziente stesso nella struttura più idonea 

alla gestione dei postumi dell’emergenza. 

La struttura deve predispone procedure per la gestione 

del carrello delle urgenze definendo check list 

riportanti quantità, tipologia e precisa ubicazione dei 

presidi sanitari e dei farmaci per l’assistenza e la 

rianimazione cardiopolmonare di base e dispositivi 

per la protezione individuale. 

Il carrello dedicato va posto in luogo facilmente 

accessibile al personale, ben visibile e noto a tutto il 

personale . 

La struttura deve predispone procedure dedicate ai 

controlli e alla tracciabilità di: 

• fornitura e ripristino del carrello dopo l’uso 

• scadenze dei farmaci e del materiale sterile 

• funzionamento e manutenzione ordinaria e straordinaria 

del defibrillatore 

Ogni evento avverso e/o complicanza andrà registrato 

sulla scheda ambulatoriale. 

Documentazione sanitaria 

I documenti sanitari prodotti nel corso delle attività


di chirurgia ambulatoriale devono garantire: 

• l’identificazione inequivocabile del paziente 

• la rintracciabilità 

• l’integrazione professionale 

• l’aderenza alle normative vigenti 

Per ogni paziente dovrà essere redatta una scheda 

ambulatoriale quale documento sanitario valido a 

tutti gli effetti medico legali che comprenda la documentazione 

sanitaria dell’intero ciclo assistenziale, 

dal momento del primo accesso fino all’ultimo controllo 

post-operatorio, con il quale dovrà essere chiusa 

la scheda stessa. 

La scheda ambulatoriale andrà archiviata seguendo 

la normativa vigente per le cartelle cliniche. La scheda 

ambulatoriale oltre ai fondamentali elementi 

identificativi del paziente dovrà contenere: 

• i dati anamnestici significativi 

• i referti degli eventuali esami preoperatori 

• la diagnosi, utilizzando anche i codici della Classificazione 

ICD IX CM 

• i nominativi e il ruolo degli operatori coinvolti 

• il tipo di anestesia o di sedo-analgesia 

• l’intervento eseguito, registrandolo su apposito 

registro operatorio secondo le disposizioni vigenti, 

utilizzando anche i codici della Classificazione 

ICD IX CM 

• le eventuali complicanze 

• il referto dell’eventuale esame cito-istologico 

• il consenso infoimato 

• la lettera di dimissione 

Per i presidi impiantabili, utilizzati nel corso dell’intervento, 

va assicurata l’identificazione e la tracciabilità 

mediante apposizione di etichetta identificativa 

sul referto operatorio riportata sulla confezione a 

cura del fabbricante che ne garantisce le caratteristiche. 

La tracciabilità dei processi di sterilizzazione va 

indicata in modo chiaro ed esplicito. La lettera di 

dimissione destinata al medico curante deve contenere: 

• breve descrizione dell’intervento chirurgico 

• trattamenti faimacologici prescritti dal chirurgo 

nell’immediato post operatorio 

• indicazioni per gestire possibili complicanze 

• indicazioni per contattare i medici della struttura 

erogante 

Sono da prevedere ed attivare sistemi informatici per 

la gestione della documentazione sanitaria e del 

registro ambulatoriale delle attività erogate dalla 

struttura. 

582 

Linee guida di riferimento 

• SIAARTI Recommendations for anesthesia and 

sedation in nonoperating room locations 

• Collegio Italiano di Flebologia. Linee Guida Diagnostico 

Terapeutiche delle malattie delle vene e 

dei linfatici ACTA PHLEBOLOGICA vol.1 - 

supp1.1 - settembre 2000 

• Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia 

Cervico-Faciale. Linee guida relative alle procedure 

interventistiche, diagnostiche e/o terapeutiche 

praticabili in regime di assistenza chirurgica a 

ciclo diurno attinenti la specialità otorinolaringologia 

e chirurgia cervico-facciale. Acta ORL Italica 

1998;18(Suppl. 60): 5-14. 

• SIMEU. Linee guida 2010 della American Heart 

association per la rianimazione cardiopolmonare e 

trattamento delle emergenze cardiovascolari. 

SIMEU Journal 2010; 4:16 - 24 

• AGENAS. Linee guida nazionali di riferimento. 

Valutazione preoperatoria del paziente da sottoporre 

a chirurgia elettiva 

• International guidelines for prevention and management 

of post-operative chronic pain following 

inguinal hernia surgery. Hernia. 2011 Mar 2. 

• The Royal College of Surgeons of England Commission 

on the Provision of Surgical Services. 

Guidelines for Day Case Surgery. 

• The British Association of Day Surgery and Association 

of Anaesthetists of Great Britain & Ireland. 

Day Case and Short Stay Surgery.


583


584


Allegato C 

Composizione e obiettivi del Gruppo di Lavoro 

Regionale per l’attività di Chirurgia Ambulatoriale 

Il gruppo dovrà essere così composto: 

- n.1 Dirigente dell’A.R.S., con funzioni di Coordinatore, 

designato dal Direttore del Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi Sociali; 

- n. 2 Direttori Medici di Presidio degli Enti del 

SSR; 

- n. 1 Dirigente o Coordinatore delle Professioni 

Sanitarie degli Enti del SSR; 

- n. 1 rappresentante delle strutture private accreditate 

con il SSR. 

Il Gruppo di Lavoro Regionale dovrà avvalersi, a 

suo giudizio, per lo svolgimento dei compiti assegnati, 

di Dirigenti Medici specialisti degli Enti del 

SSR e/o delle strutture private accreditate, in relazione 

alle peculiarità delle singole discipline interessate: 

chirurgia generale, oculistica, ortopedia, urologia, 

ginecologia, radiologia interventistica, otorinolaringoiatria, 

dermatologia, pneumologia e gastroenterologia 

(con competenze endoscopiche). 

A tale Gruppo vengono attribuiti i seguenti obiettivi, 

da portare a temine entro un anno dal suo insediamento 

ed in coerenza con la riorganizzazione del 

S.S.R. che dovrà essere realizzata a seguito e per effetto 

di quanto previsto sia dalla D.G.R.M. n. 528/12 

che dalla Legge n. 135/2012 : 

• condurre una ricognizione puntuale delle strutture 

e delle attuali risorse sul territorio regionale preposte 

all’attività dí chirurgia ambulatoriale; 

• raccogliere documentazione e ogni ulteriore 

eventuale supporto tecnico/scientifico per 

l’identificazione degli standard qualitativi professionali 

e strutturali per l’attività di chirurgia 

ambulatoriale dei relativi indicatori anche ai fini 

della valutazione economica; 

• individuare i setting assistenziali per la chirurgia 

ambulatoriale in base a: complessità tecnicalinvasività 

delle prestazioni, tecniche e grado di 

anestesia e sedazione praticabili, possibili insorgenze 

di complicanze cliniche del paziente, gradiente 

di sicurezza igienico ambientale dell’area 

operatoria. 

_______________________________________________________ 


DGR 1228/2010 - Aggiornamento Prontuario 

Terapeutico Ospedale - Territorio Regionale 

(PTOR). 


585 

omissis 

DELIBERA 

1. di sostituire con il presente atto, la DGR n. 

1228 del 02/08/2010 avente per oggetto “DGR 

180/2008 – Approvazione Prontuario Terapeutico 

Ospedale – Territorio Regionale (PTOR)” ; 

2. di approvare l’allegato A recante il “Documento 

per la regolamentazione del funzionamento dei 

Prontuari nella Regione Marche: PTOR, 

Prontuari Terapeutici di Area Vasta (PTO 

AV), Prontuari Locali” quale parte integrante e 

sostanziale del presente atto; 

3. di approvare l’allegato B recante “Prontuario 

Terapeutico Ospedale-Territorio Regionale 

(PTOR)”, quale parte integrante e sostanziale del 

presente atto; 

4. di disporre che quanto previsto nell’Allegato A 

al presente atto, costituisce direttiva vincolante 

per i Direttori degli Enti del SSR; 

5. i costi derivanti del presente atto sono a carico, 

per competenza, dei bilanci degli Enti del SSR, 

nei limiti della DGRM 1750/2011 (gestione 

provvisoria anno 2012). 

ALLEGATO A 

Documento per la regolamentazione del funzionamento 

dei Prontuari nella Regione Marche: 

PTOR, Prontuari Terapeutici di Area Vasta 

(PTO AV), Prontuari Locali 

1.Premessa 

Il PTOR è costituito dall’elenco di farmaci che sono 

abitualmente prescrivibili all’interno degli ospedali 

ed è frutto di una scelta critica dei medicinali di 

uso ospedaliero attuata in base a criteri rigorosamente 

scientifici. Rappresenta uno strumento 

vincolante per gli Enti del SSR al fine di uniformare 

il comportamento delle singole Commissioni 

Terapeutiche Ospedaliere. 

Con il termine” vincolante “si intende che le singole 

Aree Vaste/AO/INRCA non possono inserire 

nei propri prontuari locali/di Area Vasta, medicinali 

non ancora inseriti nel PTOR. 

Resta salvo, però, che l’AV/AO/INRCA può acquistare, 

qualora lo ritenga indispensabile e insostituibile, 

un farmaco non inserito in PTOR e/o nel PTO 

locale su richiesta del clinico per specifici pazienti 

ed indicazioni terapeutiche, mediante la compilazione 

dell’apposita modulistica (richiesta personalizzata 

motivata esemplificativa - Allegato Al). 

Il PTOR va considerato come uno strumento dina-


mico che deve essere sottoposto a periodici aggiornamenti 

al fine di adeguarlo allo sviluppo delle nuove 

conoscenze farmacologiche e terapeutiche. 

Per la realizzazione di tale obiettivo, elemento 

essenziale è il contributo scientifico e professionale 

espresso dalle Commissioni Terapeutiche e dai 

medici. 

L’adozione del PTOR risponde, oltre che alle specifiche 

motivazioni tecnico-scientifiche sopra indicate, 

anche ad obiettivi di natura economica. In particolare 

il PTOR viene redatto prestando attenzione 

anche alle ricadute, che le scelte adottate hanno, sulla 

sostenibilità economica della spesa farmaceutica 

convenzionata (territoriale). 

2. La Commissione Tecnica per il PTOR 

La predisposizione e l’aggiornamento del PTOR 

sono affidate alla Commissione Tecnica Regionale 

(CTR, di seguito indicata semplicemente anche solo 

come Commissione) per il Prontuario Ospedaliero, 

istituita con Decreto del Dirigente del Servizio Salute 

n.97 del 17.08.2009. 

Tale Commissione dura in carica tre anni. 

2.1. Attività della Commissione Tecnica Regionale 

1. Analizza le richieste di inserimento e aggiorna il 

PTOR. 

2. Informa le Commissioni Terapeutiche Locali/ di 

Area Vasta delle decisioni assunte e delle relative 

motivazioni. 

3. Valuta i consumi e i criteri di impiego di quei 

medicinali introdotti nel Prontuario con restrizione 

e dei farmaci extra PTOR in collaborazione 

con servizio farmaceutico della regione Marche. 

4. Analizza e valuta periodicamente (almeno annualmente) 

i consumi dei medicinali negli ospedali 

delle Marche avvalendosi servizio farmaceutico 

regionale dell’Agenzia Regionale Sanitaria. 

5. Provvede alla ricezione o esprime pareri (sentita 

la CRAT, Commissione Regionale per l’Appropriatezza 

Terapeutica) su Protocolli di trattamento 

farmacologici predisposti dalle Commissioni 

Terapeutiche Locali/ di Area Vasta qualora lo 

ritenga di interesse regionale. 

6. Supporta la Regione nella definizione dei 

Centri autorizzati alla prescrizione di farmaci 

di uso specialistico. 

7. Svolge funzioni di indirizzo sulle modalità di 

applicazione della Legge 405/2001 e del PHT, 

nonché sulle modalità distributive dei farmaci 

classificati in base al regime di fornitura 

in OSP e H, in collaborazione con il servizio 

farmaceutico regionale; 

8. Raccoglie periodicamente notizie relative alle atti- 

586 

vità svolte dalle Commissioni Terapeutiche 

Locali/ di Area Vasta. 

9. Verifica la diffusione delle linee di indirizzo, 

predisposte dalla CRAT o dalla CTR ed emesse 

dalla Regione Marche, ai diversi livelli degli 

Enti del SSR. 

2.1.1 Criteri di redazione del PTOR 

La selezione dei medicinali inclusi nel PTOR viene 

effettuata adottando la metodologia e i criteri indicati 

nelle “Linee guida per la costruzione dei PTO di 

Area Vasta”, Documento approvato dalla CRAT nella 

seduta del 24.02.2009 (Allegato A2). 

2.1.1.1. I criteri di massima seguiti per l’elaborazione 

del PTOR sono i seguenti: 

• indicare ciascun medicinale come principio attivo; 

• suddividere i principi attivi per categoria ATC; 

• dare la preferenza, per quanto possibile, alle preparazioni 

farmaceutiche contenenti un solo principio 

attivo; 

• includere prodotti di associazione solo nel caso in 

cui la loro efficacia sia documentata in modo adeguato 

in base ad almeno una delle seguenti principali 

caratteristiche: 

- provato sinergismo d’azione tra i singoli componenti; 

- provata integrazione di effetti terapeutici; 

- utilità in caso di peculiari esigenze del paziente 

ospedalizzato; 

- miglioramento della compliance; 

• indicare per ciascun medicinale le vie di somministrazione 

terapeuticamente più indicate (quindi 

non necessariamente quelle corrispondenti a tutte 

le formulazioni commerciali del medicinale); 

• includere di norma nel PTOR solo medicinali compresi 

nelle classi H e A della Classificazione dei 

medicinali erogabili a carico del SSN; 

• includere medicinali della classe C soltanto come 

scelta eccezionale, nei casi in cui ne risulti documentata 

la necessità per specifiche e insostituibili 

esigenze del paziente ospedalizzato; 

• inserire nel PTOR, quando giudicato utile, note 

aggiuntive per singoli medicinali riguardanti le 

seguenti specificazioni: 

• note restrittive: 

- limitazione dell’impiego per le sole specifiche 

indicazioni per le quali esiste una valida documentazione 

scientifica di efficacia terapeutica (medicinali 

sottoposti a richiesta motivata per singolo 

paziente); 

- limitazione di impiego ai soli centri autorizzati;


• note di indirizzo: 

- per reazioni avverse gravi, per i medicinali di 

difficile impiego e dotati di specifiche controindicazioni 

e per quelli che richiedono competenze 

specifiche o attrezzature particolari; 

- peculiarità d’uso; 

• inserire le note AIFA relative alle specifiche indicazioni 

terapeutiche per le quali un medicinale è 

incluso nella classe A, al fine di richiamare l’attenzione 

del medico ospedaliero sulle modalità di 

prescrizione a carico del SSN delle terapie domiciliari 

dopo la dimissione dall’ospedale; 

• Per le categorie di farmaci con importanti riflessi 

sulla farmaceutica territoriale le scelte devono 

necessariamente tener conto delle ripercussioni 

esterne (stima impatti sui costi della farmaceutica 

territoriale). 

• Per gruppi di farmaci, anche se introdotti in commercio 

prima del 01/01/2008, la cui valenza per 

impatto clinico/economico è ritenuta rilevante, la 

commissione tecnica per il PTOR della regione 

Marche, può delegare la CRAT ad esprimere un 

parere in merito o a redigere raccomandazioni per 

il loro impiego: le indicazioni contenute nel documento 

prodotto hanno valore preminente e vengono 

recepite nel PTOR dalla CTR. 

2.1.1.2 Criteri di aggiornamento e valutazione 

Il Prontuario viene periodicamente aggiornato da 

parte della Commissione; gli aggiornamenti vengono 

approvati dalla Commissione dopo debita verbalizzazione. 

La versione aggiornata del PTOR sarà scaricabile 

dal sito internet della Regione Marche. 

2.1.1.3 Richieste d’inserimento e modifica 

Le richieste di inserimento e modifica in Prontuario 

(presentate mediante compilazione puntuale 

dell’allegato A3 possono essere avanzate da: 

• Commissioni Terapeutiche Locali/ di Area Vasta; 

• Società scientifiche a carattere nazionale o loro 

articolazioni regionali; 

• Ditte farmaceutiche, purché la richiesta riguardi 

specialità medicinali che hanno ottenuto l’AIC 

(Autorizzazione all’Immissione in Commercio) 

dopo il 01/01/2008; in questo caso la richiesta 

deve essere avanzata alla CRAT, come da regolamento 

(Decreto del Dirigente del Servizio Salute 

n.61 del 19.06.2008 e successive modifiche/integrazioni). 

La Commissione prende in esame le richieste di 

inserimento relative a: 

• nuovi farmaci; 

587 

• allargamento indicazioni/nuovi dosaggi/nuove forme 

farmaceutiche esclusivamente quando questi 

coinvolgono una nuova tipologia di pazienti e/o un 

nuovo ambito terapeutico in base alle richieste che 

perverranno dalle CT locali/ di Area Vasta. 

La Commissione non prende in esame nuove indicazioni/dosaggi/forme 

farmaceutiche che non prevedono 

un cambiamento sostanziale relativamente alla 

tipologia di pazienti e ambito terapeutico. 

La Commissione Tecnica Regionale può, comunque, 

procedere di propria iniziativa all’inserimento di un 

nuovo medicinale (esclusi quelli con AIC successiva 

all’1/01/2008) di rilevante e comprovata utilità 

terapeutica, oppure alla cancellazione di un 

medicinale già iscritto nel PTOR quando vengano 

meno uno o più dei requisiti o criteri preferenziali 

stabiliti nel paragrafo precedente. 

Di fronte ad osservazioni relative all’efficacia clinica 

provenienti da società scientifiche o da ditte 

farmaceutiche, la CTR si avvale del contributo del 

componente CRAT competente per patologia, che 

diventa a tutti gli effetti temporaneamente membro 

del CTR. 

Documentazione analizzata per la valutazione 

Per ogni nuovo farmaco/indicazione terapeutica viene 

esaminata la relazione e la documentazione prodotta 

dal richiedente, integrata con eventuale altra 

documentazione reperita dalle principali banche dati 

bibliografiche. 

Viene quindi predisposta una scheda di valutazione 

contenente le informazioni essenziali sulla efficacia 

e la sicurezza, ivi incluse le comparazioni con i prodotti 

esistenti, i costi e le ricadute sul piano organizzativo 

sia in ambito ospedaliero che territoriale. 

Nel caso di farmaci con nuova AIC, oggetto di valutazione 

della CRAT la CTR prende atto delle decisioni 

assunte dalla stessa e, qualora lo ritenga opportuno, 

concorda con la CRAT eventuali limitazioni 

d’uso. 

Rivalutazioni 

Nel caso di parere negativo, il richiedente può fare 

richiesta di rivalutazione, che può essere accettata 

solo se viene accompagnata da ulteriore documentazione 

scientifica ed economica o da una relazione 

contenente le proprie controdeduzioni. 

Individuazione delle priorità 

In considerazione dell’elevato numero di richieste di 

valutazione che pervengono alla Commissione, è 

possibile che sia necessario individuare delle priorità, 

tenendo conto soprattutto dei seguenti parametri: 

• innovazione;


• assenza o carenza di alternative per la medesima 

patologia; 

• profilo di sicurezza; 

• impatto economico; 

• impatto sull’organizzazione. 

2.2. Procedure operative della Commissione 

2.2.1. Calendario e ordine del giorno delle sedute 

La Commissione si riunisce di norma con cadenza 

trimestrale. 

Il calendario semestrale delle sedute e l’ordine del 

giorno vengono resi noti, una volta che questi ultimi 

siano stati definiti e comunicati ai componenti, 

tramite pubblicazione nel sito web appositamente 

predisposto e in corso di allestimento. 

2.2.2. Validità delle riunioni e decisioni 

La Commissione può esprimere il proprio parere 

solo in presenza del numero legale, rappresentato 

dalla metà più uno dei componenti. 

Le decisioni sono prese a maggioranza dei componenti 

presenti alla seduta. 

I componenti della Commissione: 

• non possono farsi sostituire; 

• debbono comunicare alla Segreteria l’eventuale 

impossibilità a partecipare alla riunione almeno 48 

ore prima della stessa e, se designati a relazionare 

su singoli argomenti in ordine del giorno, debbono 

fornire comunque alla Segreteria una loro valutazione 

scritta; 

• non possono pronunciarsi e partecipare alla votazione 

riguardante richieste per le quali possa sussistere 

un conflitto di interesse di tipo diretto o 

indiretto in relazione alla richiesta in esame. A tal 

proposito tutti i membri della CTR ed eventuali 

esperti e componenti di sottocommissioni di cui al 

successivo paragrafo 2.2.2.1, dovranno sottoscrivere 

apposito modulo di dichiarazione sul conflitto 

di interessi. 

2.2.2.1. Esperti e Sottocommissioni 

La Commissione può avvalersi, per specifici argomenti, 

di esperti esterni, individuati dalla stessa. 

La Commissione, inoltre, può affidare la valutazione 

di specifiche tematiche a sottocommissioni allo scopo 

istituite, che opereranno con il coordinamento di 

almeno un componente della CTR. La decisione ultima 

spetterà comunque sempre e solo alla Commissione. 

La Commissione può delegare la valutazione di particolari 

farmaci o gruppi terapeutici alla CRAT. 

588 

2.2.3 Segreteria 

La Commissione si avvale di un Ufficio di Segreteria 

(servizio farmaceutico regionale) con il compito 

di: 

• analizzare le richieste che pervengono alla Commissione, 

registrarle ed istruire le pratiche relative; 

• provvedere alle convocazioni della Commissione; 

• predispone il calendario delle sedute della Commissione; 

• predispone e trasmettere ai componenti la documentazione 

relativa all’o.d.g. sette giorni prima 

della riunione; 

• redigere il verbale delle sedute curandone poi la 

trasmissione ai componenti della Commissione; 

• redigere ed inviare le comunicazioni relative alle 

singole decisioni della Commissione agli enti del 

SSN, qualora non disponibili sul sito web della 

Regione Marche appositamente predisposto. 

2.2.3.1 Verbale 

Il verbale della seduta viene approvato allo scadere 

del 15° giorno dalla data dell’invio secondo la formula 

del silenzio-assenso. 

Le decisioni definitive assunte dalla Commissione 

vengono rese disponibili dopo l’ufficializzazione 

data dalla comunicazione della Segreteria del servizio 

farmaceutico regionale agli Enti del SSR. Le 

industrie farmaceutiche possono richiedere stralcio 

del verbale relativo alla propria molecola alla Segreteria 

della CTR. 

Al fine di rendere più rapida la trasmissione delle 

decisioni assunte in riunione viene redatto e reso 

immediatamente disponibile mediante il sito un 

breve riepilogo delle decisioni assunte con succinte 

motivazioni (inserito, non inserito, sospeso, inserito 

con nota). 

3. Regolamentazione per la stesura, l’applicazione 

e l’aggiornamento dei Prontuari Terapeutici 

(PT) Locali/di Area Vasta. 

Per la stesura, l’applicazione e l’aggiornamento del 

Prontuario Terapeutico Locale/ di Area Vasta, ciascun 

Ente del SSR ne stabilisce la composizione e 

nomina i componenti 1 . 

1 Le attuali Commissioni di AV, nominate a seguito di quanto 

disposto dal Dirigente del Servizio Salute con la Prot. 135258 

del 6 marzo 2009, restano in vigore per tre anni. Il Direttore 

dell’ AV alla scadenza della Commissione (acquisito il parere 

delle Direzioni Generali che insistono nell’AV) può decidere 

di rinnovare, modificare, ampliare la composizione della 

Commissione fatto salvo il rispetto di quanto previsto nel 

presente art. 3. 

Ogni ospedale che dispone attualmente di una propria 

Commissione per il PTO, può decidere di con-


servare la propria CT Locale o di avvalersi direttamente 

della Commissione di AV con la conseguente 

acquisizione d’ufficio del PTO di AV come PTO 

locale. Qualora il singolo ospedale adotti direttamente 

il PTO di AV, ne dà comunicazione alla Segreteria 

di AV e alla Segreteria della CTR. 

La Composizione delle Commissioni di AV deve 

garantire la presenza delle seguenti figure: 

• il Direttore sanitario e/o un dirigente medico di 

ciascun Ente del SSR; 

• i Direttori di farmacia ospedaliera e del servizio 

farmaceutico territoriale o in mancanza, un farmacista 

ospedaliero; 

• almeno quattro clinici; 

• un farmacologo ove disponibile; 

• un rappresentante dei MMG per AV. 

• un rappresentante dei PLS per AV. 

Comunque, i Direttori Generali o Sanitari, a loro 

discrezione, possono decidere l’inserimento di altre 

figure professionali in seno alla Commissione Terapeutica. 

La durata in carica dei membri è di 3 anni, rinnovabile 

previo parere favorevole delle Direzioni Generali 

Il PT costituisce l’elenco dei medicinali ammessi 

alla libera prescrizione o sottoposti a limitazione 

per singolo paziente su indicazioni del PTOR o su 

specifiche indicazioni della CT Locale/ di Area 

Vasta. 

L’adozione e l’aggiornamento del PT Locale/ di 

Area Vasta vengono approvati dalle Commissioni 

dopo debita verbalizzazione. 

La richiesta di inserimento di un nuovo farmaco nel 

PTO Locale o di Area Vasta viene fatta dal Direttore 

o Responsabile di Unità Operativa Complessa 

mediante la compilazione in ogni sua parte dell’Allegato 

A3 (le Commissioni locali possono utilizzare 

altra modulistica per le richieste di inserimento in 

PTO Locale o di AV; resta il vincolo di utilizzare 

l’allegato A3 per le richieste inoltrate alla CTR). 

Le CT dovranno operare la selezione dei medicinali 

dei singoli PT solo nell’ambito dei medicinali elencati 

nel PTOR. 

Per la selezione viene raccomandato di attenersi, per 

quanto possibile, ai seguenti criteri: 

• valutare l’opportunità di inserire o escludere nel 

Prontuario Terapeutico Locale/ di Area Vasta i 

medicinali inseriti nel Prontuario Regionale, tenuto 

conto delle specifiche esigenze locali. All’atto 

dell’inserimento di un medicinale nel Prontuario 

Terapeutico locale/di Area Vasta viene valutato il 

complessivo impatto economico definendo opportune 

restrizioni d’impiego; 

• all’interno di una stessa categoria equivalente, 

operare una selezione tenendo conto delle indi- 

589 

cazioni della Commissione Regionale, del costo 

anche territoriale e di specifiche esigenze terapeutiche 

locali; 

• evitare di inserire un numero eccessivo di confezioni 

dello stesso medicinale con dosaggi diversi, 

salvo che non esistano motivazioni specifiche; 

• adottare, nella stesura del PT, la classificazione per 

categoria ATC; 

• fornire indicazioni sugli aspetti economici della 

terapia farmacologica elaborando, ove possibile, 

tabelle di raffronto in termini di costo/ciclo di terapia 

per le patologie più comuni ed i medicinali di 

più largo impiego o particolarmente costosi; 

• diffondere le decisioni assunte a livello di ciascun 

Ente del SSR. 

Un esemplare del PT adottato da ciascuna Commissione 

Terapeutica Locale/ di Area Vasta e dei relativi 

aggiornamenti dovrà essere reso disponibile sul 

proprio sito web. 

3.1. Regolamentazione per gli acquisti extra - 

PTOR/PTO 

La prescrizione di un medicinale non incluso nel PT 

per singolo paziente è consentita solo per obiettivi e 

particolari esigenze terapeutiche. 

Si possono distinguere due tipologie di richieste: 

1. Medicinali a base di principi attivi non inseriti 

nel PT, già prescritti ai pazienti prima del loro 

ingresso in ospedale e che non possono essere 

sostituiti con altri medicinali equivalenti 

disponibili in PT; la farmacia ospedaliera è autorizzata 

a fornire detto medicinale previa richiesta 

debitamente motivata formulata su apposito 

modulo (allegato Al esemplificativo), da parte 

del medico. 

2. Medicinali urgenti non compresi nel PT adottato, 

non ancora valutati o valutati con esito 

negativo dalla Commissione Locale/di Area 

Vasta: le richieste di acquisto devono essere 

presentate nel caso in cui il farmaco sia ritenuto 

indispensabile e insostituibile, su apposito 

modulo, sottoscritte dal medico richiedente e dal 

responsabile dell’U.O. 

Nella prescrizione dei farmaci a seguito di dimissione 

ospedaliera, post-vista specialistica o visita 

ambulatoriale, i medici devono attenersi ai farmaci 

inclusi nel PTO della Struttura in cui operano. Qualora 

il medico ritenga di dover prescrivere un farmaco 

fuori PTO è tenuto a motivare nella lettera di 

dimissione o nel referto le ragioni della scelta. 

4. Attività delle Commissioni Terapeutiche Locali/ 

di Area Vasta 

• Valutano le richieste di inserimento e aggiorna-


no il Prontuario Terapeutico, individuando e 

selezionando anche i dosaggi (non specificati nel 

PTOR) necessari alle esigenze degli ospedali. 

• Provvedono a diffondere ai sanitari le informazioni 

fornite dalla Commissione del PTOR e le 

proprie. 

• Effettuano il monitoraggio dei consumi dei medicinali 

per categoria terapeutica, principio attivo e 

area clinica o reparto, suddivisi per singolo Ente 

del SSR. 

• Verificano che a livello del singolo Ente del SSR 

vengano applicate le raccomandazioni predisposte 

dalla CRAT, le restrizioni definite dalla Commissione 

Regionale e le proprie e che, almeno 

annualmente, vengano analizzati i criteri di 

impiego dei medicinali sottoposti a restrizione 

per singolo paziente. 

• Sulla base dei consumi rilevati, predispongono 

quando ritenuto necessario, specifici protocolli di 

impiego e li diffondono ai medici/reparti interessati. 

Relativamente a tali protocolli possono 

richiedere il parere della Commissione Tecnica 

Regionale. 

• Analizzano gli usi off-label diffusi e sistematici in 

essere nella propria AV/AO/INRCA. 

• Raccolgono informazioni ed effettuano analisi 

sull’utilizzo di farmaci specifici non in PTO, 

richiesti negli ultimi tre anni dai reparti mediante 

richiesta motivata o modulistiche di sorveglianza. 

I risultati di tali studi, analisi e valutazioni vengono 

trasmessi per conoscenza alla CTR. 

• Inviano, su richiesta della Commissione Regionale, 

rapporti periodici sulla propria attività svolta. 

• Propongono l’inserimento di nuovi medicinali in 

PTOR. 

• Valutano le modalità di applicazione della Legge 

405/2001 e del PHT (distribuzione diretta). 

5. Procedura per l’inserimento dei farmaci in 

PTO: esemplificazione 

Nella Figura 1 che segue viene descritta sinteticamente 

la procedura da seguire per l’inserimento di 

farmaci nei diversi livelli di interesse locale e regionale. 

Inoltre, si allega la Tabella Al che illustra le responsabilità 

ed i compiti dei soggetti o funzioni coinvolte 

la richiesta, valutazione, aggiornamento, trasmissione 

e comunicazione di inserimento o modifica di 

farmaci in PTO. 

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Allegato A2 

Linee guida per la costruzione dei PTO di Area 

Vasta 

Premessa: 

Il Piano Sanitario Regionale ha previsto l’adozione 

di un Prontuario Terapeutico Ospedaliero Regionale 

(Delibera consiliare n. 62 del 31.07.2007, pagg. 300- 

301). 

La delibera della Giunta Regionale n. 1807 del 

9.12.2008 evidenzia come il PTOR sia uno specifico 

strumento per incrementare l’appropriatezza d’uso 

dei farmaci e quindi per un contenimento della 

stessa spesa farmaceutica (estratto della 

D.G.R.M. n. 1807 del 9.12.2008). 

Il PTOR è stato adottato con DGR 1220 del 

02/08/2010. 

“Al. Prontuario Terapeutico Ospedaliero Regionale 

(PTOR) 

La messa a regime del PTOR consente di mettere a 

disposizione un’ampia gamma di sostanze terapeutiche 

che garantiscono un’omogenea ed adeguata 

assistenza terapeutica su tutto il territorio regionale, 

attraverso l’individuazione delle molecole più 

efficaci che garantiscono i migliori risultati in termini 

di prevenzione, cura e riabilitazione. 

L’adozione del PTOR consente di ottenere uno strumento 

di qualità, a disposizione degli organi regionali, 

anche allo scopo di contribuire alla spesa sanitaria 

e all’uso razionale delle risorse disponibili in 

un’ottica di governa della spesa farmaceutica complessiva. 

Le scelte adottate per la redazione del PTOR 

dovranno essere finalizzate anche all’avvio di percorsi 

di appropriatezza e di economicità in relazione 

alle conseguenti ricadute in ambito territoriale. 

La COMMISSIONE REGIONALE PER APPROPIA- 

TEZZA TERAPEUTICA (CRAT), già istituita con 

Decreto n. 94/2007, definisce linee di indirizzo nella 

scelta dei farmaci e valuta e autorizza l’introduzione 

dei “nuovi farmaci” nel PTOR ai fini del suo 

aggiornamento 

Percorso proposto per la realizzazione del PTO di 

AV: 

1. Il Direttore di Area Vasta, in accordo con i 

direttori delle AO/INRCA, nomina ovvero 

aggiorna entro 60 giorni dall’adozione del presente 

atto la Commissione di AV che avrà lo scopo 

di aggiornare il PTO di AV; di tale commissione 

devono obbligatoriamente far parte: 

a. ll Direttore Medico di Presidio dell’Ospedale 

594 

di riferimento di ogni AV, o un dirigente 

medico delegato. 

b. Il Direttore di Farmacia ospedaliera dell’AV o 

un dirigente farmacista delegato. 

c. Il Direttore del Servizio Farmaceutico Territoriale 

dell’AV, ove presente, o un farmacista 

SSN del Servizio Territoriale. 

d. Un primario o direttore dí clinica per ogni 

Presidio Ospedaliero insistente nell’AV. 

e. Un Medico di Medicina Generale. 

f. Un eventuale altro componente a discrezione 

del Direttore Generale dell’ASUR. 

Le commissioni dell’area vasta 1 (Pesaro/Urbino) e 

2 (Ancona) vengono integrate dai seguenti componenti 

a nomina del rispettivo Direttore Generale 

dell’Azienda Ospedaliera Autonoma: 

g. Il Direttore Sanitario dell’AO, o un dirigente 

medico delegato. 

h. Il Direttore di Farmacia ospedaliera o un dirigente 

farmacista delegato. 

i. Il Direttore del Servizio Farmacologia Clinica, 

ove presente, o un suo delegato 

j. Un primario o direttore di clinica. 

k. Un eventuale altro componente a discrezione 

del Direttore Generale dell’AO. 

2. La Commissione al suo interno elegge un presidente 

ed un segretario. Il Presidente ha il compito 

di convocare la commissione e di coordinare 

i lavori, nel rispetto dei tempi previsti. Il 

segretario, di norma un Direttore di Farmacia 

Ospedaliera, ha il compito di redigere il PTO di 

AV in accordo con le scelte adottate dalla Commissione. 

La struttura del PTO deve essere 

conforme alla bozza allegata; eventuali informazioni 

aggiuntive possono essere introdotte in 

aggiunta a quelle indicate. 

3. Le commissioni di AV verificano il grado di 

sovrapponibilità delle scelte adottate. Le scelte 

coincidenti entrano di fatto nel costituendo 

PTO di AV; le scelte divergenti o di singoli presidi 

ospedalieri devono essere vagliate e si dovrà 

adottare la selezione in base ai criteri a seguito 

indicati: 

a. Nel caso di serie omologhe di farmaci appartenenti 

alla stessa classe terapeutica e di fatto 

equivalenti nella pratica clinica, le Commissioni 

dovranno selezionare un numero limitato 

di farmaci basandosi su dati di costo/beneficio, 

sugli esiti della gara regionale sui farmaci, 

sulle esigenze specifiche realmente 

emergenti dalle realtà locali; 

b. Nel caso di classi di farmaci per le quali la 

CRAT ha emanato raccomandazioni o lineeguida, 

i farmaci da includere nel PTO di AV 

dovranno essere concordi con le raccoman-


dazioni emanate o (in assenza) con le 

linee-guida delle società scientifiche indipendenti, 

ove disponibili; 

c. Nel caso di farmaci che hanno una diretta 

ricaduta sulla prescrizione e sulla spesa farmaceutica 

territoriale, le scelte dovranno 

essere guidate da valutazioni di impatto più 

vantaggioso per costo/efficacia complessiva 

per il SSR. 

4. Le commissioni di AV dovranno produrre il 

PTO AV che deve essere aggiornato semestralmente. 

Tale documento sarà trasmesso alla 

P.F. Assistenza Farmaceutica della Regione Marche. 

5. Le decisioni assunte dalla Commissione Regionale 

per il PTOR sono vincolanti per gli Enti del 

SSR. I PTO di AV saranno quindi successivamente 

armonizzati con quanto contenuto nel 

PTOR. 

6. Il PTOR sarà aggiornato unicamente a seguito di 

decisioni assunte dalla Regione Marche. 

7. I PTO d AV saranno aggiornati mediante decisioni 

assunte dalle rispettive Commissioni in base 

alle esigenze emergenti dalle strutture e/o percorsi 

di cura presenti nel proprio territorio/ospedale, 

operando la scelta all’interno del PTOR. 

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Legge 3 agosto 2007, n. 120 e successive 

modificazioni ed integrazioni - Disposizioni 

temporanee ed urgenti in materia di attività 

libero professionale intramuraria della dirigenza 

sanitaria del SSR. 


omissis 

DELIBERA 

- di stabilire che le aziende ed enti del SSR, nelle 

more dell'approvazione delle linee guida regionali 

in materia di attività libero professionale intramuraria, 

possano autorizzare i dirigenti sanitari 

dipendenti con rapporto di lavoro esclusivo, alla 

temporanea continuazione dello svolgimento di 

attività libero professionali presso studi professionali 

già autorizzate ai sensi dell'art.22 —bis, comma 

3 del DL 4 luglio 2006, n.223, convertito, con 

modificazioni, in Legge 4 agosto 2006, n.248 e 

presso strutture sanitarie non accreditate, fino al 

30 aprile 2013 e non oltre tale data. 

_______________________________________________________ 


Assegnazione delle risorse agli Enti del SSR e 

al DIRMT per l'anno 2012. Disposizioni per la 

redazione del Bilancio Preventivo Economico 

2012 e del Bilancio Pluriennale di Previsione 

2012-2014 degli Enti del SSR e per l'attuazione 

del Decreto Legislativo n. 118 del 

2/06/2011. 


omissis 

DELIBERA 

1. di assegnare agli Enti del SSR e al DIRMT, le 

risorse per l'anno 2012 (di seguito il Budget 

2012) nelle modalità e nei termini definiti nell'Allegato 

A che costituisce parte integrante della 


2. di approvare, per la redazione del Bilancio Preventivo 

Economico 2012 e del Bilancio Pluriennale 

di Previsione 2012-2014, le disposizioni 

contenute nell'Allegato B, che costituisce parte 

integrante della presente deliberazione; 

3. di approvare, per l'attuazione del Decreto Legislativo 

n. 118 del 23/06/2011 le disposizioni contenu-te 

nell'Allegato C, che costituisce parte integrante 

della presente deliberazione; 

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4. di stabilire che gli Enti del SSR devono adottare il 

Bilancio Preventivo Economico 2012 ed il Bilancio 

Pluriennale di Previsione 2012-2014 entro il 

31/12/2012 e devono provvedere alla relativa trasmissione 

alla Giunta regionale entro il 

15/01/2013; 

5. di demandare al Direttore del Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi Sociali tutti gli adempimenti 

necessari all'attuazione della presente deliberazione; 

6. di stabilire che la copertura finanziaria derivante 

dall'attuazione della presente deliberazione è 

garantita dalle disponibilità iscritte nel Bilancio 

2012 a carico delle UPB relative al Fondo Sanitario 

Indistinto e al Fondo Sanitario Vincolato n. 

52821, 52822, 52824, 52827 e a carico dei capitoli 

52825101, 52825114, 52817104.


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ALLEGATO B 

DISPOSIZIONI PER LA REDAZIONE DEL 

BILANCIO ECONOMICO PREVENTIVO 2012 

Il Bilancio Preventivo Economico Annuale, che viene 

predisposto dagli Enti del SSR per l'anno 2012, 

dovrà essere costituito dai seguenti documenti: 

1. Relazione Annuale sulla Programmazione Economica 

e Sanitaria, con evidenziazione per l'AOU 

Ospedali Riuniti di Ancona del DIRMT. 

2. Conto Economico di Previsione redatto sia secondo 

gli schemi di conto economico già stabiliti per 

l'esercizio precedente, sia secondo lo schema di 

riclassificazione per aggregati economici. 

3. Piano dei Fattori Produttivi; 

4. All. A - Dettaglio del Personale, articolato per 

qualifica professionale; 

5. All. B - Elenco delle Consulenze Sanitarie e Tecnico-Amministrative 

Programmate; 

6. All. D - Investimenti programmati ed in corso di 

realizzazione, distinti per natura e per destinazione, 

con specificazione della fonte di finanziamento 

utiliz7ara a copertura degli stessi. 

7. All. I - Report sulla Spesa Farmaceutica non Convenzionata. 

Unitamente a quanto sopra riportato, gli Enti del 

SSR dovranno redigere e presentare anche il Bilancio 

Pluriennale di Previsione 2012-2014. 

ALLEGATO C 

APPLICAZIONE DEL D.LGS. 118/2011 

In relazione all'aggiornamento dell'attività di riconciliazione 

delle posizioni debitorie e/o creditorie della 

Regione nei confronti degli Enti del SSR, di cui 

alla DGR 770/2012, si precisa che tale aggiornamento 

è avvenuto sulla base: 

i. della registrazione delle sopravvenienze attive e 

passive relative al saldo di mobilità extra-regionale 

degli anni 2010 e 2011, secondo le regole 

del D.Lgs. 118/2011; 

ii. dei pagamenti che sono stati effettuati fino alla 

data del 30/11/2012 a valere sui debiti della 

Regione nei confronti degli Enti del SSR di cui 

alla DGR 770/2012; 

iii. della stima di pre-chiusura delle posizioni debitorie 

e/o creditorie della Regione nei confronti 

degli Enti del SSR per l'anno 2012. 

iv. della Legge Regionale n. 37 del 27/11/2012, art. 

38, che ha autorizzato, tra l'altro, a disporre l'e- 

721 

stinzione integrale con modalità compensativa 

delle posizioni creditorie di cui al comma 2, dell'art. 

35 della LR 18/2008 e s.m.i., con le posizioni 

debitorie riconciliate ai sensi del D.Lgs. 

118/2011. Sulla base di tale disposizione normativa, 

sono stati individuati gli impegni della 

Regione Marche da compensare con il credito di 

cui all'art. 35 della LR 18/2008 e s.m.i. vantato 

dalla stessa nei confronti degli Enti del SSR 

(Tabella 8). 

Con particolare riferimento al punto (i) sopra riportato 

il D.Lgs. 118/2011, nell'ambito dei principi di 

valutazione specifici del settore sanitario (art. 29), 

prevede che, ai fmi della contabilizzazione della 

mobilità sanitaria extraregionale, attiva e passiva, si 

prenda a riferimento la mobilità della matrice extraregionale 

inserita nell'atto formale di individuazione 

del fabbisogno sanitario regionale standard (cosiddetta 

Intesa di Riparto Governo-Regioni dell'anno di 

riferimento). 

Fino all'anno 2011, nei Bilanci d'esercizio degli Enti 

del SSR, sono stati contabilizzati i dati di mobilità 

extraregionale attiva e passiva comunicati dall'Agenzia 

Sanitaria Regionale, piuttosto che il dato in 

acconto previsto dall'Intesa di riparto Governo 

Regioni dell'anno di riferimento. 

Analogamente le sopravvenienze attive e passive 

legate alla definizione del dato di mobilità extraregionale 

venivano comunicate dall'Agenzia Sanitaria 

Regionale e registrate nei Bilanci d'esercizio dell'anno 

successivo. 

Si è pertanto reso necessario verificare l'impatto della 

precedente modalità di contabilizzazione della 

mobilità rispetto all'introduzione delle nuove regole 

previste dal D.Lgs. 118/2011. 

Nello specifico, per l'anno 2010, il riparto del finanziamento 

LEA, disposto con DDS n. 1/PES del 

29/04/2011, prevedeva un saldo di mobilità negativo 

di Euro 25.108.578,06, registrato nei Bilanci d'esercizio 

2010 degli Enti del SSR. 

L'Intesa Governo-Regioni n. 255/CSR del 

22/11/2012, concernente il riparto tra le Regioni delle 

disponibili-tà finanziarie per il Servizio sanitario 

nazionale per l'anno 2012, riporta un valore della 

mobilità interregionale dell'anno 2010, in base al 

quale il saldo di mobilità 2010 per la Regione Marche 

risulta essere negativo per un importo pari a 

Euro 30.725.203,00. 

Dal confronto dei dati di mobilità 2010, (da un lato 

risultanti dall'Intesa Governo-Regioni n. 255/CSR 

del 22/11/2012 e dall'altro dai Bilanci d'esercizio 

degli Enti del SSR dell'anno 2011, si evidenzia la 

necessità di recuperare l'ammontare complessivo di 

Euro 5.616.624,94 dagli Enti stessi, quale maggiore 

finanziamento già assegnato con il c.d. riparto dell'anno 

2010.


La scomposizione del peggioramento del saldo 

negativo di mobilità dell'anno 2010 per un importo 

di Euro 5.616.624,94 viene ripartita tra gli Enti del 

SSR sulla base dei dati forniti dall'Agenzia Sanitaria 

Regionale con mail del 14/12/2012. In particolare si 

evidenziano le seguenti posizioni: 

Debito Asur verso Regione: Euro 6.135.385,00 

Credito A.O.U. Ospedali Riuniti verso Regione: 

Euro 511.539,70 

Credito Marche Nord verso Regione: Euro 

29.921,40 

Debito INRCA verso Regione: 22.700,84 

Tali sopravvenienze attive e passive non sono state 

registrate dagli Enti del SSR nei Bilanci d'esercizio 

2011. 

Per quanto riguarda l'anno 2011, il riparto del finanziamento 

LEA previsto nella DGR 770 del 

28/05/2012 è stato definito in base al saldo di mobilità 

negativo di Euro 26.637.618,87, comunicato dall'Agenzia 

Sanitaria Regionale con nota Prot. n. 

5596/ARS/SGR/P del 28/05/2012. Tali dati sono stati 

registrati nei Bilanci d'esercizio 2011 degli Enti 

del SSR. 

Il valore in acconto del saldo di mobilità dell'anno 

2011, inserito nell'Intesa Governo-Regioni di riparto 

per l'anno 2011 (recepita con Delibera CIPE n. 15 

del 20/01/2012), concernente il riparto tra le Regioni 

delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario 

nazionale per l'anno 2011, è pari ad un valore 

negativo di Euro 31.444.576,00. Pur non trattandosi 

ancora del dato di mobilità definitivo per il 2011, si 

ritiene comunque opportuno adeguare la registrazione 

della mobilità degli Enti del SSR al dato previsto 

nell'Intesa citata, al fine di poter registrare l'eventuale 

peggioramento del saldo di mobilità 2011 in corrispondenza 

del conguaglio che sarà recepito nell'Intesa 

di Riparto Governo-Regioni dell'anno 2013 

Tale adeguamento del saldo di mobilità, ritenuto 

connesso al peggioramento della mobilità passiva, 

evidenzia la necessità di recuperare dall'ASUR l'ammontare 

complessivo di Euro 4.806.957,00. 

Per quanto riguarda le posizioni a debito dell'ASUR 

nei confronti della Regione, avente ad oggetto la 

mobi-lità 2010 e 2011 si provvederà alla loro compensazione 

con il credito relativo al finanziamento 

dei LEA dell'anno 2008 registrato nel Bilancio 

regionale come residuo perente dell'anno 2009 n. 

1973 assunto sul capitolo 52815125. 

In relazione alle posizioni a credito dell'A.O.U. 

Ospedali Riuniti A.O. Marche Nord, aventi ad 

oggetto la mobilità 2010 e 2011, si provvederà alla 

loro copertura finanziaria con le risorse iscritte nel 

capitolo 52817104 del bilancio 2012. 

Relativamente ai punti (ii), (iii) e (iv) di cui sopra 

nelle Tabelle 4, 5, 6 e 7 che seguono vengono riportate 

le posizioni debitorie e/o creditorie della Regio- 

722 

ne nei confronti degli Enti del SSR aggiornate e riviste. 

Con particolare riferimento ai crediti LEA che la 

Regione vanta verso le aziende A.O.U. Ospedali 

Riuniti, ed per A.O. Marche Nord di cui alle Tabelle 

5 e 6 sopra riportate, si precisa come gli stessi siano 

oggetto di cessione a favore dell'ASUR nei limiti del 

valore delle fatture emesse fino all'anno 2012 da parte 

delle a-ziende ospedaliere nei confronti dell'A- 

SUR. 

Si precisa come tutte le fatture infragruppo fino 

all'anno 2012 dovranno essere registrate e liquidate 

da parte degli Enti del SSR entro la data di adozione 

del Bilancio d'esercizio 2012. 

Gli effetti giuridici e contabili della compensazione 

dovranno essere annotati entro la data del 

31/12/2013.


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_______________________________________________________ 


L.R. n. 13 del 20/06/2003 - Autorizzazione 

alle aziende ed enti del SSR ed al DIRMT alla 

gestione provvisoria dei rispettivi Bilanci Economici 

Preventivi per l'anno 2013. 


omissis 

DELIBERA 

1. di autorizzare gli Enti del SSR ed il DIRMT alla 

gestione provvisoria dei rispettivi Bilanci Economici 

Preventivi 2013 (di seguito Gestione Provvisoria 

2013) per lo svolgimento delle sole attività 

istituzionali, nei limiti di cui all'Allegato A 

che costituisce parte integrante e sostanziale della 


2. di disporre che gli Enti del SSR trasmettano al 

Dipartimento per la Salute e per i Servizi Sociali 

entro la data del 15/01/2013 la distribuzione dei 

costi della gestione provvisoria dell'anno 2013 

ripartiti tra gli aggregati di costo; 

3. di stabilire che la Gestione Provvisoria 2013 è 

vincolante ai sensi dell'art. 3, comma 2, della 

L.R. 13/2003 e ss.mm.ii.; 

4. di recepire la procedura degli scambi infragruppo 

condivisa dagli Enti del SSR di cui all'Allegato B 

che costituisce parte integrante e sostanziale della 


5. di disporre che tutte le fatture infragruppo fino 

all'anno 2012 dovranno essere registrate e liquidate 

da parte degli Enti del SSR entro la data di 

adozione del Bilancio d'esercizio 2012; 

6. di demandare al Direttore del Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi Sociali tutti gli adempimenti 

necessari all'attuazione della presente deliberazione. 

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Art. 3 bis, comma 5 del D.lvo 502/92 e s.m.i. 

- Art. 3 comma 2 lett. p) bis L.R. n. 13/2003 e 

s.m.i. -Valutazione dei risultati conseguiti dai 

Direttori Generali dell'ASUR, dell'A.O.U. Ospedali 

Riuniti di Ancona, dell'A.O. Ospedali Riuniti 

Marche Nord di Pesaro, dell'INRCA e dal 

Direttore del DIRMT rispetto agli obiettivi di 

budget annuali assegnati dalla Giunta regionale. 

Approvazione criteri anno 2012 


omissis 

DELIBERA 

- di approvare i criteri per l’anno 2012 relativi alle 

procedure di valutazione dei risultati conseguiti 

dai Direttori generali dell’ASUR, dell’A.O.U. 

Ospedali Riuniti di Ancona, dell’A.O. Ospedali 

Riuniti Marche Nord di Pesaro, dell’INRCA, dal 

Direttore del DIRMT, contenutei negli allegati A) 

e B) alla presente deliberazione, che ne formano 

parte integrante e sostanziale. 

ALLEGATO A 

Il Nucleo di Valutazione, deputato alla valutazione e 

verifica dei risultati conseguiti dal Direttore Generale 

dell'ASUR, dal Direttore Generale dell'Azienda 

Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti "Umberto 

I° - G.M. Lancisi - G. Salesi" di Ancona, dal 

Direttore Generale dell'Azienda Ospe-daliera Marche 

Nord di Pesaro, dal Direttore Generale dell'INR- 

CA e dal Direttore del DIRMT, è composto ai sensi 

dell'art. 3 comma 2 lett. p) bis della L.R. n. 17 del 

01/08/2011 da: 

- dott. Carmine Ruta , Direttore del Dipartimento per 

la Salute e per i Servizi Sociali; 

- prof. ssa Marina Bottegoni componente del Comitato 

di Controllo interno e di valutazione di cui 

all'art. 18 della L. R. n.20/2001. 

- prof., Claudio Travaglini componente del Comitato 

di Controllo interno e di valutazione di cui 

all'art. 18 della L. R. n.20/2001. 

Le funzioni di segreteria del Nucleo di valutazione 

sono attribuite alla dott.ssa Paola Maurizi - funzionario 

amministrativo esperto - Risorse Umane del 

SSR e responsabile del procedimento. 

L' inottemperanza alla direttiva vincolante di cui alla 

DGR n. 1481 del 27/10/2008, relativa al rispetto da 

parte delle Direzioni dei contenuti e delle tempistiche 

dei flussi informativi ricompresi nel Nuovo 

Sistema Informativo Sanitario, richiamati dall'art. 3, 

comma 8 dell'Intesa Stato Regioni del 23/03/05 e 

dall'Intesa del 03/12/2009, comporta la preclusione 

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alla valutazione annuale dei Direttori Generali ed 

alla conseguente corresponsione del trattamento 

accessorio di risultato, ferme restando altre più gravi 

sanzioni applicabili agli stessi sulla base del contratto 

individuale di lavoro. 

Per quanto riguarda l'adempimento degli obblighi 

informativi, l'allegato 1 all'Intesa Stato Regioni del 

23 marzo 2005, e successive integrazioni, stabilisce 

che le Regioni sono tenute ad adempiere: 

1. agli obblighi informativi sul monitoraggio della 

spesa relativi all'invio al Sistema Informativo 

Sanitario dei modelli CE, SP, CP e LA (decreto 

ministeriale 16 febbraio 2001, decreto ministeriale 

28 maggio 2001, decreto ministeriale 29 

aprile 2003, decreto ministeriale 18 giugno 2004, 

decreto ministeriale 13 novembre 2007, decreto 

ministeriale 31 dicembre 2007); 

2. agli obblighi informativi sugli indicatori e parametri 

contenuti nel decreto ministeriale 12 dicembre 

2001; 

3. agli obblighi informativi in materia di sanità veterinaria 

e alimenti derivanti da normativa comunitaria. 

Nel debito informativo sopra indicato, come previsto 

inoltre dalla DGR n. 498 del 10/04/2012, rientrano 

i flussi informativi del Nuovo Sistema Infolinativo 

Sanitario (NSIS), approvati con appositi Decreti 

ministeriali e predisposti con la condivisione delle 

Regioni in sede di Conferenza Stato -Regioni, che 

riguardano: 

1. Emergenza sanitaria territoriale (118) (Flusso istituito 

con DM 17/12/08) 

2. Pronto soccorso (Flusso istituito con DM 

17/12/08) 

3. Assistenza domiciliare (Flusso istituito con DM 

17/12/08 ) 

4. Assistenza residenziale e semiresidenziale (Flusso 

istituito con DM 17/12/08) 

5. Distribuzione diretta e per conto dei farmaci 

(Flusso istituito con DM 31/07/07 ) 

6. Specialistica ambulatoriale (art. 50) (Flusso istituito 

con legge n. 326 24/11/03) 

7. Farmaceutica convenzionata (art. 50) (Flusso istituito 

con legge n. 326 24/11/03) 

8. Assistenza ospedaliera (SDO) (Flusso istituito con 

DM 26/07/93, trimestrale col DM 8/07/10) 

9. Salute mentale (Flusso istituito con DM 15/10/10) 

10. Dipendenze (Flusso istituito con DM 11/06/10) 

11. Modelli ministeriali (FLS, HSP, STS) 

12. Rilevazione Cedap 

13. Screening oncologici 

14. Dispositivi medici 

Non si procederà inoltre, ai sensi della DGR n. 1264 

del 12/11/2007, alla corresponsione di qualsiasi


emolumento integrativo del trattamento economico, 

legato ad obiettivi aziendali, nei confronti dei Direttori 

Generali che non si adeguino alla normativa statale 

e regionale in materia di contenimento della spesa 

nel settore sanitario per beni e servizi così come 

previsto dall'art. 2, comma 1, del decreto-legge 18 

settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, 

dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, così come 

modificato dall'art. 3 comma 168, della legge 24 

dicembre 2003, n.350, nonché dall'articolo 22, comma 

8, del decreto legge n. 78/2009. 

Si precisa che alcune direttive vincolanti in quanto 

rilevanti ai fini della valutazione delle Direzioni, 

sono state indicate e valorizzate all'interno degli 

allegati. 

L'accertamento del mancato rispetto di ulteriori 

direttive vincolanti per le Direzioni aziendali effettuata 

dai competenti uffici del Dipartimento per la 

salute e per i servizi sociali e dell'ARS comporterà la 

decurtazione del punteggio complessivo assegnato 

alle Direzioni di 2 punti per ogni direttiva non adempiuta, 

fino ad un massimo di 10 punti complessivi. 

Nelle more della definizione del budget 2012 si propone, 

in continuità con l'anno 2011, l'assetto generale 

di valutazione degli obiettivi dei direttori come 

segue: 

- 60 punti assegnati agli obiettivi di carattere economico 

- 40 punti assegnati agli obiettivi di carattere sanitario 

OBIETTIVI DI CARATTERE ECONOMICO - 

PUNTI 60 

Per le Direzioni generali verranno valutati i seguenti 

obiettivi : 

1. OBIETTIVO DEL RISULTATO ECONOMI- 

CO COMPLESSIVO - 50 PUNTI 

2. OBIETTIVO DEL PERSONALE -10 PUNTI 

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La definizione del risultato economico complessivo 

verrà stabilita nel provvedimento di assegnazione 

del budget alle aziende ed enti del SSR con provvedimento 

della Giunta Regionale . 

OBIETTIVO DEL PERSONALE —10 PUNTI 

L'obiettivo del personale, valutato 10 punti, si riferisce 

al rispetto per l'anno 2012, delle economie da 

conseguire per il contenimento e controllo della spesa 

del personale, previste per ogni azienda ed ente 

del SSR nella tabella allegata alla DGR 288 

dell'8/03/2011, confermata dalle DD.GG.RR. n. 

1161 del 01/08/2011, n. 1750/2011 e n. 528/2012; 

con riguardo all'Inrca il suddetto obiettivo di ri-sparmio 

è modificato ai sensi e per gli effetti delle determinazioni 

contenute nella DGR n. 822 del 

04/06/2012. 

Il rispetto dell'obiettivo di diminuzione complessiva 

del costo per il personale del SSR, valutato 10 

punti, viene calcolato attraverso il confronto tra 

l'aggregato economico, voce A21 del IV report di 

contabilità analitica al 31/12/2012 rispetto al IV 

report di contabilità analitica al 31/12/2011. 

Adempimenti 

Le Direzioni generali dell'Asur, delle Aziende Ospedaliere, 

dell'Inrca ed il Direttore del DIRMT, devono 

predispone una relazione con l'analisi dei risultati 

raggiunti in riferimento sia agli obiettivi economici 

che agli obiettivi sanitari assegnati, indicando 

anche le criticità rilevate, gli scostamenti e le relative 

motivazioni. 

Le suddette relazioni dovranno essere trasmesse al 

Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali - 

P.F. Risorse Umane del SSR entro trenta giorni dalla 

chiusura del bilancio consuntivo 2012. 

Tale documentazione sarà esaminata dal Nucleo di 

Valutazione competente in sede di verifica e valutazione, 

anche al fine di analizzare le situazioni e le 

circostanze che hanno ostacolato il pieno raggiungimento 

degli obiettivi. 

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Autorizzazione alla stipula del Contratto collettivo 

decentrato integrativo del personale 

non dirigente -Personale della Giunta regionale 

- anno 2012. 


omissis 

DELIBERA 

1. di autorizzare la stipula del Contratto collettivo 

decentrato integrativo del personale non dirigente 

- Personale della Giunta Regionale - anno 2012, 

come da allegato 1) che riporta la copia conforme 

della preintesa; 

2. di stabilire che l’allegato 1) costituisce parte integrante 


3. di stabilire inoltre che l’onere finanziario della quota 

parte del fondo ancora da liquidare, pari a Euro 

3.318.880,86, trova copertura nell’ambito delle 

risorse previste nella UPB 20701 di cui alla Proposta 

di legge n. 275 del 10/12/2012, concernente 

“Approvazione del bilancio di previsione per l’anno 

2013 ed adozione del bilancio pluriennale per il 

triennio 2013-2015”. 

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IPOTESI. DI CONTRATTO COLLETTIVO 

DECENTRATO INTEGRATIVO DEL PERSO- 

NALE NON DIRIGENTE - PERSONALE DEL- 

LA GIUNTA REGIONALE ANNO 2012 

ARTICOLO 1 

(Risorse decentrate) 

Le risorse decentrate disponibili, di cui all’articolo 

31 del CCNL 22/01/2004, sono quantificate 

complessivamente in Euro 8.431.305,39, non 

sono comprensive degli oneri riflessi e sono 

ripartite, ai sensi dell’articolo 17 del CCNL 

01/04/1999 e successive modificazioni, secondo 

quanto individuato nel prospetto allegato A). 

ARTICOLO 2 

(Disciplina della performance) 

Per la valorizzazione della performance individuale 

e organizzativa, trova applicazione la disciplina 

concernente Sistema compensi incentivanti, 

approvata dalla Giunta regionale con deliberazione 

n. 1232 del 01/08/2012, di cui all’allegato B) 

al presente contratto. 

L’articolo 9, comma 3, del Sistema compensi 

incentivanti - quota B è modificato a decorrere 

dall’anno 2013, come segue: 

I acconto 34% 

II acconto 33% 

Saldo 33% 

Trovano inoltre applicazione a titolo di performance 

individuale gli articoli 5 e 6 del Contratto 


del 22/06/2009, di cui all’allegato C) al presente 

contratto, relativi rispettivamente alla 

retribuzione di risultato delle posizioni organizzative 

e delle alte professionalità. 

ARTICOLO 3 

(Disciplina indennità varie) 

Per la remunerazione di attività per le quali 

spetta il riconoscimento di specifi i compensi ai 

sensi dell’articolo 17 del CCNL 01/04/1999, come 

modificato dall’articolo 36 del CCNL 22/01/2004, 

sono individuate le tipologie di cui all’allegato D) al 

presente contratto. 

ARTICOLO 4 

(Risorse finalizzate) 

Per l’applicazione delle disposizioni dí cui all’articolo 

17, comma 2, lettera g), del CCNL 

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01/04/1999, sono stati previsti i compensi che 

specifiche disposizioni di legge finalizzano alla 

incentivazione di prestazioni e di attività determinati. 

Detti compensi sono correlati a: 

- attività di progettazione, direzione lavori e 

pianificazione, ai sensi dell’articolo 92, commi 

5 e 6, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 

163, tenuto conto della disposizione di cui al comma 

7 bis dell’articolo 61 del D.L. 25 giugno 2008 

n. 112, convertito con modificazioni della legge 6 

agosto 2008 n. 133, da liquidare secondo le modalità 

definite in sede di contrattazione decentrata 

integrativa ed autorizzate dalla Giunta regionale 

con deliberazione n. 1072 del 08/10/2007; 

- attività svolta dai professionisti legali, ai sensi 

del Regio Decreto Legge 27 novembre 1933, n. 

1578, da ripartire sulla base dei criteri definiti con 

D.G.R. n. 3301/1995; 

- attività svolta dal personale regionale assegnato 

alla struttura indicata all’articolo 10, comma 1, 

della legge regionale 11 dicembre 2001, n. 32 

(Sistema regionale di protezione civile), finanziata 

con le risorse di cui all’articolo 9, comma 3 bis, 

della legge regionale 24 dicembre 2008, n. 37. 

Tale indennità è cumulabile con la parte accessoria 

del trattamento economico spettante al medesimo 

personale, secondo la disciplina della contrattazione 

collettiva nazionale di lavoro del comparto delle 

Regioni e delle Autonomie locali, ai sensi dell’articolo 

11, comma 4, della legge regionale 22 

dicembre 2009,. n. 31 concernente “Disposizioni 

per la formazione del bilancio annuale 2010 e pluriennale 

2010/2012 della Regione (legge finanziaria 

2010)”. 

L’ammontare previsto nel fondo per ciascuna fattispecie 

è connesso alla sussistenza delle risorse nell’ambito 

dei capitoli del bilancio regionale specificatamente 

destinati all’esercizio delle relative funzioni. 

L’attribuzione è subordinata all’effettivo accantonamento 

delle relative risorse. 

ARTICOLO 5 

(Disposizioni applicative) 

Nel caso in cui l’ammontare dei compensi da erogare 

in relazione ai vari istituti contrattuali destinati 

al finanziamento del salario accessorio, superi 

lo specifico importo negoziato nell’ambito della 

contrattazione del fondo per le risorse decentrate, la 

quota pro capite spettante a ciascun dipendente è 

ridotta in misura proporzionale. 

La finalità è quella di garantire il rispetto degli 

importi definiti in sede di contrattazione decentrata 

integrativa.


ARTICOLO 6 

(Disposizioni finali) 

Per i contratti a termine trovano applicazione le 

disposizioni di cui all’articolo 7 del Contratto decentrato 

integrativo del personale non dirigente del 

22/06/2009, al quale è fatto espresso rinvio. 

Gli allegati A), B), C) e D) al presente contratto 

costituiscono parte integrante dello stesso. 

Gli allegati E) e F) sono approvati dalle parti, pur 

non costituendo parte integrante del contratto decentrato 

integrativo. 

758


759


760


ALLEGATO B) 

SISTEMA COMPENSI INCENTIVANTI 

PREMESSA 

Il D.Lgs 150/2009 recante: “Ottimizzazione della 

produttività del lavoro pubblico e di efficienza e 

trasparenza delle pubbliche amministrazioni” ha dettato 

disposizioni in materia di sviluppo organizzativo 

e di miglioramenti dei servizi erogati. 

In particolare ha disciplinato il Sistema di valutazione 

delle strutture e dei dipendenti pubblici al fine di 

assicurare elevati standard qualitativi ed economici 

del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e 

della performance organizzativa e individuale. 

La misurazione e la valutazione della performance 

sono volte al miglioramento della qualità dei 

servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché 

alla crescita delle competenze professionali, 

attraverso la valorizzazione del merito e 1’ erogazione 

dei premi per i risultati perseguiti dai singoli 

e dalle unità organizzative in un quadro di pari 

opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei 

risultati delle amministrazioni pubbliche e delle 

risorse impiegate per il loro perseguimento. 

Per realizzare il precitato obiettivo occorre sviluppare, 

in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo 

della programmazione finanziaria e del bilancio, il 

ciclo di gestione della performance. 

Il ciclo di gestione della performance (articolo 4 

decreto legislativo n. 150/09) deve articolarsi nelle 

seguenti fasi: 

a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si 

intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato 

e dei rispettivi indicatori; 

b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle 

risorse; 

c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione 

di eventuali interventi correttivi; 

d) misurazione e valutazione della performance, 

organizzativa e individuale; 

e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di 

valorizzazione del merito; 

f) rendicontazione dei risultati agli organi di 

indirizzo politico-amministrativo, ai vertici 

delle amministrazioni, nonché ai competenti 

organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, 

agli utenti e ai destinatari dei servizi. 

Con legge regionale 28 dicembre 2010 n. 22 si è proceduto 

all’adeguamento dell’ordinamento della 

Regione Marche. In particolare, 1’ articolo 3 della 

predetta legge, dispone che il Comitato di controllo 

interno e valutazione istituito con 1’ articolo 18 della 

legge regionale n. 20/2001 svolge le funzioni del- 

761 

l’Organismo Indipendente di Valutazione di cui 

all’articolol4 del decreto legislativo n. 150/2009. 

L’istituzione del Comitato è stata la parte principale 

del procedimento di adeguamento dell’ordinamento 

regionale ai principi contenuti nel decreto legislativo 

n. 150/2009 come richiesto dal legislatore statale che 

indirizza tutte le amministrazioni nell’adozione di 

metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare 

le performance individuali e quelle organizzative. 

Il Comitato di Controllo Interno e di Valutazione, nel 

corso dell’anno 2011, ha presentato delle proposte di 

innovazione del sistema di valutazione del comparto 

della Regione Marche per l’adeguamento dello stesso 

ai principi ed alle disposizioni del capo II del 

decreto legislativo n. 150/2009. 

Il nuovo sistema è attuato dall’anno 2012 ed in via 

sperimentale e poiché l’adozione avviene in corso 

d’anno la sua applicazione decorre dalla data di adozione 

del relativo atto. La sua messa a regime sarà 

conseguente ad una valutazione di efficacia che 

verrà effettuata in via specifica dal Comitato di Controllo 

Interno e di Valutazione. 

PROPOSTA 

Obiettivo 

L’ attuale sistema dispone già di una serie di strumenti 

di programmazione e di verifica dei risultati, 

tuttavia, occorre meglio orientare alcune valutazioni 

delle performance intese come “miglioramento della 

qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche”. 

Occorre dunque inserire gradualmente un processo 

di miglioramento nella valutazione del comparto, 

iniziando dalla modifica del criterio di ripartizione 

della quota complessiva annuale stanziata nel 

fondo per il pagamento del salario accessorio prevista 

nel sistema della produttività vigente. In particolare, 

nella premessa che 1’ erogazione dei compensi 

è destinata ad incentivare concretamente ed in 

maniera oggettiva la produttività ed il miglioramento 

dei servizi da criterio di riparto viene fissato in: 

• 54% quota A) - valorizzazione della partecipazione 

del singolo prestatore alla realizzazione 

delle attribuzioni della struttura di appartenenza 

ed all’obiettivo o agli obiettivi affidati dalla 

Giunta regionale mediante la valutazione della 

qualità della propria prestazione lavorativa, ad 

opera del proprio dirigente, nel rispetto dei criteri 

e delle modalità di cui alla deliberazione 

della Giunta regionale n. 1071 del 25 settembre 

2006, alla quale sono apportate modifiche minime 

finalizzate in via esclusiva ad una distribuzione 

premiale e differenziata in relazione al livello di


qualità delle attività rese e del comportamento 

assunto; 

• 46% quota B) - valorizzazione delle attività 

del gruppo e cioè dei dipendenti della struttura 

dirigenziale che concorrono alla realizzazione 

degli obiettivi strumentali e di risultato, concreti e 

complementari definiti dal dirigente per la realizzazione 

delle competenze nonché del o degli 

obiettivi assegnati alla struttura sulla base 

della cui realizzazione sarà valutata e premiata 

la partecipazione del gruppo. 

ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA DELLA 

LETTERA a). 

Prestazioni individuali 

Modalità e criteri 

Si conferma il metodo della valutazione individuale 

attraverso lo strumento “scheda di valutazione 

individuale” per cui oggetto della valutazione 

continueranno ad essere: 

• le attività esigibili dal dipendente sulla base del 

prioprio profilo professionale effettivamente e prevalentemente 

svolte dal lavoratore (peso 50% sulla 

valutazione complessiva) 

• i comportamenti organizzativi: comportamenti 

personali richiesti al singolo operatore nei diversi 

servizi - lavoro di gruppo, collaborazione con 

altri servizi, ecc. (peso 25% sulla valutazione 

complessiva) 

• i comportamenti produttivi: comportamenti personali 

richiesti a tutti i dipendenti regionali: 

autonomia, tensione al risultato, ecc. (peso 25% 

sulla valutazione complessiva) 

Per introdurre la cultura della valutazione e dunque 

incentivare la differenziazione delle valutazioni da 

parte del dirigente è introdotta una modificazione 

al sistema di valutazione dei dirigenti che 

consiste nell’individuazione, nell’ambito della 

valorizzazione delle competenze, di un punteggio 

determinato ad una ulteriore e specifica capacità 

dirigenziale, specificamente individuata come 

competenza di valutazione. Occorre però, da parte 

del dipendente, la maturazione della consapevolezza 

che le prestazioni lavorative rese non possono essere 

tutte qualitativamente identiche e che prestazioni 

tutte eccellenti costituiscono una patologia, 

posto che ogni performance ha margini di miglioramento. 

L’obiettivo consiste nel sollecitare il dirigente 

ad una valutazione maggiormente incisiva e la 

sollecitazione deve venire dal basso e consistere in 

una richiesta di differenziazione che viene avanzata 

direttamente dai collaboratori del dirigente. L’effetto 

indiretto che ne conseguirebbe è 1’ incentivazione ad 

una partecipazione più attiva ed efficace del proprio 

gruppo. In questo modo viene assicurata l’erogazio- 

762 

ne della retribuzione accessoria in maniera differenziata 

in relazione ai risultati conseguiti. 

La ripartizione della quota a) del Fondo e la successiva 

costituzione del budget viene effettuata in relazione 

alla quantità di risorse stanziate specificatamente 

nel Fondo dell’anno precedente a quello di 

riferimento. 

Tali quote ripartite possono essere suscettibili di 

variazioni conseguenti alle dinamiche della contrattazione 

collettiva nazionale di lavoro nonché di 

quella decentrata integrativa. 

Al fine della loro distribuzione la struttura competente 

in materia di personale provvederà ad attribuire 

entro il 31 del mese di gennaio di ogni anno, 

a ciascun servizio 1’ elenco del personale 

assegnato convenzionalmente al 1^ gennaio dell’anno 

di riferimento. 

Nell’ambito del singolo servizio dovrà poi procedersi 

ad una ulteriore ripartizione proporzionale 

tra i dipendenti assegnati alle diverse posizioni di 

funzione o di progetto dello stesso servizio. 

In tal modo vengono determinati nell’ambito del 

budget di servizio n centri di costo ovvero tanti centri 

di costo quante strutture dirigenziali con dipendenti 

assegnati sono presenti all’ interno di ciascun 

servizio. Anche il servizio ha il proprio centro di 

costo. 

Sona equiparati ai servizi: la Segreteria generale, 

il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, 

il Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali, 

il Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza 

e per la protezione civile e 1’ Agenzia regionale 

sanitaria. 

La distribuzione del compenso è effettuata proporzionalmente 

al punteggio conseguito purché superiore 

a 80, sulla base di una specifica griglia che 

individua sei differenti livelli di valutazione (cinque 

fasce di merito) e mediante distribuzione di tutte le 

risorse specificatamente finalizzate.


I calcoli saranno predisposti direttamente dalla P.F. 

Organizzazione, amministrazione del personale e 

scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione. 

Tutti i dipendenti devono essere valutati purché 

abbiano espletato, nel corso dell’anno di riferimento, 

una prestazione lavorativa pari a 60 giorni. 

ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA DELLA LET- 

TERA b) 

Quota di gruppo 


Le attività di gruppo sono volte alla realizzazione di 

obiettivi strumentali e di risultato definiti annualmente 

dal dirigente per la semplificazione, la razionalizzazione 

e l’innovazione delle procedure (reingegnerizzazione 

dei processi, riduzione o sincronizzazione 

delle fasi di lavoro semplificazione delle 

procedure) sulla base di quelli fissati dalla Giunta 

regionale nel piano triennale della performance. 

L’ attuale sistema prevede che 1’ attribuzione della 

quota del fondo per il pagamento del salario accessorio 

destinata alla valorizzazione delle attività del 

gruppo viene effettuata dalla struttura competente in 

materia di personale in relazione ai dipendenti 

aventi diritto assegnati a ciascun servizio regionale 

alla data convenzionale del 1 gennaio di ogni 

anno. 

Il servizio procede poi ad una ulteriore ripartizione 

tra le diverse posizioni di funzione o di progetto al 

suo interno. 

Ciascun dirigente di struttura indica i tempi e la percentuale 

di quota erogabile sulla base degli esiti della 

valutazione del raggiungimento di obiettivi strumentali 

e di risultato nella singola scheda attività. 

L’entità del compenso globalmente correlato al raggiungimento 

degli obiettivi è fissato preventivamente 

e per ciascun dipendente nella scheda di attività. 

Al fine della distribuzione delle quote di partecipazione 

sono individuati due parametri correlati al 

contenuto della prestazione lavorativa esigibile 

(categoria B parametro 100 - categoria C e D para- 

763 

metro 120). La quantificazione dei compensi individuali 

viene determinata nel rispetto di tali criteri. Le 

posizioni organizzative e le alte professionalità partecipano 

alle attività di gruppo coordinandole ma 

non percepiscono i compensi”. 

Ad oggi, quindi, è il dirigente che valuta se 1’ obiettivo 

di gruppo è stato raggiunto o meno. 

La proposta innovativa consiste nell’introdurre una 

valutazione “dal basso” del grado di compartecipazione 

dei singoli al risultato complessivo del gruppo, 

in modo da differenziare l’erogazione al singolo 

dipendente, sulla base dell’effettiva partecipazione 

al conseguimento complessivo. 

La partecipazione è espressa da un giudizio di “autovalutazione”, 

che viene indicato in forma percentuale, 

dando 100%, nel caso di piena partecipazione 

del singolo componente il gruppo. Il giudizio 

di autovalutazione è valido a condizione che ne consegue 

una larga condivisione e cioè che lo stesso sia 

condiviso dalla maggioranza dei componenti il gruppo. 

La valutazione così ottenuta sarà proposta al Dirigente 

dal gruppo, a conclusione di un confronto 

interno al gruppo stesso. 

In caso di disaccordo nella valutazione dei contributi 

individuali tra i componenti del gruppo e cioè nel 

caso in cui il giudizio di autovalutazione non sia 

condiviso dalla maggioranza dei componenti il gruppo 

stesso, si continueranno ad applicare le modalità 

oggi vigenti con valutazione affidata al dirigente 

che dovrà esprimersi sempre in termini di percentuale 

di apporto del singolo nelle attività del 

gruppo. 

In entrambi i casi (giudizio di autovalutazione o 

valutazione assegnata dal dirigente) qualora l’apporto 

del singolo componente sia < 100, la quota retributiva 

individuale è proporzionata alla % di apporto 

e dunque al conseguimento degli obiettivi risultante 

dal giudizio di autovalutazione o dalla valutazione 

del dirigente.. 

Gli importi che residuano sono ripartiti tra i partecipanti 

in misura proporzionale alla % di apporto 

del singolo, fino a completa distribuzione del budget.


Nella valutazione di tali attività sono previsti due 

step di verifica intermedi ai quali consegue l’erogazione 

di un importo pari al 40 per cento dell’intero, 

la restante quota del 20 per cento è erogata 

all’atto della valutazione annuale dello spettante. 

Al fine della distribuzione di tale quota, le risorse 

annualmente ad essa destinate vengono assegnate, 

dalla struttura regionale competente in materia di 

personale entro il 31 del mese di gennaio di ogni 

anno ai servizi regionali. Il budget assegnato al servizio 

è determinato mediante la distribuzione della 

quota complessiva del Fondo in relazione ai dipendenti 

aventi diritto assegnati a ciascun servizio 

regionale, alla data convenzionale del l’’ gennaio di 

ogni anno. 

Al fine di agevolare le varie strutture, la P.F. Organizzazione, 

amministrazione del personale e scuola 

regionale di formazione della pubblica amministrazione 

provvederà, una volta ricevuta la scheda 

di valutazione ad ogni step, alla determinazione 

dell’importo da erogare a titolo di acconti e saldo 

della produttività dell’anno di riferimento. 

La P.F. Organizzazione, amministrazione del personale 

e scuola regionale di formazione della pubblica 

amministrazione dovrà poi ripartire il budget del servizio 

tra le diverse posizioni di funzione al suo interno, 

sulla base dei criteri e delle modalità di cui all’allegato 

b). 

Sono equiparati ai servizi: il Dipartimento per le 

politiche integrate di sicurezza e per la protezione 

civile, la Segreteria generale, il Gabinetto del Presidente 

della Giunta regionale, il Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi sociali e 1’ Agenzia regionale 

sanitaria. 

Le quote di budget vengono ripartite sulla base 

della valutazione risultante dalle schede che vengono 

trasmesse dai singoli dirigenti di struttura 

dalle quali emergono le percentuali dì partecipazione 

dei componenti dei vari gruppi purchè 

abbiano espletato una prestazione lavorativa pari ad 

almeno 60 giorni nel corso dell’anno alle attività. 

Il dirigente deve dare puntuale comunicazione della 

partecipazione dei dipendenti alle attività di gruppo 

finalizzate alla realizzazione dell’obiettivo fmale. In 

particolare deve comunicare alla struttura del personale, 

che provvederà poi all’ effettuazione dei calcoli, 

l’esito dell’autovalutazione dei risultati conseguiti 

negli step intermedi di verifica ed alla conclusione 

delle attività rispettivamente entro il 31 

maggio, il 15 settembre, ed entro il 31 dicembre al 

fine del pagamento con gli emolumenti stipendiali 

dei mesi di luglio e ottobre dell’ anno di riferimento 

e del mese di febbraio dell’ anno successivo. 

MODALITÀ E CRITERI DI DISTRIBUZIONE 

DELLE QUOTE 

764 

Per la definizione delle modalità e dei criteri di 

distribuzione delle quote sono definiti i contenuti 

degli allegati A) e B). 

Il primo attiene al sistema di valutazione delle prestazioni 

di cui alla deliberazione della Giunta regionale 

n. 1071 del 25 settembre 2006 che contiene, 

con riferimento all’allegato A alla medesima deliberazione, 

modifiche minimali nell’ottica della 

realizzazione di una metodologia premiante della 

capacità e dell’impegno individuale concretamente 

profuso nello svolgimento delle prestazioni 

assegnate dal dirigente nell’ambito del piano di attività 

annuale. 

Il secondo si riferisce al sistema di valutazione 

delle attività di gruppo per la realizzazione di 


dal dirigente per la semplificazione, la razionalizzazione 

e “l’innovazione” delle procedure 

(reingegnerizzazione dei processi, riduzione o sincronizzazione 

delle fasi di lavoro). 

MONITORAGGIO E SEGNALAZIONI 

Con la finalità di monitorare la funzionalità del sistema 

viene creata una commissione paritetica composta 

da 6 soggetti nominati rispettivamente dalle delegazioni 

di parte pubblica e di parte sindacale, in pari 

numero. La commissione presidia le fasi di applicazione 

della disciplina monitorando il rispetto delle 

scadenze e l’adempimento delle attività da parte dei 

soggetti competenti. 

Segnala in particolare ritardi ed eventuali inadempienze, 

suggerisce eventuali modifiche od integrazioni 

al sistema e provvede ad effettuare le relative 

comunicazioni agli organi competenti. 

In caso di inadempienza da parte del singolo dirigente 

interviene il soggetto ad esso sovraordinato e 

cioè nel caso: 

1. del dirigente di posizione di funzione, il dirigente 

del servizio; 

2. del dirigente di servizio e del direttore di Dipartimento, 

il segretario generale; 

3. del segretario generale e del Capo di gabinetto, il 

Presidente della Giunta regionale. 

Quota A) 

Sistema di valutazione delle prestazioni 

Articolo 1 

(Obiettivi) 

1. La valutazione delle prestazioni è finalizzata a: 

a) incentivare il miglioramento della qualità delle 

prestazioni, valorizzando il merito e l’impegno 

individuale;


b) incrementare la produttività individuale e 

media; 

c) migliorare la comunicazione interna tra dirigente 

e dipendenti, attraverso specifici colloqui; 

d) incoraggiare lo sviluppo delle competenze 

individuali, attraverso programmi individuali 

e concordati di formazione continua 

(sia sul lavoro che mediante corsi di formazione); 

e) semplificare lo strumento valutativo; 

f) incrementare la flessibilità nell’utilizzo del 

personale nell’ambito delle attività del profilo 

professionale tenuto conto del principio 

di equivalenza. 

Articolo 2 

(Finalità) 

1. La metodologia di valutazione è stata elaborata 

per misurare il grado di partecipazione e di 

realizzazione da parte dei dipendenti della 

Giunta regionale dell’incremento dell’efficienza 

e dell’efficacia dei servizi erogati. 

2. Gli esiti del sistema di valutazione sono utilizzabili 

al fine della attuazione dell’istituto delle 

progressioni orizzontali di cui all’art. 5 del 

CCNL del 31 marzo 1999. 

Articolo 3 

(Finanziamento) 

1. Le risorse per il riconoscimento del merito individuale 

conseguente al processo di valutazione 

trovano copertura nella disponibilità del Bilancio 

di previsione di ogni esercizio finanziario, codice 

di bilancio 1.02.01 (RETRIBUZIONI LOR- 

DE) - 1.02.02 (CONTRIBUTI A CARICO DEL- 

L’ENTE) e 1.08.01 (IRAP). 

2. Le risorse di cui al comma 1 sono incluse nella 

parte variabile del Fondo per la produttività e per 

lo sviluppo delle risorse umane e determinate nel 

loro ammontare nel rispetto delle prescrizioni 

fissate dalla contrattazione collettiva nazionale di 

lavoro e della contrattazione decentrata integrativa. 

3. Le risorse sono determinate nella quota corrispondente 

al 54 per cento della quota del Fondo 

di cui al comma 2, dell’anno precedente a 

quello di riferimento. Le stesse possono 

essere annualmente incrementate in conseguenza 

delle dinamiche della contrattazione collettiva 

nazionale, previa verifica della compatibilità 

finanziaria e del rispetto dell’obbligo 

del raggiungimento degli obiettivi di coordinamento 

della Finanza pubblica. 

765 

Articolo 4 

(Distribuzione) 

1. Le risorse di cui all’articolo 3 comma 3, sono 

ripartite mediante la costituzione, su base 

annuale, di specifici budget per ogni servizio 

regionale. 

Sono equiparati ai servizi il Dipartimento per 

la Salute e per i Servizi sociali, il Dipartimento 

per le politiche integrate di sicurezza e per 

la protezione civile, la Segreteria generale, il 

Gabinetto del Presidente della Giunta regionale 

e l’Agenzia regionale sanitaria. 

Articolo 5 

(Definizione budget) 

1. La Posizione di Funzione Organizzazione, 

amministrazione del personale e scuola 

regionale di formazione della pubblica amministrazione 

entro il 31 del mese di gennaio provvede 

a comunicare ad ogni servizio i dipendenti 

assegnati aventi diritto alla data convenzionale 

del l^ gennaio del medesimo anno e cioè i dipendenti 

indicati all’articolo 10, commi 1 e 3. 

2. All’ interno del servizio saranno indicati i dipendenti 

assegnati tra le diverse posizioni di funzione. 

3. La P.F. Organizzazione, amministrazione del personale 

e scuola regionale di formazione della 

pubblica amministrazione provvederà alla 

ripartizione delle risorse stanziate sulla base 

delle risultanze delle schede trasmesse dalle 

varie strutture. 

4. 

Articolo 6 

(Attività di valutazione, oggetto ed assegnazione 

del relativo peso) 

1. Per lo svolgimento dell’attività di valutazione è 

necessario: 

a) definire gli oggetti da valutare; 

b) specificare il peso di ogni oggetto, in rapporto 

alla valutazione complessiva. 

2. L’oggetto della valutazione è rappresentato 

da prestazioni e risultati (articolo 6 del 

CCNL 31.03.1999) e quindi, più concretamente, 

dall’esercizio professionale (attività, compiti, 

prodotti) richiesto e praticato nei rispettivi 

ambienti di lavoro dai singoli lavoratori. 

3. In relazione al comma 2, l’oggetto da valutare 

risulta costituito dai tre seguenti elementi: 

a) attività svolte da ciascun profilo; 

b) comportamenti organizzativi (solo quelli 

richiesti al singolo dipendente nelle diverse 

strutture); 

c) comportamenti produttivi, richiesti a tutti i 

dipendenti regionali;


5. Il peso delle tre tipologie di oggetti sottoposti a 

valutazione viene suddiviso in: 

a) 50% alle attività professionali; 

b) 25% ai comportamenti organizzativi; 

c) 25% ai comportamenti produttivi; 

5. Il punteggio massimo conseguibile da un candidato 

è di 120 punti, di cui fino a 60 punti per le attività 

professionali, fino a 30 punti per i comportamenti 

organizzativi e fino a 30 punti per i comportamenti 

produttivi. 

Articolo 7 

(Standard e scala di riferimento) 

1. Il dirigente valuta l’eventuale distanza tra prestazione 

fornita dal singolo prestatore e prestazione 

di eccellenza, secondo un preciso parametro di 

riferimento (standard di eccellenza) 

2. Vengono quindi esplicitate, per ogni attività e 

per ogni comportamento inserito nella lista 

degli oggetti da valutare, le specifiche di qualità 

. 

3. Per specifica di qualità si intende una sintetica 

descrizione della prestazione di eccellenza, cioè 

l’esplicitazione degli elementi (osservabili) più 

significativi che permettono al valutatore di dire 

che un’attività è fatta molto bene e che corrisponde 

in modo ottimale ai risultati attesi. 

4. La specifica di qualità consente di fornire al valutatore 

ed al valutato gli elementi di riferimento 

per distinguere la prestazioni di eccellenza dalla 

prestazione normale e cioè da quella resa dal prestatore 

di lavoro in maniera ottimale dalla prestazione 

indiscutibilmente inferiore. 

5. La scala di misurazione mediante la quale 

assegnare i punteggi deve essere estremamente 

semplificata ed essere costituita da soli 

quattro livelli: 

a) Livello di qualità I -”comportamento da 

migliorare”: il punteggio minimo registra 

un livello di prestazione sostanzialmente 

insufficiente ed è formulato in positivo, per 

suggerire al dipendente l’obiettivo di 

miglioramento della prestazione. Il livello 

I indica al dipendente che “il suo comportamento 

professionale o l’esercizio del 

processo di lavoro di sua competenza, e la 

qualità dei suoi risultati sono evidentemente 

inferiori alle esigenze del servizio e/o degli 

utenti interni o esterni. Il prestatore dì lavoro 

ha bisogno di essere incoraggiato a migliorare 

il proprio livello professionale. 

b) Livello di qualità II – “comportamento in 

linea con le esigenze del servizio” : questo 

punteggio indica al dipendente che “la qualità 

dell’impegno e dell’investimento personale 

sul lavoro (in energia, tempo, quantità 

di lavoro svolto, attenzione alla qualità) è suf- 

766 

ficientemente adeguata ai risultati attesi dal 

datore di lavoro”. 

c) Livello di qualità III – “comportamento 

perfettamente adeguato con le esigenze del 

servizio”: questo punteggio indica al dipendente 

che “il suo comportamento professionale 

qualitativamente e quantitativamente (in 

energia, tempo, quantità di lavoro svolto, 

attenzione alla qualità) è perfettamente 

proiettato al raggiungimento degli obiettivi e 

dei risultati attesi dal datore di lavoro”. 

d) Livello di qualità IV – “comportamento di 

eccellenza”: il quarto gradino della scala di 

valutazione indica un livello di impegno e di 

professionalità evidentemente superiori alla 

media e quindi suscettibile dell’attribuzione 

di punteggi più elevati. L’impegno 

dimostrato nell’esercizio dell’attività lavorativa 

e la qualità dei risultati sono indiscutibilmente 

al di sopra della media e corrispondono 

alle seguenti specifiche di eccellenza: 

- è sempre accurato e preciso nello svolgimento 

delle operazioni di sua competenza, 

e non risparmia tempi o energie pur di 

garantire il risultato; 

- controlla in maniera sistematica il risultato 

del proprio lavoro e garantisce abitualmente 

le specifiche di qualità del processo e del 

prodotto; 

- ha maturato, nella pratica dell’attività in 

oggetto, una notevole competenza e autonomia, 

e dimostra di saper valutare eventuali 

criticità o sbagli involontari, e di saper 

segnalare o introdurre autonomamente i 

necessari correttivi. 

6. L’indicazione di massima sul significato dei 

quattro gradini della scala, è precisata, per ogni 

singola attività e per ogni singolo comportamento 

presenti nella scheda, nell’ “Allegato B” alla 

deliberazione della Giunta regionale n. 

1071/2006. L’Allegato B è consegnato ad ogni 

dirigente e riporta per ciascuna attività le specifiche 

di qualità del livello di eccellenza, le 

quali identificano il quarto gradino della scala 

e suggeriscono, per difetto, l’eventuale assegnazione 

di punteggi inferiori, in rapporto 

all’entità dello scostamento dallo standard. 

7. Il conseguimento da parte del dipendente del 

punteggio massimo che corrisponde al comportamento 

di eccellenza deve tener conto dei 

principi enucleati dal decreto legislativo n. 

150/2009 e segnatamente rinvenibili nel combinato 

disposto di cui agli articoli 19 e 21 per 

cui la relativa attribuzione può essere assegnata 

solo ad una percentuale minima di personale. 

A tal fine in relazione al punteggio finale 

sono individuati sei diversi livelli e cinque fasce 

di merito secondo la griglia sotto individuata.


767


Articolo 8 

( strumento di valutazione) 

1. La Posizione di funzione Organizzazione, amministrazione 

del personale e scuola regionale di 

formazione della pubblica amministrazione predispone 

la scheda per la valutazione personalizzata 

di ogni dipendente della Giunta regionale e 

la trasmette al dirigente al quale il dipendente è 

assegnato. 

2. Ad ogni dirigente verranno quindi consegnate 

tante schede quanti sono i dipendenti assegnati 

alla sua struttura, già nominativamente intestate. 

3. La scheda va compilata a mano direttamente 

dal dirigente, per garantire la riservatezza dei 

dati personali. 

4. Ogni scheda è composta da cinque sezioni: 

a) Intestazione. La prima sezione riporta, già 

compilate in automatico, le informazioni 

essenziali per identificare il dipendente: 

cognome e nome, servizio di appartenenza, 

categoria contrattuale e profilo professionale. 

b) Attività professionali valutabili. La seconda 

sezione riporta, selezionate in automatico dal 

software, l’elenco delle attività esigibili dal 

dipendente del profilo professionale individuato, 

ma, poiché non tutti i prestatori 

appartenenti a quel profilo esercitano nella 

struttura tutte le attività riportate in automatico, 

la scheda chiede al dirigente di indicare 

solo le attività effettivamente e prevalentemente 

svolte dall’operatore intestatario 

della scheda. L’assegnazione dei punteggi, 

quindi, avverrà solamente sulle attività 

effettivamente svolte da ogni dipendente. 

L’allegato B della deliberazione della Giunta 

regionale n. 1021/2006 riporta per ogni attività 

e per ciascun profilo, le specifiche di qualità 

relative al livello di eccellenza . 

c) Comportamenti organizzativi. La terza sezione 

prevede l’assegnazione di punteggi di 

merito ai comportamenti definiti organizzativi. 

Con comportamenti organizzativi si intendono 

tutti quei comportamenti personali, trasversali 

ai vari processi e servizi, che risultano 

funzionali all’efficienza dell’organizzazione, 

secondo quanto previsto nell’allegato 

C della deliberazione della Giunta regionale 

n. 1021/2006. 

d) Comportamenti produttivi: La quarta 

sezione prevede l’attribuzione dei punteggi 

relativi ai comportamenti detti produttivi. 

Con comportamenti produttivi si 

intendono i comportamenti personali finalizzati 

all’efficacia del lavoro, cioè alla produzione 

di risultati di qualità. Anche questi 

comportamenti prescindono dagli specifici 

processi di lavoro e dalle attività tecniche pra- 

768 

ticate nei diversi servizi, riguardando piuttosto 

un atteggiamento personale, uno stile di 

lavoro comune ad ogni pratica professionale: 

efficace e quindi richiesto a tutti i dipendenti, 

a prescindere dall’ambito di esercizio, 

dal processo e dalle attività effettivamente 

praticate, secondo quanto indicato nell’allegato 

D, alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 1071/2006. 

e) Indicatori di sviluppo: la quinta ed ultima 

sezione contiene le indicazioni per lo sviluppo 

delle competenze ed il miglioramento delle 

prestazioni, suggeriti dall’esito della valutazione. 

Il dirigente deve dedicare parte del 

colloquio di valutazione per concordare — in 

risposta ai punti critici rilevati —una comune 

e condivisa strategia di miglioramento: sia 

mediante la partecipazione a corsi di formazione, 

su richiesta del prestatore o su invito 

dello stesso dirigente, sia attraverso percorsi 

di affiaricamento, rotazione su diversi processi 

e attività, o supervisione. La proposta di 

sviluppo dovrà essere registrata nell’apposita 

casella, mediante la scelta di un’area formativa 

relativa ai corsi da seguire o l’indicazione 

di un diverso percorso di miglioramento 

e costituirà elemento di valutazione per 

l’anno successivo (sezione 3 — “Comportamenti 

organizzativi”, voce: “Formazione 

e aggiornamento”). 

Articolo 9 

(assegnazione dei punteggi parziali 

e di quello finale) 

1. Il valore assegnato al dipendente in relazione alla 

seconda sezione “attività valutabili” è costituito 

dalla media dei punteggi ottenuti per ogni attività 

e cioè dalla somma dei punteggi parziali ottenuti 

divisa per il numero delle attività effettivamente 

svolte. E’ pertanto ininfluente sulla valutazione 

complessiva che il giudizio venga effettuato su 

una o più attività. 


terza sezione “Comportamenti organizzativi” è 

costituito dalla media dei punteggi ottenuti per 

ogni comportamento valutato e cioè dalla somma 

dei punteggi parziali ottenuti in relazione al singolo 

comportamento (non tutti i comportamenti 

registrati sono di fatto richiesti a tutti i prestatori 

di lavoro, es. condurre gruppi di lavoro), divisa 

per il numero di comportamenti effettivamente 

richiesti e praticati dal prestatore di lavoro. 


quarta sezione “Comportamenti produttivi” è 

dato dalla media dei punteggi parziali ottenuti dal 

prestatore per ogni tipologia di comportamento e


cioè dalla somma dei punteggi ottenuti per tutti i 

comportamenti produttivi indicati nella sezione 

divisa per 5 (quanti sono i comportamenti produttivi 

richiesti a tutti i dipendenti). 

4. La valutazione del dipendente è costituita dal 

punteggio finale dallo stesso riportato, risultante 

dalla somma delle medie ottenute nelle sezioni 3, 

4 e 5 e cioè dai valori assegnati ai sensi dei commi 

che precedono. Tale punteggio espresso in 

centoventesimi deve essere riportato nell’apposita 

casella, e definisce il “valore” del prestatore . 

5. La valutazione delle prestazioni deve concludersi 

entro il mese di marzo dell’anno successivo 

a quello di riferimento. 

6. Entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno il 

dirigente che effettua la valutazione deve darne 

comunicazione alla Posizione di Funzione Organizzazione, 

amministrazione del personale e 

scuola regionale di formazione della pubblica 

amministrazione al fine della liquidazione e 

pagamento del compenso nel successivo mese di 

aprile. 

Articolo 1 0 

(Soggetti valutati) 

1. Tutti i dipendenti della Giunta regionale, distaccati 

dalla Giunta e assegnati all’Agenzia regionale 

sanitaria nonché il personale proprio dell’ 

Agenzia, con rapporto di lavoro di qualifica 

non dirigenziale, a tempo indeterminato nonché 

a tempo determinato, con rapporto di lavoro di 

durata pari o superiore a 12 mesi, purché abbiano 

espletato, nel corso dell’anno di riferimento, 

una prestazione lavorativa pari a 60 giorni, 

devono essere valutati. 

2. La valutazione dei dipendenti con incarico di 

posizione organizzativa ed alta professionalità 

è utilizzata al fine della attribuzione della retribuzione 

di risultato, nelle more dell’estensione 

ai medesimi dipendenti del sistema di valutazione 

fissato per i dirigenti regionali. 

3. Sono inoltre valutati i dipendenti di pubbliche 

amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, 

del decreto legislativo n. 165/2001, del Consiglio 

regionale o di enti dipendenti della Regione Marche 

utilizzati presso le strutture amministrative 

della Giunta regionale, per periodi pari o superiori 

a 12 mesi e con prestazione lavorativa di 

almeno 60 giorni nell’anno di riferimento. 

4. Sono altresì valutati gli addetti alle segreterie 

particolari dei componenti della Giunta regionale 

nonché gli addetti alla guida di autovetture. 

In tale caso la valutazione avviene attraverso 

l’apposita scheda individuale sottoscritta dall’assessore 

di riferimento e controfirmata dal Segretario 

generale per le esclusive finalità indicate 

all’articolo 2. 

769 

5. Sono esclusi dalla valutazione i dipendenti della 

Giunta regionale con rapporto di lavoro a tempo 

indeterminato distaccati, comandati o utilizzati a 

vario titolo, presso altre pubbliche amministrazioni 

o enti, poiché la prestazione di lavoro è 

svolta alle dipendenze funzionali di soggetti 

diversi rispetto al datore di lavoro principale. 

Articolo 1 1 

(Soggetti valutatori) 

1. I dirigenti di posizione di funzione e di servizio ai 

quali sono assegnate delle risorse umane devono 

effettuare la valutazione delle prestazioni dei 

rispettivi dipendenti. 

Sono equiparati ai servizi ed ai dirigenti dei servizi, 

al fine dell’applicazione della disciplina di 

cui al presente regolamento, la Segretaria generale, 

il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale 

ed i rispettivi dirigenti, il Dipartimento per 


per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione 

civile, nonchè 1’ Agenzia regionale sanitaria. 

2. Al fine della valutazione delle prestazioni i valutatori 

devono defmire con atto scritto le attività di 

ogni dipendente assegnato alla propria struttura. 

3. L’assenza della defmizione delle attività, la 

mancata valutazione delle prestazioni dei 

propri dipendenti nonché il non rispetto del termine 

di cui all’articolo 9 comporta la valutazione 

negativa delle capacità dirigenziali nell’ambito 

del sistema di cui alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 112 del 4 febbraio 2008. 

Articolo 1 2 

(Procedura di valutazione) 

1. La metodologia, le attività oggetto di valutazione 

ed i parametri, devono essere preventivamente 

conosciuti da ciascun dipendente, il quale 

dovrà essere adeguatamente informato sugli 

elementi essenziali che concorreranno al giudizio. 

2. L’applicazione del comma 1 non preclude la possibilità 

di adibire il dipendente ad attività diverse 

o ulteriori. 

3. Costituiscono fasi di valutazione: 

a) l’informativa (generale e specifica) del dipendente 

da parte del dirigente in merito alle attività 

sulle quali verrà effettuata la valutazione 

ed i risultati attesi. L’informativa 

generale è data successivamente alla defmizione 

degli obiettivi gestionali e delle 

direttive per lo svolgimento dell’attività 

amministrativa di cui all’art. 4 comma 1, lettera 

b, della legge regionale n. 20/2001, nel


corso di specifica conferenza di struttura, nell’ambito 

della quale viene delineato il piano 

annuale di utilizzo del personale della struttura 

(assegnazione di competenze, titolarità di 

responsabilità, individuazione di eventuali 

referenti interni, di gruppi di lavoro etc.). 

L’informativa specifica è effettuata mediante 

uno o più colloqui individuali nel corso dell’anno 

finalizzati alla presentazione delle 

schede individuali ed alla indicazione scritta 

delle attività di rilievo oggetto di valutazione. 

I colloqui intermedi diventano obbligatori 

in presenza di scostamento del comportamento 

professionale del dipendente rispetto 

agli obiettivi dati; 

b) la valutazione del dipendente. La valutazione 

avviene attraverso l’apposita scheda 

individuale sottoscritta dal dirigente della 

struttura all’esito del colloquio di valutazione; 

c) il colloquio di valutazione. Il dirigente, 

attraverso il colloquio con ciascun dipendente 

valutato, espone le ragioni della valutazione, 

individua gli eventuali punti critici, 

verifica inoltre con il dipendente l’esistenza 

di ragioni oggettive esterne che possono 

aver interferito sul rendimento. Laddove 

possibile concorda con il dipendente stesso 

gli aspetti professionali da implementare, 

nonché il percorso formativo finalizzato al 

recupero della qualità della prestazione e dei 

risultati. Il dirigente compila e sottoscrive la 

scheda all’esito del colloquio finale. La 

scheda è firmata dal dipendente, per presa 

visione. Il colloquio finale deve essere 

effettuato entro il mese di febbraio dell’anno 

successivo a quello di riferimento. 

d) procedura di riesame della valutazione. Il 

dipendente entro 10 giorni dal colloquio 

finale può chiedere il riesame della valutazione 

al dirigente sovraordinato gerarchicamente 

al primo valutatore (il dirigente che ha 

effettuato la valutazione); nel caso che la 

valutazione sia stata effettuata da un dirigente 

di servizio la richiesta è presentata al Segretario 

generale. Il dirigente che riceve la richiesta 

di riesame acquisisce direttamente dal 

dipendente gli elementi di contestazione, 

verifica le motivazioni a sostegno della condotta 

e dell’operato del primo valutatore , che 

deve essere sentito, ed eventualmente, in caso 

si renda necessario ai fini del riesame, dispone 

l’audizione delle parti in contraddittorio. 

Decorsi 10 giorni dall’acquisizione degli elementi 

necessari per il riesame o dal contraddittorio 

(se effettuato) il dirigente comunica la 

decisione assunta al primo valutatore ed al 

dipendente interessato. 

770 

Articolo 1 3 

(Distribuzione dei compensi) 

1. Il compenso è distribuito tra tutti i soggetti di cui 

all’articolo 10 che abbiano ottenuto una valutazione 

superiore a 80. 

2. La quantità economica da erogare al singolo 

dipendente aventi diritto è correlata alla valutazione 

individuale ed è determinata in misura proporzionale 

alla valutazione individuale conseguita, 

con il cedolino di aprile. 

Articolo 1 4 

(pubblicizzazione punteggo finale) 

1. Il dirigente effettuate le valutazioni rende pubblico 

tra i dipendenti aventi diritto alla distribuzione 

della quota di budget, il punteggio finale da ciascuno 

conseguito. 

Articolo 1 5 

(Commissione paritetica) 

1. Per il monitoraggio sull’applicazione della presente 

disciplina è istituita una commissione paritetica 

composta da 6 soggetti nominati rispettivamente 

dalle delegazioni di parte pubblica e 

di parte sindacale, in pari numero. 

2. I soggetti di nomina sindacale sono scelti tra i 

componenti della RSU rispettivamente dalle 

organizzazioni sindacali CGIL, CISL e TAL. 

3. La commissione presidia il rispetto delle scadenze 

e l’adempimento delle attività da parte 

dei soggetti competenti. 

4. Segnala ritardi ed eventuali inadempienze, suggerisce 

eventuali modifiche od integrazioni al 

sistema e provvede ad effettuare le necessarie 


5. In particolare comunica rispettivamente: al 

Comitato di direzione ed alla Giunta regionale, 

le eventuali inadempienze dei dirigenti delle 

posizioni di funzione e di progetto e dei dirigenti 

di servizio al fine della valutazione delle 

rispettive capacità dirigenziali. 

Articolo 1 6 

(Disposizioni finali e transitorie) 

1. Nell’eventualità in cui le attività di un dipendente 

non rientrano in quelle codificate per la categoria 

e profilo professionale di appartenenza è necessario 

apportare dei correttivi. In particolare: 

a) le attività non sono censite nell’attuale sistema 

di ricognizione. Tale ipotesi si verifica 

solo nel caso in cui sono introdotte nell’ordinamento 

regionale attività nuove, per 

effetto di disposizioni di legge sopravvenu-


te; in questo caso, previa verifica e validazione 

della esigenza, il dirigente può modificare 

le tabelle descrittive relative alle attività, 

con la conseguente automatica proiezione 

delle modifiche nelle schede individuali; 

b) le attività svolte corrispondono, nell’ambito 

della stessa categoria, a profili professionali 

diversi da quelli di appartenenza. 

Nella attribuzione delle attività ai diversi 

profili professionali si è utilizzato il criterio 

della massima flessibilità; pur tuttavia possono 

esistere residuali casi in cui dipendenti con 

determinati profili professionali svolgono 

mansioni completamente estranee a quelle 

teoricamente di competenza. In questo caso il 

dirigente deve dichiarare preventivamente a 

quale profilo professionale le mansioni effettivamente 

svolte possono essere ricondotte; 

ciò comporta, al fine della valutazione, l’equiparazione 

delle attività del dipendente 

interessato a quelle del profilo proprio delle 

mansioni di fatto svolte. In caso di continuità, 

su proposta del dirigente, si dovrà provvedere 

alla modifica del relativo profilo professionale, 

senza possibilità di modificazione della 

categoria contrattuale; 

c) le attività svolte corrispondono a categorie 

contrattuali diverse da quelle di appartenenza. 

Tale ipotesi ricorre solo in casi eccezionali ed 

in fattispecie tipiche. L’accertamento da parte 

del dirigente di questo tipo di anomalia è sintomatico 

di un sotto utilizzo del dipendente o, 

viceversa, di un utilizzo per mansioni tendenzialmente 

superiori. Il fatto, di per sé non è 

illegittimo, perché nulla indica in termini di 

“prevalenza” delle mansioni assegnate (articolo 

52, comma 2, Decreto legislativo n. 

165/2001). In tale caso se : 

- l’attività è correlata a categorie superiori 

(purché non svolta in forma prevalente, 

stante il divieto dì cui al decreto legislativo 

n. 165/2001) il dirigente può integrare 

manualmente la scheda individuale e formulare 

la consequenziale valutazione; 

- l’attività è correlata a categorie inferiori 

(l’unica ipotesi ammissibile, per 

quanto espressamente previsto dall’art. 52, 

comma 1, del Decreto Legislativo n. 165/01 

è quella di cui all’articolo 21, comma 4, del 

CCNL 06.07.1995 e successive integrazioni) 

il dirigente, con il consenso del dipendente, 

può integrare manualmente la scheda 

individuale con l’attività e formulare la 

consequenziale valutazione. Trovano in 

ogni modo applicazione le disposizioni di 

cui all’articolo 4, comma 4, 3^ cpv., della 

legge 68/1999. 

2. La disciplina del presente regolamento è definita 

771 

in via sperimentale per l’anno 2012 e si applica a 

decorrere dal 1^ gennaio del medesimo anno, 

tenuto conto di quanto previsto al comma 3. 

3. Nelle more della definizione del Fondo per le 

risorse decentrate dell’anno 2012, il budget per 

1’ anno 2012 sarà determinato sulla base delle 

risorse destinate a tale istituto nell’anno 2011 

previa applicazione delle riduzioni proporzionali 

alle cessazioni dal servizio previste dall’articolo 

9, comma 2 bis del decreto legge n. 78/2010, 

convertito con modificazioni nella legge n. 

122/2010. 

4. A decorrere dall’anno 2013 la presente disciplina 

sarà definita a regime in relazione all’esito della 

verifica della sua efficacia da parte del Comitato 

di controllo interno e di valutazione ed 

alla coerenza con la disciplina anche statale in 

materia. 

Quota B) 

Sistema di valutazione delle attività di gruppo 

Articolo 1 

(Oggetto) 

1. La presente disciplina definisce il sistema di valutazione 

delle attività di gruppo per la realizzazione 

di obiettivi strumentali e di risultato defmiti 

annualmente nell’ambito del Sistema di misurazione 

e determinazione della performance anche 

organizzativa, per la semplificazione, la razionalizzazione 

e l’”innovazione”, e cioè, degli obiettivi 

annuali fissati dalla Giunta regionale per la 

gestione e per 1’ attività amministrativa ed individuati 

nel piano triennale della performance di 

cui all’articolo 10 del D.lgs 27 ottobre 2009 n. 

150. 

In particolare il sistema di valutazione concerne: 

a) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo 

dell’ organizzazione e delle competenze professionali 

e la capacità di attuazione di piani e 

programmi; 

b) lo sviluppo quantitativo e qualitativo delle relazioni 

con i cittadini, i soggetti interessati, gli 

utenti e i destinatari dei servizi; 

c) 1’ efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare 

riferimento al contenimento ed alla riduzione 

dei costi, nonché all’attuazione dei procedimenti 

amministrativi; la qualità e la quantità 

delle prestazioni e dei servizi erogati; 

d) il raggiungimento degli obiettivi di promozione 

delle pari opportunità; 

e) 1’ attuazione di piani e programmi, ovvero la 

misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei


medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, 

degli standard defmiti, del livello previsto 

di assorbimento delle risorse; 

f) la rilevazione del grado di soddisfazione fmale. 

Articolo 2 


1. Le spese relative alla incentivazione del personale 

che ha contribuito alla realizzazione degli 

obiettivi strumentali e di risultato di cui 

all’articolo 1 sono finanziate mediante le 

disponibilità specificatamente stanziate, nel 

Bilancio di previsione di ogni esercizio finanziario, 

con il codice di bilancio 1.02.01 (RETRIBU- 

ZIONI LORDE) - 1.02.02 (CONTRIBUTI A 

CARICO DELL’ENTE) e 1.08.01 (IRAP). 




loro ammontare nel rispetto delle prescrizioni fissate 

dalla contrattazione collettiva nazionale di 

lavoro e della contrattazione integrativa. 

3. Le risorse sono determinate nell’importo corrispondente 

al 40 per cento della quota stanziata 

per il pagamento complessivo dei compensi di 

produttività inclusa nel Fondo di cui al comma 2 

dell’anno precedente a quello di riferimento. 

Le stesse possono essere annualmente incrementate 

in conseguenza delle dinamiche della 

contrattazione collettiva nazionale, previa 

verifica della compatibilità finanziaria e del 

rispetto dell’obbligo del raggiungimento 

degli obiettivi di coordinamento della Finanza 

pubblica. 

Articolo 3 


1. Al fine di incrementare il livello di efficienza 

media dei servizi resi da tutte le strutture della 

Giunta regionale, le risorse di cui all’articolo 2 

sono ripartite mediante la costituzione, su base 

annuale di specifici budget, per ogni servizio 

regionale. 

2. Sono equiparati ai servizi: la Segreteria generale, 


il Dipartimento per la Salute e per i Servizi 

sociali, il Dipartimento per le politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile, e 1’ 

Agenzia regionale sanitaria. 

Articolo 4 



amministrazione del personale e scuola regio- 

772 

nale di formazione della pubblica amministrazione 

entro il 31 del mese di gennaio provvede a 

comunicare ad ogni servizio i dipendenti assegnati 

“aventi diritto” alla data convenzionale 

del 1^ gennaio del medesimo anno e cioè i 

dipendenti indicati all’art. 6 commi 1, 3 e 4. 



3. La P.F. Organizzazione, amministrazione del 

personale e scuola regionale di formazione 

della pubblica amministrazione provvederà alla 

ripartizione delle risorse stanziate nel Fondo sulla 

base delle risultanze delle schede trasmesse 

dalle varie strutture. 

Articolo 5 

(Competenza) 

1. Le attività e gli obiettivi di cui alla presente 

disciplina sono definiti dai dirigenti regionali 

della Giunta regionale e dell’Agenzia regionale 

sanitaria entro il mese di febbraio di ogni anno. 

2. I dirigenti devono evidenziare, mediante la compilazione 

della scheda di cui all’allegato sub 1, la 

realizzazione di azioni per il miglioramento dei 

servizi resi o della funzione svolta. 

3. Le schede attività elaborate ai sensi del presente 

articolo devono essere trasmesse alla 

P.F. Organizzazione, amministrazione del personale 


amministrazione entro il termine di cui al 

comma 1. 

Articolo 6 

(Personale ammesso a partecipare) 

1. E’ ammesso a partecipare tutto il personale 

della Giunta regionale compreso quello distaccato 

e assegnato all’Agenzia regionale sanitaria 

nonché il personale proprio dell’Agenzia, con 

rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, 

di qualifica non dirigenziale, (escluso 

PO/AP) con prestazione lavorativa nel corso dell’anno 

pari ad almeno 60 giorni. 

2. E’ altresì ammesso a partecipare il personale della 

Giunta regionale e quello proprio dell’Agenzia 

regionale sanitaria con rapporto di lavoro subordinato 

a tempo indeterminato non dirigente titolare 

di incarichi di Alta professionalità o di Posizione 

organizzativa. Tali soggetti assumono di 

norma il modo di coordinamento del gruppo. 

3. Può essere ammesso anche il personale a 

tempo indeterminato di qualifica non dirigenziale, 

temporanemente distaccato dal Consiglio 

regionale o comandato da pubbliche amministrazioni 

di cui all’articolo 1, comma 2, del


decreto legislativo n. 165/2001, o da enti 

dipendenti della Regione Marche qualora utilizzato 

presso le strutture amministrative della 

Giunta regionale, per periodi pari ad almeno 12 

mesi. 

4. Può altresì essere ammesso a partecipare anche il 

personale della Giunta regionale e quello proprio 

dell’ Agenzia regionale sanitaria a tempo determinato 

con rapporto di lavoro di durata almeno 

pari o superiore a 12 mesi. 

5. La partecipazione del personale di cui ai 

commi 3 e 4 deve essere compatibile con le 

attività programmate. 

Articolo 7 

(Tempi di realizzazione) 

1. I tempi per la realizzazione sono definiti dai proponenti 

conformemente alle attività da svolgere e 

alla natura degli stessi. Le attività devono 

comunque concludersi entro l’anno solare di riferimento. 

E’ ammissibile la presentazione di 

schede attività correlate ad obiettivi pluriennali, 

purché siano modulabili e chiaramente definiti 

i risultati attesi e gli obiettivi dal realizzare 

per ciascun anno solare. 

2. Per il conseguimento degli obiettivi possono 

essere previste delle fasi di avanzamento, pari a 

due nel corso dell’anno, le quali devono prevedere 

la realizzazione di un obiettivo o di un risultato 

intermedi, misurabili con indicatori fisici 

oggettivi. 

Articolo 8 

(Entità dei compensi) 

1. L’entità del compenso globalmente correlato al 

raggiungimento degli obiettivi sarà calcolato dalla 



pubblica amministrazione. 

2. Il compenso complessivo per i partecipanti è 

contenuto nel limite del budget appositamente 

stanziato. Al fine della distribuzione delle quote 

di partecipazione sono individuati due parametri 

correlati al contenuto della prestazione lavorativa 

esigibile, nel modo che segue: 

a) Categoria B parametro 100; 

b) Categorie C e D parametro 120. 

3. La verifica del coinvolgimento quali-quantitativo 

del personale partecipante a ciascun gruppo è 

conseguente all’espressione di un giudizio di 

autovalutazione, individualmente proposto e 

collegialmente formulato dai componenti del 

gruppo, in relazione al grado di compartecipazione 

del singolo. Il giudizio è espresso in percentuale 

dando per 100 il pieno coinvolgimento e 

773 

per O l’assenza completa di partecipazione. Il 

giudizio di autovalutazione è valido se espresso 

dalla maggioranza dei componenti il gruppo. Nel 

caso in cui il gruppo non concordi nella valutazione 

dei contributi individuali e cioè nel caso in 

cui la maggioranza dei componenti non concordi 

sullo stesso, il contributo di ciascuno è definito 

dal dirigente. 

4. La quantificazione dei compensi individuali sarà 

subordinata alla valutazione dei risultati conseguiti 

e specificati nell’apposita tabella dei compensi, 

di cui all’allegato sub 2, nel rispetto dei 

criteri di cui al comma 2 e terrà conto in caso di 

raggiungimento degli obiettivi (intermedi e 

finale) della percentuale di apporto di ciascun 

componente del gruppo determinato in conseguenza 

del processo di “autovalutazione” di cui 

al comma 3 del presente articolo o di valutazione 

dirigenziale sostitutiva. 

5. I dipendenti di qualifica non dirigenziale con 

incarico di posizione organizzativa o di alta 

professionalità partecipano alle attività garantendo 

il relativo coordinamento senza diritto al 

percepimento dei compensi di cui ai commi che 

precedono. La partecipazione di tale personale 

può essere valutata ai fini della determinazione 

dell’importo della retribuzione di risultato nel 

rispetto dell’articolo 10, comma 3, del CCNL 

31.03.1999. 

6. La determinazione dei compensi di cui al presente 

articolo è da intendersi al netto degli 

oneri a carico della amministrazione regionale. 

Articolo 9 

(Erogazione compensi ) 

1. La liquidazione dei compensi, i quali devono 

essere contenuti nel limite di cui all’articolo 4, 

avviene a seguito della presentazione delle relazioni 

intermedie e conclusiva rispettivamente 

relativa alla fase di avanzamento ed a quella di 

definizione annuale delle attività, alla P.F. 

“Organizzazione, amministrazione del personale 


amministrazione”. Nelle stesse è descritto il 

grado di raggiungimento dei risultati globalmente 

attesi e la valutazione del coinvolgimento 

quanti-qualitativo del personale partecipante. 

2. Nel caso in cui all’interno del gruppo non tutti 

i dipendenti abbiano ottenuto una valutazione 

partecipativa pari a 100, la quota residua del 

gruppo derivante dall’applicazione dei parametri 

di cui all’ articolo 8, comma 2, e cioè, derivante 

dallo “scarto” individuale (differenza tra 

100% e conseguita dal singolo) è ripartita tra i 

componenti dello stesso gruppo, in proporzione 

al grado di coinvolgimento di ciascuno, fino ad 

essere interamente distribuita.


3. L’assunzione degli impegni nonché la liquidazione 

dei compensi avviene a seguito della 

presentazione delle relazioni di cui al comma 

1 da parte dei soggetti di cui all’articolo 5, comma 

1, entro: 

- il 31 maggio, per l’erogazione del primo 

acconto nella misura non superiore al 40 per 

cento del totale nel mese di luglio; 

- il 15 settembre, per l’erogazione della seconda 

quota di acconto nella misura non superiore al 

40 per cento del totale nel mese di ottobre; 

- il 31 dicembre per la liquidazione del saldo nel 

mese di febbraio dell’anno successivo. 

4. Per le finalità di cui al presente articolo i dirigenti 

regionali sono tenuti a trasmettere tempestivamente 

tutti gli atti e le determinazioni relativi alla 

presente disciplina. 

5. L’assenza della definizione delle attività e degli 

obiettivi ed il non rispetto dei termini di cui 

all’articolo 5, comma 1 e del comma 2 del presente 

articolo, comportano la valutazione negativa 

delle capacità dirigenziali. 

Articolo 10 

(Monitoraggio) 


disciplina opera la medesima commissione 

paritetica di cui all’articolo 15 del Sistema di 

valutazione delle prestazioni. 


e l’adempimento delle attività da parte dei 

soggetti competenti. 






Comitato di direzione ed alla Giunta regionale, le 

eventuali inadempienze dei dirigenti delle posizioni 

di funzione e dei dirigenti di servizio al fine 

della valutazione delle rispettive capacità dirigenziali 

Articolo 11 

(Disposizioni transitorie e finali) 

1. Il presente regolamento è definito in via sperimentale 

per l’anno 2012 e si applica a decorrere 

dalla sua adozione, tenuto conto di quanto previsto 

al comma 3. 

2. Sono equiparati ai servizi ed ai dirigenti dei servizi, 


cui al presente regolamento, la Segreteria generale, 


ed i rispettivi dirigenti nonché il Dipartimento 

per la salute e per i Servizi sociali, il 

774 

Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza 

e per la protezione civile, e 1’ Agenzia regionale 

sanitaria. 




risorse destinate a tale istituto nell’ anno 2011 



9, comma 2 bis, del decreto legge n. 78/2010, 


122/2010. 




di controllo interno e di valutazione ed alla 

coerenza con la disciplina anche statale in materia.


775


776


777


ALLEGATO C) 

ALLEGATO UNICO (GIUNTA REGIONALE E 

ASSAM) 

RETRIBUZIONE DI RISULTATO POSIZIONI 

ORGANIZZATIVE (Articolo 10 CCNL 

31/03/1999) 

Al personale di categoria D, incaricato di posizione 

organizzativa, è riconosciuta la retribuzione di risultato 

nei limiti delle risorse riportate nello schema di 

utilizzo allegato. 

Sarà assegnato un budget per ciascun Servizio e 

per l’ASSAM. Sono equiparati ai Servizi ed ai 

relativi dirigenti il Dipartimento per le politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile, la Segreteria 

generale ed il Gabinetto del Presidente della 

Giunta regionale. 

La motivata valutazione del Dirigente del Servizio 

(del Direttore generale per l’ASSAM), su proposta 

del dirigente della P.F. di assegnazione, determinerà 

l’attribuzione della retribuzione di risultato 

da un minimo del 10% ad un massimo del 25% della 

relativa retribuzione di posizione, con riferimento 

al sistema di valutazione delle prestazioni di cui alla 

deliberazione di Giunta regionale n. 1232 del 

01/08/2012. 

La retribuzione di risultato non sarà attribuita nel 

caso di valutazione negativa che avrà come conseguenza 

la revoca dell’incarico di posizione organizzativa. 

RETRIBUZIONE DI RISULTATO ALTE 

PROFESSIONALITA’ (Articolo 10 CCNL 

22/01/2004) 

Al personale di categoria D, incaricato di alta professionalità, 

è riconosciuta la retribuzione di risultato 

da un minimo del 10% ad un massimo del 30% 

della relativa retribuzione di posizione, in proporzione 

al periodo di svolgimento dell’incarico, previa 

valutazione del Dirigente del Servizio (del Direttore 

generale per l’ASSAM) con riferimento al sistema 

di valutazione delle prestazioni di cui alla di cui alla 


01/08/2012. 

Sono equiparati ai Servizi ed ai relativi dirigenti il 


e per la protezione civile, la Segreteria generale 

ed il Gabinetto del Presidente della Giunta 

regionale 



la revoca dell’incarico di alta professionalità. 

778 

ALLEGATO D) 


ASSAM) 

INDENNITA’ VARIE - ANNO 2012 

di cui all’articolo 17 del CCNL 01/04/1999 

(così come modificato ed integrato dall’articolo 

36 del CCNL 22/01/2004 e dall’articolo 7 

del CCNL del 09/05/2006) 

Sono riconosciuti compensi, relativamente all’anno 

2012, per il personale dipendente impegnato 

nello svolgimento delle seguenti attività: 

Indennità - articolo 17 - lett. d) - turno, 

rischio, reperibilità, maneggio valori 

1. Addetto al maneggio valori: per valori si 

intendono il denaro, i valori bollati e i buoni 

mensa. 

Il compenso è collegato all’esercizio della funzione 

di agente o sub agente contabile ai sensi 

della normativa vigente ed è proporzionale 

all’importo annuo dei valori maneggiati: 

- per valori fino a Euro 5.000,00 nessun compenso; 

- per valori da Euro 5.001,00 a Euro 

100.000,00 compenso pari a Euro 1,25 per 

ogni giornata di effettivo maneggio; 

- per valori superiori a Euro 100.000,00 compenso 

pari a Euro 1,50 per ogni giornata di 

effettivo maneggio. 

Per il numero di giornate di effettivo maneggio dei 

valori bollati si stabilisce convenzionalmente una 

media di 100 giornate all’anno; per gli addetti alle 

casse economali e alla gestione dei buoni mensa 

si stabiliscono convenzionalmente 230 giornate 

all’anno. 

Tale indennità è cumulabile con quella prevista per 

gli operatori addetti al sistema di rilevazione delle 

presenze, come ridefiniti con il processo riorganizzativo 

di cui al provvedimento del Segretario 

Generale del 30/06/2008 prot. n. 334427 

ed alla nota del Dirigente della P.F. Organizzazione 

e gestione del personale prot. n. 382276 del 

17/07/2008. 

Indennità - articolo 17 - lett. e) - attività svolte 

in particolari condizioni disagiate -personale 

di categoria B e C 

1. Addetto al centralino con almeno 30 derivati, 

individuato con atto del dirigente della P.F. Provveditorato, 

economato e contratti, limitatamente 

ad un addetto per postazione.


- Compenso annuo di Euro 375,00 

Il compenso, in presenza di più addetti, è rideterminato 

proporzionalmente. 

2. Addetto della Giunta e dell’ASSAM al 

servizio centralizzato di affrancatura 

della posta, per il rispetto degli orari, ai 

fini della presentazione giornaliera della corrispondenza 

all’Ufficio postale ricevente, individuato 

rispettivamente dal dirigente della 

P.F. Provveditorato, economato e contratti e 

dal dirigente dell’ASSAM. 


3. Addetto alla scorta del gonfalone ai sensi della 

D.G.R. n. 1397/2008, individuato con atto del 

dirigente della P.F. Provveditorato, economato e 

contratti. 

- Compenso di Euro 21,00 ad uscita, fino ad un 

massimo di Euro 420,00 Il compenso è 

cumulabile con altre indennità fino ad un 

massimo di 10 uscite effettuate nei giorni 

festivi (per i dipendenti regionali). 

4. Addetto ai vivai forestali dell’ ASSAM- in relazione 

alla particolare articolazione dell’orario 

di lavoro escluso comunque il turno, con orario 

di lavoro definito dal datore di lavoro in relazione 

allo svolgimento di particolari attività 

per uno o più periodi dell’anno in maniera 

difforme rispetto all’orario normale, con previsione 

di almeno 3 rientri obbligatori nell’ articolazione 

oraria per ogni settimana. 

- Compenso di Euro 60,00 al mese in relazione 

ai mesi in cui l’orario modificato fino 

ad un importo annuo massimo di 360,00 euro. 

5. Addetto agli sportelli informativi e cali-center 

esposto a situazioni di disagio connesse alla 

gestione di sistemi relazionali obbligatori con 

flusso di utenza esterna particolarmente intenso, 

complesso o critico - purché risultino istituite 

le strutture e individuati con atto dirigenziale 

i soggetti designati alla ricezione del pubblico 

in almeno 3 gg. alla settimana con fasce 

orarie di ricevimento pari ad almeno 3 ore consecutive. 

- Compenso di Euro 40,00 al mese in relazione 

al periodo di effettivo svolgimento delle attività. 

6. Addetto alle emergenze - di cui all’articolo 

18 del D.Lgs. n. 81/2008, come modificato dal 

D.Lgs n. 106/2009, nominati con decreti del 

Datore di lavoro. Il numero complessivo di tali 

figure è commisurato agli attuali piani di gestione 

delle emergenze, tenendo anche conto delle 

indicazioni del comma 1, lett. t), del medesimo 

articolo 18. 

- Compenso annuo di Euro 310,00, proporzionalmente 

al periodo di svolgimento dell’ 

779 

incarico conferito con decreto del Datore di 

lavoro. 

“Addetti al Servizio di prevenzione e protezione 

(ASPP)” di cui all’articolo 31 del D.Lgs. 

n. 81/2008 come modificato dal D.Lgs n. 

106/2009, nominati con decreti del Datore di 

lavoro ed in possesso dei requisiti di cui all’articolo 

32 del D.Lgs n. 81/2008, per lo svolgimento 

delle attività previste dall’articolo 33 del 

medesimo decreto legislativo. 


al periodo di svolgimento dell’ 

incarico conferito con decreto del Datore di 

lavoro. 

6. Responsabile del magazzino principalmente 

della Giunta regionale e del deposito 

merci/automezzi della protezione civile regionale 

con funzioni di agente o sub agente contabile, 

il quale provvede alla custodia, 

conservazione, registrazione carico/scarico dei 

beni mobili di proprietà dell’ ente, purché formalmente 

designato dal dirigente competente 

(direttore del Dipartimento per le politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile e dirigente 

della P.F Provveditorato, economato e contratti),. 

- Compenso annuo di Euro 400,00. 

8. Addetto alla gestione delle attività di rilevazione 

automatizzata delle presenze delle strutture 

della Giunta regionale e dell’ASSAM, 

nonché dell’E.R.S.U. di Macerata, assegnato 

funzionalmente per la competenza 

alla P.F. Organizzazione ed amministrazione del 

personale. 

- Compenso pari a Euro 3,00 per ciascun dipendente 

gestito; l’indennità viene riconosciuta nei 

confronti degli addetti che gestiscono un 

numero di persone pari o superiore alle 50 

unità 

- Compenso annuo di Euro 500,00 per l’operatore 

con compiti di coordinamento delle attività 

degli addetti alla rilevazione delle presenze. 

Tale indennità è cumulabile con quella prevista 

per il personale con responsabilità di maneggio 

valori e con quella di addetto all’esercizio di 

compiti connessi a scadenze annuali periodiche, 

continuative ed improrogabili. 

9. Addetto al protocollo informatico: 

a) informatico (solo PALEO) della Giunta 

Regionale, individuato dai dirigenti di 

struttura. 

fino a 2.000 registrazioni nessun compenso 

da 2.001 a 4.000 registrazioni compenso 

Euro 200,00



Euro 300,00 


Euro 400,00 


Euro 500,00 

oltre 10.001 registrazioni compenso Euro 

600,00 

Per registrazione PALEO si intende la registrazione 

completa del documento che comprende 

l’acquisizione ottica, la classificazione, 

la fascicolazione e la trasmissione; in caso 

contrario, ai fini del conteggio, la registrazione 

non è considerata intera, ma ridotta del 

10% per ogni attività prevista e non completata. 

Per determinare il numero delle registrazioni 

il Dirigente della struttura richiederà 

alla P.F. Sistemi informativi e telematici in 

quale fascia di registrazione rientrano i dipendenti. 

b) dell’ASSAM sulla base delle determinazioni 

di cui alla lettera a). 

10. Amministratore del registro unico di protocollo, 

individuato da atto del Segretario Generale, che 

è abilitato in modo esclusivo alla gestione del 

registro di protocollo ed è addetto al presidio 

della casella di posta elettronica certificata 

(PEC) associata al protocollo. 


11. Addetto ai servizi tecnici regionali, individuato 

da apposita designazione del Dirigente del servizio 

di appartenenza per l’anno di riferimento per 

lo svolgimento di verifiche, sopralluoghi, collaudi 

espletati in luoghi non raggiungibili con 

autovetture, o in strutture non agibili, per il trasporto 

o l’utilizzo di specifiche attrezzature, se 

non diversamente remunerato (a titolo esemplificativo 

decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 

163, articolo 92, commi 5 e 6). 


massimo di Euro 532,00. 

12. Addetto all’esercizio di compiti connessi 

a scadenze annuali periodiche, continuative 

ed improrogabili specificamente designati 

dal dirigente competente, il quale deve indicare 

la tipologia di scadenza, la fonte normativa 

che la prevede ed il carattere inderogabile 

della stessa così come l’insostituibilità 

del dipendente. 

8 mesi l’anno compenso Euro 250,00 

da 9 a 10 mesi l’anno compenso Euro 350,00 

a 11 a 12 mesi l’anno compenso Euro 450,00 

13. Referente informatico: limitatamente ai 

soggetti che svolgono attività di natura tecni- 

780 

co-sistemistica non specialistica, che richiede 

una disponibilità di pronto intervento, non 

prédeterminabile, individuati dai dirigenti 

di servizio regionali, sentito il dirigente della 

P.F. Sistemi informativi e telematici 

attività di base Euro 300,00 

attività avanzate Euro 400,00 

attività particolarmente avanzate Euro 500,00 

attività avanzate particolarmente rilevanti e 

complesse Euro 600,00. 

Per attività di base si intendono: Installazioni 

hardware e software (Personal computer e tutte 

le periferiche ad essi collegate, stampanti di rete, 

scanner di rete, installazione degli applicativi 

necessari per il lavoro degli utenti: Office, 

Acrobat Reader, Antivirus ecc.); Configurazione 

dei Personal computer e delle periferiche, sia 

hardware che software (configurazione schede di 

rete, configurazione Internet, posta elettronica, 

smart card per Carta Raffaello, configurazione 

web per accesso ai dati contabili, rilevazione 

presenze, Paleo, ecc.); Manutenzione dei Personal 

computer a livello hardware (aumento di 

Ram, sostituzione semplice dì pezzi di ricambio) 

e a livello software (controllo se sono installati gli 

ultimi aggiornamenti: service pack, hot fix, antivirus 

aggiornato ecc.); Raccolta e risoluzione delle 

esigenze di base degli utenti delle strutture (es. 

acquisto hardware nel caso di presenza di pc 

obsoleti, costruzione di un database, un foglio 

excel ecc.) oppure dialogo con la P.F. Sistemi 

Informativi e Telematici per la ricerca di una 

soluzione software; Raccordo con la PF Sistemi 

Informativi e Telematici in caso di emergenze (es. 

attacco di virus) oppure in caso di migrazioni di 

software in massa (es. sostituire gli Outlook 

express e installare e configurare tutti i Microsoft 

Outlook); Gestione dell’elenco degli apparati 

informatici in dotazione delle strutture, dell’elenco 

degli utenti, dell’elenco degli indirizzi IP (con 

conseguente segnalazione periodica all’help 

desk del loro utilizzo), l’elenco dei nomi netbios 

dei Personal computer, ecc. 

I referenti dovranno inoltre effettuare un servizio 

di assistenza tecnica di primo livello nel caso di 

malfunzionamenti hardware e software nei PC 

all’interno delle strutture, in collaborazione 

telefonica o assistenza remota con l’help desk e 

i tecnici della PF Sistemi Informativi e Telematici. 

Nel caso in cui il malfunzionamento non possa 

essere risolto in prima battuta dal referente 

informatico, esso può, attraverso il software 

messo a disposizione dalla PF Sistemi Informativi 

e Telematici, aprire una chiamata con i tecnici 

dell’Assistenza Tecnica.


Controllo delle cartelle di rete assegnate alle 

strutture ovvero: pulizia dei dati ridondanti e 

archiviazione in supporti diversi (per es. cd dvd 

ecc.) per tutti i dati obsoleti nonché supporto ai 

Dirigenti delle strutture nella corretta gestione 

delle autorizzazioni di accesso a tutte le risorse 

condivise (caselle di posta generiche, ufficiali e 

cartelle di rete). 

Per attività avanzate si intende il supporto 

aggiuntivo ai Dirigenti delle strutture in relazione 

agli adempimenti della normativa sulla Privacy, in 

particolare nella raccolta dei Trattamenti di dati 

personali effettuati con strumenti informatici. 

Per attività particolarmente avanzate si intende 

lo svolgimento di attività che implicano conoscenze 

particolari legate all’utilizzo di programmi ed 

applicazioni per la pubblicazione dei contenuti 

sulla Intranet regionale e sui portali regionali, le 

quali consistono: nella Organizzazione delle 

attività di pubblicazione presso le singole redazioni; 

nelle Raccolta e organizzazione dei contenuti 

da pubblicare; nell’Utilizzo delle funzionalità di 

content management e collaboration e nei nuovi 

servizi per l’inserimento di file e dati e per la 

consultazione di informazioni attraverso lo strumento 

Share Point; nell’Utilizzo delle funzionalità 

e dei controlli del CMS DotNetNuke. 

Per attività avanzate particolarmente rilevanti 

e complesse si intende lo svolgimento di “attività 

di amministratori di sistema”, con funzioni di 

amministratori di sistemi di software complessi, 

nei seguenti ambiti: intero sistema informativo 

(DB server, DB, application server, web server); 

infrastrutture di rete e di sicurezza (specificato in 

totale rete, porzione o indirizzi IP, firewall ect); DB; 

Application server; Procedure di back up; Dominio; 

Web server; Autenticazione di rete; Autenticazione 

rete e client;Profilatura degli utenti per gli applicativi 

e Accesso in modalità remota securizzata (VPN). 

14. Addetto a funzioni di segreteria della dirigenza, 

individuato dai dirigenti di struttura, con orario 

di lavoro articolato per garantire la presenza 

in servizio in modalità programmata e funzionale 

alle esigenze della struttura e soprattutto alla 

presenza in servizio del dirigente medesimo. 

Con i seguenti compensi annui: 

strutture fino a 10 dipendenti Euro 150,00 

strutture da 11 a 40 dipendenti Euro 250,00 


strutture con oltre 71 dipendenti Euro. 450,00 

781 

Indennità di responsabilità articolo 17 - lett. f) 

1. Referente controllo di gestione: limitatamente 

ai soggetti nominati con decreto del dirigente 

della P.F. Programmazione, controllo di gestione 

e nucleo di valutazione (n. 2 per servizio). 

- Compenso annuo per soggetto nominato in 

proporzione al numero dei dipendenti assegnati 

al servizio: 

servizi fino a 50 dipendenti compenso Euro 

350,00 

servizi da 51 a 100 dipendenti compenso Euro 

400,00 


450,00 

servizi con oltre 151 dipendenti compenso 

Euro 500,00 

Per numero di dipendenti assegnati al servizio 

si considera il personale con rapporto di lavoro 

dipendente a tempo indeterminato, nonché il 

personale a tempo determinato, le collaborazioni 

coordinate e continuative ed il personale 

somministrato che hanno lavorato nella struttura 

per almeno 6 mesi. 

2. Referente SIS: individuato dai dirigenti dei 

Servizi regionali. Sono equiparati ai Servizi 

regionali il Dipartimento per le politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile, la Segreteria 



Si presuppone lo svolgimento di specifiche funzioni 

in correlazione con il SISTAR, il SISTAN 

e/o l’ISTAT. 

- Compenso annuo di Euro 375,00, limitatamente 

ad un solo dipendente per struttura dirigenziale 

ad eccezione della P.F. Sistema Informativo 

Statistico. In tal caso i referenti sono 

quelli specificatamente individuati dal dirigente 

della relativa struttura. 

3. Referente attività formativa: nominati con 

decreto del Direttore della Scuola di formazione 

regionale per la pubblica amministrazione, 

per l’attività di analisi del fabbisogno formativo 

coerente con le esigenze di sviluppo di 

ogni struttura organizzativa. 

- Compenso annuo per soggetto nominato proporzionato 

al numero dei dipendenti assegnati 

alle strutture dirigenziali seguite: 

fino a 50 dipendenti compenso Euro 350,00 

da 51 a 100 dipendenti compenso Euro 400,00 

da 101 a 150 dipendenti compenso Euro 

450,00 

oltre 151 dipendenti compenso Euro 500,00 

Per numero di dipendenti assegnati alla struttura 

dirigenziale si considera il personale con 

rapporto di lavoro dipendente a tempo


indeterminato, nonché il personale a tempo 

determinato, le collaborazioni coordinate e 

continuative ed il personale somministrato 

che hanno lavorato nella struttura per almeno 

6 mesi. 

4. Referenti della sicurezza dei sistemi informatici, 

per quanto attiene la tutela dei dati personali e 

sensibili nelle attività di gestione della posta elettronica, 

della rete e dei trattamenti del comparto 

sanitario. 

- progettazione tecnica di rete sicura e 

firewall, con riferimento alla gestione dei dati 

e dei trattamenti in forma anonima e riservata; 

- progettazione e gestione dei dati del sistema di 

posta elettronica, con particolare riferimento 

alla sicurezza della rete, ai principi di protezione 

dei dati personali e al segreto delle comunicazioni 

(cfr. Allegato B) al Codice, regola n. 

19.6, Parere n. 8/2001 cit., punto 9); 

- rilevazione dei trattamenti effettuati nel sistema 

informativo dedicato al comparto sanitario 

(SIA), relativamente all’ anagrafica assistiti 

assistibili e ai responsabili esterni dei trattamenti 

individuati specificatamente dal dirigente 

della P.F. Sistemi informativi e telematici all’ 

interno della relativa struttura. 

Compenso annuo Euro 600,00 

5. Funzionari che svolgono le funzioni di ispettore 

fitosanitario previste dall’articolo 35 del 

decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 214, individuati 

con deliberazione di Giunta regionale. 


6. Dipendente con funzioni di coordinamento 

degli uscieri o di coordinamento del centralino, 

se affidate ad un usciere o ad un centralinista, 

o di coordinamento dell’attività dei 

vivai forestali individuati da un provvedimento 

della Giunta regionale, del dirigente della P.F. 

Provveditorato, economato e contratti o del dirigente 

dell’ASSAM. 

Compenso annuo di Euro 560,00 

7. Funzionari di categoria D ai quali è affidata, 

sulla base di apposito atto, anche la titolarità 

dello svolgimento di accertamenti di natura 

ispettiva, con attribuzione di potere certificatorio, 

a cui è correlata specifica responsabilità 

di prodotto, in aggiunta ai procedimenti 

e/o processi di lavoro assegnati dal dirigente 

della struttura di appartenenza. L’indennità è pari 

ai seguenti importi annui: 

Euro 200,00 da O a 10 accertamenti 

Euro 300,00 da 11 a 20 accertamenti 


Euro 500,00 oltre 30 accertamenti 

782 

Cumulabilità 

L’indennità assegnata al personale di categoria D in 

relazione alla responsabilità di procedimenti o di 

processi di lavoro è cumulabile con le altre indennità 

previste nella lett. f), fino ad un importo massimo 

annuo complessivamente pari a Euro 2.500,00. 

ALLEGATO E) 

Modalità organizzativa per i pagamenti dei compensi 

accessori sotto specificati. 

- art. 7, comma 1 del CCNL 9/5/2006 - CDI Personale 

Comparto 15/11/2011. 

Indennità spettante al personale categoria D 

responsabile di procedimenti o processi di lavoro, 

non incaricato dell’Area delle posizioni organizzative 

o delle Alte Professionalità e non addetto 

alle segreterie particolari dei componenti la 

Giunta regionale, con rapporto di lavoro a T.I. e 

T.D. di durata pari o superiore a 12 mesi, nonché 

al personale comandato c/o la G.R. 

(precedente termine: 26/04/2012) 

- art. 17 lett. d) — e) f) del CCNL 01/04/1999 come 

modificato dall’art. 36 del CCNL 22/01/2004 - 

CDI Personale Comparto 15/11/2011. 

Indennità varie. 


- Retribuzione di risultato Alte Professionalità - 

CDI Personale Comparto 15/11/2011. (precedente 

termine: 21/05/2012) 

- Retribuzione di risultato Posizioni Organizzative - 

CDI Personale Comparto 15/11/2011. (precedente 

termine: 21/05/2012) 

Per quanto attiene tutte le comunicazioni inerenti 

i nominativi degli aventi diritto, tenuto 

conto dell’importo attribuito nell’anno precedente, 

sulla base dei criteri predefiniti ed al budget di spesa 

gestito, ciascun Dirigente di Servizio, sentito 

il dirigente di struttura presso cui le unità di personale 

erano effettivamente assegnate, devono pervenire 

entro e non oltre il giorno 15 del mese di febbraio 

di ciascun anno. 

La liquidazione ed il pagamento avverranno con le 

mensilità di luglio ed agosto per poter avere sufficiente 

capienza del monte delle ritenute complessive 

irpef necessarie al soddisfo dei rimborsi connessi 

agli importi a credito risultanti dai modelli 730-4 che 

pervengono ogni anno. 

Riduzione proporzionale delle quote di budget nel 

caso in cui la spesa superi l’ammontare stanziato nel 

fondo. 

Come indicato nella circolare dell’Agenzia Entra-


te n. 14/E del 14.03.2011 (per l’assistenza fiscale 

2012 non è ancora stata pubblicata), al paragrafo 

10.1.1 “Se il risultato contabile della dichiarazione 

evidenzia un credito, il rimborso è effettuato 

mediante una corrispondente riduzione delle ritenute 

a titolo di Irpef e/o di addizionale comunale e 

regionale all’Irpef effettuate sui compensi di competenza 

del mese di luglio, utilizzando, se necessario, 

l’ammontare complessivo delle suddette ritenute 

relative alla totalità dei compensi di competenza del 

mese di luglio corrisposti dal sostituto a tutti i percipientii. 

Se anche quest’ultimo ammontare delle 

ritenute è insufficiente per rimborsare tutte le somme 

a credito, gli importi residui sono rimborsati con 

una corrispondente riduzione delle ritenute relative 

ai compensi corrisposti nei successivi mesi dell’anno 

201.1. 

In presenza di una pluralità di aventi diritto, i rimborsi 

devono avere una cadenza mensile in percentuale 

uguale per tutti gli assistiti, determinata dal 

rapporto tra l’importo globale delle ritenute da operare 

nel singolo mese nei confronti di tutti i percipienti, 

compresi quelli non aventi diritto al rimborso, 

e l’ammontare complessivo del credito da rimborsare.” 

Pertanto, premesso quanto sopra, occorre che il 

monte ritenute derivante dagli emolumenti stipendiali 

da erogare nei mesi di luglio ed agosto, di 

ciascun anno, sia ampio tanto da poter permettere 

la liquidazione di tutti i rimborsi da 730/4 spettanti a 

ciascun dipendente. 

In considerazione della notevole complessità delle 

operazioni di assistenza fiscale, dell’elevato numero 

di sostituiti coinvolti e della tempistica entro cui il 

procedimento deve concludersi, gestire una situazione 

di incapienza, significherebbe andare a “cercare” 

in altri decreti predisposti dalla ns. P.F. la capienza 

irpef necessaria e qualora non fosse sufficiente, si 

renderebbe addirittura necessaria un’operazione di 

compensazione con decreti di altre P.F. 

I tempi tecnici strettissimi di lavorazione e liquidazione 

dei modelli 730 non ci consentirebbero di 

adempiere correttamente. 

Diversamente, nel caso si decida di procedere ad un 

rimborso dei crediti irpef in misura percentuale 

ridotta (credito da rimborsare/monte ritenute del 

mese), in presenza di un monte ritenute irpef della 

ns. p.f. insufficiente, ma di un monte ritenute irpef 

globale del sostituto di imposta Regione Marche 

capiente, significherebbe non rispettare la normativa 

fiscale in vigore. 

783 

ALLEGATO F) 

Produttività 2012 — modalità operative 

Pagamento di ottobre 2012 (Quota B - II acconto) 

Viene rideterminato il valore teorico della quota B 

individuale in funzione del nuovo valore di budget 

(46% del valore del 2011: Giunta Euro 

2.055.000, Assam Euro 83.000, anzichè il 40% 

considerato in fase di pagamento del I Acconto a 

Luglio) e delle variazioni intervenute in termini di 

percentuali di lavoro ed eventuali assunzioni/cessazioni. 

Sulla base delle quota B teorica rideterminata , viene 

liquidata la differenza tra il primo I Acconto (40% 

Quota B individuale) percepito a Luglio e quello 

ricalcolato. 

Per tutti i dipendenti viene considerata una percentuale 

di apporto I Fase pari al 100%. 

La liquidazione del II Acconto (40% della Quota B 

individuale) è data invece dal valore teorico moltiplicato 

la percentuale di apporto comunicata per il 

singolo dipendente ([Percentuale Apporto II Fase]). 

Importo II Acconto = 40% [Quota B individuale] * 

[Percentuale Apporto II Fase]/100 

L’eventuale risparmio che si ottiene se il soggetto 

non ha una percentuale di apporto pari al 100% cioè 

(100 –[Percentuale Apporto II Fase])/100* 40% 

[Quota B individuale] non viene redistribuito. 

Pagamento di febbraio 2013 (Quota B – Saldo) 

Viene rideterminato il valore teorico della quota B, 

quindi dei singoli pagamenti (I Acconto, II Acconto 

e Saldo) , in funzione delle variazioni intervenute in 

termini di percentuali di lavoro ed eventuali assunzioni/cessazioni. 

[Saldo Quota B] = 20% [Quota B individuale] * 

[Percentuale Apporto III Fase]/100 

Per ogni dipendente viene determinata la differenza 

tra i singoli pagamenti effettuati e i valori ricalcolati. 

[Diff I Acconto] = 40% [Quota B individuale] — [I 

Acconto Pagato] 

[Diff H Acconto] = 40% [Quota B individuale] * 

[Percentuale Apporto II Fase]/l00 — [II Acconto 

Pagato] 

e viene liquidato l’importo pari a:


[Saldo Quota B] +[ Diff I Acconto] +[ Diff II Acconto] 

Gli eventuali risparmi cioè (100 –[Percentuale 

Apporto])/100* [Quota B individuale] del [II Acconto] 

e del [Saldo] originati nei vari gruppi di lavoro 

individuati ([Risparmio Gruppo]), vengono distribuiti 

tra i componenti dello stesso gruppo. 

Si determina per ogni dipendente la [Percentuale di 

apporto MEDIA], per il 2012: ([Percentuale Apporto 

II Fase]+[ Percentuale Apporto II I Fase])/2, e la 

percentuale media di apporto del gruppo di lavoro 

[Percentuale Gruppo] = E [Percentuale di apporto 

MEDIA] / [Nr dipendenti del gruppo] 

Il [Risparmio Gruppo] viene suddiviso tra i dipendenti 

la cui [Percentuale di apporto MEDIA] e maggiore 

della [Percentuale Gruppo] in base alla 

seguente formula 

[Quota individuale Risparmio] = [Risparmio 

Gruppo] * ([Percentuale di apporto MEDIA] — 

[Percentuale Gruppo] [ ([Percentuale di apporto 

MEDIA] - [Percentuale Gruppo]) dei dipendenti del 

Gruppo 

A decorrere dall’anno 2013, vengono ridefinite le 

percentuali di erogazione dei compensi a titolo di 

performance quota B) come segue: 

I acconto 34% 


Saldo 33% 

784


785


_______________________________________________________ 

Deliberazione n.1801 del 28/12/2012 



non dirigente – Personale del ruolo unico regionale 

assegnato all'ASSAM – anno 2012. 


omissis 

DELIBERA 



– Personale del ruolo unico regionale assegnato 

all'ASSAM – anno 2012, come da allegato 1) 

che riporta la copia conforme della preintesa; 

2. di stabilire che l'allegato 1) costituisce parte integrante 


3. di stabilire inoltre che l'onore finanziario della 

quota parte del fondo ancora da liquidare, pari a 

Euro 138.687,12, trova copertura nell'ambito delle 

risorse previste nella UPB 30901 di cui alla 

Proposta di legge n. 275 del 10/12/2012, concernente 

"Approvazione del bilancio di previsione , 

per l'anno 2013 ed adozione del bilancio pluriennale 

per il triennio 2013-201”. 

786


787


IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO 

DECENTRATO INTEGRATIVO DEL PERSO- 

NALE NON DIRIGENTE - PERSONALE DEL 

RUOLO UNICO REGIONALE ASSEGNATO 

ALL'ASSAM - ANNO 2012 

ARTICOLO 1 

(Risorse decentrate) 

Le risorse decentrate disponibili, di cui all'articolo 

31 del CCNL 22/01/2004, sono quantificate complessivamente 

in Euro 345.148,50, non sono comprensive 

degli oneri riflessi e sono ripartite, ai sensi 

dell'articolo 17 del CCNL 01/04/1999 e successive 

modificazioni, secondo quanto individuato nel prospetto 

allegato A). 

ARTICOLO 2 

(Disciplina della performance) 


e organizzativa, trova applicazione la disciplina concernente 

Sistema compensi incentivanti, approvata 

dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1232 del 

01/08/2012, di cui all'allegato B) al presente contratto. 

L'articolo 9, comma 3, del Sistema compensi incentivanti 

- quota B è modificato a decorrere dall'anno 

2013, come segue: 

I acconto 34% 


Saldo 33% 

Trovano inoltre applicazione a titolo di performance 

individuale gli articoli 5 e 6 del Contratto decentrato 


22/06/2009, di cui all'allegato C) al presente contratto, 

relativi rispettivamente alla retribuzione di risultato 

delle posizioni organizzative e delle alte professionalità. 

ARTICOLO 3 

(Disciplina indennità varie) 

Per la remunerazione di attività per le quali spetta il 

riconoscimento di specifici compensi ai sensi dell'articolo 

17 del CCNL 01/04/1999, come modificato 

dall'articolo 36 del CCNL 22/01/2004, sono individuate 

le tipologie di cui all'allegato D) al presente 

contratto. 

ARTICOLO 4 

(Disposizioni applicative) 

Nel caso in cui l'ammontare dei compensi da erogare 

in relazione ai vari istit contrattuali destinati al 

788 

finanziamento del salario accessorio superi lo specifico 

importo negoziate nell'ambito della contrattazione 

del fondo per le risorse decentrate, la quota 

pro-Opite'ettante a ciascun dipendente è ridotta in 

misura proporzionale. 

La finalità è quella di garantire il rispetto degli 

importi definiti in sede di contrattazione decentrata 

integrativa. 

ARTICOLO 5 


Per i contratti a termine trovano applicazione le 

disposizioni di cui all'articolo 7 del Contratto decentrato 


22/06/2009, al quale è fatto espresso rinvio. 

Gli allegati A), B), C) e D) al presente contratto 

costituiscono parte integrante dello stesso. 

Gli allegati E) e F) sono approvati dalle parti, pur 

non costituendo parte integrante del contratto decentrato 

integrativo.


789


ALLEGATO B) 

SISTEMA COMPENSI INCENTIVANTI 

PREMESSA 

Il D.Lgs 150/2009 recante: “Ottimizzazione della 

produttività del lavoro pubblico e di efficienza e 

trasparenza delle pubbliche amministrazioni” ha dettato 

disposizioni in materia di sviluppo organizzativo 

e di miglioramenti dei servizi erogati. 

In particolare ha disciplinato il Sistema di valutazione 

delle strutture e dei dipendenti pubblici al fine di 

assicurare elevati standard qualitativi ed economici 

del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e 

della performance organizzativa e individuale. 

La misurazione e la valutazione della performance 

sono volte al miglioramento della qualità dei servizi 

offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché 

alla crescita delle competenze professionali, attraverso 

la valorizzazione del merito e 1’ erogazione 

dei premi per i risultati perseguiti dai singoli e dalle 

unità organizzative in un quadro di pari opportunità 

di diritti e doveri, trasparenza dei risultati 

delle amministrazioni pubbliche e delle risorse 

impiegate per il loro perseguimento. 

Per realizzare il precitato obiettivo occorre sviluppare, 

in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo 

della programmazione finanziaria e del bilancio, il 

ciclo di gestione della performance. 

Il ciclo di gestione della performance (articolo 4 

decreto legislativo n. 150/09) deve articolarsi nelle 

seguenti fasi: 

a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si 

intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato 

e dei rispettivi indicatori; 

b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle 

risorse; 

c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione 

di eventuali interventi correttivi; 

d) misurazione e valutazione della performance, 

organizzativa e individuale; 

e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di 

valorizzazione del merito; 

f) rendicontazione dei risultati agli organi di 

indirizzo politico-amministrativo, ai vertici 

delle amministrazioni, nonché ai competenti 

organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, 

agli utenti e ai destinatari dei servizi. 

Con legge regionale 28 dicembre 2010 n. 22 si è proceduto 

all’adeguamento dell’ordinamento della 

Regione Marche. In particolare, 1’ articolo 3 della 

790 

predetta legge, dispone che il Comitato di controllo 

interno e valutazione istituito con 1’ articolo 18 della 

legge regionale n. 20/2001 svolge le funzioni dell’ 

Organismo Indipendente di Valutazione di cui all’articolo14 

del decreto legislativo n. 150/2009. 

L’istituzione del Comitato è stata la parte principale 

del procedimento di adeguamento dell’ordinamento 

regionale ai principi contenuti nel decreto legislativo 

n. 150/2009 come richiesto dal legislatore statale che 

indirizza tutte le amministrazioni nell’adozione di 

metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare 

le performance individuali e quelle organizzative. 

Il Comitato di Controllo Interno e di Valutazione, nel 

corso dell’anno 2011, ha presentato delle proposte di 

innovazione del sistema di valutazione del comparto 

della Regione Marche per l’adeguamento dello stesso 

ai principi ed alle disposizioni del capo II del 

decreto legislativo n. 150/2009. 

Il nuovo sistema è attuato dall’anno 2012 ed in via 

sperimentale e poiché l’adozione avviene in corso 

d’anno la sua applicazione decorre dalla data di adozione 

del relativo atto. La sua messa a regime sarà 

conseguente ad una valutazione di efficacia che 

verrà effettuata in via specifica dal Comitato di Controllo 

Interno e di Valutazione. 

PROPOSTA 

Obiettivo 

L’ attuale sistema dispone già di una serie di strumenti 

di programmazione e di verifica dei risultati, 

tuttavia, occorre meglio orientare alcune valutazioni 

delle performance intese come “miglioramento della 

qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche”. 

Occorre dunque inserire gradualmente un processo 

di miglioramento nella valutazione del comparto, 

iniziando dalla modifica del criterio di ripartizione 

della quota complessiva annuale stanziata nel fondo 

per il pagamento del salario accessorio prevista nel 

sistema della produttività vigente. In particolare, 

nella premessa che 1’ erogazione dei compensi è 

destinata ad incentivare concretamente ed in maniera 

oggettiva la produttività ed il miglioramento dei 

servizi da criterio di riparto viene fissato in: 

• 54% quota A) - valorizzazione della partecipazione 

del singolo prestatore alla realizzazione delle 

attribuzioni della struttura di appartenenza ed 

all’obiettivo o agli obiettivi affidati dalla Giunta 

regionale mediante la valutazione della qualità 

della propria prestazione lavorativa, ad opera del 

proprio dirigente, nel rispetto dei criteri e delle 

modalità di cui alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 1071 del 25 settembre 2006, alla quale 

sono apportate modifiche minime finalizzate in


via esclusiva ad una distribuzione premiale e differenziata 

in relazione al livello di qualità delle 

attività rese e del comportamento assunto; 

• 46% quota B) - valorizzazione delle attività 

del gruppo e cioè dei dipendenti della struttura 

dirigenziale che concorrono alla realizzazione 

degli obiettivi strumentali e di risultato, concreti e 

complementari definiti dal dirigente per la realizzazione 

delle competenze nonché del o degli 

obiettivi assegnati alla struttura sulla base della 

cui realizzazione sarà valutata e premiata la 

partecipazione del gruppo. 

ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA DELLA 

LETTERA a). 

Prestazioni individuali 


Si conferma il metodo della valutazione individuale 

attraverso lo strumento “scheda di valutazione 

individuale” per cui oggetto della valutazione 

continueranno ad essere: 

• le attività esigibili dal dipendente sulla base del 

prioprio profilo professionale effettivamente e prevalentemente 

svolte dal lavoratore (peso 50% sulla 

valutazione complessiva) 

• i comportamenti organizzativi: comportamenti 

personali richiesti al singolo operatore nei diversi 

servizi – lavoro di gruppo, collaborazione con 

altri servizi, ecc. (peso 25% sulla valutazione 

complessiva) 

• i comportamenti produttivi: comportamenti 

personali richiesti a tutti i dipendenti regionali: 

autonomia, tensione al risultato, ecc. (peso 25% 

sulla valutazione complessiva) 

Per introdurre la cultura della valutazione e dunque 

incentivare la differenziazione delle valutazioni da 

parte del dirigente è introdotta una modificazione 

al sistema di valutazione dei dirigenti che consiste 

nell’individuazione, nell’ambito della valorizzazione 

delle competenze, di un punteggio determinato 

ad una ulteriore e specifica capacità dirigenziale, 

specificamente individuata come competenza 

di valutazione. Occorre però, da parte del dipendente, 

la maturazione della consapevolezza che le prestazioni 

lavorative rese non possono essere tutte 

qualitativamente identiche e che prestazioni tutte 

eccellenti costituiscono una patologia, posto che 

ogni performance ha margini di miglioramento. L’obiettivo 

consiste nel sollecitare il dirigente ad una 

valutazione maggiormente incisiva e la sollecitazione 

deve venire dal basso e consistere in una richiesta 

di differenziazione che viene avanzata direttamente 

dai collaboratori del dirigente. L’effetto indiretto 

che ne conseguirebbe è l’incentivazione ad una 

791 

partecipazione più attiva ed efficace del proprio 

gruppo. In questo modo viene assicurata l’erogazione 

della retribuzione accessoria in maniera differenziata 

in relazione ai risultati conseguiti. 

La ripartizione della quota a) del Fondo e la successiva 

costituzione del budget viene effettuata in relazione 

alla quantità di risorse stanziate specificatamente 

nel Fondo dell’ anno precedente a quello di 

riferimento. Tali quote ripartite possono essere 

suscettibili di variazioni conseguenti alle dinamiche 

della contrattazione collettiva nazionale di lavoro 

nonché di quella decentrata integrativa. 

Al fine della loro distribuzione la struttura competente 

in materia di personale provvederà ad attribuire 

entro il 31 del mese di gennaio di ogni armo, 

a ciascun servizio l’ elenco del personale assegnato 

convenzionalmente al 1^ gennaio dell’ anno 


Nell’ ambito del singolo servizio dovrà poi procedersi 

ad una ulteriore ripartizione proporzionale 

tra i dipendenti assegnati alle diverse posizioni di 

funzione o di progetto dello stesso servizio. 

In tal modo vengono determinati nell’ ambito del 

budget di servizio n centri di costo ovvero tanti centri 

di costo quante strutture dirigenziali con dipendenti 

assegnati sono presenti all’ interno di ciascun 

servizio. Anche il servizio ha il proprio centro di 

costo. 

Sono equiparati ai servizi: la Segreteria generale, il 

Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, il 

Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali, il 

Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e 

per la protezione civile e 1’ Agenzia regionale sanitaria. 

La distribuzione del compenso è effettuata proporzionalmente 

al punteggio conseguito purché superiore 

a 80, sulla base di una specifica griglia che 

individua sei differenti livelli di valutazione (cinque 

fasce di merito) e mediante distribuzione di tutte le 

risorse specificatamente finalizzate.


I calcoli saranno predisposti direttamente dalla P.F. 

Organizzazione, amministrazione del personale e 

scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione. 

Tutti i dipendenti devono essere valutati purché 

abbiano espletato, nel corso dell’anno di riferimento, 

una prestazione lavorativa pari a 60 giorni. 

ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA DELLA LET- 

TERA b) 

Quota di gruppo 


Le attività di gruppo sono volte alla realizzazione di 


dal dirigente per la semplificazione, la 

razionalizzazione e l’innovazione delle procedure 

(reingegnerizzazione dei processi, riduzione o 

sincronizzazione delle fasi di lavoro semplificazione 

delle procedure) sulla base di quelli fissati dalla 

Giunta regionale nel piano triennale della performance. 

L’ attuale sistema prevede che 1’ attribuzione della 

quota del fondo per il pagamento del salario accessorio 

destinata alla valorizzazione delle attività del 

gruppo viene effettuata dalla struttura competente in 

materia di personale in relazione ai dipendenti 

aventi diritto assegnati a ciascun servizio regionale 

alla data convenzionale del 1 gennaio di ogni 

anno. 

Il servizio procede poi ad una ulteriore ripartizione 

tra le diverse posizioni di funzione o di progetto al 

suo interno. 

Ciascun dirigente di struttura indica i tempi e la percentuale 

di quota erogabile sulla base degli esiti della 

valutazione del raggiungimento di obiettivi strumentali 

e di risultato nella singola scheda attività. L’ 

entità del compenso globalmente correlato al raggiungimento 

degli obiettivi è fissato preventivamente 

e per ciascun dipendente nella scheda di attività. 

Al fine della distribuzione delle quote di partecipazione 

sono individuati due parametri correlati al 

contenuto della prestazione lavorativa esigibile 

792 

(categoria B parametro 100 — categoria C e D parametro 

120). La quantificazione dei compensi individuali 

viene determinata nel rispetto di tali criteri. Le 

posizioni organizzative e le alte professionalità partecipano 

alle attività di gruppo coordinandole ma 

non percepiscono i compensi”. 

Ad oggi, quindi, è il dirigente che valuta se 1’ obiettivo 

di gruppo è stato raggiunto o meno. 

La proposta innovativa consiste nell’ introdurre una 

valutazione “dal basso” del grado di compartecipazione 

dei singoli al risultato complessivo del gruppo, 

in modo da differenziare l’erogazione al singolo 

dipendente, sulla base dell’effettiva partecipazione 

al conseguimento complessivo. 

La partecipazione è espressa da un giudizio di “autovalutazione”, 

che viene indicato in forma percentuale, 

dando 100%, nel caso di piena partecipazione 

del singolo componente il gruppo. Il giudizio di 

autovalutazione è valido a condizione che ne consegue 

una larga condivisione e cioè che che lo stesso 

sia condiviso dalla maggioranza dei componenti il 

gruppo. 

La valutazione così ottenuta sarà proposta al Dirigente 

dal gruppo, a conclusione di un confronto 

interno al gruppo stesso. 

In caso di disaccordo nella valutazione dei contributi 

individuali tra i componenti del gruppo e cioè nel 

caso in cui il giudizio di autovalutazione non sia 

condiviso dalla maggioranza dei componenti il gruppo 

stesso, si continueranno ad applicare le modalità 

oggi vigenti con valutazione affidata al dirigente 

che dovrà esprimersi sempre in termini di percentuale 

di apporto del singolo nelle attività del gruppo. 

In entrambi i casi (giudizio di autovalutazione o 

valutazione assegnata dal dirigente) qualora l’apporto 

del singolo componente sia < 100, la quota retributiva 

individuale è proporzionata alla % di apporto 

e dunque al conseguimento degli obiettivi risultante 

dal giudizio di autovalutazione o dalla valutazione 

del dirigente.. Gli q mporti che residuano sono ripartiti 

tra i partecipanti in misura proporzionale alla 

% di apporto del singòlo, fino .a completa distribuzione 

del budget


Nella valutazione di tali attività sono previsti due step di 

verifica intermedi ai quali consegue l’erogazione di un 

importo pari al 40 per cento dell’intero, la restante quota 

del 20 per cento è erogata all’atto della valutazione 

annuale dello spettante. 

Al fine della distribuzione di tale quota, le risorse annualmente 

ad essa destinate vengono assegnate, dalla struttiira 

regimi* competente in materia di personale entro il 31 del 

mese di gennaio di ogni anno ai servizi regionali. Il ‘budget 

assegnato al servizio è determinato mediante la distribuzione 

della quota complessiva del Fundo in relazione ai 

dipendenti aventi diritto assegnati a ciascun servizio regionale, 

alla data convenzionale del 1^ gennaio di ogni 

anno. 

Al fine di agevolare le varie strutture, la P.F. Organizzazione, 

amministrazione del personale e scuola regionale 

di formazione della pubblica amministrazione provvederà, 

una volta ricevuta la scheda dí valutazione ad 

ogni step, alla determinazione dell’ importo da erogare a 

titolo di acconti e saldo della produttività dell’ anno di 

riferimento. 

La P.F. Organizzazione, amministrazione del personale e 

scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione 

dovrà poi ripartire il budget del servizio tra le 

diverse posizioni di funzione al suo interno, sulla base 

dei criteri e delle modalità di cui all’ allegato b). 

Sono equiparati ai servizi: il Dipartimento per le politiche 

integrate di sicurezza e per la protezione civile, la Segreteria 

generale, il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, 

il Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali 

e 1’ Agenzia regionale sanitaria. 

Le quote di budget vengono ripartite sulla base della 

valutazione risultante dalle schede che vengono trasmesse 

dai singoli dirigenti di struttura dalle quali emergono 

le percentuali di partecipazione dei componenti dei vari 

gruppi purche’abbiano espletato una prestazione lavorativa 

pari ad almeno 60 giorni nel corso dell’ anno alle 

attività. 

Il dirigente deve dare puntuale comunicazione della partecipazione 

dei dipendenti alle attività di gruppo finalizzate 

alla realizzazione dell’ obiettivo finale. In particolare 

deve comunicare alla struttura del personale, che provvederà 

poi all’ effettuazione dei calcoli, 1’ esito dell’autovalutazione 

dei risultati conseguiti negli step intermedi 

di verifica ed alla conclusione delle attività rispettivamente 

entro il 31 maggio, il 15 settembre, ed entro il 31 

dicembre al fine del pagamento con gli emolumenti stipendiali 

dei mesi di luglio e ottobre dell’ anno di riferimento 

e del mese di febbraio dell’ anno successivo. 

MODALITÀ E CRITERI DI DISTRIBUZIONE 

DELLE QUOTE 

Per la definizione delle modalità e dei criteri di distribuzione 

delle quote sono definiti i contenuti degli allegati 

A) e B). 

Il primo attiene al sistema di valutazione delle prestazioni 

793 

di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1071 del 

25 settembre 2006 che contiene, con riferimento all’allegato 

A alla medesima deliberazione, modifiche minimali 

nell’ottica della realizzazione di una metodologia 

premiante della capacità e dell’impegno individuale 

concretamente profuso nello svolgimento delle prestazioni 

assegnate dal dirigente nell’ambito del piano di attività 

annuale. 

Il secondo si riferisce al sistema di valutazione delle attività 

di gruppo per la realizzazione di obiettivi strumentali 

e di risultato definiti annualmente dal dirigente per la 

semplificazione, la razionalizzazione e “l’innovazione” 

delle procedure (reingegnerizzazione dei processi, riduzione 

o sincronizzazione delle fasi di lavoro). 

MONITORAGGIO E SEGNALAZIONI 

Con la finalità di monitorare la funzionalità del sistema 

viene creata una commissione paritetica composta da 6 

soggetti nominati rispettivamente dalle delegazioni di parte 

pubblica e di parte sindacale, in pari numero. La commissione 

presidia le fasi di applicazione della disciplina 

monitorando il rispetto delle scadenze e l’adempimento 

delle attività da parte dei soggetti competenti. 

Segnala in particolare ritardi ed eventuali inadempienze, 

suggerisce eventuali modifiche od integrazioni al sistema 

e provvede ad effettuare le relative comunicazioni 

agli organi competenti. 

In caso di inadempienza da parte del singolo dirigente 

interviene il soggetto ad esso sovraordinato e cioè nel 

caso: 

1. del dirigente di posizione di funzione, il dirigente 

del servizio; 

2. del dirigente di servizio e del direttore di Dipartimento, 

il segretario generale; 

3. del segretario generale e del Capo di gabinetto, il Presidente 

della Giunta regionale. 

Sistema di valutazione delle prestazioni 

Quota A) 

Articolo 1 

(Obiettivi) 

1. La valutazione delle prestazioni è finalizzata a: 

a) incentivare il miglioramento della qualità delle 

prestazioni, valorizzando il merito e l’impegno 

individuale; 

b) incrementare la produttività individuale e 

media; 

c) migliorare la comunicazione interna tra dirigente 

e dipendenti, attraverso specifici colloqui;


d) incoraggiare lo sviluppo delle competenze 

individuali, attraverso programmi individuali 

e concordati di formazione continua 

(sia sul lavoro che mediante corsi di formazione); 

e) semplificare lo strumento valutativo; 

f) incrementare la flessibilità nell’utilizzo del 

personale nell’ambito delle attività del profilo 

professionale tenuto conto del principio 

di equivalenza. 

Articolo 2 

(Finalità) 

1. La metodologia di valutazione è stata elaborata 

per misurare il grado di partecipazione e di realizzazione 

da parte dei dipendenti della Giunta 

regionale dell’incremento dell’efficienza e dell’efficacia 

dei servizi erogati. 

2. Gli esiti del sistema di valutazione sono utilizzabili 

al fine della attuazione dell’istituto delle 

progressioni orizzontali di cui all’art. 5 del 

CCNL del 31 marzo 1999. 

Articolo 3 


1. Le risorse per il riconoscimento del merito individuale 

conseguente al processo di valutazione 

trovano copertura nella disponibilità del Bilancio 

di previsione di ogni esercizio finanziario, 

codice di bilancio 1.02.01 (RETRIBUZIONI 

LORDE) - 1.02.02 (CONTRIBUTI A CARICO 

DELL’ENTE) e 1.08.01 (IRAP). 




loro ammontare nel rispetto delle prescrizioni fissate 

dalla contrattazione collettiva nazionale di 

lavoro e della contrattazione decentrata integrativa. 

3. Le risorse sono determinate nella quota corrispondente 

al 54 per cento della quota del Fondo 

di cui al comma 2, dell’anno precedente a 

quello di riferimento. Le stesse possono essere 

annualmente incrementate in conseguenza 

delle dinamiche della contrattazione collettiva 

nazionale, previa verifica della compatibilità 

finanziaria e del rispetto dell’obbligo del raggiungimento 

degli obiettivi di coordinamento 

della Finanza pubblica. 

Articolo 4 


1. Le risorse di cui all’articolo 3 comma 3, sono 

ripartite mediante la costituzione, su base 

annuale, di specifici budget per ogni servizio 

regionale. 

794 

Sono equiparati ai servizi il Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi sociali, il Dipartimento per 

le politiche integrate di sicurezza e per la protezione 

civile, la Segreteria generale, il Gabinetto 

del Presidente della Giunta regionale e l’ 


Articolo 5 




di formazione della pubblica amministrazione 

entro il 31 del mese di gennaio provvede a 

comunicare , ad ogni servizio i dipendenti assegnati 

aventi diritto alla data convenzionale del 1^ 

gennaio del medesimo anno e cioè i dipendenti 

indicati all’articolo 10, commi 1 e 3. 



3. La P.F. Organizzazione, amministrazione del personale 



ripartizione delle risorse stanziate sulla base 

delle risultanze delle schede trasmesse dalle 

varie strutture. 

4. 

Articolo 6 

(Attività di valutazione, oggetto ed assegnazione 

del relativo peso) 

1. Per lo svolgimento dell’attività di valutazione è 

necessario: 

a) defmire gli oggetti da valutare; 

b) specificare il peso di ogni oggetto, in rapporto 

alla valutazione complessiva. 

2. L’oggetto della valutazione è rappresentato 

da prestazioni e risultati (articolo 6 del 

CCNL 31.03.1999) e quindi, più concretamente, 

dall’esercizio professionale (attività, 

compiti, prodotti) richiesto e praticato nei 

rispettivi ambienti di lavoro dai singoli lavoratori. 

3. In relazione al comma 2, l’oggetto da valutare 

risulta costituito dai tre seguenti elementi: 

a) attività svolte da ciascun profilo; 

b) comportamenti organizzativi (solo quelli 

richiesti al singolo dipendente nelle diverse 

strutture); 

c) comportamenti produttivi, richiesti a tutti i 

dipendenti regionali; 

4. Il peso delle tre tipologie di oggetti sottoposti a 

valutazione viene suddiviso in: 

a) 50% alle attività professionali;


b) 25% ai comportamenti organizzativi; 

c) 25% ai comportamenti produttivi 

5. Il punteggio massimo conseguibile da un candidato 

è dí 120 punti, di cui fino a 60 punti per le 

attività professionali, fino a 30 punti per i comportamenti 

organizzativi e fino a 30 punti per i 

comportamenti produttivi. 

Articolo 7 

(Standard e scala di riferimento) 

1. Il dirigente valuta l’eventuale distanza tra prestazione 

fornita dal singolo prestatore e prestazion 

eccellenza, secondo un preciso parametro di riferimento 

(standard di eccellenza) 

2. Vengono quindi esplicitate, per ogni attività e 

per ogni comportamento inserito nella lista 

degli oggetti da valutare, le specifiche di qualità 

. 

3. Per specifica di qualità si intende una sintetica 

descrizione della prestazione di eccellenza, cioè 

l’esplicitazione degli elementi (osservabili) più 

significativi che permettono al valutatore di dire 

che un’attività è fatta molto bene e che corrisponde 

in modo ottimale ai risultati attesi. 

4. La specifica di qualità consente di fornire al valutatore 

ed al valutato gli elementi di riferimento 

per distinguere la prestazioni di eccellenza dalla 

prestazione normale e cioè da quella resa dal prestatore 

di lavoro in maniera ottimale dalla prestazione 

indiscutibilmente inferiore. 

5. La scala di misurazione mediante la quale 

assegnare i punteggi deve essere estremamente 

semplificata ed essere costituita da soli quattro 

livelli: 

a) Livello di qualità I -”comportamento da 

migliorare”: il punteggio minimo registra un 

livello di prestazione sostanzialmente insufficiente 

ed è formulato in positivo, per suggerire 

al dipendente l’obiettivo di miglioramento 

della prestazione. Il livello I indica al 

dipendente che “il suo comportamento professionale 

o l’esercizio del processo di lavoro 

di sua competenza, e la qualità dei suoi risultati 

sono evidentemente inferiori alle esigenze 

del servizio e/o degli utenti interni o esterni. Il 

prestatore di lavoro ha bisogno di essere incoraggiato 

a migliorare il proprio livello professionale. 

b) Livello di qualità H – “comportamento in 

linea con le esigenze del servizio” : questo 

punteggio indica al dipendente che “la qualità 

dell’impegno e dell’investimento personale 

sul lavoro (in -energia; tempo, quantità 

di lavoro svolto, attenzione alla qualità) è sufficientemente 

adeguata ai risultati attesi dal 

datore di lavoro”. 

795 

c) Livello di qualità IlI – “comportamento perfettamente 

adeguato con le esigenze del servizio” 

: questo punteggio indica al dipendente 

che “il suo comportamento professionale 

qualitativamente e quantitativamente (in 

energia, tempo, quantità di lavoro svolto, 

attenzione alla qualità) è perfettamente 

proiettato al raggiungimento degli obiettivi e 

dei risultati attesi dal datore di lavoro”. 

d) Livello di qualità IV – “comportamento di 

eccellenza” : il quarto gradino della scala di 

valutazione indica un livello di impegno e di 

professionalità evidentemente superiori alla 

media e quindi suscettibile dell’attribuzione 

di punteggi più elevati. L’impegno 

dimostrato nell’esercizio dell’attività lavorativa 

e la qualità dei risultati sono indiscutibilmente 

al di sopra della media e corrispondono 

alle seguenti specifiche di eccellenza: 

- è sempre accurato e preciso nello svolgimento 

delle operazioni di sua competenza, 

e non risparmia tempi o energie pur di 

garantire il risultato; 

- controlla in maniera sistematica il risultato 

del proprio lavoro e garantisce abitualmente 

le specifiche di qualità del processo e del 

prodotto; 

- ha maturato, nella pratica dell’attività in 

oggetto, una notevole competenza e autonomia, 

e dimostra di saper valutare eventuali 

criticità o sbagli involontari, e di saper 

segnalare o introdurre autonomamente i 

necessari correttivi. 

6. L’ indicazione di massima sul significato dei 

quattro gradini della scala, è precisata, per ogni 

singola attività e per ogni singolo comportamento 

presenti nella scheda, nell’ “Allegato B” alla 


1071/2006. L’Allegato B è consegnato ad ogni 

dirigente e riporta per ciascuna attività le specifiche 

di qualità del livello di eccellenza, le quali 

identificano il quarto gradino della scala e 

suggeriscono, per difetto, l’eventuale assegnazione 

di punteggi inferiori, in rapporto all’entità 

dello scostamento dallo standard. 

7. Il conseguimento da parte del dipendente del 

punteggio massimo che corrisponde al comportamento 

di eccellenza deve tener conto dei principi 

enucleati dal decreto legislativo. n. 

150/2009 e segnatamente rinvenibili nel combinato 

disposto di cui agli articoli 19 e 21 per 

cui la relativa attribuzione può essere assegnata 

solo ad una percentuale minima di personale. 

A tal fine in relazione al punteggio finale sono 

individuati sei diversi livelli e . cinque fasce di 

merito secondo la griglia sotto individuata.


796


Articolo 8 

( strumento di valutazione) 

1. La Posizione di funzione Organizzazione, amministrazione 

del personale e scuola regionale di 

formazione della pubblica amministrazione predispone 

la scheda per la valutazione personalizzata 

di ogni dipendente della Giunta regionale e 

la trasmette al dirigente al quale il dipendente è 

assegnato. 

2. Ad ogni dirigente verranno quindi consegnate 

tante schede quanti sono i dipendenti assegnati 

alla sua struttura, già nominativamente intestate. 

3. La scheda va compilata a mano direttamente 

dal dirigente, per garantire la riservatezza dei 

dati personali. 

4. Ogni scheda è composta da cinque sezioni: 

a) Intestazione. La prima sezione riporta, già 

compilate in automatico, le informazioni 

essenziali per identificare il dipendente: 

cognome e nome, servizio di appartenenza, 

categoria contrattuale e profilo professionale. 

b) Attività professionali valutabili. La seconda 

sezione riporta, selezionate in automatico dal 

software, l’elenco delle attività esigibili dal 

dipendente del profilo professionale individuato, 

ma, poiché non tutti i prestatori appartenenti 

a quel profilo esercitano nella struttura 

tutte le attività riportate in automatico, 

la scheda chiede al dirigente di indicare solo 

le attività effettivamente e prevalentemente 

svolte dall’operatore intestatario della 

scheda. L’assegnazione dei punteggi, quindi, 

avverrà solamente sulle attività effettivamente 

svolte da ogni dipendente. L’allegato B 

della deliberazione della . Giunta regionale n. 

1021/2006 riporta per ogni attività e per ciascun 

profilo, le specifiche di qualità relative 

al livello di eccellenza . 

c) Comportamenti organizzativi. La terza sezione 

prevede l’assegnazione di punteggi di 

merito ai comportamenti definiti organizzativi. 

Con comportamenti organizzativi si intendono 

tutti quei comportamenti personali, trasversali 

ai vari processi e servizi, che risultano 

funzionali all’efficienza dell’organizzazione, 

secondo quanto previsto nell’allegato 

C della deliberazione della Giunta regionale 

n. 1021/2006. 

d) Comportamenti produttivi: La quarta sezione 

prevede l’attribuzione dei punteggi 

relativi ai comportamenti detti produttivi. 

Con comportamenti produttivi si intendono 

i comportamenti personali finalizzati all’efficacia 

del lavoro, cioè alla produzione di risultati 

di qualità. Anche questi comportamenti 

prescindono dagli specifici processi di lavoro 

e dalle attività tecniche praticate nei diversi 

797 

servizi, riguardando piuttosto un atteggiamento 

personale, uno stile di lavoro comune 

ad ogni pratica professionale: efficace e 

quindi richiesto a tutti i dipendenti, a prescindere 

dall’ambito di esercizio, dal processo 

e dalle attività effettivamente praticate, 

secondo quanto indicato nell’allegato D, alla 


1071/2006. 

e) Indicatori di sviluppo: la quinta ed ultima 

sezione contiene le indicazioni per lo sviluppo 

delle competenze ed il miglioramento 

delle prestazioni, suggeriti dall’esito della 

valu azione. Il dirigente deve dedicare parte 

del colloquio di valutazione per concordare 

— in risposta ai punti critici rilevati —una 

comune e condivisa strategia di miglioramento: 

sia mediante la partecipazione a corsi 

di formazione, su richiesta del prestatore o 

su invito dello stesso dirigente, sia attraverso 

percorsi di affiancamento, rotazione su diversi 

processi e attività, o supervisione. La proposta 

di sviluppo dovrà essere registrata nell’apposita 

casella, mediante la scelta di 

un’area formativa relativa ai corsi da seguire 

o l’indicazione di un diverso percorso di 

miglioramento e costituirà elemento di valutazione 

per l’anno successivo (sezione 3 — 

“Comportamenti organizzativi”, voce: 

“Formazione e aggiornamento”). 

Articolo 9 

(assegnazione dei punteggi parziali e 

di quello finale) 


seconda sezione “attività valutabili” è costituito 

dalla media dei punteggi ottenuti per ogni attività 

e cioè dalla somma dei punteggi parziali ottenuti 

divisa per il numero delle attività effettivamente 

svolte. E’ pertanto ininfluente sulla valutazione 

complessiva che il giudizio venga effettuato su 

una o più attività. 


terza sezione “Comportamenti organizzativi” è 

costituito dalla media dei punteggi ottenuti per 

ogni comportamento valutato e cioè dalla somma 

dei punteggi parziali ottenuti in relazione al singolo 

comportamento (non tutti i comportamenti 

registrati sono di fatto richiesti a tutti i prestatori 

di lavoro, es. condurre gruppi di lavoro), divisa 

per il numero di comportamenti effettivamente 

richiesti e praticati dal prestatore di lavoro. 


quarta sezione “Comportamenti produttivi” è 

dato dalla media dei punteggi parziali ottenuti dal 

prestatore per ogni tipologia di comportamento e


cioè dalla somma dei punteggi ottenuti per tutti i 

comportamenti produttivi indicati nella sezione 

divisa per 5 (quanti sono i comportamenti produttivi 

richiesti a tutti i dipendenti). 

4. La valutazione del dipendente è costituita dal 

punteggio finale dallo stesso riportato, risultante 

dalla somma delle medie ottenute nelle sezioni 3, 

4 e 5 e cioè dai valori assegnati ai sensi dei commi 

che precedono. Tale punteggio espresso in 

centoventesimi deve essere riportato nell’apposita 

casella, e definisce il “valore” del prestatore . 

5. La valutazione delle prestazioni deve concludersi 

entro il mese di marzo dell’anno successivo 


6. Entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno il 

dirigente che effettua la valutazione deve darne 

comunicazione alla Posizione di Funzione Organizzazione, 


scuola regionale di formazione della pubblica 

amministrazione al fine della liquidazione e 

pagamento del compenso nel successivo mese di 

aprile. 

Articolo 10 

(Soggetti valutati) 

1. Tutti i dipendenti della Giunta regionale, distaccati 

dalla Giunta e assegnati all’ Agenzia regionale 

sanitaria nonché il personale proprio 

dell’ Agenzia, con rapporto di lavoro di qualifica 

non dirigenziale, a tempo indeterminato 

nonché a tempo determinato, con rapporto di 

lavoro di durata pari o superiore a 12 mesi, purché 

abbiano espletato, nel corso dell’anno di 

riferimento, una prestazione lavorativa pari a 60 

giorni, devono essere valutati. 

2. La valutazione dei dipendenti con incarico di 

posizione organizzativa ed alta professionalità 

è utilizzata al fine della attribuzione della retribuzione 

di risultato, nelle more dell’estensione 

ai medesimi dipendenti del sistema di valutazione 

fissato per i dirigenti regionali. 

3. Sono inoltre valutati i dipendenti di pubbliche 

amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, 

del decreto legislativo n. 165/2001, del Consiglio 

regionale o di enti dipendenti della Regione Marche 

utilizzati presso le strutture amministrative 

della Giunta regionale, per periodi pari o superiori 

a 12 mesi e con prestazione lavorativa di 

almeno 60 giorni nell’anno di riferimento. 

4. Sono altresì valutati gli addetti alle segreterie 

particolari dei componenti della Giunta regionale 

nonché gli addetti alla guida di autovetture. 

In tale caso la valutazione avviene attraverso 

l’apposita scheda individuale sottoscritta dall’assessore 

di riferimento e controfirmata dal Segre- 

798 

tario generale per le esclusive finalità indicate 

all’articolo 2. 

5. Sono esclusi dalla valutazione i dipendenti della 

Giunta regionale con rapporto di lavoro a tempo 

indeterminato distaccati, comandati o utilizzati a 

vario titolo, presso altre pubbliche amministrazioni 

o enti, poiché la prestazione di lavoro è 

svolta alle dipendenze funzionali di soggetti 

diversi rispetto al datore di lavoro principale. 

Articolo 11 

(Soggetti valutatori) 

1. I dirigenti di posizione di funzione e di servizio ai 

quali sono assegnate delle risorse umane devono 

effettuare la valutazione delle prestazioni dei 

rispettivi dipendenti. 

Sono equiparati ai servizi ed ai dirigenti dei servizi, 


cui al presente regolamento, la Segretaria generale, 


ed i rispettivi dirigenti, il Dipartimento per 


per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione 

civile, nonchè 1’ Agenzia regionale sanitaria. 

2. Al fine della valutazione delle prestazioni i valutatori 

devono definire con atto scritto le attività di 

ogni dipendente assegnato alla propria struttura. 

3. L’assenza della definizione delle attività, la 

mancata valutazione delle prestazioni dei propri 

dipendenti nonché il non rispetto del termine 

di cui all’articolo 9 comporta la valutazione 

negativa delle capacità dirigenziali nell’ambito 

del sistema di cui alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 112 del 4 febbraio 2008. 

Articolo 12 

(Procedura di valutazione) 

1. La metodologia, le attività oggetto di valutazione 

ed í parametri, devono essere preventivamente 

conosciuti da ciascun dipendente, il quale 

dovrà essere adeguatamente informato sugli 

elementi essenziali che concorreranno al giudizio. 

2. L’applicazione del comma I non preclude la possibilità 

di adibire il dipendente ad attività diverse 

o ulteriori. 

3. Costituiscono fasi di valutazione: 

a) l’informativa (generale e specifica) del dipendente 

da parte del dirigente in merito alle attività 

sulle quali verrà effettuata la valutazione 

ed i risultati attesi. L’informativa 

generale è data successivamente alla definizione 

degli obiettivi gestionali e delle


direttive per lo svolgimento dell’attività 

amministrativa di cui all’art. 4 comma 1, lettera 

b, della legge regionale n. 20/2001, nel 

corso di specifica conferenza di struttura, nell’ambito 

della quale viene delineato il piano 

annuale di utilizzo del personale della struttura 

(assegnazione di competenze, titolarità 

di responsabilità, individuazione di eventuali 

referenti interni, di gruppi di lavoro etc.). 

L’informativa specifica è effettuata mediante 

uno o più colloqui individuali nel corso dell’anno 

finalizzati alla presentazione delle 

schede individuali ed alla indicazione scritta 

delle attività di rilievo oggetto di valutazione. 

I colloqui intermedi diventano obbligatori 

in presenza di scostamento del comportamento 

professionale del dipendente rispetto 

agli obiettivi dati; 

b) la valutazione del dipendente. La valutazione 

avviene attraverso l’apposita scheda 

individuale sottoscritta dal dirigente della 

struttura all’esito del colloquio di valutazione; 

c) il colloquio di valutazione. Il dirigente, 

attraverso il colloquio con ciascun dipendente 

valutato, espone le ragioni della valutazione, 

individua gli eventuali punti critici, 

verifica inoltre con il dipendente l’esistenza 

di ragioni oggettive esterne che possono 

aver interferito sul rendimento. Laddove 

possibile concorda con il dipendente stesso 

gli aspetti professionali da implementare, 

nonché il percorso formativo finalizzato al 

recupero della qualità della prestazione e dei 

risultati. Il dirigente compila e sottoscrive la 

scheda all’esito del colloquio finale. La 

scheda è firmata dal dipendente, per presa 

visione. Il colloquio finale deve essere effettuato 

entro il mese di febbraio dell’anno successivo 


d) procedura di riesame della valutazione. Il 

dipendente entro 10 giorni dal colloquio 

finale può chiedere il riesame della valutazione 

al dirigente sovraordinato gerarchicamente 

al primo valutatore (il dirigente che ha effettuato 

la valutazione); nel caso che la valutazione 

sia stata effettuata da un dirigente di 

servizio la richiesta è presentata al Segretario 

generale. Il dirigente che riceve la richiesta di 

riesame acquisisce direttamente dal dipendente 

gli elementi di contestazione, verifica 

le motivazioni a sostegno della condotta e 

dell’operato del primo valutatore , che deve 

essere sentito, ed eventualmente, in caso si 

renda necessario ai fini del riesame, dispone 

l’audizione delle parti in contraddittorio. 

Decorsi 10 giorni dall’acquisizione degli elementi 

necessari per il riesame o dal contrad- 

799 

dittorio (se effettuato) il dirigente comunica la 

decisione assunta al primo valutatore ed al 

dipendente interessato. 

Articolo 13 

(Distribuzione dei compensi) 

1. Il compenso è distribuito tra tutti i soggetti di cui 

all’articolo 10 che abbiano ottenuto una valittazione 

superiore a 80. 

2. La quantità economica da erogare al singolo 

dipendente aventi diritto è correlata alla valutazione 

individuale ed è determinata in misura proporzionale 

alla valutazione individuale conseguita, 

con il cedolino di aprile. 

Articolo 14 

(pubblicizzazione punteggo finale) 

1. Il dirigente effettuate le valutazioni rende pubblico 

tra i dipendenti aventi diritto alla distribuzione 

della quota di budget, il punteggio finale da 

ciascuno conseguito. 

Articolo 15 

(Commissione paritetica) 


disciplina è istituita una commissione paritetica 

composta da 6 soggetti nominati rispettivamente 

dalle delegazioni di parte pubblica e di 

parte sindacale, in pari numero. 

2. I soggetti di nomina sindacale sono scelti tra i 

componenti della RSU rispettivamente dalle 

organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. 











posizioni di funzione e di progetto e dei dirigenti 

di servizio al fine della valu azione delle 

rispettive capacità dirigenziali. 

Articolo 16 

(Disposizioni finali e transitorie) 

1. Nell’eventualità in cui le attività di un dipendente 

non rientrano in quelle codificate per la catego 

profilo professionale di appartenenza è necessario 

apportare dei correttivi. In particolare:


a) le attività non sono censite nell’attuale sistema 

di ricognizione. Tale ipotesi si verifica 

solo nel caso in cui sono introdotte nell’ordinamento 

regionale attività nuove, per 

effetto di disposizioni di legge sopravvenute; 

in questo caso, previa verifica e validazione 

della esigenza, il dirigente può modificare 

le tabelle descrittive relative alle attività, 

con la conseguente automatica proiezione 

delle modifiche nelle schede individuali; 

b) le attività svolte corrispondono, nell’ambito 

della stessa categoria, a profili professionali 

diversi da quelli di appartenenza. Nella 

attribuzione delle attività ai diversi profili 

professionali si è utilizzato il criterio della 

massima flessibilità; pur tuttavia possono esistere 

residuali casi in cui dipendenti con 

determinati profili professionali svolgono 

mansioni completamente estranee a quelle 

teoricamente di competenza. In questo caso il 

dirigente deve dichiarare preventivamente a 

quale profilo professionale le mansioni effettivamente 

svolte possono essere ricondotte; 

ciò comporta, al fine della valutazione, l’equiparazione 

delle attività del dipendente 

interessato a quelle del profilo proprio delle 

mansioni di fatto svolte. In caso di continuità, 

su proposta del dirigente, si dovrà provvedere 

alla modifica del relativo profilo professionale, 

senza possibilità di modificazione della 

categoria contrattuale; 

c) le attività svolte corrispondono a categorie 

contrattuali diverse da quelle di appartenenza. 

Tale ipotesi ricorre solo in casi eccezionali ed 

in fattispecie tipiche. L’accertamento da parte 

del dirigente di questo tipo di anomalia è sintomatico 

di un sotto utilizzo del dipendente o, 

viceversa, di un utilizzo per mansioni tendenzialmente 

superiori. Il fatto, di per sé non è 

illegittimo, perché nulla indica in termini di 

“prevalenza” delle mansioni assegnate (articolo 

52, comma 2, Decreto legislativo n. 

165/2001). In tale caso se : 

- l’attività è correlata a categorie superiori 

(purché non svolta in forma prevalente, 

stante il divieto di cui al decreto legislativo 

n. 165/2001) il dirigente può integrare 

manualmente la scheda individuale e formulare 

la consequenziale valutazione; 

- l’attività è correlata a categorie inferiori 

(l’unica ipotesi ammissibile, per 

quanto espressamente previsto dall’art. 52, 

comma 1, del Decreto Legislativo n. 165/01 

è quella di cui all’articolo 21, comma 4, del 

CCNL 06.07.1995 e successive integrazioni) 

il dirigente, con il consenso del dipendente, 

può integrare manualmente la scheda 

individuale con l’attività e formulare la 

800 

consequenziale valutazione. Trovano in 

ogni modo applicazione le disposizioni di 

cui all’articolo 4, comma 4, 3^ cpv., della 

legge 68/1999. 

2. La disciplina del presente regolamento è definita 

in via sperimentale per l’anno 2012 e si applica a 

decorrere dal 1^ gennaio del medesimo anno, 

tenuto conto di quanto previsto al comma 3. 







9, comma 2 bis del decreto legge n. 78/2010, 


122/2010. 





coerenza con la disciplina anche statale in materia. 

Quota B) 

Sistema di valutazione delle attività di gruppo 

Articolo 1 

(Oggetto) 

1. La presente disciplina definisce il sistema di valutazione 

delle attività di gruppo per la realizzazione 

di obiettivi strumentali e di risultato definiti 

annualmente nell’ ambito del Sistema di misurazione 

e determinazione della performance anche 

organizzativa, per la semplificazione, la razionalizzazione 

e l’”innovazione”, e cioè, degli obiettivi 

annuali fissati dalla Giunta regionale per la 

gestione e per 1’ attività amministrativa ed individuati 

nel piano triennale della performance di 

cui all’articolo 10 del D.lgs 27 ottobre 2009 n. 

150. 

In particolare il sistema di valutazione concerne: 

a) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo 

dell’ organizzazione e delle competenze 

professionali e la capacità di attuazione di 

piani e programmi; 

b) lo sviluppo quantitativo e qualitativo delle 

relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, 

gli utenti e i destinatari dei servizi; 

c) l’ efficienza nell’ impiego delle risorse, con 

particolare riferimento al contenimento ed 

alla riduzione dei costi, nonché all’attuazione 

dei procedimenti amministrativi; la qualità e


la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati; 

d) il raggiungimento degli obiettivi di promozione 

delle pari opportunità; 

e) 1’ attuazione di piani e programmi, ovvero la 

misurazione dell’ effettivo grado di attuazione 

dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei 

tempi previsti, degli standard definiti, del 

livello previsto di assorbimento delle risorse; 

f) la rilevazione del grado di soddisfazione finale. 

Articolo 2 


1. Le spese relative alla incentivazione del personale 

che ha contribuito alla realizzazione degli 

strumentali e di risultato di cui all’articolo 

1 sono finanziate mediante le dispone 

specificatamente stanziate, nel Bilancio di previsione 

di ogni esercizio finanziario, con il codice 

dí bilancio 1.02.01 (RETRIBUZIONI LORDE) - 

1.02.02 (CONTRIBUTI A CARICO DELL’EN- 

TE) e 1.08.01 (IRAP). 




loro ammontare nel rispetto delle prescrizioni 

fissate dalla contrattazione collettiva nazionale di 

lavoro e della contrattazione integrativa. 

3. Le risorse sono determinate nell’importo corrispondente 

al 40 per cento della quota stanziata 

per il pagamento complessivo dei compensi di 

produttività inclusa nel Fondo di cui al comma 2 

dell’anno precedente a quello di riferimento. 

Le stesse possono essere annualmente incrementate 

in conseguenza delle dinamiche della 

contrattazione collettiva nazionale, previa 

verifica della compatibilità finanziaria e del 

rispetto dell’obbligo del raggiungimento 

degli obiettivi di coordinamento della Finanza 

pubblica. 

Articolo 3 


1. Al fine di incrementare il livello di efficienza 

media dei servizi resi da tutte le strutture della 

Giunta regionale, le risorse di cui all’articolo 2 

sono ripartite mediante la costituzione, su base 

annuale di specifici budget, per ogni servizio 

regionale. 

2. Sono equiparati ai servizi: la Segreteria generale, 


il Dipartimento per la Salute e per i Servizi 

sociali, il Dipartimento per le politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile, e 1’ 


801 

Articolo 4 




di formazione della pubblica amministrazione 

entro il 31 del mese di gennaio provvede a comunicare 

ad ogni servizio i dipendenti assegnati 

“aventi diritto” alla data convenzionale del 1^ 

gennaio del medesimo anno e cioè i dipendenti 

indicati all’ art. 6 commi 1, 3 e 4. 



3. La P.F. Organizzazione, amministrazione del 

personale e scuola regionale di formazione della 


ripartizione delle risorse stanziate nel Fondo sulla 

base delle risultanze delle schede trasmesse 

dalle varie strutture. 

Articolo 5 

(Competenza) 

1. Le attività e gli obiettivi di cui alla presente 

disciplina sono definiti dai dirigenti regionali 

della Giunta regionale e dell’ Agenzia regionale 

sanitaria entro il mese di febbraio di ogni anno. 

2. I dirigenti devono evidenziare, mediante la compilazione 

della scheda di cui all’allegato sub 1, la 

realizzazione di azioni per il miglioramento dei 

servizi resi o della funzione svolta. 

3. Le schede attività elaborate ai sensi del presente 

articolo devono essere trasmesse alla 



amministrazione entro il termine di cui al 

comma 1. 

Articolo 6 

(Personale ammesso a partecipare) 

1. E’ ammesso a partecipare tutto il personale della 

Giunta regionale compreso quello distaccato 

e assegnato all’ Agenzia regionale sanitaria nonché 

il personale proprio dell’ Agenzia, con rapporto 

di lavoro subordinato a tempo indeterminato, 

di qualifica non dirigenziale, (escluso 

PO/AP) con prestazione lavorativa nel corso dell’anno 

pari ad almeno 60 giorni. 

2. E’ altresì ammesso a partecipare il personale della 

Giunta regionale e quello proprio dell’Agenzia 

regionale sanitaria con rapporto di lavoro subordinato 

a tempo indeterminato non dirigente titolare 

di incarichi di Alta professionalità o di 

Posizione organizzativa. Tali soggetti assumono 

di norma il modo di coordinamento del gruppo.


3. Può essere ammesso anche il personale a tempo 

indeterminato di qualifica non dirigenziale, 

temporanemente distaccato dal Consiglio 

regionale o comandato da pubbliche amministrazioni 

di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto 

legislativo n. 165/2001, o da enti dipendenti 

della Regione Marche qualora utilizzato presso 

le strutture amministrative della Giunta regionale, 

per periodi pari ad almeno 12 mesi. 

4.. Può altresì essere ammesso a partecipare anche il 

personale della Giunta regionale e quello proprio 

dell’ Agenzia regionale sanitaria a tempo determinato 

con rapporto di lavoro di durata almeno 

pari o superiore a 12 mesi. 

5. La partecipazione del personale di cui ai commi 

3 e 4 deve essere compatibile con le attività 

programmate. 

Articolo 7 

(Tempi di realizzazione) 

1. I tempi per la realizzazione sono definiti dai proponenti 

conformemente alle attività da svolgere e 

alla natura degli stessi. Le attività devono 

comunque concludersi entro l’anno solare di riferimento. 

E’ ammissibile la presentazione di 

schede attività correlate ad obiettivi pluriennali, 

purché siano modulabili e chiaramente definiti 

i risultati attesi e gli obiettivi dal realizzare per 

ciascun anno solare. 

2. Per il conseguimento degli obiettivi possono 

essere previste delle fasi di avanzamento, pari a 

due nel corso dell’anno, le quali devono prevedere 

la realizzazione di un obiettivo o di un risultato 

intermedi, misurabili con indicatori fisici 

oggettivi. 

Articolo 8 

(Entità dei compensi) 

1. L’entità del compenso globalmente correlato al 

raggiungimento degli obiettivi sarà calcolato dalla 



pubblica amministrazione. 

2. Il compenso complessivo per i partecipanti è 

contenuto nel limite del budget appositamente 

stanziato. Al fine della distribuzione delle quote 

di partecipazione sono individuati due parametri 

correlati al contenuto della prestazione lavorativa 

esigibile, nel modo che segue: 

a) Categoria B parametro 100; 

b) Categorie C e D parametro 120. 

3. La verifica del coinvolgimento quali-quantitativo 

del personale partecipante a ciascun gruppo è 

conseguente all’ espressione di un giudizio di 

autovalutazione, individualmente proposto e 

802 

collegialmente formulato dai componenti del 

gruppo, in relazione al grado di compartecipazione 

del singolo. Il giudizio è espresso in percentuale 

dando per 100 il pieno coinvolgimento e 

per O l’assenza completa di partecipazione. Il 

giudizio di autovalutazione è valido se espresso 

dalla maggioranza dei componenti il gruppo. Nel 

caso in cui il gruppo non concordi nella valutazione 

dei contributi individuali e cioè nel caso in 

cui la maggioranza dei componenti non concordi 

sullo stesso, il contributo di ciascuno è definito 

dal dirigente. 

4. La quantificazione dei compensi individuali sarà 

subordinata alla valutazione dei risultati conseguiti 

e specificati nell’apposita tabella dei compensi, 

di cui all’allegato sub 2, nel rispetto dei 

criteri di cui al comma 2 e terrà conto in caso di 

raggiungimento degli obiettivi (intermedi e 

finale) della percentuale di apporto di ciascun 

componente del gruppo determinato in conseguenza 

del processo di “autovalutazione” di cui 

al comma 3 del presente articolo o di valutazione 

dirigenziale sostitutiva. 

5. I dipendenti di qualifica non dirigenziale con 

incarico di posizione organizzativa o di alta 

professionalità partecipano alle attività garantendo 

il relativo coordinamento senza diritto al 

percepimento dei compensi di cui ai commi che 

precedono. La partecipazione di tale personale 

può essere valutata ai fini della determinazione 

dell’importo della retribuzione di risultato nel 

rispetto dell’articolo 10, comma 3, del CCNL 

31.03.1999. 

6. La determinazione dei compensi di cui al presente 

articolo è da intendersi al netto degli oneri 

a carico della amministrazione regionale. 

Articolo 9 

(Erogazione compensi ) 

1. La liquidazione dei compensi, i quali devono 

essere contenuti nel limite di cui all’articolo 4, 

avviene a seguito della presentazione delle relazioni 

intermedie e conclusiva rispettivamente 

relativa alla fase di avanzamento ed a quella di 

definizione annuale delle attività, alla P.F. 

“Organizzazione, amministrazione del personale 


amministrazione”. Nelle stesse è descritto il 

grado di raggiungimento dei risultati globalmente 

attesi e la valutazione del coinvolgimento 

quanti-qualitativo del personale partecipante. 

2. Nel caso in cui all’ interno del gruppo non tutti 

i dipendenti abbiano ottenuto una valutazione 

partecipativa pari a 100, la quota residua del 

gruppo derivante dall’ applicazione dei parametri 

di cui all’ articolo 8, comma 2, e cioè, derivante 

dallo “scarto” individuale (differenza tra


100% e % conseguita dal singolo) è ripartita tra 

i componenti dello stesso gruppo, in proporzione 

al grado di coinvolgimento di ciascuno, fino ad 

essere interamente distribuita. 

3. L’assunzione degli impegni nonché la liquidazione 

dei compensi avviene a seguito della 

presentazione delle relazioni di cui al comma 1 

da parte dei soggetti di cui all’articolo 5, comma 

1, entro: 

- il 31 maggio, per l’erogazione del primo 

acconto nella misura non superiore al 40 per 

cento del totale nel mese di luglio; 

- il 15 settembre, per l’erogazione della seconda 

quota di acconto nella misura non superiore al 

40 per cento del totale nel mese di ottobre; 

- il 31 dicembre per la liquidazione del saldo nel 

mese di febbraio dell’anno successivo. 

4. Per le finalità di cui al presente articolo i dirigenti 

regionali sono tenuti , a trasmettere tempestivamente 

tutt . gli atti e le determinazioni relativi alla 

presente disciplina. 

5. L’assènza della definizione delle attività e 

degli obiettivi ed il non rispetto dei termini di 

cui all’articolo 5, comma 1 e del comma 2 del 

presente articolo, comportano la valutazione 

negativa delle capacità dirigenziali. 

Articolo 10 

(Monitoraggio) 


disciplina opera la medesima commissione 

paritetica di cui all’articolo 15 del Sistema di 

valutazione delle prestazioni. 











posizioni di funzione e dei dirigenti di servizio 

al fine della valutazione delle rispettive capacità 

dirigenziali 

Articolo 11 

(Disposizioni transitorie e finali) 

1. Il presente regolamento è defmito in via sperimentale 

per l’anno 2012 e si applica a decorrere 

dalla sua adozione, tenuto conto di quanto previsto 

al comma 3. 

2. Sono equiparati ai servizi ed ai dirigenti dei ser- 

803 

vizi, al fine dell’applicazione della disciplina di 

cui al presente regolamento, la Segreteria generale, 


ed i rispettivi dirigenti nonché il Dipartimento 

per la salute e per i Servizi sociali, il 


e per la protezione civile, e 1’ Agenzia regionale 

sanitaria. 







9, comma 2 bis, del decreto legge n. 78/2010, 


122/2010. 





coerenza con la disciplina anche statale in materia.


804


805


806


ALLEGATO C) 


ASSAM) 

RETRIBUZIONE DI RISULTATO POSIZIONI 

ORGANIZZATIVE (Articolo 10 CCNL 

31/03/1999) 

Al personale di categoria D, incaricato di posizione 

organizzativa, è riconosciuta la retribuzione di risultato 

nei limiti delle risorse riportate nello schema di 

utilizzo allegato. 

Sarà assegnato un budget per ciascun Servizio e per 

1’ASSAM. Sono equiparati ai Servizi ed ai relativi 

dirigenti il Dipartimento per le politiche integrate di 

sicurezza e per la protezione civile, la Segreteria 

generale ed il Gabinetto del Presidente della Giunta 

regionale. 

La motivata valutazione del Dirigente del Servizio 

(del Direttore generale per 1’ASSAM), su proposta 

del dirigente della P.F. di assegnazione, determinerà 

l’attribuzione della retribuzione di risultato da un 

minimo del 10% ad un massimo del 25% della relativa 

retribuzione di posizione, con riferimento al 

sistema di valutazione delle prestazioni di cui alla 


01/08/2012. 



la revoca dell’incarico di posizione organizzativa. 

RETRIBUZIONE DI RISULTATO ALTE 

PROFESSIONALITA’ (Articolo 10 CCNL 

22/01/2004) 

Al personale di categoria D, incaricato di alta professionalità, 

è riconosciuta la retribuzione di risultato 

da un minimo del 10% ad un massimo del 30% 

della relativa retribuzione di posizione, in proporzione 

al periodo di svolgimento dell’incarico, previa 

valutazione del Dirigente del Servizio (del Direttore 

generale per l’ASSAM) con riferimento al sistema 

di valutazione delle prestazioni di cui alla di cui alla 


01/08/2012. 

Sono ‘equiparati ai Servizi ed ai relativi dirigenti il 


e per la protezione civile, la Segreteria generale ed 




la revoca dell’incarico di alta professionalità. 

807 

ALLEGATO D) 


ASSAM) 

INDENNITA’ VARIE - ANNO 2012 

di cui all’articolo 17 del CCNL 01/04/1999 

(così come modificato ed integrato dall’articolo 

36 del CCNL 22/01/2004 e dall’articolo 7 

del CCNL del 09/05/2006) 

Sono riconosciuti compensi, relativamente 

all’anno 2012, per il personale dipendente impegnato 

nello , svolgimento delle seguenti attività: 

Indennità - articolo 17 - lett. d) - turno, 

rischio, reperibilità, maneggio valori 

1. Addetto al maneggio valori: per valori si 

intendono il denaro, i valori bollati e i buoni 

mensa. 

Il compenso è collegato all’ esercizio della funzione 

di agente o sub agente contabile ai sensi 

della normativa vigente ed è proporzionale 

all’importo annuo dei valori maneggiati: 

- per valori fino a Euro 5.000,00 nessun compenso; 

- per valori da Euro 5.001,00 a Euro 

100.000,00 compenso pari a Euro 1,25 per 

ogni giornata di effettivo maneggio; 

- per valori superiori a Euro 100.000,00 compenso 

pari a Euro 1,50 per ogni giornata di 

effettivo maneggio. 

Per il numero di giornate di effettivo maneggio dei 

valori bollati si stabilisce convenzionalmente una 

media di 100 giornate all’anno; per gli addetti alle 

casse economali e alla gestione dei buoni mensa si 

stabiliscono convenzionalmente 230 giornate all’anno. 

Tale indennità è cumulabile con quella prevista per 

gli operatori addetti al sistema di rilevazione delle 

presenze, come ridefiniti con il processo riorganizzativo 

di cui al provvedimento del Segretario Generale 

del 30/06/2008 prot. n. 334427 ed alla nota del 

Dirigente della P.F. Organizzazione e gestione del 

personale prot. n. 382276 del 17/07/2008. 

Indennità - articolo 17 - lett. e) - attività svolte 

in particolari condizioni disagiate - personale 

di categoria B e C 

1. Addetto al centralino con almeno 30 derivati, 

individuato con atto del dirigente della 

P.F. Provveditorato, economato e contratti, 

limitatamente ad un addetto per postazione. 

- Compenso annuo di Euro 375,00


Il compenso, in presenza di più addetti, è rideterminato 

proporzionalmente. 

2. Addetto della Giunta e dell’ASSAM al 

servizio centralizzato di affrancatura 

della posta, per il rispetto degli orari, ai fini della 

presentazione giornaliera della corrispondenza 

all’Ufficio postale ricevente, individuato rispettivamente 

dal dirigente della P.F. Provveditorato, 

economato e contratti e dal dirigente dell’ASSAM. 


3. Addetto alla scorta del gonfalone ai sensi della 

D.G.R. n. 1397/2008, individuato con atto del 

dirigente della P.F. Provveditorato, economato e 

contratti. 


massimo di Euro 420,00 Il compenso è cumulabile 

con altre indennità fino ad un massimo di 

10 uscite effettuate nei giorni festivi (per i dipendenti 

regionali). 

4. Addetto ai vivai forestali dell’ ASSAM- in relazione 

alla particolare articolazione dell’orario 

di lavoro escluso comunque il turno, con orario 

di lavoro definito dal datore di lavoro in relazione 

allo svolgimento di particolari attività 

per uno o più periodi dell’anno in maniera 

difforme rispetto all’orario normale, con previsione 

di almeno 3 rientri obbligatori nell’ articolazione 

oraria per ogni settimana. 

- Compenso di Euro 60,00 al mese in relazione ai 

mesi in cui l’orario modificato fino ad un importo 

annuo massimo di 360,00 euro. 

5. Addetto agli sportelli informativi e call-center 

esposto a situazioni di disagio connesse alla 

gestione di sistemi relazionali obbligatori con 

flusso di utenza esterna particolarmente intenso, 

complesso o critico - purché risultino istituite 

le strutture e individuati con atto dirigenziale i 

soggetti designati alla ricezione del pubblico in 

almeno 3 gg. alla settimana con fasce orarie di 

ricevimento pari ad almeno 3 ore consecutive. 

- Compenso di Euro 40,00 al mese in relazione al 

periodo di effettivo svolgimento delle attività. 

6. Addetto alle emergenze - di cui all’articolo 

18 del D.Lgs. n. 81/2008, come modificato dal 

D.Lgs n. 106/2009, nominati con decreti del 

Datore di lavoro. Il numero complessivo di tali 

figure è commisurato agli attuali piani di gestione 

delle emergenze, tenendo anche conto delle 

indicazioni del comma 1, lett. t), del medesimo 

articolo 18. 


al periodo di svolgimento dell’ incarico 

conferito con decreto del Datore di lavoro. 

“Addetti al Servizio di prevenzione e protezione 

(ASPP)” di cui all’articolo 31 del D.Lgs. 

808 

n. 81/2008 come modificato dal D.Lgs n. 

106/2009, nominati con decreti del Datore di 

lavoro ed in possesso dei requisiti di cui all’articolo 

32 del D.Lgs n. 81/2008, per lo svolgimento 

delle attività previste dall’articolo 33 del 

medesimo decreto legislativo. 


al periodo di svolgimento dell’ incarico 

conferito con decreto del Datore di lavoro. 

7. Responsabile del magazzino principalmente della 

Giunta regionale e del deposito merci/automezzi 

della protezione civile regionale con 

funzioni di agente o sub agente contabile, il 

quale provvede alla custodia, conservazione, 

registrazione carico/scarico dei beni mobili di 

proprietà dell’ ente, purché formalmente designato 

dal dirigente competente (direttore del 


e per la protezione civilerpmee e dirigente della 

P.F Provveditorato, economato e contratti). 


8. Addetto alla gestione delle attività di rilevazione 

automatizzata delle presenze delle strutture 

della Giunta regionale e dell’ASSAM, nonché 

dell’E.R.S.U. di Macerata, assegnato funzionalmente 

per la competenza alla P.F. Organizzazione 

ed amministrazione del personale. 

- Compenso pari a Euro 3,00 per ciascun 

dipendente gestito; l’indennità viene riconosciuta 

nei confronti degli addetti che gestiscono 

un numero di persone pari o superiore alle 50 

unità 

- Compenso annuo di Euro 500,00 per l’operatore 

con compiti di coordinamento delle 

attività degli addetti alla rilevazione delle 

presenze. Tale indennità è cumulabile con 

quella prevista per il personale con responsabilità 

di maneggio valori e con quella di 

addetto all’esercizio dì compiti connessi a 

scadenze annuali periodiche, continuative 

ed improrogabili. 

9. Addetto al protocollo informatico: 

a) informatico (solo PALEO) della Giunta 

Regionale, individuato dai dirigenti di 

struttura. 

fino a 2.000 registrazioni nessun compenso 


Euro 200,00 


Euro 300,00 


Euro 400,00 


Euro 500,00


oltre 10.001 registrazioni compenso Euro 

600,00 

Per registrazione PALEO si intende la registrazione 

completa del documento che comprende 

l’acquisizione ottica, la classificazione, la fascicolazione 

e la trasmissione; in caso contrario, 

ai fini del conteggio, la registrazione non è 

considerata intera, ma ridotta del 10% per 

ogni attività prevista e non completata. Per 

determinare il numero delle registrazioni il 

Dirigente della struttura richiederà alla P.F. 

Sistemi informativi e telematici ín quale 

fascia di registrazione rientrano ì dipendenti. 

b) dell’ASSAM sulla base delle determinazioni 

di cui alla lettera a). 

10. Amministratore del registro unico di protocollo, 

individuato da atto del Segretario 

Generale, che è abilitato in modo esclusivo 

alla gestione del registro di protocollo ed è 

addetto al presidio della casella di posta 

elettronica certificata (PEC) associata al protocollo. 


11. Addetto ai servizi tecnici regionali, individuato 

da apposita designazione del Dirigente 

del servizio di appartenenza per l’anno di 

riferimento per lo svolgimento di verifiche, 

sopralluoghi, collaudi espletati in luoghi 

non raggiungibili con autovetture, o in strutture 

non agibili, per il trasporto o l’utilizzo 

di specifiche attrezzature, se non diversamente 

remunerato (a titolo esemplificativo 

decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, 

articolo 92, commi 5 e 6). 


massimo di Euro 532,00. 

12. Addetto all’esercizio di compiti connessi 

a scadenze annuali periodiche, continuative 

ed improrogabili specificamente 

designati dal dirigente competente, il quale 

deve indicare la tipologia di scadenza, la fonte 

normativa che la prevede ed il carattere inderogabile 

della stessa, così come l’insostituibilità 

del dipendente. 

8 mesi l’anno compenso Euro 250,00 



13. Referente informatico: limitatamente ai 

soggetti che svolgono attività di natura tecnico-sistemistica 

non specialistica, che richiede 

una disponibilità di pronto intervento, non 

predeterminabile, individuati dai dirigenti di 

servizio regionali, sentito il dirigente della P.F. 

Sistemi informativi e telematici 

attività di base Euro 300,00 

attività avanzate Euro 400,00 

809 

attività particolarmente avanzate Euro 500,00 

attività avanzate particolarmente rilevanti e complesse 

Euro 600,00. 

Per attività di base sí intendono: Installazioni 

hardware e software (Personal computer e tutte 

le periferiche ad essi collegate, stampanti di rete, 

scanner di rete, installazione degli applicativi 

necessari per il lavoro degli utenti: Office, 

Acrobat Reader, Antivirus ecc.); Configurazione 

dei Personal computer e delle periferiche, sia 

hardware che software (configurazione schede di 

rete, configurazione Internet, posta elettronica, 

smart card per Carta Raffaello, configurazione 

web per accesso ai dati contabili, rilevazione presenze, 

Paleo, ecc.); Manutenzione dei Personal 

computer a livello hardware (aumento di Ram, 

sostituzione semplice di pezzi di ricambio) e a 

livello software (controllo se sono installati gli 

ultimi aggiornamenti: service pack, hot tbc, antívirus 

aggiornato ecc.); Raccolta e risoluzione 

delle esigenze di base degli utenti delle strutture 

(es. acquisto hardware nel caso di presenza di 

pc obsoleti, costruzione di un database, un foglio 

excel ecc.) oppure dialogo con la P.F. Sistemi 

Informativi e Telematici per la ricerca di una soluzione 

software; Raccordo con la PF Sistemi Informativi 

e Telematici in caso di emergenze (es. attacco 

di virus) oppure in caso di migrazioni di software 

in massa (es. sostituire gli Outlook express e 

installare e configurare tutti i Microsoft Outlook); 

Gestione dell’elenco degli apparati informatici in 

dotazione delle strutture, dell’elenco degli utenti, 

dell’elenco degli indirizzi IP (con conseguente 

segnalazione periodica all’help desk del loro utilizzo), 

l’elenco dei nomi netbios dei Personal computer, 

ecc. 

I referenti dovranno inoltre effettuare un servizio 

dì assistenza tecnica di primo livello nel caso di 

malfunzionamenti hardware e software nei PC 

all’interno delle strutture, in collaborazione telefonica 

o assistenza remota con l’help desk e i tecnici 

della PF Sistemi Informativi e Telematici. Nel 

caso in cui il malfunzionamento non possa essere 

risolto in prima battuta dal referente informatico, 

esso può, attraverso il software messo a disposizione 

dalla PF Sistemi Informativi e Telematici, 

aprire una chiamata con i tecnici dell’Assistenza 

Tecnica. 

Controllo delle cartelle di rete assegnate alle 

strutture ovvero: pulizia dei dati ridondanti e 

archiviazione in supporti diversi (per es. cd dvd 

ecc.) per tutti i dati obsoleti nonché supporto ai 

Dirigenti delle strutture nella corretta gestione 

delle autorizzazioni di accesso a tutte le risorse 

condivise (caselle di posta generiche, ufficiali e 

cartelle di rete).


Per attività avanzate si intende il supporto 

aggiuntivo ai Dirigenti delle strutture in relazione 

agli adempimenti della normativa sulla Privacy, in 

particolare nella raccolta dei Trattamenti di dati 

personali effettuati con strumenti informatici. 

Per attività particolarmente avanzate si intende 

lo svolgimento di attività che implicano conoscenze 

particolari legate all’utilizzo di programmi ed 

applicazioni per la pubblicazione dei contenuti 

sulla Intranet regionale e sui portali regionali, le 

quali consistono: nella Organizzazione delle attività 

di pubblicazione presso le singole redazioni; 

nelle Raccolta e organizzazione dei contenuti da 

pubblicare; nell’Utilizzo delle funzionalità di content 

management e collaboration e nei nuovi servizi 

per l’inserimento di file e dati e per la consultazione 

di informazioni attraverso lo strumento 

Share Point; nell’Utilizzo delle funzionalità e dei 

controlli del CMS DotNetNuke. 

Per attività avanzate particolarmente rilevanti 

e complesse si intende lo svolgimento di “attività 

di amministratori di sistema”, con funzioni di amministratori 

di sistemi di software complessi, nei 

seguenti ambiti: intero sistema informativo (DB 

server, DB, application server, web server); infrastrutture 

di rete e di sicurezza (specificato in totale 

rete, porzione o indirizzi IP, firewall ect); DB; Application 

server; Procedure di back up; Dominio; Web 

server; Autenticazione di rete; Autenticazione rete e 

client;Profilatura degli utenti per gli applicativi e 

Accesso ín modalità remota securizzata (VPN). 

14. Addetto a funzioni di segreteria della dirigenza, 

individuato dai dirigenti di struttura, con orario 

di lavoro articolato per garantire la presenza in servizio 

in modalità programmata e funzionale alle esigenze 

della struttura e soprattutto alla presenza in 

servizio del dirigente medesimo. 

Con i seguenti compensi annui: 

strutture fino a 10 dipendenti Euro. 150,00 



strutture con oltre 71 dipendenti Euro. 450,00 

Indennità di responsabilità articolo 17 - lett. f) 

1. Referente controllo di gestione: limitatamente 

ai soggetti nominati con decreto del dirigente 

della P.F. Programmazione, controllo di gestione 

e nucleo di valutazione- (n. 2 per servizio). 

- Compenso annuo per soggetto nominato in proporzione 

al numero dei dipendenti assegnati al 

servizio: 

servizi fino a 50 dipendenti compenso Euro 

350,00 


400,00 


450,00 

810 

servizi con oltre 151 dipendenti compenso 

Euro 500,00 

Per numero di dipendenti assegnati al servizio si 

considera il personale con rapporto di lavoro dipendente 

a tempo indeterminato, nonché il personale a 

tempo determinato, le collaborazioni coordinate e 

continuative ed il personale somministrato che hanno 

lavorato nella struttura per almeno 6 mesi. 

2. Referente SIS: individuato dai dirigenti dei 

Servizi regionali. Sono equiparati ai Servizi 

regionali il Dipartimento per le politiche integrate 

dì sicurezza e per la protezione civile, la Segreteria 



Si presuppone lo svolgimento di specifiche funzioni 

in correlazione con il SISTAR, il SISTAN 

e/o l’ISTAT. 

- Compenso annuo di Euro 375,00, limitatamente 

ad un solo dipendente per struttura dirigenziale 

ad eccezione della P.F. Sistema Informativo 

Statistico. In tal caso i referenti sono 

quelli specificatamente individuati dal dirigente 

della relativa struttura. 

3. Referente attività formativa: nominati con 

decreto del Direttore della Scuola di formazione 

regionale per la pubblica amministrazione, 

per l’attività di analisi del fabbisogno formativo 

coerente con le esigenze di sviluppo di ogni 

struttura organizzativa. 

- Compenso annuo per soggetto nominato proporzionato 

al numero dei dipendenti assegnati alle 

strutture dirigenziali seguite: 

fino a 50 dipendenti compenso Euro 350,00 



oltre 151 dipendenti compenso Euro 500,00 

Per numero di dipendenti assegnati alla struttura 

dirigenziale si considera il personale con rapporto 

di lavoro dipendente a tempo indeterminato, 

nonché il personale a tempo determinato, le 

collaborazioni coordinate e continuative ed il 

personale somministrato che hanno lavorato 

nella struttura per almeno 6 mesi. 

4. Referenti della sicurezza dei sistemi informatici, 

per quanto attiene la tutela dei dati personali 

e sensibili nelle attività di gestione della posta 

elettronica, della rete e dei trattamenti del comparto 

sanitario. - progettazione tecnica di rete 

sicura e firewall, con riferimento alla gestione 

dei dati e dei trattamenti in forma anonima e 

riservata; 

- pr.ogettazione e gestione dei dati del sistema di 

posta elettronica, con particolare riferimento 

alla sicurezza della rete, ai principi di protezione 

dei dati personali e al segreto delle comunicazioni 

(cfr. Allegato B) al Codice, regola n. 

19.6, Parere n. 8/2001 cit., punto 9);


- rilevazione dei trattamenti effettuati nel sistema 

informativo dedicato al comparto sanitario 

(SIA), relativamente all’ anagrafica 

assistiti assistibili e ai responsabili esterni 

dei trattamenti individuati specificatamente 

dal dirigente della P.F. Sistemi informativi 

e telematici all’ interno della relativa struttura. 


5. Funzionari che svolgono le funzioni di 

ispettore fitosanitario previste dall’articolo 

35 del decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 

214, individuati con deliberazione di Giunta 

regionale. 


6. Dipendente con funzioni di coordinamento 

degli uscieri o di coordinamento del centralino, 

se affidate ad un usciere o ad un centralinista, 

o di coordinamento dell’attività 

dei vivai forestali individuati da un provvedimento 

della Giunta regionale, del dirigente della 

P.F. Provveditorato, economato e contratti o del 

dirigente dell’ASSAM. 

Compenso annuo di Euro 560,00 

7. Funzionari di categoria D ai quali è affidata, 

sulla base di apposito atto, anche la titolarità 

dello svolgimento di accertamenti di natura 

ispettiva, con attribuzione di potere certificatorio, 

a cui è correlata specifica responsabilità 

di prodotto, in aggiunta ai procedimenti e/o 

processi di lavoro assegnati dal dirigente della 

struttura di appartenenza. L’indennità è pari ai 

seguenti importi annui: 

Euro 200,00 da O a 10 accertamenti 



Euro 500,00 oltre 30 accertamenti 

Cumulabilità 

L’indennità assegnata al personale di categoria D in 

relazione alla responsabilità di procedimenti o di 

processi di lavoro è cumulabile con le altre indennità 

previste nella lett. f), fino ad un importo massimo 

annuo complessivamente pari a Euro 2.500,00. 

ALLEGATO E) 

Modalità organizzativa per i pagamenti dei compensi 

accessori sotto specificati. 

- art. 7, comma 1 del CCNL 9/5/2006 - CDI Personale 

Comparto 15/11/2011. 

Indennità spettante al personale categoria D 

responsabile di procedimenti o processi di lavoro, 

811 

non incaricato dell’Area delle posizioni organizzative 

o delle Alte Professionalità e non addetto 

alle segreterie particolari dei componenti la 

Giunta regionale, con rapporto di lavoro a T.I. e 

T.D. di durata pari o superiore a 12 mesi, nonché 

al personale comandato c/o la G.R. 


- art. 17 lett. d) — e) f) del CCNL 01/04/1999 come 

modificato dall’art. 36 del CCNL 22/01/2004 - 


Indennità varie. 


- Retribuzione di risultato Alte Professionalità - 



- Retribuzione di risultato Posizioni Organizzative - 



- 

Per quanto attiene tutte le comunicazioni inerenti 

i nominativi degli aventi diritto, tenuto conto 

dell’importo attribuito nell’anno precedente, sulla 

base dei criteri predefiniti ed al budget di spesa 

gestito, ciascun Dirigente di Servizio, sentito il 

dirigente dí struttura presso cui le unità di personale 

erano effettivamente assegnate, devono pervenire 

entro e non oltre il giorno 15 del mese di febbraio 

di ciascun anno. 

La liquidazione ed il pagamento avverranno con le 

mensilità di luglio ed agosto per poter avere sufficiente 

capienza del monte delle ritenute complessive 

irpef necessarie al soddisfo dei rimborsi connessi 

agli importi a credito risultanti dai modelli730-4 che 

pervengono ogni anno. 

Riduzione proporzionale delle quote di budget nel 

caso in cui la spesa superi l’ammontare stanziato nel 

fondo. 

Come indicato nella circolare dell’Agenzia Entrate 

n. 14/E del 14.03.2011 (per l’assistenza fiscale 2012 

non è ancora stata pubblicata), al paragrafo 10.1.1 

“Se il risultato contabile della dichiarazione 

evidenzia un credito, il rimborso è effettuato mediante 

una corrispondente riduzione delle ritenute a titolo di 

Irpef e/o di addizionale comunale e regionale allTrpef 

effettuate sui compensi di competenza del mese di luglio, 

utilizzando, se necessario, l’ammontare complessivo delle 

suddette ritenute relative alla totalità dei compensi di 

competenza del mese di luglio corrisposti dal sostituto a 

tutti i percipienti. Se anche quest’ultimo ammontare 

delle ritenute è insufficiente per rimborsare tutte le 

somme a credito, gli importi residui sono rimborsati con 

una corrispondente riduzione delle ritenute relative ai 

compensi corrisposti nei successivi mesi dell’anno 

20.1.1. 

In presenza di una pluralità di aventi diritto, i rimbor-


si devono avere una cadenza mensile in percentuale 

uguale per tutti gli assistiti, determinata dal rapporto tra 

l’importo globale delle ritenute da operare nel singolo 

mese nei confronti di tutti i percipienti, compresi quelli 

non aventi diritto al rimborso, e l’ammontare complessivo 

del credito da rimborsare.” 

Pertanto, premesso quanto sopra, occorre che il 

monte ritenute derivante dagli emolumenti stipendiali 

da erogare nei mesi di luglio ed agosto, di 

ciascun anno, sia ampio tanto da poter permettere 

la liquidazione di tutti i rimborsi da 730/4 spettanti a 

ciascun dipendente. 

In considerazione della notevole complessità delle 

operazioni di assistenza fiscale, dell’elevato numero 

di sostituiti coinvolti e della tempistica entro cui il 

procedimento deve concludersi, gestire una situazione 

di incapienza, significherebbe andare a “cercare” 

in altri decreti predisposti dalla ns. P.F. la capienza 

irpef necessaria e qualora non fosse sufficiente, si 

renderebbe addirittura necessaria un’operazione di 

compensazione con decreti di altre P.F. 

I tempi tecnici strettissimi di lavorazione e liquidazione 

dei modelli 730 non ci consentirebbero di 

adempiere correttamente. 

Diversamente, nel caso si decida di procedere ad un 

rimborso dei crediti irpef in misura percentuale 

r, ridotta (credito da rimborsare/monte ritenute del 

mese), in presenza di un monte ritenute irpef della 

ns. p.f. ’ insufficiente, ma di un monte ritenute irpef 

globale del sostituto di imposta Regione Marche 

capienti, significherebbe non rispettare la normativa 

fiscale in vigore. 

Produttività 2012 — modalità operative 

ALLEGATO F) 

Pagamento di ottobre 2012 (Quota B - II acconto) 

Viene rideterminato il valore teorico della quota B 

individuale in funzione del nuovo valore di budget 

(46% del valore del 2011 : Giunta _ 2.055.000, 

Assam _ 83.000, anzichè il 40% considerato in 

fase di pagamento del I Acconto a Luglio) e delle 

variazioni intervenute in termini di percentuali di 

lavoro ed eventuali assunzioni/cessazioni. 

Sulla base delle quota B teorica rideterminata , viene 

liquidata la differenza tra il primo I Acconto (40% 

Quota B individuale) percepito a Luglio e quello 

ricalcolato. 

Per tutti i dipendenti viene considerata una percentuale 

di apporto I Fase pari al 100%. 

La liquidazione del II Acconto (40% della Quota B 

individuale) è data invece dal valore teorico moltiplicato 

la percentuale di, apporto comunicata per il 

812 

singolo dipendente ([Percentuale Apporto II Fase]). 

Importo II Acconto = 40% [Quota B individuale] * 

[Percentuale Apporto II Fase]/100 

L’eventuale risparmio che si ottiene se il soggetto 

non ha una percentuale di apporto pari al 100% cioè 

(100 –[Percentuale Apporto II Fase])/100* 40% 

[Quota B individuale] non viene redistribuito. 

Pagamento di febbraio 2013 (Quota B – Saldo) 

Viene rideterminato il valore teorico della quota B, 

quindi dei singoli pagamenti (I Acconto, II Acconto 

e Saldo) , in funzione delle variazioni intervenute in 

termini di percentuali di lavoro ed eventuali assunzioni/cessazioni. 

[Saldo Quota B] = 20% [Quota B individuale] * 

[Percentuale Apporto III Fase]/100 

Per ogni dipendente viene determinata la differenza 

tra i singoli pagamenti effettuati e i valori ricalcolati. 

[Diff I Acconto]=l’40% [QuotaB individuale] — [I 

Acconto Pagato] 

[Diff II Acconto] 40% [Quota B individuale] * [Percentuale 

Apporto II Fase]/100 — [II Acconto Pagato] 

e viene liquidato l’importo pari a: 

[Saldo Quota B] +[ Diff I Acconto] +[ Diff II Acconto] 

Gli eventuali risparmi cioè (100 –[Percentuale 

Apporto])/100* [Quota B individuale] 

del [II Acconto] e del [Saldo] originati nei vari gruppi 

di lavoro individuati ([Risparmio Gruppo]), vengono 

distribuiti tra i componenti dello stesso gruppo. 

Si determina per ogni dipendente la percentuale di 

apporto MEDIA] , per il 2012 : ([Percentuale 

Apporto II Fase]+[ Percentuale. Apporto II I Fase])/2 , 

e la percentuale media di apporto del gruppo di lavoro 

[Percentuale Gruppo] = E [Percentuale di apporto 

MEDIA] / [Nr dipendenti del gruppo] 

Il [Risparmio Gruppo] viene suddiviso tra i dipendenti 

la cui [Percentuale di apporto MEDIA] e maggiore 

della [Percentuale Gruppo] in base alla 

seguente formula 

[Quota individuale Risparmio] = [Risparmio Gruppo] 

* ([Percentuale di apporto MEDIA] —[Percentuale 

Gruppo] )/ E ([Percentuale di apporto MEDIA] 

— [Percentuale Gruppo]) dei dipendenti del Gruppo 

A decorrere dall’anno 2013, vengono ridefinite le 

percentuali di erogazione dei compensi a titolo di 

performance quota B) come segue: 

I acconto 34% 


Saldo 33%


_______________________________________________________ 

Deliberazione n.1802 del 28/12/2012 

Autorizzazione alla stipula del contratto collettivo 

decentrato integrativo del comparto e della 

dirigenza per l’anno 2013, relativo al programma 

formativo rivolto al personale regionale 

e al personale dell’Agenzia regionale 

sanitaria - anno 2013. 


omissis 

DELIBERA 

1. di autorizzare la stipula del contratto collettivo 

decentrato integrativo anno 2013, relativo al programma 

formativo rivolto al personale regionale 

e al personale dell’ARS - anno 2013, dell’area 

del Comparto e della Dirigenza, come da allegata 

copia conforme della ipotesi contrattuale: 

- sub lettera “A” – Pre – intesa con le OOSS, la 

RSU del comparto e le OO.SS della Dirigenza 

- sub lett. “B”– Programma formativo rivolto al 

personale regionale e al personale dell’ARS 

anno 2013 - Allegato A; 

- sub lett. “C” – Programma formativo rivolto al 

personale regionale e al personale dell’ARS 

anno 2013 - Allegato B; 

che costituisce parte integrante della presente 


2. l’onere finanziario derivante dall’ipotesi di contratto 

decentrato integrativo per la formazione, 

da liquidare nell’anno 2013, trova copertura nelle 

proiezioni, a carico della UPB n.20704 e della 

UPB n.52823, di cui alla proposta di legge regionale 

n.275/2012 concernente “Approvazione del 

bilancio di previsione per l’anno 2013 ed adozione 

del bilancio pluriennale per il triennio 2013- 

2015” 

Allegato A 

PROGRAMMA FORMATIVO ANNO 2013 

rivolto al personale della Regione Marche e al personale 

dell’Agenzia Regionale Sanitaria 

Indice 

Introduzione 

Parte Prima - FORMAZIONE TRASVERSALE 

TABELLE DI SINTESI ATTIVITA’ FORMATIVA 

TRASVERSALE 

Parte Seconda - FORMAZIONE DI SETTORE 

813 

TABELLA DI SINTESI ATTIVITA’ FORMATIVA 

DI SETTORE 

Parte Terza - REGOLE DI INFORMAZIONE, 

ACCESSO, PARTECIPAZIONE E CERTIFICAZIO- 

NE DEI PERCORSI FORMATIVI 

TAB.1 - DETERMINAZIONE COEFFICIENTE 

FORMATIVO 

TAB.2 - BUDGET DI FORMAZIONE - ANNO 

2013 

Appendice 

LA RETE DEI REFERENTI DELLA FORMAZIO- 

NE 

Introduzione 

Il programma formativo rivolto al personale regionale, 

anche per l’anno 2013, risulta fortemente condizionato 

dalla crisi economico-finanziaria in atto e 

dalle conseguenti manovre finanziarie adottate dal 

Governo italiano dal 2010 ad oggi. 

Particolarmente incisiva, in tal senso, la disposizione 

di cui all’articolo 6, comma 13, del decreto legge 

n.78/2010, convertito con modificazioni dalla legge 

30 luglio 2010, n.122. 

Nella consapevolezza che in un contesto di crisi 

generalizzata e di forte contrazione della disponibilità 

finanziaria complessiva la formazione delle 

risorse umane rappresenti uno dei pochi strumenti a 

disposizione della pubblica amministrazione per 

mantenere desta l’attenzione all’ innovazione e allo 

sviluppo di conoscenze e competenze orientate alla 

competitività, il programma formativo 2013, coerentemente 

al percorso già intrapreso negli anni 

2011 e 2012, intende concentrare le scarse risorse 

finanziarie a disposizione su alcuni obiettivi 

strategici per superare al meglio il momento congiunturale: 

1. migliorare l’accesso alle risorse comunitarie 

post 2013, in previsione del definitivo spostamento 

del baricentro del bilancio UE, dalle 

risorse per le politiche di coesione a gestione 

indiretta alla gestione diretta delle risorse attraverso 

programmi quadro: 

Il passaggio da un sistema di finanza delegata a 

un sistema di finanza decentrata, sta imponendo 

una piena responsabilizzazione della Regione sul 

fronte delle entrate oltre che su quello delle uscite. 

Ne deriva la necessità di attivarsi per acquisire 

in maniera sistemica e semiordinaria risorse 

finanziarie “su progetto” - in sostituzione dei 

trasferimenti statali decrescenti - che attingano 

da livelli superiori di governo. Il passaggio critico 

per il presente e, ancora di più, per il futuro 

dell’Amministrazione è quindi rappresentato 

dalla capacità di accumulare fonti di vantaggio 

competitivo difendibile nel medio/lungo termine


e quindi di attrarre e/o mantenere le risorse critiche 

per i processi di sviluppo. 

Per sostenere efficacemente tale processo di cambiamento, 

sostanzialmente legato a risorse immateriali 

(relazioni, immagine, competenze), il programma 

formativo 2013 è orientato, a completamento 

del forte investimento formativo del 

biennio 2011-2012, allo sviluppo di capacità 

professionali e manageriali funzionali a: 

- il rafforzamento di una programmazione integrata 

su base territoriale che applichi il criterio 

della convergenza tra fondi rispetto ad iniziative 

strategiche 

- la concentrazione delle priorità della politica 

comunitaria regionale in un numero ristretto 

di iniziative “faro” (che possano “illuminare” 

il percorso di rilettura e riorientamento critico 

dei servizi e dei progetti della Regione) 

2. garantire le condizioni per una progressiva semplificazione 

e trasparenza delle procedure contrattuali, 

nonché un’auspicabile riduzione del 

relativo contenzioso: in previsione della prossima 

istituzione della Stazione Unica Appaltante 

della Regione Marche (SUAM), il programma 

formativo 2013 dedica ancora un’area formativa 

in materia di procedure contrattuali, rivisitata 

secondo la nuova ripartizione di competenze tra 

SUAM e i soggetti tenuti ad avvalersi della 

medesima (artt. 4 e 5 della L.R. 14 maggio 

2012, n.12). 

3. in attuazione dell’Accordo per la formazione dei 

lavoratori ai sensi dell’art.37, comma 2 del 

D.Lgs.n.81/2008, sottoscritto in sede di Conferenza 

permanente Stato- Regioni il 21 dicembre 

2011, il programma formativo 2013 prevede infine 

una serie articolata di interventi formativi 

obbligatori in materia di salute e sicurezza nei 

luoghi di lavoro. 

L’Assessore al Personale 

(Luigi Viventi) 

PARTE PRIMA 

Formazione trasversale 

Premessa 

Il programma formativo 2013, come anticipato 

nella introduzione generale, concentra risorse e 

attività al fine di supportare l’Amministrazione 

regionale nel raggiungimento di due obiettivi fondamentali 

nell’attuale congiuntura economica: 

1. Asse di intervento: Politiche comunitarie 

Considerato il ruolo strategico che rivestirà sempre 

più la ricerca di finanziamenti a livello europeo, 

814 

l’amministrazione regionale ha deciso di orientare 

una porzione rilevante della formazione del personale 

in questa area tematica fin dall’anno 2011, al 

fine di disporre in ogni settore entro il 2013 di risorse 

professionali preparate ad affrontare la previsione, 

nel prossimo settennio 2014-2020, della drastica 

contrazione dei fondi strutturali destinati all’Italia. 

Nello scorso biennio l’attività formativa svolta nel 

settore specifico ha visto la partecipazione di: 

- N. 29 funzionari di categoria D per il corso di progettazione 

comunitaria LIVELLO BASE 

- N.8 funzionari di categoria D per il corso di 

progettazione comunitaria LIVELLO AVAN- 

ZATO 

- N.10 funzionari di categoria D per il corso di 

progettazione comunitaria LIVELLO STRATE- 

GICO 

- N.15 dirigenti 

per un totale di n.62 dipendenti già formati, appartenenti 

a tutti Servizi/Dipartimenti della Giunta 

regionale (n.2/3 in media per ogni struttura). 

Per il 2013 nell’area di formazione denominata 

“Area Internazionale”, oltre al completamento delle 

attività formative già intraprese, viene prevista 

anche la formazione linguistica di tipo specialistico 

rivolta al personale già formato in europrogettazione, 

per garantire competenze specifiche 

che consenta loro di: 

- Leggere documenti in lingua inglese (bandi, ecc.) 

- Scrivere il “concept note” 

- Contattare un partner 

2. Asse di intervento: Semplificazione e trasparenza 

delle procedure contrattuali 

In previsione della prossima istituzione della Stazione 

Unica Appaltante della Regione Marche 

(SUAM), il programma formativo 2013 dedica 

ancora un’area formativa in materia di procedure 

contrattuali, rivisitata secondo la nuova ripartizione 

di competenze tra SUAM e i soggetti tenuti ad avvalersi 

della medesima (artt. 4 e 5 della L.R. 14 maggio 

2012, n.12). 

L’attività formativa prevederà infatti un focus particolare 

sul ruolo del RUP conseguente al nuovo 

assetto organizzativo e un approfondimento specifico 

su: 

- la fase della progettazione tecnica ed estimativa 

- la fase di esecuzione del contratto 

Coerentemente al livello strategico rappresentato 

dagli obiettivi da raggiungere, la verifica degli interventi 

formativi afferenti agli assi non si limiterà 

alla valutazione della qualità dell’offerta formativa 

e alla misurazione degli apprendimenti formativi, 

ma verrà estesa alla verifica del trasferimento 

degli apprendimenti (verifica di impatto) negli


ambienti di lavoro attraverso la definizione preventiva, 

da parte dell’amministrazione regionale, di 

indicatori di risultato sulla base dei quali misurare i 

cambiamenti ottenuti in termini di miglioramento 

delle performance nei contesti lavorativi. 

La formazione trasversale del programma 2013 prevede 

altresì: 

- la formazione/aggiornamento obbligatorio 

previsto dal decreto legislativo n.81/2008 in 

materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi 

di lavoro: 

a seguito dell’Accordo della Conferenza Stato 

- Regioni del 21.12.2011 in materia di formazione 

dei lavoratori, dirigenti e preposti ai 

sensi dell’art.37 del D.Lgs.81/2008, nell’area 

formativa specifica, il programma formativo 

contempla tutte le attività formative che consentono 

l’adeguamento alla normativa vigente 

entro le scadenze temporali fissate dalla medesima 

(giugno 2013): 

- la riproposizione della formazione sul Codice 

dell’amministrazione digitale e la posta elettronica 

certificata, che consentirà il coinvolgimento 

di tutto il personale interessato, per 

garantire l’utilizzo ordinario di tale strumento 

nell’ambito dell’amministrazione con conseguente 

risparmio economico. 

Di seguito vengono riportate la scheda descrittiva 

di ciascuna attività formativa e la tabella 

riassuntiva delle attività formative di tipo trasversale 

programmate per il 2013. 

Il programma di dettaglio di ciascuna iniziativa 

verrà pubblicato sul sito della Scuola di Formazione 

(www.scuolareqionamarchait ) e comunicato con 

il dovuto anticipo prima dell’avvio dell’attività 

formativa. 

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PARTE TERZA 

Regole di informazione, accesso, partecipazione 

e certificazione dei percorsi formativi 

A. DISPOSIZIONI GENERALI 

- L’attività di rilevazione del fabbisogno formativo 

del personale regionale si svolge dal mese 

di settembre al mese di novembre di ogni anno 

- Il programma formativo annuale rivolto al personale 

regionale viene approvato di norma entro 

il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di 

riferimento 

- Pur non sussistendo alcun limite alla partecipazione 

del singolo dipendente alle attività 

formative programmate, compete al Segretario 

Generale, al Capo di Gabinetto, al Dirigente di 

Servizio/ Dipartimento della Giunta regionale, 

al Direttore generale dell’Assemblea legislativa 

regionale e al Direttore dell’Agenzia regionale 

sanitaria la definizione del piano di adesione 

al programma formativo e la ripartizione 

in modo equo ed omogeneo delle partecipazioni 

tra tutto il personale assegnato; in tale compito il 

Dirigente è supportato dal referente della formazione 

- La media annua di giornate di formazione a 

disposizione per ogni dipendente per l’anno 

2013 è di n. 3,0 giornate. 

- La giornata di formazione ha di norma la durata 

di 7 ore articolate con il seguente orario: 9.00- 

13.00; 14.00-17.00 

- I corsi per i quali, nell’arco dell’anno, non è 

possibile soddisfare tutte le richieste pervenute, 

saranno riproposti nel programma formativo 

dell’anno successivo, purchè ancora attuali 

e, comunque, le relative richieste dovranno 

essere riformulate 

- La verifica degli apprendimenti viene di norma 

prevista per tutti gli interventi formativi 

dí durata medio/lunga, escludendo pertanto i 

seminari/convegni e le attività formative di 1 

o 1/2 giornata, fatti salvi i casi in cui la 

prova finale sia prevista dalla normativa 


B. INFORMAZIONE E DIFFUSIONE DEL- 

L’OFFERTA FORMATIVA 

L’informazione diffusa sulla formazione programmata 

dalla Scuola a tutto il personale dipendente, e 

la conseguente designazione dei partecipanti ai corsi, 

è garantita dalla seguente procedura: 

• il programma di formazione, elaborato dalla 

Scuola , contrattato ai sensi del vigente CCNL 

con le OO.SS. e fatto proprio dalla Giunta, verrà 

892 

trasmesso a tutti i dirigenti di servizio e di dipartimento 

della Giunta regionale, ai dirigenti dell’Assemblea 

legislativa regionale e al Direttore 

dell’ARS con apposita circolare; 

• conseguentemente i dirigenti di cui sopra sono 

tenuti a: 

a) garantire una adeguata informazione a tutto 

il personale assegnato, entro 30 gg. dall’approvazione 

del programma, avvalendosi 

del supporto del proprio referente della formazione 

e con le modalità organizzative ritenute 

opportune; 

b) definire il piano di adesione al programma 

formativo, attraverso la definizione preventiva 

dei nominativi dei dipendenti che 

parteciperanno alle singole iniziative formative 

nel corso dell’anno, coerentemente 

ad un progetto di sviluppo delle risorse 

umane assegnate; 

c) trasmettere il piano di adesione alla Scuola 

di formazione, entro la scadenza fissata nella 

circolare. 

C. PIANO DI ADESIONE 

Il piano di adesione rappresenta lo strumento con 

il quale il dirigente definisce l’utilizzo dell’offerta 

formativa programmata da parte del personale assegnato, 

secondo criteri quantitativi e qualitativi. 

Il criterio quantitativo è rappresentato dal coefficiente 

formativo (vedi paragrafo successivo), quale vincolo 

numerico espresso in giornate di formazione a 

disposizione per ogni struttura. 

Il rispetto di tale vincolo si rende necessario per 

evitare situazioni di criticità nello svolgimento 

dell’attività di ufficio e garantire il necessario equilibrio 

tra esigenze formative e attività lavorativa; si 

rende altresì necessario per la Scuola, al fine di non 

superare i livelli ottimali di gestione dei servizi formativi. 

I criteri di tipo qualitativo secondo i quali il dirigente 

ripartisce le opportunità formative, derivano da: 

- il piano di lavoro annuale di ciascuna struttura 

- gli obiettivi/risultati da raggiungere 

- la valutazione delle prestazioni dei singoli dipendenti 

- le funzioni e le attività assegnate a ciascun dipendente 

ed eventuali nuove da assegnare 

Tutti gli elementi citati, presi in considerazione 

dal dirigente in modo integrato, danno luogo ad 

un progetto di sviluppo delle risorse umane assegnate. 

Il piano di adesione al programma va definito dal 

dirigente della struttura apicale, in collaborazione 

con gli altri dirigenti, e concordato con il persona-


le dipendente, avvalendosi del supporto del referente 

della formazione e con le modalità organizzative 

ritenute opportune. 

D. COEFFICIENTE FORMATIVO 

Al fine di garantire un’equa disponibilità delle 

opportunità formative programmate dalla Scuola, ad 

ogni struttura dirigenziale della Giunta regionale 

ed all’Assemblea legislativa regionale viene attribuito 

un coefficiente formativo. 

I soggetti a cui viene attribuito il coefficiente formativo 

sono pertanto i seguenti: 

• la Segreteria generale 

• il Gabinetto del Presidente 

• il Dipartimento per le politiche integrate di 

sicurezza e per la protezione civile e il Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi Sociali 

• i Servizi della Giunta regionale 

• l’Assemblea legislativa regionale, equiparata ad 

un servizio/dipartimento della Giunta regionale 

• l’Agenzia regionale sanitaria, equiparata ad un 

servizio/dipartimento della Giunta regionale 

Il coefficiente formativo viene determinato secondo 

i seguenti criteri: 

A. Per 1/4 in misura uguale 

B. Per 1/4 in misura proporzionale alle strutture 

(numero delle P.F., integrato del numero di p.o. e 

a.p.) assegnate ad ogni servizio/dipartimento della 

Giunta regionale, all’Assemblea legislativa 

regionale e all’ARS 

C. Per il restante 50% in misura proporzionale a tutto 

il personale assegnato, esclusi i dirigenti 

Attribuito valore 100 al totale, il coefficiente formativo 

viene ripartito come segue per ciascun criterio 

• 25 punti, per il criterio A 

• 25 punti, per il criterio B 

• 50 punti, per il criterio C 

A pag.89 (vedi Tab. n.1), viene riportato il coefficiente 

formativo per ciascuna struttura della Giunta 

regionale, per I’ Assemblea legislativa regionale e 

per l’ARS, determinato secondo i criteri A, B e C di 

cui sopra. 

E. MODALITA’ DI UTILIZZO DEL COEFFI- 

CIENTE FORMATIVO 

II programma formativo sviluppa ogni anno un 

numero complessivo di giornate di formazione. 

A partire dal numero totale di giornate formative sviluppate, 

vengono calcolate le corrispondenti giornate 

di formazione/uomo, seguendo la formula: 

n. gg formazione/uomo = (n. gg formazione) x (n. 

partecipanti/giornata) 

893 

Nel calcolo delle giornate di formazione/uomo non 

vengono considerate quelle dell’area formativa 

“Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” in quanto 

formazione obbligatoria. 

Il programma formativo 2013 sviluppa un numero 

totale di n.4257 giornate di formazione/uomo di 

cui n.1475 per la formazione di settore e n.2782 per 

la formazione trasversale. 

Le giornate di formazione/uomo, che corrispondono 

all’offerta formativa complessiva per l’anno 2013, 

vengono ripartite tra le strutture secondo il coefficiente 

formativo, come riportato nella Tab. n.2 a 

pag.90. 

Ciascun dirigente, a partire dal budget di formazione 

assegnato, procederà alla stesura del Piano di 

adesione al programma, ripartendo le opportunità a 

disposizione secondo criteri qualitativi da lui individuati 

nell’esercizio della propria competenza organizzativa. 

Non verranno comunque prese in considerazione 

richieste di partecipazione provenienti da 

singoli dipendenti. 

F. DESTINATARI DELLE ATTIVITA’ FORMA- 

TIVE 

L’accesso alle attività formative previste nel programma 

formativo annuale è consentito a tutti i 

dipendenti regionali della Giunta regionale, dell’Assemblea 

legislativa regionale, dell’ASSAM 

(personale del ruolo unico regionale) nelle more 

della modifica della legge regionale n.9/1997, senza 

distinzione di categoria. L’accesso è altresì garantito 

al personale della Agenzia regionale sanitaria in 

conseguenza della sottoscrizione, in data 28 marzo 

2012, di specifica convenzione (reg.int.16204) con 

la Giunta regionale. 

Possono dunque accedere: 

• i dirigenti 

• il restante personale con contratto a tempo indeterminato, 

anche a part-time 

• i dipendenti con contratto a tempo determinato di 

durata uguale o superiore a 1 anno 

• il personale di altri Enti, comandato presso 

l’Amministrazione regionale, per un periodo 

uguale o superiore a 1 anno 

• il personale in utilizzo funzionale del sistema sanitario 

regionale. 

G. PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA’ FOR- 

MATIVE 

L’attività di formazione è finalizzata a garantire che 

ciascun dipendente acquisisca le specifiche competenze 

necessarie all’assolvimento delle funzioni e 

dei compiti attribuiti nell’ambito della struttura cui 

è assegnato e a fronteggiare gli eventuali processi di


riordinamento istituzionale e di ristrutturazione 

organizzativa. 

La formazione rappresenta un diritto-dovere per il 

dipendente: 

1. la partecipazione all’attività formativa è considerata 

a tutti gli effetti attività di servizio in 

misura pari alla durata effettiva di svolgimento, 

così come verrà specificato in ogni singolo progetto 

formativo 

2. la partecipazione ad un’attività formativa comporta 

il vincolo di frequenza nell’orario stabilito 

nel programma; assenze parziali dovranno 

essere registrate sul foglio delle firme 

predisposto dalla Scuola di Formazione. 

3. la mancata partecipazione ai corsi di formazione, 

se causata da motivi di servizio, deve 

essere motivata dal relativo responsabile ed 

in ogni caso segnalata in tempo utile alla 

segreteria della scuola di formazione per l’eventuale 

sostituzione. 

H. ATTESTAZIONE DELL’ATTIVITA’ FOR- 

MATIVA 

Al termine di ogni attività formativa la Scuola rilascia 

ai partecipanti che hanno frequentato almeno 

il 75 per cento delle ore di durata del corso: 

a. un attestato di partecipazione, per le attività 

formative a carattere seminariale e/o di durata 

inferiore a due giornate che non prevedono 

prova finale di apprendimento; 

b. un attestato di profitto, in tutti gli altri casi, 

quando sia stata superata la prova finale di 

apprendimento. 

Nel caso di progetti formativi erogati in modalità 

e-learning e/o blended, la suddetta percentuale 

viene calcolata (per la parte di formazione in elearning) 

in termini di contenuti formativi fruiti. 

Inoltre il test di verifica finale dell’apprendimento, 

sempre nel caso di formazione in e-learning e 

ove previsto, può essere ripetuto dall’utente per 

un massimo di tre volte e la prova si considera 

superata con il 70% di risposte esatte. 

Contenuti formativi in e-learning e test di verifica 

finale dell’apprendimento dovranno essere 

necessariamente fruiti dall’utente iscritto al 

corso nell’arco temporale di validità dello stesso 

stabilito dalla Scuola. 

Nel caso di progetti formativi che prevedono sia 

l’attività in aula che la formazione sul campo, il 

rilascio dell’attestazione finale di partecipazione 

è subordinato ad una frequenza non inferiore al 

60% delle ore di formazione in aula. 

Nel caso di attività formative al termine delle quali 

è previsto il riconoscimento di crediti formativi, 

gli stessi vengono rilasciati secondo le modalità previste 

dalle normative vigenti. 

894 

Al fine di garantire la verifica di efficacia delle 

attività formative organizzate dalla Scuola, 

anche tramite le valutazioni espresse dai partecipanti 

al termine di ogni attività formativa, il rilascio 

dell’attestato è altresì subordinato alla compilazione, 

a cura del partecipante, del questionario 

di gradimento e alla trasmissione del medesimo 

mediante strumenti di interazione digitale 

messi a disposizione della Scuola o, nelle more del 

processo di digitalizzazione, in forma cartacea. 

L’attestazione dell’attività formativa svolta dal 

dipendente verrà trasmessa dalla Scuola di Formazione, 

oltre che al dipendente interessato, al 

relativo Dirigente attraverso la scheda di valutazione 

delle prestazioni, perché quest’ultimo 

possa tenerne conto nell’applicazione del sistema 

di valutazione delle performance adottato dall’Amministrazione 

regionale


895


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900


_______________________________________________________ 


Integrazione alla D.G.R. n. 1710 del 

10/12/2012 avente per oggetto: "Approvazione 

dei Criteri per l'attuazione del progetto di 

mobilità per i dipendenti regionali per l'anno 

2013 - Incentivazione all'uso del mezzo pubblico". 


omissis 

DELIBERA 

Di integrare la D.G.R. n. 1710 del 12/12/2012 con i 

seguenti punti: 

• Di estendere anche ai dipendenti dell'ARS (Agenzia 

Regionale Sanitaria) l'incentivazione all'utilizzo 

del mezzo pubblico in considerazione della 

convenzione stipulata in data 28/03/2012 reg. int. 

n. 16204: "Convezione tra la Regione Marche e 

l'ARS per la gestione giuridica, economica e previdenziale 

del personale". 

• La spesa massima di Euro 105.282,23 a carico della 

Regione Marche, derivante dell'esecuzione del 

presente atto, fa carico al capitolo del bilancio 

2012 n. 42701131/U (SPESE PER MOBI-LITA' 

COLLETTIVA DIPENDENTI REGIONALI - 

CNI/05); 

• Di dare atto che la quota regionale è pari al 40% di 

ogni singolo abbonamento nei limiti: 

- di complessivi Euro 258,00 per ogni dipendente 

che usufruirà di detta incentivazione; 

- della disponibilità del capitolo 42701131/U del 

bilancio 2012 pari ad Euro 105.282,23: qualora 

detta somma non fosse sufficiente a soddisfare 

tutte le richieste pervenute, la quota regio-nale 

verrà ridotta proporzionalmente fra tutti i beneficiari; 

_______________________________________________________ 


“L.R. 45/98 - Disciplina del sistema delle tariffe 

dei servizi di Trasporto Pubblico Locale” - 

Modifica DGR 333 del 02/03/2009. 


omissis 

DELIBERA 

1) DI MODIFICARE la DGR n. 333 del 

02/03/2009, inerente la disciplina del sistema 

delle tariffe dei servizi di Trasporto Pubblico 

901 

Locale e avente per oggetto: “L.R. 45/98 - Revoca 

DGR n. 1696/03 e n. 117/04 – Nuova disciplina 

del sistema delle tariffe dei servizi di Trasporto 

Pubblico Locale”, sostituendo l’allegato alla 

stessa con l’allegato A alla presente deliberazione 

. 

ALLEGATO A 

Disciplina del sistema delle tariffe del Trasporto 

Pubblico Locale su Gomma 

1. Premessa 

a) La Regione a completamento del processo dì 

riforma del Trasporto Pubblico regionale promuove 

un modello tariffario integrato regionale 

mediante l’adozione di un sistema di bigliettazione 

automatica esteso a tutto il territorio re 

b) gionale che consenta di attuare una tariffazione 

integrata dei servizi di Trasporto Pubblico Locale 

su gomma e ferro per permettere agli utenti di 

usufruire dei diversi modi di trasporto utilizzando 

lo stesso titolo di viaggio. 

b) La Regione in attesa di quanto previsto al punto 

a) individua le tipologie dei titoli di viaggio e le 

tariffe del trasporto pubblico regionale e comunale. 

c) La Regione favorisce l’integrazione tariffaria tra 

i servizi urbani e quelli extraurbani e tra questi e 

i servizi ferroviari di competenza della Regione. 

2. Tipologia dei titoli di viaggio 

a) Le Società che gestiscono servizi di Trasporto 

Pubblico Locale sono tenute a rilasciare i seguenti 

titoli di viaggio: 

• Biglietti di corsa semplice validi per l’effettuazione 

di una sola corsa 

• Abbonamenti settimanali 

• Abbonamenti mensili 

• Abbonamenti speciali per studenti 

• Abbonamenti annuali, compresi i servizi integrati 

treno-autobus previsti dalle DGR n. 394 

del 13/02/1995 e n. 2280 del 9/9/1997. 

b) La Regione fissa, di norma, entro il mese di 

luglio di ogni anno, con decorrenza dal primo 

settembre del medesimo anno la tariffa base dei 

servizi del trasporto Pubblico Locale. Detta tariffa 

non può essere inferiore all’80% di quella 

adottata dalla Divisione Trasporto Pubblico 

Ferroviario regionale per i biglietti di corsa semplice 

in seconda classe con riferimento alla prima 

fascia di percorrenze.


c) Nella determinazione della tariffa base si tiene 

conto: 

• Dei costi di produzione del servizio 

• Delle esigenze di coordinamento con le tariffe 

degli altri mezzi di trasporto 

• Del rapporto ricavi – costi da conseguire 

annualmente 

• Del tasso annuo di crescita dell’ indice nazionale 

ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie 

di operai e impiegati. 

d) La tariffa base è costituita da una quota fissa e da 

una quota chilometro moltiplicata per il coefficiente 

sei . 

e) Per il calcolo del prezzo dei biglietti di corsa 

semplice sono costituite fasce chilometriche di 

percorrenza di sei chilometri fino a 50 km e di 10 

km oltre i 50 km . Il prezzo del biglietto di corsa 

semplice di ciascuna relazione è calcolato moltiplicando 

la quota chilometro della tariffa base di 

cui al punto 2.b) per la lunghezza chilometrica 

massima della fascia in cui è compresa la relazione 

e aggiungendo la quota fissa. 

f) Ai fini del calcolo di cui alla lettera e) si adottano 

i seguenti criteri: 

• I biglietti sono rilasciati soltanto per le relazioni 

tra fermate per le quali è autorizzato il 

frazionamento di tariffa. 

• Per ogni relazione il prezzo è calcolato in base 

alle distanze risultanti dal percorso diretto, con 

esclusione di eventuali diramazioni. 

• Per le relazioni comuni a più autolinee su percorsi 

diversi, il prezzo è calcolato sulla media 

della lunghezza degli stessi . 

• Nel caso in cui in un centro abitato esista una 

sola ‘fermata con frazionamento di tariffa, il 

prezzo relativo a detta fermata, si applica anche 

a tutte le fermate facoltative comprese nello 

stesso centro. 

g) Il prezzo degli abbonamenti settimanali per ciascuna 

relazione è calcolato moltiplicando il prezzo 

del biglietto di corsa semplice per il coefficiente 

12 e applicando al risultato ottenuto lo 

sconto del 25%. 

h) II prezzo degli abbonamenti mensili per ciascuna 

relazione è calcolato moltiplicando il prezzo del 

biglietto di corsa semplice per il coefficiente 48 e 

applicando al risultato ottenuto lo sconto del 

50%. 

i) Il prezzo degli abbonamenti mensili particolari 

per studenti è calcolato moltiplicando il prezzo 

del biglietto di corsa semplice per il coefficiente 

2 per ogni giorno scolastico preso in 

considerazione e applicando al risultato ottenuto 

lo sconto del 50%. 

j) Il prezzo degli abbonamenti annuali per studenti 

902 

valevoli per l’intero anno scolastico è calcolato 

moltiplicando l’abbonamento mensile ordinario 

per il coefficiente sette. 

k) Il prezzo degli abbonamenti annuali sono calcolati 

moltiplicando l’abbonamento mensile 

ordinario per il coefficiente dieci. 

l) i biglietti e gli abbonamenti hanno validità limitata 

rispettivamente alla fascia di percorrenza e alla 

relazione per la quale sono stati rilasciati. 

• Gli abbonamenti settimanali hanno validità per 

sette giorni e non sono cedibili. 

• Gli abbonamenti mensili hanno validità per 30 

giorni e non sono cedibili. 

• Gli abbonamenti mensili particolari per studenti, 

in base a quanto previsto dalla D.G.R. n. 

3530 del 18/12/1995, possono avere una durata 

maggiore rispetto all’abbonamento ordinario, 

sulla base del calendario scolastico fissato 

dalla Regione. 

• Gli abbonamenti annuali per studenti valgono 

per l’anno scolastico, come stabilito 

annualmente con decreto del dirigente P.F. TPL 

su Gomma; dietro pagamento di una integrazione 

agevolata, possono essere estesi ai mesi 

estivi sull’intera rete del servizio extraurbano 

ed urbano regionale. 

• Gli abbonamenti annuali hanno validità per 

360 giorni e non sono cedibili. 

• Ogni abbonato deve essere munito di documento 

di identità personale. Le Imprese di trasporto 

possono rilasciare tessere di riconoscimento 

dietro un compenso, a titolo di rimborso 

spese, pari a sei volte la tariffa base, per ogni 

tessera. La tessera ha validità triennale e può 

indicare la relazione cui l’abbonamento si riferisce. 

m) di norma i biglietti e gli abbonamenti rilasciati da 

un Impresa sono utilizzabili soltanto sui servizi 

esercitati dalla medesima Impresa. Su disposizione 

della Regione o per accordi intercorsi tra le 

Imprese, gli stessi biglietti o abbonamenti possono 

essere utilizzati anche sui servizi esercitati da 

altre Imprese che operano nell’ambito regionale. 

n) Le Imprese che gestiscono i servizi di Trasporto 

Pubblico Locale urbano ed extraurbano sono 

autorizzate a stipulare apposite convenzioni, con 

altre Imprese, comprese quelle Ferroviarie, da 

approvarsi dalla Regione, per rilasciare i biglietti 

e abbonamenti che consentano all’utenza di 

fruire in modo integrato di tutti i servizi di Trasporto 

Pubblico urbano ed extraurbano. 

o) E’ facoltà delle Aziende, in rapporto ad esigenze 

o situazioni particolari, prevedere, previa autorizzazione 

della Regione, titoli di viaggio e 

abbonamenti (anche tramite specifiche convenzioni, 

con particolare riferimento a quelle


previste dal Decreto del Ministero dell’Ambiente 

del 27/03/1998) per una durata superiore 

o diversa da quelli indicati al precedente punto 

2.a). Con proprio provvedimento la Regione 

autorizza le modalità di calcolo dei prezzi che 

debbono trovare applicazione per le singole relazioni 

e le relative modalità d’uso. 

p) E’ altresì facoltà della Regione autorizzare, a 

richiesta delle Imprese interessate, tariffe 

superiori a quelle fissate a norma dei precedenti 

punti quando ciò risulti necessario per consentire 

alla Imprese di raggiungere, con i proventi del 

traffico, l’aliquota minima del 35% ai sensi dell’art. 

19, comma 5, del D.L.gs 19 novembre 1997 

n. 422. 

q) E’ facoltà della Regione determinare, nell’esercizio 

di singoli servizi, di singole corse oppure di 

singole relazioni, tariffe più elevate di quelle fissate 

a norma del punto 2. a), quando si tratti di 

servizi rapidi o di servizi speciali di elevato livello 

qualitativo o su lunghe percorrenze. 

r) E’ altresì facoltà della Regione autorizzare le 

Società (Imprese interessate) , che ne facciano richiesta 

motivata in rapporto ad esigenze o situazioni 

particolari, a rilasciare Titoli di viaggio appartenenti 

a tipologia diversa da quelle indicate 

al precedente punto 2a). Tali provvedimenti di 

autorizzazione vengono emessi dal Dirigente della 

Struttura Regionale competente per materia. 

3. Servizi di trasporto di competenza dei Comuni 

a) Le Imprese che gestiscono autoservizi di trasporto 

di competenza comunale sono tenute a rilasciare 

, a richiesta degli utenti, i seguenti titoli 

di viaggio: 

• Biglietti di corsa semplice validi per effettuare 

un solo viaggio su una qualsiasi linea della 

rete urbana previa validazione del titolo di 

viaggio con i sistemi adottati dalla Regione. 

• Biglietti con validità oraria per effettuare più 

corse nella rete urbana nel limite della fascia 

oraria prestabilita; 

• Abbonamenti settimanali validi per sette giorni 

e incidibili; 

• Abbonamenti mensili validi per 30 giorni ed 

incedibili. 

• Abbonamenti mensili particolari per studenti in 

occasione delle vacanze natalizie e pasquali e 

fino la termine dell’anno scolastico. 

• Abbonamenti annuali per studenti validi per 

l’anno scolastico, con possibilità di estendere 

la validità sull’intera rete dei servizi urbani ed 

extraurbani anche nei mesi estivi, attraverso il 

pagamento di una quota integrativa agevolata. 

• Abbonamenti annuali. 

903 

b) La Regione stabilisce, annualmente, d’intesa con 

gli Enti Locali interessati, il prezzo minimo dei 

biglietti di corsa semplice; sulla base di tale prezzo 

minimo, il prezzo effettivo di ciascuna tipologia 

dei titoli di viaggio viene fissato dal Consiglio 

comunale utilizzando per gli abbonamenti i 

criteri di cui al punto 2. a) del presente atto. 

c) E’ facoltà dei Comuni autorizzare le Imprese che 

gestiscono autoservizi di trasporto a rilasciare 

titoli di viaggio diversi da quelli sopra indicati 

per tenere conto delle particolari esigenze delle 

utenze, a condizione che il loro prezzo non sia 

inferiore a quello minimo, fatti salvi i casi di integrazione 

tariffaria. 

d) II Comune può autorizzare le aziende che gestiscono 

il servizio di trasporto urbano a stipulare 

apposite convenzioni con altre Imprese. 

e) E’ facoltà dei Comuni deliberare agevolazioni 

tariffarie di determinate categorie di cittadini 

a condizione che, con i relativi atti, i 

Comuni competenti determinino contestualmente 

anche le risorse finanziarie destinate 

alla copertura dei minori introiti dell’Imprese 

interessate, i quali restano comunque a carico 

del Comune che ha adottato il provvedimento. 

4. Norme comuni. 

Documenti di viaggio 

a) A richiesta delle Imprese interessate la 

Regione può autorizzare il rilascio a bordo di 

titoli di viaggio da parte del conducente dell’automezzo 

per particolari esigenze dell’utenza, 

con prezzi maggiorati rispetto a quelli 

minimi stabiliti dalla presente delibera nei 

limiti di quanto stabilito con D.G.R. n. 701 del 

17/04/2002. 

b) I bambini di età inferiore ai sei anni accompagnati 

singolarmente da persona adulta e 

che non occupino posti a sedere sono trasportati 

gratuitamente. 

c) Ai sensi dell’art. 22, 3° comma, della L.R. 

24/12/98, n. 45 , hanno diritto alla libera circolazione 

sugli automezzi in servizio pubblico 

di trasporto regionale e locale dipendenti della 

Regione, delle Province e dei Comuni nell’espletamento 

su di essi dei compiti di controllo, 

e di vigilanza muniti di apposita tessere 

di riconoscimento. 

d) Fatte salve le agevolazioni di viaggio di cui 

al punto precedente, alle Imprese di Trasporto 

Pubblico e agli Enti Locali, è fatto divieto di 

rilasciare tessere di libera circolazione o biglietti 

gratuiti. 

e) Le Aziende possono autorizzare, dandone 

comunicazione all’Ente affidante, singoli


appartenenti alle Forze di Polizia a viaggiare 

liberamente sui mezzi pubblici a condizione 

che diano supporto e collaborazione agli 

Agenti di Polizia Amministrativa, abilitati sia 

dalla Regione che dalle Province, incaricati 

dell’accertamento e della contestazione delle 

violazioni ai sensi degli artt. 25 e seguenti della 

L.R. 21/7/1992, n. 31. 

f) Le Imprese esercenti i servizi di trasporto 

sono autorizzate ad aumentare il prezzo dei 

titoli di viaggio rilasciati da parte dei conducenti 

a bordo degli autobus adibiti al Trasporto 

Pubblico Locale in servizio sulle line 

extraurbane. I predetti titoli di viaggio potranno 

essere rilasciati a prezzi maggiorati di Euro 

1,00 per ogni biglietto di corsa semplice e di 

Euro 3,00 per ogni tipo di abbonamento. 

L’autorizzazione ha valore per le sole Imprese 

che abbiano già attivato una adeguata rete 

di vendita a terra di biglietti e abbonamenti 

secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 

534 del 2 marzo 2001. 

g) E’ facoltà delle Aziende nella emissione dei 

titoli di viaggio applicare uno sconto sul prezzo 

per i titoli venduti on- line pari, e comunque 

non superiore, all’aggio corrisposto ai punti 

vendita a terra non aziendali. 

Trasporto bagagli 

h) Ciascun viaggiatore ha diritto di portare con sé 

gratuitamente un bagaglio di peso non superiore 

ai 10 kg e di dimensioni non superiori a cm 75 

x 50 x 25. 

i) I bagagli che superino per numero o per dimensioni 

quelli di cui al punto precedente sono tassati 

in misura pari al prezzo del biglietto di 

corsa semplice riferito alla relazione utilizzata 

dal viaggiatore interessato e per un numero 

massimo di due bagagli per ogni viaggiatore. 

I) Il trasporto di bagagli , pacchi o colli non 

accompagnati è consentito soltanto sugli autobus 

provvisti di bagagliaio. 

Trasporto animali domestici 

m) Il viaggiatore può portare con sé, previo acquisto 

di un ulteriore biglietto, un animale, nei limiti 

consentiti dalle norme vigenti, purché tenuto 

(possibilmente in appositi contenitori) in modo 

da non arrecare molestia agli altri passeggeri, ai 

mezzi o alle cose trasportate. I cani debbono essere 

muniti di museruola e tenuti al guinzaglio. 

Sono ammessi a viaggiare gratuitamente i cani 

guida per ciechi e i cani poliziotto. 

904 

_______________________________________________________ 


Determinazione in ordine alle politiche dell'orario 

di lavoro - Modifica deliberazione n. 

834/2007. 


omissis 

DELIBERA 

- di approvare le modificazioni alla disciplina in 

materia di orario di lavoro di cui alla deliberazione 

23 luglio 2007, n. 834 secondo quanto indicato 

nell'allegato A alla presente deliberazione, quale 

sua parte integrante; 

- di stabilire che l'onere derivante dalla presente deliberazione 

ammonta per l'anno 2013 a presunti 

Euro 800.000,00 e trova copertura nelle proiezioni 

pluriennali della U.P.B. 2.07.01 di cui alla proposta 

di legge n. 275/2012, concernente l'approvazione 

del bilancio di previsione per l'anno 2013 e 

l'adozione del bilancio pluriennale per il triennio 

2013-2015. 

ALLEGATO A 

MODIFICAZIONI ALL'ALLEGATO B DELLA 

DELIBERAZIONE N. 834 DEL 23 LUGLIO 2007 

CONCERNENTE: POLITICHE DELL'ORARIO 

DI LAVORO. 

Articolo 1 

(Modifiche all'articolo 29) 

1. L'articolo 29 della disciplina relativa alle politiche 

dell'orario di lavoro è sostituito dal seguente. 

"Articolo 29 

(riduzione dell'orario obbligatorio) 

I. Il dipendente, in caso di necessità, può uscire anticipatamente 

dal servizio. In tale ipotesi, sono 

concessi permessi da recuperare nel regime di 

flessibilità di cui all'articolo 17, per complessive 

100 ore. 

2. 1 permessi di cui al comma 1 consentono la riduzione 

dell'orario obbligatorio a partire dalle ore 

13,00, per i giorni senza rientro obbligatorio e a 

partire dalle ore 16,15, per i giorni di rientro 

obbligatorio." 

Articolo 2 

(Modifiche all'articolo 32) 

1. Il comma 2, dell'articolo 32 della disciplina relativa 

alle politiche dell'orario di lavoro è sostituito 

dal seguente:


"2. Il buono pasto può essere erogato solo se l'attività 

lavorativa iniziata al mattino prosegue nel 

pomeriggio, dopo la pausa obbligatoria di 30' da 

effettuare nell'orario compreso tra le 13,15 e le 

15,15, con uscita alle ore 16,15." 

2. I commi 5, 6 e 7 dell'articolo 32 sono sostituiti dal 

seguente: 

"5. A decorrere dal 1^ ottobre 2012 il valore facciale 

del buono pasto è rideterminato in Euro 

7,00." 

Articolo 3 


1. Le disposizioni di cui agli articoli I e 2 hanno 

carattere sperimentale. Le stesse, fatta eccezione 

per la rideterminazione del valore facciale del 

buono pasto, decorrono dal 1^ gennaio 2013 ed 

hanno durata fino al 31 dicembre 2013. 

2. Gli effetti che derivano dall'applicazione delle 

disposizioni indicate nel comma I sono monitorati, 

con cadenza semestrale. 

3. Dall'esito dei due monitoraggi potranno derivare 

ulteriori modificazioni, in assenza delle quali le 

stesse disposizioni indicate al comma 1 non sono 

soggette al termine finale del 31 dicembre 2013. 

_______________________________________________________ 


Articolo 22 della L.R. n. 20/2001. Segreteria 

dell'Assessore Pietro Marcolini: rinnovo incarichi 

del responsabile Salvi Daniele e dell'addetto 

Franceschetti Fausto. 


omissis 

DELIBERA 

• di rinnovare, ai sensi dell'articolo 22 della L.R. n. 

20/2001, gli incarichi conferiti al Sig. Salvi Daniele 

ed al Sig. Franceschetti Fausto, entrambe unità 

esterne all'amministrazione regionale, nell'ambito 

della Segreteria dell'Assessore Marcolini, a decorrere 

dal 1° gennaio 2013 e per la durata di sei 

mesi; 

• di instaurare con i soggetti di cui al punto che precede, 

dalla decorrenza e per la durata citata, i rapporti 

di lavoro di seguito specificati mediante sottoscrizione 

di specifici contratti da stipularsi tra le 

parti a ciò legittimate: 

- Sig. Salvi Daniele, unità esterna all'amministrazione 

regionale, - contratto di collaborazione 

coordinata e continuativa al 50% ai sensi dell'ar- 

905 

ticolo 22, comma 7, lettera b) e comma 8 della 

L.R. n. 20/2001, con attribuzione dell'incarico di 

responsabile; 

- Sig. Franceschetti Fausto, unità esterna all'amministrazione 

regionale, - contratto di collaborazione 

coordinata e continuativa al 50% ai sensi 

dell'articolo 22, comma 7, lettera b) e comma 8 

della L.R. n. 20/2001, con attribuzione dell'incarico 

di addetto; 

• di stabilire che il trattamento economico lordo 

spettante al suddetto personale, per il periodo di 

sei mesi, omnicomprensivo dell'indennità ex legge 

regionale n. 54/1997, incrementato degli importi 

economici di cui al CCNL comparto regioni ed 

autonomie locali del 31 luglio 2009 - biennio economico 

2008/2009 - e dell'indennità di vacanza 

contrattuale 2010/2012, ove dovuti, è: 

- Sig. Salvi Daniele, in qualità di responsabile, 

compenso pari a C. 9.074,31; 

- Sig. Franceschetti Fausto in qualità di addetto, 

compenso pari a C. 7.018,35; 

• di stabilire, altresì, che la spesa presunta derivante 

dal presente atto, comprensiva degli oneri a carico 

dell'Amministrazione, è pari ad C. 20.488,71 e 

ricadrà nell'anno 2013 con riferimento alle proiezioni 

pluriennali della U.P.B. 2.07.01 di cui alla 

proposta di legge n. 275/2012, concernente l'approvazione 

del bilancio di previsione per l'anno 

2013 e l'adozione del bilancio pluriennale per il 

triennio 2013-2015. Gli impegni saranno assunti 

all'atto della liquidazione mensile degli stipendi e 

dei corrispettivi. 

• di comunicare il presente provvedimento ai soggetti 

interessati. 

Il presente atto è pubblicato, per estratto, sul bollettino 

Ufficiale della Regione Marche. 

_______________________________________________________ 




dirigente - Personale dirigente del ruolo unico 

regionale assegnato all’ASSAM - anno 2012. 


omissis 

DELIBERA 


decentrato integrativo del personale dirigente – 

Personale dirigente del ruolo unico regionale 

assegnato all’ASSAM, riguardante il Fondo per 

la remunerazione della retribuzione di posizione


e di risultato dei dirigenti per l’anno 2012, come 

da allegato 1) che riporta la copia conforme della 

preintesa; 



3. di stabilire inoltre che l’onore finanziario della 


Euro 32.555,06, trova copertura nell’ambito delle 

risorse previste nella UPB 30901 di cui alla 


“Approvazione del bilancio di previsione 

per l’anno 2013 ed adozione del bilancio pluriennale 


906


ALLEGATO 1 

907


IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO 

DECENTRATO INTEGRATIVO DEL PER- 

SONALE DIRIGENTE — PERSONALE 

DIRIGENTE DEL RUOLO UNICO REGIO- 

NALE ASSEGNATO ALL’ASSAM — ANNO 

2012 

ARTICOLO 1 

(Risorse del Fondo) 

Il Fondo per la remunerazione della retribuzione 

di posizione e di risultato del personale dirigente 

del ruolo unico regionale assegnato all’ASSAM, di 

cui all’articolo 26 del CCNL 23/12/1999, è pari a 

Euro 57.639,66, al netto degli oneri riflessi, e viene 

ripartito secondo quanto individuato nel prospetto 

allegato sub lettera A). 

Le economie derivanti dall’anno precedente non 

vengono riportate nel fondo 2012. 

ARTICOLO 2 

(Retribuzione di posizione) 

Con deliberazioni della Giunta regionale n. 1757 del 

22/12/2011 è stata confermata la direzione generale 

dell’ASSAM per l’anno 2012 al dirigente del Servizio 

Agricoltura, forestazione e pesca della Giunta 

regionale che non percepisce per l’incarico una 

retribuzione di posizione aggiuntiva rispetto a 

quella spettante come dirigente di servizio. Pertanto, 

l’importo residuo di Euro 24.782,66 costituisce 

economia di bilancio. 

ARTICOLO 3 

(Retribuzione di risultato) 

Le risorse destinate alla retribuzione di risultato per 

l’incarico di direttore generale attribuito ad interim 

sono pari a Euro 24.607,00. 


e organizzativa, trova applicazione la disciplina 

concernente Sistema compensi incentivanti, 

approvata dalla Giunta regionale con deliberazione 

n. 1232 del 01/08/2012, di cui all’allegato B) al 

presente contratto. 

ARTICOLO 4 

(Datore di lavoro) 

Per l’anno 2012, l’indennità annua del datore di 

lavoro dell’ASSAM è pari a Euro 8.250,00. 

L’indennità annua incrementa la retribuzione di 

posizione percepita dal dirigente individuatdall’articolo 

2. 

908


909


Allegato B) 

1. Sistema di misurazione e di valutazione della 

performance 

1.1 Premessa 

L’entrata in vigore del decreto legislativo 27 ottobre 

2009, n. 150 concernente l’attuazione della 

legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione 

della produttività del lavoro pubblico e di 

efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, 

ha reso necessario modificare il Sistema di 

valutazione dei dirigenti di cui alla deliberazione di 

Giunta regionale n. 112 del 4 febbraio 2008 per 

garantire quella riforma organica del rapporto di 

lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni 


legislativo n. 165/2001 voluto dallo stesso decreto 

legislativo. Le disposizioni del decreto legislativo 

n. 150/2009 hanno una portata particolarmente 

significativa ed innovativa soprattutto in materia di 

valutazione, di valorizzazione del merito e di 

responsabilizzazione del ruolo manageriale del dirigente, 

quale promotore e garante dell’efficientamento 

dell’amministrazione pubblica. 

La finalità che si vuole perseguire con le modifiche 

al sistema vigente è quella di assicurare elevati standard 

qualitativi ed economici del servizio tramite la 

valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa 

ed individuale(articolo 2 decreto legislativo 

n. 150/09). 

Tale finalità è raggiungibile mediante la definizione 

di obiettivi che devono essere programmati su base 

triennale e definiti, di norma, entro il 31 gennaio 

di ogni esercizio, dalla Giunta regionale, sentito il 

Segretario generale ed il Comitato di direzione, che 

a loro volta consultano i dirigenti delle posizioni di 

funzione ubicate all’interno dei servizi. Il conseguimento 

degli obiettivi costituisce condizione 

per l’erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione 

integrativa(articolo 5 decreto legislativo 

n. 150/09). 

La Giunta regionale, con il supporto del Segretario 

generale e del Comitato di direzione, verifica 

l’andamento delle performance rispetto agli 

obiettivi definiti durante il periodo di riferimento 

avvalendosi delle risultanze del sistema di controllo 

di gestione. (articolo 6 decreto legislativo n. 150/09). 

La Giunta regionale valuta poi annualmente la 

performance organizzativa ed individuale adottando 

allo scopo il Sistema di misurazione e valutazione 

della performance (articolo 7, comma 1, decreto 

legislativo n. 150/09). 

Il nuovo Sistema di misurazione e di valutazione 

della performance viene avviato dall’anno 2012 in 

via sperimentale. 

910 

Al termine del primo anno di utilizzo il Comitato di 

Controllo interno e di valutazione dovrà formulare 

un giudizio di validità dello stesso in ordine sia al 

rispetto dei principi del decreto legislativo n. 

150/2009 che dell’efficacia della misurazione della 

performance dirigenziale. 

1.2 Principi generali del sistema di misurazione e 

di valutazione della performance dei dirigenti 

Il sistema di valutazione si applica ai dirigenti della 

Giunta regionale e dell’Agenzia Regionale Sanitaria 

La valutazione dei dirigenti dei servizi è effettuata 

dalla Giunta regionale, con il supporto del Comitato 

di controllo interno e di valutazione. Sono equiparati 

ai servizi ed ai relativi dirigenti la Segreteria Generale, 


il Dipartimento per le politiche integrate di 

sicurezza e per la protezione civile, il Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi sociali e l’Agenzia 

Regionale Sanitaria (direzione). Nel caso in cui 

la direzione dell’Agenzia Regionale Sanitaria 

coincida con quella del Dipartimento per la Salute 

e per i Servizi Sociali, la valutazione è fatta, 

disgiuntamente ed il punteggio complessivo attribuito 

all’unico dirigente è la media aritmetica dei due 

distinti punteggi attinenti la direzione dell’Agenzia 

Regionale Sanitaria ed il Dipartimento per la Salute 

e per i Servizi Sociali. La media aritmetica viene 

utilizzata anche per la valutazione di quei dirigenti 

regionali che sono nominati contestualmente 

direttori generali di enti dipendenti della Regione 

Marche per cui anche in questo caso la valutazione è 

fatta disgiuntamente ed il punteggio complessivo 

attribuito all’unico dirigente è la media aritmetica 

dei due distinti punteggi di direzione di servizio o 

dipartimento e di direzione dell’ente dipendente. 

La valutazione dei dirigenti delle posizioni di funzione 

della Giunta regionale e dell’Agenzia 

Regionale Sanitaria è effettuata dal Comitato di 

direzione, con il supporto del Comitato di controllo 

interno e di valutazione. 

I dirigenti possono presentare una relazione scritta 

individuale in merito al grado di raggiungimento 

degli obiettivi e al livello di competenze. 

Con il metodo di valutazione ad ogni dirigente 

viene attributo un punteggio in base al quale 

viene determinato il livello della retribuzione legata 

al risultato. 

Il punteggio complessivo attribuito (punteggio totale 

= PT) è ottenuto dalla media ponderata dei punteggi 

attribuiti in funzione del: grado di raggiungimento 

degli obiettivi assegnati (PO) e del livello 

riconosciuto di competenze (PC). 

I pesi per il calcolo della media sono 0,60 per il punteggio 

PO e 0,40 per il punteggio PC 

(1) PT = 0,60 PO + 0,40 PC


2. Valutazione del grado di raggiungimento degli 

obiettivi(PO) 

2.1 Principi generali 

Ogni obiettivo di I livello deve essere chiaramente 

attribuito alla responsabilità di un solo dirigente 

di servizio. 

Ogni obiettivo di II livello deve essere chiaramente 


di posizione o di progetto. 

La Giunta regionale con propria deliberazione, definisce: 

a) su proposta del Segretario generale, previo parere 

del Comitato di direzione, per ciascuna struttura 

dirigenziale della medesima Giunta gli 

obiettivi da raggiungere corredati dai relativi 

indicatori e target assegnandoli alla responsabilità 

di ciascun dirigente; 

b) su proposta del Segretario generale e del Direttore 

dell’Agenzia regionale sanitaria, previo parere 


dirigenziale della medesima Agenzia, gli obiettivi 

da raggiungere corredati dai relativi indicatori 

e target assegnandoli alla responsabilità di 

ciascun dirigente. 

Ad ogni dirigente viene attribuito uno specifico 

obiettivo di efficienza finanziaria intesa 

come massimizzazione della capacità di impegno 

delle risorse stanziate. 

Se il dirigente non ha risorse finanziarie assegnate 

viene valutato solo in base al risultato 

misurato dall’indicatore fisico. 

Gli obiettivi, gli indicatori ed i target sono verificati 

nell’ambito delle sessioni di reporting, di norma 

effettuate con cadenza semestrale. Gli esiti della 

sessione di reporting sono utili per la verifica di 

eventuali necessità di ridefinizione degli obiettivi, 

degli indicatori e dei target. La ridefinizione è 

effettuata con le stesse modalità della definizione. 

Indicatori fisici del tipo fatto/non fatto entro un dato 

termine” sono da considerarsi come espressi nella 

forma “0% / 100%” (con possibilità di proporre 

valori intermedi nel caso di parziale realizzazione 

dell’obiettivo). Gli indicatori fisici di tipo qualitativo 

devono essere espressi in forma numerica (il 

risultato deve essere misurabile). 

Per la valutazione del grado di raggiungimento degli 

obiettivi di primo livello si tiene conto: 

a) dei pesi degli obiettivi attribuiti al Segretario 

generale, ai Dirigenti del Servizio,ai direttori 

di Dipartimento stabiliti dalla Giunta ed al Capo 

di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale; 

b) degli eventuali pesi attribuiti alla Segreteria 

Generale, al Gabinetto del Presidente della 

911 

Giunta regionale al Dipartimento per le politiche 

integrate di sicurezza e la protezione 

civile, al Dipartimento per la Salute e per le 

politiche sociali ed ai Servizi, da parte della 



obiettivi di secondo livello si tiene conto dei pesi 

degli obiettivi di secondo livello stabiliti dal Segretario 

generale, dal Capo di Gabinetto, dai dirigenti di 

Servizio e dai direttori di Dipartimento per ciascun 

dirigente di Posizione di Funzione e di Posizione di 

Progetto.


912


913 

dal dirigente


• Valutare on maniera analitica l’attività dei propri 

collaboratori; affrontare i problemi connessi 

a prestazioni non soddisfacenti adottando 

i provvedimenti del caso 

• Assumere un adeguato grado di rischio decisionale 

• Proporre progetti e iniziative innovativi 

• Ricercare, proporre e gestire innovazioni tecnologiche 

ed organizzative che consentano più elevati 

livelli di efficienza e efficacia dell’attività regionale 

• Esprimere un contributo propositivo al processo di 

programmazione dell’attività regionale 

• Interpretare lo spirito ed i contenuti degli indirizzi 

politico-amministrativi definiti dagli organi 

politici della regione marche 

2) competenza organizzativa (co) ovvero la capacità 

di 

• motivare, guidare e valorizzare i collaboratori 

costruendo un clima partecipativo, favorevole alla 

migliore gestione dell’attività 

• assegnare obiettivi ai collaboratori in modo compatibile 

con le caratteristiche personali cercando di 

favorire la oro autonomia e crescita professionale 

• contenere i costi. In particolare, contenere i costi 

relativi al personale, agli incarichi esterni ed alle 

collaborazioni coordinate 

3) competenza tecnico-professionale (ct) ovvero la 

capacità di 

• migliorare le proprie conoscenze professionali con 

un’attività di formazione continua 

• confrontarsi con i colleghi interni e le altre amministrazioni, 

assumendo, nel caso, la leadership nell’area 

di competenza e il ruolo di esperto autorevole 

• mostrare flessibilità e adattamento della propria 

prestazione lavorativa assicurando nelle diverse 

condizioni operative contingenti l’adeguato livello 

qualitativo e quantitativo del lavoro svolto 

• presidiare più attività 

4) Competenza relazionale (cr) ovvero la capacità 

di: 

• relazionarsi con i “clienti” interni ed esterni, enti 

ed istituzioni valorizzando la propria attività e 

l’immagine della Regione 

• fornire collaborazione attiva a interlocutori esterni 

ed interni alla Regione 

• esprimersi in modo chiaro e sintetico 

5) Competenza di valutazione (cv) ovvero capa- 

914 

cità di saper valutare i propri collaboratori e cioè 

• Saper differenziare le valutazioni dei singoli 

dipendenti assegnati alla propria struttura 

Calcolo del punteggio attribuito al dirigente in 

funzione delle competenze riconosciute 

Per ognuno dei cinque tipi di competenza di cui al 

paragrafo precedente (competenza manageriale, 

organizzativa, tecnico-professionale, relazionale e 

di valutazione) viene assegnato un punteggio 

compreso tra O e 100. 

Per. la valutazione della competenza di valutazione 

al dirigente è assegnato un punteggio da 

differenziare, in coerenza con l’articolo 19 comma 

1,2,3 del decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, 

secondo la tabella che segue:


915


Il punteggio complessivo attribuito al dirigente per 

la competenza (PC) è dato dalla media dei cinque 

punteggi ponderati con i pesi 0,30 per la competenza 

manageriale, 0,20 per le competenze organizzativa, 

tecnico-professionale e di valutazione e 0,10 per 

la competenza relazionale. 

(2) PC = 0,30 Pcm + 0,20 Pco + 0,20 Pct + 0,20 Pcv 

+ 0,10 Pcr 

Dove: Pcm è il punteggio attribuito per competenza 

manageriale, Pco è il punteggio attribuito alla 

competenza organizzativa, Pct è il punteggio attribuito 

per la competenza tecnica, Pcv è il punteggio 

attribuito per la competenza di valutazione e Pcr è il 

punteggio attribuito per la competenza relazionale. 

La competenza Pcv è attribuibile ai dirigenti a cui 

sono assegnate risorse umane non inferiori a 2. 

Nel caso in cui il numero di dipendenti di una struttura 

sia inferiore a 2, il punteggio delle competenze 

riconosciute si calcola secondo la formula che 

segue: 

(2 Bis) PC = 0,40 Pcm + 0,20 Pco + 0,20 Pct + 0,20 

Pcr 

3.2.1 La Pcv si applica anche al Segretario generale, 

al Capo di Gabinetto del Presidente, ai direttori di 

Dipartimento, ai dirigenti di servizio ed al Direttore 

dell’Agenzia regionale sanitaria 

Nel caso in cui venga attribuito punteggio O ad uno 

o più tipi di competenza, diversi dalla competenza di 

valutazione e cioè nel caso in cui è attribuito il punteggio 

O alla competenza manageriale, organizzativa 

tecnico-professionale o relazionale, il punteggio 

complessivo PC è nullo. 

4. Valutazione complessiva del dirigente 

La valutazione complessiva del dirigente si esprime 

con il punteggio totale (PT) ottenuto dalla media 

ponderata punteggi PO e PC secondo la formula (1). 

(si veda l’esempio dell’Allegato n. 4) 

Il Segretario Generale, il Capo di Gabinetto della 

Giunta regionale, i Direttori di dipartimento, i dirigenti 

di Servizi e il direttore dell’Agenzia regionale 

sanitaria vengono valutati esclusivamente con riferimento 

agli obiettivi di primo livello assegnati dalla 

Giunta regionale; qualora essi siano titolari anche di 

obiettivi di secondo livello ciò sarà preso in consederazione 

solo per le finalità di monitoraggio e di 

controllo di gestione. 

Nel caso in cui ad uno stesso dirigente di posizione 

di funzione vengano assegnate ad interim più strutture 

il punteggio complessivo sarà calcolato come 

media aritmetica dei punteggi conseguiti in ciascuna 

di esse. 

916


917


918


919


920


921


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923


924


_______________________________________________________ 




dirigente -Personale dirigente della Giunta 

regionale - anno 2012. 


omissis 

DELIBERA 


decentrato integrativo del personale dirigente – 

Personale dirigente della Giunta regionale, 

riguardante il Fondo per la remunerazione della 

retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti 

per l’anno 2012, come da aleg riporta la 

copia conforme della preintesa; 



3. di stabilire inoltre che l’onere finanziario della 


Euro 902.673,61, trova copertura nell’ambito 

delle risorse previste nella UPB 20701 di cui alla 


“Approvazione del bilancio di previsione 

per l’anno 2013 ed adozione del bilancio pluriennale 


925


ALLEGATO 1 

926


CONTRATTO COLLETTIVO DECEN- 

TRATO INTEGRATIVO DEL PERSONA- 

LE DIRIGENTE — PERSONALE DIRI- 

GENTE DELLA GIUNTA REGIONALE ANNO 

2012 

ARTICOLO 1 

(Risorse del Fondo) 

Il Fondo per la remunerazione della retribuzione 

di posizione e di risultato del personale 

dirigente della Giunta regionale, di 

cui all’articolo 26 del CCNL 23/12/1999, è 

pari a Euro 2.887.469,58, al netto degli oneri 

riflessi, e viene ripartito secondo quanto 

individuato nel prospetto allegato sub lettera A). 

ARTICOLO 2 

(Retribuzione di posizione) 

Le risorse destinate alla retribuzione di 

posizione ammontano complessivamente a 

Euro 1.994.631,84, comprensivo degli incrementi 

che derivano dal CCNL del personale 

dirigente del comparto regioni e autonomie 

locali del 03/08/2010, biennio economico 

2008 - 2009, nonché delle disposizioni di cui 

alla deliberazione della Giunta regionale n. 

1415 del 27/09/2010, per effetto delle quali ai 

dirigenti della Giunta regionale sono corrisposti i 

seguenti importi: 

FASCIA IMPORTO 

S1 Euro 54.233,40 

S2 Euro 42.233,40 

S3 Euro 37.233,40 

S4 Euro 30.233,40 

S5 Euro 25.233,40 

ARTICOLO 3 

(Retribuzione di risultato) 

Le risorse destinate alla retribuzione di 

risultato ammontano complessivamente a 

Euro 660.726,63 e corrispondono al 23,44% 

del fondo complessivo al netto delle risorse 

per i professionisti legali e di quelle di cui al 

D.Lgs 163/2006. Lo stesso importo è incrementato 

per l’effetto della retribuzione di posizione 

connessa a strutture non soppresse e 

coperte parzialmente in corso d’anno, al netto 

degli incrementi di retribuzione di posizione di 

strutture modificate sempre in corso d’anno. 


e organizzativa, trova applicazione la 

disciplina concernente Sistema compensi 

incentivanti, approvata dalla Giunta regiona- 

927 

le con deliberazione n. 1232 del 01/08/2012, di cui 

all’allegato B) al presente contratto. 

L’importo residuo pari a Euro 152.326,89 costituisce 

economia di bilancio. 

ARTICOLO 4 

(Datore di lavoro) 

L’indennità annua del datore di lavoro della Giunta 

regionale è pari a Euro 11.250,00 e incrementa la 

retribuzione di posizione del relativo responsabile.


928


Allegato B) 

1. Sistema di misurazione e di valutazione della 

performance 

1.1 Premessa 

L’entrata in vigore del decreto legislativo 27 ottobre 

2009, n. 150 concernente l’attuazione della legge 4 

marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione 

della produttività del lavoro pubblico e di efficienza 

e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, 

ha reso necessario modificare il Sistema dì valutazione 

dei dirigenti di cui alla deliberazione di 

Giunta regionale n. 112 del 4 febbraio 2008 per 

garantire quella riforma organica del rapporto di 

lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni 


legislativo n. 165/2001 voluto dallo stesso decreto 

legislativo. Le disposizioni del decreto legislativo 

n. 150/2009 hanno una portata particolarmente 

significativa ed innovativa soprattutto in materia di 

valutazione, di valorizzazione del merito e di 

responsabilizzazione del ruolo manageriale del dirigente, 

quale promotore e garante dell’efficientamento 

dell’amministrazione pubblica. 

La finalità che si vuole perseguire con le modifiche 

al sistema vigente è quella di assicurare elevati standard 

qualitativi ed economici del servizio tramite la 

valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa 

ed individuale(articolo 2 decreto legislativo 

n. 150/09). 

Tale finalità è raggiungibile mediante la definizione 

di obiettivi che devono essere programmati su base 

triennale e definiti, di nonna, entro il 31 gennaio 

di ogni esercizio, dalla Giunta regionale, sentito il 

Segretario generale ed il Comitato di direzione, che 

a loro volta consultano i dirigenti delle posizioni di 

funzione ubicate all’interno dei servizi. Il conseguimento 

degli obiettivi costituisce condizione 

per l’erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione 

integrativa (articolo 5 decreto legislativo 

n. 150/09). 

La Giunta regionale, con il supporto del Segretario 

generale e del Comitato di direzione, verifica 

l’andamento delle performance rispetto agli 

obiettivi definiti durante il periodo di riferimento 

avvalendosi delle risultanze del sistema di controllo 

di gestione. (articolo 6 decreto legislativo n. 150/09). 

La Giunta regionale valuta poi annualmente la 

performance organizzativa ed individuale adottando 

allo scopo il Sistema di misurazione e valutazione 

della performance (articolo 7, comma 1, decreto 

legislativo n. 150/09). 

Il nuovo Sistema di misurazione e di valutazione 

della performance viene avviato dall’anno 2012 in 

via sperimentale. 

929 

Al termine del primo anno di utilizzo il Comitato di 

Controllo interno e di valutazione dovrà formulare 

un giudizio di validità dello stesso in ordine sia al 

rispetto dei principi del decreto legislativo n. 

150/2009 che dell’efficacia della misurazione della 

performance dirigenziale. 

1.2 Principi generali del sistema di misurazione e 

di valutazione della performance dei dirigenti Il 

sistema di valutazione si applica ai dirigenti della 

Giunta regionale e dell’Agenzia Regionale Sanitaria 

La valutazione dei dirigenti dei servizi è effettuata 

dalla Giunta regionale, con il supporto del Comitato 

di controllo interno e di valutazione. Sono equiparati 

ai servizi ed ai relativi dirigenti la Segreteria Generale, 


il Dipartimento per le politiche integrate di 

sicurezza e per la protezione civile, il Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi sociali e l’Agenzia 

Regionale Sanitaria (direzione). Nel caso in cui 

la direzione dell’Agenzia Regionale Sanitaria 

coincida con quella del Dipartimento per la Salute 

e per i Servizi Sociali, la valutazione è fatta 

disgiuntamente ed il punteggio complessivo attribuito 

all’unico dirigente è la media aritmetica dei due 

distinti punteggi attinenti la direzione dell’Agenzia 

Regionale Sanitaria ed il Dipartimento per la Salute 

e per i Servizi Sociali. La media aritmetica viene 

utilizzata anche per la valutazione di quei dirigenti 

regionali che sono nominati contestualmente 

direttori generali di enti dipendenti della Regione 

Marche per cui anche in questo caso la valutazione è 

fatta disgiuntamente ed il punteggio complessivo 

attribuito all’unico dirigente è la media aritmetica 

dei due distinti punteggi di direzione di servizio o 

dipartimento e di direzione dell’ente dipendente. 

La valutazione dei dirigenti delle posizioni di funzione 

della Giunta regionale e dell’Agenzia Regionale 

Sanitaria è effettuata dal Comitato di direzione, 

con il supporto del Comitato di controllo interno 

e di valutazione. 

I dirigenti possono presentare una relazione scritta 

individuale in merito al grado di raggiungimento 

degli obiettivi e al livello di competenze. 

Con il metodo di valutazione ad ogni dirigente 

viene attributo un punteggio in base al quale 

viene determinato il livello della retribuzione legata 

al risultato. 

Il punteggio complessivo attribuito (punteggio totale 

= PT) è ottenuto dalla media ponderata dei punteggi 

attribuiti in funzione del grado di raggiungimento 

degli obiettivi assegnati (PO) e del livello 

riconosciuto di competenze (PC). 

I pesi per il calcolo della media sono 0,60 per il punteggio 

PO e 0,40 per il punteggio PC. 

(1) PT = 0,60 PO + 0,40 PC


2. Valutazione del grado di raggiungimento degli 

obiettivi(PO) 

2.1 Principi generali 

Ogni obiettivo di I livello deve essere chiaramente 


di servizio. 

Ogni obiettivo di II livello deve essere chiaramente 


di posizione o di progetto. 

La Giunta regionale con propria deliberazione, definisce: 

a) su proposta del Segretario generale, previo parere 


dirigenziale della medesima Giunta gli 

obiettivi da raggiungere corredati dai relativi 

indicatori e target assegnandoli alla responsabilità 

di ciascun dirigente; 

b) su proposta del Segretario generale e del Direttore 

dell’Agenzia regionale sanitaria, previo parere 


dirigenziale della medesima Agenzia, gli obiettivi 

da raggiungere corredati dai relativi indicatori 

e target assegnandoli alla responsabilità di 

ciascun dirigente. 

Ad ogni dirigente viene attribuito uno specifico 

obiettivo di efficienza finanziaria intesa come 

massimizzazione della capacità di impegno delle 

risorse stanziate. 

Se il dirigente non ha risorse finanziarie assegnate 

viene valutato solo in base al risultato misurato 

dall’indicatore fisico. 

Gli obiettivi, gli indicatori ed i target sono verifi- 

930 

cati nell’ambito delle sessioni di reporting, di 

nonna effettuate con cadenza semestrale. Gli esiti 

della sessione di reporting sono utili per la verifica 

di eventuali necessità di ridefinizione degli obiettivi, 

degli indicatori e dei target. La ridefinizione è effettuata 

con le stesse modalità della definizione. 

Indicatori fisici del tipo fatto/non fatto entro un dato 

termine” sono da considerarsi come espressi nella 

forma “0% / 100%” (con possibilità di proporre 

valori intermedi nel caso di parziale realizzazione 

dell’obiettivo). Gli indicatori fisici di tipo qualitativo 

devono essere espressi in forma numerica (il 

risultato deve essere mi surab ile). 


obiettivi di primo livello si tiene conto: 

a) dei pesi degli obiettivi attribuiti al Segretario 

generale, ai Dirigenti del Servizio,ai direttori di 

Dipartimento stabiliti dalla Giunta ed al Capo di 

Gabinetto del Presidente della Giunta regionale; 

b) degli eventuali pesi attribuiti alla Segreteria 

Generale, al Gabinetto del Presidente della 

Giunta regionale al Dipartimento per le politiche 

integrate di sicurezza e la protezione 

civile, al Dipartimento per la Salute e per le 

politiche sociali ed ai Servizi, da parte della 



obiettivi di secondo livello si tiene conto dei pesi 

degli obiettivi di secondo livello stabiliti dal Segretario 

generale, dal Capo di Gabinetto, dai dirigenti di 

Servizio e dai direttori di Dipartimento per ciascun 

dirigente di Posizione di Funzione e di Posizione di 

Progetto.


2.2.2 Il grado di realizzazione finanziaria viene valutato 

in relazione al rapporto tra 

Somme impegnate 

Somme assegnate 

sul complesso delle somme stanziate sugli aggregati 

finanziari assegnati a ciascun dirigente per 

l’esercizio finanziario. 

La Giunta regionale, su proposta del Segretario 

generale, con propria deliberazione definisce gli 

aggregati finanziari nonché il peso ed il target del 

risultato atteso di realizzazione finanziaria per il 

Segretario Generale, il Capo di Gabinetto, i Direttori 

di Dipartimento, i dirigenti di Servizio nonché il 

Direttore dell’Agenzia regionale sanitaria, tenuto 

conto delle priorità programmatiche, dell’entità e 

della tipologia delle risorse gestite, nonché, quando 

possibile, delle performance realizzate da altre 

regioni. 

Il Comitato di direzione definisce gli aggregati 

931 

finanziari nonché il target del risultato atteso di efficienza 

finanziaria per i dirigenti di Posizione di 

funzione della Giunta regionale e dell’Agenzia 

regionale sanitaria, tenuto conto, quando possibile, 

delle performance realizzate da altre regioni. 

Il Segretario Generale, il Capo di Gabinetto, i Direttori 

di dipartimento, i dirigenti di Servizio nonché il 

Direttore dell’Agenzia regionale sanitaria, con propri 

decreti, provvederanno a definire il peso relativo 

all’obiettivo di efficienza finanziaria anche in relazione 

all’entità e alla tipologia delle risorse gestite. 

Il livello ottimale di realizzazione finanziaria definito 

in sede di programmazione può essere modificato 

a seguito di una sessione di reporting ogni volta 

che risultino variazioni significative nelle somme 

assegnate conseguenti anche all’approvazione della 

legge di assestamento di bilancio (accertamenti di 

nuove risorse, variazioni in aumento o in diminuzione 

di risorse, etc.).


2.3 Calcolo del punteggio complessivo degli obiettivi 

attribuiti ai dirigenti 

2.3.1 Valutazione del Segretario Generale, del 

Capo di Gabinetto, dei direttori di Dipartimento, 

dei dirigenti di servizio e del Direttore dell’Agenzia 

regionale sanitaria 

La valutazione complessiva del grado di raggiungimento 

degli obiettivi assegnati è data dal punteggio 

medio ottenuto dalla media ponderata dei punteggi 

calcolati per ogni singolo obiettivo “i” (obiettivi di 

primo livello). I pesi utilizzati per il calcolo della 

media sono quelli fissati dalla Giunta regionale. 

2.3.2 Valutazione dei dirigenti delle posizioni di 

funzione della Giunta regionale e dell’Agenzia 

regionale sanitaria 

La valutazione è ottenuta con la media ponderata dei 

punteggi calcolati per ogni singolo obiettivo 

“i”(obiettivi di secondo livello). I pesi utilizzati per 

il calcolo della media sono quelli fissati dal dirigente 

di servizio (la somma dei pesi attribuiti agli obiettivi 

di secondo livello assegnati ad ogni dirigente di 

posizione di funzione deve essere pari a 100). 


2.3.3. Calcolo del punteggio complessivo degli 

obiettivi attribuiti a dirigenti che variano incarico 

in corso d’anno 

In caso di conferimento di un diverso incarico in corso 

d’anno la valutazione complessiva del grado di 

raggiungimento degli obiettivi assegnati è data dal 

punteggio medio ottenuto dalla media ponderata dei 

punteggi calcolati per ogni singolo obiettivo “i” (sia 

obiettivi di primo livello che di secondo livello) afferente 

i diversi incarichi ricoperti. 

3. Valutazione delle competenze (PC) 3.1 Principi 

generali 

La valutazione è espressa in relazione al livello delle 

competenze dimostrate dal dirigente. 

3.2 Tipi di competenze 

Si considerano cinque tipi di competenze: 

1) competenza manageriale (cm) ovvero la capacità 

di: 

• operare con atteggiamento positivo nei confronti 

dei problemi che dovessero incontrarsi nella 

gestione dell’attività eventualmente incidendo 

su prassi e comportamenti consolidati non più 

funzionali ad affrontare le nuove situazioni di 

capacità e introducendo nuove procedure di lavoro. 

932 

• Utilizzare ai fini della miglior gestione della propria 

attività le metodologie per i controlli interni 

• Valutare on maniera analitica l’attività dei propri 

collaboratori, affrontare i problemi connessi a 

prestazioni non soddisfacenti adottando i provvedimenti 

del caso 

• Assumere un adeguato grado di rischio decisionale 

• Proporre progetti e iniziative innovativi 

• Ricercare, proporre e gestire innovazioni tecnologiche 

ed organizzative che consentano più elevati 

livelli di efficienza e efficacia dell’attività regionale 

• Esprimere un contributo propositivo al processo di 

programmazione dell’attività regionale 

• Interpretare lo spirito ed i contenuti degli indirizzi 

politico-amministrativi definiti dagli organi politici 

della regione marche 

2) competenza organizzativa (co) ovvero la capacità 

di 

• motivare, guidare e valorizzare i collaboratori 

costruendo un clima partecipativo, favorevole alla 

migliore gestione dell’attività 

• assegnare obiettivi ai collaboratori in modo compatibile 

con le caratteristiche personali cercando di 

favorire la oro autonomia e crescita professionale 

• contenere i costi. In particolare, contenere i costi 

relativi al personale, agli incarichi esterni ed alle 

collaborazioni coordinate 

3) competenza tecnico-professionale (ct) ovvero la 

capacità di 

• migliorare le proprie conoscenze professionali con 

un’attività di formazione continua 

• confrontarsi con i colleghi interni e le altre amministrazioni, 

assumendo, nel caso, la leadership nell’area 

di competenza e il ruolo di esperto autorevole 

• mostrare flessibilità e adattamento della propria 

prestazione lavorativa assicurando nelle diverse 

condizioni operative contingenti l’adeguato livello 

qualitativo e quantitativo del lavoro svolto 

• presidiare più attività 

4) Competenza relazionale (cr) ovvero la capacità 

di: 

• relazionarsi con i “clienti” interni ed esterni, enti 

ed istituzioni valorizzando la propria attività e 

l’immagine della Regione 

• fornire collaborazione attiva a interlocutori esterni 

ed interni alla Regione 

∑ esprimersi in modo chiaro e sintetico


5) Competenza di valutazione (cv) ovvero capacità 

di saper valutare i propri collaboratori e cioè 

∑ Saper differenziare le valutazioni dei singoli 

dipendenti assegnati alla propria struttura Calcolo 

del punteggio attribuito al dirigente in funzione 

delle competenze riconosciute Per ognuno dei cinque 

tipi di competenza di cui al paragrafo precedente 

(competenza manageriale, organizzativa, tecni- 

933 

co-professionale, relazionale e di valutazione) 

viene assegnato un punteggio compreso tra O e 

100. 

Per la valutazione della competenza di valutazione 

al dirigente è assegnato un punteggio da 

differenziare, in còerenza con l’articolo 19 comma 

1,2,3 del decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, 

secondo la tabella che segue:


Il punteggio complessivo attribuito al dirigente per 

la competenza (PC) è dato dalla media dei cinque 

punteggi ponderati con i pesi 0,30 per la competenza 

manageriale, 0,20 per le competenze organizzativa, 

tecnico-professionale e di valutazione e 0,10 per 

la competenza relazionale. 

(2) PC = 0,30 Pcm + 0,20 Pco + 0,20 Pct + 0,20 Pcv 

+ 0,10 Pcr 

Dove: Pcm è il punteggio attribuito per competenza 

manageriale, Pco è il punteggio attribuito alla competenza 

organizzativa, Pct è il punteggio attribuito 

per la competenza tecnica, Pcv è il punteggio attribuito 

per la competenza di valutazione e Pcr è il punteggio 

attribuito per la competenza relazionale. 

La competenza Pcv è attribuibile ai dirigenti a cui 

sono assegnate risorse umane non inferiori a 2. 

Nel caso in cui il numero di dipendenti di una struttura 

sia inferiore a 2, il punteggio delle competenze 

riconosciute si calcola secondo la formula che 

segue: 

(2 Bis) PC = 0,40 Pcm + 0,20 Pco + 0,20 Pct + 0,20 

Pcr 

3.2.1 La Pcv si applica anche al Segretario generale, 

al Capo di Gabinetto del Presidente, ai direttori di 

Dipartimento, ai dirigenti di servizio ed al Direttore 

dell’Agenzia regionale sanitaria 

Nel caso in cui venga attribuito punteggio O ad uno 

o più tipi di competenza, diversi dalla competenza di 

valutazione e cioè nel caso in cui è attribuito il punteggio 

0 alla competenza manageriale organizzativa, 

tecnico-professionale o relazionale, il punteggio 

complessivo PC è nullo. 

4. Valutazione complessiva del dirigente 

La valutazione complessiva del dirigente si esprime 

con il punteggio totale (PT) ottenuto dalla media 

ponderata punteggi PO e PC secondo la formula (1). 


Il Segretario Generale, il Capo di Gabinetto della 

Giunta regionale, i Direttori di dipartimento, i dirigenti 

di Servizi e il direttore dell’Agenzia regionale 

sanitaria vengono valutati esclusivamente con riferimento 

agli obiettivi dì primo livello assegnati dalla 

Giunta regionale; qualora essi siano titolari anche di 

obiettivi di secondo livello ciò sarà preso in consederazione 

solo per le finalità di monitoraggio e di 

controllo di gestione. 

Nel caso in cui ad uno stesso dirigente di posizione 

di funzione vengano assegnate ad interim più strutture 

il punteggio complessivo sarà calcolato come 

media aritmetica dei punteggi conseguiti in ciascuna 

di esse. 

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_______________________________________________________ 

Deliberazione n. 1809 del 28/12/2012 

L.R. n. 22/2010 Programma triennale per la 

trasparenza e l’integrità 2012-2014. 


omissis 

DELIBERA 

1. di approvare il Programma triennale per la trasparenza 

e l’integrità 2012-2014 di cui all’allegato 

A alla presente deliberazione, che costituisce 

parte integrate della stessa. 

ALLEGATO A 

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPA- 

RENZA E L’INTEGRITA’ 

Finalità e contesto 

L’articolo 11, 1^ comma, del decreto legislativo n. 

150/2009, ha qualificato come livello essenziale delle 

prestazioni ai sensi dell’articolo 117, 2^ comma, 

della Costituzione, la trasparenza, intesa 

come accessibilità totale dei dati concernenti ogni 

aspetto delle attività delle amministrazioni pubbliche. 

Tale previsione, come quella relativa alla garanzia 

della “massima trasparenza in ogni fase del ciclo 

della performance”, è applicabile anche alle regioni. 

Il principio della trasparenza è di rilevanza fondamentale 

per garantire forme di partecipazione e di 

conoscenza dell’operato degli uffici pubblici e per 

aumentarne i livelli di efficienza. 

Occorre pertanto avviare un metodo stabile e sistematico 

di raccolta e pubblicazione di dati, al fine di 

promuovere la conoscenza, da parte dei cittadini e 

degli utenti, dell’azione e dell’organizzazione dell’amministrazione 

regionale. 

La trasparenza assume dunque il profilo dell’accessibilità 

all’organizzazione, alle funzioni istituzionali 

ai servizi offerti ed ai prodotti realizzati. 

La Giunta regionale con l’adozione del Programma 

triennale per la trasparenza e per l’integrità si prefigge 

di rendere visibile la propria organizzazione, i 

propri compiti istituzionali e di collegare i propri 

documenti di pianificazione, di rendicontazione e di 

valutazione della performance, alla programmazione. 

Con il programma triennale della trasparenza 

e dell’integrità la Giunta regionale intende dunque 

partecipare attivamente a quel complesso percorso 

di riforma del sistema pubblico volto a rende- 

943 

re più accessibile ai cittadini il mondo delle istituzioni. 

Questa “prima edizione” del documento si configura 

innanzitutto come atto di ricognizione e di 

sistematizzazione di “ciò che già c’è”, di individuazione 

di “ciò che manca” e di indicazione di tempistiche 

per l’implementazione delle informazioni ma 

anche come metodologia e strumento per l’individuazione 

delle linee di sviluppo in tema di trasparenza 

e accessibilità. 

Il Programma sarà annualmente aggiornato e sviluppato 

nella modalità dello “scorrimento” sino a 

caratterizzarsi come strumento di programmazione 

che integra il complessivo Ciclo della performance e 

della trasparenza. 

Struttura del Programma 

Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 

fa riferimento minimo alle seguenti dimensioni 

della trasparenza: 

1. Soggetti competenti, fasi ed attività; 

2. Oggetto del programma che comprende gli 

strumenti di aggiornamento, di revisione e di 

monitoraggio nonché il relativo processo, comprensivo 

delle modalità di coinvolgimento degli 

stakeholder. 

1. Soggetti competenti, fasi ed attività 

I soggetti che provvedono alla redazione del Programma 

sono: 

a) La Giunta regionale quale organo di indirizzo 

politico-amministrativo che adotta il programma 

e le sue modificazioni ed integrazioni; 

b) Il Segretario generale, che ha il compito di avviare 

il procedimento di redazione del Programma, 

di indirizzare le attività volte alla sua elaborazione 

ed aggiornamento e che a tal fine promuove e 

cura il coinvolgimento delle strutture dirigenziali, 

tramite il Comitato di direzione, cui compete 

la responsabilità dell’individuazione dei contenuti 

del Programma; 

c) Il Comitato di controllo interno e di valutazione, 

quale organismo che esercita le funzioni di 

Organismo Indipendente di Valutazione che è il 

responsabile della corretta applicazione delle 

linee guida, delle metodologie e degli strumenti 

individuati dal decreto legislativo n. 150/2009 e 

che promuove ed attesta l’assolvimento degli 

obblighi relativi alla trasparenza ed all’integrità 

(articolo 14, comma 4, lettere f) e g) del decreto 

legislativo n. 150/2009; 

d) Il comitato regionale dei consumatori e degli 

utenti di cui all’articolo 2 della legge regionale 

n. 14/2009, che deve essere sentito in merito 

alla proposta di deliberazione del Programma


(articolo 2, comma 1, lettera a), della 1.r. n. 

22/2010). 

Agli stessi soggetti cui compete la redazione del 

Programma che di norma è fissata entro il 31 gennaio 

di ogni anno compete anche la modificazione 

ed integrazione dello stesso. 

Modalità di realizzazione del programma 

Il principale modo di attuazione del Programma 

triennale per la trasparenza e l’integrità è la pubblicazione 

sui siti istituzionali di una serie di dati. 

L’individuazione di tali informazioni si basa, 

innanzitutto, su precisi obblighi normativi, in parte 

previsti dal decreto legislativo n. 150 del 2009, 

in parte da altre normative vigenti. Inoltre, una tale 

individuazione tiene conto della generale necessità 

del perseguimento degli obiettivi di legalità, sviluppo 

della cultura dell’integrità ed etica pubblica, nonché 

di buona gestione delle risorse pubbliche. 

In conclusione, il sistema attuale delinea una nozione 

di trasparenza che si muove su tre piani mobili, 

tra loro collegati e cioè una posizione soggettiva 

garantita al cittadino, un risultato che le pubbliche 

amministrazioni sono chiamate a perseguire, 

uno strumento di gestione della res publica per 

garantire il “miglioramento continuo” nell’uso delle 

risorse e nell’erogazione dei servizi al pubblico. 

Integrità e doveri di com sortamento dei titolari di 

funzioni eubbliche 

Con riferimento alla legalità e alla cultura dell’integrità, 

la pubblicazione di determinate infoimazioni 

pubbliche risulta strumentale alla prevenzione della 

corruzione nelle pubbliche amministrazioni. La trasparenza 

è, dunque, il mezzo attraverso cui prevenire 

e, eventualmente, disvelare situazioni in cui possano 

annidarsi forme di illecito e di conflitto di interessi. 

Da qui la rilevanza della pubblicazione di alcune 

tipologie di dati relativi, da un lato, ai dirigenti 

pubblici, al personale non dirigenziale e ai soggetti 

che, a vario titolo, lavorano nell’ambito delle pubbliche 

amministrazioni, dall’altro, a sovvenzioni e 

benefici di natura economica elargiti da soggetti 

pubblici, nonché agli acquisti di beni e servizi. 

Trasparenza e perforniance 

La trasparenza presenta un duplice profilo: un profilo 

“statico”, consistente essenzialmente nella pubblicità 

di categorie di dati attinenti alle pubbliche 

amministrazioni per finalità di controllo sociale. Il 

profilo “dinamico” della trasparenza è invece 

direttamente correlato alla performance. La pubblicità 

dei dati inerenti all’organizzazione e all’erogazione 

dei servizi al pubblico, infatti, si inserisce 

strumentalmente nell’ottica di fondo del “miglioramento 

continuo” dei servizi pubblici, connaturato 

al ciclo della performance anche grazie al 

944 

necessario apporto partecipativo dei portatori di 

interesse (stakeholder). 

Per quanto attiene al buon andamento dei servizi 

pubblici e alla corretta gestione delle relative risorse, 

la pubblicazione on line dei dati consente a tutti 

i cittadini un’effettiva conoscenza dell’azione 

delle pubbliche amministrazioni, con il fine di 

sollecitare e agevolare modalità di partecipazione 

e coinvolgimento della collettività. In quest’ottica, 

la disciplina della trasparenza costituisce, 

altresì, una forma di garanzia del cittadino, in qualità 

sia di destinatario delle generali attività delle 

pubbliche amministrazioni, sia di utente dei servizi 

pubblici. 

La pubblicazione di determinate informazioni, 

infine, è un’importante spia dell’andamento della 

performance delle pubbliche amministrazioni e 

del raggiungimento degli obiettivi espressi nel più 

generale ciclo di gestione della performance. 

Soprattutto a questi fini rileva la pubblicazione dei 

Piani e delle Relazioni sulla performance, dello stesso 

Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, 

nonché dei dati sull’organizzazione, sui procedimenti 

e sulla gestione delle risorse strumentali, 

sulla gestione dei servizi pubblici, sullo stato dei 

pagamenti delle pubbliche amministrazioni e sulle 

buone prassi. 

Accesso diretto ai documenti amministrativi 

La Giunta regionale con la deliberazione n. 

692/2003 ha istituito il sistema infoimativo integrato 

“Atti web-decreti”. 

Tale sistema consente l’adozione infonnatizzata del 

provvedimento dirigenziale e la sua contestuale pubblicazione 

on line. 

La scelta di pubblicizzare gli atti dei dirigenti trova 

fondamento nel fatto che l’attività gestionale degli 

enti si realizza tramite l’adozione di decreti dei 

dirigenti, atti di gestione che impegnano l’amministrazione 

verso l’esterno, l’applicazione del sistema 

a tali atti consente dunque una visibilità complessiva 

sull’attività amministrativa. 

Modalità di visualizzazione 

La visualizzazione del testo integrale avviene sulla 

rete internet mentre nel web gli atti sono pubblicati 

per estratto all’indirizzo www.norme.marche.it. 

Tale innovazione ha comportato maggior trasparenza 

dell’azione amministrativa, oltrechè della 

comunicazione interna degli operatori. 

Nel medesimo indirizzo internet sono visualizzabili, 

in forma integrale, le deliberazioni della Giunta 

regionale. 

Il sistema garantisce l’accesso da parte della collettività 

a tutte le “informazioni pubbliche”con il semplice 

accesso alla rete internet.


La trasparenza è finalizzata a forme diffuse di 

controllo sociale dell’operato delle pubbliche 

amministrazioni oltreché elemento imprescindibile 

della comunicazione interna. 

Entrambe le categorie degli utenti, sia interni sia 

esterni, hanno evidenziato che l’adozione del sistema 

ha garantito risparmio dei tempi e semplificazione 

delle modalità di acquisizione di informazioni 

istituzionali. La diversa policy di accesso (integrale, 

per estratto) consente il contemperamento del principio 

della trasparenza con il diritto alla tutela della 

privacy. 

Applicazione del sistema agli enti del servizio sanitario 

Il sistema è stato poi esteso agli atti amministrativi 

dei direttori e dei dirigenti delle strutture sanitarie. 

Per tali soggetti è stata innalzata la policy di visualizzazione 

e si è focalizzata l’attenzione sul rispetto 

delle norme in materia di trattamento di dati personali 

e di dati sensibili in vista, tra l’altro, dell’immissione 

in rete dei provvedimenti con aumento della 

visibilità delle stesse. 

Ciò in quanto si sottolinea come l’ampliamento 

della visibilità dei flussi informativi di cui dispone 

il soggetto pubblico può comportare, in taluni 

casi, una antitesi tra il principio della trasparenza 

amministrativa ed il canone della protezione della 

riservatezza. 

Nel caso dell’applicazione del sistema agli enti del 

servizio sanitario, sono stati esonerati dall’applicazione 

del sistema informativo integrato “Atti web - 

decreti” gli atti in cui siano contenuti dati sensibili 

attinenti la salute riferibili a soggetti individuati. 

Applicazione del sistema agli enti dipendenti 

All’introduzione del sistema è conseguito un considerevole 

ampliamento della trasparenza dell’azione 

amministrativa tale da prevedere l’estensione anche 

agli enti dipendenti della Regione anche al fine di 

favore l’attività di vigilanza che la Giunta regionale 

esercita su di essi ai sensi della legge regionale 18 

maggio 2004, n. 13, “Norme concernenti le agenzie, 

gli enti dipendenti e le aziende operanti in materie di 

competenza regionale”. 

Tale legge ha sostituito al controllo preventivo di 

legittimità regionale sugli atti degli enti dipendenti 

una attività di vigilanza volta a verificare che il perseguimento 

degli scopi istituzionali avvenga nel 

rispetto del principio di legalità, nel rispetto dei 

parameri di efficienza, efficacia ed economicità. 

Poiché l’attività gestionale degli enti si realizza 

tramite l’adozione delle determine del direttore e 

dei dirigenti, atti che impegnano l’amministrazione 

verso l’esterno, l’applicazione del sistema a tali 

atti consente alla Giunta regionale una visibilità 

945 

complessiva sull’attività amministrativa e dunque 

semplifica l’esercizio dell’attività di vigilanza. 

Tale azione è indicata dalla Giunta nella delibera n. 

621/2004 concernente “Indirizzi in attuazione della 

legge regionale n. 13/2004”. 

Pertanto a tutt’oggi il sistema informativo integrato 

“Attiweb”, è stato esteso ai seguenti enti dipendenti: 

Enti regionali per il diritto allo studio universitario; 

Agenzia per i servizi agroalimentari delle Marche; 

Agenzia regionale per la protezione ambientale. 

In tali casi, al fine di contemperare l’esigenza di 

vigilanza della Giunta con il principio di proporzionalità 

e necessità si prevede la visualizzazione dell’atto 

per estremi sulla rete internet, in versione integrale 

sulla extranet ai fini della visualizzazione da 

parte degli organi della Regione, dei dirigenti 

competenti alla attività di vigilanza. 

Infatti l’ampliamento della visibilità dei flussi 

infounativi di cui dispone il soggetto pubblico può 

comportare, in taluni casi, una antitesi tra il principio 

della trasparenza amministrativa ed il canone della 

protezione della riservatezza. 

Ambito oggettivo e limiti alla pubblicità dei dati 

La pubblicazione sui siti istituzionali di alcune 

tipologie di dati, come evidenziato, rappresenta la 

principale forma di attuazione della trasparenza ai 

sensi dell’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 

n. 150 del 2009. Tuttavia, la pubblicazione on 

line delle informazioni deve rispettare alcuni limiti 

posti dalla legge. 

È necessario, innanzitutto, delimitare le sfere di possibile 

interferenza tra disciplina della trasparenza e 

protezione dei dati personali, in modo da realizzare 

un punto di equilibrio tra i valori che esse riflettono 

in sede di concreta applicazione. 

Con riferimento all’impianto normativo nazionale, 

rileva l’articolo 1 del decreto legislativo 30 giugno 

2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei 

dati personali, di seguito “Codice”), che statuisce: 

“Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali 

che lo riguardano. Le notizie concernenti lo 

svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto 

ad una funzione pubblica e la relativa valutazione 

non sono oggetto di protezione della riservatezza 

personale”. 

Da un punto di vista oggettivo, con riferimento al 

concetto di “prestazione”, la deroga prevista dall’articolo 

1, comma 2, del Codice, unitamente al conseguente 

regime di pubblicità che ne deriva, è riferibile 

a tutti i dati che devono essere oggetto di pubblicazione 

on line, in quanto, e soltanto nella misura in 

cui, essi costituiscono dati che, direttamente o indirettamente, 

attengono allo svolgimento della prestazione 

di chi sia addetto a una funzione pubblica. 

Sempre sul piano oggettivo, è da ritenersi, peraltro,


riconducibile al termine “valutazione”, in primo luogo, 

ogni riferimento al concetto di performance, e 

relativa valutazione, contenuto nei titoli II e III del 

decreto legislativo n. 150 del 2009. 

Da un punto di vista soggettivo, l’espressione 

“chiunque sia addetto ad una funzione pubblica” 

ricomprende, tendenzialmente, tutti coloro che siano 

addetti ad una funzione pubblica, indipendentemente 

dalla posizione rivestita e dal titolo di legittimazione. 

Proprio in virtù della correlazione esistente tra 

tali soggetti e lo svolgimento di una attività pubblica, 

devono essere resi accessibili i dati richiesti dalla 

legge e inerenti, per esempio a funzionari della 

pubblica amministrazione. In tale contesto si inserisce 

l’obbligo di pubblicazione dei curricula relativi 

ai dirigenti, ai titolari di posizioni organizzative/alte 

professionalità, agli organi di indirizzo politicoamministrativo 

e ai membri di comitati o organismi 

collegiali che operano per l’amministrazione, ivi 

compresi i membri dell’Organismo indipendente di 

Valutazione. 

L’esigenza di assicurare una lettura “orientata” 

della citata disposizione sul piano costituzionale e 

comunitario induce a ritenere che il diritto dei cittadini 

di conoscere l’assetto strutturale e il modo 

di operare delle amministrazioni pubbliche e dei 

suoi agenti, finalizzato al conseguente controllo 

sociale sulla res publica, debba essere, comunque, 

confoimato al rispetto del principio di proporzionalità 

(previsto dagli articoli 3 e 11 del Codice). Dunque, 

nel rispetto del principio di proporzionalità, 

tutti i dati personali attinenti allo svolgimento della 

prestazione di chi sia addetto a una funzione pubblica 

devono essere resi accessibili in attuazione della 

disciplina legislativa della trasparenza che, a 

sua volta, costituisce espressione di quei valori di 

buon andamento e imparzialità delle pubbliche 

amministrazioni, che trovano un tradizionale riconoscimento 

negli articoli 97, 98 nonché 3 della Costituzione. 

Occorre cioè definire una modalità per cui i dati pubblicati 

e i modi di pubblicazione siano pertinenti e 

non eccedenti rispetto alle finalità indicate dalla legge 

nel rispetto della disciplina in materia di protezione 

dei dati, anche alla luce delle delibere del 

Garante in materia di protezione dei dati personali, 

provvedendo dunque all’archiviazione dei dati non 

più aggiornati, con particolare riguardo ai dati informativi 

inerenti al personale. 

Per quanto riguarda i dati sensibili (articolo 4, comma 

1, lettera d), del Codice) e i dati che prevedono 

implicazioni consimili (è, ad esempio, il caso dei 

dati inerenti a soggetti che si trovano in situazioni 

economiche disagiate o dei dati riguardanti soggetti 

appartenenti a categorie protette cui sono destinate 

agevolazioni e titoli di preferenza), il contemperamento 

può essere realizzato mediante specifiche 

modalità di protezione, quali la profilazione in for- 

946 

ma anonima dei dati o l’inaccessibilità da parte dei 

motori di ricerca, fermo restando il generale divieto 

di pubblicare i dati idonei a rilevare lo stato di salute 

dei singoli interessati (articoli 22, comma 8, 65, 

comma 5, 68, comma 3 del Codice). 

Limiti derivanti dalla disciplina generale sull’accesso 

ai documenti amministrativi 

Ferma restando la sostanziale differenza tra disciplina 

della trasparenza e quella sull’accesso ai documenti 

amministrativi, è da ritenere che alcuni limiti 

posti all’accesso dall’articolo 24 della legge n. 241 

del 1990 siano riferibili anche alla disciplina della 

trasparenza, in quanto finalizzati alla salvaguardia di 

interessi pubblici fondamentali e prioritari rispetto al 

diritto di conoscere i documenti amministrativi. Tali 

limiti tassativi, riferibili pertanto anche alla disciplina 

della trasparenza, riguardano: 

- i documenti coperti da segreto di stato e gli 

altri casi di segreto o di divieto di divulgazione 

espressamente previsti dalla legge; 

- i procedimenti previsti dal decreto legge 15 gennaio 

1991, n. 8 (convertito dalla legge 15 marzo 

1991, n. 82), recanti norme in materia di sequestri 

di persona a scopo di estorsione e di protezione di 

coloro che collaborano con la giustizia; 

- i procedimenti selettivi in relazione a documenti 

amministrativi contenenti informazioni di carattere 

psicoattitudinale relativi a terzi; 

- i documenti esclusi dal diritto di accesso in forza 

di regolamenti governativi, adottati ai sensi 

dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 

1988, n. 400 al fine di salvaguardare gli interessi 

menzionati dall’articolo 24 della legge n. 241 

del 1990. 

2. Oggetto del Programma 

Il Programma è strutturato nelle seguenti parti, a loro 

volta suscettibili di articolazioni più specifiche: 

1. Obiettivi, strumenti e risultati già raggiunti per la 

realizzazione della trasparenza 

Questa sezione rappresenta sinteticamente gli obiettivi 

individuati al fine dell’attuazione della trasparenza 

e della razionalizzazione del Sistema-Regione. 

Riporta inoltra i principali strumenti e risultati 

già raggiunti. 

2. Struttura organizzativa e funzioni della Giunta 

regionale 

Questa sezione del Programma descrive ed illustra il 

modulo di organizzazione della Giunta regionale e 

cioè l’assetto amministrativo delle strutture, le materie 

di competenza e l’articolazione dirigenziale 

interna. Sempre questa sezione contiene e rappresenta 

anche l’assetto delle strutture politiche e cioè i


componenti della Giunta regionale con le materie 

attribuite a ciascuno. 

3. Organizzazione e costi dell’amministrazione 

Questa sezione individua il personale utilizzato e ne 

rende evidenti alcune principali classificazioni. 

Indica poi i costi dello stesso personale nell’anno 

2011 nonché negli anni 2008, 2009 e 2010 al fine di 

individuarne il trend annuale. 

La stessa sezione individua le risorse finanziarie 

disponibili nel triennio 2012 e 2014 risultanti dal 

bilancio annuale e da quello pluriennale della Regione. 

Individua in particolare il rapporto, per l’anno 2011, 

tra le spese correnti decurtate della spesa sanitaria e 

le spese di personale, sia in termini di pagamenti che 

di impegni. 

Individua inoltre la popolazione residente nella 

regione nell’anno 2011 e le sue principali classificazioni 

ed indica il rapporto tra il costo del personale e 

la popolazione residente nello stesso anno. 

4. Selezione dei dati pubblicati e da pubblicare e 

descrizione delle modalità di pubblicazione on 

line dei dati 

Questa sezione del Programma contiene l’elenco 

dei dati che saranno inseriti all’interno del sito e le 

modalità di pubblicazione degli stessi dati. 

Al riguardo, l’amministrazione ha tenuto conto: 

• delle prescrizioni di legge in materia di trasparenza; 

• delle disposizioni in materia di dati personali, 

comprensive delle delibere dell’Autorità garante; 

• della natura dei propri settori di attività e dei 

propri procedimenti, al fine di individuare le 

aree più esposte a maggiore rischio di corruzione 

o semplicemente di cattiva gestione. 

In questa sezione sono in particolare indicate le 

attività inerenti alla predisposizione, modifica o 

integrazione della sezione “Trasparenza, valutazione 

e merito” per renderla coerente con quanto riportato 

nelle linee guida della CIVIT delibera n. 105/2010 in 

particolare nei paragrafi 4.1.1 e 4.1.2 e sono in particolare 

individuate: 

a. le modalità di attuazione e le azioni previste; 

b. i tempi di attuazione; 

c. le strutture competenti per le diverse fasi di elaborazione 

ed esecuzione del Programma; 

d. i soggetti dedicati; 

e. gli strumenti di verifica dell’efficacia dette iniziative. 

Nell’ambito della stessa sezione sono inoltre indicati: 

a) gli ambiti di coinvolgimento degli stakeholder; 

b) le modalità di accesso diretto agli atti dell’amministrazione; 

947 

c) gli ambiti di utilizzo della Posta elettronica certificata 

(PEC) attraverso l’individuazione del livello 

di funzionamento della PEC e delle eventuali 

azioni previste per l’adeguamento alla nolinativa. 

5. Ciclo integrato della performance e della trasparenza 

In questa sezione sono indicati: 

a. gli obiettivi, gli indicatori e i target presenti nel 

Piano della performance in ambito di trasparenza; 

b. la trasparenza delle informazioni relative alla 

performance. 

SEZIONE 1: OBIETTIVI, STRUMENTI E 

RISULTATI GIÀ RAGGIUNTI PER LA 

REALIZZAZIONE DELLA TRASPARENZA 

a) Obiettivi di trasparenza 

Individuazione di misure e strumenti concreti per 

garantire agli stakeholder accessibilità totale ai 

dati e possibilità di misurare in termini di efficacia 

ed efficienza la produttività del Sistema-Marche. 

b) Strumenti 

La legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 ha integrato 

le disposizioni della legge regionale n. 20/2001 

in materia di organizzazione e personale per l’adeguamento 

dell’ordinamento regionale al decreto 

legislativo n. 150/2009, al fine di assicurare il progressivo 

miglioramento della qualità delle prestazioni 

erogate nonché l’accessibilità totale delle informazioni 

concernenti ogni aspetto dell’organizzazione. 

Sono stati ridefiniti i sistemi di misurazione delle 

performance individuali e della performance organizzativa 

(deliberazione della Giunta regionale n. 

1232 del 1 agosto 2012). 

La legge regionale 14 maggio 2012, n. 14 ha istituito 

la Stazione unica appaltante della Regione Marche 

(SUAM), in conformità al decreto del Presidente 

del Consiglio dei Ministri 30 giugno 2011 (Stazione 

Unica Appaltante, in attuazione dell’articolo 

13 della legge 13 agosto 2010, n. 136), al fine di 

assicurare: l’efficacia, l’efficienza e l’economicità 

nell’espletamento delle procedure contrattuali, 

l’imparzialità, la trasparenza e la regolarità della 

gestione dei contratti pubblici, la prevenzione del 

rischio di infiltrazioni mafiose ed il rispetto della 

normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Con 

deliberazione n. 1670 del 26 novembre 2012, la 

Giunta regionale ha costituito a decorrere dal 1^ 

dicembre 2012 la stessa SUAM, che esercita, per gli 

enti del Servizio Sanitario regionale, anche le funzioni 

di centrale regionale per gli acquisti e l’aggiudicazione 

delle procedure di gara per l’approvvigionamento 

di beni e servizi ed opera per gli stessi quale 

centrale di committenza; ha inoltre dettato tempi e 

modalità per assicurarne l’operatività in fase di prima 

sperimentazione.


La p.d.l. n. 229/2012 introduce disposizioni per l’innovazione 

e la semplificazione amministrativa al 

fine di: rimuovere o ridurre gli oneri e gli adempimenti 

amministrativi a carico dei cittadini e delle 

imprese, ridurre i termini di conclusione dei procedimenti 

amministrativi, facilitare l’accesso ai servizi 

dell’amministrazione regionale da parte dei cittadini 

e delle imprese, estendere l’uso dell’innovazione 

tecnologica nei rapporti fra amministrazione, cittadini 

e imprese, favorire la rilevazione e la diffusione 

delle buone pratiche, migliorare la qualità degli atti 

normativi. Per assicurare tali finalità la Giunta regionale 

adotta procedure e tecnologie atte a: rendere la 

telematica strumento primario per la comunicazione 

e l’interazione tra i soggetti pubblici e privati e a 

digitalizzare i procedimenti amministrativi così da 

facilitare la partecipazione attiva dei cittadini e delle 

imprese. La proposta è all’esame delle competenti 

commissioni consiliari. 

c) Sintesi delle principali misure di razionalizzazione 

e di riduzione dei costi della Giunta regionale 

con una comparazione di dati registrati nel_ quadriennio 

2008-2011. 

Assetto amministrativo 

Sono state ridotte le strutture regionali, le quali sono 

passate da n. 89 nel 2008 a n. 75 nel 2011, con una 

riduzione di n. 14 strutture pari al 16 per cento. 

Personale dirigente 

E’ stata ridotta la dirigenza. In particolare risulta 

che: 

nell’anno 2008 vi erano n. 75 dirigenti, nell’anno 

2011 vi erano invece n. 62 dirigenti, con una diminuzione 

di 13 unità. 

Personale non dirigente 

Nonostante la soppressione di enti dipendenti che 

ha portato al trasferimento del relativo personale 

nell’organico della Giunta regionale, nel 2008 i 

dipendenti a tempo indeterminato della Giunta 

regionale erano pari a n. 1249 a cui si aggiungevano 

n. 6 giornalisti e n. 8 dipendenti a tempo indeterminato 

in posizione di comando o di distacco 

presso altri enti pubblici, per un totale di: 1263. 

Nel 2011 i dipendenti a tempo indeterminato della 

Giunta regionale erano pari a n. 1178 a cui si 

aggiungevano n. 4 giornalisti e n. 9 dipendenti a 

tempo indeterminato in posizione di comando o di 

distacco presso altri enti pubblici per un totale di: 

1191. 

Nello stesso quadriennio si è registrata una riduzione 

di n. 72 unità di personale. 

948 

Spesa del personale 

La spesa complessiva del personale registrata nel 

Conto Annuale inviato alla Ragioneria generale dello 

Stato ha avuto un andamento decrescente nell’arco 

del quadriennio, corrispondente ad una riduzione 

del 13 per cento, pari a Euro 10.599.421,00. 

Incarichi di consulenza, studio e ricerca 

La Giunta regionale ha ridotto la spesa complessiva 

nell’anno 2011 rispetto al 2008 per tutte le tipologie 

di incarichi conferiti e cioè sia per gli incarichi 

previsti da specifiche disposizioni di legge sia 

per quelli non previsti da disposizioni di legge. 

Risulta comunque una riduzione consistente della 

spesa per gli incarichi di consulenza studio e ricerca 

non previsti da specifiche disposizioni di legge 

con un costante trend decrescente nel corso di ogni 

anno del quadriennio 2008-2011, per un importo 

complessivo di Euro 429.426, 28 pari al 93 per cento.


949


950


951


952


FUNZIONIGRAMMA DELLA GIUNTA REGIO- 

NALE 

Gabinetto del Presidente 

(Dirigente: Becchetti Mario) 

Materie riservate al Capo di Gabinetto: 

Rapporti politico-istituzionali del Presidente con il 

Consiglio regionale, con il Consiglio delle autonomie 

locali, con il Consiglio regionale dell’economia 

e del lavoro con le istituzioni locali e nazionali, con 

le strutture organizzative della Giunta regionale, 

con le parti sociali e con altri soggetti esterni 

all’Amministrazione. Rapporti con la Conferenza 

dei Presidenti, con la Conferenza Stato Regioni ed 

Unificata. Assistenza al Vicepresidente nell’esercizio 

delle funzioni vicarie nonché agli altri componenti 

della Giunta Regionale eventualmente incaricati 

di sostituire il Presidente. Attuazione del programma 

di governo. Cerimoniale. Sistema informativo 

statistico. Informazione e comunicazione istituzionale. 

Ufficio stampa. Relazioni con i mezzi di 

comunicazione, con il Comitato regionale per le 

comunicazioni e con l’Autorità per le garanzie nelle 

comunicazioni. Elaborazione dell’immagine della 

Regione, costituita da segni grafici, simboli, format 

e linguaggi coordinati, da utilizzare sia all’interno, 

sia all’esterno. Iniziative e manifestazioni di interesse 

regionale. Patrocinio regionale, utilizzo dello 

stemma della Regione e concessione dei contributi. 

Persone giuridiche. Nomine. Controllo di gestione. 

Comitato d’Intesa di cui alla legge regionale n. 

20/1995 e Gruppo di lavoro Regione-Enti locali. 

Riparto del Fondo Unico relativo alle funzioni conferite. 

Riordino territoriale, gestione associata di 

funzioni e servizi, istituzione di nuovi comuni, 

modifiche delle circoscrizioni e denominazioni. 

Comunità montane e Fondo per la montagna. Atti di 

indirizzo e coordinamento relativi agli enti locali. 

Proposte concernenti gli obiettivi e le direttive generali 

per l’attività amministrativa e per la gestione 

relative al Gabinetto del Presidente. Proposte di istituzione 

di posizioni dirigenziali di progetto e di funzione 

nell’ambito del Gabinetto. Rapporti con il 

Segretario Generale. Strutture regionali di rappresentanza 

a Roma. Collegamento tra le strutture 

regionali e gli uffici delle istituzioni comunitarie a 

Bruxelles. 

Posizione di finzione Affari generali 

(Dirigente: De Berardinis Gabriella) Interim 

Patrocinio regionale, utilizzo dello stemma regione 

e concessione contributi. Persone giuridiche. 

Nomine. Affari generali. Iniziative e manifestazioni 

d’interesse regionale. Esercizio delle funzioni 

vicarie del Capo di Gabinetto. 

953 

Posizione di funzione Relazioni con gli Enti locali 

(Dirigente: Londrillo Paolo) Interim 

Rapporti con il Consiglio delle autonomie locali e 

con il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro. 

Rapporti con le istituzioni locali. Comitato d’intesa 

di cui alla legge regionale n. 20/1995 e Gruppo 

di lavoro Regione-Enti locali. Riparto del fondo 

unico relativo alle funzioni conferite. Riordino territoriale, 

gestione associata di funzioni e servizi, istituzione 

di nuovi Comuni, modifiche delle circoscrizioni 

e denominazioni. Comunità montane e Fondo 

per la montagna. Atti di indirizzo e coordinamento 

relativi agli enti locali. 

Posizione di funzione Relazioni con lo Stato 

(Dirigente: Oreficini Rosi Roberto) Interim 

Rapporti con il Governo ed il Parlamento. Rapporti 

con le altre regioni. Rapporti con la Conferenza dei 

Presidenti e con la Conferenza Stato-Regioni ed 

Unificata. Strutture regionali di rappresentanza a 

Roma. 

Posizione di funzione Sistemi informativi statistici e 

di controllo di gestione 

(Dirigente: Baldassari Stefania) 

Sistema informativo statistico. Controllo di gestione. 

Segreteria generale 

(Segretario Generale –funzioni temporanee: Moroni 

Elisa) 

Programmazione regionale unitaria e relativo sistema 

di monitoraggio. Piano regionale di sviluppo 

(PRS). Coordinamento delle attività relative agli 

strumenti di programmazione negoziata (Intese 

istituzionali, patti territoriali e contratti di programma) 

ed alla finanza di progetto. Autorità di 

gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate 

(FAS). Programmi di investimento degli enti locali 

e nucleo di valutazione. Ordine del giorno e verbale 

delle sedute della Giunta. Archivio degli atti 

della Giunta e dei decreti del Presidente. Promulgazione 

delle leggi, emanazione dei regolamenti 

e relative raccolte ufficiali. Procedure elettorali e 

referendarie regionali. Programmazione del fabbisogno 

ed acquisizione di risorse umane (definizione 

e gestione delle procedure di reclutamento ordinarie 

e flessibili). Amministrazione del personale 

con rapporto di lavoro dipendente (profili giuridici, 

economici, previdenziali e disciplinari). Procedure 

di mobilità. Relazioni sindacali. Potestà disciplinare 

nei confronti dei dirigenti delle strutture della 

Giunta regionale. Erogazione di compensi ed indennità 

ai componenti della Giunta regionale, di commissioni, 

comitati ed altri organismi previsti dalla 

normativa regionale, nonché ai soggetti con rap-


porto di lavoro non dipendente. Formazione del 

personale e Scuola regionale di formazione della 

pubblica amministrazione. Autorità di pagamento 

per la programmazione 2000-2006 ed Autorità 

di certificazione per la programmazione 2007- 

2013. 

Materie riservate al Segretario generale: 

Organizzazione dei Servizi e dei Dipartimenti della 

Giunta regionale, relazioni organizzative e processi 

interni. Coordinamento dell’attività dei dirigenti 

dei Servizi e dei Dipartimenti ed esercizio, in 

caso di inerzia, dei poteri sostitutivi. 

Proposte concernenti gli obiettivi e le direttive 

generali per l’attività amministrativa e per la 

gestione, nonché l’assegnazione delle risorse 

finanziarie, umane e strumentali al Gabinetto del 

Presidente, ai Servizi ed ai Dipartimenti. 

Adozione degli atti finalizzati ad assicurare l’esercizio 

organico ed integrato delle funzioni dei Servizi 

e dei Dipartimenti. 

Potestà disciplinare nei confronti dei dirigenti delle 

strutture della Giunta regionale. 

Posizione di funzione Vice Segreteria generale 

(Dirigente: Londrillo Paolo) 

Posizione di funzione Autorità di gestione del 

FAS, Autorità di certificazione e pagamento e 

nucleo di valutazione 

(Dirigente: Damiani Francesca) 

Autorità di gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate 

(FAS); Collaborazione con la Posizione 

di funzione Programmazione per le attività 

relative alla programmazione regionale unitaria ed 

al relativo sistema di monitoraggio, al Piano 

regionale di sviluppo (PRS), al coordinamento 

delle attività relative agli strumenti di programmazione 

negoziata (Intese istituzionali, patti territoriali 

e contratti di programma) ed alla finanza di progetto. 

Programmi di investimento degli enti locali 

e Nucleo di valutazione. Autorità di pagamento 

per la programmazione 2000-2006 ed autorità di 

certificazione per la programmazione 2007-2013. 

Posizione di funzione Organizzazione, amministrazione 

del personale e scuola regionale di formazione 

della pubblica amministrazione 

(Dirigente: Del Bello Daniela) 

Programmazione del fabbisogno ed acquisizione 

di risorse umane (definizione e gestione delle procedure 

di reclutamento ordinarie e flessibili). 

Amministrazione del personale regionale con 

rapporto di lavoro dipendente (profili giuridici, 

economici, previdenziali e disciplinari). Procedure 

954 

di mobilità. Relazioni sindacali. Supporto al 

Segretario Generale nell’esercizio della potestà 

disciplinare nei confronti dei dirigenti delle strutture 

della Giunta regionale. Amministrazione economica, 

contributiva e previdenziale del personale 

del Consiglio regionale, degli ERSU e dell’AS- 

SAM. Supporto nella vigilanza degli enti dipendenti 

per gli aspetti relativi all’amministrazione del 

personale. Erogazione di compensi ed indennità ai 

componenti della Giunta regionale, di commissioni, 

comitati ed altri organismi previsti dalla normativa 

regionale, nonché ai soggetti con rapporto di lavoro 

non dipendente. Formazione del personale e Scuola 

regionale di formazione della pubblica amministrazione. 

Posizione di funzione Programmazione 

(Dirigente: Massaccesi Gabriella) 

Progettazione finalizzata all’acquisizione di risorse 

comunitarie e statali in collaborazione con la Svim. 

Programmazione regionale unitaria e relativo 

sistema di monitoraggio. Piano regionale di sviluppo 

(PRS). Coordinamento delle attività relative 

agli strumenti di programmazione negoziata 

(Intese istituzionali, patti territoriali e contratti di 

programma) ed alla finanza di progetto. 

Posizione di funzione Segreteria della Giunta e 

attività di supporto alla Segreteria generale 

(Dirigente: Elisa Moroni) Interim 

Ordine del giorno e verbale delle sedute della Giunta. 

Archivio degli atti della Giunta e dei decreti del 

Presidente. Promulgazione delle leggi, emanazione 

dei regolamenti e relative raccolte ufficiali. Procedure 

elettorali e referendarie regionali. Supporto 

alla predisposizione degli atti concernenti gli obiettivi 

e le direttive generali per l’attività amministrativa 

e per la gestione, l’assegnazione delle risorse 

finanziarie, umane e strumentali, l’esercizio organico 

ed integrato delle funzioni dei Servizi. Rapporti e 

procedure che richiedono la collaborazione di più 

servizi e costituzione dei gruppi di lavoro. Consulenza 

giuridico amministrativa ed assistenza documentale. 

Segreteria del Comitato di direzione. Verifica 

e monitoraggio dell’attuazione delle decisioni 

del Comitato di direzione. 


e per la protezione civile 

(Dirigente: Oreficini Rosi Roberto) Interim 

Attività di protezione civile e di raccordo istituzionale 

in materia di tutela dell’incolumità pubblica e 

privata, di salvaguardia della funzionalità dei servizi 

pubblici essenziali e delle infrastrutture strategiche. 

Sala operativa unificata permanente e Centro operativo 

regionale. Centro funzionale multirischi per la


meteorologia, l’idrologia e la sismologia. Sistemi 

trasmissivi dedicati alla sicurezza ed al soccorso, 

anche sanitario, delle persone. Concorso alla prevenzione 

e lotta attiva agli incendi boschivi, in 

collaborazione con il Servizio Agricoltura, forestazione 

e pesca. Volontariato di protezione civile 

ed attività formative della popolazione. Attività a 

rischio di incidenti rilevanti, in collaborazione con il 

Servizio Territorio e ambiente. Attività di raccordo 

del sistema di soccorso sanitario 118 con i soggetti 

competenti in materia di sicurezza e soccorso 

pubblico, in collaborazione con il Dipartimento per 

la Salute e per i Servizi sociali. Emergenze ed avvenimenti 

di massa e grandi eventi. Concorso alle attività 

di difesa civile e relazioni istituzionali con le 

Forze armate. Polizia locale e collaborazione con le 

Forze di Polizia dello Stato. Politiche integrate di 

sicurezza e per la ordinata e civile convivenza. 

Materie riservate al dirigente del Dipartimento: 

Politiche integrate di sicurezza e per l’ordinata e 

civile convivenza e relazioni istituzionali con le Forze 

di Polizia dello Stato 

Polizia locale 

Attività di protezione civile e di raccordo istituzionale 

interno ed esterno in materia di tutela dell’incolumità 

pubblica e privata, di salvaguardia della funzionalità 

dei servizi pubblici essenziali e delle infrastrutture 

strategiche 

Concorso alle attività di difesa civile e relazioni istituzionali 

con le Forze armate. 

Posizione di funzione Attività generali di protezione 

civile 

(Dirigente: Cammarota Sarda Massimiliana) 

Attività di raccordo del sistema, gestione delle risorse 

umane, finanziarie e strumentali della protezione 

civile. Acquisizione dei beni e dei servizi per lo 

svolgimento delle attività di protezione civile. Predisposizione 

delle attività di pianificazione e supporto 

agli enti locali ed agli altri soggetti per l’elaborazione 

dei piani. Formazione ed informazione 

alla popolazione. Volontariato di protezione civile. 

Avvenimenti di massa e grandi eventi. Salute e sicurezza 

degli operatori professionali e volontari. 

Attività a rischio di incidenti rilevanti, in collaborazione 

con il Servizio Territorio e ambiente. 

Posizione di funzione Attività tecniche di protezione 

civile 

(Dirigente: Cammarota Sarda Massimiliana) Interim 

Centro funzionale multirischi per la meteorologia, 

l’idrologia e la sismologia. Emergenze, Sala operativa 

unificata permanente e Centro operativo regio- 

955 

nale. Sistemi trasmissivi dedicati alla sicurezza ed 

al soccorso, anche sanitario, delle persone. Attività 

di raccordo del sistema di soccorso sanitario 118 

con i soggetti competenti in materia di sicurezza 

e soccorso pubblico, in collaborazione con il Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi sociali. Concorso 

alla prevenzione e contrasto agli incendi 

boschivi, in collaborazione con il Servizio Agricoltura, 

forestazione e pesca. Logistica e funzionalità 

delle sedi di protezione civile. Impiego dei 

materiali assistenziali e di pronto intervento. 

Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali 

(Dirigente: Ruta Carmine) 

Materie riservate al Direttore del Dipartimento per la 

Salute e per i servizi sociali: Programmazione sanitaria 

e socio sanitaria. 

Posizione di funzione Accreditamenti, controllo 

degli atti ed attività ispettiva (Dirigente: Ruta 

Carmine) Interim 

Accreditamenti, autorizzazioni e accordi gestionali 

relativi alle strutture pubbliche e private ospedaliere, 

residenziali (sanitarie e socio-sanitarie), ambulatoriali 

e termali. Attività ispettive e vigilanza relativa 

agli enti del Servizio sanitario regionale. Controllo 

degli atti, compresi quelli relativi alle alienazioni 

di beni. Gestione liquidatoria delle unità 

sanitarie locali. Assistenza agli stranieri ed ai marchigiani 

all’estero. Affari generali del Dipartimento. 

Posizione di funzione Controllo strategico e di 

gestione 

(Dirigente: Gigliucci Pierluigi) 

Controllo strategico e di gestione. Controllo della 

spesa sanitaria. Controllo dell’attuazione degli 

indirizzi da parte degli enti del Servizio sanitario 

regionale. Esame preliminare delle proposte di 

deliberazione di competenza del Dipartimento e dell’Agenzia. 

Posizione di funzione Coordinamento delle politiche 

sociali e politiche per l’inclusione sociale 

(Dirigente: Mannucci Paolo) 

Funzioni di vicedirettore del Dipartimento per la 

Salute e per i Servizi sociali. Sistema dei servizi 

sociali e coordinamento delle relative politiche. 

Invalidità civile. Immigrati, rifugiati, profughi, 

nomadi e popolazioni zingare. Aree di emarginazione 

e di esclusione sociale. Detenuti ed ex detenuti. 

Prostituzione e tratta di esseri umani. Estrema 

povertà e senza fissa dimora. Disabilità. Salute mentale. 

Dipendenze patologiche.


Posizione di funzione Finanziamenti a soggetti 

pubblici e privati in ambito sociale (Dirigente: 

Rossini Giovanni) 

Rilevazione del fabbisogno finanziario del settore 

sociale. Gestione dei fondi regionali, statali e comunitari 

relativi al settore sociale. Criteri di riparto ai 

Comuni e agli ambiti sociali del fondo nazionale e 

regionale per le politiche sociali. 

Posizione di funzione Ipab, infanzia, famiglia e 

gestione di albi e registri sociali (Dirigente: Scuterini 

Renato) 

Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza. 

Verifiche relative agli strumenti amministrativi 

e normativi di settore. Gestione di albi e 

registri. Servizi per l’infanzia e l’adolescenza. 

Minori in difficoltà sociale. Adozione ed affidamento 

familiare. Sostegno alle famiglie e coordinamento 

dei tempi delle città. 

Posizione di funzione Programmazione economica 

e finanziaria del Servizio Sanitario Regionale 

(Dirigente: Di Bonaventura Maria) Interim 

Rilevazione del fabbisogno finanziario e di cassa 

del Servizio sanitario regionale. Assegnazione 

delle risorse del fondo sanitario agli enti del Servizio 

sanitario regionale, nonché assegnazione delle 

risorse del fondo di cui all’articolo 35 della legge 

regionale n. 18/2009. Modello del conto economico. 

Predisposizione delle linee guida per il bilancio preventivo 

di esercizio degli enti del Servizio sanitario 

regionale. Modelli informativi ministeriali. 

Indirizzi relativi all’acquisizione di beni e servizi. 

Posizione di funzione Programmazione sociale 

(Dirigente: Santarelli Giovanni) 

Attuazione del piano regionale per un sistema integrato 

di interventi e di servizi sociali ed attuazione 

della legge n. 328/2000. Terzo settore: cooperazione 

sociale, volontariato, associazionismo di promozione 

sociale e mutuo soccorso. Strutture sociali. 

Anziani e non autosufficienza. 

Posizione di funzione Risorse umane del Servizio 

Sanitario regionale 

(Dirigente: Cardinaletti Marinella) 

Programmazione del fabbisogno e sviluppo organizzativo 

del personale del Servizio sanitario regionale. 

Applicazione dei contratti collettivi nazionali di 

lavoro del personale del Servizio sanitario regionale 

e degli accordi per le categorie mediche. Relazioni 

sindacali. Valutazione delle direzioni aziendali, di 

area vasta e di zona. Elenco degli idonei alle direzioni 

generali. Medicina convenzionata. 

956 

Servizio Attività normativa e legale e risorse strumentali 

(Dirigente: Costanzi Paolo) 

Redazione delle proposte di atti normativi, analisi di 

impatto della regolamentazione e supporto alla 

Giunta nella fase dell’esame delle stesse da parte 

del Consiglio. Consulenza sull’interpretazione delle 

norme. Consulenza sulle procedure di appalto di 

opere pubbliche, pubbliche forniture e pubblici servizi 

relative agli enti locali. Supporto giuridico alle 

strutture nella redazione dei bandi per l’assegnazione 

di risorse derivanti da programmi ed iniziative 

comunitarie e nella redazione dei contratti. Documentazione 

giuridica e gestione della relativa biblioteca. 

Rappresentanza e difesa in giudizio della 

Regione. Controversie extragiudiziali, comprese 

quelle relative al personale. Bollettino ufficiale della 

Regione. Controllo di secondo livello per la programmazione 

2000-2006 ed Autorità di audit per 

la programmazione 2007-2013, irrogazione delle 

relative sanzioni amministrative. Acquisizione di 

beni e servizi. Gestione dei beni mobili, degli archivi 

e dei servizi ausiliari di sede. Attività economale. 

Repertorio, rogito, trascrizione e volturazione dei 

contratti. Reti ed infrastrutture informatiche. Sistemi 

informativi automatizzati. Progettazione e sviluppo 

software e siti web. E-government. Assistenza 

tecnica hardware e software alle strutture 

e valutazione delle relative esigenze informatiche. 

Protezione dei dati personali. 

Materie riservate al dirigente del Servizio: 

Acquisizione di beni e servizi 

Gestione dei beni mobili, degli archivi e dei servizi 

ausiliari di sede Attività economale 

Repertorio, rogito, trascrizione e volturazione dei 

contratti. 

Posizione di funzione Attività normativa e Bollettino 

ufficiale della Regione (Dirigente: Nobili 

Antonella) 

Supporto alla Posizione di funzione Legislativo e 

attività istituzionali nella redazione delle proposte di 

legge e regolamento e supporto al Servizio nella 

consulenza sull’interpretazione delle norme e nell’analisi 

di impatto della regolamentazione. Bollettino 

Ufficiale della Regione. 

Posizione di funzione Coordinamento dell’avvocatura 

regionale 

(Dirigente: Costanzi Paolo) Interim 

Rappresentanza e difesa in giudizio della Regione. 

Controversie extragiudiziali comprese quelle relative 

al personale. Supporto giuridico alle strutture 

nella redazione dei bandi per l’assegnazione di


risorse derivanti da programmi ed iniziative comunitarie 

e nella redazione dei contratti. Consulenza 

sulle procedure di appalto di opere pubbliche, pubbliche 

forniture e pubblici servizi relative agli enti 

locali. 

Posizione di funzione Controlli di secondo livello 

ed audit relativi ai fondi comunitari (Dirigente: 

Rossini Giovanni) Interim 

Controllo di secondo livello per la programmazione 

2000-2006 ad Autorità di audit per la prógrammazione 

2007-2013, irrogazione delle relative sanzioni 

amministrative. 

Posizione di funzione Legislativo e attività istituzionali 

(Dirigente: Londrillo Paolo) Interim 

Redazione di proposte di legge e di regolamento, 

analisi di impatto della regolamentazione e supporto 

alla Giunta nella fase dell’esame delle stesse da parte 

del Consiglio. Consulenza sull’ interpretazione 

delle norme. Documentazione giuridica e gestione 

della relativa biblioteca. Comitato tecnico per la 

legislazione. Affari istituzionali. 

Posizione di funzione Ricerca e consulenza 

(Dirigente: Ag ostini Alessandro) 

Supporto alla Posizione di funzione Legislativo e 

attività istituzionali nell’ interpretazione delle norme, 

con particolare riferimento a quelle in materia di 

lavori, servizi e forniture. 

Posizione di funzione Sistemi informativi e telematici 

(Dirigente: Carota Serenella) 

Reti e infrastrutture telematiche. Sistemi informativi 

regionali e sanitari. Sistemi informativi territoriali. 

Progettazione e sviluppo software e siti web 

E-governement. Assistenza tecnica hardware e 

software alle strutture e valutazione delle relative 

esigenze informatiche. Protezione dati personali. 

Coordinamento della rete regionale dei referenti 

informatici. 

Posizione di funzione Supporto all’Avvocatura 

regionale 1 

(Dirigente: De Berardinis Gabriella) 

Supporto alla Posizione di funzione Coordinamento 

dell’Avvocatura regionale per le attività di rappresentanza 

e difesa in giudizio della Regione e le 

controversie extragiudiziali, comprese quelle relative 

al personale. 

957 

Posizione di funzione Supporto all’Avvocatura 

regionale 2 

(Dirigente: Moretti Maria Grazia) 

Supporto alla Posizione di funzione Coordinamento 

dell’Avvocatura regionale per le attività di rappresentanza 

e difesa in giudizio della Regione. 

Servizio Bilancio, ragioneria, tributi, patrimonio 

e politiche comunitarie (Dirigente: Burattini 

Rolando) 

Programmazione economica e finanziaria regionale. 

Politiche fiscali e rapporti con il Governo in 

materia tributaria. Proposta di legge finanziaria, di 

bilancio annuale e pluriennale e di assestamento di 

bilancio. Piano operativo annuale (POA) e variazioni 

di bilancio. Mutui, prestiti obbligazionari, operazioni 

di ristrutturazione del debito, cartolarizzazioni 

ed operazioni di project financing. Rating. Rapporti 

con la Banca d’Italia e la Corte dei Conti. Gestione 

dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile, 

ad esclusione delle funzioni riservate ad altre strutture. 

Gestione dei tributi regionali. Riscossione 

coattiva delle entrate. Gestione contabile, proposta 

di legge relativa al rendiconto generale e rapporti 

sugli aspetti finanziari. Verifica della compatibilità 

economico-finanziaria delle proposte di legge, delle 

deliberazioni della Giunta e dei decreti dei dirigenti. 

Controllo della spesa, compresa quella sanitaria, 

in collaborazione con il Dipartimento per la salute 

e per i servizi sociali. Vigilanza sulla tesoreria 

regionale, sull’economato e sui funzionari delegati. 

Adempimenti relativi alle alienazioni dei beni 

immobili. Destinazione delle risorse del Fondo di 

cui all’articolo 35 della legge regionale n. 

18/2009. Fondo sociale Europeo. Politiche 

comunitarie. Coordinamento finanziario e tecnico 

dei fondi strutturali ed europei. Autorità di gestione 

del Fondo europeo di sviluppo regionale 

(FESR). Monitoraggio integrato e banche dati relative 

ai fondi strutturali e agli altri strumenti finanziari 

europei. Notifiche alla Commissione europea. Rapporti 

con il Governo e la Commissione Europea per 

gli aiuti di Stato. Prevenzione e protezione dai rischi 

nel luogo di lavoro. 


Documento di programmazione economica e finanziaria 

regionale 

Federalismo fiscale e coordinamento dei rapporti 

con il Governo in materia tributaria Riscossione 

coattiva delle entrate 

Rating 

Gestione dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile, 

ad esclusione delle funzioni riservate ad 

altre strutture.


Posizione di funzione Politiche comunitarie e 

autorità di gestione FESR E FSE (Dirigente: Terzoni 

Mauro) 

Politiche comunitarie. Coordinamento finanziario e 

tecnico dei fondi strutturali ed europei. Autorità di 

gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale 

(FESR) e Autorità di gestione Fondo Sociale Europeo 

(FSE). Documenti di programmazione, atti di 

indirizzo e linee guida FESR-FSE e integrazione 

delle relative politiche. Monitoraggio fisico, 

finanziario e procedurale POR FSE-FESR. Valutazione 

delle politiche e degli esiti degli interventi 

e verifica preventiva di conformità FESR-FSE. 

Rapporti con le autorità di audit e di certificazione. 

Piani di comunicazione FESR-FSE e relativi portali. 

Sistemi informativi del FESR-FSE. Progetti 

comunitari, reti trasnazionali del FSE, in collaborazione 

con il Servizio Industria, artigianato, istruzione, 

formazione e lavoro e progetti per l’accesso ai 

Fondi di gestione diretta della Commissione. Monitoraggio 

integrato e banche dati relative ai fondi 

strutturali e agli altri strumenti finanziari europei. 

Notifiche alla Commissione europea. Rapporti con 

il Governo e la Commissione Europea per gli aiuti di 

Stato. 

Posizione di funzione Bilancio 

(Dirigente: Arzeni Elisabetta) 

Proposta di legge finanziaria, di bilancio annuale e 

pluriennale e di assestamento di bilancio. Piano 

operativo annuale (POA) e variazioni di bilancio. 

Verifica della compatibilità economico finanziaria 

delle proposte di legge e predisposizione della scheda 

di cui all’articolo 8 della legge regionale n. 

31/2001. 

Posizione di funzione Ragioneria 

(Dirigente: Di Bonaventura Maria) 

Accertamento delle entrate. Gestione contabile. 

Verifica della compatibilità economico-finanziaria 

delle deliberazioni della Giunta e dei decreti dei dirigenti. 

Patto di stabilità interno. Vigilanza sulla tesoreria 

regionale, sull’economato e sui funzionari delegati. 

Proposta di legge relativa al rendiconto 

generale e rapporti sugli aspetti finanziari. 

Mutui, prestiti obbligazionari, operazioni di ristrutturazione 

del debito, cartolarizzazioni ed operazioni 

di project financing. Supporto al rating e nei rapporti 

con la Corte dei Conti. Rapporti con la Banca d’Italia. 

Aspetti finanziari connessi alle operazioni di 

alienazione del patrimonio immobiliare. 

Servizio Internazionalizzazione, cultura, turismo, 

commercio e attività promozionali 

(Dirigente: Orsetti Raimondo) 

Internazionalizzazione del sistema produttivo ed 

958 

economico marchigiano nei settori dell’industria, 

dell’artigianato, dell’agricoltura, del turismo, della 

cooperazione e della cultura. Sportello regionale 

dell’internazionalizzazione. Rapporti con l’Istituto 

per il Commercio estero e con altri soggetti esterni 

che operano in materia di internazionalizzazione. 

Consorzi export. Promozione dell’immagine unitaria 

delle Marche e coordinamento della promozione 

delle imprese e dei prodotti. Cooperazione allo sviluppo. 

Cooperazione territoriale europea (transnazionale, 

transfrontaliera ed interregionale). Regione 

Euroadriatica ed iniziativa Adriatico-ionica. Emigrazione. 

Promozione dell’identità regionale. 

Comunità dei marchigiani in Italia e all’estero. 

Giornata delle Marche ed iniziative collegate. 

Catalogazione e valorizzazione del patrimonio 

culturale. Beni culturali e programmi di recupero. 

Beni librari. Sistemi teatrali, museali, bibliotecari, 

archivistici ed archeologici. Beni etnoantropologici, 

cultura locale e tradizioni popolari. 

Attività e manifestazioni culturali. Associazionismo 

culturale. Spettacolo dal vivo e riprodotto, 

cinema e musica. Università della terza età. Corsi di 

orientamento musicale e centri di educazione permanente. 

Organizzazione ed offerta turistica. Demanio 

marittimo per finalità turistiche e ricreative. Professioni 

turistiche ed agenzie di viaggio. Maestri 

di sci, guide alpine e guide speleologiche. Strutture 

ricettive. Commercio in sede fissa e su aeree 

pubbliche, grandi strutture di vendita, rete di distribuzione 

dei carburanti, rivendite di giornali e 

riviste. Commercio equo e solidale. Camere di 

commercio, industria, artigianato e agricoltura. 

Fiere e mercati. Tutela dei consumatori. Politiche 

giovanili. Attività sportive e motorio ricreative, 

manifestazioni ed impianti sportivi. Tempo libero. 

Pari opportunità ed informadonna. 


Pianificazione, programmazione e coordinamento 

degli interventi nei settori dell’internazionalizzazione, 

del turismo, della cultura, del commercio e delle 

attività promozionali Regione Euroadriatica ed iniziativa 

Adriatico-Jonica 

Giornata delle Marche e promozione dell’identità 

regionale 

Cooperazione allo sviluppo 

Cinema e audiovisivo. 

Posizione di funzione Conservazione del patrimonio 

culturale e recupero dei beni culturali 

(Dirigente: Mazzotti Paola) 

Conservazione del patrimonio culturale ed interventi 

strutturali. Programmi di recupero. Completamento 

degli interventi di ricostruzione post terremoto di 

cui agli articoli 3 ed 8 della legge n. 61/1998.


Posizione di funzione Cooperazione territoriale 

europea, marchigiani nel mondo, politiche giovanili 

e sport 

(Dirigente: Abelardi Sandro) 

Cooperazione territoriale europea (transnazionale, 

transfrontaliera ed interregionale). Comunità 

dei marchigiani in Italia e all’estero. Emigrazione. 

Politiche giovanili. Attività sportive e motorio 

ricreative, manifestazioni ed impianti sportivi. Tempo 

libero. 

Posizione di funzione Cultura 

(Dirigente: Mazzotti Paola) Interim 

Catalogazione e valorizzazione del patrimonio 

culturale. Beni librari. Sistemi teatrali, museali, 

bibliotecari, archivistici ed archeologici. Beni 

etnoantropologici, cultura locale e tradizioni popolari. 

Attività e manifestazioni culturali. Associazionismo 

culturale. Spettacolo dal vivo e musica. 

Università della terza età. Corsi di orientamento 

musicale e centri di educazione permanente. 

Posizione di funzione Internazionalizzazione e 

attività promozionali 

(Dirigente: Orsetti Raimondo) Interim 

Internazionalizzazione del sistema produttivo ed 

economico marchigiano nei settori dell’industria, 

dell’artigianato, dell’agricoltura, del turismo, 

della cooperazione e della cultura. Sportello 

regionale dell’internazionalizzazione. Rapporti 

con l’Istituto per il Commercio estero e con 

altri soggetti esterni che operano in materia 

di internazionalizzazione. Consorzi export. Promozione 

dell’immagine unitaria delle Marche e coordinamento 

della promozione delle imprese e dei prodotti. 

Posizione di funzione Fiere 

(Dirigente: Peloni Luigino) 

Sistema fieristico regionale in collaborazione 

con la Posizione di funzione Turismo, commercio 

e tutela dei consumatori. Fiere e mercati. 

Posizione di funzione Pari opportunità 

(Dirigente: Talarico Pietro) Interim 

Progettazione ed attuazione di azioni per la tutela e 

la valorizzazione delle pari opportunità. Informadonna. 

Posizione di funzione Turismo, commercio e tutela 

dei consumatori 

(Dirigente: Talarico Pietro) 

Organizzazione ed offerta turistica. Osservatorio del 

959 

turismo. Demanio marittimo per finalità turistiche e 

ricreative. Professioni turistiche ed agenzie di 

viaggio. Strutture ricettive. Commercio in sede fissa 

e su aree pubbliche e commercio equo e solidale. 

Grandi strutture di vendita. Rete di distribuzione 

dei carburanti, rivendite di giornali e riviste. 

Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura. 

Tutela dei consumatori. Osservatorio del 

commercio. 

Servizio Agricoltura, forestazione e pesca 

(Dirigente: Martellini Cristina) 

Agricoltura. Agriturismo e turismo rurale. Promozione 

delle imprese e dei prodotti in materia di agricoltura. 

Organizzazioni comuni di mercato (OCM). 

Vigilanza sulla conformità dei regimi di aiuto attivati 

dagli enti locali. Multifunzionalità delle imprese 

agricole. Commercializzazione dei prodotti agricoli 

e zootecnici. Commercializzazione e detenzione 

degli animali selvatici. Agricoltura biologica e vigilanza 

sugli organismi di certificazione. Promozione 

dei prodotti agricoli. Zootecnia. Qualifiche professionali. 

Credito agrario. Agroindustria e consorzi 

agroalimentari. Territorio rurale ed edilizia rurale. 

Sviluppo rurale nelle aree montane. Bonifica ed irrigazione. 

Fonti di energia rinnovabile in agricoltura. 

Salvataggio delle imprese agricole in difficoltà 

finanziarie. Riproduzione animale, miglioramento 

genetico e libri genealogici. Rifiuti di origine animale. 

Indennizzi per i danni da specie animali protette 

e da epizozie. Pesca marittima ed acquacoltura. 

Concessioni demaniali marittime per finalità 

di pesca ed acquacoltura. Cooperazione, organizzazioni 

di produttori, organizzazioni interprofessionali 

e contratti di filiera. Funghi e tartufi. Qualità 

degli alimenti, certificazione, tracciabilità e rintracciabilità 

delle produzioni. Educazione alimentare. 

Organismi geneticamente modificati. Boschi, 

foreste, prati e pascoli, polizia forestale, forestazione 

produttiva e protettiva. Demanio forestale. 

Servizi di sviluppo agricolo, ricerca applicata e 

sperimentazione agricola, zootecnica e forestale. 

Prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Usi civici 

e proprietà collettive. Miglioramento, riordino fondiario 

e contratti agrari. Fondo di solidarietà, con 

esclusione delle funzioni relative ai programmi di 

intervento ed alla loro attuazione. Attività e presidi 

fitosanitari. Caccia e pesca sportiva. Monitoraggio 

della gestione dei suoli. Gestione del sistema 

informativo dei suoli agricoli. 

Materie riservate al dirigente del Servizio: Monitoraggio 

della gestione dei suoli 

Gestione del sistema informativo dei suoli agricoli 

Struttura decentrata di Pesaro-Urbino 

Concorso all’attuazione delle politiche di settore ed 

attuazione degli interventi del PSR nel territorio della 

Provincia di Pesaro e Urbino.


Posizione di funzione Attività ittiche e faunisticovenatorie 

(Dirigente: Meconi Uriano ) 

Pesca marittima ed acquacoltura. Programmazione e 

gestione del Fondo europeo della pesca. Concessioni 

demaniali marittime per finalità di pesca e acquacoltura. 

Indennizzi per i darmi da specie animali protette 

e da epizoozie. Caccia e pesca sportiva. Commercializzazione 

e detenzione degli animali selvatici. 

Posizione di funzione Competitività e sviluppo 

dell’impresa agricola 

(Dirigente: Luciani Roberto) 

Miglioramento della competitività, agevolazioni 

fiscali e carburante agevolato in agricoltura. Agroindustria 

e consorzi agroalimentari. Credito agrario e 

ingegneria finanziaria. Vigilanza sulla conformità 

dei regimi di aiuto attivati dagli enti locali. 

Rinegoziazioni mutui. Salvataggio delle imprese 

agricole in difficoltà finanziarie. Settore vitivinicolo, 

OCM unica e PABS. Florovivaismo. Promozione 

delle imprese e dei prodotti agricoli. 

Commercializzazione dei prodotti agricoli e 

zootecnici, agroindustria e consorzi agroalimentari. 

Organismi geneticamente modificati. Zootecnia 

e servizi di sviluppo APA e ARA. Riproduzione 

animale, miglioramento genetico e libri genealogici. 

Rifiuti di origine animale. Fonti di energia 

rinnovabili in agricoltura. Cooperazione, organizzazione 

di produttori, organizzazioni interprofessionali 

e contratti di filiera. Qualità degli alimenti, 

certificazione, tracciabilità e rintracciabilità 

delle produzioni. Educazione alimentare. 

Agricoltura biologica e vigilanza sugli organismi 

di certificazione. Qualifiche professionali. Servizi 

di sviluppo agricolo, ricerca applicata e sperimentazione 

agricola, zootecnica e forestale. Vigilanza 

e collaborazione per il coordinamento del piano 

delle attività dell’Assam e gestione liquidatoria 

ex Esam. 

Posizione di funzione Diversificazione delle attività 

rurali e Struttura decentrata di Macerata 

(Dirigente: Scarponi Andrea) 

Agriturismo e turismo rurale. Multifunzionalità 

delle imprese agricole: diversificazione in attività 

non agricole; miglioramento della qualità della 

vita nelle zone rurali. Attuazione e gestione delle 

azioni di sviluppo locale LEADER. Servizi 

essenziali per l’economia e la popolazione rurale. 

Miglioramento, riordino fondiario e contratti agrari. 

Territorio rurale ed edilizia rurale. Struttura decentrata 

di Macerata. Concorso all’attuazione delle 

politiche di settore e attuazione degli interventi del 

PSR nel territorio della Provincia di Macerata. 

960 

Posizione di funzione Forestazione 

(Dirigente: Pompei Mario) Interim 

Demanio forestale, boschi, foreste, prati e pascoli, 

polizia forestale, forestazione produttiva e protettiva, 

piani di settore e interventi del PSR nel settore 

forestale. 

Posizione di funzione Programmazione e struttura 

decentrata di Ascoli Piceno – Fermo 

(Dirigente: Bisogni Lorenzo) 

Riprogrammazione del nuovo periodo di Sviluppo 

Rurale. Coesione programmatica delle politiche di 

settore. Struttura decentrata di Ascoli Piceno-Fermo. 

Concorso all’attuazione delle politiche di settore ed 

attuazione degli interventi del PSR nel territorio 

della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo. 

Posizione di funzione Struttura decentrata di 

Ancona e irrigazione 

(Dirigente: Luciani Roberto) Interim 

Sviluppo rurale delle aree montane. Bonifica ed 

irrigazione, interventi irrigui. Aree fitosanitarie e 

zone vulnerabili da nitrati. Fondo di solidarietà. 

Attività e presidi fitosanitari. Funghi e tartufi. 

Ecocondizionabilità in agricoltura. Interventi per 

l’attenuazione dei cambiamenti climatici e per lo 

stoccaggio di carbonio. Prevenzione e lotta agli 

incendi boschivi. Usi civici e proprietà collettive. 

Struttura decentrata di Ancona. Concorso 

all’attuazione delle politiche di settore ed attuazione 

degli interventi del PSR nel territorio della Provincia 

di Ancona. 

Servizio Industria, artigianato, istruzione, formazione 

e lavoro 

(Dirigente: Amici Rolando) 

Industria. Promozione delle imprese e dei prodotti 

in materia di industria e artigianato. Distretti industriali. 

Credito agevolato alle imprese e strutture di 

garanzia. Artigianato. Fondo unico per le attività 

produttive. Finanza innovativa e sostegno al capitale 

di rischio. Sostegno ed innovazione tecnologica 

relativa ai settori produttivi. Sostegno alla ricerca 

industriale ed allo sviluppo precompetitivo. 

Incentivi relativi alle aree industriali ed aree ecologicamente 

attrezzate. Cave e miniere. Cooperazione 

nei settori produttivi. Lavorazioni artistiche 

e tradizionali e dell’abbigliamento su misura. 

Sportelli unici per le attività produttive. Certificazione 

di qualità nei settori produttivi. Forme associative 

fra le imprese. Istruzione. Organizzazione della 

rete. delle istituzioni scolastiche, calendari e programmi 

dei livelli scolastici, istituti professionali. 

Diritto dovere all’istruzione ed alla formazione. 

Educazione degli adulti. Diritto allo studio. Forma-


zione professionale, continua e superiore integrata e 

accreditamento delle strutture. Apprendistato. Ricerca 

scientifica. Rapporti con le Università e le scuole 

di alta specializzazione. Politiche attive del lavoro. 

Servizi all’impiego. Autorizzazione ed accreditamento 

dei servizi al lavoro. Gestione delle crisi produttive 

e occupazionali. Vertenze aziendali, procedure 

di mobilità. Cassa integrazioni guadagni straordinaria 

(CIGS), contratti di solidarietà e lavori 

socialmente utili. Previdenza complementare ed 

integrativa e vigilanza sui fondi pensione. Imprenditoria 

giovanile e femminile. Professioni. 

Direttamente al Dirigente del Servizio: Fondo unico 

per le attività produttive Imprenditoria giovanile e 

femminile. 

Posizione di funzione Accesso al credito e finanza 

(Dirigente: Amici Rolando) Interim 

Credito agevolato alle imprese. Creazione d’impresa. 

Strutture di garanzia. Finanza innovativa e 

sostegno al capitale di rischio. Attuazione dello 

Small Business Act. Ricambio generazionale, 

successione e trasmissione d’impresa. Creazione 

d’impresa. Monitoraggio e osservatorio regionale 

sul credito. 

Posizione di funzione Cave e miniere (Dirigente: 

Piccinini David) Interim Cave e miniere. 

Posizione di funzione Cooperazione nei settori 

produttivi (Dirigente: Montanini Fabio) Interim 

Cooperazione nei settori produttivi. 

Posizione di funzione Formazione professionale 

(Dirigente: Terzoni Mauro) Interim 

Integrazione delle politiche formative con i 

sistemi dell’istruzione e del lavoro. Accreditamento 

delle strutture formative e degli operatori. 

Libretto formativo e certificazione delle competenze. 

Formazione continua. 

Posizione di funzione Innovazione, ricerca e competitività 

dei settori produttivi (Dirigente: Sopranzi 

Patrizia) 

Sostegno all’innovazione tecnologica, organizzativa 

e commerciale. Sostegno alla ricerca industriale ed 

allo sviluppo precompetitivo. Distretti industriali, 

tecnologici e sistemi locali di produzione. Ricerca 

scientifica. Incentivi relativi alla qualità e incentivi 

alle aree industriali e alle aree ecologicamente 

attrezzate. Forme associative tra le imprese. 

961 

Posizione di funzione Istruzione, formazione integrata, 

diritto allo studio e controlli di primo livello 

(Dirigente: Cirilli Graziella) 

Programmazione della rete scolastica regionale e 

dell’offerta formativa integrata. Interventi per il 

diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. 

Attuazione della riforma del sistema scolastico 

nazionale. Realizzazione di percorsi e progetti integrati 

sperimentali. Educazione permanente degli 

adulti. Interventi a favore delle autonomie scolastiche. 

Sistema informativo per l’istruzione e realizzazione 

dell’anagrafe scolastica. Diritto allo studio 

scolastico ed universitario. Attività di vigilanza sugli 

ERSU. Gestione dell’istruzione tecnica e 

tecnico-professionale superiore. Formazione professionale 

superiore integrata. Rapporti con l’Università 

e le scuole di Alta specializzazione. 

Alto apprendistato e diritto-dovere in apprendistato. 

Controlli di primo livello e rendicontazione 

relative al Fondo sociale europeo e alla legge 

n.236/1993 nonché alla legge 53/2000. Coordinamento 

dell’attività dei referenti regionali per i controlli 

di 1 A livello di progetti FSE. Alternanza scuola-lavoro. 

Posizione di funzione Regolamentazione, semplificazione 

e liberalizzazione relative alle attività 

industriali ed artigianali 

(Dirigente: Stramignoni Carla) 

Misure di liberalizzazione e attuazione della Direttiva 

Servizi. Tracciabilità e valorizzazione delle 

produzioni artigianali, artistiche, tradizionali e tipiche. 

Monitoraggio dei dati economici e degli interventi 

di sostegno al sistema delle imprese. Regolamentazioni 

merci e professioni. Semplificazione 

amministrativa in materia di attività industriali e 

artigianali. Sportelli unici per le attività produttive. 

Organizzazione dell’artigianato: CPA e CRAI 

(Centri regionali assistenza impresa). Previdenza 

complementare ed integrativa e vigilanza sui fondi 

pensione. Professioni. 

Posizione di funzione Servizi per l’impiego, mercato 

del lavoro, crisi occupazionali e produttive 

(Dirigente: Montanini Fabio) 

Servizi per l’impiego. Coordinamento e monitoraggio 

delle attività dei Centri per l’impiego ed assistenza 

tecnica alle Province. Avviamento a selezione 

presso le pubbliche amministrazioni. Autorizzazione 

ed accreditamento dei servizi al lavoro ed 

individuazione di forme di cooperazione. Informazione 

ed assistenza tecnica ai soggetti pubblici 

e privati. Interventi e progetti specifici in materia di 

politiche attive del lavoro. Apprendistato professionalizzante. 

Osservatorio del mercato del lavoro


con funzioni di analisi, ricerca, monitoraggio e 

valutazione. Inserimento lavorativo delle persone 

svantaggiate, dei soggetti a rischio di esclusione 

sociale e degli immigrati. Promozione e sostegno 

dell’occupazione, della stabilità e regolarità del 

lavoro. Crisi occupazionali territoriali, settoriali ed 

aziendali, in particolare gestione delle vertenze e 

degli accordi per gli ammortizzatori sociali in 

deroga. Crisi produttive. Sicurezza e qualità del 

lavoro. Promozione e sostegno della buona imprenditoria, 

ristrutturazioni e riconversioni. Collegamenti 

con il Sistema informativo Marche Lavoro 

(SIRMAL) e con il Sistema integrato Istruzione- 

Formazione-Lavoro. 

Servizio Infrastrutture, trasporti ed energia 

(Dirigente: Pompei Mario) 

Lavori ed opere pubbliche, comprese quelle 

emergenziali e post emergenziali. Previsione e 

prevenzione del rischio sismico, in collaborazione 

con il Dipartimento per le Politiche integrate di sicurezza 

e per la protezione civile. Prezziari ufficiali 

della Regione. Espropriazione per pubblica utilità. 

Adempimenti di competenza della Regione concernenti 

l’attuazione, da parte degli enti locali, 

dei programmi di investimento. Difesa del suolo 

ed Autorità di bacino regionale ed interregionali. 

Demanio idrico e opere idrauliche. Porti, 

compresi gli interventi di costruzione, la bonifica 

e la manutenzione degli stessi porti e delle opere a 

servizio dell’attività portuale. Strutture per la nautica 

da diporto. Difesa della costa. Autorizzazioni 

per gli interventi di ripascimento della fascia 

costiera. Autorizzazioni all’immersione in mare o 

all’interno di casse di colmata, di vasche di raccolta 

o comunque di strutture di contenimento poste in 

ambito costiero, di materiali di escavo di fondali 

marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, nonché 

altre autorizzazioni all’immersione in mare di 

cui all’articolo 109 del decreto legislativo n. 

152/2006. Navigazione marittima di interesse 

regionale e piani regolatori portuali. Difesa e sicurezza 

del mare. Viabilità locale, provinciale, 

regionale. Sicurezza stradale e mobilità ciclistica. 

Trasporto ferroviario, su gomma, a fune, merci. 

Reti intermodali e logistica. Aeroporti, aviosuperfici 

ed elisuperfici. Energia ed attività elettriche, 

risparmio energetico e fonti rinnovabili, in collaborazione 

con il Servizio Territorio e ambiente. 

Lavorazione e deposito di oli minerali e gas. Prospezione, 

ricerca e coltivazione di idrocarburi in 

terraferma. Valutazione di impatto ambientale 

(VIA). Valutazione ambientale strategica (VAS), 

autorizzazione integrata ambientale (AIA) ed autorizzazione 

paesaggistica, in collaborazione con il 

Servizio Territorio e ambiente. 

962 


Lavori ed opere pubbliche, comprese quelle emergenziali 

e post emergenziali 

Grandi infrastrutture di comunicazione 

Piano regionale delle infrastrutture, trasporto merci e 

logistica 

Aeroporto delle Marche 

Porti, compresi gli interventi di costruzione, la bonifica 

e la manutenzione degli stessi porti e delle opere 

a servizio dell’attività portuale 

Strutture per la nautica da diporto, navigazione 

marittima di interesse regionale e piani regolatori 

portuali 

Difesa della costa 

Previsione e prevenzione del rischio sismico, in collaborazione 

con il Dipartimento per le Politiche integrate 

di sicurezza e per la protezione civile. 

Posizione di funzione Viabilità e demanio idrico 

(Dirigente: Occhipinti Giorgio) 

Viabilità locale, provinciale e regionale. Sicurezza 

stradale. Autorizzazioni relative alle gare ciclistiche. 

Catasto delle strade provinciali. Interporto. Reti ferroviarie. 

Demanio idrico, opere idrauliche e polizia 

idraulica. Piano regionale degli acquedotti. Prezziari 

ufficiali della Regione. Aviosuperfici ed elisuperfici. 

Posizione di funzione Difesa del suolo 

(Dirigente: Principi Marcello) 

Autorità di bacino regionale ed interregionali. 

Distretto idrografico. Piani e programmi per la prevenzione 

e la riduzione del rischio idrogeologico. 

Posizione di funzione Tutela del mare 

(Dirigente: Cecconi Alberto) 

Coordinamento delle iniziative per la sicurezza 

delle attività in ambito marittimo. Prevenzione 

dei danni conseguenti agli sversamenti dei materiali 

inquinanti o dannosi. Partecipazione alle attività 

riguardanti la tutela del mare Adriatico. 

Posizione di funzione Gestione del trasporto 

(Dirigente: Strali Sergio) 

Trasporto ferroviario, su gomma, a fune, merci. Piste 

ciclabili. 

Posizione di funzione Semplificazione in materia 

di infrastrutture 

(Dirigente: Marzialetti Vincenzo) 

Semplificazione della normativa e dei procedimenti 

regionali in materia infrastrutture. Rilevazio-


ne degli investimenti infrastrutturali relativi al territorio 

regionale. Adempimenti di competenza della 

Regione concernenti l’attuazione, da parte degli enti 

locali, dei programmi di investimento. Espropriazione 

per pubblica utilità. 

Posizione di funzione Rete elettrica regionale, 

autorizzazioni energetiche, gas ed idrocarburi 

(Dirigente: Calvarese Luciano) 

Rete elettrica regionale. Energia e relative autorizzazioni. 

Finanziamenti a soggetti privati per l’efficienza 

energetica e le fonti rinnovabili. Lavorazione e 

deposito di oli minerali e gas. Prospezione, ricerca e 

coltivazione di idrocarburi in terraferma. 

Posizione di funzione Efficienza energetica e fonti 

rinnovabili 

(Dirigente: Carrescia Piergiorgio) Interim 

Efficienza energetica e fonti rinnovabili. Finanziamenti 

a soggetti pubblici per l’efficienza energetica 

e le fonti rinnovabili. Certificazioni energetiche. 

Interventi di green economy non rientranti nelle 

competenze di altre strutture. 

Posizione di funzione Valutazioni ed autorizzazioni 

ambientali 

(Dirigente: Piccinini David) 

Valutazione di impatto ambientale (VIA). Valutazione 

ambientale strategica (VAS), autorizzazione 

integrata ambientale (AIA) ed autorizzazione 

paesaggistica. Valutazione di incidenza relativa 

alla rete natura 2000. Autorizzazioni per gli interventi 

di ripascimento della fascia costiera. Autorizzazioni 

all’immersione in mare o all’interno di 

casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque 

di strutture di contenimento poste in ambito costiero, 

di materiali di escavo di fondali marini o salmastri 

o di terreni litoranei emersi, nonché altre autorizzazioni 

all’immersione in mare di cui all’articolo 

109 del decreto legislativo n. 152/2006. 

Servizio Territorio e Ambiente 

(Dirigente: Minetti Antonio) 

Edilizia ed urbanistica. Sistema integrato di 

informazioni territoriali ed ambientali. Piano di 

inquadramento territoriale (PIT) e relativa verifica di 

compatibilità per atti di programmazione sub regionale. 

Piano paesaggistico e beni paesaggistici. 

Autorità ambientale regionale. Agenda 21 Locale. 

Sistemi di qualità UNI EN ISO 14001- EMAS. 

Educazione ambientale. Tutela dell’aria, emissioni 

in atmosfera e cambiamenti climatici. Ciclo idrico 

integrato, qualità e tutela delle acque e piano dí 

tutela delle acque. Bonifica ambientale, aree ad 

elevato rischio di crisi ambientali e concessione 

963 

petrolifera API. Inquinamento acustico, luminoso ed 

elettromagnetico. Attività a rischio di incidenti rilevanti 

di cui al decreto legislativo n. 334/1999, ad 

esclusione di quelle in materia di protezione civile. 

Aree industriali ed ecologicamente attrezzate. Parchi, 

riserve, siti di importanza comunitaria (SIC) e 

zone di protezione speciale (ZPS). Biodiversità, 

rete ecologica regionale e guardie ecologiche. 

Tutela degli animali. Ciclo dei rifiuti. Piano 

energetico-ambientale, in collaborazione con il 

Servizio Industria, artigianato, istruzione, formazione 

e lavoro. 


Piano energetico ambientale, in collaborazione 

con il Servizio Industria, artigianato, istruzione, 

formazione e lavoro 

Supporto al Servizio Infrastrutture, trasporti ed 

energia con specifico riferimento alle centrali di 

produzione di energia da biomasse solide, liquide 

e gassose, agli impianti eolici e idroelettrici ed alle 

certificazioni energetiche 

Aree produttive ecologicamente attrezzate 

Autorità ambientale regionale 

Cambiamenti climatici. 

Posizione di funzione Biodiversità, rete ecologica e 

tutela degli animali (Dirigente: Zabaglia Claudio) 

Biodiversità, rete ecologica regionale e guardie ecologiche.Tutela 

degli animali. 

Posizione di funzione Ciclo dei rifiuti, bonifiche 

ambientali, AERCA e rischio industriale (Dirigente: 

Carrescia Piergiorgio) 

Ciclo dei rifiuti. Piano di risanamento AERCA e procedimenti 

connessi. Attività a rischio di incidenti 

rilevanti di cui al decreto legislativo n. 334/1999, ad 

esclusione di quelle in materia di protezione civile. 

Bonifiche ambientali. Aree ad elevato rischio di 

crisi ambientali e concessione petrolifera API. 

Sistemi di qualità UNI EN ISO 14001- EMAS. 

Agenda 21 Locale. 

Posizione di funzione Edilizia 

(Dirigente: Marchesini Massimiliano) 

Politiche abitative ed edilizia residenziale pubblica. 

Edilizia privata. Edilizia sociale. Edilizia scolastica 

ed universitaria. 

Posizione di funzione Sistema delle aree protette, 

rete escursionistica regionale ed educazione 

ambientale 

(Dirigente: Fermanelli Alfredo) 

Parchi e riserve. Siti di importanza comunitaria


(SIC) e Zone di protezione speciale (ZPS). Rete 

escursionistica regionale. Educazione ambientale, 

sistema INFEA ed acquisti verdi. 

Posizione di funzione Tutela delle risorse ambientali 

(Dirigente: Muzzi Guido) 

Piano di tutela e gestione delle risorse idriche. 

Qualità delle acque interne e per la balneazione. 

Ciclo idrico integrato. Tutela della qualità dell’aria. 

Inquinamento acustico, luminoso ed elettromagnetico. 

Posizione di funzione Urbanistica, paesaggio ed 

informazioni territoriali 

(Dirigente: Bucci Achille) 

Urbanistica. Conformità urbanistica, in collaborazione 

con la Posizione di funzione Valutazioni 

ed autorizzazioni ambientali. Riforma urbanistica. 

Piano paesistico ambientale regionale (PPAR) e 

beni paesaggistici. Sistema cartografico informatizzato 

regionale. Archivio cartografico e delle 

informazioni territoriali. Sistema informativo 

regionale ambientale (SIRA). Piano di inquadramento 

territoriale (PIT) e relativa verifica di 

compatibilità per atti di programmazione sub regionale. 

Stazione Unica Appaltante della Regione Marche 

SUAM 

(Dirigente: Pierri Michele) 

La SUAM, in particolare si occupa di: 

Valutazione, sulla base dei programmi dei soggetti 

aderenti, della possibilità di unificazione o di articolazione 

per lotti delle procedure contrattuali. 

Definizione, in collaborazione con i soggetti aderenti, 

della procedura di scelta del contraente, del criterio 

di aggiudicazione e, nel caso di offerta economicamente 

più vantaggiosa, dei criteri di valutazione 

delle offerte e le relative specificazioni. 

Redazione degli atti da porre a base della procedura 

contrattuale, ad eccezione del progetto tecnico ed 

estimativo. 

Nomina della commissione aggiudicatrice e giudicatrice. 

Adozione del provvedimento di avvio della 

procedura contrattuale. 

Svolgimento degli adempimenti relativi alla procedura 

contrattuale in tutte le fasi, fino all’aggiudicazione 

efficace. 

Fornitura degli elementi per la definizione del contenzioso 

giudiziale e stragiudiziale. Assicurazione 

del supporto per la stipulazione del contratto. 

Raccolta dei dati relativi all’esecuzione dei contratti 

ed implementazione del sistema informativo di cui 

964 

al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice 

dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e 

forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 

2004/18/CE). 

Cura della pubblicazione dei dati relativi all’affidamento 

e all’esecuzione dei contratti pubblici 

aventi un importo superiore ad un milione di euro 

per la realizzazione di lavori pubblici e superiore a 

centomila euro per l’acquisizione di beni e servizi. 

Monitoraggio delle variazioni e del prolungamento 

dei termini di esecuzione dei contratti e pubblicazione 

sul sito informatico dell’Osservatorio dei 

programmi e dei bandi gestiti, formazione di una 

banca dati dei prezzi relativi ai beni e ai servizi ed 

alla diffusione degli stessi dati. Cura dei rapporti con 

la Prefettura - UTG del Governo. 

Posizione di funzione Osservatorio regionale dei 

contratti pubblici 

(Dirigente: Pierri Michele) Interim 

Osservatorio regionale dei contratti pubblici. Sezione 

regionale dell’autorità per la vigilanza sui contratti 

pubblici. Verifica della regolarità delle procedure 

di aggiudicazione o di affidamento di lavori, 

servizi e forniture da parte delle strutture della 

Giunta, dell’ASUR, delle aziende ospedaliere, delle 

zone territoriali e delle società a totale partecipazione 

regionale. Adempimenti connessi all’attuazione 

da parte della Società Quadrilatero Marche- 

Umbria dell’Accordo di programma quadro “Viabilità 

stradale 3° accordo integrativo”. Albo regionale 

dei collaudatori ed elenco degli operatori economici 

dei servizi di ingegneria e architettura.


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_________________________________________ 


Proroga dell'incarico di direttore generale dell'Agenzia 

per i servizi nel settore agroalimentare 

delle Marche (ASSAM) e conferma dell'attribuzione 

alla Segreteria generale delle funzioni 

di competenza della Giunta regionale 

concernenti l'attività di indirizzo, coordinamento 

e vigilanza sulla medesima Agenzia. 


omissis 

DELIBERA 

1. di prorogare l'incarico di direttore generale dell'Agenzia 

per i servizi nel settore agroalimentare 

delle Marche (ASSAM) al dirigente del Servizio 

Agricoltura, forestazione e pesca, a decorrere dal 

l° gennaio sino al 31 dicembre 2013; 

2. di confermare l'attribuzione alla Segreteria generale, 

per il periodo in cui l'incarico di direttore 

generale dell'ASSAM è conferito al dirigente del 

Servizio Agricoltura, forestazione e pesca, delle 

funzioni di competenza della Giunta regionale 

concernenti l'attività di indirizzo, coordinamento 

e vigilanza sulla medesima Agenzia; 

3. di istituire, a supporto delle funzioni concernenti 

l'attività di indirizzo, coordinamento e vigilanza 

attribuite alla Segreteria generale, un comitato 

interno alle strutture della Giunta regionale composto: 

- dal dirigente della Posizione di funzione Competitività 

e sviluppo dell'impresa agricola, 

Roberto Luciani; 

- dal dirigente della Posizione di funzione Programmazione 

e struttura decentrata di Ascoli 

Piceno, Lorenzo Bisogni; 

- dal dirigente della Posizione di funzione Attività 

ittiche e faunistico venatorie, Uriano 

Meconi; 

- dal dirigente della Posizione di funzione Organizzazione, 


Scuola regionale di formazione della pubblica 

amministrazione, Daniela Del Bello; 

- dai funzionari del Servizio Agricoltura, forestazione 

e pesca Andrea Bordoni, Ferruccio 

Luciani e Marco Merola; 

- dai funzionari della Posizione di funzione Organizzazione, 


Scuola regionale di formazione della pubblica 

amministrazione Tiziana Pasquini e Monica 

Carteletti. 

993 

_________________________________________ 


Piano telematico regionale - Convenzione per 

la realizzazione di un sistema di accesso wireless 

di proprietà pubblica previsto dal Piano 

Telematico Regionale (POR FESR Marche 

2007/2013 - Asse 2 -Società dell’informazione 

- Intervento 2.1.1.10.02): Approvazione 

schema del secondo Addendum alle Convenzioni 

reg. int. n. 14682 - 14683 - 14684 - 

14685 del 19/02/2010 e reg. int. 14475 del 

23/03/2010. 


omissis 

DELIBERA 

a) di approvare lo schema del secondo Addendum 

(allegato 1), parte integrante e sostanziale alla 

presente deliberazione, alle Convenzioni stipulate 

tra la Regione Marche e le Province di Ancona, 

Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro 

Urbino per la “Realizzazione di un sistema di 

accesso wireless di proprietà pubblica” previsto 

dal Piano Telematico Regionale e finanziato dall’intervento 

2.1.1.10.02 dei POR FESR Marche 

2007/2013 — Asse 2 — Società dell’Informazione; 

b) di incaricare il dirigente della P.F. Sistemi Informativi 

e Telematici a sottoscrivere il secondo 

Addendum alle Convenzioni recependo eventuali 

modifiche purché non sostanziali. 

Aggiornamento ed integrazione della convenzione 

stipulata tra Regione Marche Rep. N. 

________________ e la Provincia di __________ 

per l’attuazione dell’Intervento 2.1.1.10.02 “Realizzazione 

di un sistema di accesso wireless di proprietà 

pubblica” previsto dal Piano Telematico 

Regionale — POR FESR Marche 2007/2013 — 

Asse 2 — Società dell’Informazione. SECONDO 

ADDENDUM 

L’anno ______ il giorno _________ del mese di 

_________ presso la sede della Regione Marche, in 

Ancona, Via G. da Fabriano 

TRA 

La Regione Marche (C.F 80008630420) rappresentata 

dalla Dott.ssa Serenella Carota nella sua qualità 

di Dirigente della P.F. Sistemi Informativi e telematici 

domiciliata per la sua carica presso la sede dell’Ente, 

a ciò autorizzata dalla deliberazione della 

Giunta regionale n. 1417 del 27/09/2010, di seguito 

denominata “Regione”; 

E


La Provincia di________, con sede in _________, 

C.F. __________, rappresentata dal nella sua qualità 

di ________, domiciliato per la sua carica presso 

l’Ente, autorizzato in virtù della deliberazione 

________, di seguito nominata “Provincia” 

Richiamata la convenzione Reg. N. __________ stipulata 

il__________ tra la Regione Marche e la Provincia 

di_________ 

Richiamato l’Addendum Reg. N. _______________ 

stipulato il ___________tra la Regione Marche e la 

Provincia di_____________ 

Premesso che: 

• con Delibera di Giunta regionale n. 1897 del 22 

dicembre 2008 è stata approvata la modifica del 

Piano Finanziario delle Modalità Attuative del 

Programma Operativo (MAPO) della Regione 

Marche POR — Competitività Regionale e Occupazione 

FESR 2007/2013; 

• con lettera del 16/02/2009 (prot. n. 96096), l’Unione 

Regionale delle Province Marchigiane 

(UPI Marche) ha definito alcune priorità per l’attuazione 

degli interventi provinciali previsti dal 

Piano Telematico Regionale. Le Province marchigiane 

hanno deciso di: 

a. avviare una gara unica per la copertura con 

rete wireless delle zone marginali del territorio 

marchigiano; 

b. individuare la Provincia di Pesaro Urbino quale 

capofila del progetto; 

c. affidare mediante convenzione l’incarico di 

coordinamento e di gestione delle procedure di 

gara e di direzione lavori alla Provincia capofila; 

d. ripartire i fondi dell’intervento 2.1.1.10.02, 

Asse 2 – Società dell’Informazione a valere sul 

POR - FESR 2007 – 2013, in quota proporzionale 

agli abitanti presenti sui singoli territori 

provinciali al 31/12/2008; 

• con D.G.R. n. 1876 del 16/11/2009 la Regione ha 

approvato il criterio di ripartizione dei fondi tra le 

province in quota proporzionale agli abitanti presenti 

sui singoli territori provinciali al 31/12/2008; 

• l’utilizzo dei fondi era subordinato all’approvazione 

della notifica da parte della Direzione generale 

“Concorrenza” della Commissione europea 

relativa all’intervento in questione, avvenuta 

con Decisione C(2011)2546 definitivo. 

• con lettera protocollo n 0681772103/10/2012 la 

struttura ha richiesto al soggetto capofila le motivazioni 

relative allo slittamento dell’inizio lavori 

al 25/6/2012 anziché al 16/05/2012, chiedendo 

inoltre conferma che tale slittamento non provochi 

un mancato rispetto del termine previsto per la 

conclusione dell’intervento, ovvero il 16/08/2013. 

994 

• la provincia di Pesaro, con comunicazione prot. 

2012/0074922, assunta al protocollo con il n. 

0742982/31/10/2012 ha comunicato le motivazioni 

relative al ritardo con la necessità di individuare 

e nominare nell’ambito della convenzione stipulata 

fra le province marchigiane per la realizzazione 

del progetto, i 5 RUP e i 5 direttori dei lavori 

previsti dal codice dei lavori pubblici a cui il 

progetto è assimilato, ed alla predisposizione 

degli altri adempimenti amministrativi previsti 

dal codice degli appalti. La nomina di queste 

figure era propedeutica sia per la verifica delle 

condizioni che consentono l’immediata esecuzione 

dei lavori per l’avvio del progetto esecutivo ai 

sensi dell’art. 106 comma 3 del DPR 207/2010 sia 

per la stesura del verbale di consegna lavori da 

parte dei 5 direttore dei lavori. Evidenzia, inoltre 

che tale ritardo amministrativo non comporterà 

uno slittamento del termine ultimo di conclusione 

dell’intervento che sarà ultimato entro il 

16/08/2013. 

Pertanto, tenuto conto che: 

• tali fatti, da ritenersi più che comprovati, hanno 

determinato un obiettivo e giustificato rinvio del 

termine di inizio lavori ipotizzato negli addendum: 

• Addendum reg. int. n. 16228 del 12/4/2012 - 

Provincia di Ascoli 


Provincia di Fermo 


Provincia di Pesaro e Urbino 


Provincia di Macerata 


Provincia di Ancona 

• che persistono interessi di pubblica utilità; 

• che il breve spostamento della data di inizio lavori 

non pregiudica la realizzazione dell’intervento; 

• che nonostante la presenza di tali difficoltà si è già 

in fase molto avanzata sull’attuazione dell’intervento; 

Condiviso l’aggiornamento del crono programma 

come segue: 

• inizio lavori entro 180 giorni dalla firma degli 

addendum del 16/2/2012; 

Ritenuto di condividere tale aggiornamento del 

crono programma, che consente di realizzare l’opera 

e spendere il finanziamento nei tempi previsti; 

Visto l’art. 21 della convenzione che consente motivate 

modifiche consensuali 

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDE- 

RATO STIPULANO 

Il presente addendum modifica ed integra la convenzione 

originaria tra la Regione Marche e la Provin-


cia di _______ Reg. N. ________ stipulata il 

________ 

Art. 1 

Le premesse formano parte integrante del presente 

addendum. 

Art. 2 

2. l’art. 18 — “Revoche” della convenzione originaria, 

comma 1 “Le seguenti condizioni determinano 

la revoca totale del contributo concesso:” 

lett. a) viene modificato come segue “mancato 

inizio dei lavori entro 180 (centottanta) giorni 

dalla firma del precedente addendum, fatto 

salvo le ipotesi di sospensione di cui all’art. 17 

della convenzione originaria” ; 

Art. 3 

Si dà atto che restano invariati tutti gli altri articoli 

della convenzione tra la Regione Marche e la Provincia 

di_______, Reg. N. _________ stipulata il 

________ 

Art. 4 

Il presente addendum sarà registrato solo in caso 

d’uso ai sensi dell’art.5, secondo comma, del DPR 

26 ottobre 1972, n.634 e ss.mm.ii., a cura e spese 

della parte richiedente. E’ inoltre esente da bollo ai 

sensi dell’art.16 della tabella B annessa al DPR 26 

ottobre 1972, n.642, modificato dall’art.28 del 

DPR 30 dicembre 1982, n. 955. 

Letto, confermato e sottoscritto 


IL DIRIGENTE DELLA P.F. 

Sistemi Informativi e Telematici 

(Dott.ssa Serenella Carota) 

PROVINCIA DI __________ 

IL DIRIGENTE __________ 

(Dott _____________) 

_______________________________________________________ 

Deliberazione n. 1812, del 28/12/2012 

Programma triennale dei servizi del trasporto 

pubblico locale 2004-2006 e ss.mm.ii. - Modifiche 

delle percorrenze e dei corrispettivi dei 

servizi di TPL urbano ed extraurbano. 


omissis 

DELIBERA 

1. DI APPROVARE l'allegato 1, che costituisce parte 

integrante e sostanziale della presente delibe- 

995 

razione e che prevede, per le motivazioni riportate 

nel documento istruttorio, a far data dal 

01/01/2013: 

a. il ripristino dal bacino di Ascoli Piceno a quello 

di Fermo dei 35.700 km, con decorrenza 

01.01.2013, precedentemente trasferiti, con 

D.G.R. n. 2193 del 21/12/2009, dal bacino di 

Fermo a quello di Ascoli Piceno, per un periodo 

di tre anni (dal 01/01/2010 al 31/12/2012); 

b. la riduzione, a seguito dell'approvazione della 

legge finanziaria e del bilancio di previsione 

della Regione Marche, per l'anno 2013, di 

euro 2.643.935,14 del corrispettivo complessivo 

per il Trasporto Pubblico Locale urbano 

ed extraurbano, pari a circa il 4%, al quale 

corrisponde una riduzione delle percorrenze 

di complessivi 1.568.746 aut/km.


996


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_______________________________________________________ 


Articolo 39 legge n. 449/9/ - Programma triennal 

2012/2014 del fabbisogno del personale 

dirigenziale della Giunta regionale. Adozione 

piano occupazionale 


omissis 

DELIBERA 

- di adottare, per le esigenze della Giunta regionale, 

il piano occupazionale della dirigenza relativo 

all'anno 2013, di cui agli allegati A e B alla presente 


- di stabilire che l'operativa di tale piano decorre dal 

1^ gennaio 2013 e che la relativa attuazione è da 

effettuarsi unitariamente a quella del piano occupazionale 

2012, ai sensi dell'articolo 27 della legge 

regionale 27 novembre 2012, n. 37; 

- di dare atto che la spesa è stata determinata con la 

deliberazione n. 1724 del 10 dicembre 2012 e che 

dalla presente deliberazione non derivano oneri 

ulteriori; 

- di incaricare il Vice segretario generale all'adozione 

di ogni atto connesso e conseguente all'attuazione 

dei piani occupazionali della dirigenza relativi 

agli anni 2012 e 2013; 

- di stabilire che gli allegati A e B costituiscono parte 

integrante della presente deliberazione. 

998


999


ALLEGATO B 

PROFILI PIANO OCCUPAZIONALE 2013 

1) Settore competitività e sviluppo dell'impresa 

agricola, struttura decentrata di Ancona e irrigazione 

Requisiti: diploma di laurea in Scienze Agrarie ed 

equipollenti, laurea specialistica classe 77/S, nonché 

laurea magistrale classe LM-69. 

Competenze: 

1) Miglioramento della competitività dell'impresa 

agricola con particolare riferimento alle misure 

dell'Asse I del PSR; Agroindustria e consorzi 

agroalimentari; Promozione delle imprese e dei 

prodotti agricoli; Commercializzazione dei prodotti 

agricoli e zootecnici; OCM unica; Settore 

vitivinicolo; Settore ortofrutticolo; Zootecnia, 

riproduzione animale, miglioramento genetico e 

libri genealogici; rifiuti di origine animale; Florovivaismo; 

Fonti di energia rinnovabile in agricoltura; 

Agevolazioni fiscali in agricoltura; Carburante 

agevolato in agricoltura; Credito agrario 

e ingegneria finanziaria; Rinegoziazione mutui; 

Salvataggio delle imprese agricole in difficoltà 

finanziarie; Cooperazione, organizzazioni di produttori, 

organizzazioni interprofessionali; Qualità 

degli alimenti, certificazione, tracciabilità e 

rintracciabilità delle produzioni; Agricoltura biologica 

ed integrata; Vigilanza sugli organismi di 

certificazione; Biodiversità agraria; Educazione 

alimentare; Organismi geneticamente modificati; 

Qualifiche professionali; Servizi di sviluppo 

agricolo, ricerca e sperimentazione applicate ai 

settori agricolo, zootecnico e forestale; Vigilanza 

e collaborazione per il coordinamento del piano 

delle attività dell'ASSAM e gestione liquidatoria 

ex Esam; Vigilanza sulla conformità dei regimi 

di aiuto attivati dagli enti locali. 

2) Bonifica ed irrigazione; Fondo di solidarietà; 

Aree fitosanitarie e zone vulnerabili da nitrati; 

Attività e presidi fitosanitari; Funghi e tartufi; 

Ecocondizionalità in agricoltura; Usi civici e proprietà 

collettive. 

3) Gestione dell'attuazione del Programma di Sviluppo 

Rurale attraverso l'istruttoria delle domande 

di aiuto e di pagamento di tutte le misure attivate; 

4) Gestione dei procedimenti e delle attività istruttorie 

in materia di: OCM vitivinicolo, agevolazione 

su carburanti impiegati in agricoltura, autoriz- 

1000 

zazioni all'acquisto, utilizzo e vendita Prodotti 

Fitosanitari; Agriturismo; multifunzionalità; 

EROA, calamità naturali, cooperazione, verifica 

requisiti dei CAA, riproduzione animale, apicoltura, 

tartuficoltura, autorizzazione estirpazione 

olivi; 

5) Formulazione pareri in materia di: edificazione in 

zone rurali, Imprenditore Agricolo Professionale. 

Conoscenze specifiche: legislazione comunitaria, 

statale e regionale ed indirizzi regionali di ogni 

ambito di competenza summenzionato. Conoscenza 

approfondita delle procedure di gestione del PSR. 

2) Settore diversificazione delle attività rurali e 

struttura decentrata di Macerata 

Requisiti: diploma di laurea in Scienze Agrarie ed 

equipollenti, laurea specialistica classe 77/S, nonché 

laurea magistrale classe LM-69. 

Competenze: 

1) Gestione dell'attuazione a livello regionale degli 

investimenti per l'agriturismo e per la diversificazione 

delle Attività Agricole; 

2) Gestione dell'attuazione del programma Leader e 

dei Gruppi di Azione Locale e della cooperazione 

Interterritoriale e Transnazionale. 

3) Gestione istruttoria delle deroghe al vincolo di 

indivisibilità per i terreni della Proprietà Diretto 

Coltivatrice 

4) Gestione dell'attuazione del Programma di Sviluppo 

Rurale attraverso l'istruttoria delle domande 

di aiuto e di pagamento di tutte le misure attivate 

5) Gestione dei procedimenti e delle attività istruttorie 

in materia di: OCM vitivinicolo, agevolazione 

su carburanti impiegati in agricoltura, autorizzazioni 

all'acquisto, utilizzo e vendita Prodotti 

Fitosanitari; agriturismo – multifunzionalità — 

EROA, calamità naturali, cooperazione, verifica 

requisiti dei CAA, riproduzione animale, apicoltura, 

tartuficoltura, autorizzazione estirpazione 

olivi. 

6) Formulazione pareri in materia di: edificazione 

in zone rurali, Imprenditore Agricolo Professionale. 

Conoscenze specifiche: legislazione, comunitaria, 

nazionale e regionale in materia di politica agricola, 

con particolare riferimento agli ambiti di competenza 

summenzionati. Conoscenza approfondita delle 

procedure di gestione del PSR.


_______________________________________________________ 


T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 820/2012 notiricato 

in data 7/12/2012 - Decadenza aiuto 

relativo alla Mis. 3.1.1 B) del PABS. Costituzione 

in giudizio. Affidamento incarico Avv. 

Lucilla Di Ianni. 


omissis 

DELIBERA 

di costituirsi e resistere, in ogni sua fase e stato, nel 

giudizio promosso avanti al T.A.R. Marche, con 

ricorso R.G. n. 820/2012 notificato in data 

7/12/2012, acquisito al n. 818837 del Registro unico 


di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la 

Regione Marche all'Avv. Lucilla DI IANNI dell'Avvocatura 

regionale, conferendole ogni più opportuna 

facoltà al riguardo, ivi compresa quella della costituzione 

nell'eventualità di proposizione di motivi 

aggiunti; 

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a 

rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo 

domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura 

della Regione Marche sita in Piazza Cavour, 

n. 23. 

_______________________________________________________ 


T.A.R. Marche. Ricorso R.G. n. 821/2012 notificato 


relativo alla Mis. Assistenza Tecnica Specialistica 

- PABS. Costituzione in giudizio. Affidamento 

incarico Avv. Lucilla Di Ianni. 


omissis 

DELIBERA 











aggiunti; 


1001 




n. 23. 

_______________________________________________________ 





- PABS. Costituzione in ,giudizio. Affidamento 



omissis 

DELIBERA 











aggiunti; 





n. 23. 

_______________________________________________________ 





- PABS. Costituzione in giudizio. Affidamento 



omissis 

DELIBERA 






di affidare l'incarico di rappresentare e difendere la






aggiunti; 





n. 23. 

_______________________________________________________ 


T.A.R. Marche. Ricorso notificato in data 

13/12/2012, prot. reg.le n. 828008 - Compatibilità 

ambientale al progetto per la realizzazione 

giacimento di gas naturale in sotterraneo. 


incarico Avv. Pasquale De Bellis. 


omissis 

DELIBERA 


giudizio promosso davanti al Tribunale Amministrativo 

Regionale per le Marche, con ricorso notificato 

in data 13/12/2012, acquisito al n. 828008 del Registro 

unico della Giunta regionale; 


Regione Marche all'Avv. Pasquale DE BELLIS dell'Avvocatura 

regionale, conferendogli ogni più 

opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella 

della costituzione nell'eventualità di proposizione di 

motivi aggiunti e di resistere nell'eventualità della 

proposizione di ricorsi incidentali; 





n. 23 

_______________________________________________________ 


Tribunale di Macerata. Atto di citazione in 

appello notificato in data 14/11/2012 avverso 

la sentenza del G.d.P. di Tolentino n. 

60/2012 in materia di risarcimento danni. 

Affidamento incarico Avv. Marco Maria Fesce. 


omissis 

1002 

DELIBERA 

di costituirsi e resistere nel giudizio promosso, avanti 

al Tribunale Civile di Macerata, con atto di citazione 

in appello, notificato in data 14/11/2012, 

avverso la sentenza del Giudice di Pace di Tolentino 

n. 60/2012 resa in data 21/03/2012 nel procedimento 

R.G. n. 81/A/2011; 

di affidare l'incarico professionale di rappresentare e 

difendere la Regione Marche all'Avv. Marco Maria 

FESCE dell'Avvocatura regionale, conferendogli 

ogni più opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa 

quella di resistere in eventuale appello incidentale, 

nonché quella di proporre appello incidentale; 

di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo 

domicilio a Civitanova Marche, presso lo Studio 

legale dell'Avv. Edoardo Marabini, Viale Vittorio 

Veneto, n. 13. 

L'onere derivante dal presente atto, per quanto concerne 

la prestazione dell'Avv. Edoardo Marabini fa 

carico al capitolo 10313101 del Bilancio 2012, 

approvato con L.R. 29/2012. 

L'impegno sarà assunto all'atto della liquidazione 

poiché non è preventivamente quantificabile l'esatto 

ammontare, determinabile soltanto al termine del 

giudizio dietro presentazione da parte del professionista 

di nota spese, che verrà liquidata con apposito 

decreto dirigenziale. 

_______________________________________________________ 



in data 4/12/2012 in materia di finanziamento 

ad istituto culturale Protocollo d'intesa 

16/07/2008. Costituzione in giudizio. Affidamento 

incarico Avv. Paolo Costanzi. 


omissis 

DELIBERA 


giudizio promosso - avanti al Tribunale Amministrativo 

Regionale per le Marche - con ricorso R.G. n. 

812/2012, notificato in data 4/12/2012; 


Regione Marche, all'Avv. Paolo COSTANZI dell'Avvocatura 

regionale, conferendogli ogni più 

opportuna facoltà al riguardo, ivi compresa quella 

della costituzione nell'eventualità di proposizione di 

motivi aggiunti; 


rilasciare procura speciale al predetto legale eleg-


gendo domicilio in Ancona presso la sede dell'Avvocatura 


n. 23 

_______________________________________________________ 


Controllo Atti. Legge n. 412/91, art. 4, comma 

8. L.R. n. 26/96, art. 28. Determina del direttore 

generale ASUR n. 911 del 5.12.2012, concernente 

"affidamento del servizio di assistenza 

tecnica e manutenzione dei sistemi di telecomunicazione 

dell'Area Vasta n. 3 di Macerata. 

Adesione alla convenzione CONSIP". 

Approvazione. 


omissis 

DELIBERA 

di approvare la determina n. 911 del 5.122012 del 

Direttore Generale dell'ASUR. 

_______________________________________________________ 


Controllo Atti. Legge n. 412/91, art. 4, comma 

8. L.R. n. 26/96, art. 28. Determina del direttore 

generale ASUR n. 927 del 6/12/2012, 

concernente: affidamento del Servizio Formativo 

Rieducativo dei pazienti del Dipartimento 

Salute Mentale realizzato attraverso lo svolgimento 

di attività tecnico lavorative ai sensi 

dell'art. 69 D.Lg. n. 163/2006 Area Vasta n. 3 

Camerino. Indizione. Approvazione. 


omissis 

DELIBERA 

di approvare la determina n. 927 del 6.12.2012, del 

Direttore Generale dell' ASUR. 

_______________________________________________________ 


Disposizioni relative all'istituzione del Servizio 

Sanità e del Servizio Politiche sociali al Conferimento 

dei relativi incarichi e alla costituzione 

del Coordinamento degli enti del Servizio sanitario 

regionale. 


omissis 

1003 

DELIBERA 

- di attribuire al Servizio Sanità e al Servizio Politiche 

sociali, istituiti nell'ambito delle strutture 

organizzative della Giunta regionale, le competenze 

di cui agli allegati A e B alla presente deliberazione 

e alla Segreteria generale ed al Servizio 

Bilancio, ragioneria, tributi, patrimonio e politiche 

comunitarie le competenze di cui agli allegati C e 

D alla presente deliberazione; 

- di assegnare al Servizio Sanità e al Servizio Politiche 

sociali il valore economico della retribuzione 

di posizione corrispondente alla fascia S1; 

- di incaricare, a decorrere dal 1° gennaio 2013, della 

direzione del Servizio Sanità e del Servizio Politiche 

sociali, mediante sottoscrizione di specifico 

contratto aggiuntivo ai rispettivi contratti individuali 

di lavoro e conferma della disciplina, della 

durata del rapporto e del trattamento economico, 

rispettivamente Pierluigi Gigliucci e Paolo Mannucci; 

- di mantenere ad interim l'incarico della Posizione 

di funzione Controllo strategico e di gestione a 

Pierluigi Gigliucci; 

- di sostituire, negli allegati A e B alla deliberazione 

della Giunta regionale n. 909 del 20 giugno 2011, 

nell'allegato C alla deliberazione della Giunta 

regionale n. 1177 del 1° agosto 2012 e nell'Allegato 

A alla deliberazione della Giunta regionale n. 

1278 del 10 settembre 2012, le parole "Dipartimento 

per la Salute e per i Servizi sociali" con le 

seguenti "Servizio Sanità"; 

- di stabilire che, fino all'istituzione delle nuove 

Posizioni di funzione nell'ambito del Servizio 

Sanità e del Servizio Politiche sociali e al conferimento 

dei relativi incarichi, i dirigenti continuano 

a svolgere le funzioni sulla base dell'attuale assetto; 

- di revocare le disposizioni concernenti l'esame 

preliminare delle proposte di deliberazione da parte 

del dirigente della Posizione di funzione Coordinamento 

giuridico - amministrativo e del dirigente 

della Posizione di funzione Controllo strategico 

e di gestione, di cui alle deliberazioni della 

Giunta regionale n. 412 del 22 marzo 2011 e n. 

1163 del 1° agosto 2011; 

- di nominare Presidente del Coordinamento degli 

enti del Servizio sanitario regionale Paolo Galassi, 

direttore dell'Azienda ospedaliero universitaria 

Ospedali riuniti "Umberto I – G.M. Lancisi – G. 

Salesi"; - di attribuire l'incarico di Segretario del 

Coordinamento degli enti del Servizio sanitario 

regionale al dirigente del Servizio Sanità; 

- di demandare la definizione delle funzioni del 

Coordinamento degli enti del Servizio sanitario 

regionale, nonché delle procedure di adozione dei 

relativi atti, ad una successiva deliberazione, su


proposta del dirigente del Servizio Sanità, sentito 

il medesimo Coordinamento; 

- di stabilire che gli allegati A, B, C e D costituiscono 

parte integrante della presente deliberazione e 

che dalla medesima non deriva alcuna spesa 

aggiuntiva a carico della Regione. 

ALLEGATO A 

SERVIZIO SANITA' 

Analisi, valutazione e monitoraggio della domanda e 

dell'offerta sanitaria 

Dati e informazioni di interesse sanitario 

Indirizzi relativi all'acquisizione di beni e servizi 

Controllo strategico relativo agli enti del Servizio 

sanitario regionale 

Controllo dell'attuazione degli indirizzi da parte 

degli enti del Servizio sanitario regionale 

Valutazione delle direzioni aziendali e di area vasta 

Elenco degli idonei alle direzioni generali 

Medicina convenzionata 

Accreditamenti, autorizzazioni e accordi gestionali 

relativi alle strutture pubbliche e private ospedaliere, 

residenziali (sanitarie e socio-sanitarie), ambulatoriali 

e termali 

Attività ispettive e di vigilanza relative agli enti del 

Servizio sanitario regionale 

Controllo degli atti, compresi quelli relativi alle alienazioni 

di beni 

Gestione liquidatoria delle unità sanitarie locali 

Assistenza agli stranieri ed ai marchigiani all'estero 

Salute mentale 

Integrazione socio-sanitaria 

Segreteria del Coordinamento degli enti del Servizio 

sanitario regionale 

ALLEGATO B 

SERVIZIO POLITICHE SOCIALI 

Sistema dei servizi sociali 

Invalidità civile 

Immigrati, rifugiati, profughi, nomadi e popolazioni 

zingare 

Aree di emarginazione e di esclusione sociale Detenuti 

ed ex detenuti 

Prostituzione e tratta di esseri umani Estrema 

povertà e senza fissa dimora Disabilità 

Dipendenze patologiche 

Terzo settore: cooperazione sociale, volontariato, 

associazionismo di promozione sociale e mutuo soccorso 

1004 

Strutture sociali 

Anziani e non autosufficienza 

Fabbisogno fmanziario del settore sociale 

Gestione dei fondi regionali, statali e comunitari 

relativi al settore sociale 

Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza 

Albi e registri sociali 

Servizi per l'infanzia e l'adolescenza Minori in difficoltà 

sociale 

Adozione ed affidamento familiare Sostegno alle 

famiglie 

ALLEGATO C 

SEGRETERIA GENERALE 

Programmazione del fabbisogno e sviluppo organizzativo 

del personale del Servizio sanitario regionale 

Applicazione dei contratti collettivi nazionali di 

lavoro del personale del Servizio sanitario regionale 

e degli accordi per le categorie mediche e relative 

relazioni sindacali 

ALLEGATO D 

SERVIZIO BILANCIO, RAGIONERIA, 

TRIBUTI, PATRIMONIO E POLITICHE 

COMUNITARIE 

Rilevazione del fabbisogno fmanziario e di cassa del 

Servizio sanitario regionale 

Assegnazione delle risorse del fondo sanitario 

Modello del conto economico 

Linee guida per il bilancio preventivo di esercizio e 

il bilancio consuntivo degli enti del Servizio sanitario 

regionale Modelli informativi ministeriali 

Adempimenti relativi alle alienazioni dei beni 

immobili degli enti del Servizio sanitario regionale 

_______________________________________________________ 


L.R. n. 26/1996, art. 4 conferma dell'incarico 

di direzione dell'Agenzia regionale sanitaria 

(ARS). 


omissis 

DELIBERA 

- di approvare l'accordo preliminare, sottoscritto il


27 dicembre 2012 di cui all'allegato A alla presente 

deliberazione, che ne costituisce parte integrante 

e sostanziale; 

- di confermare, come direttore dell'Agenzia regionale 

sanitaria (ARS), con decorrenza 1 ° gennaio 

2013, il dott. Carmine Ruta, mediante modifica del 

relativo contratto individuale di lavoro nella parte 

concernente l'oggetto della prestazione e il trattamento 

economico e previa sottoscrizione di apposito 

patto aggiuntivo; 

- di attribuire allo stesso direttore, con oneri a carico 

dell'ARS, il trattamento economico di euro 

155.00,00, lordi annui integrato: 

- dell'importo annuo di euro 5.000,00, in relazione 

a corsi di formazione manageriale e ad iniziative 

di studio ed aggiornamento, promozione 

della Regione o alle quali la Regione aderisce, 

afferenti la sanità nazionale o regionale, cui il 

direttore dovrà partecipare per esigenze connesse 

al proprio ufficio; 

- di un'ulteriore quota, sino al 20 per cento, da 

corrispondersi "ex post", in relazione ai risultati 

conseguiti in base agli obiettivi fissati dalla 

giunta regionale; 

- di confermare l'attuale organizzazione dell'ARS, 

ivi compresi gli incarichi di direzione delle Posizione 

di Funzione e di progetto già istituite; 

- di stabilire che le strutture dell'ARS ed i relativi 

dirigenti collaborino con il Servizio Sanità e con il 

Servizio Politiche sociali per l'esercizio delle funzioni 

relative ai settori elencati nell'art. 4 1° comma 

della legge regionale n. 26 del 1996, secondo 

modalità e termini decisi dalla Giunta Regionale. 

- di incaricare il dirigente del Servizio Attività Normativa, 

legale e risorse strumentali di predisporre 

il contratto aggiuntivo sulla base delle determinazioni 

recate nella presente deliberazione. 

- gli oneri derivanti dalla presente deliberazione 

sono a carico del bilancio dell’Agenzia sanitaria 

regionale. 

1005


Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data 

di pubblicazione. 

Dovranno essere inviati: 

Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano - 

60125 Ancona. 

ABBONAMENTO ORDINARIO 

(ai soli Bollettini ordinari esclusi 

i supplementi e le edizioni speciali 

e straordinarie) 

Annuo (01.01.2013 - 31.12.2013) a 100,00 

Semestrale (01.01.2013 - 30.06.2013 o 

01.07.2013 - 31.12.2013) a 55,00 

ABBONAMENTO SPECIALE 

(comprensivo dei bollettini ordinari, 

dei supplementi e delle edizioni speciali 

e straordinarie) 

Annuo (01.01.2013 - 31.12.2013) a 125,00 

Semestrale (01.01.2013 - 30.06.2013 o 

01.07.2013 - 31.12.2013) a 68,00 

COPIA BUR ORDINARIO a 2,50 

COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE - 

COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA 

(fino aa 160 pagine) a 2,50 

(da pagina 161 a pagina 300) a 5,50 

(da pagina 301 a pagina 500) a 7,00 

(oltre le 500 pagine) a 8,00 

COPIE ARRETRATE il doppio del prezzo 

(si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini 

stampati negli anni precedenti a quello in corso) 

I versamenti dovranno essere effettuati sul C.C.P. n. 13960604 intestato al 

“BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE 

Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona”. 

Si prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE 

Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso con 

la esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale. 

(Anche tramite Fax: 071/8062411) 

Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona 

Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche - 

Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi di 

Ancona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426 

- Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327. 

Il Bollettino è consultabile su Internet al seguente indirizzo: 

http://www.regione.marche.it/bur 

1006 

Editore: 


AUT. TRIBUNALE ANCONA 

N. 23/1971 

Direttore responsabile: 

Dottoressa ELISA MORONI 

Stampa: STES srl 

POTENZA

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