Relazione geologica - Comune di Valsecca
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C – FASCIA DI RACCORDO ALLE PREALPI BERGAMASCHE<br />
Gli ampi scorrimenti delle Grigne e gli embrici sovrascorsi, scollati e localmente retroscorsi<br />
del Due Mani-Resegone, Muschiata, Maesimo poggiano o sono in contatto verso E e verso<br />
S con sequenze triassiche e giurassiche, fagliate, piegate, sudvergenti, ma con limitato<br />
carreggiamento. Le <strong>di</strong>slocazioni e le pieghe si infittiscono sino a giungere alla “piega a<br />
ginocchio” dell’Albenza che essendo in continuazione con la flessura frontale ad O, cela<br />
alla sua base meri<strong>di</strong>onale un piano <strong>di</strong> accavallamento primario. Tuttavia è necessario<br />
<strong>di</strong>scutere i rapporti che esso ha con le strutture alloctone occidentali e con l’Anticlinale<br />
Orobica a N, con cui in affioramento è a contatto con una faglia apparentemente normale.<br />
La complessità <strong>di</strong> questa zona ha portato LAUBSCHER (1985) ad identificare una zona<br />
traversa a faglie <strong>di</strong> Barzio e Ballabio. L’interpretazione fornita da Jadoul e Gaetani (1986),<br />
pur con<strong>di</strong>videndo la zona traversa <strong>di</strong> Barzio porta ad ubicare più ad E la <strong>di</strong>slocazione<br />
principale trasversale, con <strong>di</strong>rezione N-S tra i piani <strong>di</strong> Bobbio-Morterone, l’alta <strong>Valsecca</strong>-<br />
Carenno (faglia del Faggio-Morterone-<strong>Valsecca</strong>-Carenno). A Sud le unità alloctone<br />
poggiano sulla Zona <strong>di</strong> Lecco costituita da unità carniche alquanto ripiegate e sui lembi<br />
parzialmente alloctoni della Corna Camozzera-Magnodeno. Essi costituiscono<br />
verosimilmente il fianco rovescio e scagliato <strong>di</strong> una complessa piega sinclinalica, da<br />
rovescia a coricata, connessa con le spinte sud vergenti delle unità alloctone più<br />
settentrionali e imme<strong>di</strong>atamente soprastanti. Questa struttura, probabilmente anch’essa<br />
sra<strong>di</strong>cata, potrebbe continuare profondamente all’interno della struttura prealpina<br />
costituendo una delle unità più profonde e, unitamente con la zona <strong>di</strong> Lecco rappresentare<br />
l’equivalente del parautoctono prealpino della Bergamasca. Nel raccordo orientale vero e<br />
proprio con le Prealpi Bergamasche si possono <strong>di</strong>stinguere due unità strutturali minori:<br />
l’unità <strong>di</strong> Barzio e dei Piani <strong>di</strong> Artavaggio-Campelli. La prima appartiene ancora per<br />
strutture tettoniche e sequenza se<strong>di</strong>mentaria all’e<strong>di</strong>ficio delle Prealpi Lariane; la seconda è<br />
in continuità con le sequenze tardo triassiche delle Valli Brembana e Taleggio. Queste due<br />
unità sono separate da una importante associazione <strong>di</strong> faglie N-S che sono state unificate<br />
nella linea del Faggio-Morterone-<strong>Valsecca</strong> (Jadoul 1985). Questa struttura è stata<br />
interpretata da alcuni Autori come la delimitazione tra Prealpi Lariane e Bergamasche. Essa<br />
ha carattere <strong>di</strong> lineamento ancestrale tardo triassico-liassico; infatti durante il Norico<br />
superiore essa ha giocato come sistema <strong>di</strong> faglie listriche che delimitava verso la<br />
Valsassina-Lago <strong>di</strong> Como un settore <strong>di</strong> alto strutturale carbonatico caratterizzato da<br />
sequenze ridotte . Un ruolo paleostrutturale simile si è attuato anche nel lias inferiore lungo<br />
la porzione meri<strong>di</strong>onale della struttura e verosimilmente nel Cretacico superiore <strong>di</strong> Carenno.<br />
A) Unità <strong>di</strong> Barzio - E’ formata da una sequenza completa anisico-carnica,<br />
immergente regionalmente a SO. Risulta interessata da elisioni tettoniche (faglie inverse<br />
immerse a sud), soprattutto in corrispondenza dei passaggi laterali <strong>di</strong> facies (C. <strong>di</strong> Perledo<br />
Varenna-C. <strong>di</strong> Esino dei Piani <strong>di</strong> Bobbio). L’unità è delimitata verso settentrione dalla<br />
faglia regionale E-O <strong>di</strong> Valtorta-Valcanale, che in questo settore ha giacitura subverticale,<br />
debolmente immergente a S. Verso oriente è separata dall’unità Piani d’Artavaggio-<br />
Campelli dalla faglia N-S della valle del Faggio. Nel fondovalle della Valsassina un sistema<br />
NO-SE <strong>di</strong> faglie verticali, in parte tar<strong>di</strong>ve e con componente trascorrente, poco affioranti se<br />
non nei valloni che scendono dai crinali delle cime <strong>di</strong> Muschiata-Due Mani-Culmine <strong>di</strong> S.<br />
Pietro, determina verso SO la scomparsa <strong>di</strong> questa unità.<br />
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