Relazione geologica - Comune di Valsecca

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tettonico. Si individuano inoltre chiare variazioni tessiturali e di permeabilità connesse alla
presenza del litosoma argillitico rappresentato dalla F. delle Argilliti di Riva di Solto, che
compone nella quasi totalità il substrato posto ad E del lineamento tettonico principale a
sviluppo prevalente N-S. Nel territorio di Valsecca non sono presenti pozzi di captazione.
4.0 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO
Nel territorio comunale di Valsecca sono state individuate una serie di antiche frane
inattive, ormai stabilizzate, già a suo tempo individuate dalla Regione Lombardia, delle
quali la più importante è rappresentata dalla paleofrana di Carevi, ubicata a quote comprese
tra 840 e 600 m s.l.m. lungo il versante meridionale della Corna Rossa.
Di notevole importanza risulta invece il dissesto idrogeologico attivo e quiescente ubicato
ad E dell’abitato di Gromo, contraddistinto da notevole estensione areale ed importanti oltre
che chiaramente osservabili fratture di tensione che compongono il coronamento sommatale
del dissesto medesimo. L’osservazione diretta sul terreno ha permesso di individuare
fessurazioni con beanza dell’ordine di grandezza plurimetrica e sviluppo verticale delle
fessure di tensione medesime sino a profondità massime visibili sino a 6-8 m da p.c..
Ad una prima osservazione il dissesto parrebbe interessare sia coltri di copertura
superficiale che il basamento argillitico (a presumibile forte grado di alterazione)
identificando quindi geometrie presunte del dissesto tutt’altro che sottovalutabili.
Durante l’evento alluvionale del novembre 2002, la mobilitazione di parte del corpo di
frana ha determinato la formazione di una colata di fango e detriti lungo l’asta torrentizia
secondaria sviluppata a partire da Gromo in direzione N-E verso Prabutè, determinando il
completo interrimento dell’asta torrentizia e l’interruzione dell’unica arteria viaria di
collegamento Valsecca S. Omobono Imagna.
Gli interventi eseguiti in emergenza hanno consentito la completa ripulitura dell’asta
torrentizia e riattivazione dell’arteria viaria definendo ancora una volta l’importanza e la
necessità strategica e territoriale di un accurato monitoraggio di questo dissesto
idrogeologico in atto.
Peculiarità geomorfologiche sono inoltre rappresentate da campi dolinari sepolti presenti a
NE della cima di Corna Camozzera a quota 1165 ed inghiottitoi individuati ad O della
località Quada ai piedi delle pareti rocciose della Dolomia Principale. Entrambe queste
strutture sono chiaramente connesse allo sviluppo di importanti circolazioni idriche
sotterranee per permeabilità secondaria nel litosoma dolomitico (cataclasi) lungo alcuni
settori delle principali direttrici tettoniche presenti nel territorio studiato.
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