L'ARTROPROTESI D'ANCA - Ospedale Sacro Cuore Don Calabria
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<strong>Ospedale</strong> “S. <strong>Cuore</strong> - <strong>Don</strong> <strong>Calabria</strong>”<br />
Negrar (Verona)<br />
Divisione di Ortopedia e Traumatologia<br />
Primario: DR. CLAUDIO ZORZI<br />
Opuscolo informativo<br />
L’ARTROPROTESI<br />
D’ANCA<br />
Mod. B/16 Revisione 0 del 1/10/2003
Gentile signora/e,<br />
L’artroprotesi d’anca<br />
con questo breve opuscolo desideriamo darle alcune<br />
informazioni sull’intervento chirurgico di artroprotesi d’anca che<br />
le è stato proposto da un nostro collega per risolvere la sua patologia.<br />
A tale intervento sono legati benefici ed anche rischi e complicanze.<br />
Tutto ciò che le verrà esposto servirà quindi ad integrare non solo<br />
le informazioni che lei apprenderà dal colloquio con il medico, ma<br />
la aiuterà ad una comprensione delle problematiche legate a questo<br />
intervento per poter affrontare serenamente il percorso terapeutico.<br />
Si è dovuto ricorrere a tale scelta in quanto l’articolazione della<br />
sua anca oltre che a non permetterle più di svolgere con facilità le<br />
normali attività quotidiane è divenuta dolente.<br />
L’articolazione dell’anca è costituita da una palla (testa femorale)<br />
e da una cavità (cotile) che nel suo caso sono danneggiate. Per tale<br />
motivo verrà sostituita da una artroprotesi. Si tratta di una articolazione<br />
artificiale formata da due componenti: una sostituirà il cotile<br />
ed una il femore. La scelta del modello protesico e del tipo di ancoraggio<br />
all’osso viene fatta dal chirurgo a seconda della patologia e<br />
delle caratteristiche peculiari dell’osso. Esistono due sistemi di ancoraggio<br />
all’osso della protesi: fissando ad incastro le componenti (protesi<br />
non cementate), oppure incollandole sfruttando un particolare<br />
materiale (polimetilmetacrilato) chiamato comunemente cemento<br />
(protesi cementate).<br />
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Informazioni generali<br />
I benefici legati all’intervento sono volti alla scomparsa del dolore<br />
ed un miglioramento del movimento articolare (dopo adeguata<br />
ginnastica medica). È importante sottolineare che esiste una notevole<br />
variabilità per quanto riguarda i risultati di questo intervento: ad<br />
esempio in un anca rigida da lungo tempo o in un reimpianto di<br />
artroprotesi non sarà prevedibile un recupero funzionale completo,<br />
ma parziale, e la rieducazione sarà più lenta.<br />
È possibile avere un netto miglioramento della qualità della vita<br />
che deve essere però regolata e priva di sovraccarichi a livello della<br />
nuova articolazione. Vanno evitate ovviamente quelle attività fisiche<br />
pesanti che possono provocare delle sollecitazioni eccessive all’impianto<br />
protesico.<br />
Le complicanze di questo intervento vanno spiegate in maniera<br />
tale da non provocare un allarmismo eccessivo e controproducente.<br />
Ad ogni intervento chirurgico sono legate delle possibili complicanze<br />
che si possono verificare malgrado siano state adottate tutte le<br />
precauzioni e le corrette procedure. Tali fatti negativi pur presentandosi<br />
con una incidenza molto rara non sono trascurabili. Di seguito<br />
ne elenchiamo alcune.<br />
• Mobilizzazione dell’impianto: tale evenienza si può verificare<br />
tardivamente (a distanza di anni) oppure precocemente: la causa<br />
più comune è l’usura dei materiali, ma non va dimenticato che<br />
esiste una certa soggettività anche per quanto riguarda i materiali.<br />
A tale complicanza si può, solitamente, far fronte impiantando<br />
una nuova protesi.<br />
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• Lussazione della protesi: La testa femorale esce dalla sua coppa;<br />
ciò accade o per traumi importanti oppure per movimenti sbagliati<br />
eseguiti soprattutto nel primo periodo post operatorio. Per<br />
rimediare a questa complicanza si ricollocano le componenti<br />
proteiche nella corretta posizione ripristinando il corretto funzionamento<br />
dell’articolazione. A volte si esegue in anestesia. Di seguito<br />
il paziente dovrà osservare un periodo di immobilizzazione<br />
con tutorizzazione dell’arto operato. Assai di rado è necessario<br />
una nuova operazione.<br />
• Infezione: tale complicanza è percentualmente rara ma necessita,<br />
a seconda dell’entità, di misure drastiche per la sua risoluzione.<br />
Si interviene rimuovevo la protesi e a seconda del germe infettivo<br />
si instaura una corretta terapia antibiotica. Se poi a distanza<br />
di tempo vi è la guarigione è possibile in taluni casi riposizionare<br />
un nuovo impianto.<br />
• Danni Neurologici: a seguito dell’intervento chirurgico anche indipendentemente<br />
della condotta del chirurgo si possono verificare<br />
disturbi di tipo neurologico a carico dell’arto operato. Si possono<br />
verificare dei danni a carico dei nervi che regolano il movimento<br />
e la sensibilità della coscia e della gamba con conseguente<br />
difficoltà e/o impossibilità al movimento di queste parti. Tali<br />
esiti a volte si risolvono a distanza di tempo, a volte rimangono<br />
permanenti.<br />
• Danni Vascolari: evenienze assai rare nel primo impianto protesico,<br />
ma che si possono verificare con maggior incidenza nei<br />
reimpianti.<br />
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• Eccessiva perdita di sangue: l’intervento di protesi d’anca prevede<br />
sempre una certa perdita ematica, che in taluni casi può essere<br />
maggiore del solito. Per tal motivo si esegue, quando è possibile,<br />
un predeposito di sangue del paziente circa un mese prima<br />
dell’intervento. Quando ciò non è possibile si usa sangue di banca<br />
selezionato.<br />
• Frattura: a volte capita che durante l’inserimento della protesi si<br />
possa verificare una frattura.In questi casi di solito si osserva un<br />
periodo di riposo forzato ritardando la rieducazione funzionale<br />
per permettere il consolidamento dell’osso.<br />
• Trombosi Venosa Profonda: si può verificare malgrado la profilassi<br />
che di routine si adotta in tali interventi chirurgici: farmaci<br />
anticoagulanti, calze elastocompressive anti trombo, stimolazione<br />
meccanica arti inferiori tramite “foot pump” e per quanto<br />
possibile una riduzione dell’allettamento. Tale trombosi, se si<br />
complica, può provocare nei casi più gravi una embolia polmonare<br />
che può risultare anche mortale.<br />
• Dismetrie: dopo l’intervento chirurgico, a volte, si può notare<br />
una differenza di lunghezza degli arti inferiori. Ovviamente si<br />
cerca sempre di evitare tale evenienza, ma a volte per motivi tecnici<br />
ciò non è possibile: si ricorrerà quindi ad un rialzo se la dismetria<br />
sarà maggiore di almeno 2 cm.<br />
• Ossificazioni: si tratta di osso che si deposita nel contesto dei muscoli<br />
e che in taluni casi può risultare per un po’ di tempo doloroso<br />
e ne limita il movimento. Di solito il quadro sintomatologico<br />
si risolve a distanza di qualche mese. Quando ciò non avviene<br />
7
si può ricorrere alla rimozione chirurgica di tali ossificazioni (assai<br />
raramente).<br />
• Dolore: raramente dopo l’intervento può residuare dolore (legato<br />
per lo più ad un fatto muscolare): esistono però alcune condizioni<br />
nelle quali è difficile individuare una causa specifica.<br />
• Frattura del collo femorale: tale evenienza si può verificare per<br />
l’intervento di Artroprotesi di Superficie. Viene eseguita pertanto<br />
la rimozione delle componente femorale che viene sostituita da<br />
uno stelo femorale adeguato.<br />
Anestesia: per sottoporsi a tale intervento è ovviamente necessaria<br />
una anestesia che verrà discussa e programmata con il medico<br />
anestesita. Sulla base della sua condizione clinica attuale, della sua<br />
storia anamnestica e degli esami clinici che Lei eseguirà prima dell’intervento,<br />
le saranno specificati i rischi della procedura scelta per<br />
lei.<br />
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Pre ricovero<br />
Tale servizio serve a rendere meno problematica la sua preparazione<br />
all’operazione. In una sede predestinata del nostro reparto<br />
Medici ed Infermieri la accoglieranno per eseguire gli esami clinici<br />
e strumentali che sono necessari per affrontare l’intervento. Oltre<br />
che ad eseguire gli esami del sangue, l’elettrocardiogramma e le radiografie<br />
convenzionali lei sarà visitato da un nostro Medico di reparto<br />
che raccoglierà la sua storia clinica e sarà a sua disposizione<br />
per tutti i chiarimenti da lei richiesti. Di seguito, se possibile sarà sottoposto/a<br />
ad un predeposito del suo sangue da usarsi in caso di necessità.<br />
Se ciò non sarà possibile saranno comunque richieste in<br />
emoteca delle idonee riserve di sangue del suo gruppo sanguineo.<br />
A completamento degli esami e se non saranno emersi particolari<br />
problemi inerenti al suo stato di salute, eseguirà la visita con l’anestesista<br />
che valuterà insieme a lei sia il tipo di anestesia che l’eventuale<br />
rischio operatorio legato all’intervento.<br />
Le chiederemo di firmare non solo il consenso all’intervento ed<br />
alla anestesia, ed anche eventualmente un consenso a donare la Sua<br />
Testa Femorale che verrà depositata presso la Banca dell’Osso di<br />
Verona ed usata per altri pazienti che avranno bisogno di un intervento<br />
chirurgico dove è necessario trapiantare dell’osso. Con tale<br />
donazione Lei aiuterà un altra persona a risolvere la sua condizione<br />
patologica. In alcuni casi specifici (reimpianti,displasie e lussazioni<br />
d’anca, etc.) le può anche essere richiesto un consenso a ricevere un<br />
trapianto d’osso di Banca.<br />
Le chiediamo inoltre di giungere al Day Hospital con tutta la documentazione<br />
medica in suo possesso ed una relazione anamnestica<br />
stilata dal suo medico curante.<br />
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Il ricovero<br />
Il giorno prima dell’intervento Lei sarà ricoverato/a nel nostro reparto.<br />
Verrà visitato/a dal Medico di Reparto e messo/a in Nota per<br />
il giorno dopo sulla Lista Operatoria. Sarà depilata la zona cutanea<br />
sede dell’incisione chirurgica. Alla sera verrà instaurata la profilassi<br />
antitromboembolica.<br />
Il giorno dell’intervento verrà eseguita adeguata profilassi contro<br />
le infezioni con antibiotico e la cateterizzazione vescicale.<br />
Dopo l’intervento, al suo ritorno nella stanza di degenza, sarà posizionato<br />
a letto in maniera idonea e verrà controllato con esami del<br />
sangue e misurazioni della pressione. Verranno posizionate le calze<br />
elastiche anti-trombo e le “foot pump” ai piedi. Un parente od un<br />
accompagnatore potrà rimanere vicino a Lei nelle prime 24-48 ore.<br />
Se vi fosse dolore verrà eseguita idoneo trattamento farmacologico<br />
antidolorifico.<br />
I giorni successivi oltre alle medicazioni della ferita chirurgica ed<br />
ai controlli clinici e di laboratorio, Lei verrà gradualmente mobilizzato<br />
prima in stazione seduta e poi in stazione eretta iniziando dopo<br />
qualche giorno la ginnastica medica per l’arto operato con i nostri<br />
riabilitatori.<br />
Normalmente di seguito alla normale degenza nel nostro reparto<br />
(circa 8-10 giorni), fa seguito un secondo periodo nel quale va<br />
proseguita la ginnastica. Ciò può avvenire ambulatoriamente in idonee<br />
strutture, oppure anche in regime di ricovero in centri specializzati<br />
in Rieducazione Funzionale che potranno esserle indicati.<br />
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Promemoria<br />
Consigliamo a tutti i pazienti di osservare le norme e le regole<br />
che durante questo Percorso Terapeutico gli verranno fornite dal<br />
Personale Santario. Vanno seguite scrupolosamente quelle regole<br />
che sono legate al buon uso della protesi: ad esempio nei primi mesi<br />
vanno evitati movimenti come: accavallare gli arti inferiori, sia a<br />
letto che seduti e flettere le anche oltre i 90° o far leva sull’arto operato<br />
quando ci si alza. A tal proposito si consiglia di usare un apposito<br />
rialzo sia per le sedie che per il water. I controlli clinici e radiologici<br />
proposti dopo l’intervento non vanno dimenticati. Inoltre conviene<br />
sempre informare il Medico se si verifica bruscamente e senza<br />
motivo apparente un dolore all’anca.<br />
La ringraziamo della sua cortese attenzione e le auguriamo una<br />
buona degenza.<br />
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Tipolitografia don <strong>Calabria</strong> - VERONA