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Maria Valtorta LIBRO DI AZARIA 1988 Centro Editoriale Valtortiano ...

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<strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong><br />

<strong>LIBRO</strong> <strong>DI</strong> <strong>AZARIA</strong><br />

<strong>1988</strong> <strong>Centro</strong> <strong>Editoriale</strong> <strong>Valtortiano</strong> srl<br />

03036 Isola del Liri (FR) Italia<br />

Reprinted Maggio 2002<br />

NDR.<br />

Oggi (gennaio 2007) la Chiesa riapre la possibilità per i fedeli di poter fruire<br />

ancora della S. Messa secondo la 'vecchia' liturgia (detta di S.Pio V)<br />

Per questo, per comodità del lettore all'inizio di ogni “lezione” sono<br />

riportati per esteso i passi della S. Messa della domenica in questione,<br />

ripresa da un Messale (pre-Concilio Vaticano II cioè appunto tipo Pio V): quello<br />

delle Edizioni Paoline con 'testo conforme alla edizione ufficiale della<br />

Conferenza Episcopale Italiana, pubblicata il 10-4-65', 'con redazione generale,<br />

introduzioni e note a cura di GUGLIELMO BADENGHINI' e presentazione del 'Sac. G.<br />

Alberione' (1965)<br />

Con il 2007 Il <strong>Centro</strong> <strong>Editoriale</strong> <strong>Valtortiano</strong> pubblica una nuova edizione<br />

di '<strong>AZARIA</strong>' con pochissime note. Noi presentiamo qui la Edizione reprinted 2002<br />

con tante note. Ed offriamo due possibilità:<br />

- chi non è interessato e non le gradisce, semplicemente le salta,<br />

- chi è interessato e le gradisce, le legge e gusta;<br />

e questi ultimi invitiamo ad un deferente ossequio per l'improbo,<br />

certosino lavoro di Padre C. BERTI osm che ha redatto le moltissime note<br />

tendenti a dimostrare il perfetto, illuminato allineamento delle 'parole di<br />

vita eterna' scritte dalla <strong>Valtorta</strong>, con l'insegnamento delle Chiesa;<br />

anche se i riferimenti al 'Poema' (riferimento a Volume e pagina) sono<br />

ormai ovviamente di difficile uso. (Mentre nelle recenti edizioni i libri della<br />

<strong>Valtorta</strong> hanno riferimenti 'fissi' -volume, capitolo, versetto,come la Bibbia,<br />

per intenderci-.<br />

INTRODUZIONE<br />

Pubblicata L'Autobiografia di <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> (1), uscita la terza edizione de<br />

Il Poema dell'uomo-Dio (2) [NDR Nelle Edizioni successive pubblicato con il<br />

titolo: L'EVANGELO COME MI E' STATO RIVELATO ]<br />

e la sua traduzione parziale in giapponese (3), mentre sono in preparazione le<br />

versioni nelle principali lingue europee, siamo lieti di offrire al pubblico,<br />

sempre più numeroso, vario e impressionato, un altro considerevole Scritto,<br />

dovuto alla penna della stessa Inferma.<br />

1 - TITOLO<br />

<strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> aveva premesso a questo libro un titolo ed un sottotitolo: Messe<br />

Angeliche, Direzioni; ma tali appellativi, se lasciano assai chiaramente<br />

immaginare il contenuto e lo scopo del volume, sembrano però abbastanza<br />

inadatti.<br />

a) Indubbiamente, Gesù sommo ed eterno Sacerdote, <strong>Maria</strong> Madre di Cristo e<br />

della Chiesa, gli Angeli e i Santi, intrecciano la celeste Liturgia con quella<br />

terrestre, celebrata dai sacerdoti cui si associano i semplici fedeli, i quali<br />

costituiscono con loro la Chiesa, universale o locale, pellegrinante nel mondo,<br />

in cammino verso. l'eterna Gerusalemme (4). Anzi, la vetusta Preghiera<br />

eucaristica siroantiochena, detta di S. Giacomo, arriva ad asserire che noi,


durante il sacro Rito, invochiamo i Santi affinché essi offrano con noi il<br />

Sacrificio incruento (5). Tuttavia, il titolo Messe Angeliche potrebbe far<br />

_________<br />

1 Isola del Liri Edizioni Pisani, 1969, XVI-445 pp.<br />

2 Isola del Liri, Edizioni Pisani, 10 volumi, 1970.<br />

3 Questo libro in giapponese, di 381 pp., pubblicato a Tokyo nel 1971, è stato<br />

curato da P. Giovanni Escobar, O.F.M., e consiste in una Vita di Gesù<br />

estratta dai 10 predetti volumi valtortiani del Poema.<br />

4 vedi: CONCILI0 ECUMENICO VATICANO 11, Costituzione dogmatica su la Chiesa,<br />

Lumen gentium, cap. 7: Indole escatologica della Chiesa pellegrinanie e sua<br />

unione con la Chiesa celeste, numeri 48-51.<br />

5 vedi: A. HANGCI - 1. PAHL, Prex eucharistica, Textus e variis liturgiis<br />

antiquioribus selecti, Fribourg Suisse, Editions Universitaires, 1968<br />

(Spicilegium Friburgense, vol. 12), p. 274. A riguardo di quella perla<br />

liturgica, vedi i nostri dieci progetti di Preghiera eucaristica,- pubblicati<br />

tra il 1967 e il 1971: C. M. BERTI, O.S.M. - I. M. CALABUIG, O.S.M., Due<br />

progetti di Canone eucaristico per il rito romano nella luce ecumenica in<br />

Ephemerides Liturgicae, vol. 81 (1967), p. 42 ; C. M. BGTI, O.S.M., Preghiera<br />

eucaristica penitenziale nella luce biblica e patristica, Roma,<br />

Edizioni”<strong>Maria</strong>num”. 1971, p. 7 per la lista delle dieci Preghiere eucaristiche,<br />

p. 58 per la formula . “nobiscum hoc Sacrificium offerant “.<br />

VII<br />

supporre che gli Angeli siano sacerdoti e dicano Messa: pensiero che non<br />

rispecchia affatto la sana teologia e non concorda con la dottrina esposta nel<br />

presente volume.<br />

b) Ugualmente, il sottotitolo Direzioni, mentre sembra significare che il volume<br />

contenga indicazioni teoriche o pratiche, non lascia per niente trasparire quale<br />

sia la natura di tali avvertimenti e consigli, ed a quali persone o categorie<br />

siano rivolti.<br />

c) Tutto considerato, tra i vari titoli suggeritici ne abbiamo scelto uno,<br />

semplicissimo, di sapore biblico : Libro di Azaria; titolo che si giustifica da<br />

sé, alla luce del seguente numero.<br />

2 - AUTORE E SCRITTORE<br />

Allo scopo di rispettare la costante persuasione che nutriva <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>,<br />

distinguiamo tra Autore e Scrittore :<br />

a) Autore di questo Libro sarebbe infatti, secondo l'Inferma, un Angelo, il suo<br />

Angelo Custode, Azaria, che glielo avrebbe dettato;<br />

b) Scrittore, anzi Scrittrice, è invece <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, che ha fedelmente messo<br />

su carta quanto il Celeste Messaggero le avrebbe annunziato.<br />

3 - LUOGO E TEMPO <strong>DI</strong> COMPOSIZIONE<br />

a) La <strong>Valtorta</strong> scrisse questo volume, come tutti gli altri d'indole religiosa, a<br />

Viareggio, in Via Antonio Fratti, nella casetta che ora porta il numero civico<br />

257; lo scrisse stando a letto, con il<br />

quaderno appoggiato alle ginocchia, di proprio pugno, con una delle penne<br />

stilografiche attualmente conservate in archivio, di getto, senza possedere o<br />

consultare libri adatti, senza correzioni, schemi previi, o revisione di sorta.<br />

b) Lo scrisse tra il 1946 e il 1947, in un tempo cioè assai triste e difficile<br />

per la <strong>Valtorta</strong>, come appare o traspare qua e là in questo volume e come sarà<br />

ancor più manifesto in seguito alla progettata pubblicazione del molteplice<br />

ampio Epistolario.


4 - CONTENUTO<br />

a) Il presente libro. consiste, soprattutto, in un commento teologico e<br />

spirituale a 58 Messe festive, che figurano nel Messale riformato per ordine del<br />

Concilio Ecumenico Tridentino, promulgato<br />

VIII<br />

da S. Pio V nel 1570 e aggiornato dai susseguenti Pontefici; Messale che ora ha<br />

ceduto il posto a quello restaurato per volontà del Concilio Ecumenico Vaticano<br />

II, promulgato per ordine di Paolo VI nel 1970.<br />

b) I due Messali, come è noto, sono sostanzialmente identici; tuttavia il<br />

recente ha aggiunto, trasferito, ritoccato, rifatto nume- rose orazioni; ha<br />

introdotto tante altre letture bibliche, molte le ha cambiate di posto, ecc.<br />

c) Non è possibile, perciò, fornirne qui la tavola comparativa : si entrerebbe<br />

in un ginepraio intricato, inaccessibile e inutile a buona parte dei nostri<br />

Lettori. Del resto, i più preparati ed esigenti troveranno l'indicazione di ogni<br />

fonte, innovazione, trasferimento, in alcuni numeri della rivista Notitiae (6)<br />

e in altri articoli o libri scientifici che sicuramente non tarderanno a venir<br />

pubblicati.<br />

d) Tuttavia, siccome col tempo diventerà sempre più difficile reperire in casa o<br />

in commercio Messali di S. Pio V, nell'Indice Finale<br />

riprodurremo il titolo di ciascuna Messa;<br />

forniremo l'indicazione dei rispettivi brani biblici dell'introito,<br />

epistola, graduale o tratto o versetto alleluiatico, vangelo, offertorio,<br />

comunione;<br />

- e riporteremo il rispettivo testo della orazione, della segreta e della<br />

dopocomunione.<br />

e) Finalmente, al termine del volume daremo un prospetto ben ordinato dei<br />

predetti brani della S. Scrittura, affinché il Lettore, che si serve del nuovo,<br />

li ritrovi immediatamente nel vecchio Messale<br />

e in questo commento teologico-spirituale.<br />

5 - DESTINATARI<br />

a) ln quanto è un commento teologico al Messale festivo, questo volume è<br />

rivolto, si può dire, ad ogni categoria di persone; tanto più che, data la<br />

chiarezza cristallina con cui vengono esposti anche<br />

gli argomenti dottrinali più eccelsi, esso è veramente accessibile a tutti,<br />

dotti e semplici, grandi e piccoli.<br />

b) In quanto, invece, è un commento spirituale, contiene direttive, consigli<br />

ecc. che riguardano la Scrittrice e persone con le quali<br />

_________<br />

6 vedi: A. Dumas, O.S.B., Les sources du nouveau Missel Romain, in Notitiae,<br />

Sacra Congregatio pro Cultu Divino, vol. 7 (1971), pp. 37-42, 74-77, 94-95,<br />

134.136, 276-280, 409-410.<br />

IX<br />

ebbe relazione speciale, nonché due categorie ben definite : quella dei<br />

direttori spirituali dei carismatici e quella dei carismatici stessi, cioè di<br />

coloro che hanno ricevuto doni e compiti straordinari da Dio.<br />

6 - GIU<strong>DI</strong>ZIO<br />

<strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> - Io abbiamo già detto - presenta questo suo Scritto come<br />

dettatole da un Angelo, dal suo Angelo Custode, Azaria. Che pensare di tale<br />

affermazione?<br />

a) Indubbiamente non è impossibile che un Angelo, apparendo o non apparendo in<br />

forma umana o simile, parli, detti, o comunque manifesti il suo pensiero: la


Bibbia stessa, dell'Antico e del Nuovo Testamento. pullula di interventi<br />

angelici, sia per insegnare che per dirigere (7). E non si capisce perché<br />

fenomeni del genere non si possano o non si debbano assolutamente più verificare<br />

nella Chiesa d'oggi, che è identica a quella di tutti i precedenti secoli.<br />

b) Comunque, data la sublimità, originalità, esattezza, chiarezza, di tanti<br />

insegnamenti e consigli contenuti in questo volume, se un Angelo non l'ha<br />

dettato, senza dubbio un Angelo ha illuminato l'inferma Scrittrice. esercitando<br />

una di quelle missioni che la Teologia cattolica concordemente riconosce agli<br />

Angeli, servi di Dio e annunziatori agli uomini dci misteri e delle volontà<br />

dell'Altissimo (8).<br />

7 - CONCLUSIONE<br />

Terminiamo ripetendo quanto abbiamo sempre asserito, e quanto abbiamo scritto<br />

alla fine dell'Introduzione alla terza edizione de Il poema dell'Uuomo-Dio (*)<br />

[poi edito col titolo: “L'Evangelo come mi è stato rivelato”]<br />

La nostra missione è quella di pubblicare criticamente gli Scrit-<br />

________<br />

7 vedi: Poema . VI , p. 999. n. 3.<br />

8 vedi: S. ThomasAquinas, Summa theologica, Ia pars, quaestiones 110-113.-<br />

S. Bonaventura, In Secundum Librum Sententiarum, distinctioncs l0-11 ;<br />

F. SUAREZ, S. 1., Commentaria ac disputationes in Primam Partem D. Thomae,<br />

Tomus II. Traclatus I . De Angelis, Liber 6, capp. 16-21. Venetiis,<br />

Coleti, 1740.pp. 424-453 ; A. M. LECPICIER, O.S.M.. Tractatus de Angelis. IIa<br />

pars, quaestiones 20-23. Parisiis, Lethielleux, 1908, pp. 87-194.<br />

* vedi : Poema 1 . p. XIX ; dove tuttavia, per errore involontario, ë stato<br />

scritto “ 28 febbraio” invece di “26 febbraio”.. Quest'ultima è la data<br />

esatta. come risulta dall'Epistolario Berti-<strong>Valtorta</strong>, Lettera del 26 febbraio<br />

1948. Difatti L'Osservatore Romano. al 27 febbraio, dà l'annunzio dell'udienza<br />

avvenuta il giorno prima.<br />

X<br />

ti valtortiani, e non di pronunziarci a riguardo delle varie spiegazioni che si<br />

danno o si daranno del fenomeno.<br />

Riserviamo il giudizio canonico alla sola competente Autorità<br />

ecclesiastica', il giudizio strettamente scientifico ai dotti nelle singole<br />

branche del sapere. .<br />

Noi curatori ed editori ci atteniamo a quanto Papa Pio XII, in una speciale<br />

udienza accordata a Padre Migliorini ed a me il 26 febbraio 1948, saggiamente,<br />

prudentemente e autorevolmente suggerì : “Pubblicate quest'opera cosi come sta:<br />

chi legge, capirà “.<br />

Roma, 2 febbraio 1972 Festa della Presentazione del Signore<br />

P. Corrado M. Berti O.S.M.<br />

XI - XII<br />

NOTE INTRODUTTIVE<br />

Il Libro di Azaria raccoglie i commenti a 58 Messe festive, che si riducono in<br />

51 paragrafi poiché 14 commenti risultano accoppiati. I commenti riguardano<br />

tutte od alcune parti delle 58 Messe, con esclusione quasi assoluta dei Vangeli,<br />

ampiamente illustrati nei 10 volumi dell'opera valtortiana Il poema dell'Uomo-<br />

Dio. 11 ciclo si apre con il commento della “ Domenica di Sessagesima”, scritto<br />

il 24 febbraio 1946,- si chiude con il commento della “ Domenica di Settuagesima<br />

,“ scritto il 2 febbraio 1947. La scrittrice <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> chiamava Messe<br />

angeliche questi commenti che, essendo a volte intercalati con altri<br />

ammaestramenti di varia natura e destinazione, facevano parte di una più ampia


accolta intitolata Direzioni.<br />

Il presente volume riporta anche, in corpo minore, gli ammaestramenti o le note<br />

personali che, pur non concernendo le Messe commentate, hanno con queste un<br />

certo collegamento.<br />

L'originale autografo del presente volume, che noi abbiamo intitolato Libro di<br />

Azaria, è contenuto in 7 quaderni, dello stesso tipo di quelli usati da <strong>Maria</strong><br />

<strong>Valtorta</strong> per gli altri suoi Scritti, dei quali<br />

sono stati sinora pubblicati : Il poema dell'Uomo-D io ( 10 volumi) e<br />

Autobiografia ( 1 volume).<br />

I 7 quaderni, però, non contengono soltanto i commenti delle Messe, ma<br />

anche brani di altra natura, che in parte abbiamo inserito nella pubblicazione,<br />

secondo il criterio sopra esposto.<br />

La scrittura, propria di <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, appare identica a quella delle altre<br />

due opere finora collazionate e pubblicate: è scorrevole e sicura, con rarissime<br />

correzioni o cancellature.<br />

La fedeltà quasi assoluta agli originali autografi è stato il nostro<br />

metodo nel lavoro del collazionamento, che ormai preponiamo sempre alla stampa<br />

degli Scritti valtortiani.<br />

Le correzioni nostre, sono state annotate (note con asterisco).<br />

Non abbiamo mal corretto il modo di datare e di intitolare i singoli commenti,<br />

che perciò è rimasto disforme. Il numero d'ordine dei paragrafi (da 1 a 51) è<br />

nostro.<br />

Abbiamo detto “ fedeltà quasi assoluta “, sia perché non possiamo<br />

pretendere di non essere mai incorsi in errori, sia perché<br />

XIII<br />

abbiamo a volte corretto minimi particolari della scrittura senza farne menzione<br />

in nota (virgole, trattini, capoversi, e simili).<br />

Le note con asterisco, dunque, documentano il nostro lavoro di raffronto<br />

con gli originali autografi di <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, e si distinguono dalle vere e<br />

proprie note di commento all'opera, che sono state composte dal Prof. P. Corrado<br />

M. Berti O.S.M. Nelle note di Padre Berti, richiamate con numeri, abbiamo curato<br />

gli innumerevoli rinvii ad altre note, seguendo questo criterio :<br />

- Il poema del'Uomo-Dio è citato semplicemente con Poema, seguito<br />

dall'indicazione del volume dal I al X.<br />

- L''Autobiografia è citata con Autobiografia.<br />

- I rinvii senza titolo riguardano pagine e note della presente opera. Se il<br />

riferimento è fatto ad una nota dello stesso paragrafo, viene omessa<br />

l'indicazione della pagina. Le diciture “vedi”o . “vedi anche”, o “vedi inoltre”<br />

o “collegare con”, e simili, servono spesso a delimitare i rinvii al Poema e<br />

alla Autobiografia, nonché ai libri della Bibbia, da quelli senza titolo che,<br />

ripetiamo, riguardano la presente opera.<br />

I due indici finali, suggeriti da Padre Berti, sono stati da noi composti<br />

per rendere valida la presente opera anche nell'attuale disciplina liturgica,<br />

che ha riformato il Messale cui si riferiscono<br />

i commenti scritti da <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>.<br />

Il primo indice riporta - oltre alle indicazioni solite di un indice<br />

generale (paragrafo, titolo, pagina) - l'elenco completo delle parti della Messa<br />

commentata, le quali sono indicate con semplici riferimenti biblici (se si<br />

tratta di passi biblici), o con il testo proprio, che è ripreso dal Messale<br />

usato da <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> (Traduzione di E. Tintori O.F.M., Pia Società San Paolo,<br />

1935).<br />

Il secondo indice riporta tutti i passi biblici che figurano nel primo


indice (escluso le letture dei Vangeli), sistemati in ordine di alfabeto prima,<br />

di capi e versetti dopo, con il riferimento al paragrafo e alle pagine in cui<br />

viene commentata la Messa che contiene quel determinato passo biblico.<br />

In particolare : il primo indice offre soprattutto il testo di quei passi<br />

che l'attuale liturgia può aver soppresso; il secondo indice rende possibile<br />

ritrovare, nel commento valtortiano, quei passi biblici che si leggono nel<br />

Messale di oggi.<br />

Isola del Liri, febbraio 1972.<br />

Emilio Pisani<br />

<strong>LIBRO</strong> <strong>DI</strong> <strong>AZARIA</strong><br />

402<br />

Domenica di Settuagesima<br />

ANTIFONA d' INTROITO Sal 17, 5-7, 2-3<br />

Mi hanno avvinto le reti di morte,<br />

mi hanno stretto dolori d'inferno.<br />

Nell'angustia ho invocato il Signore,<br />

dal suo tempio ascoltò la mia voce.<br />

Io ti amo, Signore, mia forza:<br />

mio Dio, mia rupe e difesa,<br />

e mia potente salvezza.<br />

V. Gloria al Padre.<br />

ORAZIONE<br />

Signore, ascolta con clemenza le preghiere del tuo popolo: e poiché siamo giustamente<br />

tribolati per le nostre colpe, la tua misericordia ci liberi a gloria del tuo nome. Per il nostro...<br />

EPISTOLA<br />

Dalla I° lettera di san Paolo apostolo ai Corinti. (9, 24-27; I0, 1-5)<br />

Fratelli, non sapete che i corridori nello stadio corrono tutti, ma uno solo riceve il premio ? Correte<br />

dunque in modo da conquistarlo. Tutti quelli che lottano si privano di tutto: ed essi lo fanno per<br />

ottenere una corona corruttibile, noi, invece, per una incorrutttibile. Io quindi così corro, non come<br />

chi è senza meta; così faccio pugilato, non come chi percuote l'aria; ma castigo il mio corpo e lo<br />

riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, sia io stesso riprovato.<br />

perché, fratelli, non voglio che dimentichiate che i nostri padri furono tutti sotto la nube, e tutti<br />

attraversarono il mare, e tutti, in Mosè, furono battezzati nella nube e nel mare, e tutti mangiarono<br />

lo stesso cibo spirituale, e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale; bevevano, infatti, attingendo da


una pietra spirituale che li accompagnava: e la pietra era il Cristo. Ma nella maggior parte di essi<br />

Dio non si compiacque. R. Rendiamo grazie Dio.<br />

GRADUALE Sal. 9, 10-11 e I9-20<br />

Tu sei rifugio nei tempi di angustia: confidi in te, chi conosce il tuo nome; Signore, non abbandoni<br />

chi ti cerca. V. Non per sempre dimentica ii povero, non perisce la speranza dei miseri: sorgi,<br />

Signore, e l'uomo non vinca.<br />

TRATTO Sal. 129, 1-4<br />

Dal profondo grido a te, o Signore'.<br />

ascolta la mia voce !<br />

V. Le tue orecchie siano attente<br />

alla voce della mia preghiera.<br />

V. Se tu guardi le colpe, o Signore,<br />

chi resisterà ?<br />

V. Ma presso di te è il perdono;<br />

per le tue promesse, spero in te, o Signore.<br />

EVANGELO<br />

+ Dal Vangelo secondo Matteo. 20, 1-16<br />

R. Gloria a te, o Signore.<br />

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “ I1 regno dei cieli è simile ad un<br />

padrone che uscì, di primo mattino, in cerca di operai per la sua vigna. Accordatosi con loro per un<br />

denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso l'ora terza, vide altri che stavano in<br />

piazza inoperosi, e disse loro: “Andate anche voi nella mia vigna, e ciò che sarà giusto, io ve lo darò<br />

''. E quelli vi andarono. Uscì ancora verso l'ora sesta e verso l'ora nona. e fece altrettanto.<br />

Verso l'undicesima ora, infine, uscì di nuovo; ne trovò altri inoperosi e disse loro: “perché ve ne<br />

state qui, tutto il giorno, senza far nulla ?” Gli risposero : “ perché nessuno ci ha preso a giornata ''.<br />

Ed egli: “ Andate, anche voi, nella mia vigna ''.<br />

Giunta la sera, il padrone della vigna dice al suo fattore'. .' Chiama gli operai e paga loro il salario,<br />

cominciando dagli ultimi fino ai primi ''. Vennero quelli dell'undicesima ora, e ricevettero un denaro<br />

a testa. Venuti poi i primi, pensavano di ricevere di più, ma ebbero anch'essi un denaro a testa; e<br />

nel riceverlo mormoravano contro il padrone, dicendo: “ Questi ultimi hanno lavorato per un'ora e li<br />

hai trattati alla pari di noi, che abbiamo portato il peso della giornata e del caldo ''. Ma egli,<br />

rispondendo ad uno di loro, disse: “ Amico, non ti faccio ingiustizia. Non hai pattuito con me per un<br />

denaro ? Prendi quel che ti spetta e vattene. Voglio dare anche a quest'ultimo quanto ho dato a te.<br />

Non posso forse disporre dei miei beni come voglio ? Oppure il tuo occhio è malvagio, perché io<br />

sono buono ? ''. Così, gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi; molti, infatti, sono i chiamati,<br />

ma pochi gli eletti h). R. Lode a te, o Cristo. Credo<br />

ANTIFONA d'offertorio<br />

E' bene lodare il Signore,<br />

o Altissimo, cantare al tuo nome.<br />

ORAZIONE SOPRA LE OFFERTE<br />

Accetta, Signore, le nostre offerte e le nostre preghiere: mondaci con i misteri celesti e ascoltaci con<br />

clemenza. Per il nostro...<br />

ANTIFONA <strong>DI</strong> COMUNIONE Sal. 30, 17-18<br />

Risplendi col volto sul tuo servo,<br />

e salvami per il tuo amore.


Che io non resti confuso,<br />

perché ti invoco, Signore.<br />

ORAZIONE dopo la COMIJNIONE<br />

Dai tuoi doni, Signore, siano fortificati<br />

i tuoi fedeli: e concedi che ricevendoli, li<br />

cerchino ancora, e cercandoli, li ricevano<br />

senza fine. Per il nostro...<br />

51.<br />

2 - 2 - 47<br />

Domenica di Settuagesima.<br />

Dice <strong>Maria</strong>:<br />

“Nella tua lunga passione, nella quale nessuna sofferenza, di tutti i generi, ti è stata<br />

risparmiata, e carne, sangue, intelletto, cuore, spirito, tutto, ha dovuto atrocemente soffrire 1, quante<br />

volte sei stata nella condizione di gridare: “ Salvami '' 2 al tuo Signore, unico pietoso verso te,<br />

vittima torturata.3. La più vera epigrafe da scrivere sulla tua vita e sulla tua tomba è questa. “Mi<br />

accerchiarono dolori di morte, i dolori d'inferno mi attorniarono, e nelle mie angustie invocai il<br />

Signore, ed Egli, dal suo tempo santo, mi esaudì ''. E andrebbe completata con l'altro versetto del<br />

salmo che non è nella S. Messa liturgica di oggi Settuagesima, ma è nella tua Messa, o vittima<br />

immolata, e che, unita alla prima frase testimoniante il tuo dolore, testimonierebbe come Dio, solo<br />

Dio, ti ha amata, porgendoti la mano a trarti fuori dalle grandi acque. Questa frase: “ 1l Signore fu il<br />

mio sostegno. Mi trasse al largo. Mi salvò ''.<br />

Anima mia, leggi oggi il salmo 17 di Davide. E' per te profetico 4. E le parole del salmista ti<br />

siano preludio al gaudio. Leggiamo Paolo, confortatore ed esempio dei lottatori per amore di Dio.<br />

Con giusto paragone l'Apostolo dice che la vita del cristiano è una spirituale vita di atleta nella<br />

grande arena della Terra, durante il giuoco più o meno lungo della vita umana per conquistare il<br />

premio che spetta ai vincitori. E, sempre molto giustamente, fa notare che i corridori negli stadi si<br />

sottopongono ad ogni sorta di astinenze per un incerto premio, perché uno solo dei corridori lo<br />

vince, e per un premio corruttibile che, per quan-<br />

___________<br />

1 Tra gli scritti valtortiani ancora inediti, vi è un quaderno intitolato: Parallelo tra le due<br />

passioni, cioè tra le sofferenze di Gesù e quelle della sua serva <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>.<br />

2 vedi, per esempio: Salmo 21 (ebraico 22), tutto e specialmente il versetto 22.<br />

3 vedi: p. 64, n. 24.<br />

4 Si legga il Salmo 17 (ebraico 18): ad esso appartiene la frase citata (versetto 204, ed in esso si<br />

trovano vari elementi ai quali qui si allude.<br />

403<br />

to possa essere di. valore, non dura che un tempo relativo, mentre coloro che lottano per ottenere il<br />

premio eterno sono certi di ottenerlo, tutti, poiché Dio è buono e dà premio anche a chi non è il<br />

primo atleta, ma con tutte le sue forze e con tenace volontà fa quanto è capace di fare per ubbidire a<br />

Dio, né cessa dopo un tempo il premio del Signore, ma dura per l'eternità.<br />

Queste considerazioni devono spronare i cristiani * ad imitare gli atleti degli stadi per<br />

mantenersi 10 spirito forte e agile, per aumentarne la forza, l'agilità, la resistenza alle insidie<br />

avversarie per ottenere la corona incorruttibile della gloria celeste.<br />

Non tutti i cristiani possono avere una stessa forza nella lotta, né vi è un sol modo per<br />

giungere alla vittoria che è il fine. Chi è austero di una austerità cosi assoluta che le piccole anime<br />

ne hanno paura; chi è così soprannaturalmente umano mi si lasci dire queste parole dandovi un


esempio soave di virtù che ogni altro uomo, anche il più debole nell'eroismo soprana. turale, può<br />

imitare. Una virtù soave di fanciullo, la quale però per la sua costanza e perfezione non è meno<br />

crocifiggente la volontà della carne della grande santità piena di atti di penitenza e di austerità<br />

straordinarie dei giganti spirituali. E, vedete? La S. Chiesa, materna e sapiente, chiama eroico<br />

l'asceta dai gesti potenti che sgomentano le piccole anime ed eroico il piccolo che fa bene, alla<br />

perfezione, le piccole cose 5.<br />

Veramente non c è differenza in Cielo tra coloro che si sono macerati con penitenze inaudite<br />

e quelli che per cilizio hanno usato soltanto l'aderenza amorosa, umile, costante a tutto che abbia<br />

aspetto di volontà di Dio, o attraverso i comandi espliciti del Signore e della S. Chiesa, o a quelli<br />

dei superiori e famigliari, o alla rassegnata accettazione dei fatti quotidiani, accolti con amore,<br />

eseguiti con amore, consumati con amore, perché in tutti si riconosce un volere di Dio per<br />

santificazione dell'anima.<br />

La lima sorda e continua dell' ubbidienza amorosa è martirio non inferiore a quello delle<br />

flagellazioni; la spogliazione della<br />

___________<br />

5 Vi si può vedere un'allusione alle parabola dei talenti ; vedi: Matteo 25. 14-30 ; Luca 16, 9-12 :<br />

19, 11-2ï.<br />

* i cristiani è preceduto da un ogni (ogni i cristiani) che naturalmente omettiamo<br />

404<br />

propria volontà non è di minor valore sopranaturale della spogliazione dalle ricchezze per<br />

abbracciare uno stato religioso; la rinuncia alla vita, offerta silenziosamente e volontariamente per i<br />

fini di Dio e conversione dei peccatori, non è inferiore alla rinuncia della libertà materiale per<br />

l'entrata in un chiostro. Sufficiente per rendere uguali gli atleti dei molti esercizi che si giuocano<br />

nello stadio della vita terrena è il mezzo e il fine: l'amore per conquistare l'Amore, premio e corona<br />

eterna dei lottatori e vincitori spirituali 6.<br />

-” Io poi corro in questa maniera, e non come a caso; cosi combatto e non come chi batte<br />

l'aria; ma tratto duramente il mio corpo e lo costringo a servire, affinché, dopo aver predicato agli<br />

altri, non diventi reprobo io stesso -”<br />

Tutta la regola del buon lottatore e del buon maestro di lotta è in queste parole. Correre non<br />

a caso. Quante anime, con impulsi buoni ma senza riflessione, corrono disordinatamente, ossia sino<br />

ad esaurire le forze in uno sforzo saltuario, per poi giacere inerti lasciandosi superare da quelli che<br />

con costanza si allenano, con ordine si preparano, e tutto fanno con costanza e con ordine,<br />

fortificandosi così per il grande cimento che superano felicemente perché preparatisi ad esso con<br />

continuo esercizio.<br />

Non correre a caso perciò, ma su norme sicure. Non combattere a vuoto, per non faticare,<br />

facendo soltanto un inutile sfoggio di gesti per essere notato e lodato. Anche i pazzi sanno agitarsi<br />

contro i fantasmi dei loro deliri. Ma nessuno potrebbe dire che il pazzo è un atleta meritevole di<br />

premio. Anche i mimi fingono azioni contro supposti avversari, Ma nessuno potrebbe coronarli<br />

altro che come mimi, ossia come * abili simulatori del vero. In Cielo non entrano né simulatori né<br />

deliranti, per essere stati tali. Può entrare il mimo, se giù dalla scena condusse una vita vera di<br />

santità, e può entrare il folle se, avanti la sua follia, fu un giusto perché la malattia è sofferenza e<br />

non colpa; ma in Cielo si entra per meriti reali, non per scene vane.<br />

__________<br />

6 Dio è l'Amore (vedi: Ia Giovanni 4, 7-/6) ; e lui stesso è il premio eterno ( vedi: Sapienza 5, 16-<br />

17 ( LXX: 15-16) ; Ia Corinti 15, 20-28 [Dio tutto in tutti ] ; I la Timoteo 4, 6-8; Giacomo 1 , 12; Ia<br />

Pietro .5 . 1-4 : Apocalisse 2. 8-11,- 3, 20-22.<br />

* come è seguito da un come ( come contro abili) che omettiamo<br />

405


Lottare perciò veramente contro gli avversari, silenziosamente, nel segreto stadio dell' io, là<br />

dove lo spirito ha contro la carne', il demonio e il mondo, ha contro la concupiscenza triplice 7, le<br />

seduzioni, le tentazioni, le violenze, le reazioni alle violenze, tutte E' una lotta continua e tenace, un<br />

corpo a corpo coi diversi nemici sempre risorgenti in voi e intorno a voi. Una lotta nella quale non<br />

solo lo spirito combatte. Ma lo stesso corpo deve combattere contro sé stesso, servendo gli ordini<br />

dello spirito. La carne che deve punire sé stessa, negare a sé stessa i satollamenti che essa esige per<br />

le sue fami, la carne che da sé stessa deve mettersi in catene per frenare le sue smanie di puledro<br />

selvaggio, o di fiera furente, o di serpente strisciante, o di immondo animale, che vorrebbero correre<br />

ai pericoli, assaltare, sibilare, o avvoltolarsi nel fango. Le imprudenze, le ferocie, le menzogne, le<br />

lussurie della carne. Contro questo va combattuto. E contro gli immateriali , ma non meno violenti<br />

nemici, che vengono dall'io mentale, e che sono le cupidigie, le superbie, le accidie. Ecco così che<br />

l'individuo umano, fatto di materia e fatto di pensiero, è costretto a servire allo spirito che è la parte<br />

eletta dell'uomo.<br />

Cosi deve essere acciò “ dopo aver predicato agli altri '' l'uomo, che si atteggia a maestro di<br />

altri, “ non diventi reprobo lui stesso '' dando uno scandalo quale non è dato da quelli che<br />

apertamente dimostrano di non avere fede. Perché gli occhi del mondo sono fissi su coloro che si<br />

erigono a maestri, e se il mondo vede in essi una regola di vita contraria alla perfezione che<br />

insegnano, crollando il capo conchiude: “ Non deve essere vero ciò che insegnano, non deve essere<br />

Dio, né premio, né castigo, né altra vita, né giudizio, altrimenti essi farebbero diverso di ciò che<br />

fanno ''. Ed ecco che un falso maestro provoca una rovina maggiore di un sincero miscredente, e<br />

non solo non converte i peccatori ma fa gelare del tutto i tiepidi, intiepidisce i ferventi, scandalizza i<br />

giusti che, almeno nel loro interno, non possono fare a meno di avere un giudizio severo su questi<br />

maestri idoli.<br />

“ I vostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti mangiarono lo<br />

stesso cibo spirituale e tutti bevvero la stessa spirituale bevanda... ma non in gran numero di essi<br />

Dio si compiacque ''.<br />

______________<br />

7 vedi: Poema VII, p. 1557, n. 5.<br />

406<br />

Altra grande lezione. Non è sufficiente avere il Battesimo e divini aiuti essere e gloriosi, buona à . é<br />

il non è dono gratuito è conquista individuale mediante lotta continua. Dio . a suo 'uomo non vi , é<br />

hanemici di sé contendergli via del : il peccato e i suoi fomiti 9, la carne, il mondo, e il Maledetto<br />

che dà tregua . è 'uomo che deve volere. Iitrio non è per la rovina 'uomo; lo , solo questo Dio<br />

avrebbe all'uomo, e Dio fa 11. è stato lasciato anche e soprattutto volere, ossia , ossia .<br />

Fate dunque che con la della nuvola, la del profondo, cibi e bevande che vi date: , della<br />

pericolosa barriera della Colpa 'Origine con sue 'uomo, con la e i Sacramenti: cibi e bevande , voi<br />

possiate mantenervi tali Dio di voi*.<br />

Compiacenza di Dio è aiuto di Dio nel tempo del bisogno e della . Dio è ricordo del suo<br />

povero figlio e . Dioè forza opposta prevalere dei figli cheanno, nelle loro involontarie, non perdere<br />

f, à , : “ Dal mio a Te... guardi colpe à reggere? presso Te è misericordia e la tua in Te '' e, aver<br />

lottato e gemuto sempre , possono ad-<br />

____________<br />

8 vedi: p. , . .<br />

9 vedi: p. , . .<br />

10 In , vedi: Pietro , 8-11 ;anche: Efesini , 10-20.<br />

11 vedi: Genesi ; Ecclesiastico 15, 11-21.<br />

12 Poiché Dio tutti . : Timoteo , 1-8.Bellissima è e à arbitrio. Vedi: Ecclesiastico 15, 11-21 ;. ,<br />

Summa theologica,, quaestio 83, le incluse delle opere S. Agostino . ; e specialmente; CONCILIUM<br />

, , , Decretum de iustihcatione,cap. 1, 5, can. 4, 5 e , in -SCI-IöNMETZER, Enchiridion<br />

symbolorum...,nn. 1521, 1525, 1554, 1555 et .<br />

_______


* compiacciaè compiacqua<br />

407<br />

dormentarsi in pace le parole che si leggono 'altra . , di * . : “Ora lascia che ituo se ne vada pace<br />

“perché '' ho) buonabattaglia, termine corsa, to e mi ricevere la '' che la tua mi, molto ù tuo , in<br />

quelli che con à ti amato e servito.<br />

Tal sia di te, che ho ammaestrato per le . . I1 ciclo è compiuto. la buona resta é ti à mia e<br />

conforto. Festoso andrò a prostrarmi a per ricevere sapienza per te, , io dandotele, tu ,<br />

nell'ammirare i tesDio dà che lo servono tutto é stessi. E . Lodiamolo, rendendogli grazie di e i<br />

Terra 14: kïl, al Figlio, “ .<br />

16-3-47. Dolcezze e promesse di Gesù benedetto.<br />

Segno oggi ciò che è mgioia ormai . nottra il 12 e il 13, tanto la che mi turbava cuore, mi si<br />

ò Gesù suo Ss. Cuore mezzo al e tutto circondato da vibranti fpiù dell'oro. : “e bevi “al letto, di io<br />

potessi porre la sul suo , mi attirò Së premendomi la bocca sulla con perehé sca-<br />

_________<br />

13 A partire dal X i libri liturgici occidentali misero in luce la Purificazionedi : qui il festa .<br />

Popolarmente Candelora.il Romano, per' Vaticano II e promulgato da Paolo . è ritornato antico,<br />

Festa della Presentazione del Signore( Gesù ) al Tempio,della Gerusalemme vi testimonianze già<br />

fin dal V. : Calendarium Romanum decreto Sacrosancti Concilii Vaticani I instauratum, auctoritate<br />

Pauli . VI promulgatum, tipica. Typis V, 1969, p. 86 Missale Romanum...,1970, . -526.<br />

14 Bella quest'unica lode della Chiesa alla celeste. : ) VATICANO I I(-Ax() l , Costdogmatsu la<br />

Chiesa Lumen gentium, . : idella e sua con la Chiesa celeste, nn. 48-.5 l .<br />

_________<br />

<strong>Maria</strong> specificazione d M.<br />

** mi è da ( mi si turbava) chomettiamo<br />

408<br />

turisse copioso il Sangue. E io, la bocca premuta contro i margini della ferita divina. ho bevuto 15.<br />

Mi sembrava di essere un poppante attaccato alla materna mammella.<br />

Mentre stavo per succhiare pensavo che avrei sentito il sapore del Sangue come quella volta<br />

che Gesù mi fece bere ad un calice colmo del suo Sangue. Ricordo ancora quel sapore, quel liquido<br />

un poco spesso e glutinoso, quell'odore caratteristico 'el sangue vivo. Ma invece, sin dal primo sorso<br />

che mi scese in gola, sentii una dolcezza, una fragranza quale nessun miele, o zucchero, o altra cosa<br />

che dolce sia e aromatizzata, può . Dolce, fragrante, più dolce di un latte materno, più inebbriantedi<br />

un vino, fragrante più di un balsamo. Non trovo parole per dire ciò che mi era quel Sangue!<br />

E le fiamme? Nell'accostarmi avevo un poco paura di quel fuoco. Sentivo in distanza il<br />

calore vivo di quelle fiamme vibranti, e più Gesù a Sé mi attirava e più mi pareva di andare presso<br />

una fornace ardente, ed io del fuoco ho paura. Non sopporto nessun più lieve calore. Ma quando fui<br />

col capo contro il Cuore Divino, e perciò avvolta fra le cantanti fiamme - perché esse vibrando<br />

mandavano come delle note melodiosissime, per nulla simili al borbottare e fischiare della legna sui<br />

focolari o al ruglio degli incendi divampanti - sentii le lingue di fiamma carezzarmi le guance e i<br />

capelli, insinuarsi in esse, dolci e fresche come vento 'aprile, come di un rugiadoso d'aprile. , così.<br />

E mentre gustavo queste sensazioni soavi pensavo - perché questo ha di bello la mia estasi: .<br />

che mi permette di riflettere, di analizzare, di pensare a ciò che provo, e di ricordare poi; non so se<br />

ad altre estasi avvenga cosi 16 - mentre gustavo cosi, avvolta fra le fiamme del Cuore Divino,<br />

pensavo che cosi dovevano essere le fiamme in mezzo alle quali passeggiavano cantando i tre<br />

fanciulli dei quali parla Daniele 17: “ Egli<br />

_____________<br />

15 Simili visioni si leggono nella Vita di S. margherita <strong>Maria</strong> Alacoque: Vedi: Vie de Sainte<br />

MARGUERITE MARIE ALACOQUE, Ecrite par elle-meme. Texte authentique, Monastëre de la


Visitation de S.te Marie, Paray-le-Monial, 1945, pp. 65-72. Per i cenni biografici della santa,vedi:<br />

M. VALTORTA, Atttobiograha, p. 234, n. 137.<br />

16 <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> non possedeva cultura alcuna nel campo della mistica, e confessava umilmente<br />

la sua ignoranza al riguardo. E qui, senza saperlo, dice una grande verità dottrinale, e ci svela un<br />

grande dono personale. I competenti, infatti, insegnano e attestano che più lo stato mistico e<br />

l'orazione mistica sono perfetti o elevati e più l'uso della intelligenza, della volontà, dei<br />

sensi rimane libero: come è avvenuto a Gesù e <strong>Maria</strong> già sulla terra ; come avviene, e più ancora<br />

come avverrà dopo la resurrezione corporea, ai santi in . : . DELLA CROCE, Opere,di di S. <strong>Maria</strong><br />

O.C.D., Roma, Postulazione Generale dei Carmelitani S'calzi. 1963.*<br />

Notte oscura, libro 2, capitolo 1, pp. 399-401 ; Dom. Yital LEHODEY, Les voies de I'oraison<br />

mentale, 9e êdit., Paris, Gabalda, 1927, chapitre V1I1, Union extatique. pp. 359-360.<br />

17 Per capir bene, si Iegga tutto Daniele 3, e' specialmente il Cantico di Azaria e dei tre fanciulli,<br />

con speciale riguardo al 50.<br />

409<br />

rese il centro della fornace dove un pieno rugiada ''. Si, proprio ì I1 vento del , nella soave del<br />

primo * !<br />

E Gesù, dopo avermi tenuta a lungo sul , contro perché bevessi, ò là tenendomi il le ,<br />

altolevato verso Lui , , se io non ù al Cuore e non ù fiamme , suo e sue parole<br />

avvolta nel fuoco ; mi :<br />

“ : questo ogni , purgativo , mio fuoco. Perché questo è carità e fa per . E è Io serbo per te.<br />

Q. Ecco ciò è te il mio amore. Fuoco brucia, , , soave. Ed ecco ciò che per te è il mio San: . Ed ecco<br />

ciò faccio , compensarti degli uomini. Ti spremo il come col , , figlia mia! Così Io! “<br />

Da allora queste parole e visione si ripete ora ù vi sempre queste parole: “E cosi ameremo in<br />

avvenire. Questo è ò che ti ò tuo fedele . Qil tuo futuro sinché Terra. Dopo à 'unione perfetta “.<br />

Questa mattina ne anche . 19, portare la . Comunione, che ero dalla Terra ù che non lo sia il .<br />

in ù, a bere suo Sangue allietarmi nel fuoco suo ! ...<br />

Anche giorni fa - e precisamente marzo, ° compleanno 20 - mentre mi dicevo, aver avuta<br />

visione quale Gesù Gerusalemme andava cantando i salmi, così i peld'lsraele: “ Come mancheranno<br />

questi canti, , quando sarà il Vangelo! Che del di ù! E parla alle. turbe o amici! “, :<br />

“ Perché questo? pensare che Io te ne privi perché tu haiultimato lavoro? Io sempre verrò.<br />

per te sola.E sarà ancora ùdolce perché sarò tutto per te. Mio piccolo , fedele portavoce, ti leverò<br />

ciò hai meritato: e . Maporterò ù ù, pure sfere della pura contemplazione, avvolta che faranno tenda<br />

ai nostriamori. Sarai unicamente<br />

___________<br />

18 Tra gli scritti figura , , , cui si Fuoco, non materiale, ò, spirituale ; e non è altro non il Divino<br />

inquanto è purficante. Vedi: PoemaV11I, . 100-101, nn. e 7.<br />

19 vedi : p. , . .<br />

20 <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> nacque infatti il marzo 1897.<br />

21 vedi: p. , . .<br />

* primo è sostituzione da I°<br />

410<br />

<strong>Maria</strong>. Ora dovevi essere anche Marta perché dovevi lavorare attivamente . D'ora in soltanto. E sarà<br />

tanto bello. Sii felice. Tanto. Io ti amo tanto. E tu mi ami tanto. I nostri due amori !... I1 Cielo che<br />

già ti accoglie! Viene la bella stagione o mia tortorella nascosta. Ed Io verrò a te fra il vivo profumo<br />

delle vigne e dei pometi 22 e ti smemorerò del mondo nel mio amore... “ 23<br />

Oh ! non si può dire ciò che è questo!<br />

____________<br />

22 Per capir bene queste espressioni ed allusioni, si rilegga il Cantico dei Cantici,esempio: , 10-<br />

14,.(6, 11 ,. 7, 11-144.


23 Facevamo allusione a questo brano nella Prefazione alla terza edizione del Poema, vol. 1, p.<br />

XII, quando scrivevamo: “ Da vari indizi, documentati, sembra si debba ricavare che questa offerta<br />

di vittima sia la più profonda, spiegazione quello d'inerzia fisica e di psichica in cui <strong>Maria</strong> venne a<br />

trovarsi negli ultimi anni della sua esistenza terrena. I1 Signore, infatti, le avrebbe detto: “ Ti<br />

smemorerò del mondo nel mio ''.<br />

411<br />

Domenica di Sessagesima<br />

ANTIFONA d'introito<br />

Sorgi, perché dormi, Signore ?<br />

Dèstati, non tenerci lontano per sempre.<br />

perché nascondi il tuo volto,<br />

dimentichi la nostra miseria<br />

e anche la nostra oppressione ?.<br />

Il nostro ventre è proteso per terra:<br />

sorgi aiutaci, Signore,<br />

e liberaci per il tuo amore.<br />

Dio, con le orecchie abbiamo udito<br />

e i nostri padri ci hanno narrato.<br />

V. Gloria al Padre.<br />

ORAZIONE<br />

Dio, tu sai che la nostra fiducia non si fonda sulle azioni umane: per la tua misericordia, ci protegga<br />

contro ogni avversità l'apostolo delle genti. Per il nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla 2° LETTERA di san Paolo apostolo ai Corinti.<br />

Fratelli, volentieri, voi che siete saggi, sopportate gli stolti: voi infatti sopportate gli stolti: voi<br />

infatti sopportate chi vi riduce in schiavitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi<br />

percuote<br />

sulla faccia. Lo dico con vergogna: come se in tutto questo fossimo stati deboli. Ma se qualcuno osa<br />

vantarsi - parlo da insensato - io pure oserò vantarmi. Sono essi Ebrei ? Anch'io lo sono. Sono essi<br />

Israeliti ? Anch'io lo sono. Sono stirpe di Abramo ? Anch'io lo sono. Sono ministri di Cristo ? -<br />

parlo ancor più da insensato. - Io lo sono più ancora: ben più nelle fatiche; ben più nelle prigionie;<br />

oltremodo nelle battiture; spesso nei pericoli di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto le<br />

quaranta battiture, meno una. Tre volte sono stato percosso con le verghe, una volta sono stato<br />

lapidato, tre volte ho fatto naufragio, per una notte e un giorno mi sono trovato nell'abisso del mare.<br />

Viaggi frequenti, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli da parte della mia gente, pericoli da


parte dei pagani: Pericoli in città, pericoli nel deserto: pericoli sul mare, pericoli da parte dei falsi<br />

fratelli. Fatica ed angustia, veglie senza numero, fame e sete, digiuni frequenti, freddo e nudità. E,<br />

tralasciando il resto, c'è il mio assillo quotidiano: la sollecitudine per tutte le Chiese. Chi è debole,<br />

senza che io sia debole ? Chi soffre scandalo, senza che io mi senta bruciare ? Se proprio bisogna<br />

vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. Iddio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che è<br />

benedetto per tutti i secoli, sa che io non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta aveva<br />

posto delle guardie intorno alla città dei Damasceni per catturarmi: io fui calato da una finestra,<br />

dentro un cesto, lungo le mura; e così sfuggii dalle sue mani. Non è bene vantarsi: ma se debbo<br />

farlo, verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Io conosco un uomo, in Cristo, che quattordici<br />

anni fa -- era nel suo corpo ? io non lo so; era fuori del corpo ? io non lo so: Dio lo sa - fu rapito<br />

fino al terzo cielo. E so che quest'uomo - era nel suo corpo ? era fuori del corpo ? io non lo so: Dio<br />

lo sa - fu rapito in paradiso, ed intese parole ineffabili che uomo non può proferire. Per quest'uomo<br />

mi vanterò; ma per me stesso di nulla mi vanterò, se non delle mie debolezze. Infatti, anche se<br />

volessi vantarmi, non sarò insensato, perché dirò la verità. Ma mi astengo: perché nessuno mi<br />

giudichi al di sopra di quel che vede in me o di quel che ascolta da me. E perché la grandezza delle<br />

rivelazioni non mi faccia inorgoglire, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana,<br />

perché mi schiaffeggi. Riguardo a questo, io per tre volte ho pregato il Signore, perché lo<br />

allontanasse da me. Ed egli mi ha risposto: “Ti basta la mia grazia; perché la mla potenza meglio si<br />

manifesta nella debolezza”. Volentieri, dunque, mi vanterò delle mie debolezze, affinché dimori in<br />

me la potenza di Cristo.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE<br />

Sappiano le genti che “Dio” è il tuo nome, tu solo l'Altissimo su tutta la terra. Dio mio, riducili in<br />

un turbine, come paglia davanti al vento.<br />

TRATTO<br />

Hai scosso la terra, Signore, l'hai spaccata:<br />

Guarisci le sue rovine, perché crolla.<br />

Libera coloro che tu hai scelto,<br />

e sfuggano alle armi del nemico.<br />

Dal VANGELO secondo Luca.<br />

Gloria a te, o Signore.<br />

In quei tempo, radunandosi una immensa folla, che accorreva a Gesù da tutte le città, egli disse in<br />

parabola: “Un seminatore uscì per seminare la sua semente. E, mentre seminava, parte cadde lungo<br />

la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono; parte cadde sul terreno sassoso, ma<br />

appena nata, seccò per mancanza di umore ; parte cadde fra le spine, e queste, cresciute insieme, la<br />

soffocarono; parte poi cadde in terreno buono e, cresciuta, fruttò il cento per uno”. Detto questo,<br />

esclamò: “ Chi ha orecchi per intendere, intenda ! “ I suoi discepoli gli chiesero allora cosa<br />

significasse la parabola, ed egli rispose: “ A voi è dato conoscere il mistero del regno di Dio; agli<br />

altri, invece, è proposto in parabole: in modo che guardando non vedano, e ascoltando non<br />

intendano.<br />

Ecco il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio. Quelli lungo la strada! sono coloro che<br />

l'ascoltano, ma poi viene il diavolo e strappa la parola dal loro cuore perché non credano e non si<br />

salvino. Quelli del terreno sassoso sono coloro i quali, udita la parola, l'accolgono con gioia, ma non<br />

hanno radici: per un certo tempo credono, ma vengono meno nel momento della prova. Ciò che<br />

cade fra le spine sono quelli che hanno ascoltato, ma, nel cammino, si lasciano soffocare dalle<br />

preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturare il frutto. Infine,<br />

ciò che cade sul buon terreno sono coloro che, udita la parola, la conservano in un cuore buono e<br />

perfetto, e nella perseveranza portano frutto


Lode a te, o Cristo.<br />

ANTIFONA d'offertorio<br />

Rafforza i miei piedi sul tuo cammino,<br />

perché non èsitino i miei passi.<br />

Pörgimi l'orecchio, ascolta la mia parola,<br />

mostra le meraviglie del tuo amore:<br />

tu che salvi chi in te confida.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

L'offerta di questo sacrificio, Signore, ci sia sempre fonte di vita e di protezione. Per il nostro...<br />

ANTIFONA di comunione<br />

Io verrò all'altare di Dio, a Dio che è la gioia della mia gioia.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

Ti supplichiamo, o Dio onnipotente: concedi a noi, rinnovati dai tuoi sacramenti, di poterti<br />

degnamente servire anche nella santità della vita. Per il nostro...<br />

1) 24-2 ore 11 ant.<br />

1 Domenica di Sessagesima<br />

Mi dice S. Azaria (1):<br />

“Vieni, sentiamo insieme la S. Messa. La liturgia di oggi, pur rivolgendosi a tutti, si rivolge<br />

in particolare proprio a voi, strumenti straordinari di Dio (2).<br />

Mentre cantano gli uomini in Terra e cantano gli angeli in Cielo, contempliamo gli<br />

insegnamenti della S. Messa d'oggi, applicandoli a voi in particolare.<br />

Senti? “O Dio che vedi come noi non confidiamo in nessuna azione nostra, concedici propizio<br />

d'essere difesi in ogni avversità dalla protezione del Dottore delle Genti ''.<br />

Ecco. L'umiltà: una delle virtù essenziali negli strumenti straordinari, portati più di ogni altro<br />

a cadere in peccato di orgoglio per ciò che sono, confondendo la Fonte con la foce.<br />

Un fume non deve essere glorioso e grato alla sua foce. Ma alla sua sorgente, non ti pare? Senza di<br />

essa, inesausta nel darsi, seccherebbe il fiume e non vi sarebbe la foce. Il fiume deve dunque<br />

_______<br />

1 Il nome “Azaria”, portato da più di venti personaggi biblici, secondo l'ebraico, significa “Dio<br />

soccorre”. Vedi: J. A. G.-LABRAYA :Azaria, in Enciclopedia della Bibbia, tom. 1. coll. 986-90.<br />

Molto famoso è l'Azaria che figura in Daniele, nei tre primi capitoli, da 1, 6 in poi. Per la Preghiera<br />

di Azaria, mancante nell'originale caldaico e nel testo ebraico. vedi: i Settanta (versione greca) e la<br />

Volgata (versione latina della Bibbia). Daniele 3, 25-90. Nella presente Opera, scritta da <strong>Maria</strong><br />

<strong>Valtorta</strong>, <strong>Maria</strong> non si presenta però come uomo, sia pure glorificato in Paradiso, ma come angelo:<br />

come l'angelo custode di lei. Nel libro di Tobia (vedi: 3, 7 - 12, 22) S. Raffaele arcangelo si occulta<br />

sotto il nome e le sembianze di Azaria, figlio del grande Anania (5, 13,. 12, 15).<br />

2 Ciascuno di noi è strumento di Dio, e diviene strumento perfetto nella<br />

misura in cui, con la sua libera volontà, impegnando tutte le sue forze spirituali - psichiche - fisiche,<br />

si pone a completo servizio di Dio. Alcuni di questi strumenti, per i! suoi imperscrutabili fini<br />

d'amore, Dio se li elegge, prepara ed aiuta anche, in maniera superiore alla comune e ordinaria,<br />

divengano suoi strumenti speciali e straordinari, impegnati in una più alta effusione della Divina<br />

Sapienza e Carità, a illuminazione e salvezza della sua Chiesa e dell'intero genere umano. Tra tutti


questi strumenti di Dio, l'esemplare e il modello più perfetto è <strong>Maria</strong> Santissima, la prediletta<br />

dell'Altissimo, la quale si pose, con tutte le sue forze, come nessuna altra creatura, al completo<br />

servizio di Lui, e divenne Colei che portò al mondo la Sapienza Incarnata e attrasse sulla terra il<br />

Fuoco dello Spirito Santo. Vedi: Matteo, 1, 18-25,. Luca 1, 26-56; 2, 1-20,. Atti 2. 1-13; Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica su la Chiesa. Lumen gentium, n. 56.59, 61.62.<br />

1<br />

riconoscere che è la Fonte quella che va lodata e ringraziata.<br />

Nello spirito del giusto, e specie dello strumento straordinario, vi deve essere sempre<br />

riconoscimento che egli è foce perché Dio gli è fonte. Perciò mai superbia di dire la demoniaca<br />

parola (3): “Io sono '' causa di ogni male, sempre.<br />

Solo Dio è. Solo Lui può dire: “Io sono. Sono per Me stesso '' (4). Tutti gli altri sono perché<br />

Egli li fa essere. Gli strumenti sono perché Egli li fa tali. Per loro propria potenza nulla sono e<br />

nulla sarebbero, sempre.<br />

Non confidare mai perciò in ogni vostra azione, è prudente e santa abitudine.<br />

Le azioni dell'uomo, fossero fatte per sua sola capacità, sarebbero sempre limitate e<br />

imperfette al sommo grado.<br />

La conoscenza della Legge di Dio, la Grazia, i Sacramenti e i sacramentali (5), aumentano la<br />

capacità dell'uomo di fare azioni sante e giuste. I doni gratuiti di Dio fanno sl che queste azioni<br />

raggiungano lo straordinario, superando le comuni facoltà dell'uomo e del credente, per raggiungere<br />

potenze al di sopra dell'ordinario. Ma di essi non si deve l'uomo vantare (6). Riceverli con l'anima<br />

umile, ubbidiente e adorante, non esigerli. non sciu-<br />

_______<br />

3 vedi: Poema II. p. 610, n. 2 ; IV, p. 737, n. 3.<br />

4 vedi: Poema IV, p. 620, n. .5 ; IX, p. 57, n. 15.<br />

5 Per i Sacramentali, vedi: Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione su la Sacra Liturgia<br />

Sacrosanctum Concilium, numeri 59-82.<br />

6 A riguardo di questi doni gratuiti straordinari, o carismi, vedi soprattutto: Ia Corinti 12-14, e<br />

anche: Romani 12. 3-13: Efesini 4, 1-16. Ouanto ad alcuni carismi in particolare, vedi: la Corinti<br />

2, 6-16 ed Ebrei 6, 1 per la sapienza, cioè per il dono di esporre le più alte verità cristiane ; Ebrei<br />

6, 1 per la scienza, cioè per il dono d'insegnare le verità elementari del cristianesimo ; Ia Corinti<br />

13, 2 per il dono della fede in grado straordinario ; Atti II, 27-30 per il dono di parlare in nome di<br />

Dio sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, cioè per la profezia (vedi l'importante nota<br />

corrispondente, in:<br />

la Sainte Bible ... de Jérusalem. Paris 1956, p. 1453-1454) ' Ia Giovanni 4. 1-3 per il dono<br />

del<br />

discernimento degli spinti, cioè di determinare l'origine o divina o naturale o diabolica dei<br />

fenomeni carismatici ; Atti 2, 1-4 per il dono straordinario delle lingue o glossolalia (vedi, nella<br />

predetta Bibbia, la nota corrispondente. p. 1438).<br />

Per i carismi, in quanto riferiti nella Sacra Scrittura, vedi: E.-B. ALLO 0. P.. Première Epitre aux<br />

Corinthiens, Paris, Gabalda, 1934, pp. 317-334 e speclalmente 335-339. Per i carismi, dal punto di<br />

vista mistico, vedi per es-: X. Ducros, Charismes, in Dictionnaire de Spiritualité, Paris,<br />

Beauchesne, 1953, coll. 503-507<br />

Vedi inoltre: Poema IV, p. 1023, n. 4 ; VII, p. 1412, n. 3 ; p. 1535. n. 10; p. 1596, n. 1 ;VIII , p.<br />

87, n. 12 ; p. 286, n. .23 ; p. 465. n. 8 ; IX, p. 306, n. 8 ; p. 418, n. 23 ; X, p. 226, n. 116 ; p. 269,<br />

n . 31 ; p. 368, n. 61 ; Autobiografia, p. 14, n. 15.<br />

2<br />

parli col volerli aumentare di volume con gli stracci che porge il padre della Menzogna (7) e della<br />

Superbia. E li porge con arte sottile e sorriso tentatore. Oh! non metta mai, lo strumento<br />

straordinario, sul metallo prezioso che Dio gli ha dato, luridi e poveri cenci per farlo apparire più<br />

grandioso! Ve lo immaginate un diamante, piccolo ma di luce purissima, ricoperto di involucri di


semplice vetro? Sembrerà, sarà più grosso. Ma il vetro verdastro, messo a strati e strati sulla<br />

gemma, ne diminuirà la luce facendola apparire come di un vetro comune.<br />

Sincerità. Essere ciò che si è, e nulla più. Tu, anima che mi sei affidata (8), lo sai quante<br />

volte seduce il Tentatore, proponendo di fare commedie, di aggiungere orpelli, per stupire, per<br />

apparire più ancora! Il grande pericolo? Solo chi sa resistere ed essere ciò che Dio lo fa , e nulla più,<br />

conserva il dono e resta strumento. Con quanto tremore ti ho visto tentata ogni volta! E con che<br />

laude di gloria ho benedetto il Signore e ringraziato la Corte celeste per averti aiutato a resistere,<br />

ogni volta che ti ho visto uscire dalla prova, stanca, sofferente, ma più matura; ma vincitrice!<br />

L'angelo del Signore è come un giardiniere che cura una pianta preziosa. Dal nascere al<br />

maturare... Sempre vigile, tremando dei venti, dei geli, delle tempeste, dei parassiti, dei roditori. La<br />

sua completa pace di angelo, l'angelo la ritrova (10) quando risale al cielo col frutto colto dal ramo,<br />

levato alla Terra, con l'anima che si è salvata sino alla fine. Allora, con un ardore di gioia, va a<br />

ritrovare i fratelli, e dice: “ L'anima mia si è salvata! . E' con noi nella pace! Gloria, gloria, gloria al<br />

Signore! '' Riconoscimento dunque umile, sempre costante, del vostro “nulla '' e supplica continua ai<br />

beati cittadini dei Cieli di darvi il loro aiuto. La S. Comunione dei Santi (11) invocata ad aiuto dei<br />

militanti, e specie da quelli che, per la loro particolare con-<br />

_______<br />

7 vedi: Poema II . p. 598, N . 5 ; VIl , p. l 784, n. 2.<br />

8 cioè: anima di cui io sono il Custode e I 'Aiutante ; vedi: n. 2 ; Poema V, p . 578 , n . 3 ; V l , p .<br />

999 p n . 3 ; V l I , p . l 6 1 5. n . 5.<br />

9 come <strong>Maria</strong> Santissima ; vedi n. 2.<br />

10 Modo di esprimersi antropomorfico, simile a quello che figura anche nella Bibbia a riguardo di<br />

Dio stesso ; vedi: Genesi 6, 5-8 : I° Re 15, 10-11 e 24-35 (vedi versetto 29, esplicativo) ;<br />

Geremia 18. 1-12: 26, 1-6. .<br />

11 vedi : Poema VIII . p. 352 . n . 15 ; Autobiografia, p. 349, n . 2.<br />

3<br />

dizione, sono più esposti, è vero, al Sole Eterno, ma anche alle tempeste che scatena Satana e il<br />

mondo. Le tempeste si avventano sulle cime isolate...<br />

Secondo ammaestramento della Liturgia d'oggi, specialmente per voi, strumenti straordinari,<br />

è nelle parole di Paolo, Dottore delle Genti, il quale “rapito fino al terzo cielo... udï parole<br />

arcane che non è lecito all'uomo di proferire '' :(12)<br />

Voi non siete rapiti al terzo cielo, ma udite parole arcane, che però vi sono date perché siano<br />

date. Siete dunque molto inferiori a Paolo. Eppure: udite le parole di colui che meritò di<br />

12 La remota antichità e il medio evo (vedi: DANTE, Paradisoj solevano distinguere tre cieli:<br />

l'aereo (quello dell'aria che respiriamo), lo stellare (quello degli astri), l'empireo (quello che<br />

è la dimora della divinità). Inoltre, l'epistola agli Ebrei (9, 24) afferma che il Tempio terrestre è<br />

l'immagine di quello celeste ; ora, nel Santuario Mosaico (vedi: Esodo 25-26) e più<br />

sfarzosamente nel Tempio Salomonico (vedi III° Re 6 ; II° Paralipomeni 3), vi erano tre<br />

parti: l'inferiore era il vestibolo, la media il Santo, la superiore il Santo dei Santi. Nel Santo<br />

dei Santi si trovava l'Arca dell'alleanza, attorniata dai Cherubini: esso era la dimora misteriosa<br />

della Gloria, cioè dell'arcana presenza di Dio; era il luogo in cui Egli si riuniva, si manifestava, e<br />

parlava al suo popolo (vedi: Levitico 16; 23, Esodo 40, 34-35; III° Re 8, 10-13 26-32; Nel Santo<br />

dei Santi poteva entrare soltanto il Sommo Sacerdote, una volta all'anno, nel giorno della<br />

Grande Espiazione (Levitico 16., 23, 26.32; Numeri 29, 7-11,. Ebrei 9, 6-14, per compiervi il<br />

rito espiatorio dei peccati propri e di quelli del popolo, rito consistente soprattutto in<br />

incensazione del Propiziatorio e in aspersioni di esso col sangue del toro e del caprone prima<br />

immolati (Levitico 16, 11-17). Gesù, supremo ed eterno sacerdote, invece, non è entrato in un<br />

Santo dei Santi costruito da mano d'uomo, terreno perciò, e soltanto immagine dell'autentico


Santuario celeste, ma è entrato nel Cielo stesso, per comparire dinanzi alla faccia di Dio,<br />

offrendogli a nostro favore i1 profumo della sua intercessione e il sacrificio del proprio Sangue<br />

versato a espiazione e salvezza dell'intero genere umano (vedi: Ebrei 7, 15-28; 9, 11-14 e<br />

23-28). Da tutta questa armonia di credenze popolari del tempo e, specialmente, di testi biblici<br />

antico e neotestamentari, appare che essere elevati (Paolo) o non essere elevati (la nostra<br />

Scrittrice) fino al terzo cielo, significa venire o no rapiti fino alla dimora stessa di Dio, cioè<br />

fino alla più profonda intimità con Dio; fino a vedere e contemplare Iddio faccia a faccia:<br />

Deuteronomio .34, 10,. Ebrei 9, 24; Ia Corinti 13, 12) ; fino al Santuario altissimo, collocato al<br />

di sopra di tutti i cieli (Efesini 4, 7-10), in cui Gesù è penetrato (Atti 1,9- 11 ; Marco 16, 19,. Luca<br />

24, 50-53. Giovanni 20, 17, Ebrei 4. 14; 9, 11 e 24), in cui si celebra l'angelica e beata Liturgia<br />

(Luca 2, 14; Ezechiele 3, 12 ; Apocalisse 4, 1 - 8, 2)., fino ad essere favoriti da sublimi<br />

manifestazioni e allocuzioni divine ; fino a percepire parole arcane, che non è lecito riferire<br />

sulla terra (IIa Corinti 12, 1-4). Alla luce di tutto ciò, si capisce perfettamente quanto scrive<br />

quest'Opera: “. ... Paolo ... “ rapito fino al Terzo Cielo ... udì parole arcane che non ë lecito<br />

all'uomo di proferire !Voi non siete rapiti al terzo Cielo, ma udite parole arcare, che però vi sono<br />

date perché siano date. Siete dunque molto inferiori a Paolo. Eppure: udite le parole di colui che<br />

meritò di esser rapito tanto in alto da sentire i segreti, i misteri di Dio! ..”<br />

4<br />

essere rapito tanto in alto da sentire i segreti, i misteri di Dio! Egli confessa di essere stato<br />

schiaffeggiato da un angelo di Satana, e, giustifcando il Signore di averlo permesso, illustra le<br />

ragioni di bontà per cui fu permesso l'assalto satanico: “Affinché la grandezza delle rivelazioni non<br />

mi facesse insuperbire, m'è stato dato lo stimolo della carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi<br />

''. Riconosce di essere ancora uomo, ossia soggetto alle tentazioni sataniche. Non dice: “Io, che fui<br />

nel terzo cielo, sono un serafino intangibile ''. No. Umilmente dice di essere un uomo, circuito da<br />

Satana, e vede che questo serve a tenerlo umile nonostante la grandezza di ciò che egli ha ricevuto.<br />

E vi insegna la medicina per essere liberati: “ Tre volte ne pregai il Signore perché lo<br />

allontanasse da me ''.<br />

Buono è umilmente dire “non mi indurre in tentazione, ma salvami dal Maligno '' (13). Lo<br />

disse il Ss. Signore Gesù, l'Innocente, il Figlio di Dio. Debbono dirlo tutte le creature che credono<br />

in Dio Uno e Trino, Santo, Buono, Padre degli uomini. Volere fare da sé per respingere Satana non<br />

è buona cosa. E' presunzione. La presunzione è superbia. La superbia è maledetta da Dio. Invocate,<br />

invocate il Signore Benedetto, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, invocate i celesti cori dei santi e<br />

degli angeli. Contro l'astio di Satana non sono mai sufficienti le difese. Ed essi, la Trinità Benedetta<br />

e tutti gli abitanti dei Cieli, non chiedono che di aiutarvi in questa lotta senza tregua fra le potenze<br />

infere (14) e la parte inferiore da una parte; la parte superiore e le Potenze celesti dall'altra.<br />

E sentite, a conforto delle vostre constatazioni penose sulla vostra impotenza ad essere<br />

intoccabili da Satana, che per ira vi schiaffeggia, e lo fa proprio perché non può trascinarvi dove<br />

vorrebbe, sentite la risposta del Signore all'apostolo sconfortato per gli schiaffi del Male: “Ti basta<br />

la mia grazia, perché la mia potenza si fa sentire meglio nella debolezza ''.<br />

Non bisogna pretendere tutto, anime elette allo straordinario. Avete il Cielo. Dovete<br />

sopportare l'Abisso che vi si presenta<br />

______<br />

13 vedi: Matteo 6, 7-13,- Luca 11, 14 (Giovanni 17, 15)..<br />

14 vedi: Poema II, p. 525, n. 8 ; p. 598, n. 4 e 5: p. 610, n. 2 ; IV, p. 737, n. 2,p.<br />

1068, n. 3; V, p. 536, n. 5,. VII, p. 1443, n. 2 ; p. 1504, n. 4.<br />

5<br />

per terrorizzarvi. Ma voi lo sapete adesso: ciò è perché non insuperbiate.<br />

In tal modo, conoscendo come siete nulla, conoscendolo il mondo che nulla siete, e vedendo


che compite ministeri superiori. e secondo la dottrina di ciò che sentite per dare, vi rimodellate in<br />

perfezione (meglio si fa sentire (meglio si manifesta) la potenza di Dio che soccorre la vostra<br />

debolezza ''.<br />

Sù dunque, o care anime che sapete dei doni straordiniari farvene grazia e santificazione!<br />

Cantate con l'apostolo: “ Volentieri dunque mi glorierò delle mie infermità affinché abiti in me<br />

la potenza di Cristo ''.<br />

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo (15)! Gloria a Gesù per cui tutto fu fatto. Gloria<br />

in eterno per le opere meravigliose di Dio! “.<br />

E il mio Azaria, che ha parlato con una dolcezza meravigliosa, mi saluta con un sorriso e tace...<br />

25 - 2 - 46. - Al mio risveglio alle 7,25, perché solo al mattino ho trovato riposo, è già presente S.<br />

Raffaele (16). Come ieri al momento della Comunione, nel quale c'era, insieme a N. Signore.<br />

Stamane è solo. Ma la prima azione dei sensi e del pensiero, usciti dal sonno. sono la visione.<br />

contemplazione e saluto al caro angelo che mi sorride e mi invita ad iniziare il mio lavoro senza<br />

ascoltare la stanchezza che mi abbatte. E poi saluta e se ne va...<br />

_______<br />

15 “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo” questa formula di lode e di glorificazione<br />

(Dossologia) a tutte e tre le Persone Divine ha la sua prima radice nella formula battesimale<br />

trinitaria, riferita da Matteo 28, 79, è di origine orientale e di autore ignoto, già esisteva nel<br />

secolo IV. e fu preceduta dalle formule: “Gloria al Padre, per il Figlio, nello Spirito Santo”<br />

oppure “Gloria al Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo”, attestate fin dal secolo III. Vedi:<br />

P. SIFFRIN, Gloria Patri, in Enciclopedia Cattolica, vol. 6. Città del Vaticano, 1951, coll.<br />

869-870.<br />

16 La Bibbia tratta di S. Raffaele soltanto nel libro di Tobia, dal cap. 3 al 13, se vi si comprende<br />

l'inno di ringraziamento. Raffaele si presenta come uno dei sette angeli più intimi a Dio,<br />

occultandosi però in precedenza sotto le fraterne apparenze di Azaria, figlio di Anania. Egli offre<br />

al Signore preghiere ed opere buone dei protagonisti del libro, guarisce Tobia (padre) dalla<br />

cecità, libera Sara dall'influsso diabolico, diviene il compagno di viaggio e il protettore di<br />

Tobiolo (figlio di Tobia), al quale procura nozze sante, feconde, felici con Sara stessa. Si legga<br />

tutto il libro e, più attentamente, il compendio di esso, che figura in: Tobia 12, 11-21. Forse <strong>Maria</strong><br />

<strong>Valtorta</strong> ne parla in considerazione delle prerogative fondamentali di Raffaele stesso:<br />

intimissimo a Dio, medico del corpo, liberatore dal demonio, compagno e protettore.<br />

6<br />

Domenica di Quinquagesima<br />

ANTIFONA d'ingresso Sal 30, 3-4 e 2<br />

Sii per me rocca potente, o Dio,<br />

sii per me rifugio di salvezza'.<br />

perché mia rocca e fortezza tu sei<br />

e per la forza del tuo nome<br />

tu mi guidi e mi conduci.<br />

n te, Signore, confido,<br />

che io non resti confuso in eterno:<br />

liberami e salvami nel tuo amore.<br />

Gloria al Padre.


ORAZIONE<br />

Ascolta con clemenza, Signore, le nostre preghiere: sciogli i vincoli dei nostri peccati e contro ogni<br />

avversità donaci la tua protezione. Per il nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla 1° lettera di san Paolo apostolo ai Corinti (13, 1-13).<br />

Fratelli, se pure io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei un<br />

bronzo risonante o un cembalo squillante. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i<br />

misteri e tutta la scienza, ed avessi tutta la fede così da trasportare le montagne, se non ho la carità,<br />

io sono niente. E se distribuissi come cibo ai poveri tutte le mie sostanze, e donassi il mio corpo<br />

fino a farmi bruciare, se non ho la carità, nulla mi giova. La carità è paziente, la carità è benigna, la<br />

carità non è invidiosa; non agisce con ostentazione, non si gonfia di orgoglio, non agisce<br />

indecorosamente, non cerca il proprio tornaconto, non si muove ad ira, non pensa al torto ricevuto,<br />

non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità; tollera tutto, crede tutto, spera tutto, sopporta<br />

tutto. La carità non viene mai meno; inoltre le profezie svaniranno, il dono delle lingue cesserà, la<br />

scienza diverrà inutile. Perché imperfetta è la nostra conoscenza e imperfette sono le nostre<br />

profezie: ma quando sarà giunto quel che è perfetto, ciò che è imperfetto svanirà. Quando io ero<br />

bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando son<br />

diventato uomo, ho smesso quel che era da bambino, Ora vediamo come in uno specchio, in<br />

maniera confusa; allora, invece, vedremo faccia a faccia. Orta io conosco imperfettamente, ma<br />

allora conoscerò così come sono conosciuto. Ora la fede, la speranza e la carità tutte e tre<br />

rimangono; ma la maggiore fra queste è la carità.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 76, 13-16<br />

Tu sei il solo Dio che compie prodigi; hai mostrato alle genti la tua forza. Nel tuo braccio hai<br />

redento il tuo popolo, i figli di Israele e di Giuseppe.<br />

TRATTO Sal 99, 2-3<br />

O terra tutta, acclamate al Signore,<br />

servite il Signore nella gioia !<br />

Venite al suo volto con lieti canti !<br />

Riconoscete che il Signore è il solo Dio:<br />

Egli ci ha fatto, a lui apparteniamo,<br />

noi suo popolo, e gregge che egli pasce.<br />

Dal VANGELO secondo Luca. (18, 31-43)<br />

Gloria a te, o Signore.<br />

In quel tempo, Gesù prese in disparte i dodici, e disse loro: “Ecco, noi saliamo a<br />

Gerusalemme e si adempirà tutto ciò che è stato scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo. Sarà<br />

infatti consegnato ai pagani, sarà schernito, flagellato, coperto di sputi. E dopo averlo flagellato, lo<br />

uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà” Ed essi non capivano niente di tutto questo: il senso delle<br />

parole restava loro oscuro e non afferravano quanto diceva.<br />

Or avvenne che, mentre egli si avvicinava a Gèrico, un cieco stava seduto lungo la strada a<br />

mendicare e, sentendo passare la folla, chiese che cosa accadeva. Gli dissero: “Passa Gesù di<br />

Nazareth”. Allora egli si mise a gridare: “ Gesù! Figlio di Davide, abbi pietà di me”. Quelli che


precedevano lo sgridavano perché tacesse, ma egli gridava . ancor più forte: “Figlio di Davide, abbi<br />

pietà di me”. Gesù allora, fermatosi, ordinò che glielo conducessero davanti; e, quando gli fu vicino,<br />

gli chiese: “Che vuoi che io faccia per te ?”. E quello: “ Signore, che io veda “. Gli disse<br />

Gesù:”Vedi. La tua fede ti ha salvato”. E nello stesso istante egli vide; e lo seguiva, glorificando<br />

Dio. E tutto il popolo, veduto il miracolo, rese gloria a Dio.<br />

Lode a te, o Cristo.<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 118, 12-13<br />

Benedetto sei tu, Signore:<br />

insegnami i tuoi decreti.<br />

Con le mie labbra ripasso<br />

tutti i giudizi che hai dato.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

Quest'offerta, Signore, ci purifichi dai nostri<br />

peccati: e consacri il corpo e l'anima di noi<br />

tuoi servi, perché possiamo celebrare questo<br />

sacrificio. Per it nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione<br />

Hanno mangiato e si sono saziati:<br />

Dio ha causato in loro la brama:<br />

ma non se ne distaccano ancora.<br />

Dio onnipotente, contro ogni avversità<br />

ci difenda il cibo celeste che abbiamo ricevuto. Per il nostro ...<br />

2 Domenica di Quinquagesima<br />

Domenica 3 marzo 46<br />

Dice Azaria:<br />

“Vieni, comprendiamo insieme la Liturgia d'oggi. Perché pensa, anima mia, che cosi farebbe<br />

il Signore, sempre, se anche gli uomini ti escludessero da ciò che è la vita della Congregazione dei<br />

santi sulla Terra (1). Egli ti nutrirebbe della sua Parola che è Assoluzione e Comunione, che è<br />

Crisma e Viatico, che tutto è per coloro che vivono in Lui.<br />

Anche oggi io te la farò gustare, a te, come portavoce (2), per questa tua missione. Ascolta<br />

l'Introito. Oh! in verità Egli è la rocca e il rifugio di coloro che lo amano e lo è ancor più per quelli<br />

che per essere al suo servizio in maniera speciale sono soggetti come cittadella e come reggia dove<br />

abitano il Re, e i fedelissimi al Re, agli assalti dei nemici del Re, ossia di quelli che il senso, la<br />

superbia e altre miserie rendono nemici alla Luce. Contro le rocche di Dio sono sempre lanciate le<br />

onde di Satana e dei carnali. Ma ascolta, anima mia, ciò con cui esse rocche sono difese: il Nome<br />

santo di Dio. Per questo nome, che vuol dire amore e salvezza (3), Egli ti sarà difesa e ti sarà guida<br />

e conforto. Con tutte le tue azioni scrivi il suo Ss. Nome su tutto il tuo io e non temere.<br />

Come una torma di leoni e altre fiere, il Male, nelle sue di- verse manifestazioni, vorrà darti<br />

battaglia e giungerà fino a schiaffeggiare l'esterno, come maroso infuriato; e poi cadrà sbriciolato,<br />

perché dove è Dio non può prevalere il Nemico. Scrivi il Ss. Nome con tutte le tue azioni. La Luce<br />

di questo nome ti guiderà come la stella che segna la via al gregge trasmigrante e lo conduce ai<br />

pascoli buoni, sempre più buoni, ossia a


_______<br />

1 Nella sua umiltà, e sotto il peso di tante tribolazioni, <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> fa l'ipotesi nera di una<br />

possibile scomunica ( = esclusione dalla congregazione dei santi sulla terra, cioè dalla<br />

Chiesa Questa ipotesi, tuttavia mai si veriificò. anche perché l'inferma fu sempre sinceramente<br />

obbedientissima alla autorità ecclesiale.<br />

2 Negli scritti valtortiani figura spesso questo appellativo, da intendersi un po' alla luce di: II° Re<br />

23, 2-3; Isaia 59, 21,- Geremia 1, 4-10.<br />

3 vedi: Isaia 54, 4-10:;Matteo 1, 18-25,- Marco 16, 13-18,- Atti 2, 14-21 ; 3, 1 - 4, 12 - Romani<br />

10, 5-13; Filippesi 2, 5- 11; Ia Giovanni 4, 7-16: da questi, e da molti altri brani biblici appare che il<br />

nome di Dio vuol dire amore, potenza, salvezza.<br />

7<br />

quelli che non sono solo scienza e sapienza, profezia, generosità materiale; ma sono carità, carità<br />

vere, da non confondersi con l'elemosina, data con mal garbo; con lo spirito profetico, usato con<br />

superbia, tanto da indurre il Signore a levarlo; con la solo apparente unione con Dio, mentre è verità<br />

di egoismo della carne e della mente.<br />

Senti, senti? Le profezie passeranno... ma la carità resterà dopo la fine di tutte le cose:<br />

umane, materiali o morali che siano. Persino la fede e la speranza avranno fine quando tutto ciò che<br />

è da credere e da sperare sarà compiuto. Ma la Carità resterà. Eterna come Dio.<br />

Pensa, anima mia! Ti sembra tanto bello, così bello che ne resti sbalordita, ciò che vedi e<br />

conosci. Io ti potrei ottenere una ancor più vasta comprensione ed estensione visiva e auditiva per<br />

aumentare la tua gioia fra le tribolazioni della tua immolazione (4). Ma sarebbe sempre una<br />

conoscenza relativa. Anche nelle cose umane tu sai che non si può forzare una caldaia, un<br />

ingranaggio, il calore, e così via, oltre un dato limite, altrimenti l'esperimento si muta in distruzione.<br />

Anche nelle cose straordinarie non si può ottenere il massimo, il tutto, perché non potrebbe l'uomo<br />

resistere ad un solo attimo di completa conoscenza e perfetta visione del Cielo coi suoi Misteri<br />

divini (5). Ma allora - quando<br />

_______<br />

4 vedi: Poema V1, p. 669, n. 2 ; VIII, p, 132, n. 5,. p. 154,n. 8 j p. 155, n.10; X, p. 28, n. 10 ; p.<br />

227, n. 118 ; p, 229, n. 130 : p. 241, n. 6 ; Autobiografia, passim. Vedi anche: p. 52, n. 31.<br />

5 Dottrina perfettamente biblica. Tale è infatti l'abisso tra la santità di Dio e l'indegnità dell'uomo,<br />

che questi dovrebbe morire se, essendo ancora pellegrino sulla terra, vedesse o anche<br />

semplicemente udisse Iddio. Per questo motivo, gli stessi Serafini e il grande Mosè si velano<br />

il volto dinanzi a Dio. Una certa qual visione di Dio , accordata ad alcuni servi del Signore, per<br />

favore o privilegio singolare, a motivo della rispettiva missione, li invade di sbigottimento<br />

riconoscente o di timore religioso. Tra di essi, coloro i quali hanno maggiormente goduto di<br />

tal genere di manifestazioni divine sono Mosè, Elia, Paolo, giustamente considerati tra i più grandi<br />

rappresentanti della mistica. Ma colui il quale, come nessun altro o più di qualsiasi altro, glorifica e<br />

manifesta il Padre, è glorificato e manifestato dal Padre quale suo Figlio unigenito, è Gesù:<br />

Lui solo ha visto il Padre,' e chi vede Lui vede il Padre. Per noi uomini, la visione di Dio, faccia a<br />

faccia, è riservata alla gloria del Paradiso celeste. Tutto ciò appare almeno dai seguenti testi,<br />

considerati nei loro opportuni contesti: Genesi 3, 8-10 ,. 15,. 32, 22-32 (volgata) ; Esodo 3, 1-6; 19,<br />

9 - 20, 21, 24; 33 ; Levitico 16, 1-2,'Numeri 4, 1-20,. 12, 1-10,. Deuteronomio 5, 19-28 (volgata) ;<br />

18, 13-20,- 34, 10-12; Giudici 6, 11-24,. 13, 8-25,. III° Re 19 : Ecclesiastico<br />

44, 27- 45, 6: Isaia 6 ; (Ezechiele 1 ; 10, 18-22) ; 'Matteo 3, 13-17;17, 1-8.- Marco 1, 9-11; 9, 28,.<br />

Luca. 3, 21-22,. 9, 28-36,- Giovanni 1, 14-18,;2, 1-12,- 6, 44-46; 11, .32-44; 12, 20-<br />

8<br />

l'anima sarà non più compressa, limitata, puerile nelle sue capacità e, nutrita di carità, quando sarà


giunta all'età perfetta (6) - allora lo spirito dell'uomo conoscerà l'Inconoscibile: faccia a<br />

faccia (7).<br />

Oh! Osanna alla beatifica visione di Dio Uno e Trino!<br />

.Anima, anima mia, dopo aver adorato in un impeto di gioia, io vedendo, tu presentendo la visione<br />

ineffabile, alziamo la fronte, ed io con giubilo per essere l'angelo testimone del prodigio di Dio, tu<br />

con umiltà che sola mantiene il dono, cantiamo: “ Ci ha fatto Lui. Non ci siamo fatti da noi. Noi<br />

siamo il suo popolo, il gregge da Lui pascolato “.<br />

Non lo sai che con splendori di gioia noi, noi: gli angeli di Dio, non facciamo che dirci con<br />

gioioso, perpetuo stupore, con riconoscenza senza fine: “Ci ha fatto il Signore! Siamo il suo<br />

popolo celeste, il gregge da Lui pascolato con Luce e Carità! '' ?<br />

E così, così è per gli uomini, e più per quelli, fra gli uomini, che Dio, avendoli messi a ponte<br />

fra Sé e l'Umanità, ha particolarmente fatto, e pascola con Luce e Verità speciali, per farli ad<br />

altri miele soave di conoscenze eterne.<br />

Offriamo. Io ti. offro (8): tu ti offri, insieme al Cristo: la Vittima offerta per la salute di tutti.<br />

“Insegnami a fare la Tua Volontà ' (9). La preghiera umile della Grande Vittima. La<br />

preghiera umile delle piccole vittime (10) che sono generose ma deboli. “Insegnami a fare Ia Tua<br />

Volontà. Insegnami a vivere, insegnami a patire, insegnami ad ubbidire, insegnami a morire. Prima<br />

a me stessa poi a tutto ciò che potrebbe sedurre me stessa e risuscitare l' io umano. Insegnami<br />

acciò, le sentenze della tua bocca che io ho ripetuto per tutti ' (11) nascano per primo luogo nel<br />

cam-<br />

______<br />

29,- 14, 5-13,- 17 : Ia Corinti 13, 8-13,- Ila Corinti 12, 1-6,- Ila Pietro 1, 16-18,- Ia Giovanni<br />

3, 1- 2,- 4, 7-72,. Apocalisse 21. Vedi anche: Poema II, p. 619, n. 17 ; IV,<br />

p. 961, n. 3 ; p. 1088 ultimo capoverso ; V1. p. 1019, n. 12 ; V1I, p. 1717, n. 7 ; VIII,<br />

345 n. 6 ; IX, 9, 17; n. 8 ; X, p. ,109, n. 12 ; p. 110, n. 14 ; p. 357, n. 74.<br />

6 Allusione a: Efesini 4, 11-13.<br />

vedi n. 5. . --<br />

8 Uno degli uffici angelici è quello di offrire a Dio profumi (che sono connessi col sacrificio:<br />

Genesi 8, 20 - 9, 1) e le preghiere dei santi (Apocalisse 8, 2-5).<br />

9 Salmo 142, 9-10; vedi: Ebrei 10, 5-9.<br />

10 vedi n. 4.<br />

11 Forse vi è un'allusione a: Isaia 59, 21,. Geremia 1, 9.-10.<br />

9<br />

po mondo del mio cuore, e prosperino e diano frutti di vita eterna senza che uccelli, spine, logli,<br />

gramigne e passanti distruggano ciò che in me Tu hai seminato ''.<br />

Granai del Signore potete essere chiamati, o portavoce. I mistici granai ai quali chi ha fame<br />

viene a prendere. Ricordi Giuseppe di Giacobbe? Prevedendo la carestia fece riporre in granai la<br />

sovrabbondanza delle messi, salvaguardando queste raccolte, con somma cura, da insetti, roditori e<br />

ladri che sempre accorrono dove c'è da nuocere. Venuti i sette anni di carestia, gli egiziani non<br />

morirono di fame perché furono aperti i granai di Giuseppe, e anche altri, d'altri paesi, vennero a<br />

prendere grano dove la previdenza l'aveva raccolto (12).<br />

Quanta carestia per le anime affamate anche ora! Ecco, essa crescerà, ed esse avranno<br />

sempre più fame. Ed ecco che il Signore accumula i grani nei suoi granai. Per darli a chi ha fame.<br />

Ma state vigilanti, o granai di Dio, perché insetti, roditori e ladri, non manomettano il tesoro. Come<br />

scolte vigili dovete accogliere e conservare, instancabili, ciò che il Signore versa in voi per vostro<br />

nutrimento onde si possa dire: “Mangiarono e furono oltremodo sazi, il Signore accordò loro quanto<br />

desideravano e non li defraudò nelle loro voglie sante ''.


Si. Se le anime chiamate a straordinaria via saranno fedeli, Dio farà loro questo. Ed esse,<br />

come pianta opima, cresceranno e daranno il nutrimento di cui sono nutrite, amato non tanto perché<br />

è dono speciale quanto perché è mezzo per nutrire, salvare, santificare i fratelli. Cosa che chi è<br />

nutrito di Dio deve avere come abito naturale: la Carità. La Carità che ringrazia Iddio del dono, e<br />

spezza ai non abbienti lo stesso dono, dicendo: “Venite, fratelli! Venite e mangiate! Gustiamo<br />

insieme il cibo di Dio.” (13)<br />

Benediciamo il Signore! Rispondi: “A Dio le grazie”. Gloria al Padre al Figlio, allo Spirito Santo ..”<br />

_______<br />

12 vedi: Genesi 40-50.<br />

13 Forse, oltre ad alludere alle notissime espressioni usate da Gesù nel1'Ultima Cena (Matteo 26,<br />

26-29 ; Marco 14, 22-25; Luca 22. 14-20; Ia Corinti 11, 23-27), il presente testo riecheggia il<br />

Salmo 33, 9 Ecclesiastico 24, 26- 29,- Giovanni 4, 10-15,- 6. 28-40,.7,37-39; Ia Pietro 2, 1-3, ove<br />

si parla di cibo e bevanda di Dio.<br />

10<br />

Domenica I di Quaresima<br />

ANTIFONA d'introito Sal 90, 15-16, e 1<br />

Mi invoca ed io lo ascolto,<br />

io voglio liberarlo ed onorarlo<br />

e voglio saziarlo con la lunga vita.<br />

Chi sotto l'Altissimo Dio resta protetto,<br />

egli risiede all'ombra dell'Onnipotente.<br />

Gloria al padre.<br />

ORAZIONE<br />

Dio, che purifichi la tua Chiesa con l'annuale osservanza della quaresima; concedi a questa tua<br />

famiglia di attuare con le buone opere ciò che si sforza di ottenere da te con la penitenza. Per il<br />

nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla 2° lettera di san Paolo apostolo ai Corinti.<br />

Fratelli, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio. Dice, infatti: “Nel tempo favorevole io<br />

ti esaudirò, nel giorno della salvezza io verrò in tuo aiuto”. Eccolo ora, il giorno favorevole; eccolo<br />

ora: il giorno della salvezza. A nessuno noi diamo scandalo, perché non sia biasimato il nostro<br />

ministero. Ma in tutto ci comportiamo come si conviene ai ministri di Dio: con molta pazienza,<br />

nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle battiture, nelle carceri, nelle sommosse, nelle<br />

fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purità, con scienza) con pazienza, con dolcezza; nello Spirito<br />

Santo, con carità sincera, con la parola di verità, con la forza di Dio; tenendo nella destra e nella<br />

sinistra le armi della giustizia; nella gloria e nell'ignominia; nella cattiva e nella buona fama;<br />

considerati come ingannatori, mentre siamo veritieri; come gente oscura, mentre siamo ben noti;<br />

come moribondi, ed ecco che siamo vivi; come gente da castigare, eppure sfuggiamo alla morte;<br />

come uomini afflitti, eppure siamo pieni di gioia; come miserabili, eppure facciamo ricchi molti<br />

altri; come gente che non ha niente, mentre possediamo tutto.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 90, 11-12<br />

I1 Signore comanda ai suoi angeli


di custodirti in ogni tua via.<br />

V Ti porteranno sulle loro mani,<br />

ché il tuo piede non urti nel sasso.<br />

TRATTO Sal 90, 1-7 e 11-16<br />

Chi abita al riparo dell'Altissimo<br />

e rimane all'ombra dell'Eccelso,<br />

dice al Signore: Mio rifugio, mia fortezza<br />

mio Dio a cul mi affido.<br />

Mi libera dal laccio del cacciatore<br />

e dalla parola che ferisce.<br />

Con le sue ali egli ti copre,<br />

sotto le sue penne ti rifugi.<br />

La sua verità è tua armatura e scudo<br />

e non temi gli orrori della notte.<br />

La freccia che vola nel giorno,<br />

la peste che nelle tenebre cammina,<br />

la strage del demonio a mezzogiorno.<br />

Mille cadranno al tuo fianco,<br />

migliaia cadranno alla tua destra,<br />

ma niente arriverà sino a te.<br />

Per te comanda ai suoi angeli<br />

di custodirti in ogni tua via.<br />

Ti porteranno sulle loro mani,<br />

ché il tuo piede non urti nel sasso.<br />

Passerai sulla vipera e la serpe,<br />

calpesterai il leoncello e il drago.<br />

Se mi è fedele, io lo redimo:<br />

se riconosce il mio nome, io lo esalto.<br />

Se mi invoca, io gli rispondo,<br />

e nell'angustia io sono con 1ui<br />

V. Io lo sollevo, io gli dò la gloria,<br />

lo soddisfo con la lunghezza dei giorni<br />

ed egli godrà la mia salvezza.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Matteo. (4, 1-11)<br />

Gloria a te, o Signore.<br />

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo; e dopo aver<br />

digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e disse: “ Se<br />

sei il Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pane”Ma Gesù rispose: “Sta scritto: 'Non di<br />

solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola: che esce dalla bocca di Dio”.<br />

Allora il diavolo lo portò nella città santa lo pose sul pinnacolo del templo e gli disse: “Se tu sei il<br />

Figlio di Dio, géttati giù, per ché sta scritto: 'Egli per te ha dato ordine ai suoi angeli, ed essi ti<br />

sosterranno con le 1e loro mani. Perché non inciampi in un sasso il tuo piede '..<br />

Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: 'hon tenterai il Signore Dio tuo '”.<br />

Di nuovo, il diavolo lo portò sopra un monte altissimo; e, mostrandogli tutti i regni del mondo e il<br />

loro splendore, gli disse: “Ti darò tutto questo, se ti prostrerai ad adorarmi”. Gli disse allora Gesù:<br />

“Vattene, satana, perché sta scritto'. Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo servirai'” Allora il<br />

diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono e lo servivano.<br />

Lode a te o Cristo. .


ANTIFONA d'offertorio Sal 90, 4-5<br />

Con le sue penne egli ti copre,<br />

sotto le sue ali ti rifugi :<br />

la sua fedeltà è difesa e scudo.<br />

ORAZIONE SOPRA LE OFFERTE<br />

Ti offriamo solennemente questo sacrificio, Signore, all'inizio della quaresima: concedi a noi che,<br />

moderandoci nei cibi del corpo, sappiamo rinunziare ai piaceri nocivi. Per il nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione Sal 90, 4-5<br />

Con le sue penne egli ti copre,<br />

sotto le sue ali ti rifugi :<br />

la sua fedeltà è difesa e scudo.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

La comunione del tuo sacrificio ci rinnovi, o Signore, ci purifichi dalla natura vecchia e corrotta e ci<br />

renda intimamente partecipi del mistero di salvezza. Per il nostro ...<br />

3) 1° Domenica di Quaresima<br />

Domenica 10 marzo 1946<br />

Dice Azaria:<br />

“Anima mia, la nostra Messa. La Messa vista e considerata per le “voci '' per te. Si inizia con<br />

una promessa verace come tutto ciò che è di Dio: “Mi invocherà ed Io lo esaudirò. Lo libererò e lo<br />

glorilicherò. Lo accontenterò con lunga vita ''.<br />

Sembra che parli un solo Dio, non ti pare? Ma il nostro Ss. Iddio è Tre pur essendo Uno. E<br />

ognuno dei Tre Ss. ha i suoi attributi speciali che non mancano negli altri ma che più parzialmente<br />

rifulgono in Uno, e che uniti dall'Amore, attributo comune, formano l'inconcepibile e perfettissima<br />

Perfezione del Signore Iddio Uno e Trino.<br />

E si ammirano e si completano (1) con amore i Tre Ss., riversando il fiume delle loro tre<br />

unite perfezioni sui figli, sui salvati,<br />

sugli istruiti. Ed ecco che il Padre promette: “Mi invocherà ed Io lo esaudirò . E' Padre. Può un<br />

padre essere sordo al grido d' aiuto del figlio? Non può. E' un Padre perfettissimo non può meno<br />

ancora, non può assolutamente essere sordo ai figli che lo invocano. Si volge sui peccatori che, per<br />

un dolore o per un pentimento, si risovvengono * di Lui. Come allora non lo farà per coloro che lo<br />

amano da figli fedeli?<br />

Appoggiati, anima mia, con tutto abbandono al' amore del Padre. Non è offesa l'abbandono<br />

come possono crederlo quelli che non conoscono Iddio come noi lo conosciamo! L'amore reverente<br />

e rispettoso; tanto più reverente e rispettoso, quanto più è ampio; perfettamente reverente e<br />

rispettoso quando è assoluto. Perché è l'anima che ama. E l'anima, una volta entrata nella via della<br />

conoscenza amorosa di Dio, è umile. La confidenza genera mancanza di rispetto solo negli amori<br />

umani, sempre gravati da materialità. Ma negli amori spirituali – parlo dei veri amori, non degli<br />

esaltati e transitori, e superficiali pal-<br />

_______<br />

l Espressione popolare, per indicare che il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo sono tre Persone ma un<br />

solo Dio: vedi il cosiddetto Simbolo Atanasiano (jn: DENZINGER-SCHONMBTZER,<br />

Enchiridion symbolorum.... Barcinone, Herder, 1963, p. 41, 75 (5-6)<br />

* risovvengono è nostra correzione da rissovvengono<br />

11


piti dei sentimentalisti - la confidenza non degenera in mancanza di rispetto (2). L'anima si<br />

appoggia a Dio, umiliando la fronte sui piedi di Dio, prostrata in ginocchio, conscia dell'infinita<br />

distanza che è sempre fra la sua piccola perfezione e la Perfezione infinita. Sta là, adorando, ma con<br />

effusione di figlia, finché Dio le dice: “No, così no, come schiava. Ma sui ginocchi, sul Seno del<br />

Padre, o figlia (2) che ho creata”.Ed è l'estasi (3), lo sai, finché Dio non congeda, e l'anima torna ad<br />

amare, adorando, ai piedi di Dio.<br />

Il Figlio promette:”Lo libererò e lo glorificherò''. Per i suoi infiniti meriti Egli libera i suoi<br />

redenti. Fu il Cristo per questo. Lasciò il Cielo per questo (4). Pati e morì per questo. E non ha<br />

chiesto per voi, avanti di andare alla Passione, che la stessa gloria che il Padre gli aveva data e che<br />

Egli aveva trasmessa ai suoi discepoli, fosse data a tutti coloro che avrebbero creduto in<br />

Lui affinché fossero una sola cosa con Dio Uno e Trino (5) ? Gesù, Signor Nostro Ss., non<br />

smentisce mai le sue parole (6). Perciò coloro che vivono secondo il suo insegnamento saranno<br />

glorificati da Lui (7), al Quale ogni giudizio è stato dato perché è Dio (8), perché è Figlio diletto del<br />

Padre (9), perché è l'Ubbidiente (10), il Consolatore (11) del Padre suo, il Redentore, perché è Colui<br />

che tutto ha dato: l'unione in Cielo col Padre e la pace dei Cieli incarnandosi, e la Vita morendo per<br />

l'uomo.<br />

_______<br />

2 vedi : Poema V1II, p. 399, n. 8.<br />

3 vedi : Poema IX, p. 74, n . 16 .<br />

4 vedi : Poema 11 , p . 558 , n . 5 ; 11 I , p. 133, n . 6 ; p. 468 , n .8.<br />

5 vedi: Giovanni 17, 18-23.<br />

6 vedi: Numeri 23, 18-19; I° Re 15, 24-31; Tito 1, 1-4,. Ebrei 6, 13-18.<br />

7 vedi : Romani 8, 14-17, 28-30 ; Colossesi 3, 1-4 ; Ia Pietro 4, 12-19.<br />

8 vedi : Matteo 1 1, 25-27 ; 28, 16-20 ; Luca 10, 21-22 ; Giovanni 3, 22-36; 5, 19-47; 17, 1-2.<br />

9 Gesù, spesso, vien detto “Figlio diletto del Padre”; vedi: Matteo 3 13-17; 17. 1-8 ; Marco 1 . 9-<br />

11; 9, 2-8 ; Luca 3, 21-22 ; 9, 28-36 ( Giovanni 1 , 29-34); Ila Pietro 1, 16-18. 11 titolo proviene<br />

da Isaia 42, 1 (Matteo 12, 15-21).<br />

10 vedi : Salmo 21 ; Isaia 52 . 13 - 53, 12 ; Matteo 26, 36-46,- Marco 14, 32-42 ; Luca 22, 39-46,.<br />

Romani 5, 12-21,. Filippesi 2. 5-11 ; Ebrei 5, 5-10.<br />

11 Gesù stesso si è e viene presentato quale consolatore, avvocato, intercessore ecc. ; vedi :<br />

Matteo 11, 25-30 ; Giovanni 14, 8-21 ,. Romani 8, 31-34,. Ebrei 4, 12-16,. 7, 20-25,. la Giovanni<br />

1, 8 - 2, 2. In Giovanni 14 16 Gesù, velatamente, insinua che anch'Egli, e perciò non soltanto lo<br />

Spirito Santo, è un Paraclito: e la Ia Giovanni 2, 1 asserisce che, se abbiamo peccato, troveremo in<br />

Gesù un 'paraclito' presso il Padre, e perciò un nostro intercessore, avvocato, consolatore.<br />

12<br />

Lo Spirito Santo promette: “Lo accontenterò con lunga vita ''. Può lo spirito, che ha<br />

compreso la Verità, desiderare la miseria di giorni prolungati sulla Terra? No. E allora di quale vita<br />

parla lo Spirito eterno? Della vita eterna data a quelli che hanno saputo amare. Perché saper amare<br />

vuol dire tutto sapere tutto ben fare, salvarsi vuol dire, santificarsi vuol dire, conoscere vuol dire,<br />

essere sapienti vuol dire. E l'Amore promette: “A questi che hanno saputo amare Io darò lunga vita<br />

'' Oh! vita che non ha più fine! Uno scorrere di secoli e secoli in un gaudio che non muta e che non<br />

stanca, che ogni attimo si accresce, pare nuovo, più vasto, più bello... Il nostro gaudio di angeli...<br />

Gloria a Dio!<br />

Ed ecco il profeta che dice: “Chi riposa nell'aiuto del1'Altissimo vivrà sotto la protezione del Dio<br />

del Cielo ''. Non temere.<br />

Tu fidi in Lui, e come creatura e come portavoce. Il Cielo ti proteggerà. Anche se tutto il mondo ti<br />

si avventasse contro per condannarti, puoi credere che ciò valga ad influenzare il giudizio di Dio<br />

(12)? Esso non è turbato dalle vociferazioni umane. Tu sta' ferma nella tua ubbidienza (13). Più di<br />

tutti è Dio. Lui servi, ed Egli, anche fossi colpita d'anatema, vilipesa, torturata (14), riverserà su te i<br />

suoi fiumi d'amore (15) e ti sentirai protetta.


E unisciti, nel modo che Dio ti ha presentalo, alle astinenze quaresimali. Molto soffri di<br />

quanto avviene. Io numero queste tue sofferenze. E dici, soffrendo: “La tua Volontà sia fatta ''.<br />

Anima mia, ciò vale molto più dei digiuni fatti con mal garbo e procurando solo disagio alla carne<br />

(16). E soffri con pace. Da parte del mio Signore ti dico che tu sei immune da colpevolezza in<br />

quanto sta avvenendo. Dunque sta' in pace. Hai praticato ubbidienza e prudenza. sta' in pace.<br />

Ecco la parola di Paolo. Fu anch'egli una voce da quando<br />

_______<br />

12: vedi: Romani 8, 31-39,. Ia Corinti 4, 1-5,. Filippesi 1. 27-30. vedi anche: 7. n. 1 ; p. 8, n. 4,.<br />

Autobiografia, p. V11 §7 (“Introduzione”).<br />

13 vedi: Atti 4. 13-22,. 5, 11-42,. vedi anche: Poema IV, p. 1129, n. 8 ; Autobiografia. p. VII, § 8<br />

(“Introduzione”).<br />

14 L'Inferma subì tutto ciò nella persona o almeno negli Scritti; ma, nonostante varie espressioni<br />

di disapprovazione e protesta, rimase sempre ferma nella fede, nell'ubbidienza a Dio e ai suoi<br />

rappresentanti, e soprattutto nella Carità, confermata dal più profondo e ampio perdono ;<br />

vedi; Autobiografia, p. VII, §8 ” Introduzione”.<br />

15 Forse allusione a: Isaia 66, 10-13.<br />

16 vedi: Isaia 58, 1-13.- Amos 5. 21-27; Matteo 6, 16-18; Ebrei 10, 5-9.<br />

13<br />

Dio lo fece suo, una voce instancabile ed eroica, ed è un maestro delle voci. Ascolta questo maestro<br />

che parla ai diffusori della Parola di Dio in modo speciale, pur parlando ai fedeli in genere. Del<br />

resto ogni cristiano non dovrebbe predicare Cristo e il Dio vero, avendo a principale scopo della sua<br />

istruzione quello di istruirsi nella Sapienza per poterne parlare, e, a principale scopo dei suoi giorni:<br />

praticare ciò che ha imparato per predicare ancora Dio e il suo Cristo con tutti gli atti della sua vita<br />

virtuosa (17) ?<br />

Paolo dice: “Vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio '' Il mio Signore ti ha più<br />

volte parlato per formarti ad una capacità buona di ricevere la grazia straordinaria. Ti ha detto che<br />

ove entrasse superbia e disubbidienza il dono diverrebbe castigo. Ti ha mostrato che se è dono è<br />

anche giogo, e obbliga ad una virtù continua per non divenire condanna. Egli lo ha detto: “A chi<br />

molto è dato, molto è chiesto '' (18). Sï. A voi è negato di poter dire: “Non sapevo ''. Perciò,,<br />

sapendo, dovete essere perfetti secondo le vostre forze e conoscere che sempre più aumentano<br />

perché la Sapienza fortifica le anime che l'accolgono con umiltà.<br />

Tu pensi: '' E se uno riceve tiepidamente il dono? '' Se uno cosi fa, o, peggio ancora, lo<br />

corrompe con aggiunte umane o sataniche, allora le forze non aumentano ma regrediscono, si<br />

traviano e la Sapienza si ritira dopo aver condannato.<br />

Ricevi allora attivamente, sempre più attivamente, la grazia di Dio. Devi giungere al punto<br />

che anche un respiro sia regolato secondo una buona volontà di servire la grazia e farla fruttare.<br />

Il Signore può esigere questo dono totale di te dopo che “ti ha esaudita nel tempo propizio e nel<br />

giorno della salvezza ti ha soccorso<br />

Come allora devi esplicare questo dono totale? Te lo dice Paolo: Non dando motivo di<br />

scandalo a nessuno, affinché non sia vituperato il tuo ministero '' e tu ti diporti in ogni cosa come<br />

strumento di Dio, con molta pazienza nelle tribolazioni, nelle necessità e angustie. ln qualunque<br />

evento. Le flagellazioni dei giudizi malevoli non sono meno dolorose di quelle dei flagelli.<br />

_______<br />

17 vedi: CONCIlLIO ECUMENICIO VATICANO II, Decreto sull'apostolato dei Laici<br />

Apostolicam actuositatem.<br />

18 vedi: Luca 12, 47-48.<br />

14<br />

E le proibizioni (19) non sono meno carceranti delle prigioni. E le incomprensioni o le male<br />

interpretazioni, che privano del conforto di essere aiutate nel vostro compito, non sono meno penose


delle fatiche, vigilie e digiuni.<br />

Ma tu sopporta tutto con purezza, scienza, longanimità, con soavità. con lo Spirito Santo,<br />

con carità non simulata, con la parola della verità. con la virtù di Dio, colle armi della giustizia<br />

a destra e a manca, in mezzo alla gloria, nelle ore di gloria come in mezzo all'ignominia, nelle ore<br />

amare, nella buona e nella cattiva fama.<br />

Tu lo sai ciò che sei. Possono dirti ciò che vogliono. Possono accusarti d'essere sedotta e<br />

seduttrice (20) ma tu sai che sei verace. Possono dirti:”E chi siete voi? Un'ignota. Una nullità ''. E<br />

che è la fama degli uomini? Basta che tu sia nota nei Cieli. Che tu abbia aspetto di povera inferma<br />

che importa? Più grande risplende la potenza di Dio che contro le leggi naturali fa compiere il<br />

prodigio di un moribondo che sostiene fatiche superiori alle forze di un sano per gloria di Dio, e e<br />

vive così perché Dio lo alimenta della sua vita perché lo serva finché Egli vorrà. Potranno castigarti<br />

gli uomini. Ma la morte, la vera morte (21) non ti sarà data perché tu v i v i la petizione del “Pater''<br />

e fai ciò che Dio da te vuole. Melanconica sei come lo furono i santi da Cristo in poi, per la miseria<br />

degli uomini, ma per te trovi nell'amore reciproco l'ilarità santa dello spirito in pace.<br />

Sembrerai povera e di mezzi materiali e di mezzi sopranaturali non potendo lavorare e<br />

andare alla chiesa. Ma tu hai dei tesori, accumulati col tuo soffrire più che con tutto il resto e tutto<br />

hai avendo Dio a tuo amore e conforto. Povera che arricchisci molti altri coi tesori che Dio ti ha<br />

aperti e con la sofferenza che hai chiesta. Possidente, possedendo il Tutto. Canta, canta con me il<br />

salmo. Io sono l angelo che ti è custode. Canta con me il salmo davidico e non temere, non temere.<br />

Gli uomini sono peggio dell aspide, del basilisco, del leone e del dragone. Molto vicini ai<br />

demoni sono molti uomini. Ma chi è con Dio e coi suoi angeli non deve temere.<br />

_______<br />

19 vedi: Poema 11, p. 69, n. 4.<br />

20 vedi: Matteo 27, 62-66 oltre a IIa Corinti 6, 8 della presente S. Messa.<br />

21 Tra gli scritti valtortiani figura un bell'opuscolo, ancora inedito, intitolato La Grande<br />

(spirituale, eterna) e la Piccola (corporale, temporanea) Morte.<br />

15<br />

Fa' tue le parole del sublime Tentato, e a Satana, ai suoi servitori, al mondo, agli uomini, che ti<br />

vorrebbero spaventare, mortificare, allontanare dalla tua missione con minacce o con profferte di<br />

immediati e tangibili onori e utili, rispondi: “Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che<br />

viene da Dio. Indietro, o Satana! Io servo il Signore Iddio e non altri ''.<br />

Anima mia, non temere' . Procedi. Il Gloria dei Cieli ti appagherà di ogni desiderio santo e<br />

compenserà d'ogni dolore. Benediciamo il Signore (A Dio le grazie). Gloria al Padre, al Figlio, allo<br />

Spirito Santo”.<br />

16<br />

Inizio da oggi, come mi ha detto l'angelo, a mentalmente invocare prima di scrivere, su<br />

quaderni o lettere e su ogni mia azione, la frase In Nomine Domini * ''. Me lo ha detto domenica 3<br />

marzo dopo la spiegazione della S. Messa: “Quando sarà compiuta questa nuova mutilazione e non<br />

sarai più difesa che da Dio perché anche il Padre (1) non ti potrà più sovvenire e proteggere<br />

invocherai prima di scrivere lettere o quaderni o di fare ogni altro scritto o azione, le parole “In<br />

Nomine Domini * '' sempre mettendo la frase insegnata da Gesù Ss.: “La pace sia con te '' (2).<br />

Domenica II di Quaresima<br />

ANTIFONA d'introito Sal 24, 6,3; 22, 1-2<br />

Dio, ricorda la tua bontà e il tuo amore,<br />

poiché durano sempre, in eterno.<br />

Non esulti su noi chi ci odia.


Liberaci, Dio d'Israele,<br />

da ogni nostra afflizione.<br />

A te offro, Dio, la mia vita:<br />

Dio mio, in te confido.<br />

Che io non resti confuso.<br />

Gloria al Padre.<br />

ORAZIONE<br />

Dio tu sai che siamo privi di ogni forza: protéggici nel corpo e nell'anima: difendi da ogni avversità<br />

il nostro corpo, e purifica il nostro cuore dai pensieri del male. Per il nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla .1° lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi. (4, 1-7)<br />

Fratelli, vi preghiamo e:l esortiamo nel Signore Gesù: voi avete appreso da noi come comportarvi<br />

per piacere a Dio, e così già vi comportate; progredile ancora. Voi sapete infatti quali precetti vi ho<br />

dato, in nome di Gesù Cristo. Questa infatti è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che<br />

ciascuno di voi sappia dominare il proprio corpo con santità ed onore, senza lasciarsi trascinare<br />

dalla concupiscenza, come fanno i pagani che non conoscono Dio. Su questo punto nessuno usi<br />

sopraffazione o raggiri verso il proprio fratello: perché il Signore è vindice di tutte queste cose,<br />

come gli vi abbiamo detto ed attestato. Infatti, Dio non ci ha chiamati alla impurità, ma alla<br />

santificazione, in Cristo Gesù nostro Signore.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE<br />

Sono cresciute le angosce nel mio cuore: toglimi, Signore, dalle mie pene.<br />

V. Guarda la mia miseria, cancella ogni mio peccato.<br />

TRATTO Sal 24, 17-18<br />

Rendete grazie al Signore, egli è buono,<br />

il suo amore è per sempre.<br />

Chi dirà le forti imprese del Signore,<br />

e farà sentire tutte le sue lodi ?<br />

Beato chi custodisce il diritto,<br />

chi fa. la giustizia in ogni tempo.<br />

V. Ricordati di noi, Signore, per l'affetto che tu porti al tuo popolo;<br />

visitaci nella tua salvezza.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Matteo. (17, 1-9)<br />

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse in disparte,<br />

su un alto monte; e, davanti a loro, si trasfigurò. Il suo volto si fece splendente come il sole, le sue<br />

vesti divennero candide come la neve. Ed ecco, apparvero Mosè ed Elia, in colloquio con lui. Pietro<br />

allora, prendendo la parola, disse a Gesù: “Signore, è bene per noi stare qui. Se vuoi, facciamo qui<br />

tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elïa”. Mentr'egli ancora parlava, ecco una nube<br />

luminosa li avvolse, e una voce dalla nube disse: “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale ho<br />

riposto la mia compiacenza: ascoltatelo”. A questa voce, i discepoli caddero faccia a terra, e furono<br />

presi da grande spavento. Ma Gesù si accostò a loro, li toccò e disse: “Alzatevi e non abbiate<br />

timore” Ed essi, alzati gli occhi, non videro più alcuno, all'infuori di Gesù. Mentre scendevano dal<br />

monte, Gesù<br />

diede loro quest'ordine: “Non fate parola ad alcuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo<br />

sia risorto dai morti “.<br />

Lode a te, o Cristo. Credo


ANTIFONA d'offertorio Sal 118, 47-48<br />

Io medito sui tuoi precetti che amo,<br />

e tendo le mani ai tuoi precetti che amo.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

Ti preghiamo, Signore, guarda benigno questo sacrificio, perché giovi alla nostra devozione e alla<br />

nostra salvezza. Per il nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione Sal 5, 2-4<br />

Comprendi il mio lamento:<br />

ascolta il grido d'aiuto,<br />

mio Re e Dio, mio Signore:<br />

perché Signore, te io prego.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

Ti supplichiamo, o Dio onnipotente, concedi a noi, rinnovati dai tuoi sacramenti, di poterti<br />

degnamente servire anche nella santità della vita. Per il nostro...<br />

4) In Nomine Domini<br />

Sempre ** il 17 - 3<br />

Domenica II di Quaresima<br />

Dice Azaria:<br />

“Eccomi, anima mia, per la nostra S. Messa. La bella Messa delle “voci ''<br />

Non ti parlo da maestro, stando di fronte a te, ma ti cingo le spalle per farti sentire che il<br />

Cielo è con te e che tutta questa pace che ti inonda è il Cielo, è il Cielo perché tu sei la piccola<br />

voce ubbidiente, e Dio ti ama, ti ama tanto, tanto più ti ama più tu sei disamata dagli uomini. Lo<br />

vedi chi c'è con me? I tre Arcangeli (3). Per portarti sempre più Cielo. Giovanna di Francia non<br />

ebbe mai tanto con sé Michele come nell'ora del martirio (4). Noi non abbandoniamo le “vittime ''.<br />

Ci stringiamo ad esse perché in esse rivediamo Cristo e perché esse sono ciò che noi vorremmo<br />

essere, per amore. Sono gli olocausti.<br />

_______<br />

1 Padre Migliorini, nominato qui più volte; vedi n. 12.<br />

2 “ In nomine Domini” significa: “Nel nome del Signore”; e, siccome nella Bibbia la persona, il<br />

nome, la potenza si identificano o comunque sono in relazione strettissima, quella dicitura<br />

equivale ad un profondo atto di fiducia in Dio, nel suo nome, nella sua potenza. .Per tale<br />

identificazione o relazione, vedi:III Re 8, 14-21; Atti 4, 5-12. L'altra dicitura: “La pace sia con te<br />

“, corrisponde al saluto che Gesù stesso usava e che suggerì agli Apostoli. Vedi: Matteo 10,1-16;<br />

Luca 10, 1-16; 24, 36-43,. Giovanni 20, 19-29,- e si noti che ciascuna delle tredici lettere di S.<br />

Paolo comincia con questo augurio di pace.<br />

3 Quanto a Gabriele, vedi: Daniele 8-9; Luca 1, 5-38,. quanto a Michele, vedi; Daniele 10-12 ;<br />

Giuda 5-10.. Apocalisse 12 ; quanto a Raffaele, vedi: Tobia, quasi<br />

per intero. Nel nuovo Messale Romano, di Paolo V1, la festa dei predetti tre Arcangeli vien<br />

celebrata nello stesso giorno, il 29 settembre.<br />

4 vedi: Autobiografia p. 327, n. N.29<br />

* Domini (tutte e due le volte) è nostra correzione da Domine


* * E' scritto Sempre perché precedono, sotto la stessa data, alcune . Direzioni di carattere<br />

personale ed estranee ai commenti delle Messe<br />

17<br />

Guarda il sorriso dei miei tre fratelli. Sono pronti a cantare con noi due le lodi di Dio.<br />

Ecco l'introito. E' un memorare, dolce, filiale. Ma è detto senza tema come Dio non può<br />

dimenticare un solo istante i suoi figli diletti. E' come la parola innocente dei pargoli alla mamma:<br />

”Mi vuoi bene? '' Lo sanno che la mamma ama. Ma è cosi dolce sentirsi dire dalla mamma che ella<br />

ama (5), che il piccolo, già sicuro della risposta, la fa più volte al di.<br />

Anche i Egli di Dio, per sentirsi dare la dolce paterna risposta dicono: “Ricordati, o<br />

Signore... '' Oh! la risposta già scende. Io te la porto. Egli, l'Altissimo, dice: “Prima ancora che tu ti<br />

ricordi di dirmi; “ 'Ricordati di me ', lo di te mi ricordo ''. Si. Si ricorda, nelle sue misericordie senza<br />

confine nel tempo, nel numero, nella potenza.<br />

Lascia fare i suoi nemici. Ma non oltre un termine. Ho detto .”suoi '' nemici. Non per errore.<br />

anima mia. Chi offende la creatura diletta a Dio, chi la tortura, Dio offende, e perciò gli è nemico.<br />

Perché Dio splende nei suoi diletti e chi alza la mano su essi l'alza sulla Luce Ss. (6). Ho detto<br />

anche che Dio lascia fare, ma non oltre un termine. Anima mia, stai per toccarlo. Come un muro<br />

assalito da forsennati, ogni amore, anche santo, ti crolla intorno. La morte, o il prevalere, oppure la<br />

indifferenza, ti fanno desolata di compagnia, e nuda. Come Gesù sulla croce. Oh! te beata che non<br />

hai più che i santi a tuoi amici! Parenti, amici, suore, le tue suore!, le compagne, le tue compagne<br />

(7) ! Vedi come sono poveri e limitati gli amori umani? O la morte, sulla quale non c'è che dire:<br />

“fiat! '' o il volere degli uomini, e l'incomprensione superba e meschina degli uomini, ecco che ti<br />

han fatta sola. Piccolo Giovanni, non hai più che una (8) per darti quelle cure materiali che da te,<br />

crocifissa, più non puoi darti. Eppure con le tue parole, con le tue parole dette avanti la mia lezione,<br />

tu mostri d'essere come il vecchio Tobia “della stirpe dei santi '' una che “aspetti quella vita che Dio<br />

darà a coloro i quali non<br />

_______<br />

5 vedi: Autobiografia, p. 57, n. 13 ; p. 139,' n. 17,. p. 377, n. 50.<br />

6 vedi: Matteo 10, 40-42,- 18, 1-10,- 25, 31-46,' Marco 9, 33-48 ; Luc.a 9, 46-48,- 10,<br />

16.. Giovanni 13, 16,20 ; Atti 9, 1-19,- 22. 1-21 ; 26. 12-18 ; (Galati 1, 11-24j.<br />

7 vedi: Autobiografia, passim.<br />

8 Allude a Marta: così annota <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, di suo pugno. sulla prima copia dattiloscritta (<strong>DI</strong>).<br />

18<br />

perdono mai la loro fede nel Signore '' (9).<br />

Lo sai che le tue parole, liete della letizia di chi vive nel Signore, sono state scritte nel libro<br />

del Cielo (10)? Persevera, anima mia, e sarai liberata da ogni afflizione e non rimarrai delusa, tu<br />

che confidi nel Signore.<br />

Preghiamo il Signore. Preghiamolo insieme perché sulla tua debolezza di creatura mai<br />

prevalga il male. né con lo sconforto, né con la superbia, cosi come mai hai desiderato; e Dio, Dio<br />

solo, ti custodisca pura per la sua gloria.<br />

Ed ora i tre venuti dal Cielo ti dicono, loro che erano presenti quando l'Apostolo scriveva a<br />

quei di Tessalonica e parlava, per i secoli, ai fedeli tutti, “in qual modo '' deve una piccola<br />

voce '”diportarsi per piacere a Dio, per progredire sempre più ''. Sono proprio le tue guide gli angeli<br />

del Cielo e l'Angelo degli Angeli per il primo, ossia il Ss. Signore Gesù (11), quelli che sono<br />

venuti a portarti i precetti del Signore per farti camminare sicura nella via di Dio. Di questo non ne<br />

dubitare mai, mai. Ed ora ti ripetono, ti ripetiamo con l'Apostolo, che Dio vuole che tu sempre più ti<br />

santifichi e nessuna fornicazione ti morda. Quante te ne presenterà Satana ora che il tuo aiuto<br />

terreno (12) ti viene allontanato! Il suo aspetto, la sua veste, allontanavano Satana, il suo animo lo<br />

metteva in fuga. Per questo tu lo volevi presso nelle tue agonie. Ma Gesù nel Getsemani fu solo.<br />

Solo nel Sinedrio, solo nel Pretorio, solo sul Calvario... Anima, anima mia, sii come Cristo(13)<br />

Lotta da sola e vinci, nel Nome del Signore. L'inferno non prevarrà, se tu operi per la gloria di Dio


sempre.<br />

A chi ti vorrà far fornicare col pensiero, l'orgoglio, il giudizio, lo spirito, di : “No!” . a chi ti<br />

vuol fare giudicare le gerarchie ecclesiastiche. No, a chi ti vuol far dire che<br />

_______<br />

9 vedi, secondo la versione latina, detta “Volgata” .: Tobia 2, 10-18.<br />

10 vedi : Poema III , p . l 82, n. 20 ; IV, p .731 , n. 8 .<br />

11 Forse allude a: Isaia 9, 6 (Volgata) ; ma come si legge nell'Introito della terza messa di Natale,<br />

in die, secondo il Messale Romano, sia di S. Pio V che di Paolo VI.<br />

12 P. Migliorini trasferito a Roma il 21-3-46: così annota <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, di suo pugno, sulla<br />

prima copia dattiloscritta (D1).<br />

13 vedi: Autobiografia, pp. IX-X, §§ 9-10 (“Introduzione “); p. 30, n. 35; p. 64: n 21; p 196, n 98;<br />

p 197, n 100; p 202, n 105; p 424, n 59; p 429, n 71; vedi anche: p 68 n.4; p 52, n 31<br />

19<br />

hanno agito male (14). No, a chi ti vorrebbe intiepidire nell'amore a Dio, alla Chiesa, all'orazione.<br />

No, a chi ti tenterà ad avere soddisfazioni umane. No, sempre no, alle concupiscenze. E sì. sempre<br />

sì,, un “si '' simile a stella purissima, a canto celeste detto a Dio, alla sua adorabile volontà.<br />

Sii padrona del tuo corpo che è tempio all'anima dove vive Cristo e sii soprattutto padrona<br />

del tuo intelletto, delle sue possibili debolezze che Satana potrebbe stuzzicare per vincerti. Mai, per<br />

nessuna cosa, non imitare gli istrioni della religione e del misticismo con soperchierie e frodi. Sii<br />

limpida come una sorgiva di monte. Da' quel filo o da' quel fiume di parola che Dio ti dà, senza<br />

accogliere altre acque (15) per aumentare il tuo gettito e sedurre. Dio fa giustizia di queste frodi,<br />

inesorabilmente. Ti ha eletta non perché tu ti profani, ma perché il suo dono ti santifichi. Una parola<br />

sola può salvare un cuore. E a te, per salvare i cuori dotati di buona volontà di salvezza, Dio ne dà<br />

mille e diecimila. E saranno fruttuose, perché tu le irrori e concimi con le tue sempre aumentate<br />

tribolazioni.<br />

Celebriamo la bontà del Signore con null'altro che non sia l'osservanza perfetta della sua<br />

Legge. Questo è il sacrificio di lode che Dio accetta dai cuori, quello che Egli vuole totale da quelli<br />

a cui tutto ha dato, dandosi come Amore e Parola. Dammi sempre la gioia di vederti celebrare il tuo<br />

sacrificio di lode, anima che Dio mi ha data a custodire e che amo di amor grande...<br />

Anima che ho visto trasfigurare (16), lentamente, come si conviene a natura umana, ma<br />

costantemente, tanto da poter dire io pure come i tre apostoli: “E' bello, o mio Signore, stare qui,<br />

con quest'anima che il tuo amore ha lavorato e che più hai lavorato più per il suo amore ha accettato<br />

d'essere lavorata ''. Sempre, <strong>Maria</strong>, sempre, come una pasta molle fra le mani di Dio, lasciati<br />

lavorare, senza resistenza, e rimodellare sempre più secondo il Suo pensiero Ss. (17).<br />

______<br />

14 Nuova allusione al trasferimento di P. Migliorini e alla conseguente difficoltà che <strong>Maria</strong><br />

sperimentò nel trovare chi le portasse il Sacramento ; vedi n. 1 e n. 12. Nelle ore nere è<br />

difficile aver degli amici...<br />

15 Allusione alla possibilità di attingere dottrina a libri di altri, a proprie riflessioni a colloqui con<br />

persone illuminate, dotte, o pie.<br />

16 Rilievo con riferimento al Vangelo della presente Messa.<br />

17 Per il paragone del vasaio, dell'argilla e dei vasi, vedi: Ecclesiastico 33. 7-19,. Isaia 29, 15-16,;<br />

45, 9-13,. 64, 1-12,. Geremia 18, 1-12,. Romani 9, 14-24.<br />

20<br />

Prometti al Signore, insieme al tuo Azaria: “Mediterò i tuoi<br />

precetti, a me tanto cari, ed alzerò le mie mani ai tuoi comandamenti da me amati ''. Infatti solo<br />

quelli che amano meditano e rigustano le parole di Colui che amano, e nel farlo eliminano le<br />

distanze e si fondono nell'amore. E solo chi ama di amor vero tende le mani per accogliere ciò che<br />

l'Amato comanda, anche se è pesante e penoso volere, per la creatura, ma amato voIere per lo<br />

spirito che vede e gusta come gioia ogni che, che venga da Colui che è la sua ragione d'amore.


E l'amore salva, sempre salva. Per questo il Ss. Signore Nostro ha pregato che i suoi<br />

avessero lo Spirito Santo, ossia l'Amore, dopo la sua dipartita (18):, acciò coi suoi fuochi mondasse<br />

coloro che, senza malizia ostinata (20) , cadessero in manchevolezze, ma, con amore, nell'Amore si<br />

tuffassero, per averne assoluzione (21). e pace, e ammaestramento perfetto, continuo, salvifico.<br />

Quello che ti è dato, anima mia “.<br />

Benediciamo il Signore! .<br />

“A Dio le grazie.” .<br />

. Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo ..<br />

_______<br />

18: vedi: Luca 24, 44-53; Giovanni 14, 15-27: 16, 5-15; Atti 1, 1-11 ; 2- 13.<br />

19 Forse allude a: Isala 6, 67,. Atti 2, 3.<br />

20 Con questa espressione . “senza malizia ostinata “ forse il presente testo<br />

allude ai cosiddetti peccati “ad mortem”o .” in Spiritum Sanctum”; vedi: Matteo 12, 30-32,.<br />

Marco 3, 28- 30,. Luca 12, 8-12,- Ebrei 6. 1-8,. 10, 26.31; 1a Giovanni 5, 14-17.<br />

21 Lo Spirito Santo, Divino Amore, è l'Assolutore, la fonte dell'assoluzione, della remissione,<br />

della “pace” ; vedi: Missale Romanum (S. Pii V), Feria III infra Octavam Pentecostes,<br />

Postcommunio: . ... Spiritus Sanctus-- est remissio omnium peccatorum . ; vedi anche: Poema VI.<br />

p. 673. n. 5; p. 941, n. 3 ; VII, p. 1456, n. 3; p. 1624. n. 3 ,. p. 1692, n. 14-, IX, p. 10, n. 7; p. 230, n.<br />

l07 p. 302. n. 6; X, p. 86, n. 23 ; p. 99, n. 10, l ! e 14 ; p- 21l, n. 44 e 46 ; p. 212, n. 54<br />

21<br />

Domenica III di Quaresima<br />

ANTIFONA d'introito Sal 24, 15-16 e 1-2<br />

Io fisso sempre con éi occhi il Signore,<br />

perché toglie dal laccio i miei piedi.<br />

Volgiti a me e concédimi grazia,<br />

perché solo e affltto io sono.<br />

A te offro, Dio, la mia vita:<br />

Dio mio, in te confido.<br />

Che io non resti confuso.<br />

VI. Gloria al Padre.<br />

ORAZIONE<br />

Dio onnipotente, parla misericordioso la preghiera degli umili e a. nostra difesa stendi la tua mano<br />

divina. Per il nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini. (5,1-9)<br />

Fratelli: siate imitatori di Dio, come figli carissimi, e camminate nella via della carità, secondo<br />

l'esempio di Cristo, che ci ha amati e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in oblazione e<br />

vittima di soave odore. Fra voi, come si addice a dei santi, neppur si nomini la fornicazione ed ogni<br />

sorta di impurità e di cupidigia, come pure i discorsi turpi, sguaiati o frivoli: sono tutte cose<br />

sconvenienti. Conviene piuttosto l'azione di grazie. Poichè, sappiatelo bene: nessun fornicatore, o<br />

impuro, o cuipido (e questa è una idolatria) sarà erede del regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi<br />

inganni con vane parole: è infatti :a causa di questi vizi che viene l'ira di Dio sui figli ribelli. Non<br />

vogliate dunque aver nulla in comune con essi. Un tempo eravate tenebre, ma ora siete luce nel<br />

Signore. Comportatevi da figli della luce : poichè il frutto della. luce consiste in tutto quel che è<br />

buono, che è giusto, che è vero.<br />

R.Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 9, 20 e 24


Sorgi, Signore, e l'uomo non vinca,<br />

davanti al tuo volto siano giudicate le nazioni.<br />

V. I miei nemici nel volgersi indietro,<br />

di fronte a te vacillano e periscono.<br />

TRATTO Sal 122, 1-3<br />

Sollevo i miei occhi a te<br />

che siedi nei cieli;<br />

Eccoli. come gli occhi dei servi<br />

alla mano dei padroni.<br />

Così, come gli occhi di una serva<br />

alla mano della padrona,<br />

i nostri occhi al Signore, nostro Dio,<br />

finché di noi abbia pietà.<br />

Pietà di noi, Signore. Pietà.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Luca. (11, 14-28)<br />

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio, che era muto; e dopo che l'ebbe scacciato, il<br />

muto parlò e la folla fu presa da meraviglia- Alcuni, però dissero: “In nome di Beelzebub, principe<br />

dei demoni, che egli scaccia i demoni “. Ed altri, per metterlo alla prova gli chiedevano un segno<br />

dal cielo. Ma egli, vedendo i loro pensieri, disse: “Ogni regno diviso in se stesso andrà in rovina e<br />

cadrà' casa su casa. Ora, se anche Satana è in discordia con se stesso, come potrà reggersi il suo<br />

regno ?. Poiché voi dite cha io scaccio i demoni in nome di Beelzebub. Se poi io 1i scaccio in nome<br />

di Beelzebub, in nome di chi li scacciano i vostri figli ? Essi saranno quindi i vostri giudici. Se<br />

invece è col dito di Dio che io scaccio i demoni vuol dire che è giunto fino a voi il regno dl Dio.<br />

Quando un uomo forte fa la guardia in armi all'ingresso della sua casa, quanto egli possiede è al<br />

sicuro. Ma se sopravviene uno più forte di lui e riesce a sopraffarlo, gli toglie tutte le armi, nelle<br />

quali egli riponeva la sua fiducia, e ne divide le spoglie. Chi non è con me, è contro di me; e chi non<br />

raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va per luoghi deserti<br />

in cerca di riposo, e non trovandone, dice: '' Tornerò nella mia casa, donde ero uscito ''. Al suo<br />

ritorno, la trova spazzata e adorna. Allora va a prendere con sé altri sette spiriti peggior di 1ui; e<br />

rientrati vi si stabiliscono. E la condizione ultima di quell'uomo diventa peggiore della prima”. E<br />

mentre così parlava, avvenne che una donna, tra la folla, alzò la voce e disse : “Beato il seno che ti<br />

ha portato e il petto che ti ha nutrito” Ma egli disse: “Beati: piuttosto, coloro che acoltano la parola<br />

dl Dio, e la custodiscono ..<br />

R. Lode a te, o Cristo. .<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 18, 9-12<br />

I decreti di Dio sono retti<br />

e rallegrano il cuore;<br />

i suoi giudizi sono fedeli,<br />

sono più dolci del miele - e del succo dei favi:<br />

anche il tuo servo vi attende.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

Quest'offerta, Signore, ci purifichi dai nostri peccati: e consacri il corpo e l'anima di noi tuoi servi<br />

perché possiamo celebrare questo sacrificio. Per il nostro...<br />

Pag. 359- pag. 343-<br />

ANTIFONA di Comunione Sal 83, 4-5<br />

Anche gli uccelli trovano una casa


e la rondine trova il suo nido.<br />

dove i suoi piccoli essa depone:<br />

quanto più per me, i tuoi altari,<br />

Dio degli eserciti, mio Re e mio Dio.<br />

O felicità di chi dimora nella tua Casa:<br />

a te canteranno la lode in eterno.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

Signore, riconciliato con noi, liberaci<br />

dalle colpe e dai pericoli, tu che hai voluto<br />

farci partecipi di così grandi misteri. Per il nostro...<br />

4) 24 - 3 - 46<br />

Domenica III di Quaresima<br />

Aspettate tanto, con ansia, di sentire la parola angelica così dolce, limpida, confortevole.<br />

Ma le devo dire però che dal momento che Lei se ne è andato (1), un angelo, che non mi pare il<br />

mio, mi è costantemente e visibilmente presente. Le dico che non mi pare il mio perché, mentre<br />

Azaria di solito mi si mostra materializzandosi in bellezza come glie l'ho descritto a suo tempo,<br />

questo è spiritualizzato affatto, di una luce vivissima che solo un miracolo di Dio mi concede di<br />

fissare, ed ha degli esseri spirituali l'incorporea bellezza, né usa i piedi per muoversi, ma le due luci<br />

delle ali, e tutto è luce in lui: il volto, le mani incrociate sul petto, la veste candidissima e<br />

immateriale... E dico: mani, volto, vesti, perché noi poveri mortali non possiamo che esprimerci<br />

materialmente per dire ciò che vediamo. Ma questo spirito bellissimo che non mi lascia mai e col<br />

quale l'Anima intreccia continui colloqui d'amore, non ha che l'incorporea condensazione del suo<br />

spirito in forma di viso, mani, vesti, per farsi presente al mio occhio spirituale, e cosi ridotto al<br />

minimo necessario per poterlo raggiungere questo scopo, che è proprio dire parola impropria e<br />

molto materiale parlare del suo viso, mani, veste (2).<br />

Mi appare insomma come l'Angelo del Getsemani (3) che “era luce in forma d'angelo ''; mi<br />

sembra uno dei tanti visti nei cori del Paradiso... Oh! luce, luce cantante negli sterminati azzurri del<br />

Cielo! ... Mi sembra uno di quelli natalizi... ai pastori,... uno di quelli che a Compito (4), in una,<br />

delle ultime notti di esilio, mi sollevarono all'estasi col loro trasvolare cantando armonie non<br />

ripetibili...<br />

Chi sia non so. So che la sua presenza è il mio conforto. Più di dolce lume di luna al<br />

viandante solitario e sperduto, egli mi è, e mi da la sicurezza che io non sono sola, ma sono con la<br />

migliore delle compagnie e delle guide, e sulla migliore delle vie: quella dell'angelo di Dio e sulla<br />

via che gli angeli fanno: quella di Dio. Chi sia non so. Mi bea con la<br />

_______<br />

1 Allusione alla partenza di P. Romualdo M. Migliorini, OS.M., direttore spirituale della<br />

scrittrice, il quale lasciò Viareggio nel 1946, per non tornarvi mai più ; vedi: p. 17, n. 1 ; p. 19, n. 12<br />

; p. 20, n. 14,. p. 120. n. 23) p. 166, n. 29 ; Poema IV, p. 1231, n. 2, Autobiografia, p. VI1I, n.14<br />

(Introduzione); p, 6, n. 5 ; p. 78, n. 33 ; p. 165, n, 51,<br />

2 A riguardo degli Angeli, e in particolare del loro modo di apparire e di comportarsi, vedi: Poema<br />

VI, p. 999, n. 3. Per la descrizione fornita qui, nel brano che stiamo commentando, vedi, in<br />

particolare: Ezechiele 1, per alcune somiglianze.<br />

3 vedi: Luca 22, 39-46 (angelo confortatore). Per gli Angeli, vedi: Poema II, p. 576, n. 7 ; V, p.<br />

578, n. 3 ; VI, p. 725, n. l ; p. 801, n. 12 ; p. 999, n. 3 (fondamenta1e) ; VII, p. 1404, n. 7 e 8 ; p.<br />

1615, n. 5: IX, p. 205, n. 28.<br />

4 E' Ia località dove <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> inferma si rifugiò, sfollando da Viareggio durante la seconda<br />

guerra mondiale; vedi: Poema 1, p. 72, n. l ; IV, p. 1005, n. 5.<br />

22


sua presenza, ma non si disvela. Ieri Marta fu per sei ore assente. a Camaiore... Ebbene io, sola nella<br />

mia stanza per 3 ore su sei, ero tanto contenta di questa angelica presenza che ne avevo persino un<br />

sollievo fisico.<br />

Mi sono raccolta in quel meditare e contemplare che agli estranei può parere quasi sonnolenza e<br />

invece è fervore di spirito, e mi sono isolata...<br />

Quanta pace! ...<br />

Ma ora Azaria si mostra e parla. Allora l'angelo luminoso non è Azaria... e io scrivo.<br />

Dice Azaria:<br />

Con l'umiltà del fratello minore davanti al maggior fratello vengo per la nostra S. Messa. E<br />

l'Angelo delle Settanta Settimane, il Confortatore del Getsemani, il beatissimo arcangelo Gabriele<br />

che l'Eterno ti concede ad amico perché ti conforti, perché egli è l'Arcangelo della gioia, delle gioie<br />

celesti (5), aumenterà con la sua luce il tuo potere di comprendere.<br />

Così egli ti appare per darti una lieve idea della sua realtà nei cieli. Ai sensi dello spirito,<br />

purificato sempre più dall'ultima prova (6), va data nuova capacità di vedere. Credi, anima mia,<br />

che più la creatura si fa ubbidienza e carità, e più lo spirito si evolve verso ciò che sarà la sua vita<br />

nel Paradiso in attesa della risurrezione dei corpi. Cadono le pesantezze e le limitazioni ad ogni<br />

ubbidienza perfetta e pronta, e si sfaldano, come corrose dalla fiamma della carità - perché<br />

l'ubbidienza è carità - le sca-<br />

________<br />

5 vedi: p. 17, n. 3. Secondo la presente Opera, l'arcangelo S. Gabriele sarebbe, inoltre, il<br />

“Confortatore del Getsemani” ; vedi: Luca 22, 39-46, che perö parla semplicemente di “ un<br />

angelo” Tuttavia, la precisazione non è nuova. Scrive infatti cosi Cornaelius a Lapide, S. I., nei<br />

suoi Commentarii in Sacram Scrïpturam, tomus l6, Mediolani, Pagnoni, 1870, p. 288, illustrando il<br />

citato brano di Luca: “ Angelus hic fuit Gabrlel, ait Gabriel Vasquez 1. p. tom. 2. disp. 244. n. 3.<br />

Gabriel enim nomen habet a fortitudine: Gabriel enim dicitur, quasi geber el, id est vi r Dei vel<br />

quasi gebura el, id est fortitudo Dei; quia ipse habet offcium confortandi homines infirmos,<br />

afflctos et pusillanimes ; confortavit autem Christum, non corroborando eius insrmitatem, sed<br />

eximiam eius fortitudinem collaudando. Idem censet Lud. de Ponte in meditat. de Agonia Christi<br />

in horto ; quia Gabriel, inquit, fuit legatus et internuntius œconomiae Christi, ut incarnationis,<br />

Lucae 1. 26. ac hebdomadum Danielis, quae designant tempus nativitatis Christi Dan. 9. 21”.<br />

A riguardo del celebre esegeta citato, cfr. U. HOLTZMEISTER, Cornelio a Lapide (Cornelis<br />

Cornelissen van der Steen), in Enciclopedia Cattolica, tomo 4, Città del Vaticano, 1950, col.<br />

569. Cornelio nacque dunque in Belgio nel 1567, fu professore di Sacra Scrittura a Lovanio e poi<br />

a Roma, ove mori nel 1637. dopo aver scritto un eruditissimo, ed ancor oggi apprezzato, ampio<br />

commento a quasi tutta la Bibbia. Ancora una volta, gli scritti valtortiani. con le loro<br />

affermazioni, si trovano in buona compagnia...<br />

6 vedi: p. 22. n. 1.<br />

23<br />

glie che ancora limitano le potenze spirituali nel loro vedere, e l'anima si accosta, con giubilo<br />

grande alla conoscenza della vita dei Cieli, di ciò che è lassù... adorazione, beatitudine, pace,<br />

giubilo di luce...<br />

Vedi, anima mia, se avessi fatto, anche internamente, un moto di ribellione, una minima<br />

disubbidienza, un compromesso, semplicemente un compromesso, uno di quei poveri compromessi<br />

che usano troppo spesso i cristiani anche migliori, in luogo di farsi meno pesanti, le limitazioni del<br />

tuo poter vedere di creatura, si sarebbero fatte più pesanti e spesse, come nebbie che si accumulano;<br />

ti avrebbero allontanato come veicolo che porta altrove... Te ne sei accorta del tranello in cui il<br />

Nemico ti voleva far cadere per creare un disgusto del Cielo verso te. Con riflessioni menzognere ti<br />

voleva far disubbidire all'ordine avuto di segnare con sincerità i libri che hai (7). Non c'è nulla di<br />

censurabile nei tuoi libri, né di natura tale che possa dare adito ai miscredenti nel sopranaturale di


dire che tu hai aiuti culturali nel tuo lavoro. (Invece si vuol proprio dire questo... 9-12-47). Ma egli<br />

ti voleva impaurire, dicendo questo e quello, per portarti a... dimenticare volutamente qualche libro.<br />

Dimenticare non è peccato, quando è vera lacuna della mente. Ma volere dimenticare, per<br />

fare ubbidienza come si crede sia umanamente utile farla, è peccato. Le restrizioni mentali, le<br />

riserve, il dire, ad esempio: “Ho detto che non ho altri libri perché al presente non li ho in casa '',<br />

una delle scappatoie molto in uso fra i cristiani, come quella di dire, ad esempio: “Non ho visto ''<br />

solo perché non si vede in quel momento, non sono buone cose. Sono menzogne. Non bisogna mai<br />

mentire neppure nelle sfumature (8).<br />

La verità non è una cosa sfumata, vaga come una nubicella in cielo... E' un blocco solido,<br />

squadrato, di diamante, luminoso, trasparente, bellissimo, ma duro, ma inattaccabile dai venti, dalle<br />

pioggie, dalle dita. E siccome la verità viene direttamente da ciò che è più perfetto della Terra, ossia<br />

dal Cielo, anche se l'uomo<br />

_______<br />

7 Allude al fedelissimo inventario della bibliotechina di casa <strong>Valtorta</strong>, che <strong>Maria</strong> compilò in quei<br />

giorni: inventari dal quale appare che nessun libro di tale raccolta ha potuto influire<br />

efficacemente ed adeguatamente sulla composizione delle 15 mila pagine valtortiane.<br />

8 vedi: Poema IX p. 72% n. 10.<br />

24<br />

vuole distruggerla, e sulla Terra, talora, sembra riuscirvi, in realtà la verità resta intatta nel suo<br />

regno, e prima o poi viene conosciuta e riconosciuta (9), insieme ai meriti dello spirito che fu fedele<br />

alla verità.<br />

Tanto diamantina la verità che, in luogo di essere rigata, riga e spezza anche le vitree anime<br />

degli infelici che non la vogliono riconoscere, che non la vogliono accogliere e, volenti o nolenti<br />

essi, scrive le sue parole, e sono condanna, per i morti, i sordi, i ciechi dello spirito, gli apatici, i<br />

tiepidi che Dio re spinge e vomita lungi da Sé; scrive la sua verità di “ essere verità '' anche se la si<br />

nega, sui poveri cristalli affumicati e polverosi, coperti di ragnatele inutili, che si credono migliori<br />

del diamante solo perché chiusi in cornice ornata...<br />

Vedi, anima mia, se tu avessi accettato una restrizione mentale, una di quelle che ti<br />

proponeva Satana, e se avessi omesso questo libro di tuo nonno perché poteva dare ombra ai preti,<br />

quest'altro di tua madre perché all'Indice, quell'altro tuo perché parla di Dio, in parte tanto minima<br />

che non può certo spiegare ciò che tu fermi sulla carta (10), e tutto ciò per apparire santa anche nei<br />

libri che conservi per ricordo, come conservi i quadri d famiglia che non puoi contemplare, così<br />

inferma come sei, ma che ti darebbe dolore distruggere perché sono il volto del padre della madre,<br />

dei nonni..., tu avresti mentito, ed ora non meriteresti questa pace di cui godi e non vedresti il<br />

glorioso Gabriele. Hai meritato più con questa perfetta ubbidienza, che ai superficiali potrà apparire<br />

cosa ridicola, che se avessi detto mille preghiere vocali.<br />

Questo per dirti il valore dell'ubbidienza che non si insozza coi compromessi. Sii sempre<br />

eroica così e aumenterà sempre più in te pace e luce.<br />

Ed ora meditiamo la nostra S. Messa.<br />

Non sembra proprio scritto per te, piccola voce, l'introito. Ma, veritiero nel definire la tua<br />

situazione attuale: “il laccio messo ai tuoi piedi ''. è veritiero anche nel descrivere il tuo stato<br />

spirituale: “i miei occhi sono sempre rivolti al Signore”. Ecco, si! Sempre così! La malvagità,<br />

l'incredulità degli uo-<br />

________<br />

9 vedi: Matteo 10, 2-27 ; Marco 4. 21-23: Luca 8. 16-18: 12, 1-3<br />

10 vedi n. 7.<br />

25<br />

mini, ai quali però sempre devi perdonare con le parole del Ss. Signor Nostro Gesù: “ Padre,<br />

perdona loro perché non sanno ciò che fanno'' (11) potranno metterti dei lacci. Ma dove? Ai piedi,<br />

alla parte infima, più materiale, posata fra le lordure delle vie del mondo, perché per ora sei ancora


nel mondo, come vi era il Ss. Signore Gesù durante i suoi trentatré anni di Uomo-Dio in Palestina.<br />

Ma non possono metterti lacci allo spirito, alla tua vista contemplatrice, alla tua carità, che sempre<br />

più fiammeggia e si condensa verso l'Altissimo e Ss. Signore Uno e Trino quanto più ti accorgi che<br />

quaggiù tutto è vanità e labilità (12). Ed ecco che tu, col laccio ai piedi, ma con lo spirito libero,<br />

fissi te stessa nel Signore. “Volgiti a me '' gridi. Tanto Egli si volge che ti dà Sé stesso.<br />

“ Sono povera e sola '' gridi. No. Sei con i suoi angeli e con Lui, con Lui, con Lui! Alleluia!<br />

L'anima mia è col Signore! Può esservi gioia più grande per un angelo custode? Sola dunque non<br />

sei: hai le infinite amicizie del Cielo. E povera non sei: possiedi la ricchezza che non può essere<br />

rubata (13). Non temere. La tua confidenza nel Padre Ss. non verrà delusa.<br />

E qui, per dar lode a Dio per il suo Arcangelo santo, intrecciamo la S. Messa della III domenica di<br />

Quaresima con la 1uminosa S. Messa di S. Gabriele (14).<br />

Contempliamo insieme la nostra virtù d'angeli. Cosa è ciò che ci fa grandi? La bellezza<br />

nostra? La nostra sorte? La nostra origine? No: la nostra prontezza di ubbidienza * al suono delle<br />

parole di Dio, al balenare del suo Ss. Pensiero, perché baleno di luce beatifica è il suono che noi<br />

percepiamo, non già voce materiale di ugola. E la nostra luce si accende in giubilo accogliendo quel<br />

baleno e più aumenta nell'eseguire il suo comando. Tu sai. Se non ubbidissimo si spegnerebbe la<br />

nostra luce, cessereb-<br />

_____________<br />

11 vedi: Luca 73, 33-34.<br />

12 vedi: Salmo 38, 6-7 e, quasi per intero, l'Eccleslaste (almeno 25 volte, attraverso i 12 capitoli).<br />

13 vedi: Matteo 6, 19-21 ; Luca 12, 33-34 ' Giacomo 5, 1-6.<br />

14 Nel Messale Romano di S. Pio V si trova al 24 marzo. Nel Messale di Paolo V1, invece, S..<br />

Gabriele vien festeggiato il 29 settembre, insieme agli altri due arcangeli. Michele e Raffaele,<br />

parimente nominati nella Bibbia ; vedi p. 17, n. 3.<br />

* ubbidienza è nostra correzione da obbidienza<br />

26<br />

be la nostra bellezza, muterebbe la nostra sorte, condanna ci diverrebbe l'origine, come lo fu per<br />

Lucifero ed i ribelli (15). Di nulla ci possiamo gloriare, noi, gli angeli del Signore, non della<br />

bellezza, sorte e origine, perché tutto ci viene da Dio Ss. Ma come per le creature del Creatore che<br />

sono gli uomini, gloriarci possiamo per il servizio ubbidiente al Signore.<br />

Il Primogenito degli uomini (16) toccò la perfezione assoluta nell'essere '' ubbidiente fino<br />

alla morte '' (17) per fare la Volontà del Signore. Quali meriti avremmo se, spirituali come siamo,<br />

non avessimo ad esercitare le virtù? Carità, umiltà, ubbidienza, verità. Poiché non possiamo avere<br />

lussurie carnali, né dobbiamo avere fede e speranza, noi che vediamo la Realtà Ss. di Dio, e,<br />

superiori agli uomini perché non appesantiti da materia, non abbiamo necessità di essere temperanti<br />

e forti, giusti, prudenti, ché tali ci fa la contemplazione stessa di Dio. Oh! Dio ci compenetra!<br />

Quanto è buono il Signore che si lascia contemplare e che si infonde così nei suoi spiriti! Ma che ci<br />

dà modo di offrirgli onori con la carità, umiltà, ubbidienza e verità.<br />

Benediciamo il Signore! Noi angeli, tu, anima, con tutti noi stessi benediciamo il Signore!<br />

E tu, anima mia, impetra dal santo arcangelo patrocinio perpetuo. Amalo, amalo tanto,<br />

perché è l'angelo dei felici annunci e dei sublimi conforti (18).<br />

Leggiamo le prime parole della Lettura: “Ecco Gabriele... subito volando mi toccò nel<br />

tempio del sacrifizio della sera. Mi istruì, mi parlò e disse: . Ora sono venuto a istruirti, a farti<br />

comprendere ' '' Non occorre di più, per ora.<br />

“Mi toccò nel tempio del sacrifizio della sera ''. Ecco quando fu tocco Daniele! Nell'ora del<br />

sacrificio, nel tempio, e nella sera. La tua sera si approssima. Ma prima che essa venga e preceda<br />

l'alba - perché la sera non è fine, ma è preannuncio d i prossimo giorno nella continuità perfetta<br />

degli elementi creati, che ubbidiscono a Dio più degli uomini - tu sarai istruita dall'arcangelo. E<br />

perché tale onore? Perché sei nel tempio che la Carità re-<br />

________


15 vedi: p. 5, n. 14.<br />

16 vedi: (Matteo 1. 25, secondo la volgata ; Luca 2, 7) ; 'Romani 8, 28-30: Colossesi 1, 15-20;<br />

Ebrei 1, 1-6,. Apocalisse 1, 4.8 ; vedi anche: 1° Corinti 15, 20-28.<br />

17 vedi: Romani 5, 18-19,. Filippesi 2, 5-11 ; Ebrei 5, 5-10; 12. 14.<br />

18 vedi n. 5.<br />

27<br />

ciproca fra Dio e te ha creato, e nell'ora del tuo sacrificio finale. Il più dolce. Quello che ottiene<br />

l'allontanamento di Satana nelle ore notturne.<br />

Dopo la tentazione tenebrosa Gesù Signor Nostro fu consolato da Gabriele (19), e Satana<br />

non lo turbò più. Rimasero gli uomini a torturare il divino Morente. Ma che sono gli uomini rispetto<br />

a Satana? Per quanto demoni, sono nulla in potenza torturatoria rispetto a Satana. Tu lo sai. Ma fa'<br />

cuore! Il sacrficio della sera è proprio fatto per allontanare Satana, imporgli il “Basta '' divino, e<br />

portare la Fortezza di Dio (20) ai figli olocausti. Ti parlerà Gabriele di un tremendo segreto (21) e ti<br />

darà un ordine che da Dio viene, tremendo esso pure, non per te, ma per coloro che lo provocano, e<br />

saranno le parole di istruzione di colui che porta le più eccelse volontà e richiede le più alte<br />

ubbidienze.<br />

Ed ora torniamo all'epistola paolina. Ma rispondo avanti alla tua domanda, così scriverai la<br />

risposta e anche ciò che ti dissi due domeniche * fa sul mio tacere sul Vangelo. Perché S. Gabriele,<br />

e non io, ti dirà ordine e segreto? Perché il minore non deve mettere parola dove parla i! maggiore.<br />

Così per questo segreto come per le spiegazioni del Vangelo. Ti istruisce in quelle il Signore Gesù,<br />

Maestro Sommo di tutti quanti sono in Terra e in Cielo, ed io taccio, ascoltando, e nulla ho da<br />

aggiungere dove Egli ha parlato (22).<br />

Paolo delinea tutto il programma del cristiano, e perciò quello delle voci, che solo per<br />

riconoscenza al Signore del gran dono da Lui concesso, devono essere perfetti più degli altri tendere<br />

a questa perfezione con perfezione di pensiero. Sai quale ê questa “perfezione di pensiero ''? E'<br />

voler essere perfetti non<br />

_______<br />

19 vedi n. 5.<br />

20 Per i1 significato del nome . Gabriele . vedi n. 5.<br />

21 M. .T.. M., mamma spirituale di <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, ci assicura che la scrittrice mai ebbe il<br />

permesso di rivelare tale tremendo segreto ; anzi ricevette l'ordine di bruciare il foglio in cui<br />

l'aveva fissato. Però. anche dopo averlo distrutto, lo portava così inciso nella mente, come su un<br />

disco, da poterlo ripetere a se stessa in qualsiasi momento.<br />

22 vedi: Poema. p. 1865, nota in appendice ; Autobiografia, p. V” Introduzione”. Vedi anche: p.<br />

52 n. 31.<br />

* domeniche è nostra correzione da dominiche<br />

28<br />

per la gloria futura che concederà la perfezione, ma per amore di figlio beneficato in maniera<br />

sovrumana dal Padre e con misura quale solo l'Infinito può dare.<br />

Ecco allora: “Siate imitatori di Dio come figli diletti ''. Oh! non vi dice Paolo: “Imitate<br />

questo o quel santo! '' Vi dice:” Imitate Dio nelle sue perfezioni '' (23). Imitare Dio! Fare perciò<br />

un continuo sforzo per raggiungere la perfezione. E farlo con carità, ma anche con umiltà; con fede,<br />

ma anche con umiltà; con speranza, ma anche con umiltà.<br />

Voi sapete che nonostante ogni sforzo eroico sarete sempre incapaci di possedere la<br />

Perfezione di Dio. Ma non vi scoraggiate! Il Padre Ss. sa, perché è perfetto, che la creatura non può<br />

essere come il Creatore, e per confortarvi, per giustificare la vostra misura relativa proclamandola<br />

con giustizia “perfetta per la creatura '', ha messo a questa misura un limite: il vostro. Ha detto:<br />

“Con tutti voi stessi ''. “ Con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze '' (24)<br />

dice il comando immutabile fino alla fine dei secoli; ed eretico e maledetto è chi lo muta o altera


(25), o lo sostituisce con comando d'uomo per altri culti a idee che non da Dio sono, ma sono<br />

mescolanza di infernale e d'infernal veleno con fumo e veleno di mala creatura<br />

Quando uno ama con tutto il suo cuore, anima e forze, ha per se stesso amato perfettamente.<br />

Perciò ha imitato Dio che perfetto è nel Bene.<br />

Secondo precetto di Paolo: “Vivete nell'amore come Cristo che ci ha amati e ha dato per noi<br />

Sé stesso a Dio in olocausto come ostia di soave odore ''.<br />

L'amore perfetto! L'amore di Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore Nostro. Amore che giunge<br />

al sacrificio. Amore del prossimo che giunge ad immolarsi per il prossimo. Amore per Dio fino a<br />

divenire l'Immolato sull'altare della Riparazione. Altro precetto: “Non solo non siano in voi, ma<br />

neppure siano ricordate fra voi '' - fra voi che dovete solo ricordare i doni, le perfezioni, le istruzioni<br />

di Dio - “le fornicazioni, le<br />

_______<br />

23 vedi. per esempio: Levitico 19, 1-2, Matteo 5, 43-48,- Giacomo 1, 1-4,- 1° Pietro 1, 13-16.<br />

24 vedi: p. 74, n. 8.<br />

25 vedi: Deuteronomio 4. 1-8 (Matteo 5. 17-19): Apocalisse 22, 18-19.<br />

29<br />

impurità di qualsiasi natura, l'avarizia”. Non più uomini siete. Siete “voci ''<br />

La voce non ha pesantezze. E' suono. Non siate pesanti di umanità. Non pervertite la vostra<br />

sorte di “voci '' con oscenità, discorsi sciocchi e buffonerie. Ricordate che il simbolico gesto delle<br />

labbra purificate col fuoco preso sull'altare non si è limitato al profeta (26). Tutti coloro che Dio<br />

elegge, le “v e r e '' voci pure, indubbie, sono state purificate avanti la missione dal fuoco del<br />

Divino Amore. Le palme sacerdotali sacre sono per l'ordi- nazione ricevuta (27) e non dovrebbero<br />

quelle mani toccare nulla di impuro o fare gesti impuri dovendo toccare il Corpo Ss. di Nostro *<br />

Signore. Ma le labbra che ha consacrato la Parola Divina, che per suo ordine hanno ripetuto quella<br />

Parola, devono conservarsi santificate, con sommo rispetto, per ciò che da esse è passato. E così la<br />

mente, così il cuore. Altrimenti diverreste impudichi e fornicatori, e perdereste il vostro posto in<br />

Terra e in Cielo. E avari non dovete essere, ma prudenti, perché l'uomo non profani, ma chi ha fame<br />

prenda il dono di Dio.<br />

__________<br />

26 vedi: Isaia 6, specialmente 4.7.<br />

27 Già nell'Antico Testamento Iddio comandò a Mosè di consacrare con olio anzi con crisma,<br />

durante un solenne rito, Aronne in sommo sacerdote e i suoi figli in sacerdoti ; vedi: Esodo 28-<br />

31, passim ; 39-40, passim ; Levitico 8. Nel Nuovo Testamento gli Apostoli ricevettero l'Unzione<br />

dello Spirito Santo stesso; vedi: Luca 24, 44-53,. Giovanni 20, 19-23; Atti 1, 1-8,- 2, 1-21, Per il<br />

collegamento tra spirito di Dio e unzione con olio o crisma, vedi I° Re 9. 25 - 10, 8.; 16; e anche<br />

Isaia 61, 1-3; Luca 4, 16.21 ; Atti 10, 34- 43; Ebrei 1, 5-14. L'unzione del capo del vescovo e<br />

delle palme dei presbiteri non appartiene al rituale della Chiesa Universale: tutte le Chiese infatti,<br />

sia d'oriente come d'occidente. convergono nel consacrare tali servi di Dio e del popolo con<br />

l'imposizione delle mani e la preghiera (come in: Atti 6, 6 per i diaconi ; Ia Timoteo 4. 14 per i<br />

sacerdoti); ma; p. e., mentre le Chiese orientali di rito bizantino non vi aggiungono<br />

l'unzione con l'olio o il crisma, la Chiesa di rito romano ve lo aggiunge da molti secoli, e ve<br />

lo continua ad aggiungere anche secondo il recentissimo restauro delle ordinazioni, decretato dal<br />

Vaticano II e promulgato da papa Paolo V1. Vedi: Pontificale Romanum ex decreto S.<br />

Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum, auctorirate Pauli PP. V1 promulgatum, De<br />

Ordinatione Diaconi, Presbyteri et Episcopi, editio typica, Typis Polyglottis Vaticanis, 1968, pp.<br />

44- 45, 60, 75 92, 103, 111. 11 rito dell'unzione del capo del vescovo e delle palme del presbiteri<br />

proviene dalla liturgia gallicana ; e da questa è passato nella liturgia romana da circa un<br />

millennio. Vedi: Pontificale Romanum instauratum (testo e commento) in Ephemerides<br />

Liturgicae, vol. 83 (1969), pp. 52-53 (per il vescovo), 31-32 (per i presbiteri) ; vedi anche:<br />

Poema IV, pp. 852-853, nn. 4-6,.. X, p. 214, n. 63.


* Nostro è nostra specificazione da N.<br />

30<br />

E state fermi. Senza superbie e senza paure. l vani discorsi degli uomini, se superficiali, trascurateli<br />

per non avere a rispondere del tempo perduto in povere cose, se volti a spaurirvi o a insuperbirvi, o<br />

a denigrare e a tendere di diminuire l'opera che Dio fa in voi, non vi seducano. L'ira di Dio è sugli<br />

increduli (28). Non vi associate perciò a loro, ma rispondete loro: “Una volta noi pure eravamo<br />

tenebre. ma ora siamo luce nel Signore. E preghiamo per voi perché possiate divenire luce ''.<br />

Non più di cosi, <strong>Maria</strong>. Non più. E vivi sempre più come figlia della Luce, perché il suo<br />

frutto è tutto ciò che è buono, giusto e vero. Né - questo lo puoi dire agli increduli e ai razionalisti -<br />

né si può dare che Belzebù (29) serva Dio, dando parole sante per la conversione dei cuori. (Eppure<br />

mi si vuol dire che può esser Belzebù a dettare !... 9-12--47).<br />

Vola alla casa, al nido, o tortorella di Dio, e fa' dimora nel suo Amore. E di là ascolta ché hai<br />

bisogno di quella difesa per ascoltare ciò che ti dice 1'Arcangelo, e abbi in Esso Amore la tua<br />

pace ). E Azaria si inginocchia per ascoltare Gabriele che, aumentando la sua luce, mi saluta col<br />

saluto: .”Ave <strong>Maria</strong>!”. Non altro che Ave <strong>Maria</strong>. Poi mi dice una tremenda, oh!, è proprio tremenda<br />

parola e mi dà un ordine. Cosi di condanna nelle sue ragioni! ! ! Ma lo porterò con me nella tomba<br />

(30) “ E' ben più tremendo” dice l'Arcangelo “del segreto di Fatima (31), e non va rivelato perché<br />

gli uomini, anche questi per cui è emesso, non meritano di conoscerlo”. E poi l'Arcangelo, insieme<br />

ad Azaria che si rialza dalla sua genuflessione, canta: “Benediciamo il Signore” Rispondo: “A Dio<br />

le grazie” come mi ha insegnato Azaria, e con loro dico; “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito<br />

Santo “...<br />

...E ora ho anche il peso angoscioso di questa tremenda conoscenza...<br />

_____<br />

28 Questo concetto di: Efesini 5, 3-6, si trova ripetuto in: Colossesi 3, 5-6.<br />

29 vedi: Poema V1I, p. 1411, n. 2.<br />

30 vedi n. 21.<br />

31 Allude alla terza parte del cosiddetto Segreto di Fatima. finora (1971) mai ufficialmente<br />

rivelato.<br />

31<br />

Domenica IV di Quaresima<br />

ANTIFONA d'introito Is 66, 10-11; Sal 121, 1<br />

Rallegratevi con Gerusalemme,<br />

esultate in essa quanti l'amate,<br />

esultate e gioite con Gerusalemme<br />

quanti eravate tristi per essa:<br />

poiché berrete e sarete saziati<br />

dal seno della sua consolazione.<br />

Io esulto se mi vien detto:<br />

“ Su, andiamo alla Casa di Dio ! ..<br />

Gloria al Padre.<br />

ORAZIONE<br />

Dio onnipotente, a noi che per le nostre azioni meritiamo le pene che ci affliggono, concedi di<br />

ritrovare serenità nel conforto della<br />

tua grazia.. Per il nostro...<br />

LETTURA<br />

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati (4, 22-31)


Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli: uno da una schiava e uno da una. Donna libera. Ma<br />

quello nato dalla schiava fu generato secondo la carne; quello nato dalla donna libera, invece, fu<br />

generato in virtù della promessa. Questo ha valore di simbolo: le due donne sono le due alleanze. La<br />

prima, promulgata sul monte Sinai, che generava degli schiavi, è rappresentata da Agar: infatti il<br />

monte Sinai è nell'Arabia; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che è schiava insieme con i<br />

suoi figli. Ma la Gerusalemme di lassù è libera, ed è nostra madre. Sta scritto infatti: “Rallegrati, tu<br />

che sei sterile e non partorisci; prorompi in grida di gioia, tu che non conosci le doglie del parto :<br />

perché ben più numerosi sono i figli dell'abbandonata, che quelli di colei che ha marito ! “ E noi, o<br />

fratelli, come Isacco, siamo figli della promessa. Ma come già allora il figlio generato secondo la<br />

carne perseguitava quello generato secondo lo spirito, così avviene anche ora. Ma la Scrittura che<br />

cosa dice ? “ Scaccia la schiava e suo figlio, poiché il figlio della schiava non deve essere erede<br />

insieme con il figlio della donna libera”. Dunque, o fratelli, noi non siamo figli di una schiava ma<br />

della donna libera. Ed è per questa libertà che Cristo ci ha liberati.<br />

R. Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 121, 1 e 7<br />

Esultai quando mi dissero:<br />

Andiamo alla casa del Signore !<br />

V. Sia pace nelle tue mura<br />

e abbondanza nelle tua case.<br />

TRATTO Sal 121, 1-2<br />

Chi confida nel Signore<br />

è come il monte Sion:<br />

non vacillerà per sempre<br />

chi abita Gerusalemme.<br />

V. Le montagne intorno a lei:<br />

il Signore intorno al suo popolo,<br />

da ora e per sempre.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Giovanni. (6, 1-15)<br />

In quel tempo, Gesù se ne andò al di là del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una gran folla lo<br />

seguiva, poiché vedeva i prodigi che egli faceva sugli infermi. Gesù quindi sali su di un monte e qui<br />

si pose a sedere con i suoi discepoli.<br />

Era ormai prossima la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati gli occhi, e vedendo che una grandissima<br />

folla veniva a lui, Gesù disse a Filippo: “Dove compreremo il pane per sfamare questa gente ? “.<br />

Diceva questo per metterlo alla prova; ma egli sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose<br />

Filippo : “Duecento denari di pane non basterebbero neppure a darne un pezzetto a ciascuno “.<br />

Uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: “C'è qui un ragazzo, che ha cinque<br />

pani d'orzo e due pesci; ma che è questo per tanta gente ? “. Disse allora Gesù: “ Fateli sedere “.<br />

C'era molta erba, in quel luogo; e gli uomini che si sedettero erano circa cinquemila. Allora Gesù<br />

prese i pani, rese grazie, e li distribuì alla folla seduta; e altrettanto fece con i pesci, finché ne<br />

vollero. Quando poi furono sazi, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete gli avanzi, perché nulla vada<br />

perduto “ Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i frammenti dei cinque pani d'orzo,<br />

avanzati a quelli che ne avevano mangiato.<br />

Allora la gente, visto il miracolo fatto da Gesù, diceva: “Questo è davvero il profeta che deve venire<br />

nel mondo”. Gesù, però, saputo che avevano intenzione di rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo,<br />

solo, sul monte.<br />

Lode a te, o Cristo.<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 134, 3 e 6


Lodate Dio poiché buono è il Signore,<br />

inneggiate al suo nome,<br />

poiché questo è grazioso.<br />

Tutto quanto desidera Dio<br />

lo compie nei cieli e sulla terra.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

Ti preghiamo, Signore, guarda benigno questo sacrificio, perché giovi alla nostra devozione e alla<br />

nostra salvezza. Per il nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione Sal 121, 3-4<br />

Gerusalemme è costruita<br />

come la Città che forma unione compatta !<br />

Salgono ad essa le genti le genti di Dio,<br />

per cantare lode al nome del Signore.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

O Dio misericordioso, concedi a noi di celebrare con devozione sincera e di ricevere con intima<br />

adesione di fede il tuo sacramento che è per noi nutrimento perenne.<br />

Per il nostro...<br />

6) 31 - 3 - 46<br />

Domenica IV di Quaresima<br />

Dice Azaria:<br />

“Perché, di che, si deve rallegrare Gerusalemme?. Forseché della sua lunga vita? Non già.<br />

Ma di essere vitale per la sua unione con il Cristo che la nutre coi suoi doni e la ingemma coi suoi<br />

santi. Se di natura sopranaturale non fosse, non avrebbe questi doni e questi santi, e perirebbe come<br />

tutto quanto è nato per opera d'uomo, tutto quanto dura tun tempo relativo e poi, per lotte di nemici,<br />

si indebolisce e muore.<br />

Ma la Gerusalemme terrena non è divisa dalla Gerusalemme celeste, e i cittadini di quella celeste<br />

sono con la Gerusalemme terrestre per confortarla, aiutarla, difenderla dal livore del Male che<br />

contro lei si lancia per abbatterla, senza riuscirvi peraltro (1). Ma non sono solo gli aiuti celesti<br />

quelli che le mantengono vita. Il Ss. Signore Gesù ha promesso che nulla prevarrà su di Essa (2).<br />

Basterebbe questa promessa a difenderla. Perché le promesse di Dio sono sempre attive. Ma Dio,<br />

pur bastando da Sé stesso a compiere qualunque prodigio, non spoglia i suoi figli del diritto di<br />

cooperare agli interessi del Padre, del diritto di contribuire alla prosperità della Casa del Padre (3).<br />

E la Chiesa è la grande dimora del Padre, di Dio, sulla Terra. Non è più il vasto Tempio sul monte<br />

di Gerusalemme, vasto. ma un nulla rispetto alla Terra, un super nulla rispetto al Creato. Non è più<br />

ciò la Casa attuale del Padre. Essa ha allargato i suoi padiglioni dall'uno all'altro Polo, ad oriente e<br />

ad occidente; ed essi ormai sono sparsi su tutta la Terra, e dovunque è, con amore o con odio,<br />

conosciuto il nome di Dio e di Gesù Salvatore.<br />

______<br />

l A riguardo della restaurazione universale e della Gerusalemme celeste, vedi. per esempio: (Isaia<br />

65. 15-25; 66, 18-24) ; Romani 8. 18-25 Efesini 1, 3-14,- Colossesi 1, 15-20; IIa Pietro 3, 11-13 ;<br />

Apocalisse 7, 9-11 ; 21-22. A proposito inoltre, delle relazioni tra Gerusalemme celeste e<br />

Gerusalemme terrestre. Vedi Concilio ECUMENICO VATICANO II, Costituzione<br />

dogmatica su la Chiesa, Lumen gentium, tutto il capitolo VII, Indole escatologica della Chiesa<br />

pellegrinante e sua unione con Ia Chiesa celeste. numeri 48-51, con tutte le citazioni ivi indicate.<br />

2 vedi: Matteo 16, 13-20.<br />

3 vedi: LeoneXIII lettera enciclica Fidentem piumque, 20 settembre 1896. in Le encicliche<br />

mariane a cura di mons. Amleto TON<strong>DI</strong>NI 2° ed. Roma Belardetti. 1954, pp. 248-251.


32<br />

E dovunque è un altare a santificare i continenti, a riunirli nel segno santo. E dovunque si celebra<br />

un Sacrificio non di arieti o di agnelli, ma delle Carni Ss. dell'Agnello divino (4), immolato per<br />

lavare col suo Sangue gli stipiti e i limitari della Terra, luogo di esilio (5), e farne già un piccolo<br />

Cielo, perché gli uomini esuli siano meno esuli dal luogo eterno per cui Dio li aveva creati, e<br />

possano avere aiuto e sprone dalle gioie che gustano ai piedi di un altare, alla Mensa del Pane<br />

soprasostanziale (6). Così si è dila-<br />

_______<br />

4 vedi: Poema 1, p. 139, n. 2, II, p. 268, n. 3: IX. p. 11, n.. 11; p. l68, n. 5.<br />

5 vedi: Poema 1, p. 139, n. 2; II, p. 468, n. 4; III, p. 198 n. 7: V11, p. 259, n. 12,, IX. pp. 189-234:<br />

X. pp. 232- 239.<br />

6 vedi: il testo della preghiera del Signore. il “Pater noster”, secondo Matteo 6, 9-13 e secondo<br />

Luca 11, 24. Questi due formulari concordano nelle epressioni..... ... ... però, mentre la versione<br />

latina<br />

volgata traduce ... “ quotidianum” in Luca ; traduce la stessa parola con<br />

“supersubstantialem” in Matteo. Il presente scritto valtortiano accetta questo secondo modo, e<br />

ne mette in luce il senso apertamente eucaristico. indicato anche da alcuni santi Padri della<br />

Chiesa. Scrive, per esempio, S.. Cipriano, vescovo di Cartagine (secolo III)t in De dominica<br />

oratione, cap. 18 (in Corpus scriptoram ecclesiasticorum Latinorum. vol. 111. pars 1,<br />

Vindobonae, 1868, pp. 280-281,. oppure in: MIGNE, Patrologia latina. tom. 4, coll, 548-549):<br />

“Procedente oratione postulamus et dicimus ; panem nostrum cottidianum da nobis hodie.<br />

Quod potest et spiritaliter et simpliciter intellegi. quia et uterque intellectus utilitatœ divina proficit<br />

ad salutem. Nam panis vitae Christus est et panis hic omnium non est, sed noster est. Et<br />

quomodo dicimus pater noster, quia intellegentium et credentium pater est, sic et panem<br />

nostrum vocamus, quia Christus eorum qui corpus eius contingimus panis est. Hunc autem<br />

panem dari nobis cottidie postulamus, ne qui in Christo sumus et eucharistiam eius cottidie ad<br />

cibum salutis accipimus intercedente aliquo graviore delicto, dum abstenti et non<br />

communicantes a caelesti pane prohibemur, a Christi corpore separemur ipso praedicante et<br />

dicente: Ego sum panis vitae qui de caelo descendzi...”.<br />

Così pure S. Giovanni Damasceno, monaco gerosolimitano e prete (secolo 111), in Fons<br />

scientiae, parte terza (intitolata: De fie orthodoxa), libro IV. cap. XIII (in: MIGNE.<br />

Patrologia graeca, tom. 94 coll. 1151-1152), scrive: “Panis iste deliberatio est et primitiae<br />

futuri panis, qui ... est? Quae vox vel futurum, seu qui futuro aevo reservatur, signifiicat ; vel<br />

quo ad tuendam vitam nostram vescimur. Quamobrem sive hoc, sive illo modo accipiatur, is<br />

esse Domini corpus haud absurde dicetur... “.<br />

Il senso eucaristico, perciò. qui preferito dallo scritto valtortiano, non è né nuovo né<br />

infondato, ma attestato da illustri Padri e Dottori dell'oriente e dell'occidente: il valore di S.<br />

Cipriano consiste anche nella sua veneranda antichità ; l'autorità del Damasceno risiede<br />

soprattutto nela sua caratteristica di sistematizzatore delle genuine ricchezze dottrinali dei secoli<br />

anteriori a lui.<br />

Ma un lettore, meticoloso o profondo, potrebbe chiederci: Quando S. Girolamo (secolo IV),<br />

autore della versione latina della Bibbia, detta Volgata, verteva l' .... di Matteo (6, 11) in (panem)<br />

supersubstantialem (parola ripresa in questo scritto valtortiano), che cosa intendeva con quel<br />

vocabolo? Gli rispondiamo che le varie interpretazioni possibili le ha già enumerate S.<br />

Girolamo<br />

33<br />

tata la dimora del Padre! La Gerusalemme terrestre ha allargate le sue mura, sparso i suoi eserciti<br />

pacifici e i suoi maestri perché dovunque fosse noto il Nome che è sopra di ogni altro e da-<br />

_________<br />

stesso, nel suo Commentariorum in Evangelium Matthaei ad Eusebium libri quattuor, lib. 1,


cap, VI. vers. 11-13 (in: MIGNE, Patrologia Latina, tom. 26, coll. 44-45),. e tali<br />

interpretazioni sono cinque: (pane) precipuo (egregio). Speciale (peculiare), futuro (del domani),<br />

superiore (ad ogni sostanza creata), quotidiano (cibo terreno di ogni giorno, senza preoccupazioni<br />

di abbondanza o per il domani). Scrive dunque il grande Girolamo: “Quod nos<br />

supersubstantialem expressimus, in graeco habetur ... : quod verbum septuaginta Interpretes<br />

(cioè coloro che tradussero l'Antico Testamento dall'ebraico in greco) ... ... frequentissime<br />

transferunt. Consideravimus ergo in hebraeo, et ubicumque illi ... ... expresserunt. nos<br />

invenimus ... praecipuum vel egregium, ... licet in quodam loco ... peculiare ... Quando ergo<br />

petimus ut peculiarem vel praecipuum nobis Deus tribuat panem, illum petimus qui dicit: Ego<br />

sum pani s vivus qui de coelo descendi (Ioan. VI, 51). In Evangelio quod appellatur secundum<br />

Hebraeos (Vangelo apocrifo), pro substantiali pane. reperi ..crastinum; ut sit sensus: Panem<br />

nostrum crastinum, id est. futurum da nobis hodie. Possumus supersubstantialem panem et<br />

aliter intelligere, qui super omnes substantias sit, et univeras superet creaturas. Alii<br />

simpliciter putant, secundum Apostoli sermonem dicentis (1 Tim. V,I 8): Habentes victum et<br />

vestitum, his contenti simus, de praesenti tantum cibo sanctos curam agere. Unde et in<br />

posterioribus sit praeceptum: Nolite cogitare de crastino (Matth. VI, 34)”.<br />

E S. Girolamo per l'interpretazione di pane non terreno ma celeste, dipendeva dal<br />

grandissimo Origene (secolo III. o almeno collimava con 1ui. Egli infatti. nel Libellus de Oratione<br />

(... ...), num. 27 (in: MIGNE, Patrologia graeca tom. 11, coll. 505-522, passim), asserisce che<br />

il “Pater” quasi dimenticasse le celesti e grandi domande di cui si compone, non può scendere<br />

a una<br />

richiesta così terrena e piccola come sarebbe quella di un pane puramente materiale. E,<br />

connettendo la domanda del panis substantîalis di Matteo 6, 11 e di Luca 11, 3 con il<br />

discorso di Giovanni 6, specialmente versetti 32-35 e JJ, conclude che il pane chiesto nella<br />

preghiera del Signore è il pane celeste, che discende dal cielo da Dio, dal Padre. che il Figlio<br />

ci dà. e che è il Verbo stesso,, la sua Sapienza e Parola, la sua Carne, di cui chi si ciba non avrà più<br />

fame e sete, ma vivrà in eterno. Ecco qualche frase del lunghissimo e dottissimo testo: “<br />

Quoniam existimant aliqui de corporeo pane juberi nos orare, aequum est, falsa eorum opinione<br />

sublata (si noti questo inciso), veram de substantiali pane sententiam proponere. Igitur ab eis<br />

quaerendum est quo modo qui dicit petenda esse coelestia et magna, tamen cum neque<br />

coelestis sit is panis qui in carnem nostram absumitur, neque magna petitio sit de illo precari, is<br />

quasi eorum, quae docuit, secundum ipsos oblitus, de terreno et parvo preces Patri offerri<br />

jubeat. Nos vero magistrum (Gesù) ipsum secuti docentem quae ad panem pertinent, ea<br />

pluribus exponemus. Ait in Evangelio secundum Ioannem..”; e riporta vari versetti del cap. 6,<br />

cioè del discorso sul pane di vita. <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong>, perciò, con la sua interpretazlone celeste ed<br />

eucaristica del Pane soprasostanziale, si trova in buona e illustre compagnia. Ed io, dopo quasi 25<br />

anni di familiarità con gli scritti valtortiani - anni consumati in parte in questo lavoro di<br />

annotatore .- mi sono convinto che, ogni qual volta emettono affermazioni a prima vista nuove o<br />

impressionanti, appaiono poi al ricercatore e allo studioso sincero e accurato, sempre in armonia<br />

con le immortali<br />

34<br />

vanti al cui suono si curvano in ginocchio i figli di Dio (7), quale che sia la loro razza, lingua,<br />

latitudine e costume (8 ). Orbene, non sono dunque anche questi cittadini di una così vasta città,<br />

quelli che coi loro sacrifici e le loro orazioni cooperano col Padre per il trionfo della stessa contro<br />

l'Inferno e i suoi seguaci? Sono anche questi cittadini.<br />

Come le mistiche acque che Ezechiele vide sgorgare da sotto la porta del Tempio (9), e che<br />

all'inizio sono alte quanto dal suolo ad una caviglia, e poi crescono fino ad arrivare ai ginocchi, e<br />

poi tanto sono alte che sommergerebbero una statura d'uomo,<br />

così sono i meriti dei santi sulla Terra. All'inizio della Chiesa erano pochi perché pochi erano i<br />

cittadini della Chiesa militante, e poco poterono spingersi a fecondare le aride sabbie e le amare<br />

paludi. Ma poi, nei secoli e secoli, e per martiri, e per vergini, e per confessori, noti ed ignoti sulla


Terra, ma tutti noti a noi dei Cieli, le acque sono cresciute. Si sono riversate nell'alveo iniziale, nato<br />

sul Golgota, dall'acqua gemuta da un Cuore squarciato oltre la morte (10), e hanno aumentato la Ss.<br />

onda con le loro onde di meriti (11). E il piccolo torrente si è fatto gran Nume, sempre più grande,<br />

capace di spingersi e penetrare, con la massa imponente delle sue acque, anche nei deserti più<br />

lontani, nelle più pestifere paludi, e purificarle, e fare fertili le sabbie, pe mettendo il sorgere di<br />

alberi fruttiferi (12), che non conoscono per-<br />

_______<br />

e autorevoli opere dei santi Padri e Dottori della Chiesa: e, a causa di tale cerchia.<br />

praticamente intangibili. De1 resto le due interpretazioni fondamentali, di cui una non<br />

esclude l'altra. si trovano bene espresse in: Poema 111, pp. 425-426, dove scrive,<br />

commentando il . Pater noster “: . ... '< Dacci il nostro pane quotidiano >. (Quando sarete nel<br />

cielo vi nutrirete soltanto di Dio. L.a. beatitudine sarà il vostro cibo. Ma qui ancora abbisognate<br />

di pane. E siete i pargoli di Dio. Giusto dunque dire: “Padre. dacci il pane ''... >.<br />

Tra gli scritti di <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> figura un opuscoletto sul Pater noster, che verrà pubblicato a<br />

suo tempo. Nel Poema stesso più volte viene illustrata, totalmente o parzialmente, la preghiera<br />

insegnataci da Gesù, Per rintracciare tali commenti, basta consultare il già edito Indice<br />

biblico a: Matteo 6, 9-12 e Luca l 1, 14.<br />

7 vedi: Filippesi 2, .5-11.<br />

8 Espressione tipica per indicare l'universalità ; vedi: Daniele 3, 1-7, 96,- Atti. 2, 5-13,.<br />

Apocalisse 5, 6-10-<br />

9 vedi: Ezechiele 47, 1-12.; (Apocalisse 22, 1-2).<br />

10 vedi: Giovanni 19, 31-37.<br />

11 vedi: Poema .VIII. p. 352, n. 15 ; Autobiografia, p. 349, n. 2.<br />

12 vedi; Salmo 1 ; Geremia 17, 7-8,' Ezechiele 19, 10-11; Apocalisse 22. 1-2.<br />

35<br />

dita di foglie o sterilità di frutti, alberi buoni, atti a nutrire a guarire, a legittimare i figli bastardi,<br />

dando loro il Nome benedetto che viene dal Fondatore della Chiesa: it cristiani i Roma, sede del<br />

Papato fondato da Gesù Ss. sulla sua Pietra '' (13).<br />

Ecco, o figli benedetti della Gerusalemme terrena, di ch avete a rallegrarvi con Essa che vi è<br />

Madre e con Dio che vi Padre! Di essere coloro che con la loro fedeltà ed eroismo contribuiscono a<br />

mantenere potente il fiume della sua espansione bonificatrice e a farlo attivo. Onde l'invito<br />

dell'introito non solo parola, ma è parola di verità, ma è già premio, e promessa di un premio più<br />

grande.<br />

L'Eterno vede le vostre opere e i vostri cuori. Numera gli. affetti e sentimenti santi. Vi vede<br />

ansiosi del materno trionfo tristi del disamore e della misconoscenza colpevole dei figli che dopo<br />

essere stati della Casa (14), escono dalla Casa paterna, o dell ignoranza dolorosa, ma non colpevole<br />

come la misconoscenza, di quelli che ancora ignorano il Dio vero (15), e vi fa dire: “Voi che amate<br />

la Chiesa, rallegratevi con Lei, godete con letizia, voi che foste in tristezza, esultate e saziatevi alle<br />

fonti della sua consolazione, perché voi, che per Essa avete amore attivo, avete diritto a succhiare al<br />

suo seno mentre già qui, in Cielo, è pronto, nella Gerusalemme celeste (16), il vostro posto al<br />

banchetto dell'Agnello (17), al banchetto dei trionfatori eterni,. che vi siete meritato per il vostro<br />

lavoro spirituale e materiale a pro della Madre Chiesa che è la Sposa del Verbo (18) “.<br />

E se ciò è per tutti i fedeli che versano il contributo delle loro opere sante nel fiume della<br />

Comunione dei santi (19), con speciale misura sarà per voi, dilette “voci '' che alle opere comuni<br />

aggiungete il martirio di essere “voci ''. Il multiforme martirio della vigilanza soprasensibile per<br />

essere sempre pronti ad intendere, distinguere e combattere. Intendere le voci che “ vengono<br />

dall'oltre Terra. Distinguerle per non confondere il mendace<br />

_______<br />

13 vedi: Matteo 16, 1549.<br />

14 vedi: Luca 15, 11-32.<br />

15 vedi: Atti 17, 22-31 ; Romani 1, 18-32.


16 vedi n. 1.<br />

17 vedi n. 4.<br />

1z vedi: Efesini 5, 21-33.<br />

19 vedi n. 11.<br />

36<br />

così seduttore parlare di Satana, dal più reciso ma veritiero par- lare delle voci buone. Combattere la<br />

superbia che potrebbe insinuarsi dietro alla umiltà che dice: “Dio parla alla sua serva ''. Insinuarsi<br />

serpentina come Lucifero dal quale è nata per zufolare in sordina “: ... perché io ho meritato questo<br />

''. Oh! che martirio di vigilanza continua, di ubbidienza continua, di sforzo continuo, dovete mai<br />

fare, care “voci '' che Dio ha beneficato e crocifissso” in questa missione! E martirio di<br />

contraddizioni dolorose da parte degli uomini ciechi e superbi che non vogliono vedere Dio ed<br />

ammettere che Dio possa compiere questo miracolo d'amore. E martirio di derisioni, di curiosità, di<br />

immeritati castighi.<br />

E martirio di vedere l'inerzia delle anime che non si scuotono neppure davanti a queste<br />

parole che vengono da Dio. E martirio di non potere andare dai veri “poveri '', dai veri 'affamati '',<br />

dai veri “ignoranti '', dicendo: “Ecco, non siate più poveri, affamati, ignoranti.' Qui c'è tesoro, c'è<br />

cibo. C'è sapienza. Viene da Dio. Egli ve la dà per i vostri dolori, per i vostri dubbi. per le vostre<br />

solitudini. Perché vi ama. Perché ha pietà di tutti gli uomini. Perché è Padre. Prendete e santificatevi<br />

col dono di Dio ''.<br />

Siete gli apostoli incarcerati, o “portavoce “, che non potete far nota agli uomini la parola<br />

santa. Il tesoro che avete fra le braccia vi porta al Cielo. Ma per voi stessi. Quando, dopo avere<br />

goduto l'estasi del riceverlo - fino ad averne compartecipe la carne (21), tanto è violento l'uragano<br />

dolcissimo e fiammeggiante che si è abbattuto su voi, per spogliarvi di tutto ciò che è umanità: e<br />

farvi comprendere che l'umanità è miseria fugace, mentre solo valore ha ciò che è eterno e<br />

spirituale, e così, consci, rapirvi sempre più in alto, nelle sfere caritative e contemplative - quando,<br />

dopo avere goduto l'estasi, abbassate lo sguardo da! Fuoco, dalla Sapienza, dalla Potenza, alla<br />

povera umanità che brancola misera, ignorante, assiderata, per le vie della Terra e degli Errori e<br />

sapete ciò che la salverebbe, questa umanità, e le darebbe sapienza, ricchezza, vita, calore, e non<br />

potete dare il tesoro in cui molti troverebbero la Via, la Verità, la Vita. invano, invano cer-<br />

_______<br />

20 vedi: p. 8, n. 4.<br />

21 vedi: IIa Corinti 12. 1-6.<br />

37<br />

cati altrove - allora subite il martirio della carità verso Dio, non conosciuto e amato, e verso il<br />

prossimo che vedete morire senza pace e che vi è impossibile soccorrere, incarcerati come siete da<br />

una categoria di uomini che la carità mi impone di non classificare (22), e l'indifferenza ignara od<br />

ostile dell'altra più vasta categoria: quella stessa dei bisognosi della Parola e della Conoscenza, che<br />

stendono le mani a tutti i “pomi di Sodoma '' del loro deserto e si trovano il nulla nelle mani. Perché<br />

quei pomi, come quelli del deserto di Giudea, sono vuoti sotto la bugiarda apparenza (23). Ma non<br />

stendono le mani agli alberi della Vita che crescono in mezzo alla piazza della Città Celeste e sui<br />

lati del fume d'acqua viva che scaturisce dal trono di Dio e dell'Agnello, come lo vide l'angelo<br />

Giovanni, apostolo del Signore (24), e che portano i dodici frutti, e danno, mese per mese, questi<br />

frutti eterni ai beati cittadini della Città della Santità e della Gioia sublime. E allora piangete come il<br />

Cristo e con Cristo, dicendo le parole sue sulla città ostile: “Oh! se anche voi conosceste quello che<br />

giova alla vostra pace! Ma è celato agli occhi vostri dalla crosta dei vostri peccati e voi non ve la<br />

volete levare, questa crosta che vi fa ciechi, e guardare la Luce! “(25).<br />

Ma consolatevi, o voci. Voi potete rallegrarvi. Perché a voi è detto: “Andrete nella casa del<br />

Signore ''. Si. Vi andrete se persevererete nelle virtù come vi viene insegnato. Allora per “le vostre<br />

azioni '' purificate e divenute, da umane: sante, potrete<br />

________


22 Allude a Il poema dell'uomo-Dio e scritti connessi, atti ad alimentare la fede, la speranza,<br />

l'amore nell'umanità, e invece ostacolati per alcuni anni 1946-1961).<br />

23 A riguardo di Sodoma e Gomorra, città distrutte da fuoco disceso dal Cielo in punizione dei<br />

loro delitti contro natura (detti, poi, sodomia), figurano nella Bibbia almeno ventisei testi ; vedi:<br />

Genesi 10; 13 ; 14,. 18, 19; Deuteronomio 29; 32,. Sapienza 10 ; Isaia 1 ; 3,. 13,. Geremia 23 ;<br />

49; 50, Lamentazioni 4:. Ezechiele 16; Amos 4 ; Sofonia 2 ; Matteo 10., 11,.: Luca 10;E 17;<br />

Romani 9,.. IIa Pietro 2; Giuda 7,. Apocalisse 11. Per la verità, nessuno di questi brani scende ai<br />

particolari ai quali allude il presente scritto valtortiano:tuttavia, in Genesi 19, 25 si parla di<br />

vegetazione bruciata dal fuoco; in Deuteronomio 29. 23, di erbaggi che non vi crescono più ; in<br />

Deuteronomio 32, 32-33, di uva e vino velenosi ; in Sapienza 10,7, di frutta che non arrivano<br />

più a maturazione; in Sofonia 2, 9, di campo dl cardi (cfr. Genesi 3, 18). Invece, Apocalisse 11. 8<br />

parla di “piazza della grande città “: elemento che servirà a chiarire il testo illustrato nella<br />

nota seguente.<br />

24 vedi: Apocalisse 22, 1-2, 10-15. Per capir bene questi testi, è utile ricordare: Genesi 3, 20-24,-<br />

Ezechiele 47, 1-12.<br />

25 vedi: Luca 19, 41-44.<br />

38<br />

“respirare per la consolazione della Sua Grazia '' ed essere beati perché la Sua Grazia è beatitudine.<br />

Ed ora leggiamo S. Paolo. Anche l'eterno Abramo ha due specie di Egli. Quelli della schiava<br />

e quelli della libera. Chi è l'eterno Abramo? Molti potrebbero dirti questo o quello. Io ti dico di dare<br />

qui o il nome di Abramo eterno all'Eterno, Padre di una moltitudine straordinaria e duratura, di<br />

progenie in progenie, fino alla fine dei secoli.<br />

L'eterno Abramo si è congiunto all'umanità, metaforicamente parlando (26), per generare<br />

figli che del Padre hanno l'immagine' e somiglianza sopranaturale e della madre avrebbero dovuto<br />

avere la somiglianza naturale, perfetta come il Padre e Creatore dell'umanità aveva data ai primi<br />

semi dell'umanità.<br />

Nella prolificazione usuale delle razze, sia umane che animali, si vede che i caratteri<br />

somatici familiari si fanno più marcati quando due stretti parenti si uniscono generando figli che.<br />

fissano, dirò così, fortemente le caratteristiche dei genitori, fra loro consanguinei.<br />

Or dunque che sempre aumentabile perfezione di somiglianza divina sarebbe venuta nei figli<br />

nati dal Padre Creatore e dall'Umanità da Lui creata! Meravigliosa somiglianza! Ma per averla<br />

doveva l'Umanità conservare intatta la sua somiglianza del Padre. Invece la forma perfetta fu<br />

deturpata da Lucifero, e nell'esterno e nel profondo, e la somiglianza non crebbe, non si perfezionò,<br />

ma anzi ebbe lacune, regressi, ebbe aspetti diversi nei figli di Dio e dell'umanità di modo che dal<br />

seno che generò l'angelico Abele, in cui era palese la somiglianza divina, già era uscito il satanico<br />

Caino, nel quale era palese la prostituzione dell'Umanità al Seduttore (27). E sempre, sempre così,<br />

nei secoli. An-<br />

_______<br />

26 vedi il Messale Romano di .S. Pio V, alla vigilia pasquale, benedizione del fonte battesimale :<br />

“Respice, Domine in faciem Ecclesiae tuae, et multiplica in ea regenerationes tuas... >. In<br />

questo testo il “Dominus” è l'Eterno Padre, il quale guarda il volto della Chiesa, cioè la ama, la<br />

penetra del suo amore. La feconda, la rende madre: e i suoi figli, hanno per padre Iddio e<br />

per madre l'umanità rigenerata, cioè la Chiesa. Questo testo liturgico, che rispecchia<br />

l'opera della ricreazione, ci manifesta quale fu l'opera della divina originaria creazione. Il nuovo<br />

Messale Romano di Paolo VI porta. la stessa prece. ma abbreviata ritoccata, anche quanto al<br />

brano sopra citato<br />

27 vedi: Genesi 4. Forse sarà interessante notare come Enoch, che fu il primo a invocare il nome<br />

di Jahvè (4,26), non nacque dalla stirpe dl Caino,<br />

39<br />

che dopo che l'innesto di Cristo fu sulla pianta imbastardita dell'Umanità (28).


Or dunque l'eterno Abramo ebbe due figli: uno dalla schiava e uno dalla libera. I due rami<br />

dell'umanità. E il figlio della schiava - attenta bene - nacque secondo la carne, mentre quello<br />

della libera nacque in virtù della promessa, ossia secondo lo spirito.<br />

Credi che l'allegoria sia stata solo per quel tempo? No. E' realtà che si perpetua. Tuttora nei<br />

figli del Creatore, dell'eterno Abramo - perché figli del Creatore sono tutti gli uomini, essendo Egli<br />

il Datore della vita - vi sono i due grandi rami (29). Quel-<br />

_______<br />

ma da Seth. nato direttamente da Adamo ed Eva, al posto di Abele, ucciso dal fratello (4,<br />

25). Si ricordi, inoltre. che il “seduttore” è Satana, secondo Genesi 3, 13, e IIa Corinti 11, 3.<br />

Si tenga presente, finalmente, che abbandonare il vero Dio, padre e sposo (vedi: Isaia 54, 4-10),<br />

per darsi a Satana costituisce, secondo la Bibbia, una prostituzione, un adulterio ; vedi, per<br />

esempio: Osea 1.1-2; 2-8,- 4, 12- 14,. 5, . 1-7,- e molti altri brani profetici.<br />

28 Il cristianesimo, il divenire ed essere cristiano, è considerato da S. Paolo come un innesto;<br />

vedi: Romani 11, 76.24.<br />

29 Effettivamente, se si considera bene anche soltanto la Bibbia, si scopre l'esistenza di tali due<br />

rami dell'umanità, come appare dal seguente prospetto:<br />

I. Ramo del Bene II. Ramo del Male<br />

1) Progenie della donna; 1) Progenie del serpente ;<br />

2) Abele; 2) Caino ;<br />

3) Figli al posto di Abele ; 3) Discendenti di Caino;<br />

4) Noè e la sua famiglia, salvata nel- 4) Resto dell'umanità, sommersa nell'Arca;<br />

le acque del diluvio ;<br />

5) Abramo e sua discendenza da par- 5) Discendenza di Abramo da<br />

te della donna libera, parte della donna schiava cioè di<br />

cioè di Agar:<br />

Sara: non secondo la promessa,<br />

secondo la promessa, secondo la carne) :<br />

secondo lo spirito ;<br />

6) Mosè e popolo eletto, uscente sal- 6) Nemici del popolo eletto, somvo<br />

dal Mar Rosso ; mersi nel Mar Rosso ;<br />

7) Cristo, luce del mondo; 7) Satana, principe delle<br />

tenebre;<br />

8) Figli di Dio, della luce, nati dallo 8) Figli del diavolo, delle<br />

tenebre,<br />

spirito; nati dalla carne ;<br />

9) Regno di Dio ; 9) Potere delle tenebre;<br />

10) Armi del bene ; 10) Armi del male;<br />

11) Via e porta stretta, che conduce 11) Via e porta 1arga, che<br />

conduce<br />

alla vita alla perdizione ;<br />

12) Operatori di carità e misericordia, 12) Operatori d'iniquità,<br />

collocati a<br />

collocati a destra nel giudizio, be- sinistra nel giudizio,<br />

maledetti,<br />

nedetti dal Padre. inviati nel fuoco dell'eterno<br />

supchiamati<br />

ad essere possessori del plizio,<br />

regno di vita eterna. preparato da preparato per il diavolo e<br />

i suoi<br />

lui per loro. Messaggeri.<br />

Siccome, generalmente, dagli stessi brani biblici provengono le affermazioni


40<br />

lo dei nati dallo spirito e quello dei nati dalla carne (30) . E questi ultimi sono nemici ai primi e<br />

nemici di Dio e delle due Gerusalemmi, perché non della Religione santa e del Regno santo sono,<br />

ma dell'Arabia, ossia del popolo pagano, e più ancora: satanico, che adora Satana, la carne, il<br />

mondo, le con-<br />

______<br />

che riguardano. sia il ramo del Bene che quello del Male, basterà procedere nel seguente modo:<br />

1) vedi: Genesi 3, 75,. (Apocalisse 12, 17) ;<br />

2) Genesi 4,. Sapienza 10, 3; Ia Giovanni 3, 11-12,. Ebrei 1.1, 4,.<br />

3) Genesi 4, 17-26,.<br />

4) Genesi 6, 5 - 9, 17; Sapienza 10, 4,. 14, 6,. Ecclesiastico 44, 17-19; Matteo 24.<br />

37-39,- Luca 17, 26-.27 ; Ebrei 11, 7 ; la Pietro 3, 18-22,- Ila Pietro 2, 4-10,.<br />

5) Genesi 15-17 ; 21, 1-21,. Galati 3, 6-9; 4, 21-31; e anche: Sapienza 10, 5, Ecclesiastico 44, 20-<br />

23,. Giovanni 8, 31-59,. Romani 4 ; Ebrei 11. 8-19,- Giacomo 2, 14-23,- finalmente, su<br />

nascere dalla carne e nascere dallo spirito, vedi:Giovanni 3, 1-13,-6, 59.66,- Romani 6, 1-11,. Ia<br />

Corinti 15, 44-50,. Colossesi 2, 11-13,. Tito 3, 4-7a- Ia Pietro 3, 18-22: non è dunque la<br />

carne, la circoncisione carnale che salva ; ma è la fede in Dio, nel figlio suo Gesù Cristo. il<br />

Battesimo, lo Spirito, che fa nascere e salva ;<br />

6) Esodo 13, 17 - 15, 21 ; Salmo 77;104; 105, 113, 1-8 ; Sapienza 10, 15 - 11. 4; Ecclesiastico 44,<br />

27 - 45, 6: Ia Corinti 10. 1-6; Ebrei 11, 23-29.<br />

7) Per Cristo, luce del mondo, vedi: Matteo 4, 12-17; Luca 2, 22-32,. Giovanni 1, 1-18, e 8, 12<br />

(affermazioni principali) ; 9 ; 12. 35-36,- Romani 13, 11-14;) IIa Corinti 4,. 1-6 . Efesini 5, 7-14, Ia<br />

Giovanni 2, 3.11,. Apocalisse 21, 22, 22,5; - per Satana, principe delle tenebre, vedi: p. 5, n. 14.<br />

8) Matteo 3, 1-12 ; 5, 1-16, 43-48,. 8, 5-13 ; 12, 25-28,. 13, 36-43,: Luca 3, 7-9;. 10, 1-12,. 16, 1-8 ;<br />

19, 1-10 20, 34-38 : Giovanni 1. 12-13; 8, .31-47; 11, 49-52, 12, .35-36;17, 12,. Atti 2, 14-21,<br />

3,25-26: 13, 6-12 ; 26- 31,. Romani 8, 14-39 ,. Galati 3..4; Efesini 1, 3-64: 2, 1-6,. 5, 8-9,.<br />

Fïlippesi 2, 12-16; la Tessalonicesi 5. 4-11 ; Ia Timoteo 1, 1-2 ; Ebrei 12, 5-13,. Ia Giovanni<br />

3, 1-10: Ila Giovanni 4; III a. Giovanni 3-4; Apocalisse 7; 21, 5-8,. vedi anche: n. 30.<br />

9) Del Regno di Dio si tratta in almeno 82 capitoli del Nuovo Testamento: è perciò uno degli<br />

argomenti fondamentali della predicazione di Gesù e degli Apostoli: una autorevole esposizione<br />

sintetica trovasi in ConcilioEcumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica su la Chiesa, Lumen<br />

gentium, numeri 5-6, ove sono inseriti 45 rinvii alla Bibbia. A riguardo dell'impero o potere di<br />

Satana, vedi: Luca 4, 1-13; 22, 52- 53,. Atti 26. 12-18.. Colossesi 1, 9-14,. 1a Pietro 2. 9-10:<br />

Apocalisse 13 ; 17, 8-14,' vedi anche: p. 5 n. 14.<br />

10) Romani 6, 12-14; .13, 11-14; Ila Corinti 6, 1-10,. 10,1-6; Efesini 6, 10-20.<br />

11) Matteo 7, 13.14,- Luca 13, 22-24: vedi anche: Deuteronomio 30, 15-20: Salmo Ecclesiastico 15,<br />

11-21; Geremia 21, 8-10; Romani 6, 20-23, Galati 6, 7-10.<br />

12) Matteo 25, 31-46; vedi. per il Paradiso: Poema X, p. 357. n. 74 ; per 1'.1nferno; Poema IX, p.<br />

152, n. 70: vedi anche; CONCILIO ECUMNICO VATICANO II, costituzione dogmatica su<br />

la Chiesa, Lumen gentium, cap. V1I, Indole escatologica della Chiesa pellegrinante e sua unione<br />

con la Chiesa celeste, numeri 48-51.<br />

30 Per “carne” non nel senso di materia corporea, debole e mortale, né in<br />

Quello di era antica in quanto si oppone alla nuova, ma nel senso di sede delle<br />

passioni e del peccato, destinata alla corruzione e alla morte, espressione della forza<br />

del male, nemica di Dio e ostile allo Spirito. vedi, per esempio: Romani 7,<br />

41<br />

cupiscenze (31) in luogo di Dio, che segue le male dottrine in luogo della Religione di Dio, che si<br />

perverte e scende, scende, scende sempre più in basso, e dal suo basso esala fetori e lancia strali ai<br />

figli dello spirito, per traviarli, ferirli, torturarli, per nuocere, nuocere, dare dolore, dare morte,


spogliare il Padre dei suoi figli più cari...<br />

Oh! profanazione che penetri per ogni dove, e come strumento di guerra - e guerra è,<br />

satanica guerra alla quale degli uomini si prestano a far da strumento e milizia - sgretoli, abbatti,<br />

sommergi, spegni!...<br />

Ma chi spegni?<br />

Quelli che hanno lasciato posti vuoti nel loro spirito (32), nel loro intelletto, coloro che<br />

credono di essere completi perché sono stipati di formule, di preconcetti, di superbie, e non sanno<br />

che ciò è fumo ed è nuvola che cedono subito ad un turbine che li disperde, occupando quei posti,<br />

lasciati vuoti dalle dispense formule, preconcetti, superbie, razionalismi, egoismi, settarismi e così<br />

via, dalle dottrine umane insomma, con formule, assiomi, superbie, dottrine ancor più letali: con<br />

cose sataniche. Perché è Satana che lavora dove vi sono posti vuoti di Dio.<br />

Pregate per questi figli della novella Agar (33): dell'umanità schiava di Satana. E per voi, per<br />

voi, figli della libera, nati dallo spirito, perseguitati per questo, ma non vinti in eterno, perché ogni<br />

persecuzione cade ai piedi delle barriere di Dio - ed esse barriere sono: il possesso assoluto da parte<br />

di Dio del vostro cuore che Dio riconosce per suo solo Signore e Lui solo serve; e le soglie dell'Al<br />

di 1à, - io dico: non temete “(34).<br />

Non temete! L'uomo e Satana potranno ferire la carne. Ma voi lo sapete! Essa è transitoria.<br />

Lo spirito dei liberi è tetragono ai veleni e agli strali satanici e umani. Solo se vi voleste,<br />

________<br />

4-25,. 8, 1-13; 13, 11-14,. Ia Corinti 5, 1-5.. 15, 50-53,- Ila Corinti 6, 14 – 7, I ; 10 1-6,-<br />

Galati 2, 19-21 ; 5, 13-26: 6, 7-10: Efesini 2, 1-6; Colossesi 2, 11-23: Giacomo 5, 1..6; Ia<br />

Pietro 2, 11-12,- 4, 1-6,- IIa Pietro 2 ; 1° Gîovanni 2, 15-17; Giuda 8-10, 20-23. Vedi: la Sainte<br />

Bible de ... Jérusalem, (p. 1499, nota e), a Romani 7, 5.<br />

31 vedi: Ia Giovanni 2, 15-17.<br />

32. vedi: Matteo 12, 42-45,. Luca .11, 24-26.<br />

33 Tener sempre presenti: .Genesi 16 ; 21 . 8-21,. oltre a: Galati 4, 21-31.<br />

34 vedi: Matteo 10, 28-31: Luca 12, 4-7,- Atti 18, 9-10,. 1a. Pietro 3, 13-4 ' Apocalisse 2, 8-11.<br />

Forse vi è un allusione anche a: Genesi 21, 17, che costituisce uno dei brani su cut si fonda<br />

Galati 4, 21-31<br />

42<br />

di vostra libera volontà, fare schiavi, potrebbero nuocervi. Non mai finché siete i “liberi ''di Dio<br />

(35).<br />

E' Dio stesso che ve li allontana i nemici, ne circoscrive le opere malvagie. Dio: il Padre<br />

vostro. Dio che, come dice la Scrittura (36), da eterno Abramo, caccia lungi dai suoi padiglioni i<br />

figli dell'umanità, schiava di tutto ciò che non è Dio e che andrà errando, di punizione in punizione,<br />

per deserti sempre più aridi perché, peggiore di Agar, sotto il castigo meritato non si converte, ma<br />

imbestia sempre più, e non piange, pentendosi (37), ma bestemmia allontanandosi sempre più dai<br />

pozzi dell'acqua di Vita (38).<br />

Siete figli della libera. Ricordatevelo, o cristiani!. Siete sommamente “figli della libera '',<br />

ricordatevelo voi, o “voci '' che Gesù Ss. ha affrancato anche dalla schiavitù della relatività e<br />

materialità umane (39) dandovi vista e udito sopranaturali per farvi conoscere le verità più segrete,<br />

le dottrine più perfette, e vedere il Signore, conoscerlo come di più non lo può la creatura sulla<br />

Terra, e trasalire della gioia che sarà vostra - e nostra già è - della gioia che sarà vostra quando,<br />

cessato il Tempo per voi, sarete ammessi alla beata Eternità.<br />

Grida, grida tu pure, tu che da ieri sera sei fuori di te per la gioia che ti viene dal Cielo,<br />

grida: “Mi sono rallegrato per ciò che mi è stato detto! '' E come gioiosamente te l'ho detto, piccolo<br />

Giovanni del mio Signore (40)! Piccolo, piccolo Giovanni che il mio Signore ha cinto di monti a<br />

custodimi, e ti ha fatta colma di pace e di abbondanza! Loda il tuo Signore! Lodiamolo insieme<br />

perché “ è buono ''; cantiamo inni al suo Nome perché<br />

_______<br />

35 vedi: Romani 8, 31-39.


36 Molto probabilmente allude a: Genesi 21, 9-21.<br />

37 n vedi: Poema II, p. 360, n. 2 -, V1, p. 766, n 4; VII, p 1652, n 2 ; p. 1715, n 2: VIII. p. 288, n.<br />

31; p. 409, n. 8 ; p. 418, n. 8; X, p. 42, n. 13.<br />

38 vedi: Genesi ( 16) ; 21, 1-21: in ambedue questi capitoli. infatti, si parla di pozzi; anzi, in 21,<br />

19 si dice che l'acqua del pozzo dissetò il languente figlioletto della schiava Agar errante nel<br />

deserto, e lo preservò dalla morte. Vedi. Inoltre: 12 ; 55, 1-3, 58, 11 ; Giovanni 3, 4-8,. 4. 5-15,- 7.<br />

37-39; (19. 34. Ia Corinti 10, 1-5, che dipende da Esodo 17, 1-7 e da Numeri N, 1-13)<br />

39 vedi: Poema X, p. 221, n. 91; vedi anche: p. 8. n. 4.<br />

40 vedi: Poema 1, p. 36, n. 20,. II, p. 17, n. 5: 111, p.63, n. 5. Vien detta “ piccolo Giovanni, per<br />

avvicinarla al grande Giovanni e distinguerla da lui: discepolo prediletto, che poggiò il capo sul<br />

Cuore di Gesù, e scrisse le altissime parole de1 Vangelo spirituale, delle Epistole,<br />

dell'Apocalisse. Vedi: Poema X, p. 240, testo e nota 29 vedi anche: p. 52, n. 31.<br />

43<br />

è “soave ''. Benediciamolo perché tutto quello “che ha voluto fare lo ha fatto, in Cielo, in Terra '' e<br />

nel cuore dei suoi figli fedeli. Benediciamo il Signore! “<br />

“A Dio le grazie! “'<br />

“Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo! “.<br />

44<br />

Domenica I di Passione<br />

ANTIFONA d'introito Sal 42, 1-3<br />

Rendimi giustizia, Signore,<br />

e separa la mia causa dagli empi,<br />

salvami dall'uomo falso ed iniquo,<br />

poiché tu, Signore, sei la mia forza.<br />

Manda la tua fedeltà e la tua luce,<br />

perché queste mi facciano guida,<br />

e mi portino al sacro tuo monte, e al luogo, Signore, della tua dimora<br />

Rendimi...<br />

ORAZIONE<br />

O Dio onnipotente, guarda benigno questa tua famiglia: la tua bontà la sostenga nel corpo, la tua<br />

bontà la sostenga nel corpo, la tua protezione la custodisca nello spirito. Per il nostro.. .<br />

LETTURA<br />

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Ebrei (9, 11-25)<br />

Fratelli, quando Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraversando una tenda più<br />

grande e più perfetta, che non è opera d'uomo - cioè non di questo mondo creato - è entrato una<br />

volta per sempre nel santuario: non con il sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue,<br />

avendoci acquistato una redenzione eterna. Se infatti il sangue di capri e dl tori, e le ceneri di una<br />

giovenca, sparse sopra coloro che sono immondi, li santifica, procurando loro una purificazione<br />

della carne; quanto più il sangue di Cristo, che per mezzo di Spirito Santo si offrì senza macchia a<br />

Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire al Dio vivente ? Ed è per questo<br />

che egli è mediatore di una nuova alleanza: affinché, essendo intervenuta la sua morte a riscatto<br />

delle trasgressioni commesse sotto l'antica alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità<br />

eterna, oggetto della promessa, in Cristo Gesù nostro Signore.<br />

R: Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 142, 9-10, 17, 48-49


Liberami, Signore, dai miei nemici:<br />

insegnami a fare la tua volontà.<br />

V. Mi sottrai, Signore, dall'ira dei nemici,<br />

mi innalzi sopra quelli che mi assalgono,<br />

mi liberi dall'uomo di violenza.<br />

TRATTO Sal 128, 1-4<br />

Troppo mi hanno oppresso dalla giovinezza<br />

- lo dica Israele -<br />

troppo mi hanno oppresso dalla giovinezza,<br />

non hanno prevalso su di me.<br />

Sul mio dorso i peccatori si accanirono,<br />

accumolando le iniquità;<br />

ma giusto è il Signore:<br />

ha spezzato il giogo dei peccatori.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Giovanni. (8, 46-59)<br />

In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei:” Chi di voi mi convincerà di peccato ? E se dico la<br />

verità, perché non mi credete ? Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio. Voi non le ascoltate, perché<br />

non siete da Dio “.<br />

Gli replicarono i Giudei: “Non abbiamo ragione di dire che sei un samaritano e un indemoniato ?”<br />

Rispose Gesù: “Non sono un indemoniato, ma onoro il Padre mio, e voi mi oltraggiate. lo, però, non<br />

cerco la mia gloria: c'è' chi la cerca, e giudica. In verità, in verità, vi dico: chi osserva la mia parola,<br />

non vedrà la morte in eterno “.<br />

Gli dissero allora i Giudei: “Ora siamo certi che sei un indemoniato. Abramo è morto, sono morti i<br />

profeti, e tu affermi: “Chi osserva 1a mia parola, non gusterà la morte in eterno ''. Sei tu forse più<br />

grande del nostro padre Abramo, che pure è morto ? Anche i profeti sono morti. Chi pretendi di<br />

essere ? “ Rispose Gesù: “Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla. E' il Padre mio che mi<br />

glorifica, del quale dite che è il vostro Dio, e non lo conoscete. Io, si, lo conosco ! E se dicessi di<br />

non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. Il vostro<br />

padre Abramo esultò al pensiero di vedere il mio giorno: lo vide e ne gioì”.<br />

Gli dissero i Giudei: “Non hai ancora cinquant'anni ed hai veduto Abramo ? “ Rispose Gesù : “In<br />

verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, io sono “, Presero allora delle pietre per scagliarle<br />

contro di lui, ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio.<br />

R. Lode a te, o Cristo. Credo<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 110, 1;118, 17, 107<br />

Ti voglio lodare, Dio,<br />

con tutto il mio cuore:<br />

concedi al tuo servo la vita<br />

ed io custodirò la tua Parola.<br />

Secondo la tua Parola<br />

fammi vivere, Signore.<br />

ORAZIONE sopra le offerte<br />

Questa offerta, Signore, sciolga i vincoli delle nostre colpe e ci ottenga i doni della tua<br />

misericordia. Per il nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione I or 11, 24-25<br />

Questo è il corpo che per voi sarà dato,<br />

questo è il calice della nuova alleanza


nel mio sangue - dice il Signore.<br />

Ogni volta che ne prenderete,<br />

fate questo in mia memoria.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

Assistici, Signore Dio nostro; ci hai rinnovati con i tuoi misteri: sostienici con protezione perenne.<br />

Per il nostro... .<br />

7) 7 aprile 1946<br />

Domenica di Passione<br />

Mi sveglia da un calmo sonno nel quale sognavo di essere su di un prato di erba corta,<br />

novella, smeraldina, limitato da un muro già alto, ma che , per non so che ragione. io stessa dicevo:<br />

“Va alzato ancora “ e specificavo: . “a difesa”; e infatti il muro si alzava fino ad essere alto a1meno<br />

tre metri. Proprio insuperabile così liscio e alto... Non vedevo che quest grande prato, vergine di<br />

pedate umane, e questo muro altissimo, e in alto un cielo gremito di stelline che l'alba avanzante<br />

faceva sempre più piccole e pallide. E chi mi sveglia è il Signor mio che mi chiama e tocca sul<br />

capo. Apro gli occhi e dico: “Eccomi, Signore. Dormivo(1) ” e mi trovo un poco confusa pensando<br />

che ho imitato Pietro, Giacomo e Giovanni che hanno dormito un po' troppe volte nelle ore più<br />

solenni del loro Maestro: al Tabor e al Getsemani (2).<br />

Ma Gesù sorride e dice: “ Ed Io ti vegliavo, mia dolce vittima che ti consumi per mio amore.<br />

Sono venuto a dirti che Io sono là dove una creatura soffre la sua passione e le parlo, per la bocca di<br />

tutti gli spiriti celesti, con le figure di tutta la Liturgia, oltreché col mio Amore sempre più forte e<br />

presente. Perché Io so cosa è la Passione, nei suoi precedenti e nel suo termine. Ed ho infinita<br />

compassione di chi la patisce per amor mio e delle anime. Le vostre angosce, anime vittime del<br />

mondo e dell'atmore _(3), lo 1e ho tutte provate, Giorno per giorno, più ti disvelo la mia treenne<br />

Passione di Maestro incompreso, di Voce schernita di Salvatore perseguitato, tu ti ritrovi, nella tua<br />

misura di creatura: E come te tutti coloro che Io ho scelto a straordinario servizio. Ma come<br />

affissavo lo sguardo allo “scopo '', al luminoso, sereno, glorioso scopo del mio lungo molteplice<br />

soffrire e dicevo: “Devo passare per questo. doloroso, per raggiungere quello: glorioso ''. così voi,<br />

per poter procedere fra i rovi crudeli della vostra via, pieni di serpi, di spine, di tranelli, e procedere<br />

col vostro peso sulle spalle per attingere la mèta: l'immolazione che è anche raggiungimento dello<br />

scopo vostro, ossia corredenzione (4), dovete sempre tenere gli occhi fissi a questo “scopo '', alla<br />

carità perfetta per le anime, che si compie col sacrificio totale di sé stessi (5). Non c'è amore più<br />

grande di quello di colui che dà la propria vita per i fratelli e gli<br />

________<br />

l Questo modo di comportarsi e di esprimersi fa pensare a quelli del piccolo<br />

Samuele profeta; vedi: Io Re 3.<br />

2 Per il sonno degli Apostoli al Tabor, non ricordato da Matteo 17. 1-8 o da Marco 9, 2-8 e<br />

neppure da IIa Pietro 1, 16-18, vedi: Luca 9. 28-306 (esattamente: 32).<br />

per il sonno al Getsemani, vedi: Matteo 26, 36-46; Marco 14, 32-42,. Luca 22, 39..46<br />

3 vedi: Poema VI11, p. 132. n. 5 ; p. 154, n. 8 ; p. 155. n. 10 ; p. 370, n. 13,.<br />

372, n. 14 ; X, p. 227, n. 118 ; p. 229, n. 130.<br />

4 Sulla corredenzione, di cui <strong>Maria</strong> Ss.ma è prototipo (essendo, in tutto, più unita a Gesù<br />

Redentore), vedi; Poema V p. 249, n. 6 ; VI1, p. 1582, n. 6 ;<br />

IX, p. 308, n. 13 ; IX, p. 383, n. 29 e 31 ; p. 384, n. 39 ., X, p. 327, n. 10 ; p. 333, n. 45.<br />

5 vedi : n. 3 e 4 ; Poema X, p. 208. n. 31.<br />

45<br />

amici. Io l'ho detto e l'ho fatto (6). <strong>Maria</strong>, mia cara, diletta <strong>Maria</strong>, mia violetta (7) che ti consumi per<br />

Me, tuo Amore, e per i fratelli, e che soltanto da Me hai vero ricambio di amore, mia Consumata,<br />

vieni, procedi... Andiamo insieme. Il mondo e Satana potranno odiarti ma fino al limite che Io ho


messo, alto, insuperabile come il muro da te visto nel sogno. Essi al di là, nel loro rumoroso, caotico<br />

mondo, sporco di tutte le concupiscenze, seminato di tutte le più tossiche eresie... tu al di qua nel<br />

deserto di questo prato che non ha che serenità e povertà semplice e fiorita di erba vergine di<br />

corruzioni. L'abbiamo fatto questo prato Io e te insieme :. Io con le mie parole, tu colle tue<br />

ubbidienze. Vedi come è grande? Che pace emana! ... E in alto il sereno del cielo e le innumerevoli<br />

stelle che ti guardano e ti aspettano. Sono i tuoi amici del Cielo, mia diletta sposa. La mia Luce li fa<br />

parere più piccoli e sbiaditi. Ma quando Io ti lascio essi subentrano con la loro luce paradisiaca e ti<br />

confortano. Sola, ma non mai sola, procedi. Fino alla fine. E poi, in un raggio di stella, della tua<br />

Stella del Mattino, sarai assorbita, anima consacrata dal dolore, <strong>Maria</strong> consumata per il tuo Dio e<br />

per le anime - e questo sia quello da scriversi sul tuo loculo, o piccola martire, questo e non di più<br />

su tutto quanto ti ricorderà agli uomini - sarai assorbita al Luogo della eterna Pace e raggierai di là<br />

luce sugli uomini, luce di amore, e luce di verità saranno le pagine che tu hai ubbidientemente<br />

scritte per fissare sulla carta le mie Parole, e come una luce ti ricorderanno gli uomini buoni. Gli<br />

uomini buoni!... Anche in questo simile a Me, perché solo da pochi del mio tempo la mia infinita<br />

Luce fu amata e accolta. Gli altri. le tenebre, non vollero accogliermi e tenebre rimasero (9). Ti<br />

benedico con tutto il mio amore di predilezione a tuo conforto, a tuo conforto, a tuo conforto! “.<br />

Resto commossa e beata... Così finché il mio Azaria comincia la sua spiegazione.<br />

Dice Azaria:<br />

. “Vieni alla nostra S. Messa delle voci, alla “tua '' S. Messa degli appassionati. Parla e prega con<br />

Cristo e come Cristo. Vo1giti al Padre con le parole del Figlio che lo Spirito Santo mi<br />

concede di spiegare (10).<br />

________<br />

6 Le parole di Gesù si trovano in: Giovanni 15, 12-13,. il fatto è stato più volte documentato negli<br />

scritti valtortiani.<br />

7 vedi: Poema IX, p. 172, n. 3 ; X, p. 240, brano in corpo minore ; Autobiografia, p. 5, n. 2 .<br />

3 Questo prato circondato da muro altissimo, fa pensare all'orto recintato del Cantico dei Cantici,<br />

inno dello sposo alla sposa, 4, 1 - 5, 1. Vedi anche: 6, 2-3,- lsaia 51, 1-3,- Ezechiele 36, 33-36- Osea<br />

14, 5-8.<br />

9 Evidente allusione a: Giovanni 1, 1-11.<br />

10 Vien fatto di pensare a: Esodo 4, 10-17; Ilo Re 23, 1-3; Isaia 51 ,14-16 . 59, 21,- Geremia 1,<br />

6.10,- Matteo 10, 17-20,. Marco 13, 9-13,- Luca 21. 12-19,- Giovanni 14, 15-17, 23-26,. 16, 12-<br />

15,Atti 1, 6-8: 2, 1-21; 4. 1-31, ecc,<br />

46<br />

“Sii mio giudice, o Dio ''.<br />

Solo i retti di cuore possono dire cosi, nell'intimo della loro coscienza. Perché se è facile lusingare<br />

gli uomini, invocando Dio a testimonio - e non comprendiamo noi angeli come possano farlo senza<br />

tremare di paura, ossia lo comprendiamo solo misurando di quanto fa decadere Satana l'uomo:<br />

creatura di Dio, e satanico tanto lo fa da dargli forza di osare di invocare Dio senza temenza sulle<br />

proprie malvagie azioni - se è facile ingannare gli uomini con questa invocazione, che è sacrilega su<br />

certe bocche, non è facile, non è possibile farlo quando il colloquio è intimo, avendo solo a<br />

testimonio l'angelo che è custode.<br />

0h! non osa l'uomo colpevole e impenitente, invocare Dio quando non trae conforto da<br />

vicinanza di altri suoi simili! Anche il più rotto al delitto, alla menzogna, al sacrilegio, anche uno<br />

che, se il Ss. Signore Gesù ritornasse in Terra, sarebbe capace di inchiodarlo di nuovo al legno,<br />

perché Satana gli mostrerebbe Cristo come un semplice uomo e gli mostrerebbe inezia l'uccidere un<br />

uomo, anche costui non osa, quando è solo con sé stesso, di fronte alla propria coscienza e<br />

all'infinito Mistero di Dio, impudentemente dire: “Sii mio giudice, o Dio ''.<br />

I colpevoli * , da Adamo ed Eva in poi, non sanno che fuggire, o tentare di fuggire dal<br />

cospetto di Dio (11). Anche colui che nega esservi un Dio, se per un'improvvisa riflessione ha un<br />

baleno di ammissione che Dio può anche essere, non fa che fuggire... per dimenticare questa


Esistenza. E così fa l'assassino, il ladro, il corruttore, tutti i colpevoli, e tanto più lo fanno quanto<br />

più la loro colpa è grande, quanto più si ripete più e più volte. Anzi giungono a nuove colpe per<br />

stordirsi con la pseudo certezza che Dio non è perché li lascia fare. Il poter uccidere, seviziare,<br />

rubare. usurpare, per loro è prova che essi sono “* i superuomini '' gli “dèi '' e nessuno è al disopra<br />

di loro. In questa ragione di volersi dire che essi sono “dèi '' che Dio non è, e non è seconda Vita,<br />

Giudizio, Castigo, che ognuno è libero di fare ciò che gli è utile, a qualunque costo, con qualunque<br />

mezzo, è la spiegazione dei ripetuti e sempre più gravi peccati dei grandi peccatori..<br />

_______<br />

11 vedi: Genesi 3, J - 4, 16.<br />

* I colpevoli è nostra correzione da Il colpevole<br />

47<br />

Ma soli, di fronte al Solo, non sanno mettersi, e fuggono. Colpevoli, davanti al Giudice, non<br />

sanno erigersi e gridare: “ Sii mio giudice, o Dio ''. Per quanto lo neghino e lo irridano, hanno di Lui<br />

l'istintiva paura che ha la belva dell'uomo, quando questo uomo viene coraggiosamente incontro ad<br />

essa, con audacia e difesa pronte, la paura istintiva, rabbiosa, delle belve per il domatore, di cui<br />

temono la punizione e sentono la potenza. Cercano di distruggere con una subdola unghiata l'idea di<br />

Dio, ma aggirandola; non sanno, non possono aggredirla di fronte. Troppo alta quell'idea, troppo<br />

potente quel Dio!... Li incenerisce, li schiaccia come pigmei sui quali caschi un masso marmoreo,<br />

come vermi sotto il piede del gigante. E fuggono.<br />

Ma gli onesti si, gli onesti possono gridare; “Sii mio giudice, o Dio ''. L'onestà ha molte<br />

facce. Non è solo onestà materiale sulle materie che hanno nome: monete, pesi e misure, rispetto<br />

delle frutta, dei raccolti, dei beni altrui; non è solo onestà morale sulle cose morali che hanno nome:<br />

buon nome, sincerità, amicizia, rispetto della donna o della posizione altrui: ma è anche onestà<br />

spirituale, ossia verità nell'apparire ciò che realmente si è spiritualmente, non un atomo di più. Nel<br />

tuo caso, nel vostro caso, o strumenti straordinari, è proprio e principalmente questo.<br />

Sono disonesti spirituali anche quelli che solo in apparenza sono cristiani-cattolici, ma che,<br />

potendo arretrare il tempo di 20 secoli, sarebbero perfetti esemplari di farisei (12), ossia solo in<br />

apparenza ossequiosi di Dio e della sua Legge, e di quella della S. Romana Cattolica Apostolica<br />

Chiesa (13), ma che in realtà, usciti dalla ribalta e rientrati nell'interno delle loro case, dei loro com-<br />

merci o uffici, o occupazioni, sono dei veri e propri anticristiani, calpestanti tutti gli articoli e i<br />

precetti del Cristianesimo, cominciando da quello dell'amore a Dio, ai congiunti, ai dipenden-<br />

________<br />

12 vedi: Poema IX, p. 46, n. 12 ; p. 112, n. 10 ; X, p. 293, n. 3.<br />

13 La formula: “ S. Romana, Cattolica, Apostolica Chiesa”, per intendere la Chiesa in quanto<br />

universale' cioè in quanto fondata su Gesù (Efesini 2, 20), su Pietro ('Matteo 16, 18), su gli<br />

altri apostoli e profeti (Efesini 2, 204 non è nuova né insolita: figura più volte, infatti, almeno<br />

nei documenti di Pio IX. Vedi:<br />

DENZINCER-SCHÕNMETZER, Enchiridion symbolorum..., Herder, Barcinone, pp. 570<br />

571, numeri 2865-2867 (introduzione); p. 587, numero 3001 (cfr. 3004 per l'interpretazione) ;<br />

invece, a p. 598, numero 3060 ” Ecclesiam Romanam” significa Chiesa particolare, avente il<br />

primato su tutte le altre Chiese particolari.<br />

48<br />

ti, al prossimo. E per disonesti saranno giudicati e pagati, secondo i loro atti menzogneri, dal<br />

Giudice che è pietoso per le colpe involontarie, ma che è inesorabile per le calcolate ipocrisie<br />

impenitenti (14).<br />

Ma voi, “voci '' strumenti. straordinari, avete delle onestà dell'onestà da esercitare: quella di<br />

non aggiungere nulla al tesoro, quella di non dilapidare il tesoro, quella di riconoscere sempre che<br />

non è opera vostra, ma è Opera di Dio.<br />

Stare in ginocchio, sempre, a braccia tese a ricevere, a sostenere il peso che vi viene dato e<br />

che dovete tenere elevato in un continuo offertorio all'Altissimo dal quale viene. Ricordate: ciò che


icevete va offerto a Colui che ve lo dona, cosi come nell'antica Legge erano offerti i sacrifici di ciò<br />

che Dio aveva dato (15): gli agnelli, gli arieti, i favi, l'olio, i mannelli di spighe, tutte cose che erano<br />

perché Egli le aveva create, così come nella Nuova Legge sono offerti sacrifici. Ma con che? Col<br />

Corpo e Sangue di Colui che il Padre vi ha dato (16): l'Agnello Ss. che leva i peccati del mondo<br />

(17). Va offerto con quegli onori che a cosa sacra si conviene. Ossia con mani monde (18), con<br />

monda veste, su p rezioso drappo, su preziosa patena (19).<br />

Quali? La vostra vita intemerata, il vostro spirito che giorno per giorno si deve fare prezioso<br />

di virtù, sul vostro cuore immolato con l'Immolato (20).<br />

Oh! benedetti! Non piangete nel vostro soffrire! Non piangere, <strong>Maria</strong> diletta al Signore, nel<br />

tuo soffrire! Questo è quello che ti fa cara: il tuo soffrire.<br />

________<br />

14 vedi: Matteo 23 ; Luca 11 , 37-54; vedi anche Poema V. p 513, n 3<br />

15 vedi: Genesi 4, 1-16,. 8, 15 - 9, 17, 22, 1-19; Esodo 25-31 passim ; 35-40 passim; Levitico 17<br />

; 17 ; 23 ; Numeri 15-19, passim ; 28-29; Deuteronomio 12-18, passim; Ebrei 8-11.<br />

16 vedi la profezia di Malachia 1, 9-12,- e inoltre: Matteo 26, 26.29,- Marco 14, 22-25,- Luca<br />

2.2, 14-20,. (24, 28-32) ; Giovanni 6, 22-71,. Atti 2, 42-47,- 20, 7-12: (27, 33-38) ; Ia Corinti<br />

10, 14-22,. 11, 17-34.<br />

17 vedi: p. 33, n. 4.<br />

18: vedi; Salmo 24, 14,. vedi anche: p. 30, n. 27.<br />

19 vedi: Esodo 25-31, passim ; 35.40, passim ; Levitico 8-10, passim ; Giovanni 19, 23-24,- vedi<br />

anche: Missale Romanum. ex decreto sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II<br />

instauratum. auctoritate Pauli PP. VI promulgatum, Ordo Missae editio typica, Typis<br />

Polyglottis Vaticanis, 1970, Institutio generalis Missalis Romani cap. VI, numeri 287-312: II.<br />

De sacra supellectile in genere.<br />

III. De vasis sacris, IV. De sacris vestibus, V. De aliis rebus ad usum Ecclesiae destinatis.<br />

20 vedi: p. 8, n. 4.<br />

49<br />

Ascolta: che cosa ha avuto valore agli occhi di Dio? La tua nascita? La tua coltura? La<br />

posizione sociale? Nulla di questo. Che eri, finché eri unicamente <strong>Maria</strong> di Giuseppe e Iside educata<br />

come a figlia di famiglia benestante era conveniente (21) una comune anima, come ce ne sono a<br />

milioni fra i cattolici osservanti. Sul tuo altare c'era soltanto un ornamento, Sai quale? Il tuo amore<br />

per Gesù Appassionato (22). Il resto era, né più né meno, quello della grande massa dei cattolici. Il<br />

puro necessario per non essere grandi peccatori.<br />

Poi il dolore ti ha portato all' amore e del dolore. Hai compreso, in grazia del tuo amore<br />

relativo e dell'infinito amore di Dio per te, cosa è il dolore di Dio e come lo si consola... E ti sei<br />

fatta ostia. E Dio ti ha accolto per ostia (23).<br />

La sofferenza! La tua gloria.<br />

Anima mia diletta, tu forse credevi che non fosse che la carne destinata a consumare? Al<br />

massimo spingevi le possibilità di soffrire al morale? No, <strong>Maria</strong>. Quando un incendio avvolge una<br />

casa essa arde dai sotterranei ai culmini, non ti pare? Il Fuoco del Cielo è sceso su te, non per<br />

punirti, ma per assorbirti in Sé stesso (24). E tutto di te ha preso. E tutto si. è mutato il dolore. Il tuo<br />

Crisma. Vedi: è dolore anche questa beatifica gioia che è udire parlare il Ss. Signor Nostro D.<br />

I superficiali diranno: “Non può avere dolore una che è letificata dall'unione con Dio! '' E il Divino<br />

ed Incarnato Verbo non ebbe continuo dolore quando era Gesù di Nazaret? Eppure, eccettuata l'ora<br />

del supremo rigore e della totale immolazione. Egli era unito al Padre e allo Spirito (26)!<br />

________<br />

21 vedi: Poema 1, p. IX (“ Prefazione “ alla .1a edizione) ; Autobiografia, passim.<br />

22 vedi: Autobiografia. passim<br />

23 vedi; p. 8, n. 4.<br />

24 Più volte: secondo Ia Bibbia, il fuoco è disceso dal Cielo per punire e distruggere: vedi :<br />

Genesi 19, 1-22 ; Levitico 1 0, 1-3 ; Numeri 16, 16-35,- IV° Re 1 ; Sapienza 10, 6-8,, (Luca 9,


51-56) ; Luca 17. 26-30,. Ila Pietro 2, 4-10,. Giuda 5-7. Altre volle invece il fuoco, fiamma<br />

materiale o fiamma spirituale, è disceso dal Cielo per sacrificare, rapire o santificare ; vedi :<br />

Levitico 9 ; Giudici 6, 11-24; III° Re 18, 20-40,. IV° Re 2, 1-18,. I° Paralipomeni 21, 18 - 2.2, 1 ;<br />

Ilo Paralipomeni 7, 14,- Ecclesiastico 48, 1-15; Atti 2, 1-21 ; 4, 23-31 ,. 10. 44-48 ; ( II , 15-17 ;<br />

15. 7-9).<br />

25 vedi: Ila Corinti 12, 7-10.<br />

26 Frasi di questo genere figurano anche ne 11 poema dell'uomo-Dio ma non devono fare<br />

impressione, se si considerano tutte (sono un centinaio), se si collocano nel loro rispettivo<br />

contesto e se si leggono nella luce dell' intera opera.<br />

50<br />

E la Piena di Grazia, la Senza Macchia, non ebbe il dolore a compagno nella sua vita di<br />

orfana, di sposa, di madre, e di Regina degli Apostoli? Eppure Ella non meritava il dolore, essendo<br />

senza colpa, e tanto era unita a Dio da averlo a Sposo (27) e a Figlio, oltreché a Padre.<br />

Mia diletta anima, non piangere! Gioisci che tutto in te porti il crisma del dolore perché ciò<br />

ti uniforma a Gesù Ss. ed a <strong>Maria</strong> Ss (28). E fidati nel Signore. Tu lo puoi chiamare e dire: “Sii mio<br />

Giudice, o Dio! ''<br />

Come deve esservi dolce, o creature della Terra, poter dire:'' Sii il mio giudice '' a Dio vostro<br />

Padre! Veramente è fiduciosamente filiale questa parola, questo rifugiarvi contro il vostro Dio, che<br />

non temete perché la buona coscienza vi assicura di non averlo offeso e mettervi sotto la sua<br />

protezione potente che prende le vostre difese “contro la gente profana '' e vi libera “dall'uomo<br />

iniquo e ingannatore '' perché Dio è la vostra forza. Quanta umiltà, quanto amore, quanta sicurezza,<br />

quanta pace in questo filiale ricorso che testimonia che voi sapete di essere un “nulla” che si sa<br />

amato e giustificato dal Tutto!<br />

Ma sì! Non lacrimare. Egli, Egli, il tuo Ss. Iddio, irraggierà la Sua Luce e la Sua Verità. Non<br />

solo su te. Questo lo fa tanto che ti parla come a discepola prediletta. Ma anche sulla verità della tua<br />

missione. Lo hai sentito nelle prime ore del giorno nella sua luminosa promessa: “Come una luce ti<br />

ricorderanno gli uomini buoni '' (29). Se come luce ti ricorderanno, segno è che<br />

________<br />

valtortiana. Per cui, in Poema, vol. IX, pp. 21-23, nota 5, abbiamo scritto: “quantunque il<br />

Padre, il Figlio, lo Spirito Santo non abbandonasse di fatto la santissima Umanità di Gesù,<br />

Gesù inquanto Uomo sperimentò nell'intimo e sensibilmente l'abbandono divino, si sentì<br />

abbandonato, soffrì come se fosse effettivamente abbandonato, provò la pena dovuta a chi vuole e<br />

merita l'abbandono divino<br />

27 <strong>Maria</strong> Vergine, appunto perché amatissima da Dio e amantissima di Dio, e da Lui fecondata,<br />

vien detta Sposa di Dio: Sposa dell'Eterno Padre, il quale mediante il Seme che è la Parola di<br />

Dio, e in virtù del Divino Amore che è lo Spirito Santo, l'ha resa Madre del Figlio di Dio<br />

inquanto Incarnato. Vedi: Pius XII, Constilutio dogmatica Munificentissimus Deus, in Acta<br />

Apostolicae<br />

Sedis, vol. 42, (1950), p. 761, il quale cita le seguenti parole di G. Giovanni Damasceno<br />

dottore della Chiesa, orientale, del secolo VIII: “Oportebat sponsam, quam Pater desponsaverat ...<br />

“.<br />

28 vedi n. 31.<br />

29 Testimonianze autorevoli ed umili affermano che gli scritti valtortiani sono realmente una<br />

luce, proveniente dalla Luce (vedi: Giovanni 8 12).<br />

51<br />

sei nella Luce. I non buoni non crederanno. Ebbene: servirà a farti più simile al Verbo che le<br />

tenebre non vollero riconoscere (30). Ma che ti preoccupi? Ricordati quelle parole di Gesù (31):<br />

“Col loro non credere essi accumulano le pietre con le quali saranno lapidati ''. Tu procedi nella tua<br />

via. Va' diretta al monte di Dio, ai tabernacoli eterni di cui parla il salmo all'Introito. Preghiamo: “Ti<br />

preghiamo, o Dio Onnipotente, di riguardare la tua famiglia, affinché dalla tua grazia sia governata


nel corpo e custodita nell'anima ''. E ciò per * i meriti del tuo Verbo benedetto, incarnato e morto<br />

per gli uomini.<br />

“La tua famiglia “! Tutti i fedeli sono famiglia di Dio. Ma in ogni famiglia ci sono i<br />

prediletti, i più prossimi al capo famiglia. In quella dei fedeli i prediletti siete voi, anime vittime<br />

(32) e chiamate a sorte straordinaria. Dio non deluderà la preghiera, e come Padre ti custodirà<br />

perché, lo dice Paolo, tu sei della porzione eletta che Gesù ha riscattato col suo Sacrificio (35).<br />

Leggiamo Paolo e meditiamolo. Come il Ss. Signore Gesù Cristo, venuto come pontefice dei<br />

beni futuri, entrò una volta per sempre nel Santuario?<br />

Gli antichi israeliti, nella grande maggioranza - e ciò che è doppiamente colpevole, proprio<br />

nella maggioranza colta - non hanno compreso come il Cristo era Pontefice eterno, e in che sarebbe<br />

consistito il suo Regno e il suo Pontificato. E l'odiarono per la infondata paura, venuta da una fede<br />

snaturata, av-<br />

_______<br />

30 vedi: Giovanni 1, 1-5, tenendo conto di una delle traduzioni possibili del versetto 5b.<br />

31 Questa affermazione non fiigura nei Quattro Evangeli e negli scritti degli Apostoli, e si spiega<br />

alla luce dell'interpretazione che viene o verrà fornita del complesso fenomeno valtoritiano;<br />

vedi: Poema 1, 3a edizione, “ Prefazione”, specialmente pp. XVIII-XIX ; IV, p. 1023, n. 4 ., pp.<br />

1149-1152, nn. 1-10; VI p. 1019, n. 11 ; VIl, p. 1310, n. 5 ; p. 1499, n. 3 ; p. 1514, n.1 ; p. 1695,<br />

n. 4 - p. 1702, n. 29 ; p. 1722, n. 3 ; p. 1865, nota ln appendice ; X, p. 369, n.66 ; Autobiografia. pp.<br />

V- XIV ( “ Introduzione “); p. 232, n. 132 ; p. 354, n. 13. Collegare con: p. 8. n. 4 ; p. 19. n. 13 ; p .<br />

28, n. 22 ; p . 43, n. 40 ; p. 51 , n. 28 ; p. 55, n. 42., p. 62, n. 16.. p. 65, n. 28., p. 78, n. 28 ; p. 86, n.<br />

20 ( in fine) ; p . 100, n. 24 ; p. 149, n. 1 ; p. 156. n. 45; p. 166, n. 26; p. 185, n. 25 ,. p. 198. n. 13 ;<br />

p. 206, n. 50 ; p. 228, n. 24 ; p. 254, n. 13: p. 256. n. 27 ; p. 261, n. 19 ; p. 281, n. 28 ; p. 285.<br />

n. 3 ; p. 307, n. 37-, p. 318, n. 27; p. 334, n. 7 ; p. 336, n. 2 ; p. 345, nn. 29 e 32 ; p. 355, n. 4 ; p.<br />

359, n. 23., p. 377, n. 18; p. 387, n. 2.<br />

32 vedi: p. 8. n. 4.<br />

33 Se non allude al testo paolino della presente Messa, forse si riferisce a: Galati 2, 19-20.. oppure<br />

a: Efesini 5, 1-2, 25-27 (vedi anche: Ia Pietro 2. 9-10<br />

* per è scritto due volte: per per<br />

52<br />

vilita a materialità, di essere spogliati delle loro prerogative di potenza (34).<br />

Ma Gesù Cristo non aveva mire umane. Non tendeva le mani alla Tiara (35) e alla Corona.<br />

Egli tendeva le mani a raccogliere i figli del Padre suo, avviliti, immiseriti, imbastarditi, malati, fe-<br />

riti, dispersi, e a guarirli, istruirli, guidarli, riconsacrarli nella loro dignità di figli del Padre (36).<br />

Perciò, per ottenere questo, non usò i mezzi e i luoghi comuni, “ ma attraversando un tabernacolo<br />

più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo “, ossia! usando della sua Divinissima Natura e<br />

Potenza eterna e perfetta per redimere la Colpa, altrimenti non redimibile, Sé stesso ridusse a<br />

Uomo, costringendo il Santo dei Santi, che Egli era, nella tenda mortale della Carne. per immolare<br />

Sé stesso in luogo dei capri e dei vitelli, e, col suo Sangue sparso per la redenzione degli uomini,<br />

poter entrare alla testa dei redenti nel Santuario eterno una volta per sempre.<br />

Ecco di che e come siete stati redenti da Colui di cui la Chiesa in questi giorni narra la<br />

supersanta epopea terminata nell'ultimo grido (37) sul Golgota. Ecco con che ti ha preparata la<br />

coscienza alla purezza che è necessaria per ricevere le sue Parole e lo spirito alle opere di vita che<br />

Egli giudica buone per gli uomini. Senza il suo Sangue, senza la sua Immolazione compiuta per lo<br />

Spirito Santo, ossia per l'Amore, né sulla Terra. né nel Cielo, tu avresti potuto servire il Dio vivo.<br />

Per ciò che gli costi, non temere del suo amore. Per la potenza di questo suo amore, che Lo<br />

* ha spinto a morire per farti degna di ascoltarlo e comprenderlo, non avere dubbi sulla sua mi-<br />

________<br />

34 vedi, per esempio: Giovanni 11, 45-54,. 18, 33-37. Sul sommo sacerdozio di Gesù oltre al<br />

brano riferito in questa Messa, vedi: Ebrei 3, 1 - 10, 18, passim ( e: Giovanni 19, 23.24:


Tunica inconsutile, pontificale)<br />

35 Il sommo sacerdote ebraico portava un diadema di lamina d'oro puro, su cui erano incise le<br />

parole: “Consacrato a Dio” ; vedi: Esodo 28, 36-39,- 39, 30-32.<br />

36 vedi il Vangelo Quadriforme (cioè secondo Matteo, Marco, Luca, Giovanni) in tutti i brani<br />

che narrano i discorsi, i miracoli, il Sacrificio di Gesù. Un bel panorama dell'attività di Gesù,<br />

predetta dai Profeti ed esplicata dal Salvatore, trovasi, per esempio, in: Luca 4, 14-44,- vedi<br />

anche: Giovanni 11, 49-52,. .12, 28- 33.<br />

37 vedi : Matteo 27, 45-50 ; Marco 1.5, 33-37 ; Luca 23, 44- 46: Giovanni 19. 25-30.- vedi<br />

anche: Poema IX, p. 362, n. 39.<br />

* Lo è scritto due volte lo Lo<br />

53<br />

sericordia. Egli, Pontefice eterno, può ben introdurre nel Santuario coloro che Egli elegge.<br />

La nuova alleanza è questa. Che non il volere degli uomini, il denaro, le congiure, le<br />

amicizie fra le caste sociali che si odiano ma si spalleggiano per nuocere ai soli, e usurpano,<br />

prevaricando, il posto ai designati da Dio, ma Dio stesso elegge i suoi strumenti, e questi chiamati<br />

ricevono, per la promessa di Gesù Cristo e per la sua immolazione, l'eredità eterna.<br />

Suvvia, non piangere, anima-ostia. O meglio, piangi col Cristo che dell'umana natura prese<br />

anche la - sconosciuta in Cielo - debolezza e amarezza del pianto (38).<br />

Lacrime e sangue gli hai visto versare... e la prima maschera sanguigna glie la mise il dolore<br />

sul Volto benedetto. La corona di spine, gli spruzzi della flagellazione non fecero che mantenere<br />

quella maschera sul Viso che gli uomini non meritavano più di vedere nella perfezione della sua<br />

bellezza pacifica. Uniformati, uniformati al tuo Maestro. Maestro di dottrina e Maestro di<br />

immolazione (39).<br />

Anche Lui ha sparso, schiacciato contro la pietra del Getsemani, premuto da tutto il dolore<br />

del Mondo, da tutto il rigore del Cielo, il suo ultimo pianto di creatura umana. La sua carne ha<br />

gemuto allora la sua ultima voce contro l'imminente spasimo. “Signore, se è possibile passi da Me<br />

questo calice! '' (40)<br />

A coloro che non riescono a credere che Gesù era vero Uomo, e dell'uomo aveva l'affetto<br />

alla vita e il ribrezzo della morte, questo grido è risposta che dice: “Egli era vera Carne '' (41)<br />

“Ma non la mia, sebbene la tua Volontà sia fatta ''. A coloro<br />

________<br />

38 Per il pianto di Gesù, pellegrino sulla terra , vedi Luca 19, 41-44 .; Giovanni 11 , 32-44. In<br />

Cielo, invece, non vi è pi ù lutto e pianto: vedi : Isaia 25, 6-8 ; Apocalisse 7, 13-17 : 2 1 , 1-<br />

4 : Vedi anche :Poema I V, p 809 . n . 4 : VI . p. 1087, n . 7 ', VI I, p . 1 399 , n , 1 4 '. V I I I . p .<br />

293 , n . 40 ; I X , p . 9 . n . 2 ; X , p. 194 . n . 17<br />

39 vedi : Filippesi 2, 5- 11 ; Ebrei 12 . 1-4 ; Ia Piet ro 2. 21-25.<br />

40 vedi: Matteo 26, 36-46 ,. Marco 14, 32-42 : Luca 22, 39-46,. vedi anche: Poema VIII, p . 370,<br />

n. 13 ; p. 372, n . 1 4.<br />

41 Nella Bibbia la parola “carne '' ha vari significati, il primo dei quali è uomo, persona, materia<br />

corporea inquanto debole, passibile, mortale (vedi: p. 41 , n. 30). E' il senso che qui ci<br />

interessa, e per il quale vedi: Genesi 6, 1..4 ; Salmo 55, 2-.5; Isaia 40. 1-8 ,. Matteo 24, 15-<br />

22 ; 26, 36-46 ; Luca 3, 1-6 ; 24, 36- 43 ; Giovanni 1 . 9-14 ; 3, 1-8 ; 17, 1-2 ; At ti 2, 14-21 ;<br />

Romani 1 , 1-7 ; 3, 19-20 ; 6, 12-14 ; 7, l-6; 9, /-.5 ; l 1 , 11-15; la Cori nti 1, 26-31 ; 15, 35-49<br />

, Ia Corinti 7, 5-7 ,' 12, 7-10,. Galati 2, 15-17;' Colossesi 2, 1-5;' Ebrei 12, 5-13 ' Ia Pietro 1 , 22-<br />

24; Giuda 7 ; Apocalisse19 . 17-18.<br />

54<br />

che non riescono a credere che Gesù era vero Dio, e di Dio aveva le perfezioni, questo grido è la<br />

risposta che dice: “Egli era vero Dio ''


A coloro che non riescono a credere che tu possa essere il '' portavoce '' il tuo vivere, il tuo<br />

patire, il tuo morire dopo aver bevuto tutte le amarezze dicendo: “ La tua Volontà sia fatta '', è la<br />

risposta che dice che tu sei il “ portavoce”, colui che Dio ha preso per un imperscrutabile mistero<br />

che solo in Cielo sarà noto, per farti strumento ad un'opera di grande misericordia (42).<br />

Piangi con Lui, col tuo Maestro nel dolore: “Liberami dalle genti furiose! '' e professa: “Tu<br />

solo mi puoi esaltare e salvare sopra gli avversari e gli iniqui che non ti conoscono e che mi odiano<br />

per via del tuo Nome che brilla sulle mie azioni”-.<br />

Piangi con Lui la tua lunga derelizione * : “Molto mi hanno tormentato dalla mia<br />

giovinezza ''. Si. Sei venuta a Lui attraverso a molte lotte e tormenti (43) e martire sei stata per<br />

causa della tua fedeltà al suo richiamo. Ma “ non ti hanno potuto vincere '' perché sopra ogni voce<br />

tu seguivi quella del tuo Gesù.<br />

Ora che sei ai Suoi piedi, e sei lo strumento, è naturale che i nemici della Verità fabbrichino<br />

sulle tue spalle un edifizio calunnioso per schiacciarti sotto di esso. Ma gli “altri Cristi “ hanno in<br />

comune la Passione e la Crocifissione, ma anche hanno in comune la Risurrezione (44). E se gli<br />

uomini serrano nei sepolcri, credendo di seppellirla per sempre, Ia Voce di Dio (45), le forze<br />

________<br />

42 vedi : n. 40 ; p. 33, n. 6.<br />

43 vedi : p. 8, n. 4.<br />

44 In altre parole: gli “altri Cristi “, cioè le membra di Cristo, hanno in comune con il loro capo,<br />

Cristo, il Mistero Pasquale. Vedi: CONCILIO ECUMENICO VATICANO II , Costituzione<br />

pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et Spes n. 22: “Il cristiano ... associato<br />

al mistero pasquale, come si assimila alla morte di Cristo, cosi anche andrà incontro alla<br />

risurrezione confortato dalla speranza ( Filippesi 3 10 ;' Romani 8,17 )” vedi anche: Poema 11<br />

p. 219, n. 1 ; VIII , p. 234, n. 4 ; X, p. 229. n. 129. <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> ha sentito molto il collegamento<br />

tra le sue sofferenze e quelle di Gesù, e perciò ha scritto un fascicolo. quasi un opuscoletto. dal<br />

titolo: Il parallelo tra Ie due Passioni, tuttora inedito.<br />

45 Tra le tante dolorose, ma provvidenziali, peripezie, cui sono andati soggetti questi scritti<br />

valtortiani, merita qui di esser ricordata la consegna dei dattiloscritti (preparati da Padre Migliorini)<br />

ingiunta nel 1949. Chi allora, eseguendo il mandato, se ne caricò sulle braccia varie pile incomplete,<br />

per calarle in archivio', disse: “E qui rimarranno come in un sepolcro”. Di fatto, però,<br />

* derelizione è nostra correzione da derdezione<br />

55<br />

della natura, ubbidienti a Dio, scrollano le inutili pietre, le stesse pietre proclamano Dio Trionfatore<br />

in Sé stesso e nei suoi servi, aprendosi, lasciando uscire profumi e luce dalle chiuse viscere dove<br />

non si decompone il giusto, ma riposa per sorgere più forte e più bello.<br />

Intanto, in attesa di quest'ora, a coloro che ti vogliono accusare o spaurire coi dubbi, tu, forte<br />

della sincerità delle tue opere, rispondi col Maestro tuo': “Chi di voï mi può convincere<br />

di peccato? ',<br />

E a chi ti vorrebbe esaltare, e rovinarti così, attraverso alla superbia, come i primi attraverso allo<br />

scoramento, rispondi: “Io non cerco Ia mia gloria. C'è chi ne prende cura: il Padre mio. La gloria<br />

che da me mi darei o che voi mi date è nulla. Ma quella che Dio mi darà con la sua pace eterna, per<br />

l'onore che gli ho dato, quella è ''.<br />

E sta' in pace. Avrai la Vita per la Sua Parola, per il Suo Sacramento d'Amore, per il Suo<br />

Sacrificio di Croce e per il tuo di “vittima ''<br />

Benediciamo il Signore “.<br />

“A Dio le grazie ),.<br />

“Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo “.<br />

Le mie pene vengono tutte dalla giornaliera constatazione di come le Parole che Dio mi ha<br />

dette sono in mano di tutti, propagate, alterate, usate senza approvazione alcuna... Quanto, quanto


dolore che mi viene da questo disubbidire ai così aperti ordini di Gesù.'... Solo Dio misura in<br />

larghezza e in profondità il tormento che le altrui disubbidienze mi procurano .<br />

Ma è tempo di Passione...<br />

________<br />

dopo qualche mese, egli scendeva nella tomba ; gli Autografi invece si disponevano a venire<br />

alla luce (Vedi: Giovanni 21, 24).<br />

46 Senza dubbio, P. Migliorini ed altri amici (non io, per la 'verità), imprudentemente ma con<br />

retta intenzione, diffusero non pochi fascicoli valtortiani dattiloscritti. Tuttavia, per onestà e<br />

completezza storica, è necessario notare che anche <strong>Maria</strong> <strong>Valtorta</strong> ne diffuse, prestandone a<br />

persone di cui riteneva di potersi fidare. Quando mi dette ordine di ritirare tutto, ne recuperai<br />

diciannove (ma erano soltanto quelli?), passati dalla Scrittrice stessa ad alcuni signori;<br />

vedi: Autobiografia, p. VI1I, n. 14 (.”Introduzione”p).<br />

56<br />

Domenica Iia di Passione<br />

o delle Palme<br />

Benedizione dei rami Distribuzione dei rami, con lettura del Vangelo , Processione coi rami<br />

benedetti ...<br />

BENE<strong>DI</strong>ZIONE delle palme: Es. 15, 27; 16, 1-7<br />

Giunsero in seguito ad Elim, ov'erano dodici sorgenti e settanta palme; e lì si accamparono.<br />

Poi tutto il popolo dei figli d'Israele partì da Elim e giunse nel deserto di Sin, che si trova tra Elim e<br />

il Sinai; il giorno 15 del secondo mese, dopo la loro uscita dall'Egitto. Tutta la comunità dei figli<br />

d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aronne, nel deserto. I figli d'Israele dissero loro: “Oh!<br />

Fossimo periti per mano del Signore nel paese d'Egitto quando sedevamo dinanzi alle pentole di<br />

carne, quando mangiavamo pane a sazietà! Mentre voi ci avete condotti in questo deserto per far<br />

morire di fame tutta questa moltitudine!”<br />

Il Signore disse a Mosè: “Ecco, io vi farò piovere pane dal cielo; il popolo andrà a raccoglierne<br />

quanto gliene occorre giorno per giorno, e così lo metterò alla prova, per vedere se osserva o no i<br />

miei ordini. Ma il sesto giorno prepari ciò che hanno portato: sarà il doppio di quello che sogliono<br />

raccogliere ciascun giorno”.<br />

Allora Mosè ed Aronne dissero a tutti i figli d'Israele: “Questa sera conoscerete che il Signore vi ha<br />

tratti fuori dalla terra d'Egitto, e domattina vedrete la gloria del Signore, poiché Egli ha udito le<br />

vostre mormorazioni contro di Lui: ma noi cosa siamo, perché dobbiamo mormorare contro di<br />

Lui?”<br />

ANTIFONA d'introito Sal 21, 20, 22.2<br />

Tu, Signore, non stare lontano,<br />

mia forza. vieni presto in soccorso,<br />

salvami dalla bocca del leone,<br />

nell'assalto dei bufali dammi ascolto.<br />

Dio, Dio mio, volgiti a me:<br />

perché mi hai abbandonato ?<br />

Non giunge al mio Salvatore<br />

il mio angosciato grido d'aiuto.<br />

Tu, Signore...<br />

ORAZIONE<br />

Dio, onnipotente ed eterno, nella tua bontà hai voluto che il nostro Salvatore s'incarnasse e patisse<br />

la morte di croce per dare esempio di umiltà agli uomini: concedi che diventiamo discepoli della sua<br />

passione e cosi partecipi della sua risurrezione.<br />

LETTURA


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2, 5-11).<br />

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Gesù Cristo. Egli, pur essendo di<br />

natura divina. non considerò come geloso privilegio il suo essere alla pari con Dio: ma annientò se<br />

stesso, assumendo una natura di schiavo, facendosi simile agli uomini. E, riconosciuto al suo<br />

aspetto come uomo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce.<br />

Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni nome: perchè nel nome<br />

di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e negli inferi; e ogni lingua proclami che Gesù<br />

Cristo è Signore, a gloria di Dio Padre.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 72, 24, 1-3<br />

Mi tenevi per la mano destra,<br />

mi guidi con il tuo consiglio<br />

e poi mi ricevi nella gloria.<br />

Come è buono Dio per Israele,<br />

Dio per i puri di cuore !<br />

Per poco non inciampavano i miei piedi,<br />

per un nulla non scivolavano i miei passi:<br />

perché invidiavo i peccatori,<br />

vedevo la pace degli empi.<br />

TRATTO Sal 21, 2, 9-18, 19-,22-24, 32<br />

Dio, Dio mio, volgiti a me:<br />

perché mi hai abbandonato ?<br />

E' lontana dalla mia salvezza<br />

la voce del mio grido.<br />

Mio Dio, chiamo nel giorno, e non rispondi,<br />

nella notte e non senza ragione.<br />

Eppure tu abiti nel tempio<br />

e siedi fra le lodi di Israele.<br />

In te hanno confidato i nostri padri,<br />

confidarono, e tu li hai liberati.<br />

A te hanno gridato, e furono salvi,<br />

confidarono in te, non arrossirono.<br />

Ma io. verme, non uomo,<br />

vergogna d'uomo: disprezzato dal popolo:<br />

che mi vede si beffa di me,<br />

storce il labbro, scrolla la testa,<br />

Ha sperato nel Signore, lo liberi!<br />

lo salvi, poiché gli è caro !<br />

Mi stanno a guardare soddisfatti'.<br />

si dividono i miei indumenti,<br />

la mia tunica tirano a sorte.<br />

Salva me dalla bocca del leone,<br />

la mia miseria dalle corna dei bufalo.<br />

Lodate Dio, voi che lo temete,<br />

glorificatelo, prole di Giacobbe.<br />

Si narrerà del Signore alle età che verranno;<br />

annunceranno i cieli la sua giustizia<br />

al popolo che nascerà.<br />

Così ha fatto il Signore.


EVANGELO<br />

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo. (26, 36-75; 27, 1-60)<br />

C In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli in un luogo chiamato Getsèmani,e disse :<br />

+ “Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare”.<br />

C Poi, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia, e disse<br />

loro:<br />

+ “L'anima mia è triste fino alla morte: rimanete qui e vegliate con me”.<br />

C E, avanzatosi un poco, cadde con la faccia a terra e pregava, dicendo:<br />

+ “Padre mio, se è possibile, si allontani da me questo calice; si faccia però, non come voglio io,<br />

ma come vuol tu”..<br />

C Poi, andò dai suoi discepoli e li trovò addormentati, e disse a Pietro:<br />

+ “Così, non avete potuto vegliare un'ora con me ? Vegliate e pregate, per non cadere in<br />

tentazione: davvero, lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.<br />

C Di nuovo si allontanò e pregò così:<br />

+ “Padre mio, se questo calice non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà “.<br />

C Tornato di nuovo, li trovò addormentati, poiché i loro occhi erano appesantiti dal sonno; e,<br />

lasciatili, si allontanò ancora, e per la terza volta pregò, ripetendo le stesse parole. Ritornò quindi<br />

dai discepoli e disse loro:<br />

+ “Dormite pure, e riposatevi. Ecco, è giunta l'ora: e il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle<br />

mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo. Ecco, chi mi tradisce si avvicina”.<br />

C Mentre stava ancora parlando, arrivò Giuda, uno dei dodici, e con lui molta gente armata di<br />

spade e bastoni, inviata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro<br />

questo segnale:<br />

S “Quello che bacerò, è lui: catturatelo”.<br />

C E subito, avvicinatosi a Gesù, gli disse:<br />

S “Ave, Rabbi “.<br />

C E lo baciò. Gesù gli disse:<br />

+ “Amico, a che sei venuto ?. “,<br />

C Allora quelli si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di<br />

quelli che erano con Gesù mise mano alla spada, la sfoderò e, percuotendo un servo del gran<br />

sacerdote, gli recise un orecchio. E Gesù gli disse:<br />

+ “Rimetti la spada al suo posto, poiché chi mette mano alla spada, di spada perirà.<br />

Credi tu forse che io non possa invocare il Padre mio ed egli ml darebbe subito più di dodici legioni<br />

di angeli ?<br />

Ma in che modo, allora, si adempirebbero le Scritture, secondo le quali deve avvenire così ?”.<br />

C In quel momento Gesù disse alla folla:<br />

+ “Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come fossi un malfattore. Eppure ogni giorno<br />

sedevo fra voi nel tempio ad insegnare e non mi avete preso<br />

C Tutto questo avvenne, perché si adempissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli lo<br />

abbandonarono e fuggirono. Ma quelli che avevano arrestato Gesù lo trascinarono da Càifa, capo<br />

dei sacerdoti, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro li seguiva da lontano, fino<br />

al palazzo del gran sacerdote, ed entrato nel cortile si pose a sedere con i servi, per vedere come<br />

sarebbe andata a finire. Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano false testimonianze<br />

contro Gesù, per farlo morire; ma non ne trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi<br />

testimoni. Finalmente, ne vennero due che dichiararono:<br />

S Costui ha detto: “Posso distruggere il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni ''<br />

C . Alzatosi il gran sacerdote, gli disse: : Non rispondi nulla a quanto essi depongono contro di<br />

te?”<br />

C Ma Gesù taceva. Allora il gran sacerdote gli disse:.<br />

S Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio “.<br />

C Gesù gli rispose:


+ “Sì, tu l'hai detto; vi dico, anzi, che d'ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo sedere alla destra<br />

della potenza di Dio e venire sulle nubi del cielo”.<br />

C Allora il gran sacerdote si stracciò le vesti, dicendo:<br />

S “Ha bestemmiato. Che bisogno abbiamo ormai di testimoni ? Ecco, proprio ora avete udito la<br />

bestemmia: che ve ne pare ? “<br />

C E quelli risposero:<br />

S “E' reo di morte”.<br />

C Allora gli sputarono in faccia e lo colpirono con pugni, mentre altri lo schiaffeggiavano,<br />

dicendo:<br />

S Fa' il profeta, o Cristo; e di' chi ti ha percosso ! “.<br />

C Pietro intanto se ne stava fuori. Seduto nel cortile; gli si accostò una serva e gli disse: .<br />

S “Anche tu eri con Gesù il Galileo ! “.<br />

C Ma egli negò davanti a tutti, dicendo:<br />

S “Non so quel che dici”.<br />

C E mentr' egli si avviava alla porta dell'uscita, lo vide un'altra serva che disse ai presenti:<br />

S “Anche costui era con Gesù il Nazareno”.<br />

C Ed egli di nuovo negò con giuramento:<br />

S “Non conosco quell'uomo”.<br />

C E poco dopo, i circostanti, avvicinatisi a Pietro, gli dissero:<br />

S “Certamente anche tu sei uno di quelli, poiché il tuo accento ti tradisce ! “.<br />

C Allora egli cominciò ad imprecare e a giurare che non conosceva quell'uomo. E subito un gallo<br />

cantò, e Pietro ricordò le parole che Gesù gli aveva detto: Prima che il gallo canti, mi avrai<br />

rinnegato tre volte”. E, uscito fuori, pianse amaramente.<br />

Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero<br />

consiglio contro Gesù per farlo morire. E, legatolo, lo condussero via e lo consegnarono al<br />

governatore Ponzio Pilato.<br />

Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, spinto dal rimorso,<br />

riportò i trenta denari ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo :<br />

S “Ho peccato, tradendo il sangue innocente”.<br />

C Ma quelli risposero:<br />

S “Che importa a noi ?. Pensaci tu”.<br />

C Allora, gettate le monete nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. E i capi<br />

dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero:'<br />

S “Non è lecito metterle nel tesoro del tempio, poiché sono il prezzo del sangue”.<br />

C E, tenuto consiglio, comprarono con esse il campo del vasaio, per la sepoltura degli stranieri.<br />

Ecco perché quel campo è chiamato ancor oggi Acéldama, cioè campo del sangue.<br />

Si compì allora ciò che era stato detto dal profeta Geremia'. “Presero i trenta denari,<br />

presso di colui che fu mercanteggiato e venduto dai figli d'Israele, e li diedero per il campo del<br />

vasaio, come mi aveva comandato il Signore”.<br />

Gesù poi comparve davanti al governatore, ed egli lo interrogò:<br />

S “Sei tu il re dei Giudei ? “.<br />

C Gli rispose Gesù:<br />

+ “Sì, tu lo dici ..”<br />

C E mentre era accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispondeva nulla.<br />

Allora gli disse Pilato:<br />

S Non senti quante accuse muovono contro di te ? “<br />

C Ma egli non rispose neppure ad una parola, così che il governatore ne fu molto<br />

meravigliato.<br />

Ora, ogni festa, il governatore era solito rilasciare alla folla un detenuto, quello che essi volevano.<br />

C'era allora in carcere un famigerato prigioniero, di nome Barabba.<br />

Pilato disse dunque alla gente che si era radunata:<br />

S “Chi volete che vi liberi: Barabba o Gesù, chiamato il Cristo ? “


C Sapeva, infatti, che gliel'avevano consegnato per invidia. Ora, mentr'egli sedeva in tribunale, sua<br />

moglie gli mandò a dire:<br />

S “Non aver nulla a che fare con quel giusto: oggi, in sogno, ho molto sofferto per causa sua “.<br />

Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani convinsero il popolo a chiedere Barabba e a far morire<br />

Gesù. Il governatore, rivoltosi a loro, disse: :<br />

S “Chi dei due volete che vi liberi ? “.<br />

C E quelli gridarono:<br />

S “Barabba”.<br />

C Chiese allora Pilato:<br />

S Che farò dunque di Gesù, chiamato il Cristo ? “.<br />

C Risposero tutti:<br />

S “Sia crocifisso!”.<br />

D E il governatore:<br />

S “Ma che ha fatto di male ? “<br />

C Essi però gridavano ancora più forte!<br />

S “Sia crocefisso”.<br />

C Pilato, vedendo che non riusciva ad ottenere nulla, e che anzi il tumulto si faceva<br />

più grave, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo:<br />

S “ Io sono innocente del sangue di questo giusto. Pensateci voi ..”<br />

C E tutto il popolo gridò:<br />

S “Il suo sangue ricada su noi e sui nostri figli “.<br />

C Allora egli liberò Barabba; e consegnò loro Gesù, dopo averlo fatto flagellare, perché fosse<br />

crocifisso.<br />

I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e radunarono intorno a lui tutta la coorte.<br />

Poi, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto ; intrecciarono una corona d i spine e gliela<br />

posero sul capo; gli misero anche una canna nella destra. Inginocchiati quindi davanti a lui, lo<br />

schernivano, dicendo:<br />

S “Salve, re dei Giudei “.<br />

C E, sputandogli addosso, gli strappavano la canna e gli percuotevano il capo. Dopo averlo così<br />

schernito, lo spogliarono del manto e gli rimisero le sue vesti; poi lo condussero via per<br />

crocifiggerlo. Nell'uscire, incontrarono un uomo di Cirene, di nome Simone, e lo costrinsero a<br />

portare la croce di Gesù. E giunti nel luogo detto Golgota, che significa luogo del teschio, gli<br />

diedero da bere vino misto a fiele; ma egli, assaggiatolo. non volle bere. Quando l'ebbero crocifisso,<br />

si divisero le sue vesti, tirando a sorte; perché si adempissero le parole del profeta: “ Si<br />

sono spartiti i miei indumenti, e hanno tirato a sorte la mia veste “.<br />

E, sedutisi, gli facevano la guardia. Gli posero poi scritto, al di sopra del capo, il motivo delta<br />

condanna': “ Costui è Gesù, il re dei Giudei “.<br />

Due ladroni furono crocifissi insieme con lui, uno a destra, l'altro a sinistra. E quelli che passavano<br />

lo ingiuriavano, scuotendo il capo e dicendo:<br />

S “Oh, tu che distruggi il tempio di Dio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso !<br />

Se sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce !”.<br />

C Similmente i capi dei sacerdoti, insieme con gli scribi e gli anziani, beffeggiandolo,<br />

dicevano :<br />

S “Ne ha salvati altri e non può salvare se stesso. Se è il re d'Israele, scenda dalla croce e<br />

crederemo in lui. Ha confidato in Dio: lo liberi ora, se gli vuol bene, poiché egli ha detto : “Io sono<br />

il Figlio dl Dio '' “. E nello stesso modo lo insultavano anche i ladroni che erano stati crocifissi<br />

insieme con lui.<br />

Dall'ora sesta, si fece buio su tutta la<br />

terra, fino all'ora nona. E verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce:<br />

+ “Eli, Eli, làmma sabacthàni ?”.<br />

C Che significa:<br />

+ Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ?


C Alcuni dei presenti. uditolo, dicevano:<br />

S “Costui chiama Elia “.<br />

C E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima ad una<br />

canna e gli diede da bere. Gli altri poi dicevano:<br />

S “Lascia; vediamo se viene Elia a liberarlo”.<br />

C Ma Gesù, gridando di nuovo a gran voce; spirò.<br />

(Qui si genuflette)<br />

Ed ecco, it velo del tempio si squarciò in due parti, da cima a fondo; la terra sussultò, le rocce si<br />

spaccarono i sepolcri si spalancarono, e molti corpi di santi, che si erano addormentati nella morte,<br />

risuscitarono. E, usciti dalle loro tombe dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella città santa e<br />

apparvero a molti. I1 centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto<br />

e ciò che accadeva, provarono grande spavento e dissero:<br />

S “Davvero costui era Figlio di Dio”.<br />

C C'erano là molte donne che osservano da lontano: quelle che avevano seguito Gesù dalla<br />

Galilea per assisterlo; fra esse <strong>Maria</strong> Maddalena, <strong>Maria</strong> madre di Giacomo e di Giuseppe, e la<br />

madre dei figli di Zebedéo.<br />

Calata la sera, venne un uomo ricco di Arimatea, di nome Giuseppe, egli pure discepolo di Gesù.<br />

Questi, presentatosi a Pilato, gli chiese il corpo di Gesù; e Pilato diede ordine che gli fosse<br />

consegnato. Giuseppe allora, preso il corpo, l'avvolse in una sindone monda, e lo depose nel suo<br />

sepolcro nuovo, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi rotolò una grande pietra all'entrata del<br />

sepolcro, e se ne andò.<br />

Credo<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 68, 21-22<br />

L'offesa ha infranto il mio cuore<br />

e ne sono restato avvilito:<br />

aspettavo compassione, ma invano,<br />

e consolatori, ma non li ho trovati.<br />

Anzi mi dettero fiele par cibo<br />

e mentre avevo sete<br />

mi dissetarono con aceto.<br />

ORAZIONE per le offerte<br />

1 dono offerto alla tua maestà, o Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di un culto<br />

perfetto e il frutto di un'eternità beata.<br />

Per il nostro...<br />

ANTIFONA di Comunione Matt 26, 42<br />

Padre, se questo calice non può passare<br />

senza che io lo beva,<br />

la tua volontà si compia.<br />

ORAZIONE dopo la Comunione<br />

Questo mistero agisca in noi, Signore: ci purifichi dalle inclinazioni al male, e compia i nostri santi<br />

desideri.<br />

Per il nostro...<br />

8) 14 - 4 - 46<br />

Domenica delle Palme


Dice Azaria:<br />

“Non è parte della S. Messa ma è parte della liturgia di oggi la lettura che precede la<br />

benedizione delle Palme.<br />

Un giorno, al principio della tua istruzione da parte del Ss. Signor Nostro Gesù. Egli ti disse:<br />

“Nelle pagine del Libro, nella Storia del mio Popolo, sono adombrate sotto figure e fatti gli<br />

avvenimenti del futuro “ (1)<br />

Generalmente alle 70 palme dell'oasi di Elim la gente applica la figura delle palme di oggi.<br />

Ma il mio Signore mi concede di istruirti sulla vera figura della Lettura di oggi.<br />

La gente d'Israele, dopo i tempi santi dei Patriarchi (2), che si potrebbero paragonare a terre<br />

fertili ricche d'ogni bene, si era corrotta divenendo “ deserto sterile '' dove solo rare oasi, e ancor più<br />

rare fontane, dimostravano che tutto non era morto e come un richiamo di pietà celeste attiravano<br />

gli sperduti, ma di buona volontà, intorno ai solitari spiriti dei Giusti di Israle.<br />

le. I patriarchi, i Giudici e i Profeti. i grandi re d'Israele, i Mac-<br />

________<br />

l Esattissimo, ed asserito dalla Bibbia stessa ; vedi: Romani 4, 18-25: 5, 12-21 : 15, 1-6.- Ia<br />

Corinti 9, 1-14,- 10, 1-13.. Galati 4, 21-31;' lla Timoteo 3, 14-17; Ia Pietro 3, 18-22. Alcuni libri<br />

ispirati, come il Vangelo di S. Giovanni (cfr. 6) e l'epistola agli Ebrei (cfr. 9) sono in gran parte<br />

basati sulla tipologia dell'Antico Testamento.<br />

2 Dopo Adamo ed Eva (vedi: Genesi 1-5), i patriarchi più famosi sono Noè (Genesi 6.10),'<br />

Abramo (Genesi 12-25), Isacco, figlio di Abramo (Genesi 17-35), Giacobbe, figlio di Isacco<br />

(Genesi 2.5-50). A Giacobbe Iddio cambiò nome, e lo chiamò Israele (Genesi 32, 28): da Giacobbe-<br />

Israele nacquero 12 figli (Genesi 35, 21-26). patriarchi e capostipiti delle 12 tribù d'Israele, il più<br />

illustre dei quali fu Giuseppe (Genesi 37-50). Mosè stesso ( Esodo-Deuteronomio) potrebbe<br />

annoverarsi tra i patriarchi , ma soprattutto rifulse quale grandissimo profeta, operatore di prodigi,<br />

liberatore del suo popolo, mediatore del Decalogo: bellissimo è l'elogio di Deuteronomio 34, 10.<br />

Anche David, re e profeta, vien chiamato patriarca (Atti 2, 29,. e per la sigoria, vedi: Io Re 16 – III°<br />

Re 2,. nonché: Io Paralipomeni 2-28). Elevate lodi vengono tributate ai pa:triarchi (e profeti) da:<br />

Ecclesiastico 4!4-50; Atti 7 ; Romani 4 ; Galati 3 ; Ebrei passim e specialmente II. Nel recente<br />

restauro delle Litanie dei Santi sono state esplicitamente introdotte le invocazioni ai patriarchi e<br />

profeti Abramo, Mosè, Elia ; vedi: Calendaritttn Romanum. ex decreto Sacrosancti Oecumenici<br />

Concilii Vaticani 11 instauratum, auctoritate Pauli PP. V1 promulgatum, editio typica, Typis<br />

Polyglottis Vaticanis, 1969, p. 33. L'epoca dei patriarchi in senso più stretto, dei quali cioè si tratta<br />

in Genesi 12-50, si estende dall'anno 1850 circa all'anno 1700 circa, avanti Cristo.<br />

57<br />

58 8.<br />

cabei, Giuditta, Ester, Giaele, Tobia, Nehemia (3), i santi, ecco le palme e le fonti sorgenti solitarie<br />

fra l'aridume desolato della coscienza d'Israele, che ingrato si allontanava dal suo Benefattore,<br />

dimenticandone i benefici.<br />

_____________<br />

3 1) Per Giudici qui s'intendono alcuni personaggi che, tra gli anni 1200-1025 circa avanti Cristo,<br />

furono scelti da Dio e dotati di speciale carisma per governare, capitanare in battaglia,<br />

salvare dal pericolo il popolo d'Israele. Tra di essi, i plù famosi furono Debora e<br />

Baraq, Gedeone, Gefte, Sansone; vedi: libro dei Giudici (per Giaele: 4.5).<br />

2) Con il nome di Profeti qui vengono quei messaggeri e interpreti della parola divina che Dio<br />

ha inviato al popolo d'Israele, incaricandoli a volte di annunziare oracoli anche alle nazioni pagane.<br />

I più famosi tra di essi. nominati dalla Bibbia o addirittura scrittori di libri antico-testamentari, sono:<br />

Mosè (circa anno 1250 avanti Cristo; vedi: Esodo-Deuteronomio); la profetessa Debora (verso il<br />

1125 av. Cristo ; vedi: Giudici 4-5) , Samuele (1040 circa; vedi: Io Re 1-28 ; Io Paralipomeni 6-29,<br />

passim); David (1100-970; vedi: lo Re 16 - IIIo Re 2; Io Paralipomeni 2-29), con i suoi profeti Gad<br />

e Natan; Elia (secolo IX; vedi: IIIo Re 17 – IV° Re 2) ; Eliseo (sec. IX; vedi: IV° Re 243) ; Amos,


Osea, lsaia (capitoli 1-39). Michea sec. VIII) ; Sofonia, Nàhum, Abaquq, e la profetessa Olda (sec.<br />

VI1: per Olda, vedi IV° Re 22, 11-20); Geremia, Ezechiele, lsaia cap. 40-55), Aggeo e Zaccaria<br />

(cap. 1-8: sec.VI) ; Malachia e Abdia, Giœle e Giona (sec. V); Zaccaria (cap. 9-14: sec. IV) ;<br />

Daniele sec. II avanti Cristo) ; Simeone, Anna, Giovanni Battista (dell'epoca di Gesù; vedi<br />

Vangeli).<br />

3) Tra i Re del popolo eletto, meritano speciale menzione Saul (circa 1030- 1010), David (circa<br />

1010-970), Salomone (circa 970-931), il quale costruì il Tempio di Gerusalemme; e, dopo lo<br />

scisma, per il regno di Israele. Geroboamo 11 (circa 783-743), e per il regno di Giuda, Ezechia<br />

(716-.687). L'epoca dei Re si estende dal 1030 circa fino al 587. anno in cui Nabucodonosor, re di<br />

Babilonia, espugna Gerusalemme, distrugge il Tempio e la Città, ne deporta nuovamente gli<br />

abitanti.<br />

4) Ciro, re dei Persiani, nel 539 conquistò: Babilonia e s'impossessò dell'impero babilonese ;<br />

perciò, nel 538 emanò un editto secondo il quale gli Ebrei, precedentemente deportati a<br />

Babilonia, dovevano porre fine all'esilio e ritornare in Palestina, ed erano autorizzati a<br />

ripristinare il culto al loro Dio. Tra il 520 e il 515 fu ricostruito il Tempio di Gerusalemme, detto:<br />

Secondo Tempio. La Palestina divenne la .5a satrapia dell'Impero Persiano. Nell'opera di<br />

restaurazione, ebbero grande influsso Esdra, sacerdote e scriba, e Neemia governatore eletto dal re<br />

di Persia. I libri di Esdra e di Neemia (Volgata = I e II Esdra) risalgono al secolo IV avanti Cristo.<br />

5 ) L'impero persiano crollò per opera di Alessandro Magno (336-323), il quale conquistò<br />

l'Ellade (Grecia) e molte altre regioni e, prima di morire, le suddivise tra i suoi ufficiali, ciascuno<br />

dei quali divenne re della provincia assegnatagli. Il figlio di uno di essi, Antioco IV Epifane,<br />

conquistò l'Egitto e Israele, s'impadronì di Gerusalemme, asportò i tesori del Tempio, fece abolire<br />

il culto al Dio vero, vi sostitui quello di Giove, introdusse i costumi pagani dell'ellenismo<br />

(vedi: Io Maccabei 1). Molti Giudei aderirono all'ellenismo ; Matatia invece, con i suoi cinque<br />

figli, cioè Giovanni, Simone, Giuda Maccabeo e Gionata (ai quali tutti fu esteso l'appellativo di<br />

Maccabei), si opposero, scatenarono la guerra santa, riportarono vittorie, ottennero al popolo<br />

giudaico libertà religiosa e politica, purificarono il Tempio profanato, e ne celebrarono la<br />

festa<br />

58<br />

Tale trovò la sua Terra Colui che al Popolo suo aveva dato quella Terra già promessa, e la cui ricca<br />

bellezza superava ogni speranza dei patriarchi. Tale la trovò il Cristo quando scese a compiere la<br />

seconda parte delle grandi promesse fatte ad Abramo, ossia: dopo avergli dato, a lui e alla sua<br />

progenie, la terra vista in visione, e posterità più numerosa delle stelle (4), quella di dargli il Messia<br />

nato dal seno di una figlia d'Abramo (5) per redimere il mondo.<br />

E il Cristo, al popolo languente nell'aridume del deserto, dette l'oasi con dodici fontane e<br />

settanta palme, perché avesse refrigerio, nutrimento, e si accampasse nell'oasi donata dal Salvatore.<br />

Vero dono di Gesù Ss. i dodici apostoli lasciati a perpetuarlo nel magistero e a dare alle anime<br />

l'acqua viva delle .parole divine, e il Cibo contenuto nei Sacramenti (6). Vero dono di Gesù<br />

Ss. i settantadue discepoli che, coadiutori degli apostoli (7), furono con essi il nucleo iniziale della<br />

Chiesa Apostolica, l'Oasi intorno alla quale sempre più numerose sono divenute le turbe<br />

dei credenti, l'oasi che si è estesa fertilizzando il suolo, vincen-<br />

________<br />

della dedicazione (vedi: lo Maccabei 2.4), combatterono con felice esito vari popoli vicini,<br />

sostenuti dall'amicizia degli Spartani e dei Romani. L'epoca ellenistica si estende dal 333 al<br />

63, avanti Cristo: a questa epoca risalgono i libri dell'Ecclesiaste e di Ester (probabilmente sec.<br />

III), di Tobia (scritto fra i Giudei della Diaspora nei sec. IV-III), dell'Ecclesiastico (sec. 11), 1 e<br />

11 Maccabei (verso la lfne del sec. 11), Giuditta (sec. 1).<br />

6) L'epoca romana della Palestina ha inizio nel 63 avanti Cristo, con la conquista di<br />

Gerusalemme da parte di Pompeo. Verso i! 50 viene scritto l'ultimo libro antico-testamentario:<br />

la Sapienza. Nel 20-19 ha inizio la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme ; poco dopo (verso<br />

7..6) la Sapienza di Dio si incarna: Gesù Cristo, nostro Signore. .


Vedi: La Sainte Bible ... de JérusaIem, tableau chronologique, pp. 1641-1651 (e le<br />

introduzioni ai singoli libri della S. Scrittura, passim).<br />

4 vedi: Genesi 12, 1-9,. 13, 14-18,. 15 ; 17 ; 22, 1-18,. Sapienza 10, 5; Ecclesiastico 44, 20-23,.<br />

Atti 7, 1-8; Romani 4 ; Galati 3, 6-9; 15-18,. Ebrei 11, 8-19.<br />

5 vedi n. 4, Queste profezie vanno considerate alla luce di: Luca 1, 46-55 (specialmente 55) e di<br />

Galati 3, 15-18 (soprattutto 16), da cui appare che la Vergine Madre e il Figlio Messia sono<br />

discendenti di Abramo: il Figlio,' si capisce. ne discende secondo l'umana natura.<br />

6 vedi: Poema IV, p. 851, n. 2 ; X, p. 204, n. 3 (e tutto il § 21).<br />

7 Dei 72 discepoli parla l'evangelista Luca, 10, 1-24. Paragonando il citato capitolo di Luca con<br />

Matteo 10, Marco 6, 7-13, Luca 9. 1-6, appare veramente che la missione affidata da Gesù ai 12<br />

Apostoli e ai 72 Discepoli aveva più di un punto e presentava più di una caratteristica in comune.<br />

Non sbaglia. perciò. la presente opera chiamando i secondi “ coadiutori” dei primi.<br />

59<br />

do il deserto, fino ad elevare i gloriosi suoi palmizi in tutti i punti della Terra. L'oasi che ristora,<br />

l'oasi che salva (8). Vedi questa verità nella Ia parte della lettura di questo punto dell'Esodo e non<br />

essere mai simile al popolo che presso le fonti e le palme di Elim mormorò contro questo dono del<br />

Nostro Signore Gesù.<br />

La seconda figura: il Pane del Cielo. La Manna che l'uomo non poteva immaginare né<br />

esigere (9), che l'uomo non poteva darsi, ma che il Signore eterno largisce ai suoi figli perché non<br />

muoiano di fame, la manna dolce, bianca, e che è data in misura che ce ne sia per tutti coloro che di<br />

essa vogliono nutrirsi, per tutti i giorni. E solo la ribellione ai comandi di Dio, le infrazioni alla<br />

Legge, fanno si che da Cibo santo, datore di Vita, divenga Corruzione (10) . Non per Sé stessa,<br />

perché Essa è incorrotta, incorrompente e incorrompibile, come Colui che neppure la Morte<br />

corruppe e che è Essa stessa, col suo Corpo e Sangue, Anima e Divinità, come era nei giorni suoi<br />

sulla Terra (11). Ma che corruzione diviene per il riceverla in peccato; perché maledetto è chi se ne<br />

ciba con animo di Giuda, nemico all'ubbidienza e alla giustizia.<br />

Riflettete alla parola del Ss. Iddio: “E così Io provi se egli cammina o no secondo la mia<br />

Legge ''. Infatti colui che cibandosi della Santissima Eucarestia, cibo che non è dato agli angeli<br />

stessi, ma che l'Infinito Amore dà agli uomini, non si santifica, ma resta qual'era o regredisce nel<br />

peggiore, mostra di non camminare secondo la Legge, perché con l'anima in ostinata colpa, piùt o<br />

meno grave, deve prendere quel Cibo dato che esso Cibo non giunga a mutarlo. Eucarestia e buona<br />

volontà - Eucarestia: amore di Dio (12),<br />

________<br />

8 Bella descrizione della Chiesa, universale sacramento di salvezza. Vedi: CONCILIO<br />

ECUMENICO VATICANO 11, Costituzione dogmatica su la Chiesa. Lumen qentium, n. 6. Per .<br />

“universale sacramento di salvezza” , cfr. ivi, n. 1 e altrove spesso.<br />

9 vedi: Esodo 16 ; Numeri 11, 44,. Deuteronomio 8 ; Giosuè 5, 10-12; IIo Esdra<br />

( = Nehemia) 9, 15-21,- Salmo 77 ; 104 ; 105 ; Sapienza 16, 15-29; Giovanni 6: Ia Corinti 10. 1-5:<br />

Ebrei 9, 1-5; Apocalisse 2, 17.<br />

10: vedi: Ia Corinti 11. 17-34.<br />

11 vedi: Poema IX, p. 211 n. 5 ; X. p. 204 § 21.<br />

12 vedi: Giovanni; 13, 1 in cui .” li amò sino alla fine “ significa . sino all'estremo dell'amore “.<br />

cioè “ li amò sommamente”.<br />

60<br />

e buona volontà (13): amore dell'uomo - insieme unite non possono che produrre santità. La buona<br />

volontà sgombra il terreno da quanto potrebbe rendere sterile il seme Ss. che germina la Vita eterna.<br />

La buona volontà depone sull'altare quanto serve a consumare l'olocausto: ossia quanto il fuoco<br />

eucaristico (14) può accendere, bruciando l'uomo materiale per accendere lo spirito, purificarlo,<br />

farlo agile come fiamma, tendente al cielo, saliente coi suoi bagliori e i suoi profumi al cielo per<br />

riunirsi al Fuoco che lo ha acceso: Fuoco con fuoco per unione d'amore. Ma quando la buona


volontà manca ed è presente disubbidienza, ossia stato di peccato, che può l'Eucarestia? Nulla più di<br />

quanto poteva la Manna raccolta in forma contraria a quella comandata da Dio(15). Resta inerte<br />

come azione propria, diviene nociva, come eletto, in chi la riceve. Né parlo già dei veri sacrileghi,<br />

ma anche dei tiepidi e dei superbi che per abitudine se ne cibano, quasi dicendo: “Noi siamo che<br />

facciamo questa degnazione a Dio noi che compiamo questa consuetudine ''.<br />

'' Il sesto giorno devono preparare ciò che hanno portato, e sia il doppio di quel che solevano<br />

raccogliere giorno per giorno ''- che grande consiglio eucaristico!<br />

Il sesto giorno, ossia la vigilia del giorno del Signore - e ogni giorno di Mensa Eucaristica è<br />

giorno del Signore per l'anima - le anime debbono preparare ciò che hanno abitualmente: il fervore,<br />

il pentimento, i propositi, per andare degnamente e con utilità a ricevere il Pane del Cielo. Beati<br />

quelli che ciò fanno. E beati quelli per i quali ogni giorno è vigilia al giorno del Signore, e in<br />

perpetua preparazione dell'incontro mirabile, santificante, vitale, scorrono la loro vita. Giunti alla<br />

vigilia del gran-<br />

__________<br />

13 vedi: p. 43, n. 37.<br />

14 L'Eterno Padre, mediante il corpo e il sangue del Suo Figlto Gesù, che ci dona nell'Eucarestia<br />

ci riempie di spirito santo, rendendo perpetua l'effusione pentecostale. vedi'. Corrado M. BER'I,<br />

o.s.M. Ignacio M. CALABUBIG, O.S.M.. : “Due Progetti di Canone- eucaristico per il rito romano<br />

nella luce ecumenica. In Ephemertdes Liturgicae, vol. 81 (1967), pp. 28-43,. agli stichi 106-156.<br />

Dalla documentazione ivi riferita o richiamata appare che lo Spirito Santo è il fuoco divino (vedi<br />

Atti 2, 1-4. vedi, inoltre, Missale Romanum ex decreto sacrosancti Oecumenici concilii vaticani 11<br />

instauratum, auctoritate Pauli PP. VI promulgatum, Ordo Missae editio typica, Typis Polyglottis<br />

vaticanis, 1970, Prex eucharistica 111, p. 463: .' ut qui Corpore et sanguine Filii tui reficimur.<br />

Spiritu eius Sancto repleti ... ..”<br />

15 vedi n. 9.<br />

61<br />

de giorno del loro riposo: la morte in grazia di Dio, dai Sacerdoti di Dio, e dalla voce del cuore e del<br />

Custode Angelico si sentiranno confortare nell'agonia con queste parole: “Questa sera (a morte è la<br />

sera) voi conoscerete che il Signore è Colui che vi ha tratti dalla terra d Egitto (ossia dalla vita<br />

terrestre che è esilio e dolore). E domattina (cioè superata la morte) vedrete la gloria del Signore”<br />

ossia il Cielo, vostra dimora di santi, in eterno.<br />

Ecco ciò che ti deve dire la lettura della Benedizione delle Palme. Ed ora meditiamo la S.<br />

Messa.<br />

Supplica col tuo vero e perfetto Maestro. Veramente tu sei colata, come metallo sciolto dal<br />

calore, nella forma di Lui e di Lui appassionato ne prendi la somiglianza. La tua umanità si è sciolta<br />

al calore della carità, lo spirito si è fatto molle per poter essere rimodellato, e ora per ora si imprime<br />

su te un segno del tuo amato Gesù Appassionato. I suoi desideri sono tuoi, i suoi dolori sono tuoi, le<br />

sue solitudini, le sue amare constatazioni di ciò che sono gli uomini, le sue desolazioni nel vedersi<br />

incompreso, respinto, schernito così, sono le tue. E tuoi sono i suoi gemiti e le sue preghiere al<br />

Padre (16).<br />

Settimana Santa, settimana dolorosa. Ma di averti dato le sue gemme più belle sempre in<br />

questa settimana, che è la perfezione fra le sue molte settimane di Uomo - né alcuna delle tante<br />

1737 che lo videro nel mondo (17) equivale a questa estrema di Uomo soggetto al dolore - siagli<br />

grata come della prova d'amore più bella. Non chiederti: “Quale tortura mi porterà questa? Quale<br />

calice berrò * fra il Giovedì e il Venerdì? Quale agonia? Quale morte? Quale sconforto? Quale<br />

tradimento? “<br />

Non te lo chiedere. Abbandonati al Padre tuo. Un'ora ti sarà preservata: quella<br />

dell'abbandono di Dio. L'hai già vissuta, quando era necessaria, per soccorrere le anime portate a<br />

disperazione e rendere loro il Cielo e loro al Cielo, e non si vive due volte quella tortura (18).<br />

________<br />

16 vedi: Galati 2, 19-20,- vedi anche: p. 52 n . 31.


17 Secondo questo computo, Gesù sarebbe stato pellegrino sulla terra per 33 anni (1716<br />

settimane), più 21 settimane (in tutto 1737 settimane).<br />

18 vedi: Poema VII, p. 1829, n. 19; VllI, p. 412, n. 17 ; IX, p. 21. n, 5; p. 120,<br />

n. 14 ; p. 357. n. 31.<br />

* berrò è nostra correzione da beverò<br />

62<br />

Perciò il Padre Eterno e santo non respingerà più la sua piccola “voce '' e puoi gridare a<br />

Lui certa di essere sentita: '' Oh! Signore non tenere lontano il tuo soccorso da me, accorri in mia<br />

difesa liberami dalla bocca del leone, me, cos' debole, dalle corna del bufalo''<br />

Una preghiera te l'ha già esaudita in questi giorni. Ma persevera in quello scopo perché<br />

molto c'è ancora da fare per quell'anima (19). E ancor più c'è da fare per te che realmente vedi<br />

spalancata su te la bocca orrenda che vorrebbe divorarti come portavoce e vedi puntate minacciose<br />

le corna del diabolico bufalo che atterrarti vorrebbe per cancellare l'opera di Dio. Né sei difesa da<br />

chi ne ha i dovere di difenderti, come prossimo, come fedele, e come strumento.<br />

Anche questo conosci del tuo Maestro: la fuga degli apostoli, degli amici quando la tempesta<br />

infuriava sull'Innocente, l'egoistico pensiero dell'uomo in tutti i casi consimili: “che io mi salvi! '' e<br />

con quello abbandonare senza eroismo e senza giustizia l'inerme ai suoi accusatori.<br />

Ma Dio, anche se pare assente, è presente (20). Ma Dio giudica e misura. Ma Dio difende. E<br />

non potrà l'ingiustizia umana ancora una volta lo ripeto incidere sulla Giustizia divina.<br />

“Mio Dio volgiti a me! perché mi hai abbandonato? '' Sì è il gemito dell'anima nelle ore<br />

delle tenebre. Ma non è condannato da Dio. Ma non è offesa a Dio. Ma non denuncia disperazione<br />

di Dio. Altrimenti i1 Verbo Ss. non lo avrebbe gridato e nel Getsemani e sulla croce. Nel suo<br />

lamento, che ai superficiali può apparire rimprovero a Dio e disperazione (21) è fede (22). Fede<br />

nel suo aiuto, nella sua presenza (23) nella sua giustizia, anche se le forze del male, trionfando per<br />

la loro breve ora, paiono negare tutto e indurre cosi l'anima a tremare come un colpevole davanti al<br />

Giudice Perfetto.<br />

Le forze del male che gettano l'anatema sugli Innocenti e<br />

__________<br />

19 la pubblicazione degli Epistolari chiarirà questa e simili allusioni.<br />

20 Queste parole confermano quanto abbiamo scritto nelle note riguardanti<br />

l'Abbandono divino. Perciò “Dio, anche se pare assente, è presente “. E' come il sole in<br />

tempo di eclissi...; vedi n. 18.<br />

21 vedi: Poema IX, p. 21, n. 5.<br />

22 Fede. cioè piena fiducia.<br />

23 vedi n. 20.<br />

63<br />

li accusano di delitti per schiacciarli anche nello spirito e “allontanarli dalla salvezza''-<br />

Oh! anima mia, se anche fossi * carica di peccato, vittima espiatrice e redentrice dei peccati degli<br />

uomini, vittima offertasi per continuare l'opera del Redentore Gesù (24) carica di accuse di peccali<br />

come lo era il Cristo in quelle tremende ore, pensa che è peso esterno, esterna veste. Non è colpa<br />

nello spirito, non è lebbra su esso, non è veste immonda, tutte cose che ti farebbero cacciare dal<br />

convito di Dio (25), ma su esso spirito sono solo le gloriose ferite dell'anima vittima, e quelle ferite<br />

sono ornamento, non disdoro. L'apostolo angelo lo ha detto chi sono coloro che stanno. davanti al<br />

trono di Dio e dell'Agnello: “Questi sono coloro che vengono dalla grande tribolazione, e hanno<br />

lavato e imbiancato le loro vesti nel sangue dell'Agnello '' (26).<br />

Quelle vesti imbiancate col Dolore dei dolori, con la Vittima delle vittime, e con la grande<br />

tribolazione dei fedeli veri, delle “vittime '' dei martirizzati per essere corredentori (27), sono<br />

ornate delle gemme dei vostri patimenti, anche con quella delle accuse ingiuste.<br />

Non temere, anima mia. E non ti lagnare se sei umiliata e crocifissa. L'Orazione lo dice: per


essersi umiliato a rivestire carne mortale e per essersi sottoposto alla morte di croce il Ss. Il Verbo<br />

divenne salvatore. Tu, piccola voce, ostia volontaria, uni-<br />

____________<br />

24 vedi: Colossesi l 24,. vedi anche: Poema 1, p. l65, n. 3 ; p. 318, n. 9 ; III p. 158, n. 5 ; IV, p.<br />

718, n. 2 ,- V, p. 249, n. 6 ; VI, p. 856, n. 9 ; VlI, p. 1582, n. é ,. VIII, p. 337, n. 10 ; IX, p. 303, n.<br />

12 ; p. 308. n. 14 ; p. 353, n. 27 ; p. 374. n. 3 ; p. 377, n, 13 ; p. 380, n. 21 ; p. 382, n. 28 ; p. 383, n.<br />

29 e 3.1 ; p. 384, n. 39 ; p. 387. n. 3 . p. 430, n. 20 ; X, p. 286, n. 2 ; p . 327, n. 10 ; p. 333, n. 45.<br />

25 vedi: la Corinti 11. 17-34. Da tutta la tradizione ecclesiale, attestata ininterrottamente dal<br />

consenso dei Santi Padri e Dottori della Chiesa, appare che chiunque, dopo il Battesimo, abbia<br />

commesso (scientemente e volontariamente) un grave peccato, non può ricevere il Corpo e il<br />

Sangue del Signore, se prima non avrà ottenuto il perdono da Dio e dalla Chiesa, attraverso i<br />

successori degli apostoli nel sacerdozio gerarchico, ai quali soli Gesù ha partecipato il suo potere di<br />

sciogliere e di legare, di rimettere e ritenere le colpe. Questa dottrina, cattolica, e prassi costante si<br />

trova autorevolmente e prudentemente proposta in; CONCILIUM OECUMENICUM<br />

TRIDENTINUM, Sessio XIII. Decretum de SS. Eucharistia. can. II ; in DENZINGER-<br />

SCHÖNMETZER, Enchiridion symbolorum-.-, n. 1661.<br />

26 vedi: Apocalisse 7, 14 (vedi 7. 9.17).<br />

27 Nel senso di: Galati 2. 19-20, Colossesi 1, 24,- vedi n. 24.<br />

* fossi è nostra correzione da fosti<br />

64<br />

sciti, e anche supera la richiesta dell'orazione e chiedi non solo di meritare di accogliere gli<br />

insegnamenti e i frutti del sacrificio vitale e mortale di Cristo, ma bensì di essere come Lui e con<br />

Lui umiliata e crocifissa per salvare un grande numero di anime (28).<br />

Salvare è più grande di essere salvato. Perché è affermazione che il piccolo salvatore è già<br />

un salvato (29), perché solo dove vive Dio nella pienezza delle sue grazie vi è la virtù eroica; ed è<br />

virtù eroica l'amore alla croce, al dolore, all'olocausto per amore di quell'amore grande che ha<br />

“colui che dà la sua vita per i fratelli '' (30). E perché salvare vuol dire essere “altro Cristo ''. Per la<br />

Pazienza giungerai alla Gloria e alla risurrezione in Cielo, in Dio, per sempre, dopo la morte che è<br />

la vita sulla Terra.<br />

Leggiamo Paolo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù Cristo ''. Ecco il modello. Non<br />

dice Paolo: di questo o quel santo (31). Vi dice; di Gesù Cristo.<br />

Il Cristo ha detto: “Siate perfetti come il Padre mio che è nei Cieli (32)<br />

E' ovvio, anche per umana e retta riflessione, che anche se il Cristo fosse stato unicamente<br />

un grande profeta (33) si sarebbe sforzato per il primo a raggiungere la Perfezione del Padre,<br />

secondo che insegnava. E in verità Gesù è lo specchio della Perfezione Celeste (34) del Dio<br />

triniforme (35). Non una manchevolezza in Lui in trentatré anni di vita, tanto che la Verità, vivente<br />

in forma mortale (36), poté dire: “Chi di voi mi può convincere di peccato? ''; e prossimo a morte,<br />

nell'ora in cui non mente neppure<br />

__________<br />

28 vedi: p. 52, n. 31.<br />

29 vedi: Giacomo 5, 19-20,. e anche: Proverbi 10, 12.. Ia Pietro 4, 8.<br />

30 vedi, per esempio; Giovanni 15, 12-15,. Romani 5, 6-8,. Galati 2, 19-20,. Efesini 5, 1-2 ; Ia<br />

Giovanni 3, 16 ; 4, 7-11.<br />

31 Esatto. Ogni uomo santo, infatti, per quanto si avvicini al divino Modello, ne rimane sempre<br />

infinitamente distante ; e, nonostante la migliore buona volontà, presenta sempre numerosi difetti, o<br />

svariati aspetti personali non imitabili. Si ripensi al S. Curato d'Ars, che mangiava cibi ammuffiti !<br />

32 vedi : Matteo 5, 48 (43-48) ; e anche: Ia Pietro 1, 13-16.<br />

33 vedi: Poema VII, p. 1279. n. 2. Per Gesù profeta vedi; Deuteronomio 18, 15-19; Matteo 5, 17,.<br />

13, 57 ; 16, 14 ; 21, 11: Marco 6, 4 ; Luca 4. 24; 9 8; 13, 33; 24. 19,- Giovanni 4, 44.. 6, 14; 7, 40,-<br />

9, 17; Atti 3, 22-23; 7: 37.


34 vedi: (Proverbi 8-9 ; Sapienza 6-9, specialmente 7, 26: Ecclesiastico 1, 1-25;<br />

Giovanni 1, 9,. 3, 19,- 8. 12) ; Colossesi 1, 15-20,. Ebrei 1, 14.<br />

35 vedi: Poema VI, p. 677, n. 2.<br />

36 vedi: Giovanni 14, 5-7.<br />

65<br />

l'uomo comune, ma solo può sostenere menzogna chi della Menzogna è servo (37), ripete davanti al<br />

Pontefice: “Io ho parlato al cospetto di tutti e niente ho detto in segreto. Perché interroghi Me?<br />

Interroga quelli che mi hanno udito su quello che ho detto<br />

loro '' :(38)<br />

Oh! beati coloro che agli accusatori possono senza arrossire ripetere queste parole sicuri di<br />

non aver fatto cose riprovevoli! Beati! Beatissimi! Uccisi, ma non smentiti dai fatti, essi salgono<br />

a Dio già incoronati, e se col tempo gli uomini mutano il loro giudizio sui condannati un giorno da<br />

loro, non sono già loro che dalla tenebrosa Terra alzano la corona per porla sul capo del beato, ma è<br />

corona che scende, e nel suo sfavillio non terrestre parla, e fa tremare coloro che alzarono la mano e<br />

apersero la bocca su colui che Dio amava e che amava Dio e lo serviva con perfetto servizio.<br />

“Abbiate in voi i sentimenti di Cristo Gesù i1 quale esistendo nella forma di Dio, non<br />

considerò questa sua uguaglianza<br />

come una rapina ''.<br />

Gesù, per essere il Nato da <strong>Maria</strong> (39), non era meno Dio di quanto lo fosse come Verbo in<br />

Cielo (40). La Carne (41) non ha annullato la Divinità nel Cristo. Vero Dio e Vero Uomo ebbe, non<br />

una, ma due perfezioni in Sé. Quella della Natura Divina, celata, ma non sminuita dalla Carne, e<br />

quella della Natura umana riportata e anzi superperfezionata da quella che era quella di Adamo (42)<br />

perché al dono di una natura umana perfetta, dono di Dio gratuitamente dato ad Adamo, aveva unito<br />

la volontà propria di superperfezionare l'umana Natura. Il Primogenito di fra i morti (43) ha voluto<br />

redimere l'uomo decaduto non solo col Sangue, ma<br />

________<br />

37 Per la citazione e le allusioni, vedi: Giovanni 8, 39-47.<br />

38 vedi: Giovanni 18, 19-21.<br />

39 vedi: Matteo 1, 18-25; Luca 1, 26 - 2, 38, passim; (Galati 4, 4).<br />

40 vedi: Giovanni 1, 1-18; Filippesi 2, 5-11; Colossesi 1, 15-20,- Ebrei 1 ; Ia Giovanni 1, 1-4.<br />

41 Carne, nel senso di umanità passibile e mortale ; vedi: p. 41, n. 30; p. 54. n. 41 ; Poema VII, p<br />

1406, n. 13 ; p. 1653 , n. 3.<br />

42 Secondo l'umana natura, anche Gesù discende da Adamo; vedi: Matteo 1, 1-17,. Luca 3, 23-38.<br />

Egli però è il nuovo, il super Adamo ; vedi: Romani 5, 12-21; Ia Corinti 15, 20-28, 45-49.<br />

43 vedi : Romani 8, 28-30; la Corinti 15, 20-28; Colossesi 1, 15-20,. Ebrei 1, 5-6; Apocalisse 1, 4-<br />

8.<br />

66<br />

col portare l'Umanità, un dì perfetta, poi decaduta (44), ad una super-perfezione onde l'Inferno e i<br />

bestemmiatori del Vero rimanessero vinti e confusi (45).<br />

_______<br />

44 A riguardo della notissima dottrina evoluzionista, cui si allude nel presente contesto e altrove,<br />

si rifletta su quanto segue:<br />

1) E' lecito e lodevole, alla luce delle scoperte e scienze moderne, investigare l'origine e<br />

l'evolversi dell'universo e in particolare dell'uomo;<br />

2) ma è doveroso e necessario ben distinguere tra fatti scientificamente accertati o dimostrati<br />

e deduzioni o congetture ipotetiche;<br />

3) non è mai lecito contraddire ciò che è sicuramente rivelato da Dio, e proposto come tale<br />

dal magistero ecclesiale supremo, con le affermazioni o le ipotesi delle scienze umane;<br />

4) in particolare. non è consentito asserire che l'universo in genere e l'uomo in particolare<br />

non siano stati creati da Dio. o siano il risultato di una evoluzione non facente capo a Dio come a


prima origine, supremo ordinatore, incessante guida;<br />

5) cosi pure non può: ammettersi: a) che tutta l'umanità non discenda da un unico<br />

protoparente. che la Bibbia e la universale tradizione denomina Adamo b) che tale primo uomo, di<br />

cui parla la Divina Rivelazione, non sia stato creato da Dio in uno stato di perfezione e santità, da<br />

cui sia decaduto per volontaria colpa, e quindi redento da Cristo;<br />

6) scienziati cattolici, sacerdoti e semplici fedeli sono sempre tenuti a conformarsi, anche nel<br />

predetto settore, all'esplicito magistero vivo di Dio e della sua Chiesa. esprimentesi per bocca del<br />

Romano Pontefice, solo, o insieme al collegio Episcopale, adunato in Concilio Ecumenico o<br />

manifestante in altra debita maniera il suo concorde insegnamento.<br />

Vedi, per la Bibbia: Genesi 1-3; Salmo 8 ; 103 ; Proverbi 8. 22-31; Sapienza 9, 1- 4,- 10, 1-<br />

2,; 13. 1-10,. Ecclesiastico 42, 15 - 43, 37 ; Matteo 1, 1-17 ; Luca 3. 23-38; Atti 17. 16-34: Romani<br />

1, 18-32; 5, 12-21,- 8, 18-27.- Ia Corinti 15 ; Colossesi 1. 15-20; Ebrei 11, 1-2,- Ila Pietro 3, 1-10;<br />

Apocalisse 21-22.<br />

Per la Liturgia, vedi, in modo particolare, la celebrazione del sacramento nuziale secondo i<br />

vari riti orientali, per esempio bizantino, in E. MERCENIER F. PARIS, La prière des eglises de<br />

Rite Byzantin, t. 1, 2e édition, monastère de Chevetogne Belgique, 1937, pp. 397-416 ;<br />

e Armeno in Liturgia del matrimonio secondo il Rito Armeno [Milano] Edizioni Corsia de' Servi,<br />

1966, pp 11-32. Per il Rito Romano recentemente rinnovato: Rituale Romanum ex Decreto<br />

Sacrosanti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratu, auctoritati Pauli PP VI promulgatum, Ordo<br />

celebrandi matrimonium editio typica, Typis Poliglottis Vaticanis, 1969, spec pp 14-15, 25-26, 32-<br />

37.<br />

Per i documenti del Magistero Pontficio o Conciliare vedi per esempio CONCILIUM<br />

LATERANENSE IV (Documentum XIII, 1215), Definitio contra Albigenses et Catharos, in<br />

DENZINGER-SCHÖNMETZER, Enchiridion Symbolorum ..., n 800; CONCILIUM<br />

TRIDENTINUM (Oecumenicon XIX) sessio V, 1546, Decretum de peccato originali, ivi, nn 1510-<br />

1515; CONCILIUM VATICANUM I (Oecumenicum XX) , sessio III, 1870,, Consitutio dogmatica<br />

'Dei filius' de fide catholica, cap I, De Deo rerum omnium creatore, ivi, nn 3001-3003; soprattutto,<br />

PIUS XII, Litterae encyclicae 'Humani generis', 1950, ivi, nn 3884-3889, 3895-3899; e anche:<br />

CONCILIUM OECUMENICUM VATICANUM II, Constituti pastoralis de Ecclesia un mundo<br />

huis temporis, 'Gaudoum et Spes', particolarmente nn 12-62, passim<br />

45 vedi: Poema III, p 276, n 4; VI, p 1019, n 12,;VII, p 1775, n12; VIII, p 30, n 7; p 84, n6; p 409,<br />

n8; IX, p 152, n 70; p 301; n4; p 405, n3;X, p 194, n 20.<br />

67<br />

Chinate la fronte, o uomini, che volete spiegare l'inspiegabile con la povera scienza da voi<br />

creata, buia e spoglia di luci e di guide sopranaturali * . Annichilatevi, o voi che non sapete che<br />

scoprire l'Errore, oppure il Nocivo. Vinti siete. Gesù Cristo, l'Uomo, col fulgore della sua Umanità<br />

distrugge i vostri assiomi, annulla i vostri calcoli, vi illumina per ciò che siete: dei farneticanti<br />

superbi che misurate Dio, se Dio ammettete, secondo la vostra piccolezza, e se non lo ammettete,<br />

delirando su impossibili autocreazioni della materia (47), su avvilenti e impossibili discendenze. .<br />

Gesù Cristo è l'Uomo. E non c'è filosofo, né pazzo fondatore di sacrileghe religioni, che<br />

possa creare un superuomo più superuomo dell'uomo non nato da voler carnale, ma da Volere<br />

Divino (48).<br />

E questo Perfetto, in cui era la Pienezza della Divinità e quella dell'umanità santa (49), non<br />

ha ritenuto che per la prima Egli potesse abusare di ogni potere a favore della seconda ... '' Ma<br />

annichilò Sé stesso, prendendo forma di servo, e divenendo<br />

_______<br />

46 vedi: Sapienza 13, 1-9.<br />

47 vedi n. 44-<br />

48 vedi: Matteo 1, 18-25,. Luca 1, 26-56,. 2 ; Giovanni 1. 1-18.<br />

49 L'espressione “pienezza della Divinità “ è di S. Paolo, Colossesi 2. 9. Per determinarne il<br />

senso è utile tener presenti i passi simili e cioè: Efesini 1, 15-23; 3, 14-21 ( “pienezza di Dio”); 4, 1-


13 (“pienezza di Cristo”); Colossesi 1, 15-20 ( “tutta la pienezza”) ; 2, 6-15 (contesto del predetto<br />

testo 2, 9). Per “pienezza della Divinità” si può intendere Dio inquanto riempie di Sé l'universo e lo<br />

santifica (vedi: Genesi 1, 1-2, secondo l'interpretazione della Benedizione romana del Fonte<br />

Battesimale nella veglia di Pasqua, all'inizio ; Sapienza 1, 7, ecc.) ; per “pienezza della Divinità, o<br />

di Cristo” si può anche intendere il Cristo totale pieno ( = Capo + Corpo), cioè il Cristo inquanto, in<br />

virtù della sua incarnazione, .morte resurrezione (= Mistero Pasquale), è il Capo unito al Corpo che<br />

è la Chiesa, il mondo rinnovato. l'universo rigenerato:' ricapitolazione, rinnovamento, rigenerazione<br />

già iniziata e in cammino, e che raggiungerà il suo apice e compimento alla fine dei tempi, quando<br />

Cristo riconsegnerà: il Regno al Padre, e Dio sarà “tutto in tutti” (vedi: Ia Corinti 15, 20-28). Ma<br />

nel contesto valtortiano, che stiamo commentando, forse il senso è molto più semplice, pur non<br />

opponendosi al predetto. L'avvicinamento, infatti, tra “pienezza della Divinità”, e (pienezza)<br />

dell'umanità santa” sembra suggerire la seguente interpretazione: Gesù è perfettamente, pienamente,<br />

Dio e perfettamente. pienamente, Uomo : Dio, perché tale per natura, e non per adozione come noi ;<br />

Uomo, perché Santissimo, e non peccatore come noi (vedi: Ebrei 7. 26-28). In una parola, il senso<br />

del testo valtortiano sarebbe quello espresso dal cosiddetto Simbolo Atanasiano: “Perfectus Deus,<br />

perfectus Homo” (vedi: DENZINGER-SCHÖNMETZER, Enchiridion Symbolorum-... n. 76).<br />

68<br />

simile agli uomini, apparve come semplice uomo, umiliò Sé stesso fattosi ubbidiente fino alla<br />

morte, e morte di croce ''.<br />

Ecco, o care voci, o care vittime, dove dovete giungere appunto perché più forte in voi brilli<br />

Dio. L'onore importa l'onere. L'essere strumenti straordinari non deve darvi orgogli o pretese di<br />

gioire di benefici materiali, pretese di immunità dal dolore, dalle offese, calunnie, accuse ingiuste,<br />

sprezzi, abbandoni, da tutte le cose, insomma, che patì Gesù, l'Uomo-Dio. Ma anzi, ritenendovi più<br />

che ripagate d'ogni sacrificio per i doni straordinari che Dio vi concede e per l'accettazione del<br />

vostro sacrificio -perché non c'è più grande onore di quello di essere giudicate degne di esser<br />

“ostie''- dovete perfezionarvi in umiltà e in ubbidienza, in ubbidienza eroica sino alla morte, e<br />

morte di croce.<br />

Però ascoltate ciò che dice terminando Paolo:” Per questo però anche, Dio lo esaltò e gli<br />

donò un Nome che è sopra ogni altro nome, tale che nel nome dl Gesù si deve piegare ogni<br />

ginocchio in Cielo e in Terra e nell'Inferno, e ogni lingua deve confessare che il signore Gesù Cristo<br />

è nella gloria di Dio Padre ''.<br />

Con le dovute proporzioni, oh! non temete, care anime vittime e voci, vi sarà dato da Dio un<br />

nome che è sopra a quello che vi hanno dato gli uomini, un nome già scritto in Cielo (50). E un<br />

giorno verrà che almeno per uno spazio di tempo ogni ginocchio d'uomo, che non meritò di essere<br />

alla destra del Signore e Giudice (51), dovrà piegarsi davanti ai trionfatori, e il vostro nome sarà<br />

noto, e più di uno di quelli che vi giudicarono, sbagliando il giudizio, muterà di colore davanti alla<br />

verità (52). Si piegheranno non per darvi spontaneo onore, ma schiacciati dai fulgori che dal Cristo<br />

Giudice ai suoi santi usciranno, facendo un abbacinante mare di luce tutto scritto a parole di Verità.,<br />

coi nomi di verità. E la Verità separerà per sempre i volontari ciechi dai volonterosi veggenti, e la<br />

Luce si stabilirà nella gloria coi suoi eletti (53), mentre le Tenebre ingoieranno le tenebre, e<br />

nell'Abisso sarà l'urlo d'angoscia e di riconoscimento disperato<br />

________<br />

50 vedi: Poema IV, p. 731, n. 8.<br />

51 vedi: Matteo 15, 31-46.<br />

52 vedi: Sapienza 4, 20 - 5. 23 (sarà utile leggere anche 1, 16 - 4 , 19). Non è vero, perciò. che<br />

stanno e staranno meglio coloro che conducono vita perversa e gaudente.<br />

53 vedi nn. 50, 51 e 52.<br />

69<br />

di coloro che non hanno saputo conoscere Dio e riconoscere Dio nei suoi servi (54), e Dio nelle<br />

opere degli stessi servi. Riverbero del Nome di Gesù scritto sulle fronti dei santi! E non uno, allora,


sarà ignoto. Centoquarantaquattro volte mille Nome di Cristo scritto sulla fronte dei santi (55)!<br />

Freccie di luce scoccata a fulminare i centoquarantaquattromila volte 144.000 colpevoli che<br />

negarono Dio nelle sue creature predilette e le torturarono con le loro negazioni (56)!<br />

Merita per quell'ora soffrire la Croce, anima cara. Metti la tua destra nella mano dell'Agnello<br />

(57) che ascende al suo Calvario e lasciati condurre a suo beneplacito per essere accolta poi con<br />

onore là dove i segnati del Nome di Gesù attendono l'ora della trionfale rassegna (58).<br />

Quanto è buono il Signore coi retti di cuore! Quanto è buono! Ma veglia e sorveglia acciò i<br />

tuoi passi non escano fuori di strada e il tuo cuore non faccia mormorazione contro la giustizia<br />

vedendo il momentaneo trionfo dei peccatori. Anche Cristo lo vide e pianse gridando: “Io grido a<br />

Te e non m'ascolti. Ma, in quest'ora, Io sono verme e non uomo, l'obbrobrio degli uomini e il rifiuto<br />

della plebe. Tutti quelli che mi vedono mi deridono, borbottano colle labbra, scuotono la testa<br />

dicendo: . Ha sperato nel Signore. Lo liberi, allora, lo salvi, giacché gli vuol tanto bene! ' E mi<br />

spogliano dopo avermi deriso, e si dividono le cose mie, gettando la sorte sulla mia Verità, quasi<br />

fosse oggetto di scommessa... ''.<br />

Oh! santo pudore del Cristo non solo per il velo della Carne rimasta senza velo (59), ma per la<br />

Verità malmenata, schernita, alterata, per renderla ridicola e sacrilega come opera di un pazzo o di<br />

un demone.<br />

La vostra tortura, crocifissi strumenti straordinari. La vo-<br />

_______<br />

51 vedi n. 45.<br />

55 vedi : Apocalisse 14, 7-5 - 22, 3-5,- vedi inoltre, per più chiarezza: Isaia 56, 1-5; 62, 1-2; 65,<br />

15-25,- Ezechiele 9, 1-7.. Apocalisse 2, 12-17; 3, 7-13,. 7, 1-4-, 9, 1-6,. 19, 11-16.- ecc.<br />

56 vedi: Apocalisse 7, 14, e leggere tutto il capitolo ; 14. 1-5-<br />

57 vedi: p. 33, n. 4.<br />

58 vedi nn. 50 e 55.<br />

59 l L'espressione “velo della carne” fa pensare a: Filippesi 2. 7 secondo la 'Volgata (habitu), non<br />

però secondo l'originale greco (= aspetto: ....) vedi: Poema IX, p. 342, n. 5.<br />

70<br />

stra tortura! Attendete chi abbia rispetto e compassione, e non trovate uomo che vi consoli.<br />

Chiedete carità e vi danno fiele. Supplicate il refrigerio di una parola fraterna, di una comprensione<br />

santa, e vi danno aceto per acutizzare il dolore delle vostre ferite.<br />

Pròstati, e col tuo Custode prega: “ Padre, se questo calice non può da me allontanarsi senza<br />

che io lo beva, sia fatta la tua Volontà ''. La grande parola che molti, che sono severi ai fratelli, non<br />

sanno dire per ciò che li riguarda. Ma tu dilla, per piegare il Signore al compimento dei tuoi giusti<br />

desideri.<br />

Benediciamo il Signore! “<br />

“A Dio le grazie “.<br />

“ Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo “<br />

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