1Palio delle repubbliche marinare: 3 giugno ad ... - Cinema e Musica
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l’approccio all’ospitalità del sistema regionale. Si va da “Veneto Mobile”, mini sito visibile da tutti<br />
i telefoni cellulari e raggiungibile anche con QRcode, a iLoveVeneto, app gratuita per iPhone e iP<strong>ad</strong><br />
con località turistiche e itinerari legati alla geolocalizzazione e con una sezione eventi dove<br />
vengono proposti manifestazioni, festival, mostre, iniziative legati all’enogastronomia. E’ in corso<br />
lo sviluppo dell’app per l’utilizzo con dispositivi iOS, Android e Window8. Altro strumento<br />
innovativo è Dolomiti 3D, destinato a tutti, dai turisti agli sportivi ed appassionati di montagna, che<br />
permette di visitare al computer il territorio montano anche senza una connessione web.<br />
“La Regione – ha infine ricordato Finozzi – è impegnata nel progetto “banda larga nei rifugi alpini”,<br />
in collaborazione operativa con il Cai Veneto, con il quale è stato sottoscritto un protocollo di<br />
intesa, finalizzato fra l’altro a promuovere, l’escursionismo di alta montagna. La soluzione<br />
tecnologica individuata d’intesa con CAI Veneto è quella del satellite, in considerazione del gr<strong>ad</strong>o<br />
di isolamento dei rifugi. La prima parte dell’iniziativa è già stata finanziata ed attivata alla fine del<br />
2011: la connessione a banda larga, con fornitura gratuita dell’hardware per la connessione a<br />
Internet via satellite, è già arrivata in sette rifugi pilota”.<br />
Comunicato stampa proveniente Ufficio stampa Giunta Regione Veneto)<br />
Veneto Turismo accessibile<br />
FINOZZI: SERVE UNA RISPOSTA CULTURALE CHE CREERÀ ECONOMIA<br />
“La disabilità non è nelle persone, ma nei territori e nelle strutture quando non vengono rese<br />
accessibili. La risposta è prima di tutto culturale e informativa: se siamo pronti dentro di noi <strong>ad</strong><br />
accogliere la disabilità, siamo anche in gr<strong>ad</strong>o di eliminare gli impedimenti”. Lo ha rib<strong>ad</strong>ito oggi<br />
Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto – regione capofila nell’Unione Europea per la<br />
promozione del turismo accessibile e prima in Italia nel settore dell’ospitalità, con quasi 64 milioni<br />
di presenze <strong>delle</strong> quali il 62 per cento straniere –, intervenendo a Treviso al seminario<br />
internazionale “Turismo Accessibile, una nuova sfida / Accessibility, a new challenge for inclusive<br />
tourism”. L’iniziativa, svoltasi nell’Auditorium “Sant’Artemio” della Provincia di Treviso, è stata<br />
promossa dal Comitato <strong>delle</strong> Regioni dell’Unione Europea, dalla Commissione Europea, dalla<br />
Regione del Veneto, dall’Amministrazione provinciale trevigiana e dal Comune di Ponzano. Ai<br />
lavori sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della provincia Leonardo Muraro e il sindaco di<br />
Treviso Gian Paolo Gobbo; Paolo Valentini Pucitelli della Commissione risorse naturali del<br />
Comitato <strong>delle</strong> Regioni; Renè Souchon, presidente del consiglio regionale d’Auvergno (Francia);<br />
Jan Frydman, direttore dell’Unità “Turismo e Strumenti culturali” della Direzione generale impresa<br />
e industria della Commissione Europea; Josè Ramon Bauza Diaz, presidente <strong>delle</strong> isole Baleari;<br />
Flavia Maria Coccia, coordinatore della struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine<br />
dell’Italia del Ministero <strong>delle</strong> regioni e del turismo. Insieme a loro, amministratori locali, europei,<br />
esperti, tecnici.<br />
Il dibattito, articolato in più sessioni, ha tracciato un affresco a tutto campo sul problema del<br />
turismo per tutti, che non riguarda solo i “tr<strong>ad</strong>izionali” portatori di handicap ma ogni persona che<br />
abbia problemi di tipo fisico, sensoriale, alimentare o di altro tipo. Nella sola Europa si tratta di<br />
circa il 16 per cento della popolazione: anziani, bambini piccoli, donne incinte, persone<br />
temporaneamente o definitivamente con disabilità fisiche, ipovedenti, con difficoltà di udito, celiaci<br />
e così via. Per contro, sono relativamente poche le strutture, ricettive o da visitare, che sono in<br />
gr<strong>ad</strong>o di dare le risposte <strong>delle</strong> quali queste persone hanno bisogno per essere “turisti” come tutti gli<br />
altri. “La stessa Italia è difficilmente accessibile – ha riconosciuto la dottoressa Coccia – e la<br />
risposta non può essere una camera pensata per un ammalato, mentre una camera correttamente<br />
accogliente è per tutti”. Il problema investe anche le strutture, ma soprattutto le conoscenze e la