1Palio delle repubbliche marinare: 3 giugno ad ... - Cinema e Musica
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22 e 28 luglio, 3 e 11 agosto<br />
“Credo che la generazione di registi a cui apparteniamo sottolinea Francesco Micheli ed io abbia<br />
un’enorme responsabilità: quella di far sopravvivere la tr<strong>ad</strong>izione del melodramma in un momento<br />
di profondissima crisi economica e culturale. Noi ci troviamo a “fare l’opera”, con tutte le<br />
aspettative che questo comporta, con mezzi che non sono la metà ma un decimo o un centesimo di<br />
quelli che aveva a disposizione chi ci ha preceduto. È una battaglia in cui noi possiamo morire sul<br />
campo ma che dobbiamo vincere se vogliamo che le prossime generazioni conoscano questo<br />
patrimonio. Questa situazione ci costringe e ci sprona a trovare il nucleo vitale, necessario <strong>delle</strong><br />
opere che mettiamo in scena, mostrando il loro legame con la nostra vita. Per Carmen ho guardato<br />
al mondo di oggi, alle chabolas (quartieri marginali, il corrispondente <strong>delle</strong> favelas) spagnole e in<br />
particolare alla chabola di Siviglia. Lo sguardo è alla realtà ma la mia non sarà una rappresentazione<br />
letterale: faccio teatro, non cinema e Carmen è una tragedia la cui protagonista rappresenta un<br />
conflitto eterno, come Medea. La scena sarà vuota, il muro nudo dello Sferisterio e una serie di<br />
transene come unico elemento scenico. Le transenne disegneranno spazi, confini, rappresenteranno<br />
un conflitto che è sociale ma anche conflitto tra uomo e donna. Il resto sarà fatto dai corpi dei<br />
cantanti-attori grazie al lavoro di teatrodanza costruito da Michela Lucenti, con cui sono felice e<br />
onorata di collaborare. Il coro e i cantanti saranno protagonisti di questi movimenti scenici: non<br />
intendo delegare a mimi o ai miei attori la gestualità lasciando immobile chi canta. Da questo punto<br />
di vista lo Sferisterio offre un’occasione non comune perché è possibile lavorare con i cantanti per<br />
un periodo prolungato”.<br />
Serena Sinigaglia direttrice artistica dell’ATIR/Teatro Ringhiera collabora con il Piccolo Teatro<br />
offre uno spettacolo ove i contrastanti sentimenti hanno un effetto catalizzatore. Debutta come<br />
protagonista la giovane Veronica Simeoni, allieva di Raina Kabaivanska Roberto Aronica, reduce<br />
tra l’altro al Metropolitan, alla Scala e a Vienna, mentre il giovane Gezym Myshketa è Escamillo.<br />
L’orchestra è affidata a Dominique Trottein, già impegnato nello spettacolo su Carmen di Jerome<br />
Savary.<br />
Carmen è stata rappresentata per la prima volta all’Arena Sferisterio nel 1968 ha trascorsi<br />
indimenticabili. Sono state Carmen allo Sferisterio Grace Bumbry (1974), Fiorenza Cossotto<br />
(1979), Marilyn Horne (1982), Lucia Valentini Terrani (1988) e Anna Caterina Antonacci (1998)<br />
Nel 1968 interpretò Don Josè Giuseppe Di Stefano (Don Josè) e Adriana Lazzarini (Carmen); è<br />
stata poi inserita nel cartellone maceratese per nove stagioni. , nel 2008,<br />
L’ultima Carmen è stata firmata dal premio Oscar Dante Ferretti che ha curato scene e costumi..<br />
Lo Sferisterio lanciato nel futuro<br />
“In questa prima avventura maceratese – spiega il direttore artistico Francesco Micheli - sto<br />
cercando di dare forma all’idea di Festival che sento necessaria per la società di oggi. Il