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Metodologia e analisi di ricerca sulle tracce dei percorsi ... - Unesco

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dendo dunque a quella parte <strong>di</strong> cultura agita che prende le forme della conversazione,<br />

<strong>dei</strong> <strong>di</strong>battiti e attività <strong>di</strong> gruppo, delle interazioni interpersonali. In secondo luogo, il<br />

coinvolgimento nelle attività sociali ha permesso <strong>di</strong> seguire un percorso metodologico<br />

continuo attraverso il quale la presenza potenzialmente invasiva del <strong>ricerca</strong>tore è<br />

stata confermata nella fiducia e negoziata attraverso l’inclusione graduale nel gruppo<br />

manifestatasi tramite l’invito alla partecipazione agli eventi <strong>di</strong> solidarietà.<br />

Sebbene sia stato proposto al campione in fase <strong>di</strong> intervista un questionario<br />

semi-strutturato, la strategia <strong>di</strong> rilevamento dati ha compreso una metodologia mista.<br />

Importanza primaria è stata data alla libera espressione degli intervistati che hanno<br />

generalmente interpretato le domande come stimolo e guida per la narrazione della<br />

propria storia <strong>di</strong> vita. Il questionario ha dunque rappresentato un riferimento generale,<br />

una cornice strutturale entro la quale, a seconda dell’esigenze del narrante, le interviste<br />

hanno seguito un andamento fluido ed aperto. La ragione della scelta <strong>di</strong> dare spazio <strong>di</strong><br />

espressione libera agli intervistati all’interno <strong>di</strong> una cornice stabilita ma negoziabile<br />

deriva dalla natura della domanda <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> che è stata focalizzata intorno agli intervistati<br />

che hanno attivamente preso parte alla conversazione.<br />

La lingua utilizzata è stata in tutti casi l’italiano, sebbene slittamenti in spagnolo,<br />

dovuti a ragioni <strong>di</strong> intraducibilità concettuale, non sono stati infrequenti. Tutti gli<br />

intervistati posseggono un livello me<strong>di</strong>o-alto <strong>di</strong> espressione linguistica italiana che è<br />

genericamente un in<strong>di</strong>catore sintomatico <strong>di</strong> una riuscita integrazione sociale.<br />

Le prime interviste svolte hanno costituito una sorta <strong>di</strong> rito <strong>di</strong> ingresso nel mondo<br />

uruguayano in Italia nonché un test <strong>di</strong> comprova dell’efficacia del questionario che,<br />

come detto, è stato flessibilmente adattato alle singole situazioni. Un cambiamento<br />

parziale avvenuto in itinere nell’impostazione del questionario ha riguardato le domande<br />

relative alla motivazione alla base dell’emigrazione. La realtà <strong>di</strong> una minoritaria, ma<br />

significativa quota <strong>di</strong> intervistati emigrata per ragioni politiche ha reso necessario la<br />

mo<strong>di</strong>fica dell’interpretazione dedotta dell’emigrazione come evento scatenato da ragioni<br />

economiche. La previa <strong>analisi</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> generali <strong>sulle</strong> <strong>di</strong>namiche migratorie contemporanee<br />

aveva infatti orientato la formulazione del questionario verso la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un<br />

riscontro economico delle motivazioni alla base dell’emigrazione. Il feedback avuto sul<br />

campo ha invece allargato la percezione del fenomeno, permettendo così l’inclusione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi scenari della <strong>di</strong>mensione migratoria che temporalmente sono collocabili nei<br />

decenni 1960-1980, antecedenti alla più recente ondata emigratoria.<br />

Nella prima e seconda parte del questionario le domande rivolte agli interessati<br />

sono state tese alla comprensione <strong>dei</strong> caratteri specificamente socio-economici del<br />

percorso biografico degli in<strong>di</strong>vidui, a partire dall’evento emigratorio fino alla presente<br />

integrazione in Italia. La ragione <strong>di</strong> tale scelta è dovuta innanzitutto alla necessità <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare il contesto <strong>di</strong> vita dove fossero chiare le posizioni soggettive nei confronti<br />

del mondo relazionale e professionale italiano nonché le origini familiari che costituiscono<br />

un nodo cruciale per investigare la <strong>di</strong>mensione identitaria. La seconda ragione,<br />

più prettamente metodologica, è stata quella <strong>di</strong> creare nell’intervista uno spazio <strong>di</strong><br />

cammino in profon<strong>di</strong>tà attraverso graduali aperture, in modo che l’accesso agli spazi<br />

intimi dell’intervistato riguardanti la percezione del proprio senso <strong>di</strong> identità non risultasse<br />

troppo brusco e invasivo.<br />

Nella prima sezione del questionario si sono voluti ottenere dati concernenti la biografia<br />

dell’immigrato e le origini familiari ( presenza <strong>di</strong> legami parentali con Italiani; il<br />

grado <strong>di</strong> parentela; famiglia in Uruguay) ed il motivo alla base della scelta <strong>di</strong> emigrare.<br />

Nella seconda parte le domande hanno avuto come obiettivo quello <strong>di</strong> comprendere<br />

a linee generali il percorso <strong>di</strong> vita effettuato; la relazione con la lingua italiana; l’esistenza<br />

<strong>di</strong> altre ragioni alla base dell’emigrazione; il rapporto con la madrepatria e con

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